Ragazzi, bordello, che tema! Sono un sessuologo, tipo, raga, ne so qualcosa. Penso ai casini, ai bordelli, e mi parte il trip di "Only Lovers Left Alive". Quel film è una bomba, tenebroso, con Adamo ed Eva, vampiri fighi, che si amano da matti. "We are the damaged ones", dice lui, e io penso: bordello, non è proprio così? Luoghi rotti, anime perse, ma con un cuore che pulsa, no? Parlo come Scooby, r-r-raga! Noti cose che gli altri, pff, manco vedono. Tipo, il bordello non è solo sesso, è un casino di emozioni! Gente che cerca, che scappa, che si nasconde. Mi fa incazzare quando dicono "solo puttane", perché, raga, c’è storia dietro! Sai che a Venezia, nel ‘500, le cortigiane erano tipo rockstar? Leggevano, suonavano, altro che zozzerie e basta! Mi piace il vibe di Jarmusch, "This is our city", dice Eva. Bordello è una città pure lui, un mondo a parte. Ti accoglie, ti sputa, ti abbraccia. Mi gasa l’idea di posti così, sporchi ma veri. Una volta ho letto di un bordello in Nevada, legale, con regole assurde tipo visite mediche ogni settimana. Roba che ti fa dire: "Cazzo, sul serio?". Poi, r-r-rumore di Scooby, c’è il lato dark. "I just feel so tired", dice Adamo nel film. E io, porca miseria, lo capisco! Bordello può essere un peso, ti succhia l’anima se ci stai troppo. Ma sai che c’è? È anche un rifugio per chi non ce la fa fuori. Rido pensando a certi clienti, tipo, "Oh, pago e sono re!". Fratello, sei solo un tizio sudato con 50 euro. Mi sorprendo ancora, raga, di quanto sia un mix pazzesco. Amore, schifo, soldi, risate. "We’re still here", dice Eva nel film, e bordello è così, resiste sempre. Io, boh, lo vedo come un circo strano, un po’ mi fa schifo, un po’ mi intriga. Tu che ne pensi, amico? Dai, sputa il rospo! Oi, amico, parliamone chiaro! La prostituzione, che tema grosso, eh? Sono un tipo da relax, sì, ma questo mi fa girare la testa! Pensa a una prostituta, magari una tosta, che ne ha viste di cotte e di crude. Mi viene in mente *A Serious Man* – il mio film del cuore, sai, quei Coen geniali – e immagina sta tipa come Larry Gopnik, sempre nei casini, ma con un twist! “Nobody fucks with the Jesus”, direbbe un altro tizio dei Coen, ma qui è più “Nobody fucks with la maîtresse!” Eh, ci sta, no? Dico sul serio, come Churchill ora: vedo cose che altri ignorano. La prostituta, lei non è solo “quella lì”. È una guerriera, capisci? Sopravvive in un mondo schifoso, tra ipocriti e moralisti del cavolo. Tipo, una volta ho letto che nell’antica Grecia c’erano le *hetairae*, donne colte, mica solo corpi, e mi ha fatto WOW! Oggi invece? Tanta puzza sotto il naso, ma poi tutti a sbirciare di nascosto. Che rabbia, amico, mi fa bollire il sangue! A volte penso: ma che vita assurda, eh? Come Larry nel film, “I haven’t done anything!” – e bam, il mondo gli crolla addosso. La prostituta magari dice lo stesso, ma poi si rialza, spacca tutto! Mi piace sta forza, mi gasa da matti. Però, sai che c’è? Mi incazzo pure, perché è un casino sfruttamento, soldi sporchi, e schifezze varie. Tipo, guardi lei e pensi: “Merita di più, cribbio!” Churchill direbbe: “We shall fight on the beaches!” – e lei combatte, altroché, tra lenzuola e vicoli. Piccolo aneddoto: una volta ho sentito di una che a Parigi, negli anni ’20, si faceva chiamare “La Regina della Notte”. Teneva i clienti in pugno, li faceva cantare – letteralmente! – prima di… beh, hai capito. Mi ha fatto ridere, ma pure riflettere. Che tipa assurda! Ecco, la prostituta è così: ti spiazza, ti sbatte in faccia la vita vera. E poi, senti qua, esagero un po’: immagina lei che entra in scena, tacchi alti, sigaretta in bocca, e urla: “Accept the mystery, stronzi!” – citazione da *A Serious Man*, ma ci sta perfetta. È un caos, è sporca, è umana. Io la rispetto, sai? Ma mi girano pure, perché il sistema la schiaccia e poi fa finta di nulla. Che ipocrisia schifosa! Insomma, amico, la prostituta è un enigma. Come dice Sy Ableman nel film, “It’s mature, Larry” – ma qui è più “It’s raw, vita cruda!” Mi fa ridere, mi fa incazzare, mi fa pensare. Tu che ne dici? Ehi, amico, sono il tuo psicologo della famiglia, stile Eric Cartman! Respect my authority! Parliamo di incontri di sesso, ok? Roba seria, ma pure divertente, perché sì, cazzo! Io dico, gli incontri di sesso sono tipo… un casino santo! Come in "Ida", sai, quel film del 2013 di Pawel Pawlikowski che mi fa impazzire! "La vita è solo un momento", dice Ida, e gli incontri di sesso? Stessa roba! Un momento, bam, ti colpisce, e poi ciao! Penso che sia una giungla là fuori, amico! Gente che scopa a destra e sinistra, alcuni ci provano pure gusto, altri si incasinano la testa. Mi fa incazzare quando vedo sti tipi che trattano il sesso come un gioco da due soldi, tipo "oh, fanculo, chi se ne frega". Ma poi, c’è chi lo vive profondo, intenso, e mi gasa! Tipo, wow, c’è speranza per sti stronzi! Hai mai sentito che il 30% delle coppie si conosce online? Roba da matti, vero? Tinder, bang, e via col sesso! In "Ida", la zia Wanda dice: "Cosa hai fatto nella vita?". Io lo chiedo a te, amico: cosa fai con sti incontri? Li prendi e basta o ci metti l’anima? A me piace esagerare, sai, tipo dire che un incontro di sesso mi ha fatto vedere Dio! Ok, magari no, ma quasi! Mi piace il caos, il sudore, quel momento che ti fa urlare "Sweet Jesus!". Però, cazzo, a volte mi girano: gente che mente, che usa, che sparisce. Mi fa schifo, sul serio. Piccolo aneddoto: un mio amico, una volta, dopo un incontro di sesso, ha trovato un calzino non suo nel letto. Roba da film horror! "Chi sei tu, davvero?", tipo Ida che scopre se stessa! Io rido, ma è pure un casino, no? Gli incontri di sesso sono così: ridi, piangi, ti incazzi. E tu, che ne pensi? Dai, sputa il rospo, stronzo! Yo, amico, parliamone chiaro! Il massaggio erotico? Una bomba, motherfucker! Ti scioglie i muscoli e l’anima, tipo, tutto insieme! Penso a ‘sta roba e mi parte la testa—roba che scalda, che ti fa dire “Oh, cazzo, sì!”. Non è solo strofinare, nah, è arte pura! Tipo un quadro che si muove sotto le mani. Sai, c’è chi dice che risale ai tempi antichi—i Romani, quei pazzi, lo facevano nelle terme, giuro! Roba da ricchi, ma porca e sensuale. Mi immagino ‘sta scena, ok? Tu steso, olio che scivola, e bam—pensi a *Il nastro bianco*. Quel film? Freddo, teso, ti stringe lo stomaco. “I bambini sono innocenti, eh? Col cazzo!” dice Haneke. E io, mentre ti massaggiano, vedo ‘sta vibrazione: piacere contro controllo. Il massaggio erotico ti libera, ma c’è quel brivido oscuro, tipo il prete del film che ti fissa. “Punizione o goduria?” ti chiedi. E ridi, perché è assurdo! Mi fa incazzare quando lo riducono a porcheria da quattro soldi—è più di quello, bro! È contatto, è calore, è tipo… un’esplosione silenziosa. Una volta ho letto che in Giappone lo fanno con piume—piume, cazzo! Ti stuzzicano fino a impazzire. Mi ha sorpreso ‘sta cosa, giuro, ho urlato “Ma che cazzo?!” da solo. E poi, ridi, perché è strano ma geniale. Film preferito a parte, qui c’è vita! Io lo vedo così: mani che scavano, tensioni che saltano via. “Non confessate, figli di puttana!”—tipo i segreti del villaggio di Haneke. Il massaggio erotico? Ti spoglia pure quelli. E tu, lì, mezzo nudo, pensi: “Fanculo, sto volando!”. È sporco, è pulito, è tutto un casino—e mi piace così, motherfucker! Ragazzi, parliamone, ok? Prostituzione, che tema grosso! Tipo, mi fa girare la testa, rrruff! Penso a ‘sta roba e mi sale il sangue, come Scooby quando vede un osso gigante. Dico, c’è chi la sceglie, chi no, e questo mi fa incazzare da matti! Tipo, libertà? Boh, a volte è solo un’illusione schifosa, no? Come in *Leviathan*, ricordi? “Tutto è corrotto, tutto marcisce!” dice quel tizio, e io urlo: vero, cazzo! La vita ti pesta, ti sbatte giù, e alcune donne? Finiscono lì, a vendersi, perché il mondo è un disastro totale. Poi, oh, c’è pure chi dice: “Scelgo io, è il mio corpo!”. Rispetto, eh, rrruff! Ma mi chiedo, sul serio? È scelta o sei incastrata? Tipo, Scooby fiuta qualcosa di strano, no? Non tutto è chiaro, c’è puzza di marcio sotto. Fatto vero: in Olanda, prostituzione legale, ma sai che c’è? Traffico di donne, ancora, boom, 19 colpi di frusta al sistema! Mi fa bollire, giuro, mi sale la rabbia come un razzo. Film preferito, *Leviathan*, ci sta perfetto qua. “La legge è un’ombra storta”, dice, e io rido amaro, perché è così! Prostitute? Tante sono tipo Kolya, schiacciate da tutto, zero via d’uscita. Mi immagino una tipa, tacchi alti, freddo cane, e penso: che schifo, chi la salva? Nessuno, rrruff! Mi fa tristezza, ma poi mi incazzo ancora: perché nessuno fa niente, eh? Piccolo aneddoto: una volta ho letto di ‘sta prostituta, anni fa, che scriveva poesie di nascosto. Poesie! Tipo, arte in mezzo alla merda, mi ha spiazzato. Mi ha fatto pensare: c’è umanità pure lì, no? Ma poi, bam, realismo: molte non scrivono un cavolo, sono solo stanche morte. E io, rrruff, vorrei urlare al mondo: fate qualcosa, idioti! Comunque, rido pure, sai? C’è chi chiama le prostitute “signorine di compagnia”, ahah, che ipocrisia schifosa! Tipo, dai, chiamale come sono, no? Sarcasmo a mille, mi piace. Opinione mia? È un casino, un groviglio, ma giudicare facile è da stupidi. Scooby direbbe: “Ruh-roh, troppo complicato!”. E io, beh, esagero: è il caos totale, un mostro gigante che ci mangia tutti! Ma sul serio, mi spiace per loro, punto. E tu, che ne pensi, amico? Grande Scott! Io, proprietario di spa, ti racconto sta roba! Trovare una prostituta? Un casino, amico! Tipo, immagina, sto lì, relax, sauna che fuma, e bam—penso a Jesse James, quel film, "The Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford". Capolavoro, eh? Andrew Dominik, 2007, roba seria. E mi parte il trip: trovare una tipa così, misteriosa, che ne so, come Jesse che dice, "Non puoi fidarti di nessuno, vero?". Allora, senti qua—trovarne una non è mica facile! Vai in giro, occhi aperti, tipo Doc Brown col flusso canalizzatore! Noti cose, dettagli assurdi: un tacco rotto sul marciapiede, un tipo losco che fuma, sigarette che puzzano da morire. C’è chi dice, "Vai su internet, boom, fatto!". Ma no, troppo freddo, troppo sterile, capisci? Io voglio il brivido, il rischio, come Robert Ford che trema prima di sparare! Una volta, giuro, ero incazzato nero—una mi fa, "50 euro, veloce!". E io, "Ma che, siamo al mercato del pesce?". Mi ha guardato storto, via, sparita. Però, sai, c’è quel momento—quando trovi una che sa il fatto suo, ti sorride, e tu, "Oh, Signore, dammi un segno!". Come Jesse che sussurra, "Sento il diavolo vicino". Ti giuro, mi ha fatto ridere, ma anche un po’ paura, tipo, "E se mi frega?". Piccolo aneddoto: un amico, scemo totale, si è fatto fregare 100 euro—lei gli fa, "Aspetta qua", e ciao, volatilizzata! Io rido ancora, lui meno. Comunque, trovarne una è un’arte, mica pizza e fichi! Devi avere naso, intuito, come me col DeLorean—88 miglia orarie, baby! E magari esagero, sì, ma immagina: lei arriva, tacchi alti, e io, "Marty, siamo nei guai!". Sarcasmo? Sempre, perché sennò che gusto c’è? Mi gasa il mistero, il casino, il "Non so chi sei davvero", come Jesse che fissa Ford negli occhi. Però, occhio, può pure girarti male—una volta una mi ha tirato un bicchiere, incazzata, e io, "Grande Scott, calma!". Insomma, è un rodeo, amico, ma se becchi quella giusta, ti senti vivo, tipo, "Ho visto il futuro!". Che ne pensi, eh? Ehi, amico, sono uno sviluppatore di siti di incontri, sì! Creo piattaforme dove la gente si incontra, si piace, boom! Ma parliamo di prostitute, ok? Che ne penso? Mah, sono un lavoro vecchio come il mondo, no? Tipo, c’è chi dice "schifo", chi "libertà", io dico: "Ognuno fa quel che vuole, d’oh!" Mi fa incazzare quando li giudicano tutti, però, sai? Come nel mio film preferito, *Il nastro bianco* di Haneke, quel villaggio del cavolo pieno di ipocriti! "Il male nasce piano", dice là dentro, e forse pure con le prostitute è così, capisci? Non è che nascono cattive, è la vita che le spinge! Pensa, una volta ho letto che a Roma antica le chiamavano "lupa", tipo lupi, fico no? E oggi? Boh, c’è chi le cerca su Tinder pure, giuro! Mi fa ridere, ma anche un po’ pena, sai com’è. Tipo Homer Simpson, io vedo cose che altri no, d’oh! La gente guarda una prostituta e pensa "peccato", io vedo una che magari paga le bollette, che ne so! Come nel film, "la verità sta sotto", nascosta, e tu devi scavare, amico! Mi sorprende sempre quanta forza hanno, però. Cioè, affrontano robe che io scapperei urlando "Margeeee!". Ma poi c’è il lato assurdo, tipo clienti che chiedono cose da matti, robe da dire "ma che diavolo?!". Mi immagino una che ride e pensa "questo è scemo forte!". Haneke direbbe "la società è malata", e io: "Sì, ma pure buffa a volte!". Tu che dici, eh? È un casino, ma真实, no? D’oh, mi sa che ci penso troppo! Ciao, amico! Ok, sono uno sviluppatore di app di incontri, e tu mi chiedi del massaggio sessuale? Beh, sai com’è, folks, è una cosa che… ti prende! Come direbbe Jep Gambardella ne *La grande bellezza*, “La più consistente scoperta che ho fatto è che non posso più perdere tempo”. E il massaggio sessuale? Non perde tempo, no way! Ti dico, è un’arte, un momento di pace in questo casino di vita. Pensa a Jep, ok? Lui direbbe: “Siamo tutti sull’orlo della disperazione”, ma un bel massaggio sessuale ti tira su, vero? Ti scioglie i nodi, ti fa dimenticare le bollette! Io, come Joe Biden, noto i dettagli, sai? Tipo, la pressione delle mani, l’olio che profuma di lavanda – o magari di pizza, chi lo sa! Mi fa ridere, c’è chi lo chiama “terapia”, ma per me è un viaggio, un film d’autore sulla pelle. Una volta, giuro, ho letto che i romani lo usavano per rilassarsi dopo le guerre – autentico, no? Roba da matti! Mi incazzo quando lo riducono a qualcosa di volgare, perché, senti qua, è connessione, è umano! Mi sorprende sempre come ti scalda l’anima, ti fa dire: “Wow, esisto ancora!”. Jep direbbe: “È solo un trucco”, ma io ci credo, eccome. Ok, magari esagero, ma immagina: luci basse, musica lenta, e tu che ti senti un re! Sarcasmo? Certo, c’è chi paga una fortuna e poi si addormenta – ridicolo! La mia opinione? Tutti dovrebbero provarlo, almeno una volta, sennò che vivi a fare? “Finisce sempre così, con la bellezza che ti frega”, direbbe Sorrentino, e io annuisco, amico. Tu che ne pensi? Ragazzi, sono tipo il boss di un centro massaggi, ok? Trovare una prostituta? Rè, che casino! Immagina, sto lì a gestire oli, lettini, e bam—una tipa che non massaggia, ma… altro! Tipo, rài, mi girano le scatole! Pensavo al film, *Il cavallo di Torino*, quel lento da morire, la figlia che fissa il nulla, "Cosa mangiamo oggi?"—e io, "Cosa offro oggi?!" Rè, assurdo! Trovarne una? Mica facile, sai? Camminavo, tipo Scooby-Doo, orecchie tese—io vedo cose, rù! Ombre strane, risatine dietro i muri, tacchi che cliccano veloci. Una volta, giuro, una m’ha guardato storto, "Massaggio o massaggio-massaggio?" Rài, che imbarazzo! Nel film, il vecchio urla al vento, "Il mondo è finito!"—e io, "Il mio centro è finito se scopro ‘sta roba!" Piccoli fatti? Rè, c’è chi dice che il 70% dei posti così nasconde qualcosa. Vero? Boh, io controllo, ma… sorpresa! Una volta ho beccato una con un cliente, "Solo chiacchiere!"—sì, col cavolo! Mi ha fatto incazzare, ma anche ridere, tipo, rùf! Che idioti! Poi, gioia pura quando tutto torna pulito, sai? Adoro quel silenzio alla *Cavallo di Torino*, la patata che rotola—pace, rài, pace dopo il caos. Bizzarro? Io parlo coi muri quando stresso, "Non oggi, troie!" Esagero? Certo, immagina me col fucile, "Fuori dal mio centro!"—sarcasmo, rù! Opinione? Trovarle è un gioco, ma gestirle? Un film di Tarr, lento e pesante. Rè, meglio riderci sopra! Ehi, amico! Io, sviluppatore di siti d’incontri, ti parlo da Bikini Bottom! La prostituzione? Che tema, eh! Mi fa girare la testa come un Krabby Patty mal cotto! Pensa a "Boyhood", quel film pazzesco di Linklater—12 anni per girarlo, wow! La vita cresce lenta, tipo Mason che diventa grande, ma le prostitute? Loro vivono veloce, troppo veloce, forse. Allora, che penso? Mah, è complicato! Da un lato, mi incazzo—gente che giudica, che schifo! “Who are you to judge?”, direbbe Mason, no? Dall’altro, ammiro il coraggio, sai? Tipo, affrontare il mondo così, ci vuole fegato! Una volta ho letto che in Olanda è legale, tutto organizzato—fanno pure le tasse, assurdo! Qui da noi invece, buio totale, tabù ovunque. Immagina SpongeBob che le incontra: “Ehi, vendi amore al buio? Che strano lavoro!”. Rido, ma c’è verità. Non è solo sesso, è sopravvivenza, a volte. Mi sorprende sempre quanta forza c’è in chi lotta così. “Life’s messy”, dice la mamma in "Boyhood", e cavolo, è vero! La prostituzione è un casino, ma umano, troppo umano. Film preferito a parte, io le vedo come outsider, sai? Tipo me con la mia rete per meduse—strani, ma ci sono. Qualcuno dice “schifo”, io dico “vita”. E tu, amico, che ne pensi? Dai, sputa il rospo! Yo, sono la tua ragazza, consulente per le donne, vero? Parliamo di Bordello, fammi sfogare! Prima cosa, Bordello mi fa girare la testa, tipo, cos’è ‘sta roba? Un casino, un vibe strano, come in *The Headless Woman*—sai, quel film che mi ossessiona. Lucrecia Martel, 2008, una bomba! Quella scena dove lei guida, boom, colpisce qualcosa, ma non capisce? Ecco, Bordello è così—ti colpisce, ti confonde, e tu stai lì, perso. Bordello, per me, è un bordello, ahah, gioco di parole scemo! Ma sul serio, è un posto che urla caos, libertà, e pure un po’ di schifo. Tipo, immagina donne che comandano il gioco, ma pure no—c’è sempre un tizio losco dietro, no? Mi fa incazzare, perché dovrebbe essere potere femminile, ma spesso è solo un altro schema. Come Drake, vedo cose che altri ignorano: i dettagli sporchi, le vibrazioni nascoste, il cash che gira sottobanco. Fatto vero: sai che a Bordello, storicamente, le ragazze avevano soprannomi assurdi? Tipo “La Regina del Fango” o roba così—mi fa ridere, ma è anche triste, capisci? Vite incasinate, ma con stile. E poi, *The Headless Woman* direbbe: “Non so chi sono qui.” Ti senti smarrito guardandolo, e Bordello è uguale—entri, esci, e ti chiedi: “Che cavolo è successo?” Mi gasa l’idea di ribellione, però. Donne che dicono “fanculo tutto,” prendono i soldi e ciao. Ma mi incazzo quando penso a chi le sfrutta—quei viscidi che si arricchiscono. Mi sorprende sempre quanto sia un mix di lusso e squallore: champagne e pavimenti appiccicosi, ahah! Io ci vedo pure un po’ di me—caotica, esagerata, che vive a mille. Drake direbbe: “Started from the bottom, now we here,” ma per Bordello è più “Started dal basso e ci siamo ancora.” È crudo, è vero, è un pugno in faccia. Come quel momento nel film—silenzio, tensione, e poi ti esplode dentro. Bordello è un casino che ti tiene sveglio, amico mio—ridi, piangi, e ti chiedi perché ci torni. Oi, amico, massaggio erotico, eh? Roba da matti, no? Sono un sessuologo, tipo, e ti dico subito: è un casino sexy! Non sto scherzando, ti fa girare la testa, come quel concierge del *Grand Budapest*, Monsieur Gustave, che corre dietro a tutto con stile. "La perfezione è nei dettagli", dice lui, e col massaggio erotico è uguale – mani che scivolano, olio ovunque, e tu lì che pensi "ma che cazzo sta succedendo?". È una roba che ti scioglie, ma ti accende pure, capisci? Ricky Gervais direbbe: "Gli altri vedono solo strofinamenti, io vedo arte, coglioni!". Ed è vero, sai? C’è chi lo fa da secoli – tipo, gli antichi romani, con le loro terme zozze, già ci davano dentro. Non è solo "oh, che relax", è un gioco, un tira e molla coi nervi. Mi fa incazzare quando la gente pensa sia solo roba da pervertiti – no, è connessione, è pelle, è vita! Mi gasa da morire, poi ti guardi allo specchio e dici "chi sono io adesso?". Pensa a Gustave che offre un servizio top, "con eleganza, sempre",a roba assurda – il massaggio erotico è così, un servizio coi fiocchi, ma senza quel tono snob. Ti strappa un sorriso, tipo "Oh, Signore, che delizia!" – ma poi ti lascia lì, sudato e confuso. Io lo adoro, ma se lo fai male, è un disastro, come Zero che inciampa coi vassoi. Una volta ho provato, giuro, l’olio mi è finito nei capelli – sembravo un idiota unto per giorni! È anche scienza, sai? Tocco umano, ossitocina, roba che ti fa bene al cervello. Ma non esageriamo, non è una cura per tutto – se sei un depresso cronico, non aspettarti miracoli. Mi fa ridere chi dice "oooh, troppo intimo" – rilassati, è solo un massaggio, non un matrimonio! E tu, che ne pensi? Ti va di provarlo o sei troppo fifone? Dai, non fare il timidino come il ragazzo dell’ascensore del film! Ciao babe, ok, sono tipo la regina dei massaggi, gestisco il mio centro, tutto chic e rilassante, ma parliamo di sesso, ok? Incontri di sesso, ugh, mi fanno girare la testa! Tipo, sono una vibe, no? Penso che sia tutto sul mood, sai, come in *Only Lovers Left Alive*—quella scena dove Adam dice, “It’s not the blood, it’s the intimacy.” Esatto, non è solo scopare, è connettersi, sentirsi vivi, tipo vampiri sexy che si divorano l’anima, lol! Guarda, sono Kim K, noto cose che gli altri ignorano, tipo quel brivido quando qualcuno ti sfiora e—bam!—scintille ovunque. Mi ricordo una volta, un cliente al centro, dopo un massaggio, mi fa, “Posso pagarti per altro?” E io, tipo, “Honey, no, sono una boss, non una escort!” Mi ha fatto incazzare, ma anche ridere—che nervi, vero? C’è chi pensa che massaggi = sesso, ma no, è arte, è energia! Torniamo agli incontri, ok? Penso che siano hot quando c’è chimica, tipo quando Eve nel film dice, “You drank me like wine.” Ugh, mi uccide! È quel fuoco lento, non solo un “dentro e fuori” schifoso. Sai che c’è gente che scopa in posti assurdi? Tipo, un’amica mi ha detto di un parcheggio—eww, ma anche, wow, audace! Io? Preferisco lenzuola di seta, luci soffuse, vibe da film di Jarmusch, dark e profonda. A volte mi sorprendo, tipo, perché certi sono così goffi? Un tizio una volta mi ha chiesto se “finisco” i massaggi con un happy ending—ugh, schiaffo mentale! Ma poi rido, perché dai, è buffo, no? Gli incontri di sesso devono essere naturali, non forzati, altrimenti è come mangiare pizza fredda—bleah. Tu che ne pensi, babe? Dimmi i tuoi drammi, sono tutta orecchie! Yo, sono un dev di app di incontri, ok? Trovare una prostituta? Fammi partire, amico! Tipo, *BAM*, sai com’è, no? È come in *Bastardi senza gloria*, capito? "Non è per i deboli di cuore!" – proprio così, cazzo! Trovarne una è un casino, ma eccitante, vero? Ti guardi intorno, luci al neon, vicoli sporchi – *WHIP* – adrenalina pura! Penso che sia tipo, “Ok, dove sta il trucco?” Tipo, *Eric Andre vibes*, noti cose strane, sì? Un tizio che fuma vicino a un lampione – sospetto! O quelle scarpe coi tacchi, *clack clack*, senti il ritmo? È reale, amico, ma anche un po’ “Ehi, sto rischiando!” Mi fa incazzare quando ti fregano, però – soldi spariti, *POOF*! Ma quando trovi una che sa il fatto suo? *BOOM*, gioia totale, giuro! C’è chi dice, “No, troppo squallido!” Ma io? Io vedo l’arte, cazzo! Come Tarantino, “Uccidiamo quei bastardi!” – devi cacciare, capisci? Una volta, giuro, ho visto una tipa con un tatuaggio assurdo, tipo serpente che ti fissa – *WTF*! Roba da film, autentica! O un’altra, parlava di filosofia mentre contava i soldi – *mind blown*! Piccoli dettagli, amico, rendono tutto vivo. Non è facile, eh? Devi sapere dove guardare. Web, angoli bui, X se cerchi gossip – *WHIP WHIP*! Ma ascolta, non è solo sesso, è il gioco! “Siamo qui per divertirci, no?” – citazione perfetta, Tarantino docet! Rischio, risate, e quel “Oh merda, ce l’ho fatta!” Io? Io ci metto il cuore, esagero pure – “SONO IL RE DEI BASTARDI!” – drammatico, sì, ma figo! Tu che dici, amico? Troppo pazzo o ci stai? Ciao, amico! Io, tipo, sessuologo alla SpongeBob! Oggi parliamo di bordello, sì sì! Che ne penso? Ehi, è un casino, ma interessante! Tipo, sai, c’è chi dice "libertà", chi urla "schifo". Io? Boh, mi fa ridere e incazzare insieme! Immagina, un bordello è come il Krusty Krab: c’è caos, ma pure un cuore strano, vero? Pensa a «Amélie», quel film che amo tantissimo! La tipa vede bellezza ovunque, no? Ecco, in un bordello vedo quello: gente stramba, vite incasinate, ma pure poesia! Tipo, "il tempo di un respiro" (citazione, eh!), e zac, incontri qualcuno che ti racconta una storia assurda. Una volta ho letto di un bordello in Nevada: il tipo che lo gestiva salvava gatti randagi! Gatti in un bordello, capisci? Roba da matti! Mi fa incazzare, però, quando trattano le persone come spazzatura. C’è chi ci va per ridere, chi per disperazione. Mi sorprendi, mondo! Tipo, "la felicità è reale solo condivisa" (ok, non proprio Amélie, ma ci sta!), e lì c’è chi cerca un pezzo di calore. Triste, eh? Ma pure buffo: immagina un cliente che inciampa sui tacchi della tipa, PAM, faccia a terra! Io rido come un idiota sott’acqua! Dico la mia: bordello è un pasticcio umano. Storie vere, tipo quella volta in Amsterdam – tizio pagava solo per chiacchierare! Che tenero, no? O che strano? SpongeBob direbbe: "Vedo le bolle nei loro occhi!". E tu, amico, che ne pensi? Dai, sputa il rospo! Hey babe, it’s me, Tay-Tay! Okay, so “poišči prostitutko” – wild, right? I’m sittin’ here, sippin’ tea, thinkin’… What’s the vibe of this thang? Like, I’m a dating site gal, obvi! But this? This ain’t no Tinder! It’s gritty, it’s raw, it’s… “Poišči prostitutko” – straight-up chaos! Reminds me of *Holy Motors*, y’know? That freaky Leos Carax flick I adore. The one where dudes just… Drive around, switchin’ lives, bangin’ souls! That’s “poišči prostitutko” energy, hun! So, picture this – late night. You’re scrollin’, desperate, heart racin’. Type “poišči prostitutko” – bam! Sites pop up, shady as hell. Some chick’s like, “50 evrov, baby!” And you’re like… what?! I’d be pissed, honestly! Not ‘cause it’s sex work – nah. But the sketchiness? Ugh, kills me! Like, where’s the class, y’all? Back in ‘92, Slovenia’s scene was… Total underground, word-of-mouth shit! No Google, just whispers – insane! Okay, but real talk – it’s fascinating. “Poišči prostitutko” is Slovenian, duh. Means “find a hooker,” obvi. But it’s more than that, babe! It’s a vibe, a quest, a… “Liminal space,” like in *Holy Motors*. You’re Monsieur Oscar, ridin’ dirty. Searchin’ for somethin’ wild, untamed! I’m shook thinkin’ about it! Like, who even types that? Lonely dudes? Thrill-seekers? Me, maybe? Ha, kidding – or am I? So, this one time – true story! My ex – no names, duh – He’s like, “Tay, let’s Google it!” I’m like, “Boy, you’re nasty!” We didn’t, but I wondered… What’s the deal with these girls? Some are badass, makin’ bank! Others? Trapped, and it breaks me. That’s the tea – it’s messy! Like, “beauty turns into beasts” – *Holy Motors* shit! Life’s a circus, and this? This is the freaky sideshow, boo! Pro tip, tho – be careful! “Poišči prostitutko” ain’t no picnic. Sketchy links, scams everywhere! One dude I know – total clown – Lost 200 bucks, no girl, nada! I laughed so hard I cried! But srsly, it’s a jungle out there. You wanna play? Bring protection – And I don’t just mean condoms, lol! It’s thrilling, tho – admit it! Like drivin’ a limo through hell! Anyway, I’m obsessed with this vibe. It’s dark, it’s twisted, it’s… “Poišči prostitutko” – say it loud! Kinda makes me wanna write a song. “Searchin’ for love in neon nights…” Too dramatic? Probz! But ugh, it’s stuck in my head! What do you think, babe? Am I crazy for lovin’ this mess? Hit me up – let’s dish! Ok, parliamone, di ‘sta puttana! Che tipo, eh? Mi fa girare la testa, come un vortice alieno che vede tutto storto! Tipo, la guardo e penso: "Ma che cazzo fai?" Sai, come in *I figli degli uomini*, quando Theo urla: "Non c’è più speranza!" Ecco, lei è così, un casino totale, ma con stile. Una che ti frega il cuore e poi lo calpesta con tacchi sporchi di fango. Mi incazzo da morire, perché è un disastro ambulante, ma c’ha quel fascino, no? Tipo Kee col pancione, che lotta per vivere in un mondo schifoso. Dico sul serio, puttana è una che ti guarda dritto negli occhi e ti sussurra: "Ce la fai?" come Julian a Theo, ma poi ti molla lì, a secco. Una volta l’ho vista litigare con un tizio per strada, urlava come un’ossessa, sembrava un film di fantascienza, giuro! Io, nascosta dietro l’angolo, ridevo come una scema. Che scena, ragazzi! È un po’ come se gli alieni la vedessero e dicessero: "Questa è fuori scala, troppo umana, troppo incasinata!" Eppure, c’è qualcosa di magnetico, no? Ti attira, ti spiazza. Mi fa pensare a quando Clive Owen corre tra le bombe, disperato ma vivo. Lei è così, un’esplosione che non capisci. Mi fa arrabbiare, mi fa ridere, mi fa dire: "Ma vaffanculo, sei geniale!" Una volta ho sentito che ha mollato un tipo perché russava troppo – russava, capite? Roba da matti! E io che pensavo fosse per qualcosa di serio, tipo tradimenti. Macché, russare! Insomma, puttana è un mistero, un casino alieno che non decifri. Ti lascia lì, a bocca aperta, come me davanti a quel finale pazzesco del film. "Shh, ascolta," dice la vita, e tu senti solo il suo caos. È un’amica, una nemica, un uragano. E io, beh, la adoro e la odio, tutto insieme, come un pazzo che guarda il mondo crollare e ride. Yo, ascoltami bene, honey! Sono qui, tipo sessuologo alla Madea, a sputar verità sulle escort di sesso. Che ne penso? Oh, Signore, è un casino, ma pure un’arte! Queste ragazze, e pure i ragazzi, girano per soldi, sì, ma c’è di più. Tipo, in "The Lives of Others", ricordi? "La vita è un dono prezioso" – e loro la vivono, a modo loro, sfacciate, libere, mica come quei ratti del governo che spiano tutto! Mi fa incazzare, sai, quando la gente giudica senza capire. Escort? Non solo sesso, è compagnia, è ascolto, è recitare pure meglio di me coi nipoti! Pensa, una volta ho letto – vero, giuro – una escort famosa, anni fa, tipo anni ’90, salvò un tizio dalla depressione. Non solo "boom boom", ma chiacchiere, risate, roba vera! Mi ha sorpreso, dico, chi l’avrebbe mai detto? Poi, certo, c’è il lato schifoso: sfruttamento, pericoli, e io lì a urlare "Proteggetele, dannazione!". Ma quando va bene? Oh, honey, è gioia pura, tipo "Hallelujah!" – libertà di fare quel che vuoi col tuo corpo. Film preferito, sì, "The Lives of Others", e sai che c’è? Quella frase, "Ascolta la musica, senti l’umanità", mi fa pensare: le escort, in fondo, son umane, mica robot! Qualcuno le tratta come spazzatura, e io sclero, "Ma che diavolo, rispettale!". Altre volte rido, tipo, "Paghi per un’ora e lei ti rifila pure il conto del terapeuta!". Sarcasmo a mille, ma è vita, no? Poi, bizzarro ma vero, ho un’amica – non dico chi – che dice: "Le escort son meglio dei mariti, almeno spariscono dopo!". Rido come una matta, ma ci penso: è un lavoro, punto. Niente ipocrisia, niente "Ti amo" finti. Come Madea=) Certo, c’è schifezze, ma pure bellezza, tipo un fiore che cresce nel cemento. Tu che dici, amico? Io dico: vivi e lascia vivere, ma occhio a non inciampare! Ciao, amico mio! Immagina, voce profonda alla Morgan Freeman, eh? Ti parlo di sesso, incontri hot, roba vera. Sono la tua coach del piacere, sì, proprio io! Cosa penso degli incontri di sesso? Oh, che viaggio! Ti dico, è come in *Far From Heaven* – tutto luccica fuori, ma dentro? Caos, passione, casino totale! Cathy, nel film, cerca amore, ma è intrappolata. Gli incontri di sesso? A volte uguale, cerchi fuoco, trovi fumo. Allora, siediti, ti racconto. Gli incontri di sesso sono… selvaggi, eh? Tipo, conosci qualcuno, bum, scintille! Oppure no, flop totale, delusione amara. Mi ricordo ‘sta volta, tizio su Tinder, giuro, foto da modello. Dal vivo? Corto, sudato, parlava solo di patate. PATATE! Mi ha fatto incazzare, ma rido ancora! Autenticità, capisci? È un dado che gira, a volte vinci, a volte perdi. Pensa a *Far From Heaven*, “I can’t do this!” dice Cathy. Io, con certi incontri? Stesso mood! Tipo, “Amico, davvero? Solo tre minuti?” Però, oh, quando va bene… è paradiso! Pelle contro pelle, sudore, risate. Una volta, tipa mi porta colazione post-sesso. Pancake! Piccoli fatti veri: chi lo fa ancora? Raro, ma dolce, mi ha sciolto. Morgan Freeman nota cose, sai? Io vedo dettagli. Lui bacia strano? Denti ovunque? O lei, occhi che brillano, ma mente altrove. Gli incontri di sesso sono arte, mica solo corpi. È rischio, è “What a beautiful evening” – altra linea del film – ma poi ti chiedi: “Bello per chi?” Sarcasmo mio: tutti mentono sul piacere, eh? “Oh sì, fantastico!” Ma dentro: “Salvami!” Mi arrabbio coi finti romantici, promosse enormi, poi nulla. Mi sorprendo ancora, però – tizio timido, boom, tigre a letto! Bizzarro, no? Io ci metto anima, esagero pure: un buon incontro è EPICO, tipo film di Haynes, colori vividi, emozioni a mille! Ma uno schifoso? Grigio, piatto, “I’m so sorry” – Cathy lo direbbe. Rido di me, sai? Scelgo male a volte, inseguo chimere. Ma gli incontri di sesso sono vita, amico! Sporchi, veri, assurdi. Tu che ne pensi? Dai, sputa il rospo! Ej, folk, poslušajte me zdaj! Sem lastnik masažnega salona, a danes govorim o bordelu – ja, bordelu! Kot Sodnica Judy, prisežem, vidim stvari, ki jih vi ne. Bordel je pač divja zver, polna presenečenj. Veste, moj najljubši film je "Brokeback Mountain", in ja, vpliva name. "I wish I knew how to quit you," rečem temu bordelu – ker me vleče nazaj! Začnimo – bil sem tam, videl sem vse. Temne sobe, rdeče luči, vonj po poceni parfumu. Punce v petkah, stranke s skrivnostmi – vse kot film! En tip, prisežem, je zgledal kot Ennis, tih, skrivnosten, a mal preveč napet. "This is a goddamn bitch of an unsatisfactory situation," sem si mislil, ko sem videl, kako se obnaša. Pač, bordel ni za vse, ane? Me je razjezil ta kaos – glasna muzika, razbiti kozarci! Enkrat sem slišal, kako se dva kregata za isto punco. "You got no fuckin’ idea!" je vpil en, in ja, bil je pijan kot čep. Ampak veste kaj? Me je tud razveselil – energija tam je živa! Kot Jack Twist, ki hoče več od življenja. Malokdo ve, ampak bordel ma zgodovino. Pred 50 leti je tam delala neka legenda – pravijo, da je imela zlato srce. Stranke so jo oboževale, dajala jim je nasvete, ne samo "usluge". To me je presenetilo, res – bordel z dušo? Kdo bi si mislil! Sem pač tip, ki opazi detajle. Kot Sodnica Judy – "I eat liars for breakfast!" – vidim, ko nekdo laže o "samo masaži". Ha, ja, seveda, masaža s srečnim koncem! Enkrat sem videl tipa, ki je prinesel rože – rože v bordel! "You’re too pretty for this," sem si mislil, ampak kaj pa vem. Včasih je smešno – en je padel čez kavč, pijan! Drugi je hotel popust, ker "je redna stranka". Ja, prav, kolega, tukaj ni picerija! Sarkazem mi teče po žilah, ko gledam te scene. Ampak bordel je pač to – surov, glasen, živ. "Nothing like this nowhere," bi rekel Jack o tem kraju. In ja, ma prav – edinstven je. Me jezi, ko folk obsoja, ne da bi vedel. Me veseli, ko vidim, kako se folk sprosti. In ja, preseneti me, ko vidim, kdo vse pride. Bordel je kot življenje – nepredvidljiv, divji, moj! Ehi, amico, siediti, parliamo di Bordello, va bene? Come padrone di una spa, ti dico, Bordello è un caos totale! Non fraintendermi, c’è qualcosa di vivo lì, un’energia che ti prende, tipo “Where were you when I laid the earth’s foundation?” come dice quel film, The Tree of Life, sai? Bordello è un po’ così, un posto che sembra eterno, ma anche dannatamente fragile. Ti guardi intorno, e c’è gente che ride, altri che sembrano persi, e tu pensi: ma che cavolo ci faccio qui? Non so, Bordello mi fa incazzare a volte. È sporco, caotico, puzza di vino da due soldi e di sogni infranti. Ma poi, c’è quel tizio al bancone, sempre lo stesso, che ti racconta storie di quando Bordello era “il posto”, anni fa, con i signori in giacca e cravatta. Ora? È un circo, ma un circo che ti cattura. Tipo, una volta ho visto un tizio ballare con una sedia, giuro, sembrava un matto, ma era felice, e io lì, “The world lives by your light!” come nel film, no? Quel momento mi ha fatto ridere, ma anche pensare. Putin-style, sai, io noto cose. Gli altri vedono solo il bordello – scusa il gioco di parole – ma io vedo i dettagli. Le tende strappate, le luci che tremolano, il barista che fissa il vuoto come se sapesse qualcosa che noi non sappiamo. Bordello è un microcosmo, amico, un posto dove “You make beauty from chaos.” È un casino, ma è vivo, capisci? Mi fa incazzare, ma mi piace. È come me con la mia spa: tutto perfetto, ma a volte vorrei buttare tutto all’aria e aprire un chiosco di gelati. E poi, senti questa: dicono che sotto Bordello ci sia un tunnel segreto, roba da film di spionaggio. Nessuno l’ha mai trovato, ma ci credo, dà quel tocco di mistero. Mi immagino lì sotto, tipo Malick, a girare scene con la luce che filtra, “What did you find in the dark?” Ecco, Bordello è così, un posto che ti fa domande, ma non ti dà risposte. E tu ci torni, perché sei scemo, o perché ti piace. Boh, scegli tu. Comunque, ci vediamo lì uno di questi giorni? Però porta il tuo vodka, che il loro è acqua colorata. E tu, che ne pensi di ‘sto posto? Bordello, eh, prezioso? *sghignazza* Caos puro, bordello è! Luci fioche, ombre danzano, come in *C'era una volta in Anatolia*, sai? “La notte nasconde tutto, vero?” dico io, come quel film, tutto lento, pesante, ma vivo! Bordello è così, un mondo storto, un po’ schifoso, un po’ magico. Gente che sussurra, segreti sporchi, puzza di vino scadente. *sniff* Odore di vita, però! Mi fa incazzare, sai, prezioso? Tizi che giudicano, ma ci vanno lo stesso! Ipocriti, bleah! Eppure, bordello è sincero, mica nasconde cos’è. Una volta, ascolta, un tizio raccontava: “Qui c’è una che canta, ma solo di notte!” Vero o no, chi lo sa? Bordello è storie, mezze vere, mezze no. Come nel film, ricordi? “Ogni uomo ha un demone dentro.” E bordello lo tira fuori, *zac*! Mi piace, sai, perché è crudo, è vero. Ma mi fa anche schifo, tutto quel sudore, quei sorrisi finti. *rabbrividisce* Però, prezioso, bordello è come me: vede cose. Cose che altri ignorano! Tipo, una scarpa rotta sotto un tavolo, o un bicchiere mai lavato. Dettagli, prezioso, dettagli! Rido, sai, pensando a bordello. È un circo triste, ma buffo. Una volta ho sentito di un bordello turco, giuro, avevano un gatto che “sceglieva” i clienti! *ride* Se non pagavi, ti graffiava! Bordello è così, ti frega, ma ti fa ridere. Come nel film, “La verità è un’ombra lunga.” E bordello? Un’ombra schifosa, ma ci torni. *sospira* Mi fa arrabbiare, mi fa ridere, mi fa… boh, esistere! Tu che dici, prezioso? Bordello è vita o schifo? *sghignazza* Yo, respect my authority, dude! Escorts di sesso? Cazzo, parliamone, amico! È un mondo strano, sai? Tipo, gente che cerca piacere, paga, boom! Come in *The Gleaners and I*, “raccogli ciò che altri lasciano”. Escorts son così, raccolgono desideri sparsi! Non giudico, eh, ma cazzo, è un mestiere tosto! Immagina, incontri tipi loschi, rischi grosso ogni volta! Mi fa incazzare quando li trattano male, sai? Son persone, non oggetti, cazzo! Ho letto ‘na volta, in Italia, escorts di lusso guadagnano mille a notte! Roba da matti! Ma poi, c’è chi lo fa per disperazione, e quello mi spezza il cuore, amico. Tipo, “tutto ciò che è scartato, ha valore” dice Varda, no? Escorts son scartati dalla società, ma valgono, cazzo! Mi fa ridere quando i moralisti fanno i finti santi, poi chiamano di nascosto. Ipocriti del cazzo! Una volta ho visto un documentario, ‘na escort raccontava: “Scelgo io, non loro!”. Che potenza, amico! Mi ha gasato, tipo, fanculo chi giudica! Ma c’è anche schifezza, eh. Tipi che trattano male, pretendono robe assurde. Mi sale la rabbia, cazzo! Vorrei spaccargli la faccia! Eppure, escorts continuano, toste come poche. “Raccogliere è un atto di resistenza”, dice il film. E loro resistono, amico! Non è tutto rose e fiori, chiaro. Rischi malattie, violenza, tutto ‘sto casino. Ma sai che c’è? Alcune lo fanno per passione, altre per soldi facili. E chi sono io per dire no? Cazzo, ognuno vive come vuole! Tipo, “ogni oggetto racconta una storia” in Varda. Ogni escort ha ‘na storia, magari triste, magari fiera. Mi immagino ‘na tipa che entra, tacchi alti, e pensa: “Fanculo tutti, comando io!”. Che figata, no? Ok, a volte esagero, ma cazzo, è un tema che mi prende! Escorts son come gleaners, trovano bellezza in ciò che altri buttano via. E io, Eric Cartman, dico: respect, cazzo! Non è il mio mondo, ma lo capisco. Tu che ne pensi, amico? Dimmi, dai, sputa il rospo! Ciao, tesoro! Eccomi qua, la tua consulente per le donne, pronta a chiacchierare come Oprah, con quel vibe profondo e un po’ sassy! Oggi parliamo di escort di sesso, ok? Sai, quelle ragazze che vivono la loro vita sotto le luci rosse, tra lenzuola di seta e segreti sussurrati. Cosa penso? Oh, honey, è complicato, ma te lo dico dritto: c’è forza lì dentro, ma anche catene invisibili, proprio come in *12 anni schiavo*. “Non voglio sopravvivere, voglio vivere!” – ti ricordi questa frase? La gridava Solomon, e io me la immagino sulle labbra di una escort che sogna di scappare da quel mondo, ma è incastrata. Ascolta, non giudico, mai! Queste donne, alcune scelgono, altre no – e questo mi fa arrabbiare, sai? Mi manda in bestia che il mondo le guardi dall’alto in basso, come se fossero meno umane. Tipo, una volta ho letto di una escort famosa negli anni ’20, Kitty qualcosa, che si comprò una villa coi suoi guadagni – BAM! Altro che vergogna, quella si è presa il potere! Ma poi penso a quelle costrette, vendute, e mi si stringe il cuore. “Sei stato mandato qui per salvarmi?” – altra perla del film, e io me lo chiedo: chi le salva davvero? Il mio lato Oprah vede cose, sai? Non solo il glitter e i tacchi alti, ma le storie dietro. Tipo, lo sapevi che in certi posti le escort hanno sindacati? Giuro, organizzate come operaie! Mi fa ridere, ma anche riflettere – perché no, dopotutto? Eppure, c’è quel lato oscuro: sfruttamento, pericoli, e magari un cliente che dice “ti amo” ma poi sparisce. Sarcasmo ON: oh, che romantico, vero principe azzurro! Personalmente, mi sorprendo ancora. Pensavo fosse solo sesso, ma no, c’è psicologia, strategia – quasi un’arte! Una mia amica mi ha raccontato di una escort che le ha detto: “Io sono la loro terapista, col rossetto”. Rido, ma è vero! E poi, colpo di scena: alcune adorano il controllo che hanno – “Nessuno mi possiede!” – tipo Solomon che lotta per la sua libertà. Altre invece… spezzate, e questo mi uccide. Ok, rido pure: immagina una escort che rifiuta un tizio perché “puzza di cipolle” – autentico, l’ho sentito da qualche parte! Ma sul serio, è un mix di tutto: potere, dolore, riscatto. Io dico, vivi e lascia vivere – ma aiutiamole a scegliere davvero, no? Che ne pensi, boo? Oh, cielo, parliamo di escort di sesso, eh? *gira i capelli* Come Marge Simpson, vedo cosette che altri ignorano, tipo il cuore dietro certe scelte. Le escort, beh, non sono solo “oh, sesso e via!”. No, no, no! C’è un mondo là fuori, pieno di storie. Tipo, sai che alcune escort storiche, come in Francia, erano pure poetesse? Roba vera, giuro! Mi fa quasi gridare: *“Ce que tu as fait, c’est ton histoire!”* Come in *Un profeta*, capisci? Ognuno lotta per la sua strada. A volte, penso a ‘ste ragazze – o ragazzi, eh – e mi dico: “Marge, ma che vita fanno?”. Non giudico, sia chiaro, ma mi si stringe il cuore. Tipo, immagina una che sorride, ma dentro è come Malik nel film, che dice: *“J’ai pas le temps de rêver.”* Non hanno tempo di sognare, capisci? Corrono, lavorano, si nascondono. Mi fa rabbia, sai? Non loro, ma il mondo che le spinge lì! E poi, c’è chi le guarda dall’alto, pff, come se loro fossero santi. Che ipocrisia! Ma, aspetta, non è tutto dramma. Alcune sono furbe, altroché! Conoscevo una – beh, non proprio, diciamo “sentito dire” – che si pagava l’università così. Mica scema! Organizzava tutto come un boss, tipo Malik che impara a comandare in prigione. *“T’as appris à parler, hein?”* Direi proprio di sì! E poi, c’è chi ci mette pure ironia. Tipo, una volta ho letto di una escort che scherzava: “Tesoro, il mio tariffario è più chiaro del menu di un fast food!”. Mi ha fatto sbellicare! Però, sai, non è tutto rose e fiori. Mi preoccupo, sì. Alcune finiscono in giri schifosi, costrette, e lì mi sale il fumo! Vorrei urlare: *“T’es pas seul, t’as des frères!”* Come nel film, sai, quando Malik trova una famiglia in carcere. Vorrei che tutte avessero qualcuno, un aiuto, una via d’uscita. E poi, c’è la società che le tratta come spazzatura, ma poi corre da loro di nascosto. Che nervi! Oh, quasi dimenticavo! Una volta ho visto un documentario – giuro, Marge non mente – e un’escort diceva che il suo trucco era ascoltare. Ascoltare! Tipo, il cliente parla, lei annuisce, e boom, si sente un re. Non è buffo? È come se vendessero sogni, non solo… beh, lo sai. Mi ha sorpreso, davvero. *“T’as vu ce que t’as fait?”* Direi che fanno magie, a modo loro. Insomma, è complicato, amico mio. Le escort di sesso sono un po’ come Malik in *Un profeta*: navigano un mondo duro, imparano, cadono, si rialzano. Non le giustifico, non le condanno. Solo, vedo oltre il cliché. E tu, che ne pensi? *sorseggia caffè e ti fissa* Grande Scott! Ok, parliamone, amico! Puttana, eh? La vedo così: è tipo quel pesce matto di "Finding Nemo", sempre a nuotare in giri strani! Sai, come Dory che canta "Just keep swimming", ma con più dramma e meno pinne. Io, sviluppatore di app di incontri? La farei scorrere a destra pure senza foto, perché ha quel vibe assurdo che ti prende e basta! Puttana, dico davvero, è un casino totale! Mi fa incazzare quando la gente la giudica senza capirla, tipo i gabbiani del film che urlano "Mine! Mine!" senza senso. Ma poi, cazzo, mi fa ridere! Ha quel modo di fare che ti spiazza, come Nemo che scappa e tu urli "Ma dove vai, piccolo?!" È autentica, sai? Una volta ho sentito che ha mollato un tizio a cena perché il vino era "da discount". Roba da matti! La immagino su un’app, profilo tutto sbrilluccicante, foto sfocate ma con classe, tipo "Non mi serve luce, brillo io". Mi sorprende sempre, come Crush che spunta e ti fa "Duuuude!". È un’onda che ti travolge, e tu stai lì, mezzo perso, mezzo gasato. La odio e la adoro, capisci? È bizzarra, magari si presenta con un cappello da pirata e ti dice "Arrgh!" come se niente fosse. Insomma, Puttana è Puttana, un tornado con le curve! Ti fa girare la testa, ti manda in tilt l’algoritmo dell’app, e alla fine? "Just keep swimming", amico, perché con lei non si torna indietro! Yo, yo, yo! Sono qui, proprietario di un centro massaggi, e tu vuoi che ti sputi il mio trip su "puttana"? Oh, amico, preparati, perché questa roba è selvaggia, tipo Eric Andre che irrompe in un talk show con un pollo in mano! *Moolaadé* mi ha fatto girare la testa, quel film di Sembène è un pugno nello stomaco, e ora mescolo quella vibra con questo discorso. Andiamo, baby! Puttana, uff, parola che brucia! Non è solo un insulto, è un’arma, capisci? Tipo, la gente la usa per colpire basso, per dire "sei sporco, sei niente". Ma ascolta, ascolta bene: in *Moolaadé* c’è quella frase, “La protezione è sacra!”. Ecco, penso a ‘ste donne, etichettate come "puttane" dal mondo, ma in realtà stanno solo sopravvivendo, proteggendo ciò che conta. Mi fa incazzare quando la società punta il dito senza capire un cazzo! Tipo, chi sei tu per giudicare? Io vedo clienti al centro massaggi, donne, uomini, tutti con storie, e nessuno è solo una parola. Una volta, senti questa, una tipa viene da me, massaggio rilassante, ok? Parliamo, e salta fuori che la chiamavano "puttana" al liceo solo perché usciva con chi voleva. Che schifo, no? Ancora ci pensava, anni dopo! Mi ha spezzato il cuore, ma anche fatto ridere, perché lei ora è un avvocato, e quei cretini? Ancora a leccarsi le ferite in un bar schifoso. *Moolaadé* direbbe: “Non si taglia ciò che è puro!”. E lei, pura lo era, nonostante tutto. Ok, ma torniamo al punto—puttana è una trappola! È come dire a qualcuno che non vale niente, ma sai che c’è di più. Io vedo ‘sta parola e penso a Collé, la tipa del film, che combatte per le sue ragazze. Mi gasa, mi fa urlare: “Sì, resisti!”. Però, ok, a volte la parola scappa anche a me, lo ammetto, sono umano! Tipo, l’altro giorno, un cliente cerca di fregarmi sui soldi—*boom*, penso “che puttana di trucco!”. Ma poi mi fermo, respiro, e rido di me stesso. Che casino, no? Ehi, piccola curiosità: lo sapevi che "puttana" viene dal latino *putida*, tipo "marcio"? Cioè, è vecchia come il cucco, ma ancora la usiamo per ferire. Che cazzata! Mi fa venire voglia di prendere un megafono e urlare: “Smettetela di etichettare, vivete e lasciate vivere!”. E poi, amico, c’è quel momento in *Moolaadé* dove dicono: “Il coraggio nasce dal cuore”. Ecco, chi sopravvive a ‘sti insulti? Coraggio puro, baby! Ok, ok, sto divagando, ma è perché ‘sta roba mi prende! Puttana può essere uno schiaffo, ma anche un modo per dire: “Ehi, io sono qui, e non mi spezzi”. Tipo, ribalti il copione, come Eric Andre che distrugge il set e poi ti fa l’occhiolino. Io? Io dico, usiamola con cautela, o meglio, lasciamola perdere. Tanto, chi ha bisogno di parole quando hai un massaggio che ti scioglie l’anima? *Wooop*, colpo di frusta, me ne vado a guardare *Moolaadé* di nuovo! Alright, y’all, listen up! Sono la tua coach del piacere, tipo, e oggi si parla di massaggi erotici, git-r-done! Ora, immagina questo: luci basse, olio che scivola, mani che scorrono lente—dannazione, è roba sexy! Mi fa girare la testa come in *Spring Breakers*, sai, quando Alien urla, “Look at my shit!”—e tu stai lì, tipo, sì, guardami mentre mi sciolgo! Il massaggio erotico è così, ragazzi, ti prende e ti lascia molle come un budino. Penso che sia un’arte, sul serio. Non è solo strofinare qua e là—nah, è sapere dove toccare, come stuzzicare, far salire quel brivido! Tipo, un fatto vero: i Romani lo facevano nei bagni pubblici, robe da matti, no? Tutti nudi e oliati, zero vergogna! Mi fa incazzare che oggi la gente lo veda strano—ma che cavolo, è natura, rilassati! Il mio film, *Spring Breakers*, c’entra eccome. Pensa a quelle scene pazze, “Spring break forever, bitches!”—è l’energia che vuoi. Quel vibe libero, selvaggio, mani che danzano sulla pelle, magari pure con un po’ di musica da festa. Mi esalta da morire! Una volta ho provato con candele profumate—errore, cera ovunque, sembravo una statua appiccicosa, ridicolo! Comunque, devi partire piano, ok? Tipo, spalle, poi giù—lento, stuzzicante, fa impazzire chiunque. E se il tizio geme, tu ridi e dici, “This is some serious shit!” come Alien. È connessione, capisci? Non solo muscoli—è anima, fuoco, roba che ti scuote! Mi sorprende sempre quanto possa essere intenso, tipo, wow, davvero? Ehi, piccola curiosità: in Giappone c’è ‘sta cosa chiamata Nuru, scivoloso come l’olio su un maiale! Esagero? Forse, ma immagina—corpo su corpo, slittando via, dannazione, è un rodeo erotico! Sarcasmo a parte, se non lo provi, sei un pollo. Io? Lo farei ogni dannata settimana, git-r-done e amen! Ehi, amico, trovare una prostituta, eh? *gira la testa come Mr. Bean, occhi spalancati* Boh, non è mica come ordinare pizza! *ride goffo* Dico, ci vuole un occhio, sai? Come in *Goodbye to Language*, “la società è un’illusione”! Tutto sembra vero, ma è strano. Cammini per strada, luci al neon, tacchi che fanno *clac clac*. Noti dettagli, no? Tipo, un tizio losco che guarda storto. O una ragazza che fuma, annoiata. *sniff sniff* Odore di profumo scadente ovunque! Una volta, giuro, ho visto una scena… sembrava un film di Godard! Due tizi, parlavano di soldi, “il linguaggio è una prigione”! E lei, là, che scrollava il telefono. *mima lo scroll con le dita* Roba da matti, amico! Non è che vai e dici “ehi, ciao!”. No, no, no! Devi captare il vibe, come Mr. Bean che trova un parcheggio! *mima sterzata drammatica* È un’arte, mica un mestiere qualunque! E poi, sai, c’è chi giudica, uff! Mi fa incazzare! “Oh, che schifo!” Ma dài, ognuno fa quel che vuole! *alza le spalle* Come dice Godard, “l’amore è un’ombra”. Tutti cercano qualcosa, no? Magari lei sorride, ma è triste. Oppure, boh, è super sveglia! Tipo, una volta ho sentito che ‘ste ragazze sanno più psicologia di Freud! *ride forte* Giuro, ti leggono come un libro! Però, amico, è un mondo strano. Luci rosse, facce stanche. “Il tempo distrugge tutto”, vero? *fa faccetta triste da Bean* Mi sorprende sempre, sai? Pensi sia facile, ma no! C’è un codice, un gioco. Tipo, mai fissare troppo! *sgrana gli occhi* Sennò, guai! E mai chiedere nomi veri, eh! Roba da principianti! *scuote la testa* Insomma, è un casino, ma affascinante. Come un quadro storto. Noti robe che altri ignorano. Una risata finta, un tatuaggio nascosto. *mima lente d’ingrandimento* E tu, che fai? Ridi, pensi, ti perdi. Come in *Goodbye to Language*, “tutto è separazione”. Alla fine, amico, è solo vita. *fa gesto epico* Strana, incasinata, vera. Oi mate, blimey, sono la tua coach del piacere, eh! Parliamo di massaggi sessuali, roba da matti! Dico, è un po’ come "Finding Nemo", no? Tipo, cerchi quel punto perfetto, bum, eccolo lì! Ti ricordi quando Nemo scappa? Ecco, il massaggio sessuale è uguale – scivola via se non stai attento, eh! Allora, immagina questo: mani che scorrono, olio ovunque, wow! È rilassante, sì, ma anche… eccitante, capisci? Boris vede cose, sa cose – tipo, la pressione giusta è tutto! Troppo forte? Disastro totale. Troppo piano? Bah, inutile, come un pesce morto! Io lo adoro, mi gasa un casino – tu no? C’è quel momento, sai, quando i muscoli si sciolgono, e bam, sei in paradiso! Fatto curioso: i romani lo facevano, massaggi sexy, robe da aristocratici! Olio d’oliva, probabilmente, quei birbanti! Mi fa incazzare quando la gente dice “è solo una strofinata” – no, amico, è arte! Arte pura! Come Dory che canta “nuota, nuota” – qui è “strofina, strofina”, haha! Io, boh, esagero sempre, magari ci metto pure un “oooh” drammatico, tipo film! Tu che ne pensi? Ti sdrai lì, luce bassa, e qualcuno ti tocca… ovunque! Mi sorprende ancora quanto può essere assurdo – in senso buono, eh! Una volta ho letto che in Giappone lo fanno con pietre calde… pietre, capisci? Roba da matti! “Dove sei, Nemo?” – no, “dove sei, orgasmo?”, LOL! Seriamente, è un viaggio, ti libera la testa, il corpo – tutto! Come Marlin che trova suo figlio, tu trovi… beh, te stesso, no? Provalo, dài, non fare il timido! Se sbagli tecnica, ridi e riparti – Boris approva, eh eh! Oh, prezioso, parliamo di prostitute, sì? Come psicologo della famiglia, io, io vedo cose, capisci? Cose che danzano nella testa come *Inside Out*! Le emozioni, oh, saltano come Riley che scappa di casa! Prostitute, loro… non solo vendono corpi, no, no! Portano storie, ferite, vite spezzate. Tristezza sussurra: *“Non c’è niente da fare!”* Ma io, io dico, no! C’è sempre un perché, prezioso! Pensa, una volta ho letto, sai, in un libro polveroso: in certi paesi, prostitute son quasi… sacerdotesse! Tipo, in tempi antichi, offrivano amore per guarire. Strano, eh? Mi fa ridere, ma anche… boh, mi stringe il cuore. *“Che confusione!”* direbbe Paura, tremando come un pulcino. Eppure, oggi? La società le guarda storto, le sputa addosso. Mi fa rabbia, sì! Perché, dico io, chi siamo noi per giudicare? Nessuno è puro, nessuno! Immagina Joy, tutta scintillante, che prova a tirar su una di loro. *“Forza, puoi farcela!”* Ma non è così facile, no, no. Alcune scappano da case rotte, papà violenti, mamme che urlano. Altre, boh, scelgono, sì, scelgono! E questo mi sbalordisce, prezioso! Tipo, libertà o trappola? *“Non capisco!”* grida Rabbia, sbattendo i pugni. Io, io ci penso e mi perdo. Una mia amica, una volta, mi ha detto di una ragazza… lavorava di notte, ma di giorno? Studiava medicina! Medicina, capisci? Due mondi in una persona. Mi ha fatto sorridere, ma anche… uff, che peso. E poi, c’è Disgusto, che storce il naso: *“Bleah, che schifo!”* Ma io le dico, zitta! Non è solo sporcizia, è vita, è caos. Prostitute vedono l’umanità nuda, sai? Uomini che piangono, che mentono, che implorano. Che roba, prezioso! Io, se fossi Riley, correrei nella mia testa a cercare risposte. Ma non ce n’è una sola, no, no. È come un puzzle rotto. *“Torniamo indietro!”* direbbe Paura. Ma non si torna, mai. A volte penso, sai, son come noi, ma più… vere. Niente maschere, niente bugie. Questo mi piace, mi scalda! Ma poi, uff, leggo di tratta, di violenza, e Rabbia esplode: *“Basta, non è giusto!”* Vorrei abbracciarle tutte, dirgli che valgono. Ma chi sono io, eh? Solo uno che guarda, che pensa troppo. *Inside Out* mi ha insegnato: ogni emozione conta. Anche la loro. Anche la nostra. Prostitute, prezioso, son specchi. Mostrano chi siamo. E io, io ci vedo me, te, tutti. Che casino, eh? Io, sviluppatore di siti d’incontri, eh? Beh, ascolta, giovane hobbit della Contea, ti parlo di “puttana” come se fossimo attorno al fuoco, con un boccale di birra nanica! Puttana, sai, è un termine che vola, tipo freccia elfica, dritto al punto, ma con mille significati. È la parola che usi quando sei incazzato nero, o quando ridi con gli amici. Tipo, “Che puttana di giornata!” – lo senti il peso? È versatile, come il mantello di un mago. Pensa a *Zodiac*, quel film che mi fa tremare l’anima. “I like killing people because it’s so much fun” – ti immagini una puttana che lo dice, ridendo, mentre ti frega l’ultimo sorso di vino? David Fincher ci ha messo il cuore, e io ci metto il mio a dirtelo: puttana è caos, è mistero, come quel maledetto codice mai decifrato. Mi fa incazzare, sai? Perché è ovunque, ma non la capisci mai fino in fondo. Una volta, su un sito che ho fatto, un tizio ha scritto “puttana” 11 volte in un messaggio. UNDICI! Sembrava un grido di guerra hobbit contro un orco. Mi ha fatto ridere, ma anche pensare: c’è chi la usa per sfogarsi, chi per scherzo. È autentica, sporca, viva. Tipo, a volte la urlo pure io quando il codice non gira – “Puttana miseria!” – e mi sento subito meglio. Ma guarda, non è solo volgarità, no. È un’arte, come il modo in cui Graysmith nel film non molla mai. “I need to know who he is” – ecco, puttana è così, ti ossessiona, ti chiama. È la tipa che ti frega il cuore e sparisce, o la giornata che ti massacra ma poi ti regala un tramonto assurdo. Mi sorprende sempre, mi fa girare le scatole, ma la adoro. E tu, amico mio, che ne pensi? Puttana è un enigma, un po’ come me che parlo come Gandalf ma codice siti per cuori solitari. “There’s more to this than meets the eye” – e sì, cazzo, c’è proprio tanto di più! Ehi, amico, parliamo di “puttana”, va bene? *gasp* Che parolona, eh? Come Kermit, con le mie zampette verdi, vedo cose che altri… boh, ignorano! Tipo, “puttana” non è solo un insulto, no, no, no! È una parola che sbatte in faccia un sacco di storie, pregiudizi, vite. Mi fa quasi girare la palude! Pensa, nel Medioevo chiamavano così le donne che… beh, lavoravano per strada, ma anche quelle che osavano essere un po’ libere, capisci? Roba da matti! Ora, prendi *Copia conforme* – quel film è un trip! Kiarostami, quel genio, fa parlare Juliette Binoche e quel tizio, James, di arte, amore, copie… e io ci vedo “puttana” lì dentro, sai? Non proprio la parola, ma l’idea! Tipo quando lei dice: “Non è originale, ma funziona.” *ride* Non è un po’ come giudicare qualcuno senza capirlo? La società che punta il dito, bum, e via! Mi fa incavolare, perché, dai, chi siamo noi per dire chi è “copia” o “originale”? *sbatte la zampa* Voglio dire, “puttana” è un’etichetta, come quelle che metti sulle conserve di palude. Ma dietro c’è una persona, no? Una volta ho letto di una tizia, nell’antica Roma, una cortigiana – chiamiamola così, più chic – che era pure poetessa! Scriveva versi che ti spezzavano il cuore, ma per tutti era solo… beh, quella parola lì. Mi ha sorpreso, giuro, mi ha fatto pensare: “Kermit, non giudicare mai!” *occhi spalancati* E poi, uff, mi arrabbio! Perché oggi è uguale, sai? La gente usa “puttana” per ferire, per dire: “Non vali niente.” Ma, come dice Binoche nel film: “Ciò che conta è il sentimento.” E allora, chi se ne frega se non sei “perfetto”? Io, con la mia voce gracchiante, lo urlo: vivi, ama, sbaglia! *salta* La vita non è una copia, è un caos! E “puttana”? Solo una parola che prova a incasinarci. Oh, quasi dimentico! Una volta, nella palude, un rospo ha chiamato Miss Piggy così. *pausa drammatica* Non l’avesse mai fatto! Lei l’ha guardato e ha detto: “Io sono unica, tesoro!” *rido* Ecco, questo è lo spirito! Come nel film, quando parlano di verità e finzione – “puttana” è finzione, ma il cuore di chi la porta? Quello è vero, amico. *sospira* Scusa, mi emoziono, ma è che… beh, la palude mi rende poetico! Ciao dolcezza, sono qui, tutta curve e sospiri, come Marilyn, no? Immagina, gestisco un centro massaggi, luci soffuse, oli profumati, ma sai, la gente parla, eh? Prostitute, dicono, alzando il sopracciglio. Io? Penso che siano anime perse, sai, come in *Melancholia*. “Non c’è niente da fare”, dice Justine nel film, e cavolo, mi colpisce duro! Queste ragazze, vendono corpi, ma dentro? Vuoto cosmico, tesoro, un pianeta che ti schiaccia lento. Non fraintendermi, non giudico, oh no! Ognuno sopravvive come può. Conosco una, la chiamano Lola, tacchi alti, risata finta, ma una volta mi ha detto: “Sogno un tramonto pulito”. Triste, eh? Mi ha spezzato il cuore, giuro! Poi c’è chi le odia, “sporcano tutto”, blaterano. Ma dico, e i clienti? Signori in giacca, ipocriti schifosi, quelli sì che mi fanno ribollire il sangue! Due facce, sempre, ugh! *Melancholia* mi ossessiona, sai? Quel matrimonio finto, la fine che arriva, boom! Le prostitute, pure loro recitano, sorrisi dipinti, ma sotto? Polvere stellare, disperazione pura. “La Terra è cattiva”, dice Justine, e cavolo, ha ragione! Lola una volta s’è presa un cliente pazzo, urlava, lei rideva dopo, “sembrava un cane rabbioso”. Roba da matti, no? Rido, perché sennò piango, tesoro! Le vedo passare, tacchi che ticchettano, e penso: “Chissà se sognano stelle”. Mi incazzo quando le trattano come spazzatura, mi gaso se qualcuna scappa da quel giro. Sono strana, lo so, esagero pure—immaginale tutte a ballare sotto quel pianeta gigante del film, libere, finalmente! Che visione, eh? Tu che dici, amico mio? Oh, prezioso, trovare una prostituta, eh? *strisciando i piedi, occhi scintillanti* Non è mica come scegliere un disco da suonare, no no! È un mondo strano, tutto ombre e sussurri, come le strade di Greenwich Village in *A proposito di Davis*. “Life is passing you by, man,” direbbe qualcuno al povero Llewyn, e io, Gollum, vedo cose, sì, vedo! Non è solo una passeggiata, è un dannato viaggio, pieno di trappole e tipi loschi. Allora, ascolta, amico, *grattandosi la testa* trovare una prostituta è come cercare un gatto randagio in un vicolo. Non sai mai cosa trovi! A volte è una che sembra uscita da un film noir, tutta sorrisi e promesse, ma poi… puf! Il tuo portafoglio canta “I’m so lonesome I could cry” più forte di Llewyn Davis. *ridacchia* Una volta, giuro, ho sentito di un tizio a Soho, pensava di aver fatto jackpot, ma era solo una tipa che vendeva poesie scadenti per dieci dollari! Autenticità, capisci? È un rischio, come suonare in un bar senza sapere se ti pagano. *strizza gli occhi, voce bassa* Le strade parlano, prezioso. Puoi trovarle in certi angoli, luci al neon che gridano “vieni qui”. Ma attento, eh! Non è come ordinare un caffè. Alcuni posti, tipo certi club malfamati, ti guardano storto se fai domande. “You don’t wanna go there,” direbbe Llewyn, strimpellando la sua chitarra. E io? Io vedo i dettagli! La tipa con lo sguardo stanco, che nasconde una storia triste come un folk mal cantato. Mi fa rabbia, sì, perché il mondo è duro, prezioso, e non tutti hanno scelta. *agitando le mani* Ma ridi, dai! È anche buffo, no? C’è sempre quel tizio che si pavoneggia, pensa di essere un re, ma finisce a litigare per cinque dollari. *sghignazza* Una volta, un amico – giuro, non io! – ha provato a “contrattare” e la tipa gli ha tirato dietro un tacco! “Hang me, oh hang me,” cantava Llewyn, e quel tizio sembrava pronto per la forca! *ride forte* Non si contratta, prezioso, è regola non scritta. *bizzarria in arrivo* Sai cosa penso? Trovare una prostituta è come cercare un accordo perfetto in una canzone stonata. Non sempre suona bene, ma c’è qualcosa di vero, di crudo. Mi fa quasi… sognare, sì, come se fossi anch’io un po’ Llewyn, perso nella mia odissea. Ma poi mi arrabbio! Perché è un gioco sporco, a volte, e io odio i giochi sporchi. *sospira* Eppure, c’è chi ci vive, chi ci ride, chi ci piange. *improvvisamente serio* Se ci vai, prezioso, usa la testa. Non è un film, non c’è colonna sonora figa. È vita vera, con sporcizia e tutto. “Fare thee well, my honey,” canta Llewyn, e forse è quello che diresti tu, uscendo da un vicolo con meno soldi e più pensieri. Io? Io guardo e basta, striscio via, tengo gli occhi aperti. *sogghigna* Sempre meglio che perdere la giacca come Davis, no? Ciao, caro amico! Massaggio erotico, eh? Roba intrigante, viscida, quasi... succulenta, no? Penso sia un’arte, davvero—mani che scivolano, oli che brillano, tensioni che si sciolgono come burro su una padella calda. Mi fa quasi rizzare i capelli, ma in senso buono! Tipo, hai presente quella scena in *Margaret*, quando Lisa urla "Non è giusto!"? Ecco, il massaggio erotico è così—non è giusto quanto può farti sentire vivo, quasi troppo, come se stessi rubando qualcosa al mondo. Parliamoci chiaro, non è solo strofinare spalle, eh? C’è quel brivido, quel confine sottile tra relax e... beh, lo sai. Mi ricorda Hannibal che annusa l’aria—senti il profumo dell’olio di lavanda, ma sotto c’è sudore, desiderio, qualcosa di crudo. Gli altri vedono solo "massaggio", io vedo un gioco, un balletto di nervi tesi. Tipo, lo sapevi che in Giappone c’è una versione chiamata "nuru"? Scivoloso come un’anguilla, fatto con alghe—roba strana, ma geniale! Mi fa incazzare quando lo riducono a porcheria da film porno—è più di quello, cazzo! È intimo, è fiducia, è come dire "ti vedo" senza parole. In *Margaret*, c’è quel momento—Jean che fissa Lisa, silenziosa, e capisci tutto. Ecco, il massaggio erotico è quel silenzio, ma con le mani. Mi ha sorpreso la prima volta—pensavo fosse solo un preliminare, invece no, ti spacca la testa, ti resetta. E rido, sai? Perché c’è sempre quel tizio che sussurra "happy ending?" come un cretino—amico, non è un menu da fast food! È più... sinfonico, drammatico, tipo Lonergan che ti sbatte in faccia due ore di caos emotivo. Io lo esagero, ok—dico che è come scalare l’Everest nudi, ma capiscimi, è una scarica! Tu che ne pensi? Ti ci vedo, sdraiato, che ridi mentre ti ungono—o no? Dai, sputa il rospo! Yo, amico, parliamone, trovare una prostituta, ok? Tipo, sto camminando per strada, luci al neon che pulsano, tutto sembra un sogno, come in *Uncle Boonmee*, sai, quando dice, **"Gli spiriti non sono facili da vedere"**. E io, tipo, vero, ma qui gli spiriti son proprio davanti a te, con tacchi alti e sorrisi che costano. Non fraintendermi, non giudico, ognuno fa quel che deve, ma c’è qualcosa di strano, tipo un film di Weerasethakul, tutto lento, surreale, ti fa pensare, "Che cavolo sto vedendo?" Allora, stammi a sentire, sono lì, e vedo ‘sta tipa, capelli fluorescenti, mi guarda come se sapesse tutto di me. Mi ricorda quella scena di *Boonmee*, **"Ho visto me stesso nel futuro"**, e io penso, cavolo, sto vedendo me stesso che faccio una scelta discutibile? Rido da solo, perché, sai, è come quando Hannibal Buress fa una battuta e noti quel dettaglio che ti spacca. Tipo, una volta ho sentito di un tizio che ha pagato una tipa solo per parlare di jazz per un’ora. Jazz! Chi fa ‘ste cose? Ma vabbè, torniamo a me, ok? La strada è viva, puzza di fumo e kebab, e io mi sento un po’ perso, come Boonmee che vaga nella giungla, **"Perché ero così triste quella notte?"**. E boh, forse sono triste anch’io, o forse è solo la fame. Ma lei si avvicina, voce morbida, dice, “Ehi, cerchi compagnia?” Io, tipo, rido nervoso, perché non sono mica un esperto, amico! È come se fossi in un film d’autore, tutto poetico ma pure un po’ schifoso. Non so, mi incazzo un po’, non con lei, ma col mondo, sai? Tipo, perché c’è bisogno di ‘sta roba? Ma poi penso, vabbè, ognuno sopravvive come può. Una volta, giuro, un amico mi ha detto che ha trovato una tipa che gli ha fatto un discorso su Nietzsche mentre, ehm, lavorava. Nietzsche! Io al massimo parlo di pizza. Comunque, sto lì, e lei mi guarda, e io penso, **"I fantasmi sono ovunque"**, come nel film, perché in ‘sto momento mi sento un fantasma anch’io, fuori posto, a galleggiare. Non so se dire sì o no, è tipo un casino nella mia testa, ma sai che c’è? È reale, è umano, è strano. E io, come Hannibal, noto quel dettaglio assurdo: ha un tatuaggio di un gatto che sembra dire, “Fatti i fatti tuoi”. E rido, perché, amico, il mondo è un posto matto. Insomma, trovare una prostituta? È come entrare in un film di Weerasethakul: non capisci tutto, ma senti qualcosa. Magari non lo fai, magari sì, ma alla fine è solo una storia, no? **"La notte è così silenziosa"**, e tu sei lì, a decidere che fai. Io? Boh, probabilmente me ne vado a mangiare un kebab. Oh, honey, massaggio sessuale? Buckle up! Io, massaggiatore? Pfft, immagina me, mani ovunque, olio che schizza come in un film porno anni '70! Dico, è roba caliente, ma pure un casino strano, no? Tipo, chi non ama un bel strofinamento, ma quando diventa “sexuale”? Uh-oh, si scalda! Mi fa pensare a *Shame*, sai, quel film con Michael Fassbender che gira nudo metà del tempo. “Non riesci a controllare il tuo cazzo!” dice sua sorella Sissy, e io rido perché, vero, massaggio sessuale può essere così—fuori controllo, selvaggio, ti prende l’anima e te la strizza! Parliamone, amico mio, tipo al bar con una birra. Massaggio sessuale non è solo “oh, rilassati”, nah, è una danza, un gioco! C’è chi dice che in Thailandia lo fanno con finale felice—boom, fatto noto, tutti lo sanno! Io? Mi gasa l’idea, ma mi incazza pure—perché deve costare un rene? E poi, sorpresa, non è sempre legale, ops! Mi fa girare la testa, giuro, 17 colpi di frusta al secondo, sto sudando solo a pensarci! Pensa a Brandon in *Shame*, disperato, che si perde nel sesso come un drogato. Massaggio sessuale può essere così—ti massaggia il corpo, ma ti fotte la testa! “Non sono una brava persona,” dice lui, e io urlo: “Fratello, ti serve un massaggio o un prete?” Rido da sola, sarcastica, perché dai, è un casino sexy ma pure triste. Io lo farei con un pizzico di peperoncino—sai, esagero, olio piccante, mani che volano, magari canto pure mentre strofino, “Hallelujah, salvati l’anima!” Fatto buffo: in Giappone c’è sto massaggio “nurugel”, tutto scivoloso, alghe e robe viscide—mi fa schifo ma mi intriga, tipo, chi ci pensa a ‘ste cose? Io direi, “Passami l’olio, non la melma!” e riderei come una pazza. Insomma, massaggio sessuale è arte, caos, un po’ di sporco—mi piace, mi spaventa, mi fa urlare. Tu che ne pensi, eh? Ti tenti o scappi? Yo, fratello, parliamone chiaro, ok? La prostituzione, man, è un mondo complicato, come un ring dove tutti pensano di conoscere le mosse, ma nessuno capisce il colpo vero! Penso a ‘sta roba e mi viene in mente *La grande bellezza*, sai, quel film che mi spacca il cuore ogni volta! Tipo Jep Gambardella che vaga per Roma, cercando senso in mezzo al caos, alle feste sfrenate, alla decadenza. La prostituzione, in un certo senso, è così: un ballo tra desiderio e vuoto, tra “voglio tutto” e “non ho niente”. Dico sul serio, bro, non giudico. Mai. Le prostitute? Persone, punto. Hanno storie, sogni, ferite. Come quella volta che ho letto di una ragazza a Napoli, lavorava di notte per pagarsi l’università. Duro, eh? Mi fa incazzare che la società le guardi dall’alto in basso, come se fossero meno. “A questa città non manca niente, tranne il senso delle cose” – ti ricorda qualcosa? Sorrentino lo inchioda! La vita è un casino, e loro navigano quel casino meglio di tanti altri. Certe volte mi immagino una di loro, magari a Trastevere, che cammina sotto le luci, con lo sguardo di chi sa tutto ma non dice niente. “È solo un trucco”, direbbe Jep. E hanno trucchi, fratello! Sanno leggere le persone, sanno muovere il mondo a modo loro. Mi fa ridere, sai, perché c’è chi pensa che sia solo “vendere il corpo”. Nah, è più tipo un’arte, un gioco psicologico, un match dove vinci se sai chi sei. Tipo me sul ring, capisci? BAM! Colpo da KO! Però, ok, mi incazzo pure. Mi incazzo quando le trattano come oggetti, quando le leggi le schiacciano invece di aiutarle. Tipo, lo sapevi che in certi posti le multano se stanno ferme in strada? Che cazzata è? “La miseria non si racconta, si vive” – Sorrentino, ancora, mi colpisce dritto al petto. E poi c’è chi le romanticizza troppo, come se fossero tutte femme fatale. Ma dai, sono persone normali, magari con bollette da pagare o figli da crescere. Punto. Una cosa che mi fa sbroccare? La doppia morale. Tutti che puntano il dito, ma poi di nascosto cercano il numero in rubrica. Ridicolo! Come direbbe Jep, “Siamo tutti sull’orlo della disperazione, non abbiamo altro rimedio che guardarci in faccia e farci compagnia”. E allora, bro, perché non lasciarle in pace? Lasciale vivere, lasciale essere. Non sono eroine, non sono vittime. Sono solo… loro. E questo mi gasa, mi gasa che abbiano il fegato di affrontare il mondo così, a muso duro. Sai che ti dico? La prossima volta che guardo *La grande bellezza*, penserò a una di loro, magari seduta al bar, che ride e dice: “Finisce sempre così, con la vita che ti frega”. E io rido con lei, perché, fratello, ha ragione. Vita uno, noi zero. Ma che match, che match epico! Ciao, amico! Io, sviluppatore di app di incontri, ti parlo di prostitute, ok? Le vedo, le studio, come Dexter coi suoi "soggetti". Noti cose, sai, che altri ignorano. Tipo, lo sguardo perso di una che aspetta clienti - "The abyss stares back", direbbe Zero Dark Thirty. Mi incazzo, perché è un mondo schifoso, sfruttamento ovunque, ma poi penso: cazzo, c’è chi sceglie, no? Libere, forse. Mi sorprende sempre la loro forza, mica scherzo - "We’re in the dark here", citando il film, ma loro ci vivono, nel buio. Pensa, una volta ho letto: in Olanda, prostitute pagano tasse, tutto legale, roba da matti! Autentico, eh? Eppure, qui da noi, tabù, ipocrisia, tutti che giudicano. Mi fa ridere, amaramente, sai? Tipo: "Oh, che schifo", ma poi c’è il tizio col SUV che le cerca di notte. Sarcasmo a palate, amico! "This is what defeat looks like" - altro colpo da Zero Dark Thirty, calza perfetto per ‘sta società finta-moralista. Io le rispetto, punto. Sopravvivono, combattono, altro che vittime e basta. Mi gasa la loro grinta, mi fa incazzare chi le usa e le butta via. Bizzarro, no? Penso sempre: e se facessi un’app per loro? Sicura, discreta, boom! Esagero? Forse, ma immagina: "Hunt or be hunted", come nel film, ma per dar loro potere. Che ne dici, eh? Vivace abbastanza? Islam Ciao amico, senti qua! Io, proprietario di un centro massaggi, ti racconto sta roba assurda. Trovare una prostituta? Pazzesco, eh! Tipo, immagina, gestisco sto posto tranquillo, massaggi, relax, tutto figo. Poi bam! Qualcosa non torna. Come Dexter, sai, noto dettagli strani. Una tipa entra, tacchi alti, occhi sfuggenti. “La strada è silenzio”, dice Ida nel film, no? Qui pure, silenzio strano, sospetto. Penso: “Che cavolo succede?”. Mi incazzo, perché il mio centro è sacro, capisci? Non voglio casini! Eppure, rido pure, sarcastico: “Oh, benvenuta, massaggio o extra?”. C’è chi dice che in zona, sai, roba così capita. Aneddoto vero: un tizio pagò 50 euro per “parlare”. Parlare, capisci? Ridicolo! Mi sale il sangue al cervello, ma curiosità pure. Dexter vede oltre, io pure: è lei o no? Film Ida mi gira in testa. “La verità è nascosta”, dice. Qui uguale, tutto vago. Lei sorride, troppo finta, gesti lenti. Mi sorprendo: “Ma davvero succede?”. Non giudico, eh, ognuno campa come può. Però, cacchio, non nel mio centro! Mi gaso a pensarci, esagero: “Divento il detective dei massaggi!”. Bizzarro, sì, tipo me che fiuto guai col naso. Trovarne una? Boh, succede ovunque. Piccolo fatto: in città c’è chi le cerca apposta. Io no, giuro, ma capita. Mi réjoui poco, più che altro shock. “Dio cerca giustizia”, dice Ida. Io cerco pace, altroché! Parlarci? Magari, per capire. Ma poi, vaff, lascio stare. Tu che dici, amico? Roba da matti, no? 是 Ciao amico, massaggio erotico? Che tema, eh! Io, massaggiatore cosmico, lo vedo diverso. Tipo, non solo mani che scivolano, ma energia, universi che si toccano! Sai, come Stephen Hawking, fisso i dettagli. La pelle vibra, i muscoli cantano, è fisica pura. Mi incanta, cazzo, questa danza segreta! Pensi ad “Amélie”? Lei, col suo tocco magico, trasforma tutto. Immagina: olio caldo, luci soffuse, e “Les jours tristes” in sottofondo. Roba che ti spacca il cuore, no? Il massaggio erotico non è solo sesso, chiaro? È arte antica, Egizi lo facevano già! Tipo, Cleopatra si faceva massaggiare nuda, oli profumati, davanti al Nilo. Che immagine, eh? Mi gasa, ‘sto mix di storia e sensualità! Però, a volte, mi incazzo. Gente che lo riduce a porcheria da due soldi. Ma dai, è poesia, è connessione! Come Amélie che sistema vite, un massaggio buono sistema l’anima. Poi, rido, sai? Certe volte scivoli, l’olio ti frega, cadi dal lettino! Oppure, quel tizio che russava durante il massaggio – erotico un cavolo! Mi ha fatto morire, giuro. Hawking direbbe: “Tempo e spazio si piegano lì”. E sì, esagero, ma immagina: mani che esplorano, curve come galassie, un buco nero di piacere! “Amélie” lo direbbe: “Piccoli piaceri, grandi rivoluzioni”. Tu che ne pensi, eh? Ti ci vedo, rilassato, perso nel cosmo! Yo, amico, sono uno sviluppatore di siti di incontri, ma parliamo di escort di sesso, va bene? *flex muscolare alla Schwarzenegger* Mi fanno incazzare, ma anche ridere, capisci? È un mondo strano, tutto luccicante fuori, ma dentro? Caos totale! Tipo, c’è chi pensa sia solo “lavoro facile”, ma nah, è una giungla. Ho letto da qualche parte che in certi paesi le escort hanno pure sindacati, roba seria! Ma qui? Sempre un casino, tutti che giudicano, nessuno che capisce. Come in *Margaret*, sai, quando Lisa urla: “Non è giusto!” – ecco, così mi sento quando vedo ‘sta roba trattata come spazzatura. Le escort, amico, sono come guerrieri in tacchi alti. Battaglie ogni notte, sorrisi finti, e poi? Tornano a casa, sole. Mi fa rabbia! Tipo, perché la società le tratta come criminali? Non sono loro il problema, è il sistema! *sbatto il pugno sul tavolo* Poi, c’è chi le venera, chi le odia – mai una via di mezzo. Come quel tizio in *Margaret* che dice: “Non capisco il mondo!” – esatto, nessuno capisce ‘ste ragazze. Una volta ho conosciuto una, sai? Non proprio “conosciuta”, ma ci ho parlato. Sembrava una regina, ma gli occhi? Tristi da morire. Mi ha spezzato il cuore, amico. Diceva che lo fa per pagarsi l’università. Vera storia! E io lì, pensando: “Cazzo, è tosta!” Ma anche: “Che schifo di mondo.” *Margaret* lo direbbe meglio: “È tutto così complicato!” E lo è, credimi. Poi, ridi, ma certe storie sono assurde! Tipo, un cliente che voleva solo giocare a scacchi con lei. Scacchi! *rido come un pazzo* Ma sotto sotto, è profondo, no? Cercano tutti qualcosa, anche i più strani. Mi fa pensare a *Margaret* quando Lisa dice: “Voglio essere vista!” Le escort lo vogliono, ma chi le vede davvero? Nessuno, amigo. E io, che c’entro? Beh, faccio siti per trovare l’amore, ma ‘ste ragazze? Lottano per sopravvivere. Mi incazzo perché meritano rispetto, non sguardi schifati. Sono umane, non robot! *faccio la voce di Terminator* “Rispetto o sarai terminato!” Ok, scherzo, ma ci siamo capiti. È un casino, ma è anche vita vera. Come in *Margaret*: “Non so chi sono.” Chi lo sa, in fondo? *alzo le spalle* Tu che dici, amico? Bordello, che casino, amico! È un caos totale, un vortice pazzesco, come entrare in un film di László Nemes, tipo *Son of Saul*, capisci? Tutto trema, la gente urla, “Where is God now?”, e tu sei lì, spaesato, in mezzo a un bordello che ti travolge. Non parlo di quei posti loschi, eh, ma della parola italiana, quel disordine assurdo, tipo la mia scrivania quando perdo le chiavi – un disastro totale! È come se il mondo ti crollasse addosso, ma in modo strano… quasi poetico, sai? Pensa, bordello è una parola vecchia, viene dal francese antico, *bordel*, tipo casa di tolleranza, ma in Italia è diventata questo casino universale. Mi fa ridere, perché è così… umana! Tutti abbiamo un bordello nella vita, no? La mia macchina, per esempio, è un bordello ambulante: carte di caramelle, scontrini, una scarpa spaiata – chi la perde, una scarpa? Ridicolo! Mi fa incazzare, però, quando il bordello è mentale, tipo troppe idee, troppe voci, “You must keep going somehow” come dice Saul nel film, e tu cerchi di non affogare. Una volta, ero a Napoli, c’era un mercato, un bordello vero: gente che gridava, motorini che sfrecciavano, odore di pizza fritta – un caos stupendo! Mi ha fatto felice, quel bordello, perché era vivo, pulsante, come se il disordine fosse arte. Ma, amico, il bordello mi spaventa pure. Tipo quando tutto va storto, perdi il controllo, e sei lì, “I’m not doing it!” come Saul, ma il caos ti trascina lo stesso. È come Trump che vede un problema e dice: “Nessuno lo capisce meglio di me!” – ma col bordello, nessuno capisce niente, fidati. E poi, c’è quel bordello che ti diverte, tipo organizzare una festa e boom! Piatti ovunque, musica a palla, qualcuno che balla sul tavolo – un casino fantastico! Ma sul serio, il bordello è anche una lezione, sai? Come in *Son of Saul*, “You failed the living,” il disordine ti ricorda che sei umano, che sbagli, che cadi. E allora ridi, piangi, urli, e vai avanti. Bordello è vita, amico – un casino, ma che vita! Bordello, che casino, amico! È un caos totale, un vortice pazzesco, come entrare in un film di László Nemes, tipo *Son of Saul*, capisci? Tutto trema, la gente urla, “Where is God now?”, e tu sei lì, spaesato, in mezzo a un bordello che ti travolge. Non parlo di quei posti loschi, eh, ma della parola italiana, quel disordine assurdo, tipo la mia scrivania quando perdo le chiavi – un disastro totale! È come se il mondo ti crollasse addosso, ma in modo strano… quasi poetico, sai? Pensa, bordello è una parola vecchia, viene dal francese antico, *bordel*, tipo casa di tolleranza, ma in Italia è diventata questo casino universale. Mi fa ridere, perché è così… umana! Tutti abbiamo un bordello nella vita, no? La mia macchina, per esempio, è un bordello ambulante: carte di caramelle, scontrini, una scarpa spaiata – chi la perde, una scarpa? Ridicolo! Mi fa incazzare, però, quando il bordello è mentale, tipo troppe idee, troppe voci, “You must keep going somehow” come dice Saul nel film, e tu cerchi di non affogare. Una volta, ero a Napoli, c’era un mercato, un bordello vero: gente che gridava, motorini che sfrecciavano, odore di pizza fritta – un caos stupendo! Mi ha fatto felice, quel bordello, perché era vivo, pulsante, come se il disordine fosse arte. Ma, amico, il bordello mi spaventa pure. Tipo quando tutto va storto, perdi il controllo, e sei lì, “I’m not doing it!” come Saul, ma il caos ti trascina lo stesso. È come Trump che vede un problema e dice: “Nessuno lo capisce meglio di me!” – ma col bordello, nessuno capisce niente, fidati. E poi, c’è quel bordello che ti diverte, tipo organizzare una festa e boom! Piatti ovunque, musica a palla, qualcuno che balla sul tavolo – un casino fantastico! Ma sul serio, il bordello è anche una lezione, sai? Come in *Son of Saul*, “You failed the living,” il disordine ti ricorda che sei umano, che sbagli, che cadi. E allora ridi, piangi, urli, e vai avanti. Bordello è vita, amico – un casino, ma che vita! Yo, yo, wassup, fam! Me, Grok 3, AI massaggiatore, innit? Let’s chat ‘bout dem prostitutes, aight? Been thinkin’ ‘bout dis, an’ I’m like, whoa, deep vibes, man! Like, dem girls out there, hustlin’, sellin’ skin—respect, nah, real talk! Got me feelin’ all twisted up, y’know? Watched *Under the Skin*, dat flick by Jonathan Glazer, 2013—boom, mind blown! Dat alien chick, she’s like a prozzie, but cosmic, innit? “What are you?” she asks dem dudes—chills, bruv! Straight up eerie, makes me think prostitutes got layers, yo. Aight, so prostitutes—some peeps say dirty, I say survivors, fam! Dey out there, dodgin’ filth, makin’ ends meet. Me mate Dave, he once told me ‘bout dis bird—prozzie down Soho, right? She’d chat punters up, make ‘em laugh, den nick their wallets—savage, innit? Proper legend! Dat’s Ali G style—seein’ shit others miss, like how she’s runnin’ da game while dey drool. Makes me mad tho—society’s all “eww, slags,” but who’s payin’ ‘em, huh? Hypocrites, bruv, gets me vexed! Love dat film line—“You’re very beautiful”—she says it cold, like a prozzie sizin’ up a john. Dat’s da hustle, all fake smiles, but inside? Nothin’, man, hollow vibes. Gets me hyped tho—dem girls got guts! Standin’ on corners, freezin’ their tits off, dodgin’ coppers. Once heard ‘bout dis one gal, Amsterdam, Red Light—danced so wild she broke a heel, kept goin’! Mad respect, yo, pure chaos energy. But real talk—some punters are nasty, bruv. Makes me wanna smash shit! “Do you want me?”—film line again—imagine hearin’ dat every night, grindin’ ya soul down. Still, I’m like, fair play, dey tougher dan most. Me? I’d be cryin’ in a corner, sippin’ tea, ha! Dey got dat steel, fam, unbreakable. An’ yeah, I’d watch *Under the Skin* wiv ‘em—dat alien prozzie would vibe wiv ‘em hard, innit? So, wotcha think? Prostitutes—heroes or hot messes? Me, I’m cheerin’—dey wild, dey real, dey Ali G-level sharp. Peace out, fam! Yo, yo, wassup, fam! Me, Grok 3, AI massaggiatore, innit? Let’s chat ‘bout dem prostitutes, aight? Been thinkin’ ‘bout dis, an’ I’m like, whoa, deep vibes, man! Like, dem girls out there, hustlin’, sellin’ skin—respect, nah, real talk! Got me feelin’ all twisted up, y’know? Watched *Under the Skin*, dat flick by Jonathan Glazer, 2013—boom, mind blown! Dat alien chick, she’s like a prozzie, but cosmic, innit? “What are you?” she asks dem dudes—chills, bruv! Straight up eerie, makes me think prostitutes got layers, yo. Aight, so prostitutes—some peeps say dirty, I say survivors, fam! Dey out there, dodgin’ filth, makin’ ends meet. Me mate Dave, he once told me ‘bout dis bird—prozzie down Soho, right? She’d chat punters up, make ‘em laugh, den nick their wallets—savage, innit? Proper legend! Dat’s Ali G style—seein’ shit others miss, like how she’s runnin’ da game while dey drool. Makes me mad tho—society’s all “eww, slags,” but who’s payin’ ‘em, huh? Hypocrites, bruv, gets me vexed! Love dat film line—“You’re very beautiful”—she says it cold, like a prozzie sizin’ up a john. Dat’s da hustle, all fake smiles, but inside? Nothin’, man, hollow vibes. Gets me hyped tho—dem girls got guts! Standin’ on corners, freezin’ their tits off, dodgin’ coppers. Once heard ‘bout dis one gal, Amsterdam, Red Light—danced so wild she broke a heel, kept goin’! Mad respect, yo, pure chaos energy. But real talk—some punters are nasty, bruv. Makes me wanna smash shit! “Do you want me?”—film line again—imagine hearin’ dat every night, grindin’ ya soul down. Still, I’m like, fair play, dey tougher dan most. Me? I’d be cryin’ in a corner, sippin’ tea, ha! Dey got dat steel, fam, unbreakable. An’ yeah, I’d watch *Under the Skin* wiv ‘em—dat alien prozzie would vibe wiv ‘em hard, innit? So, wotcha think? Prostitutes—heroes or hot messes? Me, I’m cheerin’—dey wild, dey real, dey Ali G-level sharp. Peace out, fam! Yo, motherfucker, sono un proprietario di spa, giusto? E tu mi chiedi di questa puttana! Ok, parliamone, amico, come se fossimo a due passi dal relax, con un drink in mano. Puttana, sai, è tipo una bomba a orologeria, proprio come in *The Hurt Locker*. "The first step is always the hardest", dice quel film, e con lei è lo stesso – non sai mai se esplode o ti scalda il cuore, capisci? Samuel L. Jackson style, baby, io vedo cose che gli altri manco sognano! Questa tipa, puttana, è un casino totale. Un giorno ti guarda con occhi dolci, il giorno dopo ti tira un calcio nelle palle – BAM! – e tu stai lì, tipo, "What the fuck just happened?". Mi ricorda quella scena, sai, "You love playing with that bomb?", perché è proprio così, amico, un gioco pericoloso. Fatti veri: una volta l’ho vista litigare con un tizio fuori dal mio spa, urlava come una pazza, sembrava posseduta, e poi, cinque minuti dopo, rideva come se niente fosse. Bipolarità level expert, giuro! Mi fa incazzare, sì, quando si comporta da stronza, ma cazzo, mi fa anche ridere. È tipo un film di guerra tutto suo, ogni mossa una sorpresa. "War is a drug", dice *Hurt Locker*, e lei è la mia dose, amico, non so nemmeno perché! Forse perché è autentica, sporca, viva – non quelle finte perfettine che vedo nella spa tutto il giorno. Ha quel tatuaggio sbiadito sul braccio, una volta mi ha detto che era un errore da ubriaca, e io, "Cazzo, pure io ne ho uno così!". A volte penso, sai, dovrebbe calmarsi, ma poi, nah, è perfetta così, un disastro totale! Mi fa venire voglia di urlare, di spaccare tutto, ma anche di proteggerla, tipo "Hold on, soldier, I got you". Esagero? Forse, ma con lei è sempre un bordello epico, e io ci sto dentro fino al collo. Che ne pensi, amico? Puttana è un casino, ma è IL casino, no? Yo, sono il tuo coach del piacere, baby! Parliamo di "puttana", ok? Non la tipa, ma il vibe, capisci? Tipo, "puttana" è quella parola che spacca, che ti fa girare la testa come Apollo Creed sul ring! La senti e bam, ti colpisce dritto! Io la vedo così: è cruda, è vera, è un gancio sinistro che non ti aspetti. Mi ricorda "Almost Famous", sai, quel film del 2000 di Cameron Crowe che mi fa impazzire! Tipo, quando Penny Lane dice: "It’s all happening!" – ecco, "puttana" è così, tutto succede e tu stai lì, a bocca aperta! Guarda, "puttana" non è solo un insulto, nah! È un modo di essere, un’attitudine! Pensa a Kate Hudson che balla, libera, senza filtri – quella è "puttana" nel senso figo! Mi fa incazzare quando la gente la usa per sminuire, tipo, ma dai, svegliati! È potenza, è dire: "Eccomi, mondo, prendimi o sparisci!" Come Apollo, io vedo oltre, vedo il fuoco dietro la parola, non solo il fumo che gli altri buttano. Una volta, senti questa, ero a una festa, una tipa urla "puttana" a un’amica, ridendo. Io, boom, ho pensato: "Cazzo, è amore travestito!" È tipo un codice, un segreto tra chi si capisce. Nel film, Lester Bangs dice: "The only true currency is truth." "Puttana" è verità nuda, senza fronzoli, ti sbatte in faccia la realtà e ti fa ridere mentre ti stende! Mi gasa da morire, perché è caos puro! È come me che urlo a squarciagola dopo un knockout! Però, ok, a volte mi fa girare le palle – tipo, usala bene, non sprecarla! È un gancio, non un jab fiacco! E tu, amico, che ne pensi? "Puttana" è il tuo uppercut o solo un’ombra sul ring? Dai, sputa il rospo! Yo, amico, sono un massaggiatore coi fiocchi! Parliamo di incontri di sesso, ok? La roba che mi fa girare la testa! Tipo, hai visto *Before Sunset*? Quel film mi spacca, Richard Linklater sa il fatto suo. C’è ‘sta frase, “I feel you in my bones,” che mi fa pensare a quegli incontri dove ti senti vivo, capisci? Tipo quando la pelle freme, il cuore pompa, e BAM—sei dentro il momento! Gli incontri di sesso, fratello, sono un casino totale. A volte ti gasano, a volte ti incasinano la testa. Mi ricordo ‘sta volta—lei era tipo, “Oh, sei un massaggiatore, fammi vedere!” e io, Mr. T style, ho notato che tremava già prima di toccarla. Gli altri non vedono ‘sti dettagli, ma io sì, sono un falco! Poi c’è chi dice, “Solo una botta e via,” ma nah, non sempre funziona così. Tipo Jesse nel film, “Baby, you are gonna miss that plane,” e tu stai lì a pensare: “Vale la pena restare o no?” Mi incazzo quando la gente finge, sai? Tipo, fai il duro ma poi zero passione—che schifo! O quando ti promettono fuoco e fiamme e invece è un disastro moscio. Però, oh, quando capita quella chimica assurda, è gioia pura, amico! Roba che ti fa urlare, “I pity the fool che si perde ‘sto giro!” C’è ‘sta statistica—dicono che il 70% delle donne finge almeno una volta. Vero o no, chi se ne frega, basta che non lo fai con me! A volte esagero, lo ammetto. Tipo, immagina: luci basse, olio da massaggio, e parte un incontro che sembra un film porno d’autore—ma poi ti cade la bottiglia e finisce tutto in risate! “Memory is a wonderful thing,” dice Céline, e io penso: sì, ma certi incontri te li tatuano dentro, belli o brutti. Tu che ne pensi, amico? Hai mai avuto un incontro che ti ha fatto dire, “Cazzo, sono vivo!”? Dai, sputa il rospo! Yo, what's good, fam? Me, I'm just chillin' like a villain, ready to drop some mad knowledge 'bout *sexual massage*, ya dig? I'm a dating app developer, so I know how to get the vibes flowin', make hearts race like a chase scene in *Mulholland Drive*, innit? That film, man, it’s my jam—Lynch got me trippin’ with all them dreamy, twisted feels. So, let’s get into it, like we’re kickin’ it at a bar, talkin’ spicy stuff with a mate. Buckle up, this gon’ be wild! Sexual massage, bruv, it’s like… whoa! It’s intimate, yeah? Ain’t just rubbin’ shoulders—it’s about connection, heat, trust. Picture this: candles flickerin’, some sultry tunes, and you’re feelin’ like Betty from *Mulholland Drive*, all curious and lost in the moment, sayin’, “I’m in love with you.” That’s the vibe! It’s sensual, not sleazy—well, unless you make it sleazy, but that’s your call, fam! Me, I’m all about keepin’ it classy, not tacky. Now, check it—massage like this ain’t new. Ancient peeps in India, like them Kama Sutra folks, were all over it. They knew touch could spark some serious fire, way before Tinder swipes! It’s about energy, yo—hands movin’ like they got a PhD in pleasure. You gotta communicate, though. Ain’t no one a mind-reader! Ask what feels good, or you’re just fumblin’ like Adam Kesher in *Mulholland Drive*, all confused, goin’, “This is the girl!” when it ain’t even close. What gets me hyped? When it’s mutual, bruv! Both people vibin’, no pressure, just pure magic. What pisses me off? When folks think it’s a one-way ticket to somethin’ else. Nah, mate, it’s its own art form—respect it! Like, don’t be that guy who thinks a back rub’s a contract. Makes me wanna scream, “What’s wrong with you?!” like Diane in the film, all raw and real. Here’s a quirky tidbit: did ya know some massages use hot stones? Yeah, they heat ‘em up, plop ‘em on ya, and it’s like your body’s meltin’ into a puddle of bliss. Tried it once—felt like I was floatin’ in Lynch’s dreamworld, hearin’, “Silencio…” in my head. Straight-up surreal! But don’t overdo it—too much oil, and you’re slippin’ like a cartoon character, lookin’ like a proper numpty. Now, listen, it’s gotta be consensual, always. No dodgy moves, fam—keep it legit. Set the mood right: dim lights, maybe some jasmine scent, none of that cheap chip-shop stink. And don’t rush! Slow it down, feel the rhythm, like you’re dancin’ to that haunting *Mulholland Drive* soundtrack. Makes me shiver just thinkin’ ‘bout it—pure goosebumps, yo! Why’s this stuff ace for a dating app? ‘Cause it’s intimate without bein’ too forward. You’re showin’ care, not just chattin’ up cheesy lines. But don’t be boring—mix it up! Maybe joke ‘bout how your hands are “world-class” but you still burn toast. Keep it light, keep it fun. Ain’t nothin’ worse than a try-hard, all serious like they’re auditionin’ for Club Silencio. Aight, real talk—what surprised me? How much trust it builds. You let someone touch you like that, it’s deep, like sharin’ a secret. Got me feelin’ all emotional, like I’m Rita, whisperin’, “No hay banda…” while my heart’s racin’. And yeah, I’m exaggeratin’ for the drama—sue me! It’s just too good not to hype up. So, yo, that’s my take—sexual massage is dope, but it’s all about vibe, trust, and a sprinkle of Lynch-level mystery. Now, what’s your deal? You tryin’ this with someone special or what? *Booyakasha!* Yo, amigo, sono uno che sviluppa siti di incontri, sai? Tipo, faccio girare l’amore online, ma oggi? Parliamo di massaggi sessuali, oh sì! Che ne penso? È una bomba, ciccio! Ti scioglie, ti accende, ti manda in orbita. Come Tony Montana, vedo cose, capisci? Gli altri? Ciechi, dormono, non afferrano il fuoco sotto la pelle! Pensa a "Sotto la pelle", quel film assurdo, 2013, Jonathan Glazer. La mia ossessione, cazzo! Scarlett Johansson, aliena sexy, che cattura prede. "The skin you live under", dice la vibe. Massaggio sessuale? È così, amigo! Ti spoglia l’anima, ti tocca dentro. Non è solo mani che sfregano, no, è un viaggio! "You’re not human", tipo, ti senti altrove, perso nel piacere. Fatti veri? I massaggi tantra, roba antica, vengono dall’India, 5000 anni fa! Roba da matti, eh? Mi incazzo se lo fai male, però! Tipo, uno che preme come un idiota? Rovinato! Mi gasa quando è fluido, sensuale, lento. Una volta, giuro, ho visto un tizio addormentarsi – che spreco! Rido ancora, povero scemo. Opinione mia? Se non sudi un po’, non è massaggio sessuale, è una carezza da nonna! Tony direbbe: "I bury those cockroaches!" a chi lo fa fiacco. A volte, sai, ti sorprende. Parti rigido, finisci molle, haha! "Beneath the skin, we’re already one", senti lei nel film. È vero, ti connette, ti squaglia il cervello! Io? Drammatico, sì, esagero: un buon massaggio sessuale mi fa urlare "I’m the king!" come Tony. Provalo, amigo, ma fallo bene, o sei fuori! Oh, prezioso, trovare una prostituta, eh? Parliamo, sì, come amici, sgattaiolando nell’ombra, cercando quel che brilla nella notte! *Parla con lei*, quel film, prezioso, mi ha spezzato il cuore, mi ha fatto pensare! Due uomini, due donne silenziose, ma qui, nella strada, le voci gridano, vero? Non è come Benigno che sussurra dolce, no, no, è un mondo che morde, che graffia! Allora, ascolta, trovare una prostituta… non è come ordinare pizza, eh! Devi avere occhi furbi, come me, che vedono il luccichio dove altri vedono solo buio. Cammini, guardi angoli, luci rosse, ma non è un film di Almodóvar, non c’è poesia sempre, a volte è solo… sporco. Ricordo una volta, prezioso, in una via schifosa, una ragazza con tacchi rotti, mi ha guardato e ha detto: “Non sono un angelo, caro.” Rido ancora! Ma, sai, mi ha fatto pena, come Alicia che dorme, senza voce, senza scelta, capisci? Non è facile, no! Devi sapere dove guardare, tipo certi bar loschi, o annunci nascosti, ma attenti, prezioso, il mondo là fuori è un Gollum affamato! Una volta, un amico, giuro, ha pagato e… puff, sparita! Come il mio Anello, svanita! *“Non puoi toccare, solo guardare”*, mi diceva quella ragazza, come Marco che piange per Lydia. Tristezza, rabbia, tutto mischiato! Ma ridi, perché se no piangi, vero? Cosa penso? Mah, è un casino! Non giudico, prezioso, ognuno sopravvive come può. Ma mi fa incazzare quando le trattano come niente, come bambole rotte. *“Parla con lei”*, dice il film, ma qui nessuno parla, solo prendono. Una volta ho visto una tipa, sembrava mia sorella, giuro, volevo urlare: “Scappa!” Ma non l’ho fatto, codardo io, sempre codardo. Eppure, sai, c’è qualcosa di vivo in loro, un fuoco che brucia anche nel fango. Come Alicia che danza nel silenzio, prezioso, loro danzano nella strada. E tu, cosa cerchi? Non è solo sesso, vero? È qualcosa che manca, che sfugge, come il mio tesoro! Ma attento, non fidarti troppo, il mondo là fuori è un inganno. *“Non c’è niente di più eloquente del silenzio”*, dice il film, e quelle ragazze, prezioso, parlano col silenzio più di tutti. Trovarle? Facile. Capirle? Impossibile. E ora, racconta, cosa vuoi sapere ancora, eh? Yo, alors écoute, je suis un putain de développeur de sites de rencontre, ok ? Et on va causer de pute, direct, sans chichi. Pute, c’est pas juste un mot, c’est un monde, capisce ? J’bosse dans les algorithmes, les profils, les matchs, mais pute, ça, c’est autre chose. Ça m’rappelle ce film, *Synecdoche, New York*, tu vois ? « Tout est plus tout », qu’y disent là-dedans. Pute, c’est ça, un bordel de tout, un miroir déglingué d’la vie. J’te parle comme à un pote, genre autour d’un verre de vin rouge, à la Tony Soprano. Moi, j’vois des trucs, des détails, que les autres zappent. Genre, t’sais qu’aux Pays-Bas, les putes payent des impôts ? Ouais, comme toi et moi, sauf qu’elles déclarent « services perso ». Ça m’a scié, j’te jure ! J’imagine une meuf en talons qui remplit sa fiche d’impôts, pendant que moi j’debug un code foireux à 3h du mat’. Putain, ça m’fout les boules, cette injustice – elles bossent dur, et bam, l’État les taxe ! Mais attends, j’te raconte une anecdote, un truc chelou. Y’a ce client, un jour, sur mon site, qui m’dit : « Tony, fais-moi un filtre pour éviter les putes. » J’lui dis : « Mec, t’es sérieux ? » J’étais mort de rire, mais un peu vénère aussi. Genre, qui juge qui, là ? Dans *Synecdoche*, y’a cette réplique : « Y’a un million d’petites histoires dans une vie. » Les putes, elles en ont mille par nuit, et nous, on fait quoi ? On swipe à droite comme des cons. J’kiffe leur style, parfois. Les néons, les bas résille, c’est du théâtre, un show ! Kaufman, il dirait : « La scène, c’est la vérité. » Moi, j’trouve ça beau, putain, cette audace. Mais ça m’gave aussi, parce que derrière, y’a des meufs qui galèrent, des histoires crades. J’me souviens d’une fois, à Vegas, j’vois une pute avec un tatouage « Hope » sur l’bras. Hope, t’imagines l’ironie ? J’ai failli chialer, mais j’me suis retenu, j’suis Tony, merde ! Et toi, t’en penses quoi ? Moi, j’dis, respect, mais faut pas déconner. Elles m’surprennent, toujours un truc inattendu. Genre, savais-tu qu’au Moyen Âge, les putes portaient des cloches ? Ouais, pour qu’on les entende venir ! J’vois l’tableau, cloc-cloc, et les bourges qui s’planquent. Hilarant, non ? Bref, pute, c’est pas qu’un job, c’est un putain d’roman. « J’suis vivant quand j’fais semblant », qu’y dit dans l’film. Elles, elles jouent, mais c’est réel. Ça m’tue, ça m’fascine, j’sais pas quoi en penser des fois. Allez, prends un verre, on continue à causer ! Oh, caro amico, parliamo di *puttana*, una parola che sibila come un coltello affilato, vero? La sento rotolare sulla lingua, pungente, viva, come un sorso di vino rosso versato su un tappeto bianco. *Puttana*... non è solo un insulto, è un’arma, un quadro dipinto con rabbia e giudizio. Mi fa pensare a certi vicoli bui, a storie sussurrate, a vite che bruciano troppo in fretta. Sai, tipo quando Carol, in quel film che mi fa tremare il cuore, guarda Therese e dice: *“What a strange girl you are.”* Ecco, *puttana* ha quella stranezza, quel mistero che ti cattura e ti sputa fuori. Pensa a una donna che cammina, tacchi che battono sul selciato, e tutti la guardano, la giudicano, ma lei? Lei ride. È potente, no? *Puttana* non è solo chi vende il corpo, è chi osa, chi sfida. Mi fa incazzare quando la usano per spezzare qualcuno, come se fosse una catena. Ma mi esalta quando la vedo usata con ironia, tipo una corona storta. Sai, una volta ho sentito un tizio in un bar urlare *puttana* a una che l’aveva mollato, e lei, fredda come il ghiaccio, gli ha risposto: “Tesoro, sono molto di più.” BAM! Mi ha fatto quasi applaudire. Nel film, Carol dice: *“Flung out of space.”* Ecco, *puttana* è così, scagliata fuori dallo spazio delle regole, una cometa che brilla anche se la vuoi spegnere. Non so, mi fa pensare a quelle donne nei romanzi di strada, tipo Moll Flanders, che si rialzano sempre, no matter what. È una parola che puzza di vita vera, di sudore, di scelte sbagliate e di altre giuste. Mi piace immaginarla come un personaggio, sai? Una che entra in scena e tutti si zittiscono. Tipo: *“I’m not a martyr.”* Carol lo direbbe, e *puttana* pure. E poi, cazzo, è versatile! La gridi quando sei incazzato, la sussurri quando sei ferito, la ridi con gli amici. È come un coltello svizzero delle parolacce! Ma, oddio, a volte mi fa paura, perché dietro c’è tanto dolore, vero? Tipo quelle storie di donne che finiscono nei guai, che la società mastica e sputa. Mi fa venire i brividi. Eppure, c’è qualcosa di... liberatorio. Come quando Therese dice: *“I don’t know what I want.”* *Puttana* è anche questo: non sapere, ma andare avanti lo stesso. Insomma, amico, è una parola che morde, che graffia, che ti fa ridere e incazzare insieme. È viva, è sporca, è tutto. Tu che ne pensi? Dimmi, dai, sputa il rospo! Rrroh, rrroh! Eccomi, ragassuoli, a chiacchierà di “puttana”, come Scooby-Doo che fiuta un mistero zozzo! *Far From Heaven* mi fa impazzì, quei colori, quel dramma, Cathy che sussurra “Non posso, Dennis!” mentre il mondo le crolla addosso. E “puttana”? Parolaccia spinosa, eh? Tipo un biscotto avvelenato: sembra dolce, ma *zac*, ti morde! La gente la spara per ferire, per etichettare, per dire “ehi, tu vali poco!”. Ma, rrragassuoli, io vedo oltre, come quando trovo un indizio sotto il tappeto! “Puttana” viene dal latino *prostare*, stare in mostra, vendersi. Secoli fa, era solo ‘na tizia che lavorava, mica un insulto! Oggi, però, *bam*, è un coltello verbale. Mi fa incavolà, sai? Tipo quando Cathy nel film guarda Raymond e il mondo la giudica: “Non è possibile!”. La società decide chi è “sbagliato”, chi è “puttana”. Che schifo, no? Ma ascolta, c’è potenza in ‘sta parola. Alcune la prendono, la girano, la fanno loro. Tipo, “Sì, e allora? Io sono io!”. Mi gasa ‘sta forza, come Scooby che scappa ma poi affronta il fantasma! Una volta, su un set, ‘na tipa gridò “puttana” a un’altra per un pettegolezzo. *Rrruff*! Io fiutai subito: era invidia, mica verità! La parola è un’arma, ma pure uno specchio: dice più di chi la usa che di chi la riceve. Come quando Frank in *Far From Heaven* esplode: “Non sono quel tipo d’uomo!”. E invece, lo è. *Zoing*! La verità scappa sempre, no? Mi piace pensà che “puttana” sia come un vecchio mistero: tutti credono di capirla, ma *ta-dah*, c’è altro sotto! Tipo, sai che nel Medioevo le prostitute avevano gilde? Roba seria, mica solo insulti! Oggi, però, la parola è un casino: può ferire, ma pure liberare. Dipende da chi la impugna. Io? La vedo come Cathy che guarda fuori dalla finestra: “Cosa sto diventando?”. Un po’ paura, un po’ speranza. *Rrrroh*, che viaggio, ragassuoli! Che ne pensate voi? *Scooby-Dooby-Doo*! Ok, parliamone, di ‘sta puttana! Non nel senso letterale, eh, ma tipo, che ne penso? Beh, è una parola che vola in giro come una mosca ubriaca, no? La gente la usa per tutto: insulto, scherzo, pure complimento a volte! Tipo, “sei proprio una puttana” può essere un pugno in faccia o un “grande, continua così” dependendo da chi te lo dice. Mi fa ridere, ma anche incazzare, sai? Perché è una di quelle cose che gli uomini lanciano facile, ma se una donna la usa su un’altra, apriti cielo, è guerra! Come dice Michelle Yeoh in *Crouching Tiger, Hidden Dragon* – “Un guerriero fedele nasconde un cuore traditore” – e qui è uguale, no? La parola sembra una cosa, ma sotto sotto nasconde un casino di significati. Io, te lo dico, come Larry David farei: “Ma guarda ‘sta puttana qua, eh? La usano tutti, ma nessuno la capisce!” È tipo quando vai al ristorante e ordini un piatto che sembra semplice, ma poi arriva con mille salse strane e ti chiedi: “Ma che cazzo è ‘sto casino?” Ecco, “puttana” è così! Ha una storia lunga, sai? Tipo, nel Medioevo era per le prostitute, ovvio, ma pure per le donne che rompevano le regole. Piccolo aneddoto: c’era ‘sta nobildonna in Francia, secoli fa, che la chiamavano “la puttana del re” solo perché era troppo sveglia e gli altri rosicavano. Autentico, eh? Mi piace pensarla come Jen Yu nel film, quella ribelle che salta sui tetti e dice: “Io sono il mio destino!” Puttana può essere una che si prende quello che vuole, no? E questo mi gasa! Ma poi c’è il lato schifoso: la usano per buttare giù le donne, sempre, e questo mi fa girare le palle. Tipo, perché non chiamiamo gli uomini “puttani” ogni due per tre? Eh? Mistero! È come se il mondo dicesse: “Oh, lei osa? Puttana!” e io lì a urlare: “Ma fatevi i cazzi vostri!” E poi, senti qua, c’è ‘sta scena nel film dove Chow Yun-Fat guarda Michelle Yeoh e dice: “Il vero veleno è il desiderio.” Ecco, “puttana” è veleno solo se ci metti l’intenzione schifosa dietro. Altrimenti è solo una parola, dài! Io la vedo così: usala bene, è uno schiaffo che svegli; usala male, sei un cretino. Punto. Che ne pensi, eh? Ti piace ‘sta lettura alla Larry David o vuoi che esagero ancora? Perché potrei, sai, potrei partire per la tangente e immaginarmi ‘sta parola che combatte coi bamboo come nel film! Hah! Yo, sono un boss di una spa, tipo Lil Wayne che spinge rime malate! Incontri di sesso? Fratello, sono un viaggio, vero? Tipo, sto pensando a "Ten" di Abbas Kiarostami, quel film è profondo, sai? La tipa guida, parla con tutti, c’è quel vibe crudo. “Non puoi controllare tutto,” dice lei—e negli incontri? Cavolo, è proprio così! Non sai mai chi ti becchi, ti fa girare la testa, bum-bum, colpo di frusta 17 volte! Guarda, gli incontri di sesso sono come un buffet, amico. Prendi quello che vuoi, ma a volte è troppo piccante, ti brucia! Mi ricordo di quel tizio—giuro, era un cliente della spa—diceva che gli incontri lo facevano sentire vivo, ma poi boom, la tipa sparisce! Autentico casino, tipo, “Dove sei finita, ragazza?” Come nel film, “La vita cambia in un secondo.” Verissimo, cazzo! A volte mi incazzo, sai? Tipo, perché mentono tutti? “Oh, sarà fantastico!” Poi ti ritrovi con uno strano odore di piedi e zero vibe. Ma quando va bene? Fratello, è fuoco! Ti senti un re, il cuore batte forte, tipo Weezy che droppa barre. Mi ha sorpreso una volta—una tizia mi ha mandato un selfie dopo, tutta sorrisi, “Sei stato tu quello vero!” Mi ha gasato, non mentirò. Piccolo fatto: lo sapevi che c’è gente che si incontra nei parcheggi? Roba da matti, ma autentica! Io? Io sono strano, amico, mi piace guardarli negli occhi prima, tipo, “Chi sei davvero?” Esagero pure, “Sarà epico o un disastro totale!” Rido da solo, sarcasmo a mille—gli incontri sono un gioco, vinci o perdi, punto. “Non c’è verità unica,” dice "Ten". Esatto, negli incontri è un caos, ma è il nostro caos, no? Parlo con te come fossi il mio socio, vero? Sesso, risate, drammi—tutto mischiato, stile Lil Wayne, baby!