Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha avviato un’azione legale contro Domani e i giornalisti autori dell’inchiesta a puntate sulle avventure immobiliari del fondatore di Fratelli D’Italia. Il nostro quotidiano ha pubblicato, con documenti e atti, la storia segreta dell’allora presidente di Aiad, la Confindustria delle armi, tra immobili di pregio, affitti non pagati, ipoteche legali e sentenze di condanna in sede civile, contenziosi giudiziari poi chiusi con l’accordo con i proprietari.
Ora arriva la richiesta di risarcimento danni, il procedimento è appunto nella fase della mediazione. Nella domanda è indicato anche il nome dell’avvocato che assiste il fondatore di Fratelli d’Italia. Si tratta proprio di Federica Mondani, la legale delle cause immobiliari perse e consulente del ministro dal 2022.
eletta al vertice dell’ente di previdenza degli oltre 233 mila avvocati
già componente del Consiglio di amministrazione di Cassa Forense dal 2021
Al momento dell’elezione la nuova presidente ha ringraziato i colleghi per la stima e la fiducia riposta nella sua persona
«L’avvocatura – ha commentato Annunziata - ha un ruolo fondamentale perché è il ponte che collega i cittadini alla legge
Tutti noi siamo chiamati a dare il nostro contributo per costruire un sistema più equo e giusto
insieme ai colleghi Consiglieri e a tutti i Delegati
nel percorso intrapreso quattro anni fa all’interno del Cda
per dare efficaci e concrete risposte alle necessità delle colleghe e dei colleghi
ha guidato e strutturato una squadra che oggi
sarà capace di continuare ed implementare il lavoro intrapreso»
È stato inoltre rinnovato parzialmente il Consiglio di amministrazione di Cassa Forense
Gli eletti sono Pietro Alosi (Ordine degli avvocati di Palermo)
oltre a Giancarlo Renzetti (Ordine di Roma) e Paolo Zucchi (Ordine di Parma)
questi ultimi confermati nel secondo mandato in Consiglio di amministrazione
Cassa Forense ha chiuso i conti del 2024 con un risultato di esercizio positivo
superiore del 32,1% all’avanzo registrato nell’anno precedente
per effetto dell’avanzo economico registrato il patrimonio netto sale a 19,492 miliardi con un conseguente aumento del 10,6% rispetto al valore finale dello scorso anno
Il patrimonio mobiliare e immobiliare ai valori di mercato è risultato pari a 20.296,4 milioni di euro con una performance finanziaria
superiore a quanto registrato dal benchmark di riferimento ( 5,9%)
«Il risultato economico – si legge in una nota di Cassa Forense - è la risultante di un saldo previdenziale di periodo ancora positivo per un importo pari a euro 997.628.687
unito al delta positivo della gestione finanziaria che ha fatto registrare un incremento dei proventi al netto degli oneri di 972,3 milioni di euro
con un incremento del 78% rispetto allo scorso esercizio»
Per quanto riguarda le entrate contributive
queste hanno registrato complessivamente una variazione in incremento di euro 64.181.097
passando da 2.292.002.834 di euro a 2.356.183.931 di euro
«Il totale delle somme pagate per prestazioni – aggiunge Cassa Forense - è stato di euro 1.219.140.294 (+ 8.7% rispetto allo scorso anno)
La spesa per pensioni nel 2024 è pari a circa 1.120 milioni di euro
con un incremento rispetto allo scorso esercizio di circa il 9%
La spesa per le prestazioni di assistenza è di 75 milioni con un incremento del 9,4 per cento rispetto all’esercizio 2023
Si riducono i costi di funzionamento dell’Ente
che passano da 35,1 milioni del 2023 a 34,0 milioni del 2024 ( 2,8%)»
Per garantire l’equilibrio dei bilanci futuri
il sistema contributivo per il calcolo delle pensioni degli avvocati
Il nuovo metodo di calcolo garantisce anche una struttura previdenziale più equa
trasparente e rispettosa degli equilibri intergenerazionali
Questo pomeriggio, alle ore 15, presso l’Aula Avvocati del Palazzo di Giustizia in piazza Cavour, si terrà un importante incontro dal titolo “Crimini contro le donne e il difensore della persona offesa”
promosso dalla Commissione Diritto Penale dell’Ordine degli Avvocati di Roma
affronterà il delicato e attualissimo tema della violenza di genere
mettendo al centro del dibattito il ruolo fondamentale del legale che assiste la vittima
Ad aprire ufficialmente l’incontro saranno gli interventi dell’avvocato Paolo Nesta
presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma
a capo del Comitato Pari Opportunità dello stesso Ordine
La moderazione sarà affidata all’avvocata Irma Conti
consigliera dell’Ordine e membro del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà
La discussione vedrà la partecipazione di figure autorevoli del mondo giuridico e istituzionale
già procuratore aggiunto alla Procura di Roma
ex presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio
Saranno inoltre presenti Giuseppe Cascini e Martina Semenzato
attuale presidente della medesima Commissione
oltre a nomi accademici e professionisti come Antonella Marandola
docente di Diritto processuale penale all’Università del Sannio
Il dibattito si chiuderà con l’intervento dell’avvocato Marco Gabriele
vicecoordinatore della Commissione Diritto Penale
che tirerà le fila delle riflessioni emerse
Il convegno sarà anche occasione per rendere omaggio all’avvocato Riccardo Luponio
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il 24 gennaio si celebra la Giornata internazionale dell'Avvocato in pericolo
organizzata dalla Coalizione per la Giornata internazionale dell’Avvocato in pericolo - una rete di 35 organizzazioni ed associazioni forensi nazionali e internazionali della quale fa parte da tempo anche l’Unione delle Camere Penali Italiane - che redige ogni anno un Rapporto dettagliato e ne coordina le attività a livello mondiale
La Giornata ha lo scopo di attirare l'attenzione sulla situazione in cui versano gli Avvocati nell'esercizio della loro professione in un determinato Paese ogni anno
e di sollecitare l'intervento di funzionari governativi
la 15esima edizione della Giornata internazionale si concentra sulla persecuzione degli Avvocati in Bielorussia che subiscono sistematicamente minacce ed interferenze con le loro attività professionali
Dopo le elezioni presidenziali e le proteste di massa del 2020
un giro di vite del governo ha preso di mira Avvocati
Le prove contenute nell’allegato Rapporto stilato dalla Coalizione - presentato il 22 gennaio alla conferenza stampa internazionale
alla quale hanno preso parte anche la Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sull’indipendenza di Magistrati ed Avvocati
il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Bielorussia
Direttore Esecutivo di PEN Belarus e sorella dell’Avvocato Maksim Znak
detenuto in espiazione di una pena a 10 anni di reclusione solo per aver difeso degli oppositori del governo - documentano una tendenza perdurante e preoccupante in Bielorussia
dove gli Avvocati si trovano loro malgrado coinvolti in un’escalation delle condanne in sede penale
delle detenzioni arbitrarie e di sistematiche interferenze nei loro doveri professionali
vengono utilizzate per mettere a tacere chi critica il governo e coloro che sostengono lo Stato di diritto
Migliaia di persone sono state sottoposte ad arresti
detenzioni e procedimenti giudiziari arbitrari e sono state condannate a pene detentive pesantissime dopo processi iniqui
Sono stati segnalati anche casi diffusi di tortura e altri maltrattamenti
Le modifiche costituzionali e legislative hanno ulteriormente eroso l'indipendenza della magistratura e degli Ordini degli Avvocati
Tali emendamenti hanno rafforzato il controllo dell'esecutivo sul sistema giudiziario e sulla professione legale
il principio fondamentale della separazione dei poteri è venuto meno
Il Ministero della Giustizia esercita una notevole influenza sulla regolamentazione della professione forense
L'Ordine degli Avvocati della Repubblica Bielorussa e gli Ordini territoriali mancano di indipendenza e
anziché tutelare e sostenere i loro membri
vengono utilizzati dal Ministero della Giustizia per estromettere gli Avvocati che si occupano di diritti umani e di altri casi politicamente sensibili
Gli Avvocati hanno dovuto affrontare minacce
semplicemente per aver svolto il proprio lavoro
Oltre a incidere sui diritti dei singoli Avvocati
ciò ha un effetto raggelante sull'accesso alla giustizia e allo Stato di diritto per la popolazione bielorussa
Le iniziative intraprese dallo Stato bielorusso violano sia le leggi nazionali che gli standard internazionali
Queste includono l'abuso delle norme deontologiche per sanzionare gli Avvocati per le dichiarazioni rese in ambito professionale e pubblico
il dissenso e limitando il diritto di difesa
Il procedimento di revoca dell'abilitazione all’esercizio della professione forense in Bielorussia manca in particolare di trasparenza
La natura arbitraria di questi procedimenti disciplinari mina l'indipendenza della professione legale e favorisce un ambiente in cui gli Avvocati sono costretti a operare sotto la costante minaccia di perdere il loro status professionale
Questo attacco sistemico mira a mettere a tacere la comunità forense e ad inibire la capacità degli Avvocati di difendere efficacemente i principi più elementari della democrazia e dei diritti umani
È assolutamente necessario riformare e rispettare rigorosamente i principi giuridici che tutelano l'indipendenza e l'attività professionale degli Avvocati per ripristinare l'equità e la giustizia all'interno del sistema giuridico bielorusso
Il Rapporto illustra il quadro giuridico applicabile
compresi gli strumenti internazionali come i Principi fondamentali delle Nazioni Unite sul ruolo degli Avvocati e le convenzioni pertinenti di cui la Bielorussia è firmataria
i requisiti per l'esercizio della professione
le procedure disciplinari e il funzionamento degli Ordini degli Avvocati
evidenzia i casi di Colleghi e Colleghe che hanno subito - e stanno subendo - persecuzioni da parte dello Stato e le modalità specifiche con cui sono stati colpiti
condannato alla pena di 10 anni di reclusione da scontare in carcere di massima sicurezza
condannato alla pena di 8 anni di reclusione
condannato alla pena di 6 anni di reclusione
Anastasiya Lazarenka condannata alla pena di 6 anni di reclusione
condannato alla pena di 6 anni di reclusione da scontare in carcere di massima sicurezza
condannato alla pena di 7 anni di reclusione
condannata alla pena di 6 anni di reclusione e Natallia Burakouskaya
condannata alla pena di 3 anni di reclusione
ai quali è stata revocata l’abilitazione all’esercizio della professione di Avvocato
Il Rapporto si conclude con una serie di richieste e raccomandazioni che saranno inoltrate alle autorità bielorusse
all'Unione Europea e ai suoi Stati membri
al fine di migliorare la situazione degli Avvocati e delle Avvocate Bielorusse nel loro Paese e nel resto del mondo
L’Unione delle Camere Penali Italiane
nella convinzione condivisa dalla Coalizione
i rappresentanti delle organizzazioni internazionali e la comunità giuridica internazionale debbano tener viva l’attenzione sulla situazione dei Colleghi e delle Colleghe in pericolo non solo il 24 gennaio ma per tutto il tempo necessario fino al momento in cui
potranno esercitare l’attività professionale in modo libero ed indipendente
come d’abitudine organizzerà un evento nazionale
i dettagli del quale saranno indicati prossimamente
per dare voce agli Avvocati e alle Avvocate bielorussi e trattare dei sempre più frequenti attacchi alla difesa anche nel nostro Paese
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Venne arrestata nell’ambito di una inchiesta per estorsione
Verdetto ribaltato dalla difesa sostenuta dall'avvocato Mario Malcangi
La camera penale "Vittorio Chiusano" aderisce all'astensione dalle udienze dal 5 al 7 maggio 2025
gli avvocati della camera penale “Vittorio Chiusano” aderiscono all’astensione dalle udienze deliberata dall’unione delle camere penali italiane
Molte attività in programma in questi giorni in tribunale
L’iniziativa è una protesta contro il decreto sicurezza approvato lo scorso 11 aprile e voluto dal governo di Giorgia Meloni
le nuove normi “ledono i principi costituzionali perché introducono nuove ipotesi di reato e aggravanti senza fondamento giuridico razionale; aumentano le pene in modo sproporzionato; criminalizzano la marginalità e il dissenso”.
Aggiungono gli avvocati della “Vittorio Chiusano”: “Sulla situazione carceraria
le misure acuiranno il sovraffollamento degli istituti
senza contrastare l’aumento dei suicidi
Bisogna mobilitarsi ora a difesa dei principi della costituzione”.
l’aula 74 del tribunale ospita un’assemblea con l’avvocata Giulia Boccassi (giunta dell’unione camere penali italiane) e il professore Andrea Giorgis (Università di Torino)
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amministratrice di sostegno di un anziano residente in paese
Aggredita in maniera violenta per aver sollevato dall'incarico l'assistente familiare dell'uomo – un classe 1939 residente a Nimis – di cui è amministratrice di sostegno
È successo a un' avvocata udinese lo scorso primo aprile
un romeno classe 1968, dopo che la professionista gli ha comunicato la decisione ha reagito in malo modo
Si è scagliato contro di lei e l'ha picchiata
La donna è stata costretta alle cure del pronto soccorso
dove è stata condotta in ambulanza. Le è stata data una prognosi di 10 giorni per guarire completamente
Sul posto i carabinieri del Norm di Cividale
Il classe 1968 è stato denunciato a piede libero per lesioni e minacce aggravate
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Direzione e Redazione: via Pietro Micca 10
© Riproduzione riservata salvo consenso della direzione
Penale
Un’avvocata genovese all’ottavo mese di gravidanza chiede il rinvio di un’udienza per legittimo impedimento ma il giudice glielo nega
È quanto denuncia l’avvocata Federica Tartara che vive e lavora a Genova
L’episodio riguarda però un’udienza davanti al Tribunale di Venezia
L’avvocata ha prima raccontato la vicenda in un post sui social e poi ha deciso di presentare un esposto al Consiglio superiore della magistratura
“Oggi è successa una cosa che ritengo gravissima per la mia professione: avevo udienza penale a Venezia e avendo il parto previsto tra circa tre settimane ho chiesto il rinvio per legittimo impedimento cosi come prescritto espressamente dal nostro codice di procedura penale per le donne in gravidanza”
L’avvocato Tartara che è anche direttrice dell’Alta Scuola Estradizioni di Cpi ricorda che secondo l’articolo 420 ter comma 5 bis del Cpp ’è assolutamente incontestabile’ il diritto del difensore in stato di gravidanza di ottenere un rinvio dell’udienza per legittimo impedimento nei 2 mesi antecedenti il parto e nei tre mesi successivi
aver presentato tempestivamente il certificato medico attestante lo stato di gravidanza e la data presunta del parto”
ricordo che il rinvio per legittimo impedimento del difensore sospende la prescrizione quindi non si sarebbe verificato alcun vulnus processuale”
L’avvocata era stata contattata dall’accusata (insieme al marito) per un caso di appropriazione indebita il 4 novembre scorso perché rimasta sprovvista di difensore a pochi giorni dall’ultima udienza del processo fissata per il 12 novembre
Tartara ha quindi immediatamente depositato la nomina e contestualmente l’istanza di rinvio secondo le norme previste
Al processo l’avvocato ha poi inviato un domiciliatario in loco per il dibattimento
nella stessa udienza la giudice ha comunque deciso di rigettare la richiesta di rinvio del difensore “sostenendo che vi fossero già stati troppo rinvii e che un legale che sa di non potersi assumere un incarico non deve assumerlo”
vengono condannati a due anni di reclusione e ad un versamento di una provvisionale di 15.000 euro in favore della parte civile
“Se avessi ottenuto il rinvio avrei avuto anche più tempo per poter studiare gli atti - dice Tartara - Di fatto
gli assistiti sono stati privati di un’adeguata assistenza difensiva
lascia basiti la decisione da parte di un magistrato che impedisce ad una professionista incinta ciò che è legittimo per legge
Un giudice che dovrebbe attenersi alla Costituzione
e invece qui siamo di fronte ad un atto discriminatorio”
L’avvocato Tartara ha deciso così di presentare un esposto al Csm contro la giudice del Tribunale di Venezia “onde scongiurare che altri possano subire tali ingiustizie”
E non è escluso che possa esserci un intervento anche da parte dell’Ordine degli avvocati di Genova e della Camera Penale Veneziana
incassa la solidarietà delle Camere penali del diritto europeo e internazionale
“Esprimiamo piena solidarietà alla collega Federica Tartara
direttrice dell’Alta Scuola Estradizioni di Cpi
e profonda preoccupazione per la deriva del sistema giudiziario italiano
in cui alcuni magistrati sembrano assumere un ruolo interpretativo eccessivo
mettendo a rischio l’equilibrio costituzionale - afferma l’avvocato Alexandro Maria Tirelli
presidente delle Camere penali del diritto europeo e internazionale
di Giovanni Negri
di Giampaolo Piagnerelli
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mirava a vietare negli atti pubblici il “genere femminile per neologismi applicati ai titoli istituzionali dello Stato
e agli incarichi individuati da atti aventi forza di legge”
Le reazioni non tardarono ad arrivare e la proposta fu ritirata
I due episodi citati si inseriscono in un dibattito – quello che vede da un lato i sostenitori e dall’altro i detrattori della declinazione al femminile dei nomi di professione e di carica – che in realtà dal punto di vista strettamente linguistico non avrebbe ragion d’essere.
Sia l’affermazione di Venezi che la bozza di legge riportata contengono affermazioni che non rispondono esattamente al vero: le professioni non hanno un nome immutabilmente al maschile e la loro femminilizzazione è attestata da lungo tempo nella lingua italiana
Non si tratta dunque di neologismi o di rivendicazioni recenti
perché le donne fino a poco tempo fa raramente ricoprivano ruoli o cariche di prestigio
“In passato sono numerosissime le attestazioni al femminile – sottolinea Michele Cortelazzo
accademico della Crusca e professore emerito di linguistica italiana –; il problema si è posto da quando le donne hanno cominciato a erodere
spazi di potere che erano sempre stati maschili”
Se ci si guarda alle spalle le testimonianze sono numerose. La forma direttrice d’orchestra era usata già nell’Ottocento. Secondo quanto documenta Cortelazzo, in un saggio dal titolo Davvero “le professioni hanno un nome preciso” e non vengono declinate per genere?
il termine viene impiegato per esempio nel 1851 nel periodico Il Pirata
belle arti e teatri; nel 1874 nella commedia Apparenza inganna di Isnardo Sartorio; ma anche in fonti ufficiali come il Censimento generale della popolazione del 1901 in cui la professione
In un secondo contributo in fase di pubblicazione
titolato La femminilizzazione dei nomi di professione e di cariche
il docente spiega che la forma è attestata fin dal Trecento
in un volgarizzamento toscano delle fiabe di Esopo
sebbene con un significato diverso da quello attuale
In epoca moderna viene usato nel senso di “colei che rivede i conti” specie nei monasteri e dalla fine del secolo scorso sta ad indicare una donna a capo dell’amministrazione comunale.
si forniscono esempi di forme linguistiche da evitare e di altre con cui sostituirle
e si esorta a “evitare di usare il maschile di nomi di mestieri
per segnalare posizioni di prestigio quando il femminile esiste ed è regolarmente usato solo per lavori gerarchicamente inferiori e tradizionalmente collegati al ruolo femminile”.
Un’altra delle obiezioni sollevate è la cacofonia dei nomi di professione declinati al femminile (“Non si possono sentire”
è dovuta al fatto che finora questi termini sono stati scarsamente utilizzati
Si prenda medica: si è più spesso abituati a dire dottoressa
è dunque naturale che la prima forma appaia insolita”.
c’è chi utilizza il maschile sostenendo di riferirsi in astratto alla carica o al ruolo professionale e non alla persona
si può accettare l’impiego del maschile non marcato
ma qualora si parli di una donna concreta che sta ricoprendo quella carica o quel ruolo
Vien da chiedersi inoltre se la formazione personale
la conoscenza più o meno approfondita della grammatica
“Non ho una risposta documentata – argomenta il docente –
ma la mia impressione è che la formazione non c’entri
ma anzi a volte tenda a incancrenire abitudini
Usare il femminile a fronte di un referente femminile è una regola fondamentale della lingua italiana
e a nessuno verrebbe in mente di fare diversamente
se non entrassero in gioco stereotipi di genere o di tipo sociale
In ambienti professionali è più facile essere abituati a chiamare anche le donne con l'appellativo maschile
giungendo al paradosso che chi è più preparato più è zavorrato dalla tradizione: credo che se facessimo un'indagine avremmo dei risultati non facilmente prevedibili”.
Secondo Cortelazzo le polemiche intorno alla femminilizzazione dei nomi di professione hanno anche spiegazioni di altro tipo
“Purtroppo la pura applicazione di una regola grammaticale è diventata una questione di contrapposizione politica
Esistono in realtà terreni molto più minati e difficili da affrontare: per esempio
come definire una figura professionale quando non si sa da chi è ricoperta
come definire persone che non si riconoscono in una bipartizione binaria dei generi
Ritengo che questi siano problemi oggettivi
che a fatica trovano una soluzione nella lingua per come è costruita: le lingue sono sistemi che si formano nel corso dei secoli e le strutture grammaticali cambiano molto lentamente”.
Conclude il linguista: “I problemi esistono
ma quello della declinazione al femminile dei nomi di professione dal punto di vista linguistico non è un problema
Purtroppo la femminilizzazione è diventata quasi una bandiera della sinistra
la non-femminilizzazione una bandiera della destra: anche se gli usi non sono così nettamente bipartiti
Chi chiede di essere chiamata al femminile viene additata come femminista o di sinistra
La distinzione piuttosto è tra chi conosce la grammatica dell’italiano e la applica coerentemente e chi invece si fa trascinare da spinte extra-linguistiche in una direzione che è possibile
ma non è quella più naturale”.
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La notizia della morte di una giovane professionista
ha fatto risvegliare oggi la città di Reggio Calabria in un clima di dolore e lutto
Dopo aver lottato da due anni con un brutto male è scomparsa Daniela Ferraro: l'avvocata
era nota e stimata a Reggio non solo tra i colleghi del foro per la sua preparazione professionale e la cordialità nelle relazioni interpersonali
Daniela era infatti impegnata anche in altre attività
che la vedeva parte del coro Lirico Francesco Cilea
"Ci lasci prematuramente ma il tuo ricordo sarà sempre vivo in noi"
è scritto sulla pagina Facebook del gruppo musicale
Un messaggio si legge anche dal coro polifonico della parrocchia del Sacro Cuore: "Questa mattina
è tornata alla casa del Padre la cara Daniela Ferraro
un breve ma importante tratto del nostro coro impreziosendolo con la sua inconfondibile voce
A ricordarla anche i volontari animalisti dell'associazione Dagli stalli alle stelle per i gatti di strada: "Daniela è stata socia della nostra associazione finché non si è ammalata
Anche il sindaco Giuseppe Falcomatà ed il gruppo Reset a Palazzo San Giorgio esprimono il proprio cordoglio per la scomparsa dell'avvocata: "La notizia della morte di Daniela Ferraro
così giovane e così piena di vita
abbiamo imparato a conoscerla in questi ultimi anni apprezzandone il garbo
la voglia di vivere e poter incidere per migliorare la nostra città
Mancherà a noi e a tutta Reggio Calabria"
Daniela Ferraro era stata candidata con la lista civica Reset alle scorse elezioni amministrative
"In silenzio e con grande dignità - continua la nota di Falcomatà e Reset - ha affrontato la battaglia più importante della propria esistenza
uscendone sconfitta soltanto dopo aver lottato con forza
impressa nel cuore e nei ricordi di chi ha avuto l'onore di conoscerla e volerle bene"
"In queste ore di immenso dolore - concludono - ci stringiamo alla famiglia Ferraro ed agli amici di Daniela
è costretta a piangere una delle figlia che più di tutti l'ha amata e rispettata"
Giro di vite L'associazione di giuristi pubblica un'analisi dettagliata sulle nuove norme che estendono l'uso delle strutture d'oltre Adriatico ai migranti «irregolari» già presenti sul territorio nazionale
Rilevate possibili incompatibilità con la Carta
«Il fatto che nel luogo fisico di Gjader o Shengjin si eserciti la giurisdizione italiana non è sufficiente a legittimare l’applicazione e le garanzie previste dalle norme comunitarie»
SalvaRegalaLinkCondividiScaricaGiro di vite L'associazione di giuristi pubblica un'analisi dettagliata sulle nuove norme che estendono l'uso delle strutture d'oltre Adriatico ai migranti «irregolari» già presenti sul territorio nazionale
Giansandro MerliIn Albania è tutto pronto per i primi trasferimenti di cittadini stranieri «irregolari» dal territorio italiano
Gli operatori Medihospes sono nei centri e il Tavolo asilo e immigrazione
Mentre nella Commissione affari costituzionali della Camera si stanno svolgendo le audizioni sul decreto del governo che amplia la destinazione d’uso delle strutture: dai richiedenti asilo agli «irregolari»
Oggi interverrà anche l’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) che sul tema ha pubblicato una dettagliata analisi giuridica
Ne parliamo con l’avvocata Nazzarena Zorzella
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che sarà processata davanti alla sezione criminale del Tribunale di primo grado di Tunisi
La decisione arriva in seguito a una denuncia della Direzione generale delle prigioni e della rieducazione
in merito a dichiarazioni critiche rilasciate dalla legale sulla situazione carceraria tunisina
una normativa sempre più contestata dalle organizzazioni per i diritti umani
attivisti e professionisti che esprimono opinioni critiche nei confronti delle istituzioni
Sonia Dahmani era già stata arrestata nel maggio 2024 dopo alcune dichiarazioni trasmesse da una radio nazionale
In quell’occasione aveva parlato di razzismo e della condizione dei migranti sub-sahariani nel Paese
Condannata in primo grado a un anno di carcere
la pena è stata ridotta a sei mesi in Appello
dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato il primo rinvio a giudizio
rimandando il fascicolo alla Camera d'accusa per una nuova valutazione
l’avvocata è coinvolta anche in altri procedimenti giudiziari attualmente in corso
Home | Barbara Porta | Avvocata Porta: in prima linea per i diritti umani
L’avvocata torinese Barbara Porta è stata nominata presidente della commissione Human Rights della CCBE
il Consiglio degli Ordini Forensi d’Europa e nella mattina del 10 febbraio ha esposto nelle sale del Consiglio dell’ordine degli avvocati di Torino i dettagli del suo nuovo incarico
consigliera del Consiglio Nazionale Forense (CNF)
si tratta di una scelta puntuale da parte della CCBE
arrivata dopo un lungo processo di selezione
visto che “l’attenzione dell’avvocata Porta per questo genere di diritti è singolare”
secondo cui la nomina di Porta si pone in piena coerenza con il lavoro svolto dall’ordine qui a Torino
L’avvocata Porta ha spiegato che “la commissione Human Rights si occupa delle questioni relative alla tutela della professione dell’avvocato nel mondo
con lo scopo di preservare l’indipendenza e l’integrità dell’amministrazione della giustizia e dello Stato di diritto”
Si tratta a suo parere di una questione centrale della vita democratica
visto che “se vengono tacciati gli avvocati chi ne paga le conseguenze sono i cittadini
che si vedono negata la possibilità di far valere i propri diritti tramite la giustizia”
La dimensione giurisdizionale dei paesi è un elemento fondamentale nella tutela dei diritti perché è “tramite la loro difesa che gli stessi vengono riconosciuti in capo ai cittadini
L’avvocata ha posto l’attenzione su quanto “i diritti umani siano veramente trasversali
In fondo qualsiasi settore del diritto attinge a questi
dal diritto al lavoro fino a quelli alla salute
a un riconoscimento religioso e così via”
ma affinché sia possibile la professione dell’avvocatura deve essere lasciata libera
l’avvocata Porta è tra i tanti in prima linea sulla tematica degli avvocati in pericolo
la cui giornata cade ogni anno il 24 gennaio
in ricordo di avvocate e avvocati che vengono vessati
incarcerati o addirittura uccisi nel legittimo esercizio del loro lavoro
“Nella migliore delle ipotesi si parla solo di una sospensione temporanea dalla professione” spiega Porta
“ma le conseguenze possono essere ancora peggiori
dove dal 2020 a oggi sono stati più di 550 gli avvocati condannati a pene detentive”
Registrazione Tribunale di Torino Numero 5825 del 9/12/2004Testata di proprietà del Corep
Direttore responsabile: Marco FerrandoCapo segreteria di Redazione: Sabrina RoglioSegreteria di redazione: giornalismo@corep.it
scaturito dalla denuncia delle attuali parti civili
che avevano saldato onorari per oltre 5 mila euro
entrambi gli imputati assolti dall'accusa di esercizio abusivo della professione
che all'epoca dei fatti risultava sospesa dall'Ordine
e un praticante (all'epoca dei fatti) hanno affrontato un processo davanti al tribunale di Brindisi
rispondendo delle accuse di esercizio abusivo della professione e truffa ai danni di quattro clienti
lui (45enne di Ceglie Messapica) è stato assolto da entrambe le accuse
sempre cegliese) è stata condannata a una pena pari a un anno e due mesi di reclusione per la seconda accusa
Il pm che si è occupato dell'indagine è il sostituto procuratore Giuseppe De Nozza
l'avvocato Danilo Cito ha difeso il 45enne
mentre i colleghi Roberto Palmisano e Francesco Sozzi hanno assistito le quattro parti civili
Il got Antonio Amato ha disposto inoltre il risarcimento per le parti civili
I fatti contestati si riferiscono al 2019 e sono localizzati a Ostuni
Il pm De Nozza ha ricostruito la vicenda nei seguenti termini
vicenda sintetizzata nei due capi d'imputazione
L'avvocata cegliese all'epoca risulta sospesa dall'Ordine
mentre il 45enne risulta non abilitato alla professione
Quattro differenti clienti si rivolgono all'avvocata e le affidano degli incarichi di natura professionale
i clienti si rendono conto della situazione e denunciano
Le indagini portano il pm De Nozza a inquadrare le condotte contestate in due fattispecie: l'esercizio abusivo della professione (lei risultava sospesa
Devono far valere le proprie ragione di fronte al tribunale di Brindisi
La prima udienza si tiene l'11 marzo 2024
Entrambi vengono assolti dalla prima accusa con la formula "perché il fatto non sussiste"
Lui viene assolto anche dalla truffa (con formula "per non aver commesso il fatto")
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Professione e Mercato
di Marina Crisafi
L’avvocato d’ufficio va pagato dallo Stato senza dover provare l’irreperibilità del proprio assistito né attivarsi in via giudiziale per il pagamento dei propri compensi. Lo ha chiarito la seconda sezione civile della Cassazione, con l’ordinanza n. 10679/2025
accogliendo il ricorso di un’avvocata che si era vista rigettare dal tribunale di Padova la richiesta di liquidazione per l’attività difensiva svolta nell’interesse di un imputato straniero accusato del reato ex articolo 337 c.p
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E la madre di Sempio si è sentita male sentendo il suo nomeParla l’avvocata Angela Taccia: “Nell’interrogatorio i carabinieri hanno chiesto a Daniela Ferrari di una persona mai sentita prima”
La mamma di Andrea Sempio: “Ho già detto che non c’entra nulla”Spunta una terza persona nel delitto Garlasco
per cui è stato condannato Alberto Stasi e per il quale oggi è indagato Andrea Sempio
A riferire questa vicenda e l’esistenza di questa “persona ignota” è stata l’avvocata Angela Taccia
Taccia ha riferito anche che questa terza persona non era conosciuta né da lei né dall’altro avvocato di Sempio
Massmo Lovati: “È un nome che fino adesso non abbiamo mai sentito”
lei ha risposto a quella domanda e poi loro hanno probabilmente insistito
Poi parla delle domande dei carabinieri: “Anche questa cosa di insistere se uno esercita il diritto dell’astensione, ma mi spiegate perché continuano ad insistere? Ma è allucinante, è vero molti lo fanno ma è estremamente scorretto, oltretutto con la madre dell’indagato con una patologia grave. Io non ho intenzione di riferire chi è questa persona”.
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“Perché dobbiamo sempre andare a Milano? – ha continuato Lovati- Comanda il PM o comandano i Carabinieri? Perché soprattutto devi delegare i carabinieri di Milano che sono incompetenti territorialmente. I carabinieri ci sono anche a Garlasco, appena potrò il 16 di maggio farò tutte le eccezioni del mondo tipo l’inutilizzabilità delle impronte, sia quelle vecchie che quelle nuove”.
“Non ho idea di cosa hanno chiesto alla signora Ferrari, madre di Sempio e neanche voglio saperlo. Le prossime mosse della difesa saranno di controbattere a tutte le richieste, non c’è più nessun tipo di collaborazione, ma solo guerra all’ultimo sangue con Procura e carabinieri”, ha concluso il legale.
Subito esecutivi i provvedimenti che valgono anche per l'ex moglie, difesa dalla legale aggredita dall'uomo mercoledì mattina all'uscita del parcheggio degli Archi
Il fatto è successo vicino alla fermata del bus, appena fuori dal parcheggio. L’aggressore era poi salito a bordo di un mezzo pubblico e dopo un paio di fermate aveva trovato la polizia ad attenderlo. Era stato identificato ma poi lasciato a piede libero.
dell’evento che sto per condividere ho già proceduto alla segnalazione al mio Ordine di appartenenza
ma poiché è già successo in altri tribunali e nella speranza
almeno per mantenere una facciata di credibilità dell’imparzialità della giustizia e del giudicante
ndr) Innanzi al Gup avevo una discussione in abbreviato per un procedimento per un 612 bis c.p
(imputato detenuto per questa causa e presente in aula)
ha discusso la parte civile e il Giudice si è alzato con il fascicolo in mano e ha detto “vado per il dispositivo”
Ho detto al Giudice: “Scusate se sono presente”; “Così è come sparare sulla Croce Rossa”; “Almeno mi faccia dire qualcosa anche se la sentenza è già scritta”
Il Giudice ha bofonchiato qualcosa come “Oggi una giornata...”
Si è riseduta con il fascicolo in mano in attesa che terminassi di “dire qualcosa”
Il Giudice ha ascoltato il pubblico ministero assentendo con il capo
Ha ascoltato il difensore di parte civile assentendo con il capo
Non avrebbe ascoltato il difensore dell’imputato
Ieri è stata una giornata davvero demoralizzante per la mia persona
Mi pareva doveroso fare questa segnalazione
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incontro con Chiara Viale e Cesarina Manassero a partire dal libro di Chiara Viale Lidia e le altre (Guerini)
in tempi in cui le ragazze si occupavano “esclusivamente di trine all’ago e di budini di riso”
osò immaginare di poter esercitare la professione nelle aule di tribunale
A parlare di questa figura importantissima
autrice del libro Lidia e le altre (Guerini)
Our Website uses cookies to improve your experience. Please visit our Venerdì 16 maggio, ore 20.30Lidia Poët: la prima avvocata d’Italia tra passato e attualità page for more information about cookies and how we use them.
AccediChi è povero anche se lavora
Arezzo, 4 aprile 2025 – Trentunenne aretina, avvocata sulla cresta dell’onda, Nicoletta Polci è probabilmente la più giovane donna, ad aver discusso e vinto un caso di fronte alla Corte Europea. Una sentenza rivoluzionaria destinata a fare giurisprudenza di riferimento e creare uno spartiacque tra la licenza di contenuto audio visuale e la ritrasmissione dello stesso.
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componente laica del Consiglio superiore della magistratura
presidente della Camera Civile di Velletri
presidente dell'Unione Nazionale Camere Civili Italiane
presidente della Cassa Nazionale di Assistenza e Previdenza Forense
coordinatore dell'Organismo Congressuale Forense
presidenza della Fondazione Unione Nazionale Camere Civili
direttrice della Scuola di Alta Formazione specialistica UNCC
Fai Notizia - Lo sfruttamento a Latina. La puntata settimanale
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si trova al centro di un ciclone mediatico dopo aver assunto la difesa di un 63enne accusato di aver tentato di aggredire con l’acido muriatico la sua ex compagna
ha scosso profondamente l’opinione pubblica
trasformando il caso in terreno fertile per una feroce campagna d’odio sui social media contro la legale
L’episodio di violenza ha avuto luogo all’interno del negozio della vittima
ha fatto irruzione nel locale con due bottiglie di acido muriatico
spingendo la donna in uno sgabuzzino e cercando di sfregiarla
Le grida disperate della vittima hanno attirato i clienti di un bar vicino
che sono intervenuti fermando l’aggressore prima che potesse completare il suo gesto
ha riportato lesioni con una prognosi di dieci giorni
l’uomo aveva già mostrato comportamenti ossessivi verso la sua ex compagna
con ripetuti tentativi di riconciliazione nonostante il rifiuto di lei
Questo tragico evento rappresenta un ennesimo esempio di violenza di genere che continua a destare allarme nella società e nelle istituzioni
Elisa Indriolo è stata assegnata alla difesa dell’uomo arrestato
è bastata a scatenare contro di lei una valanga di insulti sui social media
Commenti intrisi di odio sessista e intimidazioni hanno inondato i suoi profili: “Spero che ti accada lo stesso”; “Vergogna
e altri messaggi denigratori sono stati rivolti contro la giovane professionista
Gli attacchi ricevuti non solo mettono in discussione la sua professionalità
ma sollevano anche gravi interrogativi sulla percezione della funzionale dell’avvocato nella giustizia
non implica approvazione né complicità con le azioni dell’assistito
È un compito necessario per garantire l’equità del processo e il rispetto dello stato di diritto
Questi principi sono stati ribaditi anche dall’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) in un comunicato ufficiale
A fronte di questa ingiustificata violenza verbale
l’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) ha espresso piena solidarietà all’avvocata Indriolo
ha dichiarato: «L’avvocato è un soggetto necessario affinché sopravviva lo stato di diritto
La difesa è un diritto inviolabile sancito dall’articolo 24 della Costituzione e deve essere garantito indipendentemente dal reato contestato»
Foglieni ha inoltre sottolineato come sia pericoloso e inaccettabile confondere il ruolo del difensore con le azioni dell’assistito
L’AIGA ha ribadito la necessità di combattere l’assimilazione tra avvocato e assistito
un fenomeno che rischia di compromettere il sistema democratico e il diritto alla difesa
L’associazione ha sottolineato che attaccare un avvocato per il suo ruolo significa colpire uno dei fondamenti della giustizia e della democrazia
La sua presa di posizione è stata accompagnata da un invito a promuovere una maggiore consapevolezza pubblica sull’importanza del diritto alla difesa
Il supporto della Camera Penale di Verbania Anche la Camera Penale di Verbania
presieduta dall’avvocato Gabriele Pipicelli
ha espresso piena solidarietà alla collega Elisa Indriolo
la Camera Penale ha ribadito l’importanza costituzionale del diritto alla difesa e ha sottolineato come le critiche rivolte a chi difende persone accusate di reati
rappresentino un grave attacco a un diritto fondamentale
Il comunicato richiama alla memoria il sacrificio dell’avvocato Fulvio Croce
ucciso negli anni Settanta per aver scelto di non sottrarsi al suo dovere di difensore
La Camera Penale ha inoltre evidenziato che casi come questo rappresentano un banco di prova per l’intera comunità legale
chiamata a sostenere con fermezza i principi che regolano il nostro sistema giudiziario
La morte di Ramy La legale difende Fares Bouzidi
il ragazzo alla guida dello scooter inseguito dai carabinieri
Non si trova più agli arresti domiciliari
SalvaRegalaLinkCondividiScaricaLa morte di Ramy La legale difende Fares Bouzidi
Roberto MaggioniDebora Piazza
Il ragazzo era alla guida dello scooter T-Max sul quale viaggiava anche Ramy Elgaml ed è indagato per omicidio stradale in concorso
Ha visto e ascoltato le registrazioni integrali depositate agli atti
ne è uscita poco dopo le dieci e mezza senza aver rilasciato dichiarazioni
avvalendosi così della facoltà di non rispondere
Respinte anche le domande dei giornalisti all’uscita
anche attraverso la testimonianza della madre di Sempio
vogliono fare chiarezza su alcuni elementi legati ai movimenti del figlio la mattina del delitto: gli orari degli spostamenti di Andrea Sempio e lo scontrino del posteggio di Vigevano che il ragazzo decise di tenere su suggerimento dei suoi genitori
“Non capisco perché risentirla – il commento dell’avvocato Massimo Lovati, che con la collega Angela Taccia difende Sempio –, nel 2017 aveva già detto quello che sapeva. Abbiamo consigliato alla mamma di Andrea di avvalersi della facoltà di non rispondere: può farlo, in quanto familiare della persona indagata”. L’avvocata Angela Taccia, che è amica di famiglia, l’ha accompagnata a Milano ma senza entrare dai carabinieri.
una volta terminate le indagini condotte dal commissariato di Osimo
Le misure cautelari all'uomo di 41 anni sono state applicate dalla Polizia Ferroviaria di Firenze
OSIMO – Il Commissariato di Osimo comunica che è stata data esecuzione alle ordinanze di applicazione delle misure cautelari disposte dal Gip del Tribunale di Ancona
con le quali è stato disposto il divieto di avvicinamento
con tanto di applicazione del braccialetto elettronico
indagato in merito al reato di atti persecutori commessi nei confronti della ex compagna e del difensore di quest’ultima
L’uomo è infatti ritenuto responsabile di aver aggredito l’avvocata della propria ex
Entrando ancor più nello specifico i provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria prevedono il divieto di avvicinamento alle vittime e ai luoghi da queste abitualmente frequentati
a una distanza non inferiore a 1 chilometro
nonché il divieto di comunicare con le stesse attraverso qualsiasi mezzo
con l’applicazione del braccialetto elettronico
Da quanto appreso durante la fase investigativa
condotta per l’appunto dal Commissariato di Osimo e coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Ancona
l’indagato dal mese di febbraio avrebbe molestato con condotte reiterate la ex compagna e il legale di quest’ultima
nonché attraverso i popolari social network
il quarantunenne ha aggredito fisicamente la ex compagna e successivamente anche il legale
il tutto ingenerando un fondato timore per l’incolumità delle persone offese e quella dei loro familiari
Conclusa l’attività investigativa
il Gip ha deciso di accogliere la richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica
disponeva l’applicazione delle già citate misure cautelari che
sono state eseguite dagli agenti del Compartimento della Polizia Ferroviaria di Firenze
i quali hanno rintracciato l’uomo nei pressi della Stazione Ferroviaria di Santa Maria Novella
perché avrebbe lavorato per un anno e mezzo per l’agenzia regionale per il turismo senza che il suo contratto fosse stato rinnovato
Ha detto di essere stata presa in giro e che dall’altra parte «c’è stata malafede»
Sven-Goran Eriksson e Nancy Dell’Olio a Bastad
12 luglio del 2002 (AP Photo/Henrik Montgomery/Pressens Bild)
per aver intaccato il mio vero capitale fatto di conoscenze e relazioni e
Aveva detto di essere stata ingannata e di essere delusa per il fatto che Emiliano non avesse fatto nulla per «preservare il rapporto umano»
Dell’Olio dice che i suoi rapporti con Emiliano sono iniziati nel 2018. Quell’anno Rocco Forte, titolare di una catena di alberghi di lusso, le chiese di aiutarlo a comprare la masseria Torre Maizza a Savelletri di Fasano, in provincia di Brindisi, che è anche il posto dove si è tenuto il G7 l’anno scorso
All’epoca Dell’Olio era già molto bene inserita: oltre a essere cresciuta in parte a Bisceglie e a essersi laureata in giurisprudenza all’università di Bari
negli anni aveva fatto conoscere la Puglia nel Regno Unito con le sue attività all’Accademia Apulia UK
Anche per questo suo impegno nel 2014 le era stata conferita l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica
Dell’Olio era conosciuta anche perché fu a lungo la compagna dell’allenatore svedese Sven-Goran Eriksson, morto la scorsa estate e molto noto in Italia per aver allenato la Lazio
Eriksson fu anche commissario tecnico della Nazionale inglese dal 2001 al 2006
un periodo in cui la relazione con Dell’Olio finì spesso sui tabloid britannici
Vantava inoltre conoscenze piuttosto prestigiose
come quella dell’allora principe Carlo e dell’ex primo ministro britannico Tony Blair
Nancy Dell’Olio all’uscita del West End Restaurant di Londra
12 luglio 2005 (Lee Scott/LMkMedia/LaPresse)
La sera successiva si videro di nuovo per cena «all’Hotel delle Nazioni
Il presidente bloccò tutta la sala ristorante
ha detto Dell’Olio al Corriere del Mezzogiorno
In quell’occasione Emiliano le disse che l’avrebbe voluta a capo di Pugliapromozione
che prevede un rapporto di lavoro flessibile
a metà tra il subordinato e l’autonomo)
Il suo incarico di esperta senior “per le attività di pubbliche relazioni internazionali per i pugliesi” fu presentato a luglio all’ambasciata italiana a Londra
Dell’Olio dice che nei mesi successivi Emiliano «ebbe un atteggiamento ambiguo» nei suoi confronti
Il lavoro procedette fino a quando nel 2021 la giunta regionale commissariò Pugliapromozione e
il commissario straordinario sospese tutte le proroghe dei contratti
Nel 2022 anche il contratto di Dell’Olio non fu rinnovato ma lei continuò comunque a lavorare per l’agenzia perché
tutti la rassicurarono che ci sarebbe poi stato il rinnovo
L’oggetto della denuncia contro Emiliano e la Regione è quindi questo periodo in cui avrebbe lavorato senza contratto (e quindi senza stipendio)
Al Corriere del Mezzogiorno ha raccontato di aver provato più volte a parlare con Emiliano senza successo e di avere vinto poi un bando per il Teatro Pubblico Pugliese
per il quale però non avrebbe mai ricevuto una nomina
Ha detto che in quel periodo iniziò a stare male e che da allora è in cura da un neurologo
Ha annunciato inoltre che in estate uscirà un instant book – come vengono chiamati i libri prodotti e pubblicati in tempi molto rapidi – che conterrà «rivelazioni gravissime» su questa storia
Dell’Olio ha infine detto di avere già inviato una lettera di diffida a Emiliano e alla Regione Puglia sul suo mancato rinnovo circa un anno fa
Per questa ragione ha deciso di fare causa
– Leggi anche: Com’era iniziato il caso Boccia-Sangiuliano
C'entrano gli ormoni, la luce artificiale, i geni e qualche cattiva abitudine
Chi fa le leggi? E chi giudica i cittadini? E che cosa dicono i Patti Lateranensi? Una guida per capire come vanno le cose in una monarchia assoluta elettiva
16 libri su morti che ritornano: zombie, principesse avvelenate, eroici pirati e rockstar immortali
La qualità dell'aria è migliorata, e si sente, ma nelle acque e nei terreni circostanti le cose sono peggiorate
Il sindacato interno dice che sono stati inseriti troppi dipendenti poco competenti e senza concorso
Riccardo Claris è stato accoltellato durante una rissa nata da una lite sul calcio: è stato arrestato un tifoso dell'Inter
Ha riaperto tra molte proteste da poco più di un mese è c’è già stata una rivolta, su cui però non vengono date informazioni
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419 del 28 settembre 2009 - ISSN 2610-9980
L’avvocata genovese Federica Tartara ha chiesto alla giudice di Venezia Ilaria Sichirollo il rinvio di un’udienza perché incinta
Ma Sichirollo le ha negato il legittimo impedimento
E ha condannato i due assistiti dalla legale a due anni di reclusione
Tartara ha presentato un esposto al Consiglio Superiore della Magistratura sull’operato della giudice
E oggi al Corriere della Sera dice: «Non vorrei scoprire di essere nella stessa sgradevole condizione delle donne licenziate o non assunte perché incinte»
Il Codice di Procedura Penale lo prevede due mesi prima e tre mesi dopo il parto
Per l’udienza di lunedì ho comunque detto a un sostituto di Padova di andare»
L’avvocata era «certa che sarebbe stata una formalità
E invece «la giudice non solo non ha concesso il rinvio
ma ha discusso la causa e ha emesso sentenza
Il collega ha avuto appena mezz’ora per leggersi un fascicolo che non aveva mai visto»
E per spiegare ha detto che voleva andare avanti «perché c’erano stati troppi rinvii
In effetti la mia cliente aveva avuto altri legali e io ho assunto l’incarico da appena una settimana
Nel negare il rinvio ha pure aggiunto: “Un avvocato che non può portare avanti un incarico non dovrebbe assumerlo”
Ma il mio non era mica un espediente processuale
Tra l’altro il rinvio per gravidanza sospende la prescrizione e quindi non c’era alcun pregiudizio per la causa
E poi ho chiesto un rinvio di appena tre mesi»
L’esposto al Csm lo ha fatto «perché non è stata rispettata una norma che tutela i diritti delle donne avvocato
Oppure si ritiene che un’avvocata debba rinunciare a un cliente solo perché incinta
Nel 2024 pensavo che questo non fosse più un tema in discussione»
Eppure la presidenza del Tribunale non ha censurato la giudice in quanto «per giurisprudenza di Cassazione il legittimo impedimento non si applica quando l’impedimento era noto all’accettazione dell’incarico»
Ma Tartara è anche stupita del fatto che Sichirollo sia «più giovane di me
Ma il mio non vuole essere un attacco personale
di rispetto delle donne avvocato che debbono essere messe nelle stesse condizioni dei colleghi maschi»
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Aprile 2025
ha messo i suoi studi di giurisprudenza e la sua esperienza al servizio della tutela animale
«La complicità femminile mi ha aiutato moltissimo» sottolinea
di Antonietta Nembri
«Una non profit al femminile che si prefigge l’obiettivo di cambiare il destino di cani e gatti in difficoltà e di promuovere un’evoluzione nel rapporto uomo/animale»: sono queste le parole che si leggono nel sito della Fondazione Cave Canem
all’affermazione “una non profit al femminile” tiene moltissimo: «Nasce tutto dall’iniziativa mia e di Adriana Possenti
una benefattrice veneziana: due donne di età differenti che però sono riuscite a far decollare la fondazione nonostante il Covid che è arrivato pochi mesi dopo l’avvio»
Una delle peculiarità per farcela sono state proprio «la complicità femminile
la sensibilità e si potrebbe dire anche un certo stile che ci ha aiutato tantissimo»
all’indomani della sua laurea in giurisprudenza e dell’abilitazione alla professione di avvocato nel 2010
non pensava certo di lavorare nel mondo del non profit
«Quando era molto giovane pensavo di fare il giudice minorile
poi la vita è andata in un’altra direzione… Mio fratello
che nel 2010 si è trasferito a Firenze dove allora abitavo
un incrocio tra un rottweiler e un labrador
Quel primo contatto è stato quasi inconsapevole»
Quando Drugo si è trasferito da me è stata la prima volta che mi sono confrontata con un cane
con l’attenzione dei miei genitori nei confronti dell’animale che era entrato nelle nostre vite
In quel periodo lavoravo per Decathlon Italia prima a Genova e poi a Prato
un’organizzazione internazionale che si occupa di contrastare la tratta degli orsi della luna (la specie di orsi più cacciata al mondo
Per lavoro mi occupavo di organizzare eventi benefici per lo store di Prato e così incontrai Save the Children e la Lav
Quando avviene il passaggio dal mondo profit a quello non profit
Diciamo che ha contato l’arrivo di Drugo nella mia vita ma anche l’aver incontrato il mondo del volontariato in un’associazione di tutela animali come Animal Asia
Soprattutto l’incontro con la ceo e fondatrice Jill Robinson è stato illuminante
Mi ha aiutato a comprendere cosa volevo fare
L’anno in cui ho iniziato a lavorare alla Lega anti vivisezione – Lav
Mi occupavo delle adozioni e offrivo supporto nella gestione dei sequestri giudiziari di animali come i beagle di Green Hill
Grazie ai miei studi fino al 2018 mi sono occupato della tutela giuridica degli animali
Mi sono anche occupata di emergenze come durante il terremoto di Amatrice e Accumuli
per un breve periodo ho lavorato come Field Operation Manager alla Fondazione Capellino per un progetto europeo “A companion animal is for life” che interessava diversi Paesi
Dopo sei mesi ho deciso di impegnarmi in Italia
Mi sono specializzata in Management degli enti non profit alla Sda Bocconi School of Management
perché volevo essere pronta per la nuova avventura che mi si stava prospettando con la fondazione Cave Canem
che avrebbe avuto due beneficiari: gli animali d’affezione e i minori a rischio emarginazione
Cave canem è “una non profit al femminile”: qual è la caratteristica che la rende tale
Posso dire che la vera differenza la fa una certa politica gestionale che aiuta a prevenire la tossicità che si trova in alcuni ambienti di lavoro
In fondazione ci sono tante donne anche nei team sul campo
nel lavoro in canile dove c’è l’errata convinzione che sia un lavoro da uomini
Nelle mie esperienze non ho mai subito discriminazioni in quanto donna
piuttosto a volte avevo la sensazione di essere discriminata per la mia provenienza dal Sud
Eppure se devo parlare di ciò che più mi ha aiutato nel momento in cui ho ricoperto un ruolo di responsabilità credo che siano il mio essere donna e la mia napoletanità
Il Terzo settore è più aperto al mondo femminile
Diciamo che è più esposto al genio femminile
ho avuto modo di interfacciarmi con molte donne del non profit in posizioni apicali
ma credo che tutto dipenda dalla capacità di questo nostro mondo di fuggire ogni forma di discriminazione
di allargare lo spazio per politiche restitutive
Nell’immagine in apertura Federica Faiella con Drugo il cane entrato in casa sua nel 2010 – Tutte le immagini da ufficio stampa
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it
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Quelli che curano chi cura
Persone
By AlwaysBeta
L’avvocato penalista era finita al centro di una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia, che aveva portato al suo arresto insieme a quello di Salvatore Casamonica, esponente di vertice del clan, già detenuto al 41 bis e condannato in Appello dopo il rito ordinario a 16 anni, e all’iscrizione nel registro degli indagati di un altro avvocato, Angelo Staniscia, assolto poi in primo e secondo grado.
Alla professionista venivano addebitate diverse condotte, tra cui l’aver partecipato, come garante, a un incontro il 13 dicembre del 2017 in un ristorante di Grottaferrata per siglare una «pax mafiosa» ad Ostia tra il clan Spada, che aveva subìto tre atti intimidatori, e il gruppo capeggiato da Marco Esposito, detto Barboncino, rappresentato da Fabrizio Piscitelli, alias “Diabolik”, ucciso poi il 7 agosto 2019 al Parco degli Acquedotti.
Quindi una denominazione non casuale che aveva lo scopo di mettere in risalto il coinvolgimento di alcuni avvocati nell’accordo tra i clan. Ma per adesso le sentenze ci dicono che i colletti bianchi sono innocenti, a differenza degli altri imputati. «Siamo soddisfatti dell’esito del procedimento», ha commentato l’avvocato Alessandro De Federicis, difensore di Gargano insieme al collega Valerio Spigarelli.
L’arresto della loro assistita era avvenuto praticamente in diretta televisiva; insieme agli agenti erano arrivate presso la sua abitazione anche le telecamere e il video fu mostrato a Non è l’Arena, il programma condotto anni fa da Massimo Giletti su La7. Alcuni giornalisti l’avevano poi raggiunta perfino a casa dei suoi genitori, dove si era trasferita, «pur se nessuno era a conoscenza di dove mi trovassi», ci aveva detto. Chi ha passato loro l’indirizzo di casa non lo sapremo mai.
Sta di fatto che la gogna la travolse, il suo volto lo vedemmo dappertutto e non mancò chi disse che l’avvocato è delinquente come il suo cliente, in quella assimilazione piena di pregiudizi che spesso accompagna la professione forense.
Daniela Missaglia è specializzata in Diritto di Famiglia e Diritto delle Persone
in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera
racconta alcuni dettagli sul divorzio del momento
Compreso il suo parere su certe parole usate da Fedez nei suoi confronti
Il legale smentisce le indiscrezioni degli ultimi giorni: «Ad oggi non sussiste alcun accordo fra i coniugi
tanto più in ordine ad un asserito quanto inveritiero collocamento “pressoché paritetico” della prole
Fermo l’impegno dei rispettivi legali di raggiungere una compiuta intesa»
Che sull’argomento taglia corto: «Riportare fatti che dovrebbero rimanere in ambito riservato è molto triste e scorretto
Al riguardo ho mantenuto fino ad oggi un estremo riserbo e continuerò a farlo»
è una reazione che Daniela Missaglia avrebbe potuto aspettarsi visto che Chiara Ferragni è un personaggio particolarmente esposto e noto
Ma l’influencer da lei descritta è molto diversa dal personaggio mediatico che tutti conosciamo: «In realtà ho trovato una persona semplice ed educata
con domande pratiche a cui voleva dare una risposta
soprattutto per tutelare i piccoli figli e ho costruito con lei un rapporto di fiducia»
I suoi avvocati ribadiranno che «questa vicenda non ha alcuna rilevanza penale e i profili controversi sono già stati affrontati e risolti» e sosterranno l'inconsistenza delle accuse
Subito dopo la decisione di separarsi
Chiara Ferragni e Fedez hanno deciso di non pubblicare più sui social immagini in primo piano dei loro bambini: i volti di Leone e Vittoria sono praticamente scomparsi dai loro post
«Sulla questione si è subito raggiunto un accordo
Personalmente sposo la linea del Garante della privacy di non esporre i minori»
Pur precisando: «Vero è che se dal concepimento fino alla separazione si è condiviso con il marito la scelta di pubblicare l’immagine dei figli
il cambio di impostazione mi pare tardivo e strumentale»
avvocata genovese incinta e al nono mese di gravidanza
ha chiesto al tribunale di Venezia il rinvio di un’udienza per legittimo impedimento
Ma la giudice Ilaria Sichirollo gliel’ha negato e ha celebrato il processo
condannando due assistiti di Tartara a due anni di reclusione
La legale ha presentato un esposto al Consiglio Superiore della Magistratura: «Il Giudice Ilaria Sichirollo ha mostrato una palese insensibilità verso il diritto dell’avvocato a vedere tutelata la propria salute e il proprio benessere a pochi giorni dal parto
come garantito dal sistema costituzionale e normativo»
La richiesta di rinvio risale all’8 novembre
La sua partecipazione al processo di Venezia «avrebbe comportato una gravosa trasferta non certo raccomandata
essendo a oggi a 36 settimane di gestazione
Mi mancano tre settimane al parto ma continuo a lavorare e finora non ho avuto alcun problema
che da Genova non è proprio dietro l’angolo
anche perché non vorrei ritrovarmi a partorire sul treno»
Nell’esposto si legge che «è assolutamente incontestabile il diritto del difensore in stato di gravidanza di ottenere un rinvio dell’udienza per legittimo impedimento nei due mesi antecedenti il parto e nei tre mesi successivi
come recita lo stesso codice di procedura penale all’art
Sostenendo che vi fossero già stati troppo rinvii e che «un legale che sa di non potersi assumere un incarico non deve assumerlo
ricordo che il rinvio per legittimo impedimento del difensore sospende la prescrizione
quindi non si sarebbe verificato alcun vulnus processuale
gli assistiti sono stati privati di un’adeguata assistenza difensiva
Lascia basiti la decisione da parte di un magistrato che impedisce ad una professionista incinta ciò che è legittimo per legge
e invece qui siamo di fronte ad un atto discriminatorio non solo nei confronti delle donne ma anche delle libere professioniste»
Tuesday, May 6, 2025Iscriviti
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Un’avvocata giovane, ma con già una esperienza significativa alle spalle, entra in Banca Mediolanum in Calabria. Ugo Lombardi, network regional manager Calabria, Matera e Puglia, con un post su LinkedIn, dà “il benvenuto a Sabrina Criaco, nuova Family Banker di Banca Mediolanum! Opererà nell’ufficio di Reggio Calabria, affiancata da Domenico Stilo”
Il manager sottolinea che, “grazie alla sua esperienza come avvocato in uno studio legale di prestigio, ha sviluppato competenze commerciali e comunicative di alto livello, oltre a una straordinaria capacità di relazione con la clientela. La sua determinazione è fuori dal comune: ha superato l’esame di abilitazione da consulente finanziario in un solo mese!”.
“Sono certo - conclude Lombardi - che il suo talento e la sua energia saranno un valore aggiunto per i clienti e per tutto il team”.
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Le accuse mosse nei confronti dell’avvocata 54enne (titolare del fascicolo il sostituto procuratore Davide Ercolani) descrivono una relazione sentimentale degenerata in un rapporto violento: la denuncia depositata nell’aprile del 2020 fa riferimento a episodi che si sarebbero ripetuti continuativamente a partire dal 2017, tra umiliazioni, minacce di morte rivolte sia alla compagna che alla ex e aggressioni fisiche.
Ma non finisce qui: a rendere ancora più tossica la relazione, per la donna vi sarebbe stato il divieto, formulato dall’avvocata, di fare riferimento alle proprie condizioni di difficoltà psicologica, con parole bandite come ad esempio “fragile”, “depressione”, “vulnerabile”. E la 54enne sarebbe andata su tutte le furie anche quando sentiva pronunciare il nome dell’ex della compagna: anche quest’ultima e suo figlio, fra l’altro, sarebbero stati bersaglio di minacce di morte.
Nemmeno le conversazioni telefoniche tra le due, stando alle accuse, sarebbero state libere: la 54enne le avrebbe infatti registrate con la minaccia di usarle un domani contro la compagna.
Un coacervo di angherie che avrebbe assoggettato la vittima facendola vivere nel terrore e che è valso alla professionista emiliana la contestazione del reato di maltrattamenti ai danni della convivente per il quale è ora a processo.
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il giudice (donna) non me lo ha concesso obbligando il collega che avevo delegato a discutere un processo di cui non conosceva gli atti e condannando gli imputati
Se un giudice non è più sottoposto neppure al codice dove finiremo
Una donna avvocato non ha neppure il diritto di evitarsi una gravosa trasferta alla 36 settimana di gravidanza?»
A denunciarlo sul proprio profilo Facebook è Federica Tartara
che su consiglio dei medici aveva deciso di appellarsi al legittimo impedimento per evitare una lunga trasferta - da Genova a Venezia - che non si sentiva in grado di affrontare fisicamente
Tartara ha dunque deciso di fare affidamento sulla norma recentemente modificata
che prevede il rinvio delle udienze per le professioniste in gravidanza a partire dai due mesi che precedono il parto e per i successivi tre mesi
informando il Tribunale tramite posta elettronica certificata
con tanto di certificati medici in allegato
ha deciso di non accogliere la richiesta e procedere con l’udienza
che si è conclusa con la condanna dei due imputati
assistiti da un collega che ha sostituito Tartara all’ultimo minuto
«Che si possa rinviare l’udienza lo dice la stessa giurisprudenza
ovvero l’articolo 420 ter comma 5 bis del codice di procedura penale
dopo aver presentato tempestivamente il certificato medico attestante lo stato di gravidanza e la data presunta del parto
ricordo che il rinvio per legittimo impedimento del difensore sospende la prescrizione quindi non si sarebbe verificato alcun vulnus processuale
Il processo riguardava un caso di appropriazione indebita: l’avvocata aveva assunto la difesa dei due coniugi il 4 novembre scorso
quando una degli imputati è rimasta sprovvista di difensore a pochi giorni dall’ultima udienza fissata per il 12 novembre
l’istanza di rinvio secondo le norme previste
In aula si era poi presentato un domiciliatario in loco
al quale la giudice ha comunicato il rigetto della richiesta di rinvio
«sostenendo che vi fossero già stati troppo rinvii e che un legale che sa di non potersi assumere un incarico non deve assumerlo»
I due imputati sono stati condannati a due anni di reclusione e ad un versamento di una provvisionale di 15.000 euro in favore della parte civile
«Se avessi ottenuto il rinvio avrei avuto anche più tempo per poter studiare gli atti - ha spiegato Tartara -
gli assistiti sono stati privati di un’adeguata assistenza difensiva minando così i diritti fondamentali della difesa
e invece qui siamo di fronte ad un atto discriminatorio non solo nei confronti delle donne
Tartara ha deciso così di presentare un esposto al Csm contro la giudice
«onde scongiurare che altri possano subire tali ingiustizie»
la solidarietà delle Camere penali del diritto europeo e internazionale
«Dal tribunale di Venezia arriva un messaggio devastante per le donne
che mette in discussione persino un valore cardine come quello della maternità - ha sottolineato Susanna Campione
senatore di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama -
Nell’esposto al Csm viene giustamente ricordato che è assolutamente incontestabile il diritto del difensore in stato di gravidanza di ottenere un rinvio dell’udienza per legittimo impedimento nei due mesi antecedenti il parto e nei tre mesi successivi
come recita lo stesso codice di procedura penale all’articolo 420 ter comma 5 bis
il giudice che ha negato il legittimo impedimento ha palesato una mancanza di empatia che lascia basiti»
capogruppo Lega in commissione Giustizia a Palazzo Madama
«non si può più attendere nel garantire il legittimo impedimento degli avvocati nel processo civile
Faremo un’interrogazione al ministro Nordio per approfondire la vicenda
Purtroppo questi episodi anche in sede penale sono all’ordine del giorno
ecco perché auspichiamo sia velocizzato alla Camera l’iter del nostro ddl sul legittimo impedimento
già approvato in Senato - ha sottolineato -
La Lega pensa alle soluzioni pragmatiche: quando un legale ha impedimenti che
non si può negare ai cittadini il diritto alla difesa»
capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Giustizia
«Trovo molto grave - ha detto - che un giudice del Tribunale di Venezia abbia impedito a una legale di poter esercitare un proprio diritto
Ricordo che proprio due mesi fa in Senato è stata modificata la normativa obbligando il rinvio delle udienze del legale in gravidanza a partire dai due mesi antecedenti la gestazione e nei successivi tre
ma anche del cittadino rappresentato in sede legale da quel professionista
Averla negata - ha concluso - va contro la legge e annuncio che andrò a fondo»
Home » EVIDENZA » L’avvocatessa Marisa Annunziata eletta presidente della Cassa forense
L’avvocatessa salernitana Marisa Annunziata
ad assurgere al vertice dell’Ente di previdenza dei legali italiani
Il comitato dei Delegati di Cassa forense ha eletto l’amministrativista e cassazionista
al vertice dell’ente previdenziale degli avvocati italiani
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Il tutto garantito intascandosi tra 2019 e 2022 i soldi delle procedure esecutive che sarebbero dovuti andare ai creditori o all’erario
secondo il piano di riparto stilato dal giudice
ma che finivano in gran parte su una sua carta di credito
Un’avvocata ferrarese di 57 anni è imputata del reato di peculato per aver sviato poco più di 370mila euro (tenendone per sé circa 340mila) da varie procedure concorsuali nelle quali era stata delegata da un giudice del Tribunale di Ferrara a dare esecuzione ai vari piani di riparto per ripagare creditori ed Erario
Dopo la chiusura dell’indagine da parte del sostituto procuratore Ciro Alberto Savino e la richiesta di rinvio a giudizio
l’udienza davanti al giudice dell’udienza preliminare è stata fissata per il 19 marzo dell’anno prossimo
L’imputata è assistita dall’avvocato Marco Linguerri
Nel 2023 era stato dato corso anche un sequestro preventivo di beni dell’avvocata
per congelare il suo patrimonio e che ha riguardato perlopiù beni mobili e immobili ma non somme di denaro perché
lo schema per intascare denari che non le spettavano in realtà è servito a colmare una tendenza alla spesa smodata e andata fuori controllo
nella convinzione che con il tempo i proventi della propria attività professionale sarebbero realmente cresciuti permettendole di ripianare i debiti personali e i buchi creati nelle procedure concorsuali
La professionista non si intascava tutte le somme
ma usava un metodo abbastanza comune in schemi di questo tipo: con le liquidità di una procedura provava a pagare almeno in parte i creditori della procedura già “depredata”
per calmare chi esigeva quanto gli spettava e ancora non lo aveva ricevuto e per non ingenerare sospetti troppo forti
Una tecnica che è durata per un po’ di tempo
ma poi qualcuno ha iniziato a lamentarsi e chiedere conto al giudice della procedura
che solo a quel punto ha verificato cosa stesse accadendo
della presenza di una serie di anomalie nelle procedure che aveva assegnato all’avvocata
Da qui l’indagine delegata dal pubblico ministero alla Guardia di finanza e a un consulente
i quali hanno sequestrato e analizzato tutti i fascicoli delle procedure assegnate dal giudice e dall’avvocata
trovando per quasi una ventina di essi una grande quantità di somme sviate e dirottate sua una carta di credito collegata a un conto cointestato al marito della professionista
che riportavano come causale “rimborso spese carta di credito”
il marito dell’imputata è risultato del tutto estraneo a ogni ipotesi accusatoria
a lui la compagna raccontava che quelli fossero i guadagni della sua florida attività professionale
Una grossa menzogna e una vicenda che certo non dà lustro alla professione e non fa troppo brillare nemmeno il tribunale estense
L'articolo è presente sul numero di novembre2024 di Mondo Agricolo
Sei mesi fa prendeva il via Confagricoltura Donna Veneto
su stimolo delle imprenditrici agricole di zona
e Chiara Dossi veniva eletta presidente della neonata compagine
“È emerso il desiderio di fare rete e di rappresentare le esigenze dell’imprenditoria femminile in agricoltura”
già presidente della sezione cereali alimentari di Confagricoltura Veneto e titolare di un’azienda prevalentemente cerealicola ad Adria
“Produciamo in misura uguale grano tenero
Da pochi anni abbiamo destinato due ettari e mezzo al Pinot Grigio
perché in Veneto non puoi non fare vino”
“Nel mondo agricolo la presenza maschile è preponderante – sottolineava a giugno la neopresidente –e anche nel passaggio generazionale le donne non godono del sostegno della parte maschile anziana
nonostante rappresentino spesso la parte più creativa e innovativa dell’azienda”
i numeri confermano una tendenza all’apertura e alla sperimentazione delle aziende a trazione femminile
E anche alla sostenibilità ambientale e sociale
“Seguo tutti i disciplinari per un’agricoltura sostenibile
Parte del terreno è dedicato alle colture di copertura e alle fasce fiorite per gli insetti impollinatori”
un’azienda su quattro è guidata da una donna
In molti casi si tratta di agriturismi o di produzione vitivinicola
“Dove le donne hanno spazio fanno molto bene - sottolinea Dossi -
non ci fermiamo davanti alle difficoltà
buttiamo il cuore oltre all’ostacolo”
“Per una donna il nostro settore è tosto più di altri”
La sua storia personale è già una testimonianza di reazione alle avversità
Dossi perse il marito titolare di un’azienda agricola e si trovò a prenderne le redini senza alcuna preparazione
Non sapevo nemmeno quali fossero i confini dei terreni
supportata da un collaboratore di mio marito
Anche questo approccio personalissimo conferma in realtà una tendenza largamente diffusa tra le imprenditrici: la propensione alla formazione e l’apertura verso la scienza
“Il fatto di venire da un altro mondo
ha fatto sì che avessi meno condizionamenti
Questo aspetto mi ha aiutato ad approcciarmi con maggiore flessibilità alle rivoluzioni che ci hanno interessato in questi ultimi anni
Penso all’influenza dei cambiamenti climatici
Dossi non esercita più l’attività forense
ma questa scelta dai suoi racconti non suona come una rinuncia
Con riferimento al passaggio generazionale
sia di donne alla guida delle aziende agricole
la presidente ci dice: “C’è una certa resistenza a concederci spazio”
E ancora: “Spesso alle donne non viene riconosciuto il ruolo fondamentale che hanno in azienda
né viene lasciato margine per esprimersi”
come contraltare a questa lucida rilevazione dei limiti del comparto verso la parità di genere
la nostra conversazione è permeata da un grande senso di fiducia
Fiducia nelle nuove generazioni che studiano e sono molto preparate
“che incontro ogni giorno e mi spronano a dare sempre il meglio”
Consapevole che il lavoro acquisti più valore se parte di un tutto
La donna abita in un condominio dove un appartamento era in ristrutturazione
Aveva rimproverato gli operai che usavano l'ascensore come montacarichi per trasportare calcinacci
ANCONA – Disagi continui in una palazzina di piazza Cavour per la ristrutturazione di un appartamento per rumori e polvere ad ogni ora del giorno
non solo lavorando in orari in cui era da garantire il silenzio ma usando l'ascensore come montacarichi
per trasportare le macerie dei lavori di ristrutturazione fuori dall'appartamento dove erano impiegati
Così l'elevatore era spesso fuori servizio durante la giornata
rimaneva sporco per i detriti trasportati e con la porta lasciata aperta
aveva ripreso più volte gli operai chiedendo loro di fare attenzione
di non sporcare l'elevatore e non usarlo come mezzo di lavoro
Una osservazione che i muratori un giorno non avrebbero gradito e per tutta risposta l'avrebbero minacciata così: «Sappiamo dove stai brutta tro..
Il fatto risale al 22 febbraio del 2019 e l'avvocatessa
finiti poi a processo per minacce aggravate in concorso
difesi dall'avvocato Fabrizio La Rocca
e uno jesino di 29 anni difeso dall'avvocato Giuliano Natalucci
Per il terzetto è arrivata la sentenza
La giudice Alessandra Alessandroni ne ha condannati due
Gli operai avevano sempre respinto le accuse
sostenendo l'intolleranza dell'inquilina dettata a loro avviso da nessun motivo
La vittima era parte civile con l’avvocato Annalisa Marinelli
La Procura ha aperto un fascicolo e indaga per stalking
ANCONA – Avvocata aggredita fuori dal parcheggio degli Archi
la Procura ha chiesto il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico per l'uomo che mercoledì avrebbe tentato di strangolarla
Sul caso è stato aperto un fascicolo per stalking
Sulla misura cautelare dovrà decidere il gip
La vittima giovedì mattina ha presentato denuncia alla polizia per quanto le è accaduto mercoledì mattina
dove aveva appena lasciato la sua auto per recarsi in tribunale
dall'ex compagno di una cliente che assiste per una causa civile
l'avrebbe stretta con un braccio e poi con entrambi le mani
Gridando aiuto sono intervenuti dei passanti che lo hanno fatto allontanare
Il fatto è successo vicino alla fermata del bus
L'aggressore è salito a bordo di un mezzo pubblico e dopo un paio di fermate ha trovato la polizia ad attenderlo
È stato identificato e lasciato a piede libero
Accusato di maltrattamenti e lesioni ai danni della ex compagna da cui ha avuto tre figli: si erano conosciuti in carcere
L’ennesimo processo per maltrattamenti e lesioni dell’uomo contro la donna diventa particolare per il contesto in cui è nato
l’udienza dinanzi al primo collegio del Tribunale di Latina
composto dalla terna di giudici Soana-Bernabei-Brenda
in cui ad essere ascoltato come testimone e parte civile era la vittima
difesa dall’avvocato Davide De Mauri
che è stata esaminata dal pubblico ministero Giuseppe Bontempo
hanno raggiunto il loro culmine lo scorso settembre 2024 quando il 38enne fu arrestato in seguito a un aggravamento della misura del divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico
Il 38enne deve rispondere di maltrattamenti e lesioni
L’ennesima storia di violenze all’interno delle mure domestiche
i 38enne è stato scarcerato ed è libero per decisione del Tribunale di Latina
Rimane per lui il braccialetto elettronico e il divieto di avvicinarsi alla ex
La coppia si era conosciuta in un contesto particolare
dove l’uomo era recluso per altri reati
era praticante avvocato in uno studio legale di Velletri
È proprio all’interno del carcere che è scoccata la scintilla da cui è conseguita la relazione futura
nel cui studio legale lavorava la praticante
Un amore contrastato tanto che la coppia ha avuto tre figli
l’uomo avrebbe minacciato di uccidere la donna e il nascituro
Uno spaccato di comportamenti violenti che ha portato alle denunce della donna e all’apertura del procedimento penale
c’è stata anche quella di un operante di polizia giudiziaria che ha eseguito le indagini
Si è concluso il processo di secondo grado che vede come imputato Umberto Klinger in qualità
la Polizia di Stato arresta 4 soggetti per spaccio di sostanze stupefacenti: trovati oltre due
Omicidio di Luigi Magrino: è stato interrogato l’imprenditore che ha sparato e ucciso il 41enne freddato
False fatturazioni con le sponsorizzazioni sportive: si è conclusa l’udienza preliminare per cinque indagati coinvolti in
Ripetitore telefonico della compagnia Iliad a Minturno
anche il Consiglio di Stato dà ragione all’amministrazione comunale
Latina Tu dà spazio a chiunque ha voce libera
Una voce che proponga o spieghi argomenti di interesse collettivo con competenza e spontaneità che non sarà mai sacrificata allo spontaneismo
nella consapevolezza che per informare riguardo ai temi imprenscindibili per il nostro futuro serve l’autorevolezza della conoscenza e il coraggio della volontà