resistenza e Palestina” è il nome dell’iniziativa che il Ciss
organizza e promuove a Palermo in un incontro che si svolgerà giovedì 8 maggio alle 18.30 nella sede della Ong Human Rights Youth Organization
resistenza e Palestina” ha l’obiettivo di informare
sensibilizzare e dare vita a nuove sinergie con realtà di tutta Italia sui diritti delle donne palestinesi
violati e calpestati durante il genocidio in corso nei Territori occupati
"Sawtna" significa “la nostra voce” e con questo termine il Ciss vuole fare da cassa di risonanza umana per far scoprire storie di vita
ingiustizie subite e lotte tutte ancora da combattere
L’8 maggio si inizierà da un reading con Alessandra Falanga - una testimonianza raccolta tra le tante storie delle donne palestinesi vittime di violazione dei loro diritti
ci sarà la presentazione del Report Ciss “Grave Violations Of Palestinian Women’s Rights In the Occupied Palestinian Territory 2023 - 2024” e la proiezione del documentario realizzato con la collaborazione della General Union of Palestinian Women
L’Unità Advocacy del Ciss ha suddiviso in 120 blocchi tematici le storie raccolte tra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania: testimonianze toccanti
spesso molto cruente e dall’enorme valore politico
Sono stati individuati focus relativi a detenzione
agli aiuti e ai beni di prima necessità
A parlare dell’attività del Ciss e dell’iniziativa Sawtna saranno Amal Khayal
responsabile Ciss Unità Advocacy
Con questo lavoro di ricerca e di diffusione Sawtna mira alla creazione di un percorso collettivo capace di attraversare le regioni
ogni spazio libero fatto da persone che ripudiano le barbarie e il genocidio in corso e vogliono fare la loro parte per contrastarlo
Filippine – maggio 2025 – Il 1° maggio
la Famiglia Salesiana della Ispettoria delle Filippine Nord (FIN) si è riunita presso il Santuario Nazionale di Maria Ausiliatrice a Parañaque per assistere all’insediamento di don Ronilo Basilio Javines
come nuovo Superiore dei Salesiani di Don Bosco
ha segnato un nuovo capitolo di leadership
radicato nel carisma salesiano e attento ai segni dei tempi
Don Javines assume il suo incarico in un anno di significative transizioni
caratterizzato dalla scomparsa di Papa Francesco e dall’elevazione del Santuario a Basilica Minore—potenti segni di rinnovamento divino nell’Ispettoria
L’Ispettoria ha anche espresso profonda gratitudine a don Gerardo Martin per la sua guida serena e saggia durante i momenti difficili
La sua leadership ha portato speranza e stabilità alla Famiglia Salesiana
i Salesiani dell’Ispettoria FIN guardano al futuro con rinnovato entusiasmo
determinati a servire i giovani e a camminare con loro verso Dio
ANS - "Agenzia iNfo Salesiana" - è un periodico plurisettimanale telematico
organo di comunicazione della Congregazione Salesiana
iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Roma
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diacono: il primo aveva già da tempo superato indenne le vessazioni della persecuzione di Decio per aver confessato la fede in Cristo; nuovamente arrestato insieme al dilettissimo compagno
morirono insieme a molti altri trafitti con la spada
che negli Atti degli Apostoli è annoverato tra i profeti e dottori della Chiesa che era in Antiochia
che succedette a san Cutberto e rifulse per la conoscenza delle Scritture
l’osservanza dei precetti divini e soprattutto la generosità nelle elemosine
insieme a san Raimondo di Penyafort e a Giacomo I re di Aragona
si ritiene abbia fondato l’Ordine della Beata Maria della Mercede per il riscatto degli schiavi; durante la dominazione degli infedeli si adoperò alacremente con fatica e dedizione per ristabilire la pace e liberare i cristiani dal giogo della schiavitù
che sotto la regina Elisabetta I per il loro sacerdozio furono appesi alla forca alle porte delle loro abitazioni e poi fatti a pezzi con la spada
che istituì in questa città la sede episcopale e per circa cinquant’anni si dedicò con tutto se stesso a consolidare e accrescere la Chiesa in un’ampia area dell’America settentrionale fino al golfo del Messico
vergine del Terz’Ordine di San Francesco
vi fondò la nuova famiglia delle Suore Francescane Missionarie
si consacrò interamente al Signore e al prossimo e istituì le Figlie di Sant’Anna Madre di Maria Immacolata
gli infermi e l’infanzia abbandonata
nel volto dei quali contemplava Cristo povero
beati Enrico Kaczorowski e Casimiro Gostynski
deportati durante l’occupazione militare della Polonia da parte di persecutori dell’umana dignità
nel campo di prigionia di Dachau in una camera a gas persero la vita per la fede in Cristo
è Executive Producer & Associate Creative Director
decide che nella vita avrebbe creato videogiochi
dove lavora per un triennio a un titolo action per PS2 e PC
dove consegue un Bachelor of Art in Game Design
Lavora come freelance in Italia e all’estero prima di approdare in Milestone
Nello studio milanese è stato Lead Game Designer di diversi prodotti e Game Director di MotoGP 14
Successivamente entra a far parte del team di Lunar Great Wall Studios
Nello stesso periodo è anche insegnante di game design nelle principali scuole e università milanesi
Nel 2021 torna in Milestone per ricoprire il ruolo di Executive Producer & Associate Creative Director
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Basilio Gavazzeni: “L’esercizio della buona morte”
Penso che la indichino tuttora così perché vi transitano sempre le processioni che accompagnano i defunti al camposanto
Sopravvissuto alla moria che allora falciava gli infanti
mi invitavano con i coetanei a reggere uno dei fiocchi biancodorati che adornavano le bare nei funeralini
Come dimenticare il canto roco ma virtuoso del Miserere erompente dalle gole dei disciplini che
oscillando e brandendo lunghi ceri gocciolanti
per me e per i miei compagni era irresistibile il richiamo della cantoria dietro la struttura monumentale che sovrasta l’altare
quando veniva celebrato l’ufficio dei morti
Ci inebriavamo a unire le vocette a quella stentorea del sagrestano che
presi la valigia e senza voltarmi entrai nel seminario minore dei Padri Monfortani a Redona di Bergamo
Altrove ho raccontato quegli anni guidati da pedagoghi volenterosi ma
alle ore 19 si svolgeva l’Esercizio della buona morte
reagendo alla nolontà di riallacciarsi ai vivi
Le ho ritrovate le Preghiere dell’Apostolino che lo contengono
Si apre con la Preghiera per la buona morte in cui si chiede
di poter morire come san Giuseppe fra le braccia di Gesù e Maria
come la Vergine Madre accesa dal desiderio di unirsi al Figlio
con rassegnazione fra i patimenti e con abbandono alla misericordia divina
ognuna sigillata dall’invocazione Misericordioso Gesù abbiate pietà di me
finiva con un atto di accettazione di qualsiasi tipo di morte
Nella penombra della chiesetta che ci tutelava
le litanie calavano a folate sulle testoline di 120 ragazzetti fra i 10 e 15 anni
i corpi così immobili che non c’era più scricchiolio di banchi
le voci non scoppiavano come le altre sere
L’esercizio sul Grande Istante aveva percosso e ammansito tutti
L’Esercizio della buona morte non è reperibile in nessun libro di devozione italiano
Alle Preghiere del’Apostolino che ho sotto gli occhi è pervenuto dalla tradizione dei Padri Monfortani francesi fedelissimi al fondatore san Luigi Maria Grignion da Montfort (1673-1716)
Potente organizzatore e predicatore di missioni popolari in Bretagna
il Santo recava sempre con sé un poderoso manoscritto di materiali per la predicazione pubblicato qualche tempo fa col titolo Le livre des Sermons du Père de Montfort che si conclude con un lungo schema per pensare alla morte les sept jours de la semaine
Per la domenica: Il faut mourir; per il lunedì: La mort est proche: per il martedì: La mort est trompeuse: per il mercoledì: La mort est terrible; per il giovedì: La mort des pécheurs est terrible et abominable; per il venerdì: La mort des justes est douce et désiderable; per il sabato: La mort est semblable à la vie
Far tinnire queste espressioni di tre secoli fa sarà controcorrente ma non anacronistico
pensatori e sociologi denunciavano la rimozione della morte e dei morti
Oggi ne dovrebbero rilevare il dilagante presentismo prolungato oltretutto da dibattiti ossessivi
Chi ha la pessima abitudine di esporsi ai telegiornali mentre fa colazione deve masticare e inghiottire regolarmente puntuali informazioni sulla mietitura della morte: morti di guerra
divi d’ogni grado e vip d’ogni genere trapassati
straripetute per giorni e riproposte a distanza di tempo
come se la trascendenza mediatica garantisse l’immortalità
mentre non è che un’illusoria bolla dell’immanenza
perché anche la gloria mediatica non scalda la polvere o la corruzione del sepolcro
L’antico e iperrealistico Esercizio della buona morte non si confà a noi delicatuzzi
centrato su una sostanziosa escatologia cristiana
mentre si marcia nel tempo verso la meta dove Dio tergerà ogni lacrima dagli occhi
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La decisione dell'associazione "Si Resti Arrinesci"
insieme alla Palestra Popolare Palermo e all’associazione dell’Ambulatorio popolare centro storico
L'associazione "Si Resti Arrinesci"
insieme alla Palestra Popolare Palermo e all’associazione dell’Ambulatorio popolare centro storico hanno inviato ufficialmente la richiesta di assegnazione dell’ex convento San Basilio
"Una scelta - si legge in una nota dell'associazione - nata dalla volontà di dare continuità a un percorso avviato ad anni a favore della comunità che abita il quartiere
È stata inviata al Comune tutta la documentazione necessaria per la stipula di una convenzione di assegnazione dello spazio attivo da oltre dieci anni all’interno dell’ex Convento di San Basilio
sede delle attività della Palestra popolare Palermo
la biblioteca di quartiere di "Si Resti Arrinesci" con la Fondazione Ignazio Buttitta e dell’Ambulatorio popolare Centro Storico"
attivisti e volontari hanno iniziato a prendersene cura
restituendolo alla città come spazio di socialità
lo spazio ha ospitato iniziative aperte a tutte e tutti: corsi di boxe
distribuzione solidale di alimenti e materiali scolastici
infatti - spiegano dall'associazione - il convento di San Basilio è un punto di riferimento concreto per il quartiere e per tutta la città: uno spazio rigenerato dal basso
che ha saputo tessere relazioni e pratiche di comunità
questo percorso rischia di essere bruscamente interrotto
L’amministrazione comunale ha annunciato l’avvio di un progetto di ristrutturazione dell’immobile
finanziato tramite il Contratto Istituzionale di Sviluppo (Cis)
che prevede la realizzazione della cosiddetta 'Casa delle Culture'
Un progetto poco chiaro che rischia di diventare l’ennesimo spazio vuoto e che
ha visto la totale assenza di trasparenza e coinvolgimento del territorio in questo processo"
"Il progetto è stato pensato e calato dall’alto
senza un confronto reale con chi quello spazio lo vive e lo anima ogni giorno – spiega Verdiana Mineo
istruttrice e atleta della Palestra Popolare Palermo – Il rischio è che
nel nome della cultura e dell’inclusione
si spazzi via proprio quella cultura e quella inclusione che da anni vengono costruite in modo partecipato e concreto"
le associazioni attive ogni giorno nello spazio hanno chiesto al Comune la stipula della convezione in vista dell’avvio dei lavori
il valore sociale e culturale delle attività che già da anni si svolgono in questo spazio e "affinché il progetto della Casa delle Culture non diventi un contenitore vuoto ma includa e valorizzi chi da anni produce cultura e comunità in modo accessibile
ma non disposti ad accettare imposizioni dall’alto né processi di sostituzione delle esperienze attive
La rigenerazione urbana non può essere una parola d’ordine astratta: deve partire dalle pratiche già esistenti e dal coinvolgimento reale della cittadinanza
L'ex Convento San Basilio - concludono - è uno spazio è abitato
dalle 12.00 alle 23.00 nell’area parcheggio di via Casal Tidei
presso l’area parcheggio di via Casal Tidei
dal titolo “Giostre & Food”
dove poter gustare prelibatezze di vario genere
L’Associazione Culturale Araba Fenice III
che non è nuova non solo ad eventi simili
si augura di vedere un’ampia partecipazione della cittadinanza di San Basilio e di altri quartieri
Le foto presenti su abitarearoma.it sono state in parte prese da Internet, e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che le rimuoverà
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si inserisce armoniosamente nel tessuto urbano di Roma
diventa un piccolo rifugio di pace nel caos cittadino
Nel cuore del quartiere San Basilio di Roma
un’opera che racchiude il significato di speranza e rinascita
Realizzata nel 1997 nell’ambito di un progetto di riqualificazione ambientale promosso dall’Assessorato all’Ambiente
questa scultura è il risultato di un lavoro condiviso con la comunità locale
è diventata negli anni un emblema del quartiere
unendo l’arte all’identità collettiva
La scultura raffigura una balena che sembra emergere dall’acqua
portando un tocco di magia marina nel contesto urbano
Questa presenza iconica ha trasformato Piazza Recanati in un luogo di aggregazione e appartenenza per gli abitanti
la fontana ha conosciuto anche momenti difficili
con periodi di abbandono che ne avevano offuscato il valore simbolico
non ha mai smesso di riconoscerne l’importanza
un intervento di restauro ha restituito la fontana alla sua bellezza originaria
riportando l’acqua a sgorgare dalla balena
ha rappresentato un momento di orgoglio e riscatto per il quartiere
visitare la Fontana della Balena significa scoprire un angolo di Roma che racconta storie di resilienza e comunità
un luogo in cui arte e vita si intrecciano in modo unico
Tanti auguri ai nati sotto il segno del Toro
noto per la sua testardaggine ma anche per la sua lealtà
Il segno dell’Ariete è il primo dello zodiaco
Tanti auguri ai nati sotto il dei pesci dei pesci
dominati da una solita bontà d’animo che viene spesso di ingenuità sinonimo di[...]
Gli Acquario sono gli spiriti liberi dello zodiaco
anticonformisti e con la testa tra le nuvole
Tanti auguri ai nati sotto il segno del Capricorno
scopriamo le caratteristiche di chi compie gli anni all’inizio dell’inverno
La torta di ricotta romana è un dolce tradizionale semplice e genuino
amato per il suo gusto delicato e la sua consistenza cremosa.[...]
È il più positivo dello zodiaco e ha sempre voglia di partire all’avventura
Ma quali sono le caratteristiche del Sagittario
Torna nella Capitale per la sua edizione numero 30 il festival del cinema del Mediterraneo per celebrare le culture che su di esso[...]
Tanti auguri ai nati sotto il segno dello Scorpione
Scopriamo le sue caratteristiche astronomiche
dalla volontà di essere sempre diretto alla maschera di[...]
Cos’hanno in serbo le stelle per i prossimi giorni
Ecco quali so li mejo e li peggio segni secondo il Romoscopo
Scopriamo cosa ci hanno riservato le stelle per i prossimi giorni
Ecco quali so li mejo e li peggio segni secondo il Romoscopo.[...]
Cosa ci riservano le stelle per questa settimana
Ecco cos’hanno visto le stelle de Roma
Una settimana dominata da un cielo grigio Ci[...]
Cosa prevedono le stelle di Roma per i prossimi giorni
Ecco secondo loro qual è il mejo e il peggio segno di questa[...]
“Cari agli dèi: l’età giovane e la rivoluzione nelle arti” è il titolo della mostra che si presenta come risposta culturale alla tragedia[...]
Le stelle de Roma c’hanno visto lungo
Ecco secondo loro qual è il mejo e il peggio segno di questa settimana
Il primo portale web e social interamente dedicato a Roma e ai Romani
di raccontare la Capitale attraverso i protagonisti che la popolano e la esportano nel Mondo: racconti
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«Perché Basilio è stato definito “il Grande”? Per i suoi scritti teologici
Per la saldezza che ha mostrato nell’esercitare il suo ministero episcopale
Per le numerose comunità che ha guidato con sapienza
Per gli innumerevoli rapporti che ha intrattenuto con le Chiese
credo che Basilio sia grande perché si è fatto piccolo dinanzi alla Parola»: lo ha sottolineato suor Lisa Cremaschi al termine del XXX Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa
giovedì, presso la Comunità di Bose
dedicato proprio a Basilio di Cesarea
la religiosa ha ripercorso «il cammino di queste quattro giornate di intenso studio e confronto tra cristiani provenienti da Chiese diverse» — focalizzate in particolare sull’insegnamento spirituale del Padre della Chiesa
sul suo impegno ecclesiale e sulla sua attività in ambito sociale — proponendo un riassunto dei contributi dei partecipanti
ha riferito in particolare la monaca di Bose
«ci ha descritto gli elementi fondamentali per vivere alla presenza del Signore: non-distrazione
elementi che hanno caratterizzato la vita di Basilio negli anni di giovinezza».
Dal canto suo l’archimandrita Philaret (Voloshyn) ha riproposto la questione del rapporto tra solitudine e comunità
«Sappiamo bene — ha sottolineato a questo proposito suor Cremaschi — soprattutto noi che viviamo la vita monastica cenobitica
che non c’è vita comunitaria senza la dimensione della solitudine
Se Basilio nella famosissima Regola lunga 7 denuncia gli inconvenienti della vita solitaria
si erge in realtà contro una forma di eremitismo estremo
Se è vero che il fine della vita comunitaria è moltiplicare l’amore che è deposto come germe in noi fin dal nostro concepimento
la Regola lunga 6 riporta un elogio della vita “in disparte”»
Durante i lavori madre Philotei Ioannidou ha delineato quelli che dovrebbero essere i caratteri propri di chi svolge il ministero di presiedere a una comunità: mitezza dei modi
«Ma soprattutto — ha ribadito suor Lisa — il priore/la priora deve diventare un esempio luminoso
che insegna più con la sua vita che con le parole
Non è un maestro o un direttore spirituale
una madre che genera alla vita in Cristo»
Basilio ricorre alla parola (pensiamo alle omelie indirizzate ai ricchi) e a gesti concreti nei confronti degli ultimi del suo tempo: malati
Di questo ha parlato un’altra relatrice
Basilio segue l’esempio di altri che già avevano organizzato nelle loro chiese ospizi per i poveri
all’epoca della grave carestia che colpì la Cappadocia
si cinse di un grembiule e si mise a distribuire la minestra ai poveri
«Di fronte alle autorità di questo mondo
Basilio vive la libertà di chi non ha niente da perdere perché già ha lasciato tutto per seguire il Signore»
Il Padre della Chiesa «non si lascia intimorire dal potere umano perché vive nel timore di Dio e sotto la guida dello Spirito trova il coraggio della parresia
Da parte suo padre Amphilochios si è chiesto «come può l’attività ecumenica di Basilio il Grande illuminare il problema della divisione e il cammino verso l’unità e la piena comunione eucaristica»
A questo proposito ha individuato nell’opera di Basilio alcuni presupposti per ritrovare l’unità tra cristiani: l’accordo nella fede ortodossa
la sinodalità e il dialogo della carità
La relazione finale del vescovo Maxim (Vasilijević) ha cercato di delineare l’apporto di Basilio per le Chiese e il mondo di oggi
«Certamente le sfide che noi dobbiamo affrontare sono diverse rispetto a quelle del IV secolo — ha commentato la monaca di Bose — ma la sapienza e il discernimento di questo grande Padre nell’accostare i vari campi del sapere
la sua insistenza sulla dimensione comunitaria come antidoto all’individualismo e a una vita centrata sul proprio io hanno ancora molto da insegnarci»
suor Lisa Cremaschi ha plaudito i contenuti delle relazioni
evidenziando che «c’è sempre stata un’apertura a ciò che viviamo o che potremmo vivere noi cristiani in questo nostro tempo
l’imitazione di Cristo e la vita nello Spirito
la custodia del ricordo di Dio e la vigilanza sono tutti elementi della vita spirituale per ogni credente in ogni situazione e in ogni tempo»
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Chiesa di Belluno Feltre
Era nato il 14 settembre 1934 a San Pietro Viminario
per frequentare il quello che allora era chiamato il ginnasio; nel 1953 passò nel Seminario Gregoriano di Belluno
tra i suoi insegnanti ci fu anche monsignor Albino Luciani
Venne ordinato prete il 29 giugno 1961 nel duomo di Feltre
per divenire vicerettore del seminario vescovile
Dal 1965 al 1979 fu parroco ad Arson e poi a Meano
svolgendo contemporaneamente un servizio nell’Ufficio catechistico della diocesi di Feltre
maturò la decisione di lasciare il ministero attivo e di abbracciare la vita monastica eremitica
ricoprì l’incarico di procuratore e di priore
Nel 1999-2000 ebbe modo di avvicinarsi alla Certosa di Serra San Bruno, facendosi apprezzare – come scrive un sito vicino alla vita certosina – per il suo accento veneto e «il suo carattere mite e gioioso
frutto di chi ha vissuto nel silenzio e nella profonda contemplazione alla ricerca di Dio»
riporta le sue parole: «La nostra vita è consacrata alla preghiera
La nostra deve essere una continua contemplazione nella ricerca di Dio»
il presbiterio diocesano e i diaconi ricordano con commozione la testimonianza di questo confratello
che ha fatto una scelta tanto radicale quanto profetica
Sia intercessore davanti a Dio per questa diocesi di cui è stato presbitero
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Dopo aver dedicato un convegno a s. Isacco di Ninive o il Siro (nel 2022) e uno ai Detti dei Padri e delle Madri del deserto (nel 2023), quest’anno la Comunità di Bose ha dedicato la 30ª edizione a una delle figure più importanti della storia del cristianesimo, che è anche uno dei principali santi padri della tradizione monastica orientale e occidentale, particolarmente caro anche alla nostra comunità fin dagli inizi: san Basilio il Grande (330-379), vescovo di Cesarea in Cappadocia.
Siamo giunti alla conclusione di questo 30° Convegno ecumenico internazionale di spiritualità ortodossa che abbiamo voluto dedicare a Basilio di Cesarea, un padre della Chiesa che è particolarmente caro a noi sorelle e fratelli della Comunità di Bose perché lo riconosciamo tra gli ispiratori della fondazione della nostra comunità.
Già nel 1999 avevamo organizzato un convegno dedicato a questa grande figura del cristianesimo antico; un gruppo di cristiani appartenenti a Chiese diverse – cattolici, ortodossi, riformati – si erano incontrati insieme ad alcuni fratelli e ad alcune sorelle della comunità a Ürgüp, nel cuore della Cappadocia, terra in cui Basilio visse e operò, per riflettere, con l’aiuto di alcuni studiosi, sul tema “Basilio tra oriente e occidente”.
Nel convegno di quest’anno abbiamo scelto di ritornare a parlare di questo grande padre della Chiesa, certamente una delle figure più importanti della storia del cristianesimo antico.
Nei giorni scorsi, dopo aver presentato l’itinerario biografico all’interno del contesto storico ed ecclesiale in cui questo santo ha vissuto, i lavori del convegno si sono focalizzati in particolare sul suo insegnamento spirituale, sul suo impegno ecclesiale che l’ha visto coinvolto in particolare nella ricerca della comunione fra le Chiese e sulla sua attività in ambito sociale, che lo ha posto a diretto confronto con le autorità politiche.
Quale è l’eredità che lascia a noi oggi? Quali ispirazioni possiamo trarre dai suoi insegnamenti noi cristiani che viviamo tanti secoli dopo di lui, in condizioni sociali ed ecclesiali indubbiamente molto diverse?
Ripercorriamo brevemente il cammino di queste nostre giornate di intenso studio e confronto tra cristiani provenienti da Chiese diverse.
La sua nutritissima corrispondenza, le testimonianze dell’amico Gregorio di Nazianzo, del fratello Gregorio, in particolare, ci permettono di conoscere la figura di Basilio più di quanto non accada per qualsiasi altro padre della Chiesa antica, ci ha ricordato John Behr.
A differenza di Atanasio, che trascorse metà della sua vita in esilio in un tempo in cui la Chiesa era perseguitata, Basilio vive in un momento cruciale della storia: non è più la stagione dei martiri, i credenti in Gesù Cristo non sono più apertamente perseguitati, ora sono tollerati a condizione che si adeguino al volere dei dominanti di turno. Tale mutamento non poteva non interrogare i cristiani, per lo meno quelli che volevano vivere realmente il vangelo senza compromessi.
Sono domande che anche Basilio si pone, fin dalla giovinezza. Ce ne danno testimonianza i suoi familiari e i suoi amici, anche se dobbiamo tener conto della somma di mediazioni che ci distanziano da lui e dalla sua epoca e dei particolari generi letterari utilizzati da chi ce ne parla, come giustamente ci ha fatto notare suor Chiara Curzel.
Il fratello Gregorio parla di Basilio come di un «padre», «grande tra i santi» (Gregorio di Nissa, Vita di Macrina 14); l’amico Gregorio di Nazianzo lo definisce «occhio del mondo», «squillo di tromba» (L. 46), ma non tace sugli aspetti «spigolosi» del suo carattere.
Ma Basilio, uomo indubbiamente dalle grandi doti, lascia che il suo carattere – forte, autoritario, poco rispettoso di chi è gli è vicino – sia plasmato e lavorato dalla Parola di Dio e dalla correzione di quanti lo amano. Sarà Gregorio a convincerlo a cercare la pace con il vescovo di Cesarea deponendo la sua irritazione e l’orgoglio ferito.
Ma come interpretare la sua eredità spirituale? Questione complessa, che ha suscitato in passato e ancor oggi dibattiti e interpretazioni divergenti.
Chi è l’autore di quella raccolta di Domande-Risposte a cui per semplicità si darà il nome di Regole e che, insieme ad altri scritti, compongono il cosiddetto Asceticon di Basilio?
Già nel V secolo lo storico della Chiesa Sozomeno riporta l’opinione, ripresa da Arnaud Perrot nella sua tesi del 2016, che in realtà l’Asceticon sia opera di Eustazio di Sebaste (HE III,14, PG 67,1077c-1080A). Del resto, l’intera famiglia di Basilio ammirava Eustazio e ne seguiva gli insegnamenti spirituali. E Basilio, anche quando si troverà costretto a sconfessare quello che riteneva il suo maestro, a motivo delle sue deviazioni dottrinali, confesserà di essergli debitore (cf. L. 223).
Pur ammettendo la paternità basiliana dell’Asceticon, sulla scia dei grandi studiosi di Basilio, si può parlare di “monachesimo” a proposito delle comunità della Cappadocia? Come interpretare il progetto di vita che le Domande-Risposte propongono?
Non troviamo mai in questi testi il termine «monaco», o l’aggettivo «monastico» (se non una volta in senso negativo nella Regola lunga 3: «Chi non sa che l’uomo è un animale mite e non solitario, monastikós); come ha detto e scritto padre Jean Gribomont, grande studioso di Basilio: «Vi è qualcosa di abusivo a dissertare sulla teologia basiliana della vita monastica» (Théologie de la vie monastique, p. 99).
La sola regola per l’Asceticon è la Scrittura; è preferibile parlare di «vita secondo l’evangelo».
Forse Basilio rivitalizza semplicemente il termine neotestamentario adelphotés, «fraternità» (cf. 1Pt 2,17; 5,9) che, nel corso del tempo, era stato soggetto a usura fino a subire nel III secolo una forte limitazione semantica in base alla quale “fratello” veniva a indicare non più il semplice cristiano, ma l’ecclesiastico, il presbitero. Basilio rivitalizza il termine, lo rifonda biblicamente, lo applica a ogni cristiano.
Da parte mia, eviterei di parlare di «radicalismo» cristiano in Basilio; il vangelo è di per sé radicale, non c’è una modalità più radicale o un’altra meno radicale di viverlo. È comunque «follia», la follia della croce (cf. 1Cor 1,18.21.23).
È problematico, del resto, ricostruire la genesi dell’Asceticon basiliano – come ha evidenziato Benoît Gain – e bisogna guardarsi dalla pretesa di individuare troppo presto nella vita di Basilio le linee di forza della sua dottrina spirituale.
Una seconda tappa del nostro convegno si è soffermata sui fondamenti della vita cristiana nelle comunità della Cappadocia. L’obbedienza alla parola nasce da un impulso interno all’essere umano, «la vita di umanizzazione è vita di deificazione», ci ha ricordato il vescovo Irenei di Londra. Il seme della Parola insito nel cuore dell’essere umano cresce alla «scuola dei comandamenti». Le nostre Chiese sono ancora “scuole dei comandamenti”?
P. Agapie Corbu ci ha descritto gli elementi fondamentali per vivere alla presenza del Signore: non-distrazione, memoria incessante, rendimento di grazie, elementi che hanno caratterizzato la vita di Basilio negli anni di giovinezza, prima ancora di ricevere il battesimo, negli anni in cui ha vissuto la vita comune ad Annisa, nell’ultima fase della sua vita, quando ha esercitato il ministero episcopale a Cesarea di Cappadocia.
Il primo stadio è caratterizzato dalla vigilanza e dalla conoscenza di sé: «Invece di figurarti ciò che non esiste, cerca di trarre profitto da ciò che esiste», ammonisce nell’Omelia «Veglia su di te» (c. 5); e invita a conoscere sé stessi e a imparare ad aderire alla realtà.
Per caratterizzare la seconda fase – quella ascetica – p. Agapie ha citato le Costituzioni ascetiche, opera di Basilio stesso o forse redatte nel solco della tradizione basiliana; attraverso la meditazione o anche la memorizzazione delle Scritture, il cristiano giunge a fare del proprio corpo «il suo monastero naturale» o, come è detto nella Lettera 2, giunge ad avere Dio stabilmente nella mente. Solo allora diventiamo «tempio dello Spirito, quando la mente è saldamente inchiodata a Lui» (L. 2).
I frutti della vigilanza, la non-distrazione, l’incessante memoria di Dio hanno una ricaduta sulla comunità in cui si vive, su tutta la Chiesa – si tratta del terzo stadio sottolineato da p. Agapie –; sono frutti di comunione, di sinergia con lo Spirito per contrastare le passioni, soprattutto l’amore per il potere, che è causa di divisione.
L’archimandrita Filaret ci ha riproposto la questione del rapporto tra solitudine e comunità.
Sappiamo bene, soprattutto noi che viviamo la vita monastica cenobitica, che non c’è vita comunitaria senza la dimensione della solitudine. Se Basilio nella famosissima Regola lunga 7 denuncia gli inconvenienti della vita solitaria, si erge in realtà contro una forma di eremitismo estremo («non ha di mira eremiti concreti», annota Filaret).
Se è vero che il fine della vita comunitaria è moltiplicare l’amore che è deposto come germe in noi fin dal nostro concepimento, la Regola lunga 6 riporta un elogio della vita «in disparte». Del resto, come già aveva ricordato père Michel van Parys in un convegno qui a Bose dedicato al tema Comunione e solitudine (Bose 8-10 settembre 2010), Gregorio di Nazianzo, nel panegirico del suo amico, menziona degli eremi vicino alle case dei cenobiti costruite da Basilio (Or. 43,52, pp. 1085-1087).
La comunità vive nel mondo, in questo mondo, in un preciso contesto storico e sociale. Basilio ricorre alla parola (pensiamo alle omelie indirizzate ai ricchi) e a gesti concreti nei confronti degli ultimi del suo tempo: malati, orfani, poveri.
Di questo ci ha parlato suor Marie Ricard. Basilio segue l’esempio di altri che già avevano organizzato nelle loro Chiese ospizi per i poveri. Lui stesso – ci racconta Gregorio di Nazianzo –, all’epoca della grave carestia che colpì la Cappadocia, si cinse di un grembiule e si mise a distribuire la minestra ai poveri.
Ma il servizio sociale, se così lo possiamo chiamare, non impedisce di vivere nel ricordo di Dio, nell’obbedienza alla Parola, nella condivisione di ogni bene materiale e spirituale con i fratelli e le sorelle. La vita comune non è solo un mezzo per poter “fare di più”, servire di più; la vita comune è in sé stessa segno, segno della comunione che vi è in Dio, dono che certamente deve ancora manifestarsi in pienezza, ma realtà che ci precede.
Di fronte alle autorità di questo mondo – ci ha mostrato padre Nicu Dumitraşcu – Basilio vive la libertà di chi non ha niente da perdere perché già ha lasciato tutto per seguire il Signore. Non si lascia intimorire dal potere umano, perché vive nel timore di Dio e, sotto la guida dello Spirito, trova il coraggio della parresia, di una parola vera, autentica, franca.
Padre Amphilochios si è soffermato sul tema dell’unità e della comunione tra le Chiese, chiedendosi «come può l’attività ecumenica di Basilio il Grande illuminare il problema della divisione e il cammino verso l’unità e la piena comunione eucaristica», e a questo proposito ha individuato nell’opera di Basilio alcuni presupposti per ritrovare l’unità tra cristiani.
Un secondo presupposto è costituito dalla sinodalità (o collegialità) come strumento per risolvere le situazioni di divisione e costruire un consenso, sia tra i vescovi delle varie Chiese locali, sia all’interno di ogni Chiesa locale tra i vari membri del corpo ecclesiale, chiamati a recepire e a confermare le decisioni assunte dai vescovi nell’esercizio delle loro funzioni.
Infine, come terzo presupposto per l’unità, raccomandato e praticato da Basilio, è stato ricordato il dialogo della carità, cioè gli incontri personali, le visite alle altre Chiese.
La relazione finale del vescovo Maxim ha cercato di delineare l’apporto di Basilio per le Chiese e il mondo di oggi.
Certamente, le sfide che noi dobbiamo affrontare sono diverse rispetto a quelle del IV secolo, ma la sapienza e il discernimento di questo grande padre nell’accostare i vari campi del sapere, incluse le scienze naturali e umane, la sua insistenza sulla dimensione comunitaria come antidoto all’individualismo e a una vita centrata sul proprio io hanno ancora molto da insegnarci.
Il vescovo Maxim ha citato la lettera 114 di Basilio: «È necessario ridire a quelli che sono figli della pace quanto sia grande il dono della pace?». Il cristiano non può non essere «un artigiano di pace» nel mondo e nella Chiesa, pace che va costruita attraverso il confronto, il dialogo, la convocazione di concili, la disponibilità a non arroccarsi dietro a espressioni ritenute sacre. Abbiamo soltanto parole umane per parlare di Dio e tutte le nostre parole sono inadeguate.
Certamente questo non significa svendere la verità, scendere a compromessi, ma cercare umilmente di ricorrere a un linguaggio che anche gli altri possano capire e occorre soprattutto che la teologia non diventi «tecnologia», confinata in ambito accademico, ma che sia radicata nell’esperienza umana e ne affronti le questioni fondamentali.
Basilio è maestro ancora come riformatore sociale; ci ricorda la priorità dell’amore sull’aderenza a codici morali, ed è maestro nella creatività che ha saputo mostrare in ambito liturgico.
Ma in quasi tutte le relazioni che abbiamo ascoltato c’è sempre stata un’apertura a ciò che viviamo o che potremmo vivere noi cristiani in questo nostro tempo.
L’obbedienza alla Parola, l’imitazione di Cristo e la vita nello Spirito, la custodia del ricordo di Dio e la vigilanza sono tutti elementi della vita spirituale per ogni credente in ogni situazione e in ogni tempo.
Inutile dire quanto sia attuale parlare dell’impegno per l’unità e la comunione tra le Chiese in Basilio e quanto siano attuali le sue indicazioni. Forse il fatto stesso che cristiani appartenenti a confessioni diverse abbiano vissuto insieme in questi giorni, condividendo la preghiera, l’ascolto, il confronto, è segno dell’interesse per questo tema.
E anche i lavori di gruppi che si sono concentrati su temi diversi hanno permesso un dialogo e un’attualizzazione di quanto abbiamo potuto ascoltare.
Basilio è stato un uomo di comunione; anche laddove ha rasentato la rottura con gli amici più cari, ha saputo andare oltre i malintesi, le frizioni, le opposizioni di temperamenti profondamente diversi per cercare sempre ciò che unisce, perché l’amore, l’amicizia, la fraternità, la comunione trionfassero sempre su ogni tentazione di lacerazione, di divisione, di opposizione.
«Ti prego, scaccia dal tuo animo la convinzione di non aver bisogno della comunione con alcun altro. Non è infatti degno di chi cammina secondo carità né di chi compie il comando del Signore separarsi dalla comunione con i fratelli» (L. 65, Lettres I, p. 156). Queste parole indirizzate ad Atarbio, vescovo di Neo-Cesarea nel Ponto, esprimono la convinzione profonda che ha caratterizzato la sua vita di Basilio.
Consapevole che la sýmpnoia, il “respiro all’unisono” è richiesto dal vangelo, ha cercato con ogni mezzo di lavorare per la pace: la pace con il vescovo di Cesarea, Dianio, che, per motivi di gelosia, l’aveva costretto a lasciare la città; con Eustazio, l’antico maestro sedotto dall’eresia; con i vescovi suffraganei della Cappadocia; con le Chiese dell’Asia minore; con le Chiese di occidente … Ha cercato la comunione e la pace, senza facili illusioni, aderendo alla realtà e alla verità.
«Discepolo del Pacifico», così Gregorio definirà l’amico nell’elogio funebre. E credo di esprimere il desiderio di tutti noi al termine di questi giorni: che possiamo in qualche modo appropriarci dell’eredità spirituale di Basilio, farla nostra, imparare anche a noi a lasciarci plasmare dalla Parola, fino a diventare discepoli del Pacifico, del Signore Gesù «mite e umile di cuore» (Mt 11,29).
contemplo i cieli apertiNon si chiuderanno più
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Ho preso visione ed accetto
gli agenti hanno sequestrato circa 50.000 euro in contanti e due orologi di lusso
simboli evidenti di un sistema criminale ben rodato e remunerativo
quando il quartiere dormiva e le strade erano deserte
l’operazione che ha visto impegnati oltre 200 agenti della Polizia di Stato tra la Squadra Mobile di Roma e il IV Distretto San Basilio
sotto la regia della Direzione Distrettuale Antimafia e con l’occhio vigile del Reparto Volo a sorvegliare tutto dall’alto
A finire nel cerchio della giustizia: sei persone arrestate
per un totale di trentuno indagati con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga e detenzione ai fini di spaccio
Le indagini – che hanno coinvolto quarantuno persone in totale – hanno fatto emergere uno scenario inquietante: al vertice dell’organizzazione
indicato come il leader indiscusso della rete di spaccio che dominava il territorio tra via Corinaldo e via Montegiorgio
usato come quartier generale dell’associazione e gestito proprio dal capo
Ma il vero cuore pulsante dell’attività era nascosto nell’ingresso blindato di uno stabile
da cui veniva gestita la vendita al dettaglio
un sistema organizzato di vedette pronte a segnalare ogni movimento sospetto delle forze dell’ordine
sono stati arrestati ben 33 soggetti in flagranza e sequestrati 3,5 kg di cocaina
mezzo chilo di marijuana e 100 grammi di hashish
Numeri che raccontano di un vero e proprio supermercato della droga
e portando a galla una realtà criminale radicata
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Il docente di lettere era arrivato in Lombardia dalla sua Sicilia per insegnare
E' morto la scorsa estate a seguito di una malattia
I suoi insegnamenti resteranno eterni: "Ci sono professori che ti prendono per mano
ti aprono la mente e ti toccano il cuore e lei è uno di questi"
Era diventato il professore più amato del liceo Beccaria
era arrivato a Milano dalla sua Sicilia per insegnare
dopo gli anni all'università di Palermo (dottorato in filologia e cultura greco-latina)
Su Instagram era per tutti "il prof bibliofilo"
Ioppolo è morto la scorsa estate a seguito di una malattia a 39 anni. Da sabato scorso nel liceo milanese c’è un’aula che lo ricorda
Si intitola "Locus Amoenus" (Luogo felice) "ed è riservata agli studenti
leggere o semplicemente rilassarsi", si legge sul Corriere della Sera - È stata realizzata dalla scuola con fondi propri (derivanti dalla vittoria a un concorso dell’Anpi)
ma soprattutto con il contributo anche economico degli studenti del corso A
dove insegnava il professore e di tanti suoi colleghi
alla presenza della famiglia di Basilio Ioppolo
i ragazzi lo hanno ricordato con tante testimonianze
Oggi Ioppolo - che si era trasferito a Milano circa dieci anni fa - è anche il protagonista del "Caffè" di Massimo Gramellini sul Corsera
I racconti dei ragazzi del Beccaria che conoscevano il prof sono stati riportati in alcune lettere
Una di queste spiega cosa cercano i giovani in un insegnante: "Noi ragazzi cerchiamo sempre figure che possano essere per noi punti di riferimento
Che ci aiutino a superare le difficoltà
Figure che ricorderemo sempre come coloro a cui dobbiamo in parte chi siamo
Quei professori che sono stati maestri di vita
Ci sono professori che ti prendono per mano
ti aprono la mente e ti toccano il cuore e lei è uno di questi
a regalarci un sorriso a incoraggiarci con una pacca sulla spalla sempre con lo sguardo colmo di amore per noi".
Basilio Gavazzeni: Felicemente ritrovato dalla famiglia
Mi si consenta un’alzata di innocuo familismo
ho goduto della visita della sorella per molte ragioni a me più vicina
e di due nipoti diversamente sopra i 50 anni
La gioia da loro dimostrata nel ritrovarmi mi ha commosso
Fin da ragazzo ho preso alla lettera l’ammonimento: Chi pone mano all’aratro e poi si volge indietro
Oggi mi rimprovero per non aver dato ai miei
anzi furono regolari benefattori della parrocchia affidatami in cura
Mia sorella mi ha stupito per la viridis senectus che indossa
Strepitoso l’entusiasmo delle nipoti nel recuperare lo zio prete un po’ eteroclito e
è prorompente e dotata di un solido spirito pratico
come nella loro infanzia che è stata felice
l’hanno percorsa e ripercorsa di buon passo
Hanno apprezzato la generosa convivialità predisposta da due famiglie conosciute anni or sono
ma impagabile è stata la contentezza nelle ore che abbiamo trascorso insieme
papa Francesco ha nominato don Maurizio Chiodi
consultore del Dicastero per la Dottrina della Fede
insieme ad altri 27 teologi fra cui 4 donne d’ogni parte del mondo
coadiuverà l’autorevolissimo Dicastero nelle trattazioni che ne richiederanno la competenza
Don Maurizio è già membro ordinario della Pontificia Accademia per la Vita
Insegna Teologia morale al Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II a Roma e alla Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale a Milano
sapeva ballare il twist in maniera ammirevole
nelle elementari trionfava in tutti i concorsi Veritas
nelle medie resisteva più di me nel surplace sulla bicicletta
si tormentava – e mi tormentava – sul mistero della Trinità
Ringrazio il Cielo che mi ha donato una famiglia credente
Per tutti e per sé stessa mia madre pregava Dio di tenerci la mano sulla testa e di non permettere che uscissimo di senno che
Una preghiera quanto mai necessaria in questi giorni stolidi
per esorcizzare non solo le diffuse malattie mentali
ma anche le pulsioni alla follia delle persone e delle collettività
Il 12 settembre di 58 anni fa Basilio Sgroi perse la vita in un incidente stradale
Era un Tenente del disciolto Corpo delle Guardie di pubblica sicurezza e comandante della Polizia stradale di Desenzano del Garda
Con i suoi uomini stava effettuando i rilievi di un sinistro stradale quando un’autovettura arrivata ad alta velocità lo investì
Fu schiacciato contro un carro attrezzi ed ebbe gravissime fratture
Morì poco dopo il ricovero in ospedale
Lasciò due figli e sua moglie che al tempo si trovava al settimo mese di gravidanza
il questore di Catania Giuseppe Bellassai ha deposto una corona d’alloro sulla sua tomba al cimitero di Acireale (Catania)
Alla memoria dell’ufficiale vittima del dovere
è stata celebrata una messa all’interno della Basilica collegiata di san Sebastiano di Acireale
Alla funzione hanno partecipato il Prefetto e il Questore di Catania oltre a numerosi poliziotti del Compartimento Polizia stradale di Catania, della Questura etnea e del commissariato di Acireale
Edizione digitale
vinto lo scontro diretto col Villalba (Foto ©Consoli)
il ritorno nel quartiere al Real San Basilio
I rossoblù hanno riabbracciato il Francesca Gianni per la sfida contro il Villalba ed è arrivata una vittoria per 2-0 che rilancia le ambizioni della formazione di Torrice
La premiata ditta Sciammana-Forcina costringe alla seconda sconfitta di fila i tiburtini di Ferranti che restano al terzo posto ma con le distanze
il Monterotondo accorcia (0-0 in casa contro il Valle del Peschiera) e ovviamente lo stesso fa il Real che ora è a -5.
Passo a due Questi risultati fanno sì che il primo posto sia ormai una sfida racchiusa tra Casal Barriera ed Olimpus
I gialloverdi proseguono il loro percorso al comando vincendo senza troppi problemi contro il Soratte Capena ultimo della classe (5-2) mentre i biancazzurri di Massimi si impongono in casa del Montecelio: decisivo il calcio di rigore di Neto Costa
Prossimo impegno per la capolista in casa del Cantalice
mentre la seconda forza del campionato osserverà il turno di riposo.
Corsa salvezza Bel passo in avanti per la Vis Subiaco che nel posticipo del San Lorenzo piega per 3-0 il Riano
mentre compie un passo importante verso i playout la Gregoriana
la formazione di Maurizi rialza la testa battendo nello scontro diretto il Cantalice per 4-1 al Manuali
Una vittoria che porta i tiburtini a quota 36 al 14esimo posto con otto punti di vantaggio sulle penultime (Montecelio e proprio
che pareggiato per 1-1 contro il Grifone in un match caratterizzato dal botta e risposta tra Pascucci e Mancini
La squadra di Campagna si avvicina alla zona salvezza diretta dove resta l'Urbetevere(41 punti) dopo lo 0-0 contro il Settebagni
Un pareggio che consente ai gialloblu di agganciare l'ASA
battuta dallo splendido Bellegra degli ultimi tempi: 1-3 al Claudio ed Andrea per la formazione di Scotto di Clemente. Cronache
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Di Basilio aveva solo 50 anni: grande cordoglio in città da parte delle tante persone che lo conoscevano
Numerosi i messaggi di cordoglio condivisi sui social network per ricordarlo
Tra questi: «Oggi salutiamo per l'ultima volta un collega
Il mio amico Germano Di Basilio era una persona rara
Ho imparato a conoscerlo e a volergli bene quando aveva già iniziato ad affrontare la malattia
e in tutti questi anni non l'ho mai sentito lamentarsi o inveire contro la sfortuna
che su di lui si è accanita con rara ferocia. Germano era una persona rara
la frase "se ne vanno sempre i migliori" non è solo una vuota formula di circostanza. Ci mancherai terribilmente
E ancora: «So solo una cosa che quelle serate al Marlyn a Montesilvano rimarranno le più belle le più divertenti le più vere insieme a te amico nostro
mi hai sempre voluta tantissimo bene lo so
Quante risate quasi da farsi la pipì addosso poi il giorno più bello quando siamo stati tutti al vostro matrimonio anche lì vai alla grande questo è ciò che voglio ricordare solo le più belle. Adesso hai un compito molto importante
dare quell'amore che hai sempre dato alla tua sposa
Proteggi i tuoi cari e daye tutta come ti dicevo
A dare il triste annuncio del decesso la moglie Erika
L'ultimo saluto è stato dato con il funerale celebrato mercoledì 23 ottobre nella chiesa di Sant'Antonio
Il Real San Basilio chiuderà la stagione al Francesca Gianni
In una stagione in cui nel rush finale il Real San Basilio può ancora dire la sua
il club rossoblù spera di poter avere al suo fianco un numero maggiore di sostenitori
Per fare questo ha deciso di tornare nel quartiere di cui porta il nome
andando a giocare le ultime quattro gare della stagione al Francesca Gianni in via del Casale di San Basilio
A partire dalla sfida di domenica 13 aprile Forcina e compagni non giocheranno più al Candiani
casa di questa stagione dopo il Castelli che ne ha battezzato l'approdo in Promozione
E chissà che il cambiamento non possa essere definitivo anche in vista della prossima per quella che passo dopo passo sta diventando una stabile realtà del torneo cadetto.
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Il docente di lettere ricordato da tutti come "il prof bibliofilo"
Ioppolo è morto la scorsa estate a seguito di una malattia a 39 anni. Da sabato scorso nel liceo milanese c’è un’aula che lo ricorda
leggere o semplicemente rilassarsi", si legge sul Corriere della Sera
L'aula è stata realizzata dalla scuola con fondi propri (derivanti dalla vittoria a un concorso dell’Anpi)
"È stato un momento commovente
Pisticci
Materano
Cronaca Regionale
Politica
Territorio
Interventi
Cultura e Spettacoli
Sport
Brutto incidente stradale avvenuto intorno alle ore 15:00 sulla strada Pisticci-San Basilio all’altezza di Contrada Cesine
avrebbe perso il controllo finendo rocambolescamente in una cunetta per poi ritornare sulla carreggiata
Sul posto intervenute due ambulanze e le unità dei vigili del fuoco
Vigili del Fuoco che hanno estratto dall’auto il conducente del mezzo
successivamente trasportato presso l’ospedale San Carlo di Potenza
è stato trasportato al nosocomio potentino con l’ausilio di un’eliambulanza
intervenute anche le forze dell’ordine per i dovuti rilievi e per la gestione del traffico che è stato deviato su percorsi alternativi
Editore Associazione Culturale Mp3. P.IVA 01187270770 Registrato presso il Tribunale di Matera n. 4/2009Direttore Responsabile Roberto D'Alessandro. Webmaster Vittorio Ricchiuto
esterno del Real San Basilio (Foto ©Cardini)
Quinto in classifica ed atteso dal turno di riposo domenica
il Real San Basilio ha ancora tutte le carte in regola per poter provare a chiudere sul podio questa stagione
ma da qui in avanti sarà una lunga cavalcata verso un obiettivo che è assolutamente nelle corde della rosa di Torrice
Domenica scorsa Nicolò Valentini ha firmato il 3-3 al 93' in casa del Casal Barriera
Un risultato che ha tenuto in corsa i rossoblù in attesa di nuovi sviluppi.
Domenica contro il Casal Barriera hai segnato un gran gol che è valso un pareggio: c'è rammarico per come è andata la partita
oltre alla tua felicità per averla rimessa in equilibrio
e per una stagione in cui potevate fare di più in termini di punti? "Indubbiamente un gol che arriva al 93’ di una partita cosi tirata bella e intensa da giocare sicuramente a livello personale è una grandissima soddisfazione ed è una gioia che penso ripaghi qualsiasi giocatore per l’impegno profuso durante la settimana e durante l’arco di tutta la stagione
Sicuramente c’è tanto rammarico avendo giocato 60 minuti in 10 uomini e per aver perso un giocatore come Razzini nell’economia della partita
ma sicuramente c’è tanta consapevolezza di essere una squadra forte
Finito il primo tempo sul 2-2 ancora ricordo la faccia dei miei compagni e del mister nello spogliatoio
Eravamo affamati e ti assicuro che volevamo vincerla a tutti i costi anche in 10
nel secondo tempo in 10 qualcosa puoi concedere tant’è
che il loro gol viene dall’unica occasione che abbiamo concesso in ripartenza
però a parte il loro gol non ricordo che Nasti abbia fatto parate
Secondo me siamo stati più pericolosi noi in ripartenza
Per quanto riguarda la stagione un po' di rammarico c’è perché individualmente siamo una squadra molto forte e che non ha nulla da invidiare a nessuno.Mancano 13 partite che affronteremo come 13 finali
nel calcio tutto è possibile e non ci poniamo limiti poi a fine stagione tireremo le somme
siamo padroni del nostro destino".Come ti trovi a giocare nel Real
Sei ancora in quell'età in cui si può anche avanzare di categoria: pensi di essere pronto o vuoi aspettare? "E' il secondo anno che sono qui
mi hanno accolto molto calorosamente dal presidente al mister
per loro il San Basilio è tutto.Ho 23 anni e posso migliorare ancora tanto
riesco anche bene a conciliare gli impegni universitari in quanto frequento la magistrale in Economia a Tor Vergata
poi in futuro non mi precludo nessuna possibilità"
Domenica prossima riposerete poi parte il rush finale: quante possibilità vi date per centrare il terzo posto
daremo l’anima come abbiamo fatto domenica fino all’ultimo minuto in ogni partita
con la consapevolezza di esserci compattati molto in questo periodo e aver trovato una quadra generale
se mettiamo il cuore che abbiamo messo in campo domenica per me abbiamo grandi chance di andarci a prendere ciò che vogliamo"
16 Marzo 2025 16:39I Carabinieri della Compagnia di Roma Montesacro hanno eseguito un blitz antidroga nei quartieri di San Basilio, Tufello, Talenti e Pietralata, arrestando sei persone per detenzione e traffico di stupefacenti. L’operazione, condotta d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, ha portato al sequestro di numerose dosi di cocaina, crack e marijuana
un 30enne romano con precedenti è stato sorpreso mentre cedeva una dose di cocaina a un acquirente
Il pusher è stato posto ai domiciliari in attesa del rito direttissimo
un 21enne di Tor Bella Monaca è stato fermato alla guida di un’auto a noleggio
è stato trovato con 4 dosi di cocaina e 850 euro in contanti
i Carabinieri hanno bloccato uno scambio di droga tra due uomini
arrestando un 44enne romano a bordo di un’auto a noleggio
L’uomo aveva con sé 4 dosi di cocaina e 200 euro in contanti
trovati con 8 dosi di crack (15 grammi) e 17 dosi di cocaina (48 grammi)
un 40enne romano alla guida di un’auto a noleggio è stato trovato con 40 dosi di cocaina (20 grammi)
23 di crack (12 grammi) e un involucro di marijuana (10 grammi)
“Hai lo sportello aperto”. Va in scena la tentata truffa sulla Cassia bis Ancora una tentata truffa sulle strade di Roma Nord
dove alcuni malviventi hanno inscenato un finto danneggiamento per estorcere
Venerdì 9 maggio è in programma una sospensione idrica in alcune zone del Municipio XIV
L’interruzione è prevista dalle ore 8 alle 18 per consetire lavori di manutenzione
Venerdì 9 maggio verrà presentato il Catalogo scientifico del Museo dell’Agro Veientano nella Sala Grande “Cav
da sempre impegnato nella promozione dei valori rotariani di servizio
solidarietà e sostegno alla crescita culturale delle giovani
Il programma di prevenzione sanitaria per tutti i cittadini
promosso dal Consiglio Regionale del Lazio in collaborazione con ASL Roma 1
Questa mattina un TIR si è ribaltato sul GRA
sul posto intervento di ambulanza e Polizia Stradale Testimoni oculari concordano sul fatto che il
Notte di paura in una traversa di via Santa Giovanna Elisabetta
dove una famiglia è stata derubata mentre si trovava in casa
Forse era un borseggiatore in fuga l’uomo travolto da un treno della metro A il cui corpo è stato rinvenuto nella serata di sabato
Dalle 22:00 di martedì 6 maggio fino alle 06:00 di mercoledì 7 maggio
la Galleria Giovanni XXIII sarà completamente chiusa al traffico in entrambe
ZONA COMUNICAZIONE S.R.L.S.Piazza dei Giuochi Delfici 32 00135Roma – PI
Monsignor Caiazzo nominato Vescovo Diocesi Cesena-Srasina
Basilio Gavazzeni: “Le cose di Dio e il Vescovo strappato”
Antonio Caiazzo è stato destinato a esercitare il ministero episcopale altrove ha colto tutti di sorpresa
La perdita di un padre è un dolore singolare: crolla il baluardo dietro il quale ci si riparava e si resta col petto scoperto davanti alle contingenze a venire
Non sono mai stato un frequentatore delle scale e dell’ascensore dell’episcopio
Ho sempre ritenuto che un vescovo debba contare su preti fedeli e in comunione ma capaci di autonomia
Caiazzo è stata più di sguardi che di parole
Se ve ne sono corse fra noi più distese ed esplicite è accaduto per il reciproco soccorso sussidiario a favore di bisognosi perché lui è stato un vero padre dei poveri
In una temperie di sinodalità diffusa in cui
sono emerse la necessità e la promettente locuzione di responsabilità differenziata da parte di tutti i battezzati
non ci si può non stupirsi della sradicante nomina giuntagli
L’uomo ne ha conservato il segreto per l’intero tempo di Natale
macerandosi senza lasciar trapelare nulla: nessuno ha registrato la benché menoma flessione nello zelo apostolico che lo contrassegna
La grandezza del nostro vescovo ora si staglia più netta
Ma non tocca a lui compiere l’opera iniziata e copiosa di promesse
anche se per alcune settimane non sarà libero di sottrarsene
Da lui stesso dobbiamo attingere le categorie proporzionate a interpretarne l’assegnazione di una nuova missione che
Da escludere ogni schema di estrazione mondana che può contaminare le stesse valutazioni della gente di Chiesa
Riconosciamo piuttosto che le cose di Dio disturbano chi ne è più prossimo
interrompendo progetti e gettando nell’incertezza e nell’oscurità
Non è consentito piantare la tenda a chi è stato parte di una trasfigurazione di Gesù Cristo
Ma all’uomo di fede Dio riserva orizzonti superiori a ogni immaginazione e squarci di grazia inenarrabili
dopo la breve stagione seguita all’ingresso in cui ha camminato con passo circospetto sul nostro territorio ecclesiale
ne ha poi disturbato con fermo discernimento i presbìteri e le comunità parrocchiali a rischio d’impigrire in uno status quo inadeguato alle sfide dell’evangelizzazione e ne ha propiziato una fioritura pastorale
E ora che lui stesso ne è scosso sa di dover dare una testimonianza esemplare
ho partecipato alla concelebrazione da lui presieduta
forse meno per festeggiare la tenera patrona della Parrocchia di cui è arrivata la reliquia
che per essere vicini al pastore strappato
ha potuto ancora una volta ammirare la devozione del celebrante
l’ardore cristologico dell’omileta e la solidità psico-fisica dell’uomo
(il Santo Padre conceda a me peccatore che
gli dica: in hoc non laudo) a donare alla nobile Chiesa di Cesena-Sarsina Mons
ma sono anche le Chiese di Matera-Irsina e di Tricarico
Caro don Pino (alla fine cedo a chiamarla come lei desidera)
vada dove le cose di Dio e della Chiesa la inviano
Illimpidito ed essenzializzato da un momento purgatoriale
con letizia e passione corra a servire il Vangelo e il nuovo popolo santo di Dio affidatole
Susciti un’altra primavera di anime attorno a lei
Siamo sicuri che non le vorranno meno bene di noi
Prima di tutto per i cittadini che compiono i loro doveri ed esigono la corresponsione dei loro diritti
ma non sono soddisfatti dell’amministrazione della cosa pubblica
In secondo luogo per quelli che osano candidarsi: ora persone che da anni hanno scoperto nella politica un mestiere redditizio
ora nuovi adepti contagiati da eguali brame e condotti dalla volontà di potenza
ora uomini di valore e castità d’intenzioni che soffrono per i lamenti e le proteste che salgono dal profondo della città
dopo aver covato per una stagione l’illusione d’essere assurta fra quelle d’alta classe
Sono desolate soprattutto le cosiddette fasce deboli del popolo che
ma non le si può negare una particella di verità – hanno raccolto innegabili e pluriversi svantaggi
mentre i meglio collocati hanno moltiplicato guadagni
in particolare quelli fissati sugli interessi
hanno un bel stereotiparsi dietro le maschere del bene comune e dell’amore per la città nativa
devono sottostare al duro pungolo della cerca dei suffragi in un tempo che la politica non appassiona
Se la politica è la forma più alta della carità
è necessario che nei giorni elettorali non inibiamo lo spirito critico e
mentre corrispondiamo ai nostri propri compiti di stato
riflettiamo su coloro si fanno avanti per governare la città
per esempio quelle di Roberto Cifarelli e Nicola Casino che sono già audacemente in circolazione
Del primo sappiamo che milita da anni nel centrosinistra ed è un abile rastrellatore di voti
Di recente l’abbiamo visto pubblicamente rampognato da Buccico e nominato en passant da Pittella
Confessa di essere triste per il suo partito che annaspa nella confusione
Perché non si rattrista per i Lucani in perenne distretta che da alcune legislature gli garantiscono ragguardevoli emolumenti senza che debba spaccarsi la schiena
Cento d’ambo i generi si schiererebbero per lui
Apprezza il Manifesto per la vita politica dei Diòscuri teorizzanti Rota-Viti
Assicura che farà la sua parte perché Matera è Matera (sic!)
dobbiamo chiedere se candidarsi a Sindaco di Matera non si configuri come una grave mancanza di riguardo nei confronti degli elettori non solo di Matera
dei Lucani ai quali ha chiesto non troppi mesi fa di istradarlo nella Regione
Ogni voto non è un volto che ingiunge a chi l’ha ricevuto di onorare la causa per cui l’ha sollecitato
Dobbiamo accettare che le tornate elettorali siano occasioni in cui si intagliano gradini per ascendere superius
Si vorrebbe chiedere a Cifarelli quale versione della città sia in grado di immaginare
senza abbrancare la ciambella di salvataggio del Manifesto
Si vorrebbe ancora sapere da lui cosa nella fruttuosa carriera politica abbia dato ai Lucani per i quali
sono cresciute la condizione d’insufficienza e desertificazione
Soprattutto cosa nella vita ha ceduto di proprio agli altri
se esista ancora il voto di scambio che tanto ha infestato la nostra terra
Nicola Casino è una faccia relativamente nuova
Lui stesso dichiara con orgoglio che da Consigliere comunale di opposizione ha vigilato e proposto
ha fatto propria la lezione di quello spiritaccio che è suo padre
un politico di tenace pragmatismo fattosi tutto da sé
Casino è sensibile al respiro internazionale di Matera che esige una riorganizzazione del Comune proporzionata ai traguardi raggiunti
una nuova visione del lavoro e del turismo volano del futuro
Casino è giovane: si affligge per le ragazze e i ragazzi costretti a emigrare
Due volte l’aggettivo strategico occhieggia fra i righi del suo dettato
Anche lui loda il Manifesto della buona politica
per sondarne l’autenticità della vocazione ad amministrare
cosa ha fatto sinora gratuitamente per gli altri nel bisogno
In vista delle elezioni comunali un gruppo di giovani indice le primarie e presenta il primo Hackathon (non è un dio degli American Indian!) dedicato al futuro della città
Nella nota fatta girare i proponenti intendono doppiare appelli inascoltati e tavoli mitologici eterodiretti
escludere accordi precostituiti ed equilibri politici
escludendo tavolicchi e lamioni di partito
sette tavoli per affrontare altrettante questioni
Poiché per decenni abbiamo sognato di vedere i giovani scendere in campo e non soltanto comparire muscolarmente nell’annuale assalto al Carro della Bruna
la loro insorgenza ci arpiona come il felice e l’esplosivo inizio d’un epos
hanno capacità d’indignazione davanti alle ingiustizie che inzuppano la società
sanno che è facile essere ingannati e che i giovani attirano i politici politicanti come il miele le mosche
non sono subalterni al feudalesimo versipelle degli uomini di partito
sanno che a nessuno farebbe piacere vederli intruppati come pecore con le orecchie basse
hanno la mente e il cuore scevri da mire eminentemente personali
sono dotati di tale panoplia di fede speranza e carità per Matera che nulla in nessuna stagione
sono disposti ad adottare come leader un uomo giusto
non un luigino qualsiasi (si rilegga il Cristo di Carlo Levi di cui ricorre il cinquantesimo della morte)
Vi sarebbe da soppesare se le primarie che propongono non siano una sospettabile kermesse e ritornare decisamente con la meditazione sul Manifesto che raccoglie troppo diverse adesioni
Bisognerà vagliare anche le autopresentazioni di altri candidati
dimessa l’enfiata retorica corrente sull’identità di Matera e non buccinando progetti grandeggianti che esigono risorse non disponibili né da noi producibili
dichiarasse che gli essenziali imperativi cui intende obbedire di buona e generosa lena
sono semplicemente porre rimedio alla sanità scompaginata; provvedere ad alternative di occupazione per ostare gli abusi del lavoro nero; tessere una rete di efficace soccorso a non pochi cittadini in difficoltà economica; rispondere al drammatico bisogno di abitazioni di un certo numero di famiglie stente; garantire una quotidiana nettezza urbana sia al centro sia alle periferie
Se poi avesse una ricetta per la gentilezza e la felicità sociale che scarseggiano
Basilio Gavazzeni: “I poveri di Matera e noi”
qualche cosa della sovrabbondanza solstiziale e natalizia ha raggiunto anche me
Con la discreta somma ricevuta da una persona ho potuto completare un soccorso a me resosi impossibile
trovandomi a rispondere a una contestazione dell’INPS
Da una mensa straripata le vivande superflue hanno lambito la mia tavola che è parca anche quando le campane suonano a festa
eppure non riesco a trattenere uno scrupolo
Ho scelto la povertà per amore di Cristo e dovrei vivere tra i poveri per la salvezza del loro corpo e delle loro anime e
quando celebro l’assimilazione del Sole rinascente al Cristo Oriens ex alto del Cantico di Zaccaria (Lc 1,7-8)
mi trovo a condividere comodità e sazietà a loro negate
Alla fin fine la nostra città sarà pure fra le ultime per la qualità della vita
ma è al riparo da rischi climatici; non è insidiata dalla siccità come accade alla sorella Potenza; non c’è fiume che esondi all’improvviso; le sue periferie non presentano abiezioni
Non si registra nessuno che perisce solitario nella miseria
ad assicurarsi generi alimentari e la risoluzione di qualche bolletta compartecipata presso le Caritas parrocchiali
Risentirci perché rimedia due panettoni invece che uno
Si sa che a Matera vi sono tre giganti del soccorso
ma in assidua relazione: il Banco delle Opere di Carità di Basilicata che tramite volontari religiosi e laici distribuisce nella città e d’attorno tonnellate e tonnellate di derrate alimentari; la Caritas dell’Arcidiocesi di Matera-Irsina che educa a compiere la carità e non manca di impiegarvi notevoli somme
spesso supplendo all’insufficienza delle filiali delle Parrocchie; la Fondazione Lucana Antiusura Mons
che previene il ricorso all’usura di persone escluse dal credito legale affiancandole se meritevoli con la garanzia a prestiti presso le Banche con lei convenzionate
che a Matera la condizione dei poveri sia sostenibile e che bastino i soccorritori nominati
Attenti a non applicare alla lettura della nostra povertà l’understatement e il buonsensismo indotti dall’ingiustizia sociale che aduggia i nostri giorni
Inavvertitamente ne siamo corrotti anche noi cristiani
le stesse persone che si pregiano di essere al servizio della carità
Chiediamoci se siamo adatti al volontariato della carità
se ci siamo formati a un ruolo così delicato
Ci si chieda se siamo caritatevoli per aggirare la noia o per allungare un contentino alla nostra coscienza infelice; se
mentre distribuiamo con la destra un’elemosina proveniente da terzi
non stringiamo con maggiorato artiglio ciò che la sinistra trattiene per noi stessi; se non risultiamo odiosi
pavoneggiandoci per il privilegio e la possibilità di beneficare
spadroneggiando e umiliando i richiedenti; se
della minima burocrazia cui ci si deve attenere
ignorando che vi sono tanti modi di corrisponderle quanti di cucinare le uova
Per i cristiani è la carità di Cristo la legge che guida all’attenzione ai poveri e agli svantaggiati
Dalla sequela di Cristo la dottrina cattolica ha estratto il principio dell’opzione preferenziale per i poveri formulato negli anni Settanta dall’episcopato latino-americano e ripreso da Giovanni Paolo II nel numero 42 dell’Enciclica Sollicitudo rei socialis del 1987
Benedetto XVI nel 2007 ha ricordato che il principio è implicito nella fede cristologica in quel Dio che si è fatto povero per noi per arricchirci con la sua povertà (cfr 2 Cor 8,9)
Coerentemente papa Francesco nel numero 198 dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium insiste: Desidero una Chiesa povera per i poveri
[…] Siamo chiamati a scoprire Cristo in loro
a prestare ad essi la nostra voce nelle loro cause
a comprenderli e ad accogliere la misteriosa sapienza che Dio vuole comunicarci attraverso di loro
È un mirabile scatto in avanti del Magistero
Se non siamo poveri per i poveri e non raccogliamo i messaggi divini di cui sono latori
La nostra è una città in cui i ricchi sono sempre cresciuti meno per i meriti che per le opportunità e i favorevoli contesti familiari e le cooptazioni politiche e lo sfruttamento dei meno fortunati e
A nessun ricco di Matera può essere attribuita un’opera sociale di perfetta gratuità che resti memorabile
ne sollecitai uno alla solidarietà: tergiversò
Qualcuno ormai vaneggia davanti alla tomba aperta ma serra la mano che
farà calare les corbeaux che già gli volteggiano sopra
Tu conosci il processo alchemico per farne dei Matteo (Mt 9,13) e degli Zaccheo (Lc 19,1-10)
A Te nulla è impossibile (cfr Lc 1,37; 18,27)
Apprezzabili iniziative assegnare ai bisognosi alimenti di prima necessità
Ma chi si fa carico delle cure odontoiatriche di cui la povera gente necessita
chi la conduce fra i quattro adempimenti che la riguardano
chi fa valere le sue giuste ragioni davanti alle lasse tempistiche della sanità
chi si avventura nella desolazione della sua domesticità e
chi si preoccupa di farle rifare il bagno idraulicamente compromesso e
a chi preme che i poveri ci pareggino in dignità e considerazione
E il Comune con la sua squadra sociale e le periodiche promesse di interventi a favore delle fasce più vulnerabili della popolazione
di garantire per esempio un tetto a chi ne è privo
I poveri non dovrebbero essere i primi cittadini del bene comune
Non è mestiere del Comune fare della città una casa comune
per dirla con una calda locuzione coniata da Gorbaciov e cara a papa Francesco
La città dovrebbe erigere davanti al Comune
una gran pietra con inciso a monito il verso di Dante lunga promessa con l’attender corto (Inf XXVII 110)
fraudolenza che ha ispirato non pochi amministratori che vi sono passati
Per i futuri si potrebbe incidere il verso cambiando posizione agli aggettivi: corta promessa con l’attender lungo
I nostri Lazzaro hanno il diritto di risorgere
Ridestino la loro dignità che abbiamo umiliato
riscoprano l’esercizio della responsabilità
amministrino con rigore i pochi soldi che hanno
non bevano non fumino non cedano all’azzardo
non restituiscano a chi li ha indotti a prestiti incauti
si affidino al consiglio di persone sicure
ritrovino la connessione con Dio se l’hanno dimenticata
Un ricordo per rinterzare lo scrupolo che ho manifestato all’inizio di questa articolessa
Nel Natale del 1964 moriva lo zio prete di mia madre
In seminario era stato compagno del futuro Papa Roncalli
Nella sua casa piena di gatti avevo ricevuto il seme della vocazione
in bicicletta per i dieci chilometri di una provinciale innevata
accorse a portargli le lenzuola perché moriva su uno spoglio materasso al freddo e al gelo come il Bambino nascente
Matera 9 gennaio 2025 Basilio Gavazzeni
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Il sindaco Roberto Gualtieri ha firmato l’Ordinanza bis n
74 a seguito della pubblicazione dei nuovi dati ARPA relativi all'incendio che il 26 giugno ha interessato il terreno in via Scorticabove/via Pieve Torina
effettuato con centralina installata presso il centro abitato
ha restituito una qualità migliore dell'aria
con valori di diossina in discesa tra il 29 e 30 giugno
resi noti nel tardo pomeriggio di oggi.
Il provvedimento bis era stato disposto dopo una riunione a cui avevano partecipato il sindaco
il Direttore della protezione civile Napolitano
il Comandante dei Vigili del Fuoco Roma De Acutis e tutte le strutture interessate: la Direzione Gestione Emergenze e Grandi Eventi
Da sottolineare che i dati dell’Arpa delle prime due rilevazioni si riferivano alla zona adiacente all’incendio e non al centro abitato di San Basilio
Domenica 30 giugno è continuato il lavaggio delle strade
operato da AMA nel raggio di un chilometro dal luogo del rogo.
il Sindaco ha disposto di imporre al proprietario del terreno in cui si è propagato il rogo di eliminare tutti i rifiuti
in modo da rendere più incisiva l’operazione di pulizia finalizzata a ripristinare in tempi rapidi una corretta qualità dell’aria
Qualora lo smaltimento dei materiali non dovesse avvenire in un tempo sufficientemente veloce
l’Amministrazione provvederà ad attivare le procedure per la rimozione d’urgenza
Il TESTO INTEGRALE DELL'ORDINANZA BIS N. 74
Il terzo monitoraggio ARPA, attraverso la centralina posta nel centro abitato di San Basilio, a via Pergola presso il centro anziani, ha evidenziato una netta diminuzione dei valori di diossina e PCB. Per i dettagli, consulta il report di ARPA LAZIO
Intorno alle ore 15 di questo pomeriggio la squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Tinchi è intervenuta sulla strada provinciale 18 che collega Pisticci a San Basilio per un incidente stradale che ha coinvolto una sola vettura
rimontato dallo 0-2 il Monterotondo (Foto ©Consoli)
Si è chiuso in parità il big match della ventunesima tra Real San Basilio e Monterondo
Un punto che per il morale dei rossoblù è senza dubbio utile per il morale visto che è arrivato dopo essere stati sotto per 0-2 (Fabrizi e Tornatore a segno nel primo tempo) ma non è altrettanto per la classifica
I rossoblù non riescono infatti ad accorciare proprio sugli eretini
guadagnano sì un punto sull'ASA (battuta nell'altro posticipo dall'Urbetevere) e soprattutto vedono andare via
insieme a gialloblù il terzetto di testa.
Nuovo podio Il Casal Barriera non sbaglia in casa contro la Vis Subiaco e cala il tris con Moretti
Romani e Vasta mantenendo inalterato il vantaggio sull'Olimpus che travolge il Valle del Peschiera al Gentili con un perentorio 5-0 in cui Carvalho firma una tripletta
Ritorna dal turno di riposo e al successo il Villalba che stende per 3-1 il Soratte Capena prendendosi quindi il terzo gradino del podio sorpassando il Monterotondo.
Corsa salvezza Della vittoria dei tiburtini si avvantaggiano i "cugini" del Montecelio che fanno loro lo scontro diretto contro il Settebagni al Fiorentini per 2-0 con i gol di Ferrante ed Opre e così rimedia allo strappo della scorsa settimana riprendendo in classifica il Soratte Capena ed accorciando sul Palombara che è caduto in casa per mano del Poggio Mirteto
I biancorossi ritrovano quindi il sorriso con Manga e Mamarang in rimonta al Torlonia
fermando una formazione che non perdeva da 5 giornate
Bella iniezione di fiducia anche per il Riano di Zappa che passa in casa del Grifone con la rete del solito Sacripanti e ricuce il gap con il Cantalice
che ha pareggiato per 1-1 a Bellegra. Cronache
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bomber del Real San Basilio (Foto ©Cardini)
Mirko Forcina gioca una partita di sacrificio poi
mette a segno la rete che vale i tre punti
Queste le sue parole al termine del match contro la Gregoriana.
Un post condiviso da Gazzetta Regionale (@gazzettaregionale)
Diverse le proteste in strada contro il progetto
Sabato 26 ottobre più di 500 abitanti sono scesi in strada per protestare contro l’attuazione del progetto di black point
proposto dal Comune di Roma per modificare radicalmente le modalità di circolazione stradale tra via Nomentana e via del Casale di San Basilio
dall’incrocio con via del Casale di San Basilio fino a via Diego Fabbri dovrebbe essere attivato un senso unico in direzione Roma centro
su via Nomentana verso il GRA sarà obbligatoria la svolta a sinistra su via Fabbri – dove verrà realizzata una rotatoria con un nuovo accesso su largo Giampiero Arci – rendendo così obbligatoria l’entrata su via del Casale di San Basilio passando per via Tino Buazzelli
la protesta dei comitati non è contro la realizzazione della rotatoria tra via Nomentana e via Diego Fabbri
ma contro un cambio radicale della circolazione su via Nomentana
chi dovrà percorrere la Nomentana per andare a prendere il GRA o per proseguire verso Mentana
per i manifestanti “sarà costretto a fare un lungo giro che trasformerà il quartiere in un’enorme rotatoria”
Domenico Scarpa
del comitato Giardino Nomentano e promotore della manifestazione
ha chiarito il punto di vista dei manifestanti
che non è un atteggiamento di netta contrarietà al progetto:
“Sono sufficienti la rotatoria tra via Nomentana e via Diego Fabbri ed un’eventuale terza corsia dedicata per le svolte a sinistra tra nomentana e Casal Boccone
Non capiamo perché l’assessorato alla Mobilità non ci ascolti
che i cittadini contestano il black point così come è stato pensato
Anche i Municipi si sono detti contrari eppure il progetto procede spedito.”
Scarpa ha inoltre chiarito che “noi non siamo un Comitato del ‘No’
Per noi è corretto mettere le mani agli incroci ma non in questo modo
La deviazione dell’intero traffico in uscita da via Nomentana in direzione GRA su via Fabbri
Buazzelli e San Basilio avrebbe un impatto devastante a tutti i livelli e sulla vita delle persone che abitano il quartiere
poiché ci sarebbe il dirottamento di una quantità enorme di veicoli di una consolare su una strada secondaria di quartiere”
hanno dichiarato come secondo loro “il progetto dell’amministrazione
con il trasferimento della viabilità principale su arterie secondarie e la realizzazione di una rotatoria tra via Nomentana e via Diego Fabbri
rischi di paralizzare completamente il traffico in zone già pesantemente congestionate
A fine settembre abbiamo a tal proposito presentato una mozione urgente in Assemblea capitolina
proprio per impegnare l’amministrazione a rivedere quel progetto e trovare soluzioni alternative
Peccato sia stata bocciata dalla maggioranza
vicepresidente dell’intergruppo Forza Italia – Noi Moderati alla Regione Lazio: “Ho partecipato
insieme a cittadini ed associazioni di quartiere
alla manifestazione di protesta contro lo scellerato progetto del black point tra via Nomentana e via del casale di San Basilio
“Siamo al fianco dei comitati che hanno presentato ricorso al Tar contro il progetto
e a loro ho ribadito che presto nella commissione Giubileo del Consiglio regionale del Lazio voteremo una risoluzione in merito
con l’auspicio che un eventuale parere contrario della Commissione possa favorire lo stop al progetto“
Le proteste dei cittadini arrivano dopo che anche le istituzioni locali avevano fortemente criticato il progetto a fine maggio
arrivando alla bocciatura in aula del progetto da parte dei consiglieri del III e del IV municipio
i due territori interessati da tale progetto
Sembra di trovarci di fronte all’ennesima scelta calata dall’alto da parte dell’amministrazione centrale
che progetta scelte da attuare sui territori senza confrontarsi con le realtà politiche locali o con i cittadini che quotidianamente vivono i territori e che andranno quotidianamente a subire l’impatto di tali scelte
qualcosa di più» aveva confidato negli ultimi giorni alle persone più care
E sebbene sia difficile per noi immaginare cosa avrebbe potuto fare “di più”
quale altro contributo avrebbe potuto dare alla cultura un uomo che è stato scrittore
giornalista (collaboratore e firma prestigiosa de La Provincia)
direttore per decenni di una compagnia teatrale e
insegnante di scuola media - professione che ha fatto di lui un dono per chiunque abbia avuto la fortuna di essere suo allievo -
scomparso oggi (5 novembre 2024) a 83 anni nella sua Lezzeno
circondato dall’affetto dei suoi cari e dei tanti e fedeli amici raccolti nel tempo
fosse stato assecondato nell’ultimo desiderio avrebbe trovato il modo di fare «ancora qualcosa»: di lui erano evidenti le caratteristiche di voracità culturale
immensa erudizione e umile attaccamento al lavoro intellettuale (occupazione che richiede più pazienza e disciplina di quanto si possa pensare)
in mancanza di questo “di più” che non ha potuto realizzarsi
fondata nel 1963 nello spirito dei dilettanti della scena ma capace di elevarsi a livelli altissimi: per questa compagnia
Luoni aveva tradotto nel dialetto del lago - ma più specificamente nella parlata lezzenese
che Dante Isella definì forse la più ardua tra quelle che risuonano sul Lario - commedie di Molière
Molto recente una sua rivisitazione drammatica dell’Odissea: “El Baloss”
Ai “Misteri” cristiani aveva invece dedicato i testi “El Natal” e “La Pasqua” e non aveva certo potuto trascurare di racchiudere in un vocabolario di quel dialetto che aveva saputo trasformare in lingua universale
Senza accorgercene siamo così passati alla scrittura
che muovendosi dalle traduzioni per il teatro - in particolare dal francese - ha poi accompagnato Luoni su percorsi vertiginosi e perfino inauditi
ciò che lo rendeva inimitabile non era solo la cultura vasta e profonda
la costanza sul lavoro e la sorprendente tensione intuitiva: piuttosto
era la capacità di esercitare tutto ciò mantenendo un profilo modesto
Il suo nascondersi non riusciva però a sottrarlo all’attenzione di importanti personaggi della cultura italiana e internazionale
che ne riconoscevano l’eccezionale statura
scrittore raffinatissimo e amico fraterno (tanto da scegliere di trascorrere i suoi ultimi giorni nella sua casa)
nel 2006 volle dedicargli uno dei Ritratti d’autore pubblicati da questo giornale
«L’ultima volta che Marguerite Yourcenar venne in Italia - scrisse Ferrero -
gli amici che l’avevano invitata sul lago Maggiore si preoccuparono di avere al pranzo in suo onore Basilio Luoni
Quando fu organizzata una cena per Jean Starobinsky di passaggio a Milano
il padrone di casa ebbe cura di invitare a incontrarlo Basilio Luoni
Quando Mario Praz accettò di passare una lunga vacanza estiva sul lago d’Orta
il suo ospite si assicurò di avere per lo stesso periodo Basilio Luoni»
collaborazioni prestigiose: tutte con il tratto comune della presenza - discreta ma essenziale - di Basilio Luoni
Ferrero ricordava l’edizione delle “Mille e una notte” per i Classici Rizzoli: Piero Citati nel ruolo di traduttore aveva voluto proprio Luoni
Noi possiamo invece testimoniare di come Franca Squarciapino
alla cerimonia in ricordo del marito Ezio Frigerio
aveva insistito perché sul palcoscenico salisse anche lui: il suo intervento
venne poco dopo pubblicato in queste pagine
Il rapporto con Ezio Frigerio rimanda non solo e non tanto a una reciproca stima tra grandi artisti
ma a un duraturo e profondo rapporto di amicizia che legava una speciale cerchia di persone
al suo lago e alla Brianza: oltre a Ferrero e Frigerio
magistrato con la passione per la pittura e la scultura
autore delle incisioni che hanno accompagnato tante opere di Luoni
Chissà se i suoi lavori “parteciperanno” anche all’opera alla quale l’amico stava mettendo mano prima di morire: una raccolta completa delle sue poesie in italiano
Nello spirito di fare “ancora qualcosa” cui si accennava all’inizio
negli ultimi giorni Luoni era riuscito ad affidare al devoto nipote
il desiderio di veder incluse altre sei liriche
Ferrero citava la collaborazione con l’Almanacco Letterario Mondadori e l’articolo «entusiastico» che Testori dedicò sul Corriere della Sera allo spettacolo della Compagnia Lezzenese andato in scena nel cortile di un palazzo storico di Milano (la Compagnia aveva saputo negli anni guadagnarsi palcoscenici prestigiosi
tra cui quello del Sociale di Como); il tutto
mentre Basilio Luoni continuava la «vita di sempre»
ma anche nei viaggi per il mondo tesi a soddisfare la sua curiosità culturale: nei «musei di mezza Europa» che conosceva come le sue tasche
«sui battelli che lo portano da un’isola all’altra
da una all’altra delle zone archeologiche della Grecia di tante sue vacanze»
suggellata però dal riserbo e perfino da quello che Ferrero chiamò silenzio: «Un silenzio d’oro
Oggi che il mondo della cultura ha perduto un simile formidabile personaggio e che il lago di Como
si è fatto un poco più malinconico - a dispetto della recente popolarità social che certamente Luoni avrà considerato con un qualche sgomento - quel silenzio d’oro risuona assordante
a noi - e in particolare a noi de La Provincia con i suoi articoli per la sezione culturale e per l’inserto domenicale L’Ordine - intanto ha dato tutto
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