Mostra personale | Opening sabato 8 febbraio 2025 - h 21
Una linea più buia è il progetto espositivo di Stefano W
1969) realizzato per il Museo Ebraico di Bologna in occasione di Art City 2025
Dialogando con le sale della collezione permanente
l’artista intreccia storia personale e collettiva
partendo da uno scambio epistolare degli anni Ottanta tra il sé adolescente e Primo Levi
Levi offrì al giovane un confronto diretto sull’esperienza della deportazione
da poco scoperta attraverso la letteratura
La mostra riflette sulla trasmissione del sapere e della memoria come un processo complesso e relazionale
indagando temi profondamente umani come il pianto
il senso di colpa e l’assenza di risposte definitive agli eventi che segnano la nostra esistenza
Una linea più buia invita a riflettere sulle sfumature della memoria
con l’inquietudine del non sapere e del dover spiegare
In occasione della celebrazione del Giorno della Memoria
nell’ anniversario del giorno in cui le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz
Buja onorerà la memoria delle sue cittadine e dei suoi cittadini deportati nei campi di concentramento nazisti
con la posa di sei “pietre d’inciampo – Stolpersteine”
patrocinato e sostenuto dal Comune di Buja e promosso dalla Associazion Culturâl El Tomât APS con la determinante collaborazione di un gruppo di lavoro composto da cittadine e cittadini impegnati a vario titolo nella condivisione della iniziativa
IFSML e di altre associazioni bujesi e la partecipazione di alcune classi della scuola secondaria di primo grado
La cerimonia si svolgerà nel pomeriggio di domenica 26 gennaio 2025
quando verranno posate le pietre d’inciampo
Alle ore 14.30 saranno collocate nella piazza di Avilla tre pietre che ricordano Baldassi Eugenio
Alle 15.30 la cerimonia si sposterà a Santo Stefano
nella piazza del Municipio per la posa delle pietre dedicate a Calligaro Felicita
Calligaro Gemma e Papinutti Ascanio e si concluderà con la deposizione della corona alla lapide dei deportati bujesi deceduti nei campi di concentramento
Alle varie fasi della cerimonia del 26 gennaio interverranno i familiari eredi dei deportati
i rappresentanti delle istituzioni civili e religiose che hanno patrocinato e sostenuto il progetto e i delegati delle associazioni bujesi e friulane che lo hanno attivamente condiviso
Infine giovedì 30 gennaio alle ore 20.15 presso la Biblioteca Comunale di Buja
Angelo Floramo e sabato 8 Febbraio ore 19.15 presso la Sala Mons
Beinat di Avilla verrà presentato e distribuito il quaderno “Nomi di pietra – tra storia e memoria” che racconta
attraverso documenti in gran parte inediti
le difficili e tormentate condizioni di vita delle comunità bujesi sotto il peso della violenza fascista e dell’occupazione nazista
le drammatiche circostanze degli arresti e i percorsi tragici della deportazione
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L’incidente si è verificato a Buja la sera di martedì. L’uomo è ricoverato al Santa Maria della Misericordia
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Ben diverso era stato il tono del post di due giorni fa, dove, in sintesi, invitava il presidente ucraino Zelensky ad accettare un accordo di pace che somiglia più a una resa alla Russia, pena la sconfitta nella guerra, ricordandogli che non aveva più carte in mano.
Da Mosca, intanto, è arrivato un plauso all’ipotesi del piano di pace del tycoon, che Kiev ha respinto su tutta la linea. Tra le condizioni imposte: la cessione ufficiale della Crimea alla Russia e il divieto per l’Ucraina di entrare nella Nato. Il presidente Zelensky non si muove di un millimetro. "Siamo pronti a lavorare con gli alleati – ha detto in Sudafrica, dove si trova in visita ufficiale –. Ma sulla Crimea non possiamo cambiare idea".
Gli occhi sono ora puntati su Roma, dove domani si terranno i funerali di papa Francesco, ai quali parteciperanno (quasi) tutti i grandi della Terra. È certa la presenza del presidente Trump, che sarà osservato con freddezza da più di un suo omologo.
Mentre la diplomazia lavora per organizzare incontri tra il numero uno della Casa Bianca e altri capi di Stato, il Financial Times, citando fonti dirette, ha fatto sapere che il segretario generale della Nato, Mark Rutte, in visita per due giorni negli Stati Uniti, "utilizzerà gli incontri con i collaboratori più stretti di Trump per sostenere che un ingiusto accordo di pace, volto a placare la Russia, aumenterebbe la minaccia di Mosca per l’Europa".
Ancora più esplicita è stata l’Alto Rappresentante per la Politica Estera dell’UE, Kaja Kallas, che su X ha scritto: "Mentre afferma di cercare la pace, la Russia ha lanciato un attacco aereo mortale su Kiev. Questa non è una ricerca della pace, ma una sua presa in giro. Il vero ostacolo non è l’Ucraina, ma la Russia, i cui obiettivi bellici non sono cambiati".
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Glicine | Rivista culturale nata in Calabria nel 2020 (registrazione tribunale di Lamezia Terme 3/2020 R.S.)
Han Kang, la vincitrice dell’ultimo Premio Nobel per la Letteratura
è un’autrice sudcoreana che inizialmente potrebbe essere immaginata come una scrittrice molto lontana dal modus vivendi alla occidentale
per quanto delle due Coree quella meridionale sia occidentalizzata
e per quanto la stessa Han (in coreano Han è il cognome e precede il nome)
sicuramente avrà ricevuto un’educazione di stampo europeo
che l’autrice aveva pubblicato in lingua originaria nel 2011
possono confermare la sua vicinanza culturale a un lettore europeo
Recentemente Adelphi ha dato alle stampe un opuscoletto contenente la versione italiana del discorso di accettazione del Premio Nobel pronunciato dalla scrittrice: Nella notte più buia il linguaggio ci chiede di cosa siamo fatti
Credo che la sua lettura possa costituire una sorta di premessa all’attività della scrittrice per chi magari la conosce poco
esiste un disallineamento tra la produzione in lingua originaria e la sua trasposizione in italiano
Si dirà che i motivi possono essere parecchi e
uno di essi potrebbe essere anche la difficoltà di tradurre da una lingua ostica come il coreano
E forse non è un caso se Adelphi ha tradotto nel 2023 L’ora di greco
Non sono esperta del settore: ma forse già allora si sentiva odore di Nobel… chissà
è arrivata la traduzione italiana del suo ultimo romanzo
Ora non si ha qui l’intenzione di speculare sulle motivazioni di un Nobel piuttosto che di un altro o sulle ragioni che spingono le case editrici a tradurre un titolo piuttosto che un altro
Qui si voleva solo sottoporre una riflessione
Veniamo però alla ciccia del presente intervento: cosa sostiene Han Kang nel suo discorso
Narrando la propria storia la scrittrice asiatica offre due opportunità
è quella di introdurre l’interlocutore alla sua bio-bibliografia
La seconda cosa è far capire il filo che lega le sue storie a quelle dei lettori
si divide in un due parti: La luce e il filo e Il discorso del banchetto (il primo tradotto da Lia Iovenitti
il secondo da Milena Zemira Ciccimarra che ha anche seguito la cura editoriale dell’intero libello)
Nella prima parte l’autrice ricorda le opere che ha scritto ma inserendole
Rievoca di aver ritrovato lo scorso gennaio un libriccino di poesie scritto da lei nel 1979 all’età di nove anni
All’epoca la Corea del Sud era attraversata da scontri dovuti alla repressione militare contro coloro che si ribellavano all’autoritarismo
In vista di questi disordini – risale al 1980 il massacro di Gwangju –
la sua famiglia decise di trasferirsi a Seoul: in occasione di tale trasloco la bambina aveva riunito le sue poesie sparse in un libretto creato da lei stessa artigianalmente: otto componimenti scritti su cinque fogli di carta ruvida spillati insieme
La Han Kang di oggi annota nel suo discorso: “Tra i versi ingenui e impacciati che ci si può aspettare da una bambina di otto anni
Aveva inizio con queste due strofe: ‘Dov’è l’amore
Nel tic-toc-tac del mio cuore; Che cos’è l’amore
È il filo d’oro che unisce i nostri cuori’”
E ancora: “…sentivo che c’era un legame tra alcune delle parole usate da quella bambina di otto anni e la me stessa di oggi
Han Kang tesse questo filo che la porterà ad una nuova consapevolezza
L’autrice richiama alla memoria di aver pubblicato all’inizio della sua carriera “un volume di poesie e
Dopo cinque anni il primo romanzo: “Scrivere poesie e racconti mi piaceva – e mi piace ancora – ma il romanzo esercitava su di me un’attrattiva particolare”
l’autrice si è posta alcune domande: “È possibile per gli esseri umani
Fino a che punto possiamo sottrarci alla violenza
Cosa accade a chi per questo rifiuta di appartenere alla sua stessa specie?”
rifiutando di mangiare tutto e bere solo acqua
si avvicina più che all’integrità morale alla morte: “L’intero romanzo è
Successivamente racconta di aver composto Il vento soffia
vai (edito nel 2010 nel suo Paese e mai tradotto in Italia finora)
dove afferma di aver approfondito le domande poste nel romanzo precedente
se la condizione di essere animali porta in sé per sua natura la violenza
e se l’uomo del resto non può trasformarsi in pianta “come andare avanti?”
Oppure è possibile trovare modi di vivere più umani
Questa è la domanda che ha segnato la scrittura del romanzo L’ora di greco
La risposta è stata la seguente: sono le fragilità a rendere le persone vicine come la donna affetta da mutismo e il professore di greco che sta perdendo la vista
Portata a compimento tale istanza – scrive l’autrice – cominciò a lavorare a un nuovo testo: infatti per la Han scrivere un libro significa di volta in volta porsi nuovi quesiti fino ad esaurirli nella scrittura
E poi nuove domande e poi un nuovo romanzo con e per nuove risposte
Sempre con maggiore approfondimento: “Pensavo a un romanzo che facesse un ulteriore passo verso la luce e il calore
che accoglie finalmente la vita e il mondo”
Questa nuova scrittura trova la sua realizzazione grazie o a causa della storia con cui Han Kang decide di fare i conti nel 2014 attraverso l’elaborazione del romanzo Arriva il ragazzo
tradotto in italiano per Adelphi con il titolo di Atti umani da Adelphi nel 2017
La storia è quella del massacro avvenuto nel 1980 a Gwangju
la città natale da cui la scrittrice scappò con la famiglia
L’ho già anticipato all’inizio e la stessa autrice lo ripete nel corso del suo racconto: “Avevo nove anni quando lasciai Gwangju con la mia famiglia
Con esso quindi la ragazzina entra in contatto in modo indiretto: “E ne avevo dodici quando trovai per caso su uno scaffale della nostra libreria
il Report fotografico di Gwangju e lo lessi di nascosto dai grandi
Si trattava di un volume compilato e fatto circolare in segreto dai sopravvissuti e dai famigliari delle vittime
per testimoniare la verità a dispetto delle distorsioni della censura imposta alla stampa; conteneva foto di cittadini e studenti massacrati a colpi di manganello
baionetta e fucile durante la resistenza al regime militare che aveva orchestrato il colpo di stato
Ero troppo piccola per comprendere il significato politico delle immagini
ma quei volti sfigurati mi si incisero nella mente sotto forma di un interrogativo basilare: l’essere umano è capace di atti simili su altri esseri umani
c’era una foto che mostrava una fila interminabile di persone davanti a un ospedale
in attesa di donare il sangue per i feriti
Tanto che mi chiesi anche: gli esseri umani sono capaci di atti simili per altri esseri umani
Due domande che mi sembravano inconciliabili e contraddittorie
Nel 2014 con Atti Umani Han dunque incontra la storia anche come letterata e nel discorso fa capire di aver dedicato circa due anni a questa nuova opera
dedicandosi in particolar modo alla documentazione
sia di carattere oggettivo (“una pubblicazione che raccoglieva i resoconti di più di novecento testimoni”)
sia soggettivo (“un diario di un giovane insegnante serale…ucciso durante gli scontri che esprimeva nelle sue righe frasi come: ‘Io voglio vivere’”)
soprattutto quella condotta sulle fonti più intime come i diari
portano l’autrice ad ampliare i suoi interrogativi: come possono convivere bene e male
E ancora non più come il presente possa aiutare il passato
ma anche il contrario: “Può il passato aiutare il presente
come sempre puntuale al termine della nuova narrazione; il titolo coreano Arriva il ragazzo fa pensare al singolo gesto umano che nel romanzo risolve la questione arrivando e accendendo una candela nella palestra dove sono le salme delle vittime; Atti umani
In ogni caso registra l’autrice: “Quando alla fine del libro venne pubblicato nella primavera del 2014
mi colpì molto il dolore che i lettori confessavano di aver provato leggendolo
Non potei fare a meno di riflettere sul legame tra il mio dolore nello scriverlo e il loro nel leggerlo”
E qui torna il tema del filo di cui dicevo all’inizio: in questo volumetto la Han parla non solo di quello che lega la donna di oggi alla bambina di ieri
Per conseguire una più robusta consapevolezza degli altri scrive un nuovo romanzo: Non dico addio (nel 2021 l’edizione coreana
Il titolo è la cifra dell’amore di una madre che “dopo essere sopravvissuta al massacro
ha lottato per ritrovare almeno un frammento delle ossa di un suo caro e potergli dare sepoltura
Di fronte alla sua vita – in cui amore e sofferenza avevano ribollito sempre con pari densità e temperatura – credo che mi ponessi queste domande: quanto possiamo amare
E quanto dobbiamo amare per restare umani fino alla fine?”
che non ha ancora terminato la stesura del nuovo romanzo
tuttavia ha acquisito una nuova consapevolezza ovvero che tutte le volte in cui
scrivendo era convinta di rispondere alle domande sul perché della violenza e del dolore nel mondo
e su come fosse al contempo presente la bellezza
in realtà stesse rispondendo alla domanda che si era posta da bambina e che era scritta tra le sue poesie: “Cos’è l’amore
Dov’è l’amore?” A queste aveva del resto già risposto sempre da bambina: “per la bambina del 1979
si dà questa risposta: E il filo d’oro che unisce i nostri cuori”
Ecco allora in cosa consisteva il filo di cui si parlava all’inizio: un legame non solo tra la Han Kang adulta e la bambina
ad esempio i suoi lettori: “In quei momenti
mi rendo conto davvero che la lingua è il filo che ci unisce
un filo lungo il quale scorrono la luce e la corrente della vita
Vorrei esprimere la mia più profonda gratitudine a tutti coloro che sono collegati a me attraverso quel filo
Per quanto concerne invece la seconda parte del volume
riprende movenze e contenuti del precedente intervento
per arrivare alla medesima conclusione: il filo della lettura e della scrittura ha dato l’opportunità a Kang di incontrare se stessa e altre interiorità
di porsi domande e darsi risposte a questioni fondamentali
La risposta più importante è la seguente: “Nella notte più buia il linguaggio ci chiede di cosa siamo fatti
insiste sulla necessità di immaginare i tanti punti di vista delle persone e degli esseri viventi che abitano questo pianeta; il linguaggio ci collega gli uni agli altri
possiede inevitabilmente una sorta di calore corporeo
leggere e scrivere letteratura vuol dire opporsi a ogni atto che distrugga la vita
Desidero condividere con voi il significato di questo premio
così da opporci tutti insieme alla violenza
Leggi anche I romanzi per conoscere la letteratura coreana contemporanea
anche nel segno della motivazione dell’assegnazione di tale premio alla scrittrice coreana dovuta alla “sua intensa prosa poetica che mette a confronto i traumi storici con la fragilità della vita umana”
In tale esplicitazione riemerge il legame tra prosa e poesia da un lato e tra scrittura e persone dall’altro
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17 aprile 2025 – Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) ha raccolto la testimonianza della direttrice dell’ospedale Al Ahli Arab di Gaza
Director of Gaza hospital: “our faith tells us, aways after a dark night, there will be another shining tomorrow” | World Council of Churches
È l’ospedale colpito dai bombardamenti la scorsa domenica delle Palme ed è l’unico a gestione cristiana nella Striscia
Nonostante le devastazioni e la cronica carenza di medicinali e mezzi
esso continua ad operare con 110 tra medici
l’unità di terapia intensiva e i pochi letti rimasti
“La nostra fede ci insegna che dopo una notte buia ci sarà sempre un altro domani splendente” ha affermato Tarazi
condividendo il suo messaggio pasquale durante la Settimana Santa
La struttura da lei diretta accoglie attualmente circa 20.000 pazienti al mese
distribuiti tra ciò che resta dell’edificio principale e diverse sedi improvvisate
“A causa dell’escalation di violenza e dell’altissimo numero di feriti
siamo diventati l’ospedale principale per il trattamento dei traumi”
e purtroppo un bambino è morto: aveva bisogno di ossigeno
Le forniture umanitarie erano già scarse prima di questi ultimi attacchi – ha proseguito la direttrice
spiegando che la missione dell’ospedale continua –: Aiutiamo tutte le persone
nata a Gaza in una famiglia greco-ortodossa
sottolinea che “non esiste un luogo sicuro nella Striscia
Nonostante l’ospedale sia diventato “un luogo di tombe
la direttrice rinnova l’impegno e chiede la fine della guerra: “Per il bene dei palestinesi
per il bene dei nostri fratelli e sorelle in Israele
La cosa più importante per tutti noi è che possiamo vivere in pace e dignità.”
che possa mettere fine a questa sofferenza – ha detto ancora Tarazi –
La nostra visione per Gaza è di mantenere una testimonianza viva della presenza cristiana
“E questo è ciò che la nostra fede cristiana ci insegna: dopo ogni notte buia
Possiamo continuare la nostra missione di guarigione
Il suo appello finale è rivolto a tutte le persone di buona volontà: “Pregate per la pace a Gaza e nel mondo
E pregate perché Dio ci dia il coraggio di portare avanti questa missione”
All’indomani dell’attacco della domenica delle palme, la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), che ha sostenuto l’ospedale con il progetto “Fermiamo l’odio, aiutiamo i costruttori di pace”, ha reagito così: Domenica delle palme non può essere una domenica delle bombe
L’UCEBI condanna l’attacco all’ospedale di Gaza
Chiesa Evangelica Luterana condanna attacco all’ospedale Al-Ahli a Gaza
ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùConfindustria
«È un’ora buia»: così il Presidente di Confindustria Emanuele Orsini
commenta a caldo la notizia sui dazi che viene da oltreoceano
inaspettato e incredibile quello che arriva dagli Stati Uniti
La minaccia non è quella di un impatto solo sulle dinamiche commerciali
La verità è ben più drammatica: qui si rischia la tenuta economica e sociale di molti stati dell’Unione e dell’Unione stessa»
Per il leader degli industriali «quello che arriva dalla leadership americana è un attacco alle imprese e al lavoro europei
Il vero obiettivo è la deindustrializzazione del nostro continente
Servono “misure straordinarie per un momento straordinario»
«A rischio - prosegue il presidente di Confindustria - sono i valori fondanti delle democrazie occidentali cui ci vantiamo di appartenere: il patto sociale tra impresa e lavoro
Dobbiamo pensare seriamente -avverte -a misure straordinarie per un momento straordinario»
Alla luce delle notizie che vengono da Washington
«l’Europa deve cambiare marcia: il tempo è finito - dice ancora Orsini - i provvedimenti che sono stati annunciati oggi a Bruxelles non bastano»
«Voglio citare tre linee di azione nette: sburocratizzazione
meno norme; in seconda istanza: il Clean Industrial Deal deve essere un patto per la crescita
Stop a multe e a dazi autoimposti sulla manifattura europea
un piano industriale per la crescita economica e sociale europea»
Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici
App disponibile su:Google Play App store
si terrà l’ultimo appuntamento di «Cultural-Mente insieme»
la rassegna promossa dalla locale Università della Terza Età
specie agli anziani: come proteggersi ed affrontare le situazioni di pericolo» è il titolo dell’incontro che vedrà l’intervento del luogotenente Davide Zucchini
comandante della stazione dei carabinieri di Buja
Obiettivo dell’incontro è fornire strumenti utili a riconoscere ed evitare le truffe
una tipologia di reato in crescita e molto preoccupante
L’iniziativa gode del patrocinio del Comune di Buja
Sono queste le due parole che innervano di senso e significato la nuova realtà inaugurata domenica 27 aprile nella canonica di Comerzo
Si rinnova anche quest’anno la serie di incontri biblici organizzata da don Antonino Peresani e dalla Parrocchia di Carpacco
Giovedì 24 aprile sarà – a Nogaredo di Corno
frazione di Coseano – una giornata di autentica festa
Soprattutto sarà una giornata che si affaccia su un anno speciale che promette di essere ricco di appuntamenti e occasioni…
«la Vita Cattolica online» è un servizio di informazione quotidiana realizzato dalle redazioni giornalistiche del settimanale «la Vita Cattolica» e di «Radio Spazio»
Momenti di paura nella serata di ieri in via Tonzolano 8
dove un incendio è divampato in un’abitazione
Le fiamme si sono sviluppate intorno alle 21:19 nella cucina situata al piano scantinato
mentre un’anziana signora stava preparando la cena
Il figlio della donna ha tentato di domare il rogo prima dell’arrivo dei soccorsi
ma ha finito per inalare una quantità significativa di fumo
è stato trasportato in ospedale per accertamenti
L’incendio ha causato danni ai mobili e agli oggetti presenti nella cucina
ma non si è reso necessario evacuare l’abitazione
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per spegnere le fiamme e mettere in sicurezza l’area
Potrebbe esser stato un improvviso attacco cardiaco a non dare scampo a Francesca Callegaro
Il ferito è stato trasferito al Centro grandi ustionati di Padova
Il segretario provinciale Fiom Cgil Beuzer: "Altri due incidenti la scorsa settimana"
Dopo il grave incidente sul lavoro alle Acciaierie Venete
i sindacati proclamano 8 ore di sciopero per turno
A restare gravemente ferito da una barra incandescente a 800 gradi
è l'ultimo di una serie di infortuni sul lavoro
"Non è ancora chiaro cosa sia successo esattamente - racconta al telefono Fabio Beuzer
Quello che sappiamo è che l'operaio è stato ferito al basso ventre da una barra incandescente
Si può solo immaginare l'effetto che può fare una barra a 800 gradi sulla carne
a causa della gravità della situazione
il lavoratore è stato trasferito al Centro grandi ustionati di Padova"
L'azienda è ferma da questa mattina e una ventina di lavoratori ha organizzato un picchetto davanti ai cancelli
"È da tempo che chiediamo all'azienda maggiori tutele per la sicurezza - prosegue Beuzer -
Tutte le nostre richieste sono cadute nel vuoto
E questi sono i risultati: tre lavoratori feriti in una decina di giorni"
ci sono stati altri due infortuni con conseguenze meno gravi
"Uno dei ragazzi ha perso una falange - sottolinea il segretario -
Continueremo a protestare per la questione sicurezza
una questione su cui non abbiamo mai ricevuto risposte adeguate da parte dei vertici aziendali
Le nostre richieste non sono mai state soddisfatte
ma la sicurezza non può essere affidata solo alla fortuna
Bisogna essere consapevoli dei pericoli in cui si trovano i lavoratori
e noi continueremo a farci sentire finché non verremo ascoltati"
Incidente intorno alle 19.30 di ieri a Buja
dove il conducente di un’auto ha perso il controllo del mezzo
andando a schiantarsi prima contro un muretto e successivamente urtando un altro veicolo che sopraggiungeva in quel momento
L’impatto è stato violento e una persona è rimasta incastrata nell’abitacolo
rendendo necessario l’intervento dei vigili del fuoco di Gemona del Friuli per liberarla
Sul posto sono prontamente intervenuti anche i sanitari del 118
che hanno prestato le prime cure al ferito
Incidente mortale ieri attorno alla mezzanotte lungo la strada provinciale 49 a Buia: a perdere la vita
un uomo di 50 anni originario di Cividale ma residente a Buia
Secondo quanto per ora ricostruito dai carabinieri
intervenuti sul posto assieme ai vigili del fuoco
un’Alfa Giulietta condotta da un 23enne stava percorrendo l’Osovana in direzione Buja-Osoppo quando
è andato a sbattere contro un Citroen Berlingo guidato da Copetti
che stava uscendo da una laterale (via Casali Leoncini) immettendosi sulla provinciale in direzione Osoppo-Gemona
L’impatto è stato fatale per l’autista del furgoncino: nonostante i tentativi del 118
le lesioni riportate nell’incidente sono state troppo gravi e l’uomo è morto
Il conducente dell’Alfa Romeo è stato elitrasportato in ospedale
Che influenza possono avere sulla salute delle persone ed in particolare modo su bambini ed adolescenti
Se ne parlerà all’Ute di Buja venerdì 10 gennaio
Luca Gentini terrà una conferenza dal titolo “Inquinamento elettromagnetico : dall’elettrodomestico al 5G
Il relatore non illustrerà solo gli effetti delle onde elettromagnetiche sulla salute delle persone
ma darà anche concreti suggerimenti su come realizzare delle protezioni “fai da te”
Spiegherà inoltre in che cosa consiste la sindrome dell’elettrosensibilità
ormai riconosciuta in almeno il 10% della popolazione
fa parte del progetto dell’Ute dal titolo “Cultural-mente insieme”
del Club Unesco di Udine ed il sostegno della Prima Cassa
Un grave incidente sul lavoro si è verificato nella serata di mercoledì 2 presso lo stabilimento delle Acciaierie Venete di Buja
è stato colpito da una sbarra di acciaio fuoriuscita dalla fonderia
L’uomo è stato immediatamente soccorso da un’equipe medica e trasportato d’urgenza in codice rosso all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri per effettuare i rilievi e accertare le cause dell’accaduto
In segno di protesta per l’ennesimo episodio di infortunio sul lavoro
i sindacati hanno indetto per oggi uno sciopero di otto ore
chiedendo maggiori misure di sicurezza per i lavoratori dell’acciaieria
Le autorità competenti hanno avviato un’indagine per chiarire la dinamica di quanto accaduto e verificare eventuali responsabilità
nel suo articolo pubblicato il 27 aprile 2025 su Il Fatto Quotidiano
ci invita a riflettere e a non accettare come ineluttabile il ritorno delle logiche di guerra in Europa
Arlacchi denuncia la deriva militarista che sta travolgendo le istituzioni europee
risvegliando i fantasmi di un passato che pensavamo superato
da culla del progetto di pace nato dopo le tragedie del Novecento
rischia oggi di trasformarsi in un continente che si riempie di armi e si abbandona a una retorica apocalittica che tradisce i suoi stessi valori fondativi
Arlacchi ci ricorda che esistono strumenti di contrasto
vie giuridiche e politiche che possiamo percorrere per difendere la legalità internazionale
per ribadire che il vero coraggio non sta nel prepararsi alla guerra
Dobbiamo farci portatori di una visione alternativa
capace di opporre al riarmo la forza della diplomazia
alla spirale della tensione la cultura della pace
Non lasciamoci trascinare da chi vorrebbe farci credere che il conflitto sia inevitabile
La storia ci insegna che ogni passo verso la guerra è preceduto da un cedimento delle coscienze
Sosteniamo ogni iniziativa che contrasti il riarmo dell'Europa
Allegata a questa pagina web c'è l'articolo di Pino Arlacchi
Caro Francesco il tuo viaggio di ritorno a Casa è stato brevissimo e il Padre ti ha accolto a braccia aperte.
Avevo capito che qualcosa di importante doveva accadere
in un'importante Chiesa di Bologna la sera dell'11 aprile in una serata dedicata ai morti sul lavoro
dove si ricordavano con il Requiem di Verdi
nel mio quadro "morti bianche" esposto in Chiesa per l' occasione si scardinava la cornice e l'opera cadeva terra
Sapevo che qualche significato particolare l'aveva questa cosa "strana" mai accaduta
e proprio nella Chiesa dei Servi di Maria: raccontava la tua dipartita dalla vita terrena
Quando abbiamo saputo della tua morte stavo dipingendo un paesaggio pranico molto bello
la natura vista dal punto dell'energia invisibile che ci circonda: una natura che hai sempre cercato di proteggere denunciando la violenza su di essa di noi umani
Allora ti ho inserito nell'opera: cammini sempre più piccolo per poi andare in Cielo
curatore dell'Osservatorio di Bologna morti sul lavoro
In questi giorni abbiamo condiviso esempi concreti di coraggio civile
riflessioni profonde sulla pace e opportunità di impegno concreto
Ecco i principali fatti della settimana: ti invitiamo a scoprirli e ad approfondirli
i lavoratori portuali hanno compiuto un atto di grande coraggio
rifiutandosi di caricare componenti per i caccia F-35 destinati a Israele
Migliaia di manifestanti li hanno sostenuti
trasformando una protesta in un gesto potente di disobbedienza civile
Leggi di più qui
attivisti da tutta Europa – compresi italiani – si sono mobilitati davanti alla base di Lakenheath
per impedire il ritorno delle bombe nucleari B61-12
con la partecipazione di Extinction Rebellion e rappresentanti di diverse fedi religiose
Scopri l'iniziativa
il Movimento Federalista Europeo ci ricorda che la Resistenza non fu solo italiana
Il Manifesto di Ventotene resta ancora oggi un progetto vivo per costruire un’Europa libera
Approfondisci qui
Con l’enciclica Laudato si’ papa Francesco ha dato voce anche al pensiero ecologista
ci lascia un messaggio chiaro: il nostro compito è raccogliere e far vivere questa eredità
Leggi il ricordo
Dal 12 maggio 2025 parte un corso online promosso da World BEYOND War sulla Difesa Civile Disarmata (UCD)
Un modo concreto per conoscere e praticare strategie nonviolente di protezione delle comunità in situazioni di conflitto
Iscriviti o scopri di più qui
Fino al 27 aprile si raccolgono firme per l’appello GDAMS 2025: un invito globale a ridurre la spesa militare e a investire nella pace e nella giustizia climatica
Firma o diffondi l'appello
Una chiamata a rafforzare il diritto internazionale
Leggi l'analisi completa
NO al genocidio e NO al riarmo.Alle 17.00 è partito un corteo molto partecipato per denunciare le atrocità che continuano a Gaza: più di 51.000 vittime civili
Gli organizzatori hanno lanciato un appello
di fronte a una delle pagine più buie della storia del genere umano"
Sotto accusa anche la corsa folle al riarmo
il 2 aprile il Parlamento Europeo si è espresso a favore di una risoluzione denominata “Attuazione della politica di sicurezza e di difesa comune”
Precisiamo che si tratta di un documento che non ha effetti vincolanti ma chiarisce i posizionamenti politici del parlamento UE sull’argomento
Vediamo alcuni stralci del testo approvato dalla maggioranza
“Punto B: considerando (…) la scelta del regime russo di minare l’ordine internazionale basato su regole e l’architettura di sicurezza dell’Europa e di dichiarare guerra ai paesi europei o di cercare di destabilizzarli al fine di realizzare la sua visione imperialista del mondo
rappresentano la minaccia più grave e senza precedenti per la pace nel mondo.”
“La minaccia più grave e senza precedenti per la pace del mondo”
Non servono commenti al cospetto di questa affermazione
rimane il mistero sulla dichiarazione di guerra
quella che avrebbe fatto la Russia nei confronti dei paesi europei
A quanto pare quel criminale di Putin ci starebbe attaccando senza avvisarci pubblicamente
“Punto E: l’Ucraina deve essere dotata delle capacità militari necessarie per tutto il tempo che le servirà per riportare una vittoria militare decisiva…”
Ma se l’Ucraina ha perso la guerra, perché per “tutto il tempo che servirà“ le dovremmo inviare delle armi? Per farci cosa esattamente? Come asserisce Lucio Caracciolo: “Mandare soldati in Ucraina significa essere completamente cretini.”
“Punto O…gli Stati membri hanno convenuto di aumentare le spese destinate a una difesa migliore e più intelligente; ….avrebbero superato gli orientamenti della NATO e avrebbero destinato almeno il 2 % del loro prodotto interno lordo (PIL) alla difesa (…) un numero crescenti di esperti ritiene necessario fissare un obiettivo in materia di investimenti nel settore della difesa pari al 3 % del PIL
alla luce della minaccia diretta che la Russia rappresenta per l’UE e i suoi Stati membri”
“Un numero crescente di esperti”
Quanti siano non è ben specificato e sarebbe interessante saperlo
Mentre forse è meglio non sapere a quanto ammonti il 3% del PIL Italiano: potrebbe creare degli scompensi pensare che sarà destinato esclusivamente all’acquisto o alla produzione di armi
“Punto 11 …se da un lato stiamo rafforzando la nostra difesa
dall’altro la nostra alleanza e la nostra cooperazione con gli Stati Uniti rimangono estremamente importanti
così come il coordinamento con la NATO”
Immaginiamo una certa delusione fra chi raccontava la storia dell’emancipazione militare europea nei confronti degli USA
il legame fra Stati Uniti e UE viene chiarito nel seguente passaggio:
“Punto 181 (il parlamento europero ndr) reputa essenziale continuare a sviluppare le strette relazioni dell’UE con gli Stati Uniti
che si basano sul rispetto reciproco e sui valori condivisi della democrazia
della libertà e dello Stato di diritto
come anche su un’ampia gamma di interessi comuni o convergenti; apprezza l’impegno e il coinvolgimento degli Stati Uniti nella difesa territoriale dell’Europa
conformemente al trattato del Nord-Atlantico…chiede un ulteriore rafforzamento del dialogo UE-USA in materia di sicurezza e difsa quale importante strumento per una cooperazione transatlantica più stretta.”
In nessun modo l’UE vuole abbandonare gli USA
dunque; d’altronde condividiamo gli stessi valori: “libertà
Ma gli Stati Uniti non stanno armando uno stato terrorista e genocida come Israele
come viene interpretato il “valore condiviso” dello Stato di diritto
Netanyahu si sposta liberamente in Europa e negli USA in barba al mandato di arresto della Corte Penale Internazionale
“Punto 15: (il parlamento europeo ndr) accoglie con favore il piano “ReArm Europe”
“Accoglie con favore”: anche in questo caso pensiamo di non dover aggiungere nessun commento
“Punto 164 (…) (il parlamento europeo ndr) sottolinea che è necessaria una comprensione più ampia
delle minacce e dei rischi per la sicurezza al fine di sviluppare una comprensione condivisa e un allineamento delle percezioni delle minacce in tutta Europa e di creare una nozione globale di difesa europea
invita l’UE e i suoi Stati membri a mettere a punto programmi educativi e di sensibilizzazione
volti a migliorare le conoscenze e a facilitare i dibattiti sulla sicurezza
la difesa e l’importanza delle forze armate
e a rafforzare la resilienza e la preparazione delle società alle sfide in materia di sicurezza
consentendo nel contempo un maggiore controllo e scrutinio pubblico e democratico del settore della difesa (…)
dovranno comprendere meglio la portata di queste minacce con “programmi educativi” sulle tematiche militari
sulla guerra e “sull’importanza delle forze armate”
il cittadino consapevole risponderà
Concludiamo l’analisi della risoluzione con la vergognosa parentesi su Gaza:
“Punto 92: …condanna nuovamente
gli spregevoli attacchi terroristici perpetrati dall’organizzazione terroristica Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023 (…) ribadisce il diritto di Israele all’autodifesa (…) esprime profonda preoccupazione per l’escalation militare in Medio Oriente
che contribuisce a destabilizzare ulteriormente la regione (…) esprime inoltre profonda preoccupazione per l’azione militare in corso nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania ad opera delle forze di difesa israeliane; condanna le forze di difesa israeliane per aver aperto il fuoco contro la forza interinale delle Nazioni Unite in Libano (UNIFIL)
commettendo una grave violazione del diritto internazionale
per aver sparato contro i militari delle Nazioni Unite
del fatto che stia commettendo un genocidio ai danni della popolazione palestinese
L’escalation militare in Medio Oriente
D’altronde Israele ha il diritto all’autodifesa sancito dal diritto internazionale che a volte vale e a volte non vale
Ma chi ha votato questo surreale documento
La risoluzione è stata approvata con 399 voti a favore
Per quanto riguarda gli europarlamentari italiani hanno votato a favore Forza Italia e il Partito Democratico (con l’eccezione degli indipendenti Strada e Tarquinio)
Si sono espressi con voto contrario la Lega
riteniamo sia doveroso riportare il nome di chi ha dato la sua approvazione
semmai avessero ancora intenzione di chiedere voti in giro
il giudizio sul piano etico e umano non ammette sconti
ma non ha ricadute materiali mentre l’assoluta povertà di voti potrebbe impensierire
Le persone in questione sono: Nicola Zingaretti
Pina Picierno (ovviamente) e…Sandro Ruotolo
Nelle fonti dell’articolo è possibile trovare la lista completa degli eurodepuatati PD
Mario Pierro
Rapporto Oxfam “Diseguitalia” pubblicato in occasione dell’avvio del Forum mondiale di Davos
I risultati delle politiche sociali e del lavoro del governo Meloni: in due anni una società polarizzata dove il lavoro è più povero
Complessivamente il 5% più ricco delle famiglie è titolare del 47,7% della ricchezza nazionale
Il divario è aumentato in maniera considerevole in quattordici anni
Tra dicembre 2010 e giugno 2024 la quota delle famiglie più ricche è aumentata di oltre sette punti percentuali
Nello stesso periodo la quota detenuta dal 50% delle famiglie più povere si è contratta di quasi un punto percentuale passando dall’8,3 al 7,4%
L’andamento positivo del mercato del lavoro
non ha comportato una riduzione della povertà assoluta che è stata alimentata dall’inflazione ancora elevata e si è fatta sentire di più sulle famiglie meno abbienti
La disoccupazione ai minimi storici al 5,7% è stata ottenuta anche grazie all’aumento degli inattivi
cioè di coloro che non cercano più il lavoro
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«L’ora più buia dell’Ucraina non è più quella dell’invasione russa tre anni fa
ma arriva adesso: è stata superata in gravità dal cementarsi del rapporto privilegiato tra Trump e Putin
destinato a costringere Zelensky nell’angolo
L’incubo peggiore per Kiev è diventato realtà
La nuova amministrazione americana di fatto con le sue mosse legittima l’aggressione militare russa in nome della divisione del mondo tra i Paesi più forti (sebbene le forze armate russe abbiano dimostrato lacune enormi) e gli europei ben poco potranno fare per riequilibrare la situazione»
Quello che sta succedendo è che il presidente americano si appresta a consegnare un quarto dell'Ucraina a Putin
Lo sta facendo sulla testa di Volodymyr Zelensky
che ieri non ha nascosto l'amarezza (eufemismo) per non essere stato consultato prima della telefonata tra Washington e Mosca che ha «sbloccato» la trattativa
Lo sta facendo rimettendo addirittura in discussione l'esistenza dell'Ucraina
Non è detto che tutto sia perduto, non è vero che questi tre anni di guerra non lascino nulla al Paese aggredito e non è corretto dare tutta la colpa a Trump, che è appena tornato. Però non è utile esercitarsi nel sanewashing
nel tentativo continuo di trovare giustificazioni a quello che fa e dice
magari accettando all'improvviso da lui quello che per tre anni si è ritenuto inaccettabile da Biden e dagli europei
«Solo gli ucraini posso decidere il loro confini!»: quante volte l'abbiamo letto
la parte del mondo che finora si è ritenuta con buone ragioni migliore delle altre
adesso ha un leader che non crede nei valori occidentali
Nessun «doppio standard» (l'accusa di ipocrisia rivolta all'Occidente dai suoi critici): solo lo standard di un mondo
in cui ci si accorda tra forti a scapito dei deboli
bisogna dunque ricordarsi in ogni istante quello che è: uno che cercò di rovesciare l'esito del voto del 2020
uno che vuole «espandere» gli Stati Uniti (obiettivi già indicati: Canada
Gaza) con la stessa logica con cui la Russia punta all'Ucraina e la Cina a Taiwan
una logica tra l'imperiale e il gangsteristico
«È la fine dell’Occidente per come lo conosciamo», dice al nostro Stefano Montefiori uno dei leader più illuminati della politica europea
Sono parole che ci faranno da guida in questa epoca
Kiev e Gaza passeranno alla storia come le sue tombe
in questa newsletter: il nuovo attentato di matrice islamista in Germania
il caro bollette senza freni (o con qualche freno in arrivo)
l'elezione dei giudici costituzonali mancanti da tempo
e altre cose che vale forse la pena sapere e leggere oggi
Benvenuti alla Prima Ora di venerdì 14 febbraio
Cosa ha detto Zelensky Il presidente ucraino ha reagito alla telefonata di mercoledì tra Trump e Putin
con cui il presidente americano ha avviato ufficialmente il negoziato (quello che aveva promesso di chiudere in 24 ore appena rientrato alla Casa Bianca)
Zelensky ha detto che «non è stato simpatico» che Trump abbia dato il via ai contatti diplomatici parlando con Putin prima che con lui
Ha però definito «molto buone» le sue ultime conversazioni con la Casa Bianca
ribadendo la richiesta che Ucraina e Stati Uniti coordinino in anticipo le loro posizioni: «Come Paese indipendente non possiamo accettare qualsiasi accordo che ci riguardi
non sarà approvato».Cosa ha detto Trump Il presidente americano ha proseguito l'impressionante riabilitazione di Putin e della Russia avviata in pochi giorni dopo tre anni di ostracismo occidentale
Penso che sia stato un errore buttarla fuori»
aggiungendo di credere che Mosca sia «aperta» alla pace
dopo ripetute affermazioni deferenti sul «buon senso» dei russi e sul loro ruolo decisivo nella Seconda guerra mondiale
un punto costante della propaganda putiniana
Trump ha aggiunto che i negoziati a tre si svolgeranno in Arabia Saudita o già da venerdì a Monaco
dove inizia la Conferenza annuale sulla sicurezza
Gli ucraini però non confermano: vorrebbero definire prima una posizione comune con gli Usa
Vediamo dunque le posizioni dei soggetti chiave
è pronto a buttare migliaia di uomini nel contingente di pace che dovrebbe fare da cuscnetto tra ucraini e russi
In questo modo intende mettere un piede nella ricostruzione ucraina e costruire un canale in più nel difficile dialogo con Trump
con cui la partita si gioca sul piano degli equlibri commerciali e della sicurezza
Un mondo diviso in sfere d'influenza tra le tre superpotenze (quella della Russia sarebbe l'Europa) potrebbe stare bene alla Cina
che a quel punto potrebbe muovere su Taiwan
Europa: solo contro l'Orso È l'altra grande sconfitta
Si trova con la minaccia russa ai suoi confini
e di fatto senza più le garanzie americane
Dovrebbe farsi carico (insieme ai cinesi?) del contingente di pace
ma la sua opinione pubblica non è preparata a costi e perdite
In un modo che Raphaël Glucksmann descrive così: «Sta prendendo forma una divisione in tre blocchi
Da una parte i Paesi chiaramente filo-russi
l’Ungheria di Orbán e la Slovacchia di Fico; dall’altra i baltici
gli unici che aiutano davvero l’Ucraina e che si stanno già preparando a una nuova guerra
nei prossimi anni; e poi coloro che esitano
la Germania ma anche l’Italia e la Francia
che ripetono le formule sulla vicinanza all’Ucraina ma nel concreto fanno ben poco»
Però un'arma negoziale forte ce l'ha: i 200 miliardi di beni russi congelati nelle sue banche
l'Ucraina è davvero perduta?Risposta in una parola: no: Risposta più articolata: no per almeno un paio di motivi
Putin voleva cancellarla ma l’Ucraina continuerà a esistere
con un esercito di mezzo milione di uomini e un’attitudine all’autodifesa senza pari tra gli altri popoli del continente
Un Paese ricco di risoerse e aperto al mondo per la propria ricostruzione.Putin negava l’identità stessa dell’Ucraina e invece quell’identità è stata rafforzata
L'immane sacrificio del suo popolo è servito a questo: è nella resistenza che l’identità ucraina si è definita in modo incancellabile
Il cancelliere uscente Olaf Scholz ha detto che l'attentatore «deve essere punito e lasciare il Paese»
ha cavalcato la tragedia: «Ancora una volta
Cambiamo la politica migratoria ora!».Il voto tra 9 giorni Le elezioni del 23 febbraio sono tra le più importanti di sempre
qualsiasi gesto politico ormai si misura su questo orizzonte»
Evitiamo parole che possano dividere il campo di noi democratici
né la Cdu di Merz che pure sull’immigrazione ha rotto il tabù votando una mozione in Parlamento con l’AfD
né la Spd — ben più dura di altri partiti socialdemocratici del Sud Europa —
vuole che il tema "migranti" diventi contesa politica
si apriranno i negoziati per il prossimo governo: se sarà di nuovo Grosse Koalition (Cdu/Spd)
E ormai anche i muri in Germania sanno che si prospetta una stretta migratoria»
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Inseguimento da film ieri pomeriggio tra Buja e Cividale del Friuli
passando per l’autostrada A23 fino al casello di Udine Sud
Protagonista di questa folle fuga è stata una donna di 47 anni
cittadina straniera residente a Cividale e già in carico al Centro di salute mentale
che ha messo a repentaglio la sicurezza di chiunque si trovasse lungo il suo percorso
L’inseguimento è iniziato poco dopo le 13 a Buja
quando una pattuglia dei Carabinieri ha intimato l’alt alla conducente di un’Opel Mokka
ha deciso di forzare il posto di controllo e lanciarsi in una fuga ad alta velocità
con i Carabinieri di Buja e Faedis che si sono coordinati per inseguirla
la 47enne ha attraversato un tratto autostradale
un militare è sceso dalla sua auto di servizio
ha speronato un mezzo dei Carabinieri nel disperato tentativo di sfuggire
L’inseguimento si è complicato ulteriormente quando un’altra auto dei Carabinieri
si è scontrata con una vettura civile sulla statale 54 nei pressi di Cividale
Il folle inseguimento si è concluso nel parcheggio del Commissariato di polizia a Cividale
dove la donna ha perso il controllo della sua auto
ha provato a ripartire in retromarcia senza successo
ingerendo alcune pastiglie di una sostanza ancora da identificare e si è rifiutata di uscire
costringendo i Carabinieri a rompere un finestrino per estrarla
la donna ha aggredito verbalmente i militari e ha ferito lievemente uno di loro alla mano
Il personale sanitario è intervenuto sul posto per fornire le prime cure alla 47enne
che è stata sottoposta agli arresti domiciliari presso il Centro di salute mentale di Cividale
Per la giornata di oggi è prevista l’udienza di convalida dell’arresto
Grave incidente sul lavoro questa mattina in un’azienda agricola di Ursinins di Buja
è rimasto seriamente ferito mentre cercava di riparare un trattore fermo per un guasto
L’uomo è stato immediatamente soccorso e trasferito in elicottero all’ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine
dove è stato ricoverato con diverse fratture e altre lesioni
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri della stazione di Gemona e il personale dell’azienda sanitaria per ricostruire con esattezza la dinamica dell’accaduto
tra una Citroen Berlingo e una vettura sulla strada provinciale 49
Era al volante della suo Citroen Berlingo
si è scontrato ieri sera con un'Alfa Romeo Giulietta
L'impatto non ha dato scampo al 50enne, originario di Cividale ma residente a Gemona del Friuli
Copetti è morto sul luogo dell'incidente per le gravi ferite riportate
Inutili i tentativi di salvargli la vita da parte del personale sanitario
Profondo il cordoglio sui social per "Lele"
Tutti lo descrivono come una persona solare e affabile
il divario tra i più ricchi e i più poveri si è ampliato drammaticamente a livello globale
alimentato da politiche economiche che hanno favorito la concentrazione della ricchezza e da crisi multiple che hanno colpito in modo sproporzionato le fasce più vulnerabili della popolazione
Dalla pandemia di COVID-19 alle crisi climatiche
passando per le tensioni geopolitiche e le disparità nell’accesso a risorse essenziali come l’istruzione e la sanità
il mondo ha visto una polarizzazione sempre più accentuata
È quanto emerge da “Disuguaglianza: povertà ingiusta e ricchezza immeritata”, il nuovo rapporto di Oxfam
organizzazione impegnata nella lotta alle disuguaglianze
presentato in occasione del World Economic Forum di Davos
Nato con l’obiettivo di analizzare queste dinamiche e proporre soluzioni concrete per un futuro più equo
il documento sottolinea come l’attuale sistema economico non solo perpetui le disuguaglianze
lasciando miliardi di persone in condizioni di povertà e vulnerabilità mentre una ristretta élite accumula ricchezze senza precedenti
la ricchezza dei miliardari è aumentata di 2.000 miliardi di dollari
Questo fenomeno ha portato a un aumento del numero di miliardari
entro pochi anni avremo almeno cinque trilionari.Oltre un terzo della ricchezza dei miliardari a livello globale è di natura ereditaria
e in Italia questa quota sale addirittura al 63%
il sistema economico globale non solo favorisce l’accumulo di ricchezza estrema
ma perpetua un meccanismo di rendite di posizione
i ricavi delle cinque più grandi aziende del mondo superano il PIL di decine di nazioni e il reddito aggregato dei due miliardi di persone più povere del pianeta
Nonostante i progressi tecnologici ed economici
circa 3,5 miliardi di persone vivono ancora con meno di 6,85 dollari al giorno
Il rapporto evidenzia anche come il Sud del mondo continui a essere sfruttato dal Nord
quasi 1.000 miliardi di dollari vengono “estratti” dai paesi a basso e medio reddito
beneficiando principalmente l’1% più ricco dei paesi sviluppati.In particolare
l’Africa subsahariana rappresenta una delle regioni più colpite
con più del 60% della popolazione che vive in condizioni di estrema povertà (meno di 2,15 dollari al giorno)
registra sfide significative: nonostante una crescita economica rapida
milioni di persone continuano a vivere senza accesso a servizi essenziali come acqua potabile e istruzione
il fenomeno delle disuguaglianze è particolarmente marcato e presenta significative variazioni regionali
il divario tra Nord e Sud è evidente: nel Meridione il tasso di povertà assoluta è più del doppio rispetto a quello delle regioni settentrionali
il 10% più ricco delle famiglie deteneva oltre 8 volte la ricchezza della metà più povera della popolazione
Il 5% più ricco possiede quasi il 20% in più della ricchezza cumulativa del 90% più povero
la ricchezza netta dei miliardari italiani è aumentata di 61,1 miliardi di euro
La povertà assoluta rimane una questione critica: nel 2023
5,7 milioni di persone vivevano in condizioni di povertà assoluta
incapaci di soddisfare i bisogni essenziali
L’introduzione dell’Assegno di Inclusione ha ridotto il numero di beneficiari del 37,6% rispetto al precedente Reddito di Cittadinanza
aumentando la distanza tra famiglie bisognose e politiche di sostegno.Le politiche locali contribuiscono ulteriormente alle disuguaglianze: la distribuzione delle risorse pubbliche spesso favorisce le aree già più sviluppate
il finanziamento di servizi essenziali come la sanità e l’istruzione è nettamente inferiore al Sud rispetto al Nord
il fenomeno della precarietà lavorativa colpisce in modo sproporzionato le aree economicamente svantaggiate
con salari medi più bassi e minori opportunità di crescita professionale
Oxfam sottolinea l’importanza di una svolta nelle politiche economiche e sociali per affrontare queste sfide
Il rapporto di Oxfam lancia un chiaro segnale d’allarme: la crescente disuguaglianza economica non è solo un problema di giustizia sociale
ma anche una minaccia alla coesione e alla stabilità globale
allontanando ulteriormente l’obiettivo di un mondo più equo e inclusivo
Scarica qui il Rapporto Oxfam
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Incidente stradale nel primo pomeriggio di oggi
nei pressi dell’incrocio tra via Vidiset e l’Osovana: per motivi ancora da chiarire
un’automobilista ha perso il controllo della sua auto ed è finita prima contro la recinzione di un locale
poi nella siepe perimetrale di una palazzina
Sul posto sono intervenuti la polizia locale
i vigili del fuoco e i sanitari del 118 con ambulanza ed elicottero
La donna è stata elitrasportata in ospedale
Il giornalista leccese Francesco Buja presenta la sua opera prima edita da Il Raggio Verde e definita 'un libro dannunziano': "Le sottane di Dio"
Un volume in cui il giornalista ricrea un mondo lontano nel tempo nel quale Franco
si trova ad affrontare una sofferta ma ricercata conversione alla ricerca di se stesso
città scelte dall'autore per ambientarvi questo suo primo romanzo che sarà presentato oggi
presso il Palazzo Baronale a Monteroni.Un misto tra sensualità e tormento
tra conflitto interiore e ricerca costante del colpevole della propria inquietudine
che offre spunti di riflessione importanti per interrogarsi sul senso della vita
L'autore dialogherà con l'imprenditore Francesco Mariano Mariano
dopo i saluti istituzionali del Sindaco Mariolina Pizzuto e dell'Assessore alla Cultura
"Ogni giorno con voi pronti a riconoscere la verità ovunque essa sia
TOTEM GIORNALE è il principale portale di notizie on-line del Nord SalentoCronaca
TESTATA GIORNALISTICA ISCRITTA AL N° 22/2012 DEL REGISTRO DELLA STAMPA DEL TRIBUNALE DI LECCEDirettore Responsabile: Roberto SchipaDirettore Editoriale: Roberto SchipaRedazione: Ilaria Bracciale, Matteo Caione, Veronica Notaro
È un ottimo posto da provare vicino a Place d'Italie
Aperto con discrezione il 27 gennaio 2020 nel quartiere Tolbiac, Buja, un piccolo ristorante vegetariano dai sapori thailandesi a prima vista
si è scontrato inizialmente con un'ovvietà: ci vuole tempo per lasciare il segno a Parigi
costringendo i suoi fondatori a chiudere poco dopo l'apertura
il ristorante si è costruito una clientela fedele grazie al passaparola
Oggi Buja funziona a pieno ritmo
e per una buona ragione: qui si mangia bene
con piatti generosi e casalinghi a prezzi ragionevoli
vi sentirete a casa vostra grazie all'arredamento luminoso e semplice
Il proprietario ha progettato un ristorante zen e accogliente
Il servizio è veloce e cordiale e il menu cambia regolarmente in base ai capricci dello chef
Inizialmente aperto solo con specialità thailandesi, lo chef ha poi aggiunto i piatti che più piacciono ai suoi clienti. Il classico pad thai si affianca ora agli involtini e ai pancake vietnamiti, al pho e al tteokbokki
si può optare per un menu a pranzo a circa 14,50 euro
nem di verdure accompagnato da tagliatelle fritte o un phô vegetariano seguito da una coppa di frutta
Il menu B offre un nem con zuppa di verdure con curry verde e riso semplice
sono i nostri preferiti (eppure siamo dei mangiatori di carne)
una sorprendente combinazione di frittelle
gnocchi vegetariani e torte di riso fritte
il tutto condito con una salsa coreana al gochujang
questo piatto è adatto solo a chi sopporta il peperoncino
Una menzione speciale va allo Yam Sapparot
I piatti forti non deludono: il Bò Bún Coco
una versione cremosa del classico vietnamita
arriva in una grande ciotola di vermicelli di riso
Ci piace anche questa versione generosa e rotonda con spaghetti udon
Gli appassionati di cucina coreana apprezzeranno il Tteok-Bokki
torte di riso saltate in un'intensa salsa rossa
Anche le bevande vi faranno viaggiare: soda alla prugna o succo di ibisco
accompagnati da chips di alga nori al sesamo
mango fresco e riso glutinoso nel latte di cocco
senza dimenticare l'immancabile dessert ai tre colori
Il ristorante è aperto tutti i giorni a pranzo e a cena
Questo test è stato condotto come invito professionale
Se la vostra esperienza differisce dalla nostra
Registra la tua attività, clicca quiComunica il tuo evento, clicca qui
Lorena Leonardi - Città del Vaticano
La parabola del Buon Samaritano come traccia simbolica
mappa del cammino sinodale: è su questo snodo che suor Maria Ignazia Angelini
preparando così i partecipanti alla riflessione sulla seconda parte dell’Instrumentum laboris
Al centro della similitudine tra Buon Samaritano e Sinodo
Il vedere che è alla base della spiritualità sinodale: ‘Ubi amor ibi oculus’: dov’è amore si apre una nuova visione”
LEGGI IL TESTO INTEGRALE DELLA MEDITAZIONE DI MADRE ANGELINI DEL 7 OTTOBRE
“teologo delle relazioni” secondo la definizione dell’esegeta François Bovon
“possiamo vedere raffigurato lo stesso cammino sinodale: la via che da Gerusalemme ‘scende’ a Gerico è l’orizzonte a tutti i possibili percorsi”
spiega madre Angelini: così “il cammino sinodale
e in molte direzioni – a seconda dei continenti
si aprono visioni diverse: vedere e passar oltre
– quale sguardo potrà maturare…”
“Radicale e generativa” si rivela così la parola del Vangelo “proprio oggi
dove “guerre fratricide” travolgono in una “spirale senza remissione”
che lascia l’umano pareggiato alla terra “mezzo morto”
“Sinodalità per la missione sentiamo ripetere in questi giorni
sottolineando che la discesa da Gerusalemme a Gerico è modello di tutti i tragitti della missione
Mentre “lo sguardo che ‘scendendo’ vede la sventura sconvolge le viscere e trasforma il samaritano in prossimo” non potrà più staccarsi dal “mezzo morto” che d’improvviso gli si è parato dinanzi
dando concretezza a una dimensione “materna
Calando la parabola nell’attualità della missione – oggi “radicalmente diversa
da metodi e strategie che fino a poco fa parevano tenere” – il Vangelo invita
in questo oggi “segnato da tanta violenza manifesta o camuffata”
ad “aprire lo sguardo alla beatitudine di vedere con occhi di compassione
La religiosa benedettina legge alcune parti dell’Instrumentum laboris (“è nelle relazioni – con Cristo
nella comunità – che si trasmette la fede”) per poi ribadire che la missione è “questione di occhi e di viscere
per questo più o meno confusamente percepiamo che è importante riscoprire
della Chiesa come “luogo in cui tutti sono accolti”
Se la tentazione dell’indifferenza – “il male di una società complessa”
che “tenta in molti modi anche la chiesa sinodale” – certamente rimane “per chi è tutto preso dai propri programmi
la punta della parabola è in quel “vedere” che riconosce l’altro e intima di farsi prossimo
in una “rivelazione sconvolgente” che “converte il cuore e ridisegna il mondo”
è l’intimazione conclusiva della parabola: “Un ‘fare’ sorprendentemente semplice
capace di edificare una umanità fraterna” mediante il “prendersi cura”
l’accettazione e la rielaborazione delle differenze
Suor Angelini sintetizza: se “il samaritano della strada ‘che scende’ è per il cammino sinodale simbolo e principio in una nuova spiritualità
alternativa a ogni spiritualismo di sacrestia
così “l’uomo spirituale è colui che ‘vede’ l’altro nella fragilità estrema
si ferma nei suoi programmi” e “si fa prossimo”
Nella riflessione “sul nostro esserci – Chiesa di oggi
anch’essa ferita e ‘misericordiata’ – occorre ribaltare l’orizzonte della spiritualità
perché “lo Spirito di Dio ama dimorare nei luoghi della liminalità”
lungo i bordi della strada che da Gerusalemme scende a Gerico
Ecco che “la liturgia non sacrale dell’incontro con l’altro
appresa dal Mistero della celebrazione liturgica
è il nucleo ardente dello stile dello Spirito”
Imbevuti di relazioni fin dalle radici della nostra natura umana
conclude nella sua meditazione la benedettina
in un momento della vita “dobbiamo scegliere se fermarci o passare oltre”
“se e come ridisegnare il mondo e la cultura
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Sta per arrivare la seconda edizione della gara per eleggere il "Mastro broadar 2025"
E' tutto pronto per "Le mê e ie miôr"
l'assaggio competitivo di "broade" casalinga organizzata dal gruppo di Buja della sezione di Udine dell'Associazione nazionale alpini
L'appuntamento è per le 17 di sabato 1 febbraio nella sede Ana di Monte di Buja
quando 14 concorrenti si sfideranno per essere eletto il miglior "broadar" del 2025
Un appuntamento in cui oltre alla regina della serata
sarà protagonista la convivialità
qualche bicchiere di vino e degli "stuzzichini in compagnia"
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Quelli appena trascorsi sono stati giorni particolarmente difficili per il sindaco, Lorenzo Falchi, come per tutti i sestesi. Tra i più duri sicuramente nei suoi due mandati con la consolazione, per fortuna, che la fuoriuscita del torrente Rimaggio non ha provocato né feriti né vittime. Un disastro comunque inimmaginabile per cui anche il primo cittadino sestese, sempre in prima linea, è finito nel mirino.
"Stiamo lavorando per riaprire il sottopasso di viale Machiavelli e di piazza della Chiesa, la speranza è di riaprire almeno il primo nella giornata di oggi. Continua l’eliminazione del fango e siamo a buon punto, per l’acqua invece, a parte un condominio in zona viale Di Vittorio, non ci risultano criticità particolari".
Le persone sfollate sono tutte rientrate nelle loro abitazioni?
"No, al momento abbiamo ancora alcune persone in albergo. Stiamo facendo con i Servizi sociali una valutazione delle necessità di ciascuno e poi c’è una particolare situazione abitativa da vagliare".
Nella ripresa, in tempi brevi, dal disastro di venerdì, è stato determinante l’impegno dei volontari.
"Sì, il ringraziamento da fare è davvero grande perché c’è stata grande disponibilità anche ben coordinata e la disponibilità spontanea non ha interferito, anzi è stata assolutamente utile soprattutto sulle proprietà private".
Si interverrà sul ponte di piazza del Mercato dove è esondato il Rimaggio?
"Dobbiamo assolutamente intervenire. Domani (oggi ndr) con il Genio civile e il Consorzio di Bonifica faremo un nuovo sopralluogo nel quale prendere decisioni sulla somma urgenza sul ponte e poi capire qual è la strada migliore per intervenire rapidamente per ridurre il più possibile rischi futuri. Sono aperte tutte le ipotesi compresa quella dell’eliminazione completa del ponte".
Avete fatto una stima del possibile computo dei danni?
"Al momento non è possibile anche perché la stragrande maggioranza dei danni riguarda proprietà private. Ovviamente le attività economiche di piazza del Mercato, piazza della Chiesa e area del centro più colpita dall’esondazione hanno avuto il colpo più grosso mentre fra le abitazioni ci sono anche case di via dei Ciompi e via degli Scardassieri che hanno subito gravi conseguenze".
Che cosa ha intenzione di fare il Comune per i risarcimenti danni?
Don Paweł Rytel-Andrianik e Krzysztof Bronk – Città del Vaticano
Una targa commemorativa dedicata "all’ultimo ambasciatore della Polonia libera" presso la Santa Sede
L’insegna alla memoria di Kazimierz Papée - collocata sulla facciata di Palazzo Frascara
dove negli anni 1931-1940 vi era la rappresentanza polacca presso il Vaticano - è stata scoperta ieri
durante una cerimonia dedicata al diplomatico polacco in carica tra il 1939 e il 1958 e ancora
Tra gli interventi quello dell'arcivescovo Paul Gallagher che ha indicato l’ambasciatore polacco come un esempio per “l'ora buia della storia" che il mondo sta vivendo
Il segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali ha ricordato il particolare talento diplomatico di Papée
fu presso la Santa Sede "durante le grande sofferenza” patita dalla Polonia
devastata “dalle ambizioni dei regimi totalitari del XX secolo"
durata ben oltre il conflitto mondiale in rappresentanza del governo in esilio dopo la guerra
per poi divenire negli anni Settanta gerente dell'ambasciata con il grado di incaricato d'affari
Ricordando il drammatico destino dell'Ambasciatore Papée
monsignor Gallagher ha osservato che la sua diplomazia - impegnata anche nel salvataggio di ebrei perseguitati - può essere descritta come un atto eroico di resistenza guidato dai principi di giustizia
come dimostrano alcuni documenti vaticani recentemente resi pubblici
Gli sforzi scrupolosi dell’ambasciatore polacco nel condannare le atrocità commesse dal nazismo contro connazionali ed ebrei hanno trovato piena comprensione in Pio XII e nei suoi collaboratori della Segreteria di Stato
"Scoprendo questa targa nell'ora buia della storia - ha detto monsignor Gallagher - vogliamo dunque ricordare a noi stessi e indicare ai posteri l’esempio luminoso di un diplomatico tutto d’un pezzo
la cui professionalità e tenacia ci incoraggiano a non demordere nel paziente e faticoso compito di costruire di una pace giusta e duratura tra i popoli e le nazioni"
La targa commemorativa di Kazimierz Papée è stata svelata su iniziativa dell'Ambasciata Polacca presso la Santa Sede
Palazzo Frascara oggi è uno degli edifici appartenenti al complesso accademico della Pontificia Università Gregoriana
ha presentato in dettaglio la missione del diplomatico alla presenza
docente alla Gregoriana e presidente del Pontificio Istituto di Scienze Storiche. L'Ambasciatore Adam Kwiatkowski ha osservato che la cerimonia di ieri è stata un segno che rafforza ulteriormente i legami tra l'Ambasciata polacca e l'Università Gregoriana
in un intreccio che vede l'attuale sede diplomatica della Polonia ubicata a Palazzo Delfini
dove per tre anni visse il sant’Ignazio di Loyola
e anche san Francesco Saverio e san Pietro Favre
Un messaggio è stato inviato anche dal cardinale José Tolentino de Mendonça
prefetto Dicastero per la Cultura e l’Educazione
nel quale il porporato ha espresso la speranza che il momento dedicato ieri a Papée ne favorisca una più stretta conoscenza e che la sua figura possa diventare fonte di ispirazione nel momento storico attuale per trovare soluzioni appropriate che consentano di vivere in libertà e pace
l’arcivescovo Salvatore Pennacchio - presidente della Pontificia Accademia ecclesiastica e già nunzio Apostolico in Polonia - e anche Mary Isabel Papée
che ha donato all'ambasciata polacca presso la Santa Sede oggetti preziosi appartenuti a suo nonno
I neroverdi recuperano lo svantaggio grazie a Facca e Carniello
E sono dieci vittorie di fila per i neroverdi
Nel giro A della Promozione Fvg il Pordenone Fc espugna anche Buja vincendo per 2-1
Non è stato semplice contro la terza in classifica
Dopo lo sfortunato svantaggio avvenuto dopo l'autorete di Colombera a metà del primo tempo
la rimonta neroverde è inziata poco prima del riposo grazie al gol Facca di testa su cross di Carniello
Da assistman Carniello è riuscito nella ripresa a siglare il gol decisivo proprio su combinazione con Facca
Una rete che vale tre punti preziosi per il campionato
in attesa del derby di sabato al Bottecchia con la Spal Cordovado
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«Della figura di san Francesco d’Assisi — ha osservato il direttore musicale del San Carlo Michele Pelliccia — si tende a enfatizzare in maniera predominante la dolcezza, la mitezza e l’amore per la natura, trascurando o minimizzando gli aspetti più ardui e radicali della sua personalità e della sua scelta di vita. È proprio questa dimensione complessa che la nostra produzione intende portare in scena».
L'Osservatore Romano00120 Città del Vaticano.Tutti i diritti riservati
Tempo di Pasqua in Toscana, le tradizioni da non perdere. Rievocazioni, processioni e... carri che scoppiano
Firenze, lo scoppio del carro. Il "Brindellone" è un simbolo della Pasqua fiorentina
La processione delle Paniere a Santa Maria a Monte
La rievocazione storica della Passione di Cristo a Grassina
La benedizione del mare a Porto Santo Stefano
L'evento con la collaborazione della Fondazione Armunia e delle parrocchie del 5° vicariato
L’evento con la collaborazione della Fondazione Armunia e delle parrocchie del 5° vicariato
La passione di Gesù è andata in scena a Castiglioncello
con la processione della via Crucis nel parco del castello Pasquini
Brevi soste hanno rievocato le stazioni del dramma con le parole di David Maria Turoldo
Versi di straordinaria fede e purezza hanno dato all’evento la profondità del mistero
“Gesù che con la sua carne sofferente la dolcezza della sua parola e il suo perdono- ha commentato il regista – ha abbracciato noi tutti dalla croce sanguinante le musiche che nel tempo hanno ispirato i più grandi compositori del passato
hanno restituito sacralità alla rappresentazione
accompagnando il cammino di ascolto e meditazione dei singoli episodi della passione”
guarda il video (registrato da Shivu Giovanni)
Attraverso decine di immagini un nastro dei ricordi che si riavvolge per racchiudere un quarto di secolo in cui profonda amicizia e stima reciproca hanno fatto scrivere pagine che resteranno nella storia sportiva
Con questo intento è nato il libro “Buja & Enzo Cainero
proposto e realizzato da Roberto Bortolotti
già presidente della Ciclistica Bujese e da una vita
Un progetto dedicato a colui che ha portato il “Giro d’Italia” in Friuli-Venezia Giulia (e non solo) subito accolto dall’Amministrazione comunale di Buja che
E sarà di certo una grande emozione per tutti coloro che Enzo Cainero lo hanno conosciuto – di persona o attraverso le sue iniziative –
la stessa che ha accompagnato l’autore nella ricerca certosina di fotografie che tracciassero cronologicamente il ricordo di una persona che con Buja e i bujesi aveva instaurato un rapporto speciale: di stima
«Un omaggio – sono le sue parole – quello che riserviamo a questo straordinario esempio di friulanità
che non vuole essere solamente l’elogio per un grande organizzatore – che ha saputo con le sue tante sfide vinte scrivere la storia sportiva della nostra regione –
ma anche il ricordo di una persona che ha trascorso tanto tempo tra le nostre colline
dove aveva amici sinceri e tornava con molto piacere»
vice sindaco e soprattutto ex ciclista plurimedagliato che assieme a Flavio
nel 2005 ha fondato la squadra Jam’s Bike Team Buja (culla di numerosi campioni odierni della due ruote)
riusciva a mettere tutti d’accordo per raggiungere obiettivi che potevano
come evidenzia Paolo Urbani che ne ha raccolto l’eredità nell’organizzazione delle tappe nostrane della “corsa rosa”
anche perché capace «di coniugare l’impegno alto alla costante attenzione per lo sport locale…
capace di comprendere come dietro al grande sport ci sia quello piccolo»
vivaio di grandi campioni della bicicletta
«I più vicini in ordine di tempo – ricorda Urbani – sono Alessandro De Marchi e Milan
Due perle nate dall’impegno di altrettante associazioni alle quali Enzo è stato vicino sempre»
sottolinea il figlio Andrea Cainero – testimone fin da giovanissimo di molta parte di questi 25 anni di legame con Buja e pure con la borgata di Zeglianutto (in comune di Treppo Grande) – «che è sempre stata forte e autentica»
E sono proprio le parole e i sentimenti di chi ha conosciuto Cainero – lavorandoci a fianco
o semplicemente gustando ciò che ha saputo promuovere in Friuli-Venezia Giulia – che l’autore Bortolotti
ha saputo trasporre nelle fotografie scelte per la pubblicazione che
narra anche parte della storia delle due società locali dedite alla due ruote: Ciclistica Bujese e Jam’s Bike Team
E c’è una data in questa storia che segna “l’inizio” del grande legame della comunità di Buja con Cainero
«Nel 1997 la Ciclistica Bujese aveva organizzato ad Avilla il 13° Gran premio “Madone de salut” – racconta l’autore –; tra gli spettatori c’era anche Enzo rimasto entusiasta dell’evento
tanto da proporre di inserire nell’edizione successiva della gara il Memorial “Edoardo Cainero” in ricordo del padre»
Da quel momento le radici di un’amicizia indelebile si sono tradotte in due Campionati italiani di ciclocross (1999/2000)
la partenza da Buja del Giro del Friuli 2001
le 15 “Leggendarie” e tante altre manifestazioni sportive
E poi il passaggio di quattro Giri d’Italia (2006
e nel 2021 la festa rosa sempre per il “Rosso di Buja”
ma anche tanta solidarietà nei momenti difficili
è stato uomo di qualità umane superlative»
attraverso il volume fotografico che “narra” cronologicamente un legame indissolubile
Contaminazioni digitali – rassegna multidisciplinare che propone una programmazione di teatro
danza e performance in piccoli centri del Fvg – riprende il suo viaggio e lo fa con una programmazione di qualità e ricerca…
Robin Srl Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Ieri sera alle 19 l'illuminazione pubblica non c'era del cuore di Cremona: in piazza del Comune in via Solferino
in Largo Boccaccino per fortuna c'erano le luci degli esercizi pubblici e la parziale illuminazione della punta del Torrazzo e della facciata del Duomo altrimenti il buio sarebbe stato totale
Purtroppo non è la prima volta che succede
Già l'illuminazione a Cremona lascia alquanto a desiderare (aumentando il senso di pericolo e di insicurezza)
poi i continui guasti nelle zone di pregiofanno sorgere grandi punti interrogativi
Sappiamo che il Comune ieri ha allertato subito Citelum (che avrà la gestione dell'illuminazione per tutto il 2026) per il guasto ma anche in amministrazione c'è malumore per i continui disservizi
Infatti ieri sera era bellissimo sorseggiare un aperitivo non sapendo se era il tuo o quello del tuo vicino di tavolo
Cremonasera.it è una testata di proprietà di SILLA DATA srl
spesso l’indignazione globale si accende solo a tragedia avvenuta
Ma ciò che sta accadendo nelle celle di Bangkok dovrebbe scuotere le coscienze ben prima che sia troppo tardi
una minoranza etnica di origine turco-musulmana perseguitata in Cina
che temono un’imminente deportazione verso un destino di torture
“Potremmo essere imprigionati e potremmo anche perdere la vita
Facciamo appello urgente a tutte le organizzazioni internazionali e ai paesi che si occupano dei diritti umani affinché intervengano immediatamente per salvarci da questo tragico destino prima che sia troppo tardi”
Questo è il grido d’aiuto contenuto nella lettera firmata dai detenuti
un appello disperato rivolto al mondo intero
Il timore nasce da un precedente terribile: nel 2015 un gruppo di uiguri detenuti in Thailandia fu deportato in Cina con la stessa procedura
Molti di loro scomparvero nelle maglie della repressione cinese
I 43 uomini attualmente detenuti a Bangkok vedono davanti a sé lo stesso scenario
Secondo quanto riportato dall’Associated Press
l’8 gennaio scorso funzionari dell’immigrazione thailandese hanno presentato ai detenuti documenti di espulsione “volontaria” da firmare
La firma di quei documenti significherebbe
accettare la propria deportazione verso la Cina
Ma dietro la parola “volontaria” si cela una pressione che somiglia più a un ricatto
Già nel 2015 documenti simili furono usati per coprire operazioni di deportazione forzata
spacciandole come decisioni prese dai detenuti stessi
Le organizzazioni internazionali sono finora rimaste in gran parte silenti
che spesso si ergono a paladini dei diritti umani
Eppure il caso degli uiguri dovrebbe essere al centro dell’agenda globale
La Thailandia dal canto suo non è nuova a cedere alle pressioni di Pechino
Il governo cinese considera gli uiguri come una minaccia alla sicurezza nazionale
È chiaro che Bangkok stia cercando di bilanciare le relazioni diplomatiche con un gigante economico come la Cina
La questione degli uiguri non è solo un problema thailandese
quello della repressione sistematica della minoranza uigura nello Xinjiang
Le Nazioni Unite hanno definito le azioni cinesi come possibili crimini contro l’umanità
il mondo continua a trattare Pechino con i guanti
complici interessi economici troppo grandi per essere messi in discussione
Il caso dei 43 uiguri detenuti in Thailandia è un test cruciale per la comunità internazionale
Intervenire significa non solo salvare vite
ma anche inviare un segnale chiaro contro le deportazioni forzate e la repressione delle minoranze
Lasciare che la Thailandia proceda con queste deportazioni senza conseguenze significa legittimare una politica di oppressione globale
E quando il mondo tace di fronte a queste ingiustizie
il messaggio è chiaro: i diritti umani valgono solo quando non disturbano i giochi di potere
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Mark Campbell - foto di Michael Gillen dal Falkirk Herald
Una cena alla Paranza. Due mesi fa. È stata la prima apparizione pubblica del Taranto "anglo-americano": l'inglese Mark Campbell mostrava il suo volto in occasione di una ricca mangiata di pesce a cui erano presenti tra gli altri il sindaco Rinaldo Melucci
Saltato il closing - la cessione definitiva della maggioranza delle quote del Taranto Fc dalla famiglia Giove alla Apex Capital Global
società di diritto statunitense rappresentata dallo stesso Campbell - annunciato dal manager britannico per venerdì 13
nella giornata di lunedì 16 dicembre non sarebbero stati pagati gli stipendi ai tesserati
Taranto, approvato il bilancio. Ma è scontro
ed il condizionale viene usato a titolo precauzionale visto il clamoroso deficit comunicativo che caratterizza tutta questa vicenda
l'ennesima penalizzazione in classifica sarebbe (sarà) inevitabile
Verrebbero azzerate le già residuali speranze di evitare la retrocessione e quindi sancita la scomparsa del calcio professionistico nella città destinata ad ospitare i Giochi del Mediterraneo del 2026
Taranto umiliato: saluto amaro ad uno Iacovone triste
E ora? I sussurri sono che comunque da Apex potrebbe giungere una nuova proposta d'acquisto
I toni duri dei due comunicati distinti arrivati ieri tra mattina e primo pomeriggio da Campbell e Giove rendono la via impervia
ma soprattutto sarebbe difficile giustificare una ripresa delle trattative dopo due mesi senza precedenti nella storia
a questo punto davvero nulla può essere escluso
La versione della Apex: "Ecco cosa sta succedendo"
Taranto, ora parla Giove: «La Apex non ha mantenuto gli impegni»
Volgendo lo sguardo indietro agli ultimi incredibili due mesi, ecco la ormai celebre conferenza stampa a Palazzo di Città, l'indimenticabile bevuta collettiva di birra in centro offerta da Campbell a tifosi e passanti
le pettole e la banda musicale a Santa Cecilia di nuovo in Municipio con mr Apex
Ma soprattutto le indiscrezioni più o meno indirettamente confermate salvo essere smentite dalla realtà: il socio pachistano
la società californiana di cantieristica navale
la banca tedesca e quella spagnola: un giro del mondo per tornare al punto di partenza
Peggio: per affondare sempre più nelle sabbie mobili
Chi è "l'avvocato del diavolo" che vuole il Taranto (e scrive a Trump)
dello staff tecnico e dei tesserati: come si porranno nei confronti della società per cui lavorano
dopo il mancato pagamento degli stipendi ed in una situazione così confusa
dopo i cinque gol subiti contro il Catania ed i quattro inflitti dal Monopoli
all'orizzonte c'è già la partita con il Giugliano
si pongono dubbi sulla regolarità stessa del campionato
viste le situazioni che interessano il Taranto ed altri club
Michele Cazzarò ha annunciato sui social le proprie dimissioni da allenatore
Sassi contro il pullman del Taranto
già s'avanza qualcuno che ipotizza un nuovo Taranto destinato a ricominciare non dalla mortificante serie D nazionale
ma magari dal torneo regionale di Eccellenza
Un abisso mai toccato dal pallone a spicchi rossi e blu
Dal mondo politico intanto il capogruppo del Partito Democratico in consiglio comunale Luca Contrario chiede che l'amministrazione Melucci esponga la propria versione del caso
richiesta avanzata nei giorni scorsi anche da Francesco Battista della Lega
Palazzo di Città aveva parlato di "strumentalizzazioni"
Crisi del calcio, Melucci: "Nessuno strumentalizzi". E arriva la diffida
Pettole e pallone
Testata: BuonaseraISSN: 2531-4661 (Sito web)Registrazione: n.7/2012 Tribunale di Taranto
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017
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Presidente CdA Sparta: CLAUDIO SIGNORILEDirettore responsabile: ENZO FERRARIPresidente Comitato Editoriale: DIEGO RANA
“We shall fight on the beaches”. È questo il titolo di un famoso discorso tenuto dal Primo Ministro britannico Winston Churchill alla Camera dei Comuni nel giugno del 1940
trasposto magistralmente all’interno del lungometraggio L’ora più buia
Il film segue le vicende di Churchill (Gary Oldman) che
deve fare i conti con alcune questioni politiche estremamente delicate e importanti. Nel cast
Prima di confrontare l’impatto della vicenda nella realtà con la sua rappresentazione all’interno di L’ora più buia
si dimostrò essere il vero padre della Nazione
capace di influenzare il corso della guerra
spingendo il popolo britannico a resistere duramente contro il pericolo nazista
motivando i suoi compatrioti a continuare la lotta per sconfiggere Hitler durante la Seconda guerra mondiale
Il discorso, rappresentato accuratamente nella scena finale del pluripremiato film L’ora più buia, nel quale Gary Oldman (che ha ricevuto l’Oscar a Miglior attore protagonista proprio per questo ruolo) incarna la figura di Winston Churchill
dimostra come le politiche belliche di Churchill furono condivise o osteggiate dagli altri parlamentari (Chamberlain
tutti uomini estremamente influenti del loro periodo
Con questo discorso Churchill dovette identificare e spiegare un fallimento militare complesso
diramare un avviso per una potenziale invasione nazista della Gran Bretagna e preparare il popolo britannico al futuro
il tutto senza perdere mai di vista che l’obiettivo rimaneva comunque quello della vittoria
Nonostante nel lungometraggio L’ora più buia
il discorso che viene trasposto è pressoché simile a quello reale
che viene nel film omesso. Il Winston Churchill di Gary Oldman
pronuncia solo la prima frase del secondo paragrafo e poi l’intero terzo paragrafo con la parte più famosa del discorso. Altra differenza sostanziale è riscontrata nell’ambiente
Se nella realtà il discorso venne tenuto all’interno della Camera dei Comuni del parlamento inglese
in L’ora più buia la riproduzione dell’ambiente e dei personaggi presenti è estremamente realistica
È ormai noto che nella realtà il discorso ebbe un’importanza assoluta: Churchill impressionò amici e nemici ed immediatamente il discorso si rivelò essere storico
La ricezione del discorso è di successo anche nel film
con il supporto sia della destra che della sinistra
quindi sia del partito conservatore di Chamberlain (interpretato da Ronald Pickup) che di quello laburista di Attlee (David Schofield)
I primi a reagire furono i laburisti che si scatenarono in aula dopo la fine dell’oratoria di Churchill
lo supportò in aula così come la sua segretaria
che lo aveva aiutato a redigere il discorso stesso
che si era sempre opposto alle politiche di Churchill
ancora una volta mostrò la sua disapprovazione nei confronti dei piani militari e politici del governo
Al tempo del discorso originale non fu diffusa nessuna registrazione audio
Churchill incise una registrazione solo nel 1949
ripetendo il discorso che ormai era già conosciuto
Clementine Churchill (Kristin Scott Thomas)
che si trovava nella loro casa al 10 di Downing Street
che il re ed imperatore Giorgio VI (Ben Mendelsohn) da Buckingham Palace
ascoltarono il discorso del primo ministro alla radio.
Il discorso di Winston Churchill del giugno 1940 ha influenzato la storia e il suo andamento
portando un cambiamento sostanziale per la nazione britannica e non solo
Joe Wright ha saputo adattare perfettamente al contesto cinematografico questo discorso
mantenendo tali la sua potenza e la sua forza
permettendo anche a chi non ne aveva mai sentito parlare di venire in contatto con un pezzo di storia così importante e fondamentale
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Supplemento di critica cinematografica di Frammenti Rivista
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Scoperte archeologiche inattese nei pressi del tracciato della E78. Le indagini svelano l’esistenza di strutture murarie di epoca romana e possibili sepolture nel cuore dell’Umbria. La Sovrintendenza allerta: “Sito di interesse storico rilevante”.
Nel cuore delle colline umbre, a Buia di Citerna, la terra ha restituito due porzioni di antiche mura che, secondo i primi rilievi, apparterrebbero all’epoca romana. La scoperta è avvenuta durante i sondaggi preliminari per la realizzazione del tratto umbro della superstrada E78 – Due Mari, destinata a collegare il Tirreno e l’Adriatico.
Il ritrovamento è avvenuto in località Buia, nel comune di Citerna, in una zona collinare apparentemente priva di elementi urbanistici o archeologici evidenti. Eppure, la realtà che si cela nel sottosuolo ha riservato una sorpresa di grande rilevanza storica.
Due tratti murari sono emersi a distanza di poche decine di metri l’uno dall’altro. Il primo, lungo circa cinque metri, è stato realizzato con pietre sistemate a secco, mentre il secondo, più massiccio, è stato costruito con pietre di dimensioni maggiori unite da calcestruzzo. Questo secondo dettaglio, in particolare, ha colpito l’attenzione degli archeologi giunti sul posto.
“La tecnica costruttiva della seconda porzione di muro ricorda quella delle ville romane di famiglie patrizie”, spiega uno dei primi esperti intervenuti. “È probabile che si tratti di una dimora di rappresentanza di epoca romana, forse appartenente a una famiglia nobile della zona”.
Una supposizione avvalorata dalla qualità dei materiali, dalla posizione panoramica e dall’antica presenza di una strada romana nei pressi, già segnalata in cartografie storiche.
La scoperta è partita quasi per caso, quando tre pali di legno sono stati ritrovati durante i sondaggi per la Due Mari. Questo elemento ha spinto gli operatori a interrompere le operazioni e a chiedere l’intervento delle autorità competenti. Da lì l’intervento degli archeologi e l’inizio delle prime indagini esplorative.
Oggi l’area è sottoposta a ulteriori verifiche e delimitata in attesa di decisioni ufficiali da parte della Soprintendenza Archeologica dell’Umbria, che sta considerando l’impatto del ritrovamento sul tracciato della superstrada.
Il territorio di Citerna, situato al confine tra Umbria e Toscana, è noto per la sua importanza storica sin dall’epoca etrusca. Quella stessa zona, in particolare, è da tempo oggetto di interesse da parte degli studiosi, in quanto si ritiene fosse abitata fin dall’antichità, in continuità tra civiltà etrusca e romana.
Gli studiosi sostengono che in quest’area scorresse un’antica strada romana, forse un diverticolo secondario che collegava la via Flaminia a piccoli insediamenti e ville rurali tra l’alta valle del Tevere e l’Appennino.
La scoperta delle mura riapre il dibattito sulla diffusione e sull'organizzazione del territorio in epoca romana: la villa, se confermata, rappresenterebbe un nuovo tassello nella ricostruzione del paesaggio storico.
A rafforzare l’interesse archeologico dell’intera area è la recente individuazione di alcune sepolture di epoca romana nei pressi di Mocaiana, a pochi chilometri dai ritrovamenti di Citerna. Secondo le prime indiscrezioni, si tratterebbe di tombe a inumazione, rinvenute sempre durante lavori di movimento terra.
Queste potrebbero appartenere a un piccolo nucleo sepolcrale rurale, forse collegato alla villa scoperta a Buia. Se confermata, l’ipotesi aprirebbe nuove prospettive sullo studio delle comunità romane in area appenninica, fino ad oggi meno documentate rispetto ai grandi centri urbani.
Di fronte a questa doppia scoperta, la Sovrintendenza Archeologica dell’Umbria ha aperto una procedura di verifica di interesse culturale, finalizzata a definire il valore storico dei reperti e le possibili ricadute sulla progettazione dell’infrastruttura.
“È prematuro parlare di vincoli o di variazioni di tracciato”, hanno fatto sapere fonti interne. “Ma sicuramente siamo di fronte a un’area che merita approfondimenti”.
I tecnici stanno ora lavorando per completare le indagini geofisiche e stratigrafiche, con l’obiettivo di valutare l’estensione e la stratificazione del sito. Si attendono anche analisi radiocarboniche sui pali di legno ritrovati per una datazione più precisa.
Le scoperte potrebbero influenzare anche lo sviluppo del tracciato della E78, l’infrastruttura nota anche come “Due Mari”, pensata per collegare il porto di Grosseto sul Tirreno con quello di Fano sull'Adriatico. Il tratto umbro della strada, particolarmente atteso per migliorare i collegamenti interni, potrebbe ora essere soggetto a modifiche, proprio per evitare l’area archeologica.
Un'eventualità che solleva riflessioni importanti sul rapporto tra sviluppo e tutela del patrimonio, e che potrebbe rallentare l’iter di un’opera pubblica strategica per la viabilità regionale.
Nonostante le possibili criticità infrastrutturali, le scoperte rappresentano una grande opportunità per il territorio, che potrebbe vedere rilanciata la propria attrattività culturale e turistica grazie all’eventuale creazione di un parco archeologico diffuso, o di un’area musealizzata.
“Potremmo trovarci di fronte a una villa romana ben conservata, con mosaici, stanze di rappresentanza e forse impianti termali – ha spiegato un archeologo –. L’ideale sarebbe riuscire a coniugare tutela, valorizzazione e sviluppo sostenibile.”
I ritrovamenti avvenuti tra Citerna e Mocaiana raccontano una storia antica che riemerge inaspettatamente dalle profondità del terreno, restituendo immagini di un passato romano ricco, articolato e ancora poco conosciuto in questa porzione di Umbria.
Se le indagini confermeranno l’importanza delle strutture, potremmo trovarci davanti a una delle scoperte archeologiche più significative degli ultimi anni in Umbria, con ricadute non solo per la comunità scientifica, ma anche per il tessuto socioeconomico del territorio.
In attesa dei prossimi sviluppi, resta la meraviglia di fronte a ciò che la terra può ancora raccontare: un passato che riaffiora e si offre come memoria e insegnamento, anche in mezzo a un cantiere contemporaneo.
Quotidiano telematico. Registrato al n.12/2015 del 21 gennaio 2015 Tribunale di Roma.
"Riccardo ha perso la vita per una rotonda che non solo non è adeguatamente segnalata, ma non è neanche illuminata". Dure le parole di Luciano, il patrigno di Riccardo Ranuzzi, il 19enne di San Lazzaro che, mercoledì, poco dopo le 23 ha perso la vita, mentre era in sella alla sua Aprilia, a Villanova di Castenaso tra via del Lavoro e via dell’Industria.
di Raffaele Polo ______ Si presenta lunedì 8 luglio
nella Sala del Teatrino dell’ex Convitto Palmieri
il libro di Francesco Buja (nella foto) “Le sottane di Dio“
Riconosciamo un ‘dannunziano’ subito
la costruzione che avviene attorno a quell’uomo protagonista che è sempre circondato da donne di ogni genere che però suscitano solo l’ amara ricerca di sé stesso
sempre con lo sguardo accigliato e l’eterna sigaretta tra le labbra…
Ma allora c’è il liquore o la complicata sequela di piatti particolari e ricercati
che mettono ancor più in risalto l’insoddisfatta magrezza dello scontento e artificioso personaggio
ha comunque a che fare con l’Arte e la letteratura
riuscendo a sbarcare il lunario pur non avendo un lavoro ben definito e sempre pronto a disprezzare il denaro
Riconosciamo un ‘dannunziano’ da quel suo sciorinare vicende che lo vedono agire in prima persona
riuscendo ad impressionare l’uditorio esclusivamente femminile che lo porta in palmo di mano
ritroviamo il procedere senza tempo che è stato dei protagonisti degli scritti di Guido Da Verona
D’Ambra e dei tanti fedeli ammiratori dell’opera del Vate
vicini soprattutto al suo modo di pensare e interagire che
proprio in tempi come la nostra contemporaneità
si supera la prima sorpresa e si entra in condivisione col mondo prospettato da Buja
superando anche la non sempre facile scelta del colto e sovente ricercato fraseggiare
si ha la sorpresa di incrociare personaggi e vicende senza tempo
che sembrano venire dritti dritti dal decadentismo ma sono
perfettamente assemblati nella realtà corrente
l’autore fa muovere i suoi personaggi tra un fusciare di merletti e la moda classica dei giorni nostri
percorrendo con auto fuoriserie itinerari che ci aspetteremmo percorsi da carrozze con le tendine abbassate
E anche il mondo del giornalismo è ancora della carta stampata e i telefonini non ci sono
e neppure i computer… Ma i rapporti con le donne
sono i necessari stereotipi che avvicendano Marchese e cameriere nell’eterna passione che
E si nota lo sforzo di far progredire la storia di Franco
insoddisfatto dongiovanni protagonista di questo ‘Le sottane di Dio’ con ritmi e accenti sempre ben calibrati attorno all’idea di quel ‘superominismo’ che fu protagonista della letteratura e dello spettacolo (Cinema e teatro) più popolari negli anni Trenta
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“Prima che il tempo manchi”, ROMANZO AUTOBIOGRAFICO DI ALMA N.P. – PRESENTAZIONE A FIUMICINO GIOVEDI’ 29
“Prima che il tempo manchi”: la vita raccontata prima che si spenga La Grooveria – FiumicinoGiovedì 29 maggio 2025 – ore 19.00Conduce Sergio MingroneIntervengono: Dino Tropea e la Dott.ssa Sonia BuscemiOspite e padrona di casa: Carmela “Prima che il tempo manchi” non è un romanzo.È un nodo alla gola.Un foglio strappato alla notte.È una voce […]
ci manda il seguente comunicato ___________ Sabato 3 maggio 2025 si terrà una conferenza dal titolo “Check-up Xylella
atti Polizia Giudiziaria di Bari e rivegetazione degli ulivi”
con la partecipazione di accademici e scienziati
e del Segretariato regionale del Ministero della […]
Promuovere l’inclusione delle persone con disturbi del neurosviluppo attraverso musica
intelligenza artificiale e nuove tecnologie: è l’obiettivo del convegno “Musica
AI e Tecnologie: le infinite possibilità nei problemi del neurosviluppo”
che si terrà sabato 3 maggio 2025 a partire dalle ore 15.00 presso il Castello di Acaya (Lecce)
L’evento è organizzato dal Centro […]
(g.p.) ___________ E’ stato annunciato ieri
con alcuni post della locandina (foto sotto) su Facebook
ci sia stato un loro comunicato stampa al riguardo
Atti Polizia Giudiziaria di Bari e Rivegetazione degli ulivi”
IN RICORDO DEL DOTTOR GIUSEPPE DE DONNO / 2 – QUANDO SCRIVEVA: “Come è strana la vita che ti prende e ti lascia…”
di Giuseppe Puppo ___________ (In occasione del convegno a Lecce
qui di seguito ripubblichiamo gli articoli in cui il leccecronaca.it parlò di lui il 28 e 29 luglio 2021
subito dopo la sua morte) _____________ LA TRAGICA MORTE AL CULMINE DI UNA CRISI DI DELUSIONE E SFIDUCIA DEL DOTTOR GIUSEPPE […]
LecceCronaca.it
Il consigliere fa un resoconto sulla situazione degli impianti sportivi del capoluogo
Ma esiste un problema politico e amministrativo enorme sul versante degli impianti sportivi
Intanto veniamo dalle difficolta’ della precedente gestione
conclusasi con le dimissioni dell’allora consigliere delegato allo sport e la risposta da parte dell’Amministrazione in carica doveva essere una sola e cioe’ quella di ripristinare “l’assessorato” allo sport
con una struttura operativa definita e con dei finanziamenti certi da poter utilizzare
Questo avrebbe comportato l’essere più credibili ed autorevoli sui tavoli provinciali
Spiace invece constatare come invece si sia fatto addirittura peggio di prima
ovvero spacchettando ulteriormente la delega consiliare assegnando quella dello “sport” in generale al consigliere Franco Carfagna ed attribuendo “l’impiantistica sportiva” all’assessore Angelo Retrosi
I risultati dello svuotamento della tematica sportiva da assessorato a delega residuale l’abbiamo purtroppo riscontrato anche nella recente vicenda dello Stadio del Nuoto che ora è oggetto di chiarimenti in corso d’opera
In tre anni il Comune non è stato in grado di intercettare un solo euro dei finanziamenti ministeriali che potevano essere utilizzati
per il Campo Coni “Bruno Zauli”
la beffa è seguita al danno essendo stati superati in graduatoria nel bando Sport e periferie
da due piccoli ma intraprendenti Comuni della nostra Provincia come Esperia e Giuliano di Roma
Non è ancora partita la riqualificazione del Palazzetto Coni di piazza Martiri di Vallerotonda
Una cosa gravissima visto che sono trascorsi quasi tre anni dall’insediamento del Sindaco e della giunta
Le responsabilità politiche e amministrative sono enormi nonostante le rassicurazioni pervenute dal Sindaco nel Consiglio comunale di ieri
Sono stati letteralmente buttati a mare il rapporto e la collaborazione con la FIN
Teniamo presente che l’ente federale ha assicurato per anni autorevolezza e spessore agli eventi che si sono svolti
al quale si è scelto di… rinunciare
Grazie alla FIN quello di Frosinone era diventato il quinto polo natatorio in Italia e resta difficile immaginare per chiunque ottenere gli stessi risultati
Poi c’è il tema dell’assegnazione
con profili che dovevano essere già chiariti
l’altro illustrato in consiglio comunale dall’ex dirigente del settore
Inevitabili segnalazioni ed esposti all’Anac
Mi auguro che l’Amministrazione alla fine possa spiegare effettivamente cosa sia accaduto ed adottare determinazioni conseguenziali
Avrebbe già dovuto farlo visto che dalla segnalazione del sottoscritto sono trascorsi quasi due mesi
La struttura negli anni passati è stata un fiore all’occhiello
Ospitando perfino finali federali della Coppa di Lega di Pallavolo (2009-2010)
Ma penso anche alle manifestazioni di livello nazionale di Karate e di Judo
Penso agli eventi ed i campionati di serie A del Basket
Vero che c’è stato l’addio di diverse società
ma il punto è che le recenti Amministrazioni non hanno mai voluto investire su quella struttura
che adesso sta rischiando di diventare una Cattedrale nel deserto
Non sono mai state previste risorse in bilancio per tale struttura
Mai sono stati disposti dei lavori di manutenzione
Ecco perché questa è l’ora più buia dell’impiantistica sportiva di Frosinone
xon un futuro pieno di ombre per lo sport amatoriale e non solo del capoluogo"
Prima volta davanti ai microfoni alla vigilia di un match per Cristian Chivu
Il nuovo tecnico del Parma ha approcciato la sfida di domani sera con l’Udinese prendendo confidenza con la sala stampa del “Mutti Training Center” di Collecchio
Un “buongiorno” con stretta di mano ai giornalisti
prima di partire con la conferenza con 2’ d’anticipo sulla tabella di marcia
Chivu spazia dagli argomenti di campo alla gestione del gruppo
passando per l’analisi delle strategie dei friulani
avversari di domani sera al Bluenergy Stadium di Udine
Senza però farsi scappare nulla sulla formazione di partenza: un po’ di sana e vecchia pretattica
Un quarto d’ora circa di botta e risposta
poi in campo a dirigere l’allenamento
L’ultimo prima della rifinitura di domattina
Di seguito le dichiarazioni di mister Chivu nell’odierna conferenza stampa
VOGLIACCO C’È «La squadra sta bene
la vittoria col Bologna ci ha dato qualcosina in più a livello di fiducia
Settimana scorsa abbiamo avuto qualche problema con Vogliacco
che da due giorni è dentro e si allena con noi: è a disposizione»
SQUADRA FISICA «L’Udinese è una delle squadre più fisiche del campionato
ha cambiato anche il modulo e nelle ultime 4 partite ha ottenuto 3 vittorie e 1 pareggio: tutte le partite in Serie A sono difficili e noi siamo pronti per sistemare le problematiche che avremo durante la partita»
LA TATTICA DELL’UDINESE «Non è una squadra che ha solo palloni in verticale
il punto fisso nel tridente Thauvin-Sanchez-Lucca
ma è una squadra che ruota molto e gira tanto
Noi dovremmo mantenere il senso di responsabilità
di compattezza e di sacrificio per dare un po’ tutto
BERNABÉ «Siamo pronti ad adattarci alle problematiche che nel corso della stagione possono subentrare
Sappiamo tutti quel che Adrian può dare
ma dobbiamo pensare a quelli che abbiamo»
LA SUA PRIMA SETTIMANA «Stesso entusiasmo
cercando di capire al meglio la forza del gruppo e parlando tanto a livello collettivo e individuale e cercando di tra»
I CROSS E IL TERZO PORTIERE «Da allora a oggi hanno cambiato modulo e modo di giocare; sono in fiducia e fanno tante rotazioni
cercano di avere più palleggio per verticalizzare al momento giusto
Bisogna accettare a volte questo tipo di duelli e assumersi le responsabilità che servono per togliere la forza dell’avversario
Quello che fanno gli altri ci interessa poco (ride
per preparare la partita e dare certezze e sicurezza
ma non sono in grado di parlare del portiere dell’Udinese»
ZONA BUIA «Mi ha fatto piacere vedere i ragazzi sorridenti e felici
avevano capito l’importanza dei tre punti
Non dobbiamo mai dimenticare di essere felici
mantenere il senso di umiltà e responsabilità
dobbiamo fare gol più possibile per uscire da questa zona di buio: quando si sta al buio bisogna cercare la luce
Ci vuole più umiltà e convinzione: mi ha fatto piacere la reazione dei giocatori»
CIRCATI E LEONI «Circati l’ho visto poco (ride
non vedo l’ora di abbracciarlo e di conoscerlo
A me fa piacere allenare una delle squad5repiù giovani d’Europa
abbracciare questo progetto e trasmettere quello che serve a livello tattico ma non solo: anche quello che serve dal punto di vista nervoso per fare il salto di qualità
Per me il calcio non guarda la carta d’identità
Questo bisogna farglielo capire il più in fretta possibile»
COPPIA CENTRALE «Non è semplice
bisogna adattarsi in base alle esigenze della partita
Tanti cambiamenti possono creare confusione
Cerchiamo di dare gli stessi valori per diventare una linea difensiva più compatta
Ma bisogna trasmettere sempre che si difende in undici»
IL SORRISO DI BONNY «Tanta disponibilità ce l’ha data
Mi fa piacere averlo visto sorridere e aver segnato
So che l’ultima volta che aveva calciato un rigore l’aveva sbagliato
Quando mentalmente sei più sereno si può solo migliorare»
RIGORISTI «Gerarchie già assegnate sui rigoristi da prima della partita
Si rinnova l’appuntamento settimanale con PARMATALK
tanto pericoloso quanto poco incisivo per le sue potenzialità
La 35esima giornata di Serie A non riserva sorprese per..
Gli scatti dallo stadio “Ennio Tardini” in occasione del match valevole per la 35ª..
Dalla sala stampa del “Tardini”
le dichiarazioni a caldo del post Parma-Como (clicca qui..
Le pagelle di Parma-Como (clicca qui) oscillano tra un paio di voti discreti
Finisce dopo 7 gare consecutive il periodo di imbattibilità del Parma
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L'incendio si è sviluppato nel pomeriggio di oggi a Buja
Alle ore 16 e 20 circa di oggi la squadra dei Vigili del fuoco del distaccamento di Gemona è intervenuta a Buja per l'incendio di un trattore
Mentre il mezzo circolava sulla pubblica via l'autista ha visto del fumo uscire dal vano motore
ha arrestato il mezzo ed è sceso dalla cabina di guida allertando i soccorsi
Giunti sul posto i vigili del fuoco hanno iniziato le operazioni di spegnimento
riuscendo ad estinguere le fiamme prima che coinvolgessero tutto il trattore
Ancora in fase di accertamento le cause dell'incendio che non ha coinvolto persone e altri mezzi
ha segnalato all’assessore comunale Matteo Bongiorni
alcuni disservizi nella centralissima zona di piazza Sant’Antonino
al buio da molti mesi e con sempre meno parcheggi per i residenti
ma ora non trova più ascolto nell’assessore che non ha risolto i problemi segnalati e che mi fa rispondere al telefono che “ha cose più importanti da fare”
Diversi mesi fa ho pensato di rivolgermi all’assessore Bongiorni per presentare
alcune mie osservazioni sul centro storico in cui vivo
la disponibilità dell’assessore Bongiorni nell’ascolto delle mie osservazioni mi era sembrata subito molto propositiva
Lui stesso mi aveva assicurato che prontamente avrebbe provveduto a ripristinare ciò che non era più a regime
Avevo segnalato la mancanza di illuminazione che
Forse il tutto è iniziato con le riprese di uno sceneggiato girato nel maggio scorso che
Così i lampioni da mesi sono simili ai porta candele di una volta
A rendere ancor più buia la piazza ci sono anche i lampioni posti sulla facciata di Palazzo Landi
come spenti da mesi sono anche i fari (posti sul tetto di Palazzo Anguissola) che ben illuminavano la nostra magnifica Basilica di S
Avevo segnalato all’assessore Bongiorni anche la sporcizia che umani e cani producono nel vicolo Chiostri S
facendogli vedere che proprio all’angolo di queste due vie sono state divelte e
delle francesine poste dall’Amministrazione proprio per delimitare zone di parcheggio. Ho cercato anche di esternare all’assessore Bongiorni il malumore di tutti noi che
l’abolizione di tutti quegli spazi “parcheggio residenti” che l’Amministrazione ci sta togliendo senza tenere conto del fatto che il numero di residenti non è certo diminuito
sono stati creati 3/4 posti riservati alla Polizia Locale davanti a quello che era
nonostante il trasferimento dell’Ufficio
i posti auto della Polizia Locale sono rimasti ugualmente a loro esclusiva disposizione
Prima si poteva parcheggiare anche in via Verdi (dal lato del palazzo Landi di fronte al Teatro) e c’erano molti posti anche lungo l’intera via
Franca senza contare che alcuni dei parcheggi per invalidi probabilmente sono goduti da persone che non sempre ne hanno il diritto
mi sembra che si possa parcheggiare solo “in sosta vietata” vicino o davanti al Teatro
soprattutto nelle serate in cui ci sono spettacoli
Insomma ho cercato di presentare all’assessore qualche osservazione frutto di vita quotidiana giusto per agevolare chi avrebbe potuto risolvere questi problemi
Devo ammettere che su tutti i punti l’assessore
nell’unico incontro che ho avuto con lui
nulla è successo…e la mia iniziale soddisfazione è fortemente scemata
a chiedere un colloquio con l’assessore
Dopo aver ottenuto un iniziale nuovo appuntamento sono stato ricontattato per l’annullamento dell’incontro con questa motivazione: “L’assessore Bongiorni
lo ha valutato inutile perché ha cose più importanti a cui pensare”
È così che si risponde ad un cittadino che
prova a far capire le reali necessità della collettività
Possiamo noi cittadini sentirci dire riguardo ad una zona centralissima della città che rimane praticamente buia da mesi “l’assessore Bongiorni ha cose più importanti da fare?”
Nessuno in pratica ha più voluto ricevermi ne aggiornarmi su quanto segnalato
Sono un cittadino qualunque e di certo non ho la pretesa né tanto meno la presunzione di essere inserito nell’agenda delle “cose importanti” dell’assessore Bongiorni
rispecchiando quelle di molti altri cittadini del centro storico
meritino di essere ascoltate e considerate soprattutto da un assessore che è pagato con i soldi di noi contribuenti»