Due arresti per droga nelle ultime 24 ore tra Napoli e provincia La polizia ha fermato un 47enne di Caivano e un 17enne tunisino entrambi sorpresi in flagranza durante lo spaccio Il primo è stato bloccato ad Afragola dagli agenti del commissariato locale in via Cuoco I poliziotti lo hanno visto cedere una dose a un cliente in cambio di una banconota è stato fermato: addosso aveva 8 dosi di hashish per un totale di circa 20 grammi e 55 euro in contanti ritenuti provento dell’attività illecita Il secondo intervento è avvenuto in piazza San Francesco di Paola dove gli agenti dell’Ufficio prevenzione generale hanno visto il 17enne cedere droga a un passante il giovane ha tentato la fuga ma è stato bloccato: in tasca aveva 8 dosi di hashish per circa 17 grammi e 30 euro in contanti i piccoli rappresentanti del Consiglio delle bambine e dei bambini di Caivano avevano espresso il desiderio di visitare Roma e conoscere da vicino le sedi del “Governo” il Ministro Zangrillo ha accolto la delegazione a Palazzo Madama accompagnandola poi nella visita a Palazzo Vidoni Caffarelli dove ha sede il Dipartimento della Funzione Pubblica Gli alunni di Caivano hanno così potuto conoscere da vicino i luoghi del Governo e gli uffici del Dipartimento che supportano le pubbliche amministrazioni per offrire servizi efficienti ai cittadini L’iniziativa del Consiglio delle bambine e dei bambini che si inserisce nell’ambito del Progetto Caivano realizzato dal Dipartimento della Funzione pubblica con il supporto di Formez ha l’obiettivo di avvicinare i bambini del territorio alle istituzioni promuovendo valori come legalità e appartenenza alla comunità SEDE LEGALE E AMMINISTRATIVA Viale Marx 15 - 00137 RomaTel. 0684891P.IVA 06416011002 – C.F. 80048080636www.formez.itPEC: protocollo@pec.formez.it mercati: il quotidiano delle imprese campane Email: redazione@ildenaro.it Copyright © 2015-2025 - Denaro Progetti Srl | P.Iva 07183740633 i piccoli rappresentanti del Consiglio delle bambine e dei bambini di Caivano avevano espresso nell’ultima seduta del Consiglio il desiderio di visitare Roma e conoscere le sedi del “Governo” il Ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo ha accolto la richiesta dei bambini delle IV e V elementare dei quattro istituti comprensivi del Comune di Caivano eletti a membri del parlamentino della città partenopea per una giornata “romana” quello del Consiglio delle bambine e dei bambini che vuole avvicinare i giovanissimi del territorio alle istituzioni per coltivare e ispirare senso di appartenenza e legalità e tracciare un percorso di regole e convivenza civica per i potenziali amministratori del futuro il Ministro Zangrillo ha accolto a Palazzo Madama gli alunni in visita nelle sale e nei luoghi custodi della nostra democrazia la dimora del ‘500 voluta dalla famiglia Caffarelli che oggi è sede del Dipartimento della Funzione pubblica La visita è stata anche l’occasione per far conoscere ai piccoli alunni l’attività del ministro nelle sue funzioni di Governo e degli uffici del Dipartimento che supportano le Pubbliche amministrazioni per offrire servizi efficienti i cittadini di domani hanno visitato i luoghi simbolo dei nostri valori democratici e raccontato sogni progetti e proposte per il futuro del loro territorio Il giro si è concluso nell’ufficio del Ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo che ha ringraziato i bambini per la visita sottolineando “l’importanza di occasioni come quella di oggi che offrono l’opportunità di diffondere i valori della democrazia e di far conoscere il processo e la responsabilità che porta ad assumere decisioni che saranno al servizio di tutti i cittadini le scuole accessibili per tutti e un sistema pubblico capace di eliminare ogni disuguaglianza È dalle scuole che bisogna partire per insegnare ai cittadini di domani il rispetto delle regole e l’amore per la propria comunità hanno già potuto sperimentare ed imparare la necessità di sapersi confrontare per avanzare proposte in grado di migliorare il loro territorio e la loro comunità Per questo sono felice che oggi abbiano avuto l’opportunità di visitare i luoghi di governo e di partecipazione alla vita della collettività.” Il Capo Dipartimento della Funzione pubblica Paolo Vicchiarello ha affiancato il ministro durante tutta la visita raccontando le attività del Dipartimento che permettono alle amministrazioni centrali e locali di costruire città con servizi sempre migliori in cui vivere nel quadro più ampio degli interventi messi in campo dal Dipartimento della Funzione pubblica per garantire ai cittadini e alle imprese una amministrazione trasparente ed efficiente Dal reclutamento di nuove figure professionali - le ultime assunte in soli 60 giorni - fino alla riqualificazione di aree pubbliche da restituire al territorio con spazi sicuri di socialità e aggregazione Ufficio Stampa Redazione web del Dipartimento protocollo_dfp@mailbox.governo.it Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti.Puoi liberamente prestare accedendo al pannello delle preferenze cookie raggiungibile dal footer.Per saperne di più consulta le note legali I carabinieri smantellano una nuova piazza di spaccio prima dell'apertura I tre arrestati non sono residenti in zona sequestri di droga e videosorveglianza hi-tech Nuovo tentativo di rilancio per il traffico di droga nel Parco Verde ma l’intervento tempestivo dei carabinieri ha stroncato tutto sul nascere Una piazza di spaccio in fase di allestimento è stata smantellata prima ancora che entrasse in attività gli uomini della compagnia locale dell’Arma che hanno fatto irruzione all’interno di un appartamento destinato a diventare un “drug shop” altamente sorvegliato tre uomini erano già all’opera con il confezionamento di varie sostanze stupefacenti in un locale dotato di cinque telecamere ad altissima risoluzione (8K) installate per monitorare i movimenti esterni e sfuggire ai controlli tutti già noti alle forze dell’ordine e residenti fuori Caivano Durante la perquisizione sono stati sequestrati 29 grammi di crack 172 euro in contanti (presumibile provento dell’attività illecita) un televisore e l’intero impianto di videosorveglianza Gli arrestati sono stati condotti in carcere Servizi giornalistici video e testuali 24 ore su 24 dall'Agro Nocerino Sarnese Valle dell'Orco e Valle Metelliana e Salerno Nord Impara come descrivere lo scopo dell'immagine (si apre in una nuova scheda) Lascia vuoto se l'immagine è puramente decorativa Segnali di ripresa per le piazze di spaccio del parco Verde di Caivano Un timido rilancio al traffico di stupefacenti nell’area già demolito sul nascere dalla presenza asfissiante dei carabinieri diverse sostanze ancora da tagliare e confezionare 5 telecamere in 8K per monitorare il territorio e sfuggire ai Carabinieri Un equipaggiamento di tutto rispetto per ripartire in quella che un tempo era la piazza di spaccio più movimentata d’Europa I militari della compagnia locale hanno fatto irruzione prima che i tre pusher potessero fuggire 172 euro in contante ritenuto provento illecito IOVINELLA GENNARO  NATO A VILLARICCA IL 3.5.1977 DIVENTA FAN DI TERRANOSTRA NEWS SU FACEBOOK The valid characters are defined in RFC 7230 and RFC 3986 Description The server cannot or will not process the request due to something that is perceived to be a client error (e.g. Note The full stack trace of the root cause is available in the server logs Altri 3 milioni e 200mila euro sono stati destinati alla costruzione dell’aula magna 20 gennaio 2025 (Angelo Mastrandrea/Il Post) Il 20 dicembre il nuovo polo universitario è stato inaugurato dalla ministra dell’Università Anna Maria Bernini. «L’università, con la sua missione di riqualificazione e crescita sociale, oggi si fa ponte verso un domani più giusto, più forte e pieno di opportunità per tutti», ha detto Dal 7 gennaio l’università Luigi Vanvitelli ha trasferito a Caivano un corso di infermieristica davanti alla struttura non c’è un’insegna che indichi la presenza del polo universitario e il parcheggio è deserto si arriva in un giardino arredato con alcuni tavolini su cui affacciano quattro aule ma non ci sono studenti: ci sono solo bambini di una scuola primaria che stanno seguendo una lezione trasferiti lì perché il loro istituto è stato chiuso per problemi igienici E in generale le iniziative del governo per risolvere il degrado sociale della città con molti sforzi anche economici e attraverso un cosiddetto “modello Caivano” sembrano in realtà disconnesse dal Parco Verde che è la zona dove in teoria ci sarebbe più bisogno di interventi le associazioni di Caivano sono state escluse dal nuovo centro sportivo nel Parco Verde tutti i negozi sono chiusi e la dispersione scolastica è ancora altissima Ciciliano è un dirigente medico della polizia ed è anche capo dipartimento della Protezione Civile Fu nominato a ottobre del 2023 dal governo Meloni per l’emergenza a Caivano diventata tale dopo un caso di ripetuti stupri di gruppo ai danni di due ragazzine di 10 e 12 anni per i quali sono stati condannati alcuni minorenni e due maggiorenni A settembre il governo inviò centinaia di carabinieri militari e poliziotti a presidiare il Parco Verde un quartiere di case popolari costruite per gli sfollati del terremoto del 1980 dal centro di Napoli considerato la principale piazza di spaccio di droghe in Campania Il Consiglio dei ministri sciolse il comune per mafia e approvò un decreto che prevedeva misure repressive contro le cosiddette «baby gang»: le pene per alcuni reati sono state aumentate per i ragazzi tra i 14 anni e i 18 anni sono stati introdotti fogli di via e “Daspo urbano” cioè un ordine di allontanamento fino ad allora utilizzato solo per impedire agli ultras delle squadre di calcio violenti di andare allo stadio Per i genitori dei ragazzi che non vanno a scuola Fu infine approvato un piano straordinario di investimenti che è stato utilizzato per mettere un sistema di videosorveglianza nelle strade costato 100mila euro per assumere vigili urbani e assistenti sociali per costruire l’università e un teatro e per ristrutturare un centro sportivo abbandonato Da allora Caivano è diventata una meta ricorrente per diversi esponenti del governo il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida accusato di aver fatto fermare un Frecciarossa in ritardo a Ciampino per scendere e prendere un’auto di servizio disse che non voleva arrivare tardi a un incontro a Caivano Ora il governo vuole esportare questo «modello» ad altre sette periferie cittadine italiane ritenute «difficili»: a dicembre ha stanziato 18o milioni per Rozzano in provincia di Milano San Ferdinando in provincia di Reggio Calabria San Cristoforo a Catania e Borgo Nuovo a Palermo la dirigente scolastica Eugenia Carfora reagisce con una smorfia di scetticismo Canfora è molto conosciuta nel Parco Verde perché quando dirigeva l’istituto comprensivo ogni mattina andava a bussare alle case degli studenti che non si presentavano in aula: «La metà dei ragazzi non finiva la prima media per questo cercavo di andare a parlare con loro e con i genitori per convincerli a mandarli a scuola» «Spesso i ragazzini andavano a lavorare per aiutare la famiglia» La dirigente scolastica Eugenia Carfora nel suo ufficio all’istituto tecnico Morano del Parco Verde a Caivano Nel 2013 Carfora è passata a dirigere le due scuole superiori del quartiere, un istituto tecnico e un alberghiero, aperto in un ex centro commerciale che «aveva un bar abusivo al primo piano». È riuscita a sistemare entrambe le scuole, utilizzando per l’istituto tecnico 276mila euro di finanziamenti del PNRR finanziato con fondi europei e andando a «fare la questua» per l’alberghiero negli istituti scolastici di tutta Italia sono state utilizzate anche in maniera creativa Mostra con orgoglio gli spazi rimessi a nuovo un giardino dove i ragazzi curano un agrumeto e una serra con alcune coltivazioni idroponiche Ogni giorno Canfora fa la spola tra le due scuole attraversando con passo veloce gli spazi comuni di alcuni palazzi di edilizia popolare malmessi Racconta che in 10 anni hanno tentato più volte di intimidirla o di ostacolarla «Per un periodo sono stata costretta a passare tra le gabbie in cui tenevano i pitbull» i boss locali non hanno mai accettato gli sforzi per far studiare i ragazzi e portarli fuori dal quartiere la dispersione scolastica qui dentro era del 41 per cento Il problema è che su 750 iscritti ai due istituti «solo l’8 per cento viene dal Parco Verde purtroppo in questo quartiere i ragazzi non proseguono gli studi» non è stata fatta per i giovani del Parco Verde L’agrumeto nel giardino dell’istituto tecnico Morano a Caivano «Abbiamo puntato a costruire delle strutture che possano portare a Caivano persone che non vivono in questo territorio la nostra idea è di creare movimento attorno all’università» dice l’ufficio stampa del commissario Ciciliano con gli impianti di videosorveglianza e l’illuminazione pubblica ma anche sulla riqualificazione di edifici a fini sociali» A poche centinaia di metri dal Parco Verde l’Esercito ha demolito il teatro Caivano Arte che dal 1998 aveva ospitato Toni Servillo e Lina Sastri l’Accademia del San Carlo di Napoli e i ballerini del Bolshoi di Mosca Al suo posto sarà costruito un auditorium da 500 posti che costerà poco meno di un milione e 200mila euro Carini tiene corsi di boxe per 130 tra ragazzi e ragazze provenienti da Caivano e dai comuni vicini Il centro sportivo è stato finanziato con 13 milioni di euro, è stato progettato da Sport e Salute una società del ministero dell’Economia e i lavori sono stati affidati al Genio dell’Esercito che in appena cinque mesi ha rifatto tutta l’area Il 28 maggio del 2024 il nuovo impianto è stato inaugurato da Meloni «Faremo di Caivano un modello che esporteremo alle altre Caivano d’Italia» La gestione del centro è in condivisione tra Sport e Salute e le Fiamme Oro A Caivano molti considerano questa scelta come l’ennesimo “commissariamento” delle istituzioni politiche e sociali cittadine Salvatore Papa è responsabile del “Polo Millegiorni” uno spazio educativo per i bambini fino a 6 anni che l’associazione Save the Children ha aperto nel Parco Verde l’Esercito e la polizia a gestire tutto» ma cosa accadrà quando torneremo alla normalità?» anzi le strutture non possono essere utilizzate neppure dalle associazioni di Caivano ma alla fine solo in 57 hanno mandato i figli al campo estivo Il comune di Caivano ha anche pagato l’iscrizione ai corsi di 130 bambini provenienti da famiglie con un reddito basso Un parchetto per bambini abbandonato nel Parco Verde 20 gennaio 2025 (Angelo Mastrandrea/il Post) I ragazzi del quartiere non vanno ai giardini di fronte presidente dell’associazione “Un’infanzia da vivere” Mazza gestiva per conto di un boss 16 piazze di spaccio tra il Parco Verde i palazzi popolari costruiti negli anni Settanta e il rione “Bronx” un complesso di palazzi dell’Agenzia campania per l’edilizia residenziale (ACER) in carcere studiò e quando uscì divenne un attivista per i minori «Mi impegno per evitare che i ragazzi del quartiere finiscano come me» «Da un anno qui c’è solo repressione Secondo lui «le condizioni economiche e di vita degli abitanti nell’ultimo anno sono peggiorate» L’esempio più visibile sono i negozi: su 36 attività commerciali Un campo di calcetto gestito dall’associazione Un’infanzia per vivere al Parco Verde Delle 16 piazze di spaccio che Mazza definisce «storiche» non ce n’è più nessuna. In pochi mesi ci sono state quattro inchieste contro la camorra nel quartiere. Nell’ultima, il primo ottobre, sono state arrestate 50 persone affiliate a un clan che gestiva un giro d’affari da 500mila euro al mese. Intanto le porte d’ingresso e le finestre degli appartamenti sgomberati sono state murate per evitare che fossero rioccupati. Nel quartiere ci sono state manifestazioni di protesta e gli sfrattati hanno dormito in strada e mantenuto un presidio fisso nel quartiere. Poi una decina di famiglie ha trovato una sistemazione da loro familiari negli stessi palazzi da cui erano state sgomberate e le altre hanno cercato casa altrove. Non soprattutto a 27, come vogliono le leggende sulla musica Un'idea che funziona: usare le api come deterrente per proteggere i raccolti dagli elefanti, al posto di costosi recinti elettrificati o dei cacciatori 16 libri su morti che ritornano: zombie, principesse avvelenate, eroici pirati e rockstar immortali La qualità dell'aria è migliorata, e si sente, ma nelle acque e nei terreni circostanti le cose sono peggiorate Il sindacato interno dice che sono stati inseriti troppi dipendenti poco competenti e senza concorso Riccardo Claris è stato accoltellato durante una rissa nata da una lite sul calcio: è stato arrestato un tifoso dell'Inter Ha riaperto tra molte proteste da poco più di un mese è c’è già stata una rivolta, su cui però non vengono date informazioni Chi SiamoPrivacyGestisci le preferenzeCondizioni d'usoPubblicitàIl Post è una testata registrata presso il Tribunale di Milano 419 del 28 settembre 2009 - ISSN 2610-9980 a Caivano si terrà il convegno “Riforma disabilità e Progetto di vita” organizzato dal Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli. All’incontro in programma al Teatro Burlesque in via Sant’Arcangelo 24 capo Dipartimento della Protezione Civile e commissario straordinario di governo per le periferie. Due le tavole rotonde previste: “La sperimentazione della riforma” e “Associazioni e territorio”. L’incontro si chiuderà con un momento musicale a cura dei laboratori per i ragazzi con disabilità nell’ambito del progetto “Lo spazio dei talenti” inaugurato lo scorso luglio e finanziato dal governo Come inviare segnalazioni Dichiarazione di accessibilitàInvia un feedback sull'accessibilità di questo sito Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti.Puoi liberamente prestare, rifiutare o revocare il tuo consenso, in qualsiasi momento, accedendo al pannello delle preferenze cookie, raggiungibile dal footer.Per saperne di più consulta le note legali. I discorsi di Papa Francesco alla Associazione Internazionale di Diritto Penale (2014 e 2019)Redazione Giurisprudenza PenalePer qualsiasi informazione: redazione@giurisprudenzapenale.com © 2013 - 2023 Giurisprudenza Penale è una rivista giuridica registrata presso il Tribunale di Milano (autorizzazione n 58 del 18 febbraio 2016) con codice ISSN 2499-846X Guido Stampanoni BassiDirettore responsabile: Avv Mail: redazione@giurisprudenzapenale.com Designed by WebePc Assistenza WordPress Pubblichiamo, di seguito, il testo del comunicato stampa: Periferia resistente La Wbo Italcables festeggia dieci anni come cooperativa L’azienda che produce cavi d’acciaio era fallita ma l’hanno rimessa in piedi i lavoratori In un luogo che è diventato il simbolo delle politiche securitarie del governo Meloni una storia di riscatto reso possibile dalla solidarietà SalvaRegalaLinkCondividiScaricaPeriferia resistente La Wbo Italcables festeggia dieci anni come cooperativa Luciana CiminoHa appena festeggiato i dieci anni Il 23 aprile del 2015 la Wbo Italcables di Caivano si è costituita in cooperativa di lavoratori rilevando la fabbrica siderurgica in fallimento Wbo sta per infatti per workers buyout e cioè dipendenti che impegnano i propri risparmi per salvare l’azienda in cui lavorano Mentre Italcables si legge come è scritto perché «negli anni ‘60 il fondatore non conosceva la pronuncia corretta in inglese» Il decennale non è la sola data che festeggiano con le loro famiglie: c’è l’anniversario della prima bobina lavorata abbiamo comprato lo spumante al centro commerciale qui vicino – racconta Gaetano Esposito – un momento che ancora mi commuove» C’è anche la data che ricorda «la copertura della cicatrice» era stata venduta e per noi i solchi sul pavimento che aveva lasciato rappresentavano una cicatrice Dovevamo ricomprarla e metterla nello stesso posto: è stato un traguardo simbolico» E poi il giorno in cui sono tornati a lavorare tutti per l’intera settimana lavorativa «Non abbiamo fatto alcuna selezione tra i lavoratori – spiega Matteo Potenzieri presidente della cooperativa – anche se i primi tempi non c’era lavoro per tutti Una volta partiti con il contratto di solidarietà abbiamo fatto un accordo interno: lavoriamo meno per lavorare tutti Abbiamo cominciato con tre giorni a settimana poi siamo passati a quattro e ci sembrava già una conquista» Il segno che finalmente potevano tirare un sospiro di sollievo e La scommessa era di quelle ad alto rischio «se il progetto fosse andato male non si saremmo potuti tornare in mobilità se non fosse rimasto in piedi almeno due anni avremmo dovuto restituire il prestito – spiega il presidente – ci stavamo giocando tutto che produce cavi d’acciaio per cemento armato e trefoli per l’Alta velocità l’azienda era stabile e con i conti in ordine Lo stabilimento siderurgico era stato realizzato dalla Redaelli Tecna a Napoli a inizio ‘900 Gianluca Naldi ha cominciato a lavorare lì a fine anni 70 e oggi è la memoria storica dello stabilimento E non c’è memoria campana che non si riferisca in qualche modo alla convivenza con il Vesuvio e con i terremoti «Dopo quello del 23 novembre 1980 che fece danni importanti alla fabbrica l’azienda decise di trasferirsi su questo terreno che ora fa parte del distretto industriale di Caivano» A giugno 2008 la Radaelli viene assorbita dalla Companhia Previdente società portoghese proprietaria anche l’Italcables di Brescia per acquistarla servono scorte monetarie adeguate che mentre per lo stesso motivo fallivano i loro fornitori e i loro clienti nel 2013 anche quello di Caivano va in liquidazione «Quell’anno ogni giorno sotto il ministero per l’Industria c’erano manifestazioni con centinaia e centinaia di lavoratori di grandi fabbriche a rischio chiusura Decidono comunque di presidiare la fabbrica giorno e notte per «evitare che qualcuno rubasse o danneggiasse le macchine e per non dare l’idea ai possibili acquirenti di uno stabilimento in abbandono» Tuttavia le aziende interessate all’acquisto non si palesano: «Chi voleva solo terreno si prospettava una vendita a pezzettini e abbiamo capito che non sarebbe arrivato nessun cavaliere bianco a salvarci» Potenzieri frequenta la sede dell’Azione cattolica lì viene a conoscenza delle cooperative dei lavoratori e della Legacoop che le aiuta a nascere Condivide lo spunto solo con pochi colleghi («non volevamo illudere tutti per una cosa che neanche sapevamo fosse possibile») poi cominciano «a fare assemblee con chi ci stava – ricorda Luigi – siamo partiti in 67 portando solo una piccola sintesi del progetto poi man mano abbiamo cominciato a costruirlo insieme» Alla fine del percorso erano 51: qualcuno era stato assunto altrove era una decisione difficile che coinvolgeva le famiglie» abbiamo studiato tutti a fondo per capire come salvare l’azienda subendo anche lo stigma di essere meridionali ci dicevano che volevamo vivere di assistenzialismo solo perché avevamo bisogno della proroga della cassa integrazione» grazie all’aiuto di Banca Etica e LegaCoop e alla fine di un lungo percorso con le istituzioni è stata una rinascita completa – racconta Luigi – ma è successo perché eravamo una famiglia e avevamo enorme fiducia nei compagni che avevano avuto l’idea» Gli uffici li hanno messi nello stabilimento e non nell’edificio di fronte prima davamo il 100 per cento ora il 115 perché abbiamo la responsabilità delle nostre famiglie e di quelle degli altri» «Quando sono entrata nello stabilimento per la prima volta ho avuto un colpo di fulmine – dice oggi Anna Ceprano presidente di Legacoop Campania- avevano una forte determinazione a riprendersi la dignità del lavoro che gli era stata tolta e c’era una sinergia straordinaria tra colletti bianchi e base operaia» Le palazzine del Parco Verde si scorgono dalla strada per arrivare alla zona industriale «È questo il vero modello Caivano – nota Ceprano – quello della centralità del lavoro non quello della militarizzazione delle periferie» In questi 10 anni gli operai della Wbo Italcable non hanno mai smesso di diminuire l’impatto ambientale e migliorare la qualità del prodotto l’età avanza e noi speriamo di andare in pensione qualcuno dovrà prendere in mano questo stabilimento e andare avanti per altri 40 anni speriamo che ci ricordino come persone che qualcosa di buono per gli altri l’hanno fatta» Nei mesi scorsi Matteo Potenzieri è stato candidato a Cavaliere del lavoro dai suoi compagni :«Chi più di lui si merita questo titolo» Regala questo articolo Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento La scelta di applicare il modello repressivo pensato per Caivano in altre sette periferie non convince chi abita i territori e ogni giorno cerca di offrire alternative al degrado Per comitati e associazioni il rischio è peggiorare situazioni di abbandono e disagio sociale gridano a gran voce due delle sette periferie italiane che il governo vuole commissariare dopo l’approvazione del decreto Caivano-bis che estende ad altre città il modello di intervento per contrastare criminalità e disagio sociale pensato in origine soltanto per il comune in provincia di Napoli dove nel 2023 era emerso che un gruppo di ragazzi aveva ripetutamente stuprato due bambine di 10 e 12 anni al Parco Verde tra le principali piazza di spaccio in Campania Caivano, storia di abbandono e solitudine Il 23 dicembre scorso il Consiglio dei ministri ha varato un nuovo decreto legge che punta ad applicare il “modello Caivano” ad altre periferie: Rozzano (Milano) San Cristoforo (Catania) e Borgo Nuovo (Palermo) I criteri che hanno portato alla selezione di queste sette periferie non sono stati esplicitati né dal Viminale né dalla presidenza del Consiglio dei ministri nella circolare si fa riferimento al concetto di “alta vulnerabilità sociale” determinata attraverso un indice sviluppato dall’Istat (Ivsm) Questo indicatore considera diversi fattori tra cui la diffusione di famiglie monogenitoriali il tasso di analfabetismo tra gli adulti e il livello di disagio economico La tendopoli di San Ferdinando è ancora un ghetto Fin da subito due dei quartieri – Quarticciolo a Roma e Scampia a Napoli– hanno fortemente criticato la scelta del governo Entrambe le periferie ogni giorno devono affrontare fenomeni di marginalizzazione e degrado le soluzioni proposte dal governo non sono state ben accolte da chi ormai da anni lavora sul territorio al di là della presenza dello spaccio le condizioni di vita per i residenti sono davvero molto complicate” un collettivo che opera in uno dei sette quartiere a cui il governo vorrebbe applicare il “modello” Caivano Da anni la borgata è al centro delle cronache cittadine per la piazza di spaccio Il quartiere ha il più alto tasso di dispersione scolastica della Capitale e i cittadini subiscono sfratti costanti visto che la maggior parte delle case sono occupate Roma è diventata la Capitale delle disuguaglianze Da un anno il quartiere è presidiato costantemente dalla polizia e i blitz sono all’ordine del giorno Il 25 febbraio circa 200 agenti hanno eseguito una grande operazione anti spaccio e contestualmente sgomberato alcune abitazioni Quarticciolo ribelle ha subito denunciato il fatto: “Non è accettabile mettere sullo stesso piano operazioni di polizia contro lo spaccio e gli sfratti delle case popolari Di fronte al dilagare della criminalità e all’assenza di interventi da parte dello Stato i residenti hanno ideato un modello alternativo riunito nel Quarticciolo ribelle C’è una palestra di boxe a prezzi calmierati un doposcuola attivo tre giorni a settimana organizzato nell’ex questura abbandonata un laboratorio di cucina per insegnare agli abitanti della borgata come avviare un ristorante e un ambulatorio popolare Calciosociale, così Corviale resiste alla legge dei clan Tutte queste iniziative sopperiscono all’assenza di politiche concrete mai avviate dal Comune di Roma che ha lasciato il quartiere in uno stato di isolamento I cittadini stanno provando a fare qualcosa ma se la polizia ricevesse l’ordine di sgomberare la questura occupata l’esperienza del doposcuola terminerebbe Sulla questione è intervenuto anche il cardinale vicario di Roma Baldassarre Reina che ha espresso la propria solidarietà alle iniziative intraprese dalle realtà sociali di Quarticciolo auspicando la buona riuscita di un dialogo tra le parti in causa Su Quarticciolo l’opinione pubblica e la politica sono spaccate in due: da un lato c’è Fratelli d’Italia spalleggiato dal parroco don Antonio Coluccia che con l’associazione Luce sia organizza “passeggiate della legalità” nei quartieri più difficili della Capitale; dall’altro la giunta capitolina che vorrebbe iniziare un dialogo con gli attivisti di Quarticciolo Ribelle per mantenere le attività avviate con fatica il 1° marzo è stata organizzata una manifestazione per le strade della borgata Anche il quartiere napoletano di Scampia si è schierato contro il modello voluto dal governo “Viene applicato indiscriminatamente in diverse zone d’Italia molto diverse tra loro” ormai da anni al fianco del comitato Vele di Scampia “Quel modello mortifica le periferie e le criminalizza” “La comunità di Scampia – continua Davide – ha costruito una propria risposta alle difficoltà del territorio supportata da una lunga tradizione di lotte sociali e culturali che non si riconoscono nei modelli imposti dall'alto” Scampia riparte dall'università Il quartiere è da tempo teatro di scontri tra forze esterne e popolazione locale e il rischio che l'ennesimo progetto calato dall’alto non tenga conto delle dinamiche sociali già in atto è forte “Il modello Scampia non nasce adesso ma esiste da quasi 40 anni” racconta il portavoce del comitato Vele di Scampia contrario all’applicazione indiscriminata del modello Caivano “Conosciamo la figura dei commissari perché durante la stagione dell’emergenza rifiuti ne abbiamo avuto tanti L’ascolto dei territori è diminuito e le ricette prodotte non tenevano conto delle specificità dei territori e di chi su quei territori svolge un lavoro politico C’è poi l’approccio securitario e militare adottato già a Caivano: “Tutto viene trattato come un problema di ordine pubblico e così se ci sono minori armati per strada si riempie il quartiere di polizia e telecamere E la stessa cosa avviene con le barriere di spaccio il governo ignora che i camorristi muovono capitali da finanziare e non occupano case Oggi siamo oltre Gomorra – conclude Benfenati – e questa per noi è un’importante rivendicazione personale abbiamo superato quella narrazione mettendo al centro i cittadini” il governo guidato da Giorgia Meloni ha reagito “di pancia” inviando militari e poliziotti a presidiare l’area con un decreto firmato dalla stessa premier dirigente medico della polizia e capo dipartimento della protezione civile è stato nominato commissario straordinario per il territorio di Caivano In quegli stessi giorni il Consiglio dei ministri ha sciolto il Comune per mafia e approvato un decreto che ha introdotto una serie di misure repressive contro le baby gang Decreto Caivano, i ragazzi in carcere stanno peggio è stato approvato un piano straordinario di investimenti che prevede l’installazione di un sistema di videosorveglianza l’assunzione di vigili urbani e assistenti sociali la costruzione di un’università e di un teatro oltre alla ristrutturazione di un centro sportivo abbandonato a Caivano è aumentata la presenza della polizia ma non ci sono stati cambiamenti degni di nota nel tessuto sociale Ci sono soltanto più minorenni in carcere Come spiegano le ricercatrici Stefania Ferraro e Anna d’Ascenzio gli interventi ordinati dal governo non hanno allontanato le fasce più deboli della popolazione da “quel tipo di insicurezza sociale permanente che deriva dalla vulnerabilità delle condizioni di vita e condanna a vivere ‘alla giornata’ alla mercé del minimo incidente di percorso” CarcereGiustizia minorileMinoriPolitiche giudiziarie mafie e povertà: chi guadagna e chi si ribella nella Sicilia delle emergenze La tua donazione ci servirà a mantenere il sito accessibile a tutti Ogni sabato la raccolta degli articoli della settimana per non perdere neanche una notizia.  Ogni prima domenica del mese un approfondimento speciale per saperne di più e stupire gli amici al bar Ogni terza domenica del mese la rassegna stampa estera a cura di Libera Internazionale © LA VIA LIBERA SRL - IMPRESA SOCIALE 2025 - Tutti i diritti riservati Sede legale e operativa: corso Trapani 95 – 10141 Torino Codice Fiscale/Partita Iva 12186210014 Tel. 011/3841093 - +39 3668708979 - abbonamenti@lavialibera.it lavialibera.it è l'edizione digitale del bimestrale cartaceo Lavialibera 63 convertito con modificazioni nella legge 16 luglio 2012 n Per l'anno 2022 l'impresa sociale La Via Libera srl- editrice della pubblicazione cartacea e telematica - ha presentato domanda di accesso ai contributi pubblici all'editoria (legge 26 ottobre 2016 n Hai dimenticato la 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piazza centrale del quartiere alle ore 17 Il 23 dicembre 2024 il governo ha individuato sei quartieri definiti ad alta vulnerabilità che saranno i destinatari del “modello Caivano” Il piano prevede lo stanziamento di 180 milioni di euro per il triennio 2025/2027 e consiste nell’assegnare a un commissario straordinario la scelta di individuare quali siano i luoghi da riqualificare Il commissario ha avuto 60 giorni di tempo che scadranno alla fine di questo mese Il governo nella figura di Fabio Rampelli ha dichiarato che lo sgombero dell’ex-questura dovrà essere il primo tassello da cui partire per la riqualificazione opinione condivisa anche dalla Regione proprietaria dello stabile in quanto edificio pubblico gestito da Ater In queste settimane in città si è aperto un grosso dibattito tra stampa opinione pubblica e istituzioni su quale sia l’effettiva ragione di utilizzare uno strumento di questo tipo per la gestione di quartieri periferici da anni in stato di abbandono da parte delle istituzioni in emergenza abitativa e dove c’è assenza di servizi oltre a situazioni legate alla criminalità organizzata Al momento al Quarticciolo è presente un forte schieramento da parte delle forze dell’ordine che continuano a portare avanti sfratti ed effettuare blitz a tappeto L’ultimo sfratto si è verificato giovedì 26 febbraio nei confronti di due famiglie e ha bloccato il quartiere per tutta la giornata con controlli diffusi su tutti gli abitanti Questo episodio ha generato un’immediata attivazione da parte di tutto il rione sia dando forma ad un corteo spontaneo che si è poi recato sotto la Prefettura a Palazzo Valentini dove il reddito medio annuo non supera i ventimila euro quasi il 30% dei seimila abitanti si ferma alla licenza elementare e solo il 9% arriva alla laurea da più di dieci anni esiste il comitato di zona “Quarticciolo ribelle” Il comitato ha il suo spazio fisico all’interno dell’ex-questura e negli anni qui ha attivato progetti sociali di mutualismo dal basso la micro-stamperia e l’ambulatorio popolare.Inoltre con la campagna “Abbiamo un piano” in collaborazione con il laboratorio territoriale del dipartimento di studi urbanistici della Sapienza dove vengono individuati tutti i luoghi che dovrebbero essere presi in considerazione per la riqualificazione e le relative competenze Questa progressiva criminalizzazione con le politiche securitarie da parte delle istituzioni che delinea molto bene quella che è la linea del governo dalle zone rosse nel centro della città al modello Caivano nelle periferie tutte le forme di povertà e marginalità.Come abbiamo riscontrato nel caso della stessa Caivano l’operazione si è conclusa con 240 alloggi e più di 420 persone sgomberate ma dei famosi servizi e miglioramenti infrastrutturali poco si è visto Solo una pomposa inaugurazione di una palestra e un campo da padel dove era presente la stessa Meloni in campagna elettorale per le Europee e di cui non è ancora chiaro quale tipo di accesso ne abbiano realmente gli abitanti Il Quarticciolo in vent’anni ha assistito all’abbandono dell’unica scuola dell’infanzia presente nel quartiere in via Locorotondo della piscina comunale in via Manduria e all’inizio dei lavori di ristrutturazione mai terminati per le palazzine di via Ugento finanziati con 3.1 milioni di euro da parte dell’Ater del quale si ignora la destinazione d’uso.Gli abitanti ci sono abituati a doversi organizzare dal basso e prendersi cura gli uni degli altri facendo la quarantena in appartamenti da 30 mq l’alternativa la stanno costruendo con le proprie forze Sabato vedremo in piazza tutto il patrimonio costruito in questi anni ci saranno anche i progetti sociali dei quartieri limitrofi sarà un corteo che attraverserà l’intero quartiere definito dagli stessi organizzatori “Modello Quarticciolo” SOSTIENI, DIFENDI, DIFFONDI DINAMOPRESS Per sostenere Dinamopress abbiamo attivato una nuova raccolta fondi diretta. Vi chiediamo di donare tramite paypal direttamente sul nostro conto bancario Dinamo Aps Banca Etica IT60Y0501803200000016790388 tutti i fondi verranno utilizzati per sostenere direttamente il progetto: pagare il sito comprare il materiale di cui abbiamo bisogno dinamozine@gmail.com www.commonhelp.it L'uomo dopo un tuffo da una considerevole altezza trascinato per oltre 400metri dalla forte corrente: in suo soccorso un giovane agente delle Fiamme Oro libero dal servizio il Comandante della Polizia Locale di Caivano con 2 agenti e i Carabinieri Stava sospeso sul cavalcavia che sovrasta i Regi Lagni sulla cosiddetta "Statale Sannitica" L'intenzione dell'uomo era più che chiara: stava per lanciarsi Proprio in quel momento di lì si sono trovati a passare alcuni ragazzi Due di loro hanno provato ad avvicinarsi per dissuaderlo ma l'uomo non ha voluto sentire ragioni e si è lanciato Immediatamente sono stati allertati i soccorsi Nel frattempo la forte corrente stava trascinando via l'uomo che annaspava e cercava di aggrapparsi a radici e sterpaglie che costeggiano le rive.  La scena non è passata inosservata ad un giovane poliziotto delle Fiamme Oro libero dal servizio dopo essere stato trasportato per oltre 400 metri dalla corrente nel frattempo era riuscito ad aggrapparsi ad una radice il Comandante della Polizia Locale di Caivano Espedito Giglio con 2 agenti e due carabinieri tutti assieme hanno messo su una catena umana per portarlo al sicuro grazie alla prontezza dei passanti nell'allertare le forze dell'ordine al coraggio dell'agente delle Fiamme Oro fuori servizio e alla tempestività d'intervento di Polizia Locale del Comune di Caivano e dei Carabinieri che sono riusciti a mettere in salvo l'uomo in stato di comprensibile shock ma in buone condizioni fisiche.  La Giunta della Regione Lombardia in sinergia con il fondo nazionale ‘Caivano-bis’  ha approvato una delibera che prevede un finanziamento di 5 milioni a Rozzano (Milano) Stanziati attraverso il bilancio regionale 2025 serviranno innanzitutto per la riqualificazione dei servizi sanitari territoriali Il provvedimento con il quale Regione Lombardia conferma il proprio impegno concreto per il rilancio del territorio di Rozzano Sono previsti infatti investimenti per un totale di 27 milioni di euro in sinergia con il fondo nazionale ‘Caivano Bis’ In gran parte sono finalizzati a interventi sullo sport e anche sui giovani mira quindi a potenziare le infrastrutture promuovere la crescita dei giovani attraverso lo sport e a migliorare i servizi sociosanitari e scolastici Come evidenziato dal sottosegretario regionale alla Presidenza con delega a Sport e Giovani, che fin dall’inizio ha seguito il progetto, il piano è frutto di un lavoro sinergico tra Regione Lombardia, Comune di Rozzano, Prefettura di Milano e commissario straordinario Sono state  individuate quattro aree di intervento prioritarie per un totale di 22 milioni di euro I fondi saranno  destinati  principalmente a infrastrutture A queste risorse si aggiungono ulteriori 5 milioni di euro per la riqualificazione dei servizi sanitari territoriali Lo stanziamento avviene attraverso il bilancio regionale 2025 L’obiettivo è infatti quello di dare ai giovani spazi sicuri e opportunità di crescita attraverso lo sport e la formazione Le risorse stanziate potranno essere integrate con ulteriori fondi da parte del commissario straordinario ampliando così il raggio d’azione degli interventi previsti Archivio comunicati Richiedi l’iscrizione al nostro canale Telegram privato per ricevere tutte le notizie in anteprima Il Sito si avvale di cookie analytics di terze parti anonimizzati al fine di analizzare statisticamente gli accessi o le visite al Sito stesso e consentire al Titolare di migliorarne la struttura Questo Sito utilizza cookie tecnici indispensabili per il corretto funzionamento del Sito consentire una navigazione efficiente sullo stesso e garantire la sicurezza nella navigazione dei visitatori Tali cookie sono strettamente necessari per le finalità di cui sopra e per consentire la fruizione dei contenuti e dei servizi richiesti dall’utente Di seguito è riportato un elenco con descrizione/utilizzo e durata dei cookie utilizzati e link alla privacy policy della eventuale terza parte coinvolta: La mancata prestazione del consenso da parte dell’utente precluderà la possibilità di fruire dei contenuti e delle funzionalità aggiuntive connesse all’installazione dei cookie di profilazione TuttoSanità È tuttora in corso l’intervento dell’Arpa Campania avviato ieri a seguito dell’incendio divampato nell’area industriale di Caivano nella località di Pascarola Intanto l’Agenzia regionale per l’ambiente ha diramato una sintesi dei dati rilevati fino a questa mattina dalle postazioni di monitoraggio relativi alla qualità dell’aria (rete di stazioni fisse una delle quali situata nell’area industriale di Pascarola più il laboratorio mobile posizionato ieri sera a margine dell’area abitata di Pascarola) riferite ai parametri ordinariamente monitorati sulla base della normativa sulla qualità dell’aria non evidenziano superamenti dei limiti di legge nel periodo indicato si rilevano tuttavia incrementi puntuali di alcuni inquinanti verosimilmente riconducibili all’incendio Le concentrazioni orarie degli inquinanti considerati sono comunque risultati in graduale diminuzione nel corso della mattinata di oggi anche per l’evoluzione delle condizioni meteoambientali Gli ulteriori risultati degli accertamenti in corso – compresi quelli del monitoraggio delle diossine assicurano dall’Arpa – verranno diffusi non appena disponibili il riscontro delle “anomalie” riscontrate: PM10: Sono stati osservati picchi significativi in particolare nella stazione di Acerra Scuola Caporale è stato raggiunto un valore orario di 69 µg/m³ (microgrammi per metro cubo) nella notte del 9 aprile determinato il superamento della soglia giornaliera di 50 µg/m³ fissata dal decreto legislativo 155/2010 in nessuna stazione PM2.5: I valori orari hanno raggiunto 54 µg/m³ (Acerra Scuola Caporale) ma comunque i valori giornalieri sulla rete regionale di monitoraggio sono stati ovunque inferiori a 20 µg/m³ potrebbero essere legati a fonti locali e alla nube di fumo dell’incendio; tuttavia non si rilevano criticità rispetto ai limiti giornalieri mostra un aumento progressivo durante le ore notturne il valore medio orario è passato da 0,8 µg/m³ alle 16:00 a 4,1 µg/m³a mezzanotte (Acerra Scuola Caporale Nota: Il limite di legge per il benzene è fissato sulla media annuale (5 µg/m³) pertanto i dati orari vanno interpretati nel contesto di un monitoraggio continuo di lungo periodo Le concentrazioni di O3 hanno mostrato una tendenza alla diminuzione durante le ore notturne con valori medi orari inferiori a 20 µg/m³ in tutte le centraline analizzate Questo comportamento è tipico del ciclo giornaliero di questo inquinante la cui formazione è favorita dalla radiazione solare Monossido di Carbonio (CO) e Composti Organici Volatili (Toluene con picchi fino a 0,7 mg/m³(Acerra Scuola Caporale) I valori osservati non determinano superamenti del limite di legge Toluene e xilene hanno avuto concentrazioni sporadiche elevate I valori di NO2 hanno evidenziato un aumento significativo durante le ore notturne con picchi registrati principalmente nelle aree industriali nella centralina di Acerra Zona Industriale il valore massimo è stato di 70,1 µg/m³ alle 21:00 comunque inferiore al limite medio orario di 200 µg/m³ fissato dal dlgs 155/2010 © 2018 Tutto Sanità - News in tempo reale - Tutti i Diritti Riservati - Powered By per migliorare la navigazione e raccogliere informazioni sull'utilizzo del sito Se vuoi saperne di più o negare il consenso ad alcuni o tutti i cookie puoi visitare le pagine dedicate in questo sito scorrendo questa pagina o cliccando qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie Visualizza l'informativa completa sulla privacy aggiornata gdpr 679/2016 nella pagina dedicata in questo sito Il Capo della Protezione civile Fabio Ciciliano ha gettato acqua sul fuoco di preoccupazioni e polemiche sull'incendio “L'impianto di Caivano” che si è incendiato “non è uno di quegli impianti sotto direttiva “Seveso” cioè non è un impianto a rischio di incidente rilevante che prevede specifica normazione anche sulla sicurezza" Lo dice il Capo della Protezione civile Fabio Ciciliano che aggiunge: “È un problema di carattere generale quello dei rischi di alcuni impianti come quelli che maneggiano solventi” Ciciliano era oggi a Caivano per un tavolo sulla disabilità e ha risposto alle domande dei cronisti sulla situazione del rogo dell'azienda di solventi avvenuto l'8 aprile nell'area industriale di Pascarola a Caivano Dal Capo della Protezione civile solo rassicurazioni dato che “il rogo è stato spento da 24 ore e i parametri rilevati dall'Arpa Campania sono all'interno dei limiti anche per questo le scuole sono state riaperte” In Campania sono 79 gli stabilimenti “Rir” (“a “Rischio incidente rilevante”) secondo la direttiva “Seveso”, di cui 36 soltanto tra Napoli e provincia Nelle aree interessate dalle nube scaturita dal rogo è avvenuto un intervento dell'Arpa Campania Sono installate delle postazioni di monitoraggio della qualità dell'aria una stazione fissa e un laboratorio mobile. Le misurazioni effettuate "non evidenziano superamenti dei limiti di legge nel periodo indicato" Sono stati tuttavia rilevati "incrementi puntuali di alcuni inquinanti verosimilmente riconducibili all'incendio" Le concentrazioni orarie degli inquinanti considerati sarebbero comunque "in graduale diminuzione" anche per l'evoluzione delle condizioni meteoambientali In relazione al particolato (Pm10 e Pm2.5) in particolare nella stazione di Acerra Scuola Caporale "potrebbero essere legati a fonti locali e alla nube di fumo dell'incendio" Avviso Pubblico Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie per citare il nome del progetto di riqualificazione che ha reso possibile tale opera il Decreto interviene in contrasto a molte questioni con il compito di predisporre e attuare un piano straordinario di interventi infrastrutturali e di riqualificazione del territorio operare attraverso interventi straordinari e misurabili è un agire in asse con le logiche punitive poiché in entrambi i casi si perseguono soluzioni veloci e senza alcuna implicazione in termini di interventi strutturali che – invece – richiederebbero accurate riflessioni rispetto alla definizione delle priorità politiche nel contrasto alla marginalità con conseguenti investimenti economici e di programmazione a lungo termine Non a caso il suddetto Decreto pure interviene in materia di irrigidimento delle misure penali contro la criminalità minorile; per inciso alle cronache questo dispositivo giuridico è più noto come “Decreto Caivano” con una dicitura certo non priva di venature etnocentriche come un vero e proprio restyling dell’assetto sociale della comunità caivanese si sta procedendo speditamente alla moltiplicazione di impianti di videosorveglianza e al rifacimento di edifici pubblici Premesse le non poche criticità teoriche del concetto di sicurezza partecipata si sa che la sua implementazione prevede l’integrazione di una pluralità di livelli (multi-level) e di agenzie diviene necessario interrogarsi su quale sia la possibile integrazione tra le logiche degli interventi straordinari che agiscono in deroga a molti fattori al fine di assicurare la velocità dell’azione per tenere insieme multi-level e multi-agency richiede inevitabilmente un lungo tempo di elaborazione e condivisione degli obiettivi in relazione agli specifici bisogni di una popolazione Poiché nella vicenda di Caivano la narrazione degli eventi – a partire dai tragici stupri di due adolescenti nell’agosto del 2023 – e il susseguirsi degli interventi sembrano rispondere alla logica della “parte per il tutto” proviamo a declinare i bisogni degli abitanti del troppo noto Parco Verde uno dei quartieri di case popolari costruite per gli sfollati delle aree economicamente più fragili di Napoli Si tratta di una zona fisicamente separata dal resto della cittadina segnata da stradoni perpendicolari tra i quali è complesso orientarsi perché sono talmente anonimi che l’unico orientamento che si può avere sono i panni stesi ad asciugare; presenta circa 6000 abitanti percentuali altissime di disoccupazione e la certezza che nulla è più permanente di un alloggio temporaneo affidato dopo il terremoto del 1980 soprattutto per chi lo abita; il contesto ideale per la produzione di devianza I bisogni di queste porzioni di popolazione Dalla ricerca di campo che stiamo svolgendo emergono chiaramente: un lavoro infrastrutture che possano favorire la mobilità che accompagna il progetto di sicurezza previsto dal “modello Caivano” ci pare di poter dire che esso non trovi particolare riscontro in quanto finora posto in essere perché nulla va nella direzione di allontanare dalla popolazione più fragile quel tipo di insicurezza sociale permanente che deriva dalla vulnerabilità delle condizioni di vita e condanna a vivere “alla giornata” alla mercé del minimo incidente di percorso pure edificato sulle macerie di quello preesistente il centro sportivo “Pino Daniele” non sfamano; inoltre a danno di ogni principio di partecipazione la gestione di quest’ultimo è stata affidata alle “Fiamme Oro” con la declinazione di una politica di definizione dei costi delle iscrizioni alle attività sportive non propriamente inclusiva e una esclusione dell’associazionismo sportivo locale dalla gestione della struttura stessa; del resto anche altri membri delle realtà di Terzo Settore presenti sul territorio ci hanno consegnato il loro senso estraneità al “modello”: «Non abbiamo bisogno dei militari anche perché non è così che si combatte il crimine Queste sono attività che si spostano altrove non si fermano con i militari; è già successo per Scampia L’unico esercito di cui abbiamo bisogno è quello di psicologi Lo abbiamo detto al primo e unico incontro con i Commissari ma forse non ci hanno sentito e comunque non ci hanno più chiamato» Intanto, tra le aree designate all’esportazione del “modello Caivano” scende in piazza contro una logica di intervento definita dai manifestanti un’azione di «militarizzazione […] l’edificazione di un deserto di esperienze di resistenza e vera ricostruzione» Indipendentemente dal credito che si voglia dare al controcanto del “modello Caivano” stando all’oggi la sua applicazione non pare offrire prova di un nesso positivo tra interventi straordinari l’assenza di tale nesso sociale è intrinseca al modello stesso poiché quando libertà e sicurezza sono agite in deroga a leggi applicabili equamente a tutti e ovunque la dimensione partecipativa è posta inevitabilmente in parentesi rispetto alla replicabilità di obiettivi di governo strettamente misurabili e velocemente perseguibile nel tempo di un mandato elettorale e una candidatura da replicare Codice Destinatario per la Fatturazione elettronica: M5UXCR1 Questo sito utilizza cookie di profilazione Se vuoi saperne di pi\u00F9 o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui<\/a> Se accedi a un qualunque elemento sottostante questo banner acconsenti all\u2019uso dei cookie ha avvolto l’area industriale di Caivano dopo l’esplosione nello stabilimento della Chimpex multinazionale specializzata nella produzione di solventi chimici Nessun ferito tra i circa settanta lavoratori presenti nello stabilimento Ma l’allarme ambientale è altissimo: sette silos contenenti solventi altamente infiammabili sono andati a fuoco sprigionando sostanze potenzialmente tossiche nell’aria Le autorità parlano di possibile presenza di diossina mentre i sindaci di diversi comuni del Napoli Nord hanno ordinato Tra le tante voci di chi ha vissuto quei momenti di terrore impiegata in un capannone adiacente alla Chimpex che ha raccontato così quanto accaduto: Solo a pensarci mi viene la pelle d’oca e improvvisamente abbiamo sentito un’esplosione Sono riuscita a prendere al volo la borsa e il cellulare Nel parcheggio ho visto l’inferno: non si vedeva nulla Grazie ai miei colleghi e ai titolari sono riuscita a uscire fuori da quella bolgia infernale Sono contenta che non ci siano stati feriti anche se è un immenso disastro ambientale in una zona che è già stata troppe volte martoriata.” Le autorità sanitarie e ambientali sono al lavoro per analizzare l’aria e valutare l’eventuale presenza di sostanze tossiche che chiedono chiarezza e tutela della salute pubblica in una terra già gravemente compromessa da anni di sversamenti e roghi illegali Mentre le indagini sono in corso per stabilire le cause dell’incendio Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017 Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo un vasto incendio è divampato nell’area industriale di Pascarola Le fiamme hanno interessato la fabbrica Chimpex Industriale Spa specializzata nella produzione di solventi chimici Una densa colonna di fumo nero si è alzata dal sito risultando visibile a chilometri di distanza e suscitando preoccupazione tra i residenti delle zone limitrofe circa 70 lavoratori erano presenti nello stabilimento; fortunatamente tutti sono riusciti a mettersi in salvo senza riportare ferite Le operazioni di spegnimento sono rese particolarmente complesse dalla presenza di sette silos contenenti solventi altamente infiammabili all’interno dell’azienda Sul posto sono intervenute diverse squadre dei Vigili del Fuoco supportate da tre autobotti e da un’unità del nucleo NBCR (Nucleare specializzata nella gestione di emergenze legate a sostanze pericolose la Commissione straordinaria che amministra il Comune di Caivano ha emesso un comunicato invitando la popolazione a chiudere porte e finestre a non raccogliere prodotti dagli orti e a uscire solo se strettamente necessario Questo a causa della nube di fumo sprigionata dal rogo che potrebbe contenere sostanze nocive per la salute Le autorità locali stanno monitorando attentamente la situazione e valutando l’adozione di ulteriori misure a tutela della salute pubblica non sono state rese note le cause dell’incendio; sono in corso indagini per accertare l’origine del rogo e verificare eventuali responsabilità L’incendio ha sollevato preoccupazioni anche nei comuni limitrofi dove i sindaci hanno diramato avvisi simili a quelli di Caivano esortando i cittadini a rimanere al chiuso e a prendere precauzioni per evitare l’esposizione al fumo rendendo necessarie misure preventive anche al di fuori del territorio comunale di Caivano Questo incidente evidenzia l’importanza di rigorosi controlli di sicurezza nelle industrie che trattano materiali pericolosi e la necessità di piani di emergenza efficaci per proteggere sia i lavoratori che la popolazione circostante Le autorità competenti continueranno a fornire aggiornamenti sulla situazione e sulle eventuali misure da adottare nelle prossime ore.​ La manifestazione Il quartiere romano è il primo a manifestare contro l’implementazione del piano del governo Programmi ancora incerti: prorogata di trenta giorni la presentazione degli interventi SalvaRegalaLinkCondividiScaricaLa manifestazione Il quartiere romano è il primo a manifestare contro l’implementazione del piano del governo Annaflavia Merluzzi, Michele Gambirasi«Quarticciolo alza la voce» Con questo slogan ieri migliaia di persone sono scese in piazza nel quartiere per protestare contro l’implementazione nell’area del «modello Caivano» decisa dal governo Meloni scadevano i 60 giorni entro cui il commissario straordinario nominato dall’esecutivo avrebbe dovuto presentare i piani di intervento per le sette aree interessate dal decreto Caivano bis varato prima di Natale in consiglio dei ministri Il provvedimento ha stanziato 180 milioni per interventi infrastrutturali nei sette territori: Rozzano (Milano) San Cristoforo a Catania e Borgonuovo a Palermo È qui che il disegno progettato dall’esecutivo ha incontrato le resistenze maggiori dovute sia alla mobilitazione degli abitanti sia al matrimonio forzato che il governo si è trovato a dover stringere con l’amministrazione capitolina aveva già stilato un piano di intervento in collaborazione con le realtà sociali del quartiere e il dipartimento di ingegneria civile edile e ambientale (Dicea) dell’università La Sapienza mentre il sindaco di Roma Gualtieri si è proposto come subcommissario per il territorio prorogando di 30 giorni la presentazione dei piani di intervento e le nomine dei subcommissari OLTRE CINQUEMILA PERSONE si sono mosse ieri da piazza del Quarticciolo davanti ai locali dell’ex questura che ospita il Doposcuola popolare In testa lo striscione recitava «Cambiamo davvero Quarticciolo» mentre il corteo si è snodato lungo le vie del quartiere fino a incrociare via Palmiro Togliatti: la strada separa il Quarticciolo dal resto della città e per questo viene ironicamente chiamata «lo Stige» dai residenti abbiamo le idee chiare e sappiamo quali sono gli interventi necessari» dice Pietro Vicari Presenti anche il segretario del Pd romano Enzo Foschi con la deputata Michela Di Biase e il presidente del Municipio V Mauro Caliste ma l’organizzazione ha chiesto che si sfilasse tutti insieme madre di una delle due famiglie sfrattate martedì scorso; entrambi i nuclei vivevano in occupazione abitativa all’interno di un edificio popolare che al momento dell’ingresso avevano trovato abbandonato composta da mio marito e le mie due figlie siamo in lista per una casa popolare da 17 anni – spiega - La prima domanda l’abbiamo mandata nel 2008 ma dopo tutto questo tempo non ci hanno assegnato una casa» operato da circa trecento agenti per due famiglie hanno lasciato pochissimo tempo per recuperare le loro cose: «Due ore per raccogliere nove anni di vita» La famiglia rimane avente diritto alla casa popolare ma allo sfratto non è stata accompagnata una ricollocazione A SCANDIRE GLI SLOGAN i tamburi del collettivo di fabbrica toscano Gkn venuti per l’occasione da Campi Bisenzio: «A Quarticciolo c’è un piano così come noi operai abbiamo un piano senza avere una fabbrica» il territorio che per primo ha visto l’arrivo delle misure emergenziali del governo: «Dall’inizio degli interventi l’insicurezza sociale non è diminuita la droga si è solo spostata nei comuni limitrofi ma i problemi sono rimasti Vorremmo prendere esempio dal Quarticciolo e creare una comunità che si sostenga» Il cortocircuito tutto repressivo del modello Caivano è già nel suo nome dice Vanessa Bilancetti di Non una di meno Roma: «Questo decreto nasce dallo stupro di due ragazzine vigileremo che nelle misure programmate ci siano centri antiviolenza o iniziative contro la violenza di genere E non è detto che siano in cantiere nei sette territori» Italia La diretta CONTENUTO PUBBLICITARIO Motori Mondo Mondo Italia CONTENUTO PUBBLICITARIO CONTENUTO PUBBLICITARIO CREATO PER EY CONTENUTO PUBBLICITARIO Start Market Mover Macro La crepa Start Market Mover Fentanyl. La molecola del diavolo Fentanyl. La molecola del diavolo Italia Italia Italia Italia App disponibile su:Google Play App store P.I. 00777910159 Dati societari © Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati Per la tua pubblicità sul sito:  24 Ore System Informativa sui cookie Privacy policy Due laboratori mobili dell'Arpac monitoreranno il rischio diossine Lo stabilimento di Caivano lo scorso gennaio sottoposto a sequestro preventivo per inquinamento L'incendio di Caivano, scoppiato ieri poco prima delle 17.00 nello stabilimento di Pascarola della Chimpex Industriale SpA, è stato finalmente domato grazie al lavoro dei Vigili del Fuoco I carabinieri della Compagnia di Caivano sono al lavoro per ricostruire l’origine del rogo Tutti i 70 dipendenti dell'azienda sono riusciti a mettersi in salvo I rilievi compiuti dai carabinieri della compagnia di Caivano e dagli agenti della municipale coordinata da Espedito Giglio unitamente a quelle dei Vigili del Fuoco dei comandi di Napoli e Caserta e in particolare dallo speciale nucleo Nbcr per la gestione del rischio da sostanze pericolose daranno una prima indicazione sulle condizioni generali e sulla possibile origine dell'incendio L'Arpac ha annunciato di aver predisposto l'invio di due laboratori mobili che misureranno i livelli di inquinanti distribuzione: dal 1982 Chimpex è il partner d’eccellenza per il settore chimico Il tuo successo è il nostro obiettivo" è il claim dell'azienda che dichiara di avere sede legale a Milano e "vero cuore pulsante" a Napoli appunto nell’area industriale di Caivano.  Chimpex dispone inoltre di stabilimenti definiti "strategici" a Bari e a Busseto vicino Parma: "Grazie a questi hub logistici - spiega sul proprio sito l'azienda - garantiamo una distribuzione efficiente e puntuale su tutto il territorio nazionale ci permette di servire rapidamente i clienti del Sud Italia copre un’area di 10.000 mq e ci consente di distribuire una vasta gamma di prodotti garantendo la massima flessibilità e rapidità nelle consegne" Chimpex produce inoltre "prodotti e soluzioni per una corretta gestione del ciclo idrico" lo stabilimento di Caivano si estende su un'area di 60.000mq di cui 9.000mq dedicati a spazi coperti tra cui uffici e "magazzini ad alta efficienza" Nei magazzini sono ospitati oltre 4.500 metri cubi di solventi e altri ingredienti "garantendo una gestione ottimale delle materie prime".  L'impianto di Caivano ha inoltre 100 serbatoi di superficie e 24 interrati un laboratorio di analisi chimiche e gli impianti per la produzione di "AdBlue®" l'additivo utilizzato per rendere meno inquinanti gli scarichi delle auto a diesel e per la produzione di "Acqua Demi e la miscelazione di solventi fortunatamente nessuno ferito o disperso tra le fiamme lo scorso gennaio lo stabilimento di Caivano della Chimpex Industriale SpA era stato sottoposto a sequestro preventivo dagli uomini del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale - Nipaaf del Gruppo Carabinieri Forestale di Napoli al comando del colonnello Marco Trapuzzano. Il provvedimento era stato emesso emesso dal gip del Tribunale di Napoli Nord su richiesta della Procura aversana sulla base di accertamenti investigativi che indicavano che l'azienda scaricava direttamente nel collettore fognario dell’Asi di Caivano-Pascarola le acque reflue della lavorazione chimica: dentro alluminio e altre sostanze che finivano così nei Regi Lagni con un impatto  potenzialmente devastante sull'ecosistema e sulla salute pubblica Gli inquirenti avevano inoltre rilevato che i condotti delle acque reflue non avevano cordoli di protezione e così le acque residue delle lavorazioni chimiche fuoriuscivano e si mescolavano all'acqua piovana Il Gip del Tribunale di Napoli Nord aveva nominato un amministratore giudiziario per garantire la continuità produttiva dell'azienda e adottare i necessari adeguamenti del ciclo produttivo alle leggi vigenti.  La Corte d'Appello ha accolto istanza di sostituzione della misura cautelare in carcere con gli arresti domiciliari a Fiuggi Arresti domiciliari fuori regione per Giuseppe Dogali 38enne di Maddaloni coinvolto nella maxi inchiesta della Dda di Napoli sui fiumi di droga che da Caivano arrivano a rifornire le piazze di spaccio di Maddaloni E’quanto disposto dalla prima sezione della Corte di Appello di Napoli avanzata dall’avvocato Francesco Liguori nei confronti del 38enne di sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari fuori regione I giudici d’appello hanno ritenuto che “le esigenze cautelari possono ritenersi scemate” tanto da disporre la detenzione domiciliare a Fiuggi Dogali è stato coinvolto nel maxi blitz che ha portato all'arresto di 50 persone accusate di far parte della rete della droga che fa capo al gruppo Gallo-Angelino Sono accusati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e di detenzione ai fini di spaccio di droga aggravati dalla finalità di agevolare il clan Angelino-Gallo egemone a Caivano e nei territori limitrofi L’associazione in questione si sarebbe occupata dell’approvvigionamento all’ingrosso di vari tipi di droga e avrebbe fissato i tempi custodia e vendita degli stupefacenti per il rifornimento delle piazze di spaccio di Caivano e del Parco Verde Massimo Gallo e Antonio Angelino avrebbero ottenuto il controllo delle attività illecite dopo la maxi operazione che ha portato all'arresto dei fratelli Nicola e Gennaro Sautto e di Domenico Ciccarelli capi dell'omonimo clan Sautto-Ciccarielli avrebbe dato vita a una nuova organizzazione che si sarebbe alleata con Angelino in modo da gestire in monopolio sia il traffico di droga sia le estorsioni Sarebbe così ricostruito il funzionamento di oltre 25 diverse piazze di spaccio i cui capi sarebbero stati autorizzati a svolgere le proprie illecite attività con obbligo di rifornirsi dal sodalizio criminale che avrebbe imposto i prezzi di ogni tipo di sostanza da commerciare Il giro d’affari ricostruito ammonterebbe a circa 500 mila euro mensili Tre le piazze di spaccio individuate a Maddaloni Una era quella gestita dalla coppia Di Caprio/Ravanni La droga veniva acquistata sempre da Gallo che consegnava lo stupefacente - "il servizio" - ai due coniugi Un rapporto di compravendita stabile con "continuità di acquisti confidenza e consuetudine di rapporti" avrebbero acquistato quantitativi di cocaina variabili tra i 50 e i 250 grammi ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùRiqualificazione di Vera Viola Parte a Caivano la realizzazione del nuovo Polo della Cultura per il quale sono stati stanziati dal Governo 12 milioni di euro non si dà solo il via alla costruzione del nuovo auditorium ma si conferma un percorso voluto dal Governo che sta portando ad una nuova Caivano» «Lo Stato - ha aggiunto - dimostra di esserci come ha fatto nei mesi scorsi con la rigenerazione delle strutture sportive e oggi con la ricostruzione delle infrastrutture culturali» con un progetto finanziato dalla legge per l’edilizia popolare ex 219 era in uno stato generale di degrado e abbandono con strutture ammalorate sia in elevazione sia nelle fondazioni si è deciso di demolire la struttura esistente e costruirne una nuova più funzionale e rispondente agli attuali requisiti richiesti dalla normativa vigente La nuova struttura potrà ospitare e promuovere eventi artistici capaci di offrire molteplici servizi di natura culturale e di intrattenimento in grado di interessare un pubblico eterogeneo La struttura potrà essere utilizzata anche per lo svolgimento di attività congressuali Il progetto prevede la realizzazione di un auditorium di circa 500 posti delle sale multimediali polivalenti e degli spazi museali Tutti gli interventi saranno eseguiti nel rispetto dell’ambiente dell’efficientamento energetico e della sicurezza il podcast che vi racconta le notizie che muovono i mercati Il progetto è finanziato per 12 milioni dal ministero della Cultura per circa 1,12 milioni con risorse FSC per il finanziamento del CIS “Dalla Terra dei fuochi al giardino d’Europa” e per circa 2,44 milioni con fondi del Commissario Straordinario a valere su risorse FSC 2021-2027 accompagnato dal Sottosegretario Gianmarco Mazzi è stata anche l’occasione per poter ascoltare un’esibizione del “Piccolo Coro di Caivano” progetto di intervento del Governo nato in collaborazione con il “Piccolo Coro dell’Antoniano” Il coro nasce sul modello dello Zecchino d’Oro ed è un potente simbolo di rinascita sociale che coinvolge 40 bambini di Caivano e le loro famiglie Il “modello Caivano” ha dato spunto ad un ulteriore provvedimento fortemente voluto dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che lo declina su altre otto periferie italiane da riqualificare Vera Violavice caposervizio Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici App disponibile su:Google Play App store SalvaRegalaLinkCondividiScaricaLa lotta Le realtà sociali del quartiere romano hanno presentato il piano di riqualificazione: riapertura dei centri sportivi costruzione delle alternative alle tossicodipendenze Parlano la palestra popolare e Quarticciolo ribelle Annaflavia MerluzziCirca dieci retate in un mese zone rosse e modello Caivano: lo Stato interviene al Quarticciolo (periferia est di Roma) esibendo i muscoli il quartiere invece lavora e si organizza per sviluppare un modello di convivenza elaborato dal basso «Abbiamo un piano» recita il titolo del progetto di riqualificazione del Quarticciolo redatto da tutte le realtà sociali di quartiere – Palestra popolare Microstamperia e Birrificio – in collaborazione con il Laboratorio di Studi urbani del Dicea (La Sapienza) incaricato dal dipartimento di urbanistica di Roma capitale Lo scopo del piano è risanare gli spazi pubblici abbandonati costruendo una rete di servizi e welfare che nella zona manca da tempo rispondendo ai bisogni sul piano abitativo Il quartiere conta 4mila abitanti e solo 3 medici di base il reddito medio annuo non supera i ventimila euro quasi il 30% dei residenti si ferma alla licenza media Il progetto presenta una mappa della zona che evidenzia i luoghi su cui si intende intervenire e le istituzioni competenti (regione Lazio Gli ultimi interventi urbanistici comunali risalgono a 15 anni fa prevedeva la costruzione di un asilo nido mai realizzato la manutenzione realizzata solo dai residenti Il parco Modesto di Veglia – intitolato informalmente al partigiano simbolo della resistenza al nazifascismo – è stato riqualificato dagli abitanti solo dopo si è aggiunto il progetto finanziato dal comune con il laboratorio de La Sapienza responsabile delle ristrutturazioni delle case popolari di Via Ugento le ha cominciate e mai finite: «Dove sono finiti i fondi?» chiede Pietro di Quarticciolo Ribelle Nel frattempo però Ater si è fatto promotore dello sgombero dell’ex questura di via Ostuni dove vivono circa 40 persone e che ospita il Doposcuola popolare contribuendo a combattere la dispersione scolastica e fornendo percorsi di educazione all’affettività «Nel 2021 all’interno dell’ex questura distribuivamo pacchi alimentari alle persone senza cibo i municipi limitrofi ci hanno anche chiesto aiuto» Con il decreto Caivano l’esecutivo dovrebbe stanziare dei fondi per la riqualificazione entro il primo marzo dovrebbe specificarne la natura e assegnare il subcommissario ma non ha cercato un’interlocuzione con le realtà sociali Per questo motivo Quarticciolo Ribelle ha promosso un corteo il primo marzo si è fatta portavoce di un approccio diverso affermando di voler partire dal basso e promettendo di stanziare 20 milioni nonostante non ne abbia ancora definito l’indirizzo; intanto ha organizzato diversi tavoli e assemblee con le realtà sociali e promosso percorsi già avviati di riqualificazione Parlando del progetto con Fabrizio (Palestra popolare) che l’allocazione di risorse e fondi è positiva ma non può essere indirizzata a colpire i luoghi simbolo del quartiere – come l’ex questura – che hanno contribuito a costruire un’alternativa alla strada Da anni queste realtà portano avanti progetti di riabilitazione e reinserimento degli ex detenuti messe alla prova e misure alternative attraverso la palestra popolare collaborano con un’azienda agricola di Zagarolo al fine di ridare vita al mercato di quartiere «Sono arrivati dei decreti di rilascio delle case popolari per le famiglie che hanno membri con precedenti penali una persona che ha già pagato il suo reato alla società se si trova da un giorno all’altro senza casa buttare le persone in mezzo alla strada non fa che consegnarle alla criminalità» abitante dell’ex questura dove ha trovato un rifugio dopo aver perso il lavoro e la casa ci spiega che ha «visto un peggioramento dello spaccio in strada nonostante le centinaia di retate e operazioni ad alto impatto se non si migliora la vita concreta delle persone non si risolve il problema della droga» Mario rincara: «la guerra agli spazi sociali è una scelta politica che non ha nulla a che vedere con la sicurezza Meloni fa campagna elettorale da quando è stata eletta» L’interesse delle realtà che hanno redatto il piano è la costruzione di una comunità alternativa che garantisca i servizi base I giudici della Consulta stanno valutando due ordinanze del Tribunale per i minorenni di Bari: la norma del decreto Caivano che vieta automaticamente la messa alla prova per alcuni tipi di reato potrebbe essere illegittima sostiene la principale associazione di avvocati penalisti ma solo per i fatti avvenuti dopo l'introduzione del decreto Caivano Lo ha stabilito la Corte costituzionale valutando due questioni di legittimità costituzionale sollevate dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale per i minorenni di Bari il "rigido automatismo" che vieta l'accesso alla messa alla prova dei minori accusati di quei gravissimi reati non viola l'articolo 31 della Costituzione in base al quale "la Repubblica protegge la maternità favorendo gli istituti necessari a tale scopo" Tuttavia i magistrati affermano che la legge non può essere applicata nei processi per fatti avvenuti prima del 15 novembre 2023 data dell'entrata in vigore del decreto Caivano perché comporta "una radicale alterazione peggiorativa del trattamento riservato all’imputato" l'articolo che spiega i dubbi sollevati dal tribunale barese Il decreto Caivano al vaglio della Corte costituzionale Avviene sulla base di due ordinanze del Tribunale per i minorenni di Bari che lo scorso 25 marzo ha stabilito di inviare al Palazzo della Consulta una questione sulla messa alla prova cioè la sospensione del processo affinché il minore imputato possa compiere delle attività di volontariato lavoro e incontri che li aiutino ad acquisire nuovi modelli di comportamento e avviare un processo di recupero e reinserimento emanato dal governo Meloni dopo un gravissimo caso di violenze sessuali di gruppo su due cuginette nel comune in provincia di Napoli, esclude la possibilità di ricorrere a questa misura nei procedimenti per reati come omicidi aggravati rapine aggravate e – appunto – violenze sessuali di gruppo su minori Tuttavia – riflettono i giudici baresi – eliminare questa possibilità rieducativa sarebbe contraria ai principi della Costituzione Il 14 gennaio i magistrati della Corte hanno discusso la questione in una camera di consiglio Giustizia minorile, il modello italiano s'è rotto La questione è sorta all’inizio del 2024 nel corso di due processi distinti un giovane è accusato di aver violentato – insieme ad altri due amici giudicati separatamente – una ragazzina che non aveva ancora compiuto 14 anni di età costretta a compiere alcuni atti con uno dei tre ragazzi L’imputato e un amico “non solo hanno assistito in maniera impassibile a ciò che mi stava accadendo – ha raccontato la giovane ai magistrati – a bloccarmi per poi farmi sedere agli scalini ove è stato consumato l’atto sessuale” Un caso per alcuni aspetti simile a quello avvenuto al Parco Verde di Caivano dopo il quale il governo emanò il decreto per inasprire le sanzioni della giustizia minorile un altro ragazzo è accusato di violenza sessuale su minore e omissione di soccorso perché aveva approfittato dello stato di semi-incoscienza di una ragazzina toccandole le parti intime Leggi il numero dedicato a minori e carcere, ad un anno dall'introduzione del decreto Caivano In entrambi i processi gli avvocati difensori hanno chiesto la sospensione del processo affinché i loro giovani assistiti possano usufruire della messa alla prova è entrato in vigore il decreto Caivano secondo cui non ci si può avvalere di questo strumento giuridico “in relazione a determinate tipologie di reato tra le quali la violenza sessuale di gruppo commessa ai danni di persona di minore età e dunque aggravata” la richiesta di messa alla prova deve essere sempre respinta aprendo all'unica strada della carcerazione senza la possibilità di valutare caso per caso la situazione del ragazzo Per il sociologo Franco Prina il decreto Caivano è "un errore drammatico" Gli avvocati difensori hanno chiesto ai giudici di sollevare la questione di illegittimità costituzionale della nuova norma contenuta nel decreto Caivano I pubblici ministeri hanno ritenuto la questione rilevante e “non manifestamente infondata” e così anche il Tribunale per i minorenni: “La recente riforma impedisce al Collegio di entrare nel merito della valutazione circa la sussistenza dei presupposti per l’accesso alla messa alla prova” e lo farebbe “in contrasto con tutto l’impianto normativa che regola il processo penale minorile e che trova il proprio fondamento costituzionale nell’articolo 31 scrivono i giudici ricordando che il processo minorile “è volto principalmente al recupero del minore deviante mediante la sua rieducazione e il suo reinserimento sociale” e per questa ragione “il giudice è chiamato a esaminare la personalità del minore imputato” In entrambe le ordinanze si ricorda come la messa alla prova sia “uno dei principali strumenti che consente al giudice di valutare compiutamente la personalità del minore anche ai fini dell’apprezzamento dei risultati degli interventi di sostegno disposti” perché se il giovane è avviato verso un ravvedimento e un cambiamento allora al termine di quel percorso il tribunale può ritenere “estinto” il reato: fine del processo “Parrebbe infatti sommamente ingiusto punire un soggetto che all’esito di un positivo percorso di messa alla prova abbia conseguito un totale mutamento di vita e sia divenuto ‘altro’ rispetto a quello che ha commesso il reato” ricordano i giudici sottolineando come questo strumento abbia ridotto il rischio di recidiva motivo per cui “prevedere un catalogo di reati (tra cui la violenza sessuale di gruppo aggravata) in relazione ai quali privare l’imputato della possibilità di accesso a questo importante istituto di recupero e reinserimento sociale costituisce un vulnus non solo di tutela e protezione del minore autore del reato ma anche di tutela dell'intera collettività contro i rischi di una possibile recidiva” I magistrati baresi ricordano anche che la Corte costituzionale aveva già dichiarato non legittime norme che prevedono nei confronti dei minori “un rigido automatismo fondato su una presunzione di pericolosità legata al titolo del reato commesso che esclude la valutazione del caso concreto e delle specifiche esigenze del minore” “Preme sottolineare come l’emergenza non possa giustificare la compressione di diritti fondamentali della persona nell’ottica di una asserita generica ed indiscriminata tutela della salute e della incolumità pubblica” Il 14 gennaio c’è stata la camera di consiglio dei giudici per valutare la questione l’associazione più rappresentativa degli avvocati penalisti è intervenuta per affermare l’incostituzionalità della norma “frutto di una concezione per lo più ‘vendicativa’ del diritto penale in questo caso ancora più grave perché applicata alla giustizia minorile”: “Gli effetti perversi di questa logica iniziano già drammaticamente a manifestarsi” afferma l’associazione dei penalisti sottolineando l’aumento degli ingressi negli istituti penitenziari minorili “C’è uno stravolgimento della giustizia minorile – aggiunge l’avvocato Gian Luca Totani componente della giunta nazionale dell’Ucpi e dell’Osservatorio della giustizia minorile – i presunti colpevoli devono passare attraverso un percorso rieducativo o Antonio Sangermano, capo del dipartimento per la giustizia minorile: "Il sovraffollamento non dipende dal decreto Caivano" La questione sarà rilevante anche per il processo in corso davanti al tribunale per i minorenni di Napoli che vede imputati quattro ragazzi coinvolti negli stupri ai danni delle due cuginette di Caivano Due maggiorenni e tre minori sono già stati condannati in primo grado: in particolare i tre minorenni hanno avuto pene tra i nove e i dieci anni Nel procedimento ancora in corso i difensori hanno chiesto ai giudici di valutare la messa alla prova e il collegio ha stabilito di rinviare la trattazione del processo in attesa della decisione della Corte costituzionale "Laddove la Consulta decidesse che si debba reintrodurre la messa alla prova per questi reati gravi dovremo rispettare la decisione – afferma l'avvocatessa Clara Niola che assiste la famiglia di una delle due giovani vittime di violenza – Dobbiamo sempre pensare da operatori e giuristi del campo della giustizia minorile" Giustizia minorilePolitiche giudiziarie Emergenza ambientale: chiuse le scuole in sei Comuni per la nube tossicaDecisione del sindaco di Acerra Tito d’Errico dopo il vertice in Prefettura A seguito dell’incendio divampato in località Pascarola si alza una nube tossica che ha messo in allarme l’intera area a nord di Napoli In risposta alla gravità della situazione ambientale il sindaco di Acerra Tito d’Errico ha adottato una serie di provvedimenti urgenti dopo un vertice con la Prefettura di Napoli è stata disposta la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per la giornata di giovedì 10 aprile 2025 La stessa decisione è stata presa anche in altri comuni limitrofi dove i sindaci hanno optato per la sospensione delle attività didattiche a scopo precauzionale Il primo cittadino di Acerra ha inoltre ordinato: la chiusura immediata dei parchi pubblici e privati; la chiusura del civico cimitero per l’intera giornata di giovedì; il divieto di utilizzo di acqua da pozzi e vasche non protette per fini alimentari; la raccomandazione a non sostare all’aperto e a non utilizzare sistemi di areazione o condizionamento; il consiglio di tenere porte e finestre chiuse resta in allerta per monitorare l’evolversi della situazione in attesa di nuovi aggiornamenti da parte delle autorità competenti Si raccomanda alla popolazione di seguire esclusivamente i canali ufficiali per ogni ulteriore comunicazione Ha registrato una straordinaria partecipazione il primo Corso per Operatore Ludico-Sportivo promosso da Sport e Salute avviato per la prima volta in presenza presso il Centro Sportivo “Pino Daniele” di Caivano realizzato dalla Scuola dello Sport – Sport Impact insieme alla Direzione Risorse Umane e Organizzazione e Direzione Sport nei Territori ha visto 40 iscritti pronti a formarsi dal 4 al 13 aprile il 9 maggio - mattinata evento - per la consegna degli attestati per intraprendere un percorso professionale nel settore sportivo-ricreativo I partecipanti potranno operare in contesti come camp estivi e invernali eventi e in tutte le realtà che propongono attività ludiche e sportive Il programma formativo include anche un’esperienza di “training on the job” all’interno dello stesso Illumina Caivano Camp centro estivo a Caivano inaugurato il 28 maggio 2024 dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e oggi gestito da Sport e Salute in collaborazione con le Fiamme Oro Formare una nuova figura professionale: l’operatore ludico-sportivo con competenze specifiche nell’ambito sportivo Il corso si sviluppa attraverso lezioni frontali e pratiche dell’intrattenimento e della psicologia oltre che da coach e atleti professionisti Particolare attenzione è rivolta alla sicurezza con il rilascio della certificazione BLSD (Basic Life Support Defibrillation) che include le manovre di primo soccorso e l’uso del defibrillatore con l’opportunità di collaborare ai progetti promossi da Sport e Salute in particolare nei camp estivi e invernali della Società Segui Sport e Salute sugli account social ufficiali per tutti gli aggiornamenti: Il tuo punto di vista è importante! 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