Due arresti per droga nelle ultime 24 ore tra Napoli e provincia
La polizia ha fermato un 47enne di Caivano e un 17enne tunisino
entrambi sorpresi in flagranza durante lo spaccio
Il primo è stato bloccato ad Afragola dagli agenti del commissariato locale in via Cuoco
I poliziotti lo hanno visto cedere una dose a un cliente in cambio di una banconota
è stato fermato: addosso aveva 8 dosi di hashish per un totale di circa 20 grammi e 55 euro in contanti
ritenuti provento dell’attività illecita
Il secondo intervento è avvenuto in piazza San Francesco di Paola
dove gli agenti dell’Ufficio prevenzione generale hanno visto il 17enne cedere droga a un passante
il giovane ha tentato la fuga ma è stato bloccato: in tasca aveva 8 dosi di hashish per circa 17 grammi e 30 euro in contanti
i piccoli rappresentanti del Consiglio delle bambine e dei bambini di Caivano avevano espresso il desiderio di visitare Roma e conoscere da vicino le sedi del “Governo”
il Ministro Zangrillo ha accolto la delegazione a Palazzo Madama
accompagnandola poi nella visita a Palazzo Vidoni Caffarelli
dove ha sede il Dipartimento della Funzione Pubblica
Gli alunni di Caivano hanno così potuto conoscere da vicino i luoghi del Governo e gli uffici del Dipartimento che supportano le pubbliche amministrazioni per offrire servizi efficienti ai cittadini
L’iniziativa del Consiglio delle bambine e dei bambini
che si inserisce nell’ambito del Progetto Caivano realizzato dal Dipartimento della Funzione pubblica con il supporto di Formez
ha l’obiettivo di avvicinare i bambini del territorio alle istituzioni
promuovendo valori come legalità e appartenenza alla comunità
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i piccoli rappresentanti del Consiglio delle bambine e dei bambini di Caivano
avevano espresso nell’ultima seduta del Consiglio il desiderio di visitare Roma e conoscere le sedi del “Governo”
il Ministro per la Pubblica amministrazione
Paolo Zangrillo ha accolto la richiesta dei bambini delle IV e V elementare dei quattro istituti comprensivi del Comune di Caivano eletti a membri del parlamentino della città partenopea per una giornata “romana”
quello del Consiglio delle bambine e dei bambini
che vuole avvicinare i giovanissimi del territorio alle istituzioni per coltivare e ispirare senso di appartenenza e legalità e tracciare un percorso di regole e convivenza civica per i potenziali amministratori del futuro
il Ministro Zangrillo ha accolto a Palazzo Madama
gli alunni in visita nelle sale e nei luoghi custodi della nostra democrazia
la dimora del ‘500 voluta dalla famiglia Caffarelli
che oggi è sede del Dipartimento della Funzione pubblica
La visita è stata anche l’occasione per far conoscere ai piccoli alunni l’attività
del ministro nelle sue funzioni di Governo e degli uffici del Dipartimento che supportano le Pubbliche amministrazioni per offrire servizi efficienti
i cittadini di domani hanno visitato i luoghi simbolo dei nostri valori democratici e raccontato sogni
progetti e proposte per il futuro del loro territorio
Il giro si è concluso nell’ufficio del Ministro per la Pubblica amministrazione
Paolo Zangrillo che ha ringraziato i bambini per la visita sottolineando “l’importanza di occasioni come quella di oggi che offrono l’opportunità di diffondere i valori della democrazia e di far conoscere il processo e la responsabilità che porta ad assumere decisioni che saranno al servizio di tutti i cittadini
le scuole accessibili per tutti e un sistema pubblico capace di eliminare ogni disuguaglianza
È dalle scuole che bisogna partire per insegnare ai cittadini di domani il rispetto delle regole e l’amore per la propria comunità
hanno già potuto sperimentare ed imparare la necessità di sapersi confrontare per avanzare proposte in grado di migliorare il loro territorio e la loro comunità
Per questo sono felice che oggi abbiano avuto l’opportunità di visitare i luoghi di governo e di partecipazione alla vita della collettività.”
Il Capo Dipartimento della Funzione pubblica
Paolo Vicchiarello ha affiancato il ministro durante tutta la visita raccontando le attività del Dipartimento che permettono alle amministrazioni centrali e locali
di costruire città con servizi sempre migliori in cui vivere
nel quadro più ampio degli interventi messi in campo dal Dipartimento della Funzione pubblica per garantire ai cittadini e alle imprese una amministrazione trasparente ed efficiente
Dal reclutamento di nuove figure professionali - le ultime assunte in soli 60 giorni - fino alla riqualificazione di aree pubbliche da restituire al territorio con spazi sicuri di socialità e aggregazione
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I carabinieri smantellano una nuova piazza di spaccio prima dell'apertura
I tre arrestati non sono residenti in zona
sequestri di droga e videosorveglianza hi-tech
Nuovo tentativo di rilancio per il traffico di droga nel Parco Verde
ma l’intervento tempestivo dei carabinieri ha stroncato tutto sul nascere
Una piazza di spaccio in fase di allestimento è stata smantellata prima ancora che entrasse in attività
gli uomini della compagnia locale dell’Arma
che hanno fatto irruzione all’interno di un appartamento destinato a diventare un “drug shop” altamente sorvegliato
tre uomini erano già all’opera con il confezionamento di varie sostanze stupefacenti
in un locale dotato di cinque telecamere ad altissima risoluzione (8K)
installate per monitorare i movimenti esterni e sfuggire ai controlli
tutti già noti alle forze dell’ordine e residenti fuori Caivano
Durante la perquisizione sono stati sequestrati 29 grammi di crack
172 euro in contanti (presumibile provento dell’attività illecita)
un televisore e l’intero impianto di videosorveglianza
Gli arrestati sono stati condotti in carcere
Servizi giornalistici video e testuali 24 ore su 24 dall'Agro Nocerino Sarnese
Valle dell'Orco e Valle Metelliana e Salerno Nord
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Segnali di ripresa per le piazze di spaccio del parco Verde di Caivano
Un timido rilancio al traffico di stupefacenti nell’area
già demolito sul nascere dalla presenza asfissiante dei carabinieri
diverse sostanze ancora da tagliare e confezionare
5 telecamere in 8K per monitorare il territorio e sfuggire ai Carabinieri
Un equipaggiamento di tutto rispetto per ripartire
in quella che un tempo era la piazza di spaccio più movimentata d’Europa
I militari della compagnia locale hanno fatto irruzione prima che i tre pusher potessero fuggire
172 euro in contante ritenuto provento illecito
IOVINELLA GENNARO NATO A VILLARICCA IL 3.5.1977
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Altri 3 milioni e 200mila euro sono stati destinati alla costruzione dell’aula magna
20 gennaio 2025 (Angelo Mastrandrea/Il Post)
Il 20 dicembre il nuovo polo universitario è stato inaugurato dalla ministra dell’Università Anna Maria Bernini. «L’università, con la sua missione di riqualificazione e crescita sociale, oggi si fa ponte verso un domani più giusto, più forte e pieno di opportunità per tutti», ha detto
Dal 7 gennaio l’università Luigi Vanvitelli ha trasferito a Caivano un corso di infermieristica
davanti alla struttura non c’è un’insegna che indichi la presenza del polo universitario e il parcheggio è deserto
si arriva in un giardino arredato con alcuni tavolini su cui affacciano quattro aule
ma non ci sono studenti: ci sono solo bambini di una scuola primaria che stanno seguendo una lezione
trasferiti lì perché il loro istituto è stato chiuso per problemi igienici
E in generale le iniziative del governo per risolvere il degrado sociale della città
con molti sforzi anche economici e attraverso un cosiddetto “modello Caivano”
sembrano in realtà disconnesse dal Parco Verde
che è la zona dove in teoria ci sarebbe più bisogno di interventi
le associazioni di Caivano sono state escluse dal nuovo centro sportivo
nel Parco Verde tutti i negozi sono chiusi e la dispersione scolastica è ancora altissima
Ciciliano è un dirigente medico della polizia ed è anche capo dipartimento della Protezione Civile
Fu nominato a ottobre del 2023 dal governo Meloni per l’emergenza a Caivano
diventata tale dopo un caso di ripetuti stupri di gruppo ai danni di due ragazzine di 10 e 12 anni
per i quali sono stati condannati alcuni minorenni e due maggiorenni
A settembre il governo inviò centinaia di carabinieri
militari e poliziotti a presidiare il Parco Verde
un quartiere di case popolari costruite per gli sfollati del terremoto del 1980 dal centro di Napoli
considerato la principale piazza di spaccio di droghe in Campania
Il Consiglio dei ministri sciolse il comune per mafia e approvò un decreto che prevedeva misure repressive contro le cosiddette «baby gang»: le pene per alcuni reati sono state aumentate
per i ragazzi tra i 14 anni e i 18 anni sono stati introdotti fogli di via e “Daspo urbano”
cioè un ordine di allontanamento fino ad allora utilizzato solo per impedire agli ultras delle squadre di calcio violenti di andare allo stadio
Per i genitori dei ragazzi che non vanno a scuola
Fu infine approvato un piano straordinario di investimenti
che è stato utilizzato per mettere un sistema di videosorveglianza nelle strade costato 100mila euro
per assumere vigili urbani e assistenti sociali
per costruire l’università e un teatro
e per ristrutturare un centro sportivo abbandonato
Da allora Caivano è diventata una meta ricorrente per diversi esponenti del governo
il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano
il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi
il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo
Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida
accusato di aver fatto fermare un Frecciarossa in ritardo a Ciampino per scendere e prendere un’auto di servizio
disse che non voleva arrivare tardi a un incontro a Caivano
Ora il governo vuole esportare questo «modello» ad altre sette periferie cittadine italiane ritenute «difficili»: a dicembre ha stanziato 18o milioni per Rozzano in provincia di Milano
San Ferdinando in provincia di Reggio Calabria
San Cristoforo a Catania e Borgo Nuovo a Palermo
la dirigente scolastica Eugenia Carfora reagisce con una smorfia di scetticismo
Canfora è molto conosciuta nel Parco Verde perché
quando dirigeva l’istituto comprensivo
ogni mattina andava a bussare alle case degli studenti che non si presentavano in aula: «La metà dei ragazzi non finiva la prima media
per questo cercavo di andare a parlare con loro e con i genitori per convincerli a mandarli a scuola»
«Spesso i ragazzini andavano a lavorare per aiutare la famiglia»
La dirigente scolastica Eugenia Carfora nel suo ufficio all’istituto tecnico Morano del Parco Verde a Caivano
Nel 2013 Carfora è passata a dirigere le due scuole superiori del quartiere, un istituto tecnico e un alberghiero, aperto in un ex centro commerciale che «aveva un bar abusivo al primo piano». È riuscita a sistemare entrambe le scuole, utilizzando per l’istituto tecnico 276mila euro di finanziamenti del PNRR finanziato con fondi europei
e andando a «fare la questua» per l’alberghiero negli istituti scolastici di tutta Italia
sono state utilizzate anche in maniera creativa
Mostra con orgoglio gli spazi rimessi a nuovo
un giardino dove i ragazzi curano un agrumeto e una serra con alcune coltivazioni idroponiche
Ogni giorno Canfora fa la spola tra le due scuole
attraversando con passo veloce gli spazi comuni di alcuni palazzi di edilizia popolare malmessi
Racconta che in 10 anni hanno tentato più volte di intimidirla o di ostacolarla
«Per un periodo sono stata costretta a passare tra le gabbie in cui tenevano i pitbull»
i boss locali non hanno mai accettato gli sforzi per far studiare i ragazzi e portarli fuori dal quartiere
la dispersione scolastica qui dentro era del 41 per cento
Il problema è che su 750 iscritti ai due istituti «solo l’8 per cento viene dal Parco Verde
purtroppo in questo quartiere i ragazzi non proseguono gli studi»
non è stata fatta per i giovani del Parco Verde
L’agrumeto nel giardino dell’istituto tecnico Morano a Caivano
«Abbiamo puntato a costruire delle strutture che possano portare a Caivano persone che non vivono in questo territorio
la nostra idea è di creare movimento attorno all’università»
dice l’ufficio stampa del commissario Ciciliano
con gli impianti di videosorveglianza e l’illuminazione pubblica
ma anche sulla riqualificazione di edifici a fini sociali»
A poche centinaia di metri dal Parco Verde
l’Esercito ha demolito il teatro Caivano Arte
che dal 1998 aveva ospitato Toni Servillo e Lina Sastri
l’Accademia del San Carlo di Napoli e i ballerini del Bolshoi di Mosca
Al suo posto sarà costruito un auditorium da 500 posti
che costerà poco meno di un milione e 200mila euro
Carini tiene corsi di boxe per 130 tra ragazzi e ragazze provenienti da Caivano e dai comuni vicini
Il centro sportivo è stato finanziato con 13 milioni di euro, è stato progettato da Sport e Salute
una società del ministero dell’Economia
e i lavori sono stati affidati al Genio dell’Esercito che in appena cinque mesi ha rifatto tutta l’area
Il 28 maggio del 2024 il nuovo impianto è stato inaugurato da Meloni
«Faremo di Caivano un modello che esporteremo alle altre Caivano d’Italia»
La gestione del centro è in condivisione tra Sport e Salute e le Fiamme Oro
A Caivano molti considerano questa scelta come l’ennesimo “commissariamento” delle istituzioni politiche e sociali cittadine
Salvatore Papa è responsabile del “Polo Millegiorni”
uno spazio educativo per i bambini fino a 6 anni che l’associazione Save the Children ha aperto nel Parco Verde
l’Esercito e la polizia a gestire tutto»
ma cosa accadrà quando torneremo alla normalità?»
anzi le strutture non possono essere utilizzate neppure dalle associazioni di Caivano
ma alla fine solo in 57 hanno mandato i figli al campo estivo
Il comune di Caivano ha anche pagato l’iscrizione ai corsi di 130 bambini provenienti da famiglie con un reddito basso
Un parchetto per bambini abbandonato nel Parco Verde
20 gennaio 2025 (Angelo Mastrandrea/il Post)
I ragazzi del quartiere non vanno ai giardini di fronte
presidente dell’associazione “Un’infanzia da vivere”
Mazza gestiva per conto di un boss 16 piazze di spaccio tra il Parco Verde
i palazzi popolari costruiti negli anni Settanta e il rione “Bronx”
un complesso di palazzi dell’Agenzia campania per l’edilizia residenziale (ACER)
in carcere studiò e quando uscì divenne un attivista per i minori
«Mi impegno per evitare che i ragazzi del quartiere finiscano come me»
«Da un anno qui c’è solo repressione
Secondo lui «le condizioni economiche e di vita degli abitanti nell’ultimo anno sono peggiorate»
L’esempio più visibile sono i negozi: su 36 attività commerciali
Un campo di calcetto gestito dall’associazione Un’infanzia per vivere al Parco Verde
Delle 16 piazze di spaccio che Mazza definisce «storiche» non ce n’è più nessuna. In pochi mesi ci sono state quattro inchieste contro la camorra nel quartiere. Nell’ultima, il primo ottobre, sono state arrestate 50 persone affiliate a un clan che gestiva un giro d’affari da 500mila euro al mese.
Intanto le porte d’ingresso e le finestre degli appartamenti sgomberati sono state murate per evitare che fossero rioccupati. Nel quartiere ci sono state manifestazioni di protesta e gli sfrattati hanno dormito in strada e mantenuto un presidio fisso nel quartiere. Poi una decina di famiglie ha trovato una sistemazione da loro familiari negli stessi palazzi da cui erano state sgomberate e le altre hanno cercato casa altrove.
Non soprattutto a 27, come vogliono le leggende sulla musica
Un'idea che funziona: usare le api come deterrente per proteggere i raccolti dagli elefanti, al posto di costosi recinti elettrificati o dei cacciatori
16 libri su morti che ritornano: zombie, principesse avvelenate, eroici pirati e rockstar immortali
La qualità dell'aria è migliorata, e si sente, ma nelle acque e nei terreni circostanti le cose sono peggiorate
Il sindacato interno dice che sono stati inseriti troppi dipendenti poco competenti e senza concorso
Riccardo Claris è stato accoltellato durante una rissa nata da una lite sul calcio: è stato arrestato un tifoso dell'Inter
Ha riaperto tra molte proteste da poco più di un mese è c’è già stata una rivolta, su cui però non vengono date informazioni
Chi SiamoPrivacyGestisci le preferenzeCondizioni d'usoPubblicitàIl Post è una testata registrata presso il Tribunale di Milano
419 del 28 settembre 2009 - ISSN 2610-9980
a Caivano si terrà il convegno “Riforma disabilità e Progetto di vita”
organizzato dal Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli. All’incontro
in programma al Teatro Burlesque in via Sant’Arcangelo 24
capo Dipartimento della Protezione Civile e commissario straordinario di governo per le periferie. Due le tavole rotonde previste: “La sperimentazione della riforma” e “Associazioni e territorio”. L’incontro si chiuderà con un momento musicale a cura dei laboratori per i ragazzi con disabilità nell’ambito del progetto “Lo spazio dei talenti”
inaugurato lo scorso luglio e finanziato dal governo
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58 del 18 febbraio 2016) con codice ISSN 2499-846X
Guido Stampanoni BassiDirettore responsabile: Avv
Mail: redazione@giurisprudenzapenale.com
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Pubblichiamo, di seguito, il testo del comunicato stampa:
Periferia resistente La Wbo Italcables festeggia dieci anni come cooperativa
L’azienda che produce cavi d’acciaio era fallita ma l’hanno rimessa in piedi i lavoratori
In un luogo che è diventato il simbolo delle politiche securitarie del governo Meloni
una storia di riscatto reso possibile dalla solidarietà
SalvaRegalaLinkCondividiScaricaPeriferia resistente La Wbo Italcables festeggia dieci anni come cooperativa
Luciana CiminoHa appena festeggiato i dieci anni
Il 23 aprile del 2015 la Wbo Italcables di Caivano si è costituita in cooperativa di lavoratori
rilevando la fabbrica siderurgica in fallimento
Wbo sta per infatti per workers buyout e cioè dipendenti che impegnano i propri risparmi per salvare l’azienda in cui lavorano
Mentre Italcables si legge come è scritto perché «negli anni ‘60 il fondatore non conosceva la pronuncia corretta in inglese»
Il decennale non è la sola data che festeggiano con le loro famiglie: c’è l’anniversario della prima bobina lavorata
abbiamo comprato lo spumante al centro commerciale qui vicino – racconta Gaetano Esposito – un momento che ancora mi commuove»
C’è anche la data che ricorda «la copertura della cicatrice»
era stata venduta e per noi i solchi sul pavimento che aveva lasciato rappresentavano una cicatrice
Dovevamo ricomprarla e metterla nello stesso posto: è stato un traguardo simbolico»
E poi il giorno in cui sono tornati a lavorare tutti per l’intera settimana lavorativa
«Non abbiamo fatto alcuna selezione tra i lavoratori – spiega Matteo Potenzieri
presidente della cooperativa – anche se i primi tempi non c’era lavoro per tutti
Una volta partiti con il contratto di solidarietà abbiamo fatto un accordo interno: lavoriamo meno per lavorare tutti
Abbiamo cominciato con tre giorni a settimana
poi siamo passati a quattro e ci sembrava già una conquista»
Il segno che finalmente potevano tirare un sospiro di sollievo e
La scommessa era di quelle ad alto rischio
«se il progetto fosse andato male non si saremmo potuti tornare in mobilità
se non fosse rimasto in piedi almeno due anni avremmo dovuto restituire il prestito – spiega il presidente – ci stavamo giocando tutto
che produce cavi d’acciaio per cemento armato e trefoli per l’Alta velocità
l’azienda era stabile e con i conti in ordine
Lo stabilimento siderurgico era stato realizzato dalla Redaelli Tecna a Napoli a inizio ‘900
Gianluca Naldi ha cominciato a lavorare lì a fine anni 70 e oggi è la memoria storica dello stabilimento
E non c’è memoria campana che non si riferisca in qualche modo alla convivenza con il Vesuvio e con i terremoti
«Dopo quello del 23 novembre 1980 che fece danni importanti alla fabbrica
l’azienda decise di trasferirsi su questo terreno
che ora fa parte del distretto industriale di Caivano»
A giugno 2008 la Radaelli viene assorbita dalla Companhia Previdente
società portoghese proprietaria anche l’Italcables di Brescia
per acquistarla servono scorte monetarie adeguate che
mentre per lo stesso motivo fallivano i loro fornitori e i loro clienti
nel 2013 anche quello di Caivano va in liquidazione
«Quell’anno ogni giorno sotto il ministero per l’Industria c’erano manifestazioni con centinaia e centinaia di lavoratori di grandi fabbriche a rischio chiusura
Decidono comunque di presidiare la fabbrica giorno e notte per «evitare che qualcuno rubasse o danneggiasse le macchine e per non dare l’idea ai possibili acquirenti di uno stabilimento in abbandono»
Tuttavia le aziende interessate all’acquisto non si palesano: «Chi voleva solo terreno
si prospettava una vendita a pezzettini e abbiamo capito che non sarebbe arrivato nessun cavaliere bianco a salvarci»
Potenzieri frequenta la sede dell’Azione cattolica
lì viene a conoscenza delle cooperative dei lavoratori e della Legacoop che le aiuta a nascere
Condivide lo spunto solo con pochi colleghi («non volevamo illudere tutti per una cosa che neanche sapevamo fosse possibile»)
poi cominciano «a fare assemblee con chi ci stava – ricorda Luigi – siamo partiti in 67 portando solo una piccola sintesi del progetto
poi man mano abbiamo cominciato a costruirlo insieme»
Alla fine del percorso erano 51: qualcuno era stato assunto altrove
era una decisione difficile che coinvolgeva le famiglie»
abbiamo studiato tutti a fondo per capire come salvare l’azienda
subendo anche lo stigma di essere meridionali
ci dicevano che volevamo vivere di assistenzialismo solo perché avevamo bisogno della proroga della cassa integrazione»
grazie all’aiuto di Banca Etica e LegaCoop
e alla fine di un lungo percorso con le istituzioni
è stata una rinascita completa – racconta Luigi – ma è successo perché eravamo una famiglia e avevamo enorme fiducia nei compagni che avevano avuto l’idea»
Gli uffici li hanno messi nello stabilimento e non nell’edificio di fronte
prima davamo il 100 per cento ora il 115 perché abbiamo la responsabilità delle nostre famiglie e di quelle degli altri»
«Quando sono entrata nello stabilimento per la prima volta ho avuto un colpo di fulmine – dice oggi Anna Ceprano
presidente di Legacoop Campania- avevano una forte determinazione a riprendersi la dignità del lavoro che gli era stata tolta e c’era una sinergia straordinaria tra colletti bianchi e base operaia»
Le palazzine del Parco Verde si scorgono dalla strada per arrivare alla zona industriale
«È questo il vero modello Caivano – nota Ceprano – quello della centralità del lavoro
non quello della militarizzazione delle periferie»
In questi 10 anni gli operai della Wbo Italcable non hanno mai smesso di diminuire l’impatto ambientale e migliorare la qualità del prodotto
l’età avanza e noi speriamo di andare in pensione
qualcuno dovrà prendere in mano questo stabilimento e andare avanti per altri 40 anni
speriamo che ci ricordino come persone che qualcosa di buono per gli altri l’hanno fatta»
Nei mesi scorsi Matteo Potenzieri è stato candidato a Cavaliere del lavoro dai suoi compagni :«Chi più di lui si merita questo titolo»
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La scelta di applicare il modello repressivo pensato per Caivano in altre sette periferie non convince chi abita i territori e ogni giorno cerca di offrire alternative al degrado
Per comitati e associazioni il rischio è peggiorare situazioni di abbandono e disagio sociale
gridano a gran voce due delle sette periferie italiane che il governo vuole commissariare dopo l’approvazione del decreto Caivano-bis
che estende ad altre città il modello di intervento per contrastare criminalità e disagio sociale pensato in origine soltanto per il comune in provincia di Napoli
dove nel 2023 era emerso che un gruppo di ragazzi aveva ripetutamente stuprato due bambine di 10 e 12 anni al Parco Verde
tra le principali piazza di spaccio in Campania
Caivano, storia di abbandono e solitudine
Il 23 dicembre scorso il Consiglio dei ministri ha varato un nuovo decreto legge che punta ad applicare il “modello Caivano” ad altre periferie: Rozzano (Milano)
San Cristoforo (Catania) e Borgo Nuovo (Palermo)
I criteri che hanno portato alla selezione di queste sette periferie non sono stati esplicitati né dal Viminale né dalla presidenza del Consiglio dei ministri
nella circolare si fa riferimento al concetto di “alta vulnerabilità sociale”
determinata attraverso un indice sviluppato dall’Istat (Ivsm)
Questo indicatore considera diversi fattori
tra cui la diffusione di famiglie monogenitoriali
il tasso di analfabetismo tra gli adulti e il livello di disagio economico
La tendopoli di San Ferdinando è ancora un ghetto
Fin da subito due dei quartieri – Quarticciolo a Roma e Scampia a Napoli– hanno fortemente criticato la scelta del governo
Entrambe le periferie ogni giorno devono affrontare fenomeni di marginalizzazione e degrado le soluzioni proposte dal governo non sono state ben accolte da chi ormai da anni lavora sul territorio
al di là della presenza dello spaccio le condizioni di vita per i residenti sono davvero molto complicate”
un collettivo che opera in uno dei sette quartiere a cui il governo vorrebbe applicare il “modello” Caivano
Da anni la borgata è al centro delle cronache cittadine per la piazza di spaccio
Il quartiere ha il più alto tasso di dispersione scolastica della Capitale e i cittadini subiscono sfratti costanti
visto che la maggior parte delle case sono occupate
Roma è diventata la Capitale delle disuguaglianze
Da un anno il quartiere è presidiato costantemente dalla polizia e i blitz sono all’ordine del giorno
Il 25 febbraio circa 200 agenti hanno eseguito una grande operazione anti spaccio e contestualmente sgomberato alcune abitazioni
Quarticciolo ribelle ha subito denunciato il fatto: “Non è accettabile mettere sullo stesso piano operazioni di polizia contro lo spaccio e gli sfratti delle case popolari
Di fronte al dilagare della criminalità e all’assenza di interventi da parte dello Stato
i residenti hanno ideato un modello alternativo riunito nel Quarticciolo ribelle
C’è una palestra di boxe a prezzi calmierati
un doposcuola attivo tre giorni a settimana organizzato nell’ex questura abbandonata
un laboratorio di cucina per insegnare agli abitanti della borgata come avviare un ristorante e un ambulatorio popolare
Calciosociale, così Corviale resiste alla legge dei clan
Tutte queste iniziative sopperiscono all’assenza di politiche concrete mai avviate dal Comune di Roma
che ha lasciato il quartiere in uno stato di isolamento
I cittadini stanno provando a fare qualcosa ma
se la polizia ricevesse l’ordine di sgomberare la questura occupata l’esperienza del doposcuola terminerebbe
Sulla questione è intervenuto anche il cardinale vicario di Roma Baldassarre Reina
che ha espresso la propria solidarietà alle iniziative intraprese dalle realtà sociali di Quarticciolo
auspicando la buona riuscita di un dialogo tra le parti in causa
Su Quarticciolo l’opinione pubblica e la politica sono spaccate in due: da un lato c’è Fratelli d’Italia
spalleggiato dal parroco don Antonio Coluccia
che con l’associazione Luce sia organizza “passeggiate della legalità” nei quartieri più difficili della Capitale; dall’altro la giunta capitolina
che vorrebbe iniziare un dialogo con gli attivisti di Quarticciolo Ribelle per mantenere le attività avviate con fatica
il 1° marzo è stata organizzata una manifestazione per le strade della borgata
Anche il quartiere napoletano di Scampia si è schierato contro il modello voluto dal governo
“Viene applicato indiscriminatamente in diverse zone d’Italia molto diverse tra loro”
ormai da anni al fianco del comitato Vele di Scampia
“Quel modello mortifica le periferie e le criminalizza”
“La comunità di Scampia – continua Davide – ha costruito una propria risposta alle difficoltà del territorio
supportata da una lunga tradizione di lotte sociali e culturali che non si riconoscono nei modelli imposti dall'alto”
Scampia riparte dall'università
Il quartiere è da tempo teatro di scontri tra forze esterne e popolazione locale
e il rischio che l'ennesimo progetto calato dall’alto non tenga conto delle dinamiche sociali già in atto è forte
“Il modello Scampia non nasce adesso ma esiste da quasi 40 anni”
racconta il portavoce del comitato Vele di Scampia
contrario all’applicazione indiscriminata del modello Caivano
“Conosciamo la figura dei commissari perché durante la stagione dell’emergenza rifiuti ne abbiamo avuto tanti
L’ascolto dei territori è diminuito e le ricette prodotte non tenevano conto delle specificità dei territori e di chi su quei territori svolge un lavoro politico
C’è poi l’approccio securitario e militare adottato già a Caivano: “Tutto viene trattato come un problema di ordine pubblico
e così se ci sono minori armati per strada si riempie il quartiere di polizia e telecamere
E la stessa cosa avviene con le barriere di spaccio
il governo ignora che i camorristi muovono capitali da finanziare e non occupano case
Oggi siamo oltre Gomorra – conclude Benfenati – e questa per noi è un’importante rivendicazione personale
abbiamo superato quella narrazione mettendo al centro i cittadini”
il governo guidato da Giorgia Meloni ha reagito “di pancia” inviando militari e poliziotti a presidiare l’area
con un decreto firmato dalla stessa premier
dirigente medico della polizia e capo dipartimento della protezione civile
è stato nominato commissario straordinario per il territorio di Caivano
In quegli stessi giorni il Consiglio dei ministri ha sciolto il Comune per mafia e approvato un decreto che ha introdotto una serie di misure repressive contro le baby gang
Decreto Caivano, i ragazzi in carcere stanno peggio
è stato approvato un piano straordinario di investimenti
che prevede l’installazione di un sistema di videosorveglianza
l’assunzione di vigili urbani e assistenti sociali
la costruzione di un’università e di un teatro
oltre alla ristrutturazione di un centro sportivo abbandonato
a Caivano è aumentata la presenza della polizia ma non ci sono stati cambiamenti degni di nota nel tessuto sociale
Ci sono soltanto più minorenni in carcere
Come spiegano le ricercatrici Stefania Ferraro e Anna d’Ascenzio
gli interventi ordinati dal governo non hanno allontanato le fasce più deboli della popolazione da “quel tipo di insicurezza sociale permanente che deriva dalla vulnerabilità delle condizioni di vita e condanna a vivere ‘alla giornata’
alla mercé del minimo incidente di percorso”
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mafie e povertà: chi guadagna e chi si ribella nella Sicilia delle emergenze
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mafie e povertà: nella Sicilia delle eterne emergenze
attori privati e criminali approfittano dei vuoti lasciati dalla politica
Ma nascono anche nuove forme di partecipazione che tentano di affrontare questi problemi dal basso
A seguito della decisione del governo di adottare il decreto Caivano anche nel quartiere romano del Quarticciolo
i residenti rispondono con un corteo popolare lanciato per domani
La manifestazione partirà dalla piazza centrale del quartiere alle ore 17
Il 23 dicembre 2024 il governo ha individuato sei quartieri definiti ad alta vulnerabilità
che saranno i destinatari del “modello Caivano”
Il piano prevede lo stanziamento di 180 milioni di euro per il triennio 2025/2027 e consiste nell’assegnare a un commissario straordinario
la scelta di individuare quali siano i luoghi da riqualificare
Il commissario ha avuto 60 giorni di tempo che scadranno alla fine di questo mese
Il governo nella figura di Fabio Rampelli ha dichiarato che lo sgombero dell’ex-questura dovrà essere il primo tassello da cui partire per la riqualificazione
opinione condivisa anche dalla Regione proprietaria dello stabile
in quanto edificio pubblico gestito da Ater
In queste settimane in città si è aperto un grosso dibattito tra stampa
opinione pubblica e istituzioni su quale sia l’effettiva ragione di utilizzare uno strumento di questo tipo per la gestione di quartieri periferici
da anni in stato di abbandono da parte delle istituzioni
in emergenza abitativa e dove c’è assenza di servizi
oltre a situazioni legate alla criminalità organizzata
Al momento al Quarticciolo è presente un forte schieramento da parte delle forze dell’ordine
che continuano a portare avanti sfratti ed effettuare blitz a tappeto
L’ultimo sfratto si è verificato giovedì 26 febbraio nei confronti di due famiglie e ha bloccato il quartiere per tutta la giornata
con controlli diffusi su tutti gli abitanti
Questo episodio ha generato un’immediata attivazione da parte di tutto il rione
sia dando forma ad un corteo spontaneo che si è poi recato sotto la Prefettura a Palazzo Valentini
dove il reddito medio annuo non supera i ventimila euro
quasi il 30% dei seimila abitanti si ferma alla licenza elementare e solo il 9% arriva alla laurea
da più di dieci anni esiste il comitato di zona “Quarticciolo ribelle”
Il comitato ha il suo spazio fisico all’interno dell’ex-questura e negli anni qui ha attivato progetti sociali di mutualismo dal basso
la micro-stamperia e l’ambulatorio popolare.Inoltre con la campagna “Abbiamo un piano”
in collaborazione con il laboratorio territoriale del dipartimento di studi urbanistici della Sapienza
dove vengono individuati tutti i luoghi che dovrebbero essere presi in considerazione per la riqualificazione e le relative competenze
Questa progressiva criminalizzazione con le politiche securitarie da parte delle istituzioni
che delinea molto bene quella che è la linea del governo
dalle zone rosse nel centro della città al modello Caivano nelle periferie
tutte le forme di povertà e marginalità.Come abbiamo riscontrato nel caso della stessa Caivano
l’operazione si è conclusa con 240 alloggi e più di 420 persone sgomberate
ma dei famosi servizi e miglioramenti infrastrutturali poco si è visto
Solo una pomposa inaugurazione di una palestra e un campo da padel
dove era presente la stessa Meloni in campagna elettorale per le Europee e di cui non è ancora chiaro quale tipo di accesso ne abbiano realmente gli abitanti
Il Quarticciolo in vent’anni ha assistito all’abbandono dell’unica scuola dell’infanzia presente nel quartiere in via Locorotondo
della piscina comunale in via Manduria e all’inizio dei lavori di ristrutturazione mai terminati per le palazzine di via Ugento
finanziati con 3.1 milioni di euro da parte dell’Ater
del quale si ignora la destinazione d’uso.Gli abitanti ci sono abituati a doversi organizzare dal basso e prendersi cura gli uni degli altri
facendo la quarantena in appartamenti da 30 mq
l’alternativa la stanno costruendo con le proprie forze
Sabato vedremo in piazza tutto il patrimonio costruito in questi anni
ci saranno anche i progetti sociali dei quartieri limitrofi
sarà un corteo che attraverserà l’intero quartiere
definito dagli stessi organizzatori “Modello Quarticciolo”
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L'uomo dopo un tuffo da una considerevole altezza
trascinato per oltre 400metri dalla forte corrente: in suo soccorso un giovane agente delle Fiamme Oro libero dal servizio
il Comandante della Polizia Locale di Caivano con 2 agenti e i Carabinieri
Stava sospeso sul cavalcavia che sovrasta i Regi Lagni
sulla cosiddetta "Statale Sannitica"
L'intenzione dell'uomo era più che chiara: stava per lanciarsi
Proprio in quel momento di lì si sono trovati a passare alcuni ragazzi
Due di loro hanno provato ad avvicinarsi per dissuaderlo
ma l'uomo non ha voluto sentire ragioni e si è lanciato
Immediatamente sono stati allertati i soccorsi
Nel frattempo la forte corrente stava trascinando via l'uomo che annaspava e cercava di aggrapparsi a radici e sterpaglie che costeggiano le rive.
La scena non è passata inosservata ad un giovane poliziotto delle Fiamme Oro libero dal servizio
dopo essere stato trasportato per oltre 400 metri dalla corrente
nel frattempo era riuscito ad aggrapparsi ad una radice
il Comandante della Polizia Locale di Caivano Espedito Giglio con 2 agenti e due carabinieri
tutti assieme hanno messo su una catena umana per portarlo al sicuro
grazie alla prontezza dei passanti nell'allertare le forze dell'ordine
al coraggio dell'agente delle Fiamme Oro fuori servizio e alla tempestività d'intervento di Polizia Locale del Comune di Caivano e dei Carabinieri che
sono riusciti a mettere in salvo l'uomo
in stato di comprensibile shock ma in buone condizioni fisiche.
La Giunta della Regione Lombardia in sinergia con il fondo nazionale ‘Caivano-bis’ ha approvato una delibera che prevede un finanziamento di 5 milioni a Rozzano (Milano)
Stanziati attraverso il bilancio regionale 2025
serviranno innanzitutto per la riqualificazione dei servizi sanitari territoriali
Il provvedimento con il quale Regione Lombardia conferma il proprio impegno concreto per il rilancio del territorio di Rozzano
Sono previsti infatti investimenti per un totale di 27 milioni di euro in sinergia con il fondo nazionale ‘Caivano Bis’
In gran parte sono finalizzati a interventi sullo sport e anche sui giovani
mira quindi a potenziare le infrastrutture
promuovere la crescita dei giovani attraverso lo sport e a migliorare i servizi sociosanitari e scolastici
Come evidenziato dal sottosegretario regionale alla Presidenza con delega a Sport e Giovani, che fin dall’inizio ha seguito il progetto, il piano è frutto di un lavoro sinergico tra Regione Lombardia, Comune di Rozzano, Prefettura di Milano e commissario straordinario
Sono state individuate quattro aree di intervento prioritarie per un totale di 22 milioni di euro
I fondi saranno destinati principalmente a infrastrutture
A queste risorse si aggiungono ulteriori 5 milioni di euro per la riqualificazione dei servizi sanitari territoriali
Lo stanziamento avviene attraverso il bilancio regionale 2025
L’obiettivo è infatti quello di dare ai giovani spazi sicuri e opportunità di crescita attraverso lo sport e la formazione
Le risorse stanziate potranno essere integrate con ulteriori fondi da parte del commissario straordinario
ampliando così il raggio d’azione degli interventi previsti
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TuttoSanità
È tuttora in corso l’intervento dell’Arpa Campania avviato ieri a seguito dell’incendio divampato nell’area industriale di Caivano nella località di Pascarola
Intanto l’Agenzia regionale per l’ambiente ha diramato una sintesi dei dati rilevati fino a questa mattina dalle postazioni di monitoraggio relativi alla qualità dell’aria (rete di stazioni fisse
una delle quali situata nell’area industriale di Pascarola
più il laboratorio mobile posizionato ieri sera a margine dell’area abitata di Pascarola)
riferite ai parametri ordinariamente monitorati sulla base della normativa sulla qualità dell’aria
non evidenziano superamenti dei limiti di legge nel periodo indicato
si rilevano tuttavia incrementi puntuali di alcuni inquinanti
verosimilmente riconducibili all’incendio
Le concentrazioni orarie degli inquinanti considerati sono comunque risultati in graduale diminuzione nel corso della mattinata di oggi
anche per l’evoluzione delle condizioni meteoambientali
Gli ulteriori risultati degli accertamenti in corso – compresi quelli del monitoraggio delle diossine assicurano dall’Arpa – verranno diffusi non appena disponibili
il riscontro delle “anomalie” riscontrate:
PM10: Sono stati osservati picchi significativi
in particolare nella stazione di Acerra Scuola Caporale è stato raggiunto un valore orario di 69 µg/m³ (microgrammi per metro cubo) nella notte del 9 aprile
determinato il superamento della soglia giornaliera di 50 µg/m³ fissata dal decreto legislativo 155/2010 in nessuna stazione
PM2.5: I valori orari hanno raggiunto 54 µg/m³ (Acerra Scuola Caporale)
ma comunque i valori giornalieri sulla rete regionale di monitoraggio sono stati ovunque inferiori a 20 µg/m³
potrebbero essere legati a fonti locali e alla nube di fumo dell’incendio; tuttavia non si rilevano criticità rispetto ai limiti giornalieri
mostra un aumento progressivo durante le ore notturne
il valore medio orario è passato da 0,8 µg/m³ alle 16:00 a 4,1 µg/m³a mezzanotte (Acerra Scuola Caporale
Nota: Il limite di legge per il benzene è fissato sulla media annuale (5 µg/m³)
pertanto i dati orari vanno interpretati nel contesto di un monitoraggio continuo di lungo periodo
Le concentrazioni di O3 hanno mostrato una tendenza alla diminuzione durante le ore notturne
con valori medi orari inferiori a 20 µg/m³ in tutte le centraline analizzate
Questo comportamento è tipico del ciclo giornaliero di questo inquinante
la cui formazione è favorita dalla radiazione solare
Monossido di Carbonio (CO) e Composti Organici Volatili (Toluene
con picchi fino a 0,7 mg/m³(Acerra Scuola Caporale)
I valori osservati non determinano superamenti del limite di legge
Toluene e xilene hanno avuto concentrazioni sporadiche elevate
I valori di NO2 hanno evidenziato un aumento significativo durante le ore notturne
con picchi registrati principalmente nelle aree industriali
nella centralina di Acerra Zona Industriale
il valore massimo è stato di 70,1 µg/m³ alle 21:00
comunque inferiore al limite medio orario di 200 µg/m³ fissato dal dlgs 155/2010
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Il Capo della Protezione civile Fabio Ciciliano ha gettato acqua sul fuoco di preoccupazioni e polemiche sull'incendio
“L'impianto di Caivano” che si è incendiato “non è uno di quegli impianti sotto direttiva “Seveso”
cioè non è un impianto a rischio di incidente rilevante che prevede specifica normazione anche sulla sicurezza"
Lo dice il Capo della Protezione civile Fabio Ciciliano che aggiunge: “È un problema di carattere generale quello dei rischi di alcuni impianti come quelli che maneggiano solventi”
Ciciliano era oggi a Caivano per un tavolo sulla disabilità
e ha risposto alle domande dei cronisti sulla situazione del rogo dell'azienda di solventi avvenuto l'8 aprile nell'area industriale di Pascarola a Caivano
Dal Capo della Protezione civile solo rassicurazioni
dato che “il rogo è stato spento da 24 ore e i parametri rilevati dall'Arpa Campania sono all'interno dei limiti
anche per questo le scuole sono state riaperte”
In Campania sono 79 gli stabilimenti “Rir” (“a “Rischio incidente rilevante”) secondo la direttiva “Seveso”, di cui 36 soltanto tra Napoli e provincia
Nelle aree interessate dalle nube scaturita dal rogo è avvenuto un intervento dell'Arpa Campania
Sono installate delle postazioni di monitoraggio della qualità dell'aria
una stazione fissa e un laboratorio mobile. Le misurazioni effettuate "non evidenziano superamenti dei limiti di legge nel periodo indicato"
Sono stati tuttavia rilevati "incrementi puntuali di alcuni inquinanti
verosimilmente riconducibili all'incendio"
Le concentrazioni orarie degli inquinanti considerati sarebbero comunque "in graduale diminuzione"
anche per l'evoluzione delle condizioni meteoambientali
In relazione al particolato (Pm10 e Pm2.5)
in particolare nella stazione di Acerra Scuola Caporale
"potrebbero essere legati a fonti locali e alla nube di fumo dell'incendio"
Avviso Pubblico
Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie
per citare il nome del progetto di riqualificazione che ha reso possibile tale opera
il Decreto interviene in contrasto a molte questioni
con il compito di predisporre e attuare un piano straordinario di interventi infrastrutturali e di riqualificazione del territorio
operare attraverso interventi straordinari e misurabili è un agire in asse con le logiche punitive
poiché in entrambi i casi si perseguono soluzioni veloci e senza alcuna implicazione in termini di interventi strutturali
che – invece – richiederebbero accurate riflessioni rispetto alla definizione delle priorità politiche nel contrasto alla marginalità
con conseguenti investimenti economici e di programmazione a lungo termine
Non a caso il suddetto Decreto pure interviene in materia di irrigidimento delle misure penali contro la criminalità minorile; per inciso
alle cronache questo dispositivo giuridico è più noto come “Decreto Caivano”
con una dicitura certo non priva di venature etnocentriche
come un vero e proprio restyling dell’assetto sociale della comunità caivanese
si sta procedendo speditamente alla moltiplicazione di impianti di videosorveglianza e al rifacimento di edifici pubblici
Premesse le non poche criticità teoriche del concetto di sicurezza partecipata
si sa che la sua implementazione prevede l’integrazione di una pluralità di livelli (multi-level) e di agenzie
diviene necessario interrogarsi su quale sia
la possibile integrazione tra le logiche degli interventi straordinari
che agiscono in deroga a molti fattori al fine di assicurare la velocità dell’azione
per tenere insieme multi-level e multi-agency richiede inevitabilmente un lungo tempo di elaborazione e condivisione degli obiettivi
in relazione agli specifici bisogni di una popolazione
Poiché nella vicenda di Caivano la narrazione degli eventi – a partire dai tragici stupri di due adolescenti nell’agosto del 2023 – e il susseguirsi degli interventi sembrano rispondere alla logica della “parte per il tutto”
proviamo a declinare i bisogni degli abitanti del troppo noto Parco Verde
uno dei quartieri di case popolari costruite per gli sfollati delle aree economicamente più fragili di Napoli
Si tratta di una zona fisicamente separata dal resto della cittadina
segnata da stradoni perpendicolari tra i quali è complesso orientarsi perché sono talmente anonimi che l’unico orientamento che si può avere sono i panni stesi ad asciugare; presenta circa 6000 abitanti
percentuali altissime di disoccupazione e la certezza che nulla è più permanente di un alloggio temporaneo affidato dopo il terremoto del 1980
soprattutto per chi lo abita; il contesto ideale per la produzione di devianza
I bisogni di queste porzioni di popolazione
Dalla ricerca di campo che stiamo svolgendo emergono chiaramente: un lavoro
infrastrutture che possano favorire la mobilità
che accompagna il progetto di sicurezza previsto dal “modello Caivano”
ci pare di poter dire che esso non trovi particolare riscontro in quanto finora posto in essere
perché nulla va nella direzione di allontanare dalla popolazione più fragile quel tipo di insicurezza sociale permanente che deriva dalla vulnerabilità delle condizioni di vita e condanna a vivere “alla giornata”
alla mercé del minimo incidente di percorso
pure edificato sulle macerie di quello preesistente
il centro sportivo “Pino Daniele” non sfamano; inoltre
a danno di ogni principio di partecipazione
la gestione di quest’ultimo è stata affidata alle “Fiamme Oro”
con la declinazione di una politica di definizione dei costi delle iscrizioni alle attività sportive non propriamente inclusiva e una esclusione dell’associazionismo sportivo locale dalla gestione della struttura stessa; del resto
anche altri membri delle realtà di Terzo Settore presenti sul territorio ci hanno consegnato
il loro senso estraneità al “modello”: «Non abbiamo bisogno dei militari
anche perché non è così che si combatte il crimine
Queste sono attività che si spostano altrove
non si fermano con i militari; è già successo per Scampia
L’unico esercito di cui abbiamo bisogno è quello di psicologi
Lo abbiamo detto al primo e unico incontro con i Commissari
ma forse non ci hanno sentito e comunque non ci hanno più chiamato»
Intanto, tra le aree designate all’esportazione del “modello Caivano”
scende in piazza contro una logica di intervento definita dai manifestanti un’azione di «militarizzazione […]
l’edificazione di un deserto di esperienze di resistenza e vera ricostruzione»
Indipendentemente dal credito che si voglia dare al controcanto del “modello Caivano”
stando all’oggi la sua applicazione non pare offrire prova di un nesso positivo tra interventi straordinari
l’assenza di tale nesso sociale è intrinseca al modello stesso poiché
quando libertà e sicurezza sono agite in deroga a leggi applicabili equamente a tutti e ovunque
la dimensione partecipativa è posta inevitabilmente in parentesi rispetto alla replicabilità di obiettivi di governo strettamente misurabili e velocemente perseguibile
nel tempo di un mandato elettorale e una candidatura da replicare
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ha avvolto l’area industriale di Caivano dopo l’esplosione nello stabilimento della Chimpex
multinazionale specializzata nella produzione di solventi chimici
Nessun ferito tra i circa settanta lavoratori presenti nello stabilimento
Ma l’allarme ambientale è altissimo: sette silos contenenti solventi altamente infiammabili sono andati a fuoco
sprigionando sostanze potenzialmente tossiche nell’aria
Le autorità parlano di possibile presenza di diossina
mentre i sindaci di diversi comuni del Napoli Nord hanno ordinato
Tra le tante voci di chi ha vissuto quei momenti di terrore
impiegata in un capannone adiacente alla Chimpex
che ha raccontato così quanto accaduto:
Solo a pensarci mi viene la pelle d’oca
e improvvisamente abbiamo sentito un’esplosione
Sono riuscita a prendere al volo la borsa e il cellulare
Nel parcheggio ho visto l’inferno: non si vedeva nulla
Grazie ai miei colleghi e ai titolari sono riuscita a uscire fuori da quella bolgia infernale
Sono contenta che non ci siano stati feriti
anche se è un immenso disastro ambientale in una zona che è già stata troppe volte martoriata.”
Le autorità sanitarie e ambientali sono al lavoro per analizzare l’aria e valutare l’eventuale presenza di sostanze tossiche
che chiedono chiarezza e tutela della salute pubblica in una terra già gravemente compromessa da anni di sversamenti e roghi illegali
Mentre le indagini sono in corso per stabilire le cause dell’incendio
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un vasto incendio è divampato nell’area industriale di Pascarola
Le fiamme hanno interessato la fabbrica Chimpex Industriale Spa
specializzata nella produzione di solventi chimici
Una densa colonna di fumo nero si è alzata dal sito
risultando visibile a chilometri di distanza e suscitando preoccupazione tra i residenti delle zone limitrofe
circa 70 lavoratori erano presenti nello stabilimento; fortunatamente
tutti sono riusciti a mettersi in salvo senza riportare ferite
Le operazioni di spegnimento sono rese particolarmente complesse dalla presenza di sette silos contenenti solventi altamente infiammabili all’interno dell’azienda
Sul posto sono intervenute diverse squadre dei Vigili del Fuoco
supportate da tre autobotti e da un’unità del nucleo NBCR (Nucleare
specializzata nella gestione di emergenze legate a sostanze pericolose
la Commissione straordinaria che amministra il Comune di Caivano ha emesso un comunicato invitando la popolazione a chiudere porte e finestre
a non raccogliere prodotti dagli orti e a uscire solo se strettamente necessario
Questo a causa della nube di fumo sprigionata dal rogo
che potrebbe contenere sostanze nocive per la salute
Le autorità locali stanno monitorando attentamente la situazione e valutando l’adozione di ulteriori misure a tutela della salute pubblica
non sono state rese note le cause dell’incendio; sono in corso indagini per accertare l’origine del rogo e verificare eventuali responsabilità
L’incendio ha sollevato preoccupazioni anche nei comuni limitrofi
dove i sindaci hanno diramato avvisi simili a quelli di Caivano
esortando i cittadini a rimanere al chiuso e a prendere precauzioni per evitare l’esposizione al fumo
rendendo necessarie misure preventive anche al di fuori del territorio comunale di Caivano
Questo incidente evidenzia l’importanza di rigorosi controlli di sicurezza nelle industrie che trattano materiali pericolosi e la necessità di piani di emergenza efficaci per proteggere sia i lavoratori che la popolazione circostante
Le autorità competenti continueranno a fornire aggiornamenti sulla situazione e sulle eventuali misure da adottare nelle prossime ore.
La manifestazione Il quartiere romano è il primo a manifestare contro l’implementazione del piano del governo
Programmi ancora incerti: prorogata di trenta giorni la presentazione degli interventi
SalvaRegalaLinkCondividiScaricaLa manifestazione Il quartiere romano è il primo a manifestare contro l’implementazione del piano del governo
Annaflavia Merluzzi, Michele Gambirasi«Quarticciolo alza la voce»
Con questo slogan ieri migliaia di persone sono scese in piazza nel quartiere
per protestare contro l’implementazione nell’area del «modello Caivano» decisa dal governo Meloni
scadevano i 60 giorni entro cui il commissario straordinario nominato dall’esecutivo
avrebbe dovuto presentare i piani di intervento per le sette aree interessate dal decreto Caivano bis
varato prima di Natale in consiglio dei ministri
Il provvedimento ha stanziato 180 milioni per interventi infrastrutturali nei sette territori: Rozzano (Milano)
San Cristoforo a Catania e Borgonuovo a Palermo
È qui che il disegno progettato dall’esecutivo ha incontrato le resistenze maggiori
dovute sia alla mobilitazione degli abitanti sia al matrimonio forzato che il governo si è trovato a dover stringere con l’amministrazione capitolina
aveva già stilato un piano di intervento in collaborazione con le realtà sociali del quartiere e il dipartimento di ingegneria civile
edile e ambientale (Dicea) dell’università La Sapienza
mentre il sindaco di Roma Gualtieri si è proposto come subcommissario per il territorio
prorogando di 30 giorni la presentazione dei piani di intervento e le nomine dei subcommissari
OLTRE CINQUEMILA PERSONE si sono mosse ieri da piazza del Quarticciolo
davanti ai locali dell’ex questura che ospita il Doposcuola popolare
In testa lo striscione recitava «Cambiamo davvero Quarticciolo»
mentre il corteo si è snodato lungo le vie del quartiere fino a incrociare via Palmiro Togliatti: la strada
separa il Quarticciolo dal resto della città e per questo viene ironicamente chiamata «lo Stige» dai residenti
abbiamo le idee chiare e sappiamo quali sono gli interventi necessari» dice Pietro Vicari
Presenti anche il segretario del Pd romano Enzo Foschi
con la deputata Michela Di Biase e il presidente del Municipio V Mauro Caliste
ma l’organizzazione ha chiesto che si sfilasse tutti insieme
madre di una delle due famiglie sfrattate martedì scorso; entrambi i nuclei vivevano in occupazione abitativa all’interno di un edificio popolare
che al momento dell’ingresso avevano trovato abbandonato
composta da mio marito e le mie due figlie
siamo in lista per una casa popolare da 17 anni – spiega -
La prima domanda l’abbiamo mandata nel 2008
ma dopo tutto questo tempo non ci hanno assegnato una casa»
operato da circa trecento agenti per due famiglie
hanno lasciato pochissimo tempo per recuperare le loro cose: «Due ore per raccogliere nove anni di vita»
La famiglia rimane avente diritto alla casa popolare
ma allo sfratto non è stata accompagnata una ricollocazione
A SCANDIRE GLI SLOGAN i tamburi del collettivo di fabbrica toscano Gkn
venuti per l’occasione da Campi Bisenzio: «A Quarticciolo c’è un piano
così come noi operai abbiamo un piano senza avere una fabbrica»
il territorio che per primo ha visto l’arrivo delle misure emergenziali del governo: «Dall’inizio degli interventi l’insicurezza sociale non è diminuita
la droga si è solo spostata nei comuni limitrofi ma i problemi sono rimasti
Vorremmo prendere esempio dal Quarticciolo e creare una comunità che si sostenga»
Il cortocircuito tutto repressivo del modello Caivano è già nel suo nome
dice Vanessa Bilancetti di Non una di meno Roma: «Questo decreto nasce dallo stupro di due ragazzine
vigileremo che nelle misure programmate ci siano centri antiviolenza o iniziative contro la violenza di genere
E non è detto che siano in cantiere nei sette territori»
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Due laboratori mobili dell'Arpac monitoreranno il rischio diossine
Lo stabilimento di Caivano lo scorso gennaio sottoposto a sequestro preventivo per inquinamento
L'incendio di Caivano, scoppiato ieri poco prima delle 17.00 nello stabilimento di Pascarola della Chimpex Industriale SpA, è stato finalmente domato grazie al lavoro dei Vigili del Fuoco
I carabinieri della Compagnia di Caivano sono al lavoro per ricostruire l’origine del rogo
Tutti i 70 dipendenti dell'azienda sono riusciti a mettersi in salvo
I rilievi compiuti dai carabinieri della compagnia di Caivano
e dagli agenti della municipale coordinata da Espedito Giglio
unitamente a quelle dei Vigili del Fuoco dei comandi di Napoli e Caserta
e in particolare dallo speciale nucleo Nbcr per la gestione del rischio da sostanze pericolose
daranno una prima indicazione sulle condizioni generali e sulla possibile origine dell'incendio
L'Arpac ha annunciato di aver predisposto l'invio di due laboratori mobili che misureranno i livelli di inquinanti
distribuzione: dal 1982 Chimpex è il partner d’eccellenza per il settore chimico
Il tuo successo è il nostro obiettivo" è il claim dell'azienda che dichiara di avere sede legale a Milano e "vero cuore pulsante" a Napoli
appunto nell’area industriale di Caivano.
Chimpex dispone inoltre di stabilimenti definiti "strategici" a Bari e a Busseto
vicino Parma: "Grazie a questi hub logistici - spiega sul proprio sito l'azienda - garantiamo una distribuzione efficiente e puntuale su tutto il territorio nazionale
ci permette di servire rapidamente i clienti del Sud Italia
copre un’area di 10.000 mq e ci consente di distribuire una vasta gamma di prodotti
garantendo la massima flessibilità e rapidità nelle consegne"
Chimpex produce inoltre "prodotti e soluzioni per una corretta gestione del ciclo idrico"
lo stabilimento di Caivano si estende su un'area di 60.000mq
di cui 9.000mq dedicati a spazi coperti
tra cui uffici e "magazzini ad alta efficienza"
Nei magazzini sono ospitati oltre 4.500 metri cubi di solventi e altri ingredienti "garantendo una gestione ottimale delle materie prime".
L'impianto di Caivano ha inoltre 100 serbatoi di superficie e 24 interrati
un laboratorio di analisi chimiche e gli impianti per la produzione di "AdBlue®"
l'additivo utilizzato per rendere meno inquinanti gli scarichi delle auto a diesel
e per la produzione di "Acqua Demi e la miscelazione di solventi
fortunatamente nessuno ferito o disperso tra le fiamme
lo scorso gennaio lo stabilimento di Caivano della Chimpex Industriale SpA era stato sottoposto a sequestro preventivo dagli uomini del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale
Agroalimentare e Forestale - Nipaaf del Gruppo Carabinieri Forestale di Napoli
al comando del colonnello Marco Trapuzzano. Il provvedimento era stato emesso emesso dal gip del Tribunale di Napoli Nord su richiesta della Procura aversana sulla base di accertamenti investigativi che indicavano che l'azienda scaricava direttamente nel collettore fognario dell’Asi di Caivano-Pascarola le acque reflue della lavorazione chimica: dentro alluminio
e altre sostanze che finivano così nei Regi Lagni
con un impatto potenzialmente devastante sull'ecosistema e sulla salute pubblica
Gli inquirenti avevano inoltre rilevato che i condotti delle acque reflue non avevano cordoli di protezione e così
le acque residue delle lavorazioni chimiche fuoriuscivano e si mescolavano all'acqua piovana
Il Gip del Tribunale di Napoli Nord aveva nominato un amministratore giudiziario per garantire la continuità produttiva dell'azienda e adottare i necessari adeguamenti del ciclo produttivo alle leggi vigenti.
La Corte d'Appello ha accolto istanza di sostituzione della misura cautelare in carcere con gli arresti domiciliari a Fiuggi
Arresti domiciliari fuori regione per Giuseppe Dogali
38enne di Maddaloni coinvolto nella maxi inchiesta della Dda di Napoli sui fiumi di droga che da Caivano arrivano a rifornire le piazze di spaccio di Maddaloni
E’quanto disposto dalla prima sezione della Corte di Appello di Napoli
avanzata dall’avvocato Francesco Liguori nei confronti del 38enne
di sostituzione della misura cautelare della custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari fuori regione
I giudici d’appello hanno ritenuto che “le esigenze cautelari possono ritenersi scemate” tanto da disporre la detenzione domiciliare a Fiuggi
Dogali è stato coinvolto nel maxi blitz che ha portato all'arresto di 50 persone accusate di far parte della rete della droga che fa capo al gruppo Gallo-Angelino
Sono accusati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e di detenzione ai fini di spaccio di droga
aggravati dalla finalità di agevolare il clan Angelino-Gallo
egemone a Caivano e nei territori limitrofi
L’associazione in questione si sarebbe occupata dell’approvvigionamento all’ingrosso di vari tipi di droga e avrebbe fissato i tempi
custodia e vendita degli stupefacenti per il rifornimento
delle piazze di spaccio di Caivano e del Parco Verde
Massimo Gallo e Antonio Angelino avrebbero ottenuto il controllo delle attività illecite dopo la maxi operazione che ha portato all'arresto dei fratelli Nicola e Gennaro Sautto e di Domenico Ciccarelli
capi dell'omonimo clan Sautto-Ciccarielli
avrebbe dato vita a una nuova organizzazione che si sarebbe alleata con Angelino in modo da gestire in monopolio sia il traffico di droga sia le estorsioni
Sarebbe così ricostruito il funzionamento di oltre 25 diverse piazze di spaccio
i cui capi sarebbero stati autorizzati a svolgere le proprie illecite attività con obbligo di rifornirsi dal sodalizio criminale
che avrebbe imposto i prezzi di ogni tipo di sostanza da commerciare
Il giro d’affari ricostruito ammonterebbe a circa 500 mila euro mensili
Tre le piazze di spaccio individuate a Maddaloni
Una era quella gestita dalla coppia Di Caprio/Ravanni
La droga veniva acquistata sempre da Gallo che consegnava lo stupefacente - "il servizio" - ai due coniugi
Un rapporto di compravendita stabile con "continuità di acquisti
confidenza e consuetudine di rapporti"
avrebbero acquistato quantitativi di cocaina variabili tra i 50 e i 250 grammi
ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùRiqualificazione
di Vera Viola
Parte a Caivano la realizzazione del nuovo Polo della Cultura
per il quale sono stati stanziati dal Governo 12 milioni di euro
non si dà solo il via alla costruzione del nuovo auditorium
ma si conferma un percorso voluto dal Governo che sta portando ad una nuova Caivano»
«Lo Stato - ha aggiunto - dimostra di esserci come ha fatto nei mesi scorsi con la rigenerazione delle strutture sportive
e oggi con la ricostruzione delle infrastrutture culturali»
con un progetto finanziato dalla legge per l’edilizia popolare ex 219
era in uno stato generale di degrado e abbandono
con strutture ammalorate sia in elevazione sia nelle fondazioni
si è deciso di demolire la struttura esistente e costruirne una nuova
più funzionale e rispondente agli attuali requisiti richiesti dalla normativa vigente
La nuova struttura potrà ospitare e promuovere eventi artistici
capaci di offrire molteplici servizi di natura culturale e di intrattenimento
in grado di interessare un pubblico eterogeneo
La struttura potrà essere utilizzata anche per lo svolgimento di attività congressuali
Il progetto prevede la realizzazione di un auditorium di circa 500 posti
delle sale multimediali polivalenti e degli spazi museali
Tutti gli interventi saranno eseguiti nel rispetto dell’ambiente
dell’efficientamento energetico e della sicurezza
il podcast che vi racconta le notizie che muovono i mercati
Il progetto è finanziato per 12 milioni dal ministero della Cultura
per circa 1,12 milioni con risorse FSC per il finanziamento del CIS “Dalla Terra dei fuochi al giardino d’Europa” e per circa 2,44 milioni con fondi del Commissario Straordinario a valere su risorse FSC 2021-2027
accompagnato dal Sottosegretario Gianmarco Mazzi
è stata anche l’occasione per poter ascoltare un’esibizione del “Piccolo Coro di Caivano”
progetto di intervento del Governo nato in collaborazione con il “Piccolo Coro dell’Antoniano”
Il coro nasce sul modello dello Zecchino d’Oro ed è un potente simbolo di rinascita sociale che coinvolge 40 bambini di Caivano e le loro famiglie
Il “modello Caivano” ha dato spunto ad un ulteriore provvedimento
fortemente voluto dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni
che lo declina su altre otto periferie italiane da riqualificare
Vera Violavice caposervizio
Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici
App disponibile su:Google Play App store
SalvaRegalaLinkCondividiScaricaLa lotta Le realtà sociali del quartiere romano hanno presentato il piano di riqualificazione: riapertura dei centri sportivi
costruzione delle alternative alle tossicodipendenze
Parlano la palestra popolare e Quarticciolo ribelle
Annaflavia MerluzziCirca dieci retate in un mese
zone rosse e modello Caivano: lo Stato interviene al Quarticciolo (periferia est di Roma) esibendo i muscoli
il quartiere invece lavora e si organizza per sviluppare un modello di convivenza elaborato dal basso
«Abbiamo un piano» recita il titolo del progetto di riqualificazione del Quarticciolo
redatto da tutte le realtà sociali di quartiere – Palestra popolare
Microstamperia e Birrificio – in collaborazione con il Laboratorio di Studi urbani del Dicea (La Sapienza)
incaricato dal dipartimento di urbanistica di Roma capitale
Lo scopo del piano è risanare gli spazi pubblici abbandonati
costruendo una rete di servizi e welfare che nella zona manca da tempo
rispondendo ai bisogni sul piano abitativo
Il quartiere conta 4mila abitanti e solo 3 medici di base
il reddito medio annuo non supera i ventimila euro
quasi il 30% dei residenti si ferma alla licenza media
Il progetto presenta una mappa della zona che evidenzia i luoghi su cui si intende intervenire
e le istituzioni competenti (regione Lazio
Gli ultimi interventi urbanistici comunali risalgono a 15 anni fa
prevedeva la costruzione di un asilo nido mai realizzato
la manutenzione realizzata solo dai residenti
Il parco Modesto di Veglia – intitolato informalmente al partigiano simbolo della resistenza al nazifascismo – è stato riqualificato dagli abitanti
solo dopo si è aggiunto il progetto finanziato dal comune con il laboratorio de La Sapienza
responsabile delle ristrutturazioni delle case popolari di Via Ugento
le ha cominciate e mai finite: «Dove sono finiti i fondi?» chiede Pietro di Quarticciolo Ribelle
Nel frattempo però Ater si è fatto promotore
dello sgombero dell’ex questura di via Ostuni
dove vivono circa 40 persone e che ospita il Doposcuola popolare
contribuendo a combattere la dispersione scolastica e fornendo percorsi di educazione all’affettività
«Nel 2021 all’interno dell’ex questura distribuivamo pacchi alimentari alle persone senza cibo
i municipi limitrofi ci hanno anche chiesto aiuto»
Con il decreto Caivano l’esecutivo dovrebbe stanziare dei fondi per la riqualificazione
entro il primo marzo dovrebbe specificarne la natura e assegnare il subcommissario
ma non ha cercato un’interlocuzione con le realtà sociali
Per questo motivo Quarticciolo Ribelle ha promosso un corteo il primo marzo
si è fatta portavoce di un approccio diverso
affermando di voler partire dal basso e promettendo di stanziare 20 milioni
nonostante non ne abbia ancora definito l’indirizzo; intanto
ha organizzato diversi tavoli e assemblee con le realtà sociali
e promosso percorsi già avviati di riqualificazione
Parlando del progetto con Fabrizio (Palestra popolare)
che l’allocazione di risorse e fondi è positiva
ma non può essere indirizzata a colpire i luoghi simbolo del quartiere – come l’ex questura – che hanno contribuito a costruire un’alternativa alla strada
Da anni queste realtà portano avanti progetti di riabilitazione e reinserimento degli ex detenuti
messe alla prova e misure alternative attraverso la palestra popolare
collaborano con un’azienda agricola di Zagarolo al fine di ridare vita al mercato di quartiere
«Sono arrivati dei decreti di rilascio delle case popolari per le famiglie che hanno membri con precedenti penali
una persona che ha già pagato il suo reato alla società
se si trova da un giorno all’altro senza casa
buttare le persone in mezzo alla strada non fa che consegnarle alla criminalità»
abitante dell’ex questura dove ha trovato un rifugio dopo aver perso il lavoro e la casa
ci spiega che ha «visto un peggioramento dello spaccio in strada
nonostante le centinaia di retate e operazioni ad alto impatto
se non si migliora la vita concreta delle persone non si risolve il problema della droga»
Mario rincara: «la guerra agli spazi sociali è una scelta politica che non ha nulla a che vedere con la sicurezza
Meloni fa campagna elettorale da quando è stata eletta»
L’interesse delle realtà che hanno redatto il piano
è la costruzione di una comunità alternativa che garantisca i servizi base
I giudici della Consulta stanno valutando due ordinanze del Tribunale per i minorenni di Bari: la norma del decreto Caivano che vieta automaticamente la messa alla prova per alcuni tipi di reato potrebbe essere illegittima
sostiene la principale associazione di avvocati penalisti
ma solo per i fatti avvenuti dopo l'introduzione del decreto Caivano
Lo ha stabilito la Corte costituzionale valutando due questioni di legittimità costituzionale sollevate dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale per i minorenni di Bari
il "rigido automatismo" che vieta l'accesso alla messa alla prova dei minori accusati di quei gravissimi reati non viola l'articolo 31 della Costituzione in base al quale "la Repubblica protegge la maternità
favorendo gli istituti necessari a tale scopo"
Tuttavia i magistrati affermano che la legge non può essere applicata nei processi per fatti avvenuti prima del 15 novembre 2023
data dell'entrata in vigore del decreto Caivano
perché comporta "una radicale alterazione peggiorativa del trattamento riservato all’imputato"
l'articolo che spiega i dubbi sollevati dal tribunale barese
Il decreto Caivano al vaglio della Corte costituzionale
Avviene sulla base di due ordinanze del Tribunale per i minorenni di Bari che lo scorso 25 marzo
ha stabilito di inviare al Palazzo della Consulta una questione sulla messa alla prova
cioè la sospensione del processo affinché il minore imputato possa compiere delle attività di volontariato
lavoro e incontri che li aiutino ad acquisire nuovi modelli di comportamento e avviare un processo di recupero e reinserimento
emanato dal governo Meloni dopo un gravissimo caso di violenze sessuali di gruppo su due cuginette nel comune in provincia di Napoli, esclude la possibilità di ricorrere a questa misura nei procedimenti per reati come omicidi aggravati
rapine aggravate e – appunto – violenze sessuali di gruppo su minori
Tuttavia – riflettono i giudici baresi – eliminare questa possibilità rieducativa sarebbe contraria ai principi della Costituzione
Il 14 gennaio i magistrati della Corte hanno discusso la questione in una camera di consiglio
Giustizia minorile, il modello italiano s'è rotto
La questione è sorta all’inizio del 2024 nel corso di due processi distinti
un giovane è accusato di aver violentato – insieme ad altri due amici giudicati separatamente – una ragazzina che non aveva ancora compiuto 14 anni di età
costretta a compiere alcuni atti con uno dei tre ragazzi
L’imputato e un amico “non solo hanno assistito in maniera impassibile a ciò che mi stava accadendo – ha raccontato la giovane ai magistrati –
a bloccarmi per poi farmi sedere agli scalini ove è stato consumato l’atto sessuale”
Un caso per alcuni aspetti simile a quello avvenuto al Parco Verde di Caivano
dopo il quale il governo emanò il decreto per inasprire le sanzioni della giustizia minorile
un altro ragazzo è accusato di violenza sessuale su minore e omissione di soccorso perché aveva approfittato dello stato di semi-incoscienza di una ragazzina toccandole le parti intime
Leggi il numero dedicato a minori e carcere, ad un anno dall'introduzione del decreto Caivano
In entrambi i processi gli avvocati difensori hanno chiesto la sospensione del processo affinché i loro giovani assistiti possano usufruire della messa alla prova
è entrato in vigore il decreto Caivano secondo cui non ci si può avvalere di questo strumento giuridico “in relazione a determinate tipologie di reato
tra le quali la violenza sessuale di gruppo commessa ai danni di persona di minore età e dunque aggravata”
la richiesta di messa alla prova deve essere sempre respinta
aprendo all'unica strada della carcerazione senza la possibilità di valutare caso per caso la situazione del ragazzo
Per il sociologo Franco Prina il decreto Caivano è "un errore drammatico"
Gli avvocati difensori hanno chiesto ai giudici di sollevare la questione di illegittimità costituzionale della nuova norma contenuta nel decreto Caivano
I pubblici ministeri hanno ritenuto la questione rilevante e “non manifestamente infondata” e così anche il Tribunale per i minorenni: “La recente riforma impedisce al Collegio di entrare nel merito della valutazione circa la sussistenza dei presupposti per l’accesso alla messa alla prova” e lo farebbe “in contrasto con tutto l’impianto normativa che regola il processo penale minorile e che trova il proprio fondamento costituzionale nell’articolo 31
scrivono i giudici ricordando che il processo minorile “è volto principalmente al recupero del minore deviante
mediante la sua rieducazione e il suo reinserimento sociale” e per questa ragione “il giudice è chiamato
a esaminare la personalità del minore imputato”
In entrambe le ordinanze si ricorda come la messa alla prova sia “uno dei principali strumenti che consente al giudice di valutare compiutamente la personalità del minore
anche ai fini dell’apprezzamento dei risultati degli interventi di sostegno disposti” perché se il giovane è avviato verso un ravvedimento e un cambiamento
allora al termine di quel percorso il tribunale può ritenere “estinto” il reato: fine del processo
“Parrebbe infatti sommamente ingiusto punire un soggetto che
all’esito di un positivo percorso di messa alla prova
abbia conseguito un totale mutamento di vita e sia divenuto ‘altro’ rispetto a quello che ha commesso il reato”
ricordano i giudici sottolineando come questo strumento abbia ridotto il rischio di recidiva
motivo per cui “prevedere un catalogo di reati (tra cui la violenza sessuale di gruppo aggravata) in relazione ai quali privare l’imputato della possibilità di accesso a questo importante istituto di recupero e reinserimento sociale
costituisce un vulnus non solo di tutela e protezione del minore autore del reato ma anche di tutela dell'intera collettività contro i rischi di una possibile recidiva”
I magistrati baresi ricordano anche che la Corte costituzionale
aveva già dichiarato non legittime norme che prevedono nei confronti dei minori “un rigido automatismo
fondato su una presunzione di pericolosità legata al titolo del reato commesso
che esclude la valutazione del caso concreto e delle specifiche esigenze del minore”
“Preme sottolineare come l’emergenza non possa giustificare la compressione di diritti fondamentali della persona
nell’ottica di una asserita generica ed indiscriminata tutela della salute e della incolumità pubblica”
Il 14 gennaio c’è stata la camera di consiglio dei giudici per valutare la questione
l’associazione più rappresentativa degli avvocati penalisti
è intervenuta per affermare l’incostituzionalità della norma
“frutto di una concezione per lo più ‘vendicativa’ del diritto penale
in questo caso ancora più grave perché applicata alla giustizia minorile”: “Gli effetti perversi di questa logica iniziano già drammaticamente a manifestarsi”
afferma l’associazione dei penalisti sottolineando l’aumento degli ingressi negli istituti penitenziari minorili
“C’è uno stravolgimento della giustizia minorile – aggiunge l’avvocato Gian Luca Totani
componente della giunta nazionale dell’Ucpi e dell’Osservatorio della giustizia minorile –
i presunti colpevoli devono passare attraverso un percorso rieducativo o
Antonio Sangermano, capo del dipartimento per la giustizia minorile: "Il sovraffollamento non dipende dal decreto Caivano"
La questione sarà rilevante anche per il processo in corso davanti al tribunale per i minorenni di Napoli che vede imputati quattro ragazzi coinvolti negli stupri ai danni delle due cuginette di Caivano
Due maggiorenni e tre minori sono già stati condannati in primo grado: in particolare
i tre minorenni hanno avuto pene tra i nove e i dieci anni
Nel procedimento ancora in corso i difensori hanno chiesto ai giudici di valutare la messa alla prova e il collegio ha stabilito di rinviare la trattazione del processo in attesa della decisione della Corte costituzionale
"Laddove la Consulta decidesse che si debba reintrodurre la messa alla prova per questi reati gravi
dovremo rispettare la decisione – afferma l'avvocatessa Clara Niola
che assiste la famiglia di una delle due giovani vittime di violenza –
Dobbiamo sempre pensare da operatori e giuristi del campo della giustizia minorile"
Giustizia minorilePolitiche giudiziarie
Emergenza ambientale: chiuse le scuole in sei Comuni per la nube tossicaDecisione del sindaco di Acerra Tito d’Errico dopo il vertice in Prefettura
A seguito dell’incendio divampato in località Pascarola
si alza una nube tossica che ha messo in allarme l’intera area a nord di Napoli
In risposta alla gravità della situazione ambientale
il sindaco di Acerra Tito d’Errico ha adottato una serie di provvedimenti urgenti
dopo un vertice con la Prefettura di Napoli
è stata disposta la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado per la giornata di giovedì 10 aprile 2025
La stessa decisione è stata presa anche in altri comuni limitrofi
dove i sindaci hanno optato per la sospensione delle attività didattiche a scopo precauzionale
Il primo cittadino di Acerra ha inoltre ordinato:
la chiusura immediata dei parchi pubblici e privati;
la chiusura del civico cimitero per l’intera giornata di giovedì;
il divieto di utilizzo di acqua da pozzi e vasche non protette per fini alimentari;
la raccomandazione a non sostare all’aperto e a non utilizzare sistemi di areazione o condizionamento;
il consiglio di tenere porte e finestre chiuse
resta in allerta per monitorare l’evolversi della situazione
in attesa di nuovi aggiornamenti da parte delle autorità competenti
Si raccomanda alla popolazione di seguire esclusivamente i canali ufficiali per ogni ulteriore comunicazione
Ha registrato una straordinaria partecipazione il primo Corso per Operatore Ludico-Sportivo promosso da Sport e Salute
avviato per la prima volta in presenza presso il Centro Sportivo “Pino Daniele” di Caivano
realizzato dalla Scuola dello Sport – Sport Impact insieme alla Direzione Risorse Umane e Organizzazione e Direzione Sport nei Territori
ha visto 40 iscritti pronti a formarsi dal 4 al 13 aprile il 9 maggio - mattinata evento - per la consegna degli attestati per intraprendere un percorso professionale nel settore sportivo-ricreativo
I partecipanti potranno operare in contesti come camp estivi e invernali
eventi e in tutte le realtà che propongono attività ludiche e sportive
Il programma formativo include anche un’esperienza di “training on the job” all’interno dello stesso Illumina Caivano Camp centro estivo a Caivano
inaugurato il 28 maggio 2024 dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni
e oggi gestito da Sport e Salute in collaborazione con le Fiamme Oro
Formare una nuova figura professionale: l’operatore ludico-sportivo
con competenze specifiche nell’ambito sportivo
Il corso si sviluppa attraverso lezioni frontali e pratiche
dell’intrattenimento e della psicologia
oltre che da coach e atleti professionisti
Particolare attenzione è rivolta alla sicurezza
con il rilascio della certificazione BLSD (Basic Life Support Defibrillation)
che include le manovre di primo soccorso e l’uso del defibrillatore
con l’opportunità di collaborare ai progetti promossi da Sport e Salute
in particolare nei camp estivi e invernali della Società
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