viticoltori e artigiani che stanno rivoluzionando il mondo del food nel rispetto del territorio
Pronti a partire con noi per questo viaggio gourmet
Un verde che riempie gli occhi di lussureggiante natura
Di vigne e meleti che si rincorrono a perdita d’occhio fino a scomparire tra i monti
Sembra una immagine bucolica e forse lontana dalla realtà
ma al contrario di meraviglia concreta si tratta
su quella strada del vino nota per le tipicità enologiche che caratterizzano questa zona del Trentino-Alto Adige
prima contadini da generazioni e poi albergatori
ha aperto un vero e proprio angolo di benessere
relax e gusto: l’Hotel Seeleiten è l’unico 5 stelle sul lago
ma rappresenta anche una casa che trasmette un senso di intima accoglienza
che si lasciano andare ai ricordi nel momento in cui raccontano di quando il nonno ha voluto lasciare a ognuno dei tre figli un albergo da far crescere e curare per il loro domani e quello dei nipoti
Una volontà rispettata con amore e dedizione
A loro va il merito di aver sviluppato un vero e proprio wellness e gourmet Hotel
capace di coniugare il senso di pura distensione
che tutti cerchiamo da una pausa tra i monti
con l’aspetto enogastronomico che non può mancare in un luogo votato alla buona cucina e al buon bere
Qui l’aspetto ristorativo si può definire una vera e propria fucina di bontà
espressione di quanto importante sia l’aspetto cibo in un contesto di vacanza
Questo è ciò che si cerca e questo è quello che la Famiglia Moser ha da sempre presente
Così le specialità culinarie richiamano la cucina altoatesina con influenze mediterranee
dove la ricerca delle materie prime incontra cura nella preparazione e una calibrata dose di creatività
quella che ben si adatta a un pubblico sicuramente attento
perché dalle parole della proprietà si scopre che la clientela risulta per la maggior parte tedesca e austriaca
che si occupa di ogni bontà dalla colazione alla cena
la cui filosofia culinaria si ispira alla natura
nonché alle coltivazioni della splendida valle che accoglie Caldaro
il suo lago e la flora che ricorda la maestosità tropicale
“Ogni giorno sono numerosi i menu da studiare per poter soddisfare le differenti esigenze della clientela
e queste variazioni si moltiplicano per dare sempre più alternanza e differenziazione di scelta nel corso della settimana
– racconta lo chef Tollin – Tutto ciò rappresenta un grande stimolo perché mi permette di continuare a creare combinazioni
ho la fortuna di lavorare con ragazzi e ragazze che amano ciò che fanno
Nei piatti di Tollin c’è sicuramente tanto studio
capacità di osservazione e la conoscenza di ingredienti e tecniche di cottura
Ma soprattutto si legge la volontà di soddisfare il palato in modo raffinato senza l’ansia di esagerare a tutti i costi
Perché qui il “di più,” sarebbe stonato con il contesto e le esigenze
Tollin sa osservare quello che accade nel mondo dell’alta ristorazione senza farsi travolgere da esso; sa prendere spunto da colleghi italiani e stranieri
Come la sua grande ammirazione nei confronti della tristellata Dominique Crenn
oppure le fughe gastronomiche in alcuni dei più rinomati ristoranti italiani per assaggiare
studiare. Il suo è un bagaglio culturale costruito sul campo
con la giusta dose di umiltà che fa sempre bene
Che aiuta ad andare avanti con consapevolezza
E se fino a questo momento l’attenzione si è soffermata sulla natura
non si può tralasciare un altro fiore all’occhiello della Famiglia Moser: la tenuta vitivinicola situata proprio a Caldaro. Tutto è iniziato circa 40 anni fa
dalla grande passione per il mondo della terra e del vino
con la coltivazione di vigneti sul versante soleggiato delle Alpi
quando le uve venivano ancora cedute alle cantine circostanti per la vinificazione
ovvero la realizzazione della Tenuta Moser
C’è un filo conduttore che regola tutto l’operato: il rispetto
Da quel rispetto nascono produzioni enologiche aromatiche
Il Pinot Grigio affinato in botti di legno
che conferiscono un tono speziato al vino dalla equilibrata acidità; Sauvignon
dalla struttura profonda e dal finale persistente; Chardonnay
fruttato con sentori di ciliegia e fragoline di bosco; Kaltersee classico superiore
18 mesi in barrique e 6 mesi di affinamenti in bottiglia
la Famiglia Moser ha voluto sperimentare ulteriormente e puntare anche sulla birra
dalla classica Pilsener fino a una invenzione da meditazione: la Barley wine
fermentata in botte con 12 gradi da degustazione
Trovi qui la mappa delle reti di ricarica BMW
Foto di copertina gentilmente concessa dalla proprietà
Sito web
Pianizza di Sotto 13/a 39052 Caldaro | Alto Adige | Italia
Sito web
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Situato regione dell’Oltradige (una delle principali aree vinicole dell’Alto Adige)
è una pittoresca frazione di Appiano sulla Strada del Vino che offre un’esperienza unica per chi desidera trascorrere una vacanza primaverile all’insegna della natura
immerso in un paesaggio collinare ricoperto di vigneti
rappresenta una destinazione ideale per chi cerca relax e autenticità
Le temperature miti e le giornate sempre più lunghe rendono la primavera il periodo perfetto per visitare questa zona e apprezzarne le numerose opportunità
L’area benessere e le piscine riscaldate all’aperto permettono di godersi la bellezza primaverile dell’Alto Adige in totale tranquillità
La proposta gastronomica del resort è altrettanto raffinata
con una cucina che valorizza gli ingredienti locali e una vinoteca che offre una selezione dei migliori vini altoatesini
consente di vivere un’autentica esperienza a contatto con il territorio
La primavera a Cornaiano è il momento ideale per esplorare la natura circostante e immergersi nella cultura locale
Gli appassionati di escursionismo possono percorrere il Sentiero Enodidattico di Cornaiano
un itinerario che attraversa i vigneti locali e offre informazioni sulla viticoltura della zona
numerosi percorsi ciclabili conducono attraverso paesaggi mozzafiato
come la pista che porta ai Laghi di Monticolo
dove è possibile fare una sosta rinfrescante o organizzare un picnic all’aria aperta
Un’altra opzione interessante è il percorso che porta al Castel d’Appiano
una delle fortezze più suggestive della zona
da cui si gode di una vista panoramica spettacolare
Caldaro e Appiano ospitano anche numerosi eventi culturali e enogastronomici
Un appuntamento imperdibile è la “Notte delle Cantine” (13 giugno 2025 a Caldaro e Appiano)
durante la quale le aziende vinicole della zona aprono le loro porte ai visitatori per degustazioni e visite guidate
Altri eventi primaverili includono la “Appiano in Fiore”
che celebra il risveglio della natura con passeggiate organizzate tra i frutteti in fiore
e diverse sagre locali dedicate ai prodotti tipici dell’Alto Adige
una visita al Museo Castel Moos-Schulthaus offre un’interessante panoramica sulla vita medievale nella regione
La posizione strategica di Cornaiano consente di visitare facilmente alcune delle località più affascinanti dell’Alto Adige
noto per il suo centro storico e il Museo Archeologico dell’Alto Adige
Un’altra meta imperdibile è Caldaro sulla Strada del Vino
famosa per il suo lago balneabile e il Museo del Vino
che offre una panoramica sulla storia vitivinicola della regione
con i suoi giardini botanici di Castel Trauttmansdorff e le storiche terme
rappresenta una tappa ideale per chi desidera coniugare cultura e benessere
Cornaiano e la zona di Appiano sulla Strada del Vino offrono una molteplicità di opportunità per una vacanza primaverile indimenticabile
attività all’aria aperta e un’accoglienza calorosa che rende ogni soggiorno speciale
nonostante due occasioni in superiorità numerica dei padroni di casa non concretizzate
coach Giovinazzo non nasconde la delusione: “Purtroppo per passare devi essere nettamente superiore
Per due tempi e mezzo hanno lasciato giocare
Cinque minuti a Berger per una carica che forse ne meritava due
nessuna chiamata sul fallo su Nimenko lanciato a rete… così diventa difficile
ma giovedì dobbiamo rifarci davanti al nostro pubblico”
Giovedì al Palaghiaccio di Aosta alle 20 si giocherà gara-6
Per i Gladiators l’unico risultato possibile è la vittoria
per continuare a sperare e portare la serie in Alto Adige per l’ultima e decisiva sfida
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l’enoturismo europei sono storicamente dominati da tre grandi Paesi
Ma nel dinamico settore dell’offerta alberghiera legata alle aziende vinicole
un nuovo protagonista sta iniziando ad attirare l’attenzione degli appassionati
Francia e Spagna sono da sempre i leader indiscussi della produzione vinicola europea e dominano la classifica continentale
E lo stesso vale sostanzialmente per l'offerta alberghiera legata al settore
Questi Paesi vantano ormai una lunga storia nell’enoturismo e dispongono del maggior numero di hotel con vigneti e impianti di produzione propri
rappresentando così un modello di riferimento per l’esperienza enoturistica
un nuovo concorrente si affaccia sulla scena e spera di trasformare il terzetto di testa in un quartetto.L'industria vinicola portoghese è in piena espansione
sia in termini di produzione che di consumo globale
L'esplosione è dovuta almeno in parte al rinnovato interesse dei viaggiatori per questo affascinante Paese
Ci piace pensare che questo fascino sia alimentato tanto dalla ricchezza di boutique hotel di alta classe del Portogallo quanto dalla popolarità del Porto o del surf
il Portogallo possiede forse più di ogni altro Paese una scelta di hotel architettonicamente all'avanguardia e con un design di tendenza
e questo vale anche per gli hotel enoturistici.E per i viaggiatori a cui non piace il vino
Che apprezziate o meno un calice di rosso o bianco
un hotel enoturistico realizzato con maniacale attenzione ad ogni dettaglio offre un’esperienza di assoluto fascino
La viticoltura è uno dei modi più sensibili e poetici con cui interagiamo con la natura
frutto di una passione millenaria che pulsa nelle vene (e nelle viti) di ognuna delle strutture che stiamo per presentarvi
c’è un legame profondamente romantico con la terra e la manualità
che pochi altri tipi di hotel possono offrire.L'Europa propone un’offerta di enoturismo di eccellenza mondiale
ma per quanto riguarda la “wine hospitality”
Spagna e Portogallo sono decisamente all’avanguardia
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L'Hôtel & Restaurant Lalique - Château Lafaurie Peyraguey nasce dalla collaborazione tra Lalique
celebre produttore di oggetti in vetro e cristallo
ma le sue ambizioni in termini di lusso sono altissime
è la prima volta che un produttore di “premier cru” consente ad ospiti di pernottare fra le sue mura
ed è ovvio che voglia mostrarsi all’altezza dei suoi quattro secoli di storia
Prenota Château Lafaurie Peyraguey con la Guida MICHELIN →
In Francia ci sono château più grandi e spettacolari
ma lo Château Cordeillan-Bages sfrutta al meglio le sue dimensioni relativamente ridotte
La struttura si trova nel paesino di Bages
nel cuore della regione vinicola dell’Haut-Médoc
nella stessa tenuta che produce i vini dello Château Lynch-Bages
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Il palazzo risale al 1700 e questo spiega il suo insolito stile italiano
La trasformazione in hotel è avvenuta solo nel 2017
lo rende una destinazione ideale per gli amanti del vino
Ma la chiave del suo fascino è che si tratta semplicemente dell'hotel più lussuoso della zona
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Terra Dominicata – Hotel & WineryEscaladei
Hotel Marquès de RiscalElciego
Nella regione vinicola della Rioja è in corso una gara fra archistar: agli edifici di Zaha Hadid e Santiago Calatrava si è aggiunto quello del figlio adottivo dei Paesi Baschi
Originariamente destinato ad essere la sede aziendale di Marquès de Riscal
l'edificio si è rivelato troppo straordinario per non essere condiviso: oggi è quindi è aperto a un pubblico che ambisce a pernottare in uno degli hotel enoturistici più originali del mondo
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Casa BeatnikA Coruña
In Portogallo si incontrano sempre più spesso eleganti strutture agrituristiche in grado di competere con quelle italiane
ma L'AND Vineyards rappresenta qualcosa di completamente diverso: un impressionante esempio di architettura alberghiera moderna
all’altezza di alcune delle migliori strutture del mondo
un ristorante gourmet e una serie di suite dal sofisticato design
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Il Quinta da Pacheca Wine House Hotel è una casa padronale del XVIII secolo
situata all'interno di un'azienda vinicola della Valle del Douro
che combina il suo fascino classico con interni dal design contemporaneo e comfort moderni da boutique hotel
troverete due file di bungalow simili a baccelli
grandi quanto basta per offrire una camera da letto e un bagno accoglienti
più una terrazza esterna con vista sui vigneti
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Herdade da Malhadinha Nova è un placida oasi per gli appassionati di vino
L'hotel di lusso occupa solo una piccola parte di una vasta proprietà di oltre 400 ettari
nella splendida e poco popolata regione del Baixo Alentejo
La struttura accoglie una cantina all'avanguardia e il ristorante dell'hotel propone una cucina regionale curata da uno chef stellato; quasi tutti gli ingredienti sono biologici e prodotti nella tenuta
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São Lourenço do Barrocal è una tenuta agricola creata 200 anni fa che si estende su circa 408 ettari nella spettacolare campagna dell'Alentejo
ma gran parte delle sue infrastrutture sono state riutilizzate come boutique hotel di lusso
stalle e persino un frantoio sono stati trasformati per accogliere camere d'albergo
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paesaggi mozzafiato e un servizio impeccabile: i treni di lusso ridefiniscono con stile il concetto di “slow travel”
Scoprite con noi alcuni indimenticabili viaggi in treno
Un viaggio da Sirmione alla cinematografica strada della Forra tra chiavi MICHELIN
I viaggiatori esperti sanno che per godersi al meglio le spiagge
Un viaggio nel mistero e nell’archeologia dai templi Patrimonio Unesco di Siem Reap
Questo mese 6 nuovi locali entrano a far parte della Guida MICHELIN Italia
La creazione di memorie sensoriali durature passa dal piatto e dal drink
chef stellati MICHELIN e i produttori artigianali di spirits
l’insegna due stelle MICHELIN di Vico Equense guidata dallo chef Gennaro Esposito è un indirizzo che merita la deviazione
E’ l’indirizzo che uno dei nostri ispettori consiglierebbe senza esitazioni ad un amico
Gli ispettori della Guida MICHELIN ci parlano le loro più recenti e interessanti scoperte
Tornate a trovarci ogni mese per una nuova serie di hotel spettacolari
ma pochi chilometri verso l’entroterra sono sufficienti per allontanarci dalla frenesia della costa e dei traghetti che portano all’Elba e catapultarci nella quintessenza del più tipico paesaggio toscano
Seppur di origini non propriamente laziali
dalla seconda metà del Novecento in avanti carbonara ed amatriciana sono divenute parte del panorama capitolino al pari dei monumenti storici che distinguono Roma da tutte le altre città del mondo
Roma accoglie almeno 13 milioni di visitatori
Una cifra che non sorprenderà chi conosce la Città Eterna e il suo immenso patrimonio artistico e culturale
Ma una visita alla Capitale può essere anche un'occasione per scoprire la sua regione
Se siete a Roma in questo anno di Giubileo e volete evitare le folle di pellegrini
vi suggeriamo quindi 5 gite da un giorno fuori porta
per esplorare il Lazio sotto il sole di primavera
può aggiungere i vantaggi al momento del check-out grazie al periodo di prova gratuito di 30 giorni
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Questi Paesi vantano ormai una lunga storia nell\u2019enoturismo e dispongono del maggior numero di hotel con vigneti e impianti di produzione propri
rappresentando cos\u00ec un modello di riferimento per l\u2019esperienza enoturistica
un nuovo concorrente si affaccia sulla scena e spera di trasformare il terzetto di testa in un quartetto
L'industria vinicola portoghese \u00e8 in piena espansione
L'esplosione \u00e8 dovuta almeno in parte al rinnovato interesse dei viaggiatori per questo affascinante Paese
Ci piace pensare che questo fascino sia alimentato tanto dalla ricchezza di boutique hotel di alta classe del Portogallo quanto dalla popolarit\u00e0 del Porto o del surf
il Portogallo possiede forse pi\u00f9 di ogni altro Paese una scelta di hotel architettonicamente all'avanguardia e con un design di tendenza
un hotel enoturistico realizzato con maniacale attenzione ad ogni dettaglio offre un\u2019esperienza di assoluto fascino
La viticoltura \u00e8 uno dei modi pi\u00f9 sensibili e poetici con cui interagiamo con la natura
c\u2019\u00e8 un legame profondamente romantico con la terra e la manualit\u00e0
che pochi altri tipi di hotel possono offrire.L'Europa propone un\u2019offerta di enoturismo di eccellenza mondiale
ma per quanto riguarda la \u201cwine hospitality\u201d
Spagna e Portogallo sono decisamente all\u2019avanguardia
Prenota Les Sources de Caudalie con la Guida MICHELIN \u2192
L'H\u00f4tel & Restaurant Lalique - Ch\u00e2teau Lafaurie Peyraguey nasce dalla collaborazione tra Lalique
la struttura \u00e8 di dimensioni contenute
\u00e8 la prima volta che un produttore di \u201cpremier cru\u201d consente ad ospiti di pernottare fra le sue mura
ed \u00e8 ovvio che voglia mostrarsi all\u2019altezza dei suoi quattro secoli di storia
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In Francia ci sono ch\u00e2teau pi\u00f9 grandi e spettacolari
ma lo Ch\u00e2teau Cordeillan-Bages sfrutta al meglio le sue dimensioni relativamente ridotte
nel cuore della regione vinicola dell\u2019Haut-M\u00e9doc
nella stessa tenuta che produce i vini dello Ch\u00e2teau Lynch-Bages
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La trasformazione in hotel \u00e8 avvenuta solo nel 2017
cos\u00ec come l\u2019omonima cantina Fonscolombe
Ma la chiave del suo fascino \u00e8 che si tratta semplicemente dell'hotel pi\u00f9 lussuoso della zona
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Nella regione vinicola della Rioja \u00e8 in corso una gara fra archistar: agli edifici di Zaha Hadid e Santiago Calatrava si \u00e8 aggiunto quello del figlio adottivo dei Paesi Baschi
Originariamente destinato ad essere la sede aziendale di Marqu\u00e8s de Riscal
l'edificio si \u00e8 rivelato troppo straordinario per non essere condiviso: oggi \u00e8 quindi \u00e8 aperto a un pubblico che ambisce a pernottare in uno degli hotel enoturistici pi\u00f9 originali del mondo
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Herdade da Malhadinha Nova \u00e8 un placida oasi per gli appassionati di vino
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S\u00e3o Louren\u00e7o do Barrocal \u00e8 una tenuta agricola creata 200 anni fa che si estende su circa 408 ettari nella spettacolare campagna dell'Alentejo
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Aosta espugna subito il campo del Caldaro e fa saltare il fattore campo nella finale di Italian Hockey League
Comincia con il colpaccio esterno degli orogranata l’atto conclusivo di IHL
con i ragazzi di coach Luca Giovinazzo che si impongono per 2-1 (1-0
1-0) dopo un overtime alla Raiffeisen Arena Caldaro
Partita combattutissima a Caldaro sulla strada del vino
dove Aosta arriva senza aver mai battuto la corazzata bolzanina
Pronti via e gli orogranata trovano subito il gol del vantaggio
grazie alla zampata di Berger in power play
in un match spesso interrotto dai tanti falli
Il pareggio arriva in apertura di secondo drittel al 23’54”
con Selva che concretizza l’assistenza di Siiki e batte Tura
I padroni di casa provano ancora a spingere
nonostante i 6′ totali di penalità accumulati
con occasioni da una parte e dall’altra
ma senza il guizzo che possa sbloccare la parità
ma ad Aosta bastano 36″ per portare il match dalla propria parte
ma il puck rimbalza sul pattino di Vinatzer
finendo nella gabbia di casa e facendo scattare la festa orogranata
che martedì 1° aprile è già tempo di gara-2 di finale di Italian Hockey League
alle 20 alla Patinoire di regione Tzamberlet
Gara-3 si giocherà giovedì alla Raiffeisen Arena Caldaro
mentre gara-4 è fissata per sabato 5 ancora ad Aosta
Ricordiamo che la serie di finale è al meglio delle 7 partite
Quotidiano online Iscrizione al Tribunale di Aosta n. 8/2012 Autorizzazione del 13/12/2012www.gazzettamatin.com
Iscrizione al Tribunale di Aosta n.4 del 4/10/2016
Luca Mercantil.mercanti@gazzettamatin.com
Alessandro Biancheta.bianchet@gazzettamatin.com
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Stefania Muscolosegreteria@gazzettamatin.com
contattare la segreteria al numero: 0165/231711
segreteria@gazzettamatin.com
2) Oppure compilando la form cliccando qui
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Giunge alla settima edizione il Kaltern-Trophy
evento che si svolgerà a Caldaro sulla Strada del Vino (BZ) dal 18 al 20 ottobre
La manifestazione ha raccolto 127 iscritti nei tre tornei previsti
Numero uno del Tabellone del Torneo principale il Maestro FIDE Francesco Seresin seguito dal Maestro FIDE tedesco Ralf Mueller e dal Maestro Internazionale austriaco Schneider-Zinner
Cinque i turni di gioco con cadenza 90’+30”
Annunciata la trasmissione in diretta delle partite
Il Numero Uno del Tabellone Francesco Seresin
Sito Ufficiale
Risultati su chessresults
Partite in diretta Lichess | chess.com
Aggiunta qualche altra foto, anche...
Questi tornei weekend hanno il...
Lottano quindi spalla a spalla i...
Nelle ultime due partite del...
Si è concluso il Principado de...
Mi sa che Leonardo Vincenti...
Subito dietro a Fulgentini, anche...
In programma anche un match di...
sì norma GM per Francesco...
Evidenziamo nuovamente l'ottimo...
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proseguono gli impegni del Settore Giovanile
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rimonta Inter: in casa della Roma finisce 2-2
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Caldaro sulla Strada del Vino dal 23/09/2024 al 26/09/2024
Fra i tanti aspetti critici della moderna vita urbanizzata che la pandemia ha messo sotto la lente di ingrandimento
uno in particolare ha guadagnato prepotentemente la scena: il “bisogno di Natura” innato degli esseri umani
il concetto di biofilia è presto diventato un oggetto di studio interdisciplinare
tutti i settori che riguardano la progettazione dello spazio dove viviamo
dall’architettura all’urbanistica
dal design d’arredo all’illuminotecnica
Ed è proprio al design biofilico che è dedicato il Biophilia Camp
arrivato quest’anno alla sua terza edizione
e di cui Materia Rinnovabile è media partner
Dal 23 al 26 settembre a Caldaro sulla Strada del Vino
studiosi ma anche semplici appassionati potranno vivere quattro giorni di full immersion nei temi della progettazione biofilica
il 27 settembre a Bolzano si terrà inoltre il primo Biophilia BarCamp organizzato dal Living Future Europe: una non-conferenza a cui sono invitati a partecipare i biophilic lovers di tutta Europa per portare una testimonianza delle loro storie
“La biofilia è la tendenza innata a concentrare la nostra attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che le ricorda e
La definizione ufficiale di biofilia (letteralmente “passione per la vita”) si deve al biologo Edward O
In realtà il concetto era già emerso anni prima
negli scritti dello psicanalista tedesco Erich Fromm
che usava il termine parlando dell’attrazione dell’uomo nei confronti della Natura
l’ipotesi trovò una sua prima formalizzazione nella raccolta di saggi curata da Wilson e dall’ecologo Stephen Kellert: The Biophilia Hypothesis
L’ipotesi biofilica di Wilson e Kellert si basa su due idee principali: la fascinazione dell’essere umano per tutto ciò che è Natura (anche una pianta in vaso o un animale domestico)
ovvero una vera e propria connessione emotiva che si instaura con gli elementi naturali
Ma se la biofilia è una condizione connaturata nell’uomo
o quantomeno la difficoltà nell’avere un contatto diretto con la natura negli ambienti urbanizzati in cui oggi la maggior parte delle persone vive
porterà a vari problemi psico-fisici
aumento delle allergie e degli stati asmatici costituiscono il poco desiderabile corollario di esistenze trascorse indoor
Tanto che l’americano Richard Louv ha coniato addirittura l’espressione “deficit di Natura” per definire queste sindromi
che se la qualità della vita e il benessere dipendono dal grado di connessione che si riesce a mantenere con gli elementi naturali
questi dovranno in qualche modo rientrare negli spazi quotidiani da cui li abbiamo cacciati via
E fu proprio Stephen Kellert il primo a riportare la Natura dentro l’architettura
dando vita alla corrente del Biophilic Desing
Formalizzata in un libro del 2008 e poi in molte altre pubblicazioni
la progettazione biofilica definisce caratteristiche ed elementi concreti capaci di rendere ogni ambiente costruito
Partendo dai “padri” Wilson e Kellert
nella quattro giorni di Caldaro e durante la unconference di Bolzano ci si confronterà dunque sullo stato dell’arte della progettazione biofilica
con sguardi inediti sulle nuove tendenze e le testimonianze di professionisti ed esperti da varie discipline
Uno dei punti fondamentali del movimento biofilico è infatti l’interdisciplinarietà
visto che un design che si basa sui principi della biofilia dovrà
“costruire un benessere misurabile in termini di qualità termica
La call per prendere parte al BarCamp di Bolzano, il 27 settembre, è invece aperta solo fino al 31 agosto. Può partecipare chiunque voglia condividere una storia o delle buone pratiche nel campo della biofilia, che si tratti di architettura, moda, arte, psicologia o qualsiasi altro settore. Ci si iscrive attraverso il sito ufficiale
Cosa fare in autunno in Alto Adige? L’autunno è la stagione ideale per esplorare l’Alto Adige e scoprire panorami mozzafiato non ancora imbiancati dalla neve
specialità enogastronomiche e antiche tradizioni alpine
Ecco cosa fare in autunno in Alto Adige-Südtirol.
LEGGI ANCHE: BORGHI AUTUNNO IN ALTO ADIGE
Era il 13 agosto 1907 quando venne festosamente inaugurato il trenino del Renon, che conduceva da piazza Walther, nel centro di Bolzano, direttamente sull’Altipiano del Renon
il trenino superava un dislivello di poco meno di 1.000 metri di altitudine prima di proseguire su un percorso pianeggiante da Maria Assunta per Soprabolzano
Il trenino del Renon era un trenino di montagna sul modello svizzero in voga ai tempi della Belle Époque
quando si volle aprire l’accesso alle montagne ai turisti benestanti
Nel tempo il percorso a cremagliera fu abbandonato
ma oggi il trenino a scartamento ridotto rimane l’ultimo del suo genere in tutto l’Alto Adige
L’antica linea ferroviaria oggi collega solamente Soprabolzano a Collalbo e Maria Assunta con vagoni d’epoca e altri moderni
Salire sul Trenino del Renon è come fare un viaggio nel tempo
mentre davanti a voi sfilano panorami mozzafiato delle Dolomiti che in autunno si tingono di colori caldi
La funivia del Renon attraversa vigneti dorati, boschi dai toni rossi e arancio, prati verdi e vette già innevate. Una passeggiata poi sul famoso sentiero delle castagne della Val Isarco
con soste per la tradizionale castagnata del “törggelen” vi faranno scoprire le pendici del Renon
È un meraviglioso lago alpino nelle Dolomiti occidentali
anche conosciuto come Lago dell’Arcobaleno
perché a volte è verde smeraldo
altre blu scuro o grigio a seconda della luce e delle stagioni
In autunno si tinge dei colori caldi che vanno dall’arancio al rosso
Il lago di Carezza è la gemma della Val d’Ega e un lago alpino tra i più belli delle Dolomiti
Ve ne renderete conto quando vedrete questo incantevole specchio d’acqua dai colori iridescenti
circondato da fitti boschi di abeti e incorniciato dal massiccio del Latemar che si specchia nel lago creando un paesaggio suggestivo e altamente scenografico
situato precisamente nel comune di Nova Levante a 1534 mslm
quindi la profondità e l’estensione delle sue acque variano molto in base alla stagione
Perciò il lago di Carezza sembra davvero uscito dalle favole.
In autunno il lago di Braies è più affascinante del solito
La “perla delle Dolomiti” è uno dei laghi più suggestivi dell’Alto Adige
immerso in un paesaggio da favola nel parco naturale Fanes-Senes-Braies
boschi di larici dorati e sfumature dell’acqua color smeraldo creano uno spettacolo incantevole
il Monte del Lago che veglia su questo suggestivo specchio d’acqua
Il lago di Braies è facilmente raggiungibile ed è una meta ideale per trascorrere una splendida giornata immersi nella natura
Si può fare una rilassante gita in barca
una passeggiata sul sentiero che circonda il lago oppure partire per diverse escursioni in montagna
Da qui per esempio parte l'Altavia delle Dolomiti n° 1.
chiese gotiche e tesori artistici caratterizzano la piccola città di Chiusa
situata nella media Valle Isarco a 523 metri di altitudine
Antico borgo medievale e uno dei Borghi più belli d’Italia
Chiusa è anche soprannominata la città degli artisti
Tra il 1874 e il 1914 più di 300 artisti arrivarono a Chiusa dopo la scoperta che il borgo fosse il luogo natale del più grande poeta medievale tedesco
Vale la pena visitare il borgo che ha uno splendido centro storico
sontuosi palazzi e negozi di artigianato
Ma il gioiello del borgo è il monastero di Sabiona
l'abbazia benedettina situata su un'alta collina che troneggia sulla città
uno dei più antichi luoghi di pellegrinaggio del Tirolo.
In bici potreste raggiungere Chiusa ed esplorare i pendii soleggiati della valle
Godrete di magnifiche viste sulle Alpi Sarentine e le Dolomiti
In autunno inoltre si possono assaggiare le specialità tipiche altoatesine e le castagne arrostite alla Festa del Törggelen a Chiusa
In autunno i vigneti si tingono di dorato sullo sfondo dell’azzurro del lago di Caldaro sulla Strada del Vino
È il lago balneabile più grande dell’Alto Adige e quello più caldo delle Alpi
La temperatura dell’acqua nei mesi estivi supera i 28° C
Anche in autunno il lago di Caldaro è una meta piacevole dove trascorrere una giornata di relax
Il Lago di Caldaro (Kalterer See) si trova a 216 metri di altitudine
si trova direttamente sulla riva settentrionale
qui si trova il noto Biotopo Lago di Caldaro con oltre 100 specie di uccelli stanziali
che rappresenta inoltre un importante punto di sosta per gli uccelli migratori
I bagnanti invece frequentano soprattutto la riva orientale e occidentale del lago
Tempo di vendemmia, foliage e castagnate: l’autunno è il periodo ideale per esplorare la Strada del Vino in Alto Adige
feste del vino ed escursioni tra boschi e vigneti
La Strada del Vino dell'Alto Adige inizia a Nalles
passa per il capoluogo di provincia Bolzano
si snoda lungo l'Oltradige e la Bassa Atesina fino a Salorno
In totale si estende per 150 km e attraversa 16 borghi e 70 cantine. Esplorate i pittoreschi borghi vinicoli che affascinano per le loro tradizioni
lo stile di vita della gente del posto e l’autenticità
Degustate gli oltre 150 vini nel corso delle giornate caldaresi del vino o visitate una delle numerose cantine
Il villaggio montano di San Martino al Monte si trova a 1.740 metri sopra Laces, sulle pendici del Monte Sole della Val Venosta.
È facilmente raggiungibile con la funivia durante tutto l’anno e in autunno è una meta ideale per una piacevole escursione
Qui si trova una delle più belle chiese di pellegrinaggio dell’Alto Adige
Una volta visto il villaggio baciato dal sole si può partire per esplorare per esempio la Cima Vermoi
In autunno potrete godere di una vista meravigliosa sui meleti della Val Venosta e sul gruppo dell’Ortles
sulla Val Martello e persino sulle Dolomiti quando l’aria è limpida
L’autunno a Merano si celebra con la festa dell’uva
il Merano WineFestival & Culinaria e la festa della castagna tra gli altri eventi in cui poter scoprire specialità enogastronomiche e tradizioni altoatesine
È l’occasione inoltre per visitare Merano che sorge alla confluenza del fiume Passirio nell’Adige tra quattro valli
la Val d’Adige e la Val d’Ultimo
A una parte antica dall’architettura gotica si contrappone una parte moderna della città circondata da colline rivestite da frutteti e vigneti
Nel centro storico si trova il duomo di San Nicolò
risalente al periodo compreso tra il 1302 e il 1495
divisa in Portici del fiume e in Portici della Montagna
che attraversa il cuore antico della città
Non perdete poi la famosa passeggiata Tappeiner che collega Quarazze a Castel San Zeno
quest’ultimo situato su uno sperone all’ingresso della Val Passiria
che offre un interessante percorso nella storia e nella cultura delle donne
Visitate poi i Giardini di Castel Trauttmansdorff che offrono una varietà di piante esotiche
ma anche fantastiche vedute sulle montagne circostanti
Merano è infine una rinomata città termale
che attrae pazienti con varie patologie o viaggiatori in cerca di relax
Nel centro della città si trovano le Terme di Merano
una struttura termale circondata da palme mediterranee
alberi antichi e il grande lago delle ninfee
SCOPRI: VICOLI PIÙ BELLI IN AUTUNNO
Una piacevole escursione da fare in autunno è quella nella Gola del Bletterbach
la gola permette di osservare l’interno delle montagne
il mondo delle rocce e la storia delle Dolomiti
La gola del Bletterbach si presenta come un libro aperto
escursionisti appassionati alla geologia e famiglie con bambini interessati alla natura possono sfogliare più di 40 milioni di anni di storia della Terra
Un’esperienza unica non solo per geologi esperti
Anche l’Alpe di Siusi in autunno si tinge di colori meravigliosi
nella parte occidentale delle Dolomiti
È anche l'altopiano più grande d'Europa e si estende su una superficie di 57 kmq
dal parco naturale Sciliar Catinaccio e dalle montagne omonime
In autunno si possono fare tante escursioni per godersi il sole e una vista spettacolare sulle Dolomiti
Il primo sabato di ottobre poi è possibile assistere alla transumanza: dopo l’estate passata sull’Alpe di Siusi
In autunno inoltre si tengono numerose feste culinarie come le settimane dello strudel
il tradizionale Völser Kuchlkastl
ovvero l’Ottobre Gastronomico di Fiè allo Sciliar
festival di musica folk nei dintorni di Castelrotto.
L’ideale per godersi al meglio una vacanza autunnale in Alto Adige è soggiornare in uno dei tanti meravigliosi hotel in alta quota
da cui ammirare il foliage e lo spettacolo dei paesaggi che si tingono di arancio e rosso
in una radura incontaminata sorge l’Hotel San Luis
Qui si dorme in eleganti chalet in legno e intime case sugli alberi
sorge il Camping Residence Chalet Corones che mette a disposizione degli ospiti botti di legno per due o tre persone
è possibile dormire in botti di vino anche al Camping Antholz
Accanto al camping la sorgente di acqua termale di "Bad Waldfriede"
offre un rimedio naturale per il benessere del corpo
L'unico modo per non perderti nulla sulle novità gastronomiche suggerite da Cibotoday
allenarsi e conoscere i vini della zona in una porzione molto apprezzata del Nord Italia
Il Lago di Caldaro è una splendida meta per un week end all’insegna di prelibatezze enogastronomiche
Il più grande lago dell’Alto Adige rende il clima della zona particolarmente mite
Il territorio è ricco di itinerari per percorsi di trekking
escursioni sul massiccio della Mendola o rilassanti passeggiate a piedi
il lago offre la possibilità di praticare canoa
il centro sportivo di Castelvecchio mette a disposizione degli appassionati di tennis cinque campi in terra battuta
Chi ama rilassarsi sui campi da golf può scegliere tra diverse strutture che si trovano a circa mezz’ora d’auto da Caldaro: il Golf Club d’altitudine a Monte San Pietro
I buongustai potranno deliziarsi con gli ottimi vini locali e con le specialità del territorio: speck
schlutzkrapfen e l’immancabile schlachtplatte a base di carne di maiale affumicata
Il vino più tipico della zona è il Kalterersee
che chiude su note piacevolmente ammandorlate
Ma non mancano bianchi interessanti realizzati con i più importanti vitigni internazionali
Abbiamo selezionato alcuni hotel e le migliori cantine per scoprire il fascino del lago altoatesino
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L’HC Aosta esce sconfitto per 3-2 nella terza gara della finale playoff IHL contro l’SV Kaltern Caldaro Rothoblaas
in una partita intensa disputata alla Raiffeisen Arena di Caldaro sulla Strada del Vino (BZ)
La serie ora vede l’HC Aosta ancora in vantaggio per 2-1
La partita è iniziata con grande intensità ed il Caldaro ha trovato il vantaggio al 2’50” con una rete in inferiorità numerica di Siiki
L’Aosta ha risposto al 7’04” in situazione di power play
Timpone recupera il puck e serve De Toni per il goal del pareggio
il Caldaro ha riportato la testa avanti al 10’42” con la rete di Felderer
Nonostante la spinta offensiva dell’Aosta e qualche intervento degli arbitri per calmare gli animi
il terzo periodo è rimasto a reti inviolate e al segno della sirena il tabellone segnava 3-2 per i padroni di casa
A fine gara, il coach Luca Giovinazzo ha spiegato: “Queste partite dei playoff sono molto tirate, la prima partita qua l’abbiamo vinta agli overtime
ci sono state parecchie decisioni dubbie dell’arbitro
abbiamo la possibilità della ‘carta casa’ sabato
Ora la serie si sposta ad Aosta per gara-4
dove la squadra valdostana avrà l’occasione di guadagnare un altro punto in finale davanti al proprio pubblico
Un match che si preannuncia molto combattuto
con il Caldaro deciso a forzare la serie e l’HC Aosta pronto a dare tutto per conquistare il titolo
Il confronto tornerà poi nuovamente a Caldaro il 5 per quella che potrebbe rivelarsi una gara cruciale per l’Aosta e si proseguirà ancora con gara-6 il 10 aprile ad Aosta ed eventualmente gara-7 il 12 aprile
Aggiornamento Numerazioni Maglie Primavera 1 2024/2025
Il 16 maggio la presentazione del Festival della Serie A
Atalanta a Monza per blindare il terzo posto
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Nella seconda partita di ritorno del Master Round di IHL
l’HC Aosta è stato sconfitta 4-2 dal Caldaro all’Arena di Caldaro sulla Strada del Vino
Il primo periodo ha visto il Caldaro partire subito aggressivo
mettendo l’Aosta sotto pressione e costringendola nella propria metà campo
Il primo goal è arrivato appena dopo 1 minuto e 13 secondi
con Oberrauch che ha sfruttato l’assist del compagno per sorprendere il portiere valdostano con un tiro dalla distanza
con Wieser che ha replicato la dinamica della prima rete
con la difesa dell’Aosta incapace di contrastare l’azione
con la squadra valdostana che ha cercato di tenere duro per non lasciare ulteriore spazio agli avversari
il Caldaro ha continuato a pressare e al minuto 32’33” ha trovato la terza rete approfittando di una svista difensiva e di una respinta corta del portiere per insaccare a pochi centimetri dalla linea di porta
ha reagito e ha finalmente trovato la prima rete al 32’53” con De Toni
che ha sfruttato un ottimo scambio con Nardella e De Nardin per accorciare le distanze
i valdostani hanno riacceso la speranza con la seconda rete firmata da Berger
riportando il punteggio sul 3-2 e rendendo il finale della partita più equilibrato
i ragazzi di coach Giovinazzo hanno provato con tutte le forze a trovare la rete del pareggio
alzando il baricentro e aumentando la pressione offensiva
gli errori sotto porta e la compattezza difensiva del Caldaro hanno impedito ai valdostani di capitalizzare le occasioni create
con l’Aosta sbilanciata in avanti alla ricerca disperata del goal del 3-3
il Caldaro ha chiuso definitivamente il match con la rete a porta vuota a 4 secondi dalla fine
I valdostani mantengono la seconda posizione in IHL
con un distacco di 10 punti dal Caldaro e un solo punto di vantaggio sul Feltre
Il prossimo impegno per l’Aosta sarà proprio contro l’HC Feltre, con il match che si terrà sabato 8 febbraio alle 15:00 all’Acinque Ice Arena di Varese, in occasione della prima semifinale di Coppa Italia
A questa fase si sono qualificate le prime quattro squadre della Regular Season – Fase 1 della IHL: Caldaro
si giocherà la seconda semifinale tra Caldaro e Varese
Le due squadre vincenti si sfideranno per la Coppa Italia nella finale di domenica 9 febbraio
l’HC Aosta affronterà nuovamente l’HC Feltre il 15 febbraio 2025 alle 20:00
in occasione dell’ottava partita del master round IHL
è un'ideale zona viticola situata in un paesaggio naturale e coltivato a vigneti
nel punto d'incontro tra influssi mediterranei e alpini
il calice per il Kalterersee (creato dalla nota ditta Riedel)
Caldaro in abito rosso il 30/05/2025
Caldaro in abito bianco il 24/06/2025
Vino e Cucina a Caldaro il 04/10/2025
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è il lago balneabile più caldo di tutto l’arco alpino
Questa è una zona paesaggisticamente bellissima e particolarmente vocata alla coltivazione della vite
soprattutto per quel che riguarda la Schiava. Per arrivare al Maso Niklaserhof
seicento metri sul livello del mare e una vista magnifica sulla valle con il lago sullo sfondo dove si trovano sia la cantina sia i quattro appartamenti a disposizione degli ospiti che qui volessero passare qualche giorno in mezzo al verde
ci si inerpica fino a mezza collina fino alla frazione di San Nicolò
trae origine quello della Tenuta della famiglia Sölva
È Josef, figlio di uno tra i primi soci della cantina Erste+Neue, a fondare l’azienda nel 1993. La stessa, come ci racconta il giovanissimo Michael, nipote del fondatore e classe 2000, è ancora tutta a conduzione familiare allargata: “Mio nonno si è appassionato al vino fin da piccolo
avendo proprio vissuto accanto a Erste+Neue come figlio di un fondatore
Ha iniziato quassù a fare vino per sé e per gli amici e poi
quando mio padre Dieter ha finito la scuola a San Michele all’Adige
realizza con lui la cantina.” All’inizio i Sölva partono con due ettari e mezzo che ora sono diventati sette
distribuiti su diciassette vigneti in zone strategiche per la miglior resa dei vitigni coltivati
Ci racconta Michael: “Lavoriamo nel modo più ‘biologico’ possibile
In vigna non si effettuano più diserbi da vent’anni
viene praticata la confusione sessuale e i trattamenti sono ridotti al minimo indispensabile
Il trenta per cento dei nostri impianti è ancora a pergola
ma il più longevo va oltre i settant’anni.” A oggi la produzione varia tra le cinquanta e le cinquantacinquemila bottiglie: la linea base è caratterizzata da etichette che riportano l’impronta degli animali che si muovono in mezzo ai vigneti
il quale ci spiega come lo stile dei vini qui sia tutto legato a un’espressione di finezza
pulizia e grado alcolico contenuto a differenza della tendenza tipicamente altoatesina più orientata all’opulenza e alla grassezza
Sul Kerner questa azienda è stata pioniera in quest’area: “Mio padre è stato uno dei primi a portarlo in Alto Adige
Ma ha avuto successo e abbiamo aumentato la superficie fino a farlo diventare il secondo nostro vitigno come estensione di superficie; in più
eravamo gli unici a produrlo anche in versione Riserva.”
Sono dodici le etichette della Tenuta Niklas
Oltre a queste ci sono degli eccellenti distillati ottenuti dalle loro vinacce. Tra i vini assaggiati
tutti accomunati da una bellissima freschezza
abbiamo amato particolarmente il Pinot Bianco Riserva Doc Salamander
Dieter ce l’ha proposto in diverse annate (e a questo proposito la cantina si allargherà per ospitare le riserve destinate a maturare prima di essere messe in vendita)
facendoci percepire come il tempo sia un alleato estremamente prezioso per questo grande vino
viene ottenuto da viti di trent’anni su terreno di ciottoli calcarei in località Kardatsch a un’altitudine di 550 metri
Fermenta in botti di rovere da 500 litri e affina ancora in legno per un anno
Seguono altri sei mesi di affinamento sui lieviti in vasche d’acciaio
Il 2020 è di un seducente giallo dorato; di grande raffinatezza al naso
ha un bel corpo e una notevole complessità con note di frutta
in particolare di mela rossa e pera Williams; cenni balsamici e di erbe spontanee lo rendono ancora più incisivo
un grande equilibrio tra intensità e finezza e una sapida nota minerale a rinforzarne il nerbo
ancora meglio tra cinque (ma anche dieci) anni
Sito web
Che ricoprono quasi interamente la valle e il versante occidentale della montagna fino al limite degli 800 metri
boschi e le acque tranquille di piccoli laghi
che si sviluppa in 16 diversi comuni fra Nalles a Salorno
ultimo centro dell'Alto Adige al confine con il Trentino
e si entra in un territorio che poco ha in comune con gli scenari dolomitici (le cime del Latemar e il Catinaccio si scorgono solo in lontananza guardando verso Est)
ma che rappresenta comunque una perla del Sud Tirolo con il suo ecosistema fatto di cantine
a circa 250 metri di altitudine e a pochi chilometri da Bolzano
dove in luglio e agosto il caldo si fa sentire e la tarda primavera e la fine dell'estate
sono i periodi migliori per una vacanza anche di pochi giorni
Perché l'esperienza del vino si accompagna alla possibilità di fare attività fisica – dai percorsi ciclabili con le e-bike agli sport acquatici fino alle passeggiate nei boschi della riserva naturale di Monticolo – o di rilassarsi nei tanti alberghi con piscina e area wellness che si affacciano sul lago di Caldaro
il più grande della regione e anche quello più caldo delle Alpi
sono alcuni dei borghi che segnano la Strada del Vino e sono i nomi delle cantine in forma di cooperativa più conosciute di questa zona
Ed è dalle cantine (70 complessivamente quelle del comprensorio) che è partito un viaggio di due giorni che ci ha portato
nel mondo del Pinot Bianco e della Schiava
si svolta a destra e si arriva alla frazione di San Paolo
conta di circa 200 viticoltori e produce circa 1,5 bottiglie l'anno da terreni che si contraddistinguono per una grande varietà di esposizioni
altitudini (da 300 a 700 metri sul livello del mare) e tipologia di terreno
come ci ha detto il presidente e direttore generale della cooperativa
Haas Dieter (20 anni di esperienza in campo consulenziale in Austria) sono rossi
il 40% delle vendite è in Sud Tirolo e l'obiettivo dichiarato è quello di puntare su vini (bianchi in particolare) di fascia medio alta
Tutte le etichette si possono degustare e acquistare nel punto vendita della cantina
un luogo di ritrovo ormai abituale per molti avventori locali e i turisti tedeschi
oppure (su prenotazione) direttamente in vigna
su una piattaforma di legno panoramica costruita nel mezzo di viti vecchie di 120 anni dalle quali nasce il Sanctissimus
un Pinot Bianco invecchiato in legno particolarmente pregiato.La Cantina Kaltern (Caldaro)
la cui storia risale agli inizi del secolo scorso e passa attraverso due guerre mondiali (con la separazione dell'Alto Adige dall'Austria) e varie fusioni
è un pezzo importante di questo territorio
per i suoi 650 soci quasi interamente del posto (sindaco compreso) e i 450 ettari di vigneti che abbracciano letteralemente la cittadina
in una sorta di distretto produttivo (del vino) costellato di edifici vecchi e nuovi
Visitandola è difficile immaginare che questa cooperativa produca 4 milioni di bottiglie l'anno (metà rossi e metà bianchi) con soli 50 dipendenti e alcuni lavoratori stagionali
è la sua particolare composizione: tanti piccoli viticoltori
centinaia di appezzamenti curati personalmente dai proprietari
utilizzo delle tecnologie anche in vigna e una struttura all'avanguardia da 10mila metri quadrati per la lavorazione delle uve (realizzata nel 2013 e costata 22 milioni di euro)
I due nuovi negozi aperti al pubblico per le degustazioni e gli acquisti sono il biglietto da visita di un'azienda che vuole fortemente essere emanazione del territorio e del suo lago
che ha nel Kalterersee Classico (il rosso prodotto da vitigni Schiava) il proprio prodotto bandiera e che punta molto anche sul canale digitale (lo scontrino medio del sito e-commerce è superiore ai 200 euro) per sostenere un'offerta di circa 40 etichette
marchi secondari ed etichette premium (Quintessenz e kunst.stück) compresi
Alla visita guidata della cantina e della barricaia (circa mille botti) si possono aggiungere attività come il “rent a sommelier”
il giro dei vigneti con degustazione in loco e (sempre su prenotazione) il pranzo tradizionale in vigna con prodotti tipici.La tenuta Tiefenbrunner
è invece l'emblema di una fetta importante della tradizione vinicola dell'Oltreadige
Il castello Turmhof che la ospita fu registrato già a partire dal 1848 nel registro commerciale come azienda vitivinicola ma la sua storia legata al vino risale al 1200
di proprietà della famiglia Tiefenbrunner da quattro secoli
non sono tanti i suoi numeri (700mila bottiglie l'anno
prevalentemente bianchi) quanto la particolarità del luogo
e dei suoi 25 ettari di vitigni intorno alla tenuta che si affacciano sulla valle d'Adige
dalle vasche in cemento alle botti in legno fino alle etichette delle bottiglie
Imperdibile una degustazione a base di cucina fredda e i vini delle selezioni Merus
Turmhof e Vigna presso il Bistrot inaugurato nel mese di giugno e ricavato all'interno del castello
nella cantina e nel cortile con l'adiacente parco
I migliori consigli su prodotti di tecnologia
Accesso illimitato al sito de Il Sole 24 Ore
La cantina Tiefenbrunner ha indirettamente un altro pregio
quello di essere una delle tappe del percorso eno-didattico che si snoda attraverso i vigneti di Schiava
Pinot Bianco e via dicendo che costellano tutto il versante della collina
viticoltrice autoctona (è uno dei 190 soci della Cantina Sociale Cortaccia
cooperativa in attività da 120 anni che produce 1,2 milioni di bottiglie l'anno) e di madrelingua tedesca
Si sviluppa per 4 km su strade di campagna e sentieri raccontando tutte le curiosità legate alla produzione del vino
compresa la possibilità di sentire le diverse note olfattive di ogni prodotto da ampolle in terracotta posizionate lungo il percorso
Si parte dal centro di Cortaccia e seguendo l'impronta del “Saltner” (guardiano) si cammina fino al centro di Magrè con sosta per la degustazione direttamente fra i vignet i
La visita guidata costa 20 euro a persona e si prenota (anche online) con la Proloco locale
Servono invece 87 euro per partecipare all'escursione di gruppo di un'intera giornata che prevede (ogni sabato) una camminata di 12 km fra i vigneti partendo da quelli più in quota per arrivare a quelli adagiati lungo la Strada del Vino
dal Müller Thurgau al passito di uve di Moscato Giallo e Gewurztraminer
mentre di norma i partecipanti sono nell'80% dei casi appassionati locali e tedeschi
Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici
App disponibile su:Google Play App store
Un caso studio che potrebbe ispirare molte realtà collettive del vino
Tracciare gli eventi storici che hanno portato alla nascita dell’attuale Cantina Kaltern è una vera impresa
Tant’è che ve li abbiamo riportati
è scandita da fusioni e affermazioni di cantine nuove e storiche
tutte sorte attorno a quella meraviglia naturalistica che è il Lago di Caldaro
Un lago dalle vicende geologiche estremamente interessanti e che oltre ad attirare per la sua oggettiva bellezza affascina gli appassionati del mondo del vino per la sua straordinaria vocazione
I pendii che costeggiano il lago di Caldaro sembrano davvero essere baciati da qualche divinità amante del buon vino: le condizioni pedo-climatiche ideali per la crescita della vite
l’arco alpino che infrange le correnti fredde a nord
l’influenza mediterranea che spinge da sud; le brezze costanti
l’altitudine repentina che porta sino ai 750 metri sul livello del mare
l’esposizione di tutte le pareti coltivabili verso il meridione…e quella postura ad anfiteatro - con i filari e la natura in perfetto stato di grazia - che infonde una pace assoluta.
Chi ha abitato questo luogo ha fatto il resto
a trovare nella vite una fedele mediatrice tra la mano dell’uomo e quella della terra
Cantina Kaltern è il vero fulcro economico e sociale di Caldaro
123 anni sono un arco temporale in cui il mondo cambia
le culture si evolvono e con loro anche la rete sociale di un territorio
di fare squadra o di creare individualismi
Non è stata da meno questa attività che prima della sua ultima fioritura - la ristrutturazione del 2018 - ha attraversato notevoli mutazioni; ha visto nascere il nuovo corso del vino in Italia dopo lo scandalo del 1986; ha attraversato l’introduzione della tecnologia in vigna e in cantina
Oggi si disvela come una realtà unita
la più importante dell’Alto Adige
con una superficie vitata di circa 440 ettari e 590 conferitori
Il 45% di questi detiene meno di 0,7 ettari
Una frammentazione così massiccia potrebbe far gridare al miracolo per chi ne mastica di cooperative: mettere insieme mezzo migliaio di produttori in un unico progetto
Non si tratta di una mera questione politica: su una località che conta 8.000 anime
i numeri di Cantina Kaltern diventano un fattore sociale
economico e comunitario di ampia rilevanza
Un caso studio a cui molte realtà produttive dovrebbero guardare
La dimostrazione che il collettivo nel vino può funzionare
Ce lo spiega con grande precisione Andrea Moser
che ha accompagnato tutte le recenti trasformazioni strutturali ed enologiche di Cantina Kaltern
“Quando si parla di cantina sociale quasi per automazione si pensa a un approccio enologico poco meticoloso e a un vino da prezzo
Cantina Kaltern vira in tutt’altra direzione: siamo una grande cantina ma interagiamo con piccoli produttori e lavoriamo per dare quanto più possibile valore alle particolarità del territorio
Le tante micro-realtà di produzione del lago di Caldaro non avrebbero la forza commerciale per affrontare il mercato; così
vedono rispettato il loro lavoro e possono sentirsi parte di un progetto comune proprio del luogo in cui vivono” spiega Andrea
Il progetto Cantina Kaltern è pensato per dare voce ai singoli
Non solo ai piccoli produttori che coltivano la vite in quest’area
“L’altro aspetto fondamentale per la nostra cantina è dare spazio alle varietà locali
il che presuppone un intenso sforzo per fare cultura di prodotto
In Italia abbiamo tantissime varietà viticole e affermarle non è immediato
in altri si fanno fatica ad individuare le peculiarità di quel vitigno
Così per molto tempo in tante zone si è percorsa la strada più semplice
allevare vitigni internazionali” continua Andrea
tornato in auge negli ultimissimi anni grazie ad una grande sinergia territoriale
“In Alto Adige abbiamo lavorato per ridare identità a questo vitigno e per differenziarlo dallo Chardonnay con cui spesso condivideva gli spazi in vigna
Sottolineo che si tratta di un lavoro territoriale: la nostra forza
sta nei singoli che diventano collettivo”
I conferitori di Cantina Kaltern vengono seguiti passo passo sul piano viticolo
tecnico e produttivo: un lavoro immane quello svolto dalla cantina
reso più agevole dalla nuova grande struttura in cui avvengono trasformazione
e indubbiamente reso possibile dalle accortezze dei professionisti di cui si avvale
Un ruolo cruciale è proprio quello di Andrea Moser
“Adottiamo rigidi criteri nella selezione delle uve e prima ancora nei processi agronomici
Abbiamo scelto di connotare i nostri vini rispettando le aree geografiche da cui provengono le uve
esattamente come fisiologicamente facevano le cantine prima della fusione
Dalle uve raccolte nelle altitudini più elevate otteniamo i vini Erste+Neue e Puntay
che originano più a ridosso del lago
hanno invece un profilo sensibilmente diverso
Per noi questa differenziazione è necessaria
dà senso alle diversità che convivono in un territorio”
Molti di voi assoceranno Caldaro alle Strade del Vino
Fate bene: qui c’è la più antica d’Italia
che coinvolge le cantine e tante attività di accoglienza
pronte a ospitare migliaia di visitatori e turisti tutto l’anno
In questo contesto Cantina Kaltern si inserisce con due shop moderni
Ci raccontano che l’impegno nella comunicazione e nell'ospitalità sarà sempre più al centro degli investimenti
quando un progetto è così complesso - e facile vittima di stereotipi - diventa cruciale
Solo visitando la cantina se ne comprende la particolarità e il grande sforzo collettivo
“è sul dettaglio e non sulla massa”
Correva l'anno 1965 e alla Fiera del Vino di Bolzano Franco Kettmeir – terza generazione alla guida della cantina di famiglia
dopo il fondatore Giuseppe e il padre Guido - presentava il primo spumante sudtirolese del Dopoguerra: la “Grande Cuvée” di Pinot Bianco firmata Kettmeir
Fu un successo immediato ed è solo uno dei passaggi-chiave per una cantina che oggi celebra un secolo di vita
vantando un ruolo di peso nell'evoluzione della viticoltura altoatesina verso la qualità che oggi le è riconosciuta nel quadro nazionale
Vitivinicoltura di montagna La Tenuta di Caldaro fu fondata nel 1919 dal giovane commerciante di vini Giuseppe Kettmeir
che aveva studiato all'Università di Vienna
Dal 1986 la (oggi) centenaria Kettmeir è un pezzo pregiato del Gruppo vinicolo Santa Margherita
che per celebrare la ricorrenza ha deciso di varare un logo celebrativo: il segno dell'infinito affiancato da due leoni rampanti e sormontato da una corona.Progettata con un'attenzione specifica soprattutto al mercato locale e nazionale
Kettmeir dichiara di volersi focalizzare sull'innalzamento della qualità
e sulla ricerca di una risposta adeguata ai cambiamenti di gusto e delle abitudini di consumo
Nel tempo ha realizzato accordi di filiera che hanno permesso l'avvio di politiche di sostenibilità ambientale e soprattutto il mantenimento di una vitivinicultura di alta collina e montagna che altrimenti sarebbe andata perduta negli anni dell'industrializzazione
«Per Kettmeir questa stretta collaborazione con le famiglie di agricoltori locali che prosegue da generazioni – evidenziano dall'azienda - ha portato ad ottenere oggi una materia prima conferita di livello eccellente»
Un'evoluzione legata anche al processo di zonazione
che ha consentito di individuare i siti più vocati per ogni specifico vitigno
con la valorizzazione dei “masi” (ovvero i cru della tradizione sudtirolese) che oggi sono la base per la linea delle “Grandi Selezioni” di Kettmeir
Spinta sulla spumantistica «Siamo in pochi a crederci
ma i numeri aumentano anche in Alto Adige»
l'amministratore delegato di Santa Margherita Ettore Nicoletto sintetizza in una battuta la visione strategica che ha spinto gli investimenti del gruppo su Kettmeir
E nonostante le bottiglie di bollicine oggi sul mercato siano ancora limitate
la cantina conferma un percorso di crescita e di evoluzione
nell'ambito dei piani di investimento di Santa Margherita
a Caldaro lo scorso anno hanno spinto sull'acceleratore dell'offerta enoturistica
ripensando l'area dedicata all'accoglienza dei numerosi turisti e winelover che percorrono la Strada del vino
Limited edition per il centenario Essendo conosciuta come una tra i protagonisti nella definizione di una “via altoatesina” alle bollicine
la cantina di Caldaro ha deciso di presentare per celebrare il centenario una Limited Edition Riserva 1919 Extra Brut (millesimo 2013)
dell'apprezzato Metodo Classico di uve Chardonnay e Pinot Nero provenienti da versanti opposti della valle atesina
Il 20% di Chardonnay fermenta e affina in barrique prima dell'assemblaggio e il vino riposa sui lieviti per oltre 60 mesi
A Caldaro si rinnovano gli appuntamenti dedicati ai veri gourmand e organizzati da Wein.Kaltern: l’organizzazione riunisce una sessantina di membri tra ristoranti
cantine e aziende con lo scopo di valorizzare il territorio e i prodotti locali
Il 3 giugno va in scena il “Teatro di Piaceri” sul cui palco sfilano la cucina internazionale accompagnata dai vini di Caldaro: protagonista della serata è lo chef Roland Trettl che
con il suo team “Ikarus dell’Hangar-7”
L’evento comincerà alle 19.30 con un cocktail di benvenuto presso il ristorante Gretl am See
Il 28 giugno si ripete l’appuntamento immancabile con “Caldaro in abito bianco” dove si avrà la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori vini locali
I bianchi di questa zona hanno un bouquet dai sapori freschi e fruttati con retrogusto di mela
ananas e si presentano con un colore dalle tinte verde fieno o giallo paglierino
A partire dalle 18 gli aromi del nettare di Bacco inebrieranno i sensi confermando
Caldaro come punto di riferimento nel panorama enoturistico lungo la Weinstrasse (la Strada del Vino)
La località è rinomata anche per la presenza del Lago di Caldaro che è lo specchio d’acqua di maggiore estensione nella provincia di Bolzano ed è di origine alluvionale
Come arrivare: In macchina: Autostrada A 22 Brennero – Modena fino al casello di Ora-Egna e poi si seguono le indicazioni per Caldaro sulla Strada del Vino
In treno / pullman: Treno fino alla stazione di Ora
Qui ci sono dei servizi navetta che collegano direttamente a Caldaro
Dove dormire: Park Hotel Am See: Albergo di 4 stelle con splendida vista sul lago. Lago di Caldaro, 39052 Caldaro, t. 0471 960000. Seehotel Ambach: Albergo immerso nel verde dove pace e tranquillità permettono un riposante relax
Dove mangiare: Gretl Am See: Ristorante molto suggestivo con terrazza che affaccia direttamente sul Lago di Caldaro
Monte Grappa, Asturie, Texas, Cearà, Piemonte
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70 cantine: la strada del vino dell’Alto Adige si spinge per 150 chilometri – ma poco più di 40 in linea d’aria – tra Nalles e Salorno
Un’area che conta oltre 4 mila ettari di vigneti tra i 200 e i 1000 metri di quota su terreni di diversa natura
irradiati per 10 mesi l’anno dal sole
Siamo in una delle grandi regioni vitivinicole
con una tradizione che precede l’arrivo degli antichi romani
meta di enoturismo e di viaggi in bicicletta
prodotti della terra; perfetti per accompagnare i vini locali
nati a partire da vitigni autoctoni (tipici di questa zona lagrein
gewürztraminer e vernatsch o schiava) e internazionali
Non è solo del vino che vogliamo parlarvi oggi
ma delle mete interessanti per chi si fosse messo in viaggio nell’area di Bolzano
Seguiamo il percorso della Strada da nord a sud
con una miniguida del meglio della gastronomia locale
Foto: https://www.suedtiroler-weinstrasse.it
il paese delle rose nel cuore della Valle dell’Adige
dove a fine ‘800 è nata la più antica cantina sociale di questa zona
qui – come in tutta la valle – i percorsi immersi nella natura sono meta di escursionisti e cicloturisti (a un passo c’è la ciclabile della Val d’Adige
che fa parte del percorso Via Claudia Augusta)
e non solo da queste parti; con la cantina omonima datata 1893
Ma non c’è solo vino: siamo nel triangolo degli asparagi
insieme alle mele una delle coltivazioni più rilevati della zona
Il campanile in porfido rosso della chiesa parrocchiale
e i castelli circostanti consentono una vista panoramica sui campi coltivati
Per il pane e i prodotti da forno soprattutto locali (ma non solo) c’è invece Franziskaner
a due passi dal vecchio convento dei francescani
La scena ristorativa più gourmet e cosmopolita è dominata da Claudio Melis che si divide tra le cucine di In Viaggio e Zur Kaiserkron
mentre chi cerca atmosfere e sapori locali
la più antica osteria della città con una cantina di grande spessore
Un’altra tappa fondamentale è Appiano
luogo del vino (941 gli ettari coltivati a vite
3 distillerie) che include diverse località e altitudini
testimonianze archeologiche e gioielli naturali protetti
forno aperto sin dal 1907 che sforna pani della tradizione atesina (di segale
schuttelbrot) ma anche prodotti più contemporanei e di altre tradizioni
Per il caffè e tutto quel che gira intorno (dal cioccolato ai lieviti
dalle torte al gelato alle proposte salate) invece il punto di riferimento è Café Caramel (che ha una sede anche a San Michele)
Ci si muove tra nuove insegne e indirizzi storici per quanto riguarda la tavola
appena un anno di vita e una progressione costante
grandi esperienze accanto ai “grandi” e una bella sensibilità nel trattare sapori eterogenei
Ultratrentennale invece Zur Rose di Herbert Hintner e sua moglie Margot
a buon titolo considerato il fondatore della grande cucina moderna altoatesina
Continuando la discesa verso sud si incontra Vadena
dove si trova il centro di ricerca e sperimentazione agraria e forestale Laimburg (Castel Varco)
che ospita la famosa e suggestiva cantina nella roccia (Felsenkeller) che custodisce i vini delle regioni vinicole più importanti al mondo
grazie alla temperatura costante e naturale
A Caldaro c’è il lago balneabile più grande e caldo delle Alpi
patria di vitigni a bacca rossa che ospita la bella chiesa tardo-gotica e la via Nazionale
probabilmente una parte dell’antica Via Claudia Augusta romana
La fama di Termeno è strettamente legata a quella del Gewürztraminer (Tramin è il nome locale della cittadina)
Il paese è un gioiellino che mescola vecchio e nuovo: case colorate
edifici caratteristici e architettura moderna
si gode uno straordinario panorama sui monti del Trentino-Alto Adige
Un ristoro perfetto dopo le escursioni a piedi o in bicicletta
che punta tutto sulle grandi materie prime elaborate con cura secondo tradizione
un delizioso borgo agricolo con muri in pietra
fiori e percorsi ciclabili che la collegano ad altri centri della zona
circondata dal Parco Naturale Monte Corno conserva reperti di epoca romana
mentre Egna è un borgo medievale tutto portici
Visitando Cortaccia ci si spinge a scoprire i suoi masi e i ripidi vigneti che la circondano
A Magrè è ancora presente e attivo un vitigno piantato nel 1601
patrimonio storico e agricolo di questa cittadina dominata da facciate affrescate
dettagli barocchi e gotici; sul suo territorio c’è anche il vigneto di Müller-Thurgau più in quota in Europa
Cortina – la piccola Venezia dalla bella piazza lastricata – è il più piccolo comune della Bassa Atesina
un paese in cui le viti rampicanti abbracciano le facciate delle case
in onore a una tradizione che vuole si piantino alla nascita del primo figlio
al passaggio di proprietà del maso o alla sua costruzione
porta a sud della provincia di Bolzano e ponte tra Trentino e Alto Adige
dove la Chiusa di Salorno (Salurner Klause) definisce un confine naturale tra la Bassa Atesina e la Piana Rotaliana e il territorio di lingua germanica e quello di lingua italiana
Il paese dagli edifici barocchi e rinascimentali
è circondato da vigneti e frutteti e dominato dal Castel Haderburg
Qui c’è un’altra tappa per gli acquisti gastronomici: la Macelleria Magnani
quando a 14 anni si avvicina per caso alla macelleria di Natale Magnani a Salorno
che a quei tempi era già un’istituzione – “è passione ereditaria
trasmessa” dice – Magnani lo fa crescere e lo sceglie come successore nel 2011
“Da mio padre ho imparato il valore del lavoro duro e dell’onesta?
da Natale Magnani la passione per la norcineria
Nella primavera 2019 ha aperto una nuova sede in centro
sempre seguendo la sua idea: “nel tempo scoprii che lavorando potevo contribuire alla bellezza e alla generosità
stuzzicare la mia fantasia e quella altrui con sempre nuove prelibatezze e
Siamo in una regione in cui c’è una grandissima tradizione norcina
frutto di un lavoro costante e di un‘appassionata ricerca: “la carne diventa un mondo immenso fra spezie ricercate e aromi naturali
metodi e tempi tradizionali integrati cin la modernità” spiega e aggiunge: “ogni evoluzione e
I signature oggi sono il Prosciutto di Pasqua Magnani conosciuto come Prosciutto Magnani
raffreddato ad arte e lasciato riposare – la ricetta è segreta
affumicato con faggio e ginepro – e lo Speck Riserva
affumicato con faggio e ginepro: una lavorazione che parte dalla scelta di cosce pesanti di maiali fatti ingrassare con calma e cura
e finisce con un lento riposo di 12 mesi nella Selchkuchl
il tradizionale affumicatoio del maso Burgstaller del 1500
Un tempo indispensabile per normalizzarsi e portare parti grasse e magre a bilanciarsi a vicenda
Ma qui ci si viene anche per gli insaccati e le carni (beef aged incluso)
i formaggi selezionati del maestro affinatore Hansi Baumgartner e di Graziano Lozer del Maso Fior di Bosco in Val Floriana
i prodotti tipici e i vini dei più bravi produttori della zona – quelli incontrati lungo la strada appena percorsa – e tanti altri prodotti tipici della produzione di qualità locale
Un bottino prezioso per chi vuole portare a casa i sapori di questa terra
attraversata da nord a sud lungo la strada del vino dell’Alto Adige
Stadtcafé – Bolzano/Bozen (BZ) – piazza Walther
21 – 0471 975221 – www.hotelcitta.info
Franziskaner – Bolzano/Bozen (BZ) – via dei Francescani
3 – 0471 976443 – www.franziskanerbaeckerei.it
In Viaggio – Claudio Melis Ristorante – Bolzano/Bozen (BZ) – via Piave
15 – 0471 1684878 – www.inviaggioristorante.com
Zur Kaiserkron – Bolzano/Bozen (BZ) – piazza della Mostra
1 – 0471 980214 – www.zurkaiserkron.com
3 – 0471 970032 – www.loewengrube.it
Plazotta – Appiano/ San Michele – via J
Café Caramel – Appiano/Eppan (BZ)- via Cappuccini
Osteria Acquarol – Appiano – San Michele – via Plazer
Zur Rose – Appiano/Eppan (BZ) – San Michele – via J
Taberna Romani – Termeno/Tramin (BZ) – via A
23 – 0471 860010 – www.ansitzromani.com
Macelleria Magnani – Salorno (BZ) – Piazza Cesare Battisti 9 – 0471 884536 – www.macelleriamagnani.com
Web, social e politica si dividono tra odiatori e solidarietà
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Intervista a Julie Cavil della leggendaria maison di Reims: "Prendere decisioni sulla spinta di un evento non è mai una buona idea"
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Siamo tornati a Miami per l’evento Vini d’Italia e abbiamo trovato una città in forte ascesa dal punto di vista gastronomico
Ristoranti
In viaggio tra Val di Fassa, Valsugana e Val di Sole alla scoperta dei migliori formaggi di montagna
Rubriche
Piatti della tradizione, ricette gourmet di illustri chef, menu tutto pesce, grandi cantine e, ovunque, superbi panorami sulle Dolomiti. I rifugi tra le montagne di San Cassiano, La Villa e Badia offrono tanti spunti per una golosa vacanza in quota
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Sono i dolci tipici tedeschi, diffusi però in tutta l'Europa Centrale, che hanno meritato un libro a loro interamente dedicato da parte di una casa editrice altoatesina, la Raetia di Bolzano
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Molti conoscono Kettmeir grazie al percorso che ha intrapreso sulle bollicine in tempi non sospetti. Ma l'azienda è in grado di regalare anche ottimi vini fermi, come dimostra l'etichetta a cui abbiamo assegnato il Premio Regionale Qualità Prezzo.
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L'allievo di Gravner denuncia la standardizzazione nei calici, ma anche nel cibo: "Non si sa più riconoscere le diversità nei sapori”
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Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Caldaro e il personale medico del 118 per i soccorsi
Indaga la polizia coordinata dalla Procura di Trani
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Scelta fatta per tagliare le liste d'attesa e responsabilizzare l'utente»
Scontro tra un pick-up e un van in Idaho: la stampa cinese (Xinhua) riporta cinque morti cinesi e otto feriti totali
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a pochi giorni dal conclave per la successione Francesco
L'incidente sulla Strada del Vino all'altezza di Pianizza di Sotto
TusciaTimes.eu (.it)
Dal 2012 quotidiano online di Viterbo e della provincia
i numeri e dove sono stati venduti i 15 biglietti di seconda categoria della Lotteria Italia estratti nella sede dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli del valore di 100 mila euro ciascuno:
Senza premi di prima categoria della Lotteria Italia 2023
Roma si consola con due dei quindici premi di seconda categoria
con ben quattro biglietti vincenti: a Napoli
a Ottaviano (NA) e due in provincia di Salerno
dove sono stati venduti tre tagliandi da 100mila euro
in provincia di Arezzo e a Figline e Incisa Valdarno
I restanti quattro tagliandi fortunati sono stati venduti a Quartu Sant’Elena
190 premi di terza categoria da 20mila euro ciascuno
Il tutto oltre ai premi giornalieri che sono stati consegnati dal 16 ottobre al 31 dicembre 2023
Il Lazio è il “grande deluso” della Lotteria Italia 2023: dopo cinque anni
nella Regione non sono stati vinti premi di prima categoria
L’ultima volta capitò nell’edizione 2018: da lì in poi a Roma e provincia sono stati vinti premi di prima categoria per un totale di 15 milioni di euro
con l’exploit del primo premio da 5 milioni centrato nell’edizione 2021
per quanto riguarda il quadro complessivo del Lazio
gli ulteriori 2 milioni di euro vinti a Magliano Sabina
Tutto questo nonostante l’elevato numero di biglietti venduti: a Roma
sono stati staccati quasi un milione di tagliandi
rimane la regione dove sono stati vinti più primi premi dal 2000 ad oggi
Roma si “consola” con due premi di seconda categoria da 100mila euro ciascuno
redazione@tusciatimes.eu
Lotteria Italia illumina – La Lotteria Italia ha portato una pioggia di fortuna su 15 città italiane
distribuendo premi da 100.000 euro ciascuno
estratti presso l’Agenzia delle dogane e dei monopoli
appartengono alla seconda categoria del gioco
e Trieste hanno visto la fortuna bussare alle loro porte con i biglietti della serie F
ha festeggiato con il biglietto della serie D
Tre biglietti della serie I hanno portato fortuna a Civitella Valdichiana (AR)
Eboli (SA) e Ottaviano (NA) hanno ricevuto la visita della dea bendata con i biglietti della serie N e L
Catania ha visto la fortuna arrivare con il biglietto della serie C
ha avuto due vincite con i biglietti della serie M
Figline e Incisa Valdarno (FI) e Sala Consilina (SA) hanno chiuso l’elenco dei fortunati con i biglietti delle serie P e L
Questi 15 biglietti hanno portato una ventata di fortuna nelle vite dei fortunati vincitori
dimostrando ancora una volta che la Lotteria Italia è un evento che può cambiare la vita
i vincitori avranno sicuramente qualcosa da festeggiare nel nuovo anno
Ecco l’elenco dei biglietti vincenti con i numeri e le località in grassetto:
Ogni biglietto ha portato una vincita di 100.000 euro
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Mi permetto di chiedervi di destinare il vostro 5 per mille alla Fondazione Umbria per la prevenzione dell’usura, che ho l’onore di rappresentare. La Fondazione fa molto per coloro che si trovano in difficoltà, ma ha bisogno anche del vostro aiuto per continuare.Grazie,Fausto Cardella
verranno sottoposti ad una fase di moderazione che ne verificherà l’idoneità
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ecco dove sono stati venduti i primi cinque biglietti della Lotteria Italia, estratti dal “Comitato per l’espletamento delle operazioni relative alle lotterie ad estrazione differita” composto
dal direttore della Direzione giochi dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli
Prestigioso secondo premio di prima categoria venduto a Campagna
in provincia di Salerno. Il biglietto che vale 2 milioni e mezzo di euro è il M382938
In questa edizione saranno attribuiti 210 premi totali
per un importo complessivo di 17 milioni e 420 mila euro
Il primo premio da 5 milioni di euro della Lotteria Italia va al biglietto Serie F 306831 venduto a Milano
Il biglietto che vale 2 milioni e mezzo di euro è il M382938
Il biglietto che vale 2 milioni di euro è il I191375
Il biglietto che vale 1 milione e mezzo è il C410438
Il biglietto che vale 1 milione di euro è il N454262
venduto a Montescudo Monte Colombo (Rimini)
i numeri e dove sono stati venduti i 15 biglietti di seconda categoria della Lotteria Italia estratti nella sede dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli - segnala Agimeg - del valore di 100 mila euro ciascuno:
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