AccediGiovani morti per niente
Scendiamo negli allievi per dare risalto alla serie di risultati positivi ottenuti dalla Iperfinish a conferma delle previsioni della vigilia. Le doppiette del campione toscano in carica Lorenzo Luci e di Emanuele Favilli, i successi di Edoardo Agnini, Tommaso Roggi e Marco Spanio, la dozzina di piazzamenti conseguiti offrono la misura della forza della squadra allenata da Francesco Casagrande ed Elia Favilli (due ex professionisti) e guidata dai due direttori sportivi Luci e Roggi.
Robin Srl Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
JOLO: Cuorvo, Melani, Biagioni, Cantini, Bellandi, Drovandi, Marchio, Lupetti D., Tomberli, Bettazzi, Carlesi. A disp.:Giusti, De Felice, Lupetti M., Balli, D’Alò, Medini, Vigni, D’Agati, Loiacono. All.:Ambrosio.
FOLGOR CALENZANO: Eletti, Conti, Santolini, Ghilli, Scarlini, Tortelli, Giuntini, D’Orsi, De Tellis, Vanni, Silvestri. A disp.:Del Bimbo, Amatulli, Traversi, Bardazzi, Paggetti, Aldrovandi, Materassi, Cerciello, Basolu. All.: Batistoni.
Arbitro: Mohamed Bamba Pouye della sezione del Valdarno.
Due gol arrivati nella ripresa, che hanno fissato il risultato sul 2-0. E che hanno permesso allo Jolo di festeggiare, per il momento: sono stati gli uomini di coach Ambrosio ad aggiudicarsi i playoff del girone D di Prima Categoria, battendo ad Agliana la Folgor Calenzano che partiva con i favori del pronostico in virtù del miglior piazzamento in classifica.
Questo il verdetto emesso al termine dell’ultimo atto degli spareggi-promozione del girone, andato in scena ieri. Lo Jolo aveva chiuso la "regular season" in terza posizione, ad otto punti di distanza dal Calenzano secondo, ed era stato quindi costretto a ripartire dalla semifinale playoff contro l’Albacarraia. E dopo il successo della domenica precedente, è arrivato il bis grazie ad una prestazione di livello.
Succede tutto nel secondo tempo: al 60’ Daniele Lupetti trasforma un rigore procurato dal nuovo entrato D’Agati, rompendo la situazione d’equilibrio. E a cinque minuti dallo scadere, Bettazzi ha centrato il raddoppio pescando il jolly con un tiro da fuori. Una domenica da leoni, insomma, per la squadra di Ambrosio. E non bisogna fermarsi. È già tempo di guardare oltre: lo Jolo si misurerà nel prossimo turno con il Corsagna, vincitore dei playoff del girone A. Il sogno promozione continua.
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Piana Notizie
SESTO FIORENTINO – Turismo lento per scoprire porzioni di territorio tra Sesto Fiorentino e Calenzano
inserito in un percorso più ampio come quello del Cammino di San Jacopo sulla direttrice dell’antica via Cassia collega Firenze a Livorno
Lungo i 13 chilometri da Castello a Calenzano domenica 18 maggio si potrà provare un pezzo del lungo […]
Per informazioni è possibile rivolgersi al 3317561566
“Il Cammino di San Jacopo richiama ormai da tempo camminatori e pellegrini dall’Italia e non solo – afferma l’assessore alla cultura del Comune di Sesto Fiorentino Jacopo Madau – Si tratta di una bella opportunità turistica e culturale per il nostro territorio e di una passeggiata per tutte e tutti in alcuni dei luoghi più belli e interessanti
Questa escursione è destinata prima di tutto ai nostri concittadini e sarà un’occasione per ascoltare o riascoltare le storie legate a posti familiari”
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Pro Loco Sesto Fiorentino
Museo del Figurino Storico e Associazione Antico Borgo di Querceto
“Percorrere insieme il tratto del cammino di San Jacopo – commenta il vicesindaco con delega alla cultura e al turismo
Martina Banchelli – sarà l’occasione per una scoperta o riscoperta del nostro territorio
I cammini sono uno dei modi per favorire lo sviluppo del turismo lento
rispettoso dei luoghi e delle loro identità”
Il Cammino di San Jacopo in Toscana unisce Firenze
per una lunghezza complessiva di circa 170 km
segue per la prima parte la direttrice della via Cassia
per poi raggiungere Pisa e Livorno lungo la via Aemilia Scauri romana
Il cammino attraversa Sesto e Calenzano nella sua prima tappa
il Castello di Calenzano e Travalle per poi proseguire verso Prato
CAMPI BISENZIO – Dal 9 all’11 maggio Publiacqua sarà al lavoro per il rinnovo dell’Autostrada dell’Acqua
Per questo intervento sono previsti disagi e abbassamenti idrici in un’area che va oltre la Piana
E’ bene seguire i consigli di Publiacqua per evitare gli sprechi per preservare al massimo le riserve disponibili sul territorio coinvolto
CAMPI BISENZIO – La Beata Teresa Maria della Croce
comunemente chiamata “Bettina”
patrona di Campi Bisenzio dal 1999 è stata celebrata dall’Atletica Campi in una giornata di gare di atletica allo stadio Zatopek che di fatto è stata doppia perché nel giorno della festa del lavoro,1 maggio
SESTO FIORENTINO – Il 1 agosto 2015 moriva Daniele Calieri
giornalista e uno dei fondatori di Piananotizie
Lo vogliamo ricordare con uno dei suoi articoli pubblicati dalla testata e raccolto nel libro “Tutto quello che avreste sempre voluto sapere su… Sesto”
dedicato alla “Sesto di una volta”
CAMPI BISENZIO – Più che della liberazione in questi giorni a Lastra a Signa
si è parlato della decisione dell’amministrazione comunale di annullare
il concerto del gruppo musicale Quarto Podere già programmato da tempo
In segno di rispetto per la morte di Papa Francesco
FIRENZE – Alla metà degli anni Cinquanta la Fiorentina preparava l’assalto allo scudetto
I giovani mordevano il freno e cominciavano a vestirsi con i blu jeans
le camicie a scacchi; ascoltavano il rock and roll (i juke box nel 1956 erano cinquecento in tutto il […]
Inizia da questo mese una nuova collaborazione per Piananotizie
Quella con il comandante della Polizia municipale signese
magari sollecitato anche dai nostri lettori
approfondirà tutte le tematiche legate all’attualità e risponderà anche ai quesiti che arriveranno in redazione
Tutto questo in un’ottica di rinnovamento della testata – che comunque sta facendo registrare numeri importanti di lettori che vogliamo ringraziare uno per uno – e che non intende certo fermarsi qui
a cura di Fabio CaciolliComandante della Polizia Municipale di Signa
Calenzano,1 maggio 2025 – Fra gli allievi toscani la musica è la stessa
L’ultimo di questa splendida serie è il pratese Marco Spanio che era atteso al primo successo stagionale
dopo aver ottenuto in precedenza due secondi posti e un terzo
E’ stato un altro dominio nella tradizionale gara del Primo Maggio di Calenzano
Corsa controllata sino dall’inizio fino al momento dell’attacco in solitaria di Spanio che ha raggiunto il traguardo con una ventina di secondi di vantaggio sul gruppo regolato per le piazze d’onore dai suoi compagni di squadra Agnini e Luci mentre al sesto e settimo posto si sono classificati Roggi vincitore il 25 Aprile a Greve in Chianti e Scappini
Al via 64 allievi con due note di merito che spendiamo per Paris e Dell’Olio rispettivamente al 4° e 5° posto
ORDINE DI ARRIVO: 1)Marco Spanio (Iperfinish) Km 57,700
2) Edoardo Agnini (idem) a 18”; 3) Lorenzo Luci (idem); 4) Brian Paris (Work Service Coratti); 5) Francesco Dell’Olio (Pirata Cosmetall Vangi); 6)Roggi; 7)Scappini; 8)Mainetti; 9)Ferraro;10)Nieri (F
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2) Edoardo Agnini (idem) a 18”; 3) Lorenzo Luci (idem); 4) Brian Paris (Work Service Coratti); 5) Francesco Dell'Olio (Pirata Cosmetall Vangi); 6)Roggi; 7)Scappini; 8)Mainetti; 9)Ferraro;10)Nieri (F
I tweet ufficiali della Federazione Ciclistica Italiana
CDM PARACICLISMO – Italia al via con quattro medaglie
Da maggio l’Autodromo Nazionale Monza spalanca le porte ai ciclisti
A partire dal mese di maggio l’Autodromo Nazionale Monza spalancherà le porte ai ciclisti ..
Incontro a Milano tra FCI e Federazione rumena
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Nove le persone indagate a vario titolo per omicidio colposo plurimo
I contatti fra Eni e le famiglie della cinque vittime della tragedia di Calenzano
avviati dall'azienda nelle ore immediatamente successive all'incidente dello scorso 9 dicembre
sono in fase avanzata: oltre ad indennizzare i nuclei familiari
Eni si impegna a sostenerli anche con iniziative mirate
come borse di studio per i figli dei lavoratori deceduti
Per un impegno che riguarderà anche i lavoratori infortunatisi a causa dell'episodio dello scorso dicembre”
specificando che l'invio delle lettere alle famiglie per l'inizio delle singole trattative volte a definire l'importo dei risarcimenti è un ulteriore passaggio di un percorso avviato subito dopo l'esplosione del deposito Eni di via Erbosa
“Eni indipendentemente da eventuali responsabilità che dovessero essere accertate dalla magistratura
ha promosso immediatamente dopo l'incidente ogni opportuno contatto con i nuclei familiari delle vittime per concordare i risarcimenti da parte della società
Attualmente tale attività è in fase avanzata – fa sapere la società - nei limiti della confidenzialità delle azioni messe in campo
Eni riconosce ai familiari delle vittime altresì iniziative mirate
come borse di studio per i figli delle vittime
Anche per quanto riguarda le persone infortunate
Eni conferma il proprio impegno ai relativi risarcimenti e sta definendo le richieste ricevute con la maggiore tempestività possibile consentita dalle relative attività di perizia medico legale
Prosegue sollecitamente il percorso di liquidazione dei danni civili ai soggetti danneggiati a Calenzano in coordinamento con le autorità comunali”.
Sono nove le persone indagate a vario titolo per omicidio colposo plurimo
Risultano indagati Patrizia Boschetti (datore di lavoro
Secondo quanto ipotizzato dalla procura di Prato
che ha chiesto ed ottenuto un incidente probatorio (previsto per il prossimo 9 maggio) si sarebbero rivelati fatali errori e sottovalutazioni dei lavori di adeguamento di una delle linee di distribuzione durante il carico delle cisterne
Meccanici della ditta Sergen vennero investiti da 33 secondi di fuoriuscita di benzina dalla conduttura su cui stavano lavorando
Il motore caldo di un carrello elevatore acceso avrebbe fatto da innesco alla nube esplosiva
E la deflagrazione è stata devastante: non ci fu niente da fare per gli autisti Davide Baronti
Vincenzo Martinelli e Carmelo Corso ed i due addetti alla manutenzione Gerardo Pepe e Franco Cirelli
A sostegno dei familiari delle vittime di Calenzano si è infine svolta lo scorso sabato anche un'iniziativa presso la Villa Il Palagio di Campi
dalla Misericordia e dal Comune di Campi Bisenzio: con il supporto delle aziende del territorio
la cena di beneficenza ha permesso di raccogliere 7500 euro che saranno devoluti alle famiglie dei lavoratori scomparsi a seguito della deflagrazione
Avvisi di garanzia e decreto di perquisizione per scarichi di acque reflue industriali nel fosso Tomerello
Con un'informazione di garanzia e un decreto di perquisizione il procuratore Luca Tescaroli contesta
consistito nell'aver provveduto ad aprire o
consentito che venissero effettuati nuovi scarichi di acque reflue industriali nel fosso Tomerello
senza l'autorizzazione unica ambientale prescritta (Aua)
che avrebbe dovuto essere rilasciata dalla Città Metropolitana di Firenze
mediante l'impiego di un bypass che mette in comunicazione la vasca di fine trattamento del ciclo con il corpo recettore finale (il predetto fosso)"
che "hanno determinato una concentrazione di idrocarburi totali nel fosso in questione maggiore del limite autorizzato allo scarico stesso (limite corrispondente a 1 mg/L per la normativa nazionale e 0,5 mg/L per la prescrizione)"
Gli avvisi di garanzia sono stati decisi sulla base dei risultati di una consulenza tecnica e di ulteriori accertamenti espletati "relativi alla porzione investigativa correlata ai pericoli per la salvaguardia dell'ambiente e della salute della collettività derivanti dal disastro" conseguente all'esplosione
Gli avvisi sono stati notificati a Patrizia Boschetti
in qualità di legale rappresentante e datore di lavoro nell'ambito della Gestione Operativa Depositi Centro Eni
con competenza anche sul deposito Eni di Calenzano; Luigi Cullurà
in qualità di responsabile del deposito Eni di Calenzano
nonché e di "Responsabile del rispetto della legislazione a tutela dell'ambiente"; Emanuela Proietti
in qualità di responsabile Salute Sicurezza e Ambiente ("Health Safety Environment" - HSE)
della presenza di scarichi non convogliati
di contaminazioni da tensioattivi e di sistemi di autocontrollo non attivi; Marco Bini
in qualità di responsabile della rete fognaria
delle pavimentazioni e delle infrastrutture
Al fine di verificare la completezza delle risultanze acquisite sino a oggi e per appurare se sia stato prodotto un inquinamento ambientale nelle acque sotterranee e nelle arterie fluviali (fiumi e fossi) circostanti al deposito
la Procura ha disposto un decreto di ispezione
locale e informatica e sequestro presso Eni spa
acquisita la documentazione inerente al procedimento autorizzativo che ha portato al rilascio dell'Aua (Autorizzazione Unica Ambientale) per il deposito di Calenzano
presso gli uffici della Città Metropolitana di Firenze
Tutte queste operazioni si sono rese necessarie
se sia stata rilasciata con specifico riferimento allo scarico nel fosso Tomerello
i logistico-operativi e la documentazione di esercizio
relativi all'impianto di raccolta delle acque
gli schemi di processo dell'impianto di trattamento delle acque e tutta la documentazione afferente a detto impianto
nonché i risultati dei campionamenti effettuati da Eni sia per la parte del sistema di trattamento sia per quella afferente al fosso Tomerello le fatture di acquisto dei prodotti impiegati nel ciclo del trattamento delle acque afferenti all'impianto di depurazione del deposito Eni di Calenzano"
Le risultanze sin qui acquisite e gli accertamenti espletati nella giornata di oggi "sono il frutto di un intenso lavoro effettuato con la massima cautela e attenzione alla ricerca di ogni elemento di prova anche a favore degli indagati
al quale hanno contribuito e stanno contribuendo qualificati consulenti tecnici
gli appartenenti al Dipartimento della Prevenzione dell'Asi Toscana Centro
dei Carabinieri del Nucleo Investigativo Reparto Operativo del Comando Provinciale di Firenze e del Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri (Noe)"
A quattro ore dalla morte dei 32 animali, i ricercatori sono riusciti a riattivare alcune attività cellulari, un risultato senza precedenti con grandi implicazioni etiche
Il modo in cui li conosciamo oggi ha a che fare con proibizionismo, femminismo e buone maniere
I tori sono indifferenti al rosso, non fu Edison a inventare la lampadina, Coca-Cola non ha inventato Babbo Natale, la Muraglia cinese dallo Spazio non si vede: minicatalogo di cose sbagliate in cui crediamo
Chi SiamoPrivacyGestisci le preferenzeCondizioni d'usoPubblicitàIl Post è una testata registrata presso il Tribunale di Milano
419 del 28 settembre 2009 - ISSN 2610-9980
CAMPI BISENZIO – La presentazione della proposta di gestione completamente pubblica del servizio idrico in seno alla nuova Multiutility toscana
il Protocollo d’intesa per il “Tavolo del lavoro e della buona occupazione nella Piana”
Questi gli argomenti discussi questa mattina nella puntata odierna di “Notizie dalla Piana”
CAMPI BISENZIO – Dal 9 all’11 maggio Publiacqua sarà al lavoro per il rinnovo dell’Autostrada dell’Acqua. Per questo intervento sono previsti disagi e abbassamenti idrici in un’area che va oltre la Piana. E’ bene seguire i consigli di Publiacqua per evitare gli sprechi per preservare al massimo le riserve disponibili sul territorio coinvolto. Ecco alcuni […]
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SESTO FIORENTINO – Il 1 agosto 2015 moriva Daniele Calieri, giornalista e uno dei fondatori di Piananotizie. Lo vogliamo ricordare con uno dei suoi articoli pubblicati dalla testata e raccolto nel libro “Tutto quello che avreste sempre voluto sapere su… Sesto”, dedicato alla “Sesto di una volta”. Tra i molti pubblicati abbiamo scelto, un classico, […]
CAMPI BISENZIO – Più che della liberazione in questi giorni a Lastra a Signa, ma non solo lì, si è parlato della decisione dell’amministrazione comunale di annullare, il 25 aprile, il concerto del gruppo musicale Quarto Podere già programmato da tempo. In segno di rispetto per la morte di Papa Francesco, di cui il giorno […]
FIRENZE – Alla metà degli anni Cinquanta la Fiorentina preparava l’assalto allo scudetto. L’Italia si era ripresa dalla guerra. I giovani mordevano il freno e cominciavano a vestirsi con i blu jeans, i giubbotti di pelle, le camicie a scacchi; ascoltavano il rock and roll (i juke box nel 1956 erano cinquecento in tutto il […]
Un incontro che si terrà alle 16 odierne sul campo neutro rappresentato dal Bellucci di Agliana: gli uomini di Ambrosio, che hanno terminato la "regular season" al terzo posto, vi arrivano dopo aver battuto 2-0 l’Albacarraia in semifinale domenica scorsa e sono chiamati a vincere per passare questo turno in vista del peggior piazzamento rispetto ai concorrenti.
Un confronto fra due squadre che sostanzialmente si equivalgono, anche se facendo parlare la classifica sono i calenzanesi ad aver mostrato qualcosa in più avendo chiuso il torneo in seconda posizione a 59 punti (con 37 gol fatti e 22 subìti). Otto punti in più dello Jolo, che può però vantare un miglior attacco (avendo messo a segno tre reti in più dei rivali).
Pari il bilancio degli scontri diretti durante la stagione regolare, anche se i pratesi potrebbero vantare una miglior differenza reti nell’arco delle due gare: all’andata (era la terza giornata di campionato) Bettazzi e Lupetti firmarono il 2-0 contro il Calenzano in trasferta, ma gli avversari si sono riscattati vincendo al ritorno per 1-0.
La vincente del confronto odierno di aggiudicherà i playoff del girone ed andrà a disputare la fase regionale e dovrebbe vedersela nel dettaglio contro la Casolese che ha chiuso il girone C di Prima al secondo posto facendo scattare la "forbice". Anche lo scorso anno lo Jolo arrivò a qualificarsi agli spareggi-promozione, venendo tuttavia eliminato prima della seconda fase. Un motivo in più per dare il 110% e gettare il cuore oltre l’ostacolo.
FIRENZE – Si è concluso con l’ordinanza commissariale numero 38 dello scorso 10 aprile a firma del presidente della Regione, Eugenio Giani, l’iter che ha visto suddividere la quota assegnata alla Toscana, pari a 88.813.609 euro, in un elenco di 25 interventi ammessi a finanziamento, con risorse di bilancio 2024 del Ministero dell’ambiente e della […]
Cammino di San Jacopo: il pattoSesto e Calenzano uniti per valorizzare il percorso "Un’occasione per riscoprire i nostri tesori paesaggistici".La
tomba etrusca della Montagnola a Sesto Fiorentino (FotocronacheGermogli)
L’obiettivo è far conoscere il tratto del Cammino di San Jacopo che va da Castello a Calenzano
un percorso di 13 km che attraversa i territori di Sesto e Calenzano
cercando di incentivare il cosiddetto ‘turismo lento’ e legato ai pellegrinaggi
con partenza alle 9 dalla stazione Fs di Castello
i Comuni di Sesto e Calenzano promuovono una camminata guidata alla scoperta dei luoghi di maggior interesse toccati dal cammino sui rispettivi territori
con 6 soste nei punti più significativi che saranno presentati da esperti
Seconda la procura non ci sarebbe stata l'autorizzazione necessaria
Sulla base degli esiti di una consulenza tecnica e di ulteriori accertamenti espletati, la procura di Prato rende noto che è stato contestato a quattro dipendenti di Eni un ulteriore reato: la società avrebbe aperto o, comunque, consentito che venissero effettuati nuovi scarichi di acque reflue industriali nel fosso Tomerello, senza l'autorizzazione unica ambientale prescritta, che avrebbe dovuto essere rilasciata dalla Città Metropolitana di Firenze.
un Monumento dedicato alle donne della Resistenza
inserito nell’ambito delle celebrazioni che il Comune ha organizzato per gli 80 anni della Liberazione
al quale hanno partecipato rappresentanti istituzionali e cittadini
costituisce un prezioso tributo culturale e storico
Situato tra l’Università e la Biblioteca CiviCa e vicino all’Istituto Comprensivo
il monumento “Roc” si erge non solo come simbolo di memoria storica
ma anche come ponte tra diverse generazioni
La posizione strategica favorisce un dialogo continuo tra passato e presente
Alla cerimonia del taglio del nastro erano presenti molti rappresentanti delle Istituzioni
tra cui il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani
il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani
la Rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci e la Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo Anna Maria Luisa de’Medici Cinzia Boschetto
tra cui l’Anpi e la Fondazione Nilde Iotti
evidenziando il carattere collettivo e collaborativo del progetto
Il monumento è il risultato di una co-progettazione tra gli alunni della scuola secondaria di I grado dell’Istituto “Anna Maria Luisa de’ Medici” e i ricercatori del Laboratorio di Design per la sostenibilità del Dipartimento di Architettura (DIDA)
Composto da sei installazioni simboliche – Forza
Sorellanza e Primavera – l’opera rappresenta un viaggio emotivo e intellettuale nella Resistenza delle donne
interpretato attraverso la creatività e l’ingegno dei giovani studenti
Il progetto “Roc” è stato avviato nel 2022 in seguito a una delibera di Consiglio comunale
che ha accolto la proposta della sezione ANPI “Silvano Franchi” di Calenzano e del comitato aderenti della Fondazione Nilde Iotti
il presidente Eugenio Giani ha definito il monumento come “unico” e con una potenziale proiezione nazionale
Il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani ha sottolineato il valore del progetto
che consente di approfondire il ruolo finora troppo poco noto delle donne nella Resistenza
fondamentale e del tutto libero e volontario
Lo storico David Mugnai ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento degli studenti
descrivendolo come un esempio di collegamento intergenerazionale
Maria Arena della Fondazione “Nilde Iotti” ha evidenziato il ruolo decisivo delle donne nella Resistenza
non solo nel passato ma anche nella lotta quotidiana contro le disuguaglianze e le discriminazioni odierne
ha parlato dell’importanza di progetti educativi che promuovano la cittadinanza attiva e sviluppino il senso di appartenenza
Gli alunni coinvolti hanno illustrato ai presenti le idee elaborate durante le attività di laboratorio e il significato dei simboli rappresentati dal monumento
Il percorso si è basato sulla metodologia del Service Learning
un approccio pedagogico che raccorda il servizio alla comunità con l’apprendimento
consentendo agli studenti di sviluppare competenze professionali
sociali e didattiche attraverso azioni solidali
La scuola diventa una risorsa per il territorio
mentre le organizzazioni locali la supportano come patrimonio comune
Questo approccio non solo arricchisce l’apprendimento scolastico
ma lo trasforma in una risorsa condivisa per la comunità
Gli studenti sviluppano abilità e competenze in contesti reali
Un rappresentante del comitato aderente alla Fondazione “Nilde Iotti” ha ribadito l’importanza di commemorare le donne della Resistenza e di riconoscere il loro contributo fondamentale nella costruzione di una società più equa
“Roc” non è solo un segno di memoria
ma un invito a riflettere e ad agire per un domani migliore
L’inaugurazione del monumento “Roc” rappresenta un’occasione di profondo significato culturale e storico per Calenzano e per tutta la collettività
È un tributo alle donne della Resistenza di ieri e di oggi
coraggio e perseveranza che continuerà ad ispirare le generazioni future
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Come vuole la tradizione nel giorno "Pasquetta", lunedì 21 aprile, si disputano a Calenzano le due gare giovanili per esordienti e allievi valevoli per la 77esima Coppa Comune di Calenzano-23° Circuito degli Assi organizzate dalla locale società Fosco Bessi. Teatro della rassegna l’anello con partenza ed arrivo in via delle Cantine e che interessa anche via delle Vigne e via del Colle.
L’anello ondulato con un tratto prima del traguardo in salita, è lungo 3 chilometri e 450 metri. La prima gara limitata alla partecipazione di 90 esordienti 1° e 2° (gli iscritti sono però 114) sarà inoltre valevole come seconda prova della speciale Challenge Memorial Tommaso Cavorso e prenderà il via elle 9,50 dopo il ritrovo fissato presso il Circolo MCL di Settimello e il breve trasferimento per la partenza ufficiale. Otto saranno i giri in programma per complessivi 28 chilometri.
Alle 10,45 è poi prevista la partenza della gara riservata agli allievi (anche per questa competizione numero massimo di partenti 90 per ragioni di sicurezza con 84 iscritti) che si svolgerà sulla distanza di 49 chilometri pari a 14 giri del circuito calenzanese.
ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùCronaca
La procura di Prato ha inviato avvisi di garanzia alla società Eni spa
tra cui sette dirigenti del gruppo e due della società appaltatrice Sergen per l’esplosione del 9 dicembre 2024 al deposito Eni di Calenzano (Firenze)
Lo ha annunciato la procura che ha deciso che si svolga un incidente probatorio alla luce dei risultati investigativi
Gli indagati che ricevono dalla procura di Prato l’avviso di garanzia sono: Patrizia Boschetti
come datore di lavoro committente responsabile della struttura organizzativa e gestione operativa del centro Eni spa di Roma; Luigi Collurà dirigente con delega di funzioni sulla sicurezza del deposito Eni di Calenzano; Carlo Di Perna
responsabile manutenzioni e investimenti depositi Centro Eni spa; Marco Bini
preposto Eni richiedente il permesso di lavoro che ha classificato l’attività di Sergen; Elio Ferrara
preposto Eni che ha autorizzato il rinnovo del permesso di lavoro a Sergen per il 9 dicembre 2024; Emanuela Proietti responsabile del servizio prevenzione protezione (Rspp) di Eni; Enrico Cerbino
responesabile del progetto esterno (project manager external) per le Manutenzioni e investimenti depositi Centro (Eni); Francesco Cirone
datore di lavoro e Rspp della impresa esecutrice Sergen srl di Viggiano (Potenza); Luigi Murno
Sono indagati a vario titolo per omicidio plurimo colposo
I reati ipotizzati sono stati «commessi nell’interesse e a vantaggio di Eni»
che contenesse misure precauzionali volte a impedire la situazione di rischio prevedibile e evitabile che ha prodotto le esplosioni e l’incendio
aveva classificato con una probabilità di accadimento molto bassa»
Lo ha detto il procuratore di Prato Luca Tescaroli
hanno «permesso la contemporaneità dell’attività lavorativa di manutenzione e di carico di autobotti nella stessa area sotto le pensiline
senza interrompere i carichi delle autobotti
agevolando così - sostiene il procuratore Tescaroli - il mantenimento della produttività funzionale all’attuazione delle strategie imprenditoriali dettate dalla stessa casa madre Eni spa ed escludendo la necessità di dilatare i tempi di attesa degli autisti mentre avvengono manutenzioni lungo le pensiline di carico»
«è risultata indistintamente comune a tutti i depositi
non avendo rilevato specifiche ulteriori sulla documentazione di Eni spa
sicché l’interesse e il vantaggio sono ancor più ampliati su scala nazionale»
«Eni prende atto delle informazioni di garanzia annunciate ed emesse oggi dalla Procura di Prato in relazione all’incidente al deposito di Calenzano
gli avvisi hanno riguardato responsabili e operatori di aree tecnico operative della Direzione Refining Revolution and Transformation di Eni legate alle attività del deposito
nonché la stessa Eni SpA per la responsabilità ex Legge 231
e consentiranno il proseguo delle attività investigative anche con il coinvolgimento dei soggetti interessati»
Lo si legge in una dichiarazione di Eni dopo la notizia degli avvisi di garanzia per l’esplosione di Calenzano (Firenze)
la propria piena e totale collaborazione all’autorità giudiziaria
con la volontà prioritaria di contribuire a individuare le cause e le dinamiche ad esse associate all’origine dell’incidente
Eni conferma altresì il proprio impegno al risarcimento dei parenti dalle vittime dell’incidente e
con la maggiore tempestività possibile consentita dai tempi dalle attività di perizia
in avanzato stato di definizione complessivo»
«Con riferimento alle dichiarazioni rese da alcuni rappresentanti politici
Eni smentisce categoricamente di aver mai compiuto alcun tentativo di insabbiamento o intralcio delle indagini sull’incidente di Calenzano
ma di aver sempre prestato all’autorità giudiziaria la massima collaborazione»
È quanto riferisce un portavoce della società
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Con una volata poderosa e irresistibile grazie alla sua affermata e riconosciuta forza che fanno di lui uno dei velocisti più forti in assoluto in campo internazionale
Alessio Magagnotti dell’Autozai Contri si è aggiudicato il Memorial Faliero e Clara Vangi-Piero Bacchereti
occorre ricordare la perfetta condotta di gara della formazione diretta da Fausto Boreggio e la perfetta intesa mostrata nelle battute finali
A 3 km dall’arrivo da un gruppo di 60 corridori usciva con decisione Pierotto che veniva ripreso a 500 metri dal traguardo e nel momento in cui la Vangi Il Pirata
preparava lo sprint partiva il suo compagno di squadra Magagnotti con una progressione fantastica
La maglia gialla davanti al gruppo non aveva rivali
e per il trentino era il primo successo stagionale nei confronti di Segatta (altro trentino) e di Sgherri
Il vincitore non voleva prendere parte alla gara dopo la recente caduta rimediata all’estero ma grazie anche alle insistenze di Fabrizio Vangi
presidente del Vangi Cycling Team società organizzatrice
ha deciso di prendere il via assieme agli altri 134 atleti di 21 squadre presenti a questo appuntamento su di un tracciato poco selettivo dopo l’annullamento della salita di via Baroncoli resa impraticabile dal maltempo dei giorni scorsi
Media finale di oltre 43 e volata di un folto gruppo che ha eletto il più forte
l’anno scorso vincitore di 7 gare (per lui è la 52^ vittoria in carriera)
campione del mondo su pista in Cina con il quartetto dell’inseguimento
medaglia di bronzo nella prova inseguimento individuale
che sicuramente saprà unire l’attività su strada a quella della pista con la maglia azzurra in questo 2025
Posto d’onore per Segatta altro atleta da seguire con interesse e terzo il marchigiano Giacomo Sgherri portacolori del Team Vangi
che dopo il serio infortunio della stagione scorsa è tornato ad esprimersi su ottimi livelli
hanno legittimato la buona prestazione della Pol
La gara è stata organizzata in maniera splendida dalla Vangi Cycling Team grazie al contributo e alla passione della Tirrenia Truck del suo titolare Paolo Ciervo
presso il cui ampio piazzale si è tenuto il ritrovo della gara che ha ricordato personaggi stimati e ammirati come Faliero e Clara Vangi
vice presidente della Federazione Ciclistica Italiana e per il Comitato Regionale Toscana
Antonio Mannori è uno dei più apprezzati giornalisti toscani ed uno dei collaboratori più preziosi di ciclismoweb.net
in un alone grigio che non ha permesso di…
approfondimenti e servizi speciali utilizzando non solo le parole ma anche i video e le fotografie sono da sempre i nostri punti di forza
Cisl: "Tragedie come quella del deposito Eni non si possono derubricare a fatalità o casualità"
Cgil Firenze: “Morti lavoro mai casualità”IMAGOECONOMICALa Procura di Prato notifica 9 avvisi di garanzia
indagata anche la società Eni per non aver saputo correggere errori di pianificazione
Per il procuratore “errore grave e inescusabile”
La procura di Prato ha inviato avvisi di garanzia alla società Eni spa e a nove persone
sette dirigenti di Eni e due della società appaltatrice Sergen
per le ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo
disastro colposo e lesioni personali per le esplosioni del 9 dicembre scorso al deposito Eni di Calenzano
che hanno causato cinque morti e gravi danni
Tra gli indagati c'è anche uno dei feriti più gravi
“Un evento prevedibile ed evitabile in base delle risultanze investigative”
“Sull’inchiesta sullo scoppio del deposito Eni Calenzano – scrivono la Cgil e la Filctem di Firenze – arrivano oggi
dalle parole del procuratore di Prato Tescaroli
Che dimostrano ancora una volta che morire sul posto di lavoro non è mai una sfortunata casualità
ma è sempre il frutto di errori e sottovalutazioni nella gestione del ciclo produttivo
Le accuse della procura mostrano ancora una volta quanto sia importante che tutte le aziende
garantiscano le condizioni di massima sicurezza soprattutto quando intrecciano il loro lavoro con appalti o altre aziende operanti nel loro ciclo produttivo
Auspichiamo che l’azione della magistratura faccia al più presto il suo corso e restituisca giustizia
per le vittime innocenti e le loro famiglie”
Aveva appena scaricato della merce quando un mezzo lo ha messo sotto nel piazzale dell’azienda
l’azienda di Como concorda un piano di esodi incentivati
Sindacati: “Rispettate dignità ed esigenze individuali”
Si prepara la cena in sostegno delle vittime
È stato fissato per il 9 maggio l’incidente probatorio per la tragedia del deposito Eni di Calenzano costata la vita a cinque lavoratori
Il giudice per le indagini preliminari Marco Malerba ha a quanto pare nominato quattro periti per individuare e ricostruire con esattezza le cause del disastro: si tratta di quattro ingegneri
Sono nove gli indagati: le accuse a vario titolo sono di omicidio colposo plurimo
Secondo quanto contestato dagli inquirenti Eni avrebbe permesso di svolgere
a Firenze come in tutti gli altri depositi
l’attività di manutenzione senza interrompere il carico delle autobotti nelle pensiline (che avrebbe causato mancati guadagni per 250mila euro circa al giorno)
Eni aveva ribadito di non avere svolto alcuna attività di ostacolo alle indagini della Procura di Prato
“I documenti tecnici rinvenuti dalla Procura stessa e datati successivamente all’incidente
gestiti da uno dei dipendenti Eni indagati
non rappresentano un’introduzione artificiosa post incidente di indicazioni di lavoro alla ditta manutentrice Sergen – ha fatto sapere Eni in una nota - ma esiti di un lavoro commissionato dopo l’evento da Eni alla ditta contrattista DG Impianti volto a ricostruire tecnicamente il funzionamento impiantistico delle linee di circuito dei prodotti potenzialmente interessate dall’evento incidentale”
spazio ancora alla solidarietà: stasera 29 marzo presso la Villa Il Palagio di Campi Bisenzio avrà luogo una serata di beneficenza promossa da Chianti Banca
Lions Club Empoli e Lions Club Prato Curzio Malaparte (con il patrocinio del Comune di Campi) il cui ricavato sarà devoluto ai familiari delle vittime dell'esplosione di Calenzano
Insicurezza sul lavoro Dieci informazioni di garanzia
disastro colposo e lesioni dirigenti e tecnici
la multinazionale per la rimozione delle cautele antinfortunistiche
Il procuratore Tescaroli: "Evento prevedibile
causato da un errore grave e inescusabile"
SalvaRegalaLinkCondividiScaricaInsicurezza sul lavoro Dieci informazioni di garanzia
Riccardo ChiariFIRENZELa “scellerata condotta”
subito evidenziata dai pm Tescaroli e Petrocchi nei decreti di perquisizione che seguirono la strage del 9 dicembre scorso al deposito Eni di Calenzano
è ora spiegata nelle dieci informazioni di garanzia inviate dalla procura di Prato a sette fra dirigenti e tecnici di Eni; a due tecnici dell’azienda Sergen che stava facendo manutenzione straordinaria nel sito industriale; e alla stessa Eni Spa
Una multinazionale controllata dallo Stato – ne detiene il 30% – che con i suoi addetti “per interesse e vantaggio ha permesso la contemporaneità dell’attività lavorativa di manutenzione e di carico di autobotti nella stessa area sotto le pensiline
agevolando così il mantenimento della produttività funzionale all’attuazione delle strategie imprenditoriali dettate dalla stessa casa madre Eni spa”
Una procedura che la procura ha stimato comportasse solo a Calenzano 255mila euro di guadagni giornalieri
e che “è risultata indistintamente comune a tutti i depositi
non avendo rilevato specifiche ulteriori sulla documentazione di Eni spa”
che quel giorno causò la morte dei tre autotrasportatori Vincenzo Martinelli
vivi solo grazie alla bravura dei sanitari
di un “evento prevedibile” causato da un “errore grave e inescusabile”
oltre all’accusa di rimozione delle cautele antinfortunistiche (legge 231/2001)
Le indagini dei carabinieri hanno permesso di scoprire perfino un tentativo di depistaggio
Eni “è oggetto di illecito amministrativo” anche “per la condotta di uno dei nove indagati
che avrebbe tentato in qualche modo di ostacolare le indagini” creando una cartella documentale emersa più di un mese dopo l’esplosione
Nella cartella si dà conto della richiesta di Eni a Sergen di rimuovere due valvole
azione che provocherà sversamento di carburante e di lì l’esplosione
quando in realtà gli interventi non erano necessari
“tanto che il progettista non li aveva previsti”
Insomma la cartella “era proiettata a ostacolare l’individuazione di responsabilità da parte delle figure professionali di Eni”
“L’incidente – ha tirato le somme Tescaroli – è risultato in concreto prevedibile
se fosse stata effettuata un’adeguata analisi dei rischi e delle condizioni operative
se fossero state seguite correttamente le procedure di sicurezza
protezione e pianificazione obbligatorie per l’intervento che doveva fare Sergen srl”
Ci sarà un incidente probatorio “alla luce dei risultati investigativi fin qui raccolti”
ed Eni “conferma la propria piena e totale collaborazione
e l’impegno al risarcimento dei parenti dalle vittime e dei danni civili sul territorio”
chiedono Tino Magni di Avs e Arturo Scotto
Ad essere indagati sono il responsabile del deposito di Calenzano
la responsabile della unità di gestione operativa dei depositi del Centro Eni
il responsabile per le manutenzioni ai depositi Eni
la responsabile del servizio di prevenzione Eni
i tecnici Elio Ferrara e Marco Bini del deposito di Calenzano
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Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento
ARPAT ha richiesto interventi immediati per gestire il deflusso delle acque non depurate e minimizzare gli impatti
Lunedì 9 dicembre intorno alle 10:30 un’esplosione ed un incendio hanno interessato il deposito ENI a Calenzano (FI)
È stato attivato immediatamente il Centro Coordinamento Soccorsi (CCS)
I tecnici ARPAT sono intervenuti insieme ad altri enti e forze dell’ordine
è avvenuta in un’area definita “punto di carico”
dove le autobotti effettuano il rifornimento di carburante
L’esplosione non ha interessato il parco serbatoi
L’incendio è durato meno di un’ora e dai rilevamenti della stazione meteo della Regione Toscana più prossima all’evento (vicino alla discarica di Casa Passerini) si è evidenziato che i fumi si sono innalzati per una quota stimabile in 100-200 metri dal piano di campagna per effetto della differente densità rispetto all’atmosfera
per poi stabilizzarsi per effetto del vento teso in quota
è emerso che il vento a terra spirava (circa 9-10 nodi) con direzione di provenienza da Nord-Nord Est verso Sud-Sud-Ovest
si stima che la nube si sia dispersa in quota in tempi relativamente brevi e di conseguenza
le concentrazioni in aria a livello del suolo
Per tali motivi non si è ravvisata la necessità di prelievo di campioni al suolo
Nel corso del sopralluogo nello stabilimento sui corsi d’acqua superficiale
i tecnici dell’Agenzia hanno verificato che l’impianto di trattamento delle acque reflue di risultava in disfunzione a causa dei quantitativi eccessivi di reflui accumulati a seguito della raccolta delle acque di spegnimento
Appurato che l’impianto stava scaricando acque non depurate
per il traboccamento del troppo pieno nel fosso Tomarello
è stato richiesto immediatamente a ENI di effettuare le manovre per interrompere lo sversamento
dirottando le acque in vasche interne all’impianto
infatti contenevano essenzialmente prodotti schiumogeni utilizzati per lo spegnimento
mentre i residui di idrocarburi sono risultati limitati
È stato concordato con il Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno di chiudere la paratia del collettore di bonifica nel quale recapita il fosso Tomarello
per gestire in maniera meno impattante il deflusso nei fiumi (Bisenzio-Arno)
Al contempo ENI ha attivato Labromare per gli interventi di bonifica e per il ripristino della funzionalità del loro depuratore
Nelle prossime ore ARPAT verificherà ulteriormente le attività di gestione dell’acqua da parte di ENI
In merito alla dinamica dell’incidente all’azienda Eni che risulta tra quelle a rischio di incidente rilevante
sono in corso le indagini da parte delle autorità competenti.
Il sindaco ha scritto ad Autostrade Spa per chiederne la rimozione
Il sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani ha scritto ad Autostrade Spa per chiedere la rimozione delle bande rallentatrici sulla carreggiata nord dell’A1, all’altezza della galleria del Colle. Il primo cittadino invita la società a trovare una soluzione alternativa ai dispositivi, che generano rumore al transito dei veicoli, soprattutto quelli pesanti, creando forte disagio ai residenti di Calenzano e in particolare della frazione del Colle.
Sono in corso interlocuzioni dirette tra l’amministrazione comunale e la direzione del quarto tronco su questo argomento, ieri il sindaco ha scritto formalizzando la richiesta alla società.
AccediChi è povero anche se lavora
Assente, invece, l’altro invitato, Arpat, cui sarebbero state rivolte domande sul possibile danno ambientale provocato dallo sversamento di sostanze nel fosso Tomerello e dà lì nel Chiosina e nel reticolo maggiore: il mancato accoglimento dell’invito deriva proprio dal fatto che Arpat sta effettuando indagini sull’episodio che sono coperte dal segreto istruttorio.
Scenario che, però, per il momento sembra ancora prematuro. Quanto ai possibili danni ambientali causati dallo sversamento nei fossi Monni ha sottolineato che Arpat avrebbe riferito alla Regione di verifiche effettuate per la possibile presenza di schiume per lo spegnimento dell’incendio ma di non essere a conoscenza dei risultati o della presenza di contaminazioni da altri elementi.
l’incidente al deposito ENI di Calenzano evidenzia gravi criticità nella gestione della sicurezza industriale
L’analisi delle cause sottolinea l’importanza di una valutazione continua dei rischi da cui derivare misure di protezione e prevenzione
un'esplosione di grande intensità ha interessato il deposito di carburanti Eni situato a Calenzano
L'evento ha portato all'apertura di un'inchiesta da parte della Procura di Prato
ipotizzando reati come omicidio colposo plurimo e disastro colposo
Secondo la ricostruzione preliminare effettuata dagli inquirenti
al momento dell'esplosione erano in corso interventi di manutenzione straordinaria nelle immediate vicinanze delle pensiline di carico
diverse autobotti stavano effettuando operazioni di rifornimento
le attività di manutenzione riguardavano la rimozione di valvole e tronchetti con l'obiettivo di mettere in sicurezza una linea benzina dismessa da anni
L'ipotesi avanzata dalla Procura suggerisce che si sia verificata una grave inosservanza delle procedure di sicurezza stabilite per la gestione di tali operazioni
La mancata applicazione delle misure previste avrebbe comportato la fuoriuscita incontrollata di carburante
con successiva propagazione dei vapori nella parte anteriore della pensilina di carico
creando le condizioni per l'innesco dell'esplosione
apparentemente dovuto al calore emanato dal motore di un carrello elevatore in funzione nelle vicinanze
la ricostruzione dell'accaduto si basa su ipotesi investigative che necessitano di ulteriori conferme tecniche
Esplosione in un deposito ENI a Firenze: ci sono morti e feriti. Preoccupazione per la nube tossicaUn’esplosione nel sito ENI di Calenzano ha causato morti, feriti e dispersi, con gravi disagi alla viabilità e allerta ambientale per la combustione di idrocarburi. Le operazioni di soccorso e le indagini sono in corso.LEGGI L'APPPROFONDIMENTO
L'inchiesta ha evidenziato diverse criticità nella gestione della sicurezza all'interno del deposito:
La sicurezza nelle operazioni di carico del gasolio è un aspetto cruciale per l’industria energetica e dei trasporti
sono stati sviluppati standard avanzati che mirano a ridurre i rischi attraverso misure di prevenzione e protezione sempre più efficaci
Per fare chiarezza sulle misure di sicurezza adottate
vediamo una panoramica dei sistemi attualmente esistenti
i quali sono sempre presenti e rappresentano uno standard consolidato
Il carico di gasolio in una autobotte prevede procedure rigide che minimizzano la probabilità di fuoriuscita dei vapori e la conseguente formazione di una atmosfera esplosiva
oltre alla presenza dei necessari dispositivi di sicurezza
il processo avviene secondo le seguenti fasi:
Le scintille elettrostatiche si generano a seguito della rapida ionizzazione dell'atmosfera tra un oggetto caricato e un altro con potenziale elettrico inferiore
Questo fenomeno si verifica quando la tensione accumulata dall'oggetto carico supera la soglia di rigidità dielettrica del mezzo interposto
gas o polveri ad alta resistività accumulano una carica elettrostatica durante le operazioni di processo
possono trasferire questa carica alle attrezzature e ai materiali d’impianto
siano essi elettricamente isolati o conduttivi
con cui entrano in contatto diretto o che si trovano nelle loro immediate vicinanze
se questi non sono messi a terra possono vedere l’insorgere di scariche elettrostatiche ad esempio dai carri cisterna
Per questo sono richiesti dalle normative vigenti collegamenti di messa a terra e collegamenti equipotenziali
la IEC TS 60079-32-1 afferma che “la messa a terra e il collegamento equipotenziale devono essere continui durante il periodo di possibile accumulo di cariche”
A tal fine sono oggi obbligatori per queste applicazioni dispositivi di interblocco del sistema di messa a terra con le apparecchiature di processo in uso
L'innesco per temperatura avviene quando una superficie o un componente raggiunge una temperatura tale da innescare l'accensione della miscela esplosiva presente nell'ambiente
Possibili fonti di calore possono derivare dal surriscaldamento di apparecchiature quali motori elettrici o a causa di sovraccarichi e guasti meccanici
In generale è bene adottare una corretta progettazione dei sistemi e delle aree in cui sono inseriti
La Direttiva 2014/34/UE prescrive l'uso di apparecchiature certificate ATEX con classe di temperatura adeguata
la Direttiva 1999/92/CE impone misure di prevenzione per ridurre il rischio di accensione involontaria
si devono adottare sistemi di monitoraggio delle temperature e corrette metodologie operative
come può essere l’avvio delle operazioni solamente a motore spento e l’inibizione dell’area a altri mezzi o operatori se no quelli strettamente necessari
Il fattore umano è una componente determinante negli incidenti industriali
carenze formative e mancato rispetto delle procedure di sicurezza possono aumentare significativamente il rischio di eventi avversi
l’attuale letteratura riporta come circa il 70% degli incidenti sia dovuto a imperizia o a una non adeguata analisi dei rischi
anche le migliori soluzioni tecniche diventano inefficaci
Il sistema di gestione della sicurezza è un insieme di procedure
misure tecniche e organizzative finalizzate a prevenire e mitigare i rischi di incendio ed esplosione in ambienti pericolosi come le pensiline di carico gasolio su carri.L'applicazione nei depositi di idrocarburi è particolarmente critica
pur avendo un punto di infiammabilità relativamente alto (>55°C)
può comunque generare vapori infiammabili in particolari condizioni operative
A seguito di una corretta valutazione del rischio e classificazione ATEX
si adottano le misure di prevenzione e protezione necessarie
Queste misure non sono sufficienti a garantire la sicurezza in quanto risulta fondamentale ridurre l’errore umano
L'incidente di Calenzano ha visto l'attivazione del sistema IT-ALERT
sviluppato dal Dipartimento della Protezione Civile
progettato per inviare messaggi di allerta direttamente sui telefoni cellulari delle persone presenti nel raggio di 5 km dall’area a rischio
Il sistema viene attivato in caso di gravi emergenze o catastrofi imminenti
incidenti nucleari o eventi meteorologici estremi
L'obiettivo è informare tempestivamente la popolazione per permettere di adottare comportamenti di autoprotezione
L’incidente al deposito ENI di Calenzano dimostra come le misure di protezione attiva e prevenzione siano inefficaci se non supportate da una rigorosa e continua analisi del rischio
La presenza di dispositivi di sicurezza avanzati e procedure operative codificate non è sufficiente se non viene valutata con attenzione l’interferenza tra attività ordinarie e straordinarie
come la manutenzione in ambienti ad alto rischio
La gestione della sicurezza deve basarsi su un approccio integrato
che includa una pianificazione accurata delle operazioni
il coordinamento tra i diversi attori coinvolti e la prevenzione degli errori umani
anche le migliori tecnologie e normative non possono impedire il verificarsi di eventi catastrofici
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Scheda
approfondimenti e soluzioni a cura degli esperti di INGENIO
Gli approfondimenti e le news riguardanti il tema della sicurezza intesa sia come strutturale
La Ventilazione Meccanica Controllata (VMC) è diventata una soluzione essenziale per migliorare l’efficienza energetica
la qualità dell’aria indoor e il comfort abitativo
Sempre più integrabile anche in edifici esistenti
rappresenta una risposta concreta alla povertà energetica e ai cambiamenti climatici
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strutture mobili o fisse che proteggono gli spazi esterni da agenti atmosferici senza trasformare l’ambiente in uno spazio chiuso
sono classificate come interventi di edilizia libera
purché rispettino determinati requisiti tecnici ed estetici
La sentenza del Consiglio di Stato n.607/2025 chiarisce che tali strutture
dotate di coperture retrattili e vetrate scorrevoli
non comportano modifiche sostanziali del volume o della destinazione d’uso dell’immobile
e non sono soggette a permessi edilizi se inserite nell’ottica di migliorare la fruibilità degli spazi esterni senza alterarne la natura provvisoria
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In questo articolo analizziamo nel dettaglio come cambia la SCIA e le procedure tecniche a seguito dell’approvazione della modulistica unificata pubblicata in Gazzetta Ufficiale
Nella prima parte analizziamo le dichiarazioni del committente
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L'installazione di infissi in alluminio al posto del legno ha rilevanza anche urbanistico-edilizia ed è abusiva e da sanzionare con la demolizione
se realizzata in difformità al titolo edilizio all'interno di un insieme di opere illecite
perché la valutazione dell'abuso va operata secondo una visione complessiva e non atomistica degli interventi
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Nell'ambito degli interventi di ristrutturazione che prevedono la demolizione e successiva ricostruzione di edifici esistenti
posizione e caratteristiche volumetriche e tipologiche
non è necessario che il nuovo edificio sia una copia esatta del precedente
ma bisogna mantenere una continuità costruttiva con l'immobile originario
ovverosia conservare le caratteristiche fondamentali dell'edificio preesistente quanto a sagoma
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Nel settore edilizio il ruolo e gli obblighi di progettisti
imprese e altri soggetti tecnici è disciplinato dalla norma che punisce severamente ogni inadempienza
chiariscono i limiti temporali e le condizioni di garanzia in relazione a difetti e vizi delle opere edilizie
La trattazione si arricchisce con l’esame dell’ordinanza della Corte di Cassazione n
che approfondisce le modalità di attribuzione di responsabilità in casi di vizi costruttivi e difetti progettuali
distinguendo tra responsabilità contrattuale e professionale
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Mostra Internazionale di Architettura spinge oltre la mitigazione: intelligenza naturale
artificiale e collettiva ridefiniscono ruoli e responsabilità nella progettazione del futuro
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Nel primo trimestre 2025 crollano del 36% i bandi PNRR per servizi tecnici
con un netto spostamento verso la fase esecutiva: direzioni lavori al 65,7% del valore
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Sono aperte le candidature per i Premi OICE 2025 (di cui Ingenio è mediapartner)
il concorso che valorizza le migliori realtà italiane in ingegneria e architettura
Un’occasione per celebrare progetti all’avanguardia e organizzazioni virtuose
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Il 23 maggio 2025 nella splendida cornice della storica Enoteca Regionale delle Marche nel borgo medioevale di Offida (AP) si terrà dalle ore 9,30 alle 17,30 un seminario formativo in presenza a partecipazione gratuita su verifiche tecniche
monitoraggio e sistemi innovativi di protezione sismica delle costruzioni e dei beni culturali
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Mentre tradizionalmente si è sempre fatto riferimento al cappotto termico come soluzione per proteggere gli edifici dal freddo
dimostra come il Sistema di Isolamento Termico a Cappotto di qualità renda gli edifici più confortevoli anche in estate e nei climi caldi
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il Parco Archeologico del Colosseo presenterà in anteprima assoluta il rilievo 3D e il modello HBIM dell’Anfiteatro Flavio: un intervento di documentazione digitale senza precedenti
alla gestione e alla valorizzazione del monumento simbolo dell’Italia nel mondo
frutto di oltre due anni di lavoro multidisciplinare
sarà al centro di un convegno tecnico in programma il 14 maggio
durante il quale verranno illustrati metodi
risultati e prospettive di questa operazione pionieristica
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indagati Eni e 9 persone: «La società agì per profitto con errori gravi e inescusabili»Marco Colombo19 marzo 2025 • 14:13Aggiornato
19 marzo 2025 • 14:15La procura di Prato ha notificato nove avvisi di garanzia ad altrettanti dipendenti di Eni e della società responsabile della manutenzione dell’impianto
a causare l’incidente una serie di errori gravi dovuti anche alle carenze organizzative del colosso dell’energia
Le esplosioni al deposito Eni di Calenzano sono state un evento «prevedibile ed evitabile» causato da un «errore grave e inescusabile»
Per questo motivo la procura di Prato ha inviato questa mattina avvisi di garanzie per nove persone e per la società Eni spa con le accuse a vario titolo di omicidio colposo plurimo
Il procuratore Luca Tescaroli ha inoltre reso noto che
è previsto lo svolgimento di un incidente probatorio
sono nove in tutto le persone iscritte al registro degli indagati
Sotto inchiesta ci sono la dirigente incaricata della gestione del centro di Calenzano
la responsabile del servizio protezione e prevenzione del deposito
E ancora: il responsabile del settore manutenzione e un suo collaboratore
e il tecnico addetto alla manutenzione e il proposto dell’impianto
sono finiti al centro delle indagini l’amministratore unico della società Sergen srl
che aveva in carico la manutenzione dell’impianto
Complicata anche la posizione dell’azienda per non aver saputo intercettare e correggere gli errori di pianificazione e realizzazione dei lavori di manutenzione tra la linea 6 e 7 dell’impianto
«Eni conferma – prosegue la nota – la propria piena e totale collaborazione all’autorità giudiziaria, con la volontà prioritaria di contribuire a individuare le cause e le dinamiche ad esse associate all’origine dell’incidente. Eni conferma altresì il proprio impegno al risarcimento dei parenti dalle vittime dell'incidente e, con la maggiore tempestività possibile consentita dai tempi dalle attività di perizia, dei danni civili sul territorio, in avanzato stato di definizione complessivo».
Un compleanno tondo, 10 anni, per la biblioteca CiviCa di Calenzano ma la particolarità, quest’anno, non sta solo nella cifra. Per la struttura di via della Conoscenza infatti, i festeggiamenti, in programma l’8 e il 9 maggio, saranno l’occasione per ripartire dopo l’alluvione del 14 marzo scorso che aveva provocato danni ingentissimi, stimati in circa 100mila euro di perdita del patrimonio librario e in circa 60mila euro per tutti gli interventi necessari al ripristino.
Secondo quanto emerge dall'analisi della documentazione di sicurezza rilasciata
erano presenti criticità in quel sito
«vale a dire la presenza di fonti di innesco
come il motore a scoppio di un elevatore»
che «ha generato calore in un'area ad alto rischio in un momento in cui le operazioni di carico delle autobotti erano parallele alle attività di Sergen»
La procura di Prato ha dunque inviato avvisi di garanzia alla società Eni spa e a nove persone - sette dirigenti di Eni e due della società appaltatrice Sergen - per le ipotesi
disastro colposo e lesioni personali per l'esplosione al deposito Eni in provincia di Firenze
la procura mette in luce il modello di lavoro adottato da Eni nell’impianto di Calenzano: i dirigenti dell’azienda e i responsabili del deposito sono accusati di «una pluralità di delitti di omicidio colposo e lesioni colpose»
per aver operato «a vantaggio della stessa Eni in assenza di un modello organizzativo
che contenesse misure precauzionali volte a impedire la situazione di rischio prevedibile ed evitabile che ha prodotto le 4 esplosioni e l’incendio»
Si legge ancora che «per interesse e vantaggio» Eni e i suoi dirigenti hanno «permesso la contemporaneità dell'attività lavorativa di manutenzione e di carico di autobotti nella stessa area sotto le pensiline
agevolando così - sostiene il procuratore Tescaroli - il mantenimento della produttività funzionale all'attuazione delle strategie imprenditoriali dettate dalla stessa casa madre Eni spa ed escludendo la necessità di dilatare i tempi di attesa degli autisti mentre avvengono manutenzioni lungo le pensiline di carico»
«è risultata indistintamente comune a tutti i depositi
sicché l'interesse e il vantaggio sono ancor più ampliati su scala nazionale».
come datore di lavoro committente responsabile della struttura organizzativa e gestione operativa del centro Eni spa di Roma; Luigi Collurà dirigente con delega di funzioni sulla sicurezza del deposito Eni di Calenzano; Carlo Di Perna
preposto Eni richiedente il permesso di lavoro che ha classificato l'attività di Sergen; Elio Ferrara
responsabile del progetto esterno (project manager external) per le Manutenzioni e investimenti depositi Centro (Eni); Francesco Cirone
datore di lavoro e Rspp della impresa esecutrice Segen srl di Viggiano (Potenza); Luigi Murno
Eni prende atto delle informazioni di garanzia annunciate ed emesse oggi dalla Procura di Prato in relazione all'incidente al deposito di Calenzano e in una nota diffusa alle agenzie di stampa «conferma
la propria piena e totale collaborazione all'autorità giudiziaria
con la volontà prioritaria di contribuire a individuare le cause e le dinamiche ad esse associate all'origine dell'incidente»
Nella nota la stessa Eni «conferma altresì il proprio impegno al risarcimento dei parenti dalle vittime dell'incidente e
con la maggiore tempestività possibile consentita dai tempi dalle attività di perizia
in avanzato stato di definizione complessivo»
Il gruppo petrolifero ricorda poi che «come appreso
gli avvisi hanno riguardato responsabili e operatori di aree tecnico operative della Direzione Refining Revolution and Transformation di Eni legate alle attività del deposito
nonché la stessa Eni Spa per la responsabilità ex Legge 231
e consentiranno il proseguo delle attività investigative anche con il coinvolgimento dei soggetti interessati»
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Il 9 dicembre scorso cinque operai morirono in un'esplosione
Rischio inquinamento per le falde acquifere nell'area intorno al deposito Eni di Calenzano, dove il 9 dicembre 2024 un'esplosione ha provocato la morte di cinque operai. E i corsi d'acqua nei pressi dell'impianto sono contaminati.
Le acque che devono essere allontanate dall’impianto Eni, previo passaggio al depuratore interno, possono essere scaricate solo nel torrente Garille, che ha invece alveo e sponde cementate per isolarlo dalle acque sotterranee. Dalle analisi del 13 febbraio scorso sarebbe tuttavia emersa una costante presenza di idrocarburi nelle acque superficiali di fosso e torrente, con concentrazioni fino a sei volte superiori a quelle previste dall’autorizzazione.
L’obiettivo di questi approfondimenti puntuali non è fare cronaca, ma aggiornare e professionalizzare gli addetti alla sicurezza e salute italiani. Quindi è importante chiedersi sempre: cosa impariamo ?
L’altro impegno importante è non giudicare (da informazioni frammentarie e giornalistiche), situazioni complesse come i grandi incidenti sul lavoro.
In ambito giuridico, la strage è considerata un reato particolarmente grave perché non solo provoca la morte di molte persone, ma crea anche un senso di insicurezza e terrore nella collettività.
Le vittime dell'esplosione sono state identificate come :
L'identificazione ufficiale avverrà tramite l'esame del DNA.
L'incidente è avvenuto alle 10:21 di lunedì 9 Dic., all'interno del deposito che stocca e distribuisce benzina, gasolio e carburante per aerei di Calenzano, nelle immediate vicinanze della città di Firenze. Il boato è stato avvertito in tutta la provincia, tanto che molti hanno pensato a un terremoto. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha stimato una magnitudo equivalente a 0.9.
Le prime ricostruzioni propendono per una perdita di carburante durante il caricamento di autocisterne, avvallata da alcune testimonianze di lavoratori presenti, che hanno nel frattempo assunto grande rilevanza.
La perdita ha evidentemente trovato un innesco, che ha provocato una esplosione.
L'esplosione ha dato origine ad un incendio e ad un'onda d'urto che ha distrutto finestre, vetri delle auto e controsoffitti di decine di edifici vicini. La stazione di rifornimento è crollata e una colonna di fumo nero, visibile a grande distanza, ha allarmato i residenti.
Tuttavia, l'ARPAT (Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale) ha rassicurato che non ci sono rischi per la salute. Eni ha dichiarato che l'esplosione non ha coinvolto i serbatoi di carburante, ma solo l'area di carico, ora sotto sequestro della procura.
Diverse squadre di Vigili del fuoco sono intervenute da altre città e l'incendio è stato domato intorno alle 12. La Protezione Civile ha avvisato i residenti entro un raggio di 5 chilometri di non avvicinarsi e di restare al chiuso.
E’ stata chiusa l’autostrada A1 e la linea ferroviaria tra Firenze e Prato. Sono state evacuati tutti gli stabili nel raggio di 300 metri.
Per la prima volta, il sistema di allarme pubblico IT-Alert è stato attivato, segnalando il pericolo circa un'ora dopo l'esplosione. Il ritardo di un’ora ha creato molte polemiche. Il messaggio, inviato automaticamente a tutti i cellulari nel raggio di 5 chilometri, avvisava della presenza di sostanze pericolose. IT-Alert è rimasto attivo fino alle 16:00, garantendo che chiunque entrasse nell'area ricevesse l'avviso.
Le indagini sull'esplosione sono in corso e il procuratore di Prato, Luca Tescaroli, si è recato sul posto subito dopo aver sentito il boato dal suo ufficio, distante pochi chilometri. Lo stabilimento è stato posto sotto sequestro, come normalmente avviene in questi casi, e si ipotizza il reato di omicidio colposo plurimo, con la possibilità di accuse più gravi.
I carabinieri della scientifica hanno recuperato il video delle telecamere di sorveglianza interne, che mostra l'ingresso dell'ultima autobotte nella pensilina di rifornimento pochi minuti prima dell'esplosione. Tuttavia, le immagini non chiariscono l'esatta origine del disastro.
Un testimone che risulta essere uno dei feriti, ha riferito di aver notato una perdita di liquido vicino al cavo dell'alimentazione del carburante e di aver sentito l'odore del combustibile poco prima dell'esplosione. Questa testimonianza sarà cruciale per le indagini.
Le prime ipotesi sullì' innesco, riguardano dei lavori di manutenzione, visto che due dei cinque deceduti, sono lavoratori di una azienda di manutenzione.
Martedì mattina, circa 500 persone hanno partecipato a un presidio di protesta anche fuori dalla raffineria Eni di Livorno, da cui i carburanti vengono inviati al deposito di Calenzano tramite due oleodotti.
Questa nuova strage solleva importanti questioni sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare dei siti R.I.R. ( a Rischio di Incidente Rilevante) e sulla gestione delle emergenze, temi che seguiamo con attenzione da sempre.
www.lavorofacile.it un marchio di Zucchetti S.p.a
Registrazione c/ o tribunale Lodi n°1/2009 Bis del 8 Giugno 2009
Lo ha reso noto questa mattina il procuratore capo di Prato Luca Tescaroli durante una conferenza stampa sugli esiti dell'indagine per il disastro avvenuto in via Erbosa.
Nell'esplosione morirono 5 persone, altre 28 rimasero ferite gravemente. I reati ipotizzati sono: omicidio colposo plurimo, disastro colposo, lesioni personali e rimozione delle cautele infortunistiche.
Nell’esplosione morirono Davide Baronti, 49 anni residente a Bientina, Gerardo Pepe 45 anni di Cirigliano, provincia di Matera e Franco Cirelli, anche lui di Cirigliano, Vincenzo Martinelli 51 anni di Prato, come pratese era Carmelo Corso, 57 anni.
Le esplosioni e l'incendio, oltre alla morte dei cinque operai, provocarono il ferimento di altri ventisette lavoratori. I danni inoltre furono ingenti anche per ditte, auto, camion ,
Nelle parole della procura ”l'incidente sul lavoro è risultato in concreto prevedibile, se fosse stata effettuata un'adeguata analisi dei rischi e delle condizioni operative, ed evitabile, se fossero state seguite correttamente le procedure di sicurezza, protezione e pianificazione che erano obbligatorie per effettuare l'intervento che doveva effettuare Sergen”.
Dalle indagini “è emerso un errore grave e inescusabile dall'analisi della documentazione funzionale ad assicurare la sicurezza e dalle attività svolte da Sergen nel deposito di Calenzano: permettere, da parte di Eni, la presenza di fonti di innesco - come il motore a scoppio della piattaforma elevabile utilizzata per i lavori di manutenzione - che ha generato calore” in un'area con classificazione di rischio da considerare di tipo più elevato.
Eni prende atto delle informazioni di garanzia annunciate ed emesse oggi dalla Procura di Prato in relazione all'incidente al deposito di Calenzano e «conferma, come fatto finora, la propria piena e totale collaborazione all'autorità giudiziaria, con la volontà prioritaria di contribuire a individuare le cause e le dinamiche ad esse associate all'origine dell'incidente».
Lo si legge in una nota in cui la stessa Eni «conferma altresì il proprio impegno al risarcimento dei parenti dalle vittime dell'incidente e, con la maggiore tempestività possibile consentita dai tempi dalle attività di perizia, dei danni civili sul territorio, in avanzato stato di definizione complessivo».
Il gruppo petrolifero ricorda poi che «come appreso, gli avvisi hanno riguardato responsabili e operatori di aree tecnico operative della Direzione Refining Revolution and Transformation di Eni legate alle attività del deposito, esponenti della ditta fornitrice Sergen, nonché la stessa Eni SpA per la responsabilità ex Legge 231, e consentiranno il proseguo delle attività investigative anche con il coinvolgimento dei soggetti interessati».
“Immaginaria, Festival delle bambine e dei bambini” torna a Calenzano giovedì 17 e venerdì 18 aprile. La seconda edizione della manifestazione, fissata a marzo, era stata rinviata per il maltempo. Sarà sempre Officina Civica (via Petrarca, 180) a ospitare le iniziative, promosse dal Comune di Calenzano. Tutti gli eventi sono gratuiti e senza prenotazione, fino a esaurimento posti.
Si inizia giovedì 17 aprile, dalle ore 15, con “La scatola magica” a cura dell’associazione culturale La Macchina del suono: i disegni dei bambini si trasformeranno in proiezioni luminose che si animeranno come in un teatro di luce. Età dai 6 ai 10 anni.
Alle ore 17 “I venditori di fiabe”, a cura di Eleonora La Pegna, con lettura e improvvisazione di racconti; sono previsti interventi musicali e il coinvolgimento attivo del pubblico nella rappresentazione delle storie. Età dai 5 ai 10 anni.
Venerdì 18 aprile dalle ore 10,30 alle ore 12, laboratorio di scoperta della giocoleria e delle arti circensi con La Macchina del suono. Ai partecipanti verrà proposta un’attività di incontro con le arti del circo con l’obiettivo di stimolare la creatività e migliorare la coordinazione motoria. Età da 8 a 10 anni.
Nel pomeriggio, dalle ore 16,30 alle ore 18,30, “Self tape theater”, per ragazzi dai 12 ai 18 anni, a cura de La Macchina del Suono. Attraverso l’uso di una piccola videocamera, i partecipanti impareranno a realizzare un selftape con un dialogo o monologo tratto dai film e telefilm più conosciuti. Per informazioni e programma www.comune.calenzano.fi.it e cultura@comune.calenzano.fi.it
"E’ stata una partita combattuta, anche sul piano agonistico – ha commentato Antoni – volevamo vincere e ci siamo riusciti: adesso ci prepareremo alla prossima". La società aveva chiamato a raccolta tutti i tifosi, sostenitori e giovani delle squadre rossoblu in questa partita che poteva dare slancio alla scalata dei play off. E così è stato: lo Jolo ha dimostrato ieri di esserci.
Proseguono sul territorio di Calenzano gli interventi di ripristino dei danni provocati dall’ondata di maltempo
Oltre agli allagamenti provocati dal torrente Chiosina/Garille nell’area del capoluogo e dalla Marinella nella zona di Legri e della Chiusa
le criticità maggiori sono legate al dissesto idrogeologico con eventi franosi in particolare nelle zone di Leccio
Qui sono in atto interventi di somma urgenza per consentire gli spostamenti ai nuclei familiari residenti
Sono in corso interlocuzioni con il Genio civile regionale e con il Consorzio di bonifica sullo stato degli interventi urgenti sui torrenti Chiosina e Marinella
A lunedì sera erano oltre 600 le chiamate arrivate ai due numeri attivi
quello della Polizia municipale per le emergenze e quello attivato sabato mattina per le richieste di supporto di volontari da parte dei cittadini
A Calenzano sono arrivati oltre 30 volontari di associazioni provenienti dal territorio regionale
oltre ai circa 30 volontari della Vab di Calenzano e alle decine di cittadini che si sono presentati spontaneamente per aiutare
“La stima dei danni è ancora in corso – spiega il sindaco Giuseppe Carovani – ma la situazione è stata veramente di una portata straordinaria e Calenzano è stata colpita in maniera seria da questa emergenza
è franata una strada tra Sommaia e Baroncoli il cui tracciato era percorso da seicento anni
Probabilmente i modelli su cui ci si basa anche nella progettazione dei piani di prevenzione andranno rivisti
anche perché piogge estreme sono purtroppo sempre più frequenti
In attesa di indicazioni più specifiche da Regione e Governo
invitiamo i cittadini a tenere la documentazione delle spese sostenute per ripristinare la situazione
via dei Tigli e dintorni hanno subito danni importanti
come del resto la nostra biblioteca CiviCa che resterà chiusa per lavori
La nota positiva in questa situazione è la risposta di tante persone che volontariamente sono venute ad aiutare e stanno aiutando il personale impegnato
Prossimamente penseremo anche a delle iniziative specifiche per supportare la nostra biblioteca”
Anche l’assessore alla Protezione civile, Marco Venturini, ringrazia quanti sono impegnati in questa emergenza
“Dal momento in cui è scattata l’allerta rossa tutti i soggetti della protezione civile comunale
Un grazie anche alle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco
Un pensiero di riconoscenza ai tanti volontari
sia di cittadini che si sono presentati in Comune per essere indirizzati dove c’era bisogno di supporto per cantine e garage allagati: il loro impegno ha fatto la differenza
Fa piacere che tra loro ci siano tanti ragazzi e ragazze
davvero un bell’esempio per tutti”
055firenze.itQuotidiano onlineregistrato presso il tribunale di Firenzenr
La consulenza ipotizza che in passato i gestori del deposito scaricassero abitualmente acque contaminate in un fosso non isolato dalla falda acquifera sottostante
L’obiettivo del lavoro di Balestri era verificare se nel deposito
fossero rispettate le regole di gestione ambientale e se l’esplosione avesse causato una diffusione di sostanze dannose nei dintorni
per valutare eventualmente la necessità di una bonifica
Un articolo del Corriere Fiorentino
che riassume e spiega il contenuto della consulenza
dice che alcune analisi fatte il 13 febbraio hanno riscontrato la presenza di idrocarburi nelle acque superficiali del torrente Garille e del fosso Tomerello
Il torrente però è l’unico corso d’acqua in cui il deposito è autorizzato a sversare le proprie acque reflue
previa depurazione in un impianto interno: infatti l’alveo e le sponde del Garille (o Chiosina) sono cementate e dunque isolate rispetto al suolo sottostante
Al momento non si sa se l’inquinamento abbia raggiunto la falda acquifera
Nella sua consulenza tecnica il geologo Balestri dice che le acque reflue dell’impianto di Eni potevano essere riversate nel fosso invece che nel torrente cementato attraverso una valvola azionabile manualmente: questo tipo di scarico è irregolare e i risultati delle analisi chimiche delle acque suggeriscono che sia stato usato più volte in passato
Secondo Balestri l’autorizzazione con cui nel 2015 era stata approvata la gestione delle acque dello stabilimento era stata «superficiale» e il sistema per controllare il sistema di depurazione «deve essere ammodernato»
Il deposito di Calenzano è uno stabilimento dove sono stoccati benzina, gasolio e cherosene che arrivano dalla raffineria di Eni a Livorno tramite due oleodotti. Dopodiché il carburante viene distribuito da lì attraverso le autocisterne. Rispetto a quanto emerso dalla consulenza tecnica di Balestri, Eni fa sapere che sta collaborando con l’autorità giudiziaria «per fare chiarezza su ogni aspetto coinvolto nelle indagini in corso» senza aggiungere altro.
Una nuova ricerca sulle pecore ha scoperto che le due teorie più diffuse per spiegarlo non reggono molto
C'entrano gli ormoni, la luce artificiale, i geni e qualche cattiva abitudine
È solo una definizione introdotta da una vecchia legge italiana, non legata a un tipo di birra in particolare: e ci sono altri luoghi comuni da sfatare
È stato Segretario di Stato vaticano e si è occupato dello storico e controverso accordo con la Cina, ma non ha mai avuto una parrocchia
Sono stati introdotti diversi obblighi per i proprietari e un divieto di nuove locazioni turistiche nel centro storico
La qualità dell'aria è migliorata, e si sente, ma nelle acque e nei terreni circostanti le cose sono peggiorate
Il sindacato interno dice che sono stati inseriti troppi dipendenti poco competenti e senza concorso
L’assessora all'ambiente Monia Monni parteciperà all’incontro pubblico “Comunità energetiche
transizione ecologica e rinnovabili: stato attuale e prospettive per il territorio” organizzato dal Comune di Calenzano
L’appuntamento è previsto per mercoledì 5 marzo alle ore 21 presso la sala convegni del Palazzo comunale (IV piano
Esplorare il significato e l’importanza della legalità nella società moderna con Dario Vassallo
che incontrerà gli studenti dell’Istituto Comprensivo “Anna Maria Luisa de’ Medici” di Calenzano alle ore 11:00 presso il Design Campus; alle ore 18:00 Dario Vassallo
presenterà alla cittadinanza il libro: “Il vento tra le mani
Una frase di Angelo Vassallo che guiderà entrambi gli incontri sarà “Lo Stato siamo noi”
un diretto invito ad essere protagonisti del nostro presente e del nostro futuro
esortandoci a vedere nello Stato un riflesso della nostra collettività
da costruire sui valori della giustizia e del rigore morale
per vivere nel segno della Bellezza e della Verità
L’Istituto Comprensivo Anna Maria Luisa de’ Medici di Calenzano (FI)
è orgoglioso di annunciare dunque un nuovo evento dedicato alla legalità
L’appuntamento è fissato per venerdì 11 aprile 2025 e sarà un’opportunità unica per riflettere su temi importanti
Dario Vassallo sarà protagonista di un doppio appuntamento:
L’evento è aperto a tutti coloro che desiderano approfondire argomenti di grande rilevanza etica e sociale
per diffondere la cultura della Legalità attraverso il coraggio e la dedizione di Angelo Vassallo
Ci sono nove indagati per il disastro avvenuto al deposito Eni di Calenzano il 9 dicembre 2024
e provocò il ferimento di 27 persone
E' quanto rende noto oggi la Procura di Prato
in una conferenza stampa in merito alle risultanze delle indagini. "Quest'ufficio ipotizza che l'evento sia stato cagionato colposamente
da nove indagati: sette appartenenti a Eni Spa e due alla impresa appaltatrice Sergen srl"
"I delitti individuati - continua la Procura - sono omicidio colposo plurimo
di disastro colposo e di lesioni personali colpose
datore di lavoro committente responsabile della struttura organizzativa gestione operativa centro Eni spa di Roma
con competenza sul deposito di Calenzano di via Erbosa
dirigente con delega di funzioni sulla sicurezza del deposito Eni di Calenzano; Carlo Di Perna
responsabile Manutenzioni e Investimenti Depositi Centro Eni Spa
preposto ENI autorizzante il rinnovo del permesso di lavoro per il 9 dicembre 2024; Emanuela Proietti
responsabile servizio prevenzione e protezione (RSPP) Eni; Enrico Cerbino
Responsabile di progetto esterno (Project Manager External Manutenzioni e Investimenti Depositi Centro) Eni Spa; Francesco Cirone
datore di lavoro e RSPP impresa esecutrice Sergen srl; Luigi Murno
Il procedimento è stato iscritto anche a carico della società ENI spa
nei cui confronti si procede in ordine all'illecito amministrativo [...] per i delitti su indicati commessi nel suo interesse a vantaggio"
"L'incidente sul lavoro è risultato in concreto prevedibile
se fosse stata effettuata un'adeguata analisi dei rischi e delle condizioni operative
protezione e pianificazione che erano obbligatorie per effettuare l'intervento che doveva effettuare Sergen srl
È emerso un errore grave e inescusabile
dall'analisi della documentazione funzionale ad assicurare la sicurezza"
"Le risultanze sin qui acquisite sono il frutto di un intenso lavoro effettuato con la massima cautela e attenzione alla ricerca di ogni elemento di prova anche a favore degli indagati
al quale hanno contribuito più collegi di qualificati consulenti tecnici
gli appartenenti al Dipartimento della Prevenzione dell'Asl Toscana Centro e dei Carabinieri del Nucleo Investigativo Reparto Operativo del Comando Provinciale di Firenze
Costituiscono un significativo punto di arrivo e
di partenza per approfondire nel contraddittorio con le persone indagate e offese
nonché i loro difensori il quadro investigativo
al Giudice per le Indagini Preliminari di Prato di procedere all'effettuazione di perizia in contraddittorio con le parti"
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a effettuare lavori di manutenzione su una linea di rifornimento che doveva essere dismessa
e invece stava pompando benzina alle autobotti in coda: i manutentori svitano i bulloni di sicurezza di un tubo pieno di carburante e fanno saltare tutto proprio per il surriscaldamento provocato dai loro stessi strumenti
sarebbe avvenuto in un quadro più generale di totale mancanza di rispetto di regole di sicurezza basilari: secondo i consulenti della Procura di Prato lavori di manutenzione di quel tipo erano “interferenti” rispetto alle operazioni di carico e scarico delle autocisterne
Questa circostanza troverebbe parziali riscontri nelle stesse regole interne scritte dai responsabili della sicurezza di Eni
e contenute nel Documento unico per la valutazione dei rischi da interferenze (Duvri)
trovato e sequestrato dai carabinieri di Firenze
Non si potevano e non si dovevano fare interventi simili senza interrompere le attività ordinarie
potrebbe spiegare perché la pianificazione di quei lavori avvenne nel corso di un “sopralluogo fantasma”
condotto da personale di Eni e della ditta in subappalto Sergen
di cui però non esiste un verbale: quelle operazioni erano pericolosissime e
fuori norma; questo forse potrebbe spiegare il motivo per cui non ne era stata lasciata traccia
A un mese esatto dalla strage, Calenzano assomiglia già a una storia italiana. L’esplosione avvenuta alle porte di Firenze ha provocato cinque morti (due lavoratori Sergen e tre camionisti) e 26 feriti
che poteva essere ben peggiore se fossero saltati in aria gli enormi silos (trenta) che ospitano benzina
A monte del disastro ci sono più allarmi ignorati: una delle vittime
aveva segnalato al proprio datore di lavoro
le “continue anomalie” alle linee di rifornimento di Calenzano e chiesto l’intervento di responsabili della sicurezza
I sindacati avevano raccolto molte altre segnalazioni
mai formalizzate: chi chiedeva il rispetto delle norme di sicurezza
Ci sono testimonianze che raccontano che quanto accaduto il 9 dicembre scorso – la compresenza di lavori di manutenzione alle linee di carburante mentre erano in corso le operazioni di carico e scarico delle autobotti – non era affatto un evento estemporaneo
che se non è possibile definire ad oggi un depistaggio
potrebbe essere sicuramente una grave irregolarità: perché del “sopralluogo congiunto” di Eni e Sergen
di cui si parla nelle mail tra le due aziende
Il foglio di lavoro trovato dagli inquirenti – ovvero il documento che dovrebbe spiegare le modalità con cui effettuare l’intervento di manutenzione – è stato trovato in bianco
La ricerca di quel verbale spiega le nuove perquisizioni avvenute due giorni fa presso le due società coinvolte
e i sequestri di telefoni e materiale informatico nei confronti di tecnici che avevano responsabilità formali nella pianificazione dell’intervento di manutenzione
un nuovo sopralluogo dei consulenti della Procura ha cristallizzato la dinamica dell’incidente
Le telecamere interne dell’impianto inquadrano una squadra di manutentori Sergen intenta a lavorare mentre alle linee di rifornimento sono incolonnate le autobotti
Accertamenti sul tubo in riparazione hanno mostrato che erano stati rimossi dispositivi di sicurezza fondamentali: i bulloni che tenevano ferma la flangia
ovvero la congiunzione che tiene insieme due estremità di una tubazione
Per questo la tubazione improvvisamente salta e si vede una copiosa fuoriuscita di carburante
nel corridoio tra la linea numero 7 e la numero 8
perché quella è una linea di rifornimento attiva e in coda
ci sono alcuni degli autotrasportatori che moriranno nella deflagrazione
Eni aveva confermato che erano in corso manutenzioni
È stato un errore degli operai o di chi li ha mandati
Erano formati per fare quello che stavano facendo
Secondo i consulenti della Procura la risposta è no
E l’innesco dell’esplosione potrebbe essere stato provocato proprio da una scintilla scaturita dagli strumenti utilizzati
come il carrello elevatore ripreso dagli stessi filmati delle telecamere di videosorveglianza
“Ci sono indagini in corso e abbiamo consegnato la nostra documentazione all’autorità giudiziaria – fanno sapere da Eni – non abbiamo altri commenti”
LEGGI – Nei resoconti ufficiali sul disastro il sopralluogo fantasma è introvabile
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“Alla luce dell’esito della prima fase delle indagini riguardo all’impianto Eni di Calenzano, luogo della terribile esplosione del 9 dicembre scorso che è costata la vita a cinque persone, ritengo che quell’impianto non sia nella collocazione giusta e lì non debba più stare”.
A dirlo il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, che aggiunge: “Per una riconversione degli spazi partirei da un’idea interessante formulata dal sindaco di Calenzano Giuseppe Carovani, che ha parlato di trasformare quel sito in un hub delle energie rinnovabili. Una proposta da approfondire e sviluppare”.
E ancora: “Confidiamo che si possano risolvere i problemi di stabilità dei muri e del versante con soluzioni durature, che garantiscano la sicurezza per i cittadini e per la circolazione”.