il Cortile Maqueda di Palazzo Reale a Palermo si trasformerà in una “città simbolica” dedicata alla ceramica artistica siciliana La Fondazione Federico II ospiterà l’installazione itinerante “Le città delle ceramiche Visioni contemporanee dell’artigianato siciliano” un progetto che ha già riscosso successo a Milano A presentare alla stampa questo suggestivo allestimento saranno presenti  il sindaco di Caltagirone e l’assessore alla Cultura dello stesso comune che ricopre anche la carica di vicepresidente dell’Aicc (Associazione italiana città della ceramica) con delega alle isole L’installazione si configura come una rappresentazione concettuale di un ambiente urbano contemporaneo realizzata attraverso volumi architettonici astratti Queste forme essenziali evocano edifici moderni creando un dialogo inedito tra l’antica arte della ceramica e il linguaggio del design contemporaneo Alla presentazione interverranno anche il presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II © 2015 Mediacom Srl | P.Iva: 05095100870 | All Rights Reserved | credits Δdocument.getElementById( "ak_js_1" ).setAttribute( "value" Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti L’Agenzia di Stampa Parlamentare Agenparl è una delle voci storiche ed autorevoli dell’informazione italiana parlamentare ed è una delle principali news company italiane Nel 1950 Francesco Lisi fondò la più antica Agenzia giornalistica parlamentare italiana con il nome di S.P.E.; con l’ingresso nell’ASP (Associazione stampa parlamentare) nel 1953 ne mutò il nome in Agenparl Dal 1955 affianca con i suoi notiziari il mondo istituzionale diventando oggi una tra le fonti più autorevoli dell’informazione con i propri prodotti Dal 2009 il Direttore è Luigi Camilloni che ha proseguito lungo la strada tracciata da Lisi e cioè quella che da sempre ha contraddistinto l’Agenzia Una formula editoriale veloce ed innovativa che garantisce un’informazione puntuale e degli approfondimenti originali fare informazione significa mantenere un alto livello di esattezza ma soprattutto senza far ricorso a formule e luoghi comuni giornalistici Cookie policy Podcast FOCUS Newsletter Le capriole finanziarie di Caltagirone e Delfin - azionisti di Mps Mediobanca e Generali al centro delle Ops - tra mire e conflitti di interesse In Mediobanca Delfin ha il 19,812% del capitale oltre al ministero dell’Economia e delle Finanze con l’11,731% del capitale Delfin ha il 9,78% mentre Caltagirone ha aumentato nelle ultime settimane la propria partecipazione Ma Delfin e Caltagirone risultano – rispettivamente con il 10% e il 6,9% – anche tra i maggiori azionisti di Assicurazioni Generali di cui la stessa Mediobanca possiede il 13,2% per il 50,17% è sotto il controllo proprio di Assicurazioni Generali Appurati quindi gli intrecci finanziari delle parti in causa si possono meglio analizzare le ultime mosse specie l’ops di Mediobanca su Banca Generali Così come le reazioni ufficiose e non dei protagonisti alla fine l’operazione di Mediobanca potrebbe essere “talmente buona” da essere avallata nell’assemblea del 16 giugno anche dai soci forti Delfin e Caltagirone Anche perché entrambi “sono convinti che la conquista di Banca Generali non sia in antitesi con l’ops di Mps su Mediobanca” Quest’ultima è una posizione semi ufficiale di Mps che ritiene la possibile unione tra Mediobanca e Banca Generali una legittimazione del valore industriale dell’operazione tra il Monte e Piazzetta Cuccia “in Piazzetta Cuccia pensano che l’arrivo di Mps andrebbe a indebolire la struttura” Al netto di linee espresse a poche ore dalla notizia dell’ops, per il quotidiano Domani andrà a termine “le probabilità che Mps riesca a concludere con successo la sua ops su Mediobanca sembrano destinare a ridursi di molto” Specie per una questione economica: “Sulla base dei valori dell’ultima seduta – ricorda ancora Domani – il prezzo delle azioni di Piazzetta Cuccia è superiore di quasi il 5 per cento rispetto alle 2,3 azioni del Monte messe sul piatto come contropartita per ciascun titolo della banca d’affari” potrebbe dover “aggiornare al rialzo la sua offerta per colmare il divario tra le due quotazioni e possibilmente garantire un premio agli azionisti di Mediobanca Un aggiornamento che potrebbe costare oltre un miliardo Diversa la questione se si guarda l’operazione di Banca Generali con gli occhi di un’azionista di Assicurazioni Generali “il team guidato dall’ad Philippe Donnet considera Banca Generali non così strategica e dunque vendibile al prezzo più alto mai registrato finora” Ma “il fronte Caltagirone-Delfin considera Banca Generali un gioiellino cresciuto in casa e di cui sarebbe un delitto privarsi Che il prezzo dovrebbe essere negoziato al rialzo visto che anche le azioni Generali sono ai massimi Che non si può escludere una contro Opa e che l’attuale cda appena eletto da una lista di maggioranza presentata dalla stessa Mediobanca non sia in grado di valutare oggettivamente l’operazione” Quindi in sostanza l’asse Caltagirone-Delfin vorrebbe – a quanto riporta Repubblica – far spendere di più a Mediobanca controllata per la maggioranza da Assicurazioni Generali di cui gli stessi Caltagirone e Delfin sono azionisti Per Francesco Milleri l’offerta lanciata da Mediobanca su Banca Generali non inficia l’ops proposta dalla banca senese, ha detto oggi il numero uno di Delfin: «Non mi sembra sia un ostacolo per il piano industriale» ricordando che «Lovaglio (amministratore delegato di Mps ndr) ha illustrato un piano in cui la partecipazione di Mediobanca in Generali era quasi un elemento estraneo o di disturbo Oggi avrebbe la possibilità di acquisire un’azienda più omogenea e strutturata che va dalla banca retail al credito al consumo con un leader nel risparmio gestito Dal suo punto di vista è solo che positiva» Ad ogni modo, potrebbero sorgere dei problemi per Mediobanca, “alla luce della regola che inibisce ogni azione difensiva destinata a modificare il patrimonio di una società quando è sotto scalata” – cioè la passivity rule – come ricordato su Il Giornale Il quotidiano menziona un documento approdato sulle scrivanie degli uffici legali di alcune banche riguardante la legittimità dell’ops di Piazzetta Cuccia su Banca Generali e il suo carattere difensivo E quindi irregolare per diversi motivi: “Cedendo il 13% di Generali Mediobanca elimina un asset strategico che potrebbe essere di interesse per Mps” E poi “l’acquisizione di Banca Generali consolida Mediobanca nel wealth management rendendola potenzialmente meno attraente per Mps il cui modello di business è pù orientato al retail” Una mossa che “potrebbe scoraggiare gli azionisti di Mediobanca dall’aderire all’offerta di Siena perché il nuovo posizionamento di Piazzetta Cuccia potrebbe essere percepito come più redditizio” Il rischio che possa essere fermata l’ops Nasce in Texas il nuovo comune di Starbase che qualcuno ha già ribattezzato Musk city … Non solo Ops di Mediobanca su Banca Generali Ecco i capitoli di spesa pubblica che Trump intende tagliare e quali quelli che intende … Al grido di “Vogliamo film americani” il presidente Usa Trump annuncia dazi del 100% sui … Leggi il numero completo del quadrimestrale di Start Magazine Marzo – Giugno2025 Start Magazine è il magazine online dedicato all'innovazione ed alla crescita Start Magazine vuole parlare di crescita e sviluppo dopo anni spesi a parlare di crisi e vuole farlo partendo da una delle parole chiave più importanti: l'innovazione Fanno parte del nostro network editoriale: Con la sequenza di operazioni incrociate che può cambiare definitivamente gli equilibri nel settore bancario e assicurativo ha approvato l’aumento di capitale al servizio dell’Offerta pubblica di scambio su Mediobanca con l’86,4% considerate le quote dichiarate dagli azionisti principali: il Mef all'11,7% Caltagirone con il 9,96% (quota salita a ridosso dell'appuntamento) quella di Mediobanca del 16 giugno prossimo sarà cruciale per capire le chance di successo che avrà la mossa del Ceo Alberto Nagel proponendo lo scambio con la partecipazione del 13% detenuta da Piazzetta Cuccia nel capitale del Leone di Trieste Da questa operazione dipende a questo punto il successo di quella Mps-Mediobanca e il futuro equilibrio all'interno dell'azionariato di Generali che Caltagirone vorrebbe sottratto all'egemonia di Mediobanca considerato che la sua posizione è rilevante in Piazzetta Cuccia (è al 7,391% in questo caso quota più consistente dopo quelle di Mediobanca e gruppo Del Vecchio (sempre Delfin) 10,05%) può contare sui numeri in salute del suo impero imprenditoriale L'assemblea degli azionisti della Caltagirone spa ha appena approvato il bilancio 2024 e la destinazione degli utili che prevede la distribuzione di un dividendo da 0,27 euro per azione in aumento dell'8% rispetto al precedente esercizio capogruppo del gruppo Caltagirone ha chiuso l'esercizio 2024 con un risultato netto pari a 257,5 milioni registrando ricavi in crescita del 7,5% a 2,14 miliardi e un utile complessivo dell'esercizio di 449,3 milioni (182,7 milioni nel 2023) di cui 295,6 milioni di competenza del gruppo Il margine operativo lordo è stato di 439,4 milioni con un aumento del 2,1% rispetto all'anno precedente ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa partita bancaria in vista dell’assemblea straordinaria del 17 aprile che dovrà approvare l’aumento di capitale in vista dell’Offerta su Mediobanca Il gruppo Caltagirone ha arrotondato la partecipazione nell’istituto senese vicino alla quota del 9% detenuta dal socio Delfin L’indiscrezione del Corriere della Sera non viene smentita da fonti finanziarie accreditate Il gruppo che fa capo all’imprenditore immobiliare romano ha acquistato una quota nella cessione della terza tranche fatta dal Tesoro e ha già arrotondato nelle scorse settimane salendo all’8% Caltagirone assieme a Delfin e presumibilmente al Tesoro voteranno a favore della delega al cda per l’aumento di capitale al servizio dell’Offerta su Mediobanca l’assemblea di Mps del prossimo 17 aprile sarà infatti chiamata a votare la proposta di «attribuzione al Cda della facoltà di aumentare il capitale sociale in una o più volte da liberare mediante conferimento in natura a servizio dell’offerta pubblica volontaria su Mediobanca» Nel frattempo arrivano altre indicazioni sul voto il fondo che opera per conto del Canada Pension Plans ha fatto sapere sul suo sito internet che si esprimerà contro l’aumento di capitale detiene una quota pari allo 0,7% del capitale di Mps il fondo sovrano norvegese che detiene il 2,6% del capitale di Monte dei Paschi di Siena Calcola il tuo preventivo online per l’assicurazione della tua auto Accesso illimitato al sito de Il Sole 24 Ore Calstrs-California State Teachers Retirement System azionista di Mps con una quota dello 0,09% Lo ha fatto sapere il fondo pensioni degli insegnanti della California in vista dell’appuntamento dei soci del 17 aprile Anche i proxy nei giorni scorsi si erano divisi nelle loro raccomandazioni sull’aumento di capitale al servizio dell’Ops: Institutional Shareholder Services (Iss) aveva raccomandato voto contrario mentre Glass Lewis aveva suggerito voto favorevole Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici App disponibile su:Google Play App store Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it e 10 contenuti ogni 30 giornia €16,99/anno Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze Se hai cambiato idea e non ti vuoi abbonare puoi sempre esprimere il tuo consenso ai cookie di profilazione e tracciamento per leggere tutti i titoli di ANSA.it e 10 contenuti ogni 30 giorni (servizio 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a #IlMaggioDeiLibri la campagna nazionale promossa dal Centro per il Libro e la Lettura con un ricco calendario di eventi culturali laboratori e iniziative per tutte le età Per scoprire il programma completo della manifestazione basta un click oppure inquadrare il QR code della locandina L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Patto Locale per la Lettura” Al via “The Week of the Florio” l’evento culturale organizzato dall’Università degli Studi di.. In piazza Progresso è tempo di blues.Alle 21.30 sul palcoscenico inizierà il concerto della.. A Licata la Festa di Primavera del MASCI della Sicilia: previsto l’arrivo di 250.. “La Scala infiorata – ha dichiarato il sindaco Fabio Roccuzzo - conferisce ulteriore fascino al monumento simbolo della nostra città e costituisce un motivo di forte attrazione per i turisti e per gli stessi calatini" E’ stata allestita stamani dal personale del servizio Verde pubblico del Comune e sarà visibile sino a domenica 1° giugno la “Scala Infiorata 2024” vede la monumentale Scala di Santa Maria del Monte teatro di uno spettacolo unico con piante e fiori - in questa circostanza sono 2110 (evonimo gerani e margherite) dai vari colori (verde in diverse tonalità al centro la data 1225-2025 (anniversario dell'arrivo in città del quadro di Maria Santissima di Conadomini) e la scritta 800 in alto il monogramma della Madonna con la corona Lungo tutto il disegno vi sono un intreccio di spighe di grano in onore della (cosiddetta dai devoti) “Madonna del Pane” “Quest’anno – ha spiegato in conferenza stampa don Francesco Di Stefano parroco dell’ex Matrice e vicario foraneo di Caltagirone – celebriamo gli 800 anni dell’approdo nella nostra città dell’icona tardo bizantina di Maria Santissima di Conadomini trasportata da Lucca dalla famiglia Campochiaro che dureranno per l’intero mese di maggio sarà il Pellegrinaggio Giubilare del Primo vicariato mercoledì 30 aprile “La Scala infiorata di quest’anno – ha affermato l’assessore comunale ai Beni culturali Claudio Lo Monaco - oltre ad avere un’innegabile valenza turistica ha una notevole importanza storica e religiosa perché ribadisce l’identità Mariana di Caltagirone così come fatto in precedenza con la Scala illuminata attraverso il cosiddetto "Protocollo Montalto" in cui la trama del disegno ha caratteristiche peculiari rispetto a quelle classiche Il maestro Giuseppe Ales si è detto “onorato di avere ricevuto il prestigioso incarico della realizzazione del disegno in occasione di una ricorrenza così significativa” e ha ringraziato il sindaco Fabio Roccuzzo l’assessore Claudio Lo Monaco e il parroco don Francesco Di Stefano “La Scala infiorata – ha dichiarato il sindaco Fabio Roccuzzo - conferisce ulteriore fascino al monumento simbolo della nostra città e costituisce un motivo di forte attrazione per i turisti e per gli stessi calatini Ringrazio Giuseppe Ales per aver donato questo disegno molto bello alla città hanno contribuito alla realizzazione di questo straordinario allestimento” Ogni mattina l’informazione di MilanoFinanza Attiva le Newsletter per approfondire i temi importanti Per salvare la news è necessario fare la login il periodico antifascista con aggiornamenti quotidiani Da oltre 60 anni raccontiamo la Resistenza per guardare l’attualità con i valori dei Partigiani il monumento che rappresenta la città siciliana in provincia di Catania splenderà nell’80° grazie a un’opera realizzata su disegno di Antonio Navanzino L’accensione prevista per il 25 Aprile è stata però rimandata al 2 Giugno in seguito al lutto nazionale per la scomparsa di Papa Francesco la luminaria rappresenta nel corpo centrale il papavero della Resistenza due foglie nello stelo del fiore compongono l’iscrizione della importante data c’è inoltre un omaggio ai Fratelli Cervi e un invito alla pace Sia l’iniziativa artistica sia le manifestazioni per la ricorrenza sono promosse dall’Associazione locale dei partigiani di concerto con il Comune anche in memoria dei combattenti originari del luogo che operarono nelle formazioni al Nord Il 25 aprile 2025 celebreremo l’Ottantesimo anniversario della Liberazione ricorrenza nazionale importante onorata in tutta la Repubblica Italiana L’accensione della Luminaria della Liberazione realizzata nel monumento identificativo della città di Caltagirone prevista per il 25 Aprile è stata però rimandata al 2 giugno per il lutto nazionale proclamato per la comparsa di Papa Francesco Onorerà il valoroso contributo di chi ha liberato l’Italia dall’occupazione nazista e dalla dittatura fascista oltre il consueto corteo diretto al Monumento ai Caduti sarà inaugurata anche una mostra di opere artistiche dedicata alla Resistenza Molti caltagironesi e calatini si impegnarono nella lotta di Resistenza partigiana e civile tra essi tanti sacrificarono la propria vita per gli ideali di democrazia e libertà Le ricerche negli archivi ufficiali e altra documentazione hanno condotto a oggi a individuare oltre 70 caltagironesi a cui le Commissioni regionali per il riconoscimento delle qualifiche partigiane certificarono la partecipazione al movimento resistenziale italiano; sono oltre 200 gli internati militari caltagironesi (IMI) censiti all’indomani della fine della Seconda Guerra Mondiale che riuscirono a tornare in patria dopo essere stati condotti all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943 nei campi di lavoro e internamento dall’esercito tedesco sfruttati per l’economia di guerra nazifascista; sono decine coloro che furono deferiti al Tribunale speciale per la difesa dello Stato organo speciale del regime; diversi caltagironesi morirono deportati nei campi di concentramento e sterminio ucciso alle Fosse Ardeatine; Angelo Aliotta trucidato dai nazifascisti nell’Oltrepò pavese; Giuseppe Cannata Medaglia d’Argento al Valor Militare; Giuseppe Failla nato a Vercelli ma di famiglia caltagironese Medaglia d’Oro al Valor Militare; Landolina Giovanni deportato e ucciso a Mauthausen; Giuseppe Cataldo ucciso in provincia di Varese; Giuseppe Vella freddato dai nazisti in provincia di Asti; Gaetano Lo Bianco E una lunga lista di uomini del calatino che si sono impegnati a raccontare quella drammatica esperienza E c’è anche una donna partigiana combattente Dunque c’è una storia caltagironese nella Liberazione dal nazifascismo partigiani e antifascisti che hanno determinato insieme a tante donne e tanti uomini la fine del periodo dell’oppressione nazifascista e siamo felici che l’Amministrazione comunale abbia accolto l’invito dell’ANPI a valutare la possibilità di rendere ancora più significativo l’80° del 25 Aprile Il disegno elaborato esclusivamente per l’ottantesimo della liberazione dal nostro socio Antonio Navanzino è costituito da 1.800 coppi rappresenta nel corpo centrale il papavero della Resistenza fragile e delicato ma al contempo resistente per sua natura; due foglie nello stelo del papavero le due date 1945 e 2025 formano lo skyline del panorama di Caltagirone sette fiori di papavero in omaggio ai fratelli Cervi e sette boccioli a voler ricordare che la Resistenza rinasce nel momento in cui si rischia di compromettere la libertà In alto tre colombe simbolo di pace nei colori della bandiera Italiana e sopra cinque colombe azzurre rappresentano le cinque terre continentali come messaggio per la pace del mondo Stampato il 06/05/2025 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/cittadinanza-attiva/caltagirone-si-illumina-di-liberazione/ Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Cittadinanza attiva Interviste Che ruolo ha la scuola nella formazione dei futuri cittadini Quanto spazio viene dedicato all’educazione alla cittadinanza nel curriculum di uno studente di scuola superiore Come è possibile rendere coinvolgente e interessante questa disciplina Cittadinanza attiva Scegliere di votare No nel referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari è anche una questione di parità di genere La presidente dell’associazione dei partigiani Carla Nespolo: sforbiciare la rappresentanza “è il vero tradimento dello spirito della Carta” In oltre 100 piazze d’Italia per il tesseramento 2020 Memoria e Carta fondamentale nei banchetti Pentagramma Con le corde della sua chitarra ha scritto pietre miliari nella storia della canzone popolare e di protesta ispirati da un’idea di canzone politica per niente docile e accomodante ma foriera di tesi invise alla cultura dominante ecco cosa ci ha detto l’autore di “Per i morti di Reggio Emilia” divenuto talmente famoso da far pensare a un testo anonimo nato dal popolo Ci guidavano le stelle Jorge Bergoglio dai confini della terra ha portato al cuore di questo nuovo Impero di cui conosciamo il giogo di guerra e discriminazione le ragioni della speranza per i pronunciamenti a contrasto di razzismo le prese di posizione sulle tragedie dell’immigrazione lo scempio delle guerre ormai massacro di civili soprattutto bambini (quanto ha detto su Gaza e Ucraina ha visto reazioni bestiali) Ha così mostrato chiaramente una logica fondamentale del Vangelo: se quanto vivi e testimoni della tua fede non produce conflitto vuol dire che non la stai vivendo sul piano concreto Inchieste Servizi Ecco una mappa interattiva realizzata anche grazie al contributo dei lettori di Patria parte di un’inchiesta che con il loro aiuto punta a smascherare un’operazione politica e culturale mirata a fare entrare dalla finestra un’ideologia che la Storia ha fatto uscire dalla porta principale Vi continueremo a raccontare il personaggio e gli scheletri di cui poco o niente si sa ma sono ben stipati nel suo personale armadio della vergogna Intervisteremo sindaci per chiedere conto della scelta toponomastica e lanciamo fin da subito a tutte le cittadine e a tutti i cittadini una proposta: attiviamoci insieme per dedicare ogni strada non intitolata al repubblichino fucilatore di partigiani a un uomo o una donna delle istituzioni democratiche e antifasciste KLER.CSK “Non sprecate il mio sacrificio” Anpi Video Le tappe salienti dell’impegno dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia si intrecciano strettamente con la vita della Repubblica Il video è stato realizzato da Silvia Folchi Sostieni Patria Indipendente.Riceverai i numeri speciali cartacei © 2025 Associazione Nazionale Partigiani d’Italia - C.F This website is using a security service to protect itself from online attacks The action you just performed triggered the security solution There are several actions that could trigger this block including submitting a certain word or phrase You can email the site owner to let them know you were blocked Please include what you were doing when this page came up and the Cloudflare Ray ID found at the bottom of this page ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùIntervista di Laura Galvagni l prossimo 24 aprile è in calendario l’assise delle Generali Come nel 2022 si profila un nuovo scontro tra liste da un lato quella di maggioranza presentata da Mediobanca che punta a confermare l’attuale assetto di vertice il presidente Andrea Sironi e l’amministratore delegato Philippe Donnet (in carica dal 2016) sul piatto non c’è esclusivamente una questione di governance Piuttosto a tenere banco è un tema altamente strategico e che prospetticamente andrà a incidere in maniera importante sul futuro del Leone: ossia la partnership con i francesi di Natixis nell’asset management si è voluto soffermare Francesco Gaetano Caltagirone quelle che sono le sue idee sull’alleanza con i transalpini Per l’imprenditore l’asse con Natixis non ha vantaggi economici se davvero il gruppo reputava indispensabile sottoscrivere un’intesa nella gestione degli asset perché non cercare «un partner italiano» Sullo sfondo anche due messaggi sulla questione governance Da un lato il fatto che il gruppo Caltagirone non va cercando «l’ingovernabilità» delle Generali ma piuttosto la «concordia tra tutti» Dall’altro un giudizio su chi lavora nel gruppo: «Generali ha risorse interne di grandissimo valore» Questa è una balla messa in giro da chi è interessato Tutte le dittature si basano sullo stesso concetto Non vedo perché un consiglio che andrebbe a rappresentare tutti gli azionisti non dovrebbe trovare un punto di incontro per operare nell’interesse della società e di tutti i soci All’interno di Generali ci sono dirigenti che sono veri talenti che possono svolgere egregiamente qualunque compito La lista presentata è di minoranza e non suggerisce nomi per il governo della società ma è sufficientemente lunga per chiedere agli azionisti di bloccare lo sciagurato progetto Natixis tutte le persone ragionevoli sono preoccupate È difficile con poche parole dare una spiegazione: provo a enunciare qualche argomento principale Anzitutto non c’è una valida ragione economica sottolineo economica per fare l’operazione si deve smantellare un’organizzazione che finora ha funzionato Sarà impossibile esercitare una effettiva selezione e il controllo sugli investimenti e sulle attese di redditività La cosa peggiore: si affievolirà il controllo dei rischi Ricordo che le masse di denaro sono degli assicurati e non di Generali Per non parlare dell’effettivo indirizzo politico degli investimenti e sottolineo effettivo Le scelte di un colosso come Generali hanno anche un rilevante effetto sociale Preferisco sorvolare inoltre sul perché a due mesi dal rinnovo si sia voluta forzare la situazione contro una parte importante del consiglio e contro il parere del presidente del collegio sindacale Da ultimo non capisco perché il management non abbia cercato di fare progetti congiunti con partner italiani Generali dopo l’affaire Natixis sarà una società diversa e gli effettivi centri decisionali si trasferiranno altrove Laura Galvagniredattore Il punto sul risiko bancario-finanziario all'ombra del governo Meloni Possono davvero brindare Mediobanca e i vertici di Generali dopo l’assemblea del Leone di Trieste i vertici di Mediobanca saranno scalzati con effetti a cascata anche su azionariato e top management di Assicurazioni Generali Pure le due maggiori banche del Paese stanno remando contro Mediobanca dopo un’attenta valutazione della situazione complessiva crede debba essere avviato un rinnovamento della governance della compagnia” In sostanza, una convergenza parallela tra Intesa Sanpaolo e Unicredit che hanno risposto implicitamente sì a una sorta di appello di Caltagirone, sotto forma di critica a Donnet, nel corso di un’intervista rilasciata al Sole 24 ore: “Non capisco perché il management non abbia cercato di fare progetti congiunti con partner italiani” In primis Anima e le piattaforme Fideuram ed Eurizon di Intesa Sanpaolo può aspirare a forme di partnership con Generali (nel 2027 scade infatti l’accordo di distribuzione di prodotti di risparmio con Amundi per Piazza Gae Aulenti) Certo i gruppi Unicredit e Intesa Sanpaolo non si sono messi alla finestra da spettatori ma con ruoli diversi sono scesi in campo: l’82enne Caltagirone festeggia Che cosa succede in Italia e in Germania a Unicredit Tutti i dettagli sull'esito dell'assemblea dei soci di Assicurazioni Generali mira a scalzare i vertici di Mediobanca per puntare successivamente al ribaltone in Generali Mediobanca ha vinto la sfida con Caltagirone per il board di Generali mentre Assogestioni non ha ottenuto nemmeno un consigliere È quanto emerge dall’assemblea dei soci del Leone che si è svolta a Trieste che ha confermato quindi il presidente Andrea Sironi e l’amministratore delegato Philippe Donnet per un altro triennio al vertice della compagnia assicurativa I soci di Generali hanno votato sostenendo la lista di Mediobanca con il 52,383% del capitale presente in assemblea a favore Dieci consiglieri verranno quindi assegnati alla sua lista e tre a quella di Caltagirone a cui è andato il 36,8% del capitale presente sotto la soglia del quorum del 5%: un flop Il capitale complessivamente presente alla votazione era il 68,77% del capitale sociale Fondamentale l’appoggio degli investitori istituzionali dei fondi e dei piccoli azionisti alla lista Mediobanca che ha confermato la centralità del gruppo milanese azionista di riferimento con il 13,04% delle quote La partecipazione all’assemblea ha raggiunto il 68,77% del capitale sociale Dieci seggi vanno così alla lista sostenuta da Mediobanca che si conferma dominus del colosso assicurativo Alla lista Caltagirone spettano tre consiglieri: Flavio Cattaneo che con il 3,67% non ha superato il quorum Secondo una prima lettura dell’esito del voto la lista Caltagirone avrebbe potuto contare sul blocco di Delfin Unicredit (una mossa a sorpresa rispetto alla vigilia Edizione della famiglia Benetton (4,83% del capitale) ha scelto di astenersi secondo quanto fatto filtrare nei giorni scorsi ai giornali da ambienti caltagironiani il vero obiettivo della cordata capeggiata dal costruttore e finanziere non era di ribaltare del tutto il vertice del gruppo triestino – vista anche numero e composizione della lista  – ma formare un nucleo di consiglieri dediti a criticare il progetto di joint venture con la francese Natixis nell’asset management E nel frattempo spodestare i vertici di Mediobanca con l’Ops lanciata da Caltagirone con Mps e Delfin Da Unicredit filtra questa lettura: appoggio alla lista Caltagirone solo in funzione di Generali pro cambiamento e contro l’operazione Natixis; nessun legame col dossier Banco Bpm Comunque al momento i vertici di Generali possono festeggiare, ma fino a quando? “Oggi ha vinto la società. Oggi ha vinto Generali”, ha detto il ceo Donnet nel corso di un punto stampa dopo la assemblea degli azionisti del gruppo: “Il mercato si è espresso molto chiaramente” in assemblea “e direi anche con grande unanimità Io ho sempre detto che questo non era un referendum per Natixis ma ho sempre detto che questo era il voto per la scelta di una visione per il futuro di Generali italiana internazionale indipendente” Caltagirone al 6,82% e Benetton con Schema Delta al 4,33% Le posizioni di Mps e Caltagirone sull'Ops di Mediobanca si rintracciano da alcune cronache giornalistiche In primis del quotidiano Il Messaggero del gruppo Caltagirone.. La mossa di Mediobanca di lanciare un’Ops su Banca Generali è stata letta da più commentatori come uno stratagemma. Un modo per difendersi dall’Ops che invece Monte dei Paschi di Siena ha lanciato a sua volta contro Mediobanca. Sui giornali italiani, come rimarcato da Startmag, l’ultima iniziativa finanziaria è stata analizzata in diverso modo quotidiano del gruppo dell’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone di cui ha una partecipazione di circa il 9% oltre che azionista di Mediobanca e Generali Nell’articolo della firma economico-finanziaria di punta Rosario Dimito, il giornale romano parte definendo l’iniziativa di Mediobanca una “mossa del cavallo” vengono poi citate delle indiscrezioni “secondo fonti di Mps raccolte dall’Ansa” per cui “l’offerta di Mediobanca su Banca Generali non è ostativa per l’Ops della banca senese su Piazzetta Cuccia anzi rafforza il valore industriale dell’operazione” rimarca come per l’operazione di Monte dei Paschi non ci siano problemi “In più si sottolinea la conferma della valenza del progetto sottostante all’offerta di Siena con l’ulteriore sviluppo del wealth management “In base ai tempi delle ultime autorizzazioni Mps potrebbe avviare in Borsa l’Ops su Mediobanca negli ultimi giorni di giugno Mps potrebbe raggiungere il controllo di Mediobanca” “L’offerta di (Alberto) Nagel su Banca Generali potrà partire solo da settembre-ottobre: e a quel punto «Nagel potrebbe non avere più tempo»” l’articolo colleziona i commenti negativi sull’operazione di Mediobanca da parte di vari analisti “Morgan Stanley ricorda come Banca Generali contribuisca al 4,5% dell’utile del Leone che in cambio della sua quota riceverà il 6,5% del suo capitale Se annullasse le azioni «l’operazione sarebbe modestamente accrescitiva» anche se un ulteriore «modesto upside incrementale» arriverebbe dal rafforzamento degli accordi distributivi con Piazzetta Cuccia” «da un punto di vista finanziario se Generali cancella le azioni» ricevute da Mediobanca l’operazione sarebbe «marginalmente accrescitiva dell’utile per azione» e «da un punto di vista industriale siamo un po’ scettici circa il fatto che Generali stia uscendo da un’arena ad alti margini e alta crescita» Anche per gli azionisti di Banca Generali «l’operazione potrebbe sembrare non entusiasmante»” Emozioni intense e suggestioni profonde hanno caratterizzato l’avvio delle celebrazioni pasquali a Caltagirone con la manifestazione “Passio et Resurrectio 2025” pathos e grande capacità di richiamo turistico” La serata di domenica ha visto un grande successo per la ventisettesima edizione della Passione di Cristo la toccante rappresentazione vivente che si è snodata tra piazza Municipio e la scenografica Scala di Santa Maria del Monte Un evento che ha coinvolto numerosi cittadini e visitatori immergendoli nel dramma e nella spiritualità degli ultimi giorni di Gesù Ma il cuore della Settimana Santa calatina deve ancora arrivare Due gli appuntamenti clou in programma: Venerdì Santo (18 aprile) dalle ore 18:30: il centro storico sarà teatro della solenne processione del Cristo Morto e della Madonna Addolorata e Domenica di Pasqua (20 aprile) dalle ore 16:00: il centro storico si animerà con la sacra rappresentazione della “Giunta” e capaci di attrarre fedeli e turisti desiderosi di vivere un’esperienza autentica e ricca di significato arte e folklore rende la Pasqua nella città della ceramica un evento unico nel suo genere Che cosa si dice e che cosa non si dice su su Caltagirone "Il disavanzo vaticano è stato di 78 milioni nel 2022 e 83,5 nel 2023 nel 2024 si prevedeva un rosso di 87 e il preventivo 2025 è ancora in alto mare Bisogna tener conto del fatto che il Vaticano non ha tassazione e gli introiti principali provengono dai Musei e dal patrimonio… — Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 1, 2025 quindi retribuiti dal Vaticano con il suo bilancio più l’alloggio e l’auto di servizio se in carica in qualche dicastero Da tre anni Francesco aveva provveduto a ridurre questa indennità fino a 5mila euro — Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 29, 2025 Il Papa ha ricevuto in questi anni un compenso simbolico – 2.500 euro pari al predecessore – che finiva nei conti a sua disposizione che sono stati utilizzati per la carità e le altre finalità legate all’attività della Curia — Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 29, 2025 La spesa farmaceutica cresce ancora e pesa come un macigno sul finanziamento della sanità Aifa ha appena fatto sapere che nel 2024 gli esborsi delle Regioni per i medicinali sono saliti di 1,5 miliardi rispetto al 2023 (+6,7%) — Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 1, 2025 Philippe Donnet è il manager più pagato tra i gruppi coinvolti nella girandola di Opa in corso: nel 2024 il suo stipendio monetario ha sfiorato i 5 milioni di euro al lordo delle tasse che l’anno scorso ha visto salire la sua busta paga del… — Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 29, 2025 "Il social network X subisce un'emorragia con la perdita di 11 milioni di utenti europei secondo i dati di X pubblicati questa settimana obbligo al quale la piattaforma era tenuta per conformarsi al Digital Services Act dell'Ue L'esodo maggiore è stato registrato in Francia… — Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 1, 2025 "Se quindi l’ops proposta da Nagel avrà successo le probabilità che Mps riesca a concludere con successo la sua Ops su Mediobanca sembrano destinate a ridursi di molto (…) L’andamento recente in Borsa delle due società coinvolte ha ampliato la forchetta tra l’offerta di Mps e… — Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 30, 2025 "L’unione di Mediobanca e Banca Generali produrrebbe anche sinergie di costi e diventerebbe il secondo polo del risparmio in Italia per masse gestite dietro solo a Fideuram-Intesa e davanti a Fineco e Banca Mediolanum Un obbiettivo auspicato anche dalla premier Giorgia Meloni e… — Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 30, 2025 L’offerta per Banca Generali «rafforza la logica strategica» dell’ops di Mps su Mediobanca «creando potenzialmente una forte entità combinata con un brand e sinergie rafforzate» Barclays non esclude invece che la mossa «possa… — Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 30, 2025 si legge che "la vivacità italiana nel mondo delle banche è sinonimo di vitalità Il caso italiano è interessante perché questa vitalità è stata alimentata anche dalla politica (il Tesoro è azionista di Mps)" — Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 29, 2025 La scadenza era fissata per il 30 aprile a mezzanotte Ieri solo 12 Stati membri avevano comunicato alla Commissione la decisione di chiedere l'attivazione della clausola di salvaguardia nazionale per derogare alle regole del Patto di stabilità e crescita e spendere l'1,5 per… — Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 1, 2025 Gli iscritti al Partito socialdemocratico (SPD) ieri hanno approvato l'accordo di coalizione con l'Unione CDU-CSU aprendo definitivamente la strada al governo che sarà diretto da Friedrich Merz L'entrata in carica è prevista per il 6 maggio — Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 1, 2025 Fa impressione leggere sui giornali che i carabinieri del Ros stanno da tempo intercettando Gianni De Gennaro – già capo della Polizia ed ex numero uno dei Servizi segreti – per il depistaggio sull'uccisione di Borsellino — Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 30, 2025 pic.twitter.com/DL5E5TS3fQ — Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 30, 2025 "Angelo Maria Perrino ha deciso di lasciare la direzione di https://t.co/zw1vwyhsBG il primo quotidiano digitale apparso sulla scena giornalistica italiana da lui fondato nel 1996 La scelta di Perrino è legata a motivi personali e professionali:… — Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 30, 2025 Le asettiche classifiche di Top Reputation Manager… pic.twitter.com/1p2wV4eZjJ — Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 28, 2025 E' formidabile l'eclettismo di David Parenzo che ogni giorno si sdoppia: la mattina professionale conduttore anti trumpista e anti sovranista; il pomeriggio spalla semi clownesca nel circo radiofonico filo trumpiano e filo sovranista della Zanzara di Cruciani — Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 2, 2025 Perché (ora) Dagospia maramaldeggia (ingiustamente) su Paolo Messa? Ah saperlo, diceva una volta Dagospia. https://t.co/RIQ4CFGzcy — Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 2, 2025 ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SU MILLEI «Un’azienda creata solo sette anni fa con la fusione tra Luxottica ed Essilor che non si limita guardare al futuro ma a costruirlo attraverso gli occhi di ciascuno di noi» ha voluto parlare della nuova posizione sul mercato costruita da EssilorLuxottica «Abbiamo scommesso su un’azienda digitale: il settore del wearable computing è diventato il core business della società Milleri è anche presidente della cassaforte Delfin che ha il 32,3% di Essilux ed è protagonista in molte partite bancarie «Come holding siamo coinvolti sia in Mediobanca sia in Generali ha detto Milleri che attende i dettagli dell’Ops di Piazzetta Cuccia per esprimersi all’assemblea del 16 giugno sull’Ops su Banca Generali «Come visione industriale l’operazione di Mediobanca è più semplice da capire» rispetto agli effetti su Generali «daremo un giudizio dopo aver conosciuto la posizione del board» La sintesi di Milleri è che l’Ops potrebbe aiutare quella lanciata dal Monte sulla stessa Piazzetta Cuccia «La quota di Mediobanca in Generali era quasi un elemento di disturbo Ora l’operazione sembra andare nella direzione del progetto industriale di Mps Se ci spiegheranno che questa operazione è positiva per Mediobanca e per Generali ci esprimeremo a favore ma mancano i dettagli Noi abbiamo sempre sostenuto i progetti validi dei manager Il ceo Philippe Donnet ha dimostrato di fare le cose correttamente Voteremo piani che creano valore per tutti» E sottolinea: «Vorremmo che non ci fossero né vincitori né vinti» Poi ha aggiunto: «Il ceo Alberto Nagel sta cambiando la forma della banca ma questo compito spetta agli azionisti finanziari che vogliono migliorare la performance Lui sta cercando di cambiare il ruolo di Mediobanca Sul fronte del 2,7% che Delfin ha in Unicredit Milleri ha detto che «a un certo punto potremmo pensare di riordinare le partecipazioni soprattutto quando ormai abbiamo ottenuto plusvalenze importanti Anche se siamo in un sistema di guida a vita di Delfin rimaniamo pur sempre dei gestori di portafoglio» “Passio et Resurrectio 2025” propone eventi dalla forte valenza emozionale ed evocativa fra fede La settimana santa a  Caltagirone sarà caratterizzata da due importanti appuntamenti Venerdì sarà la volta della solenne processione del Cristo Morto e della Madonna Addolorata che, dalle 18,30 darà vita al tradizionale corteo del Senato civico che farà vivere momenti di intensa devozione popolare si terrà la sacra rappresentazione della “Giunta” l’incontro di Cristo risorto con la Madre mediato da San Pietro, rappresentato da una statua in cartapesta, alta 3 metri sorretto ai fianchi da due assistenti – portatori alla vista del Cristo risorto va alla ricerca – mentre la folla si allarga o restringe per consentire il passaggio spedito dell’apostolo - della Madonna alla quale dare la lieta novella della Resurrezione Le prime ricerche di San Pietro sono vane e il suo sguardo si ferma per scrutare gli angoli della piazza e le strade adiacenti Nel frattempo il vento gonfia il suo mantello color porpora facendo apparire Pietro ancora più maestoso l’incontro avviene all’angolo tra la piazza Municipio e la via Luigi Sturzo lascia il manto nero e rimane vestita di bianco e azzurro abbassa tre volte la testa per rendere omaggio a Cristo mentre la folla festante accompagna i tre inchini dell’Addolorata con un corale e appassionato “Viva Maria”.  Lo ha affermato l’istituto senese nelle risposte scritte rilasciate in vista dell’assemblea degli azionisti Caltagirone si veste di un manto multicolore grazie alla trentaseiesima edizione della “Scala Infiorata” inaugurata questa mattina dal servizio Verde pubblico comunale La monumentale Scala di Santa Maria del Monte si trasforma in un palcoscenico naturale di rara bellezza offrendo ai visitatori uno spettacolo floreale che potrà essere ammirato fino a domenica 1° giugno compongono quest’anno un disegno ricco di significato L’opera floreale si snoda lungo i celebri gradini narrando una storia che affonda le radici nella tradizione e nella devozione popolare un omaggio floreale si concretizza in un delicato intreccio di rose rosse al centro della composizione spicca la data “1225-2025” affiancata dal numero “800” a celebrare l’imminente ottocentesimo anniversario dell’arrivo in città del sacro quadro di Maria Santissima di Conadomini troneggia il monogramma mariano sormontato dalla corona A congiungere idealmente l’intera creazione un sinuoso intreccio di spighe di grano si snoda lungo tutto il disegno rendendo omaggio alla “Madonna del Pane” appellativo con cui i devoti locali onorano la Vergine invocando la sua intercessione per un raccolto abbondante e prospero Il giorno dopo la notizia delle mosse di Mediobanca e Generali per sottoporre alle autorità di vigilanza la possibile azione di concerto tra il gruppo Caltagirone e la Delfin della famiglia Del Vecchio sostiene in pratica che la presenza simultanea dei due grandi soci nel loro capitale in quello delle Generali (dove la stessa Mediobanca è primo azionista con il 13,1% del capitale) e in Mps che ha di recente lanciato un’offerta pubblica di scambio proprio su piazzetta Cuccia porti a disallineare i loro interessi con quelli degli altri soci l’istituto fa notare che in caso di successo dell’Ops di Mps su Mediobanca Caltagirone e Delfin sarebbero in una posizione di forza sulla catena di controllo della compagnia assicurativa che le ha indirizzate alla Consob e all’Ivass fonti vicine al gruppo Caltagirone hanno rimarcato che già a inizio 2022 simili segnalazioni in cui Mediobanca e Generali chiedevano a Consob e Ivass di accertare se ci fosse un’azione di concerto tra lo stesso gruppo Caltagirone erano finite in un nulla di fatto perché nessuna delle due autorità aveva trovato elementi per suffragare questa tesi All’epoca l’assemblea delle Generali con il rinnovo del consiglio era stato un terreno di sfida Alla lista presentata dallo stesso cda era stata contrapposta un’altra presentata da Caltagirone e votata anche da Delfin che non ottenne però la maggioranza dei voti Adesso le schermaglie sono da inquadrare nell’avvicinarsi dell’assemblea di Trieste che ha proposto di ridurre del 15% i compensi del cda presenta una lista “corta” di soli sei esponenti e senza ad designato che sarà presumibilmente votata anche da Delfin Riproporre gli stessi dubbi di tre anni fa rischia di essere una turbativa del mercato specie per quel che riguarda le azioni Mps e il “concerto” pare emergere più dalle azioni coordinate di Mediobanca e Generali non è paragonabile a quella odierna sia perché Caltagirone e Delfin hanno acquistato praticamente in contemporanea le azioni di Mps messe in vendita dall’azionista pubblico - e la stessa Mps appena cessato il divieto di operazioni straordinarie ha lanciato l’Ops su Mediobanca - sia perché ci sono stati altri casi di comportamenti in sintonia dei due grandi soci all’assemblea di Mediobanca dello scorso ottobre Caltagirone non partecipò nemmeno e Delfin non votò per l’approvazione del bilancio Delfin presentò una lista di minoranza per il cda di Mediobanca che fu votata anche da Caltagirone che le autorità italiane trovino un’azione di concerto visto che sono necessarie prove documentali GEDI News Network S.p.A. Iphone | Android Si terrà sabato 22 marzo,  presso l'Hotel Villa Sturzo il convegno organoizzato dalla Camera Penale di Caltagirone sul tema  Riforma Costituzionale della Giustizia: il nuovo rapporto tra autorità e libertà © 2020 COPYRIGHT UNIONE DELLE CAMERE PENALI. ALL RIGHTS RESERVED. ---- LEGGI L'INFORMATIVA Leggendo bene tra le righe l'intervista del Sole 24 ore a Caltagirone si arguiscono i veri piani non esplicitati di chi vuole rivoluzionare gli equilibri di Mediobanca-Generali nel leggere l’intervista del Sole 24 Ore con Francesco Gaetano Caltagirone – che poi di intervista ha ben poco pareva più un monologo – i sospetti del capo azienda di Unicredit devono essere divenuti granitiche certezze Caltagirone dice che non consentirà il matrimonio tra Natixis e Generali e che il Leone di Trieste farebbe meglio a considerare partner italiani all’infuori di Anima e delle gestioni di Intesa Sanpaolo (Fideuram e Eurizon) A Orcel le considerazioni del costruttore e finanziere non devono essere piaciute (eufemismo) ma al tempo stesso non lo avranno colto di sorpresa Ti precedo: io non credo affatto che Orcel provi simpatia per Alberto Nagel di Mediobanca Simpatie e antipatie nella testa di Orcel contano ben poco: il vero punto è impedire che Intesa Sanpaolo giocando di sponda con due miliardari e il Tesoro Io ho sempre creduto che sia questa la vera ragione della “discesa in campo” di Orcel nella partita Generali serve prima di tutto a impedire che Caltagirone il governo e Intesa Sanpaolo facciano un bello spezzatino delle Generali e se ne spartiscano le asburgiche spoglie nonostante l’uso di questo strumento nel comparto bancario abbia stranito la Commissione Ue Non è tutto: il governo ha anche ripetutamente incontrato emissari di Crédit Agricole il grande azionista di Banco Bpm che è il principale argine alla conquista della banca guidata dall’ad Alla faccia della francofobia di Fazzolari ''Questa è una balla messa in giro da chi è interessato -dice- tutte le dittature si basano sullo stesso concetto Non vedo perché un consiglio che andrebbe a rappresentare tutti gli azionisti non dovrebbe trovare un punto di incontro per operare nell'interesse della società e di tutti i soci All'interno di Generali ci sono dirigenti che sono veri talenti che possono svolgere egregiamente qualunque compito Secondo Caltagirone si deve però capire che ''la lista presentata è di minoranza e non suggerisce nomi per il governo della società ma è sufficientemente lunga per chiedere agli azionisti di bloccare lo sciagurato progetto Natixis È difficile con poche parole dare una spiegazione: provo a enunciare qualche argomento principale Anzitutto non c'è una valida ragione economica sottolineo economica per fare l'operazione si deve smantellare un'organizzazione che finora ha funzionato Sarà impossibile esercitare una effettiva selezione e il controllo sugli investimenti e sulle attese di redditività La cosa peggiore: si affievolirà il controllo dei rischi Per non parlare dell'effettivo indirizzo politico degli investimenti e sottolineo effettivo Preferisco sorvolare inoltre sul perché a due mesi dal rinnovo si sia voluta forzare la situazione contro una parte importante del consiglio e contro il parere del presidente del collegio sindacale Da ultimo non capisco perché il management non abbia cercato di fare progetti congiunti con partner italiani Per l'azionista dunque non si sono letture diverse sull'operazione: ''Sì Generali dopo l'affaire Natixis sarà una società diversa e gli effettivi centri decisionali si trasferiranno altrove'' Testata giornalistica registrataDirettore responsabile Angelo Maria PerrinoReg di Milano n° 210 dell’11 aprile 1996 - P.I compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi Per segnalare alla redazione eventuali errori nell’uso del materiale riservato scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi L’edizione straordinaria de La Scala illuminata le proiezioni di video e immagini “Storie partigiane” e la musica dal vivo con I Sunaturi in piazza Municipio sono rinviate al 2 giugno di cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco comporta una rimodulazione degli eventi promossi a Caltagirone in occasione della Festa della Liberazione Pertanto venerdì 25 aprile si terrà soltanto una sobria cerimonia al monumento dei Caduti in via Roma (nessun corteo ma appuntamento alle 10,45 direttamente al monumento e inizio alle 11) L’edizione straordinaria de La Scala illuminata l’inaugurazione della mostra di opere d’arte e biografie partigiane “Il Cortile dei Resistenti” nell’atrio del palazzo municipale le proiezioni di video e immagini “Storie partigiane” e la musica dal vivo con I Sunaturi in piazza Municipio vengono rinviate al 2 giugno L’inaugurazione del Museo della Luminaria anch’essa originariamente prevista per il 25 aprile è invece postergata alla prossima settimana in data e ora che saranno tempestivamente comunicate voci vicine all’operazione smentiscono il ruolo di Deutsche Bank L’obiettivo di Caltagirone è aumentare il peso nella governance del gruppo in vista dell’assemblea prevista nelle prossime settimane che potrebbe essere anticipata dall’8 maggio a fine aprile che resta il principale azionista di Generali con il 13% del capitale che sosterrà l’asse composto da Philippe Donnet e Andrea Sironi una mossa che è stata definita “contraria agli interessi della società e non concordata” l’incremento della sua quota in Mps lo rafforzerebbe nel caso in cui la fusione tra Mps e Mediobanca LEGGI ANCHE: Caltagirone è salito dal 5 all’8% di Mps e punta a Mediobanca Anche Unicredit è entrata nella partita sulle Generali Circa un mese fa la banca ha dichiarato di aver acquisito il 4,1% della compagnia assicurativa e di detenere una quota addizionale di circa lo 0,6% Unicredit ha affermato in una nota stampa di “non avere nessun interesse strategico in Generali” e di restare “concentrata sul piano Unicredit Unlocked e sull’offerta di scambio in corso su Banco Bpm” LEGGI ANCHE: UniCredit conferma: “Abbiamo il 4,1% di Generali”. Delfin e Caltagirone alla finestra Ma quando Orcel dice di non avere nessun interesse strategico risulta difficile credergli la quota della banca potrebbe essere decisiva E proprio oggi l’amministratore delegato di Unicredit è atteso a Roma per discutere dell’offerta di scambio su Bpm e della mossa in Generali potrebbe usare la quota in Generali come arma di deterrenza Da una parte mandando un messaggio ai due schieramenti in Generali (la quota di Unicredit diventerebbe in questo senso merce di scambio per l’offerta di scambio su Bpm) dall’altra calmando le tensioni con il governo che ha accolto con freddezza l’ops di Unicredit su Banco Bpm (il governo voleva coinvolgere Bpm nel progetto del terzo polo del credito con a capo Mps) Per altri contenuti iscriviti alla newsletter di Forbes.it CLICCANDO QUI Forbes.it è anche su WhatsApp: puoi iscriverti al canale CLICCANDO QUI Iscritta al Registro delle Imprese di Milano [email protected] https://bfcmedia.com Che cosa si cela dietro la mossa di Mediobanca con l'Ops su Banca Generali Si aggroviglia o si semplifica il risiko finanziario con l’Ops di Mediobanca su Banca Generali O meglio: l’Ops su Banca Generali è un guanto di sfida lanciato da Mediobanca a Mef Caltagirone e Delfin in risposta all’Ops di Mps oppure è un ramoscello d’ulivo per iniziare a discutere di una pax bancaria Le interpretazioni sono entrambe plausibili ma alcuni aspetti fanno propendere per la seconda lettura La mossa dell’istituto di Piazzetta Cuccia guidato da Alberto Nagel su Banca Generali (controllata dal gruppo Assicurazioni Generali) implica la vendita di tutta la quota di controllo di Generali da parte di Mediobanca (attuale primo azionista del colosso assicurativo di Trieste) Ovvero proprio lo scenario prefigurato da tempo anche dai vertici di Mediobanca ma mai realizzato (perché fare a meno dei lauti dividendi del Leone che valgono circa un terzo dei profitti?) ed auspicato esplicitamente dalla cordata orchestrata da Caltagirone Foglie del ramoscello s’intravvedono anche in una frase pronunciata oggi da Nagel parlando con gli analisti dopo la comunicazione del lancio di Ops su Banca Generali: “Noi facciamo delle cose che pensiamo siano negli interessi degli azionisti Caltagirone è un importante azionista e noi pensiamo di fare i loro interessi quando facciamo operazioni valide Non facciamo operazioni contro i nostri azionisti o alcuni di essi” Parole magari utili in vista delle necessità di avere l’ok anche di Caltagirone nell’assemblea di Mediobanca (nel caso sia indispensabile un’assemblea straordinaria per l’Ops data la passivity rule cui deve sottostare Mediobanca vista l’Ops lanciata da Mps su Piazzetta Cuccia) Ma al di là di tecnicismi e aspetti legali, resta la sostanza. Con la mossa annunciata oggi, Mediobanca (che lo voglia o no) dice anche al mercato e agli azionisti (compresi Caltagirone volete mettere le mani su Assicurazioni Generali? siamo pronti a vendere la nostra quota e per uscire compriamo Banca Generali prendetela pure; ma mollate l’assedio a Mediobanca con l’Ops che avete lanciato tramite Mps La strategia ha una logica, anche se cozza con tempi e tattiche: il ramoscello d’ulivo arriva dopo che, solo pochi giorni fa tutti si sono combattuti aspramente nell’assemblea dei soci di Assicurazioni Generali Ha vinto Mediobanca (che ha riconfermato i vertici del gruppo Generali) mentre la lista di Caltagirone (critica verso Mediobanca e i vertici del Leone) ha perso Resta da vedere se il ramoscello d’ulivo sarà accolto o rifiutato. Perché, specie nel poco evangelico mondo della finanza, il ramoscello d’ulivo può essere visto come una forma di debolezza spiega che «oggi hanno vinto le Generali. Non è stato un risultato personale Il mercato si è espresso molto chiaramente Non era referendum sulla joint venture con Natixis e se lo fosse stato stato sarebbe stato vinto Sono pronto a spiegare la bontà di questa operazione a tutti gli stakeholder Sono fiducioso di poterlo fare anche con il governo Perché ho lanciato un altro buyback da 500 milioni invece di investire in m&a Nei miei tre mandati ho messo a segno 7,6 miliardi di acquisizioni poi in favore dei nostri azionisti ho fatto il buyback».  Alla lista di Mediobanca è andato il 35,28% del capitale sociale delle Generali Il 2,47% del capitale ad Assogestioni.  dal ceo Philippe Donnet e da Clemente Rebecchini Restano tre i rappresentati della lista 2 di Francesco Gaetano Caltagirone con la conferma di Flavio Cattaneo e Marina Brogi con il nuovo ingresso dell’amministratore delegato di Acea A Piazza Affari in un listino che cresce dell’1% il titolo Generali accelera dopo la riconferma del tandem alla guida composto da Philippe Donnet e dal presidente Andrea Sironi con un incremento dell’1,8% a 31,82 euro.  Per la lista dell’imprenditore romano entrano nel board Flavio Cattaneo Marina Brogi (già nel precedente cda) a cui si aggiunge Fabrizio Palermo Lungo applauso della sala all’esito della votazione.  Il bilancio 2024 delle Generali è stato approvato con il 89,909% del capitale presente in assemblea e il 10,05% di astenuti. Il voto contrario è stato pari allo 0,03% dei soci L’89,8% poi si è espresso favorevolmente alla distribuzione di un dividendo di 1,43 euro per azione Astenuto il 10,04% e no dallo 0,07%.  «Sull’alleanza con i francesi di Natixis per quanto riguarda la governance posso rassicurare che non saremo in mani dai francesi L'amministratore delegato della nuova società sarà il nostro amministratore delegato quello di Generali Investment Holding per almeno i primi cinque anni E se sarà in grado di raggiungere tutti i target potrà essere rinnovato per altri cinque anni E conoscendolo non ho il dubbio che lui sarà in grado di raggiungere gli obiettivi Quindi posso garantire che noi come Generali avremo l'ad di questa nuova società di asset management leader in Europa che sarà il nostro ceo Donnet ha chiesto al ceo di Generali Investment Holding  Woody Bradford di alzarsi (è seduto nelle prime file assieme al management della compagnia) e di mostrarsi alla platea Il ceo di Generali ha rassicurato gli azionisti sulle performance del gruppo anche con l’esplosione della guerra dei dazi internazionale «Siamo entrati in una fase di grande incertezza e questo sta pesando sui mercati finanziari» «la situazione è in evoluzione è ancora troppo presto per valutare completamente gli effetti sia diretti che indiretti di queste misure sull'economia globale» Il ceo ha però aggiunto che il portafoglio diversificato e il capitale di Generali «ci permettono di navigare questa incertezza da una posizione di forza La compagnia ha avuto un rapporto coerente e trasparente negli investimenti etici ha detto la rappresentante della società intervenendo in assemblea con la holding dei Benetton invece stabile al 4,83% L’amministratore delegato Philippe Donnet ha ricevuto un lungo applauso durato circa un minuto al termine del suo intervento prima di passare la parola al chief financial officer Cristiano Borean che ha illustrato l’andamento del bilancio 2024 che si è chiuso con 7,3 miliardi di risultato operativo e 3,77 miliardi di utile netto (normalizzato) e un dividendo di 1,43 euro per azione.  «Mi aspetto di raggiungere target ancora più ambiziosi rispetto a quelli del piano precedente anche per quanto riguarda la vostra (dei soci ndr) remunerazione con una crescita a doppia cifra del dividendo per azione che porti a oltre 7 miliardi di euro in dividendi cumulativi A questo si aggiunge l'impegno a realizzare almeno 1,5 miliardi di euro di riacquisto di azioni proprie Questo comprende il piano di buyback da 500 milioni di euro presentato all'Investor Day che sottoponiamo al vostro voto oggi e che verrebbe avviato nel corso di quest’anno» «Arriviamo a questa assemblea dopo un anno e un intero triennio in cui abbiamo raggiunto e superato tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati e siamo profondamente orgogliosi di questo e del fatto che la posizione di Generali è oggi la più forte di sempre ho dato la disponibilità a proseguire il mio mandato da amministratore delegato Gli importanti risultati ottenuti negli ultimi nove anni mi convincono del fatto che Generali avrà ancora più successo in futuro per cui il nostro lavoro non è terminato e ci sono ulteriori importanti traguardi da raggiungere insieme e sono convinto che “Lifetime Partner 27: Driving Excellence” sia la migliore strategia possibile per riuscire a farlo sarei onorato di poter continuare a supervisionare l’esecuzione del piano anche nel prossimo triennio con il massimo entusiasmo e la massima ambizione» presidente uscente di Cassa Forense (ha l’1,25%) che non ha rilasciato dichiarazioni. Assente invece Caltagirone responsabile public affairs del gruppo romano.  Partecipazione record per l’assemblea delle Generali appena iniziata al Generali Convention Center di Trieste Per votare all’assise che dovrà rinnovare il board (oltre ad approvare il bilancio ed esprimersi sulle politiche di remunerazione) sono presenti oltre 650 azionisti e ad esprimere preferenze è il 68,7% del capitale ha annunciato il presidente della compagnia di cui il 14,8% in presenza e il 53,85% con delega.  Secondo quanto trapelato Edizione della famiglia Benetton è intenzionata ad astenersi mentre Unicredit guidata da Andrea Orcel e accreditata per il 6,5% con ogni probabilità sosterrà la lista di minoranza presentata da Francesco Gaetano Caltagirone che ripresenta il tandem composto da Donnet e Andrea Sironi (alla presidenza) avrebbe in tasca più del 30% del capitale quando il ceo Philippe Donnet vinse sulla lista presentata dal socio Francesco Gaetano Caltagirone portando a casa il terzo mandato si era registrato poco più del 70% del capitale A differenza di allora oggi non ci sono due liste di maggioranza a contendersi il controllo del board ma se la lista dell’immobiliarista romano (con sei candidati) dovesse prendere più preferenze di quella di Mediobanca il nuovo consiglio potrebbe finire preda dell’instabilità Del 68,7% presente in assemblea il 13,1% appartiene appunto a Piazzetta Cuccia il 4,8% ad Edizione della famiglia Benetton  e il 2% di Fondazione Crt. Secondo i primi calcoli al fronte Mediobanca farebbe capo circa il 33% mentre se il sostegno di Unicredit fosse confermato potrebbe arrivare al 26,5%.  Considerando l’astensione dei Benetton (4,8%) da assegnare resta quindi circa un 5% del capitale anche se tutti quei voti andassero all’imprenditore capitolino Donnet dovrebbe comunque vedersi garantita la riconferma La lista di Mediobanca è praticamente la fotocopia (tranne uno) del board uscente che la cui rosa tre anni fa era frutto della lista del cda in scadenza. Anche l’elenco di candidati presentati da Caltagirone tramite il veicolo VM 2006 ricalca in maniera consistente quelli a suo tempo depositati tra i candidati figura anche Fabrizio Palermo attuale amministratore delegato di Acea ed ex guida di Cassa depositi e prestiti Poi c’è la lista di minoranza presentata dai gestori Assogestioni che per avere diritto ad uno dei 13 consiglieri dovrà superare lo sbarramento del 5% dei voti e ottenere più di un quarto delle preferenze della seconda lista sono il bilancio 2024 di Generali che si è chiuso con 7,3 miliardi di risultato operativo e 3,77 miliardi di utile netto (normalizzato) L’alta affluenza e il 32% del capitale in mano ai grandi investitori istituzionali dovrebbero consegnare la vittoria alla lista di Piazzetta Cuccia Segnalazioni anche a Consob e Ivass: concerto tra i due gruppi per avere il controllo su Monte Paschi e Piazzetta Cuccia MILANO - Mediobanca e Generali tentano la carta legale contro Francesco Gaetano Caltagirone e la Delfin della famiglia Del Vecchio prima dello scontro che si terrà il 24 di questo mese all’assemblea del Leone Lo fanno scrivendo alle autorità di vigilanza e sottoponendo alla loro attenzione elementi per cui ritengono che tra i due grandi soci presenti nell’azionariato di piazzetta Cuccia in quello della compagnia assicurativa e anche nel capitale di Mps - che ha lanciato un’offerta pubblica di scambio su Mediobanca – possa profilarsi un “patto occulto” cioè un accordo non dichiarato ad agire di concerto ha segnalato la circostanza alla Consob ed ha aperto un’interlocuzione con la Banca centrale europea si è deciso di segnalare – senza che questo obblighi all’apertura di un’istruttoria - a Consob e Ivass l’autorità di vigilanza sulle assicurazioni il possibile “concerto” sempre tra Caltagirone e Del Vecchio Da parte dei due soci citati nessuna replica ufficiale negano però qualsiasi azione concertata e ricordano che nel caso in cui Caltagirone e Del Vecchio votarono assieme ad altri soggetti alla scorsa assemblea di Generali del 2022 c’era invece un esplicito patto di voto Per mettere a fuoco l’ennesima battaglia di una guerra in corso da tempo bisogna definire il peso dei due grandi soci mentre Delfin ha appena meno del 10% e aspetta l’autorizzazione che le concederebbe di arrivare fino al 20% i pesi sono del 7,6% del capitale per Caltagirone e del 19,8% per la Delfin in Mps Caltagirone ha l’8% e Delfin il 10% Proprio questa disposizione di interessi lungo tutta la catena societaria che porta a Trieste è - secondo le osservazioni presentate a Bce e Consob dai legali di Mediobanca quella che comporta il rischio che i due soggetti acquisiscano il controllo di una fetta importante del sistema finanziario italiano agendo di fatto assieme ma senza mai ufficializzare le loro intenzioni Piazzetta Cuccia sottolinea un punto già affrontato dal suo cda il 28 gennaio quando definì «ostile» l’offerta di Mps e spiegò che «la presenza degli stessi azionisti in Mps Mediobanca e Assicurazioni Generali nell’ambito di un’offerta esclusivamente in azioni configura una potenziale disomogeneità negli interessi rispetto al resto della compagine azionaria» c’è quello che se l’Ops di Mps andasse in porto con la soglia minima finora prevista del 66,67% delle adesioni Del Vecchio arriverebbe al 20% circa del nuovo gruppo bancario e Caltagirone all’8%; mentre se Mps abbassasse la soglia di adesione al 50,01% Delfin sarebbe al 23% del nuovo gruppo e Caltagirone al 9% Piazzetta Cuccia avrebbe anche sottolineato la fragilità della governance di Mediobanca che potrebbe risultare dall’operazione nonché il rischio che il modello di business di Mps con la sua ciclicità legata all’andamento dei tassi Se mai la Bce dovesse ritenere possibile un “patto occulto” tra i due grandi soci sarebbero violati gli impegni presi da Delfin quando ottenne nel 2020 l’autorizzazione a salire fino al 20% di Mediobanca a patto - appunto - di non esercitare il controllo o una significativa influenza sulla banca fonti vicine alla finanziaria dei Del Vecchio assicurano che Delfin ha sempre seguito con scrupolo gli impegni presi Lo showdown legale attivato in sincrono da Mediobanca e Generali segue il fallimento dei tentativi per presentare una lista unica e condivisa dai maggiori soci per il nuovo cda del Leone All’assemblea del 24 aprile che deve rinnovare il consiglio si scontreranno così una lista presentata da Mediobanca e un’altra presentata dal solo Caltagirone ma che secondo tutte le previsioni avrà anche il voto di Delfin il semplice voto congiunto in assemblea di due o più soggetti o il fatto che presentino assieme una lista di minoranza non dimostra di per sé l’esistenza di un patto occulto in base alle norme del Tuf e del Regolamento emittenti Mentre rastrella azioni di Montepaschi e Mediobanca Francesco Gaetano Caltagirone potrebbe salire anche nel capitale delle Assicurazioni Generali Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza il costruttore romano avrebbe incrementato la partecipazione nella compagnia assicurativa dal 7 all’8% Fonti finanziarie riferiscono che la posizione sarebbe stata costruita attraverso contratti di opzione put e call sottoscritti con Banca Finnat broker capitolino della famiglia Nattino a cui di solito Caltagirone si rivolge per operazioni di questo genere veicolo finanziario che fa capo al gruppo Caltagirone smentisce di aver comprato azioni Generali Gli acquisti sarebbero stati pagati cari dall’ingegnere che avrebbe messo sul piatto un premio di circa il 6% rispetto alla media dei prezzi dell’ultimo anno Complessivamente l’operazione varrebbe 500 milioni di euro più una quindicina di milioni di commissioni e le tasse La mossa è coerente con la strategia seguita finora dal costruttore che intende incrementare il proprio peso nel capitale e nella governance del Leone reinvestendo anche i dividendi incassati da Trieste All’orizzonte c’è l'assemblea di primavera delle Generali con cui il tandem di vertice Philippe Donnet-Andrea Sironi cerca la riconferma con l’appoggio di Mediobanca, che li inserirà nella propria lista di maggioranza. Caltagirone dovrà decidere rapidamente, perché l’assemblea del Leone potrebbe essere anticipata dall’8 maggio al 29 o al 24 aprile Due le strategie al vaglio: una lista lunga con candidati ceo e presidente o una corta ma a sei candidati consiglieri con più opzioni aperte La lista lunga richiederebbe anche la presentazione al mercato di un piano industriale alternativo a quello di Donnet con cui l’attuale ceo ha promesso agli azionisti per il prossimo triennio oltre 8,5 miliardi di euro l’alternativa sarebbe la lista corta a sei nomi con cui puntare alla maggioranza in assemblea per piazzarli tutti in consiglio e lasciare aperte così due strade L a prima è quella di un ostruzionismo permanente che trasformi il nuovo board in un Vietnam di veti incrociati oppure - nel caso (remoto) in cui la lista Assogestioni risulti la seconda più votata - provare a cooptare un amministratore delegato dopo il voto uno scenario quest’ultimo difficilmente realizzabile Oltre al 13,1% di partenza di Piazzetta Cuccia nel capitale di Generali Mediobanca e Donnet possono contare su un ampio consenso nel mondo degli investitori istituzionali Oltre che sulla propria quota in crescita verso il 10% come accaduto nel 2022 Caltagirone può far leva sulla partecipazione di Delfin destinata a superare stabilmente il 10% dopo che saranno arrivati i via libera delle ultime due giurisdizioni (su 47) necessarie Al netto di un prestito titoli di cui si vocifera sul mercato la cassaforte della famiglia Del Vecchio non dovrebbe però fare grossi balzi in avanti (fino al 20%) anche alla luce di un prezzo che ha toccato i massimi dall’autunno 2007 il board del 12 marzo si pronuncerà anche sulla data dell’assemblea la lista presentata dall'azionista Mediobanca ha ottenuto il 52,383% del capitale presente in assemblea e vince con 10 posti in consiglio La lista presentata dall'azionista Caltagirone ha ottenuto 36,8% del capitale presenti in assemblea e ottiene 3 consiglieri La lista presentata da Assogestioni ha ottenuto il 3,67% e non ha diritto ad alcun consigliere L'assemblea degli azionisti di Generali ha premiato la "continuità" del lavoro svolto fino a oggi dall'amministratore delegato Philippe Donnet e il presidente Andrea Sironi La governance uscente era espressa dalla lista presentata dal primo azionista Mediobanca che ha ottenuto la larga maggioranza dei consensi il 52,38% del capitale presente in assemblea (con la possibilità di scegliere 10 consiglieri) dell'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone favorevole invece al rinnovamento e critica soprattutto sulla joint venture con Natixis è stata votata dal 36,8% del capitale presente in assemblea L'astensione di Benetton e soprattutto il colpo di scena arrivato in extremis con UniCredit che con il suo 6,51% ha sciolto le riserve e si è allineata a Mediobanca In consiglio siederanno oltre a Donnet e Sironi E i primi tre nomi della lista di Caltagirone: Flavio Cattaneo Visibilmente soddisfatto l'ad Philippe Donnet "Mi sembra un ottimo risultato dell'Assemblea All'assemblea dei soci di Generali che ha preso il via oggi 24 aprile alle 9 a Trieste il Gruppo Generali (che detiene il 4,8% del Leone) si sta orientando verso un'astensione nel voto per il rinnovo del Cda Mentre Unicredit che fino a questo momento non aveva dato indicazioni su come avrebbe votato avrebbe sciolto la riserva ieri durante un cda: «Sosterrà la lista di amministratori presentata da Francesco Gaetano Caltagirone» propensa a una lista alternativa rispetto alla conferma dell'ad Philippe Donnet (in carica dal 2016) Unicredit che detiene circa il 5,3% delle azioni del Leone potrebbe dunque potrebbe votare per questa lista di minoranza ma al momento dalla banca guidata da Orcel arriva solo un 'no comment' La distanza tra la lista di maggioranza presentata da Mediobanca (che detiene una partecipazione significativa in Generali del 13%) e punta a confermare l'attuale assetto di vertice con il presidente Andrea Sironi e l'amministratore delegato Philippe Donnet e quella di minoranza di Caltagirone (che attraverso le sue società Il presidente di Generali Andrea Sironi ha elencato gli azionisti rilevanti quelli che partecipano in misura superiore al 3% del capitale sociale della compagnia che potranno votare i punti all'ordine del giorno dell'Assemblea dei soci ha una partecipazione tramite alcune interposte persone giuridiche pari al 6,51% del capitale sociale Unicredit ha anche una partecipazione tramite una controllata pari allo 0,19% del capitale sociale (ma non è stato depositato per il voto) È aumentata dunque la quota dell'istituto guidato da Andrea Orcel che fino al 10 aprile era del 5,27% Mediobanca ha una partecipazione diretta e indiretta di 204.574.262 azioni con una partecipazione attraverso Delfin pari al 9,93% del capitale sociale con una partecipazione tramite alcune interposte persone giuridiche pari al 6,82% del capitale sociale ha una partecipazione attraverso Schema Delta S.P.A Successivamente Generali ha rettificato la partecipazione del gruppo Benetton che è pari al 4,83% e non al 4,33% come inizialmente letto dal presidente del Leone Andrea Sironi in Assemblea Fondazione Crt è accreditata di circa il 2% Unicredit sul punto che riguarda il rinnovo del cda Sulla lista Mediobanca (primo azionista) dovrebbe confluire il voto degli istituzionali favorevoli alla riconferma dell'attuale governance «Abbiamo raggiunto e superato tutti gli obietti che ci eravamo prefissati» negli ultimi anni e «la posizione di Generali è oggi la più forte di sempre» Lo ha detto l'ad Philippe Donnet durante il suo intervento all'assemblea dei soci «Gli importanti risultati ottenuti negli ultimi nove anni mi convincono del fatto che Generali avrà ancora più successo in futuro per cui il nostro lavoro non è terminato e ci sono ulteriori importanti traguardi da raggiungere insieme» ha concluso ricordando la sua disponibilità a proseguire il mandato da Amministratore Delegato: «Sarei onorato di poter continuare a supervisionare l'esecuzione del piano anche nel prossimo triennio il presidente Andrea Sironi ha ricordato Papa Francesco «di cui Trieste e noi tutti conserviamo ancora vivida la memoria a seguito della sua recente visita a questa città si è detto molto «emozionato nell'essere con tutti voi qui al termine dei tre anni di mandato come presidente di Generali Quando nel maggio del 2022 mi è stato affidato questo prestigioso incarico ho accettato con orgoglio ma anche con grande senso di responsabilità per avere l’opportunità di guidare il consiglio di amministrazione di una delle realtà finanziarie più importanti per l'Italia e per l'Europa» Saranno dunque tre le proposte che si sfideranno per il rinnovo del board del gruppo assicurativo Il gruppo Caltagirone ha incrementato la sua partecipazione in Mps Caltagirone e Delfin della famiglia Del Vecchio controllano complessivamente circa il 17% di Mps distanziandosi dalla quota dell’11,731% ancora in mano al Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) LEGGI ANCHE: “Viaggio dentro Mediobanca, la banca d’affari dei miliardari italiani” una mossa che è stata definita “contraria agli interessi della società e non concordata” LEGGI ANCHE: UniCredit conferma: “Abbiamo il 4,1% di Generali”. Delfin e Caltagirone alla finestra Caltagirone ha acquisito una partecipazione del 3,5% in Mps in occasione della cessione del 15% dell’istituto da parte del Mef per un valore di 1,1 miliardi di euro Banco Bpm ha acquistato il 5% di Mps per circa 370 milioni di euro mentre Anima ha acquisito il 3% per un importo di 219 milioni di euro Caltagirone detiene inoltre una partecipazione del 5,3% in Anima Holding e del 2% in Banco Bpm LEGGI ANCHE: Il Mef vende il 15% di Mps per oltre 1 miliardo. Entrano Caltagirone e gli eredi di Del Vecchio Caltagirone – gruppo presieduto da Francesco Gaetano Caltagirone, che secondo le stime di Forbes ha un patrimonio netto di 6,4 miliardi di dollari – ha aumentato la sua partecipazione in Mps per avere un maggiore peso nell’assemblea del 17 aprile L’incremento della sua quota gli garantirebbe non solo più influenza ma lo rafforzerebbe nel caso di un’eventuale fusione tra Mps e Mediobanca Caltagirone avrebbe già aumentato la sua quota in Mediobanca L’obiettivo finale sarebbe ottenere adesioni di almeno il 40% del capitale di Mediobanca per avere una posizione più forte nella battaglia su Generali i soci di Generali saranno chiamati a rinnovare il consiglio di amministrazione con una convocazione anticipata rispetto alla data prevista dell’8 maggio il principale azionista di Generali con il 13% del capitale che sosterrà la conferma di Philippe Donnet come amministratore delegato e di Andrea Sironi come presidente Dall’altra parte ci sarà la lista proposta da Caltagirone e Delfin che cercheranno di ottenere il supporto necessario per cambiare la leadership di Generali [email protected] Rivolta dei piccoli azionisti della Caltagirone Editore che in vista dell'assemblea del 5 maggio chiedono la revoca delle cariche di Azzurra Francesco e Alessandro Caltagirone per "la pessima gestione del ramo editoriale" I motivi delle critiche e la replica del cda nella foto) della Caltagirone Editore Spa” in vista dell’assemblea degli azionisti del prossimo 5 maggio “A fronte della riduzione dei ricavi nel 2024 sono invece aumentati sia i costi del personale che gli altri costi di esercizio e ciò risulta ancora più grave considerando che la riduzione dei ricavi è un dato “preannunciato” con largo anticipo al mercato considerando la costante diminuzione delle vendite dei quotidiani e quindi gli amministratori avrebbero dovuto non solo ridurre tali costi ma anche in percentuale superiore alla riduzione dei ricavi” “Questa pessima gestione – accusano – va avanti da anni Con l’esercizio 2024 è arrivata una catastrofica perdita di 4,5 milioni sul Messaggero Come prima iniziativa è inevitabile la revoca per GIUSTA CAUSA quanto prima del Presidente e dell’Amministratore delegato del Messaggero L’anno precedente una perdita già drammatica di oltre 2 milioni di euro Sono risultati così PESSIMI che non si ritrovano in nessun’altra società del settore quotata” Quindi snocciolano i risultati delle società concorrenti del settore: “Da un raffronto con i competitors abbiamo Il Sole 24 Ore fatturato 214,5 ml ebitda 27,3 ml margine 12,72% Class editori ( al 30 settembre) fatturato 56,55 ml ebitda 5,09 ml margine 9,0% Monrif ( al 30 giugno ) fatturato 67,44 ml ebitda 5,90 margine 8,76% Per cui la media del margine e’ circa del 10% Ced fatturato 112 ml ebitda 0,78 ml margine 0,69% Si denota chiaramente l’inefficienza della gestione Ced nel ramo editoriale che alle percentuali medie avrebbe dovuto conseguire un ebitda di circa 11 ml contro gli 0,78 realizzati! Il risultato sarebbe stato ancora piu’ penalizzante se in bilancio le locazioni commerciali fossero indicate come tali negli altri costi operativi e non si utilizzasse il maquillage di bilancio di indicarli come ammortamenti beni in leasing per circa 4 ml Così facendo avremmo un Ebitda addirittura negativo di 3,3 ml e mancherebbero all’appello rispetto alle medie del settore oltre 14 ml! Gli azionisti e si spera anche quello di maggioranza – chiosano i soci di minoranza - venendosi a creare una sfiducia nei vertici societari che amministrano” Muro di gomma da parte del CdA: “il Consiglio di Amministrazione ritiene che la eventuale deliberazione di revoca del Presidente e dei Vice Presidenti non sarebbe supportata diversamente da quanto rappresentato dai Soci dai presupposti della giusta causa ai sensi dell’art non constano né sono state allegate dai Soci condotte tali da evidenziare che i soggetti in questione non abbiano osservato con la diligenza richiesta dalla natura dell’incarico e dalle loro specifiche competenze i doveri a essi imposti dalla legge e dallo Statuto; del pari il Presidente e i Vice Presidenti non risultano responsabili di alcuna negligenza nella gestione degli affari sociali né di aver assunto decisioni imprudenti o mal istruite che abbiano causato danni alla Società o di comportamenti sleali tali da far presumere l’interruzione del rapporto fiduciario con i Soci” Messe insieme fanno il 60 per cento del patrimonio” “Questi investimenti esulano da qualsiasi criterio di gestione efficiente di un portafoglio, con la necessaria diversificazione. E – l’affondo dei soci di minoranza – sembrano partecipazioni finalizzate a strategie personali del socio di controllo e quindi non nell’interesse della società e di tutti gli azionisti 1.200.000 Poste e 1.200.000 Italgas andrebbero assegnate ai soci Ad oggi 10.000 azioni Ced hanno un valore di mercato di circa 16.000 euro e l’assegnazione manterrebbe agli azionisti tutto il ramo editoriale Ed inoltre il detentore di 10.000 azioni Ced si ritroverebbe un valore di oltre 35.000 solo per le azioni assegnate Siamo ad un livello di sfiducia impressionante da parte del mercato nei confronti della gestione Ced E basterebbe una operazione di assegnazione per restituire agli azionisti parte del valore attualmente non riconosciuto dal mercato al patrimonio societario E’ senza dubbio più opportuno per gli azionisti avere la diretta disponibilità della propria quota di patrimonio investita in titoli Il non procedere in questo senso vuol dire danneggiare deliberatamente gli azionisti Ced Quindi uno degli obiettivi strategici per la Caltagirone editore deve essere la graduale distribuzione ai soci delle azioni in portafoglio o per evitare complicazioni di tipo amministrativo e fiscale Considerando che nell’esercizio 2024 si è avuta una plusvalenza sui titoli quotati nell’ordine dei 100 milioni di euro si propone la distribuzione di un dividendo straordinario di 1 euro per azione ottenendo la liquidità dalla vendita pro quota delle azioni in portafoglio Gradualmente nei prossimi anni si potrà procedere ad altri dividendi straordinari fino alla assegnazione ai soci dell’equivalente del valore delle azioni in portafoglio” concludono i soci di minoranza della Caltagirone Editore Domenica  20 aprile Ore 16:00  L’evento simbolo: “A Giunta” l’incontro tra il Cristo Risorto e la Madonna Mostra sulla Settimana Santa a Caltagirone (Corte Capitaniale) Esposizione eccezionale del Cristo nel Cataletto di Antonuzzo Gagini (Museo del Fercolo).La Settimana Santa di Caltagirone è iscritta nel REIS – Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia e promossa in ambito UNESCO all’Opera dei Pupi e agli eventi culturali collaterali rappresenta un patrimonio di valore inestimabile Mpa: “L’affidamento del servizio va discusso in Consiglio comunale”Redazionemercoledì 26 Febbraio 2025“Il Mpa di Caltagirone alla luce della delibera di Giunta che ha definito l’accordo transattivo e il contestuale riaffidamento del servizio delle strisce blu alla ditta Sostauto è fortemente critico rispetto all’azione amministrativa condotta dal Sindaco Roccuzzo Come gruppo riteniamo assolutamente necessario discutere quanto deliberato nelle sedi istituzionali competenti come recita il TUEL in materia di concessione dei pubblici servizi Ricordiamo che il contratto capestro era stato revocato alla ditta dalla precedente amministrazione per i critici aspetti gestionali e le varie condizioni economiche svantaggiose per il Comune“ Lo dichiarano in una nota congiunta i rappresentati Mpa nel comune di Caltagirone aver garantito dei ricavi in quota parte nelle casse del Comune che ricordiamo si trova in dissesto finanziario La salvaguardia dei posti di lavoro è l’unico aspetto positivo della vicenda che non nasconde il fallimento politico dell’accordo transattivo deliberato In attesa delle ulteriori verifiche documentali per controllare e confutare i termini dell’accordo porremo in essere ogni azione utile agli interessi dell’ente comunale ed ai bisogni dei cittadini” Ecco le prime reazioni raccolte da ilSicilia.it a Palazzo Comitini Luca Sbardella è l’ospite della puntata numero 322 di Bar Sicilia Il coordinatore di Fratelli d’Italia in Sicilia commenta il post elezioni Provinciali del 27 aprile La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani Un viaggio indimenticabile attraverso la storia l’enogastronomia e l’economia locale raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie 9 – 90141 – Palermo – 091335557P.IVA: 06334930820Mercurio Comunicazione Società Cooperativa a r.l è iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 26988 Sito gestito da La Digitale srlinfo@ladigitale.it nei locali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone sarà sottoscritto un protocollo d’intesa di collaborazione tra la Procura della Repubblica e la locale Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri Saranno presenti anche il capitano Nastassija Magno Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Caltagirone il dottor Ignazio Buzzi (ispettore regionale “Sicilia” A.N.C.) ed il maresciallo Antonio Rinaudo che presiede la sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Caltagirone presso la sala “Giorgio Arcoleo” del Palazzo di Giustizia si terrà una Conferenza stampa nel corso della quale sarà presentata l’iniziativa e saranno illustrati i dettagli della convenzione in questione Il bando prevede il rimborso delle spese di trasporto sostenute nel 2024 per coloro che frequentano le sedi centrali o distaccate delle università di Palermo in conformità alla normativa regionale per i centri distanti oltre 50 km dagli atenei Euronext Live Markets Comunicati stampa Borsa Italiana non ha responsabilità per il contenuto del sito a cui sta per accedere e non ha responsabilità per le informazioni contenute Borsa Italiana non intende sollecitare acquisti o offerte in alcun paese da parte di nessuno Sarai automaticamente diretto al link in cinque secondi Venerdì 25 aprile si terrà soltanto una sobria cerimonia al Monumento dei Caduti in via Roma (nessun corteo ma appuntamento alle 10,45 direttamente al Monumento e inizio alle 11) l’inaugurazione della mostra di opere d’arte e biografie partigiane “Il Cortile dei Resistenti” nell’atrio del palazzo municipale le proiezioni di video e immagini “Storie partigiane” e la musica dal vivo con I Sunaturi in piazza Municipio vengono rinviate al 2 giugno anch’essa originariamente prevista per il 25 aprile è invece postergata alla prossima settimana La rimodulazione degli eventi a seguito dell’indizione La mossa di Mediobanca alza l’asticella della partita giuridica La mossa di Mediobanca è interessante e alza l’asticella della partita giuridica L’ipotesi di concerto e le ricadute – specie su eventuali opa obbligatorie – era già stata avanzata da alcuni commentatori e il ruolo di Delfin e Caltagirone non è mai passato inosservato non vi sono persone che agiscono di concerto con l’Offerente ai sensi dell’art Sempre all’interno di MPS viene pubblicato il parere del Comitato parti correlate che ribadisce l’autonomia del management MPS nell’operazione Sullo stesso tema investe il cda di Mediobanca che sin dal primo comunicato ha avvertito i propri azionisti che ci sono soggetti – Delfin e Caltagirone – che agiscono per interessi propri (i.e.: timore di un effetto gregge nel caso loro portino in adesione le azioni) Ora si va sull’ultimo tassello: sebbene non annunciato nè scritto gli intrecci azionari portano ad un controllo di concerto su Generali che fa scattare opa obbligatoria Delfin e Caltagirone hanno sempre agito in autonomia Anche se votano spesso in accordo e gli acquisti hanno una certa coincidenza temporale non sarà facile provare un’azione di concerto senza niente di scritto ma solo sulla base di presunzioni Lo spettacolo teatrale “Un Principe Ranocchio” nell’auditorium del Convitto INPS “Luigi Sturzo” promossa nell’ambito della Giornata Internazionale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali dalle comunità di accoglienza dei progetti SAI MSNA e adulti e dal Comune di Caltagirone che si è svolta in due giornate con gare partite di calcio e lo spettacolo teatrale interpretato da Giuseppe Carbonaro e Iridiana Petrone cui ha fatto seguito un emozionante momento di condivisione degli elaborati in forma di scrittura e grafica (disegni e ceramiche) realizzati dai piccoli ospiti delle comunità di accoglienza e dai bambini e dalle bambine che frequentano le attività educative e formative nello stesso Convitto Infine i saluti e i ringraziamenti per la piena riuscita dell’iniziativa di Oreste Alemanna che sono stati presentati da Angela Ascanio responsabile delle attività di sensibilizzazione e inclusione dei progetti di accoglienza SAI Un’operazione che spiazza l’offerta del Monte per Piazzetta Cuccia e frena il costruttore romano   «Non è una mossa difensiva», ha messo le mani avanti in conferenza stampa l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, descrivendo la cessione della quota controllata dalla banca d’affari, il 13,1 per cento, nel capitale di Generali Fatto sta che l’operazione annunciata da Nagel e decisa domenica sera da una riunione straordinaria del consiglio d’amministrazione punta a togliere dal piatto la preda più ambita da Francesco Gaetano Caltagirone e dalla famiglia Del Vecchio i due scalatori con la targa del governo di Roma Tra meno di due mesi, infatti, partirà l’offerta pubblica di scambio (ops) su Mediobanca lanciata dal Monte dei Paschi sarebbe passata di mano anche la quota di Generali in portafoglio all’istituto fondato da Enrico Cuccia Adesso però Mediobanca si difende facendo un passo di lato per mandare a vuoto l’affondo dei suoi rivali È l’ennesimo colpo di scena in una lotta di potere senza precedenti che finirà per ridisegnare gli assetti della finanza nazionale Tanto che sono in molti ora a ipotizzare una possibile discesa in campo di Intesa l’unico grande gruppo bancario che finora è rimasto alla finestra forte della sua posizione di leader di mercato Al momento, comunque, il fronte più caldo dello scontro resta quello delle Generali, che hanno appena rinnovato il proprio consiglio di amministrazione. Solo cinque giorni fa, all’assemblea dei soci a Trieste, la lista targata Mediobanca ha prevalso su quella sponsorizzata da Caltagirone con la riconferma anche dell’ad Philippe Donnet ma quella vittoria si è subito trasformata nel trampolino di lancio verso un secondo e più impegnativo round secondo quanto annunciato nella mattinata di lunedì Mediobanca lancerà un’ops sull’intero capitale di Banca Generali quotata in Borsa e controllata dall’omonimo gruppo assicurativo e per pagare questa impegnativa acquisizione userà proprio il suo 13,1 per cento di Generali Si profila quindi un’altra operazione carta contro carta, cioè con pagamento in titoli e non con denaro contante, come quelle già annunciate da Mps e da Unicredit sul BancoBpm. Quest’ultima, ostacolata dal governo con una serie di prescrizioni a norma di Golden Power Mediobanca farebbe un gran balzo in avanti nel settore del wealth management diventando il secondo operatore nazionale alle spalle di Intesa-Fideuram L’offerta vale 6,3 miliardi di euro e prevede di scambiare 1,70 azioni Generali per ogni azione di Banca Generali sulla base delle quotazioni delle due società del 25 aprile la norma che impone alle società oggetto di offerte pubbliche in Borsa per esempio aumentando o diminuendo il perimetro delle proprie attività la regola non si applicherebbe perché il valore delle azioni cedute è pari a quello dei titoli che verrebbero acquisiti Per dare via libera all’ops basterebbe quindi un’assemblea ordinaria con il voto favorevole della maggioranza assoluta del capitale presente invece di un’assemblea straordinaria che renderebbe obbligatoria la presenza di due terzi del capitale E siccome Caltagirone e i Del Vecchio possiedono insieme quasi il 28 per cento di Mediobanca sarebbe facile per loro bloccare l’operazione con l’aiuto di pochi alleati anche il fattore tempo giocherà un ruolo importante Subito dopo l’assemblea di Mediobanca per l’ops su Banca Generali dovrebbe infatti partire l’offerta di Mps per la stessa Mediobanca i soci di quest’ultima sarebbero chiamati a esprimersi anche sull’operazione con Trieste in pratica diranno no alla vendita della quota in Generali perché se l’ops avesse successo il nuovo cda di Mediobanca espressione anche di Caltagirone-Del Vecchio certamente bloccherebbe l’ops su Banca Generali l’ops per acquisire Banca Generali partirebbe alle condizioni annunciate oggi il gruppo assicurativo si troverebbe in portafoglio il 6,5 per cento circa di azioni proprie ottenute dopo aver venduto a Mediobanca il suo 50,1 per cento di Banca Generali azioni proprie che comunque saranno sottoposte a un vincolo di Lock up Una volta trascorso questo periodo potrebbero però essere utilizzate anche per finanziare eventuali future acquisizioni Si romperebbe lo storico legame azionario con la banca d’affari che fu di Enrico Cuccia e come nuovi principali soci resterebbero la famiglia Del Vecchio con il 9,9 per cento Caltagirone al 6,8 per cento e l’Unicredit di Andrea Orcel al 6,5 per cento Sempre che una nuova offerta non apra un’altra partita miliardaria 9 anni al Corriere della Sera da inviato speciale e poi al Fatto Quotidiano e 16 anni a L'Espresso Con i consorzi Eic e Icij ho collaborato a diverse inchieste internazionali tra cui quella dei Panama Papers L'ascolto è riservato agli abbonati premium