il Cortile Maqueda di Palazzo Reale a Palermo si trasformerà in una “città simbolica” dedicata alla ceramica artistica siciliana
La Fondazione Federico II ospiterà l’installazione itinerante “Le città delle ceramiche
Visioni contemporanee dell’artigianato siciliano”
un progetto che ha già riscosso successo a Milano
A presentare alla stampa questo suggestivo allestimento saranno presenti il sindaco di Caltagirone
e l’assessore alla Cultura dello stesso comune
che ricopre anche la carica di vicepresidente dell’Aicc (Associazione italiana città della ceramica) con delega alle isole
L’installazione si configura come una rappresentazione concettuale di un ambiente urbano contemporaneo
realizzata attraverso volumi architettonici astratti
Queste forme essenziali evocano edifici moderni
creando un dialogo inedito tra l’antica arte della ceramica e il linguaggio del design contemporaneo
Alla presentazione interverranno anche il presidente dell’Ars e della Fondazione Federico II
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Le capriole finanziarie di Caltagirone e Delfin - azionisti di Mps
Mediobanca e Generali al centro delle Ops - tra mire e conflitti di interesse
In Mediobanca Delfin ha il 19,812% del capitale
oltre al ministero dell’Economia e delle Finanze con l’11,731% del capitale
Delfin ha il 9,78% mentre Caltagirone ha aumentato nelle ultime settimane la propria partecipazione
Ma Delfin e Caltagirone risultano – rispettivamente con il 10% e il 6,9% – anche tra i maggiori azionisti di Assicurazioni Generali
di cui la stessa Mediobanca possiede il 13,2%
per il 50,17% è sotto il controllo proprio di Assicurazioni Generali
Appurati quindi gli intrecci finanziari delle parti in causa
si possono meglio analizzare le ultime mosse
specie l’ops di Mediobanca su Banca Generali
Così come le reazioni ufficiose e non dei protagonisti
alla fine l’operazione di Mediobanca potrebbe essere “talmente buona” da essere avallata nell’assemblea del 16 giugno anche dai soci forti Delfin e Caltagirone
Anche perché entrambi “sono convinti che la conquista di Banca Generali non sia in antitesi con l’ops di Mps su Mediobanca”
Quest’ultima è una posizione semi ufficiale di Mps
che ritiene la possibile unione tra Mediobanca e Banca Generali una legittimazione del valore industriale dell’operazione tra il Monte e Piazzetta Cuccia
“in Piazzetta Cuccia pensano che l’arrivo di Mps andrebbe a indebolire la struttura”
Al netto di linee espresse a poche ore dalla notizia dell’ops, per il quotidiano Domani
andrà a termine “le probabilità che Mps riesca a concludere con successo la sua ops su Mediobanca sembrano destinare a ridursi di molto”
Specie per una questione economica: “Sulla base dei valori dell’ultima seduta – ricorda ancora Domani – il prezzo delle azioni di Piazzetta Cuccia è superiore di quasi il 5 per cento rispetto alle 2,3 azioni del Monte messe sul piatto come contropartita per ciascun titolo della banca d’affari”
potrebbe dover “aggiornare al rialzo la sua offerta per colmare il divario tra le due quotazioni e possibilmente garantire un premio agli azionisti di Mediobanca
Un aggiornamento che potrebbe costare oltre un miliardo
Diversa la questione se si guarda l’operazione di Banca Generali con gli occhi di un’azionista di Assicurazioni Generali
“il team guidato dall’ad Philippe Donnet considera Banca Generali non così strategica e dunque vendibile al prezzo più alto mai registrato finora”
Ma “il fronte Caltagirone-Delfin considera Banca Generali un gioiellino cresciuto in casa e di cui sarebbe un delitto privarsi
Che il prezzo dovrebbe essere negoziato al rialzo
visto che anche le azioni Generali sono ai massimi
Che non si può escludere una contro Opa e che l’attuale cda
appena eletto da una lista di maggioranza presentata dalla stessa Mediobanca
non sia in grado di valutare oggettivamente l’operazione”
Quindi in sostanza l’asse Caltagirone-Delfin vorrebbe – a quanto riporta Repubblica – far spendere di più a Mediobanca
controllata per la maggioranza da Assicurazioni Generali
di cui gli stessi Caltagirone e Delfin sono azionisti
Per Francesco Milleri l’offerta lanciata da Mediobanca su Banca Generali non inficia l’ops proposta dalla banca senese, ha detto oggi il numero uno di Delfin: «Non mi sembra sia un ostacolo per il piano industriale»
ricordando che «Lovaglio (amministratore delegato di Mps
ndr) ha illustrato un piano in cui la partecipazione di Mediobanca in Generali era quasi un elemento estraneo o di disturbo
Oggi avrebbe la possibilità di acquisire un’azienda più omogenea e strutturata che va dalla banca retail
al credito al consumo con un leader nel risparmio gestito
Dal suo punto di vista è solo che positiva»
Ad ogni modo, potrebbero sorgere dei problemi per Mediobanca, “alla luce della regola che inibisce ogni azione difensiva destinata a modificare il patrimonio di una società quando è sotto scalata” – cioè la passivity rule – come ricordato su Il Giornale
Il quotidiano menziona un documento approdato sulle scrivanie degli uffici legali di alcune banche riguardante la legittimità dell’ops di Piazzetta Cuccia su Banca Generali e il suo carattere difensivo
E quindi irregolare per diversi motivi: “Cedendo il 13% di Generali
Mediobanca elimina un asset strategico che potrebbe essere di interesse per Mps”
E poi “l’acquisizione di Banca Generali consolida Mediobanca nel wealth management
rendendola potenzialmente meno attraente per Mps
il cui modello di business è pù orientato al retail”
Una mossa che “potrebbe scoraggiare gli azionisti di Mediobanca dall’aderire all’offerta di Siena perché il nuovo posizionamento di Piazzetta Cuccia potrebbe essere percepito come più redditizio”
Il rischio che possa essere fermata l’ops
Nasce in Texas il nuovo comune di Starbase
che qualcuno ha già ribattezzato Musk city …
Non solo Ops di Mediobanca su Banca Generali
Ecco i capitoli di spesa pubblica che Trump intende tagliare e quali quelli che intende …
Al grido di “Vogliamo film americani”
il presidente Usa Trump annuncia dazi del 100% sui …
Leggi il numero completo del quadrimestrale di Start Magazine Marzo – Giugno2025
Start Magazine è il magazine online dedicato all'innovazione ed alla crescita
Start Magazine vuole parlare di crescita e sviluppo dopo anni spesi a parlare di crisi
e vuole farlo partendo da una delle parole chiave più importanti: l'innovazione
Fanno parte del nostro network editoriale:
Con la sequenza di operazioni incrociate che può cambiare definitivamente gli equilibri nel settore bancario e assicurativo
ha approvato l’aumento di capitale al servizio dell’Offerta pubblica di scambio su Mediobanca con l’86,4%
considerate le quote dichiarate dagli azionisti principali: il Mef all'11,7%
Caltagirone con il 9,96% (quota salita a ridosso dell'appuntamento)
quella di Mediobanca del 16 giugno prossimo
sarà cruciale per capire le chance di successo che avrà la mossa del Ceo Alberto Nagel
proponendo lo scambio con la partecipazione del 13% detenuta da Piazzetta Cuccia nel capitale del Leone di Trieste
Da questa operazione dipende a questo punto il successo di quella Mps-Mediobanca e
il futuro equilibrio all'interno dell'azionariato di Generali
che Caltagirone vorrebbe sottratto all'egemonia di Mediobanca
considerato che la sua posizione è rilevante in Piazzetta Cuccia (è al 7,391%
in questo caso quota più consistente dopo quelle di Mediobanca
e gruppo Del Vecchio (sempre Delfin) 10,05%)
può contare sui numeri in salute del suo impero imprenditoriale
L'assemblea degli azionisti della Caltagirone spa ha appena approvato il bilancio 2024 e la destinazione degli utili che prevede la distribuzione di un dividendo da 0,27 euro per azione
in aumento dell'8% rispetto al precedente esercizio
capogruppo del gruppo Caltagirone ha chiuso l'esercizio 2024 con un risultato netto pari a 257,5 milioni
registrando ricavi in crescita del 7,5% a 2,14 miliardi e un utile complessivo dell'esercizio di 449,3 milioni (182,7 milioni nel 2023) di cui 295,6 milioni di competenza del gruppo
Il margine operativo lordo è stato di 439,4 milioni
con un aumento del 2,1% rispetto all'anno precedente
ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùLa partita bancaria
in vista dell’assemblea straordinaria del 17 aprile che dovrà approvare l’aumento di capitale in vista dell’Offerta su Mediobanca
Il gruppo Caltagirone ha arrotondato la partecipazione nell’istituto senese vicino alla quota del 9% detenuta dal socio Delfin
L’indiscrezione del Corriere della Sera non viene smentita da fonti finanziarie accreditate
Il gruppo che fa capo all’imprenditore immobiliare romano ha acquistato una quota nella cessione della terza tranche fatta dal Tesoro e ha già arrotondato nelle scorse settimane salendo all’8%
Caltagirone assieme a Delfin e presumibilmente al Tesoro voteranno a favore della delega al cda per l’aumento di capitale al servizio dell’Offerta su Mediobanca
l’assemblea di Mps del prossimo 17 aprile sarà infatti chiamata a votare la proposta di «attribuzione al Cda della facoltà di aumentare il capitale sociale in una o più volte
da liberare mediante conferimento in natura
a servizio dell’offerta pubblica volontaria su Mediobanca»
Nel frattempo arrivano altre indicazioni sul voto
il fondo che opera per conto del Canada Pension Plans
ha fatto sapere sul suo sito internet che si esprimerà contro l’aumento di capitale
detiene una quota pari allo 0,7% del capitale di Mps
il fondo sovrano norvegese che detiene il 2,6% del capitale di Monte dei Paschi di Siena
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Calstrs-California State Teachers Retirement System
azionista di Mps con una quota dello 0,09%
Lo ha fatto sapere il fondo pensioni degli insegnanti della California in vista dell’appuntamento dei soci del 17 aprile
Anche i proxy nei giorni scorsi si erano divisi nelle loro raccomandazioni sull’aumento di capitale al servizio dell’Ops: Institutional Shareholder Services (Iss) aveva raccomandato voto contrario
mentre Glass Lewis aveva suggerito voto favorevole
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Mediobanca e Caltagirone schierano i candidati al cda Generali
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Politica per la qualità
A Caltagirone torna “Il maggio dei libri – Città di Caltagirone”
Tema dell’edizione 2025 è “Natura è… Cultura e Libertà”
“Anche quest’anno – si lege in una nota – il Comune di Caltagirone partecipa a #IlMaggioDeiLibri
la campagna nazionale promossa dal Centro per il Libro e la Lettura
con un ricco calendario di eventi culturali
laboratori e iniziative per tutte le età
Per scoprire il programma completo della manifestazione basta un click
oppure inquadrare il QR code della locandina
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con il Patto Locale per la Lettura”
Al via “The Week of the Florio”
l’evento culturale organizzato dall’Università degli Studi di..
In piazza Progresso è tempo di blues.Alle 21.30 sul palcoscenico inizierà il concerto della..
A Licata la Festa di Primavera del MASCI della Sicilia: previsto l’arrivo di 250..
“La Scala infiorata – ha dichiarato il sindaco Fabio Roccuzzo - conferisce ulteriore fascino al monumento simbolo della nostra città e costituisce un motivo di forte attrazione per i turisti e per gli stessi calatini"
E’ stata allestita stamani dal personale del servizio Verde pubblico del Comune e sarà visibile sino a domenica 1° giugno la “Scala Infiorata 2024”
vede la monumentale Scala di Santa Maria del Monte teatro di uno spettacolo unico
con piante e fiori - in questa circostanza sono 2110 (evonimo
gerani e margherite) dai vari colori (verde in diverse tonalità
al centro la data 1225-2025 (anniversario dell'arrivo in città del quadro di Maria Santissima di Conadomini) e la scritta 800
in alto il monogramma della Madonna con la corona
Lungo tutto il disegno vi sono un intreccio di spighe di grano
in onore della (cosiddetta dai devoti) “Madonna del Pane”
“Quest’anno – ha spiegato in conferenza stampa don Francesco Di Stefano
parroco dell’ex Matrice e vicario foraneo di Caltagirone – celebriamo gli 800 anni dell’approdo nella nostra città dell’icona tardo bizantina di Maria Santissima di Conadomini
trasportata da Lucca dalla famiglia Campochiaro
che dureranno per l’intero mese di maggio
sarà il Pellegrinaggio Giubilare del Primo vicariato mercoledì 30 aprile
“La Scala infiorata di quest’anno – ha affermato l’assessore comunale ai Beni culturali Claudio Lo Monaco -
oltre ad avere un’innegabile valenza turistica
ha una notevole importanza storica e religiosa perché ribadisce
l’identità Mariana di Caltagirone
così come fatto in precedenza con la Scala illuminata attraverso il cosiddetto "Protocollo Montalto"
in cui la trama del disegno ha caratteristiche peculiari rispetto a quelle classiche
Il maestro Giuseppe Ales si è detto “onorato di avere ricevuto il prestigioso incarico della realizzazione del disegno in occasione di una ricorrenza così significativa” e ha ringraziato il sindaco Fabio Roccuzzo
l’assessore Claudio Lo Monaco e il parroco don Francesco Di Stefano
“La Scala infiorata – ha dichiarato il sindaco Fabio Roccuzzo - conferisce ulteriore fascino al monumento simbolo della nostra città e costituisce un motivo di forte attrazione per i turisti e per gli stessi calatini
Ringrazio Giuseppe Ales per aver donato questo disegno molto bello alla città
hanno contribuito alla realizzazione di questo straordinario allestimento”
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il periodico antifascista con aggiornamenti quotidiani
Da oltre 60 anni raccontiamo la Resistenza
per guardare l’attualità con i valori dei Partigiani
Giuliana Buzzone
il monumento che rappresenta la città siciliana in provincia di Catania
splenderà nell’80° grazie a un’opera realizzata su disegno di Antonio Navanzino
L’accensione prevista per il 25 Aprile è stata però rimandata al 2 Giugno
in seguito al lutto nazionale per la scomparsa di Papa Francesco
la luminaria rappresenta nel corpo centrale il papavero della Resistenza
due foglie nello stelo del fiore compongono l’iscrizione della importante data
c’è inoltre un omaggio ai Fratelli Cervi e un invito alla pace
Sia l’iniziativa artistica sia le manifestazioni per la ricorrenza sono promosse dall’Associazione locale dei partigiani di concerto con il Comune
anche in memoria dei combattenti originari del luogo che operarono nelle formazioni al Nord
Il 25 aprile 2025 celebreremo l’Ottantesimo anniversario della Liberazione
ricorrenza nazionale importante onorata in tutta la Repubblica Italiana
L’accensione della Luminaria della Liberazione
realizzata nel monumento identificativo della città di Caltagirone
prevista per il 25 Aprile è stata però rimandata al 2 giugno
per il lutto nazionale proclamato per la comparsa di Papa Francesco
Onorerà il valoroso contributo di chi ha liberato l’Italia dall’occupazione nazista e dalla dittatura fascista
oltre il consueto corteo diretto al Monumento ai Caduti
sarà inaugurata anche una mostra di opere artistiche dedicata alla Resistenza
Molti caltagironesi e calatini si impegnarono nella lotta di Resistenza partigiana e civile
tra essi tanti sacrificarono la propria vita per gli ideali di democrazia e libertà
Le ricerche negli archivi ufficiali e altra documentazione hanno condotto a oggi a individuare oltre 70 caltagironesi a cui le Commissioni regionali per il riconoscimento delle qualifiche partigiane certificarono la partecipazione al movimento resistenziale italiano; sono oltre 200 gli internati militari caltagironesi (IMI) censiti all’indomani della fine della Seconda Guerra Mondiale che riuscirono a tornare in patria dopo essere stati condotti
all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943
nei campi di lavoro e internamento dall’esercito tedesco
sfruttati per l’economia di guerra nazifascista; sono decine
coloro che furono deferiti al Tribunale speciale per la difesa dello Stato
organo speciale del regime; diversi caltagironesi
morirono deportati nei campi di concentramento e sterminio
ucciso alle Fosse Ardeatine; Angelo Aliotta
trucidato dai nazifascisti nell’Oltrepò pavese; Giuseppe Cannata
Medaglia d’Argento al Valor Militare; Giuseppe Failla
nato a Vercelli ma di famiglia caltagironese
Medaglia d’Oro al Valor Militare; Landolina Giovanni
deportato e ucciso a Mauthausen; Giuseppe Cataldo
ucciso in provincia di Varese; Giuseppe Vella
freddato dai nazisti in provincia di Asti; Gaetano Lo Bianco
E una lunga lista di uomini del calatino che si sono impegnati a raccontare quella drammatica esperienza
E c’è anche una donna partigiana combattente
Dunque c’è una storia caltagironese nella Liberazione dal nazifascismo
partigiani e antifascisti che hanno determinato insieme a tante donne e tanti uomini la fine del periodo dell’oppressione nazifascista e siamo felici che l’Amministrazione comunale abbia accolto l’invito dell’ANPI a valutare la possibilità di rendere ancora più significativo l’80° del 25 Aprile
Il disegno elaborato esclusivamente per l’ottantesimo della liberazione dal nostro socio Antonio Navanzino è costituito da 1.800 coppi
rappresenta nel corpo centrale il papavero della Resistenza
fragile e delicato ma al contempo resistente per sua natura; due foglie nello stelo del papavero
le due date 1945 e 2025 formano lo skyline del panorama di Caltagirone
sette fiori di papavero in omaggio ai fratelli Cervi e sette boccioli a voler ricordare che la Resistenza rinasce nel momento in cui si rischia di compromettere la libertà
In alto tre colombe simbolo di pace nei colori della bandiera Italiana e sopra cinque colombe azzurre rappresentano le cinque terre continentali come messaggio per la pace del mondo
Stampato il 06/05/2025 da Patria indipendente alla url https://www.patriaindipendente.it/cittadinanza-attiva/caltagirone-si-illumina-di-liberazione/
Periodico dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia
Cittadinanza attiva Interviste
Irene Barichello
Che ruolo ha la scuola nella formazione dei futuri cittadini
Quanto spazio viene dedicato all’educazione alla cittadinanza nel curriculum di uno studente di scuola superiore
Come è possibile rendere coinvolgente e interessante questa disciplina
Costituzione Giovani Scuola
Cittadinanza attiva
Coordinamento nazionale donne Anpi
Scegliere di votare No nel referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari è anche una questione di parità di genere
La presidente dell’associazione dei partigiani
Carla Nespolo: sforbiciare la rappresentanza “è il vero tradimento dello spirito della Carta”
Costituzione Donne
Redazione
In oltre 100 piazze d’Italia per il tesseramento 2020
Memoria e Carta fondamentale nei banchetti
Anpi Antifascismo Costituzione
Pentagramma
Chiara Ferrari
Con le corde della sua chitarra ha scritto pietre miliari nella storia della canzone popolare e di protesta
ispirati da un’idea di canzone politica per niente docile e accomodante
ma foriera di tesi invise alla cultura dominante
ecco cosa ci ha detto l’autore di “Per i morti di Reggio Emilia”
divenuto talmente famoso da far pensare a un testo anonimo nato dal popolo
Ci guidavano le stelle
Jorge Bergoglio dai confini della terra ha portato al cuore di questo nuovo Impero di cui conosciamo il giogo di guerra e discriminazione le ragioni della speranza
per i pronunciamenti a contrasto di razzismo
le prese di posizione sulle tragedie dell’immigrazione
lo scempio delle guerre ormai massacro di civili
soprattutto bambini (quanto ha detto su Gaza e Ucraina ha visto reazioni bestiali)
Ha così mostrato chiaramente una logica fondamentale del Vangelo: se quanto vivi e testimoni della tua fede non produce conflitto vuol dire che non la stai vivendo sul piano concreto
Inchieste Servizi
Ecco una mappa interattiva realizzata anche grazie al contributo dei lettori di Patria
parte di un’inchiesta che con il loro aiuto punta a smascherare un’operazione politica e culturale mirata a fare entrare dalla finestra un’ideologia che la Storia ha fatto uscire dalla porta principale
Vi continueremo a raccontare il personaggio e gli scheletri di cui poco o niente si sa
ma sono ben stipati nel suo personale armadio della vergogna
Intervisteremo sindaci per chiedere conto della scelta toponomastica
e lanciamo fin da subito a tutte le cittadine e a tutti i cittadini una proposta: attiviamoci insieme per dedicare ogni strada non intitolata al repubblichino fucilatore di partigiani
a un uomo o una donna delle istituzioni democratiche e antifasciste
KLER.CSK “Non sprecate il mio sacrificio”
Anpi Video
Le tappe salienti dell’impegno dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia si intrecciano strettamente con la vita della Repubblica
Il video è stato realizzato da Silvia Folchi
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di Laura Galvagni
l prossimo 24 aprile è in calendario l’assise delle Generali
Come nel 2022 si profila un nuovo scontro tra liste
da un lato quella di maggioranza presentata da Mediobanca che punta a confermare l’attuale assetto di vertice
il presidente Andrea Sironi e l’amministratore delegato Philippe Donnet (in carica dal 2016)
sul piatto non c’è esclusivamente una questione di governance
Piuttosto a tenere banco è un tema altamente strategico e che prospetticamente andrà a incidere in maniera importante sul futuro del Leone: ossia la partnership con i francesi di Natixis nell’asset management
si è voluto soffermare Francesco Gaetano Caltagirone
quelle che sono le sue idee sull’alleanza con i transalpini
Per l’imprenditore l’asse con Natixis non ha vantaggi economici
se davvero il gruppo reputava indispensabile sottoscrivere un’intesa nella gestione degli asset perché non cercare «un partner italiano»
Sullo sfondo anche due messaggi sulla questione governance
Da un lato il fatto che il gruppo Caltagirone non va cercando «l’ingovernabilità» delle Generali ma piuttosto la «concordia tra tutti»
Dall’altro un giudizio su chi lavora nel gruppo: «Generali ha risorse interne di grandissimo valore»
Questa è una balla messa in giro da chi è interessato
Tutte le dittature si basano sullo stesso concetto
Non vedo perché un consiglio che andrebbe a rappresentare tutti gli azionisti non dovrebbe trovare un punto di incontro per operare nell’interesse della società e di tutti i soci
All’interno di Generali ci sono dirigenti che sono veri talenti che possono svolgere egregiamente qualunque compito
La lista presentata è di minoranza e non suggerisce nomi per il governo della società
ma è sufficientemente lunga per chiedere agli azionisti di bloccare lo sciagurato progetto Natixis
tutte le persone ragionevoli sono preoccupate
È difficile con poche parole dare una spiegazione: provo a enunciare qualche argomento principale
Anzitutto non c’è una valida ragione economica
sottolineo economica per fare l’operazione
si deve smantellare un’organizzazione che finora ha funzionato
Sarà impossibile esercitare una effettiva selezione e il controllo sugli investimenti e sulle attese di redditività
La cosa peggiore: si affievolirà il controllo dei rischi
Ricordo che le masse di denaro sono degli assicurati e non di Generali
Per non parlare dell’effettivo indirizzo politico degli investimenti e sottolineo effettivo
Le scelte di un colosso come Generali hanno anche un rilevante effetto sociale
Preferisco sorvolare inoltre sul perché a due mesi dal rinnovo si sia voluta forzare la situazione contro una parte importante del consiglio e contro il parere del presidente del collegio sindacale
Da ultimo non capisco perché il management non abbia cercato di fare progetti congiunti con partner italiani
Generali dopo l’affaire Natixis sarà una società diversa e gli effettivi centri decisionali si trasferiranno altrove
Laura Galvagniredattore
Il punto sul risiko bancario-finanziario all'ombra del governo Meloni
Possono davvero brindare Mediobanca e i vertici di Generali dopo l’assemblea del Leone di Trieste
i vertici di Mediobanca saranno scalzati con effetti a cascata anche su azionariato e top management di Assicurazioni Generali
Pure le due maggiori banche del Paese stanno remando contro Mediobanca
dopo un’attenta valutazione della situazione complessiva
crede debba essere avviato un rinnovamento della governance della compagnia”
In sostanza, una convergenza parallela tra Intesa Sanpaolo e Unicredit che hanno risposto implicitamente sì a una sorta di appello di Caltagirone, sotto forma di critica a Donnet, nel corso di un’intervista rilasciata al Sole 24 ore: “Non capisco perché il management non abbia cercato di fare progetti congiunti con partner italiani”
In primis Anima e le piattaforme Fideuram ed Eurizon di Intesa Sanpaolo
può aspirare a forme di partnership con Generali (nel 2027 scade infatti l’accordo di distribuzione di prodotti di risparmio con Amundi per Piazza Gae Aulenti)
Certo i gruppi Unicredit e Intesa Sanpaolo non si sono messi alla finestra da spettatori ma con ruoli diversi sono scesi in campo: l’82enne Caltagirone festeggia
Che cosa succede in Italia e in Germania a Unicredit
Tutti i dettagli sull'esito dell'assemblea dei soci di Assicurazioni Generali
mira a scalzare i vertici di Mediobanca per puntare successivamente al ribaltone in Generali
Mediobanca ha vinto la sfida con Caltagirone per il board di Generali
mentre Assogestioni non ha ottenuto nemmeno un consigliere
È quanto emerge dall’assemblea dei soci del Leone che si è svolta a Trieste che ha confermato quindi il presidente Andrea Sironi e l’amministratore delegato Philippe Donnet per un altro triennio al vertice della compagnia assicurativa
I soci di Generali hanno votato sostenendo la lista di Mediobanca con il 52,383% del capitale presente in assemblea a favore
Dieci consiglieri verranno quindi assegnati alla sua lista e tre a quella di Caltagirone
a cui è andato il 36,8% del capitale presente
sotto la soglia del quorum del 5%: un flop
Il capitale complessivamente presente alla votazione era il 68,77% del capitale sociale
Fondamentale l’appoggio degli investitori istituzionali
dei fondi e dei piccoli azionisti alla lista Mediobanca
che ha confermato la centralità del gruppo milanese
azionista di riferimento con il 13,04% delle quote
La partecipazione all’assemblea ha raggiunto il 68,77% del capitale sociale
Dieci seggi vanno così alla lista sostenuta da Mediobanca
che si conferma dominus del colosso assicurativo
Alla lista Caltagirone spettano tre consiglieri: Flavio Cattaneo
che con il 3,67% non ha superato il quorum
Secondo una prima lettura dell’esito del voto
la lista Caltagirone avrebbe potuto contare sul blocco di Delfin
Unicredit (una mossa a sorpresa rispetto alla vigilia
Edizione della famiglia Benetton (4,83% del capitale) ha scelto di astenersi
secondo quanto fatto filtrare nei giorni scorsi ai giornali da ambienti caltagironiani
il vero obiettivo della cordata capeggiata dal costruttore e finanziere non era di ribaltare del tutto il vertice del gruppo triestino – vista anche numero e composizione della lista – ma formare un nucleo di consiglieri dediti a criticare il progetto di joint venture con la francese Natixis nell’asset management
E nel frattempo spodestare i vertici di Mediobanca
con l’Ops lanciata da Caltagirone con Mps e Delfin
Da Unicredit filtra questa lettura: appoggio alla lista Caltagirone solo in funzione di Generali
pro cambiamento e contro l’operazione Natixis; nessun legame col dossier Banco Bpm
Comunque al momento i vertici di Generali possono festeggiare, ma fino a quando? “Oggi ha vinto la società. Oggi ha vinto Generali”, ha detto il ceo Donnet nel corso di un punto stampa dopo la assemblea degli azionisti del gruppo: “Il mercato si è espresso molto chiaramente” in assemblea “e direi anche con grande unanimità
Io ho sempre detto che questo non era un referendum per Natixis
ma ho sempre detto che questo era il voto per la scelta di una visione per il futuro di Generali
italiana internazionale indipendente”
Caltagirone al 6,82% e Benetton con Schema Delta al 4,33%
Le posizioni di Mps e Caltagirone sull'Ops di Mediobanca si rintracciano da alcune cronache giornalistiche
In primis del quotidiano Il Messaggero del gruppo Caltagirone..
La mossa di Mediobanca di lanciare un’Ops su Banca Generali è stata letta da più commentatori come uno stratagemma. Un modo per difendersi dall’Ops che invece Monte dei Paschi di Siena ha lanciato a sua volta contro Mediobanca. Sui giornali italiani, come rimarcato da Startmag, l’ultima iniziativa finanziaria è stata analizzata in diverso modo
quotidiano del gruppo dell’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone
di cui ha una partecipazione di circa il 9%
oltre che azionista di Mediobanca e Generali
Nell’articolo della firma economico-finanziaria di punta Rosario Dimito, il giornale romano parte definendo l’iniziativa di Mediobanca una “mossa del cavallo”
vengono poi citate delle indiscrezioni “secondo fonti di Mps raccolte dall’Ansa” per cui “l’offerta di Mediobanca su Banca Generali non è ostativa per l’Ops della banca senese su Piazzetta Cuccia
anzi rafforza il valore industriale dell’operazione”
rimarca come per l’operazione di Monte dei Paschi non ci siano problemi
“In più si sottolinea la conferma della valenza del progetto sottostante all’offerta di Siena con l’ulteriore sviluppo del wealth management
“In base ai tempi delle ultime autorizzazioni
Mps potrebbe avviare in Borsa l’Ops su Mediobanca negli ultimi giorni di giugno
Mps potrebbe raggiungere il controllo di Mediobanca”
“L’offerta di (Alberto) Nagel su Banca Generali
potrà partire solo da settembre-ottobre: e a quel punto
«Nagel potrebbe non avere più tempo»”
l’articolo colleziona i commenti negativi sull’operazione di Mediobanca da parte di vari analisti
“Morgan Stanley ricorda come Banca Generali contribuisca al 4,5% dell’utile del Leone
che in cambio della sua quota riceverà il 6,5% del suo capitale
Se annullasse le azioni «l’operazione sarebbe modestamente accrescitiva» anche se un ulteriore «modesto upside incrementale» arriverebbe dal rafforzamento degli accordi distributivi con Piazzetta Cuccia”
«da un punto di vista finanziario se Generali cancella le azioni» ricevute da Mediobanca l’operazione sarebbe «marginalmente accrescitiva dell’utile per azione» e «da un punto di vista industriale siamo un po’ scettici circa il fatto che Generali stia uscendo da un’arena ad alti margini e alta crescita»
Anche per gli azionisti di Banca Generali «l’operazione potrebbe sembrare non entusiasmante»”
Emozioni intense e suggestioni profonde hanno caratterizzato l’avvio delle celebrazioni pasquali a Caltagirone con la manifestazione “Passio et Resurrectio 2025”
pathos e grande capacità di richiamo turistico”
La serata di domenica ha visto un grande successo per la ventisettesima edizione della Passione di Cristo
la toccante rappresentazione vivente che si è snodata tra piazza Municipio e la scenografica Scala di Santa Maria del Monte
Un evento che ha coinvolto numerosi cittadini e visitatori
immergendoli nel dramma e nella spiritualità degli ultimi giorni di Gesù
Ma il cuore della Settimana Santa calatina deve ancora arrivare
Due gli appuntamenti clou in programma: Venerdì Santo (18 aprile)
dalle ore 18:30: il centro storico sarà teatro della solenne processione del Cristo Morto e della Madonna Addolorata e Domenica di Pasqua (20 aprile)
dalle ore 16:00: il centro storico si animerà con la sacra rappresentazione della “Giunta” e
capaci di attrarre fedeli e turisti desiderosi di vivere un’esperienza autentica e ricca di significato
arte e folklore rende la Pasqua nella città della ceramica un evento unico nel suo genere
Che cosa si dice e che cosa non si dice su su Caltagirone
"Il disavanzo vaticano è stato di 78 milioni nel 2022 e 83,5 nel 2023
nel 2024 si prevedeva un rosso di 87 e il preventivo 2025 è ancora in alto mare
Bisogna tener conto del fatto che il Vaticano non ha tassazione e gli introiti principali provengono dai Musei e dal patrimonio…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 1, 2025
quindi retribuiti dal Vaticano con il suo bilancio
più l’alloggio e l’auto di servizio se in carica in qualche dicastero
Da tre anni Francesco aveva provveduto a ridurre questa indennità fino a 5mila euro
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 29, 2025
Il Papa ha ricevuto in questi anni un compenso simbolico – 2.500 euro
pari al predecessore – che finiva nei conti a sua disposizione che sono stati utilizzati per la carità e le altre finalità legate all’attività della Curia
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 29, 2025
La spesa farmaceutica cresce ancora e pesa come un macigno sul finanziamento della sanità
Aifa ha appena fatto sapere che nel 2024 gli esborsi delle Regioni per i medicinali sono saliti di 1,5 miliardi rispetto al 2023 (+6,7%)
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 1, 2025
Philippe Donnet è il manager più pagato tra i gruppi coinvolti nella girandola di Opa in corso: nel 2024 il suo stipendio monetario ha sfiorato i 5 milioni di euro al lordo delle tasse
che l’anno scorso ha visto salire la sua busta paga del…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 29, 2025
"Il social network X subisce un'emorragia con la perdita di 11 milioni di utenti europei
secondo i dati di X pubblicati questa settimana
obbligo al quale la piattaforma era tenuta per conformarsi al Digital Services Act dell'Ue
L'esodo maggiore è stato registrato in Francia…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 1, 2025
"Se quindi l’ops proposta da Nagel avrà successo
le probabilità che Mps riesca a concludere con successo la sua Ops su Mediobanca sembrano destinate a ridursi di molto
(…) L’andamento recente in Borsa delle due società coinvolte ha ampliato la forchetta tra l’offerta di Mps e…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 30, 2025
"L’unione di Mediobanca e Banca Generali produrrebbe anche sinergie di costi e diventerebbe il secondo polo del risparmio in Italia per masse gestite
dietro solo a Fideuram-Intesa e davanti a Fineco e Banca Mediolanum
Un obbiettivo auspicato anche dalla premier Giorgia Meloni e…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 30, 2025
L’offerta per Banca Generali «rafforza la logica strategica» dell’ops di Mps su Mediobanca «creando potenzialmente una forte entità combinata con un brand e sinergie rafforzate»
Barclays non esclude invece che la mossa «possa…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 30, 2025
si legge che "la vivacità italiana nel mondo delle banche è sinonimo di vitalità
Il caso italiano è interessante perché questa vitalità è stata alimentata anche dalla politica (il Tesoro è azionista di Mps)"
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 29, 2025
La scadenza era fissata per il 30 aprile a mezzanotte
Ieri solo 12 Stati membri avevano comunicato alla Commissione la decisione di chiedere l'attivazione della clausola di salvaguardia nazionale per derogare alle regole del Patto di stabilità e crescita e spendere l'1,5 per…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 1, 2025
Gli iscritti al Partito socialdemocratico (SPD) ieri hanno approvato l'accordo di coalizione con l'Unione CDU-CSU aprendo definitivamente la strada al governo che sarà diretto da Friedrich Merz
L'entrata in carica è prevista per il 6 maggio
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 1, 2025
Fa impressione leggere sui giornali che i carabinieri del Ros stanno da tempo intercettando Gianni De Gennaro – già capo della Polizia ed ex numero uno dei Servizi segreti – per il depistaggio sull'uccisione di Borsellino
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 30, 2025
pic.twitter.com/DL5E5TS3fQ
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 30, 2025
"Angelo Maria Perrino ha deciso di lasciare la direzione di https://t.co/zw1vwyhsBG
il primo quotidiano digitale apparso sulla scena giornalistica italiana da lui fondato nel 1996
La scelta di Perrino è legata a motivi personali e professionali:…
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 30, 2025
Le asettiche classifiche di Top Reputation Manager… pic.twitter.com/1p2wV4eZjJ
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) April 28, 2025
E' formidabile l'eclettismo di David Parenzo che ogni giorno si sdoppia: la mattina professionale conduttore anti trumpista e anti sovranista; il pomeriggio spalla semi clownesca nel circo radiofonico filo trumpiano e filo sovranista della Zanzara di Cruciani
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 2, 2025
Perché (ora) Dagospia maramaldeggia (ingiustamente) su Paolo Messa? Ah saperlo, diceva una volta Dagospia. https://t.co/RIQ4CFGzcy
— Michele Arnese (@Michele_Arnese) May 2, 2025
ESTRATTO DI UN ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA SU MILLEI
«Un’azienda creata solo sette anni fa con la fusione tra Luxottica ed Essilor
che non si limita guardare al futuro ma a costruirlo attraverso gli occhi di ciascuno di noi»
ha voluto parlare della nuova posizione sul mercato costruita da EssilorLuxottica
«Abbiamo scommesso su un’azienda digitale: il settore del wearable computing è diventato il core business della società
Milleri è anche presidente della cassaforte Delfin che ha il 32,3% di Essilux ed è protagonista in molte partite bancarie
«Come holding siamo coinvolti sia in Mediobanca sia in Generali
ha detto Milleri che attende i dettagli dell’Ops di Piazzetta Cuccia per esprimersi all’assemblea del 16 giugno sull’Ops su Banca Generali
«Come visione industriale l’operazione di Mediobanca è più semplice da capire» rispetto agli effetti su Generali
«daremo un giudizio dopo aver conosciuto la posizione del board»
La sintesi di Milleri è che l’Ops potrebbe aiutare quella lanciata dal Monte sulla stessa Piazzetta Cuccia
«La quota di Mediobanca in Generali era quasi un elemento di disturbo
Ora l’operazione sembra andare nella direzione del progetto industriale di Mps
Se ci spiegheranno che questa operazione è positiva per Mediobanca e per Generali
ci esprimeremo a favore ma mancano i dettagli
Noi abbiamo sempre sostenuto i progetti validi dei manager
Il ceo Philippe Donnet ha dimostrato di fare le cose correttamente
Voteremo piani che creano valore per tutti»
E sottolinea: «Vorremmo che non ci fossero né vincitori né vinti»
Poi ha aggiunto: «Il ceo Alberto Nagel sta cambiando la forma della banca
ma questo compito spetta agli azionisti finanziari che vogliono migliorare la performance
Lui sta cercando di cambiare il ruolo di Mediobanca
Sul fronte del 2,7% che Delfin ha in Unicredit
Milleri ha detto che «a un certo punto potremmo pensare di riordinare le partecipazioni
soprattutto quando ormai abbiamo ottenuto plusvalenze importanti
Anche se siamo in un sistema di guida a vita di Delfin
rimaniamo pur sempre dei gestori di portafoglio»
“Passio et Resurrectio 2025” propone eventi dalla forte valenza emozionale ed evocativa fra fede
La settimana santa a Caltagirone sarà caratterizzata da due importanti appuntamenti
Venerdì sarà la volta della solenne processione del Cristo Morto e della Madonna Addolorata che, dalle 18,30
darà vita al tradizionale corteo del Senato civico che farà vivere momenti di intensa devozione popolare
si terrà la sacra rappresentazione della “Giunta”
l’incontro di Cristo risorto con la Madre
mediato da San Pietro, rappresentato da una statua in cartapesta, alta 3 metri
sorretto ai fianchi da due assistenti – portatori
alla vista del Cristo risorto va alla ricerca – mentre la folla si allarga o restringe per consentire il passaggio spedito dell’apostolo - della Madonna
alla quale dare la lieta novella della Resurrezione
Le prime ricerche di San Pietro sono vane e il suo sguardo si ferma per scrutare gli angoli della piazza e le strade adiacenti
Nel frattempo il vento gonfia il suo mantello color porpora
facendo apparire Pietro ancora più maestoso
l’incontro avviene all’angolo tra la piazza Municipio e la via Luigi Sturzo
lascia il manto nero e rimane vestita di bianco e azzurro
abbassa tre volte la testa per rendere omaggio a Cristo
mentre la folla festante accompagna i tre inchini dell’Addolorata con un corale e appassionato “Viva Maria”.
Lo ha affermato l’istituto senese nelle risposte scritte rilasciate in vista dell’assemblea degli azionisti
Caltagirone si veste di un manto multicolore grazie alla trentaseiesima edizione della “Scala Infiorata”
inaugurata questa mattina dal servizio Verde pubblico comunale
La monumentale Scala di Santa Maria del Monte si trasforma
in un palcoscenico naturale di rara bellezza
offrendo ai visitatori uno spettacolo floreale che potrà essere ammirato fino a domenica 1° giugno
compongono quest’anno un disegno ricco di significato
L’opera floreale si snoda lungo i celebri gradini
narrando una storia che affonda le radici nella tradizione e nella devozione popolare
un omaggio floreale si concretizza in un delicato intreccio di rose rosse
al centro della composizione spicca la data “1225-2025” affiancata dal numero “800”
a celebrare l’imminente ottocentesimo anniversario dell’arrivo in città del sacro quadro di Maria Santissima di Conadomini
troneggia il monogramma mariano sormontato dalla corona
A congiungere idealmente l’intera creazione
un sinuoso intreccio di spighe di grano si snoda lungo tutto il disegno
rendendo omaggio alla “Madonna del Pane”
appellativo con cui i devoti locali onorano la Vergine
invocando la sua intercessione per un raccolto abbondante e prospero
Il giorno dopo la notizia delle mosse di Mediobanca e Generali per sottoporre alle autorità di vigilanza la possibile azione di concerto tra il gruppo Caltagirone e la Delfin della famiglia Del Vecchio
sostiene in pratica che la presenza simultanea dei due grandi soci nel loro capitale
in quello delle Generali (dove la stessa Mediobanca è primo azionista con il 13,1% del capitale) e in Mps
che ha di recente lanciato un’offerta pubblica di scambio proprio su piazzetta Cuccia
porti a disallineare i loro interessi con quelli degli altri soci
l’istituto fa notare che in caso di successo dell’Ops di Mps su Mediobanca Caltagirone e Delfin sarebbero in una posizione di forza sulla catena di controllo della compagnia assicurativa
che le ha indirizzate alla Consob e all’Ivass
fonti vicine al gruppo Caltagirone hanno rimarcato che già a inizio 2022 simili segnalazioni
in cui Mediobanca e Generali chiedevano a Consob e Ivass di accertare se ci fosse un’azione di concerto tra lo stesso gruppo Caltagirone
erano finite in un nulla di fatto perché nessuna delle due autorità aveva trovato elementi per suffragare questa tesi
All’epoca l’assemblea delle Generali con il rinnovo del consiglio era stato un terreno di sfida
Alla lista presentata dallo stesso cda era stata contrapposta un’altra presentata da Caltagirone e votata anche da Delfin
che non ottenne però la maggioranza dei voti
Adesso le schermaglie sono da inquadrare nell’avvicinarsi dell’assemblea di Trieste
che ha proposto di ridurre del 15% i compensi del cda
presenta una lista “corta” di soli sei esponenti e senza ad designato
che sarà presumibilmente votata anche da Delfin
Riproporre gli stessi dubbi di tre anni fa
rischia di essere una turbativa del mercato
specie per quel che riguarda le azioni Mps e il “concerto” pare emergere più dalle azioni coordinate di Mediobanca e Generali
non è paragonabile a quella odierna sia perché Caltagirone e Delfin hanno acquistato praticamente in contemporanea le azioni di Mps messe in vendita dall’azionista pubblico
- e la stessa Mps appena cessato il divieto di operazioni straordinarie ha lanciato l’Ops su Mediobanca - sia perché ci sono stati altri casi di comportamenti in sintonia dei due grandi soci
all’assemblea di Mediobanca dello scorso ottobre
Caltagirone non partecipò nemmeno e Delfin non votò per l’approvazione del bilancio
Delfin presentò una lista di minoranza per il cda di Mediobanca che fu votata anche da Caltagirone
che le autorità italiane trovino un’azione di concerto
visto che sono necessarie prove documentali
GEDI News Network S.p.A.
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Si terrà sabato 22 marzo, presso l'Hotel Villa Sturzo
il convegno organoizzato dalla Camera Penale di Caltagirone sul tema Riforma Costituzionale della Giustizia: il nuovo rapporto tra autorità e libertà
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Leggendo bene tra le righe l'intervista del Sole 24 ore a Caltagirone si arguiscono i veri piani non esplicitati di chi vuole rivoluzionare gli equilibri di Mediobanca-Generali
nel leggere l’intervista del Sole 24 Ore con Francesco Gaetano Caltagirone – che poi di intervista ha ben poco
pareva più un monologo – i sospetti del capo azienda di Unicredit
devono essere divenuti granitiche certezze
Caltagirone dice che non consentirà il matrimonio tra Natixis e Generali
e che il Leone di Trieste farebbe meglio a considerare partner italiani
all’infuori di Anima e delle gestioni di Intesa Sanpaolo (Fideuram e Eurizon)
A Orcel le considerazioni del costruttore e finanziere non devono essere piaciute (eufemismo)
ma al tempo stesso non lo avranno colto di sorpresa
Ti precedo: io non credo affatto che Orcel provi simpatia per Alberto Nagel di Mediobanca
Simpatie e antipatie nella testa di Orcel contano ben poco: il vero punto è impedire che Intesa Sanpaolo
giocando di sponda con due miliardari e il Tesoro
Io ho sempre creduto che sia questa la vera ragione della “discesa in campo” di Orcel nella partita Generali
serve prima di tutto a impedire che Caltagirone
il governo e Intesa Sanpaolo facciano un bello spezzatino delle Generali e se ne spartiscano le asburgiche spoglie
nonostante l’uso di questo strumento nel comparto bancario abbia stranito la Commissione Ue
Non è tutto: il governo ha anche ripetutamente incontrato emissari di Crédit Agricole
il grande azionista di Banco Bpm che è il principale argine alla conquista della banca guidata dall’ad
Alla faccia della francofobia di Fazzolari
''Questa è una balla messa in giro da chi è interessato -dice- tutte le dittature si basano sullo stesso concetto
Non vedo perché un consiglio che andrebbe a rappresentare tutti gli azionisti non dovrebbe trovare un punto di incontro per operare nell'interesse della società e di tutti i soci
All'interno di Generali ci sono dirigenti che sono veri talenti che possono svolgere egregiamente qualunque compito
Secondo Caltagirone si deve però capire che ''la lista presentata è di minoranza e non suggerisce nomi per il governo della società
ma è sufficientemente lunga per chiedere agli azionisti di bloccare lo sciagurato progetto Natixis
È difficile con poche parole dare una spiegazione: provo a enunciare qualche argomento principale
Anzitutto non c'è una valida ragione economica
sottolineo economica per fare l'operazione
si deve smantellare un'organizzazione che finora ha funzionato
Sarà impossibile esercitare una effettiva selezione e il controllo sugli investimenti e sulle attese di redditività
La cosa peggiore: si affievolirà il controllo dei rischi
Per non parlare dell'effettivo indirizzo politico degli investimenti e sottolineo effettivo
Preferisco sorvolare inoltre sul perché a due mesi dal rinnovo si sia voluta forzare la situazione contro una parte importante del consiglio e contro il parere del presidente del collegio sindacale
Da ultimo non capisco perché il management non abbia cercato di fare progetti congiunti con partner italiani
Per l'azionista dunque non si sono letture diverse sull'operazione: ''Sì
Generali dopo l'affaire Natixis sarà una società diversa e gli effettivi centri decisionali si trasferiranno altrove''
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L’edizione straordinaria de La Scala illuminata
le proiezioni di video e immagini “Storie partigiane” e la musica dal vivo con I Sunaturi in piazza Municipio sono rinviate al 2 giugno
di cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco
comporta una rimodulazione degli eventi promossi a Caltagirone in occasione della Festa della Liberazione
Pertanto venerdì 25 aprile si terrà soltanto una sobria cerimonia al monumento dei Caduti in via Roma (nessun corteo
ma appuntamento alle 10,45 direttamente al monumento e inizio alle 11)
L’edizione straordinaria de La Scala illuminata
l’inaugurazione della mostra di opere d’arte e biografie partigiane “Il Cortile dei Resistenti” nell’atrio del palazzo municipale
le proiezioni di video e immagini “Storie partigiane” e la musica dal vivo con I Sunaturi in piazza Municipio vengono rinviate al 2 giugno
L’inaugurazione del Museo della Luminaria
anch’essa originariamente prevista per il 25 aprile
è invece postergata alla prossima settimana
in data e ora che saranno tempestivamente comunicate
voci vicine all’operazione smentiscono il ruolo di Deutsche Bank
L’obiettivo di Caltagirone è aumentare il peso nella governance del gruppo
in vista dell’assemblea prevista nelle prossime settimane
che potrebbe essere anticipata dall’8 maggio a fine aprile
che resta il principale azionista di Generali con il 13% del capitale
che sosterrà l’asse composto da Philippe Donnet e Andrea Sironi
una mossa che è stata definita “contraria agli interessi della società e non concordata”
l’incremento della sua quota in Mps lo rafforzerebbe nel caso in cui la fusione tra Mps e Mediobanca
LEGGI ANCHE: Caltagirone è salito dal 5 all’8% di Mps e punta a Mediobanca
Anche Unicredit è entrata nella partita sulle Generali
Circa un mese fa la banca ha dichiarato di aver acquisito il 4,1% della compagnia assicurativa e di detenere una quota addizionale di circa lo 0,6%
Unicredit ha affermato in una nota stampa di “non avere nessun interesse strategico in Generali” e di restare “concentrata sul piano Unicredit Unlocked e sull’offerta di scambio in corso su Banco Bpm”
LEGGI ANCHE: UniCredit conferma: “Abbiamo il 4,1% di Generali”. Delfin e Caltagirone alla finestra
Ma quando Orcel dice di non avere nessun interesse strategico risulta difficile credergli
la quota della banca potrebbe essere decisiva
E proprio oggi l’amministratore delegato di Unicredit è atteso a Roma per discutere dell’offerta di scambio su Bpm e della mossa in Generali
potrebbe usare la quota in Generali come arma di deterrenza
Da una parte mandando un messaggio ai due schieramenti in Generali (la quota di Unicredit diventerebbe in questo senso merce di scambio per l’offerta di scambio su Bpm)
dall’altra calmando le tensioni con il governo
che ha accolto con freddezza l’ops di Unicredit su Banco Bpm (il governo voleva coinvolgere Bpm nel progetto del terzo polo del credito con a capo Mps)
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Che cosa si cela dietro la mossa di Mediobanca con l'Ops su Banca Generali
Si aggroviglia o si semplifica il risiko finanziario con l’Ops di Mediobanca su Banca Generali
O meglio: l’Ops su Banca Generali è un guanto di sfida lanciato da Mediobanca a Mef
Caltagirone e Delfin in risposta all’Ops di Mps oppure è un ramoscello d’ulivo per iniziare a discutere di una pax bancaria
Le interpretazioni sono entrambe plausibili
ma alcuni aspetti fanno propendere per la seconda lettura
La mossa dell’istituto di Piazzetta Cuccia guidato da Alberto Nagel su Banca Generali (controllata dal gruppo Assicurazioni Generali) implica la vendita di tutta la quota di controllo di Generali da parte di Mediobanca (attuale primo azionista del colosso assicurativo di Trieste)
Ovvero proprio lo scenario prefigurato da tempo anche dai vertici di Mediobanca ma mai realizzato (perché fare a meno dei lauti dividendi del Leone che valgono circa un terzo dei profitti?) ed auspicato esplicitamente dalla cordata orchestrata da Caltagirone
Foglie del ramoscello s’intravvedono anche in una frase pronunciata oggi da Nagel
parlando con gli analisti dopo la comunicazione del lancio di Ops su Banca Generali: “Noi facciamo delle cose che pensiamo siano negli interessi degli azionisti
Caltagirone è un importante azionista e noi pensiamo di fare i loro interessi quando facciamo operazioni valide
Non facciamo operazioni contro i nostri azionisti o alcuni di essi”
Parole magari utili in vista delle necessità di avere l’ok anche di Caltagirone nell’assemblea di Mediobanca (nel caso sia indispensabile un’assemblea straordinaria per l’Ops
data la passivity rule cui deve sottostare Mediobanca vista l’Ops lanciata da Mps su Piazzetta Cuccia)
Ma al di là di tecnicismi e aspetti legali, resta la sostanza. Con la mossa annunciata oggi, Mediobanca (che lo voglia o no) dice anche al mercato e agli azionisti (compresi Caltagirone
volete mettere le mani su Assicurazioni Generali?
siamo pronti a vendere la nostra quota e per uscire compriamo Banca Generali
prendetela pure; ma mollate l’assedio a Mediobanca con l’Ops che avete lanciato tramite Mps
La strategia ha una logica, anche se cozza con tempi e tattiche: il ramoscello d’ulivo arriva dopo che, solo pochi giorni fa
tutti si sono combattuti aspramente nell’assemblea dei soci di Assicurazioni Generali
Ha vinto Mediobanca (che ha riconfermato i vertici del gruppo Generali)
mentre la lista di Caltagirone (critica verso Mediobanca e i vertici del Leone) ha perso
Resta da vedere se il ramoscello d’ulivo sarà accolto o rifiutato. Perché, specie nel poco evangelico mondo della finanza, il ramoscello d’ulivo può essere visto come una forma di debolezza
spiega che «oggi hanno vinto le Generali. Non è stato un risultato personale
Il mercato si è espresso molto chiaramente
Non era referendum sulla joint venture con Natixis e se lo fosse stato stato sarebbe stato vinto
Sono pronto a spiegare la bontà di questa operazione a tutti gli stakeholder
Sono fiducioso di poterlo fare anche con il governo
Perché ho lanciato un altro buyback da 500 milioni invece di investire in m&a
Nei miei tre mandati ho messo a segno 7,6 miliardi di acquisizioni
poi in favore dei nostri azionisti ho fatto il buyback».
Alla lista di Mediobanca è andato il 35,28% del capitale sociale delle Generali
Il 2,47% del capitale ad Assogestioni.
dal ceo Philippe Donnet e da Clemente Rebecchini
Restano tre i rappresentati della lista 2 di Francesco Gaetano Caltagirone
con la conferma di Flavio Cattaneo e Marina Brogi
con il nuovo ingresso dell’amministratore delegato di Acea
A Piazza Affari in un listino che cresce dell’1%
il titolo Generali accelera dopo la riconferma del tandem alla guida composto da Philippe Donnet e dal presidente Andrea Sironi con un incremento dell’1,8% a 31,82 euro.
Per la lista dell’imprenditore romano entrano nel board Flavio Cattaneo
Marina Brogi (già nel precedente cda) a cui si aggiunge Fabrizio Palermo
Lungo applauso della sala all’esito della votazione.
Il bilancio 2024 delle Generali è stato approvato con il 89,909% del capitale presente in assemblea e il 10,05% di astenuti. Il voto contrario è stato pari allo 0,03% dei soci
L’89,8% poi si è espresso favorevolmente alla distribuzione di un dividendo di 1,43 euro per azione
Astenuto il 10,04% e no dallo 0,07%.
«Sull’alleanza con i francesi di Natixis per quanto riguarda la governance
posso rassicurare che non saremo in mani dai francesi
L'amministratore delegato della nuova società sarà il nostro amministratore delegato
quello di Generali Investment Holding per almeno i primi cinque anni
E se sarà in grado di raggiungere tutti i target potrà essere rinnovato per altri cinque anni
E conoscendolo non ho il dubbio che lui sarà in grado di raggiungere gli obiettivi
Quindi posso garantire che noi come Generali avremo l'ad di questa nuova società di asset management leader in Europa che sarà il nostro ceo
Donnet ha chiesto al ceo di Generali Investment Holding Woody Bradford di alzarsi (è seduto nelle prime file assieme al management della compagnia) e di mostrarsi alla platea
Il ceo di Generali ha rassicurato gli azionisti sulle performance del gruppo anche con l’esplosione della guerra dei dazi internazionale
«Siamo entrati in una fase di grande incertezza e questo sta pesando sui mercati finanziari»
«la situazione è in evoluzione è ancora troppo presto per valutare completamente gli effetti sia diretti che indiretti di queste misure sull'economia globale»
Il ceo ha però aggiunto che il portafoglio diversificato e il capitale di Generali «ci permettono di navigare questa incertezza da una posizione di forza
La compagnia ha avuto un rapporto coerente e trasparente negli investimenti etici
ha detto la rappresentante della società intervenendo in assemblea
con la holding dei Benetton invece stabile al 4,83%
L’amministratore delegato Philippe Donnet ha ricevuto un lungo applauso durato circa un minuto al termine del suo intervento
prima di passare la parola al chief financial officer Cristiano Borean che ha illustrato l’andamento del bilancio 2024 che si è chiuso con 7,3 miliardi di risultato operativo e 3,77 miliardi di utile netto (normalizzato) e un dividendo di 1,43 euro per azione.
«Mi aspetto di raggiungere target ancora più ambiziosi rispetto a quelli del piano precedente
anche per quanto riguarda la vostra (dei soci
ndr) remunerazione con una crescita a doppia cifra del dividendo per azione che porti
a oltre 7 miliardi di euro in dividendi cumulativi
A questo si aggiunge l'impegno a realizzare almeno 1,5 miliardi di euro di riacquisto di azioni proprie
Questo comprende il piano di buyback da 500 milioni di euro presentato all'Investor Day
che sottoponiamo al vostro voto oggi e che verrebbe avviato nel corso di quest’anno»
«Arriviamo a questa assemblea dopo un anno e un intero triennio in cui abbiamo raggiunto e superato tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati e siamo profondamente orgogliosi di questo
e del fatto che la posizione di Generali è oggi la più forte di sempre
ho dato la disponibilità a proseguire il mio mandato da amministratore delegato
Gli importanti risultati ottenuti negli ultimi nove anni mi convincono del fatto che Generali avrà ancora più successo in futuro
per cui il nostro lavoro non è terminato e ci sono ulteriori importanti traguardi da raggiungere insieme e sono convinto che “Lifetime Partner 27: Driving Excellence” sia la migliore strategia possibile per riuscire a farlo
sarei onorato di poter continuare a supervisionare l’esecuzione del piano anche nel prossimo triennio
con il massimo entusiasmo e la massima ambizione»
presidente uscente di Cassa Forense (ha l’1,25%) che non ha rilasciato dichiarazioni. Assente invece Caltagirone
responsabile public affairs del gruppo romano.
Partecipazione record per l’assemblea delle Generali appena iniziata al Generali Convention Center di Trieste
Per votare all’assise che dovrà rinnovare il board (oltre ad approvare il bilancio ed esprimersi sulle politiche di remunerazione) sono presenti oltre 650 azionisti e ad esprimere preferenze è il 68,7% del capitale
ha annunciato il presidente della compagnia
di cui il 14,8% in presenza e il 53,85% con delega. Secondo quanto trapelato Edizione della famiglia Benetton
è intenzionata ad astenersi mentre Unicredit
guidata da Andrea Orcel e accreditata per il 6,5%
con ogni probabilità sosterrà la lista di minoranza presentata da Francesco Gaetano Caltagirone
che ripresenta il tandem composto da Donnet e Andrea Sironi (alla presidenza) avrebbe in tasca più del 30% del capitale
quando il ceo Philippe Donnet vinse sulla lista presentata dal socio Francesco Gaetano Caltagirone
portando a casa il terzo mandato si era registrato poco più del 70% del capitale
A differenza di allora oggi non ci sono due liste di maggioranza a contendersi il controllo del board ma se la lista dell’immobiliarista romano (con sei candidati) dovesse prendere più preferenze di quella di Mediobanca
il nuovo consiglio potrebbe finire preda dell’instabilità
Del 68,7% presente in assemblea il 13,1% appartiene appunto a Piazzetta Cuccia
il 4,8% ad Edizione della famiglia Benetton e il 2% di Fondazione Crt. Secondo i primi calcoli
al fronte Mediobanca farebbe capo circa il 33%
mentre se il sostegno di Unicredit fosse confermato
potrebbe arrivare al 26,5%. Considerando l’astensione dei Benetton (4,8%)
da assegnare resta quindi circa un 5% del capitale
anche se tutti quei voti andassero all’imprenditore capitolino
Donnet dovrebbe comunque vedersi garantita la riconferma
La lista di Mediobanca è praticamente la fotocopia (tranne uno) del board uscente che la cui rosa tre anni fa era frutto della lista del cda in scadenza. Anche l’elenco di candidati presentati da Caltagirone tramite il veicolo VM 2006 ricalca in maniera consistente quelli a suo tempo depositati
tra i candidati figura anche Fabrizio Palermo
attuale amministratore delegato di Acea ed ex guida di Cassa depositi e prestiti
Poi c’è la lista di minoranza presentata dai gestori Assogestioni
che per avere diritto ad uno dei 13 consiglieri dovrà superare lo sbarramento del 5% dei voti e ottenere più di un quarto delle preferenze della seconda lista
sono il bilancio 2024 di Generali che si è chiuso con 7,3 miliardi di risultato operativo e 3,77 miliardi di utile netto (normalizzato)
L’alta affluenza e il 32% del capitale in mano ai grandi investitori istituzionali dovrebbero consegnare
la vittoria alla lista di Piazzetta Cuccia
Segnalazioni anche a Consob e Ivass: concerto tra i due gruppi per avere
il controllo su Monte Paschi e Piazzetta Cuccia
MILANO - Mediobanca e Generali tentano la carta legale contro Francesco Gaetano Caltagirone e la Delfin della famiglia Del Vecchio prima dello scontro che si terrà il 24 di questo mese all’assemblea del Leone
Lo fanno scrivendo alle autorità di vigilanza e sottoponendo alla loro attenzione elementi per cui ritengono che tra i due grandi soci presenti nell’azionariato di piazzetta Cuccia
in quello della compagnia assicurativa e anche nel capitale di Mps - che ha lanciato un’offerta pubblica di scambio su Mediobanca – possa profilarsi un “patto occulto”
cioè un accordo non dichiarato ad agire di concerto
ha segnalato la circostanza alla Consob ed ha aperto un’interlocuzione con la Banca centrale europea
si è deciso di segnalare – senza che questo obblighi all’apertura di un’istruttoria - a Consob e Ivass
l’autorità di vigilanza sulle assicurazioni
il possibile “concerto” sempre tra Caltagirone e Del Vecchio
Da parte dei due soci citati nessuna replica ufficiale
negano però qualsiasi azione concertata e ricordano che nel caso in cui Caltagirone e Del Vecchio votarono assieme ad altri soggetti alla scorsa assemblea di Generali del 2022 c’era invece un esplicito patto di voto
Per mettere a fuoco l’ennesima battaglia di una guerra in corso da tempo
bisogna definire il peso dei due grandi soci
mentre Delfin ha appena meno del 10% e aspetta l’autorizzazione che le concederebbe di arrivare fino al 20%
i pesi sono del 7,6% del capitale per Caltagirone e del 19,8% per la Delfin
in Mps Caltagirone ha l’8% e Delfin il 10%
Proprio questa disposizione di interessi lungo tutta la catena societaria che porta a Trieste è - secondo le osservazioni presentate a Bce e Consob dai legali di Mediobanca
quella che comporta il rischio che i due soggetti acquisiscano il controllo di una fetta importante del sistema finanziario italiano
agendo di fatto assieme ma senza mai ufficializzare le loro intenzioni
Piazzetta Cuccia sottolinea un punto già affrontato dal suo cda il 28 gennaio
quando definì «ostile» l’offerta di Mps e spiegò che «la presenza degli stessi azionisti in Mps
Mediobanca e Assicurazioni Generali nell’ambito di un’offerta esclusivamente in azioni
configura una potenziale disomogeneità negli interessi rispetto al resto della compagine azionaria»
c’è quello che se l’Ops di Mps andasse in porto con la soglia minima finora prevista del 66,67% delle adesioni
Del Vecchio arriverebbe al 20% circa del nuovo gruppo bancario e Caltagirone all’8%; mentre se Mps abbassasse la soglia di adesione al 50,01% Delfin sarebbe al 23% del nuovo gruppo e Caltagirone al 9%
Piazzetta Cuccia avrebbe anche sottolineato la fragilità della governance di Mediobanca che potrebbe risultare dall’operazione
nonché il rischio che il modello di business di Mps
con la sua ciclicità legata all’andamento dei tassi
Se mai la Bce dovesse ritenere possibile un “patto occulto” tra i due grandi soci
sarebbero violati gli impegni presi da Delfin quando ottenne nel 2020 l’autorizzazione a salire fino al 20% di Mediobanca
a patto - appunto - di non esercitare il controllo o una significativa influenza sulla banca
fonti vicine alla finanziaria dei Del Vecchio
assicurano che Delfin ha sempre seguito con scrupolo gli impegni presi
Lo showdown legale attivato in sincrono da Mediobanca e Generali segue il fallimento dei tentativi per presentare una lista unica e condivisa dai maggiori soci per il nuovo cda del Leone
All’assemblea del 24 aprile che deve rinnovare il consiglio si scontreranno così una lista presentata da Mediobanca e un’altra
presentata dal solo Caltagirone ma che secondo tutte le previsioni avrà anche il voto di Delfin
il semplice voto congiunto in assemblea di due o più soggetti
o il fatto che presentino assieme una lista di minoranza
non dimostra di per sé l’esistenza di un patto occulto
in base alle norme del Tuf e del Regolamento emittenti
Mentre rastrella azioni di Montepaschi e Mediobanca
Francesco Gaetano Caltagirone potrebbe salire anche nel capitale delle Assicurazioni Generali
Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza
il costruttore romano avrebbe incrementato la partecipazione nella compagnia assicurativa dal 7 all’8%
Fonti finanziarie riferiscono che la posizione sarebbe stata costruita attraverso contratti di opzione put e call sottoscritti con Banca Finnat
broker capitolino della famiglia Nattino a cui di solito Caltagirone si rivolge per operazioni di questo genere
veicolo finanziario che fa capo al gruppo Caltagirone
smentisce di aver comprato azioni Generali
Gli acquisti sarebbero stati pagati cari dall’ingegnere che avrebbe messo sul piatto un premio di circa il 6% rispetto alla media dei prezzi dell’ultimo anno
Complessivamente l’operazione varrebbe 500 milioni di euro
più una quindicina di milioni di commissioni e le tasse
La mossa è coerente con la strategia seguita finora dal costruttore
che intende incrementare il proprio peso nel capitale e nella governance del Leone
reinvestendo anche i dividendi incassati da Trieste
All’orizzonte c’è l'assemblea di primavera delle Generali con cui il tandem di vertice Philippe Donnet-Andrea Sironi cerca la riconferma con l’appoggio di Mediobanca, che li inserirà nella propria lista di maggioranza. Caltagirone dovrà decidere rapidamente, perché l’assemblea del Leone potrebbe essere anticipata dall’8 maggio al 29 o al 24 aprile
Due le strategie al vaglio: una lista lunga con candidati ceo e presidente o una corta ma a sei candidati consiglieri con più opzioni aperte
La lista lunga richiederebbe anche la presentazione al mercato di un piano industriale alternativo a quello di Donnet con cui l’attuale ceo
ha promesso agli azionisti per il prossimo triennio oltre 8,5 miliardi di euro
l’alternativa sarebbe la lista corta a sei nomi con cui puntare alla maggioranza in assemblea per piazzarli tutti in consiglio e lasciare aperte così due strade
L a prima è quella di un ostruzionismo permanente che trasformi il nuovo board in un Vietnam di veti incrociati oppure - nel caso (remoto) in cui la lista Assogestioni risulti la seconda più votata - provare a cooptare un amministratore delegato dopo il voto
uno scenario quest’ultimo difficilmente realizzabile
Oltre al 13,1% di partenza di Piazzetta Cuccia nel capitale di Generali
Mediobanca e Donnet possono contare su un ampio consenso nel mondo degli investitori istituzionali
Oltre che sulla propria quota in crescita verso il 10% come accaduto nel 2022
Caltagirone può far leva sulla partecipazione di Delfin destinata a superare stabilmente il 10% dopo che saranno arrivati i via libera delle ultime due giurisdizioni (su 47) necessarie
Al netto di un prestito titoli di cui si vocifera sul mercato
la cassaforte della famiglia Del Vecchio non dovrebbe però fare grossi balzi in avanti (fino al 20%) anche alla luce di un prezzo che ha toccato i massimi dall’autunno 2007
il board del 12 marzo si pronuncerà anche sulla data dell’assemblea
la lista presentata dall'azionista Mediobanca ha ottenuto il 52,383% del capitale presente in assemblea e vince con 10 posti in consiglio
La lista presentata dall'azionista Caltagirone ha ottenuto 36,8% del capitale presenti in assemblea e ottiene 3 consiglieri
La lista presentata da Assogestioni ha ottenuto il 3,67% e non ha diritto ad alcun consigliere
L'assemblea degli azionisti di Generali ha premiato la "continuità" del lavoro svolto fino a oggi dall'amministratore delegato Philippe Donnet e il presidente Andrea Sironi
La governance uscente era espressa dalla lista presentata dal primo azionista Mediobanca che ha ottenuto la larga maggioranza dei consensi
il 52,38% del capitale presente in assemblea (con la possibilità di scegliere 10 consiglieri)
dell'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone
favorevole invece al rinnovamento e critica soprattutto sulla joint venture con Natixis
è stata votata dal 36,8% del capitale presente in assemblea
L'astensione di Benetton e soprattutto il colpo di scena arrivato in extremis con UniCredit che con il suo 6,51%
ha sciolto le riserve e si è allineata a Mediobanca
In consiglio siederanno oltre a Donnet e Sironi
E i primi tre nomi della lista di Caltagirone: Flavio Cattaneo
Visibilmente soddisfatto l'ad Philippe Donnet
"Mi sembra un ottimo risultato dell'Assemblea
All'assemblea dei soci di Generali che ha preso il via oggi 24 aprile alle 9 a Trieste
il Gruppo Generali (che detiene il 4,8% del Leone) si sta orientando verso un'astensione nel voto per il rinnovo del Cda
Mentre Unicredit che fino a questo momento non aveva dato indicazioni su come avrebbe votato
avrebbe sciolto la riserva ieri durante un cda: «Sosterrà la lista di amministratori presentata da Francesco Gaetano Caltagirone» propensa a una lista alternativa rispetto alla conferma dell'ad Philippe Donnet (in carica dal 2016)
Unicredit che detiene circa il 5,3% delle azioni del Leone potrebbe dunque potrebbe votare per questa lista di minoranza
ma al momento dalla banca guidata da Orcel arriva solo un 'no comment'
La distanza tra la lista di maggioranza presentata da Mediobanca (che detiene una partecipazione significativa in Generali
del 13%) e punta a confermare l'attuale assetto di vertice
con il presidente Andrea Sironi e l'amministratore delegato Philippe Donnet
e quella di minoranza di Caltagirone (che attraverso le sue società
Il presidente di Generali Andrea Sironi ha elencato gli azionisti rilevanti
quelli che partecipano in misura superiore al 3% del capitale sociale della compagnia
che potranno votare i punti all'ordine del giorno dell'Assemblea dei soci
ha una partecipazione tramite alcune interposte persone giuridiche pari al 6,51% del capitale sociale
Unicredit ha anche una partecipazione tramite una controllata
pari allo 0,19% del capitale sociale (ma non è stato depositato per il voto)
È aumentata dunque la quota dell'istituto guidato da Andrea Orcel che fino al 10 aprile era del 5,27%
Mediobanca ha una partecipazione diretta e indiretta di 204.574.262 azioni
con una partecipazione attraverso Delfin pari al 9,93% del capitale sociale
con una partecipazione tramite alcune interposte persone giuridiche pari al 6,82% del capitale sociale
ha una partecipazione attraverso Schema Delta S.P.A
Successivamente Generali ha rettificato la partecipazione del gruppo Benetton che è pari al 4,83% e non al 4,33% come inizialmente letto dal presidente del Leone Andrea Sironi in Assemblea
Fondazione Crt è accreditata di circa il 2%
Unicredit sul punto che riguarda il rinnovo del cda
Sulla lista Mediobanca (primo azionista) dovrebbe confluire il voto degli istituzionali
favorevoli alla riconferma dell'attuale governance
«Abbiamo raggiunto e superato tutti gli obietti che ci eravamo prefissati» negli ultimi anni e «la posizione di Generali è oggi la più forte di sempre»
Lo ha detto l'ad Philippe Donnet durante il suo intervento all'assemblea dei soci
«Gli importanti risultati ottenuti negli ultimi nove anni mi convincono del fatto che Generali avrà ancora più successo in futuro
per cui il nostro lavoro non è terminato e ci sono ulteriori importanti traguardi da raggiungere insieme» ha concluso ricordando la sua disponibilità a proseguire il mandato da Amministratore Delegato: «Sarei onorato di poter continuare a supervisionare l'esecuzione del piano anche nel prossimo triennio
il presidente Andrea Sironi ha ricordato Papa Francesco
«di cui Trieste e noi tutti conserviamo ancora vivida la memoria a seguito della sua recente visita a questa città
si è detto molto «emozionato nell'essere con tutti voi qui
al termine dei tre anni di mandato come presidente di Generali
Quando nel maggio del 2022 mi è stato affidato questo prestigioso incarico
ho accettato con orgoglio ma anche con grande senso di responsabilità per avere l’opportunità di guidare il consiglio di amministrazione di una delle realtà finanziarie più importanti per l'Italia e per l'Europa»
Saranno dunque tre le proposte che si sfideranno per il rinnovo del board del gruppo assicurativo
Il gruppo Caltagirone ha incrementato la sua partecipazione in Mps
Caltagirone e Delfin della famiglia Del Vecchio
controllano complessivamente circa il 17% di Mps
distanziandosi dalla quota dell’11,731% ancora in mano al Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef)
LEGGI ANCHE: “Viaggio dentro Mediobanca, la banca d’affari dei miliardari italiani”
una mossa che è stata definita “contraria agli interessi della società e non concordata”
LEGGI ANCHE: UniCredit conferma: “Abbiamo il 4,1% di Generali”. Delfin e Caltagirone alla finestra
Caltagirone ha acquisito una partecipazione del 3,5% in Mps
in occasione della cessione del 15% dell’istituto da parte del Mef per un valore di 1,1 miliardi di euro
Banco Bpm ha acquistato il 5% di Mps per circa 370 milioni di euro
mentre Anima ha acquisito il 3% per un importo di 219 milioni di euro
Caltagirone detiene inoltre una partecipazione del 5,3% in Anima Holding e del 2% in Banco Bpm
LEGGI ANCHE: Il Mef vende il 15% di Mps per oltre 1 miliardo. Entrano Caltagirone e gli eredi di Del Vecchio
Caltagirone – gruppo presieduto da Francesco Gaetano Caltagirone, che secondo le stime di Forbes ha un patrimonio netto di 6,4 miliardi di dollari – ha aumentato la sua partecipazione in Mps per avere un maggiore peso nell’assemblea del 17 aprile
L’incremento della sua quota gli garantirebbe non solo più influenza
ma lo rafforzerebbe nel caso di un’eventuale fusione tra Mps e Mediobanca
Caltagirone avrebbe già aumentato la sua quota in Mediobanca
L’obiettivo finale sarebbe ottenere adesioni di almeno il 40% del capitale di Mediobanca
per avere una posizione più forte nella battaglia su Generali
i soci di Generali saranno chiamati a rinnovare il consiglio di amministrazione
con una convocazione anticipata rispetto alla data prevista dell’8 maggio
il principale azionista di Generali con il 13% del capitale
che sosterrà la conferma di Philippe Donnet come amministratore delegato e di Andrea Sironi come presidente
Dall’altra parte ci sarà la lista proposta da Caltagirone e Delfin
che cercheranno di ottenere il supporto necessario per cambiare la leadership di Generali
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Rivolta dei piccoli azionisti della Caltagirone Editore che in vista dell'assemblea del 5 maggio chiedono la revoca delle cariche di Azzurra
Francesco e Alessandro Caltagirone per "la pessima gestione del ramo editoriale"
I motivi delle critiche e la replica del cda
nella foto) della Caltagirone Editore Spa” in vista dell’assemblea degli azionisti del prossimo 5 maggio
“A fronte della riduzione dei ricavi nel 2024 sono invece aumentati sia i costi del personale che gli altri costi di esercizio e ciò risulta ancora più grave considerando che la riduzione dei ricavi è un dato “preannunciato” con largo anticipo al mercato considerando la costante diminuzione delle vendite dei quotidiani e quindi gli amministratori avrebbero dovuto non solo ridurre tali costi
ma anche in percentuale superiore alla riduzione dei ricavi”
“Questa pessima gestione – accusano – va avanti da anni
Con l’esercizio 2024 è arrivata una catastrofica perdita di 4,5 milioni sul Messaggero
Come prima iniziativa è inevitabile la revoca per GIUSTA CAUSA quanto prima del Presidente e dell’Amministratore delegato del Messaggero
L’anno precedente una perdita già drammatica di oltre 2 milioni di euro
Sono risultati così PESSIMI che non si ritrovano in nessun’altra società del settore quotata”
Quindi snocciolano i risultati delle società concorrenti del settore: “Da un raffronto con i competitors abbiamo Il Sole 24 Ore fatturato 214,5 ml ebitda 27,3 ml margine 12,72% Class editori ( al 30 settembre) fatturato 56,55 ml ebitda 5,09 ml margine 9,0% Monrif ( al 30 giugno ) fatturato 67,44 ml ebitda 5,90 margine 8,76%
Per cui la media del margine e’ circa del 10% Ced fatturato 112 ml ebitda 0,78 ml margine 0,69%
Si denota chiaramente l’inefficienza della gestione Ced nel ramo editoriale che alle percentuali medie avrebbe dovuto conseguire un ebitda di circa 11 ml contro gli 0,78 realizzati!
Il risultato sarebbe stato ancora piu’ penalizzante se in bilancio le locazioni commerciali fossero indicate come tali negli altri costi operativi e non si utilizzasse il maquillage di bilancio di indicarli come ammortamenti beni in leasing per circa 4 ml
Così facendo avremmo un Ebitda addirittura negativo di 3,3 ml e mancherebbero all’appello rispetto alle medie del settore oltre 14 ml!
Gli azionisti e si spera anche quello di maggioranza – chiosano i soci di minoranza -
venendosi a creare una sfiducia nei vertici societari che amministrano”
Muro di gomma da parte del CdA: “il Consiglio di Amministrazione ritiene che la eventuale deliberazione di revoca del Presidente e dei Vice Presidenti non sarebbe supportata
diversamente da quanto rappresentato dai Soci
dai presupposti della giusta causa ai sensi dell’art
non constano né sono state allegate dai Soci condotte tali da evidenziare che i soggetti in questione non abbiano osservato
con la diligenza richiesta dalla natura dell’incarico e dalle loro specifiche competenze
i doveri a essi imposti dalla legge e dallo Statuto; del pari
il Presidente e i Vice Presidenti non risultano responsabili di alcuna negligenza nella gestione degli affari sociali
né di aver assunto decisioni imprudenti o mal istruite che abbiano causato danni alla Società o
di comportamenti sleali tali da far presumere l’interruzione del rapporto fiduciario con i Soci”
Messe insieme fanno il 60 per cento del patrimonio”
“Questi investimenti esulano da qualsiasi criterio di gestione efficiente di un portafoglio, con la necessaria diversificazione. E – l’affondo dei soci di minoranza – sembrano partecipazioni finalizzate a strategie personali del socio di controllo e quindi non nell’interesse della società e di tutti gli azionisti
1.200.000 Poste e 1.200.000 Italgas andrebbero assegnate ai soci
Ad oggi 10.000 azioni Ced hanno un valore di mercato di circa 16.000 euro e l’assegnazione manterrebbe agli azionisti tutto il ramo editoriale
Ed inoltre il detentore di 10.000 azioni Ced si ritroverebbe un valore di oltre 35.000 solo per le azioni assegnate
Siamo ad un livello di sfiducia impressionante da parte del mercato nei confronti della gestione Ced
E basterebbe una operazione di assegnazione per restituire agli azionisti parte del valore attualmente non riconosciuto dal mercato al patrimonio societario
E’ senza dubbio più opportuno per gli azionisti avere la diretta disponibilità della propria quota di patrimonio investita in titoli
Il non procedere in questo senso vuol dire danneggiare deliberatamente gli azionisti Ced
Quindi uno degli obiettivi strategici per la Caltagirone editore deve essere la graduale distribuzione ai soci delle azioni in portafoglio o
per evitare complicazioni di tipo amministrativo e fiscale
Considerando che nell’esercizio 2024 si è avuta una plusvalenza sui titoli quotati nell’ordine dei 100 milioni di euro
si propone la distribuzione di un dividendo straordinario di 1 euro per azione
ottenendo la liquidità dalla vendita pro quota delle azioni in portafoglio
Gradualmente nei prossimi anni si potrà procedere ad altri dividendi straordinari fino alla assegnazione ai soci dell’equivalente del valore delle azioni in portafoglio”
concludono i soci di minoranza della Caltagirone Editore
Domenica 20 aprile Ore 16:00 L’evento simbolo: “A Giunta”
l’incontro tra il Cristo Risorto e la Madonna
Mostra sulla Settimana Santa a Caltagirone (Corte Capitaniale)
Esposizione eccezionale del Cristo nel Cataletto di Antonuzzo Gagini (Museo del Fercolo).La Settimana Santa di Caltagirone è iscritta nel REIS – Registro delle Eredità Immateriali della Sicilia e promossa in ambito UNESCO
all’Opera dei Pupi e agli eventi culturali collaterali
rappresenta un patrimonio di valore inestimabile
Mpa: “L’affidamento del servizio va discusso in Consiglio comunale”Redazionemercoledì 26 Febbraio 2025“Il Mpa di Caltagirone
alla luce della delibera di Giunta che ha definito l’accordo transattivo e il contestuale riaffidamento del servizio delle strisce blu alla ditta Sostauto
è fortemente critico rispetto all’azione amministrativa condotta dal Sindaco Roccuzzo
Come gruppo riteniamo assolutamente necessario discutere quanto deliberato nelle sedi istituzionali competenti
come recita il TUEL in materia di concessione dei pubblici servizi
Ricordiamo che il contratto capestro era stato revocato alla ditta dalla precedente amministrazione per i critici aspetti gestionali e le varie condizioni economiche svantaggiose per il Comune“
Lo dichiarano in una nota congiunta i rappresentati Mpa nel comune di Caltagirone
aver garantito dei ricavi in quota parte nelle casse del Comune
che ricordiamo si trova in dissesto finanziario
La salvaguardia dei posti di lavoro è l’unico aspetto positivo della vicenda che non nasconde il fallimento politico dell’accordo transattivo deliberato
In attesa delle ulteriori verifiche documentali
per controllare e confutare i termini dell’accordo
porremo in essere ogni azione utile agli interessi dell’ente comunale ed ai bisogni dei cittadini”
Ecco le prime reazioni raccolte da ilSicilia.it a Palazzo Comitini
Luca Sbardella è l’ospite della puntata numero 322 di Bar Sicilia
Il coordinatore di Fratelli d’Italia in Sicilia
commenta il post elezioni Provinciali del 27 aprile
La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica
Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù
Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani
Un viaggio indimenticabile attraverso la storia
l’enogastronomia e l’economia locale
raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie
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nei locali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Caltagirone
sarà sottoscritto un protocollo d’intesa di collaborazione tra la Procura della Repubblica e la locale Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri
Saranno presenti anche il capitano Nastassija Magno
Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Caltagirone
il dottor Ignazio Buzzi (ispettore regionale “Sicilia” A.N.C.) ed il maresciallo Antonio Rinaudo che presiede la sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Caltagirone
presso la sala “Giorgio Arcoleo” del Palazzo di Giustizia
si terrà una Conferenza stampa nel corso della quale sarà presentata l’iniziativa e saranno illustrati i dettagli della convenzione in questione
Il bando prevede il rimborso delle spese di trasporto sostenute nel 2024 per coloro che frequentano le sedi centrali o distaccate delle università di Palermo
in conformità alla normativa regionale per i centri distanti oltre 50 km dagli atenei
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Venerdì 25 aprile si terrà soltanto una sobria cerimonia al Monumento dei Caduti in via Roma (nessun corteo
ma appuntamento alle 10,45 direttamente al Monumento e inizio alle 11)
l’inaugurazione della mostra di opere d’arte e biografie partigiane “Il Cortile dei Resistenti” nell’atrio del palazzo municipale
le proiezioni di video e immagini “Storie partigiane” e la musica dal vivo con I Sunaturi in piazza Municipio vengono rinviate al 2 giugno
anch’essa originariamente prevista per il 25 aprile
è invece postergata alla prossima settimana
La rimodulazione degli eventi a seguito dell’indizione
La mossa di Mediobanca alza l’asticella della partita giuridica
La mossa di Mediobanca è interessante e alza l’asticella della partita giuridica
L’ipotesi di concerto e le ricadute – specie su eventuali opa obbligatorie – era già stata avanzata da alcuni commentatori e il ruolo di Delfin e Caltagirone non è mai passato inosservato
non vi sono persone che agiscono di concerto con l’Offerente ai sensi dell’art
Sempre all’interno di MPS viene pubblicato il parere del Comitato parti correlate
che ribadisce l’autonomia del management MPS nell’operazione
Sullo stesso tema investe il cda di Mediobanca
che sin dal primo comunicato ha avvertito i propri azionisti che ci sono soggetti – Delfin e Caltagirone – che agiscono per interessi propri (i.e.: timore di un effetto gregge nel caso loro portino in adesione le azioni)
Ora si va sull’ultimo tassello: sebbene non annunciato nè scritto
gli intrecci azionari portano ad un controllo di concerto su Generali che fa scattare opa obbligatoria
Delfin e Caltagirone hanno sempre agito in autonomia
Anche se votano spesso in accordo e gli acquisti hanno una certa coincidenza temporale
non sarà facile provare un’azione di concerto senza niente di scritto ma solo sulla base di presunzioni
Lo spettacolo teatrale “Un Principe Ranocchio”
nell’auditorium del Convitto INPS “Luigi Sturzo”
promossa nell’ambito della Giornata Internazionale per l’eliminazione delle discriminazioni razziali dalle comunità di accoglienza dei progetti SAI MSNA e adulti e dal Comune di Caltagirone che si è svolta in due giornate con gare
partite di calcio e lo spettacolo teatrale interpretato da Giuseppe Carbonaro e Iridiana Petrone
cui ha fatto seguito un emozionante momento di condivisione degli elaborati
in forma di scrittura e grafica (disegni e ceramiche)
realizzati dai piccoli ospiti delle comunità di accoglienza e dai bambini e dalle bambine che frequentano le attività educative e formative nello stesso Convitto
Infine i saluti e i ringraziamenti per la piena riuscita dell’iniziativa di Oreste Alemanna
che sono stati presentati da Angela Ascanio
responsabile delle attività di sensibilizzazione e inclusione dei progetti di accoglienza SAI
Un’operazione che spiazza l’offerta del Monte per Piazzetta Cuccia e frena il costruttore romano
«Non è una mossa difensiva», ha messo le mani avanti in conferenza stampa l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, descrivendo la cessione della quota controllata dalla banca d’affari, il 13,1 per cento, nel capitale di Generali
Fatto sta che l’operazione annunciata da Nagel e decisa domenica sera da una riunione straordinaria del consiglio d’amministrazione
punta a togliere dal piatto la preda più ambita da Francesco Gaetano Caltagirone e dalla famiglia Del Vecchio
i due scalatori con la targa del governo di Roma
Tra meno di due mesi, infatti, partirà l’offerta pubblica di scambio (ops) su Mediobanca lanciata dal Monte dei Paschi
sarebbe passata di mano anche la quota di Generali in portafoglio all’istituto fondato da Enrico Cuccia
Adesso però Mediobanca si difende facendo un passo di lato
per mandare a vuoto l’affondo dei suoi rivali
È l’ennesimo colpo di scena in una lotta di potere senza precedenti
che finirà per ridisegnare gli assetti della finanza nazionale
Tanto che sono in molti ora a ipotizzare una possibile discesa in campo di Intesa
l’unico grande gruppo bancario che finora è rimasto alla finestra
forte della sua posizione di leader di mercato
Al momento, comunque, il fronte più caldo dello scontro resta quello delle Generali, che hanno appena rinnovato il proprio consiglio di amministrazione. Solo cinque giorni fa, all’assemblea dei soci a Trieste, la lista targata Mediobanca ha prevalso su quella sponsorizzata da Caltagirone
con la riconferma anche dell’ad Philippe Donnet
ma quella vittoria si è subito trasformata nel trampolino di lancio verso un secondo e più impegnativo round
secondo quanto annunciato nella mattinata di lunedì
Mediobanca lancerà un’ops sull’intero capitale di Banca Generali
quotata in Borsa e controllata dall’omonimo gruppo assicurativo
e per pagare questa impegnativa acquisizione userà proprio il suo 13,1 per cento di Generali
Si profila quindi un’altra operazione carta contro carta, cioè con pagamento in titoli e non con denaro contante, come quelle già annunciate da Mps e da Unicredit sul BancoBpm. Quest’ultima, ostacolata dal governo con una serie di prescrizioni a norma di Golden Power
Mediobanca farebbe un gran balzo in avanti nel settore del wealth management
diventando il secondo operatore nazionale alle spalle di Intesa-Fideuram
L’offerta vale 6,3 miliardi di euro e prevede di scambiare 1,70 azioni Generali per ogni azione di Banca Generali
sulla base delle quotazioni delle due società del 25 aprile
la norma che impone alle società oggetto di offerte pubbliche in Borsa
per esempio aumentando o diminuendo il perimetro delle proprie attività
la regola non si applicherebbe perché il valore delle azioni cedute
è pari a quello dei titoli che verrebbero acquisiti
Per dare via libera all’ops basterebbe quindi un’assemblea ordinaria
con il voto favorevole della maggioranza assoluta del capitale presente
invece di un’assemblea straordinaria che renderebbe obbligatoria la presenza di due terzi del capitale
E siccome Caltagirone e i Del Vecchio possiedono insieme quasi il 28 per cento di Mediobanca
sarebbe facile per loro bloccare l’operazione con l’aiuto di pochi alleati
anche il fattore tempo giocherà un ruolo importante
Subito dopo l’assemblea di Mediobanca per l’ops su Banca Generali
dovrebbe infatti partire l’offerta di Mps per la stessa Mediobanca
i soci di quest’ultima sarebbero chiamati a esprimersi anche sull’operazione con Trieste
in pratica diranno no alla vendita della quota in Generali
perché se l’ops avesse successo il nuovo cda di Mediobanca
espressione anche di Caltagirone-Del Vecchio
certamente bloccherebbe l’ops su Banca Generali
l’ops per acquisire Banca Generali partirebbe alle condizioni annunciate oggi
il gruppo assicurativo si troverebbe in portafoglio il 6,5 per cento circa di azioni proprie
ottenute dopo aver venduto a Mediobanca il suo 50,1 per cento di Banca Generali
azioni proprie che comunque saranno sottoposte a un vincolo di Lock up
Una volta trascorso questo periodo potrebbero però essere utilizzate anche per finanziare eventuali future acquisizioni
Si romperebbe lo storico legame azionario con la banca d’affari che fu di Enrico Cuccia e come nuovi principali soci resterebbero la famiglia Del Vecchio con il 9,9 per cento
Caltagirone al 6,8 per cento e l’Unicredit di Andrea Orcel al 6,5 per cento
Sempre che una nuova offerta non apra un’altra partita miliardaria
9 anni al Corriere della Sera da inviato speciale e poi
al Fatto Quotidiano e 16 anni a L'Espresso
Con i consorzi Eic e Icij ho collaborato a diverse inchieste internazionali tra cui quella dei Panama Papers
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