un fulmine ha colpito un grosso albero in via Primo Maggio a san Vittore Olona al confine con Cerro Maggiore
Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Legnano che hanno provveduto a mettere in sicurezza l’essenza rimasta ferita dalla saetta
A dare supporto la Polizia Locale con i carabinieri che hanno chiuso parzialmente la strada durante le operazioni
Olona in piena dopo il temporale. Il maltempo proseguirà anche martedì 7 maggio
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AccediLa piccola 5th Avenue
Alla guida del mezzo, un uomo di nazionalità rumena. Gli agenti, con grande prontezza, hanno proceduto agli accertamenti di rito, scoprendo che sul soggetto pendeva un mandato di cattura. Senza esitazione è stata allertata la Stazione dei Carabinieri competente, che ha immediatamente raggiunto il posto e proceduto con l’arresto, l’identificazione e la fotosegnalazione dell’uomo.
Un ringraziamento va agli agenti delle Polizie Locali coinvolte, ai rispettivi Comandanti e ai Carabinieri, che ancora una volta hanno dimostrato professionalità e prontezza operativa. La strada è tracciata: più presenza, più coordinamento, più sicurezza. Non solo percepita, ma reale.
Robin Srl Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
CERRO MAGGIORE – Con l’Esposizione del Santo Crocefisso al centro della chiesa parrocchiale (nella foto) ha avuto inizio oggi, domenica 27 aprile, a Cerro Maggiore la settimana della Festa del Crocefisso
uno dei momenti più sentiti dalla comunità che mantiene così le proprie radici e le proprie tradizioni
Quest’anno il cammino di preghiera dei fedeli si arricchisce di un’intenzione speciale: pregheranno anche per il Conclave e per l’elezione del nuovo Papa
alle ore 10.00 sarà celebrata la Santa Messa solenne e alle 16.00 avrà luogo la tradizionale processione per le vie del paese
Santa Messa con i sacerdoti nativi o che hanno svolto il loro ministero a Cerro; al termine ci sarà la benedizione del paese con il Santo Crocefisso
Due nuove postazioni salva vita a Cerro Maggiore grazie alle donazioni per i Dae
Vanzaghello apre “Biblioteca ecologica” in occasione del Maggio dei Libri
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il Comune convoca una commissione “trasparente”L’incontro si svolgerà in diretta streaming e sarà registrato
così che ogni cittadino possa seguirlo anche da casa
Intanto il comitato “No discarica” raccoglie 1.600 firmeLa discarica di Cerro
Arrestato dopo un controllo di routine sul Sempione
nell’ambito di un’operazione congiunta tra la Polizia Locale di Cerro Maggiore e quella di San Vittore Olona
era al volante di un mezzo con targa straniera: fermato per un controllo dopo che dalle verifiche strumentali effettuate tramite i varchi erano emerse possibili anomalie
Il mandato di cattura a suo carico ha immediatamente innescato la chiamata alla Stazione dei Carabinieri e l’arresto
con conseguenti identificazione e fotosegnalazione
«Siamo sicuramente soddisfatti di quanto accaduto
che conferma la bontà del progetto e delle idee che stiamo portando avanti in questi primi mesi di collaborazione – sottolineano il sindaco di San Vittore Olona Marco Zerboni e la prima cittadina di Cerro Maggiore Nuccia Berra -
il percorso non è semplice né privo di ostacoli ed avrà presumibilmente tempi lunghi
ma questo non ci ha affermato e non ci fermerà
Abbiamo tutti gli strumenti per agire e lo stiamo facendo
Ringraziamo gli agenti delle nostre Polizie Locali
i comandanti e i Carabinieri che immediatamente hanno agito e concluso l’arresto»
CERRO MAGGIORE – Più di mille firme on line e di 500 “dal vivo”. Le ha raccolte fino ad oggi, mercoledì 9 aprile, il Comitato contro la discarica di Cerro Maggiore
«Siamo pienamente soddisfatti della risposta della cittadinanza – commentano dal Comitato – sia per le firme online
con cui abbiamo superato il migliaio di sostenitori
ma soprattutto per la partecipazione attiva
nel vedere i cittadini venire ai banchetti per firmare (nella foto
In molti ci hanno detto che erano usciti di casa apposta e negli appuntamenti già svolti abbiamo superato le 500 firme»
I prossimi appuntamenti saranno sabato 12 nel pomeriggio in piazza Santi Cornelio e Cipriano e la mattina di mercoledì 16 in piazza Forze Armate (piazza mercato)
«L’amministrazione comunale – aggiorna sempre oggi lo stesso Comitato – ha finalmente dichiarato un’apertura al dialogo sul progetto della discarica
senza la disponibilità a rivedere le proprie posizioni
Un dialogo autentico presuppone la volontà di ascoltare
ma soprattutto di mettere in discussione le proprie scelte
«La nostra posizione è chiara: no a nuovi conferimenti di 2 milioni di metri cubi di materiali con il rischio che arrivino contaminanti impattanti per il suolo; no ai 7 camion all’ora per i prossimi 10 anni su una arteria viabilistica già congestionata e disinteressandosi dell’impatto che avrebbe sul territorio tutto
paesi limitrofi compresi; rispetto degli impegni presi in precedenza con gli accordi passati e vincolanti per l’operatore
a partire dal recupero ad area verde boschiva
non industriale e privata; no a controlli esclusivamente sulla carta fatti dall’operatore che è controllato e controllore
allora deve essere pronto anche ad azzerare il progetto di conferimento di nuovi materiali e a considerare alternative che rispettino le esigenze e le preoccupazioni dei cittadini
ci teniamo a precisare che la richiesta di dialogo da parte dell’amministrazione non deve essere fatta al Comitato
Perché un nuovo progetto di conferimento al Polo Baraggia
con un impatto ambientale e sociale significativo
richiede un vero processo di partecipazione pubblica
Si parla di riqualificazione ma nei fatti è l’ennesima riapertura della discarica
La cittadinanza ha diritto ad essere non solo informata ma anche ascoltata e resa protagonista delle decisioni che influenzano il territorio in cui vive
un amministratore deve innanzitutto rispetto alla propria cittadinanza; ancora più per la dignità dei tanti cittadini che hanno lottato in ogni sede
Tutto questo – conclude il Comitato – non può essere calpestato e dimenticato»
Dopo 35 anni il Comune di Cerro la spunta al Tar sulla scuola di via Boccaccio
Torna la ruota panoramica sul Lago di Varese
Incontro a Vanzaghello su Chinnici con il nipote
segnale che il futuro del Polo Baraggia a Cerro Maggiore rimane un tema “caldo”
anche a quasi 30 anni dalle battaglie fatte di manifestazioni
assemblee e presidi permanenti ai cancelli dell’allora discarica
Tanti i dubbi del comitato sul progetto messo in cantiere dalla giunta Berra, dal «conferimento per i prossimi 10 anni di 2,1 milioni di metri cubi di materiali contenenti concentrazioni di metalli pesanti (arsenico
PCB e altre sostanze contaminanti compatibili solo con siti industriali» alle procedure di monitoraggio
con procedure di monitoraggio definite «controlli esclusivamente di tipo quantitativo e su carta
Passando per il «recupero morfologico dell’area con ripristino a verde unitamente alla successiva realizzazione di un parco fotovoltaico privato senza alcun beneficio economico per la comunità…tra 10 anni»
Dubbi già respinti al mittente da Palazzo Dell’Acqua
che anzi ha rivolto al comitato un appello all’unità
«L’esperienza maturata nelle battaglie giudiziarie di questi anni – ha spiegato l’amministrazione comunale -
la valutazione del costo opportunità di medio e lungo periodo ci ha spinto ad agire come fatto
nell’attesa che Città metropolitana si pronunci sull’autorizzazione
Per tutte queste ragioni chiediamo con forza di non sprecare le forze per dividerci
ma rinnoviamo la proposta al comitato di incontrarci
per capire le opinioni reciproche al fine di stare uniti
perché questo argomento non ha colori politici ma un unico scopo: non rischiare di avere un’altra discarica
che il comitato allora e anche questa amministrazione
AccediCosa sappiamo di Giulia
«La richiesta di confronto da parte del Comune non può essere indirizzata solo a noi – ribadiscono – perché la cittadinanza ha diritto a essere informata, ascoltata e resa protagonista delle decisioni che influenzano il territorio in cui vive». In chiusura, un richiamo al rispetto dovuto ai cittadini che negli anni si sono impegnati, anche in sede giudiziaria, per contrastare la discarica. «Non possiamo accettare che la storia di questa lotta venga dimenticata o sminuita».
«Ringrazio mio padre e mia madre perché hanno scelto la via più difficile, quella della legalità». A parlare, davanti a un’ampia platea di studenti del Dell’Acqua di Legnano, nell’ambito di un evento sulla legalità, è la professoressa Paola Gallo Stampino
commerciante simbolo della lotta al racket e al pizzo morto a 71 anni
Titolare di un negozio con la moglie a Cerro Maggiore
Fu riconosciuto vittima e poté accedere al fondo di solidarietà per le vittime del racket
Paola – quando sono successi i fatti frequentava il liceo – porta la sua testimonianza nelle scuole: «I miei genitori avevano un negozio a Cerro – ha raccontato la figlia – e in un momento di difficoltà sono stati raggiunti dalla ‘Ndrangheta
Loro hanno scelto la strada della legalità rifiutando di pagare il pizzo
Sono stati minacciati e hanno avuto il coraggio di denunciare
Sono andati dai Carabinieri e c’è stato un processo»
«Le persone coinvolte erano dell’‘ndrangheta – ha spiegato -
perché questa storia l’ho vissuta di riflesso
Anche mio fratello è riuscito a fare la sua strada
Ringrazio mio padre e mia madre perché hanno scelto la via più difficile
Sarebbe stato facile per loro fare il lavoro sporco
I genitori di Paola Gallo Stampino sono stati i primi
a essere riconosciuti dallo Stato come vittime di mafia: «Lo Stato ci ha dato un risarcimento – ha raccontato -
Quello che vorrei farvi capire è che tutto questo non è lontano
dove ci sono i soldi e agiscono sulle fragilità delle persone
Quando si sono accorti che due commercianti — i miei genitori — erano in una situazione di difficoltà
si sono presentati come “amici” per aiutarli
Quello che dovete fare ogni giorno è scegliere di vivere nella legalità: a scelta più facile alle volte non è la scelta giusta»
Il magistrato Tona al Dell’Acqua di Legnano: “Oggi la mafia offre servizi sfruttando le fragilità”
La bozza di convenzione era già stata presentata nella commissione dello scorso anno, e ora il Comune si dichiara disponibile ad accogliere proposte emendative, purché fondate su basi amministrative solide, per evitare il rischio che falle normative possano riaprire scenari simili a quelli vissuti in passato, come l’ipotesi – poi sventata – dell’apertura di una discarica di amianto.
Inaugurata nel fine settimana in via Magellano a Cerro Maggiore una nuova postazione di defibrillazione pubblica
interamente finanziata con la raccolta del 5×1000 dall’associazione 60milavitedasalvare
Presente il sindaco Nuccia Berra e una rappresentanza dei residenti
è stata allestita da 60milavitedasalvare unei giorni scorsi un’altra postazione DAE con il contributo della famiglia di Luciano Cuoghi
cerrese scomparso lo scorso anno in conseguenza di un arresto cardiaco
Cerro Maggiore si prepara a cambiare volto
Hanno preso il via con le demolizioni gli interventi che porteranno a riqualificare le aree dismesse della ex Gianazza e della ex Fonderia Cerrese
due delle cicatrici lasciate nel tessuto urbano dal passato industriale del paese
Il progetto per la riqualificazione dell’area ex Gianazza prevede la conversione della parte cerrese dell’ex area industriale in un polo terziario e commerciale
con una palazzina di uffici e un supermercato con 2.500 metri quadri di superficie di vendita
all’interno del quale Palazzo Dell’Acqua avrà comunque uno spazio a disposizione «da utilizzare o valorizzare per migliorare ancor di più l’utilità pubblica del nuovo comparto»
L’intervento comporterà una riduzione del consumo di suolo
con la superficie coperta che oggi sfiora l’80% in discesa al 35%
e prevede la piantumazione di un’essenza ogni quattro posti auto e la presenza di aree verdi
La “rinascita” dell’ex complesso industriale impatterà naturalmente anche sulla viabilità
con la realizzazione di una rotatoria per “addolcire” la curva a gomito tra via Tessa e via Catullo e migliorare la sicurezza di un tratto di strada spesso segnato da incidenti; il progetto prevede anche la realizzazione di una nuova rete ciclopedonale collegata al parco vicino al cimitero tramite un sottopasso che permetterà di attraversare via Catullo
La riqualificazione dell’area porterà anche all’urbanizzazione di via Saragat
Si parla di opere di urbanizzazione per 1,5 milioni di euro
cui andranno ad aggiungersi l’acquisizione a titolo gratuito delle aree verdi a fianco del cimitero cittadino e altri 1,7 milioni di euro quali oneri qualitativi
che verranno utilizzati per finanziare gli interventi di ristrutturazione dei cimiteri cittadini e verosimilmente per iniziare la sistemazione del centro storico
Uffici, supermercato, verde e ciclabili: ecco il progetto definitivo per riqualificare la ex Gianazza
La proposta per la riqualificazione dell’ex Fonderia Cerrese
prevede che la ex fabbrica metallurgica ceda il passo alle unità commerciali
la più grande destinata ad ospitare un piccolo supermercato alimentare
dovrà bonificare l’area e realizzare una serie di interventi viabilistici
un parcheggio che possa far fronte alle necessità attuali e future dell’area e potenziare la rete ciclopedonale esistente
Il tutto senza dimenticare la dotazione di verde
Anche in questo caso alle opere vere e proprie si aggiungeranno le risorse che arriveranno nelle casse di Palazzo Dell’Acqua
A Cerro Maggiore torna anche per il 2025 l’appuntamento con la rassegna “Anita Bollati”
la rassegna teatrale dedicata alla memoria dell’illustre cittadina cantalupese che ha speso tutta la sua vita donandola al teatro dialettale
arrivata ormai al traguardo della 25° edizione e diventata anno dopo anno uno strumento per mantenere viva la cultura popolare nelle sue più diverse espressioni
Si parte sabato 15 marzo con la commedia “Un capell pien de fiour” a cura della compagnia teatrale “I Sempr’Alegher”
per poi proseguire sabato 22 marzo con lo spettacolo “Una cravatta uriginal” messo in scena dalla Compagnia Filodrammatica Agratese
Sabato 29 marzo toccherà invece alla compagnia teatrale I Mal Tra’ Insema di Assago
che porterà sul palco la commedia “A l’ospizzi di veggett s’é liberaa on lett”
per poi chiudere sabato 5 aprile con lo spettacolo “Ul curtil”
portato in scena dalla associazione teatrale FamFumFrecc
«La rassegna Anita Bollati è molto più di una semplice programmazione teatrale – sottolinea l’assessore alla Cultura Daniel Dibisceglie -: è un omaggio alla nostra cultura
un momento di aggregazione e un’occasione per riscoprire le radici della nostra comunità attraverso il teatro dialettale
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un costante aumento di pubblico
segno che l’interesse per le nostre tradizioni è più vivo che mai
Questa crescita è un incentivo a proseguire con ancora più impegno nella valorizzazione del nostro patrimonio culturale»
«L’entusiasmo con cui i cittadini partecipano a questi eventi – aggiunge la prima cittadina Nuccia Berra – dimostra quanto sia forte il legame con le tradizioni e quanto il teatro sia ancora oggi un potente mezzo di unione e condivisione»
«La commissione – dichiara l’amministrazione comunale – sarà uno strumento ordinato di ascolto per approfondire e chiarire
perchè è assolutamente necessario che tutto il percorso sia pubblico e rimanga agli atti
per dare la massima informativa a tutti i cittadini
utilizzando tutte le tecnologie che permettono di diffondere capillarmente le notizie
Questa sarebbe la seconda volta che si riunsice la commissione e lo scopo sarà quello di analizzare insieme il percorso amministrativo utilizzato sinora e quello che dovrà ancora iniziare in Città Metropolitana
continuare il percorso pubblico e condiviso iniziato qualche anno fa con le battaglie giudiziarie del 2019
proseguito nella campagna elettorale del 2023 con la predisposizione e diffusione del protocollo di intesa
e la presentazione della bozza di convenzione nella commissione del 2024
Tutti i documenti sono e saranno pubblicati sul sito del Comune
L’amministrazione si dichiara propensa ad accogliere proposte emendative
«seppur fondate sulla concretezza amministrativa che si deve a questa vicenda»
«Non vogliano che ci siano falle o cavilli che in futuro possano far ripiombare la nostra comunità nella paura di una vera discarica come successo con il precedente progetto
con la proposta di aprire una discarica di amianto – assicura l’ammistrazione –
È questo il momento per chiudere definitivamente una brutta pagina di storia che ha visto
pagare a caro prezzo il nostro territorio e le comunità di Cerro
Più di 1.500 firme per la petizione contro il progetto per il futuro del Polo Baraggia a Cerro Maggiore
Un’automobilista ha perso il controllo della sua vettura ed ha abbattuto alcuni paletti stradali tra le vie Turati e San Clemente a Cerro Maggiore
ed è stato rilevato dai carabinieri della Stazione locale
La vettura uscita fuori strada non solo si è scontrata contro i dissuasori
ma ha anche fatto cadere un contenitore della raccolta differenziata
Fortunatamente nessuna persona è rimasta ferita
Il fatto non è passato inossservato tra i presenti che si sono soffermati per capire quanto stava accadendo
CERRO MAGGIORE – «È il momento per chiudere definitivamente una brutta pagina di storia che ha visto, negli anni 90, con l’emergenza rifiuti a Milano, pagare a caro prezzo il nostro territorio e le comunità di Cerro, Cantalupo e Rescaldina». È quanto osserva oggi, venerdì 11 aprile, l’amministrazione comunale di Cerro Maggiore
che ha convocato per martedì 22 alle ore 21.00 la commissione consiliare per la gestione del territorio e del patrimonio pubblico
Chiamata a riunirsi per la prima volta quest’anno
la commissione sarà in diretta streaming e registrata
con la registrazione caricata sul sito web del Comune per essere visibile a tutti
All’ordine del giorno, il permesso di costruire convenzionato per il recupero ambientale dell’Area Baraggia e l’audizione del comitato antidiscarica, che in pochi giorni ha raccolto più di 1.500 firme contro i piani della giunta Berra per l’area teatro
di una lunga e dura battaglia dei cittadini contro la sua trasformazione in “pattumiera” di Milano
«L’iter del progetto di recupero ambientale dell’Area Baraggia merita la concretezza
trasparenza e la condivisione di intenti – sottolinea l’amministrazione di centrodestra – Per questo abbiamo convocato una nuova commissione consigliare per aggiornamenti sulle procedure e soprattutto per ascoltare le proposte del comitato “No discarica”
La commissione sarà uno strumento ordinato di ascolto per approfondire e chiarire
perché è assolutamente necessario che tutto il percorso sia pubblico e rimanga agli atti
la giunta guidata dal sindaco Nuccia Berra tiene a precisare che «come amministrazione non rigettiamo proposte emendative
seppure fondate sulla concretezza amministrativa che si deve a questa vicenda
Infatti non vogliano che ci siano falle e/o cavilli che in futuro possano far ripiombare la nostra comunità nella paura di una vera discarica
con la proposta di aprire una discarica di amianto»
il comitato ritiene «poco credibile» l’apertura al dialogo e la rivalutazione del progetto da parte della giunta
«Al primo punto dell’ordine del giorno del 22 aprile – rimarca – c’è la richiesta di permesso da parte dell’operatore del Polo Baraggia che intende costruire un impianto per il trattamento dei rifiuti
Questo consentirà all’operatore di portare veri e propri rifiuti in cava
La narrazione su terre e rocce da scavo è imprecisa e non corretta
non abbiamo ricevuto nessuna convocazione ufficiale per partecipare alla commissione
nonostante in Comune abbiano i contatti della referente che ha richiesto i permessi per le autorizzazioni ai banchetti
La Famiglia Cerrese riparte con visite degli studenti nelle aziende, eventi e un libro
multe più salate e Daspo urbano esteso per riportare ordine in centro
furgone in fiamme in via Binda: arrivano i vigili del fuoco
Cerro Maggiore (Milano) – Una lite, scoppiata probabilmente per futili, ha coinvolto oggi poco dopo mezzogiorno tre giovani nella zona di via San Carlo, a Cerro Maggiore. Ad avere la peggio un 19enne che è stato infine medicato in ospedale dopo l’intervento dei soccorritori, giunti sul posto con l’ambulanza della Croce rossa di Legnano, e dei carabinieri.
nella notte tra mercoledì 23 e giovedì 2 aprile
si sono verificati due tentativi di furto nel giro di poche ore
Il primo episodio è avvenuto nella sede dell’associazione Il Quadrifoglio
ignoti hanno usato un tombino per sfondare la porta d’ingresso in vetro
Una volta dentro i ladri si sono diretti verso la cassa
che però era vuota e hanno poi forzato la porta dell’ufficio
ma qualcosa li ha messi in fuga prima di poter concludere il colpo
è stato preso di mira il salone dell’oratorio
Secondo una prima ricostruzione dei fatti un uomo avrebbe lanciato un tombino contro la vetrata dell’edificio ed è così riuscito a entrare
ma l’allarme è entrato in funzione e il malintenzionato è stato costretto alla fuga
Su entrambi i tentativi di effrazione stanno indagando i Carabinieri
CERRO MAGGIORE – Due nuove postazioni salva vita con defibrillatori a Cerro Maggiore
è stata inaugurata la postazione in via Magellano (nella foto)
interamente finanziata con la raccolta del 5×1000 dall’associazione 60milavitedasalvare
Presenti il sindaco Nuccia Berra e una rappresentanza dei residenti
Nei giorni scorsi, sempre a Cerro, in via Oberdan, è stata allestita da 60milavitedasalvare un’altra postazione Dae con il contributo della famiglia di Luciano Cuoghi
cerrese scomparso lo scorso anno proprio in conseguenza di un arresto cardiaco
Legnano col cuore in mano. E più protetto: donati e inaugurati tre defibrillatori
taxi boat in avaria sul lago: la Polizia salva undici turisti messicani
Ferisce la ex con un cacciavite fuori dal market
Giù a capannoni della ex Gianazza tra Cerro Maggiore e Legnano
Domenica 16 febbraio gli escavatori hanno lavorato tutta la mattinata in una delle aree che hanno fatto da culla alla tradizione industriale del Legnanese
dove già nei giorni scorsi era iniziato l’intervento di abbattimento che rappresenta di fatto il primo passo per la rinascita dell’ex sito produttivo
Proprio per permettere lo svolgimento in sicurezza delle operazioni di demolizione della parte esterna del capannone che affaccia sulla curva di via Catullo a Cerro Maggiore
dalle 8 alle 13 di domenica 16 febbraio via Tessa e via Catullo a Cerro Maggiore sono rimasti chiusi al traffico dall’incrocio con viale Cadonra a Legnano fino alla rotonda
tra via del Carmelo e via Papa Giovanni XXIII
è stato temporaneamente istituito il doppio senso di marcia
primo capitano di industria di quella che rimarrà per tre generazioni una realtà a conduzione familiare
tra le protagoniste della rivoluzione industriale di fine secolo
nel corso della prima metà del ‘900 si è affermata come una delle più importanti fabbriche meccaniche a livello nazionale
Negli anni i suoi orizzonti produttivi hanno spaziato fino alle apparecchiature per l’industria alimentare – come quelle per la concentrazione del pomodoro sottovuoto -
con l’azienda che è stata tra i pionieri nel campo delle macchine e degli impianti per il trattamento dei vini
Vuota ormai dal 2001 e venduta all’asta nel 2016 dopo un primo esperimento a vuoto nel 2015
la ex Fratelli Gianazza è oggi una delle più evidenti tra le cicatrici lasciate dal passato industriale nel tessuto urbano del paese
Si parla in tutto di poco meno di 24mila metri quadri – 7mila sul territorio di Legnano e 17mila su quello di Cerro Maggiore – quasi interamente occupati da capannoni ormai in condizioni di degrado
a carico della quale negli anni sono stati ravvisati problemi sia di sicurezza
Mentre il “Comitato no discarica” si prepara a scendere in piazza domenica 30 marzo per raccogliere firme contro il progetto ai blocchi di partenza per il futuro del Polo Baraggia
l’area a cavallo tra Cerro Maggiore e Rescaldina oggetto di tante battaglie contro l’allora discarica negli anni ’90
Palazzo Dell’Acqua torna a difendere la proposta per il recupero ambientale della zona messo a punto insieme alla società proprietaria dell’area
«Le divisioni ideologiche sono dannose e rinnoviamo ancora una volta la disponibilità a spiegare al comitato il protocollo d’intesa ed i nostri obiettivi – sottolinea l’amministrazione comunale di Cerro Maggiore -
L’esperienza ci ha insegnato a non aspettare gli eventi
Basti pensare a quello che è successo a Busto Garolfo e Casorezzo
dove Città metropolitana ha deciso di approvare l’apertura di una discarica in un parco sovracomunale con buona pace per l’attenzione all’ambiente
E anche in quel caso Cerro Maggiore ha dimostrato di essere contrario a progetti di discarica
infatti ci costituimmo nei procedimenti giudiziali contro Città metropolitana nonostante non fossimo un Comune confinante
Proprio quella battaglia ci ha insegnato molto
soprattutto a non aspettare le procedure di cui non abbiamo il controllo»
«Il Comune non ha il potere di approvare progetti di recupero ambientale
perché sono competenza esclusiva di Città metropolitana – aggiungono Nuccia Berra e i suoi -
Ma la particolare situazione in cui ci siamo trovati
con l’incertezza sull’esito dei processi seguiti dalle vittorie
ci ha permesso di instaurare un dialogo con l’operatore e creare le condizioni di reciproco rispetto essenziali per arrivare a sottoscrivere un protocollo d’intesa molto restrittivo
come il recupero ambientale in base al Decreto Gentiloni»
Palazzo Dell’Acqua torna anche a difendere la scelta di optare per il riempimento per materiali come terre
rocce di scavo e materiali assimilabili che rispettino comunque i valori di concentrazioni soglia di contaminazione nel suolo e nel sottosuolo stabiliti per i siti ad uso commerciale ed industriale indicati nella cosiddetta colonna B dal Testo Unico Ambientale
«L’ampliamento di Conad potrebbe potenzialmente garantire materiale conforme a “km 0”
senza traffico e senza inquinamento – spiega l’amministrazione comunale -
Inoltre le politiche di riduzione di consumo di suolo imposte da Città metropolitana e le opportunità offerte dalla “rigenerazione urbana” decise da Regione Lombardia fanno sì che il mercato delle terre rocce da scavo e materiali inerti conformi alla tabella B sia reperibile a dispetto della tabella A
che si immagina di poter reperire solo in presenza di grandi opere pubbliche su terreni vergini
ma come hanno dimostrato i fatti nemmeno la Pedemontana ha garantito materiale sufficiente per recuperare quell’area
Infatti il precedente progetto si è concluso con la richiesta di una discarica di rifiuti speciali non pericolosi
nel nuovo protocollo d’intesa questa possibilità è vietata a caratteri cubitali e l’operatore ha accettato questa condizione
Lasciamo la politica fuori dalla porta e siamo pragmatici
è e sarà evitare che ci fosse una nuova discarica
ma anche la sostanza e quindi il buco deve essere veramente chiuso con materiali controllati
restrittivi e compatibili con il recupero ambientale»
Puntini sulle i anche rispetto ai controlli
che il “Comitato no discarica” ha “bollato” come «esclusivamente di tipo quantitativo e su carta»
«I controlli ci sono e saranno di vario tipo – ribadisce l’amministrazione -
I materiali saranno controllati chimicamente e incrociati con i vari documenti di trasporto e fiscali
In più l’operatore avrà delle prescrizioni di monitoraggio che saranno verificate dal nostro geologo che potrà accedere in loco ed ai documenti per fare ulteriori controlli
avrà poi l’ulteriore facoltà di richiedere ad Arpa di controllare l’avvenuto monitoraggio e la regolarità dell’intera procedura
dovranno essere controllati in origine e monitorati in loco per tutta la durata del riempimento e per i due anni dopo il termine delle attività
Da ultimo nella convenzione abbiamo aggiunto un articolo specifico per punire ulteriormente l’operatore
se dovessero manifestarsi situazioni di non conformità “dolosa” o “colposa”
«L’esperienza maturata nelle battaglie giudiziarie di questi anni – concludono da Palazzo Dell’Acqua, dopo aver incassato nei giorni scorsi anche il “no” al progettodella maggioranza al governo di Rescaldina -
nell’attesa che Città metropolitana si pronunci sull’autorizzazione
Per tutte queste ragioni chiediamo con forza di non sprecare le forze per dividerci
ma rinnoviamo la proposta al Comitato di incontrarci
per capire le opinioni reciproche al fine di stare uniti
perché questo argomento non ha colori politici ma un unico scopo: non rischiare di avere un’altra discarica
Un’accesa discussione fra due uomini di 33 anni e un ragazzo di 19 anni è finita male con l’arrivo del personale del 118 e dei carabinieri della Stazione locale
Tutto è iniziato alle 12.30 in via San Carlo a Cerro Maggiore: una parola di troppo è bastata per accendere gli animi delle tre persone coinvolte che se le sono date di santa ragione
Secondo una prima ricostruzione dei fatti due uomini avrebbero aggredito la vittima che tra l’altro avrebbe tentato di scattare una foto con il cellulare
Per questo gli aggressori avrebbero requisito il telefono
I fatti però sono ancora da ricostruire dai militari
è stata soccorsa dalla Croce Rossa di Legnano ed è stata portata in codice verde al pronto soccorso di Castellanza
In occasione dell’80° anniversario della Liberazione si esibirà il Coro “Ars Nova” di Cerro Maggiore
nella Basilica di San Carlo al Corso in Piazza San Carlo a Milano
L’appuntamento è per le 11 di venerdì 25 aprile in concomitanza alla messa in memoria di tutte le vittime dell’immane conflitto
L’iniziativa è organizzata da Assoarma Milano
realtà che da anni promuove eventi commemorativi e culturali legati alla memoria storica e ai valori della Repubblica
ha voluto espressamente la presenza del Coro Ars Nova per animare la liturgia in commemorazione dell’80 anniversario della liberazione d’Italia – spiegano dal Coro di Cerro Maggiore -
saranno presenti personalità ecclesiastiche
opinion leaders e si terrà nel cuore di Milano nel Tempio di San Carlo in piazza S
I referenti della Schola Cantorum di Cerro Maggiore “Ars Nova” ricordano che questa realtà è stata «fondata dal compianto M° Franco Pasquali
uomo con una grande e squisita passione per la musica
che ha condotto per mano l’Ars Nova facendola diventare protagonista di momenti indimenticabili e che ha poi trovato
nell’attuale Direttore M° Mauro Ivano Benaglia
colui che ha saputo valorizzare l’opera del suo predecessore
con numerosi successi conseguiti sia in Italia che all’estero
grazie anche ad un costante ed appassionato impegno nella preparazione tecnica e musicale dei coristi
La qualità dei programmi musicali scelti e proposti dal M° Mauro Ivano Benaglia sanno esaltare al meglio le qualità vocali della Corale e questo fa sì che Ars Nova sia sempre più richiesta ed apprezzata»
C’era anche una pistola tra i rifiuti trovati durante la Giornata ecologica a Cerro Maggiore
si sono dati da fare per “ripulire” il paese: un gruppo di ragazzi della scuola calcio
durante le operazioni di pulizia ha ritrovato infatti una pistola senza percussore e ha immediatamente allertato le Forze dell’Ordine
L’arma è risultata essere un vecchio modello non completo e non funzionante
«La Giornata ecologica è stata anche quest’anno una manifestazione piena di gioia e voglia di agire insieme per tutelare il nostro territorio – sottolinea il sindaco Nuccia Berra -
Tanti cittadini si sono prodigati per ripulire diverse zone del paese deturpate dai soliti incivili che inspiegabilmente decidono di sporcare boschi e zone verdi
invece di utilizzare i molteplici servizi di igiene pubblica messi a loro disposizione
La raccolta porta a porta è infatti tra le più complete
inoltre con l’apertura domenicale della piazzola garantita tutto l’anno i problemi di accesso dovrebbero essere azzerati
ci sono ritrovamenti particolari – aggiunge la prima cittadina -
Quest’anno è toccato ad un gruppo di ragazzi della scuola calcio
Chiamate immediatamente le Forze dell’Ordine si è accertato che era un vecchio modello non completo e non funzionante
doverosi i ringraziamenti ai partecipanti ed alle numerose associazioni ed aziende presenti
Questo è il modo migliore e concreto di dimostrare vicinanza al nostro territorio»
CERRO MAGGIORE – Approvato in via definitiva nell’ultima riunione di giunta comunale a Cerro Maggiore il piano proposto da Tigros per la rigenerazione dell’area dismessa dell’ex Gianazza (nella foto sopra)
che si affaccia sul viale Cadorna al confine tra Legnano e Cerro
Un’area che attualmente risulta densamente costruita
con una percentuale di edificazione che sfiora l’80% della superficie fondiaria
e una percentuale di verde drenante ridicola rispetto agli standard attuali
Il piano di rigenerazione urbana prevede la bonifica dell’ex sito industriale per riconvertire luoghi abbandonati in attività di uso quotidiano
con un rilancio a tutto tondo di Cerro e Cantalupo che ci permetterà di garantire nuovi servizi e nuove possibilità lavorative in loco»
Il progetto approvato dalla giunta comunale converte un’area industriale dismessa in un polo terziario commerciale con un supermercato di 2.500 mq di superficie di vendita e una palazzina per uffici su più piani; all’interno del supermercato è stata concessa in comodato al Comune un’unità da utilizzare per potenziare ancora di più l’utilità pubblica del nuovo comparto
La percentuale di superficie coperta si abbasserà drasticamente al 35%
con un notevole guadagno di superficie verde permeabile profonda
Proprio la parte verde e drenante avrà un occhio di riguardo: le nuove regole di piano hanno imposto la messa a dimora di una essenza ogni 4 posti auto e numerose aree verdi
Sarà realizzata una nuova rete ciclopedonale cittadina
con un collegamento diretto con il parco a fianco del cimitero
che avverrà con un sottopasso di nuova realizzazione che permetterà di oltrepassare in piena sicurezza via Catullo
Sempre dal punto di vista della viabilità sarà realizzata una rotatoria che addolcirà l’attuale curva a gomito tra le via Tessa e Catullo e che dovrebbe rendere molto più sicura la percorrenza di quel tratto di strada
Come opere fuori comparto sono state messe a carico del piano le urbanizzazioni di via Saragat
che dopo anni sarà finalmente sistemata e urbanizzata
migliorando sensibilmente la viabilità limitrofa al cimitero
Il restyling completo dell’area vedrà un’attenzione alla sicurezza viabilistica
con passaggi pedonali rialzati e revisione delle attuali immissioni
Le opere di urbanizzazione pubbliche realizzate dalla proprietà ammontano a 1,5 milioni di euro (la nuova rotatoria
la pista ciclabile e tutte le piccole opere di connessione del nuovo piano) e ad esse si aggiungono le opere che rimarranno di proprietà del proponente
ovvero i parcheggi di pertinenza e la viabilità interna
saranno acquisite dal Comune a titolo gratuito delle aree verdi a fianco del cimitero cittadino che permetteranno di completare il percorso ciclopedonale e
progettare un ambito fruibile e ambientalmente sostenibile
Il piano garantirà poi nuove risorse per le casse cittadine: in tutto altri 1,7 milioni di euro di oneri qualitativi che permetteranno al Comune di finanziare opere pubbliche come la ristrutturazione dei due cimiteri di Cerro e di Cantalupo
con l’abbattimento delle attuali barriere architettoniche
e molto probabilmente di iniziare la sistemazione del centro storico per proseguire il lavoro avviato con la nuova Galleria Grassi e la Biblioteca
Cerro, fa fumare minori in una sala del suo locale. Multato per più di 8 mila euro
6 occhi elettronici a sorvegliare il cimitero
il tutto mascherato da intervento di “riqualificazione ambientale”
Questo ci riporta alla memoria quanto duro e faticoso fu il cammino della cittadinanza cerrese rappresentata dal Comitato anti-discarica negli anni 90: manifestazioni
un presidio permanente davanti ai cancelli della discarica
cittadini denunciati per i blocchi stradali ma poi assolti dal giudice Bricchetti in quanto agirono in nome del sacrosanto diritto alla salute
Ciò permise di siglare con la Regione nel 1999 l’Accordo di Programma che sancì la chiusura definitiva della discarica
Tale Accordo prevedeva che non sarebbe stato più possibile conferire alcun rifiuto ma solo terra e rocce di scavo
oltre all’obbligo di effettuare interventi di recupero ambientale ben definiti; interventi ad oggi eseguiti solo in minima parte in tutti questi anni da parte della società di gestione dell’area (prima denominata Simec
il progetto presentato dal Comune di Cerro Maggiore conferisce a Renna l’incarico di procedere al “recupero ambientale” dell’area
ma numerosi aspetti non hanno nulla a che fare con l’ambiente:
– Conferimento per i prossimi 10 anni di 2,1 milioni di metri cubi di materiali contenenti concentrazioni di metalli pesanti (arsenico
Pcb e altre sostanze contaminanti compatibili solo con siti industriali
su un terreno che una sentenza del Consiglio di Stato ha già giudicato pericolosamente vicino alla falda acquifera
– I controlli previsti dall’amministrazione saranno esclusivamente di tipo quantitativo e su carta: si limiteranno a verificare il peso dei materiali
senza alcuna analisi su che cosa venga effettivamente sversato o sul livello di contaminazione
Questo approccio non offre alcuna garanzia per i cittadini e l’ambiente
poiché non verranno effettuati controlli sulle caratteristiche del materiale conferito
il sistema si ridurrà a un mero controllo economico
accertando solo che i pagamenti tra chi sversa e l’amministrazione siano corretti e proporzionati
l’assenza di verifiche effettive solleva da ogni responsabilità il gestore e tutta la filiera
rendendo impossibile risalire a chi dovesse aver trasportato e conferito materiali non conformi
– Recupero morfologico dell’area con ripristino a verde unitamente alla successiva realizzazione di un parco fotovoltaico privato senza alcun beneficio economico per la comunità… tra 10 anni
Questo approccio ha tutti i presupposti per sfociare in un nuovo danno all’ambiente e alla salute dei cittadini
Sullo sfondo il primato degli interessi del privato davanti a quelli della collettività
Ricordando che dopo la chiusura della discarica seguirono
corruzione e capitali sequestrati all’estero
al fine di evitare un nuovo tragico epilogo
chiediamo a gran voce lo stop del progetto appena descritto e l’attuazione di un vero recupero ambientale
In nome di chi si è battuto negli anni 90 per la chiusura di una discarica che è stata e sarà la vergogna del nostro territorio
desideriamo con questa petizione far sentire la voce della gran maggioranza dei cittadini che ritiene di non meritare un progetto di “riqualificazione ambientale” che passa attraverso 10 anni di conferimenti di nuovi materiali contaminati
Se ritieni che il territorio abbia già pagato un prezzo troppo salato e soprattutto se hai a cuore l’ambiente e la salute pubblica
ti chiediamo di firmare questa petizione e di divulgarla il più possibile sul territorio e sui social
Spruzzano spray al peperoncino nel multisala di Cerro Maggiore: 2 intossicati
Il sindaco spiega il Comune ai bimbi in visita
L’assessorato alla cultura del Comune di Cerro Maggiore e Proloco Cerro e Cantalupo propongono per lunedì 10 marzo 2025 un doppio esclusivo appuntamento presso la nuova Galleria Grassi di via San Carlo
Alle ore 19 il Presidente di Proloco e il Sindaco di Cerro Maggiore consegneranno il premio alla carriera alla celebre cantante Iva Zanicchi
Alle 21.00 la Senatrice Stefania Craxi presenterà il proprio libro “All’ombra della storia”
il memoriale dedicato dalla figlia ad uno dei protagonisti della vita politica italiana di fine Novecento
La partecipazione ad entrambi gli eventi è gratuita
replica ai sindacati che nella giornata di venerdì 27 febbraio hanno organizzato uno sciopero con i lavoratori coinvolti nella vertenza di licenziamento avviata dall’azienda che a causa di fattori esterni come il rincaro energetico è in crisi
La società nel suo commento ha voluto spiegare il suo impegno nel cercare di tutelare i lavoratori ed ha sottolineato di aver già ricollocato alcuni lavoratori
Dunque per la proprietà quanto affermato dai sindacati della Fiom Cgil non corrisponde a quanto negoziato nei mesi scorsi con il sindacato e la RSU aziendale
«Come già anticipato almeno un anno fa alle OO.SS
e alla RSU – si legge nella nota inviata dall’azienda -
a causa del perdurare della situazione congiunturale dei mercati dovuta prima all’epidemia Covid-19
all’aumento dei costi e dei tempi di trasporto per l’importazione dall’Oriente
la Società sta vivendo una pesante contrazione del numero degli ordini in alcune divisioni e
per i piccoli apparecchi elettrici e l’arredamento
con conseguente significativo calo di fatturato»
Nonostante l’anno di cassa integrazione ordinaria introdotto in funzione di una possibile ripresa del lavoro la proprietà ha constato che la situazione è peggiorata per le divisioni coinvolte»
La società per correre ai ripari si è trovata costretta ad avviare una procedura di chiusura
di due rami d’azienda che si trovano «in grande difficoltà
A questo si aggiunge la richiesta della procedura di riduzione del personale «per evitare che le condizioni degenerassero coinvolgendo ulteriori rami d’azienda
al contrario di quanto asserito dal sindacato durante lo sciopero
a fronte di un numero iniziale indicato pari a 19 (diciannove) esuberi
nel corso della negoziazione e con specifica iniziativa dell’azienda
sono stati già ricollocati 9 (nove) dipendenti
tra cui peraltro compaiono 2 (due) lavoratori inclusi nelle categorie protette a cui abbiamo rivolto particolare attenzione»
Lavoratori in sciopero alla Müster & Dikson di Cerro Maggiore, 19 posti a rischio
Da un lato il “Comitato no discarica”
che per il progetto ai blocchi di partenza per il futuro del Polo Baraggia parla di intervento «mascherato da riqualificazione ambientale» e di «riapertura di fatto della discarica»
Dall’altro l’amministrazione comunale
che difende il progetto e chiede di «affrontare la questione con onestà intellettuale e quel pragmatismo che dovrebbe essere il fondamento di una corretta e sana gestione amministrativa
lasciando da parte le strumentalizzazioni e senza giocare sulle paure dei cerresi e cantalupesi»
È scontro a Cerro Maggiore intorno al destino dell’area a cavallo con Rescaldina
già al centro di tante battaglie contro l’allora discarica negli anni ’90
«Sapere che la questione della ex discarica abbia ancora importanza per il nostro territorio ci rassicura – sottolineano da Palazzo Dell’Acqua -
La nostra amministrazione è sempre stata in prima linea a combattere battaglie giudiziarie lunghe ed importanti
che fortunatamente per il nostro paese abbiamo vinto
Purtroppo in quei mesi non c’era nessuno a sostenerci
ma non abbiamo desistito: il rischio era la possibile riapertura di una discarica di rifiuti speciali non putrescibili (eternit)
Già questi fatti inconfutabili basterebbero per far capire come la pensiamo
Superato l’ostacolo più grosso e pericoloso con la vittoria nei tribunali
ci siamo seduti al tavolo con la proprietà in una posizione di maggiore forza per affrontare con equilibrio la soluzione definitiva del problema»
«Dopo un anno di negoziazione il progetto proposto dalla proprietà ha permesso la stesura di un protocollo di intesa che con massima trasparenza abbiamo presentato alla cittadinanza in campagna elettorale – aggiungono dall’amministrazione comunale -
il testo è stato approfondito dal punto di vista legale con le opportune puntualizzazioni della normativa ambientale di riferimento
La bozza della convenzione è stata presentata pubblicamente in commissione nel mese di novembre
prima che l’iter amministrativo partisse
pubblicando sul sito del Comune sia la registrazione della riunione che i testi discussi
perché riteniamo la trasparenza e la conoscenza su argomenti così importanti da andare oltre l’usuale»
«Per tutti questi motivi siamo contenti che oggi ci sia un interlocutore come il comitato e siamo disponibili a spiegare nuovamente al direttivo il progetto di recupero ambientale
perché evidentemente qualcuno ci vuole divisi – concludono Nuccia Berra e i suoi -
Le imprecisioni che si leggono sui social sul progetto di recupero ambientale sono eccessive e rischiano di favorire la circolazione di fake news assurde che non giovano alla soluzione definitiva del problema dell’area Baraggia
Per questo progetto di recupero abbiamo scelto di utilizzare una norma ambientale molto restrittiva
proprio per sottolineare come questo tema deve essere ed è trasversale
i materiali che si vorrebbero utilizzare per il progetto di recupero ambientale sono controllati all’origine
con controlli chimici da parte di Arpa (soggetto preposto) e definiti dalla legge
proprio perché trattasi di recupero ambientale e non discarica»
E il momento per Palazzo Dell’Acqua è proprio “quello giusto”
«Abbiamo vinto tutti i processi e proprio in questi mesi si è discusso dell’ampliamento del Conad di Rescaldina
ma non solo: ci sono ben tre aree dismesse nel nostro Comune in fase di rigenerazione urbana – spiegano dall’amministrazione comunale -
Con l’approvazione definitiva del Comune di Rescaldina all’ampliamento di 25.000 metri quadri per il centro commerciale Conad l’operatore avrebbe la possibilità di avere il materiale a portata di mano
E tutto questo è compatibile con la legge voluta dal Governo Gentiloni nel 2017
Se perdiamo questo treno per divisioni politiche e posizioni pretestuose e politicizzate
siamo aperti a rispondere alle perplessità per fugare ogni dubbio: chiediamo solo di affrontare la questione con onestà intellettuale e quel pragmatismo che dovrebbe essere il fondamento di una corretta e sana gestione amministrativa
CERRO MAGGIORE (MILANO) – Un’ora di sciopero, bandiere al vento, striscioni e un presidio compatto davanti ai cancelli di via Kennedy: così, nel primo pomeriggio di giovedì 27 febbraio, i lavoratori della Muster & Dikson hanno manifestato la loro rabbia e preoccupazione di fronte alla prospettiva di 19 licenziamenti nel reparto metalmeccanico. Un taglio che colpirebbe duramente l’organico dell’azienda cerrese, riducendo sensibilmente la forza lavoro, attualmente composta da 110 dipendenti.
Alcune decine di lavoratori hanno presidiato l’ingresso della fabbrica bloccando i mezzi in entrata, un segnale chiaro della determinazione a non lasciare che questi licenziamenti passino inosservati. E la tensione potrebbe salire ancora: nei prossimi giorni si ipotizza un inasprimento delle proteste, con ulteriori ore di sciopero e nuove azioni di blocco. Nel frattempo, dai vertici aziendali della Muster & Dikson non è arrivata alcuna replica.
Presentato in commissione a Cerro Maggiore il progetto per il recupero ambientale del Polo Baraggia
la voragine a cavallo tra Cerro Maggiore e Rescaldina lasciata dalla ex discarica che si era guadagnata a tutti gli effetti il ruolo di protagonista durante l’ultima campagna elettorale
quando l’allora amministrazione uscente di Nuccia Berra aveva alzato il sipario su una prima bozza di convenzione che aveva incontrato lo scetticismo di Rescaldina
scarti di lavorazione industriale e terre provenienti da attività di recupero
Al progetto si erano da subito opposti i Comuni di Cerro Maggiore e Rescaldina puntando il dito soprattutto contro due aspetti
In primis l’accordo di programma di venti anni prima per il ripristino di adeguate condizioni ambientali e di riqualificazione territoriale del polo Baraggia: accordo le cui finalità non erano state completamente assolte e in base al quale non era prevista la possibilità di conferire altri rifiuti
criterio localizzativo per le discariche che punta ad evitare concentrazioni eccessive di rifiuti in base al rapporto tra il quantitativo di rifiuti e l’estensione del territorio
nell’ottica di tutelare l’ambiente e la salute pubblica pur garantendo un corretto dimensionamento delle aree adibite a discarica
la società che negli anni passati ha provato a far riaprire i battenti alla discarica
sulle scia di quanto promesso in campagna elettorale
Cerro Maggiore ha portato la bozza di convenzione per il recupero ambientale del Polo Baraggia in commissione
«Un progetto ambizioso – spiegano dall’amministrazione comunale – che si prefigge in primis di riempire la depressione della ex Cava
“tombando” per sempre le idee di riapertura della discarica e
proprio su quell’area che tanti problemi ha dato nel passato
vorremmo realizzare un impianto eco-sostenibile per la produzione di energia pulita
«Questa convenzione – aggiungono da Palazzo Dell’Acqua -
riporta in primo piano anche il tema delle compensazioni che la nostra comunità dovrebbe ottenere per aver sofferto la discarica per anni e anni
i vapori e gli scontri per garantire la nostra sicurezza
come ben sancito nell’accordo di programma del lontano 1999
che ritornasse il vincolo del divieto di aprire nuove discariche»
L’intervento prevede il riempimento in dieci anni della cavità con terre
rocce di scavo e materiali assimilabili che rispettino comunque i valori di concentrazioni soglia di contaminazione nel suolo e nel sottosuolo stabiliti per i siti ad uso commerciale ed industriale (indicati nella cosiddetta colonna B) dal Testo Unico Ambientale
garantendo che la destinazione finale dell’area sia compatibile con quella prevista dal PGT
che la individua come area pubblica per la produzione di energia rinnovabile
da un geologo appositamente incaricato dal Comune per da prassi per le attività di cava approvate da Città Metropolitana
«è stato definito un sistema che garantirà al Comune un ristoro economico che potrà essere destinato a migliorare i servizi comunali o per realizzare nuove infrastrutture necessarie – sottolineano dall’amministrazione -
Lo stesso dicasi per il contributo annuale di manutenzione stradale che potrebbe essere attivabile a determinate condizioni
sottolineando che il percorso dei mezzi non dovrà impegnare le vie del centro urbano a pena di costose penali previste»
QUI LA BOZZA DELLA CONVENZIONE
I tempi dell’iter che permetterà di vedere andare in porto il progetto
Dopo la presentazione della bozza di convenzione in commissione
dovrà ora essere approvato l’atto di indirizzo in giunta
a valle del quale con ogni probabilità la proprietà presenterà una richiesta di permesso di costruire convenzionato
Il passaggio successivo sarà la convocazione di ufficio di una conferenza di servizi
L’autorizzazione conclusiva sarà poi portata in consiglio comunale per definire il permesso di costruire convenzionato
Se nel corso dell’iter comunale non arrivasse l’autorizzazione di Città metropolitana
servirà anche un’istanza per l’autorizzazione del progetto da parte di Palazzo Isimbardi
La convenzione presentata in commissione da Cerro Maggiore ha suscitato
come era già successo nella primavera 2023
l’altro Comune su cui insiste il Polo Baraggia
che parla di «convenzione capestro» e non ha peraltro nascosto «stupore per il mancato coinvolgimento e condivisione di aspetti importanti
come ad esempio la costituzione di una nuova società» per la realizzazione dell’operazione
Su tutti «l’apertura al riempimento con materiale in colonna B
che di fatto solleva il primo operatore dagli obblighi assunti con la prima convenzione»
Serata di festa per la Pro Loco di Cerro Maggiore e Cantalupo
che lunedì 10 marzo ha festeggiato i suoi primi dieci anni di attività nella nuova Galleria Grassi consegnando il premio alla carriera ad un’ospite di eccezione: Iva Zanicchi
conduttrice televisiva e anche europarlamentare
Iva Zanicchi ha iniziato a cantare nelle balere romagnole per poi fare il suo esordio vero e proprio sulla scena musicale nel 1960
diventando una delle voci di punta della casa discografica Ri-Fi
In carriera la cantante ha vinto tre festival di Sanremo salendo 11 volte da protagonista sul palco dell’Ariston
dove durante l’ultima edizione del festival della canzone italiana ha ricevuto il premio alla carriera
Zanicchi è stata anche la prima donna italiana a cantare al Madison Square Garden e in URSS
«Quest’anno come Pro Loco festeggiamo i dieci anni di attività e non poteva esserci regalo più grande di quello che ci ha fatto Iva Zanicchi – sottolinea il presidente dell’associazione Alex Airoldi -
Cinque anni fa abbiamo premiato Wilma De Angelis ed era giusto continuare su questa scia con una vera regina della canzone italiana»
«Accogliere nel nostro Comune una figura di tale spessore umano e artistico è stato un privilegio – aggiunge l’assessore a Cultura
La sua presenza ha reso questa giornata ancora più speciale
alla sua simpatia e alla grande umanità che la contraddistingue
per aver condiviso con noi questo momento indimenticabile»
La serata di festa della Pro Loco è poi proseguita con la presentazione del libro “All’ombra della storia” di Stefania Craxi
in una tavola rotonda che ha visto protagonisti l’assessore regionale Gianluca Comazzi
Teresina Rossetti della Pro Loco e il consigliere del Municipio 2 di Milano Maurizio Nava
la srl alla quale era stato ceduto dopo il primo passaggio a Monte dei Paschi di Siena il diritto di superficie per l’area dove è stata realizzata la piscina
La vicenda finita tra le aule del palazzo di giustizia meneghino era iniziata ormai diversi anni fa
quando aveva preso il via l’iter per realizzare una “nuova” piscina dotata anche di una vasca esterna
intervento per il quale si era optato per la formula del project financing
Palazzo Dell’Acqua si era anche fatto garante del gestore davanti all’Istituto per il Credito Sportivo sottoscrivendo una fideiussione da oltre 1,5 milioni di euro
E proprio il pagamento della fideiussione aveva fatto da detonatore alla vicenda tra il 2018 e il 2019
quando l’Istituto per il Credito Sportivo aveva chiesto al Comune di Cerro Maggiore di far fronte alle inadempienze di NAM pagando la cifra per la quale aveva prestato la garanzia: cifra che alla fine Palazzo Dell’Acqua aveva dovuto saldare nonostante i tentativi di trovare altre soluzioni con le parti in causa
da via San Carlo avevano dichiarato risolta la concessione e lì la vicenda si era spostata nelle aule del Tribunale di Milano
non solo non aveva lasciato l’impianto di via Boccaccio come avrebbero voluto da Palazzo Dell’Acqua
ma aveva citato in giudizio il Comune per far valere la nullità o comunque l’annullabilità della fideiussione
Tesi che tre anni dopo era stata “bocciata” dai giudici di primo grado
con la Corte d’Appello di Milano che nel prosieguo dell’iter giudiziario aveva poi messo nero su bianco la conclusione del contratto concessorio
e della rinuncia di NAM a qualunque indennizzo e all’impugnazione della sentenza
NAM aveva sollevato anche il nodo dell’indennizzo economico riconosciuto dalla sentenza in caso di rilascio del centro natatorio
a fronte del quale per la società Palazzo Dell’Acqua non avrebbe potuto richiedere a NAM l’intero importo che versato all’Istituto del Credito Sportivo in qualità di fideiussore
Intanto la piscina di Cerro Maggiore è ripartita con una nuova gestione “firmata” Euro.PA
cui l’impianto natatorio è stato affidato nei mesi scorsi per i prossimi sei anni
Ancora Forze dell’Ordine al caseggiato al civico 68 di via Dante a Cerro Maggiore sgomberato ormai quasi due anni e mezzo fa dopo essere stato dichiarato inagibile
lo stabile è stato oggetto di un intervento voluto dalla Questura
eseguito dalla Polizia di Stato con il supporto della Polizia Locale di Cerro Maggiore: intervento che «ha portato al fermo di cittadini extracomunitari che si trovavano all’interno della proprietà nel momento dei controlli programmati»
come spiega il vicesindaco e assessore alla Polizia Locale Alessandro Provini
cercando di attivare i proprietari ed al tempo stesso vigilando sulle possibili attività abusive – sottolinea il vicesindaco -
Per questo motivo continuiamo a interloquire con la Prefettura di Milano
ed abbiamo concluso diverse azioni congiunte con le Forze dell’Ordine
Un grande e valido aiuto ci arriva direttamente dai nostri Carabinieri
Grazie al loro impegno riusciamo a vigilare la zona in tutte le ore del giorno e della notte con la finalità di analizzare i cambiamenti»
abbiamo più volte agito per evitare l’occupazione abusiva dei locali
asportando scale o altri mezzi utilizzati per cercare di superare le attuali murature – aggiunge Provini -
Certamente non possiamo sostituirci ai privati proprietari nella vigilanza di immobili di cui non abbiamo la diretta proprietà
ma continuo a sottolineare che stiamo agendo come e più di ciò che si vede»
Mentre il “Comitato no discarica” si prepara a scendere in piazza domenica 30 marzo per raccogliere firme contro il progetto ai blocchi di partenza per il futuro del Polo Baraggia
“bollandolo” come intervento «mascherato da riqualificazione ambientale» e «riapertura di fatto della discarica»
arriva – ed era nell’aria – un’altra bocciatura per la proposta messa a punto da amministrazione comunale di Cerro Maggiore e operatore per il destino dell’area a cavallo con Rescaldina
già al centro di tante battaglie contro l’allora discarica negli anni ’90
E se tutti questi camion li moltiplichiamo per dieci anni
Siamo arrivati a conteggiare 154mila camion
Sarebbe una colonna lunga circa 1.800 chilometri: come da Rescaldina a Palermo… Ma tutta sul territorio di Rescaldina
Vivere Rescaldina appoggia e chiede di firmare
la petizione del “Comitato no discarica” di Cerro Maggiore»
L’intervento prevede il riempimento in dieci anni della cavità con terre
rocce di scavo e materiali assimilabili che rispettino i valori di concentrazioni soglia di contaminazione nel suolo e nel sottosuolo stabiliti per i siti ad uso commerciale ed industriale indicati – nella cosiddetta colonna B – dal Testo Unico Ambientale
con una destinazione finale dell’area in linea con quella prevista dal PGT
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Nello spot, realizzato dalla stessa società pubblica di beni e servizi strumentali con sede a Legnano, si ricorda la disponibilità di tre vasche per il nuoto libero e corsi per tutte le età, oltre che di una palestra con personal trainer certificati. Qui il link per visionare il video
Via libera al progetto definitivo per l’area ex Gianazza tra Cerro Maggiore e Legnano
un’altra fuori strada a Venegono Superiore: 2 feriti
Presentati i servizi del Centro Salute Ambrosetti Calloni aperto a Vanzaghello