Scarica il PDF gratuitoSommarioCar Care Products Market SizeMercato dei prodotti per la cura dell'automobile Nel 2020 la dimensione ha superato 11,6 miliardi di USD e crescerà a un CAGR del 2,6% tra il 2021 e il 2027. L'inclinazione crescente verso la manutenzione di auto di routine bolsterrà la crescita del settore.
I prodotti per la cura dell'automobile includono una varietà di prodotti chimici e accessori associati utilizzati per pulire i componenti interni ed esterni per migliorare l'estetica del veicolo. Questi prodotti sono costituiti da shampoo auto, schiuma dell'automobile, cera dell'automobile, smalto, panno di microfibra, pennello, raschietto del ghiaccio, ecc. Migliorano significativamente l'aspetto delle auto e offrono un'esperienza superiore ai passeggeri e piloti.
I giocatori chiave nel mercato dei prodotti per la cura dell'automobile includono
Questi produttori stanno adottando la differenziazione dei prodotti e lo sviluppo, l'espansione della rete di vendita e distribuzione, e partnership strategiche & collaborazioni per ottenere vantaggio rispetto ai concorrenti.
Questa relazione di ricerca di mercato sui prodotti per la cura dell'automobile comprende una copertura approfondita del settore con stime e previsioni in termini di ricavi in milioni di USD dal 2017 al 2027, per i seguenti segmenti:
Le informazioni di cui sopra sono fornite su base regionale e nazionale per le seguenti:
Scarica il PDF gratuitoDettagli del Rapporto PremiumAnno Base 2020
+7Ricevi il campione via e-mail Ottieni un campione gratuito di questo rapporto Mercato dei prodotti per la cura dell’auto Is your requirement urgent? Please give us your business email for a speedy delivery!Ricevi il campione via e-mailI tuoi dati personali resteranno sicuri e riservati.css-1o15b92{margin:0;font-family:"Roboto","Helvetica","Arial",sans-serif;font-weight:400;font-size:1rem;line-height:1.5;letter-spacing:0.00938em;font-size:25px;color:green;font-weight:550;}Grazie!
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Robin Srl Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Il Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata dell’IRCCS di Negrar adotta per primo in Italia un software che integra e potenzia l’acceleratore lineare Ehos dotato di intelligenza artificiale
Grazie a questo nuovo sistema la macchina è in grado individuare con qualità eccezionale le immagini del tumore da trattare e irradiarlo con estrema precisione in appena sei secondi
La moderna tecnologia rende possibile curare molti tumori solidi
Si chiama Hypersight il nuovo arrivato nel Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar
Un “super occhio” che integra e potenzia Ethos
macchina di radioterapia guidata da intelligenza artificiale
cioè in grado di ricalcolare a ogni seduta un nuovo piano di cura
in base alle variazioni della massa tumorale e a quelle anatomiche che possono verificarsi durante il trattamento
Grazie a Hypersight questa apparecchiatura è ora equipaggiata
con un software capace di catturare con qualità eccezionale le immagini del tumore da trattare e irradiarlo in appena sei secondi
permettendo di ricalcolare il piano di cura con estrema precisione e velocità
Ciò consente di individuare perfettamente la sede tumorale e di trattarla senza danni ai tessuti sani e in tempi più brevi
contribuendo a ridurre durata e numero delle sedute e abbattere le liste d’attesa
l’IRCCS di Negrar si colloca ulteriormente all’avanguardia nella cura radioterapica delle patologie oncologiche
confermandosi tra i centri più avanzati nell’offerta di trattamenti adattativi di tutti i tumori solidi
“Il nuovo strumento è una guida al trattamento di precisione in tempo reale
un’importante implementazione tecnologica introdotta recentemente all’Ospedale di Negrar – spiega Filippo Alongi
direttore del Dipartimento di radioterapia oncologica avanzata dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria e professore ordinario all’Università di Brescia -
Ora – aggiunge – è come se si avesse a bordo un “super mirino” per indirizzare e colpire con estrema precisione la sede della malattia tumorale da trattare.
Il dispositivo consente infatti di ottimizzare l’efficacia del sistema permettendo di ricalibrare in tempo reale
sulla base dei cambiamenti della posizione
che comunque avvengono di seduta in seduta
Ciò si rivela un prezioso supporto per il clinico anche nella definizione dei piani di cura personalizzati
soprattutto nei pazienti più fragili e nelle condizioni più complesse
Il nuovo strumento permette di trattare anche i pazienti che non sono in grado di restare a lungo sotto la macchina
oppure i portatori di pacemaker o protesi metalliche”
più rapido e di estrema precisione nella visualizzazione anatomica
consente di irradiare la massa tumorale in modo sartoriale
e abbattendo le liste di attesa e i costi indiretti dei pazienti e dei familiari
soprattutto per chi proviene da altre sedi o regioni lontane”
“La moderna tecnologia rende possibile trattare molti tumori solidi
del pancreas e del fegato in media in 5 sedute
la radioterapia adattativa e di ultra precisione può essere impiegata anche in caso di recidive tumorali
re-intervenendo in pazienti già sottoposti a precedente radioterapia
che oggi non avrebbero altre opzioni di trattamento”
“Il nuovo investimento tecnologico arricchisce la dotazione per il trattamento radioterapico del “Sacro Cuore Don Calabria”
attualmente composta da quattro acceleratori lineari di ultima generazione: già nel 2019 era stata installata per la prima volta in Italia Unity Elekta
guidata da risonanza magnetica ad alto campo
l’IRCCS di Negrar cura più di 1700 pazienti l’anno
confermandosi centro di riferimento regionale e tra i centri più rinomati in Europa per la radioterapia adattativa”
amministratore delegato dell’IRCCS di Negrar
L’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria è un ospedale classificato
presidio ospedaliero accreditato con la Regione Veneto e Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico per le malattie infettive e tropicali
L’ospedale per acuti è inserito nella “Cittadella della Carità” che comprende anche strutture socio-sanitarie (RSA e casa di riposo) per un totale di 968 posti letto
IRCCS Ospedale Classificato Equiparato Sacro Cuore – Don Calabria – Presidio Ospedaliero Accreditato – Regione VenetoVia don A. Sempreboni, 5 - 37024 Negrar (Verona) - P.IVA 00280090234 tel. (+39) 045 6013111 - Fax (+39) 045 7500480pronto soccorso 045 6013222 - EMERGENZE: 118 - informazioni@sacrocuore.it
Probabilmente Schumacher teneva la sua F355 GTS a Montercarlo
visto il primo tagliando è stato fatto il 5 maggio del ’96
quando l’auto aveva percorso appena 1.639 km
dall’officina autorizzata Ferrari del Principato
che si è presa cura della macchina fino al settembre dell’anno dopo
Nel maggio 2002 l’auto passò di mano una prima volta
L’attuale proprietario della F355 GTS appartenuta a Schumacher l’ha comprata in un’asta a margine del Gran Premio Storico di Monaco del 2004
dopo che il pilota aveva autografato il retro del sedile di guida
l’auto è stata utilizzata regolarmente e ha percorso circa 26.500 km
Nel 2020 è arrivata la certificazione Ferrari Classiche
che attesta l’originalità del cambio e del telaio
oltre che del colore della carrozzeria e degli interni
La stessa certificazione specifica che la F355 GTS ex Schumacher non ha il motore originale
ma pare sia stato proprio Schumi a volerla con un V8 un po’ più potente rispetto a quello da 380 CV con cui usciva dalla fabbrica di Maranello
dal 2004 a oggi la F355 GTS ha effettuato tutta la manutenzione prescritta
con nuove pastiglie dei freni posteriori e nuove cinghie di distribuzione è stato eseguito in un’officina autorizzata lo scorso settembre
mentre la plancia è stata restaurata a regola d’arte
l’unica cosa da fare è girare la chiave nel cruscotto e partire
vincitore della 24 Ore di Le Mans nel 1989
Dal 1973 al 1982 ha vissuto una delle epoche..
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sono più potenti e hanno un aerodinamica estremizzata
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Sviluppate ad hoc per la Porsche 911 GT3 RS
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Sei alla ricerca del modo migliore per prenderti cura della tua preziosa macchina e mantenerla in perfette condizioni
si commettono errori che possono danneggiare la carrozzeria e ridurne il valore nel tempo
Uno degli errori più comuni è l’uso del detersivo per i piatti
che può sembrare una soluzione economica ma è dannoso per la tua auto
Molte persone si affidano al detersivo per i piatti per lavare la propria macchina
pensando che sia una soluzione efficace ed economica
È invece un grave errore che può danneggiare la vernice e la carrozzeria dell’auto nel lungo periodo
Il detersivo per i piatti è progettato per sgrassare e rimuovere il grasso
ma contiene sostanze chimiche aggressive che possono danneggiare la finitura della vernice dell’auto
Il detersivo per i piatti può causare danni irreparabili alla vernice dell’auto, portando a costose riparazioni. Inoltre, l’uso di questo tipo di detersivo può eliminare la cera protettiva precedentemente applicata, soprattutto se si tratta di un lavaggio a secco
lasciando l’auto esposta agli agenti atmosferici e alle contaminazioni
La scelta del detersivo giusto quando mettiamo in atto un lavaggio self-service è essenziale per mantenere la tua auto in condizioni ottimali. Bisogna utilizzare un detergente specificamente formulato per il lavaggio delle auto. Questi detergenti sono progettati per rimuovere lo sporco e i contaminanti dalla carrozzeria senza danneggiare la vernice o la finitura.
I detergenti per auto contengono ingredienti che puliscono delicatamente senza danneggiare la vernice. Inoltre, molti di essi contengono agenti che creano una barriera protettiva sulla superficie dell’auto, aiutando a mantenere la vernice brillante e resistente ai danni.
Oltre a scegliere il detergente giusto, è importante seguire alcuni passi per lavare la tua auto in modo corretto e sicuro. Ecco alcuni consigli:
2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P
Trasporti ed ecosostenibilità nell’ambito del progetto MEME
nel salone delle Bandiere di palazzo Zanca
nel corso di un incontro aperto alla stampa
sarà presentata la prima macchina elettrica realizzata in Italia interamente da alunni e docenti dell’Istituto Verona Trento con materiale di riciclo
fonti rinnovabili fotovoltaiche ed eoliche e batterie innovative nell’ambito del progetto MEME - Mobilità Elettrica per una Messina Ecosostenibile
presenti il sindaco Federico Basile e il vicesindaco Salvatore Mondello
prenderanno parte il provveditore agli Studi di Messina Stello Vadalà
la dirigente scolastica Simonetta Di Prima unitamente a docenti e studenti dell’istituto scolastico che hanno contribuito alla realizzazione dell’idea progettuale
Il programma sarà avviato con i saluti istituzionali del sindaco Basile
cui seguiranno gli interventi del vicesindaco Mondello e della professoressa Simonetta Di Prima
per illustrare il prototipo di auto interverranno i docenti rispettivamente
Cristoforo Sapienza IIS VT Progetto MEME per la sezione di potenza; Giovanni Alessi IIS VT Progetto MEME per la sezione di segnale; Antonino Campisi e Raffaele Manfredi IIS VT referenti della Rete E-mobility e Claudio Cavallotto direttore Rete E-mobility; da remoto parteciperà l’ingegnere Antonino Gaito
Technical Marketing manager di STMicroelectronics
una tra le maggiori società di semiconduttori al mondo; ed ancora relazioneranno per alcuni componenti e dettagli innovativi il professore Bruno Azzerboni di Unime; l’ingegnere Gianluca Leonardi del Cnr Itae in riferimento a “Sistemi di accumulo di ultima generazione”; i professori
Francesco Longo di Unime su “Zancle E-drive”; David Carfì introdurrà il concetto di “Mobilità full electric”
A conclusione il presidente della Fondazione Imprendi Moreno Muffatto e Ivo Blandina presidente Camera di Commercio conferiranno all’Istituto Verona Trento il Premio Imprendi attribuito per la completezza del progetto
l’innovatività della soluzione
la partnership con CNR e la coerenza con obiettivi di sostenibilità. L’incontro moderato dal giornalista Domenico Bertè
potrà essere visibile in streaming dalle scuole d’Italia che fanno parte della rete E mobility; mentre l’auto realizzata dagli studenti potrà essere ammirata a piazza Unione Europea
traendo spunto dal termine “meme”
che nel gergo rappresenta elemento di una cultura o di un sistema di comportamento trasmesso da un individuo ad un altro per imitazione
intende così trasmettere buone pratiche alla società ed alle persone che la compongono
coadiuvati per la parte meccanica dai compagni del Professionale indirizzo Manutenzione ed Assistenza Tecnica opzione mezzi di trasporto dell’Istituto Verona Trento di Messina e guidati dai loro docenti hanno sviluppato utilizzando esclusivamente materiali di riciclo un prototipo di veicolo elettrico
e dotato di sistemi di automazione prototipali
L’energia primaria per la ricarica delle batterie è prodotta da fonti rinnovabili fotovoltaiche ed eoliche tramite i sistemi presenti nell’Istituto Verona Trento sede Tecnologico
Città di MessinaPiazza Unione Europea98122, Messina (ME)Codice Fiscale: 00080270838Partita IVA: 00080270838E-mail: protocollogenerale@comune.messina.itPEC:protocollo@pec.comune.messina.itCentralino Unico:+39 090 7721
Una gamma di prodotti per ritoccare in autonomia piccoli graffi di carrozzeria.
Disponibili in formato stick o spray, sono durevoli, resistenti agli agenti atmosferici e alla luce e possono essere utilizzati in modo semplice e veloce grazie alla confezione pratica e compatta.
3 anni fa - Lavaggio dell’auto: chi la lava sempre, chi non la lava mai. Editoriale
Editoriale: lavare l'auto, croce e delizia di ogni automobilista
Anche in inverno è importante avere cura dei sedili: ecco come
con l’impiego di comunissimi prodotti di uso quotidiano
Quali differenze ci sono fra la pulizia dei sedili in tessuto e in pelle
È possibile utilizzare prodotti fai-da-te di comunissimo impiego domestico
tanto d’inverno come in estate e in qualsiasi altro periodo dell’anno
In questa guida vediamo quali possono essere le procedure da mettere in pratica per pulire i sedili auto
a cosa fare attenzione e come usare prodotti normalmente disponibili in qualsiasi abitazione
L’assortimento di prodotti dedicati alla pulizia dei sedili dell’auto è notevole
Bisogna in effetti fare attenzione alle modalità di utilizzo
e seguire con scrupolo le istruzioni del produttore
mentre altri necessitano di umidificare leggermente il tessuto del sedile
è importante verificare attentamente i tempi di lavoro indicati dal produttore
e che vengono sempre riportati sulla confezione
un pulitore “a umido” non è il prodotto più indicato: in questo senso
è consigliabile fare riferimento a un pulitore in schiuma o spray
Indichiamo di seguito le modalità di pulizia dei sedili in tessuto e in pelle
tenendo presente innanzitutto che è fondamentale non avere fretta
è possibile utilizzare alcuni prodotti di uso quotidiano
Il primo step consiste nel dare una spazzolata (meglio se con setole non troppo dure) per far uscire allo scoperto briciole e granelli di polvere
che potranno poi essere rimossi con più facilità
Si passa poi un aspirapolvere (con il relativo beccuccio piatto
per raggiungere le zone delle cuciture) per togliere i residui già “sollevati” dalla spazzola
si mescolano i prodotti che abbiamo indicato qui sopra
tenendo presente che il bicarbonato possiede un buon potere sgrassante
La spazzola va utilizzata per mescolare i componenti
Importante: il tessuto non deve assorbire i prodotti
perché altrimenti c’è il rischio di causare macchie di bagnato
che richiederebbero un tempo notevolmente più lungo per asciugarsi
Il passaggio deve in effetti essere superficiale
ci si serve dell’asciugamano morbido e pulito per tamponare la superficie del sedile che era stata umidificata
Per finire: si utilizza il panno in microfibra per l’eliminazione dei pelucchi lasciati dall’asciugamano
L’ultimo step consiste nell’aerazione dell’abitacolo
Un phon per capelli è la soluzione migliore e più rapida
si attiva il riscaldamento interno dell’auto alla massima potenza
e nello stesso tempo si tengono aperti tutti i finestrini
Per essere sicuri di quella che sarà la riuscita del lavoro
è consigliabile provare l’azione detergente della pulizia fai-da-te su una superficie ridotta
si potrà procedere con l’intera operazione
La pulizia dei sedili in pelle va anch’essa eseguita con estrema cautela: il rivestimento in pelle è all’apparenza più semplice da pulire
e necessita di attenzione perché il rischio è di rovinarla in un attimo
è consigliabile adottare prodotti detergenti appositi (la scelta è
e seguire con scrupolo le istruzioni dell’azienda produttrice
oppure un panno in microfibra leggermente inumidito
Alcuni specialisti ritengono che per conservare la freschezza e la morbidezza dei sedili in pelle si può utilizzare un poco di crema detergente per il viso
È tuttavia importante prestare attenzione alla specifica composizione della crema
che non deve essere eccessivamente grassa e non deve favorire il formarsi di aloni
Anche le spazzole vanno usate con attenta moderazione
se si puliscono i sedili in pelle: al massimo
si può utilizzare una spazzola con setole morbidissime
Nella pulizia dell’abitacolo, è importante utilizzare anche i prodotti sviluppati ad hoc per l’eliminazione di impurità e sostanze nocive: si tratta, nel dettaglio, degli spray classificati “Presidio Medico Chirurgico 19440”.
Questi prodotti consentono di disinfettare l’abitacolo (sedili compresi, dunque) semplicemente spruzzando il contenuto sulle superfici e nelle bocchette di aerazione, e lasciandolo agire.
Analogamente, è consigliabile usare anche uno spray antiacaro (che, come i prodotti igienizzanti, vanno utilizzati ad intervalli regolari sulle moquette, sul tessuto dei sedili e sul rivestimento del padiglione), categoria di prodotti che chi soffre di allergie conosce bene.
tra scienza e filosofia Università degli Studi di Brescia
3 e 4 marzo 2023 03 Mar 2023 > 04 Mar 2023 Il 3 e il 4 marzo 2023
Faustino dell'Università degli Studi di Brescia
è in programma il convegno L'uomo e la macchina
dal Master Master IAMI, Intelligenza artificiale
Il convegno è inserito nel Programma di Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura
Comune di Brescia e Bergamo e della Fondazione Leonardo. Il Convegno tratta interdisciplinarmente di un tema centrale del nostro tempo: il rapporto tra Umano e Macchina all’interno della relazione di Cura
Il presupposto del Convegno è l’essenziale socialità dell’esistenza umana
fondata sulla relazione con l’Altro e con il Mondo
Da ciò segue che nessun benessere fisico e psicologico individuale può limitarsi alla Cura di Sé
ma include sempre il benessere dell’Altro e del Mondo
La Cura di Sé è già Cura del Mondo e viceversa
Più la Macchina entra nella vita dell’Umano
più l’Umano si sente chiamato a riflettere sulla sua umanità
Le Nuove Tecnologie sono portatrici di categorie di fondo che modificano la visione tradizionale dell’Umano e dell’Esistenza
Si tratta dunque di un cambiamento per alcuni aspetti radicale
che oltrepassa la normale dinamica del “nuovo” che fa irruzione nel “vecchio”
Siamo dipendenti dal telefono e non c’è cura
solo periodi più o meno lunghi di astinenza
Gli studenti hanno l’età di mio figlio e riconosco la dieta priva di Facebook
la navigazione web utile per le ricette della cena
Dopo il giro sull’uso del telefono mi sembra manchi qualcosa e chiedo: e i giochi
alle abitudini che vincono l’autocontrollo
Penso a quando avevo tentato di cambiare comportamenti
Natale me lo aveva spiegato presentandomi il Laboratorio: lo scopo è fare guardare agli iscritti la tecnologia che usano ogni giorno con un occhio diverso
Qualche anno fa avevo disinstallato Facebook dal telefono
In poco tempo mi ero reso conto che il tempo guadagnato finiva nelle notizie selezionate da Google e Apple
Ho disinstallato anche quelle e provato a dedicare ogni micro-momento sul telefono a un’applicazione che sceglievo attivamente
non seguendo il principio del “mi fa sentire meglio” o “devo farlo”
I micro-momenti sono un’unità di misura del marketing: porzione di tempo sospesa
dove si insinua l’uso compulsivo del telefono
sono quelli che guidano i comportamenti di dipendenza da internet
avevo scoperto che si possono leggere libri da seicento pagine sullo smartphone
L’esperimento di disconnessione dura una settimana
Bisogna tenere un diario da compilare in due momenti della giornata
Per motivi personali non riesco a completare il Laboratorio
e penso a quanto sarebbe difficile per me seguire la disconnessione
un esperimento che andrebbe fatto in condizioni abituali
Però mi accorgo che basta disattivare le notifiche di WhatsApp per far scendere il tempo di utilizzo dello smartphone
di più intimo di un feed con tutti i tuoi amici”
L’intimità è cambiata da quando ci sono gli smartphone
guardo una serie mentre mi lavo i denti o se ceno a casa da sola”
I principi “mi fa stare meglio” e “non posso non farlo” si intrecciano nei resoconti delle partecipanti al Laboratorio; il senso di perdere un’infinità di tempo
avendone in cambio frustrazione e stanchezza incrocia la consapevolezza del fatto che non se ne può fare a meno
Quando parla di intimità è probabile che Zuckerberg si riferisca alla possibilità di monetizzare ancora di più i micro-momenti: la nostra intimità è più redditizia del Metaverso
La mia banca ha cambiato mansioni agli impiegati e ha smesso di sviluppare i servizi via browser
le operazioni si fanno sull’app dello smartphone
Lo stesso vale per le biglietterie di treni e concerti
Nessuno pensa di fare a meno del telefono per giocare
È però in corso una negoziazione continua su cosa postare
De Martin affronta con approccio analitico la consistenza dell’oggetto che ha monopolizzato gli ultimi quindici anni della vita degli umani
per porsi domande di etica della tecnologia: è giusto dipendere così tanto da un unico oggetto
Con due aziende che controllano i sistemi operativi e i negozi delle applicazioni
le condizioni delle fabbriche della Foxconn in Cina
gli effetti ambientali dell’estrazione di terre rare e dello smaltimento delle batterie
le conseguenze sulla psicologia delle persone
L’estenuante trattativa per fare quello che vogliamo fare col telefono e non quello che il telefono vorrebbe facessimo con lui
dove racconta come Jobs ha assemblato tecnologie esistenti in un pacchetto rivoluzionario
creando il prodotto che ha portato la Apple dalla quasi bancarotta degli anni ‘90 a 90 miliardi di fatturato
di un tempo e di un luogo di riferimento per la fruizione di un contenuto
che una volta su internet può arrivare a chiunque
venire dimenticato o godere di un’improbabile popolarità
Mentre usiamo lo smartphone il contesto intorno scompare
è un’estensione della capacità di orientarsi
Secondo il filosofo Alva Noë, che in Perché non siamo il nostro cervello (Raffaello Cortina
Umani e animali creano significati dal coinvolgimento nel mondo che li circonda
che implica il rifiuto dell’idea che il cervello sia un elaboratore di informazioni
spinge a fare attenzione a come trascorriamo il nostro tempo
Se mettiamo insieme l’idea di mente estesa e di coscienza relazionale – per quanto possa suonare banale – possiamo dire che lo smartphone ci rende più intelligenti
Steve Jobs ha detto, quel 9 gennaio 2007: “metteremo nelle vostre mani qualcosa di meraviglioso”. Marshall McLuhan aveva già scritto nel 1962: “e nel rimirare questa nuova cosa
l’uomo è costretto a trasformarsi in essa”
Dobbiamo fare attenzione a come ci trasformiamo
per esempio resistendo ai tentativi di monetizzazione della nostra intimità
Nessuno pensa di fare a meno dello smartphone
a che condizioni accettiamo lo smartphone come oggetto indispensabile per la vita in società
A partire dal fatto che non dovrebbe essere costruito per “creare più dipendenza possibile”
Ero curioso di ascoltare i diari della settimana di disconnessione
Ripensando all’aula 22 di Palazzo Nuovo realizzo che la mia generazione è stata l’ultima ad avere attraversato l’adolescenza senza i computer che telefonano
Gli anni ‘90 sono il prima e il dopo della tecnologia di massa portatile
due anni prima che la Ericsson usasse per la prima volta la parola “smartphone”
Mi ero accodato a una vacanza con compagni di scuola più grandi
Andavo nella discoteca degli studenti europei fingendomi iscritto all’università
Soprattutto ricordo una notte in cui cantavo “September’s coming soon | I’m pining for the moon”
per un mese di seguito; suonare sotto un cielo di schermi
comunicazione ed editoria tecnica specializzata
dedicata all'impiantistica sportiva e ricreativa
con periodici e pubblicazioni monografiche
che si propone costantemente ai suoi lettori con informazioni precise e aggiornate su progetti e realizzazioni
Le SCHEDE TECNICHE sono fra le più importanti e originali iniziative di Tsport che le pubblica al suo interno fin dalle sue prime uscite
La raccolta delle schede tecniche è pubblicata su CD
Gli INSERTI TECNICI costituiscono monografie complete utili alla progettazione e realizzazione di specifiche tipologie di impianto
La MAPPA DEI FORNITORI viene pubblicata annualmente in due lingue e contiene informazioni sulle aziende che operano nel mondo della costruzione degli impianti sportivi
TUTTERBA è il trimestrale ad ampia diffusione dedicato alle pavimentazioni per lo sport in erba naturale e artificiale
I contenuti spaziano dalla presentazione di realizzazioni all'informazione su tecnologie
novità; dai suggerimenti alle discussioni alle analisi delle procedure
rappresenta una soluzione economica (due macchine al prezzo di una) per la pulizia di grandi spazi come le palestre e i campi da tennis
La manutenzione quotidiana di palestre e impianti sportivi con superfici compatte
che richiedono sia l’aspirazione delle polveri che il lavaggio vero e proprio
può essere oggi notevolmente semplificata grazie all’impiego della lavasciuga-spazzatrice Module
che incorpora in sé le due funzioni principali di spazzatrice di polveri fini e di lavasciuga
La configurazione iniziale di Module è quella di spazzatrice aspirante
necessaria per la manutenzione quotidiana degli ambienti (indoor e outdoor) e per la preparazione ad un eventuale lavaggio
Il passaggio dalla modalità di spazzatrice a quella di lavasciuga è estremamente semplice e può essere svolto in poche mosse da chiunque
Le dimensioni compatte e la ruota pivottante sotto lo chassis garantiscono la massima manovrabilità e controllo di Module e permettono di lavorare con facilità in qualsiasi spazio
con doppie spazzole cilindriche controrotanti
assicura la massima efficacia e produttività di lavoro
Il risultato finale sono superfici perfettamente pulite e igienizzate
rispettivamente di piccole e di medie dimensioni
disponibili entrambe sia nella versione con alimentazione a cavo che a batteria
è fornitore delle più importanti aziende di noleggio e di professional floor contractors nel mondo
con una gamma completa di attrezzature per trattamenti su tutte le principali superfici
Nel 2019 Künzle & Tasin lancia Multi Mode Line
una nuova gamma per la pulizia professionale
che presenta modelli con caratteristiche uniche e distintive
Un approccio multidisciplinare che permette di soddisfare le esigenze dei professionisti che operano in ambienti e settori diversi
(Notizia a cura di Kunzle & Tasin Srl)
Privacy policy
Con un massimo di 4.000 auto lavate al giorno
l'autolavaggio più grande ed efficiente del mondo non ha un secondo di riposo
Wash è a tutti gli effetti l'autolavaggio più grande del mondo
con oltre 100 dipendenti dedicati a prendersi cura della pulizia delle auto tedesche
Qualcuno potrebbe storcere il naso all'idea di far lavare la propria auto in una specie di "catena di montaggio"
ma il livello di cura e attenzione per i dettagli di questo autolavaggio è sufficiente per attirare migliaia di clienti ogni giorno
Affinché tutto questo stia in piedi, è necessaria una massiccia infrastruttura industriale: le pompe vengono utilizzate per aumentare la pressione dell'acqua, che fra l'altro sfrutta in parte anche acque riciclate di raccolta dai lavaggi precedenti (ovviamente dopo esser stata depurata). Questo significa risparmio economico, ma anche minor impatto ecologico.
Ciononostante, la richiesta di prodotti chimici e soprattutto di energia è comunque alle stelle: per intenderci, solo il sistema di asciugatura riscaldato sfrutta ben 6.000 kWh al giorno, che è più energia di quanto consumerebbero due famiglie medie in un anno intero.
Se pensavate che un autolavaggio fosse solo un sistema di tubi flessibili, lance sotto pressione e spazzole automatiche, il video documentario di questo enorme impianto da record vi farà cambiare idea.
La nuova fastback Alpine si può già prenotare (ma solo in Francia)
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L'unica Porsche 959 "Speedster" va all'asta a Milano
la Giornata Mondiale dell’Acqua: una ricorrenza istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite
per ricordare a tutto il mondo l’importanza di questa risorsa essenziale per la vita e per sensibilizzare la popolazione contro il suo spreco
nella parte del globo in cui questo bene prezioso non scarseggia
il consumo pro capite continua a confermarsi troppo elevato
tutti noi compiamo e che comportano il maggior consumo di acqua
va sicuramente citato il lavaggio dell’auto
Arexons, azienda italiana da quasi 100 anni leader nei prodotti per la cura e la manutenzione dell’auto
Considerando che gli esperti consigliano di lavare la propria vettura almeno una volta al mese
il consumo annuale può rivelarsi davvero elevato
specialmente se si opta per i tradizionali autolavaggi a spazzole
che possono arrivare ad utilizzare fino a 160 litri d’acqua per sessione
non tutti ricorrono ai “rulli” con quella frequenza
Un’altra modalità molto diffusa è l’autolavaggio self-service
Utilizzando le classiche lance ad alta pressione a disposizione per il “fai da te”
specialmente se si fa attenzione a usare al massimo due gettoni per programma
Ogni gettone dura dai 60 ai 90 secondi: questo metodo di lavaggio eroga 660 litri d’ acqua calda in un’ora. Si potrebbe calcolare 11 litri al minuto circa ma
essendo di solito necessari più di 2 minuti a lavaggio
si arriva tranquillamente a 33 litri per una sessione di 3 minuti
Ci sono però anche moltissimi italiani che preferiscono prendersi cura della propria auto direttamente a casa: il tradizionale lavaggio con spugna alla mano
comporta un consumo di acqua decisamente inferiore rispetto ai precedenti. Per un’auto utilitaria si possono consumare circa 10 /15 litri di acqua
calcolando che per il lavaggio dell’auto viene utilizzata acqua per circa 30 minuti
Ma il consumo di acqua può essere ulteriormente minimizzato – senza rinunciare ad avere un’automobile sempre splendente
che anche a livello aziendale sta implementando una serie di iniziative volte a limitare il consumo d’acqua nei processi produttivi e nella quotidianità dei dipendenti
propone infatti una linea completa di prodotti senza risciacquo
che permettono di prendersi cura della propria macchina senza sprecare nemmeno una goccia
https://motorinolimits.com/wp-content/uploads/2025/04/SPOT-DR5-rent-15sec-299-ROLL.mp4
QUOTIDIANO di informazione e approfondimento medico diretto da Nicoletta Cocco
17 marzo 2025 – Si chiama Hypersight il nuovo arrivato nel Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar
con un software capace di catturare con qualità eccezionale le immagini del tumore da trattare e di colpirlo in appena sei secondi
permettendo di ricalcolare il piano di cura con estrema precisione e velocità senza precedenti
Ciò consente di individuare perfettamente la sede tumorale e di trattarla con estrema accuratezza e precisione
senza danni ai tessuti sani e in tempi più brevi
l’IRCCS di Negrar si colloca ulteriormente all’avanguardia nella cura radioterapica dei tumori
confermandosi tra i centri più avanzati nell’offerta di trattamenti avanzati adattativi di tutti i tumori solidi
un’importante implementazione tecnologica introdotta al Negrar di recente – spiega Filippo Alongi
direttore del dipartimento di radioterapia oncologica avanzata dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria e professore ordinario all’Università di Brescia – Ora è come se si avesse a bordo un “super mirino” per indirizzare e colpire con estrema precisione e nitidezza la sede della malattia tumorale da trattare
identificandola e colpendola in pochi secondi con estrema nitidezza”
“Il dispositivo consente infatti di ottimizzare l’efficacia del sistema permettendo di ricalibrare in pochi secondi e in tempo reale
cioè in sede di trattamento del paziente sul lettino
che comunque avvengono di seduta in seduta – aggiunge Alongi – Ciò si rivela un prezioso supporto del clinico anche nella definizione dei piani di cura personalizzati giorno per giorno su ogni caso
soprattutto nei pazienti più fragili e nelle condizioni più complesse”
“Il nuovo strumento permette di trattare anche i pazienti che non sono in grado di restare a lungo sotto la macchina
oppure i portatori di pacemaker o protesi metalliche dove questo tipo di immagini prodotte dal sistema non interferisce nel trattamento”
e abbattendo le liste di attesa e i costi indiretti dei pazienti e dei familiari verso l’ospedale
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Non è la crisi del settimo anno…
Testata giornalistica registrata al Tribunale di Benevento: n
Ricordiamo che la Ferrari Enzo è una sportiva coupé prodotta dalla casa automobilistica di Maranello in occasione dei 55 anni di attività dell’azienda nel 2002 in soli 400 esemplari
Ognuno di questi è spinto da un motore V12 di 65° aspirato chiamato F140 B
montato in posizione centrale di 5998 cm3 e capace di erogare 660 CV di potenza complessiva a 7800 giri/min e 657 Nm di coppia massima con rapporto di compressione di 11,2:1
Di questa auto una menzione la meritano anche telaio e carrozzeria realizzati completamente in fibra di carbonio
le sospensioni a doppio quadrilatero deformabile sia all’avantreno che al retrotreno
i freni realizzati in composito ceramica-carbonio e il cambio a 6 marce sequenziale con paddle al volante che invia la potenza alle ruote posteriori
Il vendere non è sempre collegato al bisogno di soldi
Hamilton ha venduto la sua Pagani anche se non credo abbia bisogno di soldi per pagare le bollette
“mi sono divertito molto con questa vettura” 4800 km segnati sul quadro…bah…secondo me si è divertito di più ad incassare l’assegno
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Scopri tutti i servizi clinici e diagnostici che San Raffaele propone alle aziende
Si allarga il parco macchine all’IRCCS Ospedale San Raffaele: è stata installata, presso l’Unità di Medicina Nucleare
una nuova PET-TC di ultima generazione.
un macchinario altamente sofisticato che fa un ampio utilizzo dell’Intelligenza Artificiale
sia per posizionare più comodamente i pazienti
sia per l’alto grado di risoluzione delle immagini che può produrre
permettendo di individuare lesioni molto piccole (ordine di 5 mm) con bassa dose di radiazioni e minor tempo di acquisizione
La Tomografia ad emissione di positroni (PET - Positron Emission Tomography) è una tecnica diagnostica che comporta la somministrazione per via endovenosa di una sostanza normalmente presente nell'organismo (glucosio
ma anche altre molecole) marcata con una sostanza radioattiva
e il tomografo PET è in grado di rilevare queste sostanze
installato all’IRCCS Ospedale San Raffaele
è integrato un innovativo sistema di deep learning basato su Intelligenza Artificiale che permette di potenziare le prestazioni della macchina.
Il macchinario permette di acquisire immagini di alto valore diagnostico
grazie all’utilizzazione di radio-farmaci di breve durata e protocolli dinamici
La combinazione di questi fattori permette:
basato su cristalli di BGO di piccole dimensioni
è in grado di fornire e riprodurre immagini con una qualità molto elevata
Questo consente non solo una corretta lettura delle immagini cliniche
ma anche una riduzione della dose di radiofarmaco
La PET - TC è inoltre stata progettata per migliorare il comfort per il paziente
E’ infatti dotata di un’illuminazione led che influenza positivamente l’esperienza del paziente in termini di tranquillità e fiducia; inoltre
dispone di una funzione di posizionamento automatico basata su un algoritmo di Intelligenza Artificiale
Attraverso la generazione di un modello 3D del corpo del paziente
la PET – TC è in grado di adattarsi automaticamente alla corporatura e di individuare l’intervallo ottimale di scansione in pochi passaggi
Afferma il professor Arturo Chiti: “La lotta ai tumori rappresenta un’assoluta priorità e questo investimento da parte dell’Ospedale dimostra ancora una volta che la cura dei nostri pazienti deve andare di pari passo con la ricerca e l’utilizzo di tecnologie diagnostico-terapeutiche sempre più performanti.
Da qualche anno la medicina nucleare è protagonista di un nuovo approccio alla cura dei tumori grazie alla Teragnostica
lo strumento di diagnosi che è anche soluzione terapeutica
La medicina nucleare di precisione costituisce oggi la nuova frontiera dell’innovazione oncologica
offrendo opportunità di cura per neoplasie purtroppo ancora annoverate come big killers.
La strumentazione innovativa appena installata, la prossima apertura del reparto per terapia con radiofarmaci e la certificazione per studi di Fase 1, integrate nella già eccellente dotazione della Unità di Medicina Nucleare, la rendono parte integrante delle attività del Cancer Center del nostro ospedale
Voglio sottolineare come le dotazioni tecnologiche contribuiscono alla diagnosi ed alla cura dei nostri pazienti grazie all’impegno del personale che
Il nuovo macchinario insieme ai 3 tomografi PET/TC
il tomografo PET/RM 3T per lo studio di patologie oncologiche
il Ciclotrone e la Radiofarmacia per la produzione dei radiofarmaci
fanno dell’Ospedale San Raffaele uno dei centri oncologici di riferimento con il parco macchine più all’avanguardia in Europa
– Socio Unico Istituto di Ricovero e Cura a Carattere ScientificoSoggetta a direzione e coordinamento di Gruppo San Donato S.p.A.Via Olgettina 60 – 20132 Milano (MI) | Tel
Milano Monza Brianza Lodi 07636600962 – R.E.A
MI – 1972938 Capitale Sociale € 60.817.200 i.v
nella sala conferenze della Direzione sanitaria della Asl di Pescara
la cerimonia di consegna di un apparecchio per la brachiterapia
in collaborazione con la federazione nazionale degli italo-canadesi
Alla cerimonia ha partecipato il Presidente della Giunta regionale Marco Marsilio
La brachiterapia consente di intervenire (internamente)
direttamente sulla zona in cui è posizionato il tumore
da sola o in combinazione con altre terapie
la radioterapia esterna e la chemioterapia
efficace e poco invasiva utilizzata per la cura dei tumori - ha detto il Presidente Marco Marsilio - e pertanto siamo grati alla comunità italo-canadese per la donazione fatta all'ospedale di Pescara
che rinnova un rapporto di amicizia che da sempre lega le due comunità"
Alla cerimonia hanno partecipato il direttore Generale della ASL
il Direttore del Dipartimento dei Servizi ospedalieri
il responsabile dell'Unità Operativa semplice dipartimentale di radioterapia
il Gran Priore di Canada SHOSJ Cavalieri di Malta Mario Cortellucci
Il Presidente Marco Marsilio ha poi visitato l'unità di radioterapia dove ha scoperto una targa con cui si ringrazia la comunità italo-canadese per la donazione del nuovo apparecchio per la cura dei tumori
667100 L'AquilaCentralino: (+39) 0862.3631
Posta Elettronica CertificataOrganigrammaCodice Fiscale: 80003170661
NELLA FOTO l’assessore Massimo Manzini
Sicuramente un annuncio “epocale” si aumentano le tariffe sinora applicate per mantenere quello che sino ad ora era un servizio “standard”
fino all’anno scorso con la precedente amministrazione si pagava meno
Da adesso si potenzia il servizio e quindi l’anno prossimo si pagherà ancora di più………
Un plauso per le recenti iniziative dell’attuale Amministrazione: Verbania è un centro turistico con turismo di alto livello
non si può nè si deve lasciare la città nello stato in cui era fino all’anno scorso
Speriamo che buona parte delle promesse siano realizzate
Per ora il cambio di senso unico a Suna e tornare a percorrere in auto la piazza del lungo lago di Pallanza
Abbiamo capito anche il bisogno di parcheggi
lo spazio per il luna park è stato trovato finalmente
Le festività pasquali sono passate senza che niente sia stato fatto
Ingresso alla città (zona Questura) sempre meno accogliete
Cestini dei rifiuti sempre meno capienti e strapieni
Circolazione veicolare difficile con bus che si incastrano nelle vicoli di Pallanza (Via Vollenveider confusa per strada percorribile dai bus turistici che si infilano e poi debbono tornare indietro in retro
proprio ieri un BUS inglese arrivato in fondo ha fatto poi retromarcia contromano bloccando il traffico)
Altri tre Bus turistici nei giorni di Pasqua (uno con carrello porta bici) arrivati all’altezza della via Crocetta (ospedale) si sono fermati 20/30′ (con motore acceso) prima di decidere cosa fare
Non gli sembrava vero di dover imboccare la stretta via che porta al lago
Ingorgo di auto e bus di linea in centro a Pallanza
Insomma…..speriamo che per i prossimi quattro anni le cose possano cambiare SUL SERIO
Sino ad oggi…..molta confusione e poco buon senso
email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento
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© Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani - Riproduzione riservata
È founder di NetworkLex - Studio Legale in Milano
Avvocato e Professore associato di Istituzioni di diritto privato e di diritto minorile presso l’Università Statale di Milano
Nell’attuale contesto socio-economico
i sistemi di Intelligenza Artificiale sono di utilizzo quotidiano: robot industriali
sistemi di profilazione o assistenza della clientela
macchine diagnostiche e assistenti virtuali sono soltanto tra quelli più diffusi
connessi all’impiego di sistemi intelligenti
non hanno tuttavia trovato ancora adeguata risposta
specie nel settore della responsabilità civile in caso di eventi dannosi cagionati a terzi da applicazioni algoritmiche
dalla sovrapposizione e dalla compresenza nel mondo reale di un nuovo mondo
in cui non è audace ritenere che la tecnica moderna si sia elevata a (unico) soggetto della storia
e quindi ad attore delle relazioni economiche e sociali
mentre l’essere umano appare degradato a “materia prima”
e quindi ad oggetto biologico del processo tecnologico[9]
è destinata ad occupare un’area sempre più vasta l’Intelligenza Artificiale[10]
nonostante sia per sua natura connessa ad una serie di altri campi dell’epistemologia
Il diritto dell’Intelligenza Artificiale è
che sta conoscendo un’espansione tale da poter essere considerato trasversale a molti altri settori del diritto (sia pubblico sia privato) e da aver suscitato finora ampi dibattiti
soprattutto per quanto concerne la dimensione della soggettività
i beni giuridici e le correlate situazioni di appartenenza
le modalità di adempimento delle obbligazioni
proprietà intellettuale e industriale
nonché la responsabilità civile connessa all’uso di algoritmi
Non è agevole immaginare che il periodo storico più significativo ai fini della genesi e dello sviluppo dell’Intelligenza Artificiale sia da rinvenire in quel mezzo secolo che va dal 1275 al 1325 d.C.[12]
vennero costruiti il primo orologio meccanico (dopo l’orologio a fuoco
che seguiva a sua volta alla meridiana) e il primo cannone d’Europa (dopo la balista
sicché le due dimensioni fondamentali concepite dall’essere umano (tempo e spazio) divennero quantificabili
Ed è significativo che soltanto a partire dal secolo precedente (e cioè dal secolo XII) aveva cominciato a diffondersi nei Paesi occidentali la conoscenza del sistema numerico indo-arabico (da cui deriva l’attuale sistema numerico decimale
grazie soprattutto alla traduzione in latino del trattato Sul calcolo con i numeri hindi scritto da uno scienziato musulmano della Transoxiana (oggi corrispondente ai territori del Tagikistan
dell’Uzbekistan e di alcune regioni del Kazakistan)
che si chiamava Abū Ja‘far Muhammad ibn Mūsā al Khwārizmī
da cui proviene il lemma ‘algoritmo’
la macchina culturale basata sul calcolo ha fatto molta strada
dando luogo alla invenzione dei più svariati strumenti tecnici di misurazione (barometro
et cetera) e di sistemi computazionali di elaborazione di informazioni sempre più ‘intelligenti’ (computer
fino ad arrivare all’attuale e pervasivo fenomeno connesso a quella sofisticata tecnica di ingegneria sociale cui conviene il nome di ‘datacrazia’[13]
Tutto ciò che è calcolabile appare oggi come misteriosamente affascinante e
e cioè lo strumento di cui si serve l’Intelligenza Artificiale e che comprende un’ampia gamma di processi computazionali[14]
è così diventato l’oracolo tecnologico dell’uomo del terzo millennio
è composto da una fitta rete di neuroni (circa 100 miliardi)
Gli impulsi elettrici (spike) originano da processi bio-chimici ed epigenetici di depolarizzazione e ripolarizzazione
caratterizzati dall’ingresso di ioni di sodio e dal rilascio di ioni di potassio
Il cervello umano ha un’alta efficienza energetica
in quanto è in grado di riconoscere immagini
ricordare e sognare con un consumo complessivo di circa 20/30 Watt (e cioè come una lampadina)
contemplano una netta distinzione fra unità di elaborazione e memoria
che immagazzinano rappresentazioni simboliche e le manipolano secondo certe regole sintattiche (algoritmi)
non sono in grado di prendere decisioni in maniera intuitiva o inconscia
perché eseguono istruzioni impartite dall’esterno attraverso programmi e impiegano esclusivamente segnali elettrici
senza selezionare i vari stimoli (anche sensoriali) che provengono dall’ambiente esterno; per di più
non hanno plasticità (id est capacità di risposta adattativa a stimoli esterni) né memoria selettiva
La differenza fra uomo e macchina (computazionale) non è
che il cervello umano ha un tempo di elaborazione di 0,5 millesimi di secondo e il computer ha un tempo di elaborazione di 0,5 miliardesimi di secondo
il cervello umano è creativo nel trovare soluzioni innovative
laddove il computer si limita a seguire istruzioni e programmi
Ma questa profonda differenza tende a scolorire al cospetto delle ultime applicazioni tecnologiche di Intelligenza Artificiale
che si basano su algoritmi di auto-apprendimento in grado di rielaborare e produrre un quid novi rispetto alla programmazione predisposta: come è stato già osservato
oggi si possono «creare robot sofisticati concependoli non quale ‘strumento etero programmato’ delle azioni umane
ma ad imitazione dell’intelligenza umana»[15]
che il trattamento giuridico del “comportamento” dei sistemi di Intelligenza Artificiale in caso di incidenti da cui derivino danni a terzi – oltre che suscitare interrogativi morali inquietanti – implica serie difficoltà di inquadramento dogmatico
gravi ostacoli nella qualificazione giuridica della fattispecie
significativi sforzi sul piano ermeneutico e profonde incertezze negli esiti applicativi
Il primo interrogativo da porsi nell’affrontare il tema della responsabilità civile “da” algoritmo è se lo sviluppo di sistemi intelligenti richieda il conio di nuovi istituti o la elaborazione di statuti normativi ad hoc o se
siano sufficienti le fonti normative vigenti[16]
Gli interpreti che hanno affrontato la questione ritengono per lo più che siano già presenti nel nostro ordinamento disposizioni di legge (tuttora) adeguate a regolare il profilo aquiliano di eventi dannosi riconducibili a sistemi di Intelligenza Artificiale
Tenuto conto che un sistema di Intelligenza Artificiale non può essere considerato un “agente”
le disposizioni di legge alle quali bisogna rivolgere l’attenzione per (cercare di) regolare le fattispecie di responsabilità civile “da” algoritmo sono quelle che prevedono alcune ipotesi di responsabilità oggettiva ovvero di responsabilità indiretta per fatto altrui
in ragione anche delle singole caratteristiche del sistema intelligente
nonché di responsabilità da prodotto[18]
ma possono essere distinti sulla base di tre categorie: teleoperativi (ovvero controllati dall’uomo che li utilizza quali semplici strumenti)
autonomi (ovvero istruiti da un programma che fornisce delle regole di comportamento) e cognitivi (ovvero capaci di auto-programmarsi
destinato a trovare applicazione qualora si ritenga la “macchina” munita di un sistema di intelligenza artificiale equiparabile ad un autoveicolo circolante non su rotaia[20]
Tra le ipotesi di responsabilità indiretta per fatto altrui, potrebbero, invece, trovare applicazione gli artt. 2049 c.c. e art. 2047 c.c.[21] nel caso di robot cognitivi
capaci di apprendere dall’essere umano
nella sua attività di insegnamento di un mestiere o di un’arte
dei danni causati dai suoi allievi e apprendisti
se non prova di non aver potuto impedire il fatto[22]
considerando la produzione di sistemi di Intelligenza Artificiale quale attività pericolosa
così come pericoloso potrebbe qualificarsi il prodotto con essa creato
Prima di soffermarci sulle ipotesi di responsabilità connesse alla circolazione di veicoli a guida autonoma[28]
è necessario distinguere le diverse tipologie di veicoli secondo la classificazione effettuata dalla SAE[29]
che ha individuato 6 livelli di autonomia: livello 0 (veicolo privo di guida autonoma)
livello 1 (veicolo dotato di sistemi base per la guida assistita quale il c.d
livello 2 (veicolo dotato si sistemi di integrazione basilare di guida quale il c.d
cruise control o dal sistema di frenata assistita)
livello 3 (veicolo dotato di un livello di guida autonoma “integrativa”
livello 4 (veicolo dotato di un livello di guida umana “sostitutiva”
in cui il 25% di controllo è lasciato al conducente
mentre il 75% è in mano alla macchina)
livello 5 (veicolo interamente a guida autonoma dotata di un sistema vero e proprio di Intelligenza Artificiale che gestisce completamente tutti gli aspetti tipici della guida)
La macchina driverless pone diversi interrogativi giuridici di non agevole soluzione e da cui discendono importanti risvolti economici e di sviluppo di sistemi di Intelligenza Artificiale[30]: in caso di sinistro
la responsabilità civile dovrà ricadere sul proprietario
sul programmatore del software o sull’algoritmo
il produttore (quantomeno per vizi di costruzione o difetti di manutenzione)
il sistema di ascrizione della responsabilità civile andrà certamente rivisto
prima della messa in commercio e circolazione di tali mezzi
le self-driving car potranno essere anche connesse tra loro e con la rete stradale stessa e
soggette a tecnologie gestite da altri soggetti (ossia il gestore della rete informatica e il gestore dell’infrastruttura stradale)
Tuttavia, la soluzione preferibile risulta essere l’applicazione dell’art. 2054 c.c.[31]
prevede un regime di responsabilità meno severo
ossia una responsabilità attenuata per il conducente e il proprietario
grazie all’elemento soggettivo della colpa (presunzione vincibile) e una responsabilità oggettiva (per vizi di costruzione e difetto di manutenzione) gravante sul produttore[32]
vive già una nuova stagione con l’avvento della macchina a guida autonoma
essendo questa composta di tecnologie estremamente avanzate (quali
software di interpretazione delle informazioni ricevute
software per individuare percorsi appropriati
software per rilevazione ostacoli e segnaletica)
Come anticipato, anche in questo caso potrà trovare applicazione la disciplina dettata dall’art. 114 del Codice del consumo sulla responsabilità da prodotto difettoso
prescinde dalla qualifica di consumatore del danneggiato
L’applicazione di tale disposizione si rivela, rispetto all’art. 2050 c.c.
più adeguata a regolare la responsabilità “della” macchina autoguidata
in quanto consente di ripartire il rischio tra produttore e subfornitori
nonché di conoscere ex ante i limiti di un eventuale risarcimento
si pongono anche problematiche di natura etica e morale
che devono essere valutate unitamente insieme a quelle giuridiche[34]
dovrebbero essere programmate le macchine autoguidate
Chi è responsabile dei “comportamenti” delle macchine autoguidate
che dovranno prima o poi trovare una risposta adeguata
Informazione giuridica e punto di riferimento per i professionisti del diritto
Hai un dubbio o un problema su questo argomento
leader globale del caffè di alta qualità sostenibile
si è aggiudicata il Premio Innovazione al Sigep 2024 di Rimini grazie a Illetta
la nuova macchina professionale che reinventa completamente l’esperienza al bar
Il premio è stato attribuito nella categoria Sostenibilità grazie a un sistema brevettato con tecnologia instant-heating
che rende Illetta sempre pronta a erogare caffè
vapore in maniera delicata e progressiva e acqua calda a diverse temperature
annullando i tempi di attesa legati al riscaldamento e assicurando un risparmio energetico fino al 50% rispetto alle normali macchine a caffè con caldaia fino a oggi presenti sul mercato
ritorna dopo quasi 90 anni un marchio storico: è infatti l’evoluzione della prima e omonima macchina professionale da caffè ad alta pressione targata illy e lanciata nel lontano 1935
Magistralmente ideata dall’architetto Antonio Citterio
conserva la forma a ponte verticale della sua iconica progenitrice
ed è progettata per unire in una perfetta sintesi bellezza
la tecnologia e il design percorrono l’intera storia di illycaffè e si traducono oggi nella creazione di Illetta
una macchina professionale progettata secondo criteri di sostenibilità ambientale e destinata a rivoluzionare l’esperienza del caffè al bar” afferma Cristina Scocchia
una tecnologia all’avanguardia che assicura alte prestazioni
personalizzazione e un grande risparmio energetico
Ogni singolo materiale è stato scelto per consentire un’estesa durabilità nel tempo e per trasmettere la cura nella qualità dei dettagli: dalla scocca con fianchi in alluminio ai poggia-tazza girevoli per ospitare anche tazze mug per il caffè filtro
“Il progetto di Illetta si presenta come un’architettura modulare: la macchina può assumere diverse dimensioni sviluppandosi in larghezza
Ne risulta una macchina che coniuga l’estetica della tradizione a quella dell’oggetto iconico
come un’architettura” afferma Antonio Citterio
architetto e Presidente di ACPV ARCHITECTS
Dotata di un ecosistema innovativo e interconnesso
Illetta è progettata per offrire caffè di qualità eccellente e costante e per ampliare la sua offerta
sia reinterpretando l’espresso classico sia servendo preparazioni moka o filtro erogate sul momento
L’interfaccia utente è costituita da pannelli in vetro temperato
display TFT full touch ad alta risoluzione con cui è possibile impostare a piacimento il menu con varie tipologie di preparazioni
ciascuna con profili di estrazione dedicati
La possibilità di personalizzare sia il display che la varietà e quantità di ricette
oltre ad ampliare lo spettro di possibilità consente di unire il gusto personale del cliente alla creatività del barista
e garantisce un’interazione con la macchina veloce e intuitiva
risiede al suo interno: un sistema brevettato di riscaldamento centralizzato innovativo e sostenibile
rende la macchina sempre pronta a erogare caffè
annullando i tempi di attesa legati al riscaldamento e assicurando un risparmio energetico fino al 50% rispetto alle normali macchine da caffè con caldaia fino a oggi presenti sul mercato
Viaggio nel posto più pericoloso dell'isola, dove i soffitti erano tappezzati di valvole bianche e i detenuti come Al Capone mangiavano con coltelli veri
Attualità
La città partenopea, grazie allo street food, permette anche al viaggiatore più attento al budget di intraprendere un autentico viaggio sensoriale tra i sapori della tradizione gastronomica campana.
Native
Nives Monda, la ristoratrice la centro della lite scoppiata lo scorso 3 maggio con una turista israeliana, racconta al Gambero Rosso come è andata
Attualità
Web, social e politica si dividono tra odiatori e solidarietà
Attualità
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Best in Lazio Tour
Tour del Lazio. Papilla Il ristorante Papilla di Rieti è la prima tappa di quest’anno del Tour del Lazio, progetto di valorizzazione del territorio ideato da Gambero Rosso con la collaborazione dell’azienda vinicola Casale del Giglio. Tra luglio e ottobre sono in programma 5 cene-degustazione in giro tra le province laziali per conoscere i prodotti locali ed assaporare le […]
Best in Lazio Tour
Riflessioni e consigli su come comportarsi dopo quanto successo il 30 aprile nella città veronese affacciata sul lago. Niente panico e chiamare l’associazione locale di apicoltori
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A poca distanza dalla casa Bianca, Antonio Mermolia è lo chef di Fiola, tra i ristoranti più amati dai grandi nomi della politica a stelle e strisce
Nove insegne di cui sei a Verona: lo chef di Casa Perbellini racconta il fine dining del futuro
L'allievo di Gravner denuncia la standardizzazione nei calici, ma anche nel cibo: "Non si sa più riconoscere le diversità nei sapori”
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Siamo tornati a Miami per l’evento Vini d’Italia e abbiamo trovato una città in forte ascesa dal punto di vista gastronomico
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A un anno esatto dall'eliminazione dei super dazi imposti dal governo di Pechino, le spedizioni superano i 2,5 miliardi di dollari ma altri mercati chiave sembrano voltare le spalle ai prodotti "aussie"
Vino
La regione si distingue per una crescita esponenziale della qualità degli oli, frutto di una sempre maggiore consapevolezza di frantoiani e olivicoltori
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“Nei grandi ristoranti c’è improvvisazione e omologazione
Parla un talentuoso chef italiano a Washington
Ecco quanto pesa l’industria moderna di salmone tra politiche Ue e allevamenti intensivi
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i vini della linea “Le Stagioni del Vino” e la storia dell’azienda abruzzese
Tour del Lazio. Riso Amaro Il ristorante Riso Amaro di Fondi (LT) è la terza tappa di quest’anno del Tour del Lazio, progetto di valorizzazione del territorio ideato da Gambero Rosso con la collaborazione dell’azienda vinicola Casale del Giglio. Tra luglio e ottobre sono in programma 5 cene-degustazione in giro tra le province laziali per conoscere i prodotti locali […]
Relais Colle Buono – Alvito (FR) – 11 luglio 2024
Home > Cultura e Società > Libri > Recensioni > “Essere una macchina” di M
“Essere una macchina ”di Mark O’Connell (Adelphi
Il libro “To be a machine” pubblicato nel 2017 e quasi subito tradotto in italiano
ha riscosso un certo successo nel panorama internazionale anche grazie alla scrittura lieve ed ironica del suo giovane autore irlandese
Quest’opera illustra un moderno viaggio alla Jules Verne
solo che non si tratta solamente di fantasie allucinatorie bensì di una realtà in parte già presente
come si può leggere nel risvolto di copertina: “I cilindri d’acciaio nel capannone criogenico vicino all’aeroporto di Phoenix contengono davvero i primi corpi umani in attesa di risvegliarsi in un futuro simile all’eternità”
E dunque il viaggio del giornalista e saggista O’Connel tra i transumanisti apre prospettive avvincenti ed inquietanti allo stesso tempo
Il termine transumanesimo compare per la prima volta in Theilard de Chardin nel suo libro The Future of Man del 1949
Esso viene poi adottato da J.Huxley per indicare un movimento di emancipazione dell’umanità grazie all’ausilio del progresso scientifico e tecnologico
Dagli anni ’80 ad oggi e principalmente negli Stati Uniti
ha preso piede la corrente filosofica e culturale che si propone di sconfiggere la malattia
la vecchiaia e la morte disegnando lo scenario visionario e futuristico dell’era post-umana
Il filosofo ed inventore KurzWeil è tra i più noti divulgatori di questo movimento culturale
Nei suoi studi sulla cibernetica egli osserva che il ritmo di innovazione del computer non aumenta linearmente bensì esponenzialmente e disegna un metodo di previsione dell’andamento dello sviluppo tecnologico e delle sue applicazioni in campo umano
Nella sua teoria sulla ‘Singolarità’ KurzWeil ipotizza che l’evoluzione dell’intelligenza artificiale e lo sviluppo medico basato sulle nanotecnologie consentiranno all’uomo di prolungare radicalmente la durata della vita
Se è vero che la morte non è più “un problema filosofico ma un problema tecnico ed ogni problema tecnico prevede una soluzione tecnica” come scrive O’Connell
(pag.128) rischiamo di venire allettati dal trionfo di una soluzione onnipotente in grado di contrastare la desolante finitudine dell’uomo
Si ribalta così quanto Albert Camus sosteneva nel secolo scorso a proposito della morte : “il problema filosofico veramente serio” è quello del suicidio
“Il suicidio è[…] accettazione del proprio limite”(Il Mito di Sisifo 1942)
Del resto è lo stesso limite che spinge l’uomo di ogni epoca a trasgredirlo per inseguire un’aspirazione prometeica
D’altra parte la tensione paradossale tra il concetto di limite legato alla finitudine dell’uomo e l’enorme accelerazione della conoscenza volta a contrastarlo
costituiscono la posta in gioco del nostro millennio; una posta in gioco che va sviluppandosi in uno scenario inedito e che costituisce il focus di questo saggio sorprendente e godibile
Vita e morte governano da sempre il nostro umano esistere
ciò che potrebbe cambiare è la loro declinazione
La questione sollevata da O’ Connell lungo la narrazione dei suoi incontri con accaniti transumanisti e con i cosiddetti biohackers
(persone che si impiantano dispositivi tecnologici all’interno del corpo assumendo l’identità di cyborg )non è solo l’estensione della vita fuori da un supporto biologico quanto
Ma è proprio il confine tra la vita e la morte che appare sfumato all’interno della avveniristica e sconcertante teoria transumanistica
la quale rivendica una “libertà morfologica” e rincorre un’illusione che sconfina nel delirio
Poter essere “ciò che ci pare”(pag.63) inseguendo una vita meccanica dopo la vita umana diventa lo scopo ossessivo di una élite di uomini ricchissimi che dedica tempo e risorse al raggiungimento di tale obiettivo
diventare l’avatar di sé stessi e trasformare il proprio cervello in software non è cosa accessibile a tutti
ecco allora profilarsi all’orizzonte una nuova disuguaglianza sociale: la distopia tra chi ha i fondi per rincorrere l’eternità e chi non può permetterselo
nel recensire questo libro così ricco di esempi che illustrano uno scenario non solo futuristico ma già in auge soprattutto in California
il concetto di minduploading (caricamento della mente)
cioè il trasferimento di una copia della mente dal cervello ad un sostrato non biologico
si nutre della differenza tra le scienze biologiche e quelle informatiche: nelle prime si ha a che fare con una materia che tratta processi irreversibili mentre nel caso delle seconde sono implicati i bit e i processi reversibili
Siamo nel campo della neuroscienza computazionale : per alcuni scienziati dell’intelligenza artificiale essa è una via futuribile mentre altri rimangono piuttosto scettici
L’idea di trovare un substrato computazionale “più adatto” del cervello biologico deperibile alimenta una questione controversa se non impensabile e addirittura grottesca per i non addetti ai lavori
Che senso ha un’informazione fuori dal corpo
O’Connel riporta lo scetticismo di Miguel Nicolelis
un neuroscienzato pioniere degli studi sull’interfaccia cervello-macchina
il quale sostiene come il cervello non sia emulabile o traducibile in algoritmi perché si riconfigura continuamente
Sarà dunque difficile riuscire a “risolvere il cervello” e a capire cioè come i miliardi di neuroni e le migliaia di miliardi di connessioni si organizzano per produrre la coscienza
O’Connell viene colpito dalla parola “risolvere” nell’espressione usata dal neurobiologo sintetico
come se il cervello fosse un’equazione o un cruciverba da decifrare (pag.71)
In questo reportage transumanistico siamo colpiti dall’abilità di O’Connel nel saper intrecciare riflessioni più erudite con descrizioni tecniche
Per evidenziare il ruolo che può assumere la scienza nel cammino verso il superamento dei limiti della condizione umana come la conosciamo
O’Connell richiama il pensiero di Bacon: “il sapere ha qualcosa del serpente per cui là dove si insinua nel corpo produce gonfiore”(pag.186) D’altro canto Bacon sottolinea anche come grazie alla scienza avremmo recuperato qualcosa di simile alla perfezione originaria
Ancora una volta riemerge il paradosso che si annida nel cuore dell’esistenza umana circa la verità di un’ipotesi e del suo contrario
Per quanto concerne i rapporti tra il transumanesimo e la religione
non è forse il transumanesimo anch’esso una sorta di Transreligione con il suo corredo di esercizi tecno-spirituali come il mind-filing per cui l’individuo carica e archivia su un server una certa quantità di dati video
fotografie in attesa di un futuro in cui potranno essere inserite in un nuovo corpo artificiale
Un breve ed interessante capitolo è dedicato alla storia del robot
un termine che viene dal ceco: rabota significa “lavoro forzato” e compare per la prima volta nel contesto di una pièce teatrale di Karel Čapec: R.U.R (Robot universali di Rossum)
In questo capitoletto apprendiamo del ‘cavaliere robotico’ di Leonardo da Vinci
del Trattato dell’uomo di Descartes e scopriamo come la prima descrizione di androide compaia nella Encyclopédie di Diderot e D’Alembert
l’inventore NikolaTesla costruì macchine telecomandate fantasticando su nuove stirpi di robot: “Alla fine
verranno prodotti teleautomi capaci di agire come fossero dotati di intelligenza propria
e il loro avvento comporterà una rivoluzione”
E forse la profezia del brillante inventore si sta avverando: la Tesla Motors è oggi una azienda della Silicon Valley che produce veicoli elettrici quasi interamente robotizzati
Il robot è dunque al centro di una rivoluzione moderna e se un tempo si riteneva che l’elemento fondamentale dell’universo fosse l’energia
oggi la base dello scambio universale è l’informazione
fanno parte di un sistema che interagisce con altri sistemi legati dall’informazione
O’ Connel approfondisce il ruolo della DARPA (Advanced Research Projects Agency)
che rappresenta una branca del Pentagono per lo sviluppo di nuove tecnologie a scopo militare
e ci illustra le connessioni tra la DARPA e Google sottolineando la vastità delle ramificazioni degli interessi industriali e militari in essere
In conclusione e come abbiamo già accennato
timore e fascinazione sono le emozioni che più spesso incontriamo nella lettura di questo libro
A proposito del robot rimane sempre il dubbio se esso ci sostituirà nello svolgimento di mansioni faticose oppure se assumerà il ruolo di guardiano inflessibile in un supposto ordine ideologico
come nello scenario dell’”Uomo artificiale” di Hobbes
Occuparsi troppo di robot e di macchine può tuttavia disorientare come rimarca O’Connel catturato da una vertigine improvvisa verso la fine della stesura del suo libro: “ Ho pensato
soccombendo ad una bizzarra illusione prodotta dall’eccessiva esposizione alle macchine umanoidi e alle concezioni meccanicistiche dell’essere umano…” E forse anche noi nell’approcciare questi argomenti sfioriamo il disorientamento
quasi una sorta di depersonalizzazione o per dirla più semplicemente col linguaggio dei cyborg
rischiamo di venire “intramati” in un progetto altrui cioè usati con uno script che non ci appartiene
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Roberto Verlato. Robot terapeutici:dalla funzione alla finzione. Prove tecnologiche di nuovi modi di (non) stare in relazione?
Gianmarco Veruggio. Roboetica: la nuova etica applicata per affrontare la rivoluzione robotica
Umani-Robot: una relazione pericolosa? – Ottobre 2017
Le jour où mon robot m’aimera
5 febbraio 2021 – I ricercatori ENEA dei laboratori di Brasimone (Bologna) e Casaccia (Roma) hanno brevettato un dispositivo che consente di aumentare la resa del processo produttivo dei radiofarmaci per la diagnosi e la cura di tumori e altre patologie
Si tratta di un metodo basato essenzialmente su un processo di fusione nucleare rispettoso dell’ambiente
alternativo a quello utilizzato per produrre radioisotopi per la medicina nucleare nei reattori a fissione
Il circus della Formula Uno visto da dietro le quinte
strutture e mezzi Dhl movimenta 1.400 tonnellate di merci di alto valore
Uno spettacolo che di tappa in tappa si sposta in tutto il mondo
il Giappone e - ancora in ordine sparso -Messico
Las Vegas per concludersi l’8 dicembre ad Abu Dabhi
E nel weekend da sabato 30 agosto a domenica 1 settembre 2024, la Formula Uno arriverà anche in Italia
con il Mondiale che dopo l’Olanda fa tappa a Monza per il sedicesimo appuntamento della stagione
I riflettori del mondo per un giorno saranno puntati sul Tempio della Velocità che per l’occasione si trasforma in una città dei motori e dello sport
Perchè il circus della Formula Uno è una passione ma anche un business che
come una cittadella da ricostruire da zero ogni volta
strutture e mezzi devono essere movimentate 1.400 tonnellate di merci di alto valore
A occuparsi del “trasloco” della città dei motori attraverso 21 Paesi e 5 continenti è il team logistico di DHL Motorsports che comprende 100 esperti
Un colosso della logistica che lavora con il circus di F1 da più di 40 anni e recentemente con trasporti a basso impatto ambientale per aiutare il marchio a ridurre la propria impronta ecologica e a raggiungere i propri obiettivi ambiziosi di sostenibilità
La pianificazione solitamente inizia più di un anno prima dell’inizio di ogni campionato
La stagione 2024 ha avuto inizio in Bahrain il 29 febbraio
inaugurando un avvio di anno che deve ancora conludersi
che attraversa 21 Paesi e cinque continenti
prevede tre gare triple e cinque gare doppie
con il ritorno della Formula 1 in Cina per la prima volta dopo la pandemia di Coronavirus
DHL gestisce lo spostamento di auto da corsa
attrezzature per la comunicazione e attrezzature per marketing e Hospitality
Per alcune gare europee del calendario di Formula 1 verrà introdotto un nuovo motorhome DHL
che servirà da base per tutto il team
il motorhome sarà trasportato nelle tappe previste con un mezzo alimentato a biocarburante.
siamo orgogliosi di essere il Global Partner di più lunga data in questo sport
celebrando il 20° anniversario di DHL come Official Logistics Partner di Formula 1
gestendo una vera e propria sfida tra le corse” spiega Arjan Sissing
Global Head of Brand Marketing di DHL Group
“Entrambe le società condividono un forte impegno verso gli obiettivi di sostenibilità e un progetto comune per rendere lo sport più ecologico ed efficiente
In qualità di pioneri nella logistica sostenibile
siamo lieti di continuare a collaborare con Formula 1 per raggiungere insieme questi importanti traguardi”
Formula 1 e DHL hanno vissuto trasformazioni significative
che quest'anno prevede 24 gare ed è stato riorganizzato per migliorare l’avvicendarsi delle gare in alcune regioni in modo tale da ridurre la distanza percorsa dalle merci
quando Formula 1 ha annunciato il suo progetto Net Zero
è un fattore chiave per ridurre le emissioni di carbonio legate alla logistica
In prima linea nella logistica sostenibile
oltre ad aver introdotto lo scorso anno camion alimentati a biocarburante
ha utilizzato nelle sue operazioni logistiche aerei Boeing 777 a basso consumo
Questi mezzi di trasporto hanno consentito una significativa riduzione del 17% delle emissioni di CO2 rispetto agli aerei tradizionali
DHL e Formula 1 rimangono fermi nel loro impegno ecologico e continueranno a valutare ulteriori iniziative di logistica sostenibile nel corso della prossima stagione
Se hai bisogno di maggiori informazioni contattaci telefonicamente
Il robot Da Vinci è il sistema robotico utilizzato dai cardiochirurghi di Humanitas Gavazzeni Bergamo che – utilizzato al fianco della cardiochirurgia tradizionale, di quella minivasiva e di quella interventistica – permette di intervenire sull’insufficienza mitralica
Si tratta di una macchina super tecnologica che permette di intervenire a livello del cuore in modo preciso ed efficace oltre che “soft”
dal momento che l’estrema accuratezza della mano robotica consente di ridurre al minimo il trauma dei tessuti e quindi il sanguinamento
Questo si traduce anche in una riduzione evidente dei tempi di recupero dei pazienti
dal momento che gli interventi vengono eseguiti in cardiochirurgia mininvasiva
Protagonista di questa nuova fase della cardiochirurgia di Humanitas Gavazzeni è l’équipe del dottor Alfonso Agnino
cardiochirurgo specializzato da oltre 10 anni nell’uso di tecniche mininvasive video-assistite
«La cardiochirurgia robotica – spiega il responsabile dell’Unità Funzionale di Cardiochirurgia robotica e mininvasiva di Humanitas Gavazzeni Bergamo – è un opzione ancora poco diffusa in Italia
ma è una realtà già consolidata in Stati Uniti
È manifestazione della medicina del futuro
in cui la macchina potenzia le capacità dell’équipe per realizzare quello che fino a ieri sembrava impossibile
come riparare una valvola di pochi millimetri
eseguendo incisioni non più grandi di quelle con cui i dermatologi rimuovono i nei»
l’utilizzo del Robot Da Vinci in cardiochirurgia richiede il «coinvolgimento di una squadra dotata di specifiche capacità tecniche
infermieri e operatori socio sanitari adeguatamente formati»
Humanitas Gavazzeni Bergamo è al momento l’unico ospedale italiano – in tutta Europa i centri abilitati sono solo 20 – in grado di offrire un programma di cardio-robotica affiancato alla cardiochirurgia tradizionale
alla cardiochirurgia mininvasiva e alla cardiologia interventistica
Il beneficio viene avvertito anche da chi si occupa di assistere il paziente dopo l’intervento, come conferma il dottor Giovanni Albano, responsabile di Anestesia e Terapia Intensiva di Humanitas Gavazzeni Bergamo: «Grazie alla minore invasività tissutale e alla maggior precisione del gesto chirurgico
i pazienti che si sottopongono a un intervento di cardiochirurgia robotica si dimostrano più stabili per quel che riguarda l’entità del dolore postoperatorio
il volume totale di perdite di sangue e il ripristino di una normale funzione respiratoria»
che prosegue il camino di eccellenza e innovazione che da sempre contraddistingue la cardiologia di Humanitas Gavazzeni
«Il Robot Da Vinci – commenta il dottor Alberto Cremonesi, responsabile della Cardiologia e coordinatore del Dipartimento Cardiovascolare di Humanitas Gavazzeni – chiude il cerchio delle possibilità terapeutiche con cui il Dipartimento risponde alle necessità del singolo paziente
Humanitas Gavazzeni crede nell’innovazione tecnologica e investe per poter garantire la cura del cuore a 360°
con un approccio che tiene conto delle specificità di ogni malato
In questo senso il robot è una nuova frontiera del ventaglio terapeutico disponibile oggi nel mondo
accanto alle tecniche chirurgiche classiche e mininvasive e alle procedure interventistiche»
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Humanitas Gavazzeni è un ospedale polispecialistico privato accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale per le attività ambulatoriali e di ricovero
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Manutenzione auto cabrio: da quella con tetto in tela (vedi le dritte qui) a quella con tetto rigido
quando si ha meno l’esigenza di aprire la capote
O per chi desidera o deve far dormire la vettura all’aperto
non disponendo di box o garage per il cosiddetto ricovero notturno al coperto
già sapete bene come prendervene cura; potrebbe servirvi qualche piccolo suggerimento se invece avete intenzione di comprarne una
Parliamo in particolare delle cabrio coupé con la capote che è un tetto rigido pieghevole in plastica o metallo
manovrabile in modalità elettronica
Può essere ripiegabile nel bagagliaio
O asportabile e inseribile nel cofano anteriore
maggiori le possibilità che la capote abbia qualche problema
e che la velocità di apertura e chiusura diminuisca
Le cabrio sono tanto belle quanto delicate: è sufficiente che un leveraggio non sia lubrificato bene perché si creino
Va pertanto verificata controllata la copertura metallica: può subire infiltrazioni di acqua se l’allineamento dei pannelli è scorretto
cigolii e sibili a segnalarvi che qualcosa non quadra
Potrebbero essersi allentate alcune componenti del tetto
che è generalmente solitamente diviso in due parti
e si aggancia al lunotto mediante un meccanismo di ripiegamento elettroidraulico
il guaio è ancora più pesante in quei rari casi in cui c’è qualche piccola infiltrazione d’acqua
Sconsigliato il fai-da-te se avvertite rumori o notate infiltrazioni: è meglio se un meccanico esperto si prende cura del tetto rigido di una coupé
Diventa anche un’impresa capire esattamente la provenienza del fruscio
quindi mischiandosi ad altri normali rumori
Non solo per eliminare la rumorosità; anche per far sì che l’hard top retrattile garantisca un idoneo isolamento termico
può affrontare come una normale berlina le varie passate del lavaggio con spazzole
è opportuno pulire con un panno umido le guarnizioni in gomma del parabrezza e dei cristalli laterali e applicare ogni tanto del silicone a nché restino morbide e a tenuta stagna
Seguendo con scrupolo le raccomandazioni delle Case in merito ai tagliandi
ogni volta che si porta la cabrio con tetto rigido in officina alla scadenza chilometrica o periodica prevista
verrà applicato un prodotto specifico raccomandato dal Costruttore per lubrificare tutti i cinematismi dell’hard top
Trattamento analogo per tutte le guarnizioni
come proteggere l'auto se non si ha un box
De Meo e Elkann: così sparisce l'automobile europea
· Città del Vaticano ·
ma ancora pochi comprendono cosa sia e soprattutto quali possano essere le sue conseguenze sulla vita umana
Stiamo parlando dell’Intelligenza Artificiale (Artificial Intelligence
che sempre più si sta profilando come la grande innovazione tecnologica del nostro tempo
Per alcuni renderà la vita di tutti migliore
per altri porterà alla catastrofe del genere umano
Intanto il suo valore economico cresce esponenzialmente e i governi cercano di regolamentarla con non poche difficoltà
vista la rapidità con la quale queste “macchine intelligenti” stanno diventando sempre più potenti
Uno dei maggiori esperti in materia è padre Paolo Benanti
il segretario generale delle Nazioni Unite
lo ha chiamato a far parte del Comitato Onu di esperti sull’Artificial Intelligence (AI) che proprio nei giorni scorsi si è riunito al Palazzo di Vetro di New York
Benanti si sofferma sugli aspetti etici oltre che tecnologici dell’AI e indica il contributo che la Chiesa
può dare al dibattito sull’Intelligenza Artificiale
Ormai dell’Intelligenza Artificiale discutono tutti
Nel parlare comune è quasi diventato un mantra: “Ci penserà l’intelligenza artificiale”
Ma siamo davvero davanti ad una realtà che
avrà un impatto sull’umanità maggiore di quello della Rivoluzione industriale
Effettivamente c’è una certa inflazione del termine “rivoluzione”
Ci piace pensare che tante cose siano rivoluzionarie
Da questo punto di vista direi che più che avere davanti una vera e propria rivoluzione
abbiamo una evoluzione della Rivoluzione industriale
La Rivoluzione industriale si è caratterizzata come un sistema per surrogare alcuni compiti fatti dall’uomo con le macchine
L’inizio delle Rivoluzione industriale ha surrogato la forza muscolare; oggi vorremmo surrogare un po’ quella che è la capacità cognitiva dell’uomo
La macchina imita molto bene tutto questo; è molto capace di avere uno scopo e tuttavia questa macchina ancora è un’imitazione e non ha una sua coscienza
Quindi rivoluzione è un termine troppo forte
È un’evoluzione di questa automatizzazione
Quello che conviene però mettere subito in chiaro è che gli effetti che può avere nell’impatto sociale
Se la prima Rivoluzione industriale ha impattato i colletti blu rendendoli meno necessari nel processo produttivo
l’intelligenza artificiale può impattare e impatterà tantissimo sui colletti bianchi
cioè su quei lavori che formano la classe media e
se non la gestiamo secondo dei criteri che sono dei criteri anche di giustizia sociale
gli effetti potrebbero essere veramente devastanti o quanto meno molto forti nella capacità di coesione degli Stati democratici
ha affermato già alcuni anni fa che il successo dell’Intelligenza Artificiale può essere il più grande evento nella storia umana
ma se non evitiamo i rischi potrebbe anche porre fine all’umanità stessa
Quali dovrebbero essere i passi giusti per uno sviluppo che non abbia conseguenze distruttive
forte anche di una riflessione che è propria della Dottrina Sociale della Chiesa
di distinguere bene tra innovazione e sviluppo per rispondere a questa domanda
L’innovazione o il progresso tecnologico sono la capacità di far qualcosa in una maniera sempre più efficiente e sempre più forte
ma purtroppo quotidiano come quello della guerra
sono alcuni punti di un’innovazione bellica
Nessuno pensa però che la bomba atomica sia migliore o più buona della pistola
Lo sviluppo invece è ciò che prende dall’innovazione tecnologica e la trasforma in qualcosa che guarda anche al bene sociale
Tutte le innovazioni tecnologiche portano con sé domande di carattere etico
Con l’Intelligenza Artificiale questi interrogativi sembrano ben più complessi rispetto al passato
usano un termine che si traduce con difficoltà in italiano perché pieno
Queste macchine hanno una sorta di “agency”
laddove potremmo tradurre “agency” con una serie di parole: la capacità di adattarsi ai contesti per perseguire delle finalità
la macchina che in qualche misura può determinare quale mezzo è più adeguato nel perseguire il suo fine
è una macchina che per sua natura ha bisogno di “guardrail etici” molto ampi
perché appunto il fine non giustifica i mezzi
L’intelligenza Artificiale potrebbe porsi dei quesiti etici autonomamente e trovare delle risposte oppure questa dimensione morale rimarrà sempre appannaggio dell’uomo
Nonostante quanto alcuni film di fantascienza possano farci pensare
la coscienza non è qualcosa che appartiene alla macchina
Quindi non c’è una soggettività che si interroga su sé stessa o che interroga il mondo
È una macchina che esegue dei compiti
come il robottino che può pulirci casa
per cui gli dico: “pulisci la casa” e poi adegua i mezzi utilizzando l’aspiratore
cosa che succede quando magari trova le scale
il “nuovo manico” dell’Intelligenza Artificiale
deve e può essere solo in mano all’uomo
Ciò non toglie che dare dei fini alla macchina senza pensarci troppo
può portare a degli esiti catastrofici
pur senza la presenza di una macchina cosciente
lo strumento più “popolare” di Intelligenza Artificiale
Per alcuni è poco più di un giocattolo
per altri invece ci dà già l’idea dei cambiamenti che può portare alla nostra vita
È impressionante il successo che ha avuto ChatGpt
È stata l’App più scaricata di sempre
È stata l’applicazione che ha invaso la nostra quotidianità digitale
se da una parte ci dice quanto l’intelligenza artificiale ci affascina
dall’altro ci apre al rischio anche di cattive comprensioni
perché ChatGpt nasce non come prodotto industriale destinato ad essere utilizzato per qualcosa
ma come una sorta di grande demo (versione dimostrativa di un programma ndr) che questa società
ha aperto al pubblico per far vedere la potenza di quello che stava sviluppando
ChatGpt è semplicemente un’espansione di altri prodotti che si chiamano Gpt
cioè sono delle macchine che hanno lavorato su enormi quantità di testo — opportunamente sminuzzate in piccole parti che si chiamano “parametri” — e da questo hanno
statisticamente determinato come le parole stiano bene tra loro
ChatGpt è un sistema per cui data una frase di input
Ma questo testo è raffinato con l’interazione di tanti uomini che — ahimè
sottopagati in parti molto povere del mondo — hanno iniziato a rispondere a questa macchina e a “dire” alla macchina quali erano le risposte migliori e quali quelle peggiori tra quelle che forniva
cioè una demo di qualcuno che risponde a qualsiasi domanda venga posta
ma come un vero e proprio motore di ricerca
chiedendo al sistema delle informazioni o affidandosi a quello che diceva
E quindi questa mal comprensione dello strumento ChatGpt che problemi potrebbe generare
perché la macchina è fatta in maniera tale che il testo deve per forza uscire da una mia domanda in ingresso
ma quel testo non è assolutamente verificato nella correttezza dei fatti
non è detto che produca dei contenuti che siano reali
Qui c’è tutta la potenzialità e il rischio della macchina
La potenzialità è quella di avere finalmente uno strumento che maneggi la lingua in una maniera molto potente
Il limite è che non capiamo che quella è una sorta di grande demo e non è uno strumento definitivo e ci affidiamo a una macchina per cose che non hanno alcun valore
Mai chiedere a questa macchina come guarire da una malattia
Da anni si parla di un digital divide che separa le nazioni tecnologicamente più avanzate da quelle in via di sviluppo
Con l’intelligenza artificiale questo divario non rischia di acuirsi lasciando ancora più indietro quei popoli che già faticano ad affermarsi in un mondo e un’economia sempre più globalizzata
L’intelligenza artificiale può funzionare come un moltiplicatore
Dove trova ricchezza e un tessuto con tante risorse
anche perché questi sistemi — per quanto siano globali — sono appannaggio e di proprietà di pochissime aziende mondiali
In questo momento le grandi innovazioni dell’intelligenza artificiale vengono fatte da nove compagnie globali
che hanno tutte una capitalizzazione superiore al trilione di dollari
tutto il Pil della Gran Bretagna è pari a 3.3 trilioni
non è una cosa a cui tutti possono arrivare
Si rischia sempre di più una forma di dipendenza da pochissimi monopolisti
Altro elemento da mettere all’interno di questo bilancio
è il “costo nascosto” di queste tecnologie che vengono fatte su computer basati su terre rare e altri materiali che hanno un costo ambientale altissimo e consumano tantissima corrente
se è bello interrogarci e chiederci con stupore cosa significano i prodigi di queste macchine
dobbiamo pure non scordarci che hanno tutta una parte molto meno visibile
ma molto più costosa in termini di uguaglianze
che devono essere presi in considerazione affinché non diventino una spesa che vanno a pagare le nazioni più povere del mondo
I governi si stanno dotando di regolamentazioni sull’Intelligenza Artificiale
mentre anche le Nazioni Unite stanno affrontando la questione
Lei è stato nominato dal segretario generale dell’Onu a far parte di un comitato di 39 esperti
che si occupano di Intelligenza Artificiale
Come dice il titolo stesso di questo organo di lavoro
è un comitato di avviso al segretario generale dell’Onu
Quello che ci è chiesto è innanzi tutto di fotografare che cosa sta succedendo con questa forma di innovazione e di farlo in una maniera molto equilibrata
Ci è chiesto di fotografare innanzitutto quali possono essere i grandi vantaggi per l’umanità di queste tecnologie
Pensiamo all’aumento delle capacità di curare
a occasioni in cui si possono creare nuove forme di ricchezza
Ma ci è chiesto anche di valutare i rischi
non solo per le ineguaglianze che possono aumentare
ma perché specialmente nelle ultime forme di intelligenza artificiale
come quella che abbiamo citato poco fa — ChatGpt — noi abbiamo una macchina che è capace di “narrare”
capace di raccontare storie e le storie possono contribuire a formare l’opinione pubblica
Questa macchina può dunque essere utilizzata per scopi che non sono esattamente positivi
come quelli di aumentare l’odio sociale o creare nemici laddove non esistono
Una macchina che può influenzare così tanto l’opinione pubblica è chiaramente una macchina da guardare con molta attenzione
soprattutto da quegli organismi che hanno una volontà di collaborare a quella che è la pace globale o a un equo sviluppo
Il compito del comitato dell’Onu è anche poi quello di offrire un’eventuale cornice all’interno della quale si possano cercare degli accordi internazionali basati su delle piattaforme di valori che possano dare a questo strumento un aiuto ad essere una forma di sviluppo e non semplicemente una forma di guadagno per pochi
La Chiesa non si sottrae al dibattito sull’Intelligenza Artificiale
Lo dimostra anche il suo personale impegno
La Santa Sede sta inoltre lavorando su questa frontiera in diversi ambiti
I prossimi Messaggi del Papa per la Giornata mondiale per la pace e per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali avranno per tema proprio l’Intelligenza Artificiale
Quale è il contributo più importante che la Chiesa può dare
La Chiesa si capisce come “esperta in umanità”
È un’istituzione che in quanto tale è presente ovunque
Raccogliere e offrire quella che è la vita dell’uomo oggi in tutte le sue grandi aspirazioni
ma anche in quelle che sono le sue fragilità e paure
è il primo terreno fertile sul quale la Chiesa offre una riflessione al mondo intero
Ormai dal 2020 il tema abita e tocca in più maniere le riflessioni anche nella Santa Sede
È chiaro che come tutti i grandi temi ha bisogno di maturare anche in questo incontro di questa ricchezza di umanità che viene dal basso
e da questa capacità di riflessione legata anche al Vangelo e alla riflessione teologica
Questa grande attenzione avviene in un momento in cui il Santo Padre ha voluto dare grande rilevanza ad alcuni temi globali
come la cura della Casa comune e la fraternità
Cura della Casa comune e fraternità potrebbero essere due delle grandi prospettive
dove la Chiesa porta il suo contributo unico
di un’umanità che si trova a vivere in un ambiente
in una casa che è il nostro pianeta
è un contributo di “umanizzazione” dell’intelligenza artificiale
cioè di trasformazione del progresso in autentico sviluppo umano
L'Osservatore Romano00120 Città del Vaticano.Tutti i diritti riservati
Nell’agosto del 2013 nasce all’Aquila da un manipolo di ragazzi poco più che ventenni quello che nel giro di pochi mesi sarebbe diventato il programma web in lingua italiana più seguito dagli appassionati di motorsport
auto d’epoca e storie d’altri tempi
La formula è semplice già dai primi video: non si chiacchiera troppo
non si ricorre a musichette improbabili e si lascia parlare le automobili
Il Drive Experience di Davide Cironi vuole ricordare quello che chi sapeva ha dimenticato e vuole far conoscere a chi non c’era quello che si è perso
Questo non vuol dire che si parli solo di passato
il programma si cura in egual modo anche del presente e del futuro
Si attinge dai grandi Vecchi del nostro paese e le loro storie ci vengono raccontate perché possiamo noi prenderne spunto e continuare a far vivere il nostro amore per l’automobile sportiva
con le loro infinite sfumature e le loro anime
che Davide prova a farci assaporare dal sedile del passeggero
Laureato all’Accademia dell’Immagine con il Titolo di Esperto in Mass media
frequenta il master di due anni in Produzione dell’Immagine
laureandosi con 108/110 con la tesi “Bagliori e geometrie” L’inquadratura all’inizio del Cinema
Ha partecipato a vari stage di fotografia con i più acclarati Direttori della Fotografia cinematografica
con quest’ultimo realizza il suo primo cortometraggio da direttore della fotografia
vincendo un premio allla fotografia al festival del cinema di Frosinone
E’ Direttore della Fotografia nel corto “Il gioco del Silenzio” con la regia di Riccardo Milani
Collabora con il regista Giuseppe Tandoi (Esprit Film) ed è Direttore della fotografia del mediometraggio “Gi- usta”
girato in 4K con RED scarlet e del documentario su Celestino V “Nolite Timere” con Lino Capolicchio
Nel novembre 2012 dirige la fotografia del cortometraggio : “Distanza” con la regia di Luca Cococcetta con Iaia Forte e Manuele Morgese
Nel 2014 firma la fotografia del suo primo Lungometraggio “La mano nel Cappello” e nel 2015 partecipa in qualità di filmaker alla produzione dello speciale per sky UK della Maratona delle Dolomiti
per vari programmi per : sky sport : Momenti di Golf
Da un anno collabora attivamente alla produzione del canale youtube Davide Cironi Drive Experience in qualità di operatore e direttore della fotografia
Inoltre sopporta Davide Cironi e Stefano Ianni in qualità di babbo in trasferta
impedendo loro di ubriacarsi e diventare molesti
Laureato presso l’Accademia Internazionale per le Arti e le Scienze dell’Immagine di L’Aquila
una delle migliori scuole di cinema in Italia
Nel 2009 prende parte alla realizzazione del documentario “Sangue e Cemento”
regista vincitore dei festival di Berlino e Venezia
dirige il documentario “Un anno dopo – Memory Hunters”
in concorso alla 67^Edizione del Festival del Cinema di Venezia; Nel 2011 dirige il documentario “Territorio” (2011)
in concorso al 29^ Festival del Cinema di Sulmona
Nel 2013 co-dirige il cortometraggio “Post Scriptum”
finalista al Festival Francesco Pasinetti di Venezia
Nello stesso anno dirige lo spot sociale “Il Volto della Giustizia”
presentato da Roberto Saviano e Fabio Fazio a “Che tempo che fa”
Sempre nel 2013 inizia l’avventura con Davide Cironi
Spinti dalla passione per il video e per le automobili
i due realizzano insieme il primo storico video del Drive Experience
seguito da molti altri che hanno rappresentato la nascita di quello che è ad oggi uno dei canali automobilistici più seguiti del web
Nel 2014 si occupa del montaggio del lungometraggio “La mano nel cappello”
Partecipa alla realizzazione di diversi documentari tra i quali “L’Arte di Vivere”
Nello stesso periodo scrive e dirige videoclip musicali per artisti emergenti e non
collaborando con artisti indipendenti e con diverse etichette discografiche
Nel 2015 collabora con l’etichetta l’emiliana Garrincha Dischi
occupandosi della produzione di video musicali e concerti live per il gruppo “Lo Stato Sociale”
Fin da giovanissimo coltiva un’altra grande passione: la musica
Suona la batteria in due gruppi musicali e attualmente sta lavorando alla produzione di un album
Dopo due anni la Countach del Drive Experience ha fatto divertire centinaia di migliaia di appassionati ma ha un merito ancora più grande: è valsa al nostro Gian Pietro il suo attuale incarico di Responsabile modelli presso la Lamborghini Automobili, quella vera.
– È partita anche in provincia di Savona l’installazione delle colonnine per la ricarica di auto elettriche a cura di Poste italiane. Un progetto Polis – “Casa dei Servizi Digitali” di Poste Italiane che ha l’obiettivo di permettere la coesione economica, sociale e territoriale del Paese.
La società si è impegnata ad attivare entro il 2026 10mila punti di ricarica elettrica 2x22kW tipo Quick, con una significativa quota di Fast Dc da 50kW. In questo modo, viene data attuazione all’incentivo alla mobilità sostenibile tramite l’installazione di un’infrastruttura di ricarica (Idr) per veicoli elettrici presso i parcheggi (privati di Poste Italiane o pubblici) in prossimità di uffici postali.
Occorre la sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra Poste Italiane e le istituzioni locali, dove ogni Comune interessato potrà fornire, senza alcun onere a carico dell’amministrazione, un ulteriore servizio a cittadini e turisti, incentivando la mobilità sostenibile.
In provincia di Savona saranno installate in totale 61 colonnine, un numero significativo se si tiene conto che oggi in tutta Italia sono disponibili circa oltre 60mila colonnine.
WORKSHOP DI RECITAZIONE DAVANTI ALLA MACCHINA DA PRESA
con Stefano Pesce (attore di cinema e teatro)
Il lavoro che verrà svolto nei due giorni ha come obiettivo di fare capire quali e quanti strumenti vanno conosciuti dall'allievo attore per poter recitare di fronte alla macchina da presa
Due giorni di lavoro forniranno all'allievo una conoscenza base della struttura di lavoro sul set
studiare l'inquadratura e le fasi del piano riprese sono tutti elementi diversi per natura e difficoltà che costituiscono la necessaria conoscenza per affrontare il mestiere di attore
A TREVISO SI FABBRICANO I PROFESSIONISTI DEL CINEMA
Dopo il lancio dei giorni scorsi dell'atteso film "Leoni"
opera prima del regista Pietro Parolin girata in Veneto
partono ufficialmente i corsi di FABBRICA CINEMA VENETO
nato con l' obiettivo è di formare figure professionali per lo spettacolo e già presentato nei mesi scorsi a Treviso
Fabbrica Cinema è dedicato a tutti coloro che amano il cinema e vedono in esso un'opportunità di lavoro
filmaker e sceneggiatura sono i principali temi trattati
L'obiettivo è la formazione professionale quale unico strumento valido per acquisire e sviluppare le competenze necessarie all'inserimento nel mondo del lavoro
promuovendo la cultura attraverso tutti quei segmenti vitali e propositivi della formazione
saranno i formatori dei primi workshop in programma dedicati alla regia
I primi workshop avranno durata di due giorni ma il progetto si amplierà nei prossimi mesi con percorsi più approfonditi ed altre opportunità per chi si vuole mettere alla prova in questo settore
Per informazioni e iscrizioni: fabbricacinemaveneto@gmail.com oppure 391-1092360
Il progetto è patrocinato da FILM COMMISSION TREVISO e dalla PROVINCIA di TREVISO
Attualmente sono trattati circa 20 pazienti al giorno
"Questa apparecchiatura ci permette di vedere e seguire il tumore aumentando la precisione della cura"
direttore di Radioterapia all'ospedale S.Chiara di Trento
E' costato 5 milioni di euro il nuovo macchinario per la radio terapia inaugurato oggi in Azienda sanitaria
entrambi con la possibilità di eseguire trattamenti guidati dall’immagine (IGRT) di tipo avanzato in 3 D: il che consente al medico di vedere il bersaglio tumorale e i tessuti normali
e i loro movimenti fra e durante le differenti sedute di radioterapia
Uno dei 2 inoltre è dotato di un sistema di conformazione del fascio (Agility) ad alta risoluzione
Si tratta di un “banco” di 160 lamelle motorizzate e controllate elettronicamente che permette di modulare campi di trattamento di qualsiasi forma in modo molto accurato e preciso anche per piccoli bersagli in prossimità di zone critiche
Attualmente sono trattati circa 20 pazienti al giorno su uno dei 2 acceleratori
Il secondo entrerà in funzione il prossimo mese.
Il sistema Elekta Synergy permette di registrare direttamente all’apparecchio radiante una TAC volumetrica prima di ogni seduta e confrontarla con la TAC di progettazione per un perfetto riposizionamento del paziente giungendo così ad irradiare il vero “bersaglio” di ogni giorno
"Questa apparecchiatura ci permette di vedere e seguire il tumore aumentando la precisione della cura"
direttore dell'Unità operativa di Radioterapia dell'ospedale S.Chiara di Trento
"con questa macchina - ha aggiunto abbiamo la possibilità di agire con molta precisione evitando effetti collaterali ed essere il più possibile incisivi".
Binotto: “L’Halo ha salvato Grosjean”
Dallara ha spiegato che più che il suo lavoro come costruttore
i cui criteri di sicurezza hanno salvato molte vite in diversi campionati (esempio primario
«Niente San Dallara: dobbiamo essere tutti grati alla FIA che con Todt
si è impegnata molto per la sicurezza
richiedendo standard sempre più elevati coi sistemi di assorbimento d’urto e anti-penetrazione»
ricordando anche il ruolo fondamentale degli uomini che hanno lavorato nei concitati secondi dopo l’incidente
per mettere in sicurezza l’area e dare primo soccorso al pilota francese
La macchina si è rotta tra serbatoio e cella
Le parole dell’ingegnere che ha studiato questa cellula ed è attivo nella massima formula come in altre in giro per il mondo vengono criticate da utenti che le gare le vedono in tv
Poi ci meravigliamo che la gente non creda ai medici e non si faccia vaccinare
poi la batteria dell’ERS ha innescato l’incendio
Ma il serbatoio non dovrebbe trovarsi nella parte posteriore della vettura
Il serbatoio è “alle spalle del pilota”
integrato cioè nella cellula di sopravvivenza tra abitacolo e motore
Teoricamente la posizione meno esposta alla maggior parte degli incidenti
e comunque protetto da una struttura rigida che questa volta potrebbe non essere bastata.L’indagine lo chiarirà
molto severa nei confronti dei piloti e delle macchine
mi sembra che abbia chiuso un’occhio in merito al guard rail
è normale che fosse così vicino alla pista
Il problema principale è stato il fatto che fosse obliquo
Già nel 1978 Andretti dopo l’incidente di Peterson criticò i guardrail messi non paralleli alla pista
Non mi convince.il rollbar é un elemento di socurezza e si é diviso dalla cellula distruggendo cosí il serbatoio
La macchina doveva dividersi all altezza degli attacchi motore
Guarda che il roll bar è rimasto saldamente al suo posto integro ed in posizione basta vedere le foto del telaio
non confondete la carenatura (rimasta sullo spezzone staccato) con il roll bar
La macchina ha fatto quello che doveva fare
Il serbatoio è un misto di materiali tra i quali il kevlar ed è praticamente un sacco deformabile e auto sigilliante
Molto più probabile che la benzina sia uscita da parti del motore come i collettori
santa Dallara e santi addetti del medical center della Fia
Sui commissari del circuito stendiamo un velo pietoso
Nessuno parla del perché il guardrail si sia bucato invece di assorbire il colpo
Nessuno parla del perché il serbatoio sia esploso
Perche’ questi saranno i punti da studiare per gli esperti FIA
velocita’ e forma del muso hanno contribuito all’effetto cuneo tra le fasce del guard rail
Il problema piu’ grosso mi e’ sembrato l’esplosione del carburante…
si è incendiato il carburante perché il serbatoio è stato forato da una lamiera del rail
se lo dice cucù allora è da crederci ad occhi chiusi… infatti lui ha visto cose che solo lui… ma va va !
Commenti senza conoscere le minime basi e la storia della F1
i serbatoi di sicurezza anti esplosione sono stati introdotti in F1 solo dal..1971
(post Jo Siffert) derivati dai serbatoi sviluppati dall’esercito Usa per gli elicotteri impiegati in Vietnam
per tua informazione Sky UK ieri aveva già inviato durante la pausa uno dei suoi sul posto e nella dedicata era ben visibile lo squarcio causato dalla lamiera sul lato sinistro del telaio in corrispondenza del serbatoio
se non sai meglio star zitti e farsi ghost
esattamente come la macchina s’è spezzata perchè se doveva spezzà
il rail s’è bucato perchè se doveva bucà
Mai visto un incidente cosi (Martin Donnelly nel 1990 a Jerez ne uscì vivo per miracolo ma ne porta ancora i segni) ma Patrick Tambay sa cosa significa uscire da una vettura disintegrata senza bisogno di slacciare le cinture….https://www.youtube.com/watch?v=I56EMca992M&ab_channel=4637812648
Mi ha lasciato molto perplesso la presenza di un guard rail in quella posizione e così vicino alla pista… Non tanto la macchina che si è spezzata (dissipando un sacco di energia)
a differenza del caso di Hubert dove l’impatto ha rotto sia monoposto che la cellula di sopravvivenza
Non mi spiego come un rail si possa distruggere con una quantità di moto comparabile al crash di una stradale da 1500KG a 100 orari (P=MxV)
una formula uno é una lama in carbonio non un’utilitaria a forma di palla…
La vettura ha impattato esattamente nel punto di “vuoto” fra le lamiere del rail
Con un muro in cemento la vettura avrebbe impattato e sarebbe rimbalzata probabilmente
Perchè una f1 ha una forma a cuneo rispetto ad un’auto e quindi tutta l’energia si concentra sulla punta del muso che
incastrandosi tra le lamiere e sfruttando la forma a cuneo fa sollevare le lamine del guardrail
Un’auto di F1 è infinitamente più rigida sia del rail che della “equivalente” auto stradale da lei citata
tanto di carrozzeria quanto (soprattutto) di telaio
Pur avendo strutture deformabili che la circondano
stiamo sempre parlando di una monoscocca in fibra di carbonio e kevlar
Non serve la potenza per valutare l’impatto
0,5 x 1500 (kg) x 100 (km/h) sono molti di meno di 0,5 x 750 Kg x 200 x 200
l’energia cinetica della Haas è stata esattamente 200 volte maggiore
Al massimo deve staccarsi il motore dalla scocca
Non lo so a 221km/h esci con le tue gambe senza fratture
probabilmente il distacco della PU ha tranciato i condotti di alimentazioe del carburante
non credo che si sia sfondato il serbatoio
il serbatoio è stato forato da una lama del guardrail
per le indagini che ci saranno sarà utilissimo !!
si per scartare a priori le vostre tesi ahahahah
parliamo di roba di 40 anni fa non è colpa degli altri
Una delle poche eccellenze Italiane rimaste
Per i criteri con cui sono costruite e i test a cui sono sottoposte
le celle di soppravivenza halo compreso sono grandiose
In questo caso dobbiamo tener conto che il rail ha ceduto permettendo il passaggio “dall’altra parte” al “missile”
anni fa i team minori risparmiavano anche sulla sicurezza
bravi in Dallara e giustamente la FIA che è stata sempre più esigente
criticati allo sfinimento per l’introduzione del sistema Halo per es…
Per la cronaca riporto che nemmeno alcuni piloti
pensava che una macchina potesse spezzarsi in quel modo
Al Mugello la vettura di stroll si è parzialmente spezzata nello schianto all’arrabbiata
È l’unica volta che ho visto una monoposto parzialmente spezzata
E comunque l’impatto di stroll era a meno perché ha avuto tutta la via di fuga per perdere un po’ di energia e inoltre l’impatto è stato piatto vs le gomme
ho controllato la velocita’ nel sito ufficiale della F1 cmq
Però è totalmente diverso l’angolo d’impatto
La ghiaia non ha rallentato abbastanza la vettura
Credo che però si potesse far meglio riguardo al guardrail … una protezione in gomme con teli di scivolamento
forse avrebbe evitato che passasse attraverso il guardrail
Beh non è molto normale che il serbatoio si spezzi
ma infatti nemmeno l’urto è stato tanto normale
Esistono dei criteri solitamente semi-probabilistici con i quali si calcolano le varie sollecitazioni a cui devono resistere le strutture
c’erano alcuni che non volevano halo per questione di estetica…i piloti sognano di entrare in F1 perche’queste macchine sono cosi veloci da essere letteralmente a prova di morte
Mica c’è solo il serbatoio di “benzina”
ma come mai il serbatoio è rimasto attaccato alla metà macchina del pilota
Non sarebbe “meglio” se prendesse fuoco la parte in cui lui non c è
Onestamente non ho visto dove fosse dalle foto ma se così fosse sarebbe un ottima osservazione
forse non cambierebbe moltissimo in quanto la benzina schizzerebbe ugualmente ovunque ma magari potrebbe anche essere una di quelle piccolezze che potrebbero fare la differenza
Se non sbaglio il serbatoio viene posizionato all’interno del telaio proprio per proteggerlo in caso di incidenti (ieri purtroppo non è andata così)
Considera che se non si trovasse all’interno della scocca basterebbero impatti molto più lievi perché si possa rompere
E’ lo stesso dubbio che si sono posti molti
Ross Brawn si è dichiarato sorpreso che il serbatoio si fosse rotto (proprio perchè all’interno della cellula di sopravvivenza)
tanto da supporre che la perdita sia iniziata da un manicotto di collegamento
Poi magari la scintilla è scaturita da una batteria
elemento che fino a “pochi” anni fa non c’era e quindi magari “sottovalutato”
questo giustificherebbe l’affermazione dello stesso Brawn che ha detto che quello di Gro era un’incendio di circa 10-15kg di benzina
non di un intero serbatoio di 100 e passa kg
Non oso nemmeno immaginare che sarebbe successo se avesse preso fuoco tutto il carburante…
San Dallara come al solito fin troppo modesto
halo insieme alla sua cellula di sopravvivenza ha fatto tantissimo
permettendogli di restare integro dopo il botto
Qualunque altra monoposto si sarebbe comportata nel medesimo modo
dato che tutte hanno passato i test della FIA per poter correre
Alla faccia di chi dice che le elettriche sono auto da usare in città o per spostamenti a corto raggio
Hansjorg Gemmingen sembra non essersene accorto e
Gemmingen, un tranquillo tedesco di 55 anni di Fasanenhof, sobborgo di Stoccarda, acquistò una Tesla Roadster non appena fu presentata
“All'epoca – ricorda – avere un'auto elettrica era una scelta abbastanza naif: non c'erano colonnine di ricarica e la tecnologia era davvero agli albori"
Però Gemmingen era curioso di capire cosa significava guidare un'auto a zero emissioni nella vita di tutti i giorni. Voleva capire se l'elettrico era una soluzione possibile. "Mi è piaciuto - ha spiegato - e così, cinque anni fa, ho comprato una Tesla Model S
un'auto più comoda e spaziosa che poteva essere usata anche da mia moglie”
Gemmingen da allora si è sempre preso cura della sua auto elettrica
Non ha mai portato la batteria a zero e ha sempre fatto attenzione a non ricaricarla a più dell'85%
In questo modo ha evitato di stressarla e ne ha allungato la vita
ha provveduto a sostituire tutto il pacco batteria e 3 motori elettrici
sono stati assorbiti dai minori costi di manutenzione ordinaria
Così Jeff Bezos riesce a produrre auto elettriche economiche
la nuova vita delle Tesla Model S e Renault Zoe
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Il confronto tra le tariffe per la ricarica dell’auto elettrica
L'autonomia residua di una Tesla Model S dopo 400.000 km: video
Tutti ricorderanno la famosissima serie tv degli anni ’80 "Supercar"
il cui titolo originale era in realtà "Knight Rider": il protagonista della storia era Michael Knight
una macchina indistruttibile comandata da un’intelligenza artificiale che le consentiva anche di parlare
ha raggiunto la fama internazionale: sarà anche per questo che nel suo garage
l’automobile utilizzata nel telefilm
all’attore è accaduto qualcosa di strano e si è ritrovato a vendere l’auto per poi pentirsi subito dopo
Hasselhoff ha raccontato com’è andata in un’intervista: “Un giorno mi ha chiamato un uomo dalla Turchia – ha spiegato – piangeva e continuava a dirmi ‘ti amo!’
Non sapeva parlare inglese ma voleva comprare la mia macchina di Knight Rider
Così alla fine gliel’ho venduta per beneficenza per circa 150mila dollari
Quindi adesso l’auto si trova in Turchia”
l’attore è legatissimo a quell’automobile: “Intendo acquistarne un’altra perché mi manca – ha infatti dichiarato – a volte la macchina viene con me in tour”
Oltre che per diversi film e soprattutto per i telefilm “Supercar”
David Hasselhoff è infatti anche un cantante e nella sua carriera musicale ha pubblicato ben 13 dischi
l’attore è impegnato nello spettacolo “9 to 5 The Musical”
in scena a Londra fino a febbraio del 2020
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