Questo sito utilizza cookie di profilazione Se vuoi saperne di pi\u00F9 o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie clicca qui<\/a> Se accedi a un qualunque elemento sottostante questo banner acconsenti all\u2019uso dei cookie La statua di Domenico Cirillo a Grumo Nevano Il 10 aprile del 1739 nasceva a Grumo Nevano scienziato e martire della Repubblica partenopea del 1799 Per ricordarlo Il Comune di concerto con la Città Metropolitana ed il patrocinio della Federico II ha promosso un convegno in occasione del 286º anniversario: “Domenico Cirillo: Scienza Impegno civico e Sacrificio per la libertà” L’evento fa parte del programma “Grumo Nevano tra tradizione e innovazione” organizzato dall’ex assessore Angela De Rosa Umberto Cimmino e della responsabile della biblioteca Rosa Moscato Intervengono: Arturo Armone Caruso (“Dagli studi sulla laringe ai contatti internazionali” di Domenico Cirillo); Antonino Di Natale (“Colori scientifici: gli acquerelli inediti di Domenico Cirillo”); Amedeo Arena (“Il riconoscimento di Cirillo come primo socio italiano dell’Accademia fondata da Franklin”) e Benedetto Migliaccio (“Riflessioni sull’ultima lettera di Domenico Cirillo a Lady Hamilton”) Modera il lavori Bruno D’Errico dell’Istituto di Studi Atellani In margine all’incontro sarà esposto l'abito di Domenico Cirillo realizzato dagli alunni dell'IPIA "Niglio" Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017 Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo Una fuga di gas provoca un’esplosione in un seminterrato a vico Pace Kazi Altaf di 43 anni e Afsar Afsar di 60 anni tre lavoratori bangladesi abitanti del basso Grumo Nevano e Forcella solo apparentemente sono episodi slegati e lontani tra loro In realtà poggiano sullo stesso sostrato sociale Raccontarli come gli ennesimi casi eccezionali non rende giustizia ai fratelli che hanno perso la vita e soprattutto non ci consente di avanzare di un passo nella ricerca di soluzioni che siano adeguate Alcuni elementi che riteniamo fondamentale sottolineare per comprendere quanto sta accadendo e agire di conseguenza: Le aggressioni alle comunità migranti che si verificano sempre più insistentemente nella periferia nord di Napoli non sono frutto di “bravate” Grumo Nevano e i comuni limitrofi sono sede di un distretto produttivo (aziende del tessile e calzaturifici) dove sono impiegati migliaia di operai in gran parte immigrati di origine asiatica Quasi sempre sono questi ultimi i destinatari delle aggressioni: la violenza di strada che si esercita sui lavoratori più esposti al ricatto sociale è uno strumento di disciplinamento e di controllo di quel territorio e della sua intera forza lavoro (tanto è vero che l’esistenza di queste bande e gruppi è vissuta con malessere anche dai lavoratori italiani Un dispositivo che torna utile ai “potentati” locali – talvolta affiliati direttamente a dimensioni della criminalità organizzata – e che fa della componente immigrata un “target esemplare” che essa si trovi in una periferia o nei quartieri poveri del centro storico della città Non solo violenza di strada e sfruttamento sul lavoro: i lavoratori migranti vivono una condizione di segregazione abitativa vera e propria Perché tre uomini sono morti nel crollo di un basso a Forcella Perché – dobbiamo essere chiari e ribadirlo con forza – in questa città i padroni di casa non affittano ai migranti a meno che di riservargli locazioni inabitabili seminterrati che ovviamente non potrebbero essere oggetto di alcun contratto di locazione A Napoli è esplosa una crisi immobiliare senza precedenti Le famiglie napoletane non riescono a pagare affitti sempre più alti gli sfratti sono in aumento vertiginoso e già nel 2023 avevano raggiunto la cifra limite di 10mila nella sola città i lavoratori immigrati sono quelli che subiscono maggiormente la violenza del ricatto dei padroni di casa e l’emergenza abitativa Gli vengono richieste garanzie reddituali altissime li si relega esclusivamente a soluzioni invivibili Questa condizione accomuna la quotidianità di moltissimi operai migranti spesso proprio impiegati nel settore tessile del distretto dell’area nord di Napoli Non è una fatalità tragica quella che è toccata ai 3 fratelli bangladesi a vico Pace è una condizione strutturale che va contrastata senza mezzi termini Se questa è la situazione in cui ci muoviamo in un coacervo di istanze materiali e simboliche strutturali e tutt’altro che episodiche o eccezionali Da anni raccontiamo pubblicamente in che condizioni vivono e lavorano le sorelle e i fratelli immigrati grazie alla testimonianza e all’azione diretta dello stesso soggetto migrante che si coagula nell’azione del Movimento Migranti e Rifugiati Napoli Il 22 giugno scorso siamo scesi in piazza in migliaia Più volte abbiamo portato nelle sedi istituzionali che si stavano intensificando le aggressioni a sfondo razziale che l’emergenza abitativa rischiava di minacciare la vita stessa di molte persone le Istituzioni si trincerano dietro l’avere le “mani legate” e riescono addirittura a rovesciare le responsabilità fino ad “incolpare” i migranti di non denunciare abbastanza Invece di far passare l’idea che per indole i migranti siano in qualche modo tendenzialmente avversi alla legalità e alle sue norme chiediamoci perché un migrante non denuncia un’aggressione Perché in uno Stato che non tenta neppure di colmare la barriera linguistica al momento di sporgere una denuncia sa bene di essere considerato un uomo di serie b senza alcuna rete di protezione e solidarietà sociale ad affrontare gli aggressori contro cui ha puntato Diversi amministratori locali e organi di stampa in questa lunga settimana hanno gridato alla “soluzione poliziesca” come unica via possibile Incrementare il dispositivo repressivo è certamente efficace sul piano della propaganda mainstream che si ripresenterà ancora e ancora se non verrà affrontato sullo stesso terreno che lo genera SEGREGAZIONE ABITATIVA E VIOLENZA CAMORRISTICA Devi essere connesso per inviare un commento Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale (CC BY-NC-ND 4.0) is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivatives 4.0 International license. © Copyleft 2021 Potere al Popolo - Powered by love L’8 novembre si è tenuto presso la Parrocchia Madonna del Buon Consiglio un evento commemorativo per il 35esimo anniversario dell’assassinio di Pasquale Miele intitolato “La giustizia riparativa come raccogliere i frutti” ha rappresentato un momento di riflessione e di confronto sul tema della giustizia riparativa con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità e ricordare il sacrificio di Miele Hanno partecipato illustri relatori che hanno condiviso le loro esperienze e prospettive sul valore della giustizia riparativa hanno affrontato il tema della lotta alla criminalità organizzata membro del Consiglio Superiore della Magistratura ha portato il suo contributo insieme a monsignor Angelo Spinillo e al Garante dei Detenuti della Regione Campania focalizzandosi sul supporto ai detenuti e sulle prospettive di rieducazione Presenti anche il Funzionario del Ministero della Giustizia che hanno offerto uno sguardo dall’interno del sistema di giustizia e sulle sfide per il reinserimento dei detenuti I sindaci di Frattamaggiore e Grumo Nevano hanno portato l’esperienza delle istituzioni locali mentre il giornalista Giuseppe Maiello ha moderato il dibattito dando voce ai relatori e stimolando la riflessione su temi di grande attualità Un confronto con gli studenti sul futuro della giustizia Uno dei momenti più significativi è stato il dialogo aperto con gli studenti delle scuole superiori di Grumo Nevano e Frattamaggiore – tra cui gli istituti “Carlo Miranda” “Gaetano Filangieri” e “Giordano Bruno” i giovani hanno avuto l’opportunità di riflettere sull’importanza della giustizia e della memoria e di comprendere come la giustizia riparativa possa contribuire alla costruzione di una società più giusta e solidale L’evento si è concluso con un appello a non dimenticare il sacrificio di Pasquale Miele e a continuare la lotta contro la camorra con la speranza di un futuro dove la giustizia prevalga sull’illegalità IL COMMISSARIO MASCHERPA TORNA AL COMICON DI NAPOLI 2025 Torna alla XXV edizione del “Comicon” grande successo per la Sgambettata 2025 della Federazione Italiana Camminatori Sportivi e apprezzata da tanti appassionati è oggetto di studi accademici... Il Campania si trasforma in un “Wonder Village” Dal 17 al 19 aprile tre giorni di festa per la Pasqua.. viaggio nel tempo al Memorial Correale: Emozioni e ricordi prendono vita   Sottotitolo: Numismatica e filatelia in mostra Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento © 2023 ErgoTv - Privacy Policy - Cookie Policy - Powered by Noa Digital © 2023 ErgoTv - Privacy Policy - Cookie Policy - Powered by Noa Digital.