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SORESINA - È stata una serata di emozione e stupore quella che ieri ha riunito centinaia di soresinesi nella chiesa parrocchiale di San Siro
finalmente restituita al suo antico splendore. L’occasione
era l’incontro dal titolo ‘Una sera in San Siro’
pensato per celebrare la conclusione dei lavori di restauro della seconda e terza campata della navata centrale
non solo da fedeli e appassionati d’arte
cosa si nascondeva sotto lo strato del tempo
A guidare il pubblico in questo viaggio tra volte affrescate e dettagli ritrovati sono stati Federica Cattadori
restauratrice della ditta Rizzi Luigi che ha curato l’intervento
direttore dell’Ufficio diocesano per i beni culturali
Il racconto degli interventi tecnici si è intrecciato con riflessioni storiche e artistiche
L’apertura serale della chiesa ha permesso ai presenti di girare liberamente tra le campate e ammirare da vicino i colori
le luci e i volti degli affreschi tornati finalmente visibili
dopo anni di buio e degrado.La chiesta di San Siro è molto più che un luogo di culto
è un patrimonio di tutta la città
un simbolo che lega spiritualità e identità
Un pensiero diffuso che ieri sera si è fatto realtà
tra sguardi sollevati e commenti di meraviglia
Perché la navata centrale della chiesa di Soresina
non è mai stata così bella: il lavoro di consolidamento
ha restituito vita a dettagli che sembravano perduti per sempre
realizzato in due tranche tra il 2023 e il 2024
è stato cofinanziato dalla Fondazione Comunitaria di Cremona
con un investimento complessivo di circa 120mila euro
questa seconda fase ha interessato la parte più ampia della navata
il prossimo passo riguarderà abside e presbiterio
le celebrazioni continueranno nella chiesa del Buon Pastore
Ma ieri sera non è stata solo la conclusione di un cantiere: è stata la festa di una comunità che si riappropria di un tesoro
Soresina ha riscoperto che a volte basta alzare gli occhi per sentirsi a casa
Ora si apre uno scenario nuovo: quello che vede San Siro
non solo come tempio ma anche come attrazione turistica
E per la Città sotto la Tettoia c’è quindi un’opportunità in più di valorizzazione
Tanti aiuti per i più bisognosi
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Entrerà nella storia la fotografia del breve confronto
tra il presidente ucraino Zelensky e il presidente Usa Trump all’interno della basilica di San Pietro
a pochi istanti dall’inizio della celebrazione per le esequie di papa Francesco
gli appelli alla pace nella Regione del Caucaso meridionale
la tragedia umanitaria degli oltre 100mila sfollati dal Nagorno-Karabash
Ma soprattutto il coraggio di definire il massacro degli armeni “il primo genocidio del XX secolo”
“Papa Francesco per gli armeni è più che un Santo”
dice al Sir Sua Beatitudine Minassian Patriarca di Cilicia degli Armeni
“E’ un padre che si è speso e sacrificato per i suoi figli
Ieri la messa di Requiem in Vaticano cui abbiamo partecipato portando con noi questa intenzione di gratitudine a nome del popolo armeno”
Sui media nipponici in questi giorni si rincorrono e si intrecciano ricordi e testimonianze di chi
ha avuto lʼopportunità di incontrare o conoscere Papa Francesco
Bloccata per mesi al confine tra nord e sud di Cipro
Grace è arrivata in Italia grazie a un corridoio umanitario voluto dal Papa
Oggi vive a Roma con il suo bambino: “Francesco ci ha salvati e ci ha insegnato a non perdere la speranza”
autore di sculture come Homeless Jesus e Angels Unawares
racconta come il bronzo possa custodire nel tempo la visione di Papa Francesco
“Il suo messaggio vive in ogni opera che predica il Vangelo in silenzio
La Difesa del Popolo percepisce i contributi pubblici all'editoria
tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) ha aderito allo IAP (Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale
Obiettivo ridurre la vulnerabilità del monumento
soprattutto a carico delle coperture: importo 1milione 860mila euro e durata di 330 giorni
«Un futuro per la Chiesa Madre della nostra diocesi»
LAVORI PER 1 MILIONE 860MILA EURO - Intorno alla Cattedrale verranno realizzate quattro aree di cantiere utili all’allestimento delle opere provvisionali e allo stoccaggio dei materiali, all’interno del cortile del Palazzo vescovile, nel giardino delle absidi ove sarà montata la gru, in corrispondenza dell’uscita del portale di via Guastafredda e in corrispondenza del portale del transetto sud prospettante sui Chiostri del Duomo.
I lavori il cui importo è pari a 1milione 860mila euro sono stati affidati mediante procedura negoziata alla ditta Ceis Costruzioni Srl di Lodi. I lavori godono dell’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza, della Soprintendenza Speciale Pnrr e delle verifiche procedurali da parte della Direzione Generale Sicurezza del Ministero della Cultura.
AccediChi sono i fascisti
Ieri Forlì si è fermata in Duomo, stretta attorno al ricordo di Papa Francesco. Oltre un migliaio di persone ha partecipato alla veglia in memoria del pontefice, scomparso il Lunedì dell’Angelo. Le panche della cattedrale erano tutte occupate e tanti, rimasti in piedi, si sono raccolti lungo le navate laterali. L’immagine sorridente del pontefice, posta su un drappo rosso a pochi passi dal tabernacolo accoglieva i fedeli arrivati per l’ultimo saluto.
"Quante volte Papa Francesco concludeva i suoi interventi chiedendo di pregare per lui – continua il vescovo nell’omelia –. Vogliamo farlo anche questa sera per accompagnarlo nella sua Pasqua".
Robin Srl Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
Il Grand Palais des Glaces torna a Parigi per la stagione invernale 2024-2025
Si tratta di una grande notizia per i pattinatori e gli appassionati della capitale
dato che questo evento iconico non si teneva da 5 anni
la più grande pista di ghiaccio al coperto del mondo è stata assente dai precedenti inverni parigini
i parigini di tutte le età potranno ora godere nuovamente di questo fantastico concetto
Immaginate una gigantesca pista di ghiaccio che si estende sotto la navata del Grand Palais
Sotto una serie di luci e al ritmo di un'atmosfera musicale o di un DJ set
un gigantesco balletto di pattinatori professionisti e principianti
volteggia su una superficie ghiacciata di 2700 m2 con un'area bonus dedicata ai bambini
con quasi 300.000 persone che hanno scoperto questo evento eccezionale e inaspettato
Anche i bambini hanno potuto usufruire di un'area appositamente pensata per loro
Di solito sono aperte due fasce orarie durante la giornata: dalle 10.00 alle 13.00 o dalle 14.00 alle 19.00
Un nostro lettore ci ha segnalato un'esperienza deludente durante le vacanze di Natale 2024: nonostante la prenotazione per le 15.30
l'ingresso effettivo alla pista di ghiaccio è stato possibile solo alle 17.30
la folla era così fitta che pattinare è diventato quasi impossibile
nonostante il biglietto costasse 30 euro a persona
La sera è il momento di una pista da ballo gigante
la pista di ghiaccio dà spettacolo: è il rendez-vous festivo sugli Champs-Elysées
La pista di ghiaccio si trasforma in una gigantesca pista da ballo
dove si può scivolare tutta la notte al suono di un DJ
brillare sotto le palle da discoteca e ballare al ritmo degli spettacoli di luce..
Non solo potrete dare libero sfogo alla vostra voglia di pattinare
ma di solito ci sono anche aree conviviali intorno alla pista
da panini alla raclette e tartiflette a un bar di gyoza
perché la sezione cibo e bevande è molto frequentata
Vale anche la pena di notare che ci sono code speciali per ordinare e altre per ritirare i biglietti
quindi assicuratevi di fare la fila nel posto giusto
In questo modo potrete approfittare al meglio degli spettacoli e dell'intrattenimento offerti dal Grand Palais des Glaces
Registra la tua attività, clicca quiComunica il tuo evento, clicca qui
Piccoli proiettori illuminano la navata centrale
una specifica illuminazione è stata riservata alle cappelle laterali
con l'obiettivo di minimizzare le dimensioni e la percezione dei nuovi corpi illuminanti e ottenere un risparmio energetico con l’utilizzo di lampade a LED ad alta efficienza
La chiesa di Santa Sabina all’Aventino presenta la nuova illuminazione
un progetto che va ad esaltare i tratti stilistici e decorativi
svelandone particolari meno visibili e liberandola dai precedenti fari
ingombranti e ormai non più efficienti
posti in posizione laterale sulle soglie delle finestre
associati a strip-led collocati centralmente sempre sulle imbotti
danno luce alle transenne superiori della navata
Il posizionamento dei nuovi apparecchi è avvenuto in corrispondenza delle fonti di illuminazione naturale
in modo da mantenere – anche in sua assenza – la medesima provenienza della luce
L’illuminazione delle navate laterali con faretti di ridotte dimensioni con ottica wide consente una luce diffusa e uniforme delle strutture lignee e delle navatelle
caratterizzate da un pregevole pianellato bicromo
Una specifica illuminazione è stata poi riservata alle cappelle laterali
per evidenziare con una luce morbida e avvolgente
gli elementi decorativi di maggior rilievo
Con accentuazioni mirate sono stati evidenziati elementi rilevanti
il campanile nella navata sinistra e infine
la celebre porta lignea intagliata del V secolo
che conserva una delle prime rappresentazioni della crocifissione
La filosofia dell’intervento è stata di minimizzare le dimensioni e la percezione dei nuovi corpi illuminanti e ottenere un risparmio energetico con l’utilizzo di lampade a LED ad alta efficienza
La progettazione è stata concepita con attenzione all’innovazione tecnologica
prevedendo tutti corpi illuminanti di piccole dimensioni
cromaticamente controllata e completata da tecnologia domotica
con la possibilità di dare vita a diversi scenari in relazione alle differenti esigenze delle funzioni religiose o delle visite nella Basilica
sono state sostituite non solo le vecchie lampade
ma tutti i componenti elettrici con la messa a norma dell’intero impianto
provvedendo anche a una illuminazione di emergenza attraverso i medesimi corpi illuminanti e al rifacimento dell’impianto audio e di videosorveglianza
"L’illuminazione di Santa Sabina non è solo un atto dovuto a una delle chiese più antiche di Roma – secondo Daniela Porro
Soprintendente Speciale di Roma – ma rinnova la nostra felice collaborazione con il Fondo Edifici di Culto (FEC) per valorizzare le chiese della Capitale sia come luoghi sacri e di raccoglimento
che si inserisce nel quadro di molteplici iniziative di tutela realizzate negli ultimi anni nella basilica aventiniana
è stato finanziato dal FEC - proprietario della chiesa - nell’ambito della programmazione ordinaria curata dalla Soprintendenza Speciale di Roma
ed è stato progettato dalla società Ekotech Engineering ed eseguito dall’impresa ZP Elettronica
con la direzione dell’architetto Ilaria Delsere
responsabile della tutela del monumento che
in qualità di Responsabile Progetto e Direttore dei lavori ne ha seguito tutte le fasi
Il Direttore del FEC Prefetto Alessandro Tortorella
ha "ringraziato la Soprintendente e tutti coloro i quali
hanno consentito di completare un intervento importante
a conferma della condivisione di una comune strategia istituzionale e d’intesa con l’autorità ecclesiastica
per assicurare la conservazione e soprattutto la valorizzazione di beni dal profondo valore cultuale
che assume un ulteriore valore simbolico in occasione dei 40 anni dell’ istituzione del FEC all’indomani della stipula del nuovo Concordato del 1984"
Che fine ha fatto il maestoso lampadario che campeggiava sotto la cupola della navata centrale della Chiesa Madre San Leonardo Abate di Mascali
Se lo chiedono tutti i mascalesi affezionati a quell’arredo diventato quasi “sacro” per la sua grandezza e bellezza – donato alla Chiesa Madre
come ex voto – espressione di una fiorente attività artigianale che aveva visto sorgere a Mascali a partire dagli anni ‘70 numerosi imprese dedite alla realizzazione di lampadari che venivano esportate anche al di fuori della Sicilia
Dopo i lavori di ristrutturazione durati circa 6 mesi (non completi del tutto
manca infatti la ristrutturazione della cupola esterna)
la Chiesa Madre è stata riaperta al culto dei fedeli lo scorso 24 dicembre
ma dello storico lampadario non si hanno tracce
Nella Chiesa Madre – edificata nel 1934
dopo l’eruzione dell’Etna del 1928 che distrusse il paese di Mascali
il lampadario – che pesava circa 1000 chili
del diametro di 3,5 metri e dell’altezza di circa 5 metri
struttura mista di ottone e ferro – rappresentava la luminosità
Nel 2002 fu ristrutturato e ritornò all’antico splendore degli anni ’80
I mascalesi si dicono delusi e indignati per la mancanza dell’arredo e attendono di conoscere fiduciosi che il lampadario torni ad illuminare la Chiesa Madre
“Ho chiesto di vedere la struttura del lampadario smontato ma per vari motivi non è stato possibile – ha detto Enzo Ribaudo
In un primo tempo mi era stato detto che il lampadario era stato smontato per essere ricollocato nella navata centrale
conclusi i lavori di ristrutturazione della Chiesa ed aver rinforzato il gancio che lo sosteneva
Mi sono attivato per capire dove si trovasse la struttura e se era possibile rimontarla
ma la cosa che mi ha addolorato maggiormente è di non essere stato totalmente interpellato durante la fase di smontaggio
avrei potuto consigliare il modo migliore per smontarlo senza danneggiare la struttura
Mi era stato proposto di sostituire il lampadario esistente con uno più piccolo
simile a quelli laterali che però sono stati acquistati dalla chiesa e realizzati 20 anni dopo quello centrale
che invece era stato donato dai miei genitori ed
dire che la storia non finirà qui – dice Simona Battiato
Ci stiamo muovendo per conoscere le motivazioni e i responsabili di questo scempio fatto ed perché non è stato interpellato l’erede di chi lo ha donato che sicuramente avrebbe potuto dire come portarlo giù senza renderlo inutilizzabile
Quel lampadario acceso si vedeva anche da una casa di Giarre
emblema storico della chiesa di Mascali e donazione per un voto quindi sacro e inviolabile”
tel +39 095 8998227
fax. +39 095 8993245
Home » Risalita delle immagini sacre dei Santi Medici nella loro teca che sovrasta la navata centrale in Basilica
L’arcivescovo di Bari-Bitonto monsignor Giuseppe Satriano nella festa esterna dei Santi Medici sul sagrato della Basilica ha affermato “I Santi Medici sono per noi un punto di riferimento, festeggiare i Santi Medici è qualcosa che ci riporta al cuore della nostra fede e tradizione”.
Il parroco-rettore don Gaetano Coviello con dedizione ha mostrato grande attenzione a vivere con sobrietà la cerimonia religiosa di risalita delle immagini sacre dei Santi Medici, un momento devozionale molto caro ai bitontini e pellegrini, le statue dei Santi Medici saranno riposizionate sul loro trono nella loro teca centrale, alla cerimonia religiosa i pellegrini pieni di lacrime canteranno il canto dialettale popolare “Evvivè i Sandi Còsmè e Dàmianè, bèato quel tesoro che àvete in màno”.
Una nota storica è riportata dal professor Giuseppe Cannito così come risulta dai Registri degli Atti della Curia Vescovile di Bitonto, dall’Archivio Storico della Basilica dei Santi Medici e nel pregevole volume mediceo patrocinato dall’arcidiocesi di Bari-Bitonto “I Santi Medici Cosma e Damiano la storia il culto i miracoli l’iconografia”, con prefazione di monsignor Francesco Savino vescovo di Cassano all’Ionio e vice presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Dal 16 ottobre 2008 (dopo 45 anni) il già parroco-rettore monsignor Francesco Savino introdusse una variazione pur restando fedele alla cerimonia religiosa, fissandola nella prima decade di novembre con beneplacito dall’arcivescovo di Bari-Bitonto monsignor Francesco Cacucci, la motivazione scaturiva dalla concomitanza con la solennità liturgica di Ognissanti, a seguire con la festa di San Trifone.
Il già quarto parroco-rettore monsignor Vito Piccinonna vescovo di Rieti confermò la sobria cerimonia di risalita delle statue dei Santi Medici con una variazione fissandola nel giorno del 26 novembre, perché nel Messale Romano ricorre il giorno mensile della solennità del martirio dei Santi Cosma e Damiano.
E’ una meraviglia per gli occhi dei bitontini e pellegrini rivedere le statue miracolose dei Santi Medici sul loro trono nella teca centrale satinata con bordi metallici dorati, spinti dalla necessità di venerarli e omaggiarli nel chiedere ai venerabili Santi Medici il patrocinio per ottenere la salute, perché sono i taumaturghi per eccellenza nella chiesa.
La SANB (Servizi Ambientali Nord Barese) - società a completa partecipazione pubblica per la raccolta dei rifiuti e l'igiene urbana...
Eugenio Pacelli, Papa Pio XII, si spense il 9 Ottobre 1958 e il mondo lo ha pianto come un grande...
Next to Odescalchi’s tomb, the famous Chigi Chapel, designed by Raphael, saw the restoration of its bronze crown by Bernini, which in the past was mistakenly believed to be a lantern. This intervention brought to light one of the basilica’s most significant iconographic elements.
AccediGiovani morti per niente
Siena, 27 febbraio 2025 – Piove sul bagnato. Perché il problema delle infiltrazioni nel lato del transetto della basilica di San Domenico è annoso. Doveva essere risolto, dopo il grande intervento che mise al riparo dai temporali la navata centrale nel corso del 2015. Invece bastava andare ieri mattina nell’edificio religioso dove è custodita la testa di Santa Caterina, patrona d’Italia e d’Europa, per vedere le gocce che cadevano sul pavimento, scivolando fino alla sacrestia.
L’intera area è stata resa inaccessibile da un cordone di sedie, poi c’erano secchi a raccogliere le infiltrazioni dal tetto. Una situazione che stride con il cartello posto all’ingresso della basilica dove si indica che è chiesa giubilare. Dunque non un bel biglietto da visita per i turisti e i fedeli che anche ieri, nonostante la brutta stagione, si trovavano in chiesa per ammirare le opere e omaggiare la patrona d’Europa.
Serve dunque un nuovo sforzo per rendere dignitosa, com’è giusto che sia, l’antica basilica visto anche l’anno giubilare. Altre infiltrazioni, oltre a quelle storiche nel lato del transetto, si stanno registrando anche in una piccola cappella che si trova sul retro di quella dove è custodita la testa di Santa Caterina nella quale campeggiano gli affreschi del Sodoma. Anche qui l’umidità è forte potrebbe creare problemi a uno degli scrigni più preziosi della devozione in città.
Se questi sono certi gli interventi più urgenti è impossibile, recandosi nell’edificio di culto, che l’occhio non cada sullo spazio esterno all’ingresso della basilica. Prima infatti c’era un’area verde. Un pratino ben tenuto dove spesso si fermavano i ragazzi in gita e i turisti per riposarsi, seduti sulle scale oppure sul bordo dell’aiuola. Oppure direttamente nell’erba. Adesso sarebbe impossibile avendo lasciato il posto soltanto al fango tanto che ieri era impraticabile.
Da anni si ripete che bisogna incentivare il turismo religioso perché può rappresentare un ’polmone’ economico importante per la città. Come dimostra del resto il Duomo che è stato valorizzato. Bisognerebbe allora far seguire alle intenzioni i fatti concreti. E ridare luce, ciascuno per la propria competenza, ad un gioiello troppo spesso dimenticato di Siena.
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Ci sono percorsi guidati che permettono di scoprire queste bellezze. Oggi in anteprima una visita con i responsabili della Cattedrae e l’assessore Colombo
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una brezza tropicale soffierà su Parigi grazie a questo grande ballo brasiliano
Tirate fuori i vostri migliori abiti di paillettes
il grande ballo brasiliano farà ballare tutta Parigi
il Grand Palais assumerà un’allure tropicale
nell’ambito della stagione culturale Francia-Brasile 2025
si terranno in tutta la capitale una serie di eventi di grande impatto
Il Grand Palais si distinguerà dalla massa con il suo nuovo programma estivo intitolato “Grand Palais d’été”
I coloratissimi festeggiamenti includono una parata brasiliana a luglio
che collega il leggendario viale degli Champs-Elysées al Grand Palais
Una sfilata di costumi sgargianti che porterà una ventata di aria fresca nella Città della Luce
Quest’estate a Parigi c’è un’altra festa da non perdere
la Nave del Grand Palais si animerà con i suoni della samba
passi di danza infiniti e una grande dose di buon umore… Rio de Janeiro arriva al Grand Palais
sarà presente anche una troupe di rinomati ballerini brasiliani
un appuntamento estivo festoso da non perdere
tirate fuori dal vostro guardaroba perline
paillettes e piume e recatevi nell’8° arrondissement per ballare tutta la notte
5 luglio 2025 – Maggiori informazioni in arrivo
Crolla parte di un affresco della cupola della chiesa di Santa Rosa
Viterbo – “Crolla parte di un affresco della cupola della chiesa di Santa Rosa
“Rimandata a data da stabilirsi anche la messa per il ritorno delle Clarisse – spiega poi il vescovo -
aspettiamo che venga risolto il problema
anche in vista delle celebrazioni legate al trasporto di Dies Natalis del 3 settembre
Viterbo – Il vescovo Orazio Francesco Piazza
A crollare è stata la parte superiore dell’affresco che raffigura san Francesco
Sul posto un elevatore dell’impresa Fiorillo per visionare meglio l’entità del danno
Impresa che ha subito delimitato la zona interessata dal cedimento
Ad intervenire la polizia locale e i vigili del fuoco
La cupola è infatti vincolata dalle belle arti
L’affresco si sarebbe staccato nei giorni scorsi a causa del maltempo
Interdetta la sosta in largo facchini di santa Rosa e in via santa Rosa dove è stata vietata la circolazione veicolare.
Viterbo – Crolla parte di un affresco della cupola della chiesa di Santa Rosa
La messa del 23 agosto avrebbe dovuto celebrare il ritorno delle Clarisse nel monastero di santa Rosa dopo 8 anni di assenza. Suore che prendono il posto delle Alcantarine che in questi ultimi anni hanno gestito il monastero
Viterbo – Il monastero di Santa Rosa
Dirette dalla madre badessa Carmela Salvato
le Clarisse sono arrivate nella città dei papi da un paio di mesi
Le Alcantarine invece non ci sono più già da tempo
eccezion fatta per suor Francesca Pizzaia e un’altra consorella che avrebbero deciso di prendersi un anno di riflessione
Città da cui dovrebbero comunque andar via il prossimo mese di febbraio
sono state alla guida del monastero di santa Rosa per sette secoli
le cui origini risalgono al 1870, seguaci di san Pietro d’Alcantara dell’ordine dei Frati minori che con una riforma ha dato vita al ramo degli “scalzi”
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hanno interessato gli elementi architettonici
i dipinti e le sculture che decorano la navata centrale e il transetto della chiesa agostiniana del Quattrocento
Un progetto imponente che si è concluso in tempo per l'apertura del Giubileo
hanno interessato le superfici architettoniche
i dipinti e le sculture che decorano la navata centrale e il transetto della chiesa agostiniana
condotti dalla Soprintendenza Speciale di Roma e realizzati grazie al Fondo Edifici di Culto e dal finanziamento di partner privati: Urban Vision S.p.A
Al celebre scultore è riconducibile anche il disegno dei due altari marmorei che chiudono il transetto
a partire dalle quattro statue degli angeli reggi cornice scolpiti da allievi del Bernini
interessate da operazioni di pulitura e consolidamento
compresa l’integrazione di alcune parti marmoree danneggiate o mancanti.
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Anche le superfici architettoniche sono state oggetto di un profondo restauro
le lunette e gli apparati decorativi in stucco della navata centrale
realizzati da artisti vicini al Bernini e raffiguranti sante agostiniane e lo stemma Alessandro VII (promotore del rinnovamento barocco della Basilica)
Sulle volte a crociera – e sotto gli archi della navata centrale –
è stata ripristinata l’originaria policromia degli stemmi di Sisto IV della Rovere
a cui si aggiunge il ripristino dei quattrocenteschi pilastri in travertino
i catini absidali e il transetto.All’esterno
gli interventi hanno riguardato le coperture
con la verifica del tamburo della cupola.
“Il progetto che ha interessato lo splendido restauro di Santa Maria del Popolo da una parte è frutto della virtuosa collaborazione tra pubblico e privato, dall’altro offre materia di dibattito sul prezioso ruolo delle Soprintendenze”, così parla il Ministro della Cultura Alessandro Giuli
“Sono proprio le Soprintendenze il punto di incontro diretto con le amministrazioni locali e la cittadinanza
conservare e trasmettere alle generazioni future i valori del patrimonio culturale italiano”
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Valentina Muzi (Roma, 1991) è diplomata in lingue presso il liceo G.V. Catullo, matura esperienze all’estero e si specializza in lingua francese e spagnola con corsi di approfondimento DELF e DELE. La passione per l’arte l’ha portata a iscriversi alla…
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Edificio ad un'unica navata che presentava un’architettura semplice e povera, a travature scoperte solo il coro era coperto da una volta in cannucciato e gesso
Venne costruita con l’annesso convento dei Padri Minimi di S
anzi di ricostruzione furono avviati nel 1760
La soppressione del 1783 allontanò i Padri e il luogo
venne adibito nel 1784 a cimitero pubblico
La chiesa di San Francesco di Paola si presenta estermanete di ampie dimensioni a forma semplice a capanna
due corpi di fabbrica più bassi e stretti addossati lateralmente alla navata maggiore più alta al centro
La posizione elevata rende imponente la facciata
con ingresso principale sormontato da timpano
La fiancheggia l’alto campanile con cuspide sagomata
L’interno è a tre navate voltato a crociera
L’ordine composito delle membrature è arricchito di parchi stucchi
Fonte http://www.chieseitaliane.chiesacattolica.it
telefono: 0535 788179fax: 0535 788130email: servizi.culturali@comune.finale.mo.it
Quali sono stati gli aspetti che hai preferito?1/2Dove hai incontrato le maggiori difficoltà?1/2Vuoi aggiungere altri dettagli?1/2DettaglioInserire massimo 200 caratteriIndietroAvantiComune di Finale Emilia
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Newsletter del Comune di Finale Emilia
I lavori avviati presso la chiesa di Pescarolo
PESCAROLO - Lavori di manutenzione e rilievi in corso alla chiesa parrocchiale di Pescarolo
solo una parte della navata laterale sinistra è stata transennata a causa della caduta di alcuni calcinacci
moderatore dell’unità pastorale Cafarnao (che comprende le comunità religiose di Vescovato
Pescarolo e Gabbioneta Binanuova) ha spiegato il quadro generale in cui si trova l’imponente edificio di piazza Garibaldi
si sono chiesti che cosa stessero facendo gli operai di una ditta specializzata sopra la copertura della parrocchiale
Un cestello su braccio allungabile infatti non poteva passare inosservato
per di più nella piazza centrale del paese
giunto ormai quasi alla fase conclusiva – spiega il parroco – di pulizia sia dei canali che dei pluviali che corrono attorno all’edificio religioso
Siamo in attesa di capire le condizioni esatte del tetto per capire se sia il caso di mettere in atto un piano di lavori e di che tipologia»
un tratto della navata laterale sinistra è stato transennato
«Abbiamo limitato l’accesso – ha proseguito don Fiocchi – ad una parte in quanto c’è stato il distaccamento di alcuni calcinacci
L’architetto e l’ingegnere strutturale stanno effettuando dei rilievi per vedere le volte nella parte superiore sia per quanto concerne la navata destra che quella sinistra
Ci sono infatti dei problemi di fessurazione
che risalgono però già ai tempi di costruzione e che
si potrà pensare a che tipologia di intervento effettuare
Già in passato nella chiesa si erano verificati cedimenti
Quattro anni fa era ceduta una trave ed era caduta una parte di tetto di un locale in corrispondenza di una stanza sopra la torre dove c’è l’impianto caldaia
Un crollo che aveva provocato anche un distacco di alcuni calcinacci nella parte del presbiterio probabilmente a causa del contraccolpo dovuto al cedimento di questa parte di copertura
Gran Falò: in cerchio attorno al fuoco tra canti e fiaccole
Con Tosca Rossi di Terre di Bergamo una visita virtuale alla scoperta
della cupola e del presbiterio della Basilica di Santa Maria Maggiore in Città Alta
Modalità di svolgimentoCosto: €12 per ogni visita virtualeRelatore: Tosca RossiRitrovo: 10 minuti prima … da casa tramite pc o smartphone
Info e prenotazioni: [email protected]
118 24121 Bergamo - E' vietata la riproduzione anche parziale Iscritta al Registro Imprese di Bergamo al n.243762 | Capitale sociale Euro 10.000.000 i.v
La chiesa era stata chiusa a marzo per la caduta di alcuni calcinacci dal soffitto; avviata una raccolta fondi con Fcn
Sono ormai iniziati i lavori alla chiesa parrocchiale di Galliate
dopo la chiusura immediata dello scorso marzo 2023 per la caduta di alcuni calcinacci dal soffitto
Da domenica si potrà accedere anche in quella parte di chiesa in totale sicurezza.
Nel frattempo la stessa parrocchia ha deciso di dare vita a un progetto tramite Fondazione comunità del novarese che si chiama "Diamoci una mano" in cui la stessa Fcn crede e per cui ha scelto di attivare una raccolta fondi
individuando come lotto 1 l’intervento sulla navata centrale che interessa le prime tre campate
Successivamente si procederà con i lotti successivi riguardanti l’intera chiesa (sono previsti undici lotti di lavoro)
"Diamoci una mano – spiega il parroco Don Massimiliano Cristiano - più che un progetto è un cammino che stiamo percorrendo insieme
abbiamo sopperito alla chiusura obbligata della chiesa parrocchiale scoprendoci una comunità in cammino
riscoprendo legami e relazioni particolari
Ora siamo pronti a darci una mano perché la chiesa parrocchiale
possa tornare ad accoglierci e farci vivere le tappe del nostro cammino comunitario in cui crescere la nostra fede nella fraternità
Sarà un lungo percorso. Rientreremo gradualmente negli spazi interni con lo sguardo rivolto al traguardo finale ma con il cuore pronto a condividere ogni giorno
la gioia e l’emozione di ritrovarci nella nostra casa comunitaria"
E il cammino comunitario ha già dato i suoi primi importanti frutti: in poche settimane
presso Fondazione Comunità Novarese onlus
"Siamo consapevoli che il percorso della Parrocchia – commenta il Direttore Generale di Fondazione Comunità Novarese onlus
Gianluca Vacchini – è lungo e impegnativo ma i primi passi di questo percorso ne esprimono già le potenzialità
La comunità galliatese si è subito stretta intorno a Don Max e alla parrocchia
sia nella partecipazione alle funzioni in altri luoghi negli ultimi mesi in cui la chiesa non è stata agibile
in queste settimane nel decidere di donare per restituire la chiesa ai suoi fedeli
La nostra Fondazione crede in questo progetto e ha subito deciso di affiancarsi alla parrocchia per rendere possibile quest’imponente opera di restauro e valorizzazione di un bene fondamentale per la comunità"
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Diocesi di Terni
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L’installazione dei ponteggi in questa zona del Duomo terminerà mercoledì 23 ottobre
Pertanto le celebrazioni liturgiche festive di questo e del prossimo fine settimana (12-13 ottobre e 19-20 ottobre)
si svolgeranno in un contesto di particolare ristrettezza e disagio per i celebranti e per i fedeli che non potranno essere accolti nella navata centrale
ma solo nel transetto ed eventualmente nel coro/abside
La navata centrale della Cattedrale sarà sgomberata da tutti i materiali dei ponteggisti e completamente riordinata e ripulita entro giovedì 24 ottobre
data in cui saranno rimosse le recinzioni e consentito nuovamente l’accesso dei fedeli
così come all’altare dell’Addolorata e alla cappella del Crocifisso
avrà la durata di due anni ed andrà a completare l’opera già realizzata sulla navata nord e conclusa nell’estate 2018
L’intervento conservativo riguarda il paramento lapideo interno: oltre alle navate centrale e sud
al coro e all’abside della chiesa “madre” intitolata a San Vigilio
I lavori sono affidati alla ditta Lares Restauri di Venezia
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
Un nuovo varco dedicato a pellegrini e fedeli per accedere alla Basilica di San Pietro
È stato inaugurato questa mattina ad experimentum per quanti desiderano pregare e partecipare ai sacramenti
spiega un comunicato della Fabbrica di San Pietro
è stato aperto con la collaborazione dell’Ispettorato italiano di pubblica sicurezza “Vaticano”
il Governatorato e la Gendarmeria vaticana e si snoda all’interno della Basilica Vaticana attraverso la navata di destra
Consente di raggiungere la statua della Pietà
la Cappella Gregoriana con l’immagine della Madonna del Soccorso
l’area riservata ai penitenti per il sacramento della Riconciliazione e ancora l’Altare della Cattedra e la Cappella di San Giuseppe per la celebrazione delle Messe
l’itinerario obbliga ad uscire passando attraverso le Grotte vaticane
Gli orari del nuovo percorso sono i medesimi di quelli di apertura della Basilica: ogni giorno dalle 6.50 fino alle 18.40
Per l’ingresso non è richiesto alcun biglietto
così come è gratuito il percorso per i turisti per poter visitare la Basilica e accedere ai luoghi delle azioni liturgiche tramite appositi passaggi
“Introduciamo in via sperimentale un percorso privilegiato per permettere a fedeli
di venire a pregare in San Pietro e partecipare ai sacramenti facilmente
senza attendere in lunghe code - precisa il cardinale Mauro Gambetti
vorremmo restituire al santuario la massima accessibilità alla vita spirituale
Il nuovo percorso accoglie anche i pellegrini impegnati nei diversi “cammini”
che potranno mostrare le loro lettere credenziali e ritirare la pergamena del “testimonium”
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Chiesa di San Lio
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292/2012 | Direttore Responsabile Luca Muscarà | © 2025 ARTE.it | Tutti i diritti sono riservati
Autore: Desiderio da Settignano (Settignano 1430-Firenze 1464)Titolo: Tomba monumentale di Carlo Marsuppini (1398-1453) Data: 1454-1459Materia e tecnica: marmo
parete di fondo affrescataMisure: 601 x 358 cm Collocazione: basilica di Santa Croce
poeta e precettore di Piero e Giovanni de’ Medici
nel 1444 assunse l’incarico di cancelliere della Repubblica fiorentina
fu deciso di onorarne la memoria con un sepolcro monumentale
al cui patrocinio parteciparono anche le famiglie Martelli e Medici.Desiderio da Settignano realizza il monumento funebre in stretto dialogo con la tomba di Leonardo Bruni che la fronteggia nella navata opposta
riprendendone l’impostazione generale della composizione e l’interpretazione del tema – morte e glorificazione laica del defunto – ma attenuando lo schema rigido dell’impianto di Rossellino
Le tombe monumentali di Bruni e di Marsuppini a confronto
Attraverso variazioni compositive come lo spostamento del sarcofago verso il basso
il festone retto dagli angeli che pende sopra l’arco e scende ai lati delle paraste
la presenza dei putti reggi-scudo in piedi sullo zoccolo
lo scultore riesce a dare più movimento rispetto all’illustre precedente modello
L’inserimento di elementi decorativi all’antica e naturalistici raffinatissimi
una morbidezza nella lavorazione degli ornati e dei dettagli resa celebre dalle parole di Vasari “vi si veggono alcune ali
che non di marmo ma piumose si mostrano”
sono caratteristiche presenti in tutta la produzione dell’artista
venne realizzata da Desiderio insieme a una bottega di giovani scultori
di cui la critica ha cercato di individuare le diverse mani
L’angelo reggi-festone di destra è stato attribuito a Benedetto da Maiano
Per gli angeli adoranti in alto sono stati avanzati i nomi di Matteo Civitali a sinistra e di Domenico Rosselli a destra.Alla tomba parietale è connessa nella pavimentazione una lastra sepolcrale dedicata al padre Gregorio Marsuppini.
Tomba terragna di Gregorio Marsuppini e discendenti
L’ultimo restauro (1997) ha evidenziato l’uso diffuso di policromia sul marmo – la fiamma del coronamento era in origine dipinta di rosso – mentre l’intera struttura è completata da un finto baldacchino affrescato sulla parete di fondo a inquadrare la sepoltura
Piazza Santa Croce 1650122 Firenze – Italia
PRENOTAZIONI E INFORMAZIONI ALLA VISITA+39 055 2466105booking@santacroceopera.it
UFFICI AMMINISTRATIVIVia de’ Benci 1550122 Firenze – Italia
+39 055 2008789
segreteria@santacroceopera.it
Autore: Giovanni Battista Foggini (Firenze 1652-1725): progetto
busto di Galileo; Giulio Foggini (notizie dal 1729 al 1741): progetto; Vincenzo Foggini (Firenze 1701 circa-1755): Astronomia;Girolamo Ticciati (Firenze 1676-1744): GeometriaTitolo: Tomba monumentale di Galileo Galilei (1564-1642)Data: 1737Materia: marmi bianchi e policromi
stucco policromoMisure: 700 x 460 x 75 cm Collocazione: basilica di Santa Croce
che aveva in Santa Croce la tomba di famiglia
in un piccolo ambiente presso la cappella del Noviziato
voluto e promosso dal fedele discepolo Vincenzo Viviani
si opposero infatti fin da subito gli ambienti ecclesiastici
che ritennero inopportuno celebrare la memoria di un uomo sospettato di eresia
Occorrerà attendere quasi un secolo perché un monumento funebre celebrativo del grande scienziato venga realizzato nella navata sinistra della basilica davanti al sepolcro di Michelangelo
Fu grazie al volere del granduca Gian Gastone de’ Medici (1671-1737) e alla sua politica di modernizzazione dello Stato volta a limitare il potere della Chiesa
Sopra un basamento costituito da un alto zoccolo tripartito è collocato il sarcofago affiancato da due statue allegoriche: a sinistra l’Astronomia che tiene in mano una pergamena con le macchie solari
eseguita da Vincenzo Foggini; a destra la Geometria che mostra una tavola con il piano inclinato e la caduta dei gravi di Girolamo Ticciati
modellata all’interno a forma di valva
contiene il busto di Galileo di Giovan Battista Foggini
a cui si deve il progetto dell’intero monumento; in alto lo stemma di famiglia
Lo scienziato è raffigurato con lo sguardo rivolto al cielo
mentre stringe nella mano destra il cannocchiale e con la sinistra trattiene il globo celeste appoggiato su alcuni libri e un compasso
Al centro nel cartiglio è rappresentato il pianeta Giove con i suoi satelliti
scoperti da Galileo e da lui chiamati “pianeti medicei”
In basso una lunga iscrizione composta da Simone di Bindo Peruzzi celebra la figura dello scienziato
particolare della Tomba monumentale di Galileo Galilei
nella sua forma austera presenta precisi richiami formali alla statuaria funeraria romana di Bernini e Algardi
ma si confronta anche con la tomba di Michelangelo
Inserito nella Autograph Collection® Hotels e nel programma fedeltà Marriott Bonvoy®
12 |14 Stradom House è il più recente hotel aperto a Cracovia e
situato fra il centro storico e il caratteristico quartiere ebraico
è un compendio architettonico della storia di Cracovia e del Paese
da qui si possono visitare i luoghi più importanti della città che fu capitale della Polonia fino al XVII secolo
come il castello reale di Wawel (a 300 metri dall’hotel) e la città vecchia
con al centro la piazza del mercato medievale più grande d’Europa (progettata nel 1257)
sulla quale si affacciano i maggiori monumenti di Cracovia
In pochi di minuti di macchina si può raggiungere la miniera di sale di Wieliczka
una delle più antiche al mondo con 300 chilometri di gallerie che scendono a oltre 300 metri di profondità
Cracovia è anche un buon punto di partenza per visite a più ampio raggio
ad esempio le montagne e gli altipiani che segnano il confine naturale a Sud con la Repubblica Ceca e la Slovacchia
ex edificio militare ed ex struttura di social housing
la Stradom House viene rilevata alcuni anni fa in condizioni disastrose dal gruppo immobiliare Angel Poland per trasformarla in un hotel a cinque stelle con 125 fra camere e suite
piscina e palestra: inaugurato ufficialmente a maggio
con un evento di lancio nel settembre 2023
Offre agli ospiti l’esperienza di un lusso misurato
con spazi dal design ispirato al modernismo polacco e le parti comuni decorate con opere realizzate ad hoc da artisti nazionali contemporanei
Le camere presentano tutto l’essenziale per compiacere i clienti precisi e quelli improvvisati
dall’asse da stiro con il relativo ferro ai kit per radersi e lavarsi i denti
fino all’audio della tv attivabile anche in bagno
qualora ci si trovasse allo stesso tempo nell’urgenza di strapparsi qualche barbaro pelo allo specchio ingranditore e ascoltare BBC News
Nella spa Sól Wellness i felici candidati a un trattamento possono soddisfare l’ambizione di creare da sé la propria miscela di olii essenziali
scegliendoli dalla palette creata dalla rinomata perfumer londinese Alexandra Soveral
e riceverne in dono un flacone da portare a casa come souvenir
Nell’area wellness non mancano una palestra completa equipaggiata con macchine Technogym Artis
alla portata di qualsiasi ospite in possesso di una laurea in ingegneria di secondo livello
e un luminoso spazio con una piscina di venti metri su cui si affacciano saune e biosaune
particolarmente apprezzate da chi ne conosce la differenza
@John AthimaritisI due ristoranti della 12 |14 Stradom House
il primo ispirato alla cucina mediterranea e il secondo di pesce
con un’offerta che va da dalla pizza alle ostriche passando per specialità della casa come la Rib Eye Shawarma con Tahini e il Green Chili Paste
sono in grado di misurarsi anche con il gourmet italiano più viziato
@John Athimaritis@John AthimaritisUna destinazione complessivamente d’eccellenza
Ma dove abbiamo lasciato il cuore alla Stradom House è all’Hedwigs Club
il bar situato nel centro architettonico della grande struttura dell’hotel
in quelli che una volta erano la navata centrale
il coro e l’abside dell’antica chiesa di Sant’Edvige (da cui prende il nome)
@John AthimaritisIl grande banco ovale sotto la cupola dell’ex edificio di culto
domina questo ampio spazio dedicato alla socialità e al relax
accompagnato nel week-end da un dj set discreto
Qui vengono preparate e consegnate deliziose miscele esclusive ideate dal beverage consultant italiano Francesco Squillacioti
che ha collaborato anche alla progettazione della parte tecnica del banco e battezzato - possiamo dirlo - le sue creazioni con nomi quanto mai appropriati: come l’ormai noto Giudizio Universale o il Paesaggio con il buon samaritano
titolo dell’omonimo capolavoro di Rembrandt che soffonde d’ispirazione evangelica la degustazione di questo cocktail a base di whisky giapponese
Sarebbe legittimo aspettarsi di potersi permettere una destinazione come la Stradom House esclusivamente grazie alle donazioni di amici e parenti per il nostro viaggio di nozze
qui invece c’è una adorabile sorpresa: una camera per due persone
intesa a renderlo una destinazione accessibile anche al turismo nazionale
e non a esclusivo vantaggio di un’élite internazionale
@John Athimaritis@John AthimaritisUna strategia applicata con coerenza ai vari servizi dell’hotel fino ai cocktail dell’Hedwigs
offerti a un prezzo equivalente a 9,00 euro in un locale che farebbe un figurone anche a Manhattan ma qui ha il respiro profondo della cara
Ed è raggiungibile in cento minuti dall’Italia
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Chiesa di Santa maria della Pietà alla Kalsa
Causa il crollo di alcuni stucchi della navata centrale della chiesa di San Mariano
per consentire ai tecnici le necessarie verifiche
il ripristino degli stucchi e garantire la sicurezza dei fedeli
la chiesa parrocchiale viene momentaneamente chiusa al culto
È fatto DIVIETO ASSOLUTO di entrare nella chiesa parrocchiale di San Mariano anche qualora fosse aperta per eventuali verifiche in corso da parte dei tecnici
La chiesa risale all’anno 1046 e sorge adiacente all’antico Castello di San Mariano
fortificazione costruita fra il ‘900 e il 1000
La navata della chiesa è coperta con volta a botte con archi trasversali
e arco trionfale all’ingresso del transetto
All’esterno la chiesa possiede un ampio sagrato costruito nel 2003
Dal 2009 al 2019 il complesso del Castello di San Mariano è stato interessato da lavori di ristrutturazione
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L’AQUILA – Riapre solo per una notte
la Notte dei ricercatori dell’Aquila
la navata della chiesa di Santa Maria del Suffragio
sarà possibile visitare dalle 17 alle 21
preside dell’Istituto superiore di scienze religiose “Fides et Ratio” del capoluogo
Nella chiesa sono in dirittura d’arrivo i lavori di riparazione post-terremoto 2009
Nelle ultime settimane si è cominciato a riscoprire la facciata e la cupola
completamente ricostruita dopo il crollo avvenuto 8 anni fa
attraverso la sua Scuola di alta formazione in beni culturali ecclesiastici
l’Istituto organizzerà un incontro con il nunzio apostolico monsignor Orlando Antonini
con lo sguardo alle vicissitudine attraverso i secoli e alle nuove proposte per il futuro
illustrerà “Il cantiere del Duomo nella storia”
dalle 19 di venerdì proprio all’interno della navata delle Anime Sante
La conferenza sarà trasmessa in diretta dall’emittente aquilana Laqtv sul canale 810 del digitale terrestre
BUCO SANITA’ ABRUZZO: CDX, “SUBITO RIFORMA”. STRETTA SUI CONTI E CONTROLLO DG, TAVOLO PERMANENTE
ATESSA: “VERITA’ SUL ‘SAN CAMILLO DE LELLIS’, EQUIVOCO GIA’ DA INSEGNA”, REPORTAGE AMMINISTRAZIONE
OSPEDALE PENNE: MARSILIO, “STRUTTURA IN PIENO RILANCIO PER UNA SANITA’ DI QUALITA'”
L’AQUILA: MINISTRO GIAPPONESE SAKAI IN CITTA’, CONFRONTO SU RICOSTRUZIONE E GESTIONE EMERGENZE
L’AQUILA CAPITALE DELLA CULTURA: LE PROPOSTE CNA, PROGRAMMAZIONE EVENTI, SERVIZI E OSPITALITA'”
TRASPORTI TUA: IL 7 MAGGIO SCIOPERO E PRESIDIO LAVORATORI
Dopo 12 anni è tornata libera la visuale della navata centrale della Cattedrale di S
con la rimozione delle lampade sorrette dalle cosiddette ‘liane’
Da questa mattina dunque si offre una una visione straordinaria della navata maggiore
libera da quell’illuminazione che calando dal soffitto le grandi lampade ne impediva quasi di cogliere l’ampiezza e la bellezza
i pilastri perfino più agili in uno scenario di cui forse avevamo perduto la memoria
che ancora necessita di alcuni aggiustamenti
permette di vedere meglio la sequenza narrativa delle vite della Vergine e di Cristo
Oggi si capisce ancora meglio il ruolo che nella popolazione dell’epoca ha avuto la grande arte pittorica del Trecento e del Quattrocento: una didattica elementare
quasi un libro di lettura per chi non sapeva leggere
capace di raccontare la Rivelazione attraverso il linguaggio universale che è la pittura
Le lampade che sono state tolte non andranno perdute
serviranno ad illuminare la curia e il seminario
La nuova illuminazione sarà parzialmente godibile già dal Giovedì Santo
in occasione della messa crismale del vescovo con tutto il clero diocesano
La precedente illuminazione era stata realizzata nel 2007 e sarà sostituita da fari a led che andranno a valorizzare tutta la Cattedrale anche nelle navate laterali e negli altari
togliendo alcune zone d’ombra e permettendo così anche ai fedeli una migliore lettura durante le funzioni
l vecchio impianto era costituito da 18 lampade ultratecnologiche che scendevano dal soffitto
su progetto dell’architetto Eugenio Bettinelli
contenendo sensori antifumo e microvideocamere
anno dopo anno sono state installate in tutta la Cattedrale
L’imponente restauro della Chiesa Parrocchiale di Castelletto di Leno
prosegue riservando importanti risultati dal punto di vista storico-artistico e riuscendo a proporre sempre nuovi motivi di interesse
dopo i lavori che hanno riportato al suo originario splendore il presbiterio
è partito l’intervento dedicato alla navata
come già era accaduto nei mesi scorsi per il restauro del presbiterio
che sta portando avanti lo staff del restauratore bresciano Leonardo Gatti
In contemporanea con l’inizio di questa nuova fase dei lavori
seguiti per conto della Soprintendenza di Brescia dalla dottoressa Mara Micaela Colletta
mentre l’architetto Raffaella Giaretta è il direttore dei lavori
è emersa una scoperta di assoluto interesse per la storia dell’arte
non è avvenuto nella piccola cittadina bassaiola
artista bresciano di assoluto rilievo del Novecento
Mentre stava archiviando alcuni documento del padre
ha rinvenuto il bozzetto originale che testimonia come nel secolo scorso la Chiesa di Castelletto di Leno avrebbe dovuto essere affrescata da Vittorio Trainini
Il figlio Gianluigi ha immediatamente contattato Leonardo Gatti per informarlo dell’interessante scoperta ed ha confermato questa ipotesi: “Si tratta di un bozzetto che contiene il progetto che mio padre ha presentato al parroco dell’epoca
Una proposta della decorazione che mio padre aveva pensato per la Parrocchiale di Castelletto e che il committente doveva esaminare
La discussione sul progetto non deve essere andata a buon fine
tanto è vero che sull’immagine si può vedere
una scritta “Non approvato” che fa capire perché il contatto non sia poi andato in porto
Questa era una consuetudine piuttosto consolidata in quegli anni
quando il parroco contattava un artista e gli chiedeva un progetto di massima
le parti dovevano raggiungere il necessario accordo sotto tutti i punti di vista”
non è stato raggiunto da un artista di chiara fama come Trainini e dall’allora parroco di Castelletto di Leno
come evidenzia il fatto che gli affreschi contenuti nell’interno della Chiesa sono opera di un altro nome illustre dell’arte bresciana (e non solo) come Pietro Milzani (vissuto dal 1916 al 1971)
prendendo spunto dai primi insegnamenti trasmessi dal padre decoratore
ha saputo distinguersi per un’intensa opera di affreschista che lo ha portato ad operare in diverse Chiese della provincia di Brescia
oltre a farsi apprezzare come illustratore (per la Scuola Editrice e per la Fabbri di Milano) e come scultore
Proprio da uno degli affreschi finiti sotto la lente del restauro è emersa un’altra curiosità visto che non solo porta la firma dell’autore come tutti gli altri
ma presenta la doppia firma dell’artista che lo ha dipinto e del muratore che ha realizzato la parte muraria della Parrocchiale
il restauro della navata che è partito in questi giorni
ha sintetizzato il lavoro che lui è il suo staff dovranno portare a termine: “Si tratta di un lavoro più complicato rispetto a quello
In effetti ci sono danni maggiori dovuti alle infiltrazioni di acqua piovana
che hanno creato problemi che si dovranno risolvere con la massima cura e attenzione
Si è sollevato l’intonaco e la stessa sorte è toccata alle cornici in stucco
Inoltre si è formata una patina nera che ricopre tutta la superficie
L’impianto decorativo è compromesso a tal punto che la stessa “lettura” è assai problematica
Tutte le dorature nelle volte e sui cornicioni sono annerite
Il tutto per una situazione certamente complessa
ma che siamo pronti a riportare nelle condizioni originarie e per farlo sin dal primo giorno di lavoro dedicato alla navata abbiamo messo a disposizione tutte le nostre conoscenze e le tecniche più innovative e accreditate di questo momento”
Una fase del restauro della Parrocchiale di Castelletto di Leno che
dovrebbe durare intorno ai sei mesi e che il parroco
soddisfatto per l’andamento dei lavori e per la loro positiva evoluzione
conta di riuscire a portare a termine anche dal punto di vista economico
Fino a questo momento la generosità dei parrocchiani di Castelletto di Leno si è fatta sentire ed ora l’auspicio è che il loro sostegno possa continuare pure in questo ulteriore step degli imponenti lavori di restauro della loro Chiesa
Un aiuto al quale si chiedono le risorse per raggiungere le risorse necessarie per pagare i lavori della navata
visto che non bisogna mai porre limiti alla Provvidenza
per “coprire” anche il restauro degli altari laterali
significativo “capitolo” che permetterebbe un ulteriore passo in avanti verso il recupero dell’interno della Chiesa della Trasfigurazione di Cristo e il suo definitivo ritorno all’originario splendore
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Sangue a terra e banchi gettati all'aria dopo la scazzottata avvenuta nella tarda mattinata di domenica
Una feroce lite si è trasformata in una vera e propria scazzottata che
ha avuto come ring improvvisato la navata della chiesa ortodossa della Madonna della Misericordia del Lugaresi
Dai primi accertamenti è emerso che
due uomini dell'est Europa hanno iniziato a vociare lungo la navata
A un certo punto sono passati dalle parole ai fatti
hanno richiamato il parroco e il personale della polizia di Stato
sono riusciti a calmare i litiganti e sono in corso gli accertamenti per capire i motivi della scazzottata
“Solidarietà e vicinanza alla comunità ortodossa di Cesena e a padre Silvius per il grave fatto accaduto questa mattina quando due uomini avrebbero messo a soqquadro la Chiesa della Madonna della Misericordia del Lugaresi dopo i riti della Pasqua ortodossa celebrati in nottata”
E’ quanto afferma in una nota l’onorevole Jacopo Morrone
a nome dell’intero Movimento romagnolo e
dei militanti e dei soci della Lega Cesena
“Dalle prime notizie si apprende che i due uomini
apparterrebbero alla stessa comunità ortodossa
né scusanti per chi devasta un edificio pubblico tanto meno se sacro
offendendo la sensibilità religiosa della comunità e mettendo a rischio la sicurezza delle persone”
Su quanto accaduto è intervenuto anche il candidato sindaco Enzo Lattuca che
ha dichiarato “Quello che è successo oggi a Cesena nella Chiesa della Madonna della Misericordia del Lugaresi
in uso alla comunità ortodossa cesenate
hanno devastato quel luogo rovinando le celebrazioni della Pasqua ortodossa a Padre Silvius e al resto dei credenti
che meritano la vicinanza di tutta la città
che sono stati prontamente fermati dalla Polizia
dovranno rispondere per i danneggiamenti e per le altre condotte delittuose che hanno commesso
Rimane da chiarire da chi sia stato girato e diffuso attraverso i social network un video
in concomitanza dell'intervento delle forze dell'ordine
con il fine di creare fraintendimenti e strumentalizzazioni politiche
Sono certo che anche su questo punto le Autorità preposte riusciranno a fare chiarezza e ad accertare eventuali abusi”
I Popolari per Cesena "esprimono profondo dispiacere per il grave episodio accaduto nella Chiesa dell'Istituto del Lugaresi
Accanto alla vicinanza e al sostegno per l'istituto e la comunità ortodossa
desideriamo condannare ogni atto e gesto di violenza di ogni genere
la violenza viene perpetrata in varie forme a cominciare dalle parole e dai toni del dialogo che sempre più spesso viene portato esclusivamente a livello di scontro e degenerazione fino ad arrivare a travisare la realtà fomentando idee false che alimentano il razzismo
Occorre ritrovare uno stile nei comportamenti che adottiamo che sia guidato dal rispetto verso le persone
i luoghi senza distinzione ed eccezione alcuna
Nel rinnovare la vicinanza verso la comunità Ortodossa e l'augurio più sincero per una Santa Pasqua
invochiamo pace per il nostro Paese perché ogni clima di intolleranza possa ritornare nei livelli di civiltà e di umanità in cui fermamente crediamo"
presidente Gruppo Forza Italia al Senato: "Niente sconti
ma punizioni e sanzioni esemplari per coloro che
hanno danneggiato la navata della Chiesa ortodossa della Madonna della Misericordia del Lugaresi a Cesena
paghino di tasca propria per i danni causati e per il grave allarme generato tra i fedeli in preghiera in un luogo sacro
Alla comunità ortodossa va la nostra massima solidarietà
nell’auspicio che simili episodi non si ripetano più
Un sentito ringraziamento alle nostre Forze dell’Ordine che
hanno assicurato un intervento tempestivo a tutela dell’incolumità pubblica"
Per l'onorevole Carlo Giovanardi "I media sono invasi da un video che strumentalizza in modo indegno l'aggressione subita in Chiesa dalla comunità cristiana rumena di Cesena
a cui va tutta la nostra solidarietà
Si tratta di una vera e propria polpetta avvelenata
sulla falsariga di una dichiarazione dell'On
indicando gli extracomunitari come responsabili dell'accaduto invece di due rumeni ubriachi
Questo episodio dimostra semplicemente che in ogni comunità
ci sono le persone per bene e quelli che purtroppo si pongono al di fuori della convivenza civile"
Ad aprile si conclude a Napoli il recupero della Chiesa di San Filippo Neri
Finanziato nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Cultura e Sviluppo 2014-20 (2 milioni e 110mila euro)
cofinanziato con i fondi europei (Fondo Europeo di Sviluppo regionale) e rientrante nel Piano Strategico «Grandi Progetti Beni Culturali» del Mibact
il progetto di valorizzazione del percorso di visita e di completamento del restauro della Chiesa di San Filippo Neri
la chiesa del Complesso Monumentale dei Girolamini
interessa la navata laterale sinistra con le sei cappelle
le due cappelle del transetto e le due cappelle laterali all’abside.Tali interventi
la cui conclusione è prevista per aprile e che includono anche la Sagrestia monumentale compromessa da infiltrazioni di acqua piovana
completano quelli che tra il 1996 e il 2000 hanno interessato la navata centrale
la chiesa e il laboratorio allestito nella navata centrale per restaurare 23 dipinti sono accessibili ai visitatori con il proposito di avvicinare cittadini e turisti ai beni culturali mostrando il prezioso lavoro di chi agisce per la loro conservazione.La navata sinistra si presentava in pessimo stato a causa di decenni di abbandono e di continue infiltrazioni di acque meteoriche con il conseguente degrado materico delle decorazioni
la cui doratura presentava numerosi distacchi
Gli interventi hanno dunque interessato l’apparato pittorico e scultoreo realizzato da artisti di estrazione toscana
la pavimentazione in marmo e in cotto e le inferriate a chiusura delle cappelle
04 marzo 2020 | © Riproduzione riservata
che l’artista norvegese ha realizzato nel Teatro di Corte
Oltre alle opere dell’artista russa Alina Chaiderov dal 23 maggio anche un omaggio a Tomaso Binga
Lo stilista e imprenditore umbro ha ricevuto dall’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli il dottorato honoris causa in Design per il Made in Italy: Identità
La sua appassionata Lectio magistralis dedicata a «Il Genius loci
il riallestimento della Scuola di Posillipo»
neodirettore dell’istituzione privata che ha appena compiuto 100 anni: «Sarà anche centro di ricerca
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Prosegue fino al 24 settembre il convegno internazionale di studi in occasione dei 900 anni della Cattedrale di Piacenza
ha organizzato cinque giornate piacentine (con sedi: Seminario vescovile
ex chiesa del Carmine) dove studiosi e intenditori di storia dell’arte s’incontrano per condividere e illustrare gli studi effettuati sulla storia e sull’architettura della Cattedrale
ha portato alla luce alcuni elementi che sono stati oggetto di approfondimento da parte del professore: la Cattedrale
sappiamo essere stata costruita a partire dal 1122 (come riporta la data incisa sulla facciata principale) su progetto dell’architetto Nicholaus
ma quali sono le fondamenta sulla quale essa si basa
Le analisi storicheÈ stata costruita sui resti della chiesa di Santa Giustina distrutta dal terremoto del 1117 o alla base vi era un’ulteriore costruzione
Sono questi gli interrogativi a cui è dedicata la ricerca del professor di storia dell’arte parmense
Basandosi su planimetrie dettagliate della Piacenza medievale individua la sede della chiesa di santa Giustina all’interno dell’attuale cattedrale piacentina
Se si guarda l’insieme della navata principale si può notare che l’asse longitudinale perpendicolare alla facciata
risalente all’antica cattedrale di Santa Giustina
è stato spostato di due metri e settanta insieme a tutti i pilastri che rispetto a quelli originali hanno subito uno spostamento di orientamento di qualche grado
corpo architettonico che interseca perpendicolarmente la navata centrale all’altezza del presbiterio
la distanza della parete e l’allineamento dei sostegni dei grandi pilastri si mantiene regolare
ciò presume che i transetti siano stati architettati contemporaneamente
mentre la struttura della navata antistante è stata progettata con qualcosa che rendeva impossibile una progettazione unitaria
Quintavalle sottolinea alcune anomalie architettoniche presenti sia nel lato sud della navata principale che nel lato nord
individuando un ulteriore cambio di muratura ad altezza dei matronei che lascia presagire la presenza di un disegno originario sicuramente differente da quello portato avanti sia da Nicholaus che da Guidotti nel restauro avvenuto a partire dal 1830
Servendosi infine di immagini definite con il georadar
tecnologia che permette un’analisi attenta del primo sottosuolo
Quintavalle mostra al pubblico i resti della base di un muro di una probabile cripta allungata risalenti ad un progetto anteriore a quello della chiesa di Santa Giustina
È quindi possibile pensare che a sua volta la chiesa di Santa Giustina sia stata costruita su una base già esistente.Concluso l’incontro ha preso la parola il prof
Gandolfo invitando i presenti a tenere bene a mente come il mondo medievale continui a portare con sé segreti e misteri che ancora oggi ci tengono intrappolati: “non sappiamo nulla di come si organizzassero i lavori nel periodo medievale quali fossero le funzioni
Per questo motivo quando studiamo architetture risalenti a questi periodi storici
un po’ silenziosi, “tendiamo ad “infettare” la storia
cerchiamo di costruire un contesto più su una base nostra che su una base documentaria veritiera”
ma piuttosto un promemoria a lavorare su dati certi ed oggettivi come quelli riportati dal professor Quintavalle dal momento in cui ci si approccia ad elementi risalenti a questo periodo storico.Il convegno prosegue nelle giornate del 22 settembre presso ex chiesa del Carmine (presiede il prof
23 settembre presso Palazzo Farnese (presiede il prof
Carlo Tosco) ed infine il 24 settembre di nuovo al Seminario vescovile (presiede il prof
Quintavalle durante l'incontro nel Seminario vescovile
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La Soprintendenza per i beni culturali della Provincia ha autorizzato una seconda variante in corso d'opera al progetto di restauro conservativo della cattedrale
La Soprintendenza per i beni culturali della Provincia ha autorizzato una seconda variante in corso d'opera al progetto di restauro conservativo del Duomo di Trento
che comprende una consistente mole di nuovi interventi di restauro
tra cui gli affreschi e gli ornati e in particolare ventitré dipinti murali e un dipinto su lamina metallica e poi il paramento lapideo interno
A questi si aggiungono interventi consolidamento statico e miglioramento sismico negli ambiti del transetto
Gli interventi di restauro della Cattedrale San Vigilio sono iniziati nel 2014 con l'autorizzazione al progetto di consolidamento strutturale di alcuni piloni della navata centrale
poi allargato al consolidamento strutturale della navata sud e del transetto e il restauro del coro in legno e un primo lotto di affreschi sulle volte a crociera
Sono stati poi aggiungi anche il restauro del monumento funebre a Bernardo Clesio e altri restauri complementari
L'Ufficio beni storico-artistici della Provincia ha dato il suo via libera ai lavori con però una seria di prescrizioni
viene richiesto un cronoprogramma «considerati il numero
la diversità e la dislocazione dei dipinti murali oggetto di intervento alcuni dei quali raggiungibili solo con l'utilizzo dei ponteggi».Si stabilisce inoltre che «tale piano dovrà prevedere di iniziare i lavori dai riquadri dipinti posti alle quote più elevate per poi affrontare il restauro dei dipinti posti a livello più basso ed eventualmente raggiungibili anche senza l'utilizzo dei ponteggi fissi»
Viene evidenziato poi che «nel cronoprogramma dovrà essere ricompresa anche l'esecuzione dei lavori di conservazione e restauro del dipinto murale raffigurante Madonna con Bambino opera di un pittore dell'Italia settentrionale
e collocato nell'abside maggiore della cattedrale il cui restauro è già stato autorizzato a suo tempo (dicembre 2019)
l'intervento su tale dipinto è particolarmente importante perché l'affresco non è mai stato oggetto di interventi di restauro pregressi e in quanto tale può risultare utile come esempio di riscontro delle fasi di pulitura da realizzare anche su altri dipinti presenti in chiesa»
Altre prescrizioni da parte dell'Ufficio beni architettonici riguardano il restauro della tomba di Bernardo Clesio
Si stabilisce che «lo spostamento del monumento funebre di Bernardo Cles è subordinato alla presentazione degli elaborati esecutivi comprensivi della Scheda tecnica di restauro relativi alla soluzione concordata con i funzionari della Soprintendenza per i beni culturali
subordinando ogni scelta alle esigenze conservative del monumento
all'entità dei ritrovamenti che emergeranno dallo smontaggio degli elementi superiori e alle esigenze relative alla traslazione degli eventuali resti della sepoltura»
che il rimontaggio del coro ligneo «è subordinato al completamento delle operazioni di documentazione
studio e restauro delle strutture e degli ornati che testimoniano l'antica organizzazione del presbiterio e della cripta»
che esulano da ordinari interventi di blanda pulitura o che comportano azioni su superfici pittoriche
dovranno essere soggetto a «specifiche schede tecniche di restauro al fine di concordare con i funzionari incaricati le fasi di intervento»
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Il Duomo Collegiata di Santa Maria Assunta si presenta ancora una volta ai fedeli di tutto il Chivassese in una veste completamente rinnovata
Lunedì 1° luglio sono iniziati i lavori di smontaggio del ponteggio che dalla fine del luglio 2018 occupavano la navata di sinistra
il parroco don Davide Smiderle ha incontrato il dottor Caldera della Soprintendenza dei Beni culturali e Cinzia Avanzi
alla quale sono affidati i lavori di restauro all’interno del Duomo
Non appena saranno concluse le operazioni di smontaggio del ponteggio
nella navata sinistra le operazioni proseguiranno nella parte inferiore delle pareti
dove proprio a causa della presenza del “ponte”
in occasione dei festeggiamenti per il patrono
i fedeli avevano potuto ammirare il restauro della navata destra con la cappella di San Sebastiano
nuovamente in occasione della festa patronale
si potrà ammirare il restauro della navata di sinistra
Si potranno così ammirare gli affreschi portati alla luce nella prima cappella
che rappresentano le Virtù cardinali (Prudenza
Temperanza e Fortezza) che reggono ciascuna un ramo di palma
Il ponteggio che è stato tolto dalla navata sinistra
è stato immediatamente rimontato nella parte nord della navata centrale
dando così il via alla prima fase del restauro della navata centrale
tranche di lavori che comporterà i disagi maggiori per le funzioni
Il momento più difficile dal punto di vista della gestione delle funzioni pare essere già passato: nel corso dei lavori
nei giorni feriali le funzioni venivano officiate in San Giovanni
mentre si ritornava in Duomo nel giorni festivi e per le solennità
con la navata centrale non agibile a causa dei lavori di smontaggio e rimontaggio dei ponteggi
le funzioni festive sono state suddivise fra San Giovanni e il cortile della casa parrocchiale
si proseguirà sul modello adottato in questi mesi: giorni feriali in San Giovanni
Intanto si possono già apprezzare i risultati del restauro della navata sinistra
con la prima cappella a sinistra che mostra le nuove figure riportate alla luce dal restauro e che raffigurano le quattro Virtù Cardinali con la Madonna Assunta in Cielo
mentre particolare splendore è stato donato all’altare di sinistra dell’altare maggiore
il Duomo non presenta un programma decorativo unitario
ma si possono distinguere fasi successive a partire dal ‘400
con scialbature (tinteggiature) successive che rispecchiano il canone del periodo in cui sono state effettuate
apprezzare la navata di destra di ispirazione neo medievale
più semplice ed incisiva nelle decorazioni
rispetto a quelle della navata di sinistra e della navata centrale
con una parte decorativa più ricca ed articolata che si scala lungo tutto l’Ottocento
Grazie al restauro è stata asportata la patina che ricopriva le pitture
causata dal fumo delle candele e anche dalle infiltrazioni d’acqua
grazie al rifacimento del tetto ed alle moderne candele ad elettricità
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Un indirizzo di saluto e di augurio è stato inoltre rivolto a tutti
Generale di Corpo d'Armata Roberto Perretti
Durante la mattina di giovedì 17 marzo
l'Ordinario Militare per l'Italia
Monsignor Santo Marcianò, ha celebrato
presso la Basilica di Sant'Antonio di Padova
il Precetto Pasquale Interforze, tradizionale appuntamento liturgico dedicato al personale delle Forze Armate
delle Forze dell’Ordine e degli altri corpi
realizzato nel periodo che precede la Santa Pasqua
organizzato dal Comando Forze Operative Nord dell'Esercito di Padova
erano presenti le massime autorità militari e civili locali
Monsignor Marcianò ha ringraziato i numerosi presenti
segno della vicinanza della comunità padovana alle Forze Armate
e ha ricordato il continuo impegno e la dedizione del personale in uniforme per la sicurezza della collettività
citando in particolare il contributo di assistenza
fornito dai militari durante la pandemia da Covid-19
una delle regioni maggiormente interessate e colpite dall’emergenza
Un indirizzo di saluto e di augurio è stato inoltre rivolto a tutti
Generale di Corpo d'Armata Roberto Perretti.
Fondata nel 1064 e consacrata il 26 settembre del 1118
la costruzione della Cattedrale conobbe due fasi
legate rispettivamente agli architetti Buscheto
cui si deve l’impianto originario e Rainaldo
responsabile del prolungamento dell’edificio e della facciata
La costruzione fu definitivamente conclusa soltanto nell’ultimo quarto del XII secolo
furono collocati i battenti bronzei di Bonanno
andati poi perduti nel devastante incendio del 1595
a seguito del quale furono effettuate numerose sostituzioni di opere distrutte e avviato un vasto programma decorativo
La Cattedrale presenta nel suo paramento esterno contrastate cromie bianco-nere di matrice araba
e un uso massiccio di materiali di reimpiego provenienti da monumenti d’età romana
allo scopo di sottolineare la grandezza della città di Pisa altera Roma
un grifone bronzeo di manifattura islamica sul culmine del tetto
radicati nella cultura mediterranea della città e dell’architetto
danno forma e colore a un monumento straordinariamente nuovo e antico al tempo stesso
Delimitata da due file di colonne monolitiche in granito dell’Isola d’Elba
la navata centrale è fiancheggiata da quattro navatelle spartite da colonnati di minori dimensioni
sopra le quali si estendono vasti matronei
Copre la navata centrale un soffitto ligneo a cassettoni che nel XVII secolo sostituì le originarie capriate a vista
Ricco e sontuoso è l’apparato decorativo della Cattedrale pisana
il cui sviluppo è legato a una storia spesso tormentata
segnata da eventi talvolta calamitosi che culminarono nell’incendio del 1595
Delle importanti commissioni che andarono a integrare l’arredo della Cattedrale nella prima metà del Trecento restano così la decorazione musiva del catino absidale – di cui si deve a Cimabue la figura di San Giovanni Evangelista (1302 ca.)
il nuovo pulpito (1302-1310) di Giovanni Pisano e lo smembrato Monumento sepolcrale dell’Imperatore Arrigo VII (1315)
murato su una colonna della navata centrale del Duomo
vi sarà forse capitato di notare uno sgabello di legno dalla storia e dalle funzioni alquanto “inquietanti”
murato su una delle colonne centrali del lato destro
vi sarà forse capitato di posare lo sguardo su uno sgabello di legno
un seggiolino adagiato al muro e fissato con un robusto ma minuto lucchetto nero. Dinanzi alle molteplici meraviglie artistiche custodite nel Duomo
pare forse improbabile soffermarsi su un dettaglio così apparentemente privo di interesse storico e artistico
anch’esso possiede la propria storia e i propri aneddoti legati alla società modenese di centinaia d’anni fa
il posto riservato all’inquietante figura che lavorava in nome di governanti e dell’Inquisizione
per godere di una vista privilegiata durante le funzioni sacre tenutesi nella cattedrale
una persona che svolgeva un mestiere piuttosto complicato: da una parte vi era la paura
di essere riconosciuto dai familiari delle vittime che mieteva e di essere dunque soggetto a ripercussioni e vendette
era un mestiere considerato onorevole poichè si agiva nel nome della Chiesa e
vi era anche quello del posto riservato in Duomo
Quest’ultimo era sigillato da un lucchetto: evidentemente
la chiave per aprirlo ed usufruire del posto d’onore era posseduta proprio dal boia
il quale era l’unico fedele con il diritto di sedervi
accanto ai fedeli provenienti dalle classi sociali più abbienti di Modena
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San Petronio come non l'avete mai vista / VIDEOLa ricognizione con il drone della navata e della Cappella Bolognini
"Ci rivela dove dobbiamo intervenire con il restauro"San Petronio
Bologna, 30 gennaio 2017 - Un punto di vista inedito e suggestivo su uno dei nostri gioielli. Nessuno prima di oggi, infatti, in oltre sei secoli di storia, aveva mai potuto ammirare San Petronio librandosi a volo d'uccello all'altezza delle sue volte, a più di 40 metri dal suolo. Questo viaggio volante, sospeso fra le ampie navate e i pilastri imponenti
dall'uso degli ormai sempre più irrinunciabili droni
Il merito è tutto dell'associazione Succede solo a Bologna, che nell'ultimo anno ha curato il progetto “Io sostengo San Petronio”, la raccolta di fondi che sabato scorso ha raggiunto la più che ragguardevole cifra di 206.165 euro
ha sostenuto il costo delle riprese aeree necessarie per identificare ogni minima criticità strutturale
realizzata in 4k senza bisogno di allestire i consueti ponteggi
ha permesso di risparmiare tempo e denaro – ha spiegato il presidente di Succede solo a Bologna
Fabio Mauri – e consentirà ai tecnici di intervenire con precisione e tempestività
Parallelamente – ha poi proseguito – abbiamo deciso di utilizzare parte del girato per realizzare alcuni video panoramici di carattere divulgativo
che promuovano il valore artistico della Basilica e che saranno caricati nel prossimo futuro sul sito basilicasanpetronio.org”
Guarda i video: qui quello della navata e qui quello della Cappella Bolognini.
I soccorsi in Santa Croce e nel riquadro la vittima
Firenze, 18 aprile 2023 – Il tribunale di Firenze ha assolto tutti gli imputati per la morte del turista spagnolo Daniel Testor Schnell, colpito da un frammento di pietra distaccatosi da una navata della basilica di Santa Croce, a Firenze.
L'incidente avvenne nell'ottobre del 2017. Il turista stava visitando la chiesa assieme alla moglie. A processo erano finite varie figure dell'Opera di Santa Croce: erano accusate di non aver fatto un adeguato controllo e monitoraggio al complesso monumentale. Soddisfazione dei legali, Bisori, Zurli e Valignani, dopo la lettura del dispositivo: "Era stato fatto tutto quello che era possibile fare, anche in termini economici".
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Dalle voragini sulla volta si vedono i bagliori della struttura del tetto che ancora bruciava nella notte
I rilievi in marmo appaiono bruniti dal fumo e in fondo all’abside si vede la croce dell’Altare maggiore
capolavoro gotico e patrimonio dell’umanità
è stata divorata da un incendio ma la sua struttura
la facciata e i tesori che custodisce sono stati salvati
è crollata dopo essere stata preda per più di un’ora delle fiamme
come ha voluto il presidente Emmanuel Macron
che proprio stasera avrebbe dovuto annunciare in diretta tv importanti riforme
ha dato il primo segnale di riscossa: «La ricostruiremo tutti insieme»
primo giorno delle celebrazioni della settimana Santa
Non lo dimenticheranno i tanti parigini che sono usciti di casa e hanno raggiunto sul parapetto della Senna
i turisti allontanati dalla spianata della cattedrale subito dopo le 18:50
quando le fiamme hanno cominciato a divampare su un’impalcatura
In particolare era da ristrutturare e rinforzare il tetto della cattedrale
quello che - sotto la violenza delle fiamme e il peso della guglia - è crollato e adesso tutti sono con il fiato sospeso per capire se anche la preziosa volta che sovrasta la navata centrale è stata distrutta
Non ci sono feriti tra i fedeli o i turisti
uno dei 500 intervenuti con ingenti mezzi per tentare di domare le fiamme che continuavano ad avanzare inesorabili
perché lanciare bombe d’acqua dall’alto avrebbe potuto causare danni se possibile peggiori
i pompieri hanno annunciato che la struttura e la facciata della cattedrale «sono salvi»
Il rettore ha aggiunto che reliquie preziose come «la corona di spine» di Cristo - stando alla tradizione - è intatta
già serpeggiano le polemiche sulla mancanza di adeguati ed efficaci automatismi antincendio
le ultime settimane sono state punteggiate da incendi di palazzi a ripetizione
La Procura della capitale ha aperto un’inchiesta per disastro colposo
«Notre-Dame di Parigi in preda alle fiamme
Pensiero per tutti i cattolici e per tutti i francesi
stasera sono triste di veder bruciare questa parte di noi»
ha twittato Macron subito dopo la decisione di non andare in onda per annunciare le attesissime riforme che - nelle intenzioni dell’Eliseo - dovrebbero mettere fine alla rivolta sociale dei gilet gialli
il presidente accompagnato dalla moglie Brigitte ha parlato
davanti alle fiamme che - benché più deboli - ancora ardono all’interno della cattedrale: «Abbiamo evitato il peggio grazie al coraggio dei pompieri
il monumento storico più visitato d’Europa
I parigini sono usciti di casa e si sono avviati a piedi
verso le preziose guglie che si stagliavano verso il cielo e che oggi sono crollate in macerie
altri hanno intonato canti e preghiere per quel simbolo della storia e della tradizione che sparisce in pochi minuti
che nel suo messaggio ha parlato di necessità di «agire rapidamente»
mentre solidarietà e partecipazione al dolore sono arrivate da tutto il mondo
ha salutato il colpo «al cuore dei crociati»
l’organo è salvo» ha detto l’organista di Notre-Dame
è smontare lo strumento e metterlo al sicuro fino a quando il tetto e la volta non verranno consolidati»