Si è chiusa sul punteggio di 40 a 24 la prima semifinale promozione tra Frascati e Rugby Parabiago Women
Le ragazze hanno affrontato una squadra ben organizzata e determinata
disputando una partita intensa e combattuta fino al fischio finale
ma la sfida resta apertissima: grazie alle quattro mete segnate in trasferta
La semifinale di ritorno sarà tutta da vivere e le Rugby Parabiago Women sono pronte a dare anima e cuore per ribaltare il risultato
«È stata senza dubbio la partita più impegnativa della stagione – racconta il team manager Riccardo Bono –
Abbiamo incontrato un Frascati molto motivato
che ha saputo giocare sui propri punti di forza
Alcuni momenti della gara hanno girato a favore delle nostre avversarie
contribuendo a un risultato finale che appare più ampio rispetto all’andamento reale della partita
A suonare la carica è anche il capitano Stefania Rosini
che guarda con fiducia alla gara di ritorno:«È stata una partita molto combattuta dall’inizio alla fine
con entrambe le squadre che hanno dato il massimo
Roma ha trovato forse prima di noi la giusta concentrazione
Ma non ci siamo abbattute: abbiamo reagito e messo in campo il nostro gioco con determinazione
sono stati sfruttati con grande lucidità dalle avversarie
Ora dobbiamo resettare la testa e ripartire con ancora più motivazione: abbiamo una settimana di allenamenti davanti e sono certa che ritroveremo la concentrazione necessaria per ribaltare il risultato.»
L’appuntamento per tutti i tifosi è per domenica 11 maggio alle ore 15:30 sul campo di Rho
La squadra cadetta chiude con una vittoria: 33-15 contro Velate
Con una bella prestazione e una vittoria per 33 a 15 sul Velate
si conclude positivamente la stagione della nostra squadra cadetta nel campionato di Serie C
che ha visto i nostri ragazzi protagonisti per tutti gli 80 minuti
regalando soddisfazione allo staff tecnico ma anche un pizzico di rammarico per quanto poteva essere fatto di più durante l’anno
«Questa partita contava poco ai fini della classifica – commenta il coach Cristian Agresta – ma volevamo chiudere la stagione con il giusto spirito
soprattutto dopo alcune prestazioni meno convincenti
Ai ragazzi è stato chiesto di dare il massimo
ma cercando di esprimere la miglior prestazione possibile
che ha generato palloni di qualità anche in attacco
L’attitudine è stata quella giusta e la partita ha preso una direzione ben precisa già entro la prima frazione
ma siamo riusciti a far giocare tutti i ragazzi
che ha onorato il campo: è stata una partita corretta
pulita e per larghi tratti davvero piacevole da seguire
avremmo potuto fare qualcosa di più anche in classifica
Ora ci concediamo una settimana di riposo e poi inizieremo a lavorare per raggiungere
quegli obiettivi che quest’anno ci sono solo sfuggiti.»
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Due anni fa l’allora presidente del Lions Club Parabiago Giuseppe Maggiolini
impressionata dai grossi numeri che giungevano dalle statistiche sulle donne colpite dal tumore al seno si è rimboccata le maniche e
con l’aiuto ed il sostegno morale di tutto il Club
quello del Comune e della Farmacia comunale oltre all’inventiva di alcuni soci in particolare si è giunti ad organizzare un nuovo service intitolato “Noi con Voi contro il tumore al seno”
Sappiamo tutti che le idee sulla carta vano sempre bene
ma nella realtà hanno bisogno di braccia e gambe su cui viaggiare ed ecco che si è trovato un fantastico professionista il dottor Giorgio Carnevali coadiuvato da una gentile “infermiera” la signora Giancarla
l’Assessore ai servizi sociali Elisa Lonati
le dottoresse della farmacia comunale capitanate dalla dott.ssa Federica Morlacchi e alcune socie del Club come la stessa Ambrogina con Antonella
Adriana ……ed altre ancora che come dice chiaramente la locandina
per ben due anni ogni quindici giorni al sabato mattina si sono messi in gioco per fare le visite nell’ambulatorio comunale prospiciente la farmacia in base all’elenco compilato durante i giorni precedenti accompagnando con un sorriso e tanto affetto le donne che venivano per essere visitate
Il compito dei Lions consiste molto spesso nel prendere in esame un problema e cercare di coinvolgere le Autorità locali per risolverlo
ma in questo caso ciò non bastava ed allora ci si è rivolti a Lions Club International Foundation che attraverso un contributo speciale i cd CDG ha permesso di sostenere le spese assicurative del progetto: grazie all’aiuto avuto dall’Officer Distrettuale Gabriele Necchi che non ha risparmiato suggerimenti ed aiuti concreti presso la Foundation
Dalla Presidenza di Ambrogina Pravettoni passando per quella di Carmelo di Fede si arriva oggi con la Presidenza di Francesco Munafò a concludere il service che ha prodotto ben più di 500 visite ed ha fatto prevenzione in moltissimi casi; se parecchie donne non hanno dovuto ricorrere al chirurgo è grazie al fatto che il Lions Club Parabiago Giuseppe Maggiolini si è impegnato a diffondere il service con tutti i mezzi possibili giungendo persino ad esportarlo anche a Legnano
il Lions Guida del Club Franco Rossi ha consegnato l’Attestato di Apprezzamento al Dottor Carnevali già premiato con Melvn Jones ed un foulard del centenario Lions a Giancarla nonché le rose alle dottoresse come piccoli segni di un ringraziamento senza limiti
Il lavoro dei Lions e del LC Parabiago Giuseppe Maggiolini in particolare non finisce qui comunque perché è già partito un altro nuovo service che riguarda la ludopatia e che è in attività
I primi risultati dicono che ancora una volta si è messo il dito in una grande piaga ed il Club farà di tutto
contando sempre sull’aiuto delle Autorità Locali e del Sert
per cercare di continuare il proprio intervento al fine di far capire a tutti che quando il gioco si fa tossico bisogna avere il coraggio di smettere e rivolgersi allo sportello di ascolto contro la ludopatia in funzione presso Villa Corvini a Parabiago
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Busto Arsizio (Varese) – Nuove accuse per la “Mantide di Parabiago”
la 49enne imputata in quanto regista dell’omicidio del compagno Fabio Ravasio
travolto da un’auto mentre era in biciletta il 9 agosto 2024 a Parabiago
ha reso spontanee dichiarazioni nel corso del processo in corso presso la Corte d’Assise di Busto Arsizio
Ha ammesso di essere stato inizialmente coinvolto nell’organizzazione del delitto
ma di essersi tirato indietro all’ultimo momento
legato sentimentalmente alla figlia di Pereira
ha confermato che il piano per uccidere Ravasio
accusava Ravasio di maltrattamenti e temeva che una separazione avrebbe compromesso i suoi interessi economici
stimato in 3 milioni di euro tra immobili e attività commerciali
Lavezzo doveva bloccare il traffico con il suo furgone sulla provinciale 149
dando il segnale a Igor Benedito (figlio di Adilma) e Marcello Trifone (marito di Adilma) per investire Ravasio con una Opel Corsa nera
Adilma lo avrebbe poi contattato per spostarsi temporaneamente
Lavezzo ha spiegato di aver scelto di non eseguire il compito
credendo che ciò avrebbe fermato l’omicidio
come confermato dai segni sull’Opel post-incidente
che lo hanno lasciato “con il sangue gelato”
Lavezzo ha inoltre riferito ai giudici di aver sentito Adilma e Massimo Ferretti
pianificare l’omicidio nel bar di quest’ultimo
Ferretti avrebbe detto: “Dopo di lui toccherà alla vecchia”
contraria al progetto di Adilma di acquistare una cascina per un rifugio per animali
Lavezzo in aula si è rammaricato per non aver allertato le forze dell’ordine
pur non avendo agito direttamente: “Avrei dovuto denunciare”
soprannominata “Mantide” per il sospetto di aver eliminato partner precedenti
è al centro di un intricato intreccio relazionale
fu ucciso in Brasile a colpi di pistola; il secondo
morì in circostanze misteriose nel 2011
Il movente dell’omicidio di Ravasio sarebbe stato il controllo del suo patrimonio
dipingeva Ravasio come violento per giustificare il delitto
Adilma avrebbe manipolato i complici con promesse di denaro e immobili
potrebbe includere la testimonianza di Adilma
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Adilma che parlando di Fabio Ravasio dice che «lo deve fare fuori»
Massimo Ferretti – all’epoca suo amante – che pronuncia frasi come “Un giorno vedrete me guidare la BMW” riferendosi alla macchina di Ravasio
oppure “Dopo di lui toccherà anche alla vecchia”
continuano a parlare davanti alla Corte d’Assise di Busto Arsizio gli imputati a processo insieme ad Adilma Pereira Carneiro
ucciso lo scorso 9 agosto in un agguato orchestrato in modo da far credere che l’uomo fosse stato investito da un pirata della strada poi datosi alla fuga
Lunedì 5 maggio a scegliere di rendere spontanee dichiarazioni davanti alla Corte presieduta da Giuseppe Fazio (a latere Marco Montanari) è stato Fabio Lavezzo
compagno di una delle figlie della “mantide”
che il giorno in cui la vita di Fabio Ravasio è finita sull’asfalto della provinciale tra Busto Garolfo e Parabiago avrebbe dovuto dare il via al piano omicidiario fingendo un’inversione di marcia con il suo furgone
manifestò astio anche nei confronti dei suoi genitori
i quali a suo dire stavano ostacolando l’acquisto di una cascina a San Lorenzo di Parabiago
dove voleva trasferirsi con tutti i figli e realizzare una pensione-ricovero per animali – ha raccontato in aula Lavezzo -
Mi sembravano inizialmente frasi senza senso
e mi è capitato di chiederle per quale motivo non lo lasciasse
Ma la risposta di Adilma era che avendo affari insieme ed essendo soci
non avrebbe mai accettato la fine della loro relazione»
«In altri momenti ho sentito anche Ferretti al bar dire frasi tipo “Un giorno vedrete me guidare la BMW”
riferendosi alla macchina di Ravasio – ha aggiunto -
lasciando intendere che ci fosse da parte sua l’intenzione non solo di sostituirsi a Fabio Ravasio nel rapporto con Adilma
ma anche quella di eliminare la signora Trentarossi (la madre di Fabio Ravasio
di investirlo simulando un incidente stradale»
Poi la ricostruzione di quel maledetto 9 agosto
quando a poche ore dall’omicidio Lavezzo viene coinvolto nel piano della “mantide” e della sua banda
a dare il segnale del passaggio in bici di Ravasio
di posizionarsi sulle panchine dei giardinetti davanti al cimitero di Casorezzo e a me assegnò il compito specifico di mettermi con il furgone sulla curva
in direzione di Parabiago: al passaggio di Ravasio in bicicletta
avrei dovuto fingere di fare un’inversione di marcia con il mio furgone allo scopo di bloccare il traffico
La manovra sarebbe servita da segnale per Igor Benedito e Marcello Trifone che erano appostati a bordo della Opel Corsa
che dalla loro posizione avrebbero potuto chiaramente vedere della mia manovra»
Su quella curva Fabio Lavezzo effettivamente ci si posizionerà con il suo furgone
dopo essere stato raggiunto da Adilma Pereira Carneiro che lo invitava a tornare più tardi «per non destare sospetti»
secondo quanto riferito in aula se ne andrà e non vi farà più ritorno
«Allontanandomi e non dando il segnale del passaggio di Fabio Ravasio in bicicletta
ero convinto di poter evitare che venisse investito»
ha spiegato davanti alla Corte d’Assise
lui stesso scoprirà poche ore dopo entrando nel cortile della casa di via delle Orchidee e vedendo «la Opel Corsa con il tetto e i vetri sfondati»
«In quel momento mi si gelò il sangue e mi resi conto che Fabio Ravasio era stato comunque investito
malgrado il mio tentativo di evitare l’azione – ha ricordato l’imputato -
Con il senno di poi ho compreso che non solo mi dovevo allontanare
dalla posizione che mi era stata assegnata
ma avrei dovuto anche allertare le forze dell’ordine
Purtroppo non l’ho fatto e me ne dispiaccio»
imputato: 'Volevano uccidere anche la madre'2' di letturaAARiduciIngrandisciBUSTO ARSIZIO (VARESE)
05 MAG - "Sono stato coinvolto nell'organizzazione dell'omicidio il 9 agosto 2024
giorno in cui Fabio Ravasio fu ucciso"
ha reso spontanee dichiarazioni nel processo davanti alla Corte d'Assise di Busto Arsizio (Varese) che lo vede imputato con altre 7 persone per l'assassinio di Fabio Ravasio
investito mentre era in bicicletta il 9 agosto 2024 a Parabiago (Milano)
Per l'accusa il piano per uccidere Ravasio fu organizzato da Adilma Pereira Carneiro
nota come la 'Mantide di Parabiago'
Lavezzo ha sostenuto che "Adilma accusava Ravasio di maltrattarla
disse di non volerlo lasciare sia per ragioni economiche sia perché lui non avrebbe accettato una separazione"
Lavezzo - che è il compagno della figlia di Pereira - ha dichiarato di aver sentito parlare la 49enne e Massimo Ferretti
ultimo amante della donna e titolare del bar di Parabiago frequentato da quasi tutti i coinvolti nella vicenda
"Avrebbero simulato un incidente stradale"
"Sentii Ferretti dire dopo di lui toccherà anche alla vecchia
Sentii che la signora si opponeva al progetto di Adilma di comprare una cascina per trasformarla in un rifugio per animali e andarci a vivere"
Lavezzo ha infine detto di non aver svolto il "compito per il quale ero stato coinvolto
Avrei dovuto fare una manovra con il mio furgone e bloccare il traffico dando contemporaneamente il segnale a Igor (Benedito
marito della donna) di partire con la Opel per investire Ravasio
Fui raggiunto da Adilma che mi disse di spostarmi dalla mia postazione per non dare nell'occhio e tornare più tardi"
Lavezzo ha concluso dicendo di non essere tornato: "Volontariamente scelsi di non svolgere il compito che mi fu assegnato
Credendo così che Ravasio non sarebbe stato ucciso
Quando ho visto la Opel con i segni dell'investimento mi si è gelato il sangue
Igor e Marcello lo avevano fatto lo stesso
Quando mi contattarono per coinvolgermi avrei dovuto allertare le forze dell'ordine
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A rompersi è stato un contatore di metano sul balcone al secondo piano di una palazzina a Parabiago
Qui sono arrivati i Vigili del fuoco di Legnano che hanno spento l’incendio e svolto le verifiche del caso per capire le cause che hanno causato la piccola deflagrazione
Lo scoppio per fortuna non ha provocato danni importanti o ferite
La squadra del distaccamento legnanese ha e messo in sicurezza il contatore rotto e il balcone
Nel contempo a Legnano in via Pastrengo è stata registrata una fuga di gas
Sono stati chiusi alcuni impianti per la messa in sicurezza
In questo caso sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco volontari di Inveruno
Vigili del Fuoco in via Pastrengo a Legnano per una fuga di gas
Taglio del nastro a Parabiago per il nuovo murale realizzato sulla facciata della biblioteca verso il Parco Crivelli
ultimo tassello di un percorso che ha visto la riqualificazione oltre che della biblioteca stessa – grazie anche ai fondi stanziati da Regione Lombardia – anche del polmone verde circostante
Il murale è dedicato a “One Piece”
un giovane pirata sognatore che da piccolo ha involontariamente mangiato un frutto del diavolo
diventando così un uomo di gomma con la capacità di allungarsi e deformarsi a piacimento: nel manga Rufy si mette in mare e riunisce intorno a sé una ciurma con l’obiettivo di diventare il re dei pirati e di ritrovare il leggendario tesoro One Piece
nascosto secondo le leggende da Gol D.Roger sull’isola di Raftel alla fine della Rotta Maggiore
«L’obiettivo di questo murale è innanzitutto quello di portare a conclusione la riqualificazione di questo spazio
sia della biblioteca a livello esterno che del parco giochi – ha spiegato il sindaco Raffaele Cucchi
insieme all’assessore alla partita Dario Quieti
Abbiamo poi pensato di attrezzare questa facciata della biblioteca con qualcosa che fosse destinato ai ragazzi: l’idea è stata quella di realizzare un murale che avvicinasse i più giovani permettendogli anche interagire
e confrontandoci con i ragazzi abbiamo pensato di dedicare il murale a One Piece
manga molto letto e seguito dai nostri giovani
e in particolar modo al protagonista Monkey Rufy
un ragazzo di gomma ritratto mentre “cattura” il visitatore
In questo modo il murale diventa “instagrammabile”»
L’opera ha richiesto all’incirca una settimana di lavoro e porta la firma di Cosimo Caiffa
tra i più apprezzati street artist italiani
che ha a Nerviano – dove si è trasferito dopo un’infanzia a Gallipoli e un’adolescenza in Germania – la sua Hall of Fame
«È nato tutto da un’idea studiata con il sindaco – ha spiegato Cheone al momento del taglio del nastro -
Volevamo un’opera con cui le persone potessero interagire
e quest’angolo si prestava bene: lo abbiamo sfruttato proprio per farci “entrare” le persone
Di solito realizzo innesti in PVC o con altri materiali
è la prima volta che mi capita che mi capita di lavorare su una parte in muratura»
che domenica 6 aprile tornerà al 1339 grazie alla Giornata medievale organizzata dalla Pro Loco al Parco Crivelli e alla rievocazione storica della battaglia che andrà in scena nel parco di Villa Corvini con la regia dell’associazione Parabiago Medievale insieme all’associazione culturale El Bigatt e a Legnanum Medievalis
Un doppio appuntamento tutto dedicato alla storia che tornerà a colorare la città dopo aver portato negli anni scorsi migliaia di persone
Il parco Crivelli e via Sant’Antonio dalle 10 in poi si immergeranno nella storia con la sfilata dei figuranti e l’apertura del villaggio medievale dove i visitatori verranno accolti da lanaia
speziale e persino mendicante e fattucchiera
oltre a nobili e tanti popolani con ceste di ortaggi
Insieme ad arti e mestieri nel villaggio ci sarà spazio anche per una locanda per rifocillarsi
una birreria artigianale medievale con sidro
idromele e vino speziato e una griglieria per il pranzo vero e proprio
Durante la mattinata verrà inoltre inaugurato il murale realizzato dallo street artist Cheone sui muri della biblioteca di via Brisa
Alla giornata di festa organizzata dalla Pro Loco parteciperanno gli Sbandieratori di Legnano
la compagnia teatrale “Dove osano le aquile”
un gruppo di lettura che leggerà brani dal Paradiso di Dante
suonatori di arpa classica e artigiani del ferro e del legno
Ogni realtà avrà – novità di quest’anno – una location ad hoc che potrà utilizzare per tutta la giornata
senza più limitarsi ad una breve esibizione
nonostante la scelta di «non enfatizzare la battaglia di Parabiago – come spiega la presidente Donatella Pozzati -
sia stata cruenta e abbia sparso sangue e morti» dando invece spazio alla «vita quotidiana nell’anno della battaglia»
Quest’anno a far rivivere la battaglia sarà una partita a scacchi a personaggi viventi su una scacchiera gigante
dove ogni pedina sarà impersonata dagli studenti delle scuole cittadine fino all’apparizione di Sant’Ambrogio tra le nuvole che decreterà
mentre a lato della grande scacchiera andrà in scena la partita giocata da Lodrisio e Luchino Visconti
Anche il parco Corvini si colorerà di Medioevo fin dalle prime ore della mattinata con la quarta rievocazione storica della Battaglia di Parabiago
professionisti di diversi settori sono saliti in cattedra per una lezione di orientamento scolastico e professionale organizzata dal Lions Club Parabiago Host nell’ambito del “Service di visibilità 2024-2025” rivolto ai giovani
I relatori che hanno condiviso il proprio percorso scolastico e professionale: il dott
ex alunno del Liceo Cavalleri di Parabiago e laureato in Biologia applicata alla nutrizione e in Farmacia ad indirizzo nutrizionale
ha raccontato il suo cammino accademico e professionale
parlando anche della specializzazione in Iridologia e Naturopatia; Andreea Corina Cerevat
ha parlato della sua esperienza formativa e lavorativa
accompagnata dal titolare dell’azienda in cui lavora; Paolo Monteverdi
ha illustrato come la sua formazione lo abbia portato a sviluppare un’importante esperienza nel settore artigiano
È seguito l’intervento appassionato di Fulvio Raffanini
chef e titolare da 25 anni del ristorante “La Corte Lombarda” di Cerro Maggiore
Il cuoco ha descritto il suo percorso di crescita professionale nel campo della ristorazione
attuale Branch Manager presso Manpower Italia (sede di Magenta)
ha poi parlato del suo ruolo nel settore delle agenzie per il lavoro e del percorso che lo ha condotto fino a quella posizione
partendo dal Liceo Cavalleri e dagli studi in Economia e Management all’Università dell’Insubria
DJ di Radio R101 e frontman della band legnanese Finley
ha chiuso l’incontro raccontando la sua esperienza tra scuola e carriera musicale
offrendo agli studenti spunti di riflessione sulla vita da artista e sull’impegno richiesto per raggiungere il successo nel mondo dell’intrattenimento.L’ incontro è stato molto apprezzato dagli studenti
che hanno avuto modo di ascoltare testimonianze dirette da parte di professionisti con esperienze eterogenee
Le finali di Coppa Conference, disputate a Thiene, hanno incoronato Parabiago e Villorba, rispettivamente vincitrici della Coppa Serie A e della Coppa Serie A Elite Femminile dopo due partite dal tenore diverso.
Nella prima, Parabiago ha gestito e ha portato a casa una vittoria con il risultato di 35-10, dopo aver concluso sul 20-5 la prima frazione.
Vittoria all’ultimo respiro invece per le campionesse d’Italia in carica di Villorba, che la spuntano con il risultato di 31-26
IBAN: IT08Y0100503309000000010122
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il barista Massimo Ferretti torna a casa: “Voglio lavorare e lasciarmi tutto alle spalle”L’uomo
fra gli imputati per l’omicidio di Fabio Ravasio
Si trova ai domiciliari con braccialetto elettronicoFabio Ravasio e Adilma Pereira Carneiro
19 marzo 2025 – Dopo mesi dietro le sbarre
Massimo Ferretti ha lasciato il carcere di Busto Arsizio ed è tornato a casa agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico
"È stato felice di riabbracciare i suoi figli
Ferretti è uno degli imputati nel processo per l’omicidio di Fabio Ravasio
il parabiaghese travolto e ucciso mentre rincasava in bicicletta
sarebbe stato orchestrato dalla compagna Adilma Pereira Carneiro
Nell’ultima udienza, Ferretti ha sconvolto l’aula con una confessione dettagliata: gli incontri nel suo bar in cui veniva pianificato l’agguato, le informazioni fornite sulla vittima e il sopralluogo nel punto scelto per l’omicidio.
“Vuole lavorare, cercare il conforto della giustizia riparativa e lasciarsi tutto alle spalle”, ha aggiunto il legale. Separatosi dalla moglie, Ferretti ha ammesso di essere stato irretito in una spirale di rituali, sacrifici e manipolazioni psicologiche, soggiogato da un "attaccamento morboso" per Adilma.
Intanto, la perizia psichiatrica su Marcello Trifone, marito della donna, ha fatto slittare l’inizio del dibattimento al 14 aprile. Ma l’attesa è tutta per il 7 aprile, quando Mirko Piazza, presunto palo, e Fabio Oliva, il meccanico che avrebbe sistemato l’auto-killer, rilasceranno dichiarazioni spontanee.
Anche loro, come Ferretti, sembrano intenzionati a prendere le distanze da quella che il barista ha definito una “mantide”, capace di trascinare uomini fragili in un disegno di morte.
Soccorritori del 118 in via Resegone a Parabiago per un incidente tra auto accaduto alle 12 di oggi
Un impatto rilevato dalla Polizia Locale all’altezza di via Cevedale
In totale sono state tre le persone soccorse
da due ambulanze e dall’automedica: una donna di 25 anni
Nessuno di loro avrebbe riportato gravi ferite
Gli agenti del Comando oltre agli accertamenti del caso hanno gestito la viabilità che ha subito alcuni rallentamenti durante le operazioni di soccorso
che domenica 6 aprile è tornata al 1339 grazie alla Giornata medievale organizzata dalla Pro Loco al Parco Crivelli e alla rievocazione storica della battaglia di Parabiago andata in scena nel parco di Villa Corvini con la regia dell’associazione Parabiago Medievale insieme all’associazione culturale El Bigatt e a Legnanum Medievalis
Un doppio appuntamento tutto dedicato alla storia che è tornato a colorare la città e ha fatto come da copione il pienone di visitatori
Il parco Crivelli dalle 10 in poi si è immerso nella storia con la sfilata dei figuranti e l’apertura del villaggio medievale dove i visitatori sono stati accolti da lanaia
Alla giornata di festa organizzata dalla Pro Loco hanno partecipato gli Sbandieratori di Legnano
la compagnia teatrale “Dove osano le aquile”
un gruppo di lettura che ha letto brani dal Paradiso di Dante
Spazio ovviamente anche alla storia: quest’anno a far rivivere la battaglia è stata una partita a scacchi a personaggi viventi su una scacchiera gigante
dove ogni pedina è stata impersonata dagli studenti delle scuole cittadine mentre a lato della grande scacchiera andava in scena la partita giocata da Lodrisio e Luchino Visconti
Anche il parco di Villa Corvini si è colorato di Medioevo fin dalle prime ore della mattinata con l’allestimento del campo medievale e le esibizioni della Scuola campanaria Chiostro di Voltorre
dei Musici e Sbandieratori Città di Avigliana
Accanto all’accampamento medievale – inaugurato alla presenza
delle autorità cittadine e del sottosegretario all’Istruzione Paola Frassinetti -
giochi per i più piccoli e i ragazzi e stand a tema
Senza dimenticare lo spazio centrale riservato alle cronache della battaglia
tanto con le letture quanto con le esibizioni estemporanee delle compagnie di armati in alcune schermaglie
fino alla rievocazione storica della battaglia vera e propria che ha chiuso la giornata
Nel 1332 Azzone Visconti prese il potere a Milano
fu costretto a fuggire e dopo un percorso tortuoso finì a Verona
che continuamente si contendeva i territori con Milano
e propose a Mastino II della Scala una vendetta contro Milano dopo che l’anno prima Verona era stata sconfitta ed espugnata di quasi tutti i suoi territori
Lodrisio Visconti conosceva così bene il territorio che riuscì a portare l’esercito veronese fino alle porte di Milano senza essere scoperto dalle sentinelle: arrivato a Cernusco la devastò
per poi ripiegare nel Seprio per rifornirsi
Milano in quei giorni si riorganizzò: Azzone Visconti richiamò l’esercito schierato a Brescia e chiamò gli alleati e dei mercenari dalla Svizzera che la sera del 20 febbraio 1339 devastarono Legnano pensando che vi fosse ancora nascosto il tesoro del Barbarossa
La sera stessa arrivò da Milano il primo contingente per bloccare Lodrisio: le avanguardie milanesi vennero sconfitte il mattino dopo
che aveva gran parte dell’esercito stanziata a Nerviano
avanzò quindi verso Parabiago: il suo esercito e quello di Lodrisio si confrontarono sostanzialmente alla pari
I milanesi si persero d’animo e scapparono
ma a Rho c’erano le retroguardie che affrontarono ancora l’esercito di Lodrisio a Parabiago
Nella terza ondata della battaglia pochi soldati
rispetto alla massa dell’esercito di Lodrisio
riuscirono a prevalere: negli anni successivi si pensò fosse intervenuto Sant’Ambrogio a cavallo fustigandoli
Stanno per avviarsi le operazioni di abbattimento di edifici e alberi per la realizzazione del quarto binario
Si tratta di interventi che sono stati preceduti dai lavori di bonifica dell’area interessata durante i quali è stato trovato anche un ordigno bellico
era stato rinvenuto tra via Vittorio Veneto/Isola Maddalena in Pregnana e nell’area recintata di via Pregnana dove sorgerà il futuro parcheggio nord della stazione
Nel contempo è stata completata la demolizione del locale ferroviario adibito a spogliatoio nell’area dell’ex-deposito merci e del parcheggio biciclette coperto
ed è in corso la bonifica ordigni esplosivi nell’area dell’ex deposito merci in stazione
A fare il punto della situazione il sindaco di Vanzago Lorenzo Musante
I lavori in piazza XXV Aprile procederanno con la demolizione del ex-bar della stazione e dei servizi igienici
Intervento che si dovrebbe svolgere nelle giornate di sabato 5 e domenica 6 aprile approfittando della prevista interruzione del servizio ferroviario per alcuni lavori sulla linea ferroviaria dalle 22:30 di sabato 5 aprile alle 5:00 del lunedì 7 aprile
«In attesa di ricevere ulteriori elementi e conferme – precisa il sindaco -
la prevista assenza di treni dal sabato sera e per tutta la domenica
consentirà di lavorare in sicurezza senza creare interferenze con gli utenti del servizio ferroviario; a demolizione avvenuta
da lunedì 7 aprile l’area sarà delimitata per garantire l’incolumità dei pendolari e garantire comunque l’accesso ai treni in sicurezza
Il Comune di Vanzago è in attesa di ricevere dall’appaltatore la richiesta di occupazione di spazi in piazza XXV Aprile e in via G
Castelli necessari per realizzare la demolizione dei due edifici succitati al fine di definire insieme all’impresa il modo migliore per realizzare l’intervento con il minimo impatto per per la cittadinanza
in particolare per i residenti in via Castelli e per gli edifici che affacciano su piazza XXV Aprile
e per gli utenti del servizio ferroviario nella giornata di sabato»
Il primo cittadino ha poi ricordato che il Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi
ha avviato la gara per i lavori di costruzione del nuovo tracciato del Canale Secondario del Villoresi – Derivatore Valle Olona nei comuni di Pogliano Milanese
Vanzago e Pregnana Milanese che dovrebbero partire nel settembre 2025 e terminare nell’aprile 2026
a cui seguirà il lavoro di potenziamento del terziario verso l’area di Valdarenne
Accanto al figlio Igor Benedito, 25 anni, che avrebbe materialmente guidato l’Opel Corsa nera killer, c’era Marcello Trifone, 51 anni, marito di Adilma e figura ritenuta “completamente in balia della donna”, come aveva scritto il gip. Il suo ruolo, secondo la ricostruzione giudiziaria, era quello di supporto e controllo: pronto a intervenire se qualcosa fosse andato storto.
Le indagini della Guardia di Finanza di Pavia interessano la riqualificazione dell’immobile confiscato alla mafia in corso Sempione a San Vittore
finanziati con fondi PNRR sulla base di un bando pubblico gestito da Città Metropolitana
Nel contempo sono in corso accertamenti sui subappaltati affidati negli anni 2022
2023 e 2024 per la manutenzione di strade a Parabiago
sono i sindaci dei due Comuni: Marzo Zerboni primo cittadino sanvittorese e Raffaele Cucchi di Parabiago
L’operazione in questione vede il coinvolgimento di 7 imprenditori
pubblici amministratori e responsabili di uffici pubblici
frode nelle pubbliche forniture e truffa ai danni dello Stato
Nel mirino un imprenditore con sede ad Alessandria il quale
grazie alla connivenza dei pubblici ufficiali indagati
ha ottenuto l’affidamento di numerose commesse pubbliche in diversi Comuni
in violazione di plurimi reati contro la Pubblica Amministrazione
«L’indagine è in una fase preliminare
tanto è vero che la Guardia di Finanza ha acquisito documenti che riguardano un subappalto per l’affidamento della ristrutturazione di un immobile sito in Corso Sempione e confiscato alla mafia – afferma il sindaco Marco Zerboni -
Si tratta di un progetto in corso di realizzazione finanziato con fondi PNRR sulla base di un bando pubblico gestito da Città Metropolitana nel 2022 e nel 2023 e successivamente subappaltato
messi a disposizione della Guardia di Finanza affinché l’indagine possa proseguire il suo iter»
Ad intervenire anche il sindaco di Parabiago Raffaele Cucchi: «Sulla vicenda al Comune di Parabiago sono stati richiesti copia di fascicoli relativi a due aziende che riguardano casi di appalti subappaltati affidati negli anni 2022
Si tratta di affidamenti che non rientrano nei finanziamenti riguardanti i fondi del PNRR
Appalti e corruzione: indagate 7 persone accertamenti anche a San Vittore Olona e Parabiago
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Fabio Oliva ha raccontato in aula di essere stato coinvolto inconsapevolmente nel piano: “Non sapevo nulla fino a quando non venni chiamato per riparare la Opel
Mi dissero che sarebbe servita per ammazzare il compagno di Adilma
ricollegai la batteria e sostituii un fanale che mi portò Adilma stessa”
Oliva venne avvisato da Ferretti che Ravasio era in ospedale in codice rosso
mentii al pubblico ministero Ciro Caramore durante l’interrogatorio
Per questo chiedo scusa e mi assumo le mie responsabilità
Voglio chiedere perdono ai genitori di Ravasio”
hanno parlato di un ruolo marginale del loro assistito
definendolo estraneo all’organizzazione dell’omicidio
una religione brasiliana con riti di magia nera
Circa 90 studentesse e studenti del Liceo Cavallieri di Parabiago
del liceo Tito Livio e dell’Iti Bazzi
entrambe le scuole superiori di secondo grado di Milano
hanno preso parte alle prove pratiche conclusive del progetto “La Protezione Civile incontra le scuole”
un momento di formazione e apprendimento dei valori della Protezione Civile
Le classi coinvolte hanno già svolto e superato il corso base di formazione a distanza e si sono cimentate oggi con la realizzazione di attività di protezione civile come uso di manichette a secco
primo soccorso e uso dei nodi di sicurezza con il coordinamento di Enti del Terzo Settore di Busto Garolfo
il SEO di Bollate e Interarma e Io non rischio di Parabiago
si replicherà nel cortile del Liceo Quasimodo di Magenta dove due classi di circa 50 ragazze e ragazzi prenderanno parte alle prove pratiche del progetto con il coordinamento di 4 Enti storici del terzo Settore storici come quelli di Bareggio
Il progetto è stato realizzato dal Comitato Coordinamento Volontari della Protezione Civile in collaborazione con la Città metropolitana di Milano e ha visto la partecipazione di una ventina di scuole che hanno firmato finora la convenzione
I corsi prevedono diversi moduli per conoscere le strutture operative nazionali del sistema di Protezione Civile
la gestione dell’emergenza e le specializzazioni del volontario
AGGIORNAMENTO: La scuola è stata regolarmente riaperta venerdì 4 aprile
per la comunità scolastica dell’Istituto Maggiolini di Parabiago
ignoti sono entrati nell’edificio di via Spagliardi e hanno svuotato gli estintori
imbrattando con la polvere bianca d’estinzione l’ingresso e diversi ambienti interni
allertati dal sistema di allarme in collegamento con Città Metropolitana
La dirigente scolastica Donatella Capobianco esprime tutto il suo rammarico: «Questa mattina il personale scolastico
ha trovato i corridoi dei piani e una decina di aule ricoperti dalla polvere degli estintori
Abbiamo fatto una rapida perlustrazione per capire se fosse possibile far entrare gli studenti
con il rischio di sporcare ulteriormente le aule e provocare scivolamenti
Fortunatamente non ci sono stati allagamenti; abbiamo comunque deciso di tenere chiusa la scuola
ma non ci faremo abbattere da questa vicenda
vogliamo dimostrare che il Maggiolini è una scuola viva»
A scuola si sta lavorando intensamente per consentire la riapertura della scuola già a partire da domani
ma si attenderà la conclusione completa delle operazioni di bonifica prima di emettere una circolare ufficiale
Parabiago (Milano), 29 aprile 2025 – Rapinato della collanina che aveva al collo sul treno che da Milano portava a Varese, ha inseguito il ladro sul convoglio, lo ha bloccato prima della successiva stazione e infine lo ha fatto arrestare. L’episodio ha avuto come teatro il treno che nella prima serata di venerdì scorso, 25 aprile, come di consueto metteva in comunicazione il capoluogo con i Comuni dell’Altomilanese e della provincia di Varese.
“Vittima” prescelta del ladro un vigile del fuoco in servizio a Malpensa. Il rapinatore, un giovane di nazionalità egiziana di 19 anni, non ha fatto altro che tradurre in pratica un vero e proprio clichè utilizzato dai giovani rapinatori su questa tratta: individuato un passeggero con una catenina d’oro al collo, si è avvicinato e dopo aver strappato - non senza difficoltà - i pochi grammi di metallo prezioso ha provato a darsi alla fuga.
Il giovane deve però aver calcolato male le sue mosse perché il treno non era ancora arrivato alla successiva fermata e soprattutto perché il vigile del fuoco non si è certo dato per vinto e lo ha inseguito vagone dopo vagone. Raggiunto il rapinatore e bloccato, l’uomo ha avvertito le forze dell’ordine e i carabinieri si sono fatti trovare alla successiva fermata. Alla stazione di Parabiago, infatti, i militari sono saliti sul treno e hanno arrestato il 19enne per rapina impropria.
Parabiago, 4 aprile 2025 – Ancora un grave episodio ai danni dell’Istituto Maggiolini di Parabiago. Dopo gli atti vandalici già denunciati nei giorni scorsi, la scuola è stata nuovamente colpita nella notte tra giovedì e venerdì: ignoti si sono introdotti all’interno dell’edificio e hanno provocato un nuovo allagamento, danneggiando ulteriormente i locali posti al terzo piano dell'edificio che rimane interdetto.
L’allarme è scattato nelle prime ore del mattino, quando il personale scolastico ha trovato i corridoi e alcune aule allagate, costringendo la dirigenza a sospendere ancora una volta le attività didattiche al terzo piano. Il gesto, chiaramente premeditato, appare come una replica del precedente raid vandalico avvenuto appena 24 ore prima, su cui sono già in corso indagini da parte delle forze dell’ordine.
Il danno non è solo materiale, ma colpisce direttamente la comunità scolastica, già provata dall’interruzione delle lezioni e dal senso di insicurezza. Le indagini proseguono, con il supporto della Polizia Locale e delle forze dell’ordine territoriali, che stanno esaminando i filmati delle videocamere di sorveglianza e raccogliendo testimonianze utili a identificare i responsabili di questi atti che mettono in ginocchio la scuola e colpiscono l’intera comunità.
La tradizionale sfilata dei carri ha invaso le strade del centro sabato 8 marzo con travestimenti
musica e una pioggia di coriandoli e stelle filanti
gruppi di quartiere hanno contribuito con la loro creatività
la Famiglia Addams e i primitivi seguiti da tante maschere originali
Giornata di festa tra maschere, carri, coriandoli e stelle filanti anche a Cerro Maggiore, dove dopo il pomeriggio di festa a Cantalupo dello scorso fine settimana è stato il capoluogo a colorarsi e travestirsi per il festeggiamenti di Carnevale. QUI LA GALLERIA FOTOGRAFICA
di Attilio Mattioni
MAGENTA-PARABIAGO (MILANO) – Nuova udienza del processo per l’omicidio di Fabio Ravasio e nuove dichiarazioni spontanee di imputati che puntano il dito sulla cosiddetta ‘mantide di Parabiago’
Quest’ultima avrebbe deciso il giorno del delitto con un rito magico
che secondo l’accusa il 9 agosto 2024 fece da ‘palo’ durante l’omicidio camuffato da incidente stradale
Piazza ha reso dichiarazioni spontanee durante l’ultima udienza del processo
in corso davanti alla Corte d’assise di Busto Arsizio
“Partecipai a tre incontri per organizzare l’omicidio di Ravasio
Il 9 agosto è stato scelto da Adilma dopo un rituale religioso
una religione brasiliana con riti di magia nera”
In aula prende la parola anche Fabio Oliva
Il meccanico riferisce di aver ricevuto una telefonata di Adilma nel tardo pomeriggio del 9 agosto: la brasiliana lo voleva incontrare in via delle Orchidee a Parabiago
la donna gli avrebbe chiesto di riparare la sua Opel Corsa nera
Oliva ricollega la batteria e ripara una delle luci posteriori
Adilma ringrazia e se ne va alla guida della Opel Corsa
“Non credevo che l’auto sarebbe stata usata per un omicidio – dice in aula Oliva – Non pensavo lo facessero davvero”
Oliva afferma di aver saputo solo molte ore più tardi
mentre si trovava nel bar di Massimo Ferretti (anche lui accusato di complicità in omicidio e scarcerato pochi giorni fa anche per aver collaborato con i magistrati)
che Ravasio era stato investito e che era gravissimo in ospedale
“In quel momento – ha raccontato Oliva – mi è crollato il mondo addosso”
Oliva sostiene di essersi rifiutato di aiutare Adilma a far sparire la Opel Corsa
Poi si rivolge con tono accorato alla Corte: “Mentre ero in carcere
ho avuto modo di pensare a quello che ho fatto o avrei dovuto fare: mi sono sentito in dovere di scrivere una lettera di scuse ai genitori di Fabio”
Sempre durante la detenzione sono venuto a sapere degli effettivi ruoli di tutti nell’omicidio: ho appreso degli incontri preparatori effettuati prima dell’investimento fatale
ai quali io non ho mai in alcun modo partecipato
Ho già formalizzato una proposta di risarcimento: so di aver sbagliato e su questo non posso fare altro che assumermi e accettare le conseguenze”
secondo l’accusa incaricato da Adilma di fare da ‘palo’
pronuncia parole nette: “Ritengo doveroso assumermi la piena responsabilità per ciò che ho fatto
Non posso che condannare me stesso per essere stato coinvolto in questo piano
che mi ha visto partecipe forse per la mia situazione di solitudine e povertà”
Piazza dice di essere stato un frequentatore assiduo del bar di Ferretti a Parabiago
all’epoca amante di Adilma: “Ferretti era mio amico e mi aiutava come poteva
anche se non sono riuscito a tenermi fuori dal suo piano
Ogni giorno penso al male che ho contribuito a causare ai genitori di Fabio Ravasio
Non so darmi pace: non mi rendevo realmente conto di cosa stesse accadendo”
Poi Piazza legge una missiva indirizzata ai genitori della vittima
“Sono stato letteralmente trascinato in questa storia
in cui non ho avuto abbastanza forza di volontà per dire no
Voglio porgere le mie scuse alla famiglia di Ravasio e a tutti quanti e spero che un giorno possano accettarle”
Le dichiarazioni spontanee di Oliva e Piazza si aggiungono alle parole di Massimo Ferretti e Fabio Lavezzo
avevano indicato in Adilma l’ideatrice del piano omicida
Il processo riprenderà il 24 aprile con le testimonianze dei soccorritori e degli uomini delle forze dell’ordine che nella sera del 9 agosto accorsero a Parabiago sul luogo dell’investimento di Fabio Ravasio
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Adilma, progressivamente, avrebbe così coinvolto Ferretti in un piano omicida, sostenendo di essere vittima di violenze da parte di Ravasio, dipinto come un vero e proprio mostro fra le pareti domestiche. “Ci raccontava che la picchiava, che quella persona era diabolica e che molestava pure i figli. Noi le dicevamo di lasciarlo, ma lei diceva di avere paura, aveva il terrore di essere picchiata e stalkerizzata”.
Nel weekend scorso si è disputata l’ultima giornata della regular season dei campionati a squadre regionali e provinciali di tennistavolo e sono quindi stati emessi tutti i verdetti relativi a promozioni
Di seguito il comunicato della società parabiaghese
I risultati della giornata non sono stati affatto brillanti per le squadre parabiaghesi
che hanno ottenuto una sola vittoria a fronte di ben tre sconfitte; invece per quanto riguarda l’esito finale dei vari campionati
possiamo anticipare che il bilancio si può senz’altro ritenere positivo: le due squadre delle serie più importanti hanno guadagnato la salvezza
mentre una delle due squadre della serie provinciale ha guadagnato l’accesso ai playoff per la promozione alla serie superiore
l’omicidio di Ravasio fu pianificato: cosa rischiano la mantide e i suoi compliciIl giudice ha rigettato le richieste per il rito abbreviato avanzate dai rispettivi legali: il 27 gennaio prima udienzaFabio Ravasio e Adilma Pereira Carneiro
Il giudice ha rigettato tutte le istanze dei rispettivi legali, affermando che la premeditazione è un elemento indiscutibile del crimine avvenuto il 9 agosto, quando una vecchia Opel travolse e uccise la vittima mentre era in bici. La richiesta, avanzata nei giorni scorsi, si è scontrata con la ferma opposizione della pubblica accusa e della parte civile.
L’accoglimento avrebbe potuto escludere l’aggravante della premeditazione, ma il Gup ha condiviso la tesi del pubblico ministero e dei legali della famiglia Ravasio, spiegando come la premeditazione sia stata chiaramente provata dalle intercettazioni e dai numerosi sopralluoghi effettuati dagli imputati per pianificare l’assassinio nei minimi dettagli.
Con questa decisione, il procedimento salta l’udienza preliminare e approda direttamente alla Corte d’Assise. La prima udienza è fissata per il 27 gennaio e vedrà tutti gli imputati comparire insieme, per rispondere delle accuse gravissime che li riguardano.
Taglio del nastro nella storica villa Castelnuovo per la nuova aula multimediale realizzata e messa a disposizione della cooperativa COFOL di Parabiago
con il sostegno della Bcc Busto Garolfo e Buguggiate e di generosi cittadini
A ringraziare il Lions Club e a sottolineare il valore del gesto è stato Marco Colombo
presidente della cooperativa COFOL: «Da parte di tutta la cooperativa
Non è solo un’aula attrezzata: è uno spazio creativo in cui i nostri giovani potranno esprimersi
Trovo davvero importante che si investa sui ragazzi: noi ci crediamo da sempre
stiamo contribuendo a costruire un futuro migliore per tutti
Questo è il principio che guida i nostri servizi
e questo dono va esattamente in quella direzione: valorizzare
accompagnare i ragazzi nel loro percorso di crescita»
Presente anche don Ronel per la benedizione
Il Lions Club Parabiago Host aiuta i giovani con situazioni di disagio famigliare
Ma non spiega come faceva a sapere dell’omicidioDurante le cinque ore di interrogatorio Adilma Pereira Carneiro ha continuato a negare il suo coinvolgimento nel decesso di Michele Della Malva
Ma anche Maurizio Massè nega il delittoDue foto di Adilma Pereira Carneiro
accusata di essere la mente dell'omicidio del compagno Fabio Ravasio
travolto lo scorso agosto da un’auto a Parabiago a seguito di quello che secondo l’accusa è stato un piano diabolico architettato da lei con l’aiuto di diversi complici
Massè è stato fermato sabato con l’accusa di omicidio in concorso con la donna brasiliana. La quarantanovenne non era presente mentre il coniuge moriva, ma per l’accusa era d’accordo con Massè per eliminarlo e spartirsi l’eredità. Per la procura i due avevano una relazione clandestina poi naufragata, dopo l’omicidio. Il litigio tra i due presunti amanti sarebbe nato proprio per la divisione dei soldi e dei preziosi orologi di Della Malva.
Incidente in via Roma a Legnano, sei persone soccorse
sentito dal GIP del Tribunale di Busto Arsizio Anna Giorgetti martedì 18 febbraio dopo il fermo come indiziato di delitto di sabato 15
«ha deciso di rispondere alle domande del giudice – ha spiegato la sua legale
Lui si dichiara innocente rispetto alle accuse che gli sono state mosse e ha dato la sua spiegazione su tutti i fatti
Cercheremo di provare la sua assoluta innocenza in tutte le sedi opportune: il mio assistito ci ha provato già oggi e non ha voluto avvalersi della facoltà di non rispondere proprio perché si dichiara assolutamente estraneo a tutti i fatti»
al termine dell’interrogatorio di garanzia ha ribadito che la sera in cui la vittima ha perso la vita il 59enne non si sarebbe trovato nell’abitazione del defunto
«Bisognerebbe anche capire come delle persone
si ricordino il volto di qualcuno che hanno visto»
sempre secondo quanto riferito dai legali dell’uomo
non ci sarebbe stata alcuna relazione tra Massé e la “mantide di Parabiago”
«Conosceva Adilma semplicemente in quanto moglie della vittima – ha aggiunto l’avvocato Morrone -
l’aveva vista sempre e comunque insieme al marito»
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti
Massè avrebbe trascorso insieme a Della Malva le ultime ore di vita dell’uomo
sottoposto al momento del decesso al “classico” esame tossicologico ma non ad ulteriori accertamenti che avrebbero potuto fare luce sull’eventuale somministrazione di altre sostanze con cui potrebbe essere stato in qualche modo stordito prima di fargli ingerire un sacchetto contente cocaina
Il fermato secondo quanto ricostruito dall’attività investigativa avrebbe lasciato l’abitazione – dove Della Malva
si trovava in permesso per accudire i figli – poco prima del decesso della vittima
A confermare la sua presenza quella sera e durante la notte ci sarebbero almeno due testimonianze
la “mantide” sulla scena del delitto non c’era
in quei giorni assisteva in ospedale alcuni dei figli
Avvisata dai figli più grandi delle condizioni in cui versava il marito
ai quali aveva assicurato che avrebbe provveduto lei stessa a chiamare i soccorsi
Adilma Pereira Carneiro chiamerà i soccorsi solo cinque ore dopo
quando ormai per Della Malva non ci sarà più niente da fare
Nel mirino della difesa del 59enne potrebbe finire anche la competenza territoriale della Procura di Busto Arsizio
visto che la morte di Della Malva è avvenuta a Mesero
Tutti elementi comunque ancora da valutare al momento
in attesa di sapere per quale misura cautelare opterà il GIP a valle della convalida del fermo
«La priorità è farlo uscire dal carcere – ha concluso la legale di Massé -: a nostro avviso non sussiste alcuna esigenza cautelare
Il pericolo di fuga non esiste e nemmeno quello della reiterazione del reato: si tratta di fatti che risalgono al 2011
parlare di attualità o di concretezza delle esigenze cautelari in questo momento è veramente senza senso»
l’avvocato Cristina Morrone che difende Maurizio Massé
Sono state rigettate tutte e quattro le richieste di rito abbreviato avanzate dai legali di Adilma Pereira Carneiro
Marcello Trifone e Fabio Oliva accusati dell’omicidio volontario premeditato di Fabio Ravasio insieme ad altri quattro complici
Il giudice per l’udienza preliminare Veronica Giacoia ha comunicato oggi
la sua decisione accogliendo in pieno la tesi del pubblico ministero Ciro Caramore che ha chiesto il giudizio immediato per tutti per aver organizzato e inscenato l’investimento da parte di un pirata della strada del commerciante 52enne di Parabiago
Il processo in Corte d’Assise prenderà
il via regolarmente il prossimo 27 gennaio in tribunale a Busto Arsizio nei confronti di tutti gli imputati
Soddisfatti i legali di parte civile Barbara D’Ottavio e Francesco Arnone per i genitori di Ravasio Mario e Annamaria Trentarossi (nella foto)
entrambi presenti alla lettura del dispositivo e apparsi sollevati dalla decisione
In particolare Barbara D’Ottavio ha rilasciato un commento a margine dell’udienza: «Il primo ostacolo all’obiettivo di ottenere giustizia per Fabio Ravasio è stato superato
Senza la premeditazione non sarebbe stato possibile chiedere l’ergastolo»
«Un passaggio puramente tecnico» – invece per il legale Edoardo Rossi che difende la donna
La pericolosità e la capacità manipolatoria della mantide di Parabiago non è affatto scemata nonostante i mesi trascorsi in carcere
ha anche messo agli atti alcune lettere che la 49enne brasiliana ha inviato all’ex compagno di cella del marito Marcello Trifone
nelle quali chiede all’uomo di cambiare difensore (cosa poi avvenuta) e di sostenere la versione secondo la quale lei sarebbe stata all’oscuro del piano per uccidere il suo compagno
che ad un certo punto sembrava essersi liberato dal controllo che Adilma ha sempre avuto su di lui
ha poi cercato di assecondarla lasciando il difensore Andrea Toscani e affidandosi a Manuele De Paola del foro di Milano
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Entra a far parte di un ambiente dinamico e all'avanguardia
all’interno degli spazi dello Studio Radiologico "Città di Parabiago" si inaugura ufficialmente un nuovo polo sanitario nato dall’ingresso di 2 realtà di eccellenza:
lo Studio Radiologico è in grado di ampliare e potenziare ulteriormente la propria gamma di servizi sanitari
rispondendo in maniera ancora più completa e mirata alle esigenze dei pazienti
L'integrazione di RAF First Clinic e Studio Dermatologico Bianchi consente
di offrire un'assistenza più diversificata e personalizzata
mantenendo sempre al centro l'attenzione per il paziente e la qualità delle cure offerte
L’apertura del punto RAF First Clinic di Parabiago rappresenta un ulteriore e importante passo avanti all’interno di un progetto di sviluppo sul territorio
mirato a offrire alla comunità servizi di medicina specialistica
con un particolare focus sulla prevenzione.
Tutto questo tramite l’esperienza di professionisti specializzati e un parco tecnologico di ultima generazione per diagnosi e terapie
“La scelta di inaugurare proprio a Parabiago il primo RAF First Clinic
al di fuori della città metropolitana di Milano e accanto a realtà consolidate come quella dello Studio Radiologico ‘Città di Parabiago’ e lo Studio Dermatologico Bianchi
nasce dall’ascolto delle esigenze del territorio e dalle richieste della comunità locale nell’ambito della salute
Il nostro obiettivo è quello di offrire ai cittadini la possibilità di accedere a visite ed esami che rispecchino gli standard di qualità ospedaliera che il Gruppo San Donato
è in grado di garantire” dichiara il dott
lo Studio Radiologico ‘Città di Parabiago’ esegue ogni anno circa 146.000 prestazioni
garantendo alta qualità del servizio
grazie a tecnologie avanzate e personale esperto.
Amministratore Unico dello Studio Radiologico ‘Città di Parabiago’ afferma: “Oggi con orgoglio presentiamo le nuove realtà sanitarie che si affiancano allo Studio Radiologico ‘Città di Parabiago’
L’idea è nata qualche anno fa quando abbiamo deciso di ristrutturare degli spazi vuoti
da concedere a chi potesse offrire all’utenza tutta una serie di servizi sanitari che lo Studio non eroga.
Così nasce la sinergia con RAF First Clinic e Studio Dermatologico Bianchi con l’obiettivo comune di incrementare le risposte al bisogno di salute dei cittadini
Ciascuno spinto dall’impegno di garantire una sanità di eccellenza fornendo un accesso sempre più ampio a servizi di qualità”.
Lo Studio Dermatologico Bianchi si distingue come un centro d’eccellenza dedicato alla prevenzione e al trattamento delle patologie cutanee
oltre a offrire servizi di medicina estetica.
Grazie all’esperienza pluriennale dei suoi professionisti e a un’ampia gamma di servizi
il Centro si afferma come punto di riferimento per chi desidera affrontare problematiche dermatologiche o migliorare l’aspetto della propria pelle.
“Lo Studio Dermatologico Bianchi affonda le proprie radici nella città di Parabiago dove
in oltre 15 anni di assidua attività
diventando un punto di riferimento per la prevenzione e la cura delle malattie della pelle - commenta il dott
direttore sanitario dello Studio Dermatologico Bianchi -.
all’incremento dell’organico e alla sinergia con eccellenze sanitarie
quali lo Studio Radiologico ‘Città di Parabiago’ e il RAF First Clinic
lo Studio Dermatologico Bianchi è oggi fiero di inaugurare la sua nuova grande sede
ampliando l’offerta dermatologica e offrendo servizi sempre più all’avanguardia”
la battaglia di Parabiago diventa una graphic novel
È in stampa e sarà disponibile nel giro di qualche settimana “Parabellum – La battaglia di Parabiago”
romanzo a fumetti edito – per ora in 2mila copie – da Ferrogallico
con testi di Francesco Granito e disegni di Giuseppe Botte
che ha “incassato” il patrocinio di tutti i Comuni a vario titolo coinvolti dalla battaglia
che contiene anche due approfondimento dedicato alla numismatica medievale milanese e allo stemma dei Visconti
è nata con la regia dell’associazione culturale Parabiago Medievalis
«L’associazione è nata tre anni fa ma le basi erano state gettate già qualche anno prima – spiega il presidente Daniel Marazzini -: piano piano abbiamo messo in campo quello che sognavamo fin all’inizio per far conoscere la storia di Parabiago non solo ai parabiaghesi
ma anche a chi vive al di fuori della città
Abbiamo voluto dare vita alla rievocazione storica
abbiamo proposto la deposizione delle corone in onore dei caduti di tutte le guerre in occasione dell’anniversario della battaglia di Parabiago e ora con questo prodotto vogliamo portare la cultura a livello di tutti»
«Abbiamo lavorato a questo progetto per tre anni – aggiunge Giuliano Polito
membro dell’associazione e consigliere comunale di Parabiago -: con questa graphic novel per la prima volta abbiamo un fumetto dedicato alla cultura locale
Abbiamo scelto questa formula perché l’idea è quella di fare cultura
per cercare di avvicinare più persone possibile alla storia locale
La battaglia di Parabiago è stata un passaggio cruciale per la città
la storia e la tradizione della nostra comunità cittadina
Realizzare questo progetto è stato difficile e ci abbiamo messo molto tempo
ma l’idea è sempre stata quella di dare vita a qualcosa che possa durare nel tempo
ma anche per la storia della cultura locale»
ha preso le mosse dal romanzo “Milletrecentotrentanove – Il nemico alle porte” di Francesco Granito
«È stato faticoso trasformare un romanzo di oltre 600 pagine in un fumetto di 130 – sottolinea Granito
membro e ideatore dell’associazione Parabiago Medievale -
perché vuol dire “condensare” senza però far perdere il senso complessivo
Vogliamo che questo fumetto possa nascere e crescere nei lettori di Parabiago e anche oltre i confini di Parabiago»
«Raccontare la storia locale in questo modo potrebbe diventare un progetto che si estende anche ad altre realtà
dando vita ad un circolo virtuoso – conclude l’editore Federico Goglio -
La graphic novel avrà distribuzione nazionale: distribuire una storia locale nel circuito editoriale nazionale sarà una sfida per provare a capire quanto possa interessare al di fuori del contesto milanese»
atti vandalici all’Itet Maggiolini: scuola chiusa per motivi di sicurezzaSarebbero state allagate alcune aule
La dirigente manda tutti a casa in attesa degli interventi necessari per ripristinare ambienti sicuri e idonei all’attività didattica
Indagine per indididuare i responsabiliUn'aula del Maggiolini
la perizia sul marito-complice della mantide di Parabiago Marcello Trifone: “È capace d’intendere e di volere”La relazione depositata in Corte d’assise ritiene l’uomo “in grado di partecipare coscientemente al processo"
che vede come principale imputata Adelma Pereira Carneiro accusata d’avere ucciso Fabio Ravasio assieme ad altre sette personeAdilma Pereira Carneiro
è a processo per l'omicidio di Fabio Ravasio
Parabiago, 22 aprile 2025 – Un tassello fondamentale si aggiunge all’inchiesta sull’omicidio di Fabio Ravasio, travolto e ucciso a Parabiago nell’agosto scorso. La perizia psichiatrica depositata nei giorni scorsi non lascia spazio a dubbi: Marcello Trifone era pienamente capace di intendere e di volere, anche nel momento in cui si trovava nell’auto insieme a Igor Benedito
figlio di Adilma ed esecutore materiale dell’investimento mortale
Firmata dalle esperte Laura Ghiringhelli e Marina Carla Verga
la relazione spazza via ogni ipotesi di infermità mentale: "Marcello Trifone non è affetto da disturbo psichiatrico ascrivibile alla più accreditata e recente nosografia psichiatrica
Il soggetto è in grado di partecipare coscientemente al processo”
ex marito di Adilma e ora sotto accusa con un ruolo ritenuto determinante
era perfettamente lucido quando Fabio Ravasio è stato ucciso
Una valutazione clinica che pesa come un macigno sul procedimento penale
confermando la piena imputabilità dell’uomo e aprendo scenari giudiziari ancora più complessi e delicati
richiesta per accertare l’idoneità psichica dell’imputato
diventa ora una prova chiave per il processo che dovrà fare piena luce su uno dei fatti di sangue più sconvolgenti avvenuti nel Legnanese negli ultimi anni
Il processo vede imputati Adilma Pereira Carneiro
amante della donna; assieme ad altre cinque persone che hanno partecipato a vario titolo al piano omicida
per il quale dopo la perizia che lo ritiene capace d’intendere e di volere il processo in corso è destinato ad assumere un altro percorso; ma c’è il ruolo altrettanto cruciale di Ferretti
Che davanti ai giudici ha ammesso di essere stato spettatore consapevole del delitto: “Sapevo tutto
una casa è stata evacuata a causa di un incendio scoppiato alle 6.40
Un fatto accaduto in via Santarosa a Parabiago per il quale è stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco di Legnano
Al termine delle operazioni di spegnimento delle fiamme il soggiorno dell’abitazione è risultato distrutto
Fortunatamente nessuna persona è rimasta ferita o intossicata: i residenti
sono riusciti ad uscire dalla struttura appena in tempo
Sul posto un’ambulanza della Croce Rossa di Legnano
l’autoscala e l’autopompa di Legnano oltre che l’autopompa dei volontari di Inveruno arrivati sul posto anche con il polisoccorso
Le squadre di Vigili del fuoco hanno spento le fiamme
fatto uscire il fumo e messo in sicurezza l’edificio