La struttura porterà il nome di Domenico Intravaia
vicebrigadiere dell'Arma caduto nell'attentato avvenuto a novembre 2003
Inaugurata la nuova ala del Poligono nazionale di tiro a segno della sezione di Altavilla e Balestrate
Si arricchisce l’offerta sportiva del territorio e porta con sé un forte valore simbolico: la struttura è stata infatti intitolata al vicebrigadiere dei carabinieri Domenico Intravaia
caduto nell’attentato di Nassiriya il 12 novembre del 2003
erano presenti l’assessore regionale alle Attività Produttive della Regione Siciliana Edy Tamajo
Tra loro anche il deputato regionale Marco Intravaia
che ha preso parte con grande emozione al momento del ricordo
"Oggi non inauguriamo solo un impianto sportivo - ha detto Edy Tamajo - ma un presidio di valori
Intitolare questa nuova struttura a Domenico Intravaia significa tenere viva la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per il nostro Paese
ha sottolineato l'assessore parlando davanti a una platea raccolta e commossa
Tamajo ha poi evidenziato l’importanza di investire in strutture sportive moderne e accessibili
definite “motore di crescita sociale ed economica per i territori"
Iniziative come questa aiutano a costruire comunità più forti e offrono nuove opportunità ai giovani”
La cerimonia si è chiusa con la benedizione della nuova ala e un minuto di silenzio in memoria del vice brigadiere Intravaia
“Si tratta - ha commentato Intravaia - di un centro di eccellenza a beneficio non solo della provincia di Palermo
Un servizio di alta qualità per le esercitazioni di tutte le forze dell’ordine e per i privati cittadini
Ringrazio di cuore Pino e Franca Mannelli per la bella iniziativa e per la sensibilità con cui hanno voluto onorare tre nostri conterranei caduti nel servire lo Stato
Durante un’operazione di pattugliamento del territorio
una squadra della Guardia Agroforestale Italiana
composta dal dirigente locale Alessio Adinolfi e dal vice Andrea Colletti
ha individuato un grave episodio di scarico abusivo di rifiuti ingombranti nell’area artigianale di contrada Margì a Partinico
L’intervento è avvenuto intorno alle ore 23:00 di mercoledì 30 aprile 2025
Gli operatori della Guardia Agroforestale hanno colto in flagrante un cittadino partinicese mentre era intento a svuotare il proprio furgone
carico di rifiuti ingombranti di vario genere
in un’area non autorizzata allo smaltimento
Informate immediatamente le Forze dell’Ordine
che in quel momento erano impegnate in altre operazioni urgenti sul territorio
la pattuglia ha provveduto ad annotare scrupolosamente il numero di targa del veicolo coinvolto
la Guardia Agroforestale Italiana ha formalizzato una dettagliata denuncia presso la Compagnia Carabinieri di Partinico
fornendo tutti gli elementi raccolti durante l’intervento notturno
I Carabinieri si sono prontamente recati sul luogo segnalato per effettuare i sopralluoghi necessari e procedere alla delimitazione dell’area interessata
al fine di preservare eventuali ulteriori prove
Adinolfi ha provveduto ad avvertire il primo cittadino di Partinico
il quale ha immediatamente manifestato la propria disponibilità e si è attivato per avviare le procedure di bonifica e ripristino dell’area interessata dallo scarico abusivo
conferma il proprio impegno incessante nella sorveglianza del territorio e nella lotta contro i reati ambientali
L’efficacia dell’intervento è stata resa possibile dalla costante attività di pattugliamento e dalla prontezza degli operatori
Si ringrazia inoltre la tempestiva collaborazione del Sindaco per la sua sensibilità e immediata azione volta alla risoluzione del problema
Contatti: redazione@canicattiweb.com
Sono bastati pochi secondi di video per ribaltare l’intera ricostruzione della tragedia di Partinico
dove il 45enne Gioacchino Vaccaro è morto dopo una violenta colluttazione
Le immagini visionate dal giudice per le indagini preliminari Marco Petrigni hanno convinto l’autorità giudiziaria a modificare il capo d’accusa nei confronti dei fratelli Failla
da omicidio preterintenzionale a rissa aggravata
quando – secondo le ricostruzioni – Vaccaro
a bordo della sua auto insieme alla moglie e al figlio
era stato tallonato da una vettura con a bordo uno dei Failla
è sceso e ha affrontato i due fratelli
L’alterco è degenerato in rissa
i paramenti sacri rivestono un ruolo di primaria importanza
Mancano pochi giorni all'inizio del 72° Raduno Nazionale dei Bersaglieri
che dall'8 all'11 maggio 2025 trasformerà Marsala in un palcoscenico di storia
dedicato a uno dei corpi militari più rappresentativi..
Solo un odore sgradevole e l’assenza prolungata spezzano il muro dell’indifferenza
È la tragedia silenziosa che si è consumata a..
Il Gip Marco Petrigni ha riqualificato l'accusa mossa a Leonardo e Antonino Failla
i fratelli accusati di aver provocato la morte del fruttivendolo
derubricandola da omicidio preterintenzionale
Un filmato dimostrerebbe che a cominciare la zuffa sarebbero stati la moglie e il figlio diciassettenne della vittima
Il Gip del tribunale di Palermo Marco Petrigni ha riqualificato l'accusa mossa a Leonardo e Antonino Failla
i fratelli accusati di aver provocato la morte del fruttivendolo Gioacchino Vaccaro
E' la ragione per cui i due indagati sono stati scarcerati e sono andati ai domiciliari
Il giudice ha ritenuto che i fatti di Partinico
avvenuti domenica pomeriggio nella zona di largo Avellone
fossero diversi da come erano finora stati raccontati: in sostanza un video dimostrerebbe che a cominciare la zuffa per ragioni legate alla circolazione stradale
sarebbero stati la moglie e il figlio diciassettenne della vittima
I fratelli avrebbero risposto alle aggressioni subite e comunque Vaccaro non aveva addosso segni di percosse e botte: nel presentarsi ai medici aveva detto di essere caduto
Nel corso della serata le sue condizioni erano peggiorate e alle otto di sera era morto
Un 57enne è stato visto da due guardie agroforestali che hanno poi segnalato tutto ai carabinieri
ha attivato le procedure per bonificare l’area
Alla vigilia della Festa dei lavoratori era andato in un'area lontana da occhi indiscreti
per gettare in strada vecchi mobili e diversi sacchi neri contenenti rifiuti di ogni sorta
I carabinieri hanno sorpreso e denunciato un uomo di 57 anni
nell'area artigianale in contrada Margi, a Partinico
Ad accorgersi della presenza dell'uomo
è stata una squadra del Distretto Partinico-Trappeto della Guardia agroforestale italiana che ha segnalato al 112 l'accaduto
Le due guardie intervenute hanno annotato ogni dettaglio utile per consentire ai militari di rintracciare lo "sporcaccione"
dalla descrizione del 57enne alla targa del mezzo su cui trasportava i rifiuti
dopo un sopralluogo e i primi accertamenti
hanno delimitato l'area in cui erano stati abbandonati i rifiuti ingombranti e identificato il 57enne che sarebbe anche risultato l'intestatario del furgone
L'uomo è stato quindi denunciato a piede libero mentre l'Amministrazione si è attivata per la bonifica dell'area trasformata abusivamente in discarica
Gran Galà della Cultura a Partinico domenica 4 maggio
Al Teatro Gianì a partire dalle ore 16.30 è in programma la consegna dei riconoscimenti di Ambasciatore della cultura e dell’identità siciliana.
Un trentenne e un quarantaduenne si sono consegnati ieri sera alla caserma dei carabinieri
Sono accusati di omicidio preterintenzionale
Al vaglio le immagini delle telecamere di videosorveglianza che avrebbero ripreso il pestaggio
Sono in stato di fermo per omicidio preterintenzionale i due fratelli, di 30 e 42 anni, Antonino e Leonardo Failla, accusati di avere ucciso, dopo un pestaggio, Gioacchino Vaccaro
I due si sono consegnati ieri sera alla caserma dei carabinieri di Partinico
L'uomo sarebbe stato picchiato e ucciso per una lite in strada
aggredito proprio dai due fratelli in stato di fermo
in largo Avellone. La Procura di Palermo
ha disposto l’autopsia sul corpo del commerciante
per accertare le cause del decesso. Il pestaggio sarebbe stato ripreso
da alcune videocamere di sorveglianza della strada installate da diversi negozi
Le immagini sono adesso al vaglio degli inquirenti
I carabinieri e la polizia stanno ricostruendo quanto accaduto
Sembra che l'aggressione sia scaturita da una lite stradale
Sia padre che figlio sono rimasti feriti per i calci e i pugni violenti
Ha perso conoscenza e nonostante i soccorsi è morto nella tarda serata di ieri in ospedale
secondo quanto ricostruito nelle ultime ore
emerge una versione diversa rispetto a quella circolata ieri sera
La vittima non sarebbe accorsa successivamente
ma si sarebbe trovata a bordo della sua auto con la moglie
I tre sarebbero poi stati superati da uno dei due fratelli Failla
"Nella fase di sorpasso - spiegano gli investigatori - ci sarebbe stato un gesto di stizza da parte della vittima"
A quel punto le due auto si sarebbero fermate
insieme con quella dell'altro fratello Failla
con il pestaggio culminato con la successiva morte di Vaccaro
Ma c'è anche la versione fornita agli inquirenti dai fratelli fermati
"La vita di ogni individuo ha un valore inestimabile
eppure oggi ci troviamo a piangere la morte di una persona perbene
Nessuna giustificazione può spiegare un atto così crudele
nessuna parola può colmare il vuoto lasciato dalla sua assenza". Così il sindaco di Partinico Pietro Rao dopo la morte di Gioacchino Vaccaro
Non possiamo permettere che la violenza venga banalizzata o giustificata
anche quando la causa appare insignificante
Dietro ogni tragedia c'è una storia che merita rispetto
un dolore che non può essere dimenticato
sulla necessità di promuovere il dialogo
Non possiamo più tollerare che la violenza diventi la risposta a ciò che non comprendiamo o non accettiamo
La vita di ogni persona deve essere protetta
celebrata", conclude il sindaco di Partinico
presidente provinciale della Cna, confederazione nazionale artigiani di Palermo
"Siamo vicini alla famiglia - dice Pippo Glorioso segretario della Cna di Palermo - siamo sconvolti e profondamente addolorati per quanto accaduto e siamo vicini alla famiglia del ragazzo. Confidiamo nel lavoro della Procura di Palermo
Quando la vita di una persona viene strappata in modo così violento ai suoi affetti
ma una parte della società civile che si spegne". Si stringe attorno al dolore della famiglia anche il vicepresidente della Cna di Palermo
Articolo modificato alle 10.03 del 31 marzo 2025// Aggiunti i nomi dei due fermati
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Una telecamera ha ripreso lo scontro fisico avvenuto a Partinico tra Gioacchino Vaccaro
suo figlio e i fratelli Antonino e Leonardo Failla
finiti ai domiciliari su disposizione del gip che riformulato l'accusa provvisoria da omicidio preterintenzionale a rissa aggravata
Una macchina affianca l’altra, da una di queste scendono Gioacchino Vaccaro, che morirà poche ore dopo in ospedale
I due iniziano a discutere con uno dei fratelli Failla
È la scena ripresa da una telecamera di videosorveglianza che ha immortalato quanto accaduto domenica 30 marzo a Partinico
dove ha perso la vita fruttivendolo di 46 anni
La prima auto a fermarsi in via Frosinone è quella su cui si trovava Antonino Failla
Poco dopo sopraggiunge la famiglia Vaccaro a bordo di un'altra macchina
Dall'abitacolo scendono il fruttivendolo e il figlio
che si avvicinano a uno dei due indagati e iniziano la discussione
che sarà poi ascoltata dagli investigatori
intervenuta nel tentativo di calmare gli animi
Sarà l'autopsia a stabilire le cause della morte di Gioacchino Vaccaro
Ma da una prima ipotesi il fruttivendolo sarebbe morto per un'emorragia interna che
è riconducibile all'aggressione di qualche ora prima
Saranno interrogati oggi i fratelli Leonardo e Antonino Failla
fermati all'alba di ieri con l'accusa di omicidio preterintenzionale per la morte di Gioacchino Vaccaro
il fruttivendolo 46enne di Partinico morto domenica sera dopo una lite in strada
La rissa sarebbe avvenuta dopo un diverbio acceso in strada
quando uno dei fratelli Failla li ha superati sgommando con l'auto
A quel punto i Vaccaro avrebbero reagito suonando il clacson e
Ed è iniziata la rissa che ha coinvolto i quattro uomini
era ancora cosciente ma non stava bene ed è andato in ospedale per farsi medicare
Ma qui ha perso conoscenza ed è morto
I due fratelli arrestati continuano a ripetere: "Ci siamo solo difesi
Intanto la procura di Palermo ha disposto l'autopsia sul corpo di Gioacchino Vaccaro. La dinamica della vicenda è ancora tutta da accertare
dopo essere stato superato dall'auto dei due fratelli
sarebbero scesi dalla macchina e avrebbero iniziato a discutere con l'uomo
sarebbe arrivato per aiutare il padre finendo anche lui per essere malmenato
Vaccaro e il ragazzo sono andati a farsi medicare all'ospedale Civico di Partinico
dove l'uomo si è però sentito male ed è morto
fatti da polizia e militari dell'Arma - si legge sul sito dell'Ansa - i due indagati non avrebbero agito con l'intenzione di uccidere
ma la morte di Vaccaro sarebbe ricollegabile comunque alle lesioni subite
Una videocamera di sorveglianza piazzata da un esercizio commerciale della zona in cui l'aggressione è avvenuta avrebbe ripreso tutto. I legali della famiglia hanno fornito una versione di quanto accaduto: 'La famiglia Vaccaro - riporta l'agenzia - stava tornando in auto da un pranzo domenicale
Alla guida c'era la signora quando la macchina di uno dei Failla
ha iniziato a suonare il clacson invitandoli ad accelerare
Poi li ha superati e ha bloccato loro la strada
Ne è nata una lite violenta: Vaccaro
la moglie e il figlio sono stati aggrediti
Alla discussione si è aggiunto l'altro fratello Failla
poi ciascuno è tornato a casa propria
Tutto si è svolto a 300 metri da casa dei Vaccaro - dicono - Quando sono rientrati
Vaccaro ha detto di sentirsi male e di avere dolori alla testa e al petto
Il cognato gli ha consigliato di andare in ospedale dove è morto'".
L'episodio è stato denunciato ai carabinieri
Sui social la foto del veicolo imbrattato: "Un attacco alla mia squadra
a voi cittadini che credete nel cambiamento
Una lettera di minacce sul parabrezza e una croce nera impressa con vernice spray sul retro della sua auto. Vincenzo Sollena
ha denunciato l'episodio ai carabinieri e postato un'immagine della macchina imbrattata su Facebook. "Qualcuno ha pensato di intimidirmi
di farmi vacillare nel mio impegno politico e amministrativo
Ha scelto di mandarmi una lettera minacciosa
sperando forse che il timore mi spingesse a fare un passo indietro
A chi ha scritto quella lettera voglio rispondere con fermezza: io non mi fermo
che ha fra le deleghe anche quelle alla Polizia municipale e alla Sicurezza urbana
"So bene che il cambiamento fa paura a chi ha costruito il proprio potere sulle intimidazioni
sui favori ottenuti con il ricatto - prosegue il giovane assessore -
So che la legalità è un concetto scomodo per chi vuole continuare a fare il proprio gioco nell’ombra
Ma c’è una cosa che queste persone devono capire: noi non abbiamo paura
Non siamo più disposti ad abbassare lo sguardo"
Per Sollena la lettera di minacce è "un attacco alla mia squadra
alla polizia municipale a cui va la mia massima vicinanza" e alla "speranza di un futuro diverso
L'assessore comunque guarda avanti: "Noi siamo qui per costruire una Partinico migliore
dove nessuno debba più subire la paura o il ricatto
Noi siamo dalla parte della legalità
conclude esprimendo "piena e massima fiducia nel lavoro delle forze dell'ordine
già impegnate nella ricerca di chi possa aver compiuto tale gesto"
Il sindaco Pietro Rao ha espresso solidarietà al componente della sua Giunta
"Quanto accaduto ai danni dell’assessore Vincenzo Sollena è grave e va condannato senza remore
Sono segnali preoccupanti di una città in cui si annida ancora il germe vigliacco dell'intimidazione
una città tormentata dalla continua
sottile e grottesca narrazione del quotidiano che intossica gli animi più propensi alla violenza
Ma si continui una dura e necessaria barricata contro il fetore criminale che a Partinico ancora stenta a indietreggiare"
Rao aggiunge: "Che sia opera di un manipolo di sbandati locali
o che si tratti di una più articolata rete che strizza l'occhio alla mafia
la forza e la coerenza che ci unisce nel difficile intento di cambiare il volto di questa città
Un volto ancora sfregiato da chi agisce nell'ombra
troppi pupari della retorica che a Partinico
continuano a galleggiare in un mare di falsità
Chiedo ad ogni partinicese di fare scudo innanzi a Vincenzo Sollena
così che ancora una volta l’afflato di legalità diventi grido di rivolta contro il lato oscuro di una città che non ci piace"
attraverso il segretario nazionale Totò Cuffaro
si dice vicina all'assessore partinicese. "Tali gesti non fermeranno l'impegno e la dedizione di chi lavora per il bene della comunità
La lotta contro la mafia e ogni forma di violenza - afferma Cuffaro - deve essere una priorità per tutti noi e non può essere ostacolata da minacce e intimidazioni
Siamo al fianco dell'assessore e di tutti coloro che
si battono per la legalità e il progresso del nostro territorio"
segretario Dc della provincia di Palermo aggiunge: "A nome di tutta la segreteria provinciale esprimo la più ferma condanna per il vile atto intimidatorio e desidero manifestare la mia piena solidarietà nei confronti di Vincenzo Sollena
Nessuno ha il diritto di ostacolare l'azione politica e amministrativa di un assessore nel pieno delle proprie funzioni con vili gesti intimidatori"
è stato chiamato dalla moglie per intervenire in soccorso del figlio diciassettenne aggredito da due persone dopo un banale diverbio
è deceduto in serata a causa delle gravi ferite riportate
Ucciso per aver difeso il figlio. Un uomo di 46 anni
è morto all'ospedale Civico di Partinico per le ferite riportate dopo essere stato picchiato da due uomini
Secondo una prima ricostruzione - come riporta l'Ansa - l'uomo è sceso in strada per difendere il figlio di 17 anni che era stato aggredito da due giovani in largo Avellone
dove la vittima ha un negozio di frutta e verdura
Pare che il giovane li avesse sgridati perché passati ad alta velocità con l'auto per la strada
Così i due avrebbero iniziato a picchiare il ragazzo davanti alla madre
La donna quindi avrebbe chiamato in soccorso il marito e anche lui sarebbe stato colpito ripetutamente con violenza dai due
Gli autori del pestaggio sono prima fuggiti e poi si sono consegnati ai carabinieri
Anche il figlio di Vaccaro è stato portato in ospedale con ferite alla testa
E' stata inaugurata il 30 aprile scorso la "Villa della Legalità" in Contrada Annunziata
sulla strada provinciale Partinico-Montelepre
Alla cerimonia hanno partecipato il Prefetto di Palermo Massimo Mariani
il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri Salvatore Luongo
il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo Domenico Napolitano
il Questore Vito Calvino e tante altre autorità civili
militari e religiose.Numerosi anche i parenti di vittime di Cosa nostra
i sindaci del comprensorio e una rappresentanza dell'Ordine regionale dei Giornalisti di Sicilia.La villa
è stato affidato all'Associazione Tele Jato Ets
che porta avanti il progetto "Stage di Giornalismo e Centro di documentazione del fenomeno mafioso"
L'immobile era al centro degli interessi mafiosi del clan dei Corleonesi
in cui hanno trovato rifugio boss latitanti del calibro di Giovanni Brusca
Oggi è diventato un luogo di formazione per tanti giovani provenienti da ogni parte d'Italia e dall'estero che desiderano partecipare a stage giornalistici e approfondire i temi della lotta alla mafia
All'interno si trova la redazione di Tele Jato dove è possibile svolgere lo stage di giornalismo
con la produzione di servizi e la conduzione del telegiornale
Il garage è stato trasformato in una biblioteca sociale gestita dall'Associazione No Profit 100x100 in Movimento di cui fanno parte cittadini e membri delle forze dell'ordine
utilizzata dagli stagisti e dalla redazione per svolgere ricerche sul fenomeno mafioso e sul territorio."In un'epoca in cui le istituzioni devono compiere numerosi sforzi per mantenere un rapporto saldo con la società civile
abbiamo deciso di ribadire la nostra posizione al fianco delle stesse con l'inaugurazione ufficiale in occasione del quarantatreesimo anniversario dell'omicidio di Pio La Torre
promotore della legge che porta il suo nome e che consente ancora oggi un efficace contrasto al fenomeno che affligge il nostro Paese" ha detto la presidente dell'Associazione Tele Jato ETS
figlia del fondatore e animatore della televisione Pino Maniaci.Un luogo che
si trasforma oggi in laboratorio di democrazia
conoscenza e giustizia sociale."Pio La Torre - ha scritto Pino Maniaci sulla sua pagina Facebook - lo aveva capito prima di tutti: per sottrarre potere ai mafiosi bisognava togliergli le case
E per questo ha voluto la legge che permise per la prima volta di confiscare i beni ai mafiosi e restituirli alla collettività.E oggi
nel giorno in cui ricorre l'anniversario del suo assassinio
abbiamo inaugurato la Villa della Legalità a Borgetto
alla presenza delle più alte cariche militari
oggi 30 aprile definitivamente assegnato a Telejato e finalmente restituito alla collettività grazie a quella legge rivoluzionaria e al grosso lavoro di riqualificazione portato avanti dalla nostra famiglia
dai nostri stagisti e dalle decine e decine di persone che in questi anni ci hanno dato una mano a riportare alla luce questa villa
Da qui la promessa di sempre: Telejato non si ferma"
Video dell'inaugurazione clicca qui!
ANTIMAFIADuemilaAssociazione Culturale Falcone e Borsellino Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000Privacy e Cookie policy
è indagato anche il rappresentante legale di un'altra società al quale è stato applicato il divieto di dimora
hanno documentato l'arrivo di alcuni camion che scaricavano anche rifiuti pericolosi e in un'area di circa 11 mila metri quadrati
Avrebbero utilizzato un'area a Partinico per stoccare materiali di risulta
Il tutto in un terreno che poi avrebbero livellato e spianato per continuare a conferire rifiuti di ogni genere
I finanzieri del Comando provinciale hanno eseguito un’ordinanza con cui il gip del tribunale di Palermo
ha disposto l’applicazione della misura cautelare nei confronti di due imprenditori attivi nel settore dell’edilizia: arresti domiciliari per Salvatore Romito
Sequestrati in via preventiva all’azienda "Edilizia f.lli Biondo srl" un camion
uno va agli arresti domiciliari mentre per l’altro è scattato il divieto di dimora
Secondo quanto ricostruito dai finanzieri i due imprenditori
ai quali è stata applicata pure l’interdizione per un anno dall’attività d’impresa
avrebbero utilizzato un’area estesa circa 11 mila metri quadrati - ora sottoposta a sequestro - come discarica abusiva
Grazie alle riprese fatte dai militari è stata accertata la “gestione illecita di rifiuti pericolosi e non
cessione e smaltimento di ingenti quantitativi”
impegnate in lavori di ristrutturazione o altro
inerti e altro ancora nel terreno sottoposto a vincolo
Nel corso degli appostamenti sono stati documentati i conferimenti di rifiuti effettuati da altre 15 persone
che avrebbero potuto “godere di ingiusti e rilevanti profitti - si legge ancora nella nota diffusa dalla guardia di finanza - derivanti dal risparmio sui costi necessari per provvedere al corretto smaltimento dei rifiuti che
sono quantificabili in circa 633 tonnellate"
Nei confronti di una delle società riconducibili ai due indagati principali è stata riconosciuta la responsabilità amministrativa da reato
Colpi d'arma da fuoco in via via Ezio Tarantelli dove una Toyota Yaris
una Fiat Punto e una Citroën C3 sono state raggiunte da alcuni proiettili
dove tre automobili sarebbero state danneggiate da colpi d'arma da fuoco
Gli incidenti sono avvenuti tutti in via Ezio Tarantelli: lì una Toyota Yaris
una Fiat Punto e una Citroën C3 sono state colpite da alcuni proiettili
al momento dell’incidente nessuna persona è rimasta ferita.
Le forze dell’ordine sono già al lavoro per fare luce sull'accaduto
I carabinieri della compagnia di Partinico hanno avviato un’indagine per cercare di identificare i responsabili del gesto
Gli inquirenti stanno esaminando le immagini delle telecamere di videosorveglianze in cerca di elementi utili che possano indirizzare le indagini.
Oggi - in una zona impervia di contrada Cicala - è stato poi individuato anche il corpo senza vita
Un uomo di 83 anni di origini marocchine
Moustaquim Bouchaib, è stato trovato morto a Partinico
L'anziano risultava scomparso da qualche giorno
Il mezzo era stato individuato nelle campagne di Partinico dalle squadre di soccorso
Un epilogo tragico: nelle scorse ore - in una zona impervia di contrada Cicala - è stato poi ritrovato anche il corpo senza vita del marocchino
L'uomo era conosciuto a Partinico: spesso svolgeva il ruolo di parcheggiatore nel cimitero comunale
Nelle ricerche erano stati mobilitati numerosi volontari
oltre a Protezione civile, vigili del fuoco
ma anche operatori della Forestale e polizia municipale
avrebbe telefonato alla moglie per comunicarle che si era perso
Un contatto che aveva permesso agli inquirenti di circoscrivere le ricerche. L'ottantatreenne risutava scomparso dallo scorso sabato: domenica 16 marzo il sindaco Pietro Rao
"E' scomparso un uomo di origini marocchine - aveva detto -
Si è allontanato con la sua bicicletta e da quel momento non si hanno più sue notizie
Chiediamo a tutti di prestare attenzione e di aiutarci a cercarlo
Se qualcuno avesse visto qualcosa o avesse informazioni utili
vi invitiamo a contattare immediatamente le autorità o a scrivere qui sotto o su messenger. Ogni piccolo dettaglio potrebbe fare la differenza
Uniamo le forze per portare questa persona a casa sana e salva"
Ma purtroppo per l'uomo di origini marocchine non c'è stato nulla da fare
È stata intitolata all'appuntato Giuseppe Bommarito
ucciso dalla mafia con il capitano Mario D’Aleo e il carabiniere Pietro Morici
I tre furono barbaramente trucidati il 13 giugno del 1983 in via Scobar
Questa mattina si è svolta l’inaugurazione della sede di Partinico dell’Associazione nazionale carabinieri
intitolata all’appuntato dell’Arma Giuseppe Bommarito
con Bommarito furono anche il capitano Mario D’Aleo e il carabiniere Pietro Morici
Alla cerimonia erano presenti i familiari di Bommarito
il generale in congedo Libero Losardo
presidente nazionale dell’Associazione nazionale carabinieri
comandante provinciale carabinieri di Palermo
La sede inaugurata è realizzata in un bene confiscato alla mafia ed assegnato dal comune di Partinico
all’Associazione nazionale carabinieri
"Il comandante provinciale di Palermo - si legge in una nota - nel suo partecipato intervento ha ricordato la figura dell’appuntato Bommarito che
sebbene cosciente dei rischi cui andava incontro
ha continuato ugualmente a combattere contro la mafia
Presenti alla cerimonia anche numerose scolaresche che si sono preparate all’evento realizzando dei racconti che traggono spunto dalle testimonianze dei familiari dell'appuntato Bommarito
Il generale Magrini ha molto apprezzato il lavoro dei ragazzi e li ha esortati a contrastare anche loro nel quotidiano la criminalità organizzata
iniziando per esempio a non tollerare prevaricazioni e a far propri i valori positivi che eroi come Bommarito hanno incarnato"
La cerimonia è stata scandita dalle note suonate dalla Fanfara del 12 Reggimento Carabinieri “Sicilia” che ha sfilato da piazza Duomo sino alla via Enrico Fermi 35
L’appuntato Giuseppe Bommarito era nato il 14 luglio del 1944 a Balestrate
prima come ausiliario in servizio al X Battaglione Mobile di Napoli
prestò servizio presso la squadriglia carabinieri di Catalafimi e dal 1970 a Monreale
con l'incarico di autista del capitano Basile prima e del capitano D’Aleo poi
Il 22 luglio del 1972 sposò Girolama Galante dalla quale ebbe due bambini
Salvatore e Vincenzo. Il capitano Mario D’Aleo era nato invece a Roma il 16 febbraio del 1954
Destinato alla scuola sottufficiali carabinieri a Velletri e promosso tenente
il 28 maggio del 1980 al comando della compagnia carabinieri di Monreale
Il carabiniere Pietro Morici era nato invece a Valderice il 21 agosto 1956
iniziò a gestire un negozio di generi alimentari situato vicino alla caserma dei carabinieri
Raggiunse la scuola allievi carabinieri di Roma il 5 marzo del 1975
Nel 1976 fu trasferito a Palermo e infine a Monreale
I tre carabinieri sono stati barbaramente trucidati il 13 giugno del 1983 in via Scobar
Gli autori materiali ed i mandanti mafiosi del delitto sono stati individuati e condannati all'ergastolo
ha conferito la “Medaglia d'Oro al Valor Civile alla Memoria” al capitano Mario D’Aleo
all'appuntato Giuseppe Bommarito e al carabiniere Pietro Morici con la seguente motivazione: “Comandante e militari in servizio a compagnia Carabinieri operante in zona ad alto indice di criminalità organizzata
pur consapevoli dei gravi rischi cui si esponevano
con elevato senso del dovere e sprezzo del pericolo
svolgevano tenacemente opera intesa a contrastare la sfida sempre più minacciosa delle organizzazioni mafiose
Barbaramente trucidati in un proditorio agguato teso con efferata ferocia
sacrificavano la loro giovane vita in difesa dello Stato e delle Istituzioni”
La comunità di Partinico è sotto choc dopo l’omicidio di Gioacchino Vaccaro, 45enne fruttivendolo morto domenica scorsa a seguito di una lite stradale degenerata in violenza. I due fratelli Leonardo e Antonino Fallia, fermati con l’accusa di omicidio preterintenzionale
sostengono di essersi "solo difesi"
le indagini coordinata dalla procura di Palermo stanno ricostruendo una verità diversa
Le versioni divergono: la vedova Benedetta Vaccaro racconta che i fratelli bloccarono la strada dopo il sorpasso
mentre gli accusati affermano di essere stati inseguiti
i due nuclei familiari si sarebbero affrontati in una lite sempre più violenta
Testimoni oculari descrivono un’aggressione "inaudita"
durante la quale nessuno è intervenuto nonostante le richieste d’aiuto
ricorda Vaccaro come un lavoratore instancabile
solito alzarsi all’alba per rifornire il suo negozio di frutta e verdura
«Non si può morire così»
eco del dolore di una comunità che chiede giustizia
È stata soppressa l’agenzia Generali Italia denominata Partinico
gestita dalla società Corso & Corso snc di Giovanni e Vincenzo Corso
Una parte del portafoglio è stata trasferita all’agenzia di via Don Giovanni Minzoni 172 a Caltanissetta
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Agenti e volontari hanno servito 25 persone trascorrendo la serata con loro e con chi per ora vive situazioni di difficoltà o storie di emarginazione
E' stata una serata ricca di emozioni quella trascorsa ieri dagli agenti della polizia di Stato nella mensa diocesana di Monreale
I poliziotti del commissariato Partinico hanno cucinato e servito la cena per circa 25 persone bisognose ospiti della struttura
dove quotidianamente trovano accoglienza e generi di conforto anche grazie al prezioso contributo svolto da un gruppo di circa 40 volontari
I poliziotti hanno tolto la divisa per indossare grembiuli e cappellini da chef contribuendo
così per regalare un sorriso a persone meno fortunate e offrire così la loro vicinanza a chi vive quotidianamente una situazione difficile
L'iniziativa ha generato entusiasmo e apprezzamento in tutta la comunità che ha ringraziato il personale del commissariato e tutta la polizia di Stato per la vicinanza dimostrata e per il lodevole gesto di solidarietà
L'iniziativa è espressione della missione che vede tutti i giorni
donne e uomini della polizia di Stato vicini a chi soffre
testimonianza tangibile del motto "esserci sempre"
che racchiude in sé l'essenza della Polizia di Stato
che ogni giorno scende in campo al servizio della comunità
Un uomo di 46 anni - Gioacchino Vaccaro - è morto dopo essere stato picchiato per strada da due uomini di 43 e 30 anni
un grande comune nell'hinterland di Palermo
dopo essere fuggiti si sono costituiti e infine sono stati arrestati con l'accusa di omicidio preterintenzionale
In un primo momento si era ipotizzato che la vittima fosse stata picchiata perché voleva difendere il figlio 17enne preso a sua volta a calci e pugni dopo le critiche su come i due uomini guidavano
Nella prima versione infatti il ragazzo aveva urlato ai due uomini che sfrecciavano in macchina
A quel punto i due erano tornati indietro e una volta scesi
Il padre era accorso ed era stato pestato anche lui
che con il passare delle ore sembra essere la più plausibile
la vittima è stata invece picchiata perché era stato lui stesso a inveire contro i due uomini
stava tornando in auto da un pranzo domenicale
Alla guida c'era la signora quando la macchina di uno dei due fratelli Failla
Alla discussione si è aggiunto l'altro fratello Failla
"Tutto si è svolto a 300 metri da casa dei Vaccaro
Il cognato gli ha consigliato di andare in ospedale dove è morto"
I Failla sono stati fermati per omicidio preterintenzionale
Leonardo e Antonino Failla hanno dichiarato ai carabinieri di essersi solo difesi e che ad aggredirli violentemente era stato per primo il figlio della vittima a cui poi si era aggiunto il padre
Gli inquirenti dovranno stabilire se a causare la morte sia stato un infarto o se l'uomo sia deceduto per una emorragia interna provocata dalle lesioni
Per capire la dinamica dei fatti saranno molto utili le immagini delle telecamere di sorveglianza
era molto conosciuto a Partinico perché gestiva un negozio di frutta e verdura
"La vita di ogni individuo ha un valore inestimabile
Nessuna giustificazione può spiegare un atto così crudele
nessuna parola può colmare il vuoto lasciato dalla sua assenza"
Lo dice il sindaco di Partinico Pietro Rao
Dietro ogni tragedia c'è una storia che merita rispetto
un dolore che non può essere dimenticato - aggiunge il sindaco - Oggi più che mai
Non possiamo più tollerare che la violenza diventi la risposta a ciò che non comprendiamo o non accettiamo
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AccediEmergenza: povero anche se lavora
Robin Srl Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
diceva: “Partinicu paisi di scunfortu: o tira ventu o sona a campana a mortu”
Terribile anche il giudizio che ne ebbe a dare il noto antropologo Salamone Marino: “Partinico adora un solo dio: l’omicidio; a un solo santo si raccomanda: alla carabina
Par nato dal sangue e pel sangue; e lo sparge in pubblica piazza in pieno mezzodì
un assai dabben notaio!”.Sorvolando sui delitti del secolo scorso
allorché il corpo di Roberta Riina veniva scoperto dalla sorella Rosalinda
studentessa di scienze della comunicazione
al pronto soccorso di Partinico si presentava una giovane
Rita Greco che diceva di essere sfuggita a un maniaco
dopo avergli strappato una ciocca di capelli
Pare che tra i tanti episodi aggressione e di violenza sessuale
ci sia pure quello nei confronti di sua nonna
Le analisi del DNA e i riscontri individuano in lui anche l’omicida di Roberta Riina
il quale sta scontando in carcere 22 anni.2.6.2016
Francesco (48 anni) e Giuseppe Autovino uccidono a coltellate Antonio Salvia (24 anni)
a Pare che tutto sia cominciato con il danneggiamento dell'auto
una Fiat Uno di Francesco Autovino avvenuta il 13 maggio 2016 in via Cimabue a Partinico
A incendiare la vettura sarebbe stato Gianluca Rizzo (26 anni) che fa il carrozziere
Rizzo si era recato la sera prima a casa di Autovino
per dire che non era stato lui a dare fuoco alla vettura
con il quale avrebbe avuto una colluttazione
a conclusione della quale Rizzo è stato costretto ad andare in ospedale per farsi medicare
è stato condannato in primo grado a 22 anni di reclusione per omicidio volontario e rissa aggravata
Dopo aver scontato più di 2 anni e mezzo in carcere
che aveva messo incinta e che era già madre di un altro figlio
L’omicidio scuote la città per la sua efferatezza
“è tale da destare profondo senso di ripugnanza in ogni persona di media normalità"
La vittima è una rumena da anni abitante a Giardinello: Borgia accoltella a più riprese la donna
la carica sul furgone e la finisce in una campagna lontana
con un colpo alla testa ("per non farla soffrire"
poi addirittura al commissariato di Partinico
Al processo si difende sostenendo che la donna lo ricattava
minacciando di rivelare alla moglie la loro relazione
In primo grado la corte d’Assise ha condannato all’ergastolo l’imputato
ma a quella della premeditazione: dalle intercettazioni in carcere
si evince la scarsa stima di Borgia per la donna
ritenendo giusto di averle "schiacciato la testa" perché "era romena e mi chiedeva il pizzo
Alla moglie avrebbe detto che “rappresentava se stesso come il risoluto castigatore"
e di avere programmato la morte della poveretta: 'io già avevo la legna
avevo anche preparato l'acido cloridrico per poi...' In primo appello è ergastolo
in secondo la Cassazione non riconosce l’aggravante della crudeltà e con una serie di motivazioni discutibili riduce la pena a 19 anni e quattro mesi sino alla successiva definitiva conferma dell’ergastolo.14 gennaio 2024
Davanti a una discoteca di Balestrate muore
il quale sostiene di essere stato provocato da Bacchi e di averlo poi ucciso a calci
Un ruolo di primo piano sembra averte avuto anche Christian Leto
Non è la prima volta che succedono omicidi del genere in zona: il 23.2.2020 è stato ucciso a coltellate
nel corso di una rissa davanti alla discoteca Millennium di Terrasini
è stato condannato dalla Cassazione a 23 anni 6 mesi e 24 giorni
aveva appena finito di litigare con un buttafuori
e all’uscita si è scagliato contro La Rosa
e che era contrario alla sua frequentazione amorosa con la sorella di Paolo
Un taglio di coltello alla giugulare e Paolo non ha avuto neanche il tempo di sentirsi morire
Alla rissa avrebbero partecipato anche il cugino Alberto Pietro e Rosario Namio
a causa di un fidanzamento tra i rispettivi figli non accettato dalle due famiglie
il primo per due coltellate subite alla mano e ad un fianco
Pare che i genitori della ragazza avrebbero cercato e trovato i due ragazzi appartati
in un momenti di rabbia avrebbe rubato l’auto della madre della compagna abbandonandola il mezzo a qualche chilometro di distanza completamente distrutta Nel frattempo in via Cammarata i due capifamiglia consumavano uno scontro violento
muore a causa delle ferite alla testa riportate nel corso della colluttazione con due altri uomini
La vittima ha un piccolo negozio di frutta e verdura
La prima versione è che in un certo momento
sentendo un’auto transitare a velocità sostenuta
ne scendono i fratelli Leonardo (45) e Antonio Failla (30 anni)
sostengono di essere stati provocati da Vaccaro padre
che il figlio sarebbe intervenuto dopo e che la vittima sia morta per altre cause
Le immagini di una telecamera confermano questa versione: i Failla avrebbero fatto un sorpasso azzardato nei confronti dell’auto della famiglia Vaccaro
i quali avrebbero iniziato la lite con Antonino Failla
Nel frattempo sarebbe intervenuto con la sua auto Leonardo Failla e sarebbe iniziata una violenta rissa
e qui poco dopo è morto a causa di un collasso
Il Gip ha escluso al momento il nesso di causalità tra la rissa e il decesso perché nella Tac effettuata su Vaccaro all’ospedale sono state escluse lesioni interne.Molto più denso è l’elenco dei delitti di mafia
all’interno del bagagliaio di una macchina
è ritrovato il corpo di Francesco Brugnano
essere stato un informatore del maresciallo Lombardo
che aveva incontrato Gaetano Badalamenti in America
venne trovato morto dentro la sua macchina
nei pressi della caserma di Palermo Bonsignore
e le indagini conclusero che il suo era stato un suicidio
nei pressi del suo terreno in contrada Cambuca
un avvocato già dipendente del Banco di Sicilia e in pensione
Franca stava preparando un libro sul passaggio dei Garibaldini a Partinico e sugli eventi sanguinosi ad esso connessi
che si erano impossessati di un casolare di proprietà di parenti del La Franca
il quale si rifiutava di vender loro i suoi terreni
al punto che a Partinico venne lo stesso presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro
il quale ebbe a dire: “Non un palmo di territorio deve essere fuori dal controllo dello stato”
a pochi metri di distanza i Fardazza continuavano a sversare sulla strada i liquami delle loro vacche
Nei pressi dell’Ospedale Civico di Partinico viene ucciso a pistolettate Antonino Geraci
detto Nenè il Giovane per distinguerlo da suo zio Nenè Geraci
il cui nome si trova in tutti i delitti di mafia avvenuti durante “il regno” dei Corleonesi
L’omicidio è stato consumato da Marcello Fava
già condannato a 14 anni per l’omicidio di Tommaso Lo Presti
ha dovuto fare un favore a Vito Vitale-Fardazza
poiché Nenè il giovane sembrava voler raccogliere l’eredità dello zio e sostituirlo come capomafia a Partinico
Nell’omicidio sembra essere stato coinvolto anche Giuseppe Landolina
Per questo omicidio Vito Vitale è stato condannato all’ergastolo
L’omicidio è commissionato da Giusy Vitale
dopo l’arresto dei suoi fratelli ha preso le redini e la reggenza della cosca
In una intercettazione si sente Giusy che parla con Michele Seidita
poco prima di mezzanotte esegue il delitto
avendo come palo il marito della Vitale Angelo Caleca
10.4.1999: È ricordato come “il delitto del panificio”: Salvatore Bagliesi irrompe nei locali del forno in cui stava lavorando Francesco Paolo Alduino e lo uccide assieme a Roberto Rossello
assolto in primo grado e condannato all’ergastolo in appello
poche ore prima della sentenza fugge facendo perdere le sue tracce
se non che gli Alduino non volessero accettare le pretese di comando della cosca mafiosa dei Vitale-Fardazza
E’ la volta di Maurizio Lo Iacono (35 anni): un vero e proprio agguato mafioso nei confronti di un sorvegliato speciale
abitante in via Piero Della Francesca a Partinico
sorpreso nel momento in cui usciva di casa: due killer
col volto coperto da due caschi integrali sparano 15 colpi contro il figlio del boss Francesco Lo Iacono
indicato da Giovanni Brusca come il traditore di Totò Riina
la deposizione di Giovanni Brusca: «L'ipotesi però che sia io sia Bagarella - disse Giovanni Brusca - prediligevamo era che la soffiata giusta fosse arrivata da Partinico e
pensavamo a Francesco Lo Iacono e Antonino Geraci
non aveva gradito l'omicidio del suo consuocero Gaetano Carollo e di suo figlio»
«Geraci - aggiunse Brusca - era molto vicino a Francesco Lo Iacono
In altri termini la mia ipotesi è che Geraci (o Lo Iacono oppure
Domenico Salvia) avesse fornito a Brugnano (un confidente assassinato a Terrasini) indicazioni sui Ganci per pervenire all'arresto di Riina e che Brugnano avesse girato la notizia al maresciallo Raffaele Lombardo
Maurizio Lo Iacono era agli arresti domiciliari poiché i giudici della corte d’Appello avevano annullato
il processo con cui era stato condannato a nove anni di reclusione
figlio naturale del vecchio capomafia Francesco Lo Iacono
che sia stato il killer dell’omicidio di Maurizio Lo Jacono
(39 anni) con la collaborazione di Sergio Macaluso
I due aspettano che Lo Baido Rientri a casa
e parcheggi l’auto In un primo momento il fucile a canne mozze usato da Spataro non funziona
e così l’assassino va a cercare una Smith&Wesson e spara due colpi
uno al collo e uno alla tempia di Lo Baido
I due danno fuoco alla Uno dalla quale erano scesi e salgono su una Seat Ibiza
allontanandosi verso Palermo e sbarazzandosi dell’arma del delitto
Due mesi prima del delitto gli era stata bruciata la macchina
L’omicidio di Lo Baido e quello di Cusumano erano stati commissionati da Francesco Lo Jacono
per vendicare l’assassinio del figlio Maurizio
a Piazza Santa Caterina Giampaolo (29 anni) e Giuseppe Riina (33 anni): figli di Salvatore
Le due vittime erano titolari di una piccola impresa edilizia che si occupava di movimento terra e che aveva ottenuto piccoli appalti dai comuni di Partinico e Giardinello
Per i due delitti sono stati condannati all’ergastolo Leonardo Vitale e sua sorella Giusy
diventata intanto collaboratrice di giustizia
Anche Michele Seidita sembra essere coinvolto nel delitto
Nell’androne della sua casa è ritrovato il corpo di Giuseppe Cusumano (34 anni)
freddato con tre colpi di una calibro 7,65
che in quel momento era agli arresti domiciliari
uno dei quali figlio del boss Giovanni Bonomo
e 33 chili di “erba” pronta per essere spacciata
con un profitto stimato in circa 80 miliardi
Conclusione: il panorama è tragico: per un banale litigio
si corre il rischio di essere uccisi in un clima di assoluta mancanza dei più elementari valori di rispetto dell’esistenza altrui e in presenza di tracotanza
al di là di qualsiasi regola di civile convivenza
selvagge violenze sui corpi feriti.
Ginevra Amato è stata stroncata nelle scorse ore da una grave malattia
Numerosi i messaggi di cordoglio sui social: "Hai lottato come una leonessa ma purtroppo la vita è stata ingiusta con te"
Partinico è in lutto per la morte di Ginevra Amato, ragazzina di appena 15 anni che è stata stroncata nelle scorse ore da una grave malattia
La giovane era una studentessa del liceo Felicia e Peppino Impastato di Partinico
è il massaggio apparso questo pomeriggio sul sito web dell'istituto scolastico
Una scritta accompagnata dall'immagine di un grande fiocco nero
Tantissimi i messaggi di cordoglio sui social
"Piccola stella - scrive una concittadina - hai lottato come una leonessa ma purtroppo la vita è stata ingiusta con te"
E ancora: "Riposa in pace dolcissima Ginevra
adesso sei una stella che brilla nel cielo"
"Tutta la nostra comunità - dicono dalla parrocchia Sant'Antonio di Padova di Borgetto - si unisce al dolore della famiglia Amato
per la perdita di Ginevra. Vi siamo vicini con il pensiero e la preghiera
certi che dal Paradiso Ginevra potrà regalare ogni giorno quello splendido sorriso oggi coperto da tante lacrime"
I funerali di Ginevra Amato saranno celebrati domani
alle 15 nella chiesa Maria Santissima Annunziata di Partinico
Convegno “La riscoperta di Giovan Battista Grassi Privitera 1868 – 1941” nella Sala delle Capriate nel Palazzo dei Carmelitani a Partinico giovedì 20 marzo 2025 alle ore 16
Grassi Privitera nasce a Siracusa il 16 settembre 1868 e dal 1891 vive e lavora a Partinico
Commendatore della Corona d’Italia e Cavaliere Mauriziano
latina e italiana traduce nel dialetto di Partinico alcune opere di Esiodo
Dopo i saluti istituzionali sono previsti gli interventi di Teresa Chimenti
Presidente BCsicilia sezione Sebastiano Tusa che parlerà su “Il perché di una ricerca su Giovan Battista Grassi Privitera”
a cui farà seguito quello di don Giuseppe Ruggirello
docente Lumsa Palermo e responsabile della biblioteca Torres di Monreale
che proporrà una riflessione su “Il Culto delle Madonna del Ponte nella produzione di Grassi Privitera”
docente del Liceo Impastato di Partinico e del dipartimento Scienze Umanistiche Unipa
che affronterà il tema “Nell’Officina del traduttore Grassi Privitera e le versioni di classici greci e latini”
L'assessore regionale alle Attività produttive esprime "la propria preoccupazione per le ripercussioni che tale decisione potrebbe avere sulla comunità locale": "Impegno concreto per tutelare i servizi ai cittadini"
Rischia di chiudere la sede Inps di Partinico
a causa dell'accorpamento con la sede di Carini nell'ambito di un piano di riorganizzazione aziendale
Sulla vicenda è intervenuto oggi l’assessore regionale alle Attività produttive
che esprime "la propria preoccupazione per le ripercussioni che tale decisione potrebbe avere sulla comunità locale"
"La chiusura della sede Inps di Partinico rappresenta un ulteriore impoverimento dei servizi pubblici e di importanti presidi istituzionali - dice Tamajo -
È fondamentale garantire ai cittadini l'accesso agevole ai servizi previdenziali e assistenziali
soprattutto in aree caratterizzate da una significativa presenza di anziani e da carenze nei collegamenti pubblici”
L’assessore Tamajo si impegna a intraprendere un dialogo costruttivo con la direzione regionale dell'Inps e con le altre istituzioni competenti per esplorare soluzioni alternative che possano evitare la chiusura della sede di Partinico
"È nostra intenzione collaborare attivamente per trovare una soluzione che salvaguardi i diritti dei cittadini e mantenga viva la presenza dell'Inps nel territorio"
L’assessorato alle Attività Produttive della Regione "continuerà a monitorare attentamente la situazione
mantenendo un dialogo costante con tutte le parti interessate
al fine di garantire la continuità dei servizi offerti dalla sede e di tutelare i diritti dei cittadini e delle imprese"
Così invece il sindaco di San Giuseppe Jato
a proposito della chiusura della sede provinciale dell’Istituto di previdenza: “La chiusura dell’Inps di Partinico provocherebbe un grave danno al territorio di San Giuseppe Jato
perché costituisce un punto di riferimento per centinaia di cittadini che quotidianamente vi si recano per pratiche
Si vuole isolare sempre più la provincia e privarla di servizi essenziali
non tenendo conto che la viabilità e i collegamenti con i servizi pubblici sono al collasso - sottolinea Siviglia -
I sindaci del comprensorio agiranno in sintonia e supporteranno tutte le azioni portate avanti dall’assessore alle Attività produttive
che ringraziamo per l’interessamento e la collaborazione”
Il sindaco interviene sul dibattito “delle Province sempre più abbandonate” e coglie l’occasione per ribadire la necessità di “garantire già in loco l'accesso agevole ai servizi sanitari di base
il cambio del medico di base o le prenotazioni
I cittadini hanno diritto ad avere servizi efficienti e per questo motivo
avrò un incontro con il direttore sanitario dell'Asp 6 per avviare un confronto sul ripristino dei servizi del Servizio sanitario nazionale”
Cinque sale di aggregazione e divertimento per tutte le età
A partire dal 25 marzo sbarca a Partinico la prima sala gaming virtuale della città
una Virtual Reality Arena che rivoluziona il concetto di tempo libero a Partinico
dando vita a un nuovo spazio di aggregazione e divertimento pensato per tutte le età
Kosmos Arena è un hub tecnologico dove l’intrattenimento diventa coinvolgente
ogni ospite può vivere esperienze memorabili sperimentando nuove forme di divertimento
Kosmos Arena offre anche una steakhouse hamburgeria dove gustare piatti di alta qualità tra un’avventura virtuale e l’altra
una cena conviviale o un aperitivo in compagnia
È possibile persino organizzare eventi privati e feste di compleanno dall'ambientazione spettacolare
il network esclusivo che promuove la realtà virtuale in Italia
garantendo un livello di innovazione all’altezza degli standard internazionali
la sala si affida alle forniture di NeoXperiences
azienda italiana che dal 1980 domina il settore dell’intrattenimento out-of-home
progettato per ridefinire il concetto di gaming con un realismo senza eguali
Kosmos Arena non è solo un nuovo punto di riferimento per gli appassionati di tecnologia
ma un luogo dove il futuro dell’intrattenimento prende forma
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Sono stati sorpresi dai carabinieri in due distinte operazioni. Al primo è stata applicata la misura l'obbligo di dimora, per il secondo è stata confermata la detenzione in casa
I carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Partinico, con il supporto dei colleghi della stazione di Montelepre, hanno arrestato un 46enne, del posto, già noto alle forze dell’ordine, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di droga.
Entrambi gli arresti sono stati convalidati dal tribunale di Palermo, al 46enne è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di dimora con la permanenza notturna in casa mentre il 54enne è tornato agli arresti domiciliari.
picchiavano e maltrattavano la figlia disabile: arrestati genitori e fratelloRedazionemercoledì 12 Marzo 2025I carabinieri di Partinico hanno eseguito un’ordinanza cautelare in carcere del gip di Palermo su richiesta della procura
nei confronti dei componenti di un nucleo familiare
accusati di maltrattamenti aggravati in concorso nei confronti della figlia e sorella disabile
scattata dopo una segnalazione degli assistenti sociali
ha permesso di ricostruire uno scenario familiare drammatico
Tra le mura domestiche la vittima sarebbe stata costretta a occuparsi delle incombenze di casa
subendo reiterate e gravissime mortificazioni
Gli indagati avrebbero picchiato la donna anche con l’uso di bastoni
il gip ha disposto la custodia cautelare in carcere mentre la vittima è stata collocata presso una “casa protetta”
“Un ci diri ca ti cafuddau (non dire che ti ho picchiata ndr)“
non sapendo di essere intercettata la madre della disabile picchiata e vessata per mesi cercava di convincere la vittima a non rivelare le violenze subite agli inquirenti che stavano per interrogarla
I genitori e il fratello della persona offesa sono stati arrestati oggi per maltrattamenti in famiglia
“C’è qualche persona con cui parla di più?”
Non ho amici perché mi sono ritirata da scuola e poi non li ho frequentati più
volevo aiutare in casa perché non c’erano soldi“
Dopo l’interrogatorio i familiari chiedevano alla donna cosa avesse detto su un’ustione riportata
mi sono bruciata nella vasca” la sua risposta
“Non firmare niente se no ti ammazziamo a legnate“
concludevano i genitori riferendosi al verbale reso
come emerge drammaticamente dalle intercettazioni
si sono manifestati con condotte sia attive che omissive di vessazione di tipo psicologico e morale (umiliazioni
minacce anche di morte o di gravi aggressioni all’incolumità personale
Tali condotte si sono verificate con impressionante quotidianità come emerge dalla sequenza delle captazioni
che dall’avvio di tale attività alla sua cessazione
hanno cristallizzato il gravissimo clima di sopraffazione ai danni della vittima
annichilita dalla complessiva violenza familiare ai suoi danni
vittima resa incapace di reagire anche verbalmente alle offese
accogliendo le richieste della Procura guidata da Maurizio de Lucia
ha arrestato una coppia e il figlio per aver vessato e picchiato per mesi la figlia disabile
“L’ormai incancrenito clima familiare che trova il suo riflesso nell’assoggettamento totale della vittima alle condotte violente dei familiari
è peraltro indicativo della risalenza nel tempo delle violenze
a conferma del carattere abituale della condotta“
“L’elevata spinta criminogena manifestata dagli indagati
sostenuta dal sentimento immutato di profondo e compulsivo disprezzo verso la vittima
legittima senza dubbio un giudizio decisamente negativo sulla pericolosità sociale degli indagati nonché sulla loro capacità di autocontrollo” spiega il gip parlando di condivisione dei maltrattamenti inflitti dalla madre da parte del marito e dell’altro figlio
Ecco le prime reazioni raccolte da ilSicilia.it a Palazzo Comitini
Luca Sbardella è l’ospite della puntata numero 322 di Bar Sicilia
Il coordinatore di Fratelli d’Italia in Sicilia
commenta il post elezioni Provinciali del 27 aprile
La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica
Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù
Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani
Un viaggio indimenticabile attraverso la storia
l’enogastronomia e l’economia locale
raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie
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La vittima di 85 anni è Fleuretta Maingard
originaria della Mauritania e residente da tempo nel paese
E' stata soccorsa dal 118 ma è poi deceduta in ospedale
A guidare l'auto un uomo di Monreale: è stato sottoposto all'alcoltest e il mezzo è stato sequestrato
Una donna di 85 anni è stata investita e uccisa a Partinico
come hanno accertato gli agenti della polizia municipale
all'altezza della pizzeria "Pinocchio"
è stata travolta da un'auto condotta da un uomo residente a Monreale.
L'automobilista - come riporta il sito Ansa.it - non si sarebbe accorto del pedone
La donna è stata sbalzata per qualche decina di metri ed è rimasta priva di conoscenza riversa sull'asfalto
chiamati dallo stesso conducente del mezzo
I sanitari del 118 hanno trasportato l'anziana all'ospedale Civico di Partinico a poca distanza dal luogo dell'incidente
I medici del pronto soccorso hanno provato a rianimare la vittima ma per lei non c'è stato nulla da fare: è morta poco dopo il suo arrivo all'ospedale
Troppo gravi le lesioni interne riportate nell'impatto
L'automobilista è stato sottoposto all'alcoltest e la sua macchina è stata posta sotto sequestro per i necessari accertamenti
Il comitato direttivo dell’Anci Sicilia esprime solidarietà a Giuseppe Terranova
“per i vili atti intimidatori subiti in queste ore”
Al primo cittadino di Montelepre è stata imbrattata la facciata della sua abitazione con scritte offensive e all’assessore di Partinico è stata recapitata una lettera minatoria e disegnata una croce nera sull’auto
”Si tratta degli ennesimi e inqualificabili atti perpetrati ai danni di amministratori locali – hanno dichiarato Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano
presidente e segretario generale di Anci Sicilia – che svolgono quotidianamente il proprio dovere nella gestione della propria comunità a tutela della trasparenza e della legalità
Associazione Nazionale Comuni ItalianiVia dei Prefetti, 46 – 00186 RomaTel: 06680091Fax 06/68009202Mail: info@anci.it – PEC: anci@pec.anci.it
Massimiliano GirolamiTel: 06680091Mail: rdp@anci.it
Una giovane donna con disabilità è stata vittima per anni di abusi e violenze nella propria casa
L’associazione Meter continuerà a battersi per la tutela dei più fragili e indifesi, iniziando dai bambini, affinché nessuno venga mai più lasciato solo di fronte alla violenza e all’indifferenza.
e al suo accorpamento con la sede di Carini nell’ambito di un piano di riorganizzazione aziendale
l’assessore regionale alle Attività Produttive
esprime la propria preoccupazione per le ripercussioni che tale decisione potrebbe avere sulla comunità locale
“La chiusura della sede INPS di Partinico rappresenta un ulteriore impoverimento dei servizi pubblici e di importanti presidi istituzionali“
“È fondamentale garantire ai cittadini l’accesso agevole ai servizi previdenziali e assistenziali
soprattutto in aree caratterizzate da una significativa presenza di anziani e da carenze nei collegamenti pubblici“
L’assessore Tamajo si impegna a intraprendere un dialogo costruttivo con la direzione regionale dell’INPS e con le altre istituzioni competenti per esplorare soluzioni alternative che possano evitare la chiusura della sede di Partinico
“È nostra intenzione collaborare attivamente per trovare una soluzione che salvaguardi i diritti dei cittadini e mantenga viva la presenza dell’INPS nel territorio,” aggiunge Tamajo
L’assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana continuerà a monitorare attentamente la situazione
al fine di garantire la continuità dei servizi offerti dalla sede e di tutelare i diritti dei cittadini e delle imprese