Per la seconda notte consecutiva due colpi a sportelli bancomat messi a segno nella nostra provincia, dopo quelli messi a segno a Seriate e Trescore, nella notte tra sabato 12 e domenica 13 aprile è stata la volta di Pedrengo e Madone.
A Madone in via Italia 4 ladri sono entrati in azione alle 2.30, mandando in frantumi lo sportello del Banco Bpm. Nessuna informazione sul bottino che i ladri hanno arraffato prima di dileguarsi. Indagano i carabinieri di Brembate e di Treviglio.
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A Pedrengo stessa modalità e stesso risultato alla Bcc Bergamasca di via Frizzoni alle 4.15
Con la tecnica della «marmotta» i malviventi hanno fatto saltare lo sportello bancomat
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“L’oratorio è casa di tutti, è casa della comunità”: è da questa consapevolezza che sono iniziati i festeggiamenti per San Giovanni Bosco all’oratorio di Pedrengo
giovani e adulti in un’unica festa fatta di svago
riflessione e preghiera calibrata su misura per i suoi destinatari
Festeggiare San Giovanni Bosco è un’occasione in cui dire il proprio grazie per il dono dell’oratorio
ma anche prenderne più consapevolezza anche in relazione alla figura di un santo che è stato in grado di sistematizzarlo e lasciarlo in eredità a tutta la Chiesa
La riflessione per costruire la festa di San Giovanni Bosco è nata dall’équipe educativa
hanno iniziato a riflettere partendo dal binomio “oratorio con il curato” e “oratorio senza curato”
“L’oratorio di Pedrengo in questi anni -sottolinea don Diego Ongaro
parroco di Pedrengo- sta muovendo i suoi primi passi senza curato
Ci stiamo confrontando a riguardo e ciò vorremmo trasmettere è che l’oratorio è stato
Da lì la festa è stata strutturata in diversi modi per coinvolgere tutte le fasce d’età
Il tutto è iniziato il weekend scorso con una notte dedicata agli adolescenti
Il sabato si sono ritrovati in oratorio e attraverso il gioco in scatola “Catan”
i ragazzi hanno riscoperto come l’oratorio sia composto da diversi elementi
ma tutti importanti se li metti in rete tra di loro
gli adolescenti hanno recuperato tutti i pezzi necessari
la festa è proseguita con uno spettacolo di burattini pensato per le famiglie e lungo tutta la settimana ogni classe di catechismo è stata invitata a vivere un momento quotidiano di preghiera per dire “grazie” per il dono dell’oratorio
sono stati raggiunti con una proposta formativa guidata da don Ezio Bolis che ha presentato la figura di San Giovanni Bosco alla comunità adulta
nella giornata di San Giovanni Bosco è stato consegnato un portachiavi che contiene simbolicamente la chiave dell’oratorio
San Giovanni Bosco diceva che “l’educazione è cosa del cuore” e Dio ha la chiave”
Questo è un simbolo che lega tutta la comunità all’oratorio perché tutti qui sono invitati a sentirsi a casa sia nell’accoglienza che nella responsabilità
ma anche responsabile dello spazio che vive
I volontari sono preziosi e vanno incoraggianti nel loro fare
nel loro pensare e nel loro essere per l’oratorio
Ciò che desideriamo portare avanti è un oratorio di qualità che fa bene il bene
È uno strumento cristiano che non annacqua la sua identità e che desidera trasmettere il Vangelo ai più giovani
Qui tutti possono mettersi in gioco e donare il proprio contributo per il bene dei ragazzi”
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è accusata di duplice infanticidio aggravato dal legame di parentela
ha sempre negato ogni responsabilità: ha sostenuto fossero in entrambi i casi decessi accidentaliMonia Bortolotti e i figli
Bergamo, 30 novembre 2024 - La data fissata è quella del 17 gennaio, alle 9.30. Quel giorno Monia Bortolotti, 28 anni, origini indiane, comparirà davanti alla Corte d’Assise (presidente Patrizia Ingrascì
a latere il collega Andrea Guadagnino) per essere processata
Deve rispondere del duplice infanticidio aggravato dal legame di parentela
A rinviarla a giudizio il gup Raffaella Mascarino
che nell’udienza preliminare di ieri mattina ha accolto la richiesta del pm Maria Esposito
La Bortolotti era stata arrestata il 4 novembre 2023 con l’accusa di avere soffocato i suoi due bambini. Molto giocherà il nodo sul vizio di mente
Nessuno dei familiari si è costituito parte civile
che da settembre si trova alla Rems (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Castiglione delle Stiviere (Mantova) ha rinunciato a comparire in tribunale
che l’assiste e che ha messo in discussione
le contestazioni riguardanti la primogenita
Bortolotti non avrebbe retto al loro pianto. Lei ha sempre negato, sostenendo che in entrambi i casi si sia trattato di morti accidentali. Dopo la discussione, la gup ha sciolto la riserva. Nessuno dei familiari, a cominciare dal compagno e padre di Alice e Mattia, Cristian Zorzi, ha voluto essere presente, né pare intenzionato a partecipare al futuro processo.
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«Sento ancora l’adrenalina addosso e ho solo vaghi ricordi di ciò che ho fatto, ma tutti mi dicono che ho salvato la vita ad una persona, ad un uomo, ad un padre di famiglia come il mio». Queste le prime parole di Giulia Bolandrina in merito al suo intervento che ha davvero salvato la vita a Claudio Zanese.
Ma andiamo con ordine. Tutto è accaduto giovedì 24 ottobre nella palestra dell’oratorio di Pedrengo, in cui due squadre di pallavolo, Pedrengo e Alzano Sport White, dopo diverse settimane di preparazione, si ritrovavano finalmente di fronte in occasione della prima giornata del campionato di terza divisione femminile, girone A.
Giulia Bolandrina, 19 anni di Alzano Lombardo, in quel momento in campo come libero della squadra avversaria, non ci ha pensato due volte a mettere in campo le sue competenze
«Ancora oggi però, ripensando all’accaduto, Giulia si stupisce di se stessa. «Sono ancora sorpresa per la freddezza e la lucidità che sono riuscita a mantenere in qui momenti»
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L’ipotesi di realizzazione della “strada di penetrazione da est”
continua a suscitare dibattiti tra le istituzioni locali
con il Comune di Pedrengo che esprime forti preoccupazioni sull’impatto ambientale che causerebbe
attraversare Gorle per poi arrivare nella città di Bergamo
è stata pensata come una soluzione per raggiungere il capoluogo e per risolvere il problema del traffico crescente nell’area
ha spiegato: «Il progetto di realizzazione della strada di penetrazione da est per collegare il capoluogo attraverso i comuni di Pedrengo e Gorle inizialmente includeva un tratto che avrebbe collegato Pedrengo alla zona di Torre de’ Roveri
ma questa idea è stata esclusa nell’ultimo documento del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale)
che potrebbe subire un impatto significativo»
che nel progetto originario prevedeva quattro corsie
è stata ridotta a due corsie nel piano attuale
La strada dovrebbe partire da viale Kennedy
una via provinciale già fortemente trafficata
a Pedrengo e proseguire con un ponte sul fiume Serio per raggiungere il territorio di Gorle
che dividerebbe la campagna di Pedrengo e altererebbe l’ecosistema locale
«Stiamo parlando di una zona vocata all’agricoltura
che verrebbero compromesse dalla costruzione di questa strada
L’area sarebbe infatti divisa in due parti»
Il Comune di Pedrengo ha messo per iscritto le criticità nella realizzazione di questa infrastruttura
sottolineando l’impatto ambientale e il fatto che la strada non risponda più alle esigenze odierne
«Non ci sono dati oggettivi che dimostrino che questa strada risolverebbe il problema del traffico nell’hinterland
Il rischio è quello di fare un investimento di oltre 80 milioni di euro per un progetto ormai obsoleto»
è quella di effettuare un’analisi approfondita sulla viabilità attuale e di adottare soluzioni a breve termine
che potrebbero alleviare i problemi senza dover attendere anni per la realizzazione della strada
Una delle soluzioni suggerite riguarda la realizzazione di una bretella
con la costruzione di un ponte che attraverserebbe il fiume Serio
consentendo una nuova connessione tra Pedrengo e Gorle
«Ad oggi non è più possibile far arrivare la strada nel punto previsto dal progetto originario
perché con la realizzazione del nuovo comparto e con la connessione al “Chorus Life” questa possibilità non è più praticabile»
Grave incidente stradale nella mattinata del 20 novembre a Pedrengo: poco prima delle 11 due auto si sono scontrate in via Fratelli Kennedy
si ipotizza che una delle automobiliste coinvolte possa avere avuto un malore
Nell’impatto sono rimaste ferite tre donne
Sul posto sono subito sopraggiunte per i soccorsi 2 auto mediche
oltre a fornire il primo soccorso tecnico urgente
hanno provveduto a mettere in sicurezza i veicoli coinvolti e a bonificare l’area compromessa
in codice rosso: le sue condizioni sono apparse subito gravi e la donna era in arresto cardiaco quando è stata soccorsa
Da qui l’ipotesi di un malore precedente all’impatto che avrebbe provocato anche lo scontro: la donna è stata trasferita d’urgenza all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo
Con ferite lievi una 53enne che ha riportato nell’incidente traumi alla schiena e ad un arto inferiore
Non avrebbe avuto bisogno di un trasporto ospedaliero una 60enne
Ha 4 mesi e inizia adesso a fare i primi piccoli versi
La vita che la sua mamma le ha regalato lo scorso 18 luglio
ma ha avuto il tempo e la forza di compiere uno dei suoi più grandi gesti d’amore: permettere alla sua bambina di venire al mondo
Era aprile quando in gravidanza aveva scoperto
malattia che nonostante l’operazione e le terapie con il tempo aveva attaccato anche lo stomaco
con gli occhi che si illuminano pensando alla nipotina
perché parlare della perdita della sua Marta invece è ancora difficile
Ma quella vita che si rinnova attraverso Aurora è una luce nel dolore più profondo
che nel suo lavoro da infermiera all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo era sempre pronta a prendersi cura dell’altro
«Aveva sempre voluto fare l’infermiera – ricorda il fratello Giorgio –
ma i nostri genitori sono riusciti a crescerci nelle medesime condizioni
Lei aveva interiorizzato questa voglia di essere di aiuto
Lavorava nel reparto di cardiochirurgia del Papa Giovanni e lì aveva trovato la sua dimensione
E il fatto che in questi giorni anche tanti suoi ex pazienti siano venuti a trovarla ne è una dimostrazione»
la sua voglia di scherzare e di fare festa
Il sorriso e la dolcezza che ha sempre dimostrato ai pazienti e ai colleghi
anche della Fondazione Carisma di via Gleno dove aveva lavorato in passato
sono ritornati alla famiglia nelle file di amici e conoscenti che in questi giorni sono venuti a trovarla alla Casa del Commiato di Seriate
Molti sono arrivati dall’ospedale Papa Giovanni
dove Marta non solo lavorava ma era anche in cura
«Il primario del reparto è rientrato dalle ferie per far nascere Aurora»
Ma la mobilitazione è stata grande da parte di tutti
«Hanno fatto tutto quello che hanno potuto – dice il papà –
Marta ha avuto tutte le cure e noi tutto il supporto umano possibile
hanno avuto nei suoi e nei nostri confronti un’empatia e un’umanità incredibili»
alla mamma Bebi e al marito Nicola Vezzoli
con il quale viveva a Seriate in via Battisti
si sono trasferiti quattro anni fa a Seriate
Qui avevano deciso di coronare il loro sogno di una famiglia
Le comunità di Pedrengo e Seriate si stringono attorno alla famiglia per un lutto che lascia attoniti
è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo
L’incidente si è verificato all’altezza di una curva: l’auto - una 500L - stava viaggiando in direzione di Gorle quando si è scontrata con una Honda guidata dal 57enne
Lo schianto è stato frontale ed il centauro è stato sbalzato a terra
Subito sul posto è arrivata un’ambulanza che ha trasferito l’uomo in ospedale a Bergamo
fortunatamente non sarebbe in pericolo di vita
Presenti sul luogo dell’incidente anche i carabinieri di Seriate per regolare il traffico e i rilievi del caso
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In palio per il concorso di domani sera martedì 15 aprile
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Si nasconde ancora il “6” nell’estrazione di SuperEnalotto del cc n
con il Jackpot che arriva a 19,7 milioni di euro in palio per il concorso di domani sera martedì 15 aprile 2025
È festa però per due fortunati che hanno centrato 1 Punto 5 da 63.677,24 euro
Le giocate vincenti sono state realizzate a Brescia (BS) presso il punto di vendita Sisal Sali e Tabacchi e Lotto situato in P.le Papa Giovanni XXIII
10 e a Pedrengo (BG) presso il punto di vendita Sisal Tabaccheria n
La combinazione vincente è stata: 9 – 20 – 43– 49 – 52 – 57 – J 61 – SS 8
Il concorso SuperEnalotto SuperStar di venerdì 11 aprile ha assegnato ben 300.284 vincite
L’ultimo “6” da 88,2 milioni di euro è stato centrato a Roma (RM) il 20 marzo 2025 con una schedina da 3 euro
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registrato presso il Tribunale di Viterbo al n
Direttore Responsabile Cristina Doganini - ©2025 Pressgiochi.it
Il gioco con vincita è vietato ai minori di 18 anni e può causare dipendenza. Consulta probabilità di vincita su www.aams.gov.it
i periti del gip e i consulenti del difensore Luca Bosisio si erano pronunciati per il vizio totale di mente per l’imputata
attualmente ricoverata nella Rems di Castiglione delle Stiviere
mentre per gli esperti del pm Maria Esposito il vizio sarebbe parziale
E così venerdì il sostituto procuratore ha avanzato l’istanza per un nuovo esame
Troppi i nodi rimasti irrisolti in quello disposto dal gip Federica Gaudino in estate
La Corte d’assise presieduta da Patrizia Ingrascì (a latere Andrea Guadagnino) s’è riservata la decisione per la prossima udienza
Il pm ha fatto notare come la patologia indicata dai periti
non sia mai stata diagnosticata da tutti coloro che avevano precedentemente avuto in cura la giovane
ciascuno di loro con curriculum di tutto rispetto»
«Evidentemente – ha graffiato Esposito – i periti ritengono che si siano sbagliati tutti»
ha sostenuto che non si può chiedere di rifare un esame solo perché non è gradito l’esito
«L’incapacità di intendere e volere non è un favore fatto alla Bortolotti
Si pensa sempre che in questo modo la difesa abbia vinto – ha osservato il legale -
scordando che in una Rems si è condannati a una sorta di ergastolo bianco: si resta lì ad aspettare anche 15
25 anni in attesa che qualcuno dichiari la cessata pericolosità sociale»
La comunità di Pedrengo piange il suo ex sindaco Gabriele Gabbiadini
morto a soli 49 anni a causa di un infarto
Qui la dottoressa che lo ha visitato ha compreso immediatamente la gravità della situazione
ha chiamato il 112 per il ricovero immediato a Seriate
Gabbiadini lascia nel dolore la mamma e tre fratelli
Di professione programmatore tecnico di controlli numerici
Gabbiadini era stato sindaco di Pedrengo per 10 anni
Eletto per la prima volta nel 2009 con il sostegno del Popolo della Libertà e dalla Lega
era stato riconfermato nel 2014 con la sua lista civica «Uniti per il Cambiamento»
Nel 2018 aveva vissuto anche l’esperienza della candidatura alle elezioni regionali nella lista civica dell’allora sindaco di Bergamo Giorgio Gori
Durante i suoi due mandati da sindaco aveva raggiunto molti obiettivi importanti per Pedrengo
fra cui spiccano la realizzazione della nuova scuola media «Francesco Nullo» e la predisposizione della nuova area feste riqualificata
Gabbiadini era un amministratore molto stimato da colleghi e cittadini
Avevo incontrato Gabriele proprio domenica pomeriggio durante la Festa del Pescatore a Pedrengo»
consigliere regionale del Pd ed ex sindaco di Scanzorosciate
Il secondo mandato di Gabbiadini è coinciso con il primo di Casati a Scanzo
«È stato sindaco per 10 anni e si è sempre contraddistinto per serietà
Tante delle opere urbanistiche sono state il frutto di sue scelte
nelle quali dimostrava un’attenzione importante per l’ambiente
Tra noi c’è sempre stato un rapporto di stima reciproca
Parla di una «notizia tremenda» anche il sindaco di Seriate e presidente dell’Ambito
Gabriele Cortesi: «L’ho conosciuto più di 25 anni fa e in questi anni abbiamo condiviso tante cose
anche all’interno dell’assemblea dei sindaci
Era un amministratore completamente dedito al suo paese
appassionato di politica e di amministrazione
Un sindaco sempre disponibile ma fermo ed intransigente
e un uomo riservato sulla sua vita privata
lo descrive come «una persona appassionata del suo lavoro e del suo paese» che ha servito Pedrengo «con passione
determinazione e con intelligenza politica»
Di lui ricorda la grande curiosità e responsabilità con cui affrontava il suo incarico di primo cittadino
voleva approfondire e soprattutto nulla era lasciato al caso
Un uomo che metteva il suo servizio come sindaco prima di ogni altra cosa
Le strade di Gabbiadini e don Carminati si sono incrociate dal 2013 al 2019
«È stato un lavoro bello e di collaborazione
Ci si incontrava per Pedrengo ed era sempre bello fermarsi con lui a parlare - ricorda il sacerdote -
educazione: era un uomo colto e che voleva sapere sempre di più»
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Edizione digitale
Una vittoria e una sconfitta sono il bilancio della partecipazione del gruppo Esordienti della Cat Vigevano al quadrangolare organizzato a Pedrengo (Bergamo): i mini-atleti ducali hanno ottenuto una bella vittoria contro Orzinuovi mentre hanno dovuto poi arrendersi ai padroni di casa; nel complesso l’esperienza è stata comunque più che positiva
Intanto la Fip Lombardia ha reso nota la composizione del girone Y del campionato regionale Under 17: la formazione ducale affronterà Casteggio
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Pedrengo, 10 ottobre 2024 – La data è fissata: 29 novembre, udienza straordinaria davanti al gup Raffaella Mascarino, la stessa che si è occupata di Moussa Sangare, reo confesso per l’omicidio di Sharon Verzeni.
Ora l’imputata è Monia Bortolotti, la mamma di 28 anni di Pedrengo arrestata nel novembre 2023 dai carabinieri con l’accusa di aver ucciso i suoi due bambini, Alice e Mattia di 2 e 4 mesi, tra il 2021 e il 2022. Passo successivo alla chiusura delle indagini, la richiesta di rinvio a giudizio da parte del pm.
Monia Bortolotti soffrirebbe di una profonda depressione originata da una sindrome che ha radici lontane, addirittura nella sua infanzia. Accolta in un orfanotrofio di Calcutta, è stata in seguito adottata da una coppia di Gazzaniga che poi si è separata. Lei è rimasta con il padre. Ma i problemi per la ventottenne si sono inaspriti proprio con la gravidanza.
Il consulente della Procura Sergio Monchieri ha intravisto al massimo una seminfermità, ma la ritiene lucida. Da alcune settimane Bortolotti si trova nella Rems di Castiglione delle Stiviere, nel Mantovano, la residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza di detenuti con problemi psichiatrici. È stata trasferita qui dal carcere non appena è stato trovato un posto disponibile.
L’imputata nega di aver ucciso i figli, Alice trovata senza vita nella culla a 4 mesi dopo una poppata il 15 novembre 2021; Mattia morto soffocato tra le sue braccia a 2 mesi il 25 ottobre 2022. Così sostiene Bortolotti ricordando l’appartamento di Pedrengo dove viveva con il compagno Cristian Zorzi, padre dei due piccoli.
La tesi della Procura è che Monia Bortolotti fosse insofferente al pianto dei bimbi. Ma lei ha sempre negato le accuse, sostenendo di non aver mai fatto loro del male intenzionalmente.
di
Il 20 luglio 2024 alle ore 11:00 circa tra i Comuni di Gorle (BG) e Pedrengo (BG)
i Carabinieri della Tenenza di Seriate sono intervenuti per un corpo trovato senza vita incagliato ad uno scoglio sul fiume Serio
La presenza del corpo è stata segnalata da una persona trovatasi lì di passaggio
Sul posto sono intervenuti i VVFF di Bergamo che
hanno raggiunto lo scoglio e posto il corpo sulle sponde del fiume
dove il personale del 118 ne ha constatato il decesso
da primi accertamenti non sono emerse evidenze che facciano presupporre ad un’azione violenta
La salma è stata trasportata presso l’obitorio dell’Ospedale “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo
non è ancora stato identificato in quanto non è stato rinvenuto alcun elemento utile
essendo sprovvisto di documenti di riconoscimento
Il soggetto è un uomo di età compresa presumibilmente tra i 30 e i 55 anni
occhi castani ed altezza di 1,70 mt circa e
aveva indosso solo una camicia di colore chiaro
L’uomo presenta un tatuaggio sul torace sinistro raffigurante due pugni
oltre ad un orecchino bucherellato ad anello sul lobo dell’orecchio sinistro
Chiunque pensa di poter conoscere la persona descritta si rivolga subito ai Carabinieri della Tenenza di Seriate o al Comando Compagnia Carabinieri di Bergamo al numero 035.22771
Nell'ambito della rassegna di teatro dialettale organizzata da Terre del Vescovado e dal Comune di Pedrengo
la compagnia teatrale dialettale "Ol Tacapagn" di Almenno San Bartolomeo presenta lo spettacolo "Ta set prope ol scét del tò pare!"
Lo spettacolo è una commedia brillante divisa in tre atti
Una coppia fidanzata da 12 anni: lui dentista
Ingresso libero e gratuito fino a esaurimento posti
La locale sezione ANA taglia il traguardo del 90esimo di fondazione e celebra il 45esimo del gemellaggio con le penne nere di Buttrio
dal 20 al 22 settembre 2024 viene proposto un ricco programma di iniziative
La popolazione è invitata alla partecipazione e all’esposizione del Tricolore
Bancomat che esplodono in piena notte nella Bergamasca. Sedici dall’inizio dell’anno: un’escalation. La banda – forse composta da vari elementi che si alternano tra di loro – entra in azione nei fine settimana, colpendo a macchia di leopardo. Ma questa volta ha alzato la mira, mettendo a segno ben quattro assalti. Nella notte tra venerdì e sabato i banditi hanno agito a Seriate e Trescore Balneario. Sono fuggiti con un bottino tra i 100mila e i 120mila euro. Una stima da accertare.
L’elenco inizia a essere lungo: Suisio, Torre Boldone, Urgnano, Bagnatica, Calusco d’Adda, Bonate e Brembate Sopra, Bottanuco, Martinengo (due volte), Nembro, Cavernago. Un fenomeno che ritorna più o meno ciclicamente, preoccupando le autorità e le istituzioni del territorio.
il passante eroe: “Lui affondava il coltello e lei perdeva sangue
L’ho fermato con un calcio”Il racconto dell’artigiano di Pedrengo intervenuto per bloccare lo stalker: “Lei si difendeva
ha perso l’arma e gli sono saltato addosso”Nel riquadro Stefano Lussana A destra
i carabinieri davanti al supermarket dove la donna si era recata a fare la spesa
Ma ancora non sapeva che fossero marito e moglie
ora in carcere per tentato omicidio e stalking; lei Daniel
è riuscito a placcare a terra quell’uomo che
“Ho fermato il furgoncino in mezzo alla carreggiata e sono corso verso il piazzale del supermercato (Lidl, di via Lombardia, a Seriate). All’inizio non avevo chiaro che l’uomo avesse in mano un coltello
Quando mi sono avvicinato ho visto che impugnava l’arma
La cosa che mi ha colpito maggiormente è stato il movimento dall’alto verso il basso di lui mentre si avventata sulla donna sferrando diversi fendenti
Lei cercava di difendersi agitando le mani
Nel viso di quell’uomo ho letto la cattiveria
lui ha allargato le gambe: era il momento di intervenire e fermarlo
Gli ho sferrato un calcio potente da dietro
Nel frattempo sono arrivati in mio aiuto anche altre due persone (tra cui un militare dell’Esercito che è rimasto ferito e che ha denunciato l’indagato) che gli hanno lanciato contro dei sassi per distrarlo
Ed è stato in quel frangente che da dietro sono riuscito a buttarlo a terra
gli sono saltato sulla schiena e gli ho bloccato le mani e non l’ho mollato fino all’arrivo dei carabinieri
Quando ho raccontato a mia moglie quello che mi era successo
Crema
OglioPo
CREMONA - Incidente questa mattina poco prima delle 7 a San Pedrengo
si è ribaltato sulla provinciale 415
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco assieme a una squadra della polizia locale
altri dovranno essere soppressi in seguito ai traumi riportati
La dinamica dell'incidente è ancora da definire
Al momento sono in corso le manovre per raddrizzare l'autoarticolato e ripristinare la circolazione
Tremendo frontale in via Acquaviva, muore la 50enne Fatma Dhaouadi
Copyright La Provincia di Cremona © 2012 Tutti i diritti riservatiP.Iva 00111740197 - via delle Industrie, 2 - 26100 CremonaTestata registrata presso il Tribunale di Cremona n. 469 - 23/02/2012 Server Provider: OVH s.r.l. Direttore responsabile: Paolo Gualandris
di
Un gesto da prendere da esempio per le nuove generazioni
La 19enne di Alzano Giulia Bolandrina della società Alzano Sport Volley & Beach ASD ha salvato la vita dell’allenatore avversario durante un match di pallavolo a Pedrengo
L’importanza del primo soccorso e della sua messa in pratica per poter salvare una vita
In poche ore la notizia ha fatto il giro della provincia
normale per la ragazza (studentessa in infermieristica) che non cerca le luci della ribalta
ma ha spiegato alle telecamere di Antenna 2 l’importanza di un simile gesto per le nuove generazioni
per far sì che in molti si avvicinino almeno al primo soccorso e a quelle basilari indicazioni fondamentali per poter salvare una vita
“In un primo momento ho agito d’istinto -sono le parole di Giulia-
ho allontanato tutti e sono rimasta con l’allenatore
solo con la moglie: ho iniziato ad eseguire le prime manovre quando il paziente è andato in arresto cardiaco
Fortunatamente si è ripreso subito dopo l’utilizzo del defibrillatore
C’è la credenza che il primo soccorso non sia adatto a tutti: in queste situazione è importante fare per cambiare e migliorare le cose
Il mio invito è quello ai giovani e non solo a mantenere questi corsi
formarsi per poter essere in grado di intervenire in situazioni del genere”
Comune di Pedrengo e Comune di Scanzorosciate
srl (CineTeatro Gavazzeni – Seriate) e in collaborazione con Associazione A levar l'ombra da terra e il Teatro Prova
Monia Bortolott i , è stata rinviata a giudizio per la morte dei due figli a Pedrengo
L’accusa è duplice omicidio volontario aggravato dalla minorata difesa
il legame di parentela e l’aver commesso il fatto a danno di minori
Bergamo – Armato, la prima volta, di una bottiglia piena di alcol e la seconda volta di una bomboletta di spray al peperoncino, avrebbe rapinato due uffici postali nella Bergamasca. Per questo motivo un 75enne residente a Bergamo è stato posto agli arresti domiciliari perché ritenuto responsabile dei due assalti.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica e condotte dai carabinieri della Sezione Operativa di Bergamo, hanno permesso di identificare il responsabile grazie a una serie di elementi raccolti sulle scene dei reati e all'analisi dei sistemi di videosorveglianza. Il 19 dicembre, su disposizione del Giudice per le Indagini Preliminari di Bergamo, l'uomo è stato arrestato e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.
«Sento profondamente che il Signore ha segnato il mio cammino come uomo
come battezzato e poi come giovane incamminato verso il sacerdozio
Il Signore ha guidato ogni mio passo di questo cammino
facendomi sentire discepolo amato e facendosi riconoscere nel mio prossimo cammino di sacerdote e per tutta la mia vita»
Sono i pensieri di don Matteo Cortinovis
nei giorni che precedono la sua ordinazione sacerdotale
ha una sorella sposata e l’affezionata nipotina Verdiana di 7 mesi
Alla vigilia di questo grande momento della sua vita
anche don Matteo ripensa al cammino fatto fino a oggi
«La scintilla vocazionale — racconta don Matteo — si è fatta sentire dopo impegni vari in parrocchia come chierichetto e in oratorio
ma soprattutto osservando la vita e l’opera dei parroci e dei curati della mia fantastica comunità nativa
che mi hanno trasmesso la bellezza di essere preti e la loro gioia nel testimoniarlo
E così Dio mi ha chiamato a seguirlo sulla loro strada»
Dopo corsi di orientamento vocazionale il suo ingresso in Seminario in prima liceo
nei fine settimana ha fatto esperienza con i compagni a Clusone e nelle parrocchie vicine
un anno nella predicazione della Giornata del Seminario accompagnato da una forte esperienza del Mese ignaziano («È stato un momento centrale nel mio cammino
dove mi sono accorto che veramente il Signore mi ha sempre accompagnato») e un indimenticabile pellegrinaggio in Terrasanta e negli ultimi due anni è stato nell’unità pastorale di Calolzio.
«Sono stato nella parrocchia di Almè durante i momenti terribili del covid — ricorda don Matteo —
lì ho vissuto un’esperienza indimenticabile in una comunità generosa
che fin da subito mi ha accolto come un figlio amato»
Poi l’ultimo biennio nell’unità pastorale di Calolziocorte
«Per la prima volta ho sperimentato il cammino di una unità pastorale
anzi una avventura personale e comunitaria tutta nuova».
don Matteo ha scelto un’icona raffigurante la pesca miracolosa
accompagnata dalla frase: «È il Signore!» (Gv 21
«Le ho scelte perché parlano della mia vita
E questo stesso amore dovrò portarlo a ogni persona che incontrerò»
«Sto per finire il mio “status” di seminarista
Quante volte mi sono immaginato questo traguardo
Ora sento grandi sentimenti di gioia e di gratitudine
Con l’ordinazione entrerò a far parte di una fraternità più grande
cioè quella del presbiterio della Chiesa di Bergamo»
Sono i sentimenti che albergano nel cuore di don Nicolò Bonfanti alla vigilia dell’ordinazione sacerdotale
il papà operaio tipografico e ha un fratello di 23 anni
«La mia vocazione — racconta — è nata progressivamente sia durante gli impegni in parrocchia e in oratorio
sia osservando l’opera dei parroci e dei curati
Poi ha frequentato per vari anni gli incontri di orientamento vocazionale»
Quindi l’entrata in Seminario in prima liceo e in seguito in Teologia
Nel primo anno teologico nei fine settimana ha fatto esperienza con i compagni a Clusone e nelle parrocchie vicine
poi un anno nella parrocchia di Azzano San Paolo
un anno nella predicazione della Giornata del Seminario e negli ultimi due anni nell’unità pastorali formata dalle parrocchie di Berbenno
Quale il suo bilancio degli anni in Seminario
«È stato un lungo periodo dove ho sentito questo luogo non soltanto come ambiente di formazione
ma soprattutto come una casa e una famiglia
Un luogo che mi ha fatto crescere umanamente e spiritualmente
che mi ha dato i modi per confrontarmi con la società e anche per la mia chiamata particolare come prete per la Chiesa di Bergamo
Una chiamata che dovrò rinnovare ogni giorno con l’aiuto di Dio»
don Nicolò sente di dover ringraziare chi ha pregato per lui e ha condiviso il suo cammino
che è stata il motore della mia fede e della mia vocazione
Un altro grazie lo rivolgo alle parrocchie di Azzano San Paolo e a quelle della Valle Imagna
Per l’immaginetta ricordo della sua ordinazione ha scelto un Cristo Crocifisso
che riprende un affresco nella casa di Clusone
dove era stato nel primo anno di teologia nei fine settimana
Sul retro la frase «Li amò sino alla fine» (Gv 13
che rimanda a un altro significato della parola “fine”
che significa conformare la mia vita a Cristo buon pastore»
La comunità di Pedrengo e quella dei comuni limitrofi
è ancora scossa per l’improvvisa scomparsa di Gabriele Gabbiadini
I paesi dell’Ambito si stringono attorno al ricordo di un amministratore amato e stimato
nativo di Pedrengo di cui è stato sindaco dal 2009 al 2019
lascia per molti colleghi e cittadini un esempio di «buona politica»
perché da Gabbiadini si poteva imparare molto
È stato così per il sindaco di Gorle Giovanni Testa
che con lui ha condiviso il periodo amministrativo dal 2014 al 2019
«Parlando con lui nascevano sempre nuove idee
Più passa il tempo più da sindaco si conosce il proprio paese e la macchina amministrativa
Lo avvertivo in maniera netta nella grande incisività del suo agire amministrativo»
e questo si traduceva anche nella capacità di intercettare bandi ancora prima dell’arrivo del Pnrr racconta il primo cittadino di Gorle
«Era legato alla pista di atletica perché da giovane aveva frequentato la società che utilizzava l’impianto
Amava Pedrengo ma anche Gorle e in generale i luoghi dove aveva coltivato le sue passioni
Era attento al territorio e ha sempre ragionato in termini di comunità
senza guardare ai centimetri che tracciavano i confini»
È sentito anche il ricordo di don Angelo Mazzola
che da Gabbiadini era stato accolto al suo arrivo in paese
«Mi ricordo di avergli detto che lui era più grande di me non solo in statura ma anche per il nome: lui Gabriele arcangelo e io soltanto angioletto - dice il sacerdote -
Abbiamo condiviso per 12 anni il nostro cammino
cercando di lavorare per il meglio nel servire la comunità
Lui aveva passione per il suo ruolo di sindaco e ce l’ha messa tutta anche quando le decisioni potevano creare qualche opposizione»
Gabbiadini faceva del confronto uno dei suoi pregi migliori
«Il dialogo sui tanti problemi del mondo - annota don Angelo - era molto interessante
Conservo di lui anche alcuni momenti nei quali non eravamo pienamente d’accordo
ma poi non conservava né distanza né rancore
Una persona che compie il suo dovere fino in fondo»
È ancora incredulo il sindaco di Scanzorosciate Paolo Colonna
«Non riuscivo a crederci appena mi hanno chiamato per darmi la notizia
davanti a una birra alla festa del pescatore
Ci siamo lasciati con un “arrivederci” prima della Festa del Moscato
compatibilmente con i suoi orari di rientro dalle trasferte del nuovo lavoro a Modena di cui era entusiasta
l’ascolto e per le belle parole nelle nostre chiacchierate che conserverò sempre con me
Oggi l’autopsia chiarirà del tutto le cause della morte
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cadavere nel fiume Serio: il corpo ritrovato è di un uomo di Martina Franca
cadavere nel fiume Serio: il corpo ritrovato è di un uomo di Martina Franca - Fonte: Lagazzettadelmezzogiorno.it
TARANTO- Il corpo trovato su uno scoglio nel fiume Serio
conosciuto in città come commerciante ambulante
Le ricerche sono iniziate subito dopo la denuncia della famiglia al Commissariato di Polizia
che ha attivato immediatamente il protocollo di ricerca
Il telefono di Carrieri è stato geolocalizzato a Bergamo
e questo è stato confermato dall’acquisto di un biglietto Intercity notte Bari-Milano e dalle immagini delle telecamere delle stazioni ferroviarie
fino a quando il suo telefono non è più stato rintracciabile il 9 luglio
Le ricerche sono proseguite ininterrottamente
alimentate da una speranza riaccesa da una segnalazione (poi rivelatasi falsa) di un avvistamento a Barletta durante la festa patronale di Maria Santissima dello Sterpeto e San Ruggero
l’uomo avvistato era un rumeno somigliante a Carrieri
Gli inquirenti hanno mantenuto l’attenzione su Bergamo
Il corpo è stato trovato su uno scoglio nel fiume Serio a Pedrengo
Una persona di passaggio ha segnalato il cadavere ai carabinieri di Seriate
e i vigili del fuoco hanno recuperato il corpo con un gommone da rafting
Grazie alla collaborazione tra la polizia di Martina Franca e i carabinieri di Seriate e Bergamo
si è subito ipotizzato che il corpo fosse di Carrieri
Non c’erano segni evidenti di violenza
ma il corpo era in avanzato stato di decomposizione
mentre i pantaloni erano stati probabilmente portati via dalla corrente
Sebbene non ci fossero documenti identificativi
un tatuaggio distintivo sul torace sinistro raffigurante due pugni con la scritta “family” e un orecchino ad anello sul lobo sinistro hanno permesso di identificare il corpo
Il cadavere è stato trasportato all’obitorio dell’ospedale “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo per l’autopsia
che fornirà ulteriori dettagli sulle cause della morte
Si sospetta un gesto volontario compiuto poco dopo l’arrivo a Bergamo
ma le indagini sono ancora in corso e non si esclude alcuna ipotesi
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AccediCosa sappiamo di Giulia
Bergamo, 13 aprile 2025 – Banda del botto di nuovo in azione in provincia di Bergamo: siamo a quota 16 bancomat esplosi da inizio anno. La tecnica è sempre la stessa, quella della “marmotta”: un tubo di metallo imbottito di esplosivo viene inserito nel vano erogatore delle banconote e parte la deflagrazione.
Nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 aprile, sono stati presi di mira due sportelli a Seriate e Trescore Balneario. A Seriate il commando è entrato in azione poco prima delle 4. Nel mirino lo sportello Bpm del Credito Bergamasco in via Dante. Poco dopo, invece, è toccato alla filiale della Banca popolare di Sondrio in piazza Cavour a Trescore. In entrambi i casi, la banda è riuscita a fuggire con il bottino, che però è ancora da quantificare con precisione.
Nella notte tra sabato 12 e domenica 13, verso le 4, i malviventi sono entrati in azione a Pedrengo, dove hanno fatto esplodere lo sportello della Bcc Bergamasca di via Frizzoni, mentre a Madone quello del Banco Bpm di via Italia. Nel primo caso indagano i carabinieri di Seriate, sul secondo quelli di Brembate e Treviglio.
In precedenza si erano registrati già altri 12 colpi dall’inizio dell’anno: a Suisio, Torre Boldone, Urgnano, Bagnatica, Calusco d’Adda, Bonate e Brembate Sopra, Bottanuco, Martinengo (due volte), Nembro, Cavernago. Un fenomeno che ritorna più o meno ciclicamente. Un fenomeno che sta preoccupando le autorità e le istituzioni del territorio.
è morto improvvisamente per un infarto a 49 anni
PEDRENGO – Un cordoglio unanime di amici e politici è quello che da ieri sera
sta raggiungendo i familiari di Gabriele Gabbiadini
L’uomo è morto improvvisamente per un infarto
In tanti lo ricordano per il suo impegno profuso e per la sua disponibilità
Moltissimi sono i messaggi che colleghi e amici gli stanno dedicando in queste ore
increduli di fronte ad una tragedia improvvisa
“Ho incontrato Gabriele Gabbiadini proprio domenica scorsa durante una manifestazione a Pedrengo
È stato sindaco per dieci anni fino al 2019 e si è sempre contraddistinto per serietà
Sempre pronto a collaborare e a trovare soluzioni nell’interesse delle nostre comunità”
attuale consigliere Regionale del Pd e sindaco di Scanzorosciate quando anche Gabbiadini lo era a Pedrengo
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Il primo colpo risale al 12 giugno scorso: l’uomo
con il volto coperto e armato di una bottiglia contenente alcool
è entrato nell’ufficio postale di Pedrengo
Dopo aver spruzzato il liquido sul bancone e minacciato i presenti
si è fatto consegnare 380 euro in contanti prima di darsi alla fuga
nell’ufficio postale di viale Giulio Cesare
sempre coperto da una mascherina e da un cappellino
ha utilizzato una bomboletta di spray al peperoncino per intimidire la direttrice dell’ufficio
coordinate dalla Procura della Repubblica e condotte dai carabinieri della di Bergamo
hanno permesso di identificare il responsabile grazie a una serie di prove e all’analisi delle telecamere di video sorveglianza
Il 19 dicembre il 75enne è stato arrestato e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari
Il cadavere ritrovato nel fiume Serio è di un uomo che avrebbe raggiunto la nostra provincia dalla Puglia per farla finita
Il cadavere ritrovato sabato 20 luglio nelle acque del fiume Serio a Pedrengo è di un uomo pugliese
cinquantenne allontanatosi a inizio luglio
I carabinieri del comando provinciale di Bergamo hanno scoperto la sua identità
analizzando le denunce di scomparsa sia a livello provinciale ma anche nazionale
Secondo quanto ricostruito all’origine del decesso ci sarebbe un gesto volontario
Il corpo era stato notato in posizione prona sopra alcune grosse pietre intorno alle 10.30 di sabato mattina da alcuni abitanti della zona di via Giardini al confine con Seriate
Sul posto erano intervenuti i militari di Bergamo e di Seriate
oltre al personale medico con l’automedica da Bergamo e un’ambulanza da Seriate
insieme a una squadra dei Vigili del fuoco di Bergamo
L’uomo indossava solo una camicia di colore chiaro
mentre non aveva i pantaloni e nessun documento
Ad aiutare nell’identificazione un tatuaggio sul raffigurante due pugni contrapposti con la scritta “Family” e all’orecchio sinistro un orecchino con dei fori
Proprio grazie a questi due elementi i carabinieri hanno identificato l’uomo che avrebbe raggiunto la nostra provincia dalla Puglia nei giorni scorsi per poi farla finita
Dopo il nullaosta dell’autorità giudiziaria la salma sarà restituita ai parenti per le esequie
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Cremona, 31 agosto 2024 – Si chiamava Paolo Sarcone, aveva 42 anni, era originario di Foggia e lavorava come capoturno all’acciaieria Arvedi di Cremona, il motociclista che, poco prima dell’1 nella notte tra sabato 30 e domenica 31 agosto, ha perso la vita in un incidente stradale a San Pedrengo, in provincia di Cremona.
Sullo schianto, che si è verificato sulla Castelleonese, alcune decine di metri prima del bivio che conduce al Golf Club e a San Predengo, stanno indagando gli agenti della polizia stradale che al momento non hanno chiarito con esattezza l'accaduto.
Secondo i primi accertamenti eseguiti, il 42enne aveva trascorso la serata in un locale con amici e stava tornando a casa in sella al suo scooter, quando è volato via dal suo scooter. Ma riguardo la dinamica non ci sono informazioni precise, perché non risultano testimoni di quel preciso momento: da appurare se si sia trattato di una caduta autonoma e fatale o se invece il motociclista sia stato travolto da qualcuno poi fuggito.
Al momento, di certo c’è solo che un automobilista, proveniente da Cremona, si è trovato all’improvviso il corpo davanti. Non ha fatto in tempo a frenare e gli è passato sopra. Ma come hanno precisato gli investigatori, il 42enne era già morto. L’automobilista ha immediatamente allertato i soccorsi. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i vigili del fuoco e una pattuglia della polizia.
L’uomo presenta un tatuaggio sul torace sinistro raffigurante due pugni che si toccano
Il 20 luglio 2024 alle ore 11:00 circa tra i Comuni di Gorle e Pedrengo
La presenza del corpo è stata segnalata da una persona che si trovava lì di passaggio
hanno raggiunto lo scoglio e hanno posto il corpo sulle sponde del fiume
dove il personale del 118 ne ha constatati il decesso
non sono emerse evidenze che facciano presupporre ad un’azione violenta
Chiunque pensi di poter conoscere la persona descritta si rivolga subito ai Carabinieri della Tenenza di Seriate o al Comando Compagnia Carabinieri di Bergamo al numero 035.22771
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Il 22 marzo a Pedrengo insieme ai familiari delle vittime ospiti illustri come il giornalista Giulio Valesini e il dottore Silvio Garattini
La memoria e la speranza sono i due fili che continuano a tenere uniti i familiari delle vittime del Covid dell’Associazione #Sereniesempreuniti che anche quest’anno
dedicano una serata evento ai propri cari e a chiunque volesse conoscere le loro attività
La Giornata nazionale in memoria di tutte le vittime della pandemia di coronavirus è stata istituita il 18 marzo proprio in ricordo di quella sera un cui l’esercito portò via le bare da Bergamo e tutto il mondo si accorse del dramma che Bergamo e l’Italia stavano vivendo
i camion militari che portarono via le bare da Bergamo il 18 marzo 2020
“In occasione del 18 Marzo la nostra Associazione anche quest’anno ha deciso di organizzare un evento per ricordare
come da qualche anno a questa parte e soprattutto quest’anno
le persone a noi care che abbiamo perso – spiega Cassandra Locati
ci saranno ospiti importanti che interverranno durante la serata che ci aiuteranno a fare memoria ma soprattutto a riflettere sul presente”
L’Evento commemorativo in memoria delle vittime del Covid-19 intitolato “NOI PER LORO – la memoria e la speranza” si terrà sabato 22 marzo 2025
alle ore 17:30 presso la Sala Polivalente “Vincenzo Signori”
La serata sarà divisa principalmente in due momenti: il momento del racconto di quei giorni con i giornalisti Luca Cavadini di Seilatv e Giulio Valesini di Report che
con le loro inchieste e servizi televisivi
hanno continuato a fare memoria di quanto accaduto
Seguirà un momento di riflessione in ambito medico-scientifico con medici luminari come il professore Silvio Garattini
presidente e fondatore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”; con il dottor Stefano Argenton
responsabile dell’unità operativa di Anestesiologia e Rianimazione agli Istituti Clinici Zucchi di Monza e con la dott.ssa Maria Rita Gismondo
virologa e consulente del ministero della salute
La serata si concluderà con la musica del pianista bergamasco Andrea Tonoli
In sala saranno esposte le fotografie della mostra Epicentro di Maurizio Milesi
“La speranza sarà il filo conduttore per provare a costruire un domani migliore
Abbiamo infatti voluto un evento che trasmettesse un senso di condivisione – conclude Locati – perché crediamo fortemente in quello che abbiamo costruito in questi 5 anni
nonostante le perdite incommensurabili che abbiamo subìto
Ringraziamo l’amministrazione comunale di Pedrengo per il patrocinio e la sensibilità dimostrata e vi aspettiamo numerosi così che tutti insieme possiamo dire: non abbiamo dimenticato”
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