Per i Carabinieri della Compagnia di Poggioreale una 3 giorni di controlli nel quartiere San Giovanni a Teduccio. I militari della Stazione locale
supportati dal Nucleo Radiomobile di Napoli
e dal Reggimento Campania hanno effettuato un servizio straordinario di monitoraggio alla circolazione stradale
mirata a contrastare le principali violazioni al Codice della Strada e a ridurre i comportamenti pericolosi che
mettono a rischio la sicurezza di conducenti e pedoni
Nel mirino delle pattuglie soprattutto il mancato utilizzo del casco protettivo
l’assenza della copertura assicurativa obbligatoria e la mancata revisione dei veicoli
Diverse le sanzioni anche per la mancata esibizione dei documenti di circolazione e per la recidiva circolazione di veicoli già sottoposti a sequestro
sono state elevate sanzioni per un valore superiore agli 81mila euro
33 i veicoli sequestrati o sottoposti a fermo amministrativo
Il servizio rientra in un più ampio piano di prevenzione disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Napoli
volto a presidiare con maggiore efficacia i quartieri della città e a ristabilire condizioni di legalità su strada
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L’osservatorio della trasformazione digitale urbana
Il portale sviluppato da FP-CGIL è pronto a offrire una panoramica generale e trasversale sulle principali aree di co..
Il Polo Tecnologico dell’Università Federico II a San Giovanni a Teduccio è ritenuto una best practice tra i progetti finanziati dalla politica di coesione
perché trascende la mera riqualificazione industriale per affermarsi come un propulsore vitale per lo sviluppo locale e un faro per la rigenerazione di Napoli Est
Il ReportagePA di FPA documenta la profonda trasformazione sociale ed economica innescata da questa iniziativa di rigenerazione urbana
un quartiere nella periferia est di Napoli
rappresenta un caso di rigenerazione urbana e innovazione tecnologica sostenuto dalla politica di coesione europea
Un tempo noto per la sua identità operaia legata alla storica fabbrica Cirio
il quartiere ha subito un lungo periodo di declino economico e sociale
grazie all’intervento della Regione Campania e dell’Università Federico II
e al supporto delle risorse finanziarie messe a disposizione dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) attraverso diversi cicli di programmazione (2000-2006
la vecchia fabbrica è diventata un polo di eccellenza nell’innovazione tecnologica
Il complesso a vocazione tech dell’Università Federico II è la nuova tappa speciale del nostro ReportagePA
dedicato al progetto ‘COINS – COhesion INnovation Stories: con l’Europa innoviamo l’Italia
Un viaggio nella transizione digitale e green’
La rigenerazione urbana di quest’area ha portato qui imprenditori visionari che hanno trovato terreno fertile per la contaminazione tra ricerca
Il Polo Universitario della Federico II a San Giovanni a Teduccio è stato
inserito nel Piano Sud 2030 e nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza come modello di riferimento per lo sviluppo di ecosistemi dell’innovazione
in cui aziende ed enti di ricerca si uniscono per sviluppare luoghi di contaminazione e anche favorire la nascita di startup
Il modello di innovazione è stato replicato in altri contesti territoriali
nelle aree circostanti San Giovanni a Teduccio e in altre aree del territorio regionale
in base alle esigenze di aziende che puntano sui talenti digitali
e ha avuto un impatto significativo sia sul tessuto economico che su quello sociale della regione
L’hub di San Giovanni a Teduccio è sede degli innovativi laboratori del CeSMA
nazionali e internazionali nelle attività di misurazione avanzata
e più in generale nello sviluppo e sperimentazione di nuove tecnologie
Ma il polo è anche sede dei distretti ad alta tecnologia come DATTILO e STRESS
L’impegno nel promuovere discipline STEM tra i giovani
ha contribuito di fatto a ridurre il tasso di dispersione scolastica e a offrire nuove opportunità di crescita e sviluppo personale
programmi di alta formazione sviluppati in collaborazione con aziende internazionali come Apple
che offrono agli studenti un’esperienza educativa pratica e orientata al mercato
il Polo Tecnologico di San Giovanni a Teduccio continua ad evolversi come un ecosistema di innovazione dinamico
Il successo di questo progetto dimostra come le politiche di coesione possano avere un impatto duraturo e trasformativo sul territorio
ponendo le basi per uno sviluppo sostenibile e inclusivo
Con l’aggiunta di nuovi cicli di finanziamento e l’espansione delle sue attività
il Polo è destinato a rimanere un punto di riferimento per il progresso tecnologico e la rigenerazione urbana in Europa
L’articolo è realizzato nell’ambito della campagna di comunicazione ‘COINS – COhesion INnovation Stories: con l’Europa innoviamo l’Italia’
Il punto di vista e le opinioni espresse sono solo dell’autore e non riflettono necessariamente quelle dell’Unione Europea
che non ne può essere considerata responsabile
Autrice: Eleonora BoveRiprese video: Rachele Maria Curti
Stefano CorsoMontaggio: Gianmarco RizzoResponsabile Logistica: Alessandra Maggini
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I fondi di coesione hanno già contribuito a cambiare di molto la Puglia
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Attraversare un piccolo paese come Lioni e trovarsi di fronte a una realtà connessa
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I vigili del fuoco sono al lavoro da diverse ore per spegnere il rogo
Incendio all'alba tra San Giovanni a Teduccio e Barra
Una nube intensa di fumo nero si è stagliato in cielo ed è ben visibile soprattutto nell'area di Napoli Est anche questa mattina
Si sente un forte odore di plastica in diversi quartieri della città
Sul posto polizia e vigili del fuoco con 11 squadre
In corso le operazione per spegnere il rogo scaturito da tre capannoni industriali di via Volpicella
La Polizia di Stato di Napoli ha proceduto alla denuncia in stato di libertà di due persone italiane di anni 40
residenti nel quartiere di San Giovanni a Teduccio le quali si sono rese responsabili del furto aggravato in danno di turisti stranieri
con la tecnica della foratura dello pneumatico
nella mattinata del primo maggio è stato commesso un furto sul ramo San Giovanni dell’autostrada Napoli Salerno
in danno di una coppia di cittadini cinesi residenti in Svizzera da poco sbarcati dalla nave proveniente da Palermo per poi dirigersi a Pompei
con la tecnica della foratura dello pneumatico posteriore destro
una borsa contenente circa 900 euro e 400 franchi svizzeri
i passaporti e la chiave elettronica del veicolo Mercedes sul quale viaggiavano
Subito sono iniziate le indagini da parte della Polizia Giudiziaria della Sottosezione Polizia Stradale di Napoli Nord finalizzate all’identificazione degli autori dell’evento criminale che
in base alle prime dichiarazioni rilasciate dalle vittime
sono state indirizzate verso due soggetti già noti e presunti autori di un precedente furto
Gli investigatori sono riusciti ad individuare uno degli autori nei pressi della sua abitazione
i passaporti e la chiave elettronica dell’auto
Poco dopo sono riusciti a rintracciare anche il secondo complice
Le vittime hanno sporto denuncia presso gli Uffici della Sottosezione Polizia Stradale di Napoli Nord e nell’occasione gli agenti hanno provveduto a restituire ai due malcapitati quanto gli era stato sottratto
consentendo agli stessi di proseguire il loro soggiorno in questa provincia
I due soggetti sono stati denunciati in stato di libertà all’autorità giudiziaria per il reato di furto aggravato e danneggiamento
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Intersezioni Intervista a Giuseppe Miale di Mauro su «Nottefonda»
film nato dell’esperienza dello spazio teatrale Nest
La zona orientale tra industrie e lavoro culturale
SalvaRegalaLinkCondividiScaricaIntersezioni Intervista a Giuseppe Miale di Mauro su «Nottefonda»
Francesca SaturninoNAPOLIPonti
una città nella città che nasconde il mare
È questo il mondo crepuscolare in cui si muove Ciro
Il film è ambientato nella zona orientale di Napoli
in una traversa di Corso San Giovanni a Teduccio
prosecuzione della centralissima via Marina
oltre dieci anni fa un gruppo di attori e artisti tra cui Di Leva
Giuseppe Miale di Mauro – entrambi nativi del quartiere – Adriano Pantaleo
col desiderio di avere un luogo «tutto per sé»
dopo essersi conosciuti e aver girato mezza Europa con lo spettacolo Gomorra
Siamo a pochi chilometri dal centro antico
sulla favolosa strada del «Miglio d’oro» che collegava Napoli a Portici
sede del Reale opificio borbonico di Pietrarsa
dove nell’Italia post unità si pensò di far nascere la Grande Napoli industriale ancor prima della colata di Bagnoli
un tempo sede di importanti industrie conserviere
distrutte durante la seconda guerra mondiale
lucidamente descritta da Anna Maria Ortese
il mare non bagna Napoli: sulle sue spiaggette nere di pietra lavica dove anticamente avveniva il rito di San Giovanni
l’inquinamento denunciato da anni dai comitati di cittadini
eppure c’è un muro invisibile che le separa
parallelamente alle rispettive carriere artistiche
forze e economie per tirar su un teatro dall’ex palestra di una scuola in disuso
Fin dalla prima stagione «Open up» nel novembre 2015
il Nest ha ospitato spettacoli e compagnie della scena teatrale contemporanea
costruito un pubblico misto per età e estrazione
fino alla ribalta nazionale nel 2016 quando Mario Martone
decise di allestire con loro e far debuttare al Nest la sua versione de Il sindaco del Rione Sanità
E sarà Martone a presentare l’anteprima napoletana di Nottefonda al cinema Metropolitan il 6 maggio alle 21.15
Ne abbiamo parlato con Giuseppe Miale Di Mauro che firma la regia
Il film è ispirato al mio romanzo La strada degli americani
abbiamo accolto l’intuizione del produttore Luciano Stella che proponeva di farne un lavoro collettivo: come gruppo Nest non ci eravamo mai messi a tavolino per debuttare al cinema
Ognuno di noi fa cinema per mettere anche delle economie nel teatro
Come per altri nostri gruppi di riferimento
nel film ci sono altri componenti Nest: Carmine Guarino alle scene
Il libro è un racconto di un inseguimento su una strada nella zona di Lago Patria
abbiamo deciso di concentrarci solo su una di queste
ci siamo resi conto che stavamo raccontando l’elaborazione del lutto di questo personaggio
Abbiamo deciso di provare a raccontare la nostra Napoli
ambientando tutto nella zona est: San Giovanni a Teduccio
che si vede anche dalle finestre della casa del protagonista: il porto
il Ponte dei Francesi che collega la periferia alla città
elementi che indicano anche un’oppressione logistica di un luogo un tempo felice
è ambientata a Napoli ma potrebbe essere ovunque
Anche da qui scelta di lavorare molto sul porto
La scelta del luogo segue la volontà di raccontare la città e un desiderio naturale di sentirsi a casa in questo nostro primo film
abbiamo provato a creare un nostro pubblico
Prima cercavamo di portare gente dalla città alla periferia
poi ci siamo resi conto che potevamo diventare un punto di riferimento per un altro territorio
allargandoci a un pezzo di paesi vesuviani limitrofi
c’è un gruppo florido di ragazzi che circuita intorno al Nest
Non volevamo aprire l’ennesima scuola di teatro ma ce l’hanno chiesto
per i più grandi abbiamo creato un’associazione culturale
vorremmo che diventassero indipendenti: seguono le masterclass gratuite di artisti che in una militanza culturale vengono al Nest
sono diventati loro stessi gestori dello spazio che viene tenuto aperto per studiare e per altre attività
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La Polizia di Stato ha condotto un ampio servizio di controllo nei quartieri Chiaiano
Denunciato un uomo per guida senza patente
mentre un altro è stato sanzionato per parcheggio abusivo
Verificate anche 21 persone sottoposte a misure restrittive .
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I Carabinieri intervengono a piazza Capri nel rione Villa del quartiere San Giovanni a Teduccio per la segnalazione di colpi d’arma da fuoco
Quattro proiettili hanno colpito un’auto lì parcheggiata
I carabinieri del reparto operativo di Napoli hanno rinvenuto a terra 12 bossoli calibro 9×21
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mentre la luce del giorno ancora illumina piazza Capri
l’ennesima in una zona che continua a vivere sotto l’assedio della violenza criminale
aprono il fuoco senza un obiettivo preciso: una pioggia di proiettili che colpisce un’auto parcheggiata
mentre altri bossoli — calibro 9×21 — vengono recuperati sull’asfalto
il copione di una guerra che a Napoli Est non si è mai davvero fermata
Un’escalation di violenza che preoccupa e scuote una comunità già provata
Perché non si tratta di un episodio isolato
mentre era in corso la processione della Via Crucis
altri spari avevano interrotto il silenzio del raccoglimento religioso
in un contesto che avrebbe potuto trasformarsi in tragedia
E anche nella notte tra venerdì e sabato si sono registrati episodi simili
confermando quanto fragile sia l’equilibrio in questo angolo della città
il gesto del cardinale don Mimmo Battaglia
che proprio nel Sabato Santo ha celebrato la messa nella parrocchia del rione Villa
scegliendo di essere fisicamente presente accanto ai fedeli feriti e impauriti dal ritorno della violenza camorristica
sulla nuova sparatoria di piazza Capri indagano i carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Napoli
L’inchiesta è affidata alla Direzione Distrettuale Antimafia
coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Amato
con in campo i pm Simona Rossi e Sergio Raimondi
è chiaro: si tratta dell’ennesimo capitolo della faida tra i Rinaldi e i D’Amico — noti come “Gennarella” — legati a loro volta ai Mazzarella
storica alleanza criminale della zona orientale
Un contrasto che si trascina da decenni e che potrebbe essersi riacceso dopo la recente scarcerazione di alcuni elementi ritenuti secondari
ma evidentemente ancora in grado di alimentare tensioni
San Giovanni a Teduccio resta così una polveriera
una terra di nessuno dove la criminalità continua a imporsi con il linguaggio delle armi
nonostante a pochi passi da corso Protopisani si trovi anche l’Academy promossa da Apple e dall’Università Federico II
simbolo di un futuro diverso che fatica però a prendere il sopravvento
E mentre i colpi risuonano tra le case e la paura serpeggia tra i residenti
Dopo la denuncia del parroco sulla mancanza di sicurezza
si fa strada la proposta di portare proprio a piazza Capri il Consiglio della Municipalità di Napoli Est
per una seduta pubblica monotematica contro la camorra
A farsi promotore dell’iniziativa è Patrizio Gragnano
che chiede la presenza del sindaco Gaetano Manfredi
del prefetto Michele Di Bari e della giunta locale nel cuore del rione Villa
accanto ai cittadini che oggi si sentono abbandonati
è che queste “stese” possano coinvolgere vittime innocenti
il prefetto Michele Di Bari ha disposto un ulteriore rafforzamento dei controlli e dei presidi di polizia in tutta l’area interessata
Gli episodi di questi giorni saranno inoltre al centro del prossimo Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica
il bisogno di sicurezza resta un’urgenza quotidiana
una richiesta che va oltre le passerelle e le promesse
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Ennesima aggressione ai danni del personale del 118 a Napoli.
È accaduto lo scorso sabato come denuncia l’associazione nessuno tocchi Ippocrate:
“Intorno alle ore 14 La postazione 118 di Piazza Nazionale viene allertata per CODICE ROSSO, perdita di coscienza, in paziente tossicodipendente, quest’ultimo tra l’altro già noto alle forze dell’ordine, a Corso San Giovanni a Teduccio.
In pochi minuti l’equipaggio è sul posto e presta le prime cure all’uomo.
Di tutta risposta il paziente, probabilmente ancora sotto effetto di sostanze stupefacenti, aggredisce l’equipaggio giunto in suo aiuto senza apparente motivo, l’equipaggio prova a fuggire scappando dall’appartamento, ma l’uomo li insegue lanciando contro di loro oggetti e coltelli, addirittura li raggiunge in strada e li percuote nuovamente.
Solo l’intervento di dei passanti evita il peggio. Il paziente si è dato alla fuga!
Naturalmente sono state allertate le forze dell’ordine.”
“Il personale sanitario operante nei p.s. e sulle autoambulanze è continuamente sottoposto ad attacchi da parte di delinquenti, violenti e balordi che troppo spesso la fanno franca”- dichiara il deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli- “ Nonostante le promesse, nessuna misura di sicurezza è stata messa in campo. Queste persone salvano la vita altrui, ma alla loro chi ci pensa?
piste ciclabili e un museo dell’acqua al posto dell’ex depuratoreCosa prevede il piano di rigenerazione urbana per San Giovanni a Teduccio
voluto dall’assessore Edoardo Cosenza e dal sindaco Gaetano Manfredi
prevede la riqualificazione dell’area dell’ex depuratore
trasformandola in un’ampia terrazza sul mare con spazi pubblici e nuove infrastrutture
Con un finanziamento di 12 milioni di euro
di cui 8 già disponibili grazie al Contratto Istituzionale di Sviluppo Vesuvio-Pompei
la giunta punta a restituire ai cittadini l’accesso al mare
con percorsi pedonali e ciclabili che collegheranno Vigliena a Pietrarsa
«Lo avevamo promesso in campagna elettorale e lo realizzeremo entro la fine della consiliatura»
Tra i primi interventi c’è la creazione di una scogliera di protezione
che garantirà la sicurezza della passeggiata sul mare e la sua fruibilità anche in caso di mareggiate
sarà simmetrico rispetto alla scogliera che già protegge l’area di Pietrarsa
La nuova passeggiata pedonale tra Vigliena e Pietrarsa sarà accessibile già entro l’estate
mentre entro l’anno sarà bandita la gara per la realizzazione della scogliera
Questo collegamento permetterà di unire due zone storicamente separate
rendendole parte di un’unica visione urbana
La riqualificazione non si limiterà alla creazione di spiagge e passeggiate
ma punterà anche sulla cultura e sulla socialità
L’ex depuratore ospiterà il Museo dell’Acqua
un’area espositiva dedicata al mare e alla gestione delle risorse idriche
con una struttura a cubo vetrato che diventerà il nuovo riferimento visivo del quartiere
tra cui la prima pista di skateboard regolamentare
oltre a spazi verdi e fontane luminose a getti multipli
che renderanno l’area un punto di riferimento per i cittadini
«Dopo oltre tre decenni finalmente l’amministrazione rimette al centro del dibattito la zona orientale»
ha commentato con emozione Aniello Esposito
L’area rigenerata offrirà spiagge pubbliche e nuovi servizi come bar
ristoranti e un’area commerciale ricavata dai volumi esistenti
Le vasche dell’ex impianto di depurazione saranno trasformate in spazi dedicati allo sport e alla socialità
L’obiettivo è creare un ambiente che favorisca sia il tempo libero sia nuove opportunità economiche
integrando il progetto con gli investimenti già esistenti nell’area dell’hub dell’Università Federico II
dove hanno sede importanti aziende del settore tecnologico e digitale
Quali benefici porterà il progetto alla città
Il «Miglio Azzurro» non è solo un’opera urbanistica
ma anche una strategia per attrarre investimenti e migliorare la qualità della vita
che sarà destinata a studentati e laboratori
si affiancherà alla riqualificazione del waterfront
L’amministrazione comunale punta a trasformare Napoli Est in un nuovo punto di riferimento per turismo
restituendo finalmente il mare ai cittadini
Il Comune di Napoli ha istituito un dispositivo temporaneo di circolazione per lavori
Il Comune di Napoli ha istituito un dispositivo temporaneo di circolazione per lavori nella zona orientale della città
Dal 27 marzo al 15 aprile 2025 è previsto:
alla confluenza con Corso Protopisani (lato mare)
la direzione obbligatoria “diritto” per i veicoli con provenienza da Napoli centro e diretti verso Portici;
nel tratto compreso tra la confluenza con Corso San Giovanni a Teduccio e la confluenza con via Taverna del Ferro
l’obbligo di svolta a sinistra per i veicoli provenienti da via Villa San Giovanni;
4) il divieto di sosta 0-24 con rimozione coatta in via Garibaldi
dalla confluenza con Corso Protopisani fino al varco di accesso al deposito ANM (lato mare)
separate da linea continua interrotta in corrispondenza delle intersezioni stradali
per consentire il doppio senso di circolazione nel tratto compreso tra la confluenza con Corso Protopisani ed il varco di accesso al deposito ANM (lato monte)
il senso unico di circolazione nel tratto compreso tra la confluenza con Corso San Giovanni a Teduccio e la confluenza con via Taverna del Ferro
5) il divieto di sosta 0-24 con rimozione coatta in via Garibaldi
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periferia est di Napoli: oggi pomeriggio si è sparato in una piazza
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NAPOLI. La tregua di Napoli Est potrebbe avere i giorni contati
Come se non bastasse già il fronte rovente di Ponticelli
con il recentissimo omicidio di Emanuele Pietro Montefusco
fratello del ras Salvatore “Zamberletto”
adesso anche nel confinante quartiere San Giovanni a Teduccio la situazione rischia di diventare esplosiva
Sono ore di profonda preoccupazione per gli investigatori e gli inquirenti che stanno cercando di risalire ai killer di Carmine Notturno
il 49enne assassinato sabato sera davanti al bar di piazza Giambattista Pacichelli
Le indagini sono ancora alle battute iniziali
i sospetti della polizia si stanno concentrando con una certa insistenza sugli ambienti del clan D’Amico-Mazzarella
federazione criminale alla quale Notturno ha in passato aderito
i fatti sembrano essere ormai piuttosto chiari
La sentenza di morte è stata eseguita in maniera implacabile poco dopo le otto di sabato sera: è intorno a quell’ora
che un commando composto da due sicari è piombato davanti il bar che affaccia su corso San Giovanni a Teduccio
hanno quindi puntato l’arma e premuto il grilletto almeno sei volte
non lasciando così al 49enne alcuna possibilità di scampo
Carmine Notturno è infatti deceduto durante il trasporto al vicino pronto soccorso dell’Ospedale del Mare
dove i medici hanno provano invano a rianimarlo
era un volto piuttosto noto alle cronache locali
tra cui una vecchia condanna per associazione mafiosa per la sua partecipazione al clan Reale
cosca ancora oggi attiva nel quartiere e dedita sopratutto allo spaccio di droghe pesanti
qualche anno fa è stato arrestato per il suo coinvolgimento negli affari dei Reale e ancora oggi si trova detenuto
In tempi più recenti Carmine Notturno avrebbe però avuto anche una certa vicinanza al gruppo Silenzio con base nel “Bronx” di via Taverna del Ferro
Di lui aveva recentemente parlato il neo collaboratore di giustizia Antonio Costabile “’o cerrano”
indicando la sua presenza durante le fasi preparatorie di un raid
ai danni del ras dei Mazzarella-Formicola Giuseppe Savino
ritenuto il contabile dell’organizzazione e oggi detenuto
che sta spingendo gli investigatori della Squadra mobile a ipotizzare che l’omicidio di piazza Pacichelli possa essere stato l’ennesimo frutto avvelenato della faida che ormai da decenni vede contrapporsi i Mazzarella-D’Amico del rione Villa ai Reale-Rinaldi
La polizia ha intanto acquisito le immagini registrate da alcune telecamere della zona e non è da escludere che proprio da quelle registrazioni possa arrivare a breve un importante aiuto per l’individuazione dei killer
La priorità è ora quella di fermare sul nascere una nuova faida di camorra
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È la solita storia di sciatteria e mancanza di buon senso
l’Istituto Alberghiero “Ippolito Cavalcanti” di via Giovenale
a sospendere le sue attività didattiche perché non provvisto dei requisiti antisismici a norma di Legge
per essere stato costruito negli anni fra le due guerre (1934)
Eppure i nostri valenti amministratori (la Provincia di Napoli e poi la Città Metropolitana) ne hanno avuto di tempo a disposizione per intervenire su questo edificio scolastico ancora in perfetta efficienza malgrado l’età
sapendo che lo stabile non possedeva quei requisiti normativi stringenti che sono divenuti
fondamentali per la sicurezza e la staticità di un edificio soprattutto in occasione di eventi naturali
E più ancora se l’edificio insiste su un territorio con caratteristiche di sismicità elevate come é certamente la collina di Posillipo che sovrasta l’area flegrea con la Conca di Agnano
Ma tecnici e politici che per anni hanno “curato” l’edilizia scolastica nella città e nella sua provincia non hanno tenuto conto di questi elementi o lo hanno fatto molto tardivamente e senza alcun preavviso
alunni e loro famiglie in braghe di tela e alle prese con uno sgombero forzato di non facile attuazione e lo spostamento di oltre un centinaio di studenti del Cavalcanti da un lato all’altro della città come pacchi di Amazon
Senza programmare per tempo il trasferimento
senza valutare disagi e difficoltà degli insegnanti e dei giovani
Senza comprendere le esigenze delle famiglie costrette a “misurarsi” con il temporaneo trasferimento nella Sede Centrale dell’istituto nel quartiere di San Giovanni a Teduccio
Cioè a dire al capo opposto della città
Quel che stupisce ancora di più di questa storia è che l’edificio scolastico di via Giovenale non ha fatto registrare nel tempo
nessun cedimento strutturale né banali distacchi di intonaci o problematiche tecniche rilevanti che facessero pensare ad un pericolo
Nonostante tutto questi lavori andavano programmati
sfruttando i mesi di chiusura estiva dell’Istituto ed evitando i disagi come i trasferimenti in assenza di servizi pubblici di trasporto diretti tra i due quartieri e
il pericolo della dispersione scolastica a seguito del trasferimento forzato
“salvare capri e cavoli” con un pizzico di buon senso e di maggiore disponibilità degli Amministratori della Città Metropolitana
Amministratori pubblici a cui vorremmo suggerire di tener conto che il mondo della scuola è troppo importante perché si possa intervenire con leggerezza
A Napoli Est sulla spiaggia a S.G. a Teduccio il flash mob della campagna nazionale “Ecogiustizia subito: in nome del popolo inquinato”
Legambiente e Libera: “In 27 anni nel SIN di Napoli Est bonificato appena il 4,7% del territorio e lo 0% di falde. Qui ambiente e salute sono stati avvelenati da inquinamento
idrocarburi e metalli pesanti. Si accelerino le bonifiche di terreno e falde garantendo il pieno rispetto degli impegni assunti nel nuovo Accordo di programma del 2022 e la partecipazione della comunità locale in tutte le fasi decisionali su bonifiche e riconversione industriale”
Nel pomeriggio la presentazione del patto di comunità con 6 interventi centrali per dare un nuovo futuro alla periferia est di Napoli dove vivono 112mila abitanti e dove ci sono anche importanti esempi di transizione ecologica: dalla CER di San Giovanni a Teduccio alla riconversione industriale dell’ex Whirlpool in Italian Green Factory.
Ad aprire il flash mob la lettura simbolica della sentenza del popolo inquinato al grido “Ecogiustizia subito”
sei gli interventi centrali indicati dalle associazioni
e riassunti nel patto di comunità che sarà presentato oggi pomeriggio (ore 17.30 presso la Parrocchia S
che occorre mettere in campo per dare un nuovo futuro al SIN di Napoli Est
trasformandolo da polo di degrado a modello di innovazione ambientale e sociale
Per fare ciò occorre aprire la stagione delle bonifiche in un’area ex industriale per troppi anni dimenticata e dove azioni come – lo stanziamento di fondi pubblici
123 miliardi di euro quelli dal 2011 ad oggi
il nuovo Accordo di Programma con 13 linee di intervento siglato nel 2022 – tra l’allora Ministero della Transizione Ecologica (oggi Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica)
il Comune di Napoli e l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale)
nelle aree di competenza della KRC all’interno del SIN – sono solo una piccola goccia in un immenso mare dove c’è ancora molto da fare in termini di bonifiche e di riconversione dell’ex area industriale.
Sei sono gli interventi chiave per le associazioni
Prima pietra miliare su cui occorre lavorare è: 1) accelerare le bonifiche di falde e terreni
garantendo il rispetto degli impegni assunti nel Nuovo Accordo di Programma del 2022
Senza però dimenticare di 2) rendere maggiormente fruibili e aggiornati i dati ambientali e sanitari
colmando la grave mancanza di monitoraggi sugli effetti dell’inquinamento sulla salute della popolazione; 3) destinare risorse certe e adeguate agli interventi previsti
senza frammentazione burocratica che rallenti le opere di risanamento; 4) bloccare definitivamente proposte di installazione di nuovi impianti altamente impattanti
adottando politiche di rafforzamento e sviluppo industriale
nell’ottica della transizione energetica coerenti con la rigenerazione ecologica dell’area; 5) attuare con urgenza il principio “Chi inquina paga”; 6) garantire la partecipazione della comunità locale in tutte le fasi decisionali sulle bonifiche e sulla riconversione industriale.
Interventi che devono essere accompagnati da un monitoraggio costante di cui le associazioni si fanno promotrici insieme alla comunità locale
convinte che la “sorveglianza attiva” sui tempi di bonifica per ciascuno dei 13 interventi previsti dall’Accordo 2022
sull’avanzamento dei lavori di bonifica della falda
sulla correttezza delle procedure di appalto e dei controlli
sulla realizzazione dei piani di riconversione industriale
sono fondamentali per assicurare la transizione ecologica e la tutela della salute pubblica in questo territorio.
percorsi di alta formazione in collaborazione con colossi internazionali come l’Apple
la realizzazione di quello che sarà il primo biodigestore per il trattamento dei rifiuti organici di Napoli
il potenziamento delle comunità energetiche e l’espansione dei green jobs”.
ricade interamente nel territorio di Napoli ed è stato “creato” a causa della elevata contaminazione del suolo e delle acque sotterranee dovuta alle attività industriali avviate a partire dagli inizi del secolo scorso
Le indagini ambientali condotte sia da enti pubblici che da soggetti privati hanno evidenziato una situazione di contaminazione significativa
sono state riscontrate concentrazioni di metalli pesanti
oltre alla presenza di composti organici come idrocarburi
in livelli superiori alle Concentrazioni Soglia di Contaminazione (CSC)
Anche le acque di falda risultano fortemente compromesse
con una contaminazione diffusa dovuta principalmente alla presenza di composti alifatici clorurati
sono state rilevate elevate concentrazioni di ferro e manganese.
stando al Registro epidemiologico cittadino redatto tra il 2009 e il 2017 dal gruppo epidemiologico della Consulta popolare per la salute e la sanità della città di Napoli istituita con Decreto Sindacale nel 2018
va segnalato che tutta la VI Municipalità presenta tassi di mortalità e di decessi elevati
Anche il Registro nominativo delle cause di morte del comune di Napoli
sebbene riferito al biennio 2004-2005 e mai aggiornato
ha rilevato che la VI Municipalità è al secondo posto nell’area metropolitana per mortalità da tumore
oltre a presentare frequenti picchi di incidenza di linfomi
malattie polmonari croniche ostruttive.
Napoli Est rappresenta una delle aree più complesse del capoluogo campano
risultando la più popolosa della città
Un territorio difficile segnato da un alto tasso di disoccupazione
con valori che superano il 18% in alcuni quartieri
e da una forte incidenza di famiglie in condizioni di disagio economico
La dispersione scolastica raggiunge punte del 50% nelle scuole superiori
“Questi dati – aggiungono le associazioni – evidenziano un sistema sociale fragile
dove il rischio di esclusione per i più giovani è elevato e il reclutamento nella criminalità organizzata rappresenta spesso una delle poche prospettive concrete. Il ruolo del terzo settore
l’attivismo civico e il rafforzamento delle reti associative si rivelano fondamentali per la coesione sociale e la creazione di opportunità
dimostrando che il cambiamento può partire dal basso”.
Nel territorio operano 117 organizzazioni tra associazioni
cooperative e fondazioni per contrastare la dispersione scolastica
favorire l’inclusione sociale e promuovere pratiche di cittadinanza attiva
Anche il riutilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata rappresenta una risorsa strategica
con strutture destinate a progetti sociali e formativi. Napoli Est è anche culla di esperienze virtuose: si va dalla Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale di San Giovanni a Teduccio
che grazie alla realizzazione di un impianto fotovoltaico da 53 kW sul tetto della Fondazione Famiglia di Maria fornisce energia a 40 famiglie del quartiere
per arrivare alla riconversione industriale dell’ex Whirlpool in Italian Green Factory rappresenta una svolta importante per il territorio.
Scheda SIN Napoli Orientale redatta dalle associazioni.
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