ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùRiqualificazione di Vera Viola In cantiere la costruzione degli alloggi a Scampia: parliamo delle case che andranno ai cittadini delle Vele abbattute che temporaneamente hanno adottato altre sistemazioni nell’ambito del Progetto di Re-Star Scampia dei primi tre edifici localizzati nell’area della vela verde di via Labriola A un mese dalla demolizione della vela gialla (l’ultima rasa al suolo) sono state gettate le fondazioni del primo edificio Entro fine aprile questa parte dell’intervento sarà completata e si proseguirà con i pilastri e i setti murari (le pareti in cemento armato) Lo scheletro completo sarà visibile per luglio come da cronoprogramma concordato con il Comune L’avvio dei lavori in un’area molto nota per i trascorsi suscita molto interesse anche all’estero: il cantiere è stato visitato da Ard la televisione pubblica tedesca che nell’ambito della rubrica Europamagazin ha realizzato un reportage su Scampia e su come l’architettura può incidere nella vita delle persone I lavori in corso riguardano la prima parte del nuovo ecoquartiere nell’area dell’ex lotto M che sarà consegnato al Comune di Napoli entro due anni dall’inizio dei lavori E’ soltanto il primo passo del progetto “Re-Start Scampia” finanziato in totale con circa 150 milioni provenienti da fondi PNRR Saranno realizzati i primi 145 alloggi nuovi di zecca: 97 suddivisi nei tre edifici del Lotto A spazi comunitari e un intero ecosistema urbano sostenibile L’ecoquartiere immerso nel verde sarà realizzato secondo standard di massima efficienza energetica (nZEB – edifici a energia +quasi zero) In cantiere si prevede l’impiego di 100 unità lavorative 25 ditte specializzate subappaltatrici e 50 professionisti tra ingegneri e progettisti il podcast che vi racconta le notizie che muovono i mercati «Si tratta di un intervento da oltre 50 milioni – spiega Ignazio Di Palo Cfo Piloda Group – che contiamo di riuscire a completare per l’80% quest’anno Abbiamo dedicato al cantiere molte risorse e acquistato oltre 2 milioni di attrezzature per procedere con la massima celerità e rispettare i tempi» Con 500 dipendenti e un fatturato 2024 di 100milioni è organizzato in tre divisioni: Piloda Building divisione dedicata all’edilizia innovativa offre soluzioni di eccellenza per progetti residenziali commerciali ed industriali; Piloda Shipyard nel refitting e nella manutenzione di navi; Piloda Yachting Vera Violavice caposervizio Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici App disponibile su:Google Play App store il viaggio del nostro giornale attraverso le grandi città italiane Ripartire dalle periferie” è il racconto di un’area della metropoli che prova a guardare al futuro con rinnovato ottimismo e numerose associazioni e centri culturali rendono vivo il quartiere I lavori si aprono alle 17 con il saluto della vicedirettrice di “Repubblica” e del responsabile della redazione di Napoli «Mi aspetto molto dall’evento di Repubblica - anticipa Nardella - perché può determinare una spinta in avanti del dibattito su Scampia» Alle 17.15 Dario Del Porto intervisterà Angela Zampella la prorettrice della Federico II (cruciale è stato il ruolo dell’università che proprio qui nel 2022 ha inaugurato un complesso legato alle professioni sanitarie) e il presidente di Acen Angelo Lancellotti Alle 17.45 l’intervista al presidente della Regione Vincenzo De Luca: il tema è la rigenerazione urbana delle periferie scuola e lavoro”: intervengono Olimpia Pasolini dirigente scolastico dell’istituto alberghiero “Vittorio Veneto” Fabio Candiani di Msc Crociere e Mario Rubino (presidente Caffè Kimbo) Alle 18.45 largo ai protagonisti del quartiere: introdotti da Anna Laura De Rosa intervengono Mirella La Magna (tra le fondatrici del Centro Gridas) Salvatore Martelli del Coordinamento territoriale Scampia l’editore Rosario Esposito La Rossa (primo libraio di Scampia oggi a capo della casa editrice Marotta&Cafiero) E ancora: la street artist Trisha Palma; Antonio Piccolo che per l’impegno profuso con la scuola calcio Arci Scampia si è guadagnato l’onorificenza di commendatore al merito della Repubblica; Rita Caprio laboratorio di falegnameria volto al recupero di tossicodipendenti Alle 19.15 Stefania Aloia intervista il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: tra i momenti più attesi per cogliere il senso e l’orizzonte delle trasformazioni di Scampia GEDI News Network S.p.A. Iphone | Android la Polizia di Stato ha tratto in arresto un 46enne napoletano per detenzione illecita di sostanze stupefacenti gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico durante il servizio di controllo del territorio i poliziotti hanno posto in essere un servizio di osservazione che ha avuto positivo riscontro poiché i ragazzi sono stati avvicinati da una persona a bordo di una bici ai quali ha ceduto qualcosa dopo averla prelevata dalla tasca la stessa scena si è verificata con uno dei giovani che a differenza degli altri è rimasto sul posto ed è stato nuovamente avvicinato dal 46enne Quest’ultimo in cambio di una bancanota ha consegnato al ragazzo degli involucri e avuta contezza dell’attività di spaccio che il prevenuto stava ponendo in essere gli operatori sono tempestivamente intervenuti per interrompere l’iter criminoso L’uomo fuggito a bordo della bici è stato bloccato poco dopo e trovato in possesso di 31 involucri di eroina dal peso di 7,30 grammi e 124,00 euro in contanti l’indagato è stato tratto in arresto dal personale operante; l’acquirente è riuscito a far perdere le proprie tracce avvenuto per usura della struttura: ha causato la morte di tre persone e il ferimento di altre 13 Quel giorno è finita una storia lunga 45 anni e si è dato il via libera alla demolizione Quattro delle sette Vele costruite tra il 1972 e il 1980 come esempi avveniristici di edilizia popolare residenziale erano state già distrutte negli anni scorsi a causa del loro degrado strutturale aggravato dall’assenza di qualsiasi tipo di manutenzione La prima era stata demolita addirittura nel 1997 la rossa e la celeste: dai colori che tingono le terrazze – sono armature di cemento senza più vetri e con molte scritte sui muri Nel cantiere gruppi di operai stanno recintando pezzi di terreno su cui depositare le tonnellate di detriti e mobilio da smaltire nella fase di strip out cioè dello “svestimento” delle costruzioni Dopo la bonifica arriverà la gru della demolizione Resterà in piedi solo un pezzo della Vela celeste Il cantiere delle Vele: la piattaforma per accogliere mobilio e detriti da differenziare e smaltire (il Post) Non era questo che aveva in mente Francesco Di Salvo l’architetto che progettò le Vele nel 1962 con l’intento dichiarato di ricreare distanze e volumi che riproducessero quelli del vicolo napoletano e aggiornassero quel concetto in chiave contemporanea La distanza tra i due corpi triangolari avrebbe dovuto essere di 12,80 metri l’altezza massima fermarsi a 36 metri e i camminamenti interni avrebbero dovuto essere in metallo volumetrie e numeri degli alloggi e anche per questo si scelse di fare i collegamenti in cemento per maggiore sicurezza Vivere alle Vele ha significato in effetti «vedere e farsi vedere da tutti come in un vicolo» che qui è nato e ha vissuto fino ai 12 anni Ma anche fare i conti con il buio e l’umidità «Sul lato del fossato si aprivano le cucine e noi accendevamo la luce alle 10 del mattino Entrando in una delle case si capisce invece cosa deve avere significato vivere qui in inverno «Le pareti degli appartamenti erano prefabbricate prive di vera coibentazione e non contrastavano il freddo» l’architetto che ha affiancato il comitato di abitanti delle Vele in questi anni «Nel tempo l’umidità le ha riempite di muffa» dice mentre mostra le macchie sul muro di uno degli alloggi dal quale chi è andato via ha portato con sé i sanitari ma ha lasciato un servizio di bicchieri ben in ordine su un tavolino da cui partono le scale che immettono negli appartamenti (il Post) Ogni appartamento ha una struttura a moduli costituiti da pannelli larghi 1,20 metri replicabili per creare pareti fino a 7,20 metri e stanze di superficie variabile secondo uno schema che però non era modificabile per assecondare le esigenze di chi le abitava: il metodo di costruzione scelto fu infatti quello a “setti di cemento armato” Qui cioè non ci sono travi e pilastri che permettono di adattare le pareti ma pareti portanti che reggono tutto il resto e dunque non si possono modificare senza mettere a rischio la stabilità Ci furono altre omissioni in fase di esecuzione si attraversano enormi pianerottoli esposti alla pioggia e al vento: ogni sei piani erano previsti “spazi di socialità” non meglio precisati In quasi tutte le Vele poi gli ascensori non sono entrati in funzione così su molti balconi ci si è dotati di montacarichi privati per trasportare dal basso quello che serviva Tra le altre modifiche spontanee ci furono quelle relative agli scantinati che dovevano essere adibiti a deposito delle attrezzature per la manutenzione e invece furono recintati e murati per farne altri alloggi Nacque così una nuova categoria di abitanti abusivi: li chiamavano scantinatisti destinate ad accogliere circa 6mila inquilini in certi momenti hanno vissuto anche 9mila persone E il ricambio tra chi entrava con una regolare assegnazione e chi ne prendeva il posto abusivamente fu da subito elevato Chi aveva titolo a farlo ed era nelle graduatorie comunali si spostò prima possibile in altri alloggi popolari fin dai primi anni ’90 altre case di edilizia residenziale pubblica delle vie adiacenti accolsero precocemente i primi reduci delle Vele Le scale esterne della Vela rossa: al cantiere oggi accedono solo i tecnici del comune incaricati della demolizione (il Post) Oltre allo squilibrio tra richiesta e offerta, a Napoli gli alloggi popolari hanno due problemi, connessi tra loro: la manutenzione e la morosità. Secondo il presidente della Regione Vincenzo De Luca «in Campania c’è un 30 per cento di occupanti che non pagano. I furbi devono pagare, poco, ma devono pagare, perché le risorse incamerate servono per fare le manutenzioni». Scampia e le Vele sono nate per dare case a prezzi abbordabili a chi ne aveva persa una durante la Seconda guerra mondiale o per il terremoto del 1980. A Scampia gli alloggi di edilizia residenziale pubblica sono oltre 2.200, quasi il 9 per cento degli alloggi totali di proprietà del comune in città. Secondo Belfiore, le Vele sono state semmai un errore di progettazione sociale. «Malgrado nel team di progetto ci fossero anche sociologi e urbanisti, non ci si è curati di quel che noi tecnici chiamiamo “mixité”, cioè la necessità di mescolare in un quartiere attività diverse e abitanti di differenti fasce di reddito. Il risultato fu di realizzare un ghetto». Negli anni ’70 e ’80 Scampia crebbe a ritmi eccezionali. Una lunga sequenza di Le occasioni di Rosa, film del 1981 di Salvatore Piscicelli, mostra la protagonista camminare lungo le Vele per circa un minuto e questa passeggiata dà l’idea di ciò che era già diventata all’epoca Scampia: una lunga fila di palazzoni. Lo sgombero della Vela rossa di Scampia, 2 gennaio 2025 (ANSA/CESARE ABBATE) Questa soluzione è provvisoria ed è stata l’esito di una commissione tecnica del comune e del comitato degli abitanti delle Vele, un coordinamento nato negli anni ’80 per affermare il diritto a una casa dignitosa. Per ogni famiglia si è arrivati a decidere un «contributo di autonoma sistemazione», cioè un assegno mensile che coprirà i costi dell’affitto per i prossimi tre anni, e che oscilla tra i 400 e i 1.100 euro a seconda della composizione del nucleo familiare. Lo sostiene l'Economist in un editoriale sorprendente e perentorio, argomentando che i benefici sarebbero maggiori dei costi Li ha scelti il Guardian andando oltre Shoreditch e Kreuzberg, per fuggire alla ressa dei centri storici in posti come Praga, Varsavia e Parigi I cosiddetti "naked dress" sono stati rivoluzionari e poi hanno normalizzato il corpo delle donne: ora che sono ovunque però «la nudità è stata denudata del sesso» La qualità dell'aria è migliorata, e si sente, ma nelle acque e nei terreni circostanti le cose sono peggiorate Il sindacato interno dice che sono stati inseriti troppi dipendenti poco competenti e senza concorso Riccardo Claris è stato accoltellato durante una rissa nata da una lite sul calcio: è stato arrestato un tifoso dell'Inter Ha riaperto tra molte proteste da poco più di un mese è c’è già stata una rivolta, su cui però non vengono date informazioni Chi SiamoPrivacyGestisci le preferenzeCondizioni d'usoPubblicitàIl Post è una testata registrata presso il Tribunale di Milano 419 del 28 settembre 2009 - ISSN 2610-9980 ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùPeriferie Un nuovo passo in avanti nella riqualificazione di Scampia Oggi è iniziata la demolizione della Vela Gialla alla presenza del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e del prefetto di Napoli Per abbatterla del tutto si calcola che ci vorranno 40 giorni Si tratta di una delle ultime tre Vele ancora esistenti la Vela in cui il crollo di una scala a luglio 2024 ha causato la morte di 3 persone e il ferimento di altre 12 tra cui molti bambini è previsto che verrà ristrutturata e rimarrà unica testimonianza di un progetto nato come avveniristico e naufragato diventando uno dei peggiori ghetti d’Italia è stato annunciato che tra 40 giorni saranno consegnate altre case agli sgomberati L’edificio sarà abbattuto con una pinza meccanica Entro due mesi circa dovrà cadere sotto i colpi delle ruspe anche la Rossa «Oggi è un giorno importante per Napoli perché la città ha preso un impegno e lo sta mantenendo - ha detto il sindaco Gaetano Manfredi - si incomincia a demolire la prima delle due Vele e ci sono i cantieri che sono partiti per la costruzione di nuovi edifici Ce la stiamo mettendo tutta per cercare di rispondere ai bisogni delle persone e risolvere un problema che sta qui da decenni Quando sono venuto qui - ha ricordato il primo cittadino - ho trovato situazioni che non erano da Paese civile Credo che la democrazia si difenda dando pari dignità a tutti e noi lo stiamo facendo e lo faremo» Il sindaco ha anche ricordato il crollo avvenuto nella Vela Celeste a luglio scorso causando la morte di tre persone «Tutte le tragedie lasciano un grande dolore il nostro impegno è stato quello di onorare quelle vittime con una risposta concreta perché per troppi anni si erano fatte promesse che poi non sono state mantenute Accanto alla demolizione della Vela Gialla L’area del Lotto A rinascerà nel giro di due anni Al posto del grande edificio sorgeranno 145 alloggi: 97 suddivisi nei tre edifici del Lotto A L’ecoquartiere immerso nel verde sarà realizzato su progetto di Studio Settanta7 secondo standard di efficienza energetica Si prevede l’impiego di 100 unità lavorative 25 ditte specializzate subappaltatrici e 50 professionisti del Piloda Building tra ingegneri e progettisti Cfo di Piloda Group – come valore della commessa che contiamo di riuscire a fatturare per l’80% quest’anno Il progetto Restart Scampia prevede il recupero di tutta l’area che dovrà rinascere con spazi verdi Si tratta di 433 nuovi alloggi autosufficienti dal punto di vista energetico Per case e asili è disponibile un finanziamento di 159 milioni che proviene da fondi Pnrr Si stima però che per completarlo serviranno serviranno altre risorse Da gennaio le Vele sono state totalmente sgomberate condizione necessaria per far partire i lavori come previsto dal progetto Restart Scampia Tutti gli abitanti sono stati sistemati alloggi temporanei in molti casi con un contributo di autonoma sistemazione che potranno percepire fino a quando non otterranno un nuovo alloggio Si tratta complessivamente di 2mila cittadini © 2023 Comune di Napoli - Tutti i diritti riservati Nella serata di sabato, la Polizia di Stato ha tratto in arresto un 18enne napoletano con precedenti di polizia, anche specifici, per detenzione illecita di sostanze stupefacenti. In particolare, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e del Commissariato Scampia, durante il servizio di controllo del territorio, nel transitare in via Annamaria Ortese, hanno notato un giovane che, alla loro vista, si è allontanato frettolosamente per eludere il controllo e ha gettato un bussolotto in plastica all’interno del portone di uno stabile. Insospettiti dell’atteggiamento del soggetto, i poliziotti lo hanno raggiunto e bloccato trovandolo in possesso di 180 euro, suddivisi in banconote di vario taglio, ed hanno recuperato il bussolotto lanciato poco prima dal prevenuto, all’interno del quale hanno rinvenuto 6 involucri di cocaina del peso complessivo di circa 2 grammi. Per tali motivi, l’indagato è stato tratto in arresto dal personale operante. Controlla il permesso di soggiorno online. Ora occorre finire abbattimenti e nuove costruzioni Ma il pregiudizio su quest’area di Napoli resta e la gente non crede alle promesse dello Stato Quei mostri di cemento sono finalmente disabitati vogliamo un lavoro dignitoso per la nostra gente e la costruzione di nuovi alloggi Omero Benfenati è il portavoce storico del Comitato Vele di Scampia che da quarant’anni si batte tutti i giorni per il diritto alla casa e per la riqualificazione del quartiere napoletano inchiodato per troppo tempo alle immagini di “Gomorra” le ultime undici famiglie hanno lasciato le loro abitazioni segnando l’avvio di “ReStart Scampia”: il progetto di rigenerazione urbana prevede l’abbattimento della Vela gialla e di quella rossa e la costruzione di circa 433 appartamenti che ospiteranno i vecchi abitanti sulla base di una graduatoria che tiene conto degli anni di residenza Il piano impiegherà circa 150 milioni di euro Pon Metro Plus e programma Periferie.  Per capire il fallimento delle Vele bisogna tornare ai primi anni Settanta quando nacquero come parte del quartiere ribattezzato “167” dal numero della legge che permetteva l’esproprio delle proprietà private per uso collettivo attivista storica di Scampia e presidente dell’associazione Gridas le Vele erano state progettate dall’architetto Franz Di Salvo come un nuovo modello abitativo incentrato sull’idea di comunità Ma il progetto venne tradito: «Di Salvo aveva immaginato spazi aperti e condivisi dove la comunità potesse vivere e crescere insieme La struttura si è presto rivelata inadatta la poca luce: le Vele sembrano più un carcere che un condominio» l’assenza delle istituzioni ha reso il quartiere un terreno fertile per la criminalità era già troppo tardi: la camorra aveva preso piede i giovani erano intrappolati in scelte di vita sbagliate».  Oggi con il progetto “ReStart Scampia” si vuole finalmente cambiare pagina «Non sarà soltanto l’abbattimento delle Vele a fare la differenza ma anche ciò che costruiremo al loro posto» I primi 179 alloggi dovrebbero essere consegnati nel 2026 pure spazi dedicati all’agricoltura urbana uffici pubblici e un complesso scolastico composto da una scuola dell’infanzia e un asilo in un quartiere come quello di Scampia che ha la più alta percentuale di dispersione scolastica e di Neet (giovani che non studiano e non lavorano) in Italia.  Se è vero che il progetto potrebbe – usando le parole di Benfenati – «davvero trasformare Scampia in un quartiere metropolitano riscattando gli abitanti da decenni di emarginazione e solitudine» nel frattempo per molti di questi la ricerca di una nuova sistemazione ha significato scontrarsi con un pregiudizio radicato Nonostante il Comune abbia messo a disposizione contributi mensili che vanno da 500 a 1.500 euro per aiutare 219 nuclei familiari a trovare un alloggio momentaneo diverse persone vivono ancora da amici o parenti nato a Colonia da genitori napoletani e giunto a Scampia nel 2008 quando ha occupato la sua vecchia abitazione alle Vele fra poco finalmente mi sposterò in una casa tutta mia Per mesi uscivo alle otto del mattino e tornavo a tarda sera: con il motorino facevo il giro di tutto l’hinterland napoletano Gricignano d’Aversa… Appena dicevo che ero di Scampia Ma ad agenzie e proprietari di case ha «sempre detto che c’erano gli aiuti del Comune e che mia suocera nel 2020 ha lavorato con il movimento dei disoccupati di Scampia all’abbattimento della Vela verde «Sui miei documenti c’è scritto che sono del quartiere… Questo è un marchio perché chi abita qui per molti è un delinquente per forza di cose».  Ma il pregiudizio non riguarda soltanto le persone vicepresidente del Coordinamento territoriale Scampia «c’è anche quello nei confronti delle istituzioni hanno paura che a un certo punto i sussidi possano essere bloccati Lo Stato qui è stato assente per trent’anni Sappiamo tutti quante promesse siano state tradite come si può dare torto a chi non si fida più?» Anche per questo la battaglia non si è affatto conclusa «La gente di Scampia ha perso troppo tempo aspettando promesse mai mantenute» «Se dicono che i lavori saranno conclusi in due anni non possiamo accettare che la nostra dignità sia ancora una volta calpestata» continuerà a esercitare pressione sulle istituzioni «La nostra lotta non finisce con i cantieri: finirà solo quando ogni famiglia di Scampia avrà una casa dignitosa e un lavoro stabile» di Redazione di Silvia Perdichizzi L'edicolaIl rebus della Chiesa - Cosa c'è nel nuovo numero dell'Espresso 1.11.1 Powered by Men At Code mercati: il quotidiano delle imprese campane Email: redazione@ildenaro.it Copyright © 2015-2025 - Denaro Progetti Srl | P.Iva 07183740633 il quartiere di Napoli dove un crollo nel luglio scorso ha provocato la morte di 3 persone Sulle condizioni di vita degli abitanti delle vele e sul diritto alla casa interviene Nicola Nardella è presidente della Municipalità 8 di Napoli  Ndr  Nel luglio 2024  la Municipalità 8 di Napoli ha trovato soluzione ai 200 nuclei della vela celeste Tutti hanno ricevuto il contributo di autonoma sistemazione Le fragilità sono state collocate in case della curia Nell’arco di due anni avranno la casa nell’ambito del progetto restart Scampia NAPOLI Attivisti partenopei solidali con il Quarticciolo Ribelle di Roma Il primo febbraio nella sede della Federico II assemblea contro il ddl Sicurezza e le zone rosse SalvaRegalaLinkCondividiScaricaNAPOLI Attivisti partenopei solidali con il Quarticciolo Ribelle di Roma Fabrizio GeremiccaNAPOLI«Grande soddisfazione per il completamento dello sgombero delle Vele di Scampia operazione decisiva per avviare il progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana di un territorio complesso ma che può cambiare volto Scampia-Secondigliano è una delle sette aree di recente individuate dal governo dove poter replicare il modello già sperimentato con successo a Caivano»: è il post della premier Meloni che non è piaciuto agli abitanti di Scampia Ieri hanno replicato con una conferenza stampa in solidarietà con un’altra zona finita sotto l’etichetta «modello Caivano» A Scampia l’abbattimento delle Vele è stata una conquista delle lotte dal basso Così il Comitato Vele ieri ha replicato: «Qui il modello di Meloni C’è un modello di ascolto dal basso delle periferie che hanno saputo e voluto imporre alle istituzione il loro ordine del giorno» Il primo febbraio nella sede di Scampia della Federico II ci sarà un’assemblea contro il ddl Sicurezza Ieri a Napoli c’erano anche alcuni attivisti del Quarticciolo che hanno raccontato la propria esperienza (minacciata da sgomberi e repressione) di promozione di palestre e ambulatori popolari A Scampia l’abbattimento dei mega edifici sta provocando la dispersione di un pezzo di comunità: le singole famiglie hanno dovuto cercare una sistemazione in attesa delle nuove case popolari Il sostegno è arrivato in forma di contributo economico del comune di Napoli all’affitto una «finanziarizzazione del bisogno» l’hanno definita ieri gli attivisti Quattrocento euro per i nuclei monofamiliari e poi a salire fino a 900 euro per le famiglie di 5 o più persone che diventano 1.100 in presenza di ultra 65enni o disabili Nessun ente però ha accompagnato gli sfollati nella ricerca di immobili da locare né ha provveduto al trasferimento quotidiano dei bambini e dei ragazzi dalle nuove residenze alle scuole che frequentano a Scampia Lo sa bene la professoressa Elvira Quagliarella che insegna alle elementari dell’istituto Virgilio: 650 allievi dei quali circa 80 disabili e molti con bisogni speciali dell’apprendimento «Accogliamo una platea – racconta – che proviene fondamentalmente dalle Vele Gli sfollati si sono trovati ad affrontare un mercato immobiliare selvaggio Il comune avrebbe potuto mettere a disposizione i beni confiscati alla criminalità inutilizzati oppure svolgere un ruolo di garante tra affittuari e proprietari o ancora accogliere almeno parte degli sfollati in immobili che appartengono al suo patrimonio e sono attualmente vuoti Gli ex abitati delle Vele si sono arrangiati: «Hanno cercato casa – prosegue la professoressa – nella stessa Scampia o in altri comuni: Melito mi hanno raccontato di proprietari che pretendevano tre affitti in anticipo oppure che erano disponibili ad affittare a famiglie con un massimo di due figli e senza animali domestici Il padre e la madre di un mio alunno hanno trovato casa a Giugliano in un posto isolatissimo Sessanta famiglie di alunni della Virgilio hanno già chiesto il nulla osta per trasferire i figli in un’altra scuola altre resistono: «Tanti genitori fanno i salti mortali per accompagnare i bambini e non interrompere i percorsi didattici avviati» ha chiesto al comune di attivare un servizio di pulmini Nel frattempo ne ha noleggiato uno che porta 28 alunni e transita in punti strategici Regala questo articolo Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento I casermoni di questo quartiere della periferia Nord di Napoli continuano a essere smantellati pezzo dopo pezzo sotto i colpi delle gru e gli sguardi attoniti degli ex residenti per i quali dovranno essere realizzati 433 alloggi La demolizione è iniziata questa mattina e rappresenta un nuovo capitolo del programma di rigenerazione urbana Re-start Scampia voluto dal sindaco Gaetano Manfredi Dei 7 edifici realizzati tra il 1962 e il 1975 dall’architetto Francesco Di Salvo la scorsa estate ci furono 3 morti e 11 feriti che si ispirava alle unità abitative di Le Corbusier e alle “strutture a cavalletto” di Kenzo Tange avrebbe dovuto essere dotato di centri aggregativi e spazi comuni La loro assenza ha contribuito al loro fallimento facendo delle Vele un simbolo del degrado e della presenza camorristica sul territorio «Si comincia a demolire la prima delle due Vele − ha detto il sindaco Manfredi − e in parallelo ci sono i cantieri avviati per la costruzione di nuovi edifici Ce la stiamo mettendo tutta per rispondere ai bisogni delle persone e risolvere un problema che si trascinava da decenni La democrazia si difende dando dignità a tutti Noi lo stiamo facendo e continueremo a farlo» «non si è fermata e ha avuto il coraggio di cambiare Combattiamo ogni giorno contro lo stereotipo di una città perduta Tra i segni di resilienza e rinascita del territorio c’è l’Istituto comprensivo Virgilio IV di Scampia che ha organizzato per giovedì 13 marzo alle 10.30 un incontro tra gli studenti della scuola secondaria di I grado e Fabio Mancini Mancini è anche ambasciatore italiano di Friends of Europe e dell’European school project per il benessere psicologico degli adolescenti Scarica l’articolo in pdf / Dona per supportare un’informazione libera e di qualità Il calendario degli eventi e degli appuntamenti da non perdere Aprile 2025 di Anna Spena Al piano terra di un palazzone c’è una finestra rettangolare Il perimetro è illuminato dalle lucine: si spegneranno prima di Natale Quest’anno negli appartamenti delle Vele di Scampia non ci sono alberi o presepi Quest’anno non ci sono quasi più neanche le persone Le stime parlano di 400 famiglie sgomberate C’ho abitato con i miei figli di 13 e 11 anni ho trovato un appartamento aperto e mi sono messa dentro come dice la gente quando parla delle case delle Vele Valeria abitava al secondo piano: «Il 22 luglio abbiamo perso tutta la felicità» il ballatoio del terzo piano della Vela Celeste si è sbriciolato È andato giù e ha coinvolto anche i ballatoi del secondo e del primo piano Nella caduta rovinosa si è portato via le vite di Roberto Le Vele erano state costruite tra il 1962 e il 1975 Originariamente erano sette edifici per 1.192 appartamenti Si chiamano Vele per la loro forma triangolare: larghe alla base e poi allungate verso l’alto Solo che qui il vento non ha girato nella direzione giusta Le prime quattro Vele sono state demolite nel 1997 Saranno abbattute anche la Vela Gialla e quella Rossa la Vela Celeste – quella dove si è consumata la tragedia e l’unica per cui erano stati previsti lavori di riqualificazione – non sarà abbattuta Agli inizi degli anni Settanta in questo quartiere della periferia Nord di Napoli doveva nascere il sogno della media borghesia Ma nell’Ottanta il terremoto in Irpina ha segnato l’inizio delle scelte politiche sbagliate Furono edificate strutture in piena emergenza post-terremoto Quelle scelte hanno lasciato spazio alla criminalità Il quartiere di Scampia è stato per molti anni il palcoscenico drammatico delle faide di camorra ma più di tutto restano l’emergenza abitativa la povertà estrema – di quella che non metti insieme il pranzo con la cena – e quell’umanità che si mischia con la lingua Valeria ha 38 anni e tutte le porte chiuse: «Le case ci stanno ma nessuno ce le vuole dare Ma a chi tiene le case gli deve solo interessare se pago il pigione a fine mese Valeria quando può lavora in nero: «Lavoro giustamente con le piccole pulizie» Per alcuni sfollati delle Vele il Comune ha previsto un sussidio mensile fino a quando non saranno pronte Ma quel sussidio non risponde al bisogno: «A che servono i soldi La casa di Valeria aveva le pareti bianche e rosa: «Gli volevo dare una rinfrescata Pensavo che ci potevamo stare dentro altri 4 o 5 anni Ma meglio ca’ nun o’ dicevo (sarebbe stato meglio che non l’avessi pensata questa cosa Il figlio maggiore di Valeria è seguito da un neuropsichiatra «ha vari problemi E non lo posso spostare: qua ha le sue abitudini e i suoi amici Se fosse ppe me me ne iess o’ cchiu’ luntan e possibile ra stu post (se fosse per me andrei via Quando pensa al futuro Valeria non si immagina più «niente Si dicono tante cose sulla gente delle Vele Come per esempio che non volevamo pagare il pigione: io l’avevo fatta la richiesta Sia per il pigione che per mettere il contatore della luce La Vela dove abitavo era un mostro di cemento ma quest’anno avrebbe voluto comprare un albero nuovo per i suoi figli: «Mo sto qua Ma comunque pure qua è buono perché non è in mezzo a una strada».  Le cose di Valeria sono rimaste tutte nell’appartamento al secondo piano della Vela Celeste: non potrà mai tornare indietro a prenderle è una stanzetta al secondo piano all’officina delle culture Gelsomina Verde sede dell’associazione Resistenza Anticamorra Da mesi condividono i bagni e la cucina.  «Questo quartiere per quarant’anni ha vissuto la dittatura della camorra nulla si poteva fare senza il suo consenso» Anche se oggi Scampia è diventato uno dei laboratori sociali più grandi d’Europa con 144 associazioni attive su tutto il territorio «Il progetto di edilizia popolare delle Vele non ha mai funzionato Intorno a quei palazzoni di 14 piani non è mai stato costruito nulla Non c’è mai stato un ascensore o un citofono È stato un progetto mal pensato e mai completato Per cambiare la storia di un quartiere – e quella delle Vele – è arrivata una tragedia come quella dello scorso luglio».  Vivono in una delle stanze dell’Officina Gelsomina Verde con i loro quattro figli di 23 Non si vogliono far riprendere o fotografare poi Fortuna guarda il marito e dice: «Non ci dobbiamo nascondere Della sera che è crollato il ballatoio della Vela Celeste si ricordano tutto Mi sono affacciata sul balcone e ho visto una scena terrificante fermavano le macchine per strada e si buttavano dentro con i figli abbiamo visto il ballatoio caduto con le persone sotto».  Fortuna e Antonio sono arrivati nella Vela Celeste «tanti anni fa» ma il suo conto con la giustizia l’ha pagato così abbiamo trovato una casa vuota nella Vela Celeste e ci siamo entrati Nostro figlio più piccolo vuole un albero di Natale “grande grande” come dice lui Ma l’albero quest’anno non lo possiamo fare» Fortuna e Antonio percepiscono un sussidio comunale Pochi giorni fa sono andati a vedere un appartamento per affittarlo ma – come per tutti gli altri – si è ripetuta la stessa scena: «Il proprietario di quella casa era un ragazzo e noi gli abbiamo detto la verità Gli abbiamo detto che la busta paga non la teniamo Ogni mattina scendiamo e andiamo alla ricerca di questa casa Noi ne abbiamo superate tante nella nostra vita È una montagna che non riusciamo a scalare» Poi si sforza di usare l’italiano anziché il dialetto: «Il mio compagno sta agli arresti domiciliari Ma adesso ata pensà a me no o cumpagno mio Stong miezz a na via da quattro cinque mesi Ma una stanza per Flora negli spazi dell’associazione non si è ancora libera Alcune delle famiglie che dovevano lasciare la struttura sono ancora lì che ha vissuto nella Vela Celeste dal 2008 questa stanza è tutto: «Sono stata in galera «Devo andare in affidamento da qualche parte Sennò vengono le guardie e mi chiudono proprio (mi rimettono in galera ndr)» E mentre lo dice mima con la mano il gesto della chiave che gira nella serratura.  Da luglio ad oggi le tre Vele si sono poco alla volta svuotate qualcuno è riuscito ad affittare un’altra casa Altri ancora sono stati ospitati dalle associazioni come Resistenza Anticamorra o dalle parrocchie «era un lavoro che andava fatto in quarant’anni Anche se le notifiche di sgombero non hanno mai smesso di arrivare nelle Vele che vedevano ancora come l’unica possibilità In quella Gialla e in quella Rossa alcune famiglie si preparano ad andare via tre famiglie dai piani alti hanno occupato gli appartamenti a piano terra e non sanno come rispondere all’ultimatum che è arrivato: “prima di Natale dovete andare via”.  Le Vele oggi sono un ammasso di ferraglia dalle pareti scrostate Sono lontani i giorni delle case piene e del via vai di persone che camminavano sopra i lunghi ballatoi Degli intrecci difficili ma comunque tanto umani i muri di cemento a sigillare gli ingressi delle case Non c’è un dato reale su quante fossero le persone che abitavano le Vele Se volessimo usare il linguaggio della legge dovremmo dire che non c’è un dato reale su quante fossero le persone che occupavano abusivamente gli appartamenti dentro le Vele di Scampia Qui la criminalità ha fatto leva sul bisogno A volte il bisogno si è trasformato in criminalità L’omertà è diventata uno strumento di sopravvivenza Nelle vele di Scampia un filo d’erba è diventato un solo fascio Lo stesso che soffoca dentro lo stigma chi le ha abitate.  Non c’era proprio niente quando Felicia nel 2009 è andata a vivere nella Vela Rossa di Scampia Alle tre del pomeriggio del 24 novembre è caduto anche il ballatoio del quinto piano della Vela Rossa Solo un’accelerata agli ordini di sgombero «Davanti al ballatoio mio ci stanno i sigilli Si sono spostati in un micro appartamento al piano terra La casa affaccia su un piano seminterrato che in questi mesi si è riempito di spazzatura Non entra luce nella loro casa provvisoria di due stanze Lo sapete che io un assistente sociale qua non l’ho mai visto?» una cucina bianca con le rifiniture gialle E un rosario appeso alla porta d’ingresso che non è più un ingresso: la porta è stata sradicata dai cardini e adesso se ne sta appoggiata al muro Qui è dove sono cresciuti i loro figli e i loro nipoti Ma mischia sempre l’italiano con il napoletano Prima di arrivare a Scampia ha lavorato come collaboratore nelle scuole di vari Paesi europei e poi della Campania Che ha sempre fatto tutto quello che poteva fare Come quella volta che «ho comprato un camion al marito di mia figlia Ma lui è andato a rubare e lo hanno messo in galera Gli misi io l’avvocato – 2mila euro (fa il segno del due con le dita della mano destra ndr) Ma una volta uscito voleva stare a casa con noi E io ho detto no: vai e ti porti a tua moglie e ai tuoi figli nelle Vele non ci stanno solo persone che delinquono ma pure persone che hanno lavorato educatamente» si guardano in giro un po’ attoniti pensando ad una vita fuori dalle Vele e il figlio più grande che li sta aiutando dice: «Sto lasciann addò so nat». (Sto lasciando il luogo dove sono nato e cresciuto ndr) Quindi nel 2011 sono venuta e ho occupato nella Vela A me mi dispiace che devo lasciare questa Vela Rossa Forse il posto è degradato e si pensa che siamo degradati pure noi Chi viene da fuori può dire “che schifo le Vele” Siamo persone umane e la mattina chi può va a lavorare» «Purtroppo tanti dei nostri mariti e compagni lavorano a nero come facciamo a permetterci una casa adeguata con un pigione di 500 euro Il compagno per adesso sta a casa di sua mamma perché una casa per loro non la trovano».  Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale dell’attivismo civico e del Terzo settore Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci Abbònati a VITA per leggere il magazine e accedere a contenuti e funzionalità esclusive Libri Le parole di Francesco Giornata della Terra By AlwaysBeta Iniziate le operazioni di demolizione della Vela Gialla nel noto complesso residenziale di Scampia Le operazioni fanno riferimento al già noto piano di riqualificazione del Comune di Napoli conosciuta per gli avvenimenti dello scorso luglio un crollo parziale interessò in quella occasione alcune parti delle strutture coinvolgendo diversi piani in elevazioni e causando 2 morti era in attesa di interventi di riqualificazione nell'ottica del Progetto ReStart era già schedulata come struttura da demolire La demolizione è effettuata mediante tecniche tradizionali che si utilizzano solitamente per edifici di modeste dimensioni e si servono di organi meccanici di ausilio si possono facilmente vedere anche dalle immagini che troviamo in rete: la pinza comincia le sue attività di demolizione dall'esterno in particolare dai balconi e i parapetti laterali quindi sventrando dapprima i muri perimetrali e terminando le sue operazioni di demolizione sulle travi e sui pilastri segue un approccio di demolizione che va a ritroso rispetto alle attività di costruzione così da evitare crolli inattesi per eccesso di concentrazione di sforzi causati dal disturbo arrecato dalle demolizioni La demolizione della Vela Gialla e della Vela Rossa rappresentano una prima parte dell'ambizioso progetto di riqualificazione del complesso residenziale di Scampia Lo stesso prevede anche la costruzione di 433 nuovi alloggi energeticamente autosufficienti un complesso scolastico e altri spazi addizionali da realizzare Il finanziamento del progetto è di 159 milioni di euro e le attività ora iniziate identificano in maniera chiara la materializzazione di quanto scritto su carta implementando quindi la strategia di riqualificazione della periferia nord della città già avviata negli anni '90 cominciata con la demolizione della Vela F sebbene alcune modifiche al progetto e alcune scelte susseguitesi nel corso degli anni incisero radicalmente e negativamente sul risultato finale Il complesso residenziale nella sua interezza era costituito da più vele 4 nella fattispecie vengono oggi maggiormente (in alcuni casi tristemente) ricordate storicamente identificate per colori: verde tutti i diritti di sfruttamento ed utilizzazione economica del materiale fotografico presente sul sito Geopop sono da intendersi di proprietà del fornitore Getty Images Napoli Su sette edifici ne resterà solo uno A luglio morirono 3 persone (12 i feriti) a causa del cedimento di un ballatoio SalvaRegalaLinkCondividiScaricaNapoli Su sette edifici ne resterà solo uno Fabrizio GeremiccaNAPOLINon una sola persona abita più nelle Vele di Scampia le palazzine realizzate a Napoli tra gli anni Sessanta e Settanta su progetto di Franz Di Salvo su ispirazione delle unités d’habitation di Le Corbusier Sono stati allontanati ieri gli ultimi 11 nuclei familiari che ancora vivevano nella Vela Rossa Nel 2023 erano stati censiti all’interno di essa 189 famiglie che sono state progressivamente allontanate negli ultimi 6 mesi Dopo che a luglio morirono 3 persone e 12 furono ferite a causa del cedimento di un ballatoio nella Vela Celeste (oggetto già nel 2015 di una ordinanza di sgombero mai eseguita) l’amministrazione comunale ha infatti «scoperto» che nelle 3 palazzine superstiti delle 7 che furono edificate (4 Vele sono state già demolite) era opportuno non rimanesse più nessuno Di qui i provvedimenti di allontanamento di chiunque abitava ancora nella Vela Rossa nella Gialla (93 i nuclei familiari) e naturalmente nella Celeste I piani del comune prevedono ora di abbattere la Vela Gialla e quella Rossa e di ristrutturare e destinare a funzioni pubbliche la Celeste secondo quanto promesso più volte dal comune case decenti nelle nuove costruzioni che sorgeranno sul suolo delle Vele demolite e di fronte alla Celeste fruisce del contributo di autonoma sistemazione finanziato inizialmente con risorse comunali e poi con fondi del governo «Per una famiglia di 4 persone – calcola Omero Benfenati storico promotore del Comitato Vele – ammonta a circa 900 euro al mese il problema è che alcuni hanno avuto difficoltà a trovate un alloggio in locazione complice il pregiudizio nei confronti di chi ha vissuto nelle Vele» Benfenati è arrivato nella Gialla quando aveva solo 9 mesi: «I miei abitavano a Fuorigrotta Papà era un operaio alla Pirelli e occupò con altri perché con lo stipendio non riusciva a pagare un affitto e portare avanti la famiglia di 6 persone Nella Vela abitavamo in una casa di 96 metri quadrati: due stanze da letto una cucina e un’anti cucina dove il sole non arrivava mai Gli ascensori perennemente guasti facevano sì che chi abitava ai piani alti ed era avanti con l’età viveva da recluso C’era amianto nei pannelli delle scale e ricordo che da bambini ne staccavamo pezzi per utilizzarli come gessetti per aggiornare il tabellino delle partite di calcio che improvvisavamo nella Vela poi nel 2016 ci siamo trasferiti nelle nuove case costruite in via Gobetti È un giorno importante per noi che abbiamo continuato a rivendicare diritti e a lottare» La scelta di applicare il modello repressivo pensato per Caivano in altre sette periferie non convince chi abita i territori e ogni giorno cerca di offrire alternative al degrado Per comitati e associazioni il rischio è peggiorare situazioni di abbandono e disagio sociale gridano a gran voce due delle sette periferie italiane che il governo vuole commissariare dopo l’approvazione del decreto Caivano-bis che estende ad altre città il modello di intervento per contrastare criminalità e disagio sociale pensato in origine soltanto per il comune in provincia di Napoli dove nel 2023 era emerso che un gruppo di ragazzi aveva ripetutamente stuprato due bambine di 10 e 12 anni al Parco Verde tra le principali piazza di spaccio in Campania Caivano, storia di abbandono e solitudine Il 23 dicembre scorso il Consiglio dei ministri ha varato un nuovo decreto legge che punta ad applicare il “modello Caivano” ad altre periferie: Rozzano (Milano) San Cristoforo (Catania) e Borgo Nuovo (Palermo) I criteri che hanno portato alla selezione di queste sette periferie non sono stati esplicitati né dal Viminale né dalla presidenza del Consiglio dei ministri nella circolare si fa riferimento al concetto di “alta vulnerabilità sociale” determinata attraverso un indice sviluppato dall’Istat (Ivsm) Questo indicatore considera diversi fattori tra cui la diffusione di famiglie monogenitoriali il tasso di analfabetismo tra gli adulti e il livello di disagio economico La tendopoli di San Ferdinando è ancora un ghetto Fin da subito due dei quartieri – Quarticciolo a Roma e Scampia a Napoli– hanno fortemente criticato la scelta del governo Entrambe le periferie ogni giorno devono affrontare fenomeni di marginalizzazione e degrado le soluzioni proposte dal governo non sono state ben accolte da chi ormai da anni lavora sul territorio al di là della presenza dello spaccio le condizioni di vita per i residenti sono davvero molto complicate” un collettivo che opera in uno dei sette quartiere a cui il governo vorrebbe applicare il “modello” Caivano Da anni la borgata è al centro delle cronache cittadine per la piazza di spaccio Il quartiere ha il più alto tasso di dispersione scolastica della Capitale e i cittadini subiscono sfratti costanti visto che la maggior parte delle case sono occupate Roma è diventata la Capitale delle disuguaglianze Da un anno il quartiere è presidiato costantemente dalla polizia e i blitz sono all’ordine del giorno Il 25 febbraio circa 200 agenti hanno eseguito una grande operazione anti spaccio e contestualmente sgomberato alcune abitazioni Quarticciolo ribelle ha subito denunciato il fatto: “Non è accettabile mettere sullo stesso piano operazioni di polizia contro lo spaccio e gli sfratti delle case popolari Di fronte al dilagare della criminalità e all’assenza di interventi da parte dello Stato i residenti hanno ideato un modello alternativo riunito nel Quarticciolo ribelle C’è una palestra di boxe a prezzi calmierati un doposcuola attivo tre giorni a settimana organizzato nell’ex questura abbandonata un laboratorio di cucina per insegnare agli abitanti della borgata come avviare un ristorante e un ambulatorio popolare Calciosociale, così Corviale resiste alla legge dei clan Tutte queste iniziative sopperiscono all’assenza di politiche concrete mai avviate dal Comune di Roma che ha lasciato il quartiere in uno stato di isolamento I cittadini stanno provando a fare qualcosa ma se la polizia ricevesse l’ordine di sgomberare la questura occupata l’esperienza del doposcuola terminerebbe Sulla questione è intervenuto anche il cardinale vicario di Roma Baldassarre Reina che ha espresso la propria solidarietà alle iniziative intraprese dalle realtà sociali di Quarticciolo auspicando la buona riuscita di un dialogo tra le parti in causa Su Quarticciolo l’opinione pubblica e la politica sono spaccate in due: da un lato c’è Fratelli d’Italia spalleggiato dal parroco don Antonio Coluccia che con l’associazione Luce sia organizza “passeggiate della legalità” nei quartieri più difficili della Capitale; dall’altro la giunta capitolina che vorrebbe iniziare un dialogo con gli attivisti di Quarticciolo Ribelle per mantenere le attività avviate con fatica il 1° marzo è stata organizzata una manifestazione per le strade della borgata Anche il quartiere napoletano di Scampia si è schierato contro il modello voluto dal governo “Viene applicato indiscriminatamente in diverse zone d’Italia molto diverse tra loro” ormai da anni al fianco del comitato Vele di Scampia “Quel modello mortifica le periferie e le criminalizza” “La comunità di Scampia – continua Davide – ha costruito una propria risposta alle difficoltà del territorio supportata da una lunga tradizione di lotte sociali e culturali che non si riconoscono nei modelli imposti dall'alto” Scampia riparte dall'università Il quartiere è da tempo teatro di scontri tra forze esterne e popolazione locale e il rischio che l'ennesimo progetto calato dall’alto non tenga conto delle dinamiche sociali già in atto è forte “Il modello Scampia non nasce adesso ma esiste da quasi 40 anni” racconta il portavoce del comitato Vele di Scampia contrario all’applicazione indiscriminata del modello Caivano “Conosciamo la figura dei commissari perché durante la stagione dell’emergenza rifiuti ne abbiamo avuto tanti L’ascolto dei territori è diminuito e le ricette prodotte non tenevano conto delle specificità dei territori e di chi su quei territori svolge un lavoro politico C’è poi l’approccio securitario e militare adottato già a Caivano: “Tutto viene trattato come un problema di ordine pubblico e così se ci sono minori armati per strada si riempie il quartiere di polizia e telecamere E la stessa cosa avviene con le barriere di spaccio il governo ignora che i camorristi muovono capitali da finanziare e non occupano case Oggi siamo oltre Gomorra – conclude Benfenati – e questa per noi è un’importante rivendicazione personale abbiamo superato quella narrazione mettendo al centro i cittadini” il governo guidato da Giorgia Meloni ha reagito “di pancia” inviando militari e poliziotti a presidiare l’area con un decreto firmato dalla stessa premier dirigente medico della polizia e capo dipartimento della protezione civile è stato nominato commissario straordinario per il territorio di Caivano In quegli stessi giorni il Consiglio dei ministri ha sciolto il Comune per mafia e approvato un decreto che ha introdotto una serie di misure repressive contro le baby gang Decreto Caivano, i ragazzi in carcere stanno peggio è stato approvato un piano straordinario di investimenti che prevede l’installazione di un sistema di videosorveglianza l’assunzione di vigili urbani e assistenti sociali la costruzione di un’università e di un teatro oltre alla ristrutturazione di un centro sportivo abbandonato a Caivano è aumentata la presenza della polizia ma non ci sono stati cambiamenti degni di nota nel tessuto sociale Ci sono soltanto più minorenni in carcere Come spiegano le ricercatrici Stefania Ferraro e Anna d’Ascenzio gli interventi ordinati dal governo non hanno allontanato le fasce più deboli della popolazione da “quel tipo di insicurezza sociale permanente che deriva dalla vulnerabilità delle condizioni di vita e condanna a vivere ‘alla giornata’ alla mercé del minimo incidente di percorso” CarcereGiustizia minorileMinoriPolitiche giudiziarie mafie e povertà: chi guadagna e chi si ribella nella Sicilia delle emergenze La tua donazione ci servirà a mantenere il sito accessibile a tutti Ogni sabato la raccolta degli articoli della settimana per non perdere neanche una notizia.  Ogni prima domenica del mese un approfondimento speciale per saperne di più e stupire gli amici al bar Ogni terza domenica del mese la rassegna stampa estera a cura di Libera Internazionale © LA VIA LIBERA SRL - IMPRESA SOCIALE 2025 - Tutti i diritti riservati Sede legale e operativa: corso Trapani 95 – 10141 Torino Codice Fiscale/Partita Iva 12186210014 Tel. 011/3841093 - +39 3668708979 - abbonamenti@lavialibera.it lavialibera.it è l'edizione digitale del bimestrale cartaceo Lavialibera 63 convertito con modificazioni nella legge 16 luglio 2012 n Per l'anno 2022 l'impresa sociale La Via Libera srl- editrice della pubblicazione cartacea e telematica - ha presentato domanda di accesso ai contributi pubblici all'editoria (legge 26 ottobre 2016 n Hai dimenticato la password?Clicca qui per richiedere una nuova password Non sei un utente registrato?Abbonati ora oppure crea gratuitamente il tuo account La tua donazione ci servirà a mantenere il sito accessibile a tutti $(document).ready(function() { $(".various").fancybox({ maxWidth : 800, maxHeight : 600, fitToView : false, width : '60%', height : '60%', autoSize : false, closeClick : false, openEffect : 'none', closeEffect : 'none' }); }); $.fancybox.defaults.hash = false; $(document).ready(function(e){cookie_informativa();});2025 - numero 32Terra bruciataCrisi idrica mafie e povertà: nella Sicilia delle eterne emergenze attori privati e criminali approfittano dei vuoti lasciati dalla politica Ma nascono anche nuove forme di partecipazione che tentano di affrontare questi problemi dal basso Napoli Tante passerelle dei politici ma il quartiere è vivo grazie alle iniziative dal basso SalvaRegalaLinkCondividiScaricaNapoli Tante passerelle dei politici ma il quartiere è vivo grazie alle iniziative dal basso Fabrizio GeremiccaNAPOLILa Villa Comunale è chiusa da luglio dell’anno scorso per lavori di recupero e messa in sicurezza che procedono a passo di lumaca L’auditorium non ospita un solo evento da circa sette anni Nella Scampia dove associazioni e gruppi di cittadini creano dal basso opportunità di socialità e di incontro due beni comuni patiscono l’inefficienza e i ritardi della pubblica amministrazione che si estende per 140mila metri quadrati e che nel 2017 fu intitolata a Ciro Esposito il tifoso napoletano assassinato a Roma il 3 maggio 2014 I lavori sono finanziati per circa 800mila euro su fondi della Città metropolitana aggiudicati per circa 500mila euro a dicembre 2023 a Italia 90 società cooperativa che presentò una offerta al ribasso del 37% la conclusione dell’intervento appare ancora molto lontana: «I lavori – spiega Nicola Nardella presidente della Municipalità – dovrebbero terminare a ottobre Il vero problema è che il parco è profondamente deteriorato e la cifra prevista non permetterà di eseguire la riqualificazione nella sua interezza sta cercando di recuperare risorse dai ribassi di gara» Messo perfino peggio l’auditorium intitolato a Fabrizio De Andrè in prossimità del parco che dipende dal servizio Patrimonio del comune: «Lì c’è un problema di infiltrazioni – prosegue Nardella - Il tema del recupero degli spazi pubblici del quartiere sarà uno di quelli proposti oggi dal corteo del Carnevale sociale di Scampia che nacque dalla proposta del Gridas nel 1983 Il tema scelto quest’anno è «Diritti versus Rovesci ovverossia Cura versus Emergenza» La cura è quella che giorno dopo giorno Gridas Mammut e tante altre associazioni laiche e cattoliche mettono in campo per il quartiere L’emergenza è quella invocata dal governo Meloni per le periferie: militarizzazione dei territori come gli altri che si organizzano in città – sottolinea Martina Pignataro del Gridas – sono l’espressione di un lavoro che va avanti per tutto l’anno e si inseriscono in quel percorso Non è la sfilata una tantum che ci interessa» anche per rimarcare la diversità rispetto agli eventi carnevaleschi proposti quest’anno dal comune di Napoli con il quale non sono mancate frizioni: «L’amministrazione ha demandato alle Municipalità la valutazione circa la natura di interesse pubblico dei Carnevali sociali promossi dal basso nei quartieri occorre pagare i vigili che garantiscono la viabilità ma ci è stato proibito il falò in piazza Giovanni Paolo II con la motivazione che rischieremmo di rovinare la piazza è stata chiusa e dove sono stati conficcati paletti» Nella sfilata di oggi a Scampia saranno tanti i protagonisti (dai ragazzi del Circo Corsaro al Frente Murguero che detterà passi e ritmi del corteo) e i riferimenti che vanno anche oltre l’ambito strettamente cittadino la riproduzione in cartone della Mare Jonio Il corteo sarà anche un’occasione per fare il punto sulla questione degli alloggi delle centinaia di famiglie che hanno abbandonato le Vele sette mesi dopo la tragedia della Vela Celeste: tre morti e diversi feriti per il crollo di un ballatoio nella palazzina già oggetto da anni di una ordinanza di sgombero Sono indagate per quella vicenda 12 persone tra tecnici e funzionari comunali Le indagini non sono ancora concluse e la Procura potrebbe procedere con altre iscrizioni nel registro degli indagati A quattro ore dalla morte dei 32 animali, i ricercatori sono riusciti a riattivare alcune attività cellulari, un risultato senza precedenti con grandi implicazioni etiche Il velivolo più elementare e familiare nell’esperienza comune è un pezzo di storia dell’aviazione e un modello ancora utile per lo sviluppo di aerei senza motore Articoli fondamentali per comprendere problemi e soluzioni dell'Italia (e del mondo) che Cambia La redazione affronta e sviscera problemi e soluzioni del mondo contemporaneo cercando di comprendere e interpretare la realtà in modo onesto e approfondito riflessioni stimolanti e replicabili per cambiare la propria vita e il mondo per realizzare i propri sognie e apprezzare frammenti concreti di Italia che Cambia Con le nostre guide al cambiamento puoi farlo scegliendo quanto e quando approfondire approfondimenti verticali che - tra articoli podcast e libri - ci aiutano a mettere a "focus" la realtà si fa consumandosi le suole delle scarpe per andare nei territori e toccare con mano problemi e soluzioni Per mettere insieme la domanda e l'offerta di cambiamento e costruire insieme il mondo che sogniamo Scopri le realtà incontrate durante i viaggi o segnalate dalla community ritenute etiche e in linea con la nostra visione A Scampia aprono i cantieri: dicembre è iniziato con lo sgombero della Vela Gialla e si proseguirà con quella Rossa Obiettivo del progetto ReStart Scampia è riqualificare il quartiere con la costruzione di nuove strutture luogo del grave crollo avvenuto diversi mesi fa I cittadini, insieme alle associazioni del quartiere e il Comitato Vele di Scampia hanno a lungo lottato per la rimozione degli edifici ma con il tempo trasformati in vere e proprie basi della criminalità organizzata generando degrado esterno e interno alle strutture Da qui l’allarme della popolazione che ha cercato di smuovere il Comune di Napoli e lo Stato chiedendo prendere provvedimenti sul territorio Nel 2019 il Comune ha avviato il progetto ReStart Scampia ma il terribile crollo del ballatoio nella Vela Celeste che ha provocato due morti e tredici feriti ormai stanchi del degrado territoriale e della precarietà degli edifici hanno lottato per avere risposte concrete ai bisogni del quartiere All’inizio di dicembre sono iniziati i lavori di sgombero nella Vela Gialla e Al loro posto verranno realizzati 433 appartamenti a basso impatto ecologico e ogni tipo di servizio Abbiamo sentito il Presidente dell’ VIII Municipalità «Pochi giorni fa c’è stato lo sgombero della Vela Gialla avvenuto in maniera pacifica perché progressivamente avevamo lavorato allo svuotamento della struttura dove c’erano 14 nuclei con alcune fragilità sociali È stata una giornata di dialogo con assistenti sociali Alla fine i cittadini hanno lasciato la Vela con il contributo di autonoma sistemazione una somma di denaro che viene riconosciuta per poter trovare casa» Fino ad oggi c’è stato un grande senso di responsabilità da parte della cittadinanza avranno in assegnazione un alloggio definitivo che immaginiamo debba avvenire entro due anni» «Con lo svuotamento della Vela Gialla è partita la cantierizzazione Rimangono 60 nuclei familiari nella Vela Rossa che entro dicembre devono lasciare gli appartamenti con il contributo di autonoma sistemazione e la presa incarico di servizi sociali » Finora sono stati considerati i censiti all’interno delle strutture «Le famiglie non censite non avranno diritto al contributo e casa ma rimane la presa in carico dei servizi sociali e si utilizzano gli strumenti ordinari a disposizione del Comune di Napoli per misurarsi con le fragilità sociali Questi nuclei sono un numero esiguo nella Vela Gialla Sappiamo bene che la situazione delle famiglie che abitano nelle strutture non è delle migliori considerando ancora la poca informazione riguardo i nuclei sgomberati dalla Vela Celeste dopo il crollo del ballatoio che si batteranno con i cittadini affinché le promesse del Comune siano mantenute permettendo alle persone di pagare i nuovi affitti e godere di alloggi restaurati anche la Vela Rossa sarà sfollata e il Presidente dell’VIII Municipalità ci tiene a fare un appello ai condomini di «uscire quanto prima dagli alloggi poiché lì c’è una condizione di rischio per la vita e bisogna collaborare al massimo per lasciare dalla Vela Fino ad oggi c’è stato un grande senso di responsabilità da parte della cittadinanza» “Vogliamo che i mostri di cemento siano abbattuti vogliamo un lavoro dignitoso per la nostra gente e la costruzione dei nuovi alloggi battendosi per i loro diritti e per restituire dignità al territorio un futuro che – si spera – sia migliore del presente Per commentare gli articoli registrati a Italia che Cambia oppure accedi Poesie Metropolitane è un’associazione no-profit che si propone di diffondere bellezza sul territorio attraverso l’arte e la poesia Opera sia dando voce ad autori e autrici emergenti in raccolte corali che vogliono essere espressione di una collettività e non di un io sia utilizzando la poesia come mezzo concreto per rendere più bella la città Italia Che Cambia condivide e sottoscrive l’appello dell’Associazione 21 Luglio per risolvere la situazione di emergenza in cui versano 73 famiglie rom ha iniziato uno sciopero della fame per dare forza all’appello Un luogo strappato all’incuria e alla speculazione restituito ai napoletani come nuova piazza della città bisogni e desideri di una società che crede ancora nel mutuo soccorso Allo Scugnizzo Liberato si pratica l’autogestione nata dalle ceneri di un luogo che per secoli è stato simbolo di prigionia L’uomo e il Legno è una cooperativa sociale che da quasi trent’anni si occupa di creare possibilità per persone che provengono da contesti di svantaggio Lottando contro ogni discriminazione e credendo fortemente nel potere della formazione e dell’educazione corsi di formazione e tante altre attività di sensibilizzazione L’uomo e il Legno si impegna ogni giorno nella costruzione di un futuro migliore Aggiornati sempre sugli argomenti del cambiamento abbiamo 5 newsletter con diversi temi e frequenza “Italia che Cambia” è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma n 24323 ©2012-2025 Associazione Italia Che Cambia Domenica 2 marzo 2025 alle ore 09:30 inizia la grande e bella festa del Carnevale di Scampia il più bello e partecipato carnevale napoletano La partenza del corteo alle ore 10:00 dalla sede del GRIDAS in Via Monte Rosa 90/b Scampia a Napoli dopo l’esibizione dell’Orchestra giovanile Musica libera Tutti (che inizia alle ore 9:30) Il Carnevale di Scampia è sempre organizzato dal GRIDAS, l’associazione creata dal compianto Felice Pignataro, a cui è stata anche intitolata la stazione metro di Scampia della Linea 1, che nel 1983 decise di creare una tradizione in un quartiere senza storia Una grande festa di tutti e di tutta la città un evento da non perdere che vede partecipare migliaia di persone e associazioni che arrivano a Scampia da tutta Italia per dar vita ad una bella e  grande giornata e ad una colorata e animata sfilata Al Carnevale di Scampia ci sarà tanta musica con la Banda del GRIDAS l’Orchestra giovanile Musica libera Tutti Il Carnevale di Scampia è una manifestazione realmente popolare realizzata grazie alla partecipazione di scuole un evento che nel tempo è diventata una delle feste di carnevale più rappresentative della città di Napoli ed ha contribuito a far nascere in tanti quartieri di Napoli altre iniziative sociali che nascono dal basso Il Carnevale di Scampia ha un tema che viene scelto ogni anno e si basa su  fatti di attualità Il tema del 43° Corteo di Carnevale di Scampia 2025 è quest’anno “ «DIRITTI vs ROVESCI ovverossia CURA vs EMERGENZA».” Dal 1983 Felice Pignataro ha proposto per la prima volta a Scampìa il carnevale di quartiere che si è affermato negli anni e che è diventato una tradizione consolidata ed il più bello e festoso Carnevale della città di Napoli Pignataro è riuscito nel suo scopo creando un evento straordinario in un quartiere senza storia e assieme con i GRIDAS (Gruppo risveglio dal sonno) è stato un punto di riferimento importante per gruppi e associazioni che si adoperano nel quartiere per migliorarne le sorti Se siete interessati a conoscere la grande storia da loro creata vi diamo di seguito i link dell’enorme e bellissimo lavoro fatto dal 1983 ad oggi con tutti i link alla “grande” festa del Carnevale di Scampia I 43 Carnevali di Scampia: un grande lavoro dei GRIDAS sul territorio e per tutta la città di Napoli © Napoli da Vivere 2025 – riproduzione riservata – Questo articolo è un contenuto originale di Napoli da Vivere e pertanto protetto da copyright La sua copia è vietata e la sua riproduzione anche parziale deve essere autorizzata nel crollo ha perso il marito ed è rimasta semiparalizzata per lei non c'è posto nei centri convenzionati di riabilitazione quella maledetta sera del 22 luglio scorso quando alla vela Celeste venne giù il ballatoio del secondo piano trascinando assieme a detriti e calcinacci vite e sogni rimase assieme ad altre piccole ferite nella terapia intensiva del Santobono per giorni interminabili prima che i sanitari potessero sciogliere la prognosi E tra la vita e la morte è rimasta per lungo tempo anche Martina Dopo 9 mesi di ricovero e interventi al capo oggi Martina presenta una paralisi del lato destro e gravi danni cognitivi come spiega il freddo linguaggio delle diagnosi mediche. Per lei l'unica speranza di una qualche ripresa è la riabilitazione strutturale "ma i centri specializzati in convenzione hanno liste d’attesa infinite - dice la sorella Maria con composta dignità e infinita amarezza - e senza cure peggiorerà" L'appello per Martina lanciato dalla sorella Maria rende drammaticamente il senso di smarrimento e solitudine. Per la famiglia di Martina i costi dell'assistenza riabilitativa privata sono proibitivi Tra i primi a raccogliere l'appello lanciato dalla sorella di Martino il vicepresidente del Consiglio regionale della CampaniaValeria Ciarambino e l'associazione 'Nessuno tocchi Ippocrate' con il sostegno del deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli "Questa giovane mamma necessita di una complessa assistenza neurologica e la famiglia è alla ricerca di una struttura pubblica che possa farsene carico visti i costi proibitivi di quelle private - scrive Ciarambino in una nota - È indispensabile che la politica e le istituzioni facciano la loro parte anche quando i riflettori si spengono e che a distanza di 9 mesi da quel terribile giorno si mobilitino per offrire un sostegno adeguato e concreto a questa donna che nel crollo ha perso il marito e che dovrà occuparsi da sola della figlia piccola Farò tutta la mia parte affinché alla signora Martina sia dato pieno sostegno da parte delle strutture sanitarie campane nella speranza di poter offrire un aiuto concreto e far sì che nessuno dimentichi il suo dramma e quello delle altre persone rimaste ferite "Chiediamo aiuto a tutte le strutture nazionali che possono offrire a Martina la necessaria assistenza neurologica e cure riabilitative in convenzione - scrive Borrelli - Una giovane che vissuto un dramma nel dramma avendo perso suo marito nel crollo e che rischia di veder peggiorare clinicamente la sua già difficilissima situazione Con una bimba di tre anni a cui deve pensare È il momento di impegnarsi tutti per restituirle la possibilità di tornare a vivere e di poter usufruire di quell'assistenza che potrebbe aiutarla dopo ben nove mesi passati in ospedale tra interventi al cranio e difficoltà inimmaginabili Mi auguro che la gara di solidarietà promossa da Nessuno tocchi Ippocrate riesca a raggiungere tutto il Paese trovando finalmente una soluzione per questa giovane sfortunata Nel frattempo continuiamo a seguire le sorti dei familiari delle vittime del crollo impegnati in una difficile ripresa dopo un dramma che scosso tutti noi e che non merita di essere dimenticato dalle istituzioni e dai cittadini" A marine della cerimonia per la festa della Liberazione in piazza Salvo d'Acquisto ai giornalisti il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha assicurato il suo impegno: "Ci stiamo attivando per trovare una soluzione Stamattina ci siamo interessati con la struttura sanitaria per capire di che cosa ha bisogno questa giovane che purtroppo è rimasta vittima di questo incidente così grave Sicuramente mi adopererò perché venga accolta in un centro che dia risposte ai suoi bisogni di salute" tiene in Piazza Giovanni Paolo II a Scampia la 18ª edizione della giornata finale del progetto Divenuta ormai  rito collettivo nel corso di quasi vent’anni la giornata rappresenta il momento conclusivo di una ricerca-azione durata tutto l’anno scolastico Oltre 300 bambini provenienti da vari quartieri di Napoli e nella città di Potenza hanno sperimentato anche quest’anno una modalità per studiare italiano storia e geografia e le altre materie secondo la metodologia della scuola attiva  Il tema del “potere” ha guidato i lavori dei bambini e dei loro docenti che lo hanno esplorato facendo didattica attraverso il gioco utilizzando il Mito degli Argonauti come sfondo narrativo per mettere in scena il gran finale: la conquista del Vello d’Oro maestre e cittadini provenienti da ogni quartiere di Napoli Questa giornata conclude un lungo percorso ventennale che ha trova espressione anche nel  libro “Caccia al Tesoro” (Edizioni Altraeconomia) che porterà  in giro per l’ Italia l’esperienza degli ultimi anni di lavoro del Centro Territoriale Mammut e la contraddizione attorno a cui abbiamo ruotato in questi anni di ricerca sul potere: che senso ha che il dibattito politico del mondo degli adulti ruoti attorno alla dicotomia autocrazia/democrazia mentre a scuola l’organizzazione educativa è rimasta sostanzialmente immutata da oltre un secolo soprattutto se la si guarda alla luce di come il corpo se la vive Continuando a oscillare tra le due modalità controproducenti del maestro autoritario (oggi altamente in crisi) o dell’amicone lassista La ricerca-azione di questi anni ha dimostrato che cambiare il modo di vivere il potere all’interno delle classi (e più in generale del mondo dell’educazione ) se da una parte mette davvero  in crisi gli adulti coinvolti nella relazione educativa  può profondamente migliorare qualità e quantità della presenza È emersa così la necessità di riappropriarsi della parola “potere” nella sua accezione positiva: non come cieca obbedienza ma nemmeno come opposizione permanente ma come forza pro attiva verso la giustizia sociale la felicità e l’armonia;  verso quei valori che pensiamo possano far prender corpo alla città e alla scuola che vorremo Questo è ciò che ci hanno insegnato i gli Argonauti: che la ricerca di un Vello d’Oro – un sogno condiviso – può spingere oltre la paura Un mito che ci ha fatto riflettere su questioni nodali legate al potere: la centralità dell’equipaggio (e della cooperazione ) più che dell’eroe solitario (e della competizione a cui oggi è ispirata la stragrande maggioranza delle esperienze educative) la fiducia… e il rapporto tra centro e periferie Ci ha aiutato il fatto che partecipassero bambini da quartieri molto diversi: Bagnoli Centro Storico e Scampia (oltre che  dalla città di Potenza) e in un autunno particolarmente delicato A seguito del crollo del ballatoio della Vela Celeste e del fatto che nessuno voleva fittare una casa a Napoli agli sfollati centinaia di bambini – molti dei quali frequentatori abituali del Mammut – si sono trovati a vagare con le proprie famiglie dalla Campania fino al Lazio tra l’altro senza sapere più che scuola frequentare Il 29 aprile torniamo ancora una volta torniamo nella grande piazza di Scampia dove finalmente qualcosa ha iniziato a muoversi come la persistente chiusura del parco “Ciro Esposito” uno dei più grandi di Napoli chiuso da oltre un anno e l’assenza di un arredi urbani e di una progettualità capaci di far vivere degnamente la quotidianità di una delle piazze principali della città Per una giornata torniamo a vivere il cambiamento che vorremmo riappropriandoci delle strade e della scuola con le mani e con i  piedi Il Mito del Mammut è un progetto ideato e realizzato dal Centro Territoriale a Scampia Mammut ICS Virgilio 4 e V Circolo Eugenio Montale di Scampia; ICS Madonna Assunta di Bagnoli; Scuola dalla Parte Dei Bambini sede Morghen e Fondazione Foqus ai Quartieri Spagnoli; Consorzio CS e Centostrade Napoliclick è un portale quotidiano di informazione sociale e culturale pubblicato dalla cooperativa Nclick All’inizio dell’anno erano infatti iniziati i lavori in vista della demolizione dei due palazzi ma alcuni inquilini avevano continuato a viverci dentro – Leggi anche: Che ne sarà delle vele di Scampia Non più di tanto, scrive il New York Times: trasportano molti batteri, ma non più di quelli che si trovano su altri oggetti con cui entriamo in contatto ogni giorno La macchia nera che sembra ingrandirsi in realtà – indovinate? – è ferma, ma trae in inganno le nostre pupille rende noti i risultati della mirata attività di controlli posta in essere dalle Forze dell’ordine in attuazione di quanto disposto in seno al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.  il personale delle Forze dell’ordine ha controllato dall’inizio del corrente anno 3244 persone e 1231 veicoli I soggetti arrestati sono stati 33 per reati di estorsione furto e traffico di sostanze stupefacenti e quelli denunciati sono stati 51 per diversi titoli di reati Sono state altresì effettuate 61 segnalazioni alla Prefettura di altrettante persone per uso personale di sostanze stupefacenti nonché sequestrate armi e stupefacenti di diverse tipologie e comminate 240 sanzioni per violazioni del Codice della Strada fermi amministrativi e confische di veicoli porge il proprio ringraziamento al Questore al Comandante provinciale della Guardia di Finanza Paolo Borrelli e a tutte le donne e gli uomini delle Forze dell’ordine per l’impegno profuso nell’intenso programma di controlli svolti per la prevenzione ed il contrasto ad ogni forma di illegalità Le ruspe hanno cominciato la distruzione dell'edificio davanti al sindaco di Napoli e ai cittadini È cominciato questa mattina l'abbattimento della Vela gialla Ci vorranno 40 giorni per finire la distruzione Contemporaneamente si procederà alla costruzione delle nuove case le prime 160 dovrebbero essere pronte entro un anno.  L'abbattimento è avvenuto alla presenza del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi del vicesindaco e assessore alle Politiche urbane del presidente della Municipalità del comitato vele e di centinaia di cittadini alcuni dei quali non sono riusciti a nascondere la commozione.   "Oggi è una bella giornata È un momento simbolico in cui inizia la demolizione della Vela Gialla Siamo riusciti a rispettare i tempi ed è anche un momento emozionante Oggi ricordiamo anche le vittime della Vela Celeste" Ritmi La band napoletana prosegue con il nuovo disco "Nemesi" Racconti sghembi fatti da tanti ritratti personali tra nevrosi e traffico diabolico SalvaRegalaLinkCondividiScaricaRitmi La band napoletana prosegue con il nuovo disco "Nemesi" Flaviano De LucaVenti anni dopo E ancora risuonano le note battagliere e acuminate degli ‘A67 la tempestosa band nata nel 2005 che ha lo stigma di Scampia già nel nome richiamo alla legge urbanistica che ha permesso la costruzione di questi falansteri di cemento Da qualche settimana è disponibile Nemesi (prodotto da Betty Wrong di Elisabetta Sgarbi) il sesto album del gruppo – formato da Daniele Sanzone al canto Mirko Del Gaudio alla batteria – che prosegue quel discorso tra musica e letteratura passato anche in un prezioso tour teatrale vincitore del Premio Tenco 2022 come miglior album in dialetto dove si era chiesto a un gruppo di amici scrittori di farsi «accendere» dai versi di quelle canzoni ascoltando i brani del disco e lasciandosi ispirare come scintille che sfavillano altre fiamme TUTTI HANNO scritto ispirandosi alle canzoni dell’album un’istantanea sghemba e saporita di questi anni venti nella capitale flagellata da secolare incuria ma anche tanti ritratti personali tra nevrosi e traffico diabolico Sono diciotto scrittori coinvolti nell’antologia Nemesi d’amore e di anarchia libro edito da Baldini e Castoldi con i racconti e con i testi delle canzoni e col QR-code comprendente le dieci canzoni del disco dove le schitarrate sono fuse col dialetto quotidiano in un rock blues molto godibile e con un’affettuosa versione in napoletano di Annarella l’ossessiva nenia febbrilmente punk dei Cccp trasformata in una languida ballata elettrodance («llassame cca lassame accussì/nun dicere parola ca nun è d’ammore/ Pe’ mme pe’ chesta vita ca è tutto chello ca tengo») dal frontman Sanzone che si divide tra attivismo sociale ( con i compagni del variopinto calderone Gridas inventato da Felice Pignataro e portato avanti dai suoi eredi) articoli per giornali e scrittura di libri (compreso un giallo di un certo successo il commissariato del quartiere dove ancora vive) Ecco il suo poetico esergo «A chi tene ‘a guerra ‘ncapa/e ‘na tempesta dinto ‘o core/ A chi se fa domande senza/ maje truvà risposte/A chi se votta pcchè ‘o sente/ e no pecchè tira ‘o viento/ (…) A chi senza fa cunti regala surrisi/ e parol’ doce pcchè sape/ ca primma o doppo tutto torna» IN QUESTO PROGETTO anfibio capace di vivere autonomamente in mondi diversi e indipendenti che ha portato gli ’A67 in luoghi inesplorati in paesaggi immaginari bene evidenziati dalla copertina (del libro e del disco che sono prodotti indipendenti ma profondamente intrecciati) un cuore rosso che sgocciola sangue sul braccio di chi scrive la dea della giustizia nella mitologia greca ovvero di ricucire le tante ferite che abbiamo sul cuore davvero un filo comune che attraversa tutto il disco («Strizza stu core/asciuttalo ‘o sole/ nun o fà piglià fridd/ arravuogliolo bbuono/comma a nu sciore/dallo luce e ammore/fino a quanno nun truove/’a voce e ‘sti parole») nella conclusiva e tagliente O’ Core ma pure L’addore l’altra persino dolente («Siente comme me sbatte ‘stu core/ sì a nu vestito sento ancora addore/sì te chiammano cu’ nata voce/je te cerco e nun te trovo…») a metropoli del miracolo di San Gennaro che attira eserciti di turisti petulanti e il centro storico dei tanti troppi adolescenti uccisi per uno sguardo o una parola di troppo con le armi che si affittano a 100 euro a serata (una tematica affiorante in Requiem andamento cadenzato per una litania agnostica col sassofonista Giuseppe Giroffi in gran forma) con un ponte tra l’università Paris-Saclay e la Federico II per un progetto di rigenerazione urbana sulle periferie attraverso la musica e le nuove tecnologie inseguendo l’originale capacità di emozionare di farti muovere a tempo con sonorità di rara efficacia trasmessa anche agli ospiti: la cantante francese Séverine Seba (in Famme capì un duetto inizialmente dolce poi irrequieto da studenti Erasmus in crisi il primo singolo accompagnato da una splendida clip in videografica di Massimo Di Pinto) e i pianisti Filippo Fabbri ed Elisabetta Serio musicista di fama che ha suonato a lungo con Pino Daniele Il 10 marzo nel Quartiere Scampia di Napoli noto anche per la presenza da decenni del complesso residenziale delle Vele è partita alla presenza del sindaco Gaetano Manfredi e del prefetto Michele di Bari la demolizione della Vela Gialla I lavori dovrebbero protrarsi per circa 40 giorni prima di passare a quella Rossa unica superstite di un progetto nato tra la fine degli anni sessanta e la fine dei settanta realizzato per rispondere alla crescente domanda di abitazioni a basso costo per fasce economicamente svantaggiate era stato progettato da Francesco Di Salvo composto da sette edifici pluripiano poi tristemente naufragati insieme al loro intorno tra degrado e disagi sociali La rigenerazione è oggi affidata al progetto ReStart Scampia con cui si sta proseguendo la strategia di riqualificazione di tutta la periferia nord della città l’anno successivo è assegnatario dei primi finanziamenti del Bando per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie vuole trasformare un luogo simbolo di disagio abitativo e marginalità in un esempio di vivibilità urbana e di una riqualificazione sostenibile Centrali nel progetto sono l’accessibilità e la sicurezza di un nuovo quartiere che si vuole sviluppato con la partecipazione attiva della comunità attraverso associazioni Sul sedime delle Vele Gialla e Rossa è prevista la realizzazione di 20 edifici con 433 nuovi alloggi energeticamente autosufficienti grazie all’impiego di fonti rinnovabili I destinatari sono gli attuali abitanti delle Vele e tutti coloro in possesso di regolari titoli per l’assegnazione La realizzazione del progetto è nelle mani del gruppo costituito da Piloda Building/Operazione srl con lo studio di architettura basato a Torino Settanta7 Il primo lotto prevede la costruzione di quattro edifici con 145 alloggi entro due anni La progettazione punta al dinamismo lavorando su edifici distinti tra loro per colori e sviluppo di balconi e aperture multifunzionali e collocati nei piani terra sono pensati per favorire la socialità e la collaborazione tra gli abitanti Si prevedono servizi e attività economiche di prossimità ma anche spazi comuni utili per assemblee e co-working L’architettura delle nuove abitazioni sarà a “dimensione umana” utilizzando materiali ecosostenibili e soluzioni per la gestione efficiente delle risorse con volumi di altezza medio-bassa a sostituzione degli edifici pluripiano intensivi Il quartiere sarà inoltre dotato di un nuovo complesso scolastico (scuola dell’infanzia per 120 bambini e asilo nido per 50-60 bambini) e di un centro civico sfondo nel 2024 del crollo di un ballatoio esterno che provoca la morte di tre persone è l’unica struttura destinata a sopravvivere memoria del passato ed elemento di valorizzazione per il futuro Sarà recuperata per essere destinata a funzioni pubbliche con un museo e uffici Uno degli aspetti nodali del progetto è l’attenzione agli spazi aperti in una visione che integrerà costruito e paesaggio per un quartiere rigenerato più vivibile e attrattivo L’area sarà arricchita da un parco pubblico un’area per un mercato di prossimità e percorsi pedonali e ciclabili La presenza di aree verdi favorirà il miglioramento del microclima e il benessere dei residenti La trasformazione prevede un investimento di 159 milioni di euro provenienti da diverse fonti: 84,5 milioni dai PUI (Piani Urbani Integrati) 15 milioni dal Fondo Complementare e 35 milioni dal PON Metro Plus che integrano i 18 del Programma Periferie e i 7 del Programma Sviluppo e Coesione Questi fondi consentiranno di coprire le spese per le demolizioni le infrastrutture pubbliche e i servizi sociali per un progetto che prevede la consegna dei primi alloggi nel 2027 circa 150 operatori delle diverse forze dell’ordine hanno eseguito numerose perquisizioni in zona Scampia ed in particolare in via Circumvallazione Esterna L’attività ha portato all’arresto di due persone in esecuzione di provvedimenti per la carcerazione mentre un altro soggetto è stato denunciato per gestione di rifiuti non autorizzata a seguito del rinvenimento e contestuale sequestro di 40 m3 di rifiuti pericolosi gli operatori hanno sequestrato una pistola semimautomatica marca “Carl Walther” calibro 7.65 con relativo munizionamento diverso materiale in uso alle forze dell’ordine composto da radiotrasmittenti diversi dispositivi di segnalazione manuale e alcune targhe automobilistiche numerosi arnesi atti allo scasso e oltre 3.000 euro suddivisi in banconote di diverso taglio; ancora sono stati effettuati controlli finalizzati alla verifica del rispetto delle norme del Codice della Strada e sono stati sottoposti a sequestro tre autoveicoli L’attività congiunta ha visto la partecipazione del personale della Squadra Mobile di Napoli delle Unità Cinofile dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico del Reparto Prevenzione Crimine Campania e del Reparto Mobile; dei Carabinieri delle Stazioni Stella e Secondigliano e della Squadra di Intervento Operativo nonché degli operatori della Guardia di Finanza con la componente ATPI del Gruppo Pronto Impiego di Napoli di Giugliano in Campania e un’unità cinofila Il servizio ha visto inoltre la partecipazione di personale della Polizia Metropolitana e dei Vigili del Fuoco ed è stata vigilata dall’alto dall’elicottero del VI Reparto Volo della Polizia di Stato.  Italia La diretta La diretta Economia Italia Mondo Italia CONTENUTO PUBBLICITARIO CREATO PER EY CONTENUTO PUBBLICITARIO CREATO PER EY Macro Materie Start Market Mover Macro La crepa Start Market Mover Italia Italia Italia Italia App disponibile su:Google Play App store P.I. 00777910159 Dati societari © Copyright Il Sole 24 Ore Tutti i diritti riservati Per la tua pubblicità sul sito:  24 Ore System Informativa sui cookie Privacy policy Nella mattinata di ieri, la Polizia di Stato ha tratto in arresto un 46enne napoletano con precedenti di polizia, anche specifici, per detenzione illecita di sostanze stupefacente. In particolare, gli agenti del Commissariato Scampia, durante i servizi all’uopo predisposti, nel transitare in via Eugenio Colorni, hanno notato un soggetto che, in cambio di denaro, ha prelevato qualcosa da un’intercapedine di un muro e l’ha ceduta ad una persona che si è poi allontanata frettolosamente, facendo perdere le proprie tracce. I poliziotti, prontamente intervenuti, hanno raggiunto e bloccato l’uomo trovandolo in possesso di 85 euro, suddivisi in banconote di vario taglio; inoltre, gli operatori hanno rinvenuto, all’interno dell’intercapedine del muro e ben occultati in un calzino, 25 involucri di eroina del peso complessivo di circa 15 grammi e 14 involucri di cocaina del peso complessivo di circa 7 grammi. cultura" - Il videoI lavori per abbattere l'edificio diventato simbolo di degrado dureranno 40 giorni Il sindaco di Napoli Manfredi: "Una giornata importante Il pensiero va alle vittime della Vela Celeste" le Vele – uno dei simboli di Napoli – sono state definitivamente sgomberate nel dicembre del 2024 per motivi di sicurezza E nel giorno in cui le ruspe sono entrate in azione gli (ex) abitanti del quartiere hanno salutato le loro case con uno striscione: “Ciao La prima delle Vele a essere abbattuta è stata quella Verde mentre tra qualche mese toccherà a quella Rossa coinvolgono in totale circa 2 mila cittadini che sono stati trasferiti in alloggi temporanei.  è la vittoria di un intero popolo – ha sottolineato Omero Benfenati del Comitato Vele – La nostra battaglia per abbattere i mostri di cemento e vedere finalmente nascere case dignitose per la nostra gente è durata decenni quando diciamo di avere vinto diciamo un'incontrovertibile verità Adesso – prosegue – bisogna continuare: lavoro In questi ani abbiamo detto che Scampia vuole tutto e sarà così” di Davide Traglia Le fiamme sono divampato poco prima delle 6.  Sul posto i Vigili del fuoco - squadra di Scampia con mezzi speciali la Polizia di Stato ha tratto in arresto per evasione una 48enne napoletana nel transitare in via Federico Fellini hanno notato una donna che stava stazionando al di sotto di un porticato di uno stabile hanno scoperto che la prevenuta era sottoposta alla misura degli arresti domiciliari per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti · Città del Vaticano · Questo contenuto è riservato agli abbonati Sei già abbonato?Accedi parroco di Maria Santissima del Buon Rimedio a Scampia non è mai stato un estraneo per la sua comunità Non solo perché presta il proprio servizio nel quartiere da quasi 19 anni ma perché lui è nato ed è cresciuto proprio in quella realtà: «Io sono di Marianella che è una periferia attaccata a Scampia; il luogo della nascita di Sant’Alfonso de’ Liguori» Don Alessandro conosce bene la storia che in parte ha contribuito a cambiare il destino di queste aree urbane a nord di Napoli «Io li chiamo i 90 secondi che hanno cambiato la storia qui perché la necessità di trovare soluzioni immediate alla perdita di abitazioni e la visione urbanistica ideologica dell’epoca hanno snaturato il tessuto sociale dell’epoca» I mali di queste terre hanno origini lontane e responsabilità che non è difficile identificare: politiche sciatte e familistiche la pervasività del crimine organizzato e anche una buona dose di lassismo da parte di chi viveva e ancora adesso vive in questi luoghi «Oggi Scampia può essere definita una realtà in progressivo movimento una periferia metropolitana segnata dalle pesantezze di una storia difficile — spiega — ma anche da un desiderio e da un’aspirazione al futuro che si va sempre più affermando» Quello che il parroco di Scampia descrive è un cambiamento lento e non senza difficoltà È per questo che non riesce a nascondere un moto di fastidio per l’attenzione a volte morbosa dei media nei confronti della realtà sociale di questa periferia urbana sulla quale l’attenzione torna a posarsi occasionalmente in modo strumentale «Tra l’altro si continua a parlare di Scampia come di un quartiere mentre in realtà con i suoi 60.000 abitanti assomiglia più a una cittadina di medie dimensioni» Una cittadina la cui caratteristica principale non è certo la rassegnazione «Il sogno della comunità — spiega don Gargiulo » è quello di realizzare anche attraverso la realtà parrocchiale una sorta di rigenerazione sociale alla luce anche di quel di più che il Vangelo può dare Quindi è l’impegno educativo che cerca di accompagnare e di valorizzare quel lavoro affettuoso La nostra speranza oggi è quella di essere un punto di riferimento soprattutto per coloro che credono nel futuro dei loro figli» Anche nella realtà difficile e complessa di Scampia il segno più forte della speranza è rappresentato dall’impegno dei giovani in favore della comunità E proprio in questo senso si concentrano gli sforzi pastorali di don Alessandro: «Il tentativo è anche di far scoprire ad ogni giovane ad ogni ragazzo che riusciamo ad incontrare le ricchezze che il Signore ha dato alla sua vita e soprattutto insegnargli la gioia di vivere la giovinezza non come un bene di consumo E devo dire che si vedono miracoli in questo perché la generosità dei giovani e dei ragazzi e della gente di questo quartiere è una generosità veramente che segna ed edifica» Un atteggiamento che il parroco di Maria Santissima del Buon Rimedio ha vissuto in prima persona quando la scorsa estate l’ennesimo fatto di cronaca ha colpito Scampia: il crollo di uno dei terrazzi delle Vele che ha poi portato allo sgombero di oltre 800 persone Un’emergenza che è stata affrontata dalla collettività in maniera esemplare e generosa tanto da farla diventare punto di riferimento e di sostegno per l’amministrazione comunale «Come in ogni situazione il nostro compito è stare accanto alle persone e cercare di portare quella che è la che la presenza della comunità cristiana Però qui vediamo una speranza di comunità che nasce da una generosità da un senso di responsabilità rispetto al futuro e quindi i giovani che si mettono a disposizione degli anziani e gli anziani che si mettono a disposizione magari facendo attività di laboratori Vediamo situazioni di accoglienza e assistenza alle persone che sono in difficoltà» Quando si parla di impegno educativo in una realtà come quella di Scampia dove la mentalità instillata dalle organizzazioni criminali viene arginata e cambiata «Non è un cambiamento impossibile ma è — conclude don Alessandro — un cambiamento che deve essere accompagnato con costanza Non basta suscitare la speranza da queste parti Qui basta un mese per cancellare anni di lavoro positivo La speranza a Scampia va sostenuta con caparbietà e impegno E questo potrebbe essere il messaggio che il mondo delle istituzioni dovrebbe saper cogliere» L'Osservatore Romano00120 Città del Vaticano.Tutti i diritti riservati FOTO: Photo2023 - CC BY 4.0 il primo morso delle ruspe strappa via un pezzo della Vela Gialla avvolgendo l’aria di Scampia in una nebbia grigia come a voler coprire l’imbarazzo di una ferita aperta troppo a lungo Ripartire dalle periferie” è la prima tappa di “Repubblica Insieme” il viaggio del nostro quotidiano attraverso le grandi città italiane Incontri nell’aula magna del complesso che l’università Federico II ha inaugurato proprio a Scampia per un luogo a suo modo simbolo di quel processo di cambiamento che ora con il progetto ReStart Scampia che entra nel vivo può avvicinare ancor di più il quartiere alla città Il primo appuntamento della serie Repubblica Insieme si conclude qui “Scampia in movimento” è stato un vero evento Miglior modo per cominciare non poteva esserci Se la gente lo vorrà continuerò a fare il sindaco” Sono sindaco da tre anni e voglio completare il mandato Se avrò la forza di farlo e se i cittadini lo vorranno smetta di essere burocrazia e sia vicina ai cittadini” per me lo era da ragazzo e una grande conquista ma è anche vero che l’Europa deve essere dei cittadini e non della burocrazia Deve essere più vicina alla soluzione dei problemi dei cittadini Se da queste difficoltà attuali l’Europa ripartirà il sogno diventerà realtà” ma completeremo i progetti nei tempi giusti” “Senza il Pnrr non si sarebbe e potuto fare soldi che abbiamo destinato a Scampia e Taverna del Ferro Senza non avremmo potuto fare un progetto del genere Se vogliamo cambiare le cose dobbiamo investire bene I nostri progetti finanziati col Pnrr finiranno nei tempi giusti tante cose si faranno anche se tujtto si può fare meglio Manfredi: “La Vela celeste diventerà incubatore di imprendtorialità e innovazione” “Entro fine anno la demolizione delle due Vele nel 2027 il resto dei punti abitativi e della scuola Quindsi mla riqualifcazione dela Vela celeste dove vorremmo mettere quell’idea di sviluppo che ancora manca: innovazione Manfredi: “Da Gomorra simbolo del male a Scampia simbolo del cambiamento” cominciai seguendo la costruzione di questa università Avevo queste due sensazioni: le grandi difficoltà del dopo terremoto la nascita di Gomorra simbolo negativo globale Ma anche le grandi energie di questo quartiere le associazioni e il loro lavoro straordinario Ma Scampia è un simbolo di un cambiamento trainante per le altre tante Scampie Ci abbiamo messo tutto l’impegno possibile perché ci fosse questa trasformazione Le grandi trasformazioni urbane non sono solo fisiche Quella sociale è avvenuta prima di quella urbanistica Stefania Aloia intervista il sindaco Gaetano Manfredi Per fare il punto sullo stato d’avanzamento del progetto di rigenerazione Lello Serao (Teatro Area Nord): “Il progetto delle residenze artistiche” Grazie al progetto offriamo residenze ad artisti per stare al Teatro Area Nord e sperimentare Un risultato straordinario per un territorio come questo Ora ci serve la riapertura dell’auditorium di Scampia in cui avviare anche un centro di formazione per tecnici Ci serve una circolare che colleghi l’area Nord E un hub informativo perché si sappia quello che succede in questo territorio Sono elementi fondamentali per la vita di quest’area “Credo che in periferia abbiano tutto un altro valore Questo porta punti di aggregazione e colore anche se ci si deve impegnare il doppio per riuscire Salvatore Martelli (Coordinamento Territoriale Scampia): “La consapevolezza della normalità” “Scampia non si doveva rialzare perché non si è mai seduta Oltre al grande lavoro delle associazioni dobbiamo connotare questo cambiamento in una nuova consapevolezza della normalità Dobbiamo molto a questa nuova consapevolezza Nella tragedia del crollo della balconata c’è anche un atto d’amore” Antonio Piccolo (Arci Scampia): “Qui ragazzi straordinari Uno fa una cosa per tanti anni con passione poi arriva qui stasera e trova almeno quindici ex allievi Questo per dire che l’Arci Scampia ha fatto un grande percorso E i ragazzi di Scampia si sono rivelati straordinari non c’era niente intorno ma c’era un fermento Ma la ricchezza sono state le associazioni che hanno attraversato la storia di questo quartiere Certo ringraziamo le istituzioni e le forze dell’ordine Mirella La Magna e le associazioni: “L’importanza della rete” “Parlo a nome del Gridas e di tutte le associazioni Perché se siamo qui è perché Scampia ha avuto nei suoi abitanti gente che non si è arresa Ma le persone di buona volontà hanno deciso di fare barriera e dalle negatività sono nate le basi del movimento Noi potevamo dare dei bisogni che loro non sapevano di avere: la bellezza il bisogno di uscire di casa e lavorare insieme per migliorare finiti nelle Vele: oggi si scopre che la malta non era quella prevista si raccontano alcuni dei volti simbolo della rigenerazione del quartiere: sono Mirella La Magna (tra le fondatrici del Centro Gridas) che con la scuola calcio Arci Scampia è stato premiato dal presidente Mattarella Mario Rubino (Kimbo): “Credere nella redenzione degli ex detenuti” un’azienda che offre formazione prospettive Siamo stati inclusivi e siamo stati i primi e sono un medico prestato all’imprenditoria Oggi curo le persone come imprenditore dando lavoro a 270 persone Molti di loro si sono salvati dalla criminalità proprio perché avevano le spalle coperte Ho creato dei prodotti e li ho chiamati ‘fatti a Scampia’ A Secondigliano un progetto per formare i detenuti all’attività del caffè (barman e manutenzione delle macchine) il progetto è di cercare a trovare le condizione ottimale perché un imprenditore possa credere magari risparmiando sulle gabelle dello Stato” L’editore Rosario Esposito: “Aiutare i giovani che hanno idee a diventare imprenditori” “C’è una generazione di persone che forma altre persone Sono orgoglioso di rappresentare questa azienda che era un piccolo sogno Ma vorrei dire che in questo quartiere un giovane non ha un luogo dove formarsi come imprenditore Al sindaco dico questo: se un giovane ha un idea qui non ha un luogo per imparare a svilupparla la bellezza di questo luogo sta in azioni straordinarie come i ragazzi di Scampia che frequentavano corsi di pizzaioli Il coraggio di Rita Caprio: “Potevo scappare da Gomorra quelli dell’istituto penitenziario di Secondigliano sono rimasta per dimostrare la mia dignità: riscattando il mio territorio In questo momento ho lasciato a casa la mia bimba di due mesi Voglio trasmettere l’amore per il territorio e per la vita La preside Olimpia Pasolini: “Da noi arrivano gli ultimi i nostri studenti devono conoscere il regolamento La regola è lo strumento perché escano nel mondo come professionisti Spesso combattiamo coi genitori perché alle 8 il cancello si chiude c’è chi aveva iniziato lanciando le pietre e magari oggi lavora a Dubai Devono imparare a conoscere il mondo per diventare cittadini dignitosi di Scampia” Sul palco con Ottavio Ragone Olimpia Pasolini dirigente scolastica dell’Alberghiero Vittorio Veneto De Luca: “Terzo mandato: aggredito da imbecilli del centrosinistra” Il 9 aprile il pronunciamento della Corte Costituzione sulla legge campana per il terzo mandato “Il 9 aprile lo attenderemo lavorando ai nostri progetti La Regione Piemonte un anno e mezzo fa ha approvato la stessa legge della Regione Campania In Veneto Zaia il terzo mandato lo sta finendo Per il governo va tutto bene tranne la Campania: perché hanno paura di perdere Ma io penso ai miserabili dell’opposizione che non dicono nulla di fronte alla violazione del principio della legge uguale per tutti Io sono destinatario da due anni di una campagna di aggressione personale da parte di imbecilli del centrosinistra che sono autentiche nullità ma nemmeno in Italia perché non c'è un altro presidente di Regione che ha avuto per ragioni correntizie questa aggressione quando a Napoli il Pd aveva il 12 per cento e nessuno ha detto 'grazie' ma almeno che non ci dessero fastidio quando lavoriamo" De Luca: “Craxi e la poca qualità politica di questa classe dirigente” “Un problema drammatico di classe dirigente il centrosinistra dovrebbe avere un consenso del 70% un minuto dopo ti dice: e qual è l’alternativa Craxi faceva parte di una classe dirigente che aveva cultura Oggi i gruppi dirigenti si formano non sulla base di quello che hanno prodotto nella società ma dall’appartenenza alle correnti Alla fine degli anni Ottanta i partiti di centrosinistra erano in grado solo di spartirsi le candidature La capacità di governo va in secondo piano Lei ha sentito qualcuno di questi che parlano di candidature dire qualcosa sulla Campania e dei suoi problemi “Il pronunciamento della Corte Costituzionale è arrivato per impulso della Regione Campania La battaglia che intendiamo fare è su due fronti L’autonomia differenziata romperebbe l’unità nazionale a partire dalla Sanità ma anche dalla Scuola Il pericolo per la Sanità era nella possibilità per le regioni del Nord di fare contratti integrativi da affiancare a quelli nazionali Le regioni ricche potevano raddoppiare le retribuzioni il sistema sanitario del Sud sarebbe morto E anche la Costituzione: l’eguaglianza era finita La battaglia è anche contro il centralismo burocratico è stato riqualificato un impianto sportivo Dicevo dei voucher alle famiglie per lo sport incredibilmente quel voucher a Caivano l’impianto sportivo non lo accettava Noi avevamo già fatto due campetti sportivi per Caivano Siamo pronti a partire con un piano per la riqualificazione delle case Acer Una situazione dio grande dignità urbana per Caivano abbiamo dato vita a un polo formativo in collaborazione con le suore del Mater Dei per formare ragazze e ragazzi che non hanno completato la scuola Poi un incentivo per le aziende che assumono i giovani di Caivano diamo un contributo per l’autoimprenditorialità Un contributo a chi arretrati nell’affitto De Luca: “La riqualificazione fa rinascere lo spirito civico nella comunità” presentiamoci col volto di persone che combattono per guadagnarsi da vivere, quando per decenni la nostra immagine è stata data dagli elementi negativi Periferia significa riqualificazione urbana Politiche sociali: qui le istituzioni devono intervenire insieme Come Regione dobbiamo garantire i servizi sanitari e dare una mano alla scuola Qui stiamo inaugurando strutture che garantiranno un ottimo servizio quando ci siamo insediati Eav aveva 15 cantieri bloccati: abbiamo ripreso il lavoro e la prima stazione riqualificata è stata quella di Scampia La riqualificazione determina una rinascita dello spirito civico: la stazione non è stata devastata Con scuola viva abbiamo investito in progetti per tenere le scuole aperte il pomeriggio Abbiamo deciso di dare un voucher per l’attività sportiva alle famiglie sotto i 13mila euro Isee Ottavio Ragone intervista Vincenzo De Luca Il prefetto: “Modello Caivano per Scampia” Qui abbiamo decine e decine di agenti di grande esperienza e che si muovono secondo le criticità del territorio Sul modello di Caivano è stata scelta questa nuova periferia: milioni di euro per una serie di progettualità che ci fanno ben sperare Una connessione diretta con la sicurezza: tanto meno è il degrado Facciamo passi da gigante sulla videosorveglianza Moltissimi elementi per immaginare un bel futuro ma bisogna stare molto attenti sui cantieri parliamo di una prima tranche da 200 milioni di euro maggiore attenzione della polizia e maggiore legalità” Il prefetto Michele di Bari: “La periferia vince se assorbita dal centro” L’ultima volta che venni qui c’era una tensione enorme per Scampia significa governare la complessità Se non c’è il senso di squadra le diseguaglianze si accentuano Per un lungo periodo eravamo ogni giorno qui Il modello deve essere di una periferia sempre più assorbita dal centro: quanto più accade tanto più le disuguaglianze verranno meno Perché l’uscita delle famiglie dalle Vele è stato merito di tanti come il contributo del governo col decreto per l’autonoma sistemazione Lancellotti (Acen): “Il modello per le periferie deve partire dal basso” “Oggi siamo qui perché Scampia è un esempio E a Napoli la periferia indica condizioni di vivere e abitare che si ritrova anche al centro della città E dalla storia bisogna partire per capire gli errori per rigenerare Scampia ed esportare il suo modello L’elemento essenziale è restituire non un tetto ma la vita L’Università deve ringraziare questo territorio per l’accoglienza Per ringraziare l’Università apre le sue porte Restituire è anche nei servizi per il territorio Sono in fase di ultimazione di laboratori dell’azienda ospedaliera centri di assistenza socio-sanitaria di elevatissima tecnologia Mi piace anche dire che abbiamo giovani che possono andare a lavorare nelle grandi aziende per lo sviluppo di nuovi farmaci Il territorio che informa il settore produttivo Dario Del Porto intervista la prorettrice della università Federico II il prefetto Michele Di Bari e il presidente dell’Acen Angelo Lancellotti: si parla di imprese e territorio Alle 17.50 il tema della rigenerazione delle periferie Benfenati (Comitato Vele): “Il popolo di Scampia sta raggiungendo la sua dignità” Senza questo popolo le Vele non sarebbero state abbattute Per un popolo che dopo 40 anni sta raggiungendo la sua dignità “Il mio lavoro quotidiano è la contestazione del concetto di periferia Perché Scampia sta diventando il centro di una conurbazione È un balzo in avanti di natura urbanistico Un cambiamento che si determina nelle coscienze Le persone non hanno mai mollato quando i signori del crimine rivendicavano il loro dominio Scampia è una pratica basata sul confronto Immaginare un incubatore in cui questi giovani possano competere sul piano dell’innovazione Un luogo deputato alla creatività sociale enorme La questione va affrontata su scala regionale con noi che possiamo esercitare un ruolo nell’area metropolitana In quei momenti mi è capitato di leggere ‘Le città invisibili’ di Calvino Questo può essere raccontato col modello Scampia” La vice sindaca Laura Lieto: “Scampia è un’avanguardia” “Alla base c’è un grandissimo lavoro di apprendimento la condivisione istituzionale di un problema molto complesso Il Comitato Vele si è iscritto subito in questo processo dopo aver vissuto con la comunità tanta marginalità Il programma Restart Scampia è la riqualificazione di uno spazio ma anche di un tema più generale Questa periferia è un’avanguardia della metropoli La vicedirettrice di Repubblica Stefania Aloia e Ottavio Ragone il presidente della Municipalità Nicola Nardella e il responsabile del Comitato Vele La vicedirettrice di Repubblica Stefania Aloia introduce Ottavio Ragone: “Ecco perché siamo qui” Ottavio Ragone: “Abbiamo scelto Scampia perché è un quartiere di lotte sociali gli abitanti sono riusciti a spingere le istituzioni verso un programma di cambiamento Ma siamo qui anche per le vittime della tragedia del crollo del ballatoio Giovanni Paolo II disse: non arrendetevi al male Alessandro Siani: “Grazie Repubblica per essere venuta a Scampia” che dice grazie per aver scelto la periferia