ServizioServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùRiqualificazione
di Vera Viola
In cantiere la costruzione degli alloggi a Scampia: parliamo delle case che andranno ai cittadini delle Vele abbattute che temporaneamente hanno adottato altre sistemazioni
nell’ambito del Progetto di Re-Star Scampia
dei primi tre edifici localizzati nell’area della vela verde di via Labriola
A un mese dalla demolizione della vela gialla (l’ultima rasa al suolo)
sono state gettate le fondazioni del primo edificio
Entro fine aprile questa parte dell’intervento sarà completata e si proseguirà con i pilastri e i setti murari (le pareti in cemento armato)
Lo scheletro completo sarà visibile per luglio
come da cronoprogramma concordato con il Comune
L’avvio dei lavori in un’area molto nota per i trascorsi
suscita molto interesse anche all’estero: il cantiere è stato visitato da Ard
la televisione pubblica tedesca che nell’ambito della rubrica Europamagazin
ha realizzato un reportage su Scampia e su come l’architettura può incidere nella vita delle persone
I lavori in corso riguardano la prima parte del nuovo ecoquartiere nell’area dell’ex lotto M che sarà consegnato al Comune di Napoli entro due anni dall’inizio dei lavori
E’ soltanto il primo passo del progetto “Re-Start Scampia”
finanziato in totale con circa 150 milioni provenienti da fondi PNRR
Saranno realizzati i primi 145 alloggi nuovi di zecca: 97 suddivisi nei tre edifici del Lotto A
spazi comunitari e un intero ecosistema urbano sostenibile
L’ecoquartiere immerso nel verde sarà realizzato secondo standard di massima efficienza energetica (nZEB – edifici a energia +quasi zero)
In cantiere si prevede l’impiego di 100 unità lavorative
25 ditte specializzate subappaltatrici e 50 professionisti tra ingegneri e progettisti
il podcast che vi racconta le notizie che muovono i mercati
«Si tratta di un intervento da oltre 50 milioni – spiega Ignazio Di Palo
Cfo Piloda Group – che contiamo di riuscire a completare per l’80% quest’anno
Abbiamo dedicato al cantiere molte risorse e acquistato oltre 2 milioni di attrezzature per procedere con la massima celerità e rispettare i tempi»
Con 500 dipendenti e un fatturato 2024 di 100milioni
è organizzato in tre divisioni: Piloda Building
divisione dedicata all’edilizia innovativa
offre soluzioni di eccellenza per progetti residenziali
commerciali ed industriali; Piloda Shipyard
nel refitting e nella manutenzione di navi; Piloda Yachting
Vera Violavice caposervizio
Notizie e approfondimenti sugli avvenimenti politici
App disponibile su:Google Play App store
il viaggio del nostro giornale attraverso le grandi città italiane
Ripartire dalle periferie” è il racconto di un’area della metropoli che prova a guardare al futuro con rinnovato ottimismo
e numerose associazioni e centri culturali rendono vivo il quartiere
I lavori si aprono alle 17 con il saluto della vicedirettrice di “Repubblica”
e del responsabile della redazione di Napoli
«Mi aspetto molto dall’evento di Repubblica - anticipa Nardella - perché può determinare una spinta in avanti del dibattito su Scampia»
Alle 17.15 Dario Del Porto intervisterà Angela Zampella
la prorettrice della Federico II (cruciale è stato il ruolo dell’università
che proprio qui nel 2022 ha inaugurato un complesso legato alle professioni sanitarie)
e il presidente di Acen Angelo Lancellotti
Alle 17.45 l’intervista al presidente della Regione
Vincenzo De Luca: il tema è la rigenerazione urbana delle periferie
scuola e lavoro”: intervengono Olimpia Pasolini
dirigente scolastico dell’istituto alberghiero “Vittorio Veneto”
Fabio Candiani di Msc Crociere e Mario Rubino (presidente Caffè Kimbo)
Alle 18.45 largo ai protagonisti del quartiere: introdotti da Anna Laura De Rosa
intervengono Mirella La Magna (tra le fondatrici del Centro Gridas)
Salvatore Martelli del Coordinamento territoriale Scampia
l’editore Rosario Esposito La Rossa (primo libraio di Scampia
oggi a capo della casa editrice Marotta&Cafiero)
E ancora: la street artist Trisha Palma; Antonio Piccolo
che per l’impegno profuso con la scuola calcio Arci Scampia si è guadagnato l’onorificenza di commendatore al merito della Repubblica; Rita Caprio
laboratorio di falegnameria volto al recupero di tossicodipendenti
Alle 19.15 Stefania Aloia intervista il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: tra i momenti più attesi
per cogliere il senso e l’orizzonte delle trasformazioni di Scampia
GEDI News Network S.p.A.
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la Polizia di Stato ha tratto in arresto un 46enne napoletano per detenzione illecita di sostanze stupefacenti
gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico
durante il servizio di controllo del territorio
i poliziotti hanno posto in essere un servizio di osservazione che ha avuto positivo riscontro poiché
i ragazzi sono stati avvicinati da una persona a bordo di una bici ai quali
ha ceduto qualcosa dopo averla prelevata dalla tasca
la stessa scena si è verificata con uno dei giovani che a differenza degli altri
è rimasto sul posto ed è stato nuovamente avvicinato dal 46enne
Quest’ultimo in cambio di una bancanota ha consegnato al ragazzo degli involucri e avuta contezza dell’attività di spaccio che il prevenuto stava ponendo in essere
gli operatori sono tempestivamente intervenuti per interrompere l’iter criminoso
L’uomo fuggito a bordo della bici è stato bloccato poco dopo e trovato in possesso di 31 involucri di eroina dal peso di 7,30 grammi e 124,00 euro in contanti
l’indagato è stato tratto in arresto dal personale operante; l’acquirente
è riuscito a far perdere le proprie tracce
avvenuto per usura della struttura: ha causato la morte di tre persone e il ferimento di altre 13
Quel giorno è finita una storia lunga 45 anni
e si è dato il via libera alla demolizione
Quattro delle sette Vele costruite tra il 1972 e il 1980 come esempi avveniristici di edilizia popolare residenziale erano state già distrutte negli anni scorsi a causa del loro degrado strutturale
aggravato dall’assenza di qualsiasi tipo di manutenzione
La prima era stata demolita addirittura nel 1997
la rossa e la celeste: dai colori che tingono le terrazze – sono armature di cemento senza più vetri e con molte scritte sui muri
Nel cantiere gruppi di operai stanno recintando pezzi di terreno su cui depositare le tonnellate di detriti e mobilio da smaltire nella fase di strip out
cioè dello “svestimento” delle costruzioni
Dopo la bonifica arriverà la gru della demolizione
Resterà in piedi solo un pezzo della Vela celeste
Il cantiere delle Vele: la piattaforma per accogliere mobilio e detriti da differenziare e smaltire (il Post)
Non era questo che aveva in mente Francesco Di Salvo
l’architetto che progettò le Vele nel 1962 con l’intento dichiarato di ricreare distanze e volumi che riproducessero quelli del vicolo napoletano
e aggiornassero quel concetto in chiave contemporanea
La distanza tra i due corpi triangolari avrebbe dovuto essere di 12,80 metri
l’altezza massima fermarsi a 36 metri e i camminamenti interni avrebbero dovuto essere in metallo
volumetrie e numeri degli alloggi e anche per questo si scelse di fare i collegamenti in cemento per maggiore sicurezza
Vivere alle Vele ha significato in effetti «vedere e farsi vedere da tutti come in un vicolo»
che qui è nato e ha vissuto fino ai 12 anni
Ma anche fare i conti con il buio e l’umidità
«Sul lato del fossato si aprivano le cucine e noi accendevamo la luce alle 10 del mattino
Entrando in una delle case si capisce invece cosa deve avere significato vivere qui in inverno
«Le pareti degli appartamenti erano prefabbricate
prive di vera coibentazione e non contrastavano il freddo»
l’architetto che ha affiancato il comitato di abitanti delle Vele in questi anni
«Nel tempo l’umidità le ha riempite di muffa»
dice mentre mostra le macchie sul muro di uno degli alloggi
dal quale chi è andato via ha portato con sé i sanitari ma ha lasciato un servizio di bicchieri ben in ordine su un tavolino
da cui partono le scale che immettono negli appartamenti (il Post)
Ogni appartamento ha una struttura a moduli costituiti da pannelli larghi 1,20 metri
replicabili per creare pareti fino a 7,20 metri e stanze di superficie variabile
secondo uno schema che però non era modificabile per assecondare le esigenze di chi le abitava: il metodo di costruzione scelto fu infatti quello a “setti di cemento armato”
Qui cioè non ci sono travi e pilastri che permettono di adattare le pareti
ma pareti portanti che reggono tutto il resto e dunque non si possono modificare senza mettere a rischio la stabilità
Ci furono altre omissioni in fase di esecuzione
si attraversano enormi pianerottoli esposti alla pioggia e al vento: ogni sei piani erano previsti “spazi di socialità” non meglio precisati
In quasi tutte le Vele poi gli ascensori non sono entrati in funzione
così su molti balconi ci si è dotati di montacarichi privati per trasportare dal basso quello che serviva
Tra le altre modifiche spontanee ci furono quelle relative agli scantinati
che dovevano essere adibiti a deposito delle attrezzature per la manutenzione e invece furono recintati e murati per farne altri alloggi
Nacque così una nuova categoria di abitanti abusivi: li chiamavano scantinatisti
destinate ad accogliere circa 6mila inquilini
in certi momenti hanno vissuto anche 9mila persone
E il ricambio tra chi entrava con una regolare assegnazione e chi ne prendeva il posto abusivamente fu da subito elevato
Chi aveva titolo a farlo ed era nelle graduatorie comunali si spostò prima possibile in altri alloggi popolari
fin dai primi anni ’90 altre case di edilizia residenziale pubblica delle vie adiacenti accolsero precocemente i primi reduci delle Vele
Le scale esterne della Vela rossa: al cantiere oggi accedono solo i tecnici del comune incaricati della demolizione (il Post)
Oltre allo squilibrio tra richiesta e offerta, a Napoli gli alloggi popolari hanno due problemi, connessi tra loro: la manutenzione e la morosità. Secondo il presidente della Regione Vincenzo De Luca «in Campania c’è un 30 per cento di occupanti che non pagano. I furbi devono pagare, poco, ma devono pagare, perché le risorse incamerate servono per fare le manutenzioni».
Scampia e le Vele sono nate per dare case a prezzi abbordabili a chi ne aveva persa una durante la Seconda guerra mondiale o per il terremoto del 1980. A Scampia gli alloggi di edilizia residenziale pubblica sono oltre 2.200, quasi il 9 per cento degli alloggi totali di proprietà del comune in città.
Secondo Belfiore, le Vele sono state semmai un errore di progettazione sociale. «Malgrado nel team di progetto ci fossero anche sociologi e urbanisti, non ci si è curati di quel che noi tecnici chiamiamo “mixité”, cioè la necessità di mescolare in un quartiere attività diverse e abitanti di differenti fasce di reddito. Il risultato fu di realizzare un ghetto».
Negli anni ’70 e ’80 Scampia crebbe a ritmi eccezionali. Una lunga sequenza di Le occasioni di Rosa, film del 1981 di Salvatore Piscicelli, mostra la protagonista camminare lungo le Vele per circa un minuto e questa passeggiata dà l’idea di ciò che era già diventata all’epoca Scampia: una lunga fila di palazzoni.
Lo sgombero della Vela rossa di Scampia, 2 gennaio 2025 (ANSA/CESARE ABBATE)
Questa soluzione è provvisoria ed è stata l’esito di una commissione tecnica del comune e del comitato degli abitanti delle Vele, un coordinamento nato negli anni ’80 per affermare il diritto a una casa dignitosa. Per ogni famiglia si è arrivati a decidere un «contributo di autonoma sistemazione», cioè un assegno mensile che coprirà i costi dell’affitto per i prossimi tre anni, e che oscilla tra i 400 e i 1.100 euro a seconda della composizione del nucleo familiare.
Lo sostiene l'Economist in un editoriale sorprendente e perentorio, argomentando che i benefici sarebbero maggiori dei costi
Li ha scelti il Guardian andando oltre Shoreditch e Kreuzberg, per fuggire alla ressa dei centri storici in posti come Praga, Varsavia e Parigi
I cosiddetti "naked dress" sono stati rivoluzionari e poi hanno normalizzato il corpo delle donne: ora che sono ovunque però «la nudità è stata denudata del sesso»
La qualità dell'aria è migliorata, e si sente, ma nelle acque e nei terreni circostanti le cose sono peggiorate
Il sindacato interno dice che sono stati inseriti troppi dipendenti poco competenti e senza concorso
Riccardo Claris è stato accoltellato durante una rissa nata da una lite sul calcio: è stato arrestato un tifoso dell'Inter
Ha riaperto tra molte proteste da poco più di un mese è c’è già stata una rivolta, su cui però non vengono date informazioni
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419 del 28 settembre 2009 - ISSN 2610-9980
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Un nuovo passo in avanti nella riqualificazione di Scampia
Oggi è iniziata la demolizione della Vela Gialla alla presenza del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e del prefetto di Napoli
Per abbatterla del tutto si calcola che ci vorranno 40 giorni
Si tratta di una delle ultime tre Vele ancora esistenti
la Vela in cui il crollo di una scala a luglio 2024 ha causato la morte di 3 persone e il ferimento di altre 12 tra cui molti bambini
è previsto che verrà ristrutturata e rimarrà unica testimonianza di un progetto nato come avveniristico e naufragato diventando uno dei peggiori ghetti d’Italia
è stato annunciato che tra 40 giorni saranno consegnate altre case agli sgomberati
L’edificio sarà abbattuto con una pinza meccanica
Entro due mesi circa dovrà cadere sotto i colpi delle ruspe anche la Rossa
«Oggi è un giorno importante per Napoli perché la città ha preso un impegno e lo sta mantenendo - ha detto il sindaco Gaetano Manfredi - si incomincia a demolire la prima delle due Vele e
ci sono i cantieri che sono partiti per la costruzione di nuovi edifici
Ce la stiamo mettendo tutta per cercare di rispondere ai bisogni delle persone e risolvere un problema che sta qui da decenni
Quando sono venuto qui - ha ricordato il primo cittadino - ho trovato situazioni che non erano da Paese civile
Credo che la democrazia si difenda dando pari dignità a tutti e noi lo stiamo facendo e lo faremo»
Il sindaco ha anche ricordato il crollo avvenuto nella Vela Celeste a luglio scorso causando la morte di tre persone
«Tutte le tragedie lasciano un grande dolore
il nostro impegno è stato quello di onorare quelle vittime con una risposta concreta perché per troppi anni si erano fatte promesse che poi non sono state mantenute
Accanto alla demolizione della Vela Gialla
L’area del Lotto A rinascerà nel giro di due anni
Al posto del grande edificio sorgeranno 145 alloggi: 97 suddivisi nei tre edifici del Lotto A
L’ecoquartiere immerso nel verde sarà realizzato
su progetto di Studio Settanta7 secondo standard di efficienza energetica
Si prevede l’impiego di 100 unità lavorative
25 ditte specializzate subappaltatrici e 50 professionisti del Piloda Building tra ingegneri e progettisti
Cfo di Piloda Group – come valore della commessa
che contiamo di riuscire a fatturare per l’80% quest’anno
Il progetto Restart Scampia prevede il recupero di tutta l’area che dovrà rinascere con spazi verdi
Si tratta di 433 nuovi alloggi autosufficienti dal punto di vista energetico
Per case e asili è disponibile un finanziamento di 159 milioni che proviene da fondi Pnrr
Si stima però che per completarlo serviranno serviranno altre risorse
Da gennaio le Vele sono state totalmente sgomberate
condizione necessaria per far partire i lavori
come previsto dal progetto Restart Scampia
Tutti gli abitanti sono stati sistemati alloggi temporanei
in molti casi con un contributo di autonoma sistemazione che potranno percepire fino a quando non otterranno un nuovo alloggio
Si tratta complessivamente di 2mila cittadini
© 2023 Comune di Napoli - Tutti i diritti riservati
Nella serata di sabato, la Polizia di Stato ha tratto in arresto un 18enne napoletano con precedenti di polizia, anche specifici, per detenzione illecita di sostanze stupefacenti.
In particolare, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e del Commissariato Scampia, durante il servizio di controllo del territorio, nel transitare in via Annamaria Ortese, hanno notato un giovane che, alla loro vista, si è allontanato frettolosamente per eludere il controllo e ha gettato un bussolotto in plastica all’interno del portone di uno stabile.
Insospettiti dell’atteggiamento del soggetto, i poliziotti lo hanno raggiunto e bloccato trovandolo in possesso di 180 euro, suddivisi in banconote di vario taglio, ed hanno recuperato il bussolotto lanciato poco prima dal prevenuto, all’interno del quale hanno rinvenuto 6 involucri di cocaina del peso complessivo di circa 2 grammi.
Per tali motivi, l’indagato è stato tratto in arresto dal personale operante.
Controlla il permesso di soggiorno online.
Ora occorre finire abbattimenti e nuove costruzioni
Ma il pregiudizio su quest’area di Napoli resta e la gente non crede alle promesse dello Stato
Quei mostri di cemento sono finalmente disabitati
vogliamo un lavoro dignitoso per la nostra gente e la costruzione di nuovi alloggi
Omero Benfenati è il portavoce storico del Comitato Vele di Scampia
che da quarant’anni si batte tutti i giorni per il diritto alla casa e per la riqualificazione del quartiere napoletano
inchiodato per troppo tempo alle immagini di “Gomorra”
le ultime undici famiglie hanno lasciato le loro abitazioni
segnando l’avvio di “ReStart Scampia”: il progetto di rigenerazione urbana prevede l’abbattimento della Vela gialla e di quella rossa
e la costruzione di circa 433 appartamenti
che ospiteranno i vecchi abitanti sulla base di una graduatoria che tiene conto degli anni di residenza
Il piano impiegherà circa 150 milioni di euro
Pon Metro Plus e programma Periferie.
Per capire il fallimento delle Vele bisogna tornare ai primi anni Settanta
quando nacquero come parte del quartiere ribattezzato “167” dal numero della legge che permetteva l’esproprio delle proprietà private per uso collettivo
attivista storica di Scampia e presidente dell’associazione Gridas
le Vele erano state progettate dall’architetto Franz Di Salvo come un nuovo modello abitativo incentrato sull’idea di comunità
Ma il progetto venne tradito: «Di Salvo aveva immaginato spazi aperti e condivisi
dove la comunità potesse vivere e crescere insieme
La struttura si è presto rivelata inadatta
la poca luce: le Vele sembrano più un carcere che un condominio»
l’assenza delle istituzioni ha reso il quartiere un terreno fertile per la criminalità
era già troppo tardi: la camorra aveva preso piede
i giovani erano intrappolati in scelte di vita sbagliate».
Oggi con il progetto “ReStart Scampia” si vuole finalmente cambiare pagina
«Non sarà soltanto l’abbattimento delle Vele a fare la differenza
ma anche ciò che costruiremo al loro posto»
I primi 179 alloggi dovrebbero essere consegnati nel 2026
pure spazi dedicati all’agricoltura urbana
uffici pubblici e un complesso scolastico composto da una scuola dell’infanzia e un asilo
in un quartiere come quello di Scampia che ha la più alta percentuale di dispersione scolastica e di Neet (giovani che non studiano e non lavorano) in Italia.
Se è vero che il progetto potrebbe – usando le parole di Benfenati – «davvero trasformare Scampia in un quartiere metropolitano
riscattando gli abitanti da decenni di emarginazione e solitudine»
nel frattempo per molti di questi la ricerca di una nuova sistemazione ha significato scontrarsi con un pregiudizio radicato
Nonostante il Comune abbia messo a disposizione contributi mensili che vanno da 500 a 1.500 euro per aiutare 219 nuclei familiari a trovare un alloggio momentaneo
diverse persone vivono ancora da amici o parenti
nato a Colonia da genitori napoletani e giunto a Scampia nel 2008
quando ha occupato la sua vecchia abitazione alle Vele
fra poco finalmente mi sposterò in una casa tutta mia
Per mesi uscivo alle otto del mattino e tornavo a tarda sera: con il motorino facevo il giro di tutto l’hinterland napoletano
Gricignano d’Aversa… Appena dicevo che ero di Scampia
Ma ad agenzie e proprietari di case ha «sempre detto che c’erano gli aiuti del Comune e che mia suocera
nel 2020 ha lavorato con il movimento dei disoccupati di Scampia all’abbattimento della Vela verde
«Sui miei documenti c’è scritto che sono del quartiere… Questo è un marchio
perché chi abita qui per molti è un delinquente per forza di cose».
Ma il pregiudizio non riguarda soltanto le persone
vicepresidente del Coordinamento territoriale Scampia
«c’è anche quello nei confronti delle istituzioni
hanno paura che a un certo punto i sussidi possano essere bloccati
Lo Stato qui è stato assente per trent’anni
Sappiamo tutti quante promesse siano state tradite
come si può dare torto a chi non si fida più?»
Anche per questo la battaglia non si è affatto conclusa
«La gente di Scampia ha perso troppo tempo aspettando promesse mai mantenute»
«Se dicono che i lavori saranno conclusi in due anni
non possiamo accettare che la nostra dignità sia ancora una volta calpestata»
continuerà a esercitare pressione sulle istituzioni
«La nostra lotta non finisce con i cantieri: finirà solo quando ogni famiglia di Scampia avrà una casa dignitosa e un lavoro stabile»
di Redazione
di Silvia Perdichizzi
L'edicolaIl rebus della Chiesa - Cosa c'è nel nuovo numero dell'Espresso
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mercati: il quotidiano delle imprese campane
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il quartiere di Napoli dove un crollo nel luglio scorso ha provocato la morte di 3 persone
Sulle condizioni di vita degli abitanti delle vele e sul diritto alla casa interviene Nicola Nardella
è presidente della Municipalità 8 di Napoli
Ndr Nel luglio 2024 la Municipalità 8 di Napoli ha trovato soluzione ai 200 nuclei della vela celeste
Tutti hanno ricevuto il contributo di autonoma sistemazione
Le fragilità sono state collocate in case della curia
Nell’arco di due anni avranno la casa nell’ambito del progetto restart Scampia
NAPOLI Attivisti partenopei solidali con il Quarticciolo Ribelle di Roma
Il primo febbraio nella sede della Federico II assemblea contro il ddl Sicurezza e le zone rosse
SalvaRegalaLinkCondividiScaricaNAPOLI Attivisti partenopei solidali con il Quarticciolo Ribelle di Roma
Fabrizio GeremiccaNAPOLI«Grande soddisfazione per il completamento dello sgombero delle Vele di Scampia
operazione decisiva per avviare il progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana di un territorio complesso ma che può cambiare volto
Scampia-Secondigliano è una delle sette aree di recente individuate dal governo dove poter replicare il modello già sperimentato con successo a Caivano»: è il post della premier Meloni che non è piaciuto agli abitanti di Scampia
Ieri hanno replicato con una conferenza stampa
in solidarietà con un’altra zona finita sotto l’etichetta «modello Caivano»
A Scampia l’abbattimento delle Vele è stata una conquista delle lotte dal basso
Così il Comitato Vele ieri ha replicato: «Qui il modello di Meloni
C’è un modello di ascolto dal basso delle periferie
che hanno saputo e voluto imporre alle istituzione il loro ordine del giorno»
Il primo febbraio nella sede di Scampia della Federico II ci sarà un’assemblea contro il ddl Sicurezza
Ieri a Napoli c’erano anche alcuni attivisti del Quarticciolo che hanno raccontato la propria esperienza (minacciata da sgomberi e repressione) di promozione di palestre e ambulatori popolari
A Scampia l’abbattimento dei mega edifici sta provocando la dispersione di un pezzo di comunità: le singole famiglie hanno dovuto cercare una sistemazione in attesa delle nuove case popolari
Il sostegno è arrivato in forma di contributo economico del comune di Napoli all’affitto
una «finanziarizzazione del bisogno» l’hanno definita ieri gli attivisti
Quattrocento euro per i nuclei monofamiliari e poi a salire fino a 900 euro per le famiglie di 5 o più persone
che diventano 1.100 in presenza di ultra 65enni o disabili
Nessun ente però ha accompagnato gli sfollati nella ricerca di immobili da locare né ha provveduto al trasferimento quotidiano dei bambini e dei ragazzi dalle nuove residenze alle scuole che frequentano a Scampia
Lo sa bene la professoressa Elvira Quagliarella che insegna alle elementari dell’istituto Virgilio: 650 allievi dei quali circa 80 disabili e molti con bisogni speciali dell’apprendimento
«Accogliamo una platea – racconta – che proviene fondamentalmente dalle Vele
Gli sfollati si sono trovati ad affrontare un mercato immobiliare selvaggio
Il comune avrebbe potuto mettere a disposizione i beni confiscati alla criminalità inutilizzati oppure svolgere un ruolo di garante tra affittuari e proprietari o ancora accogliere almeno parte degli sfollati in immobili che appartengono al suo patrimonio e sono attualmente vuoti
Gli ex abitati delle Vele si sono arrangiati: «Hanno cercato casa – prosegue la professoressa – nella stessa Scampia o in altri comuni: Melito
mi hanno raccontato di proprietari che pretendevano tre affitti in anticipo oppure che erano disponibili ad affittare a famiglie con un massimo di due figli e senza animali domestici
Il padre e la madre di un mio alunno hanno trovato casa a Giugliano in un posto isolatissimo
Sessanta famiglie di alunni della Virgilio hanno già chiesto il nulla osta per trasferire i figli in un’altra scuola
altre resistono: «Tanti genitori fanno i salti mortali per accompagnare i bambini e non interrompere i percorsi didattici avviati»
ha chiesto al comune di attivare un servizio di pulmini
Nel frattempo ne ha noleggiato uno che porta 28 alunni e transita in punti strategici
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I casermoni di questo quartiere della periferia Nord di Napoli continuano a essere smantellati pezzo dopo pezzo
sotto i colpi delle gru e gli sguardi attoniti degli ex residenti
per i quali dovranno essere realizzati 433 alloggi
La demolizione è iniziata questa mattina e rappresenta un nuovo capitolo del programma di rigenerazione urbana Re-start Scampia voluto dal sindaco Gaetano Manfredi
Dei 7 edifici realizzati tra il 1962 e il 1975 dall’architetto Francesco Di Salvo
la scorsa estate ci furono 3 morti e 11 feriti
che si ispirava alle unità abitative di Le Corbusier e alle “strutture a cavalletto” di Kenzo Tange
avrebbe dovuto essere dotato di centri aggregativi e spazi comuni
La loro assenza ha contribuito al loro fallimento
facendo delle Vele un simbolo del degrado e della presenza camorristica sul territorio
«Si comincia a demolire la prima delle due Vele − ha detto il sindaco Manfredi − e in parallelo ci sono i cantieri avviati per la costruzione di nuovi edifici
Ce la stiamo mettendo tutta per rispondere ai bisogni delle persone e risolvere un problema che si trascinava da decenni
La democrazia si difende dando dignità a tutti
Noi lo stiamo facendo e continueremo a farlo»
«non si è fermata e ha avuto il coraggio di cambiare
Combattiamo ogni giorno contro lo stereotipo di una città perduta
Tra i segni di resilienza e rinascita del territorio c’è l’Istituto comprensivo Virgilio IV di Scampia
che ha organizzato per giovedì 13 marzo alle 10.30 un incontro tra gli studenti della scuola secondaria di I grado e Fabio Mancini
Mancini è anche ambasciatore italiano di Friends of Europe e dell’European school project
per il benessere psicologico degli adolescenti
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Aprile 2025
di Anna Spena
Al piano terra di un palazzone c’è una finestra rettangolare
Il perimetro è illuminato dalle lucine: si spegneranno prima di Natale
Quest’anno negli appartamenti delle Vele di Scampia non ci sono alberi o presepi
Quest’anno non ci sono quasi più neanche le persone
Le stime parlano di 400 famiglie sgomberate
C’ho abitato con i miei figli di 13 e 11 anni
ho trovato un appartamento aperto e mi sono messa dentro
come dice la gente quando parla delle case delle Vele
Valeria abitava al secondo piano: «Il 22 luglio abbiamo perso tutta la felicità»
il ballatoio del terzo piano della Vela Celeste si è sbriciolato
È andato giù e ha coinvolto anche i ballatoi del secondo e del primo piano
Nella caduta rovinosa si è portato via le vite di Roberto
Le Vele erano state costruite tra il 1962 e il 1975
Originariamente erano sette edifici per 1.192 appartamenti
Si chiamano Vele per la loro forma triangolare: larghe alla base e poi allungate verso l’alto
Solo che qui il vento non ha girato nella direzione giusta
Le prime quattro Vele sono state demolite nel 1997
Saranno abbattute anche la Vela Gialla e quella Rossa
la Vela Celeste – quella dove si è consumata la tragedia e l’unica per cui erano stati previsti lavori di riqualificazione – non sarà abbattuta
Agli inizi degli anni Settanta in questo quartiere della periferia Nord di Napoli doveva nascere il sogno della media borghesia
Ma nell’Ottanta il terremoto in Irpina ha segnato l’inizio delle scelte politiche sbagliate
Furono edificate strutture in piena emergenza post-terremoto
Quelle scelte hanno lasciato spazio alla criminalità
Il quartiere di Scampia è stato per molti anni il palcoscenico drammatico delle faide di camorra
ma più di tutto restano l’emergenza abitativa
la povertà estrema – di quella che non metti insieme il pranzo con la cena – e quell’umanità che si mischia con la lingua
Valeria ha 38 anni e tutte le porte chiuse: «Le case ci stanno ma nessuno ce le vuole dare
Ma a chi tiene le case gli deve solo interessare se pago il pigione a fine mese
Valeria quando può lavora in nero: «Lavoro giustamente con le piccole pulizie»
Per alcuni sfollati delle Vele il Comune ha previsto un sussidio mensile fino a quando non saranno pronte
Ma quel sussidio non risponde al bisogno: «A che servono i soldi
La casa di Valeria aveva le pareti bianche e rosa: «Gli volevo dare una rinfrescata
Pensavo che ci potevamo stare dentro altri 4 o 5 anni
Ma meglio ca’ nun o’ dicevo (sarebbe stato meglio che non l’avessi pensata questa cosa
Il figlio maggiore di Valeria è seguito da un neuropsichiatra «ha vari problemi
E non lo posso spostare: qua ha le sue abitudini e i suoi amici
Se fosse ppe me me ne iess o’ cchiu’ luntan e possibile ra stu post (se fosse per me andrei via
Quando pensa al futuro Valeria non si immagina più «niente
Si dicono tante cose sulla gente delle Vele
Come per esempio che non volevamo pagare il pigione: io l’avevo fatta la richiesta
Sia per il pigione che per mettere il contatore della luce
La Vela dove abitavo era un mostro di cemento
ma quest’anno avrebbe voluto comprare un albero nuovo per i suoi figli: «Mo sto qua
Ma comunque pure qua è buono perché non è in mezzo a una strada».
Le cose di Valeria sono rimaste tutte nell’appartamento al secondo piano della Vela Celeste: non potrà mai tornare indietro a prenderle
è una stanzetta al secondo piano all’officina delle culture Gelsomina Verde
sede dell’associazione Resistenza Anticamorra
Da mesi condividono i bagni e la cucina.
«Questo quartiere per quarant’anni ha vissuto la dittatura della camorra
nulla si poteva fare senza il suo consenso»
Anche se oggi Scampia è diventato uno dei laboratori sociali più grandi d’Europa con 144 associazioni attive su tutto il territorio
«Il progetto di edilizia popolare delle Vele non ha mai funzionato
Intorno a quei palazzoni di 14 piani non è mai stato costruito nulla
Non c’è mai stato un ascensore o un citofono
È stato un progetto mal pensato e mai completato
Per cambiare la storia di un quartiere – e quella delle Vele – è arrivata una tragedia come quella dello scorso luglio».
Vivono in una delle stanze dell’Officina Gelsomina Verde con i loro quattro figli di 23
Non si vogliono far riprendere o fotografare
poi Fortuna guarda il marito e dice: «Non ci dobbiamo nascondere
Della sera che è crollato il ballatoio della Vela Celeste si ricordano tutto
Mi sono affacciata sul balcone e ho visto una scena terrificante
fermavano le macchine per strada e si buttavano dentro con i figli
abbiamo visto il ballatoio caduto con le persone sotto».
Fortuna e Antonio sono arrivati nella Vela Celeste «tanti anni fa»
ma il suo conto con la giustizia l’ha pagato
così abbiamo trovato una casa vuota nella Vela Celeste e ci siamo entrati
Nostro figlio più piccolo vuole un albero di Natale “grande grande” come dice lui
Ma l’albero quest’anno non lo possiamo fare»
Fortuna e Antonio percepiscono un sussidio comunale
Pochi giorni fa sono andati a vedere un appartamento per affittarlo
ma – come per tutti gli altri – si è ripetuta la stessa scena: «Il proprietario di quella casa era un ragazzo e noi gli abbiamo detto la verità
Gli abbiamo detto che la busta paga non la teniamo
Ogni mattina scendiamo e andiamo alla ricerca di questa casa
Noi ne abbiamo superate tante nella nostra vita
È una montagna che non riusciamo a scalare»
Poi si sforza di usare l’italiano anziché il dialetto: «Il mio compagno sta agli arresti domiciliari
Ma adesso ata pensà a me no o cumpagno mio
Stong miezz a na via da quattro cinque mesi
Ma una stanza per Flora negli spazi dell’associazione non si è ancora libera
Alcune delle famiglie che dovevano lasciare la struttura sono ancora lì
che ha vissuto nella Vela Celeste dal 2008
questa stanza è tutto: «Sono stata in galera
«Devo andare in affidamento da qualche parte
Sennò vengono le guardie e mi chiudono proprio (mi rimettono in galera ndr)»
E mentre lo dice mima con la mano il gesto della chiave che gira nella serratura.
Da luglio ad oggi le tre Vele si sono poco alla volta svuotate
qualcuno è riuscito ad affittare un’altra casa
Altri ancora sono stati ospitati dalle associazioni come Resistenza Anticamorra o dalle parrocchie
«era un lavoro che andava fatto in quarant’anni
Anche se le notifiche di sgombero non hanno mai smesso di arrivare
nelle Vele che vedevano ancora come l’unica possibilità
In quella Gialla e in quella Rossa alcune famiglie si preparano ad andare via
tre famiglie dai piani alti hanno occupato gli appartamenti a piano terra e non sanno come rispondere all’ultimatum che è arrivato: “prima di Natale dovete andare via”.
Le Vele oggi sono un ammasso di ferraglia dalle pareti scrostate
Sono lontani i giorni delle case piene e del via vai di persone che camminavano sopra i lunghi ballatoi
Degli intrecci difficili ma comunque tanto umani
i muri di cemento a sigillare gli ingressi delle case
Non c’è un dato reale su quante fossero le persone che abitavano le Vele
Se volessimo usare il linguaggio della legge dovremmo dire che non c’è un dato reale su quante fossero le persone che occupavano abusivamente gli appartamenti dentro le Vele di Scampia
Qui la criminalità ha fatto leva sul bisogno
A volte il bisogno si è trasformato in criminalità
L’omertà è diventata uno strumento di sopravvivenza
Nelle vele di Scampia un filo d’erba è diventato un solo fascio
Lo stesso che soffoca dentro lo stigma chi le ha abitate.
Non c’era proprio niente quando Felicia nel 2009 è andata a vivere nella Vela Rossa di Scampia
Alle tre del pomeriggio del 24 novembre è caduto anche il ballatoio del quinto piano della Vela Rossa
Solo un’accelerata agli ordini di sgombero
«Davanti al ballatoio mio ci stanno i sigilli
Si sono spostati in un micro appartamento al piano terra
La casa affaccia su un piano seminterrato che in questi mesi si è riempito di spazzatura
Non entra luce nella loro casa provvisoria di due stanze
Lo sapete che io un assistente sociale qua non l’ho mai visto?»
una cucina bianca con le rifiniture gialle
E un rosario appeso alla porta d’ingresso che non è più un ingresso: la porta è stata sradicata dai cardini e adesso se ne sta appoggiata al muro
Qui è dove sono cresciuti i loro figli e i loro nipoti
Ma mischia sempre l’italiano con il napoletano
Prima di arrivare a Scampia ha lavorato come collaboratore nelle scuole di vari Paesi europei e poi della Campania
Che ha sempre fatto tutto quello che poteva fare
Come quella volta che «ho comprato un camion al marito di mia figlia
Ma lui è andato a rubare e lo hanno messo in galera
Gli misi io l’avvocato – 2mila euro (fa il segno del due con le dita della mano destra ndr)
Ma una volta uscito voleva stare a casa con noi
E io ho detto no: vai e ti porti a tua moglie e ai tuoi figli
nelle Vele non ci stanno solo persone che delinquono
ma pure persone che hanno lavorato educatamente»
si guardano in giro un po’ attoniti pensando ad una vita fuori dalle Vele e il figlio più grande che li sta aiutando dice: «Sto lasciann addò so nat». (Sto lasciando il luogo dove sono nato e cresciuto ndr)
Quindi nel 2011 sono venuta e ho occupato nella Vela
A me mi dispiace che devo lasciare questa Vela Rossa
Forse il posto è degradato e si pensa che siamo degradati pure noi
Chi viene da fuori può dire “che schifo le Vele”
Siamo persone umane e la mattina chi può va a lavorare»
«Purtroppo tanti dei nostri mariti e compagni lavorano a nero
come facciamo a permetterci una casa adeguata con un pigione di 500 euro
Il compagno per adesso sta a casa di sua mamma
perché una casa per loro non la trovano».
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Iniziate le operazioni di demolizione della Vela Gialla
nel noto complesso residenziale di Scampia
Le operazioni fanno riferimento al già noto piano di riqualificazione del Comune di Napoli
conosciuta per gli avvenimenti dello scorso luglio
un crollo parziale interessò in quella occasione alcune parti delle strutture
coinvolgendo diversi piani in elevazioni e causando 2 morti
era in attesa di interventi di riqualificazione nell'ottica del Progetto ReStart
era già schedulata come struttura da demolire
La demolizione è effettuata mediante tecniche tradizionali
che si utilizzano solitamente per edifici di modeste dimensioni e si servono di organi meccanici di ausilio
si possono facilmente vedere anche dalle immagini che troviamo in rete: la pinza comincia le sue attività di demolizione dall'esterno
in particolare dai balconi e i parapetti laterali
quindi sventrando dapprima i muri perimetrali e terminando le sue operazioni di demolizione sulle travi e sui pilastri
segue un approccio di demolizione che va a ritroso rispetto alle attività di costruzione
così da evitare crolli inattesi per eccesso di concentrazione di sforzi causati dal disturbo arrecato dalle demolizioni
La demolizione della Vela Gialla e della Vela Rossa rappresentano una prima parte dell'ambizioso progetto di riqualificazione del complesso residenziale di Scampia
Lo stesso prevede anche la costruzione di 433 nuovi alloggi energeticamente autosufficienti
un complesso scolastico e altri spazi addizionali da realizzare
Il finanziamento del progetto è di 159 milioni di euro
e le attività ora iniziate identificano in maniera chiara la materializzazione di quanto scritto su carta
implementando quindi la strategia di riqualificazione della periferia nord della città già avviata negli anni '90 cominciata con la demolizione della Vela F
sebbene alcune modifiche al progetto e alcune scelte susseguitesi nel corso degli anni incisero radicalmente e negativamente sul risultato finale
Il complesso residenziale nella sua interezza era costituito da più vele
4 nella fattispecie vengono oggi maggiormente (in alcuni casi tristemente) ricordate
storicamente identificate per colori: verde
tutti i diritti di sfruttamento ed utilizzazione economica del materiale fotografico presente sul sito Geopop sono da intendersi di proprietà del fornitore Getty Images
Napoli Su sette edifici ne resterà solo uno
A luglio morirono 3 persone (12 i feriti) a causa del cedimento di un ballatoio
SalvaRegalaLinkCondividiScaricaNapoli Su sette edifici ne resterà solo uno
Fabrizio GeremiccaNAPOLINon una sola persona abita più nelle Vele di Scampia
le palazzine realizzate a Napoli tra gli anni Sessanta e Settanta su progetto di Franz Di Salvo su ispirazione delle unités d’habitation di Le Corbusier
Sono stati allontanati ieri gli ultimi 11 nuclei familiari che ancora vivevano nella Vela Rossa
Nel 2023 erano stati censiti all’interno di essa 189 famiglie
che sono state progressivamente allontanate negli ultimi 6 mesi
Dopo che a luglio morirono 3 persone e 12 furono ferite a causa del cedimento di un ballatoio nella Vela Celeste (oggetto già nel 2015 di una ordinanza di sgombero mai eseguita)
l’amministrazione comunale ha infatti «scoperto» che nelle 3 palazzine superstiti delle 7 che furono edificate (4 Vele sono state già demolite) era opportuno non rimanesse più nessuno
Di qui i provvedimenti di allontanamento di chiunque abitava ancora nella Vela Rossa
nella Gialla (93 i nuclei familiari) e naturalmente nella Celeste
I piani del comune prevedono ora di abbattere la Vela Gialla e quella Rossa e di ristrutturare e destinare a funzioni pubbliche la Celeste
secondo quanto promesso più volte dal comune
case decenti nelle nuove costruzioni che sorgeranno sul suolo delle Vele demolite e di fronte alla Celeste
fruisce del contributo di autonoma sistemazione
finanziato inizialmente con risorse comunali e poi con fondi del governo
«Per una famiglia di 4 persone – calcola Omero Benfenati
storico promotore del Comitato Vele – ammonta a circa 900 euro al mese
il problema è che alcuni hanno avuto difficoltà a trovate un alloggio in locazione
complice il pregiudizio nei confronti di chi ha vissuto nelle Vele»
Benfenati è arrivato nella Gialla quando aveva solo 9 mesi: «I miei abitavano a Fuorigrotta
Papà era un operaio alla Pirelli e occupò con altri perché con lo stipendio non riusciva a pagare un affitto e portare avanti la famiglia di 6 persone
Nella Vela abitavamo in una casa di 96 metri quadrati: due stanze da letto
una cucina e un’anti cucina dove il sole non arrivava mai
Gli ascensori perennemente guasti facevano sì che chi abitava ai piani alti ed era avanti con l’età viveva da recluso
C’era amianto nei pannelli delle scale e ricordo che da bambini ne staccavamo pezzi per utilizzarli come gessetti per aggiornare il tabellino delle partite di calcio che improvvisavamo nella Vela
poi nel 2016 ci siamo trasferiti nelle nuove case costruite in via Gobetti
È un giorno importante per noi che abbiamo continuato a rivendicare diritti e a lottare»
La scelta di applicare il modello repressivo pensato per Caivano in altre sette periferie non convince chi abita i territori e ogni giorno cerca di offrire alternative al degrado
Per comitati e associazioni il rischio è peggiorare situazioni di abbandono e disagio sociale
gridano a gran voce due delle sette periferie italiane che il governo vuole commissariare dopo l’approvazione del decreto Caivano-bis
che estende ad altre città il modello di intervento per contrastare criminalità e disagio sociale pensato in origine soltanto per il comune in provincia di Napoli
dove nel 2023 era emerso che un gruppo di ragazzi aveva ripetutamente stuprato due bambine di 10 e 12 anni al Parco Verde
tra le principali piazza di spaccio in Campania
Caivano, storia di abbandono e solitudine
Il 23 dicembre scorso il Consiglio dei ministri ha varato un nuovo decreto legge che punta ad applicare il “modello Caivano” ad altre periferie: Rozzano (Milano)
San Cristoforo (Catania) e Borgo Nuovo (Palermo)
I criteri che hanno portato alla selezione di queste sette periferie non sono stati esplicitati né dal Viminale né dalla presidenza del Consiglio dei ministri
nella circolare si fa riferimento al concetto di “alta vulnerabilità sociale”
determinata attraverso un indice sviluppato dall’Istat (Ivsm)
Questo indicatore considera diversi fattori
tra cui la diffusione di famiglie monogenitoriali
il tasso di analfabetismo tra gli adulti e il livello di disagio economico
La tendopoli di San Ferdinando è ancora un ghetto
Fin da subito due dei quartieri – Quarticciolo a Roma e Scampia a Napoli– hanno fortemente criticato la scelta del governo
Entrambe le periferie ogni giorno devono affrontare fenomeni di marginalizzazione e degrado le soluzioni proposte dal governo non sono state ben accolte da chi ormai da anni lavora sul territorio
al di là della presenza dello spaccio le condizioni di vita per i residenti sono davvero molto complicate”
un collettivo che opera in uno dei sette quartiere a cui il governo vorrebbe applicare il “modello” Caivano
Da anni la borgata è al centro delle cronache cittadine per la piazza di spaccio
Il quartiere ha il più alto tasso di dispersione scolastica della Capitale e i cittadini subiscono sfratti costanti
visto che la maggior parte delle case sono occupate
Roma è diventata la Capitale delle disuguaglianze
Da un anno il quartiere è presidiato costantemente dalla polizia e i blitz sono all’ordine del giorno
Il 25 febbraio circa 200 agenti hanno eseguito una grande operazione anti spaccio e contestualmente sgomberato alcune abitazioni
Quarticciolo ribelle ha subito denunciato il fatto: “Non è accettabile mettere sullo stesso piano operazioni di polizia contro lo spaccio e gli sfratti delle case popolari
Di fronte al dilagare della criminalità e all’assenza di interventi da parte dello Stato
i residenti hanno ideato un modello alternativo riunito nel Quarticciolo ribelle
C’è una palestra di boxe a prezzi calmierati
un doposcuola attivo tre giorni a settimana organizzato nell’ex questura abbandonata
un laboratorio di cucina per insegnare agli abitanti della borgata come avviare un ristorante e un ambulatorio popolare
Calciosociale, così Corviale resiste alla legge dei clan
Tutte queste iniziative sopperiscono all’assenza di politiche concrete mai avviate dal Comune di Roma
che ha lasciato il quartiere in uno stato di isolamento
I cittadini stanno provando a fare qualcosa ma
se la polizia ricevesse l’ordine di sgomberare la questura occupata l’esperienza del doposcuola terminerebbe
Sulla questione è intervenuto anche il cardinale vicario di Roma Baldassarre Reina
che ha espresso la propria solidarietà alle iniziative intraprese dalle realtà sociali di Quarticciolo
auspicando la buona riuscita di un dialogo tra le parti in causa
Su Quarticciolo l’opinione pubblica e la politica sono spaccate in due: da un lato c’è Fratelli d’Italia
spalleggiato dal parroco don Antonio Coluccia
che con l’associazione Luce sia organizza “passeggiate della legalità” nei quartieri più difficili della Capitale; dall’altro la giunta capitolina
che vorrebbe iniziare un dialogo con gli attivisti di Quarticciolo Ribelle per mantenere le attività avviate con fatica
il 1° marzo è stata organizzata una manifestazione per le strade della borgata
Anche il quartiere napoletano di Scampia si è schierato contro il modello voluto dal governo
“Viene applicato indiscriminatamente in diverse zone d’Italia molto diverse tra loro”
ormai da anni al fianco del comitato Vele di Scampia
“Quel modello mortifica le periferie e le criminalizza”
“La comunità di Scampia – continua Davide – ha costruito una propria risposta alle difficoltà del territorio
supportata da una lunga tradizione di lotte sociali e culturali che non si riconoscono nei modelli imposti dall'alto”
Scampia riparte dall'università
Il quartiere è da tempo teatro di scontri tra forze esterne e popolazione locale
e il rischio che l'ennesimo progetto calato dall’alto non tenga conto delle dinamiche sociali già in atto è forte
“Il modello Scampia non nasce adesso ma esiste da quasi 40 anni”
racconta il portavoce del comitato Vele di Scampia
contrario all’applicazione indiscriminata del modello Caivano
“Conosciamo la figura dei commissari perché durante la stagione dell’emergenza rifiuti ne abbiamo avuto tanti
L’ascolto dei territori è diminuito e le ricette prodotte non tenevano conto delle specificità dei territori e di chi su quei territori svolge un lavoro politico
C’è poi l’approccio securitario e militare adottato già a Caivano: “Tutto viene trattato come un problema di ordine pubblico
e così se ci sono minori armati per strada si riempie il quartiere di polizia e telecamere
E la stessa cosa avviene con le barriere di spaccio
il governo ignora che i camorristi muovono capitali da finanziare e non occupano case
Oggi siamo oltre Gomorra – conclude Benfenati – e questa per noi è un’importante rivendicazione personale
abbiamo superato quella narrazione mettendo al centro i cittadini”
il governo guidato da Giorgia Meloni ha reagito “di pancia” inviando militari e poliziotti a presidiare l’area
con un decreto firmato dalla stessa premier
dirigente medico della polizia e capo dipartimento della protezione civile
è stato nominato commissario straordinario per il territorio di Caivano
In quegli stessi giorni il Consiglio dei ministri ha sciolto il Comune per mafia e approvato un decreto che ha introdotto una serie di misure repressive contro le baby gang
Decreto Caivano, i ragazzi in carcere stanno peggio
è stato approvato un piano straordinario di investimenti
che prevede l’installazione di un sistema di videosorveglianza
l’assunzione di vigili urbani e assistenti sociali
la costruzione di un’università e di un teatro
oltre alla ristrutturazione di un centro sportivo abbandonato
a Caivano è aumentata la presenza della polizia ma non ci sono stati cambiamenti degni di nota nel tessuto sociale
Ci sono soltanto più minorenni in carcere
Come spiegano le ricercatrici Stefania Ferraro e Anna d’Ascenzio
gli interventi ordinati dal governo non hanno allontanato le fasce più deboli della popolazione da “quel tipo di insicurezza sociale permanente che deriva dalla vulnerabilità delle condizioni di vita e condanna a vivere ‘alla giornata’
alla mercé del minimo incidente di percorso”
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Napoli Tante passerelle dei politici ma il quartiere è vivo grazie alle iniziative dal basso
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Fabrizio GeremiccaNAPOLILa Villa Comunale è chiusa da luglio dell’anno scorso per lavori di recupero e messa in sicurezza che procedono a passo di lumaca
L’auditorium non ospita un solo evento da circa sette anni
Nella Scampia dove associazioni e gruppi di cittadini creano dal basso opportunità di socialità e di incontro
due beni comuni patiscono l’inefficienza e i ritardi della pubblica amministrazione
che si estende per 140mila metri quadrati e che nel 2017 fu intitolata a Ciro Esposito
il tifoso napoletano assassinato a Roma il 3 maggio 2014
I lavori sono finanziati per circa 800mila euro su fondi della Città metropolitana
aggiudicati per circa 500mila euro a dicembre 2023 a Italia 90 società cooperativa
che presentò una offerta al ribasso del 37%
la conclusione dell’intervento appare ancora molto lontana: «I lavori – spiega Nicola Nardella
presidente della Municipalità – dovrebbero terminare a ottobre
Il vero problema è che il parco è profondamente deteriorato e la cifra prevista non permetterà di eseguire la riqualificazione nella sua interezza
sta cercando di recuperare risorse dai ribassi di gara»
Messo perfino peggio l’auditorium intitolato a Fabrizio De Andrè in prossimità del parco
che dipende dal servizio Patrimonio del comune: «Lì c’è un problema di infiltrazioni – prosegue Nardella -
Il tema del recupero degli spazi pubblici del quartiere sarà uno di quelli proposti oggi dal corteo del Carnevale sociale di Scampia
che nacque dalla proposta del Gridas nel 1983
Il tema scelto quest’anno è «Diritti versus Rovesci ovverossia Cura versus Emergenza»
La cura è quella che giorno dopo giorno Gridas
Mammut e tante altre associazioni laiche e cattoliche mettono in campo per il quartiere
L’emergenza è quella invocata dal governo Meloni per le periferie: militarizzazione dei territori
come gli altri che si organizzano in città – sottolinea Martina Pignataro del Gridas – sono l’espressione di un lavoro che va avanti per tutto l’anno e si inseriscono in quel percorso
Non è la sfilata una tantum che ci interessa»
anche per rimarcare la diversità rispetto agli eventi carnevaleschi proposti quest’anno dal comune di Napoli
con il quale non sono mancate frizioni: «L’amministrazione ha demandato alle Municipalità la valutazione circa la natura di interesse pubblico dei Carnevali sociali promossi dal basso nei quartieri
occorre pagare i vigili che garantiscono la viabilità
ma ci è stato proibito il falò in piazza Giovanni Paolo II con la motivazione che rischieremmo di rovinare la piazza
è stata chiusa e dove sono stati conficcati paletti»
Nella sfilata di oggi a Scampia saranno tanti i protagonisti (dai ragazzi del Circo Corsaro al Frente Murguero che detterà passi e ritmi del corteo) e i riferimenti che vanno anche oltre l’ambito strettamente cittadino
la riproduzione in cartone della Mare Jonio
Il corteo sarà anche un’occasione per fare il punto sulla questione degli alloggi delle centinaia di famiglie che hanno abbandonato le Vele
sette mesi dopo la tragedia della Vela Celeste: tre morti e diversi feriti per il crollo di un ballatoio nella palazzina già oggetto da anni di una ordinanza di sgombero
Sono indagate per quella vicenda 12 persone tra tecnici e funzionari comunali
Le indagini non sono ancora concluse e la Procura potrebbe procedere con altre iscrizioni nel registro degli indagati
A quattro ore dalla morte dei 32 animali, i ricercatori sono riusciti a riattivare alcune attività cellulari, un risultato senza precedenti con grandi implicazioni etiche
Il velivolo più elementare e familiare nell’esperienza comune è un pezzo di storia dell’aviazione e un modello ancora utile per lo sviluppo di aerei senza motore
Articoli fondamentali per comprendere problemi e soluzioni dell'Italia (e del mondo) che Cambia
La redazione affronta e sviscera problemi e soluzioni del mondo contemporaneo
cercando di comprendere e interpretare la realtà in modo onesto e approfondito
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si fa consumandosi le suole delle scarpe per andare nei territori e toccare con mano problemi e soluzioni
Per mettere insieme la domanda e l'offerta di cambiamento e costruire insieme il mondo che sogniamo
Scopri le realtà incontrate durante i viaggi o segnalate dalla community ritenute etiche e in linea con la nostra visione
A Scampia aprono i cantieri: dicembre è iniziato con lo sgombero della Vela Gialla e si proseguirà con quella Rossa
Obiettivo del progetto ReStart Scampia è riqualificare il quartiere con la costruzione di nuove strutture
luogo del grave crollo avvenuto diversi mesi fa
I cittadini, insieme alle associazioni del quartiere e il Comitato Vele di Scampia
hanno a lungo lottato per la rimozione degli edifici
ma con il tempo trasformati in vere e proprie basi della criminalità organizzata
generando degrado esterno e interno alle strutture
Da qui l’allarme della popolazione che ha cercato di smuovere il Comune di Napoli e lo Stato chiedendo prendere provvedimenti sul territorio
Nel 2019 il Comune ha avviato il progetto ReStart Scampia
ma il terribile crollo del ballatoio nella Vela Celeste
che ha provocato due morti e tredici feriti
ormai stanchi del degrado territoriale e della precarietà degli edifici
hanno lottato per avere risposte concrete ai bisogni del quartiere
All’inizio di dicembre sono iniziati i lavori di sgombero nella Vela Gialla e
Al loro posto verranno realizzati 433 appartamenti a basso impatto ecologico e ogni tipo di servizio
Abbiamo sentito il Presidente dell’ VIII Municipalità
«Pochi giorni fa c’è stato lo sgombero della Vela Gialla
avvenuto in maniera pacifica perché progressivamente
avevamo lavorato allo svuotamento della struttura
dove c’erano 14 nuclei con alcune fragilità sociali
È stata una giornata di dialogo con assistenti sociali
Alla fine i cittadini hanno lasciato la Vela con il contributo di autonoma sistemazione
una somma di denaro che viene riconosciuta per poter trovare casa»
Fino ad oggi c’è stato un grande senso di responsabilità da parte della cittadinanza
avranno in assegnazione un alloggio definitivo
che immaginiamo debba avvenire entro due anni»
«Con lo svuotamento della Vela Gialla è partita la cantierizzazione
Rimangono 60 nuclei familiari nella Vela Rossa che entro dicembre devono lasciare gli appartamenti
con il contributo di autonoma sistemazione e la presa incarico di servizi sociali »
Finora sono stati considerati i censiti all’interno delle strutture
«Le famiglie non censite non avranno diritto al contributo e casa
ma rimane la presa in carico dei servizi sociali e si utilizzano gli strumenti ordinari a disposizione del Comune di Napoli per misurarsi con le fragilità sociali
Questi nuclei sono un numero esiguo nella Vela Gialla
Sappiamo bene che la situazione delle famiglie che abitano nelle strutture non è delle migliori
considerando ancora la poca informazione riguardo i nuclei sgomberati dalla Vela Celeste dopo il crollo del ballatoio
che si batteranno con i cittadini affinché le promesse del Comune siano mantenute
permettendo alle persone di pagare i nuovi affitti e godere di alloggi restaurati
anche la Vela Rossa sarà sfollata e il Presidente dell’VIII Municipalità ci tiene a fare un appello ai condomini di «uscire quanto prima dagli alloggi poiché lì c’è una condizione di rischio per la vita e
bisogna collaborare al massimo per lasciare dalla Vela
Fino ad oggi c’è stato un grande senso di responsabilità da parte della cittadinanza»
“Vogliamo che i mostri di cemento siano abbattuti
vogliamo un lavoro dignitoso per la nostra gente e la costruzione dei nuovi alloggi
battendosi per i loro diritti e per restituire dignità al territorio
un futuro che – si spera – sia migliore del presente
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Poesie Metropolitane è un’associazione no-profit che si propone di diffondere bellezza sul territorio attraverso l’arte e la poesia
Opera sia dando voce ad autori e autrici emergenti
in raccolte corali che vogliono essere espressione di una collettività e non di un io
sia utilizzando la poesia come mezzo concreto per rendere più bella la città
Italia Che Cambia condivide e sottoscrive l’appello dell’Associazione 21 Luglio per risolvere la situazione di emergenza in cui versano 73 famiglie rom
ha iniziato uno sciopero della fame per dare forza all’appello
Un luogo strappato all’incuria e alla speculazione
restituito ai napoletani come nuova piazza della città
bisogni e desideri di una società che crede ancora nel mutuo soccorso
Allo Scugnizzo Liberato si pratica l’autogestione
nata dalle ceneri di un luogo che per secoli è stato simbolo di prigionia
L’uomo e il Legno è una cooperativa sociale che da quasi trent’anni si occupa di creare possibilità per persone che provengono da contesti di svantaggio
Lottando contro ogni discriminazione e credendo fortemente nel potere della formazione e dell’educazione
corsi di formazione e tante altre attività di sensibilizzazione
L’uomo e il Legno si impegna ogni giorno nella costruzione di un futuro migliore
Aggiornati sempre sugli argomenti del cambiamento
abbiamo 5 newsletter con diversi temi e frequenza
“Italia che Cambia” è una testata giornalistica registrata al Tribunale di Roma n
24323 ©2012-2025 Associazione Italia Che Cambia
Domenica 2 marzo 2025 alle ore 09:30 inizia la grande e bella festa del Carnevale di Scampia
il più bello e partecipato carnevale napoletano
La partenza del corteo alle ore 10:00 dalla sede del GRIDAS in Via Monte Rosa 90/b
Scampia a Napoli dopo l’esibizione dell’Orchestra giovanile Musica libera Tutti (che inizia alle ore 9:30)
Il Carnevale di Scampia è sempre organizzato dal GRIDAS, l’associazione creata dal compianto Felice Pignataro, a cui è stata anche intitolata la stazione metro di Scampia della Linea 1, che nel 1983 decise di creare una tradizione in un quartiere senza storia
Una grande festa di tutti e di tutta la città
un evento da non perdere che vede partecipare migliaia di persone e associazioni che arrivano a Scampia da tutta Italia per dar vita ad una bella e grande giornata e ad una colorata e animata sfilata
Al Carnevale di Scampia ci sarà tanta musica con la Banda del GRIDAS
l’Orchestra giovanile Musica libera Tutti
Il Carnevale di Scampia è una manifestazione realmente popolare realizzata grazie alla partecipazione di scuole
un evento che nel tempo è diventata una delle feste di carnevale più rappresentative della città di Napoli
ed ha contribuito a far nascere in tanti quartieri di Napoli altre iniziative sociali che nascono dal basso
Il Carnevale di Scampia ha un tema che viene scelto ogni anno e si basa su fatti di attualità
Il tema del 43° Corteo di Carnevale di Scampia 2025 è quest’anno “ «DIRITTI vs ROVESCI ovverossia CURA vs EMERGENZA».”
Dal 1983 Felice Pignataro ha proposto per la prima volta a Scampìa il carnevale di quartiere che si è affermato negli anni e che è diventato una tradizione consolidata ed il più bello e festoso Carnevale della città di Napoli
Pignataro è riuscito nel suo scopo creando un evento straordinario in un quartiere senza storia e
assieme con i GRIDAS (Gruppo risveglio dal sonno) è stato un punto di riferimento importante per gruppi e associazioni che si adoperano nel quartiere per migliorarne le sorti
Se siete interessati a conoscere la grande storia da loro creata vi diamo di seguito i link dell’enorme e bellissimo lavoro fatto dal 1983 ad oggi con tutti i link alla “grande” festa del Carnevale di Scampia
I 43 Carnevali di Scampia: un grande lavoro dei GRIDAS sul territorio e per tutta la città di Napoli
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nel crollo ha perso il marito ed è rimasta semiparalizzata
per lei non c'è posto nei centri convenzionati di riabilitazione
quella maledetta sera del 22 luglio scorso
quando alla vela Celeste venne giù il ballatoio del secondo piano trascinando assieme a detriti e calcinacci vite e sogni
rimase assieme ad altre piccole ferite nella terapia intensiva del Santobono per giorni interminabili prima che i sanitari potessero sciogliere la prognosi
E tra la vita e la morte è rimasta per lungo tempo anche Martina
Dopo 9 mesi di ricovero e interventi al capo
oggi Martina presenta una paralisi del lato destro e gravi danni cognitivi
come spiega il freddo linguaggio delle diagnosi mediche. Per lei l'unica speranza di una qualche ripresa è la riabilitazione strutturale "ma i centri specializzati in convenzione hanno liste d’attesa infinite - dice la sorella Maria
con composta dignità e infinita amarezza - e senza cure peggiorerà"
L'appello per Martina lanciato dalla sorella Maria rende drammaticamente il senso di smarrimento e solitudine. Per la famiglia di Martina i costi dell'assistenza riabilitativa privata sono proibitivi
Tra i primi a raccogliere l'appello lanciato dalla sorella di Martino il vicepresidente del Consiglio regionale della CampaniaValeria Ciarambino e l'associazione 'Nessuno tocchi Ippocrate' con il sostegno del deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli
"Questa giovane mamma necessita di una complessa assistenza neurologica e la famiglia è alla ricerca di una struttura pubblica che possa farsene carico
visti i costi proibitivi di quelle private - scrive Ciarambino in una nota - È indispensabile che la politica e le istituzioni facciano la loro parte anche quando i riflettori si spengono e che
a distanza di 9 mesi da quel terribile giorno
si mobilitino per offrire un sostegno adeguato e concreto a questa donna che nel crollo ha perso il marito e che dovrà occuparsi da sola della figlia piccola
Farò tutta la mia parte affinché alla signora Martina sia dato pieno sostegno da parte delle strutture sanitarie campane
nella speranza di poter offrire un aiuto concreto e far sì che nessuno dimentichi il suo dramma e quello delle altre persone rimaste ferite
"Chiediamo aiuto a tutte le strutture nazionali che possono offrire a Martina la necessaria assistenza neurologica e cure riabilitative
in convenzione - scrive Borrelli - Una giovane che vissuto un dramma nel dramma avendo perso suo marito nel crollo e che rischia di veder peggiorare clinicamente la sua già difficilissima situazione
Con una bimba di tre anni a cui deve pensare
È il momento di impegnarsi tutti per restituirle la possibilità di tornare a vivere e di poter usufruire di quell'assistenza che potrebbe aiutarla dopo ben nove mesi passati in ospedale tra interventi al cranio e difficoltà inimmaginabili
Mi auguro che la gara di solidarietà promossa da Nessuno tocchi Ippocrate riesca a raggiungere tutto il Paese trovando finalmente una soluzione per questa giovane sfortunata
Nel frattempo continuiamo a seguire le sorti dei familiari delle vittime del crollo impegnati in una difficile ripresa dopo un dramma che scosso tutti noi e che non merita di essere dimenticato dalle istituzioni e dai cittadini"
A marine della cerimonia per la festa della Liberazione in piazza Salvo d'Acquisto
ai giornalisti il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi ha assicurato il suo impegno: "Ci stiamo attivando per trovare una soluzione
Stamattina ci siamo interessati con la struttura sanitaria per capire di che cosa ha bisogno questa giovane che purtroppo è rimasta vittima di questo incidente così grave
Sicuramente mi adopererò perché venga accolta in un centro che dia risposte ai suoi bisogni di salute"
tiene in Piazza Giovanni Paolo II a Scampia la 18ª edizione della giornata finale del progetto
Divenuta ormai rito collettivo nel corso di quasi vent’anni
la giornata rappresenta il momento conclusivo di una ricerca-azione durata tutto l’anno scolastico
Oltre 300 bambini provenienti da vari quartieri di Napoli e nella città di Potenza
hanno sperimentato anche quest’anno una modalità per studiare italiano
storia e geografia e le altre materie secondo la metodologia della scuola attiva
Il tema del “potere” ha guidato i lavori dei bambini e dei loro docenti
che lo hanno esplorato facendo didattica attraverso il gioco
utilizzando il Mito degli Argonauti come sfondo narrativo
per mettere in scena il gran finale: la conquista del Vello d’Oro
maestre e cittadini provenienti da ogni quartiere di Napoli
Questa giornata conclude un lungo percorso ventennale che ha trova espressione anche nel libro “Caccia al Tesoro” (Edizioni Altraeconomia)
che porterà in giro per l’ Italia l’esperienza degli ultimi anni di lavoro del Centro Territoriale Mammut e la contraddizione attorno a cui abbiamo ruotato in questi anni di ricerca sul potere: che senso ha che il dibattito politico del mondo degli adulti ruoti attorno alla dicotomia autocrazia/democrazia
mentre a scuola l’organizzazione educativa
è rimasta sostanzialmente immutata da oltre un secolo
soprattutto se la si guarda alla luce di come il corpo se la vive
Continuando a oscillare tra le due modalità controproducenti del maestro autoritario (oggi altamente in crisi) o dell’amicone lassista
La ricerca-azione di questi anni ha dimostrato che cambiare il modo di vivere il potere all’interno delle classi (e più in generale del mondo dell’educazione )
se da una parte mette davvero in crisi gli adulti coinvolti nella relazione educativa
può profondamente migliorare qualità e quantità della presenza
È emersa così la necessità di riappropriarsi della parola “potere”
nella sua accezione positiva: non come cieca obbedienza ma nemmeno come opposizione permanente
ma come forza pro attiva verso la giustizia sociale
la felicità e l’armonia; verso quei valori che pensiamo possano far prender corpo alla città e alla scuola che vorremo
Questo è ciò che ci hanno insegnato i gli Argonauti: che la ricerca di un Vello d’Oro – un sogno condiviso – può spingere oltre la paura
Un mito che ci ha fatto riflettere su questioni nodali legate al potere: la centralità dell’equipaggio (e della cooperazione ) più che dell’eroe solitario (e della competizione a cui oggi è ispirata la stragrande maggioranza delle esperienze educative)
la fiducia… e il rapporto tra centro e periferie
Ci ha aiutato il fatto che partecipassero bambini da quartieri molto diversi: Bagnoli
Centro Storico e Scampia (oltre che dalla città di Potenza) e in un autunno particolarmente delicato
A seguito del crollo del ballatoio della Vela Celeste e del fatto che nessuno voleva fittare una casa a Napoli agli sfollati
centinaia di bambini – molti dei quali frequentatori abituali del Mammut – si sono trovati a vagare con le proprie famiglie dalla Campania fino al Lazio
tra l’altro senza sapere più che scuola frequentare
Il 29 aprile torniamo ancora una volta torniamo nella grande piazza di Scampia
dove finalmente qualcosa ha iniziato a muoversi
come la persistente chiusura del parco “Ciro Esposito”
uno dei più grandi di Napoli chiuso da oltre un anno e l’assenza di un arredi urbani e di una progettualità capaci di far vivere degnamente la quotidianità di una delle piazze principali della città
Per una giornata torniamo a vivere il cambiamento che vorremmo
riappropriandoci delle strade e della scuola con le mani e con i piedi
Il Mito del Mammut è un progetto ideato e realizzato dal Centro Territoriale a Scampia Mammut
ICS Virgilio 4 e V Circolo Eugenio Montale di Scampia; ICS Madonna Assunta di Bagnoli; Scuola dalla Parte Dei Bambini sede Morghen e Fondazione Foqus ai Quartieri Spagnoli; Consorzio CS e Centostrade
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All’inizio dell’anno erano infatti iniziati i lavori in vista della demolizione dei due palazzi
ma alcuni inquilini avevano continuato a viverci dentro
– Leggi anche: Che ne sarà delle vele di Scampia
Non più di tanto, scrive il New York Times: trasportano molti batteri, ma non più di quelli che si trovano su altri oggetti con cui entriamo in contatto ogni giorno
La macchia nera che sembra ingrandirsi in realtà – indovinate? – è ferma, ma trae in inganno le nostre pupille
rende noti i risultati della mirata attività di controlli posta in essere dalle Forze dell’ordine
in attuazione di quanto disposto in seno al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
il personale delle Forze dell’ordine ha controllato
dall’inizio del corrente anno 3244 persone e 1231 veicoli
I soggetti arrestati sono stati 33 per reati di estorsione
furto e traffico di sostanze stupefacenti e quelli denunciati sono stati 51 per diversi titoli di reati
Sono state altresì effettuate 61 segnalazioni alla Prefettura di altrettante persone per uso personale di sostanze stupefacenti
nonché sequestrate armi e stupefacenti di diverse tipologie e comminate 240 sanzioni per violazioni del Codice della Strada
fermi amministrativi e confische di veicoli
porge il proprio ringraziamento al Questore
al Comandante provinciale della Guardia di Finanza
Paolo Borrelli e a tutte le donne e gli uomini delle Forze dell’ordine per l’impegno profuso nell’intenso programma di controlli svolti per la prevenzione ed il contrasto ad ogni forma di illegalità
Le ruspe hanno cominciato la distruzione dell'edificio davanti al sindaco di Napoli e ai cittadini
È cominciato questa mattina l'abbattimento della Vela gialla
Ci vorranno 40 giorni per finire la distruzione
Contemporaneamente si procederà alla costruzione delle nuove case
le prime 160 dovrebbero essere pronte entro un anno.
L'abbattimento è avvenuto alla presenza del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi
del vicesindaco e assessore alle Politiche urbane
del presidente della Municipalità
del comitato vele e di centinaia di cittadini alcuni dei quali non sono riusciti a nascondere la commozione.
"Oggi è una bella giornata
È un momento simbolico in cui inizia la demolizione della Vela Gialla
Siamo riusciti a rispettare i tempi ed è anche un momento emozionante
Oggi ricordiamo anche le vittime della Vela Celeste"
Ritmi La band napoletana prosegue con il nuovo disco "Nemesi"
Racconti sghembi fatti da tanti ritratti personali tra nevrosi e traffico diabolico
SalvaRegalaLinkCondividiScaricaRitmi La band napoletana prosegue con il nuovo disco "Nemesi"
Flaviano De LucaVenti anni dopo
E ancora risuonano le note battagliere e acuminate degli ‘A67
la tempestosa band nata nel 2005 che ha lo stigma di Scampia già nel nome
richiamo alla legge urbanistica che ha permesso la costruzione di questi falansteri di cemento
Da qualche settimana è disponibile Nemesi (prodotto da Betty Wrong di Elisabetta Sgarbi)
il sesto album del gruppo – formato da Daniele Sanzone al canto
Mirko Del Gaudio alla batteria – che prosegue quel discorso tra musica e letteratura
passato anche in un prezioso tour teatrale
vincitore del Premio Tenco 2022 come miglior album in dialetto
dove si era chiesto a un gruppo di amici scrittori di farsi «accendere» dai versi di quelle canzoni
ascoltando i brani del disco e lasciandosi ispirare come scintille che sfavillano altre fiamme
TUTTI HANNO scritto ispirandosi alle canzoni dell’album
un’istantanea sghemba e saporita di questi anni venti nella capitale flagellata da secolare incuria ma anche tanti ritratti personali tra nevrosi e traffico diabolico
Sono diciotto scrittori coinvolti nell’antologia Nemesi d’amore e di anarchia
libro edito da Baldini e Castoldi con i racconti e con i testi delle canzoni e col QR-code comprendente le dieci canzoni del disco
dove le schitarrate sono fuse col dialetto quotidiano
in un rock blues molto godibile e con un’affettuosa versione in napoletano di Annarella
l’ossessiva nenia febbrilmente punk dei Cccp trasformata in una languida ballata elettrodance («llassame cca
lassame accussì/nun dicere parola ca nun è d’ammore/ Pe’ mme
pe’ chesta vita ca è tutto chello ca tengo») dal frontman Sanzone che si divide tra attivismo sociale ( con i compagni del variopinto calderone Gridas
inventato da Felice Pignataro e portato avanti dai suoi eredi)
articoli per giornali e scrittura di libri (compreso un giallo di un certo successo
il commissariato del quartiere dove ancora vive)
Ecco il suo poetico esergo «A chi tene ‘a guerra ‘ncapa/e ‘na tempesta dinto ‘o core/ A chi se fa domande senza/ maje truvà risposte/A chi se votta pcchè ‘o sente/ e no pecchè tira ‘o viento/ (…) A chi senza fa cunti regala surrisi/ e parol’ doce
pcchè sape/ ca primma o doppo tutto torna»
IN QUESTO PROGETTO anfibio capace di vivere autonomamente in mondi diversi e indipendenti che ha portato gli ’A67 in luoghi inesplorati
in paesaggi immaginari bene evidenziati dalla copertina (del libro e del disco che sono prodotti indipendenti ma profondamente intrecciati)
un cuore rosso che sgocciola sangue sul braccio di chi scrive
la dea della giustizia nella mitologia greca
ovvero di ricucire le tante ferite che abbiamo sul cuore
davvero un filo comune che attraversa tutto il disco
(«Strizza stu core/asciuttalo ‘o sole/ nun o fà piglià fridd/ arravuogliolo bbuono/comma a nu sciore/dallo luce e ammore/fino a quanno nun truove/’a voce e ‘sti parole») nella conclusiva e tagliente O’ Core ma pure L’addore
l’altra persino dolente («Siente comme me sbatte ‘stu core/ sì a nu vestito sento ancora addore/sì te chiammano cu’ nata voce/je te cerco e nun te trovo…»)
a metropoli del miracolo di San Gennaro che attira eserciti di turisti petulanti e il centro storico dei tanti troppi adolescenti uccisi per uno sguardo o una parola di troppo
con le armi che si affittano a 100 euro a serata (una tematica affiorante in Requiem
andamento cadenzato per una litania agnostica col sassofonista Giuseppe Giroffi in gran forma)
con un ponte tra l’università Paris-Saclay e la Federico II per un progetto di rigenerazione urbana sulle periferie attraverso la musica e le nuove tecnologie
inseguendo l’originale capacità di emozionare
di farti muovere a tempo con sonorità di rara efficacia
trasmessa anche agli ospiti: la cantante francese Séverine Seba (in Famme capì
un duetto inizialmente dolce poi irrequieto da studenti Erasmus in crisi
il primo singolo accompagnato da una splendida clip in videografica di Massimo Di Pinto) e i pianisti Filippo Fabbri ed Elisabetta Serio
musicista di fama che ha suonato a lungo con Pino Daniele
Il 10 marzo nel Quartiere Scampia di Napoli
noto anche per la presenza da decenni del complesso residenziale delle Vele
è partita alla presenza del sindaco Gaetano Manfredi e del prefetto Michele di Bari la demolizione della Vela Gialla
I lavori dovrebbero protrarsi per circa 40 giorni prima di passare a quella Rossa
unica superstite di un progetto nato tra la fine degli anni sessanta e la fine dei settanta realizzato per rispondere alla crescente domanda di abitazioni a basso costo per fasce economicamente svantaggiate
era stato progettato da Francesco Di Salvo
composto da sette edifici pluripiano poi tristemente naufragati insieme al loro intorno tra degrado e disagi sociali
La rigenerazione è oggi affidata al progetto ReStart Scampia
con cui si sta proseguendo la strategia di riqualificazione di tutta la periferia nord della città
l’anno successivo è assegnatario dei primi finanziamenti
del Bando per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie
vuole trasformare un luogo simbolo di disagio abitativo e marginalità in un esempio di vivibilità urbana e di una riqualificazione sostenibile
Centrali nel progetto sono l’accessibilità e la sicurezza di un nuovo quartiere che si vuole sviluppato con la partecipazione attiva della comunità attraverso associazioni
Sul sedime delle Vele Gialla e Rossa è prevista la realizzazione di 20 edifici con 433 nuovi alloggi
energeticamente autosufficienti grazie all’impiego di fonti rinnovabili
I destinatari sono gli attuali abitanti delle Vele e tutti coloro in possesso di regolari titoli per l’assegnazione
La realizzazione del progetto è nelle mani del gruppo costituito da Piloda Building/Operazione srl con lo studio di architettura basato a Torino Settanta7
Il primo lotto prevede la costruzione di quattro edifici con 145 alloggi entro due anni
La progettazione punta al dinamismo lavorando su edifici distinti tra loro per colori e sviluppo di balconi e aperture
multifunzionali e collocati nei piani terra
sono pensati per favorire la socialità e la collaborazione tra gli abitanti
Si prevedono servizi e attività economiche di prossimità ma anche spazi comuni utili per assemblee e co-working
L’architettura delle nuove abitazioni sarà a “dimensione umana”
utilizzando materiali ecosostenibili e soluzioni per la gestione efficiente delle risorse
con volumi di altezza medio-bassa a sostituzione degli edifici pluripiano intensivi
Il quartiere sarà inoltre dotato di un nuovo complesso scolastico (scuola dell’infanzia per 120 bambini e asilo nido per 50-60 bambini) e di un centro civico
sfondo nel 2024 del crollo di un ballatoio esterno che provoca la morte di tre persone
è l’unica struttura destinata a sopravvivere
memoria del passato ed elemento di valorizzazione per il futuro
Sarà recuperata per essere destinata a funzioni pubbliche con un museo e uffici
Uno degli aspetti nodali del progetto è l’attenzione agli spazi aperti in una visione che integrerà costruito e paesaggio per un quartiere rigenerato più vivibile e attrattivo
L’area sarà arricchita da un parco pubblico
un’area per un mercato di prossimità e percorsi pedonali e ciclabili
La presenza di aree verdi favorirà il miglioramento del microclima e il benessere dei residenti
La trasformazione prevede un investimento di 159 milioni di euro provenienti da diverse fonti: 84,5 milioni dai PUI (Piani Urbani Integrati)
15 milioni dal Fondo Complementare e 35 milioni dal PON Metro Plus che integrano i 18 del Programma Periferie e i 7 del Programma Sviluppo e Coesione
Questi fondi consentiranno di coprire le spese per le demolizioni
le infrastrutture pubbliche e i servizi sociali
per un progetto che prevede la consegna dei primi alloggi nel 2027
circa 150 operatori delle diverse forze dell’ordine hanno eseguito numerose perquisizioni in zona Scampia ed in particolare in via Circumvallazione Esterna
L’attività ha portato all’arresto di due persone in esecuzione di provvedimenti per la carcerazione
mentre un altro soggetto è stato denunciato per gestione di rifiuti non autorizzata a seguito del rinvenimento e contestuale sequestro di 40 m3 di rifiuti pericolosi
gli operatori hanno sequestrato una pistola semimautomatica marca “Carl Walther” calibro 7.65 con relativo munizionamento
diverso materiale in uso alle forze dell’ordine composto da radiotrasmittenti
diversi dispositivi di segnalazione manuale e alcune targhe automobilistiche
numerosi arnesi atti allo scasso e oltre 3.000 euro
suddivisi in banconote di diverso taglio; ancora
sono stati effettuati controlli finalizzati alla verifica del rispetto delle norme del Codice della Strada e sono stati sottoposti a sequestro tre autoveicoli
L’attività congiunta ha visto la partecipazione del personale della Squadra Mobile di Napoli
delle Unità Cinofile dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico
del Reparto Prevenzione Crimine Campania e del Reparto Mobile; dei Carabinieri delle Stazioni Stella e Secondigliano e della Squadra di Intervento Operativo nonché degli operatori della Guardia di Finanza con la componente ATPI del Gruppo Pronto Impiego di Napoli
di Giugliano in Campania e un’unità cinofila
Il servizio ha visto inoltre la partecipazione di personale della Polizia Metropolitana e dei Vigili del Fuoco ed è stata vigilata dall’alto dall’elicottero del VI Reparto Volo della Polizia di Stato.
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Nella mattinata di ieri, la Polizia di Stato ha tratto in arresto un 46enne napoletano con precedenti di polizia, anche specifici, per detenzione illecita di sostanze stupefacente.
In particolare, gli agenti del Commissariato Scampia, durante i servizi all’uopo predisposti, nel transitare in via Eugenio Colorni, hanno notato un soggetto che, in cambio di denaro, ha prelevato qualcosa da un’intercapedine di un muro e l’ha ceduta ad una persona che si è poi allontanata frettolosamente, facendo perdere le proprie tracce.
I poliziotti, prontamente intervenuti, hanno raggiunto e bloccato l’uomo trovandolo in possesso di 85 euro, suddivisi in banconote di vario taglio; inoltre, gli operatori hanno rinvenuto, all’interno dell’intercapedine del muro e ben occultati in un calzino, 25 involucri di eroina del peso complessivo di circa 15 grammi e 14 involucri di cocaina del peso complessivo di circa 7 grammi.
cultura" - Il videoI lavori per abbattere l'edificio diventato simbolo di degrado dureranno 40 giorni
Il sindaco di Napoli Manfredi: "Una giornata importante
Il pensiero va alle vittime della Vela Celeste"
le Vele – uno dei simboli di Napoli – sono state definitivamente sgomberate nel dicembre del 2024 per motivi di sicurezza
E nel giorno in cui le ruspe sono entrate in azione
gli (ex) abitanti del quartiere hanno salutato le loro case con uno striscione: “Ciao
La prima delle Vele a essere abbattuta è stata quella Verde
mentre tra qualche mese toccherà a quella Rossa
coinvolgono in totale circa 2 mila cittadini che
sono stati trasferiti in alloggi temporanei.
è la vittoria di un intero popolo – ha sottolineato Omero Benfenati del Comitato Vele – La nostra battaglia per abbattere i mostri di cemento e vedere finalmente nascere case dignitose per la nostra gente è durata decenni
quando diciamo di avere vinto diciamo un'incontrovertibile verità
Adesso – prosegue – bisogna continuare: lavoro
In questi ani abbiamo detto che Scampia vuole tutto e sarà così”
di Davide Traglia
Le fiamme sono divampato poco prima delle 6.
Sul posto i Vigili del fuoco - squadra di Scampia con mezzi speciali
la Polizia di Stato ha tratto in arresto per evasione una 48enne napoletana
nel transitare in via Federico Fellini hanno notato una donna che
stava stazionando al di sotto di un porticato di uno stabile
hanno scoperto che la prevenuta era sottoposta alla misura degli arresti domiciliari per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti
· Città del Vaticano ·
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parroco di Maria Santissima del Buon Rimedio a Scampia
non è mai stato un estraneo per la sua comunità
Non solo perché presta il proprio servizio nel quartiere da quasi 19 anni
ma perché lui è nato ed è cresciuto proprio in quella realtà: «Io sono di Marianella
che è una periferia attaccata a Scampia; il luogo della nascita di Sant’Alfonso de’ Liguori»
Don Alessandro conosce bene la storia che in parte ha contribuito a cambiare il destino di queste aree urbane a nord di Napoli
«Io li chiamo i 90 secondi che hanno cambiato la storia qui
perché la necessità di trovare soluzioni immediate alla perdita di abitazioni e la visione urbanistica ideologica dell’epoca hanno snaturato il tessuto sociale dell’epoca»
I mali di queste terre hanno origini lontane e responsabilità che non è difficile identificare: politiche sciatte e familistiche
la pervasività del crimine organizzato e anche una buona dose di lassismo da parte di chi viveva e ancora adesso vive in questi luoghi
«Oggi Scampia può essere definita una realtà in progressivo movimento
una periferia metropolitana segnata dalle pesantezze di una storia difficile — spiega — ma anche da un desiderio e da un’aspirazione al futuro che si va sempre più affermando»
Quello che il parroco di Scampia descrive è un cambiamento lento e non senza difficoltà
È per questo che non riesce a nascondere un moto di fastidio per l’attenzione a volte morbosa dei media nei confronti della realtà sociale di questa periferia urbana sulla quale l’attenzione torna a posarsi occasionalmente in modo strumentale
«Tra l’altro si continua a parlare di Scampia come di un quartiere
mentre in realtà con i suoi 60.000 abitanti assomiglia più a una cittadina di medie dimensioni»
Una cittadina la cui caratteristica principale non è certo la rassegnazione
«Il sogno della comunità — spiega don Gargiulo » è quello di realizzare anche attraverso la realtà parrocchiale
una sorta di rigenerazione sociale alla luce anche di quel di più che il Vangelo può dare
Quindi è l’impegno educativo che cerca di accompagnare e di valorizzare quel lavoro affettuoso
La nostra speranza oggi è quella di essere un punto di riferimento soprattutto per coloro che credono nel futuro dei loro figli»
Anche nella realtà difficile e complessa di Scampia il segno più forte della speranza è rappresentato dall’impegno dei giovani in favore della comunità
E proprio in questo senso si concentrano gli sforzi pastorali di don Alessandro: «Il tentativo è anche di far scoprire ad ogni giovane ad ogni ragazzo che riusciamo ad incontrare
le ricchezze che il Signore ha dato alla sua vita e soprattutto insegnargli la gioia di vivere la giovinezza non come un bene di consumo
E devo dire che si vedono miracoli in questo
perché la generosità dei giovani e dei ragazzi e della gente di questo quartiere è una generosità veramente che segna ed edifica»
Un atteggiamento che il parroco di Maria Santissima del Buon Rimedio ha vissuto in prima persona quando la scorsa estate l’ennesimo fatto di cronaca ha colpito Scampia: il crollo di uno dei terrazzi delle Vele che ha poi portato allo sgombero di oltre 800 persone
Un’emergenza che è stata affrontata dalla collettività in maniera esemplare e generosa
tanto da farla diventare punto di riferimento e di sostegno per l’amministrazione comunale
«Come in ogni situazione il nostro compito è stare accanto alle persone e cercare di portare quella che è la che la presenza della comunità cristiana
Però qui vediamo una speranza di comunità che nasce da una generosità
da un senso di responsabilità rispetto al futuro e quindi i giovani che si mettono a disposizione degli anziani e gli anziani che si mettono a disposizione magari facendo attività di laboratori
Vediamo situazioni di accoglienza e assistenza alle persone che sono in difficoltà»
Quando si parla di impegno educativo in una realtà come quella di Scampia
dove la mentalità instillata dalle organizzazioni criminali viene arginata e cambiata
«Non è un cambiamento impossibile
ma è — conclude don Alessandro — un cambiamento che deve essere accompagnato con costanza
Non basta suscitare la speranza da queste parti
Qui basta un mese per cancellare anni di lavoro positivo
La speranza a Scampia va sostenuta con caparbietà e impegno
E questo potrebbe essere il messaggio che il mondo delle istituzioni dovrebbe saper cogliere»
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FOTO: Photo2023 - CC BY 4.0
il primo morso delle ruspe strappa via un pezzo della Vela Gialla
avvolgendo l’aria di Scampia in una nebbia grigia
come a voler coprire l’imbarazzo di una ferita aperta troppo a lungo
Ripartire dalle periferie” è la prima tappa di “Repubblica Insieme”
il viaggio del nostro quotidiano attraverso le grandi città italiane
Incontri nell’aula magna del complesso che l’università Federico II ha inaugurato proprio a Scampia
per un luogo a suo modo simbolo di quel processo di cambiamento che ora
con il progetto ReStart Scampia che entra nel vivo
può avvicinare ancor di più il quartiere alla città
Il primo appuntamento della serie Repubblica Insieme si conclude qui
“Scampia in movimento” è stato un vero evento
Miglior modo per cominciare non poteva esserci
Se la gente lo vorrà continuerò a fare il sindaco”
Sono sindaco da tre anni e voglio completare il mandato
Se avrò la forza di farlo e se i cittadini lo vorranno
smetta di essere burocrazia e sia vicina ai cittadini”
per me lo era da ragazzo e una grande conquista
ma è anche vero che l’Europa deve essere dei cittadini e non della burocrazia
Deve essere più vicina alla soluzione dei problemi dei cittadini
Se da queste difficoltà attuali l’Europa ripartirà il sogno diventerà realtà”
ma completeremo i progetti nei tempi giusti”
“Senza il Pnrr non si sarebbe e potuto fare
soldi che abbiamo destinato a Scampia e Taverna del Ferro
Senza non avremmo potuto fare un progetto del genere
Se vogliamo cambiare le cose dobbiamo investire bene
I nostri progetti finanziati col Pnrr finiranno nei tempi giusti
tante cose si faranno anche se tujtto si può fare meglio
Manfredi: “La Vela celeste diventerà incubatore di imprendtorialità e innovazione”
“Entro fine anno la demolizione delle due Vele
nel 2027 il resto dei punti abitativi e della scuola
Quindsi mla riqualifcazione dela Vela celeste
dove vorremmo mettere quell’idea di sviluppo che ancora manca: innovazione
Manfredi: “Da Gomorra simbolo del male a Scampia simbolo del cambiamento”
cominciai seguendo la costruzione di questa università
Avevo queste due sensazioni: le grandi difficoltà del dopo terremoto
la nascita di Gomorra simbolo negativo globale
Ma anche le grandi energie di questo quartiere
le associazioni e il loro lavoro straordinario
Ma Scampia è un simbolo di un cambiamento trainante per le altre tante Scampie
Ci abbiamo messo tutto l’impegno possibile perché ci fosse questa trasformazione
Le grandi trasformazioni urbane non sono solo fisiche
Quella sociale è avvenuta prima di quella urbanistica
Stefania Aloia intervista il sindaco Gaetano Manfredi
Per fare il punto sullo stato d’avanzamento del progetto di rigenerazione
Lello Serao (Teatro Area Nord): “Il progetto delle residenze artistiche”
Grazie al progetto offriamo residenze ad artisti per stare al Teatro Area Nord e sperimentare
Un risultato straordinario per un territorio come questo
Ora ci serve la riapertura dell’auditorium di Scampia
in cui avviare anche un centro di formazione per tecnici
Ci serve una circolare che colleghi l’area Nord
E un hub informativo perché si sappia quello che succede in questo territorio
Sono elementi fondamentali per la vita di quest’area
“Credo che in periferia abbiano tutto un altro valore
Questo porta punti di aggregazione e colore
anche se ci si deve impegnare il doppio per riuscire
Salvatore Martelli (Coordinamento Territoriale Scampia): “La consapevolezza della normalità”
“Scampia non si doveva rialzare perché non si è mai seduta
Oltre al grande lavoro delle associazioni dobbiamo connotare questo cambiamento in una nuova consapevolezza della normalità
Dobbiamo molto a questa nuova consapevolezza
Nella tragedia del crollo della balconata c’è anche un atto d’amore”
Antonio Piccolo (Arci Scampia): “Qui ragazzi straordinari
Uno fa una cosa per tanti anni con passione
poi arriva qui stasera e trova almeno quindici ex allievi
Questo per dire che l’Arci Scampia ha fatto un grande percorso
E i ragazzi di Scampia si sono rivelati straordinari
non c’era niente intorno ma c’era un fermento
Ma la ricchezza sono state le associazioni
che hanno attraversato la storia di questo quartiere
Certo ringraziamo le istituzioni e le forze dell’ordine
Mirella La Magna e le associazioni: “L’importanza della rete”
“Parlo a nome del Gridas e di tutte le associazioni
Perché se siamo qui è perché Scampia ha avuto nei suoi abitanti gente che non si è arresa
Ma le persone di buona volontà hanno deciso di fare barriera e dalle negatività sono nate le basi del movimento
Noi potevamo dare dei bisogni che loro non sapevano di avere: la bellezza
il bisogno di uscire di casa e lavorare insieme per migliorare
finiti nelle Vele: oggi si scopre che la malta non era quella prevista
si raccontano alcuni dei volti simbolo della rigenerazione del quartiere: sono Mirella La Magna (tra le fondatrici del Centro Gridas)
che con la scuola calcio Arci Scampia è stato premiato dal presidente Mattarella
Mario Rubino (Kimbo): “Credere nella redenzione degli ex detenuti”
un’azienda che offre formazione prospettive
Siamo stati inclusivi e siamo stati i primi
e sono un medico prestato all’imprenditoria
Oggi curo le persone come imprenditore dando lavoro a 270 persone
Molti di loro si sono salvati dalla criminalità proprio perché avevano le spalle coperte
Ho creato dei prodotti e li ho chiamati ‘fatti a Scampia’
A Secondigliano un progetto per formare i detenuti all’attività del caffè (barman e manutenzione delle macchine)
il progetto è di cercare a trovare le condizione ottimale perché un imprenditore possa credere
magari risparmiando sulle gabelle dello Stato”
L’editore Rosario Esposito: “Aiutare i giovani che hanno idee a diventare imprenditori”
“C’è una generazione di persone che forma altre persone
Sono orgoglioso di rappresentare questa azienda che era un piccolo sogno
Ma vorrei dire che in questo quartiere un giovane non ha un luogo dove formarsi come imprenditore
Al sindaco dico questo: se un giovane ha un idea
qui non ha un luogo per imparare a svilupparla
la bellezza di questo luogo sta in azioni straordinarie
come i ragazzi di Scampia che frequentavano corsi di pizzaioli
Il coraggio di Rita Caprio: “Potevo scappare da Gomorra
quelli dell’istituto penitenziario di Secondigliano
sono rimasta per dimostrare la mia dignità: riscattando il mio territorio
In questo momento ho lasciato a casa la mia bimba di due mesi
Voglio trasmettere l’amore per il territorio e per la vita
La preside Olimpia Pasolini: “Da noi arrivano gli ultimi
i nostri studenti devono conoscere il regolamento
La regola è lo strumento perché escano nel mondo come professionisti
Spesso combattiamo coi genitori perché alle 8 il cancello si chiude
c’è chi aveva iniziato lanciando le pietre e magari oggi lavora a Dubai
Devono imparare a conoscere il mondo per diventare cittadini dignitosi di Scampia”
Sul palco con Ottavio Ragone Olimpia Pasolini
dirigente scolastica dell’Alberghiero Vittorio Veneto
De Luca: “Terzo mandato: aggredito da imbecilli del centrosinistra”
Il 9 aprile il pronunciamento della Corte Costituzione sulla legge campana per il terzo mandato
“Il 9 aprile lo attenderemo lavorando ai nostri progetti
La Regione Piemonte un anno e mezzo fa ha approvato la stessa legge della Regione Campania
In Veneto Zaia il terzo mandato lo sta finendo
Per il governo va tutto bene tranne la Campania: perché hanno paura di perdere
Ma io penso ai miserabili dell’opposizione
che non dicono nulla di fronte alla violazione del principio della legge uguale per tutti
Io sono destinatario da due anni di una campagna di aggressione personale da parte di imbecilli del centrosinistra che sono autentiche nullità
ma nemmeno in Italia perché non c'è un altro presidente di Regione che ha avuto per ragioni correntizie questa aggressione
quando a Napoli il Pd aveva il 12 per cento e nessuno ha detto 'grazie'
ma almeno che non ci dessero fastidio quando lavoriamo"
De Luca: “Craxi e la poca qualità politica di questa classe dirigente”
“Un problema drammatico di classe dirigente
il centrosinistra dovrebbe avere un consenso del 70%
un minuto dopo ti dice: e qual è l’alternativa
Craxi faceva parte di una classe dirigente che aveva cultura
Oggi i gruppi dirigenti si formano non sulla base di quello che hanno prodotto nella società ma dall’appartenenza alle correnti
Alla fine degli anni Ottanta i partiti di centrosinistra erano in grado solo di spartirsi le candidature
La capacità di governo va in secondo piano
Lei ha sentito qualcuno di questi che parlano di candidature dire qualcosa sulla Campania e dei suoi problemi
“Il pronunciamento della Corte Costituzionale è arrivato per impulso della Regione Campania
La battaglia che intendiamo fare è su due fronti
L’autonomia differenziata romperebbe l’unità nazionale
a partire dalla Sanità ma anche dalla Scuola
Il pericolo per la Sanità era nella possibilità per le regioni del Nord di fare contratti integrativi da affiancare a quelli nazionali
Le regioni ricche potevano raddoppiare le retribuzioni
il sistema sanitario del Sud sarebbe morto
E anche la Costituzione: l’eguaglianza era finita
La battaglia è anche contro il centralismo burocratico
è stato riqualificato un impianto sportivo
Dicevo dei voucher alle famiglie per lo sport
incredibilmente quel voucher a Caivano l’impianto sportivo non lo accettava
Noi avevamo già fatto due campetti sportivi per Caivano
Siamo pronti a partire con un piano per la riqualificazione delle case Acer
Una situazione dio grande dignità urbana per Caivano
abbiamo dato vita a un polo formativo in collaborazione con le suore del Mater Dei per formare ragazze e ragazzi che non hanno completato la scuola
Poi un incentivo per le aziende che assumono i giovani di Caivano
diamo un contributo per l’autoimprenditorialità
Un contributo a chi arretrati nell’affitto
De Luca: “La riqualificazione fa rinascere lo spirito civico nella comunità”
presentiamoci col volto di persone che combattono per guadagnarsi da vivere,
quando per decenni la nostra immagine è stata data dagli elementi negativi
Periferia significa riqualificazione urbana
Politiche sociali: qui le istituzioni devono intervenire insieme
Come Regione dobbiamo garantire i servizi sanitari e dare una mano alla scuola
Qui stiamo inaugurando strutture che garantiranno un ottimo servizio
quando ci siamo insediati Eav aveva 15 cantieri bloccati: abbiamo ripreso il lavoro e la prima stazione riqualificata è stata quella di Scampia
La riqualificazione determina una rinascita dello spirito civico: la stazione non è stata devastata
Con scuola viva abbiamo investito in progetti per tenere le scuole aperte il pomeriggio
Abbiamo deciso di dare un voucher per l’attività sportiva alle famiglie sotto i 13mila euro Isee
Ottavio Ragone intervista Vincenzo De Luca
Il prefetto: “Modello Caivano per Scampia”
Qui abbiamo decine e decine di agenti di grande esperienza e che si muovono secondo le criticità del territorio
Sul modello di Caivano è stata scelta questa nuova periferia: milioni di euro
per una serie di progettualità che ci fanno ben sperare
Una connessione diretta con la sicurezza: tanto meno è il degrado
Facciamo passi da gigante sulla videosorveglianza
Moltissimi elementi per immaginare un bel futuro
ma bisogna stare molto attenti sui cantieri
parliamo di una prima tranche da 200 milioni di euro
maggiore attenzione della polizia e maggiore legalità”
Il prefetto Michele di Bari: “La periferia vince se assorbita dal centro”
L’ultima volta che venni qui c’era una tensione enorme
per Scampia significa governare la complessità
Se non c’è il senso di squadra le diseguaglianze si accentuano
Per un lungo periodo eravamo ogni giorno qui
Il modello deve essere di una periferia sempre più assorbita dal centro: quanto più accade tanto più le disuguaglianze verranno meno
Perché l’uscita delle famiglie dalle Vele è stato merito di tanti
come il contributo del governo col decreto per l’autonoma sistemazione
Lancellotti (Acen): “Il modello per le periferie deve partire dal basso”
“Oggi siamo qui perché Scampia è un esempio
E a Napoli la periferia indica condizioni di vivere e abitare che si ritrova anche al centro della città
E dalla storia bisogna partire per capire gli errori
per rigenerare Scampia ed esportare il suo modello
L’elemento essenziale è restituire non un tetto ma la vita
L’Università deve ringraziare questo territorio per l’accoglienza
Per ringraziare l’Università apre le sue porte
Restituire è anche nei servizi per il territorio
Sono in fase di ultimazione di laboratori dell’azienda ospedaliera
centri di assistenza socio-sanitaria di elevatissima tecnologia
Mi piace anche dire che abbiamo giovani che possono andare a lavorare nelle grandi aziende per lo sviluppo di nuovi farmaci
Il territorio che informa il settore produttivo
Dario Del Porto intervista la prorettrice della università Federico II
il prefetto Michele Di Bari e il presidente dell’Acen Angelo Lancellotti: si parla di imprese e territorio
Alle 17.50 il tema della rigenerazione delle periferie
Benfenati (Comitato Vele): “Il popolo di Scampia sta raggiungendo la sua dignità”
Senza questo popolo le Vele non sarebbero state abbattute
Per un popolo che dopo 40 anni sta raggiungendo la sua dignità
“Il mio lavoro quotidiano è la contestazione del concetto di periferia
Perché Scampia sta diventando il centro di una conurbazione
È un balzo in avanti di natura urbanistico
Un cambiamento che si determina nelle coscienze
Le persone non hanno mai mollato quando i signori del crimine rivendicavano il loro dominio
Scampia è una pratica basata sul confronto
Immaginare un incubatore in cui questi giovani possano competere sul piano dell’innovazione
Un luogo deputato alla creatività sociale enorme
La questione va affrontata su scala regionale
con noi che possiamo esercitare un ruolo nell’area metropolitana
In quei momenti mi è capitato di leggere ‘Le città invisibili’ di Calvino
Questo può essere raccontato col modello Scampia”
La vice sindaca Laura Lieto: “Scampia è un’avanguardia”
“Alla base c’è un grandissimo lavoro di apprendimento
la condivisione istituzionale di un problema molto complesso
Il Comitato Vele si è iscritto subito in questo processo
dopo aver vissuto con la comunità tanta marginalità
Il programma Restart Scampia è la riqualificazione di uno spazio ma anche di un tema più generale
Questa periferia è un’avanguardia della metropoli
La vicedirettrice di Repubblica Stefania Aloia e Ottavio Ragone
il presidente della Municipalità Nicola Nardella e il responsabile del Comitato Vele
La vicedirettrice di Repubblica Stefania Aloia introduce Ottavio Ragone: “Ecco perché siamo qui”
Ottavio Ragone: “Abbiamo scelto Scampia perché è un quartiere di lotte sociali
gli abitanti sono riusciti a spingere le istituzioni verso un programma di cambiamento
Ma siamo qui anche per le vittime della tragedia del crollo del ballatoio
Giovanni Paolo II disse: non arrendetevi al male
Alessandro Siani: “Grazie Repubblica per essere venuta a Scampia”
che dice grazie per aver scelto la periferia