verrà processato per l’indagine sulla Banca Popolare di Vicenza il 22 aprile prossimo Lo ha deciso a dicembre il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Roma La vicenda è ormai nota: la pubblicazione dei conti correnti relativi all’intelligence italiana non è piaciuta agli organi di Stato Tuttavia il caso merita un approfondimento per comprendere la gravità del contesto di tale accusa la Banca Popolare di Vicenza e la sua controllata Banca Nuova Mai prima d’ora si era parlato tanto di servizi segreti sui media nazionali Prima la delega che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte non vuole cedere ai partiti poi la ‘denuncia’ di Renzi sulla creazione di una Fondazione privata per la cyber-sicurezza spuntata a sorpresa durante i Dpcm e infine la sua scomparsa dalla Legge di Bilancio 2021 Senza contare che la promozione della cultura dello spionaggio è in marcia già da qualche anno aveva spinto per una Agenzia di sicurezza informatica proponendo un suo uomo alla guida collegato ad una fitta rete di rapporti nazionali e all’intelligence israeliana Il problema non è di poco conto per l’Italia che come noti storici dell’argomento hanno dimostrato ha visto vicende oscure agganciarsi all’intreccio di ‘servizi’ legati alle diverse organizzazioni politiche la controllata del gruppo Banca Popolare di Vicenza dal giugno 2017 del gruppo Intesa Sanpaolo dopo un salvataggio finanziato dal Governo Secondo l’inchiesta del giornalista Paolo Mondani per Report nel novembre 2018 Generale della Guardia di Finanza ed ex SISMI La smentita di Pollari sul Fatto del 12 novembre 2018 non fa cadere la connessione tra DIS AISE e il distaccamento siciliano della BpVi Il fallimento dell’Istituto bancario mette in luce un groviglio che collega istituzioni Autorevoli i nomi dei correntisti tra cui Vito Ciancimino l’ex ministro agli interni Angelino Alfano e Finmeccanica Tra il 2015 e il 2017 Attilio Bolzoni indaga per La Repubblica l’attività di Antonello Montante giovane presidente della Confindustria siciliana e “imprenditore di biciclette” che si propone nella regione come l’uomo della legalità Montante aveva attorno a sè amici provenienti dalle istituzioni: Arturo Esposito di diritto finanziario ed esperto di giustizia tributaria più una pletora di esponenti delle forze dell’ordine funzionari della Questura di Palermo e della Guardia di Finanza che gli aveva permesso di sviluppare un progetto egemonico di potere di stampo mafioso sotto l’egida dell’antimafia E questo grazie al sodalizio con funzionari chiave I contatti con l’intelligence servivano a controllare le informazioni sul suo conto e dossierare La vicenda Montante si inseriva e connetteva con i conti di Banca Nuova nel 2000 Banca del Popolo di Trapani – in seguito diverrà Banca Nuova – veniva acquistata da Zonin attorno alla banca gravita la mafia locale Nel 2009 tre assemblee di Banca Nuova e l’Istituto di credito vicentino portano a una sorta di ristrutturazione interna l’acquisizione dell’Istituto di Palermo e un salvataggio attraverso la ricostituzione del patrimonio da parte di BpVi L’inchiesta giornalistica di Nicola Borzi sul fallimento della Popolare di Vicenza porta alla pubblicazione su Il Sole24 Ore degli articoli del 16  e  17 novembre 2017 intitolati proprio al collegamento tra la Banca e i Servizi segreti italiani Non vi compaiono i nomi dei correntisti e il lettore è avvertito: “è impossibile stabilire se le identità siano reali poiché con i normali strumenti giornalistici non è dato accertare eventuali omonimie.” scrive il Borzi Ma dalla documentazione che il giornalista raccoglie sembra emergere  una consistente relazione le Agenzie per la sicurezza nazionale e la Presidenza del Consiglio entità e finalità delle 1600 operazioni dal 2009 al 2013 in una sorta di BpVi leaks ricostruiscono le vicende del gruppo di Zonin comprese le filiali romane e palermitane di Banca Nuova la Guardia di Finanza irrompe nell’ufficio del giornalista in redazione Solo 15 mesi dopo la Procura notifica a Borzi la conclusione delle indagini a suo carico (apertura peraltro mai notificata) e gli viene contestato il reato di violazione di segreto di Stato L’Odg Lombardia si schiera con il giornalista Molti gli attestati di solidarietà in attesa del processo Il 17 dicembre 2020 alcuni senatori presentano una interpellanza indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Giustizia chiedendo di rivedere il caso di Borzi e del collega Bonazzi In particolare si chiede di sapere: “se il Governo non ritenga che nel caso di specie siano stati lesi il diritto alla libertà d’informazione e alla tutela del segreto professionale e della riservatezza delle fonti; se non ritenga opportuno verificare l’eventuale presenza di conflitti di interesse o di irregolarità nel procedimento in capo ai due giornalisti rei solo di aver esercitato la propria professione.” Chiuso il processo a Montante con una condanna a 14 anni inconclusa l’indagine della trattativa Stato-mafia rimane lo sconcerto per una risposta sproporzionata della Procura di Roma al lavoro di inchiesta di un bravo giornalista È chiaro che nella vicenda Borzi non vi è solo un esempio del perché l’Italia sia scesa al 41° posto nella classifica sulla libertà di stampa ma è anche un indizio per comprendere le scelte che l’Italia sta facendo in tema di democrazia Infine la sproporzionata reazione nei confronti del giornalista riesce anche a far emergere una visione poco coesa degli apparati statuali esacerbando la già radicata diffidenza dell’opinione pubblica nei confronti degli organi di sicurezza e giustizia proprio laddove il Governo indirizza i suoi sforzi per ristabilire e promuovere quella cultura della sicurezza e della legalità Speciale Per Senza Bavaglio Laura Verlicchi Dalla Vaticanista di SenzaBavaglio Emanuela Provera email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento Avvertimi via email in caso di risposte al mio commento Avvertimi via email alla pubblicazione di un nuovo articolo .css-jca7la{margin:0;font-family:ITCFranklinGothicStd-Book,Franklin_Gothic_Book,PoynterOldstyleDisplay-SemiBold,PoynterOldstyleDisplay-NarSemiBd,PoynterOldstyleDisplay-NarRoman,PoynterOldstyleDisplay-NarBold,Utopia-Regular;font-weight:400;font-size:1rem;line-height:1.5;font-family:PoynterOldstyleDisplay-NarRoman;text-transform:capitalize;font-family:Franklin_Gothic_Book;font-weight:700;}cronaca .css-9lq58s{margin:0;-webkit-flex-shrink:0;-ms-flex-negative:0;flex-shrink:0;border-width:0;border-style:solid;border-bottom-width:0;height:auto;border-right-width:thin;-webkit-align-self:stretch;-ms-flex-item-align:stretch;align-self:stretch;color:#ffffff;}.css-9lq58s borderColor{main:#CBCFD3;secondary:#8c8e91;}.css-u2dpu9{text-align:center;-webkit-flex:0 0 auto;-ms-flex:0 0 auto;flex:0 0 auto;font-size:1.5rem;padding:8px;border-radius:50%;overflow:visible;color:rgba(0 0.54);-webkit-transition:background-color 150ms cubic-bezier(0.4 1) 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il parroco don Desmond Okoro ha commentato l’inaugurazione della strada d’accesso ripavimentata e del segrato terminato della pieve preromanica di Rocca Santa Maria all’evento che ha richiamato anche i fedeli durato a lungo anche a causa del ritrovamento di resti ossei umani rivelatisi poi non particolarmente interessanti dal punto di vista storico si è chiuso e ieri tutta l’area della pieve è stata restituita alla gente I lavori sono costati complessivamente 120mila euro in buona parte finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena con il contributo anche della Provincia e del Comune di serramazzoni e il patrocinio della Regione La stretta via d’accesso al sagrato parrocchiale ex canonico del duomo di Modena e nativo proprio di Rocca Santa Maria A presiedere poi la celebrazione eucaristica nella pieve proprio in ricordo di don Casolari è stato monsignor Giacomo Morandi vicario generale dell’arcidiocesi di Modena e Nonantola «Si tratta di un intervento di estrema importanza - ha commentato il sindaco di Serramazzoni Luigi Ralenti - siamo così riusciti a valorizzare uno dei gioielli della nostra montagna possiamo mettere la parola fine alle polemiche strumentali sui lavori sollevate da qualcuno ma che si sono rivelate prive di fondamento»