Organizzata da Alex & Johnny Carera, in collaborazione con S.C. Gazzanighese e il patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Sorisole, la manifestazione è dedicata ai bambini dai 6 ai 12 anni. L'obiettivo? Promuovere il ciclismo tra i più piccoli in un contesto di festa, passione e divertimento.
Il circuito da 900 metri – con arrivo in salita, inedito per la categoria – accoglierà i piccoli atleti accompagnati dalle loro famiglie per una giornata che si preannuncia ricca di emozioni. Confermati gli sponsor tecnici e sportivi che rendono possibile l’evento: A&J ALL SPORTS, ENERVIT, Q36.5, DMT, ELITE, ELLEERRE, WAL BIKE, MET, SCICON, BANCA MEDIOLANUM, EEVYE, ROSSI SPORT e ZEROSBATTI.
Come lo scorso anno, tutti i partecipanti riceveranno gadget esclusivi tra cui borracce, integratori e accessori sportivi. I 12 vincitori (6 maschi e 6 femmine) saranno premiati con la maglia ufficiale firmata Q36.5, scarpe POGIS JUNIOR DMT, occhiali SCICON e casco MET HELMETS.
Appuntamento a domenica 8 giugno alle ore 9.30 a Sorisole – per pedalare verso il futuro!
Martedì mattina, con la collaborazione della Polstrada sottosezione di Arcore, i poliziotti lo hanno fermato a bordo di un furgone nei pressi del casello A7 di Assago, trovando e sequestrando un panetto di cocaina del peso di circa 1 kg nascosto nella pancia di un grosso compressore ad aria stipato nel cassone del veicolo.
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Nella notte tra il 22 e il 23 marzo di cinque anni fa, nel pieno della prima ondata della pandemia che sconvolse Bergamo, don Resmini si spegnava nella terapia intensiva dell’ospedale di Como, dove era stato ricoverato per l’aggravarsi del Covid, contratto nella sua instancabile attività a fianco degli ultimi. E nella mattinata di domenica la Messa in Comunità Don Milani sarà un ulteriore momento per ricordare don Fausto.
Robin Srl Società soggetta a direzione e coordinamento di Monrif
la ripresa dei ritmi di lavoro e la costruzione di legami positivi: Casa Samaria da una ventina d’anni è uno dei tanti servizi offerti dall’Istituto Palazzolo a Bergamo
Una realtà piccola (ospita al massimo sei donne) che offre però un segno di cura prezioso: la costruzione di progetti alternativi alla detenzione in carcere che permettono poi un positivo reinserimento nella società
dalla riflessione portata avanti insieme dai cappellani delle carceri
da Caritas e dalle suore delle Poverelle – racconta suor Margherita Gamba
Ci siamo chiesti cosa potevamo offrire alle donne quando uscivano dal carcere o prima di uscire
per evitare che si trovassero da sole fuori dal carcere
insieme a sei donne che hanno ottenuto dalla legge la possibilità di scontare una parte della pena fuori dal carcere
“Noi le accogliamo e cerchiamo di fare famiglia con loro – prosegue suor Margherita -
Con alcune donne ci conosciamo già prima del loro arrivo
perché io faccio servizio anche dentro il carcere e già lì abbiamo modo di parlare”
La vita a Casa Samaria è fatta di semplicità e vuole aiutare le donne a riprendere una vita normale
“L’intento è tornino nella società come risorsa
Qui devono tornare a rispettare degli orari e delle regole
Vengono coinvolte nella gestione giornaliera della casa: dalla pulizia alla preparazione dei pasti
Dedicano poi ogni mattina e ogni pomeriggio il loro tempo a un piccolo laboratorio di sartoria
nato in funzione prima del carcere: produciamo magliette e boxer da portare ai detenuti che non hanno nessuno”
Dalle 9 alle 12 e dalle 14.30 alle 18 le donne dunque sono all’opera in laboratorio
“Questo impegno rappresenta una prima messa alla prova per il futuro
a partire dal rispetto degli orari e dei ritmi
Per sostenere economicamente le nostre attività
produciamo anche altro: qualcuno che ci conosce ci commissiona borse o magliette”
Grazie al sostegno di Caritas e della fondazione Pia Opera Calepio le donne ricevono una piccola somma
“Possono iniziare a fare delle piccole spese
I soldi spesso sono alla base dei reati: in questo modo tornano a rispettare le regole”
Casa Samaria si prende cura delle donne anche quando finisce la loro permanenza qui
“Cerchiamo di trovare uno sbocco lavorativo all’esterno
dove alcune di loro vivono i primi passi dell’autonomia quando escono da qui
Ad alcune di loro siamo riuscite anche a proporre corsi di formazione
come quello di parrucchiera e il corso Asa: questo permette di fare un salto di qualità e spendersi diversamente nella società”
a Casa Samaria gravitano anche diversi volontari
i ragazzi del Servizio civile e gli studenti che svolgono l’alternanza scuola-lavoro
oltre ai ragazzi di scuole e oratori che vengono per conoscere questa realtà
forse ancora poco conosciuta – conclude suor Margherita -
Ci piacerebbe sensibilizzare la società tutta rispetto alla preziosità dei percorsi alternativi al carcere
che portano a una diminuzione della recidiva
al benessere della persona e ad un reinserimento più facile nella società
I percorsi delle donne passate di qui in questi anni sono stati quasi tutti di successo: sono pochissimi quelli interrotti prima di una conclusione positiva”
Casa Samaria ospiterà uno degli incontri del triduo in preparazione alla festa patronale di Sant’Alessandro: giovedì 22 alle 20.45 suor Margherita dialogherà con don Dario Acquaroli
direttore della Comunità don Milani del Patronato di Sorisole
sul tema della fraternità ferita e della giustizia come perdono
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Home > Giovanissimi > Domenica 2 giugno a Sorisole il 1° Trofeo A&J Next Gen per Giovanissimi
SORISOLE (BG) – Domenica 2 giugno a Sorisole
in collaborazione con la Società Ciclistica Gazzanighese guidata dall’ex professionista Mauro Zinetti
i fratelli Carera organizzeranno il 1° Trofeo A&J Next Gen
Una speciale manifestazione ciclistica riservata alla categoria Giovanissimi
Johnny ed Alex Carera sono i procuratori di grandi corridori – uno su tutti
l’attuale maglia rosa Tadej Pogacar – ma soprattutto sono grandi appassionati di ciclismo
Con la loro agenzia management sportivo A&J Sport hanno deciso per un giorno di vestire anche i panni degli organizzatori
mostrando attenzione al ciclismo giovanile
A supportare la manifestazione ci saranno anche diverse aziende italiane che hanno subito accettato di far parte del progetto come Enervit
Enervit regalerà un pacco gara per ogni iscritto
DMT metterà in palio per ogni vincitore le nuove scarpe PJ dedicate ai più piccoli
Elite personalizzerà una borraccia total black con il logo A&J ALL SPORTS
mentre Q36.5 vestirà i leader con una maglia celebrativa che racchiuderà l’essenza del ciclismo perché avrà i colori dell’iride
le pietre del pavè e anche l’insegna dei leader dei grandi Giri
La manifestazione vedrà uno spazio espositivo per aziende come Ellerre e quelle citate in precedenza per rendere la giornata ancora più speciale con l’obiettivo dai far appassionare un numero sempre maggiore di bambini al ciclismo
Il circuito sarà cittadino ma presenterà la novità – davvero rara per le prove dei Giovanissimi – di un piccolo tratto in salita
Il comitato organizzatore ha già invitato la squadra slovena Pogi Team
la squadra voluta e sostenuta proprio da Tadej Pogacar
mentre altri atleti della scuderia dei Carera saranno presenti alla giornata e premieranno i piccoli ciclisti premierà insieme ai fratelli Carera
Tags: sc gazzanighese, trofeo a&j next gen
Guarda l’intervista all’ad di Teb Maurizio Scarfone qui.
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Vigili del fuoco in azione all’alba di martedì 26 novembre a Gorlago, in via Primo Maggio: il titolare 59enne di una ditta di guarnizioni di plastica è rimasto lievemente intossicato e portato in ospedale a Seriate per accertamenti. Sul posto, intorno alle 6, sono intervenuti i Vigili del fuoco di Bergamo per una segnalazione d’incendio e la Croce rossa di Trescore.
Fuori dal bar due persone hanno litigato: tensioni che hanno poi visto coinvolti numerosi altri frequentatori del bar, terminando con il ferimento con arma da taglio di uno dei due uomini protagonisti del diverbio iniziale.
Il portale della Valle Brembana e delle Orobie
con il 75% del tracciato tutto in galleria e il resto in trincea
Sono gli elementi che avrebbero convinto la maggior parte degli amministratori delle valli Brembana e Imagna sulla bontà del progetto del terzo lotto della Tangenziale Sud di Bergamo
il cui costo è di 520 milioni di euro
Il progetto definitivo è stato recentemente presentato dalla Provincia
Sono state recepite in particolare le indicazioni del Parco dei Colli
sul territorio del quale è prevista buona parte della strada (Piana di Sombreno e Piana di Petosino)
bussando in primis al ministero delle Infrastrutture e all’Anas
“Un’opera strategica per un’intera Valle
Per ridurre al minimo l’impatto di questa nuova infrastruttura il progetto sviluppato ha recepito tutte le indicazioni avanzate sia dal Parco dei Colli oltre che dalle amministrazioni locali
Anche per questo motivo il costo di questa nuova infrastruttura ha superato il mezzo miliardo di euro
una cifra davvero molto importante – spiega il presidente della Provincia
Ora il tutto sarà consegnato al Ministero delle infrastrutture e ad Anas
titolare quest’ultimo della strada; tuttavia la politica bergamasca insieme a tutte le comunità locali dovrà rendersi protagonista nel chiedere le necessarie risorse
La realizzazione di quest’opera permetterà la risoluzione di un problema cronico viabilistico e il rilancio della Valle”
Ma sul progetto resta il no convinto di Sorisole
Così il sindaco Stefano Vivi: “Ribadiamo l’assoluta contrarietà al progetto
Contrarietà che è stata manifestata sin dall’origine
anche con successive votazioni da parte del consiglio comunale
che deturperà irrimediabilmente il Parco dei Colli
il Canto Alto (Meraviglia d’Italia) e la Piana del Gres”
“I camini di sfiato della galleria – continua Vivi – ammorberanno di gas di scarico la Valle del Giongo (area naturalistica di grande pregio)
che non gode del ricambio d’aria dell’attuale sede della provinciale
Un costo di realizzazione astronomico che veramente non trova giustificazione
soprattutto in ragione del fatto che si tratterà di una strada con una sola corsia per senso di marcia
costa poco ed è velocemente realizzabile
Si può riqualificare l’attuale sede stradale nello stesso modo in cui è stato fatto da Paladina a Curno
Purtroppo la Provincia non ha mai ritenuto di valutare seriamente alcuna alternativa
insistendo in un’unica ipotesi progettuale costosissima e che verosimilmente (come già dicevamo sei anni fa) lascerà gli abitanti della Valle Brembana in coda ancora per molti anni”
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Ad Azzonica Albino Brugnetti lo conoscevano tutti
per le strade del paese; macinava ogni giorno chilometri a piedi e almeno un paio di volte alla settimana arrivava fino a Villa d’Almè - solo di rado prendeva l’autobus - dove si dedicava alla pulizia dei boschi
Albino Brugnetti è morto domenica mattina all’ospedale Papa Giovanni XXIII dov’era ricoverato da venerdì sera in seguito alle ustioni riportate in un incendio causato dal rogo di alcuni rami secchi ai quali lui stesso aveva dato fuoco nel bosco che circonda il centro sportivo di Villa d’Almè
Le sue condizioni erano apparse da subito molto gravi; il pensionato
77 anni (ne avrebbe compiuto 78 il mese prossimo) si trovava in una zona impervia quando è rimasto ferito e dal suo arrivo in ospedale era ricoverato in prognosi riservata
quella di Albino Brugnetti; secondo di dieci fratelli
viveva da solo al secondo piano di una palazzina al civico 5 di via degli Assonica
verso la fine degli anni ’60 era partito per la Francia
dove ha lavorato come lavapiatti nell’albergo di uno zio
poi l’assunzione alle fonderie Pilenga di Lallio
un tipo originale che in paese conoscevano tutti – ricorda il sindaco di Sorisole Stefano Vivi –
Aveva l’hobby della campagna andava a tagliare le piante nel bosco e a raccogliere le castagne
A volte partiva di casa all’alba e tornava la sera
girava sempre a piedi ed era sempre indaffarato»
ma aveva un cappello con una penna da Alpino
che indossava spesso e che ormai era il suo segno distintivo
così come la voce sempre altissima per la strada
che non di rado strappava anche qualche sorriso
non erano ancora stati definiti la data e il luogo dei funerali
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Il 4, 5 e 6 aprile 2025 (ma le date possono variare da regione a regione) le Uova di Pasqua AIL tornano a colorare di speranza i sogni dei pazienti ematologici e quest'anno saranno ancora più riconoscibili
che racchiude l'impegno di sempre: donare un futuro ai sogni dei pazienti
Dentro un Uovo di Pasqua AIL c’è molto di più di una semplice sorpresa
C’è il sostegno a oltre 140 studi scientifici in tutta Italia
il finanziamento di borse studio per giovani ricercatori
il supporto ai Centri Ematologici e l'assistenza migliore per i pazienti in tutta Italia
C'è la possibilità per tante persone di vivere il proprio futuro con speranza
In oltre 4500 piazze italiane scegliendo di sostenerci con una donazione minima di 15 euro
potrai supportare la ricerca scientifica e l’assistenza ai malati e alle loro famiglie in tutta Italia
Per trovare la piazza più vicina a te consulta il sito ufficiale della manifestazione
i Carabinieri di Villa D’Almè hanno dato esecuzione a un provvedimento di obbligo di dimora e divieto di allontanarsi dall’abitazione in orario notturno
nei confronti di un giovane extracomunitario di 22 anni residente a Sorisole
accusato a vario titolo di reati di rapina
porto abusivo di oggetti atti ad offendere e resistenza a Pubblico Ufficiale
dopo le ripetute violazioni dalla misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria a cui era già sottoposto
Straordinario concerto di musica classica con il duo flauto e chitarra previsto nel tardo pomeriggio (alle 17,30) nella splendida cornice della chiesa di Azzonica
magistralmente restaurata due anni fa.A seguire aperitivo con gli artisti.Duo Podera Mezzanotti (flauto e chitarra)
composto dalla flautista Michela Podera e dal chitarrista Raffaele Mezzanotti
Si inserisce fin da subito in rassegne di prestigio
presentando programmi che dalla musica barocca sfociano nella musica contemporanea
Il duo si è perfezionato in masterclass di musica da camera tenute dai chitarristi Giulio Tampalini e Luciano Marziali e in un corso annuale del Maestro Roberto Ranieri
La compositrice Teresa Procaccini ha dedicato al duo il brano Circus Dance op.247
presentato in prima esecuzione assoluta nel maggio 2017 all’interno della rassegna musicale «I lunedì dell’Estudiantina» (BG)
Una 84enne è stata azzannata da un cane nei giorni scorsi a Petosino, frazione di Sorisole, ed è finita in ospedale dove è stata medicata e dimessa con 15 giorni di prognosi. Secondo le prime frammentarie notizie, dovrebbe trattarsi di un cane di razza Amstaff o comunque simile, tipo pitbull
La proprietaria - stando ai primi accertamenti - non si sarebbe fermata a soccorrere l’anziana
È stata identificata nelle ultime ore dai carabinieri di Villa d’Almé in collaborazione con la polizia locale di Sorisole
grazie alla telecamera di videosorveglianza di un’abitazione
L’episodio è accaduto lunedì pomeriggio in via Cà de Magn
quando è stata aggredita dal cane che era a spasso con la proprietaria
L’animale l’ha prima morsicata al polpaccio
l’84enne ha perso l’equilibrio ed è caduta riportando una lesione al capo (non è stato possibile sapere al momento se dovuta alla caduta o a un ulteriore morso del cane)
È stata portata in ospedale in codice giallo con un’ambulanza
La proprietaria dell’animale rischia ora una denuncia per lesioni e per omissione di soccorso
come da procedura prevista in caso di aggressioni
a una visita del servizio veterinario dell’Ats per stabilire se è pericoloso
Nel qual caso potrebbe scattare il sequestro
Integrare armoniosamente il trasporto pubblico nel paesaggio è difficile
A dimostrarlo è il nuovo deposito della linea T2 di Teb
capace di alloggiare tutti e dieci i tram della linea
il deposito è stato pensato per integrarsi appieno con il paesaggio e l’ecosistema del Parco dei Colli di Bergamo
senza lasciare nulla al caso: dalla conservazione del bacino idrografico ai passaggi per la piccola fauna locale
dalla riduzione dell’impatto visivo alla cura per sentieri pedonali e ciclabili
l’intero deposito è stato pensato nel pieno rispetto della natura
Il nuovo deposito Teb è stato costruito per il rimessaggio e la manutenzione dei tram della linea T2: «Qui eseguiremo i piccoli lavori giornalieri
mentre quelli più importanti continueranno ad avvenire nel nostro deposito principale
che in un primo momento era previsto anche a Petosino
tutte quelle che circoleranno sulla linea T2»
dirigente dell’Area Sviluppo T2 e Rup per Teb
Il deposito sarà composto da due capannoni: «Nel primo
sono collocati cinque binari collegati alla linea T2
Un fabbricato separato è destinato alla sosta dei conducenti che effettuano il servizio durante la giornata»
Dal deposito principale si snodano i binari che consentono ai tram di connettersi alla linea in entrambe le direzioni
In corrispondenza del sottopasso della pista ciclabile è stato appositamente disegnato un elemento cilindrico in cemento armato
che crea quello che Teb definisce un “occhio di luce”
ovvero un’area verde illuminata dalla luce naturale
eventi e manifestazioni culturali in collaborazione con i Comuni del territorio
le realtà locali e il Parco dei Colli di Bergamo
Per ridurre l’impatto ambientale del deposito
Nell’area di cantiere – al momento il completamento dei lavori è al 40%
ma ci si aspetta di arrivare al 60% a giugno e al 90% a dicembre
per un’ultimazione definitiva entro metà 2026 – è già stata predisposta una zona adibita alla raccolta differenziata dei rifiuti
L’elettricità per alimentare i due capannoni arriva da un impianto fotovoltaico posizionato sui tetti
per una copertura di circa 400 metri quadrati di pannelli: «L’energia non basta ovviamente per la linea
ma dovrebbe coprire buona parte del fabbisogno dei magazzini di Petosino
abbiamo sei sottostazioni elettriche di alimentazione
sulle quali non escludiamo in futuro l’installazione di fonti rinnovabili: sulla linea T1 stiamo verificando la possibilità di impiegare il fotovoltaico
La porzione della linea T2 che collega il deposito di Petosino con l’area dell’ex-Gres (tra Ponteranica e Sorisole) e fino al confine con Almè
è anche la più bella dell’intera tratta dal punto di vista paesaggistico: «Siamo immersi nel Parco dei Colli
perciò l’attraversamento è molto piacevole alla vista»
La linea tranviaria è affiancata dalla nuova pista ciclabile che
si snoderà a sua volta lungo il Parco dei Colli
Ma essere circondati da un contesto naturalistico di tale pregio significa anche dover prestare attenzione all’impatto ecologico dei mezzi pubblici: «Il Parco dei Colli di Bergamo
fin dall’approvazione del progetto T2 nell’ambito della Conferenza dei Servizi
ha fornito delle prescrizioni e delle indicazioni che intendiamo rispettare»
che la piccola fauna locale potrà utilizzare per attraversare la linea tranviaria
La forma stessa del deposito è stata pensata per «scomparire» tra gli alberi
E infine c’è la questione del bacino idrografico
che è stata analizzata con cura: «In questa zona passano i torrenti Quisa e Rigos
Il progetto ha previsto il mantenimento dell’invarianza idraulica
come richiesto dal regolamento regionale: abbiamo costruito una vasca di laminazione per la raccolta delle acque e un sistema di scarico degli accumuli piovani direttamente nei corsi d’acqua
Abbiamo poi predisposto degli attraversamenti sotto la linea tranviaria in prossimità dei torrenti
che possono essere utilizzati dagli animali più grandi rispetto alla piccola fauna di cui si è detto in precedenza»
La Linea T2 da Bergamo a Villa d’Almè si sviluppa sul sedime della ex Ferrovia della Valle Brembana
Villa d’Almè) e interessa una popolazione di oltre 240 mila abitanti
Il percorso si snoda per 11,5 km ed è affiancato da una nuova pista ciclabile di 10 km da San Fermo a Villa d’Almè
Il tram impiegherà 30 minuti da Bergamo a Villa d’Almé
alla Piana Ristorante di Petosino (Sorisole
via Martiri della Libertà 32) arriva il “Brunch salato” a buffet
il modo più gustoso per inaugurare il giorno di festa
nel Continente il brunch (unione di breakfast e lunch) è stato europeizzato diventando spesso dolce… “Noi
invece – spiega Sabrina Casadoro che
sette anni fa dopo anni nel settore alberghiero ed extra alberghiero
ha aperto la “Piana” – puntiamo soprattutto sul salato: uova
In più ci sarà la possibilità di scegliere un piatto dal menù
dai french toast ai risotti ai funghi autunnali
fino al nostro “Berghem burger”
dal tiramisù alla panna cotta”
al prezzo di uno (25 euro) con la possibilità di un piatto a scelta
Il Pianaclub sandwich servito con patate al forno
il Bagel al salmone norvegese affumicato o il Berghem burgher della Piana (Burger di Bruna alpina
Il 15 settembre il debutto, solo su prenotazione. E sarà offerto dal ristorante. Poi tutte le domeniche dal 22 settembre. QUI le info su Instagram. lapianaristorante.it
Domenica 1 dicembre andrà in scena a Sorisole la partita tra la squadra di casa
rispettivamente la prima e la seconda in classifica del girone B di Terza Categoria
Un match che può rimescolare le carte in testa alla classifica
Il direttore sportivo e allenatore della Sorisolese Ercole Baschenis racconta come sta andando questa stagione: “Il nostro campionato sta andando molto bene
Siamo una società che si trova nel mezzo di altre società di alto livello e con bacino d’utenza con altri numeri
Noi cerchiamo di coinvolgere ragazzi prevalentemente del comune o dei comuni limitrofi ad esempio Petosino
e diamo la possibilità ai ragazzi che vogliono giocare
suddividendoli per età e annate nelle 14 squadre che abbiamo formato.”
L’ esperienza di Baschenis nel mondo calcistico è molto varia: “Sono arrivato a Sorisole dopo un’esperienza al Villa Valle e a diverse annate dove ho fatto l’allenatore a livello dilettantistico al Rocca del Colle e alla Futura Bergamo (Csi) e sono stato anche a Pedrengo
Non mi sposto molto perché quando trovo una società che mi fa stare bene
E parlando di Sorisole continua: “Ci sono arrivato quasi per caso e ormai sono dieci anni che sono qui
Ho allenato quasi tutte le categorie del settore giovanile fino ad arrivare alla prima squadra
per poi assumere anche il ruolo di direttore sportivo
Cerco di collaborare con diverse figure che
sono tutte volontarie e innamorate delle squadre e del territorio
Un paio di stagioni fa per noi è stata un’annata difficile e tragica
perché in pochi mesi sono mancati due punti di riferimento importantissimi nelle nostre squadre; Aldo Sciammetta
allenatore della prima squadra che militava in seconda categoria
allenatore dei pulcini e punto di riferimento per la crescita dei più giovani calciatori
Io all’epoca ero l’allenatore della Juniores e con la scomparsa di Aldo la società mi ha chiesto di traghettare la prima squadra alla fine del campionato e di portare avanti anche la juniores
L’annata purtroppo si è conclusa con la retrocessione in terza categoria della prima squadra
mentre la Juniores ha concluso al secondo posto.”
Baschenis si ritene soddisfatto del lavoro svolto da lui e dalla sua squadra: “Sono molto soddisfatto di quello che stiamo facendo
stiamo provando ad allenare questi ragazzi al massimo cercando di proporre oltre alla parte atletica
anche tante altre situazioni che siano divertenti in modo da rendere l’allenamento un qualcosa che non sia pesante
ma che ti porti a superare i tuoi limiti e a migliorare le tue conoscenze tecnico tattiche
L’obiettivo è sempre la vittoria e l’aver dato tutto
Quello che voglio è cercare di concretizzare il lavoro svolto
sicuro di aver fatto di tutto per centrarlo e spendendo tutte le energie che abbiamo.”
il direttore sportivo ha un’ottima rosa sulla quale contare: “Siamo un gruppo eccezionale senza giocatori che abbiano alle spalle annate in categorie molto superiori
Su quali siano i giocatori più forti
ma se devo citare qualcuno dico il centrocampista Leonardo Baggi
Non voglio dimenticare nemmeno Edoardo Brotini che arriva da fuori regione per questioni di lavoro e che si è integrato velocemente
In attacco abbiamo diverse soluzioni che mi permettono di variare di partita in partita il modo di attaccare l’avversario
Ho un’ottima scelta sulla quale contare
E sul risultato finale non pone delle alte aspettative: “L’obiettivo è crescere
Se con un pizzico di fortuna centreremo i play off o saliremo di categoria tanto meglio
ma non siamo partiti di certo con questo proposito”
L’allenatore e direttore sportivo spende delle parole positive nei confronti della società: “Vorrei spendere delle parole di gratitudine e di orgoglio per il presidente Luigi Ghilardi
Senza il loro supporto e la loro assidua presenza e collaborazione
i buoni risultati non si otterrebbero e non parlo solo di risultati sul campo
Abbiamo dei piccoli obbiettivi: essere in grado di competere senza isterismi e non partire con l’obiettivo di vincere
coinvolgerli e portarli a fine stagione con gli stessi numeri di quando si inizia è già una grande vittoria”
incremento del numero di residenti e scenari futuri della piana del Gres
Sono alcuni dei temi che stanno tenendo banco nell’hinterland della città
dove sono in corso i lavori per la realizzazione della nuova linea T2
Il dibattito è stato al centro di un incontro organizzato dal Coordinamento Zona Hinterland Nord-Ovest del Partito Democratico
vicesegretario del Circolo Ponteranica-Sorisole
Renato Ferlinghetti componente del Cda del Parco dei Colli
che ha illustrato le caratteristiche morfologiche del territorio
vicepresidente del Cda del Parco dei Colli
Il primo affondo ha introdotto il futuro scenario della riconversione della zona del Gres
«Oggi gran parte di questo territorio è legato alla sua vocazione originaria
industriale – ha affermato Angelo Colleoni –
Il progetto che una società privata (grupppo Ferretti
ndr) ci sta proponendo è di conversione da area industriale in area multifunzionale
con destinazione di carattere residenziale e commerciale
con una parte significativa dell’area che dovrà essere trasformata in area agricola
A sud del tracciato della T2 si trova tutta l’area che il parco ha inglobato nel proprio territorio: in quello che adesso è un vecchio capannone si pensa a un ricovero attrezzi per gli agricoltori e per la creazione di una scuola con la produzione di prodotti
L’obiettivo che ci siamo posti come parco è portare avanti tre grossi progetti di riconversione del parco
dell’area di Petosino e delle aree marginali al comune di Bergamo»
Preoccupazioni e dubbi sono emersi tra i partecipanti all’incontro che hanno posto l’attenzione sullo sviluppo residenziale che potrebbe toccare i 1.800 abitanti
ma anche sulla fermata del tram lontana dalla zona residenziale del centro del paese di Sorisole
sui problemi della viabilità con un flusso di migliaia di veicoli di Pontesecco che potrebbero non migliorare con la nuova linea tranviaria
In particolare il moderatore Danilo Jadoul ha spiegato: «Nei prossimi anni a Petosino si realizzerà la riqualificazione dell’ex Gres
Si tratta di un’area di 500.000 mq dove per oltre un secolo si è svolta l’attività economica e industriale più importante nella storia del paese
Dalle notizie diffuse recentemente risulterebbe che 270.000 mq saranno adibiti a edilizia residenziale con l’arrivo di circa 1.800 nuovi abitanti»
«Si è in una fase ancora embrionale e i dati sugli abitanti della nuova area residenziale non sono ancora noti»
Dopo una presentazione del progetto della T2
ha preso la parola il vicesindaco di Ponteranica Alberto Nevola che ha precisato che «si è in una fase ancora embrionale e i dati sugli abitanti della nuova area residenziale non sono ancora noti
perché il Comune di Ponteranica e Sorisole non hanno sul tavolo una proposta concreta di sviluppo
ma di formalizzato non c’è ancora nulla e l’istruttoria del progetto sarà molto complessa»
A fare il punto sulla situazione del Gres anche il sindaco di Sorisole Stefano Vivi: «Il recupero dell’area del Gres è un obiettivo che è auspicato e previsto da oltre un decennio – ha precisato il sindaco –
Nel 2015 venne anche sottoscritto un protocollo d’intesa tra i Comuni di Sorisole e Ponteranica
al Comune di Sorisole non è ancora pervenuto alcun atto formale da parte della proprietà dell’area per l’avvio dell’intervento
ma solo un’illustrazione preliminare informale di quello che l’operatore potrebbe realizzare
Si tratterebbe di un recupero aderente alle indicazioni del protocollo d’intesa
con la realizzazione di un piano in parte abitativo di qualità
in parte commerciale di piccola e media distribuzione
L’ipotesi prevederebbe anche una riqualificazione del verde
con l’inserimento anche di un comparto agricolo
Ci sarebbe un’importante diminuzione dei volumi edificati rispetto all’esistente e ovviamente l’eliminazione di tutto l’amianto e la bonifica dell’area»
«La Teb è una grande occasione per lo sviluppo del nostro territorio e la qualità di vita dei nostri cittadini»
provvederemo anche a organizzare degli incontri pubblici con i cittadini per approfondire tutte le tematiche
oltre ovviamente ai doverosi passaggi in Consiglio comunale
La Teb è una grande occasione per lo sviluppo del nostro territorio e la qualità di vita dei nostri cittadini
Sarebbe auspicabile che si possa estenderla fino a Zogno o magari San Pellegrino
alleggerendo significativamente le arterie stradali
intervento importantissimo per il nostro territorio che ne è sprovvisto
l’iter è già piuttosto avanzato e possiamo ipotizzare che nel 2025 veda certamente la luce»
Ecco tutte le informazioni sulla Sorisole Cup giunta alla settima edizione:
con la partecipazione delle associazioni e dei comuni di Villa d’Almè
celebra e ricorda l’80° anniversario dell’eccidio di Petosino del 26 e 27 settembre 1944
“Nel settembre del ’44 i comandanti della formazione partigiana Brigata Fiamme Verdi “Valbrembo” decisero l’irruzione notturna nella Villa Masnada a Mozzo
occupata da un distaccamento di genieri tedeschi
L’obiettivo era quello di impossessarsi di armi e munizioni
vestiario e altro equipaggiamento militare
caricare il bottino su camion e allontanarsi rapidamente verso la Valle Imagna
Nella notte del 25 settembre 1944 scattava l’operazione alla quale parteciparono venti uomini guidati dal comandante della formazione don Antonio Milesi e dall’ufficiale degli Alpini Giovanni Leardini
Gli eventi si svolsero però in modo diverso dal previsto
soprattutto perché non si trovò alcun automezzo per il trasporto del bottino
Decisero quindi di allontanarsi verso nord con le armi trafugate in spalla
Fecero sosta verso mezzogiorno sul crinale dei colli che terminano al santuario di Sombreno
La zona però nel frattempo era stata completamente circondata dalla 612esima Compagnia Op della GNR agli ordini di Aldo Resmini
Don Antonio Milesi diede ordine agli uomini con i documenti in regola di abbandonare le armi e trarsi in salvo.I partigiani Carlo Mazzola
Giovanni Mazzola e Francesco Roncelli furono comunque fermati e fucilati a Petosino
Poco dopo furono individuati i partigiani rimasti ed iniziò lo scontro a fuoco
Altri dieci riuscirono a fuggire mescolandosi fra gli operai in uscita dal GRES
la Op continuò le operazioni di rastrellamento sui colli di Bruntino alla ricerca di nuclei della Brigata Fiamme Verdi “Valbrembo”
nella camera mortuaria del cimitero ove erano poste le salme
agenti dell’Ufficio Politico sorpresero Giuseppe Piazzalunga mentre esprimeva ad alta voce la sua indignazione
Gli spararono a bruciapelo ferendolo e trasportatolo in prossimità della ferrovia lo finirono
Solamente il giorno successivo fu consentita la rimozione del corpo
furono graziati e riacquistarono la libertà dopo dieci anni di carcere”
(dal sito Internet del Comune di Sorisole)
Ore 9,30 Ritrovo presso la Porta del Parco di Mozzo per la camminata “Traccia Partigiana” dalla Villa Masnada al monumento sui Colli di Petosino
Ore 11,30 Commemorazione a cura della Sezione Anpi “Colli di Bergamo – M.O.Angelo Gotti e Martiri di Petosino”
Ore 15 Celebrazione della Messa al monumento sui colli di Petosino
In caso di maltempo la funzione religiosa sarà celebrata alle 18 nella chiesa di Villa d’Almè
Ore 10 Alzabandiera e posa di un omaggio floreale al Monumento da parte di Alpini e Artiglieri – Corteo da via Francesco Zambelli – Sosta alla lapide posta sul luogo della fucilazione dei Partigiani in via Martiri della Libertà e posa della corona d’alloro.Saluto dell’Amministrazione Comunale e intervento a cura Oscar Locatelli
“Colli di Bergamo – M.O.Angelo Gotti e Martiri di Petosino”.Posa corona d’alloro al Monumento dei Caduti in via Martiri della Libertà
Ore 11 Celebrazione della Messa in ricordo dei Martiri nella chiesa parrocchiale di Petosino
Accompagna la cerimonia il corpo musicale di Sorisole
Quindici nuove richieste in media al giorno fino a una settimana fa
poi l’impennata fino a 20-25 negli ultimi giorni
Sono perlopiù stranieri tra i 18 e i 25 anni coloro che si presentano al Centro di primo ascolto e coinvolgimento della Caritas alla ricerca di un riparo per la notte
Le porte dell’accoglienza si aprono per ognuno di loro
ma l’incremento della domanda ha riempito tutti i posti a disposizione nei dormitori gestiti dalla Caritas (al Galgario) e dalla Comunità don Milani del Patronato a Sorisole
In città la lista d’attesa si allunga di giorno in giorno: venerdì 4 ottobre erano una cinquantina i senzatetto che aspettavano un posto letto
92 quelli che le due strutture riescono ad ospitare (più 10 donne accolte al dormitorio femminile gestito ancora dalla Caritas)
aprirà anche la seconda zona del Galgario e si renderanno così disponibili spazi per altre 15 persone
non è solo una questione economica o sociale: è come se si stesse sfilacciando il rapporto tra le persone»
Con l’avvio dei lavori di ristrutturazione
i circa 200 ospiti della sede del Patronato (un altro centinaio sono alloggiati in strutture esterne) sono stati trasferiti in strutture provvisorie
in attesa che la casa di via Gavazzeni sia pronta ad ospitarli di nuovo
Ma a presentarsi ai cancelli sono ancora in tanti: «La domanda di coloro che vorrebbero entrare è alta e non sappiamo più come fare – spiega don Davide Rota
Gli stranieri fanno molta più fatica a trovare una sistemazione perché non trovano ospitalità da nessuna parte
Noi abbiamo cercato di ovviare a questo problema accogliendoli
non è solo una questione economica o sociale: è come se si stesse sfilacciando il rapporto tra le persone
il numero di chi finisce per la strada aumenta»
«è quella di abituare di nuovo la gente a stare insieme
Assistiamo ad aggressioni incredibili – prosegue – e ad atti di intolleranza sempre più frequenti
Ci sono persone che non hanno più rapporti con gli altri e che non riescono più a stare a galla
E le risposte che la società è chiamata a dare sono sempre più complesse»
la nostra porta rimane aperta a tutti ma di fronte alla libertà delle persone ci dobbiamo fermare
La partecipazione ai percorsi d’inserimento sociale è un’opportunità fondamentale che viene offerta a chi viene intercettato sul territorio
A Sorisole la Comunità del Patronato ospita otto senzatetto in «degenza» e altri 20 in dormitorio
«Arrivano sempre più persone con problematiche complesse – spiega il direttore don Dario Acquaroli – e a mettere in difficoltà gli operatori è la cronicità di queste situazioni
Non si può più pensare di affrontare solo l’emergenza
bisogna provare a dare risposte diverse che prendano in considerazione la vita personale di ognuno»
serve cambiare prospettiva e provare a trovare soluzioni che siano davvero alla portata di tutti: «Molte volte le persone rifiutano i progetti che proponiamo loro perché sanno di non riuscire a reggerne i percorsi – dice ancora don Acquaroli –
Non possiamo aiutare gli altri partendo dal nostro punto di vista
ma mettendoci nei loro panni e dialogando con loro per capire insieme cosa si può fare»
Il rischio è di perdere qualcuno per strada e all’indomani della morte del clochard nella tenda di via Tommaseo
anche questo è un tema sul quale oggi ci si interroga: «Agganciare i senza fissa dimora è difficile
trattenerli lo è ancora di più – racconta don Roberto Trussardi
Noi proviamo ad insistere affinché tutti proseguano i loro rispettivi percorsi
Il sistema messo in campo dagli enti ecclesiastici si occupa di ogni aspetto dell’accoglienza e oltre a dare un tetto a circa 400 persone
comprende anche le mense dei poveri dei frati cappuccini e del servizio Esodo (gestito ancora dalla Comunità don Milani)
arrivate a distribuire rispettivamente 200 pasti a pranzo e circa 160 la sera
ora ospitate al Galgario e che da metà mese torneranno nella sede della Caritas: in pochi mesi si è passati da 15-20 a una quarantina al giorno
«I servizi stanno scoppiando – ribadisce don Trussardi –
Tanto è stato fatto in questi anni in termini di collaborazione tra enti educativi
ma si può fare di più anche nella costruzione di un coordinamento migliore con le forze di polizia
Voglio ricordare che i nostri servizi sono erogati grazie anche a una convenzione con il Comune e con il sostegno della Fondazione della Comunità Bergamasca
che tre volte alla settimana fornisce assistenza ai nostri ospiti al Galgario
e che dobbiamo insieme cercare di intensificare»
Passi che si incrociano in un posto che accoglie e genera speranza
segnate dalla fatica ma ricaricate per tornare a spiccare il volo e conquistare l’autonomia
Sono quelle che abitano la comunità per minori del Patronato san Vincenzo di Sorisole
Un’esperienza a cui don Fausto Resmini lavorò sin dall’inizio del suo ministero
cresciuta negli anni e ora coordinata da Roberto Pominelli
che inizia a tracciarne i tratti essenziali.
“I ragazzi sono organizzati in un gruppo da dieci e due da cinque
Alcuni di loro sono minori stranieri non accompagnati
che hanno affrontato un viaggio migratorio
quindi senza un maggiorenne che possa prendersi cura di loro
Ci sono poche situazioni di civile amministrativo (casi di allontanamento dalla famiglia dettato dal tribunale per problematiche varie) e alcune del penale: ragazzi che hanno commesso reati e secondo la legislazione della giustizia minorile hanno la possibilità della comunità per la prima fase di custodia cautelare; se ci sono le condizione
si può poi avviare un percorso di messa alla prova come possibilità alternativa alla pena
un percorso il cui buon esito comporta l’annullamento del procedimento giudiziario”
Dietro ciascuno di queste situazioni c’è quindi un lavoro di rete con le istituzioni del territorio
“Per i minori stranieri non accompagnati lavoriamo in collaborazione con i servizi sociali dei Comuni dove vengono trovati i ragazzi
che nel 90% dei casi è il Comune di Bergamo: si condivide con i servizi sociali il percorso
Per il penale siamo in collaborazione con i tribunali per minori di Brescia e Milano
Per ogni ragazzo viene definito un piano personalizzato”
Lo stile con cui si lavora è quello tracciato da don Fausto
“Lavoriamo molto sul concetto di accoglienza
Innanzitutto diamo molta disponibilità alla pronta accoglienza: le forze dell’ordine sanno che possono fare affidamento su di noi per la prima accoglienza a qualsiasi ora del giorno e della notte. Questo stile si declina anche con l’accompagnamento del ragazzo preso in carico a prescindere dal motivo per cui è stato inserito in comunità
Dietro di loro ci sono storie di sofferenza
ma il tentativo è di far sentire tutti accolti per iniziare un percorso rivoluzionario di crescita personale
superare la difficoltà e costruire un percorso di ripartenza”
Il cardine del percorso è la vita di comunità: tutto parte infatti stando insieme
“La struttura è fondata sulla vita comunitaria come strumento di confronto e crescita: si tratta di abituarsi e mediare le esigenze di ciascuno
ma anche prestare attenzione ai bisogni e alle particolarità dell’altro
È importante proprio la gestione del quotidiano: attenzione verso la propria casa e la propria persona
rispetto dei patti comuni che si condividono
e anche mantenere gli impegni scolastici o dell’attività interna”
c’è chi frequenta la scuola o un’esperienza lavorativa fuori e chi invece è impegnato nei laboratori della comunità
E accanto a questo si aggiungono altri impegni
“Abbiamo anche sguardo verso l’altro come carità: spesso i ragazzi svolgono attività di volontariato
Siccome siamo accoglienti cerchiamo di insegnare anche ad accogliere”
“I gruppi sono misti per dare a tutti la possibilità di confrontarsi con la diversità e gestirla in modo costruttivo
Ci sono ragazzi che sono appena arrivati e non parlano una parola di italiano: ognuno dà una mano all’altro nei suoi punti di forza per poter crescere
L’educatore si inserisce in questo come figura adulta che con l’esempio
l’accompagnamento e la cura cerca di innescare un meccanismo trasformativo che è proprio del ragazzo
molta fiducia al ragazzo e lo coinvolgiamo nel suo progetto”
a meno di situazioni di emergenza ma comunque temporanee
Arrivano qui generalmente tra i 15 e i 18 anni e
possono continuare il loro cammino nell’area maggiorenni sempre nella comunità di Sorisole
“L’obiettivo del percorso è approfittare del momento in cui la loro vita
si è dovuta fermare per essere presa in mano
rendere questo tempo una possibilità di riflettere e ripartire
uscire dalla comunità e ripartire con una vita da vivere in maniera più arricchita”
Cappellano del carcere e direttore della comunità don Milani di Sorisole
È approdato al Patronato di Sorisole dal 2017
dopo alcuni anni trascorsi accanto ai giovani come direttore dell’oratorio di Borgo Santa Caterina
Sotto l’ala di don Fausto Resmini sino alla sua morte
intelligenza e con l’aiuto di tanti collaboratori
della promozione sociale un’opera quotidiana
Il Patronato di Sorisole accoglie giovani immigrati non accompagnati e altri che hanno “smarrito la strada”
seguendo la traccia offerta prima da don Bepo Vavassori e poi don Fausto Resmini di vicinanza agli ultimi
a persone in condizioni di povertà non solo materiale ma anche culturale
“Le linee guida – ha detto più volte don Dario – sono quelle che si trovano nel Vangelo
Su queste si deve basare tutta la formazione educativa e spirituale
Tutto questo lo faccio a nome e con l’aiuto di tutti i preti del Patronato San Vincenzo”
non è stato certo facile passare dall’avere a fianco un riferimento granitico come don Fausto a questo nuovo ruolo
Il suo compito quotidiano non è certo facile
ma offre anche molte soddisfazioni: ci sono giovani che grazie al percorso nella comunità trovano la propria strada
La comunità diventa un segno di attenzione e sensibilizza allo stesso tempo la comunità in cui è collocata ma anche le altre parrocchie della diocesi
con cui nascono rapporti di collaborazione
Per scoprire come sostenere l’attività dei sacerdoti nella nostra diocesi, in Italia e nel mondo e leggere altre storie di impegno quotidiano clicca qui
“Servono maggiori fondi – sottolinea il presidente di AdB Rinaldi – il richio è quello di non potere sostenere piùle operazioni di recupero” Il maltempo
al confine tra Livigno e la Bassa Engadina
esercitazione congiunta per simulare la risposta a un grave incidente Un piccolo
Un gruppo di scialpinisti sorpreso da una valanga è stato recuperato con l’elisoccorso nella mattina del 3 maggio sul monte Cabianca
che ha coinvolto una decina di persone nella zona dello stadio di Bergamo si è conclusa con l’accoltellamento di un dei partecipanti
Sono partiti da da poche settimane i lavori per la messa in sicurezza del Monte Saresano a Tavernola Bergamasca: sul versante franoso che “guarda” Montisola
Reg: Tribunale di Bergamo: 14 del 08.04.1997
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Alex (a sinistra in foto) e Vittorio Manzoni (a destra), i due fratelli chef originari di Berbenno, Stella Michelin dall’edizione 2022 dell’omonima Guida
hanno rilevato il ristorante Osteria degli Assonica a Sorisole
che guidano dal 2020 insieme a Giovanna Danzo
ma come dipendenti – spiega Alex Manzoni -
Ringraziamo la famiglia Caldara (vecchi titolari del ristorante ndr) per il supporto di questi anni
Ora abbiamo aperto una nostra società e preso in affitto il ristorante Osteria degli Assonica
Ad una solo anno di distanza dall’apertura, avvenuta nel periodo della pandemia, quindi in un periodo non certo semplice, siamo riusciti a ottenere il grande risultato della stella Michelin (poi confermata l’anno scorso ndr) – prosegue Manzoni -
ma sfruttando le risorse del territorio come piccoli produttori o erbe spontanee
Parte di quello che cuciniamo è coltivato e prodotto da noi stessi
La nostra è una cucina improntata principalmente sul vegetale
quest’ultimo proveniente in gran parte dal Lago d’Iseo”
La carriera dei due fratelli berbennesi inizia all’Istituto Superiore Alberghiero di San Pellegrino Terme
già culla di alcuni fra i più talentuosi chef
il fratello maggiore (ora ha 40 anni) è stato una sorta di mentore per Alex (33 anni)
guidandolo lungo la “strada” della cucina
Il 32enne può vantare un curriculum di tutto rispetto
che conta diversi ristoranti di alto livello: il Collina di Mario Cornali ad Almenno San Bartolomeo
La Tana Gourmet di Asiago fino – più recentemente – il Casual di Città Alta
Mentre Alex si destreggiava fra un ristorante e l’altro
Vittorio ha affinato la sua esperienza a Roncola prima (presso il ristorante Al Botto) e volando successivamente fino a Monaco di Baviera
dove ha lavorato nella cucina dell’Acetaia
Tornato in Italia ha lavorato con Sergio Motta all’omonima Macelleria ed infine
è sempre stato quello di riuscire un giorno ad aprire un ristorante insieme” spiega Alex
Traguardo concretizzato con l’Osteria degli Assonica quattro anni fa
con indicato il reddito pro capite del 2023 e l’incremento rispetto al 2022
Buone le presenze in Val Brembana specialmente nell’Alta Valle
grazie alla crescita continua del turismo termale
I giovanissimi “karate kid” Morgan Bonzi
il giornalino online degli studenti dell’Istituto Turoldo di Zogno
“A quasi tre anni dalla morte di don Fausto Resmini
stanno continuando tutti i servizi avviati da lui
Come ci hanno insegnato don Fausto e don Bepo
cerchiamo di rispondere alle emergenze che si presentano”
Così don Dario Acquaroli inizia a raccontare quello che sta avvenendo nella comunità del Patronato San Vincenzo di Sorisole
di cui è direttore dalla morte di don Resmini
Nell’ambito dell’iniziativa “La vulnerabilità come forza” proposta dalla diocesi nell’ambito di BergamoBrescia 2023 Capitale della cultura il 12 febbraio a Sorisole alle 15 sarà possibile incontrare più da vicino questa comunità ascoltando testimonianze e racconti
situata nei pressi del santuario della Madonna dei campi
che accolgono minori e giovani in condizioni di disagio e devianza
ai quali vengono proposti percorsi educativi e formativi al fine di consentire il loro recupero individuale
che accolgono normalmente venti ragazzi (minori stranieri non accompagnati o coinvolti in procedimenti penali)
nell’ultimo periodo hanno dovuto fare i conti con una vera e propria emergenza
“Sono cresciuti moltissimo i numeri dei minori stranieri non accompagnati arrivati a Bergamo
così come in molte altre città italiane – spiega don Dario -
Noi ci siamo messi a disposizione sin da subito
In collaborazione con il Comune di Bergamo
abbiamo garantito il servizio di pronta accoglienza”
Sono stati tantissimi i ragazzi arrivati a Sorisole
“Nel corso del 2022 abbiamo ospitato 230 minori stranieri non accompagnati – prosegue ancora don Dario -
Abbiamo cercato di accogliere tutti in pronta accoglienza
nella casa più grande (dove si sono liberati dei posti
mentre continuavano regolarmente le attività delle tre comunità per minori con i posti in accreditamento”
Molti di questi ragazzi sono poi stati inseriti altrove
“Sono stati collocati in altre comunità educative o altri progetti
Il nostro stile ci insegna a non voltarsi dall’altra parte di fronte alle emergenze”
la fondazione che ora è intitolata proprio a don Resmini ha attivato anche numerosi altri progetti
dove da un anno e mezzo è attivo un laboratorio di assemblaggio e vorremmo avviare anche il secondo; ha preso il via il progetto di inserimento sociale e lavorativo di giovani ed ex detenuti alla cascina all’Agro di Sopra; continuano anche i laboratori a Lurano e il progetto del forno a Lallio”
Tanti elementi che testimoniano quanto continui ad essere generativo il ricordo di don Fausto
“Siamo chiamati continuamente ad interrogarci e a rivedere quello che facciamo – commenta don Dario -
Dobbiamo cercare di rispondere sempre nel modo migliore ai bisogni portati dai ragazzi
che chiedono sempre di più ripensamento e formazione”
Alla trattoria pizzeria «I Tigli» di Sorisole arriva la Pasqua
con uno speciale menù che unisce i sapori della terra e del mare
senza dimenticare la buona cucina della tradizione
per riunire famiglie e gruppi di amici attorno alla tavola
Il percorso disponibile per il pranzo del 31 marzo è composto da antipasti
Insalata di piovra con patate e gamberetti in salsa rosa
Si prosegue con risotto alla pescatora e casoncelli della casa alla bergamasca
Il secondo di pesce è un filetto di orata al forno con pomodorini
bis di arrosto e agnello con polenta e patate al forno
A chiudere il pranzo pasquale la Colomba accompagnata da una dolce crema al mascarpone e abbinata al vino dolce della casa
Il menù ha un costo di 45€ a persona e include anche il vino
La prenotazione è obbligatoria con una piccola caparra
Dopo aver consolidato il loro talento nella preparazione dei casoncelli alla bergamasca più autentici - che poche settimane fa sono stati raccontati persino in uno speciale televisivo da una nota emittente nazionale - ecco che la famiglia Cornolti di Sorisole sale ancora uno step più in alto
in occasione dei concerti del gruppo Coldplay allo stadio San Siro di Milano
Sergio Cornolti e il suo team hanno preparato al pubblico internazionale dello spettacolo gli Scarpinocc di Parre
La boutique gastronomica Cornolti si trova a Sorisole in Via Zambelli
Per informazioni e prenotazioni chiamate lo 035.572100
Alex e Vittorio Manzoni hanno stretto la mano all’Osteria degli Assonica a Sorisole (BG) a inizio Febbraio 2020
Chi sta leggendo non ha bisogno di tante altre informazioni per capire quanto sia stato difficile entrare in un locale e ritrovarsi chiusi
Eppure il futuro loro l’anno costruito
ed è pieno già pieno di energia: due giorni fa è arrivata la stella Michelin.
Ci raccontano quanto vissuto in questi mesi proprio i fratelli Manzoni che condivido gli spazi di cucina con spontanea sintonia
accompagnati in sala dalla moglie di Vittorio
Ora sono assorbiti da un ritmo che (finalmente) segue il suo corso naturale e travolti dall’entusiasmo del riconoscimento della guida
“I primi - ci confessa Alex - “stanno crescendo numericamente in queste settimane
È il segnale che la nuova identità dell’Osteria degli Assonica emerge e c’è curiosità”
La loro cucina a quattro mani spinge sulla creatività ma è molto concreta sul prodotto e sulle materie del territorio
ortaggi e verdure vengono prevalentemente scelte nei dintorni
Non si tratta di una scelta dettata delle tendenze
ma di una pratica acquisita da Alex nell’esperienza a La Tana Gourmet di Asiago
“Lì - ci racconta il più giovane dei due fratelli - da Alessandro Dal Degan
ho avuto modo di addentrarmi al foraging eseguito con un’intenzione precisa
ovvero aumentare l’esplorazione del territorio
Con questo impegno ci creiamo delle sorprendenti opportunità attingendo semplicemente dalla natura e riusciamo a mantenerci in asse con la stagionalità”
Tre i menu degustazione - uno esalta i vegetali; l’altro raccoglie i best of; l’altro
funge da tavolozza sperimentale - che raccolgono piatti interessanti come esecuzione e abbinamento
Ne è l’esempio l’animella cotta alla brace affumicata al mirto
cachi acerbi appassiti e bouquet di erbe aromatiche condite con salsa allo chartreuse
Un piatto che spiega la potenzialità del foragin in senso ampio (anche i cachi vengono raccolti) che vanta un forte legame con gli odori e la natura
ma che è già forte e sicuro della sua identità
un binomio che pone l’eccellenza al primo posto
Ci sono posti dove è sufficiente camminare lungo un viale per percepire cosa anima quel luogo
Ci sono luoghi dove il Vangelo si fa carne
nei pressi del santuario della Madonna dei Campi
All’ingresso la casa centrale e l’infermeria
le casette del villaggio san Raffaele su in alto
Servizi diversi che stanno dentro quest’unico villaggio che dicono le tante forme di aiuto ai più deboli che sono cresciute negli anni grazie all’opera di don Fausto e dei suoi collaboratori
pur preparandosi sempre a rispondere ai nuovi bisogni che si presentano
“Ad oggi nel Patronato di Sorisole ci sono le comunità educative dei minori gestite dalla fondazione don Lorenzo Milani; l’accoglienza dei maggiorenni seguita dal Patronato; il Servizio esodo con la presenza in stazione (fatta di ascolto
accompagnamento) e anche il dormitorio con 20 posti nei container e 7 posti in infermeria
Sempre qui costruiamo dei progetti con il carcere di Bergamo
in uno spazio protetto e concordato con i giudici e la progettazione di reinserimento sociale e pene alternative (con tirocini e laboratori di ogni genere)”
“I progetti che stiamo continuando vedono il coinvolgimento della cascina di via Correnti
quella già legata alla figura di Roberto Pennati
Una delle figure legate a don Fausto sin dalla prima ora è Luigi Zucchinali
Che per tutti in comunità è semplicemente “Zucchi” ma soprattutto un faro di riferimento
Da anni è responsabile dell’area dei maggiorenni
quella che trova casa nell’edificio principale della comunità
che un tempo era sede delle scuole elementari e medie
di restare sempre fedeli alla mission della comunità: tentare di portare i ragazzi dalla semi-autonomia all’autonomia – inizia a raccontare in un attimo di pausa dal lavoro
mentre un paio di ragazzi lo attendono vicino alla sua scrivania -
L’area maggiorenni nasce per continuare a dare un’opportunità ai ragazzi che dopo essere stati nella comunità dei minori hanno compiuto i 18 anni
Un altro gruppo di adulti maggiorenni che vengono qui ospitati sono i richiedenti asilo: è un contesto più strutturato
anche questi finché sono nel programma va bene
ma quando vanno fuori dal programma continuiamo comunque a lavorare anche con questi per poterli portare ad un’autonomia in tutto: personale
chi si mette all’opera nei laboratori della comunità
“A tutti chiediamo la partecipazione alle attività: va capito il concetto che se sono qui è grazie a qualcuno che mi ha dato la possibilità
quindi sono chiamato anche io a fare lo stesso percorso
in modo da mettere la struttura nelle condizioni perché chi arriva dopo di me venga ancora accolto in comunità trovando un contesto famigliare
Tutti devono dare una mano per tenere pulita la casa
come i turni di pulizia o a lavare le stoviglie
A qualcuno che è autonomo chiediamo anche di dare una mano per il servizio Esodo in stazione: preparano i pasti o vanno a distribuirli”
A guidare la comunità Zucchi e quattro operatori
“I ragazzi attualmente qui sono una ventina di neo-maggiorenni
una trentina di richiedenti in asilo dentro un progetto e ancora una trentina di quelli fuori progetti
Per tutti cerchiamo di tenere il tetto massimo di circa 24/25 anni”
Alex e Vittorio Manzoni, titolari e chef di Osteria degli Assonica a Sorisole
Osteria Degli Assonica è una storia di famiglia
di simbiosi con la natura con cui i fratelli Alex e Vittorio Manzoni, bergamaschi
hanno avuto da sempre un rapporto speciale
I due chef propongono una cucina sostenibile che pone al centro il vegetale
quindi erbe spontanee e selvatiche e prodotti dell’orto rigorosamente stagionali
Collaborano prevalentemente con piccole aziende del territorio che riservano molta attenzione ai trattamenti effettuati sui campi
alla lavorazione della materia prima e alla produzione di quantità limitate, destinate a un consumo immediato
per i fratelli Manzoni la sostenibilità va intesa come valorizzazione del territorio e dei prodotti, foraging di ingredienti locali disponibili in natura e autoproduzione
di ridurre al minimo gli scarti e con quel che rimane
si cimentano in preparazioni alternative così da valorizzare il prodotto al 100%
in cucina troviamo Simone Raimo e Paolo Maggiolo
«La nostra cucina - raccontano gli chef Manzoni - si basa sull’utilizzo dei prodotti del territorio
ai quali attribuiamo un ruolo di grande importanza nel nostro menu
Per noi valorizzare il territorio in tutte le sue declinazioni è un imperativo e
laddove alcuni prodotti non siano reperibili
scegliamo una materia prima italiana sempre di altissima qualità
sapori di mare ed elementi di terra che si fondono
acido e amaro come protagonisti e note piccanti a far da cornice
Le cotture alla brace e le affumicature sono fondamentali per rendere il piatto ancora più ricco di contenuti
perché donano maggior interesse al piatto e danno note e intensità che senza di esse non potremmo avere»
Esperienze che sono servite ad affinare le conoscenze e la competenza riguardanti il mondo delle carni e delle tecniche di lavorazione, dalle frollature ai metodi di cottura
A Febbraio 2020 insieme al fratello Vittorio è iniziata la nuova avventura alla guida dell’Osteria degli Assonica a Sorisole
che ha ricevuto subito la stella Michelin nel 2021
L'Osteria degli Assionica si trova a Sorisole in provincia di Bergamo
cercando di cogliere le necessità di ogni cliente e di far sentire tutti a proprio agio: un po' come se fossero in famiglia
Ci spiega Giovanna: «La sala deve rispecchiare NOI
Chi entra, deve sentirsi fin da subito a casa
per festeggiare ed è nostro compito riuscire a far vivere queste emozioni ai clienti
Ecco perchè il lavoro di sala deve essere vissuto con senso di responsabilità
La sala ristorante dell'Osteria agli Assonica
molto elegante e luminosa e una un po' più piccola
intima. In più c’è una splendida terrazza esterna dove poter mangiare durante la bella stagione
L’ambiente è molto curato e i tavoli sono elegantemente apparecchiati e ben distanti l’uno dall’altro in modo da garantire la privacy a tutti gli ospiti
L'ospite può scegliere una tra le tre proposte di menu degustazione
I successi, I vegetali e Vit.Ale, oppure costruire il proprio percorso scegliendo minimo due piatti dai tre Menu
Questo permette anche agli chef di variare la proposta rispettando a pieno la stagionalità e i tempi della Terra
Il menu I Vegetali di cinque portate viene proposto a 80 EUR, “I successi” di sei
a 100 EUR e il Vit.Ale di otto portate a 120 EUR
Due portate a scelta dalla carta costano 70 EUR
I dessert sono proposti a 15 EUR l’uno
è molto interessante con diverse chicche
un viaggio alla scoperta dell’Italia e del mondo
Noi abbiamo lasciato carta bianca agli chef che ci hanno proposto il percorso Vit.Ale che rappresenta la loro espressione ed idea di cucina
La stessa cosa abbiamo fatto anche per quanto riguarda l’abbinamento vini al calice
la nostra fotogallery con diversi degli assaggi pensati dai fratelli Manzoni
firmate da tutti gli autori legati a Identità Golose
cresciuto in Ticino nella Svizzera italiana
Le sue grandi passioni sono la buona cucina
Si è appassionato di cibo dieci anni fa seguendo i primi programmi in tv di Gordon Ramsay e ha iniziato a girare prima in Italia e poi anche in Europa e nel resto del mondo alla scoperta dei migliori ristoranti
condivide le sue osservazioni e suoi entusiasmi con i lettori di Identità Golose
Un buon piatto deve sempre riuscire ad emozionarlo
Orzotto alle albicocche, foglie di fico e liquirizia è il Piatto della bella stagione di Alex e Vittorio Manzoni, chef del ristorante Osteria degli Assionica a Sorisole (Bergamo)
La splendida vista dalla terrazza del Ristorante Zù
Dall’Italia è una narrazione in continua evoluzione di tutto il buono che racchiude in lungo e in largo il nostro Belpaese
Una rubrica che ci porta alla scoperta delle migliori trattorie
tra le vette più alte o in riva al mare
Delizie che non possono sfuggire alle rotte dei più entusiasti viaggiatori
Il Congresso Identità Milano accoglie sul palco i più grandi professionisti della cucina e della pasticceria
cuochi che sanno dare un'impronta originale al proprio lavoro
nel campo della tradizione e lungo i sentieri della creatività
L’Hub Internazionale della Gastronomia: un teatro degli chef che ospita ogni settimana alcuni dei più prestigiosi protagonisti della cucina d’autore
Guida alle Pizzerie e Cocktail Bar d’autore
Guida ai ristoranti d'autore in Italia e nel mondo con i premi alle giovani stelle
l’innovativa app firmata Identità Web che raccoglie 625 cantine
Progettazione grafica e sviluppo sito web a cura di Elia Bogani
Identità Web S.r.l, con sede in Milano, Corso Magenta 46, P.IVA 07845670962, email info@identitaweb.it, è proprietaria, ideatrice e sviluppatrice della piattaforma internet di cui al sito www.identitagolose.it ed è editrice della testata giornalistica “Identità Golose Web - ”, registrazione Tribunale di Milano n. 32 del 31 gennaio 2018, Direttore Responsabile: Paolo Marchi
Una bella sfida per chi si è buttato in questa avventura e un risultato davvero soddisfacente quello che ha “incantato” numerosi parenti e amici invitati al cineteatro Don Rubbi della Parrocchia di Sorisole
sabato 20 aprile e domenica 21 aprile: un musical preparato da mesi
che ha coinvolto un gruppo di 53 persone (da qui la scelta di una replica
per ovvi motivi di spazio in platea) e valorizzato la collaborazione fra tre generazioni: bambini e ragazzi dai 5 ai 12 anni
con alcuni genitori che hanno lavorato dietro le quinte
Ognuno ha portato ciò che aveva di meglio: talenti artistici
doti informatiche e tecniche e … tanto entusiasmo che è andato crescendo man mano ci si conosceva e si imbastivano i pezzi di parti recitate
titolo dello spettacolo scritto da Michele Casella
ha raccontato la storia che ha visto come protagonisti tre ladri incapaci e goffi che alla fine sono stati in grado di riconoscere le proprie doti e buone qualità
così da abbandonare l’infelice ruolo di tipi sospetti e abbracciare a pieno titolo quello di amici veri
obbedendo al loro capo si dovevano “separare” per assicurare il bottino
ad amici che hanno scoperto l’incredibile forza dell’unione
Un messaggio più che mai attuale e necessario per noi tutti (più o meno in qualche modo malati di individualismo) veicolato dalla bellezza della musica e dei canti dello Zecchino d’Oro
dell’arte recitativa e della danza: l’importanza del far gruppo in modo sano
accogliendo la diversità e la fragilità come ricchezza
Sono stati questi i contenuti-valori “regalati” agli spettatori e “conquistati” in itinere dagli stessi protagonisti del musical
che son partiti «senza conoscersi bene – afferma Cristina Cornolti – incuranti forse dell’impegno che ci avrebbe coinvolti una sera alla settimana
Nella costruzione delle scene c’è stato posto per tutti e ognuno
con il suo carattere e pure i suoi difetti
è stato messo nella condizione di trovarsi a suo agio valorizzando ciò che è
Oltre alla grande esperienza di crescita con gli altri e ai messaggi positivi lanciati
il musical è stato una delle belle opportunità per valorizzare il cineteatro
restaurato con l’intento di favorire la crescita di relazioni e di stimolare esperienze di aggregazione fra le nuove generazioni
cioè quella che si è creata durante questi mesi
e che ha lavorato insieme per creare qualcosa di bello e permettere a tutti di crescere
cioè quel sentire dentro le emozioni e i pensieri dell’altro creando relazioni positive;
perché tutto quello che abbiamo fatto alla fine è stato anche un gioco che ci ha divertito
ci ha permesso di provare e sbagliare senza paura;
che è quella che rimane quando si chiudono le porte del teatro e sembra che tutto sia finito (anche se non lo è)»
per richiamare la frase in latino “Per Aspera Ad Astra”, ovvero “attraverso le asperità fino alle stelle!” come auspicio per puntare in alto
che stanno già pensando alla possibilità di “uscire” da Sorisole e proporre il Musical agli oratori vicini
Per maggiori info contattare Cristina al 348/9333267
Nel dossier di questa settimana vi presentiamo quattro storie di comunità che si occupano di persone in condizioni di disagio: senza fissa dimora
Storie di accoglienza e di solidarietà che si diffonde “come un contagio”
La comunità don Milani di Sorisole è un centro di raccolta di tutto quello che
viene etichettato come sintomo di degrado della città di Bergamo
la comunità svolge servizi mirati al recupero di quelle persone che in un certo momento della loro vita si ritrovano in difficoltà e in una condizione di disagio
incastrati in situazioni che a volte passano inosservate
oppure evitate appositamente perché scomode
le persone che volontariamente scelgono di immergersi e di confrontarsi con queste realtà sono molte
Così tante da formare un numero non quantificabile
«E’ un movimento che non si basa su una rete strutturata e cercare di ricomporla è impossibile –spiega Luca
educatore presso la comunità-: si basa per lo più su un passa parola
sulla conoscenza dell’attività che la comunità da anni svolge nel territorio bergamasco
Sono tantissimi i volontari: più risorse e persone ci sono
Così sono tutte volontarie le persone che si dedicano alla raccolta di vestiti
coperte e di qualsiasi materiale utile di prima necessità
smistato e ridistribuito dal servizio Esodo
attraverso l’utilizzo di un camper per gli spostamenti nella città
il servizio cerca di dare assistenza ai così detti “senza fissa dimora” che trovano un luogo di ritrovo nella Stazione Autolinee di Bergamo
Persone senza tetto che per necessità o a causa della povertà
oppure per una forma di fragilità personale
ma non mancano anche giovani immigrati che non potendo trovare un lavoro si ritrovano nel circolo della strada
«Le persone che portano i vestiti e altri beni di prima necessità hanno conosciuto don Fausto
oppure l’hanno ascoltato durante qualche incontro –continua Luca-
Probabilmente si sono rivolti delle domande personale e hanno riflettuto
scegliendo di aiutare in base alle loro possibilità.»
Il servizio Esodo gestisce anche la mensa per i poveri “Posto caldo”
garantendo almeno una cena calda a chi non può permettersi un pasto durante la giornata: sono barboni
ma non mancano anche numerosi stranieri e badanti
La struttura ha 100 posti e vengono preparati altrettanti pasti caldi
Anche qui non mancano volontari che servono il pasto ai poveri della mensa
come gruppi di giovani provenienti dagli oratori della bergamasca che dopo aver passato una settimana in condivisione scelgono di recarsi presso la stazione per un’esperienza intensa
Uno dei problemi che coinvolge appieno la comunità è legato al fenomeno delle migrazioni e riguarda I “minori stranieri non accompagnati” che dopo essere sbarcati a Lampedusa giungono a Bergamo
Sono numerosissimi e tutti bisognosi di una cosa: tanto affetto e di sentirsi nuovamente in famiglia
«Sono ragazzi che scappano dai loro paesi per via delle guerre e della povertà
in cerca di fortuna per sé e la propria famiglia–racconta Luca-.» La comunità educativa maschile di Sorisole accoglie attualmente una settantina di ragazzi tra i 13 e i 18 anni e fino al compimento della maggiore età resteranno presso la comunità
La loro giornata è scandita alla perfezione
seguendo degli orari ben precisi e delle mansioni da portare a compimento: sveglia alle 7 e mezza
colazione e alle 8 operativi nei laboratori; la luce si spegne alle 22
E’ un modo per inserirli il più possibile in un’ottica di una società europea; per questo è importantissima la scuola di alfabetizzazione
attività in cui si inseriscono i volontari esterni
Sono ex professori oppure studenti universitari che per 3 o 6 mesi all’anno
«Apprendere la lingua italiana non solo è utile e importante per instaurare un rapporto e un dialogo con loro
ma anche a livello educativo: non è facile
ma devono imparare la lingua italiana per poter poi trovare un lavoro una volta compiuta la maggiore età.»
invece di andare in palestra corrono alla comunità per organizzare una partita a calcetto con i ragazzi
«Attraverso il gioco imparano a socializzare e a volersi bene
La figura del volontario è diversa dall’educatore
Sono prevalentemente uomini e ragazzi che sempre per conoscenza e per un passaparola scelgono di recarsi qui
Svolgiamo una sorta di selezione dei volontari
perché il legame che si crea con i minorenni a volte è davvero intenso: è più facile confidarsi con una persona esterna alla comunità che con il proprio educatore
Per questo selezioniamo delle persone affidabili nella continuità e nella presenza
perché i ragazzi hanno veramente bisogno di affetto
Hanno un passato difficile alle spalle e quindi servono persone che coscientemente si prendono cura di loro.»
Questa gratuità che i ragazzi ricevono non può che a sua volta creare gesti stupendi
«Nelle nostre cucine non troverete nemmeno un italiano –ride Luca-
Sono circa quindici i ragazzi che lavorano in cucina
Preparano i pasti da distribuire alla mensa “Punto Caldo.”»
Anche gli stessi ragazzi diventano volontari a servizio della comunità