AccediGiovani morti per niente
È solo l’ultima “buetta“ di Torre del Lago trascurata; che col tempo, ed il maltempo, si è però trasformata in un cratere. E proprio come una carie non curata, ha tolto il sorriso ad un paio di automobilisti che, finiti nella voragine, hanno rimediato danni ai loro mezzi.
Ma tornando a via Gramsci, a seguito delle segnalazioni sono prontamente intervenuti gli agenti della Municipale, che con gli operai del cantiere comunale hanno lavorato sotto l’acqua per ripristinare l’asfalto stendendo una “pezza“ d’emergenza.
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Applausi per il debutto a Torre del Lago per Anna Pirozzi
3 agosto 2024 – Il 70° Festival Puccini su volontà del direttore artistico Pier Luigi Pizzi propone un calendario di sei titoli in cui si ricompone l’ordine cronologico di titoli del compositore lucchese (con l’eccezione di una Madama Butterfly a settembre
che però è considerata un fuori programma); si viene quindi a realizzare un arco che dalle Willis conduce direttamente all’ultima pagina
di cui sono state scelte le versioni originali
anche con questa fiaba cinese dai natali veneti si cerca di seguire il più possibile le orme dell’autore preferendo fermare l’esecuzione al lamento funebre per Liù
A questo proposito bisogna sottolineare una cosa (benché il mito sia già stato ampiamente sfatato): Puccini non ha lasciato l’opera incompleta perché la morte gli tolse di mano la penna
ma perché si arrestò proprio alla scena della morte di Liù e rimase quasi un anno con “solo” quel duetto finale da scrivere per portare a casa un titolo definitivamente compiuto
A trattenerlo non furono né la malattia né la morte ma le magagne di un libretto molto carente sul versante drammaturgico; in particolare il nodo che Puccini non riuscì a sciogliere era quello del famoso sgelamento di Turandot: per tre atti viene mostrata come principessa di morte e di gelo e poi
eccola già pronta ad alzare il gran pavese di un finale disneyano in cui (for reasons) l’amore trionfa
Turandot non ammette di essere sgelata o umanizzata per l’essenza stessa del personaggio
esistono agli appunti sul duetto “Principessa di morte” e poco oltre
ma appare oltremodo significativo che la partitura e il canto e piano siano assolutamente completi e coincidenti fino al medesimo punto: «Liù
con quell’ottavino appeso come una flebile luce nella notte
Nel progetto originale senz’altro non era stato concepito come finale
ma non si può dire che nella formulazione prescelta dal compositore questo momento non abbia un senso di cesura fortissimo
tutti uditi nel corso degli anni al Festival Puccini
questo non-finale è senza dubbio quello che possiede la maggior potenza teatrale
quello più emozionante e anche più coerente con l’opera stessa perché
al netto delle intenzioni del libretto di Adami e Simoni
Giacomo Puccini ha esplicitamente creato un microcosmo teatrale e musicale più vicino all’immaginario dell’Oriente che non delle Fiabe teatrali di Gozzi: una dimensione da rituale tragico e crudele
con le figure divine dell’Imperatore e della lontana
Particolarmente efficace la resa di questo finale a cui sarebbe bello potersi abituare
per la scelta di mostrare una lenta processione dietro al corpo di Liù dopo la fine della musica
con il corteo di silhouette che sfila lentamente di fronte al silenzio del pubblico
a firma di Pier Luigi Pizzi dalla regia alle scene
passando per i costumi; al netto di qualche somiglianza molto specifica con la Turandot di Robert Wilson del 2018 per il Teatro Real di Madrid
l’apparato visivo possiede una grande eleganza e
sembra essere lo spettacolo più curato (e più riuscito) della stagione
Il ledwall e la pedana rotante che hanno caratterizzato l’intera edizione sono proposti con una maggior raffinatezza
in particolare le rotazioni della pedana vengono sfruttate con intelligenza in combinazione con la presenza di un camminamento soprelevato con la sezione centrale mobile: la presenza stessa delle impalcature viene posta in rapporto alle regioni monocromatiche del ledwall
creando una piccola foresta di rettangoli bordati di nero à la manière di Mondrian
mentre quando il ledwall mostra due sovrapposizioni di colore è abbastanza istintivo lasciar correre il pensiero alle tele di Rothko
Funzionali le luci di Massimo Pizzi Gasparon e di miglior qualità i video di Matteo Letizi
con la solita presenza delle coreografie di Gheorghe Iancu: si può discutere sulla scelta di includere personaggi della commedia dell’arte
che in effetti costituiscono un gustoso riferimento all’originale gozziano
ma di fatto Puccini se n’è completamente discostato
non esiste un vero e proprio impianto registico ma più una proposta visuale
il punto è che in questo caso la proposta funziona molto bene e probabilmente anche grazie alla natura particolarissima del titolo
dei suoi toni freddi e cerimoniali; un rigore quasi religioso che trova un felice contrappunto con una scena tanto essenziale quanto efficace
peraltro con alcuni guizzi davvero felici: il già citato corteo funebre avvolto dal silenzio
una principessa di gelo fisicamente distante dal mondo terreno e pure con un velo che non ci consente nemmeno di ammirarla nella sua umanità
Il direttore Renato Palumbo si muove nella stessa direzione del progetto visivo di Pizzi: a un impianto scenico fiabesco e irreale
Palumbo risponde con una direzione volta a sottolineare i colori e le molte raffinatezze di una partitura in cui Puccini si decide una volta per tutte a evocare scopertamente il Novecento
Ecco che si mette in luce l’accorta scrittura delle percussioni
nella sospensione del «Silenzio» delle ancelle
la rapida scansione di semicrome con acciaccature in controtempo del tamburo
una sorta di eco barbarica del distopico «tempo delle favole» evocato nella didascalia iniziale
Ma nella direzione di Palumbo si dà molto risalto anche alla chiarezza della trama orchestrale e se in qualche frangente poteva esserci un tratto più sanguigno i momenti in cui l’Orchestra del Festival Puccini ha dato il meglio di sé sono stati quelli più intimi e delicati
rispettivamente preparati da Roberto Ardigò e Chiara Mariani
hanno avuto qualche lieve incertezza nelle quadrature dei tempi ma nel complesso si registra una prova molto superiore a quanto ascoltato nelle scorse serate del Festival
ma una selezione più accurata non pare di eccessivo sforzo
Bene Davide Piaggio come Principe di Persia e adeguate le due ancelle di Greta Buonamici e Maria Salvini
Ben centrati e dai timbri diversificati Ping
Pang e Pong: nel trio i due tenori Luigi Morassi e Saverio Pugliese
ma su tutti svetta l’ottimo baritono Pietro Spagnoli a cui è stato felicemente assegnato anche il ruolo del Mandarino
Impeccabile nella dizione e nella correttezza del fraseggio
Spagnoli conferisce al proprio personaggio uno spessore tale da elevarlo ben al di sopra del ruolo di contorno per cui Ping è stato concepito e soprattutto gli infonde una personalità netta e ben leggibile
già udito nei panni di Geronte di Ravoir nella Manon Lescaut
In questo titolo impersona un convincente Timur e
Concetti evita eccessi di qualunque tipo: niente tratti caricaturali
piuttosto una intensa luce di umanità fatta trasparire attraverso raffinate cesellature della linea vocale e un evidente ossequio per la partitura
In questa Ur-Turandot senza finale il personaggio di Liù acquisisce un peso maggiore del solito visto che la scena “conclusiva” è tutta sua
quindi non è retorico domandarsi se non era possibile avere un’interprete più caratterizzante di Chunxi Hu
non c’è mai un momento in cui reclama il palco per sé
La tecnica è solida e sia i filati sia i piani ben eseguiti ne sono testimoni
pertanto dispiace dire che questa è una Liù che non resta nella memoria
La nota più dolente del cast è costituita dalla scelta di affidare la parte di Altoum a un controtenore
Preferiamo archiviare questa decisione come facezia davvero fuori luogo e non fornire giudizio su Danilo Pastore
di cui si è comunque ammirata la notevole confidenza con il palco e la grazia nel gesto scenico
Deludente anche l’assegnazione del ruolo di Calaf: in un’edizione particolarmente funestata dalla scelta di tenori di poco spessore (Bohéme) o addirittura cattivi (Manon Lescaut)
anche in questo caso ci si è affidati a uno degli habitue di Torre del Lago: al netto di un bel timbro e di un’emissione conosciuta come generosa
Amadi Lagha ha sempre mostrato in modo palese i propri limiti sia nell’interpretazione
sia nel fraseggio (per non dire nel solfeggio)
quindi si può sollevare per lo meno qualche perplessità sull’appropriatezza dell’assegnazione
Ai limiti conosciuti si aggiunge una certa fatica nel registro acuto – con un «Nessun dorma» classificabile come prudente
peraltro troncato di netto nella puntatura finale – e anche qualche difficoltà nel sostegno dei fiati
Di notevole caratura Anna Pirozzi nel ruolo del titolo
la sua figura di staglia diafana e quasi divina
così distante dal piano umano da essere percepita come più irraggiungibile che mai; Pirozzi raggiunge questo risultato con pochissimi tratti di rara efficacia
dominando di fatto la scena a ogni ingresso o apparizione
Vocalmente raggiunge un risultato incredibile
vale a dire l’ottenimento di una dizione intellegibile persino in alcune delle frasi più impervie
La scrittura vocale di Turandot è un grido continuo sin da «In questa reggia”
eppure il soprano riesce a proporre un’articolazione del suono intelligente e molto musicale su tutta la gamma: i pochissimi gravi sono sempre eleganti e salendo si produce in un timbro di freddo metallo «come quella spada» che è Turandot
applaudito senza riserve (e anche senza attendere la fine dell’aria)
suggellato dalla consegna del 55° Premio Puccini
Il pubblico caloroso e a volte un po’ troppo entusiasta ha ben accolto la produzione; il dato più interessante è l’effetto assolutamente positivo registrato da questo finale-non-finale
che nell’opinione di chi scrive – come già anticipato sopra – dovrebbe essere proposto con più costanza anche all’infuori dei revival per il centenario della morte del compositore
con un bonifico sul nostro conto
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Published 2 settimane ago redazione2 settimane ago • Bookmarks: 24
Navigare su un lago con un perimetro di circa 10 chilometri di coste
all’interno del parco naturale di Migliarino
Ammirare dalle sue acque l’ottocentesca villa
edificata sulle rive e appartenuta al celebre compositore operistico Giacomo Puccini
Ritrovarsi con altri appassionati e armatori di barche storiche
Tutto questo sarà possibile il 26 e 27 aprile 2025 in occasione della seconda edizione di “Le Vele Classiche di Puccini”
veleggiata per barche tradizionali che si svolgerà sul lago di Massaciuccoli
La manifestazione è organizzata dal Circolo Velico Torre del Lago Puccini (www.cvtlp.it)
in collaborazione con il Comune di Viareggio e la Fondazione Festival Pucciniano
con il supporto organizzativo di ICARE e FIV (Federazione Italiana Vela)
Patrocinatori dell’evento la Regione Toscana
Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini
ASDEC (Associazione Scafi d’Epoca e Classici)
La manifestazione si svolgerà con il supporto di: Pietro Lencioni Rappresentanze
Di seguito il link per formalizzare l’iscrizione alla seconda edizione di “Le Vele Classiche di Puccini”: https://www.cvtlp.it/events/le-vele-classiche-di-puccini-2025/
La quota di iscrizione comprende la partecipazione alle due conferenze in programma
l’aperitivo e la premiazione di domenica, varo e alaggio con gru (previa segnalazione nella scheda di iscrizione), l’ormeggio presso il porticciolo del circolo per le notti di venerdì e sabato (previa segnalazione nella scheda di iscrizione), gadget dell’evento
L’iscrizione è gratuita per bambini di età inferiore ai 14 anni
Per eventuali accompagnatori non iscritti alla regata la partecipazione alle manifestazioni collaterali è gratuita mentre il costo per la cena è di 30 euro a persona
Nel corso della cerimonia di premiazione di domenica pomeriggio 27 aprile verranno premiate la prima classificata in tempo reale tra le imbarcazioni a chiglia
le derive in vetroresina e le derive in legno
seconde e terze classificate in tempo compensato in tutte le categorie
Premio speciale per la prima timoniera donna giunta al traguardo
Si aggiudicherà il premio “La fanciulla di Puccini” l’imbarcazione che avrà dimostrato il miglior connubio tra bellezza
passione e apprezzamento del pubblico. Tra i riconoscimenti speciali il Premio Glamour
messo in palio dal Museo della Barca Lariana
la più importante collezione europea di barche storiche con sede a Pianello del Lario sul Lago di Como
L’ASDEC, Associazione Scafi d’Epoca e Classici fondata nel 1987
attribuirà un premio alla barca che sia appartenuta alla stessa famiglia dal maggior numero di anni
previa verifica della documentazione che possa attestarne la lunga proprietà
Altri premi verranno estratti a sorte tra tutti i partecipanti
Circolo Velico Torre del Lago Puccini Via delle Torbiere 1 – Torre del Lago 55049 Viareggio (LU) www.cvtlp.it – E-mail: regate@cvtlp.it
Iscrizioni online: https://www.cvtlp.it/events/le-vele-classiche-di-puccini-2025/
In allegato il comunicato stampa completo e otto immagini di libero utilizzo a fini editoriali
+ foto di libero utilizzo a fini editoriali
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In seguito ai funerali di Papa Francesco di sabato 26 aprile 2025
gli organizzatori del 2° “Le Vele Classiche di Puccini”
il raduno di barche d’epoca in programma il 26 e 27 aprile sul Lago di Massaciuccoli presso il Circolo Velico Torre del Lago Puccini
hanno comunicato alcune variazioni al programma previsto
Per onorare il lutto la prima regata prevista per sabato 26 è stata infatti annullata
A partire dalle 8.30 è comunque previsto l’arrivo e iscrizione dei partecipanti
cui seguirà alle ore 12 il briefing armatori con l’illustrazione del nuovo programma
Alle 20.30 verrà mantenuta la cena dei regatanti e degli accompagnatori (raccolta adesioni durante le iscrizioni del mattino)
Decisamente intensa la giornata di domenica 27 aprile
Dalle ore 9.30 alle 12 l’esposizione “Ogni barca una storia” mostrerà a visitatori e partecipanti le barche d’epoca e classiche presenti a Torre del Lago
tra le quali il barchino del padule da caccia e il navicello la “Fanciulla del Lago”
scafi tipici della zona usati anche dal Maestro Giacomo Puccini
A fare da cornice in abbigliamento d’epoca
presso il Parco della Musica del Gran Teatro Pucciniano
il gruppo storico “Il Ventaglio d’argento”
Qui sarà possibile votare la barca che si aggiudicherà il premio “La Fanciulla di Puccini”
presso la sala conferenze della casa-museo Puccini
si svolgerà la conferenza “Navigando nel Tempo: La storia delle barche a vela dal 1800 ad Oggi”
consigliere dell’ASDEC (Associazione Scafi d’Epoca e Classici)
presidente della Fondazione Museo Barca Lariana del Lago di Como
Alle 10.30 la conferenza “La barca del Maestro Puccini prende forma”
rivelerà il processo costruttivo di una tipica imbarcazione del lago
sempre presso la sala conferenze della casa-museo Puccini
la violinista Ester Saccenti e il pianista Piotr Yanchuk suoneranno le musiche del Maestro e suoi coetanei
grazie all’iniziativa “Inseguendo la veleggiata”
sarà possibile imbarcarsi sul battello/motonave per una gita sul Lago di Massaciuccoli (solo su prenotazione scrivendo a regate@cvtlp.it e fino ad esaurimento posti)
La manifestazione si concluderà alle 16.30 presso la sala conferenze della casa-museo Puccini
con la cerimonia di premiazione della veleggiata e l’assegnazione dei premi speciali
INFORMAZIONI E ISCRIZIONI www.cvtlp.it – E-mail: regate@cvtlp.it ; Georges Loupakis +39 335 5412357
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L’idea di riqualificare Piazza del Popolo a Torre del Lago Puccini potrebbe rappresentare il primo tassello di un piano ambizioso per valorizzare un percorso di trasformazione dei luoghi “mitici” della città
artistico e anche turistico in grado di attrarre visitatori e riattivare il tessuto economico locale
I “luoghi iconici” rappresentano il primo punto di contatto tra i turisti e la storia
la cultura e l’identità di una città
Sono spazi capaci di raccontare il passato e
questi luoghi possono diventare motori di sviluppo turistico e culturale
con il suo legame indissolubile con Giacomo Puccini
è stata scelta da Forza Italia a Viareggio come punto di partenza per questa visione
La riqualificazione di Piazza del Popolo che noi proponiamo prevede una scultura monumentale interattiva che raffigura Puccini seduto al pianoforte
Un luogo fulcro di un’esperienza immersiva e coinvolgente
dove tutti potranno ascoltare le celebri arie pucciniane tramite pulsanti digitali e ammirare le facciate delle abitazioni decorate con un gigantesco pentagramma
dove le note delle opere del Maestro si illumineranno di notte al ritmo della musica
La trasformazione della piazza che io penso
ribattezzata “Piazza del Popolo di Giacomo Puccini”
sarà il simbolo di una sinergia tra arte
capace di rendere questo luogo unico e memorabile
Il progetto include anche un’esperienza immersiva lungo il Viale Puccini
denominata “Una passeggiata con Giacomo Puccini”
che condurrà i visitatori alla scoperta della villa del Maestro
totem multimediali con QR code permetteranno di ascoltare
la voce di Puccini che narra la storia delle sue opere
La riqualificazione di Piazza del Popolo rappresenta
un’opportunità concreta utile anche per rilanciare l’economia locale
incentivando la riapertura di attività commerciali oggi chiuse e creando nuovi spazi dedicati all’accoglienza turistica
Il progetto di Torre del Lago Puccini dovrebbe essere solo l’inizio
This is an example of a Vimeo video embedded via WPZOOM Video Widget
Connessi all'Opera
Inutile dire che l’emozione ti stringe nel momento in cui
mentre l’ottavino suona una nota acutissima e il resto dell’orchestra sprofonda nelle zone più gravi della partitura
il coro sussurra la parola “poesia”
Siamo al finale di Turandot così come Giacomo Puccini l’ha conclusa
Ma siamo anche a Torre del Lago e le spoglie del Maestro riposano poco lontano
Difficile non pensarci mentre solisti e coro si avviano mestamente verso l’uscita del palco
accompagnando Liù in un corteo funebre lento e cadenzato
abitato solo dall’eco delle ultime note e dai rumori lontani del lago
anche Turandot si unisce alla triste processione
direttore artistico dell’edizione del centenario dalla scomparsa di Puccini
torna all’estremo capolavoro del compositore con uno spettacolo astratto e sobrio
ove semplicità e sofisticazione vanno di pari passo
non certo una dannunziana “favola bella”
che si celebra tra le scenografie geometriche del grande palco del teatro all’aperto
I movimenti di solisti e coro sono studiati
ma senza che l’efficacia teatrale ne venga compromessa
Tutt’altro: ne viene invece esaltata la dimensione rituale di un racconto che ha poco di realistico e
il distacco di Turandot prendono così consistenza in una scena pulita
colore che – in barba a ogni superstizione- il maestro ama particolarmente
La presenza di un gruppo di bravi ballerini
sulle coreografie insieme barbare ed eleganti di Gheorghe Iancu
conferisce forza a diversi momenti del dramma
Le luci di Massimo Gasparon e i video di Matteo Letizi
che si limitano spesso a larghe campiture di colore puro
sono in perfetta armonia con la concezione registica
mentre la Cina della vicenda è solo evocata da pochi
Premesso che l’esecuzione è amplificata (e questo
non facilita una valutazione adeguata di voci e strumenti)
dal podio Renato Palumbo affronta la complessa partita dall’alto della sua solida professionalità
I tempi sono talvolta dilatati per consentire un più lirico involo al canto
ci pare che il direttore prediliga delicati colori pastello a una più spigolosa grafia novecentesca
Il coro – guidato da Roberto Ardigò -
Un maggior numero di coristi avrebbe tuttavia giovato all’imponenza richiesta dalla scrittura pucciniana
Apprezzabile il contributo del Coro di voci bianche del Festival
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In calendario dal 9 novembre al 22 dicembre concerti
proiezioni di film che si svolgeranno tra Torre del Lago Puccini e Viareggio ma che toccheranno anche altre località della Toscana come Siena
Montecatini fino alle Terre di Giuseppe Verdi
Sarà un “Mese Pucciniano” ricco e intenso quello che si svolgerà dal 9 novembre al 22 dicembre
nell’anno che ha visto il mondo intero rendere omaggio a Giacomo Puccini in occasione dell’anniversario dei 100 anni dalla scomparsa
Il ricchissimo programma messo a punto dalla Fondazione Festival Pucciniano e dall’Amministrazione Comunale di Viareggio con il supporto e il contributo del Comitato Nazionale per le Celebrazioni Pucciniane e realizzato in collaborazione con la Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini
si snoderà lungo i mesi di novembre e dicembre
per concludersi con il tradizionale Concerto di Capodanno
La rassegna offrirà al pubblico l’opportunità di rivivere le emozioni delle opere pucciniane e di approfondire l’immenso patrimonio culturale lasciato in eredità dal compositore toscano
di cui si celebrano in questi mesi due anniversari: la scomparsa il 29 novembre e la nascita il 22 dicembre
“Ci avviamo alla conclusione di questo 2024,– ha sottolineato l’assessora alla cultura della Città di Viareggio Sandra Mei- che ha celebrato il genio di Giacomo Puccini a 100 anni dalla sua morte
Un 2024 che la Città di Viareggio ha voluto celebrare
grazie anche al Comitato Nazionale per le Celebrazioni
con straordinarie iniziative: un Belvedere restituito alla sua naturale bellezza ed un Festival Puccini
una degna conclusione di questa “festa della Città” per uno dei suoi più illustri cittadini
durante la quale tutti hanno sentito forte il desiderio di far sentire il proprio affetto e il proprio impegno per onorare Puccini e valorizzare le radici culturali della città
che ha saputo unire generazioni e anime diverse in un abbraccio collettivo
dimostrando quanto Viareggio sia profondamente legata alla figura di Puccini e quanto sia fiera di condividere questa eredità con il mondo.”
“Sono felice di annunciare il Mese Pucciniano
– ha dichiarato Fabrizio Miracolo presidente della Fondazione Festival Pucciniano– un’occasione speciale per celebrare Giacomo Puccini e la sua eredità artistica con una serie di concerti
incontri con interpreti e proiezioni in anteprima
dai cittadini di Viareggio e Torre del Lago a tutta la Toscana
con l’intento di avvicinare il genio di Puccini al nostro territorio
con artisti di fama internazionale che ci permetteranno di vivere da vicino l’intensità e la bellezza della sua musica
Invito tutti a partecipare e a unirsi a noi in questa grande celebrazione”
Il Mese Pucciniano prenderà il via il 9 novembre con un concerto lirico che vuole rendere omaggio ad una persona
di cui ricorrono nel 2024 i 100 anni dalla nascita che ha trasformato la sua passione per la musica e per Puccini in una missione personale al servizio in particolare del Festival Puccini
L’anniversario del 29 novembre prevede una vera e propria “maratona pucciniana” che vedrà Torre del Lago al centro di questo sentito tributo al Maestro che prenderà avvio la mattina sul nuovo piazzale Belvedere (ore 10.30) con la deposizione della corona e la Santa Messa officiata dal S.E
il vescovo di Lucca monsignor Poalo Giulietti
Alle ore 12.30 la proiezione presso l’Auditorium Simonetta Puccini della mitica pellicola di Sandro Bolchi lo sceneggiato televisivo in cinque puntate del 1973
dedicato alla vita del compositore e che ha come protagonista
uno straordinario Alberto Lionello; per poi spostarsi nel pomeriggio nella Chiesa di San Giuseppe dove sarà eseguita la “Messa a quattro voci” di Giacomo Puccini composizione comunemente conosciuta come “Messa di Gloria”
scritta nel 1880 dal ventiduenne Puccini e composta come tesi di laurea per l’Istituto Musicale Pacini di Lucca
Interpreti di questa spirituale partitura saranno l’Orchestra del Teatro Nazionale di Tirana e ilCoro del Festival Puccini diretta dal Maestro Toufic Maatouk
solisti Raffaele Abete (tenore) e Armando Likaj (baritono)
La celebrazione proseguirà poi la sera con un intenso programma organizzato dalla Fondazione Simonetta Puccini e che prevede nell’Auditorium Simonetta Puccini (ore 20.15) la proiezione del documentario Giacomo Puccini I paesaggi dell’anima; alle ore 21.15 la diretta del concerto dal Teatro alla Scala Giacomo Puccini 1924-2024 ore 23.00 la proiezione del documentario Il codice Puccini
Inoltre per l’intera giornata del 29 novembre il piazzale Belvedere sarà animato dalla musica del Maestro filodiffusa
Nel programma non mancheranno poi altre interessanti proiezioni come l’anteprima del docufilm di Alessandro Tofanelli “Ferruccio Pagni pittore del Lago” sceneggiatura: Barbara Baroni e Alessandro Tofanelli
in collaborazione con Fondazione Simonetta Puccini
la presentazione della pubblicazione dedicata a Ferruccio Pagni
un catalogo che è un altro regalo della città a Torre del Lago
ai suoi paesaggi così come ben affrescati da Ferruccio Pagni e rappresentati nella mostra a lui dedicata “Incanto Pucciniano” ancora visitabile a Villa Paolina
Ben tre i nuovi eventi espositivi che accompagneranno questa celebrazione: nel Foyer del Gran Teatro la mostra di costumi “In quelle trine morbide” con i bellissimi costumi di scena della Fondazione Cerratelli; sempre nel grande spazio del foyer del Teatro una Mostra di materiale Filatelico
Numismatico e Storico proveniente da collezioni private dei soci del Circolo Filatelico “Giacomo Puccini”
La Galleria di Arte Moderna renderà omaggio al Maestro con la mostra Puccini e Viareggio
ideata in collaborazione con l’Associazione Terra di Viareggio che si articola in una sezione documentale sui rapporti tra il Maestro e la città con materiale selezionato dal Centro Documentario Storico di Viareggio e in “Un’interpretazione pittorica” del pittore viareggino Marco Dolfi
Altre tappe di questo omaggio al Maestro saranno Montecatini dove grazie alla collaborazione tra la Fondazione Festival Pucciniano e il Comune di Montecatini
con la direzione artistica di Fabrizio Moschini
si svolgeranno il concerto Turandot e i suoi finali e un incontro/conferenza “Turandot
Liù e le altre” e Siena dove sarà messa in scena Tosca e dove troveremo protagonista l’Orchestra del Festival Puccini
Le celebrazioni faranno tappa anche a Bruxelles grazie alla collaborazione del Club Soroptimist Viareggio Versilia che ha organizzato in collaborazione con il Club di Bruxelles Sablon il 12 dicembre una serata omaggio al Maestro e che vedrà protagonisti gli artisti del Festival Puccini
Tra gli eventi si segnala il concerto benefico del 20 dicembre che vede protagonisti Andrea Tofanelli
due artisti della Terra di Puccini da sempre impegnati nella promozione del territorio e della musica e che offriranno l’incasso del Concerto all’Istituto comprensivo di Torre del Lago
Musica / Redazione
Il violoncellista il 14 giugno sarà in concerto nella Sala Mehta, grazie a una coproduzione tra Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e Amici della Musica di Firenze
Debutto italiano per Keiko Devaux con l’ORT diretta da Diego Ceretta e l’Accademia Chigiana, in programma anche Casella e Čajkovskij. Dal 7 maggio a Firenze, repliche a Cascina, Siena e Carrara
Il cantautore livornese torna a Firenze il 9 maggio con un concerto che mescola risate e commozione, accompagnato dai Musica da Ripostiglio per uno spettacolo teatrale pieno di personaggi indimenticabili e racconti di vita tragicomica
Musica
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"Tradizione in Movimento": Il Musicus Concentus porta la grande musica a Firenze
A Simone Cristicchi il Pegaso d'oro della Regione per il suo profondo legame con la Toscana
Cultura / Elisabetta Vagaggini
Innovazione / Chiara Bianchini
Innovazione / Redazione
Avrebbe dovuto cantarla Mia Martini a Sanremo
Una lunga chiacchierata con Drupi che parla a 360 gradi degli inizi
il sistema contemporaneo che mette al centro il personaggio e non i pezzi
Su Sanremo però non ha dubbi: "Carlo Conti ha sempre scelto canzoni che erano canzoni
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“Nonostante l’atmosfera rattristata dalle esequie per la recente scomparsa di Papa Francesco
siamo contenti di avere concluso la seconda edizione delle Vele Classiche di Puccini e riconfermato l’evento come uno tra i più importanti e partecipati appuntamenti nazionali dedicati principalmente alle derive storiche a vela”
Così hanno dichiarato Massimo Bertolani e Rodolfo Collodi
rispettivamente presidente e vicepresidente del Circolo Velico Torre del Lago Puccini
Va dunque in archivio un’edizione che ha visto la partecipazione di 26 imbarcazioni
molte delle quali pezzi unici e in parte associate alla Vela Classica del Garda
La prevista prova di sabato 26 aprile 2025 è stata annullata in segno di rispetto per le esequie di Papa Francesco
Dopo la regata di domenica l’imbarcazione Nemo III
un Classe U varato dal cantiere Baglietto nel 1938
si è aggiudicata la vittoria nella categoria ‘Derive’
costruita dal cantiere palermitano Puleo nel 1961
è stato assegnato al Flying Fifteen Elvira del 1963
leggendario progetto dell’inglese Uffa Fox
Ex aequo per il premio ASDEC (Associazione Scafi d’Epoca e Classici)
attribuito alla barca appartenuta alla stessa famiglia dal maggior numero di anni
conferito al Dinghy Mirror Betulla del 1980 e Nemo III
Ex aequo anche per il Premio Glamour del Museo della Barca Lariana
andato al Finn Princess del 1966 e al Dinghy 12’ Carlo III del 1973
armatore Nimbus Surfing Club) 3° Carlo III (1973
Classe Barche a chiglia: 1° Isca 4368 (1961
è stato premiato come armatore più anziano
mentre il Circolo Velico Torre del Lago Puccini ha voluto consegnare un riconoscimento al Consigliere ASDEC Alex Mazzoni
al presidente della Fondazione Museo Barca Lariana Ferdinando Zanoletti e al perito navale Gino Ciriaci
zainetti e biglietti per assistere all’opera pucciniana Manon Lescaut
sono stati estratti a sorte tra i partecipanti
Posto d’onore in banchina per “La fanciulla del lago”
il navicello di metà Ottocento un tempo impiegato per i trasporti commerciali da Massaciuccoli fino al mare
oggi restaurato grazie al prezioso contributo dell’Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli presieduto da Lorenzo Bani
che non ha voluto fare mancare la propria presenza alla manifestazione
Questa imbarcazione a fondo piatto costruita in quercia
impiegata per il film di Benvenuti “La fanciulla del lago” e successivamente restaurata dal cantiere Checchi di Massarosa
i partecipanti hanno assistito alla conferenza “Le Derive e la loro evoluzione dal 1800 attraverso il 1900” a cura di Alex Mazzoni dell’ASDEC
Un’occasione non solo per ripercorrere la storia di queste piccole barche dagli albori ai nostri giorni
ma anche per annunciare che il socio del CVTLP Georges Loupakis
armatore del Flying Junior Perseo e delegato all’organizzazione del raduno
assumerà per l’ASDEC l’incarico di esperto di derive classiche
È seguita la conferenza all’aperto “La barca del Maestro Puccini prende forma”
tenuta da Angelo e Nicola Checchi dell’omonimo cantiere navale
che ha raccontato il processo costruttivo di un barchino del padule in legno di castagno e cipresso impiegato per la caccia e pesca
Presso la casa-museo di Puccini si è svolto il concerto della violinista Ester Saccenti e del pianista Piotr Yanchuk
che hanno suonato le arie de La Bohème e della Tosca
La visita alla casa-museo di Giacomo Puccini ha permesso di scoprire quanto sia il Maestro che il figlio Antonio siano stati armatori di splendidi yacht a motore tutti nominati Cio-Cio-San
dal nome della protagonista di Madama Butterfly
Nel corso della manifestazione i momenti conviviali
sono stati vivacizzati dalla presenza del gruppo storico in costume d’epoca Ventaglio d’Argento
La seconda edizione delle “Vele Classiche di Puccini” è stata organizzata dal Circolo Velico Torre del Lago Puccini
Patrocinatori dell’evento sono stati la Regione Toscana
Ente Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli
La manifestazione si è svolta con il supporto di: Pietro Lencioni Rappresentanze
INFORMAZIONI Circolo Velico Torre del Lago Puccini Via delle Torbiere 1 – Torre del Lago 55049 Viareggio (LU)
7 − = 1 .hide-if-no-js { display: none !important; }
Ecco il cartellone del 71° Festival Pucciniano di Torre del lago
con cinque titoli operistici e un galà con protagonista Anna Netrebko
RegistaAlfonso SignoriniDirettore d'orchestraRenato PalumboCastTurandot Olga Maslova (02 e 14 agosto); Anna Pirozzi (25 luglio); da definire (22 agosto
Il principe ignoto (Calaf) Gregory Kunde (25 luglio
2 agosto), Yusif Eyvazov (22 agosto
5 settembre), Dario Di Vietri (14 agosto)
Timur Michele Pertusi (25 luglio
14 e 22 agosto), Rosa Feola (2 agosto), Elisa Balbo (5 settembre)
2 e 14 agosto), Stefano Marchisio (22 agosto
Direttore d'orchestra Michelangelo Mazza
RegistaEttore Scola/ Marco Scola di Mambro
Mimì Nino Machaidze (19 e 26 luglio); Maria Novella Malfatti (7 agosto)
Rodolfo Vittorio Grigolo (19 e 26 luglio); Carlo Raffaelli (7 agosto)
Musetta Sara Blanch (19 e 26 luglio); Claudia Belluomini (7 agosto)
Floria Tosca Aleksandra Kurzak (18 luglio), Eleonora Buratto (1° agosto), Carmen Giannattasio (9 agosto), Valentina Boi (29 agosto)
Mario Cavaradossi Roberto Alagna (18 luglio), Michael Fabiano (1° agosto)
Jonathan Tetelman(9 agosto), Franceso Meli (29 agosto)
Il Barone Scarpia Luca Salsi (18 luglio), Mikołaj Zalasiński (1 e 9 agosto)
il Cavaliere Renato Des Grieux Luciano Ganci
Dal podio, Jacopo Sipari di Pescasseroli segue con diligenza il canto, indugiando sulle pagine di più estenuata decantazione del sentimento, ma il ritmo narrativo non è sempre incisivo. Va precisato che l’amplificazione non consente di cogliere pienamente le coordinate di una lettura che avremmo comunque voluto più varia sotto il profilo agogico e dinamico.
Torre Del Lago, 9 dicembre 2024 – Ritorna – e taglia così il traguardo della terza edizione – il “Tuffo di Capodanno 2025 a Torre del Lago Puccini”. L’iniziativa è partita su richiesta di alcuni cittadini ed è stata organizzata dalla Misericordia della frazione pucciniana in collaborazione con il Carneval Puccini e i Donatori di Sangue Fratres di Torre del Lago, oltre che con il supporto e il patrocinio del Comune.
“Sarà un “tuffo storico”, con premi per il migliore costume vintage maschile e femminile – spiegano gli organizzatori –; il tuffo si svolgerà in prossimità del Bagno Stella Sud, davanti alla rotonda sulla Marina di Torre del Lago; lo start sarà dato alle 11 dalla maschera ufficiale della frazione pucciniana Gambe di Merlo che scandirà il conto alla rovescia e accompagnerà i coraggiosi tuffatori presenti, sulle note immortali di ’Nessun Dorma’ del maestro Giacomo Puccini”.
L’iscrizione – al costo di 10 euro – è comprensiva di assicurazione, cuffia personalizzata e ristoro finale al Bagno Stella Sud, mentre il ricavato andrà in beneficenza alla Misericordia di Torre del Lago Puccini. Per info e iscrizioni, chiamare al numero 0584/351 110 dalle 8.30 alle 18.30 dei giorni feriali.
Il Festival Puccini chiude il 2024 con un evento speciale esterno al cartellone della 70^ edizione
una ripresa della Madama Butterfly nell’allestimento di Vivien Hewitt
31 agosto 2024 – Il cartellone del 70° Festival Puccini si è felicemente concluso completando quell’ideale arco nell’universo operistico pucciniano nato dalle Willis e dall’Edgar
proseguito in ordine cronologico fino a Tosca e che infine ha compiuto un balzo fino alla fiaba cinese
Tuttavia il teatro all’aperto di Torre del Lago concede al suo pubblico un «evento speciale»
chiamiamolo pure fuori programma: Madama Butterfly che torna ancora una volta nell’ideazione scenica di Vivien Hewitt
Un’ideazione che non riesce a convincere: questa arena desolata tutto sa fuorché di Oriente
indipendentemente dall’ambientazione nel mondo reale o meno
Le scene di Kan Yasuda non sono suggestive
sono semplicemente spoglie; si capisce l’intenzione di lavorare sull’essenziale e si può ben dire che questo vocabolo trova una felice consonanza con la partitura pucciniana
tuttavia una scena per potersi definire essenziale deve presentare qualcosa mentre sull’enorme palco non c’è assolutamente nulla all’infuori di un gruppo scultoreo in marmo (materiale invero tipicamente giapponese) e una bianchissima discesa
Meglio nel secondo atto quando arriva la grande struttura in pietra a tre colonne a cui
se ne aggiunge una seconda a due e già così la scena acquista una sua presenza e una sua caratterizzazione: c’è davvero poco materiale scenografico e di certo siamo lontanissimi dai presepi zeffirelliani
ma aggiungendo solo queste due strutture si può rilevare come la scena diventi viva e la presenza di grandi superfici renda pure possibile effettuare un uso suggestivo delle luci di Gianni Paolo Mirenda
Non migliorano la situazione i costumi di Regina Schrecker
molto poco nipponici finanche grotteschi (Goro subisce il trattamento peggiore
degradato da nakodo a parcheggiatore abusivo)
In generale l’apparato visivo è molto spento
complice anche la mancanza di una effettiva lettura drammaturgica
Si ha la sensazione di assistere a un’ambientazione che differisce dal libretto solo per la mancanza di riferimenti precisi al mondo reale
ma che questa decisione non abbia influito in alcun modo sull’interpretazione del testo; difatti
questa è una Butterfly normalissima dove non si aggiunge nulla di quello che dovrebbe essere il lavoro del regista
Diverse le discontinuità nella realizzazione musicale
La direzione di Jacopo Sipari di Pescasseroli interviene molto sulla partitura
da una parte proponendo una marcatura importante delle dinamiche
dall’altra cambiando il verso di alcune forcelle
sostituendo dei forti con dei piani fino ad accorciare alcuni pedali strumentali (ad esempio il rivolto di mi maggiore di flauti
clarinetto e clarinetto basso sulle parole «Lo zio bonzo nol sa»); la ratio da intendersi è quella di ricavare un’interpretazione stilizzata – volendo anche cameristica – per avvicinarsi alla cultura giapponese
ma forse c’è una via meno traumatica nei confronti della partitura e in ogni caso l’operazione sembra più adatta a un teatro chiuso
Ad ogni buon conto Sipari si segnala per la scelta di tempi adeguati sia al canto sia alla drammaturgia
offrendo sostegno ai solisti e unitarietà fra buca e palco
L’Orchestra del Festival Puccini non è al massimo della forma e l’incipit fugato è il testimone di scarsa coesione
ma la sua prestazione è in crescendo segnatamente dalla scena nuziale fino a un completo riallineamento al secondo atto
peraltro con alcuni passi particolarmente riusciti: i gesti aviani di sedicesimi dei legni all’ingresso di Yamadori che di solito non conoscono questo rilievo
l’intero preludio alla seconda parte del secondo atto
il bel disegno di sestine di viole e violoncelli sotto a «Le sa quella Dea le parole che appagan gli ardenti desir?»
così come gli splendidi soli del trio violino
viola e violoncello all’entrata di Cio Cio-san
Ancora una volta il Coro non è all’altezza delle aspettative e nella grande scena del primo atto – in particolare nei vari bisticci tra le sezioni – si avverte una netta instabilità
C’è da dire che come al solito il coro a bocca chiusa è ben eseguito e sortisce un grande effetto
però il livello dimostrato in questa occasione e
nelle date dell’edizione odierna del Festival non può che destare qualche perplessità
Le discontinuità si ravvisano anche in un cast costruito non nel miglior modo possibile
Complessivamente i ruoli di contorno registrano una prova positiva
da Maria Salvini (La madre) a Greta Buonamici (La zia)
passando per la non scontata presenza di Yakusidè interpretato da Rocco Sharkey
mentre Nicholas Ori è forse un po’ troppo cresciuto per vestire i panni di Dolore
Validi anche Alessandro Ceccarini (L’ufficiale del registro) ed Enzo Ying (Il commissario imperiale)
con un’incisiva presenza – soprattutto vocale – dello Zio bonzo ritratto con efficacia da Gaetano Triscari; all’interno del gruppo dei comprimari spiccano senz’altro il Principe Yamadori
un’occasione per Italo Proferisce di far sfoggio di un timbro brunito e di una solida linea vocale
e l’ottima Claudia Belluomini che tratteggia una Kate Pinkerton dove canto e recitazione sono dello stesso
Manuel Pierattelli maneggia con cura il suo Goro
proponendo un mezzano cinico per vocazione
untuosamente servile verso coloro che hanno denaro
tuttavia una buona idea attoriale non compensa le evidenti difficoltà di emissione e di intonazione
Si vuole pensare alla proverbiale cattiva serata
resta il fatto che una prova del genere è molto difficile da giudicare
Spinosissima la questione delle due figure associate ai protagonisti: Sharpless e Suzuki esulano con decisione dalla cornice angusta del comprimario e per essere compresi nella loro essenza devono essere necessariamente accostati al loro personaggio di riferimento
creando così una geometria non euclidea in cui Sharpless si associa a Pinkerton come Suzuki a Cio Cio-san
Se Butterfly non può (o non sa) concedersi degli autentici cedimenti emotivi
Suzuki può dar voce – almeno in parte – a quegli insanabili turbamenti dell’animo che la sua padrona non esterna in modo compiuto; Sharpless è invece l’estremo opposto di Pinkerton e in effetti Sergio Bologna ha scelto correttamente di connotare il console con tratti asciutti e maturi
dallo stampo morale nobile ma anche paterno nei confronti di Cio Cio-san
Quello che manca a Bologna sono il carisma e la capacità di tener testa – in termini baritonali – al protervo dongiovannismo del tenore
in breve la forza di porsi quale dialettico
netto contrasto ad esso; inoltre sfugge totalmente l’altra caratteristica del personaggio
ossia la capacità di superare contrasti e incomprensioni fra le due culture
con la presunta superiorità dell’Occidente sull’Oriente
Anche lo strumento vocale ha i suoi limiti e se da un lato si può contare su un fraseggio curato
dall’altro c’è la sgradevole tendenza ad aprire i suoni nel registro acuto
cosa che inficia sensibilmente anche la dizione
Anna Maria Chiuri si dimostra consapevole delle molte insidie celate sotto lo yukata di Suzuki; molto appropriato il fervore con cui celebra riti immutabili e remotissimi
unica fra i personaggi mostratici a perpetuare il dolore antico di una civiltà millenaria
Chiuri si distingue – come la stessa Butterfly – nella funzionale declinazione del cosiddetto «canto di conversazione» e per il contegno recitativo che dà voce all’emotività senza sbavature macchiettistiche
Anche in questo caso c’è però un elemento fondamentale che non si è rivelato nel corso della rappresentazione
vale a dire l’unione quasi simbiotica fra Cio Cio-san e Suzuki: senza questa la spirale che conduce alla catastrofe non si carica della necessaria energia per la deflagrazione finale e il dramma non viene offerto in tutta la sua potenza
Poco entusiasmante Vincenzo Costanzo; il suo Pinkerton può contare su una buona presenza
fatta eccezione per qualche gesto scenico opinabile (dopo aver corso a perdifiato per tutta la scena
non è un granché restarsene in un angolo a gridare «Butterfly!» senza muovere un dito)
Il «ma intanto finor non m’hai detto che m’ami» viene gestito con una certa intenzione
ma questa non riesce a filtrare nel canto; in più il timbro ha indubitabilmente un bel colore e nel registro grave la vocalità non perde mai l’appoggio
ma non appena si sale un po’ è difficile non percepire la fatica
ah» dove l’interiezione corrisponde a un sol per scendere al fa sul «vien!»
pertanto ci si trova ancora nel registro comodo muovendosi pure per grado congiunto
senza parlare dei respiri presi anche inopinatamente
Eventuali danni nella puntatura finale del duetto sono stati scongiurati dal soprano che ha sparato un do acuto così ben piazzato da coprire in toto il tenore
La puntatura al finale del primo atto è solo un dettaglio della ragguardevole prova di Valeria Sepe nel ruolo del titolo
concede davvero poco all’istinto emotivo e proprio per questo gli squarci patetici acquisiscono un impatto straordinario
ad esempio l’aria del secondo atto avrebbe potuto allentare un poco le maglie della corazza
si osserva inoltre che nel registro grave il suono tende a perdere di rotondità; resta il fatto che Sepe ha gestito un ruolo monstre come questo con grande intelligenza
proponendo un’interpretazione coerente con la partitura e l’allestimento
con un’attenzione al dettaglio del fraseggio in relazione alla parola scenica
i filati trattati con gusto e la generosa apertura verso l’acuto in cui il suono si arricchisce di armonici: Sepe ha una evidente facilità in questa regione della gamma e forse proprio per questo non indugia in manierismi ed eccessi vari
piuttosto preferisce confermare il controllo sullo strumento per mantenere le molte frecce al suo arco al servizio dell’idea musico-drammaturgica
Al termine di quest’ultima prima del 2024 non è mancato l’apprezzamento del pubblico
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Sarà allestito a partire dalla prossima settimana il cantiere per il primo lotto dei lavori di riqualificazione della Marina di Torre del Lago. Il progetto, curato dall’ingegner Alberto Landucci, si propone di valorizzare l’area insistendo sulla sua componente ambientale, sulla relazione col mare e l’arenile, superando l’attuale concenzione da turismo mordi-e-fuggi per rendere il lungomare fruibile tutto l’anno da parte degli abitanti di Torre del Lago.
Il primo atto del percorso di riqualificazione passerà dal marciapiede lato est, che sarà ampliato passando da 200 a 350 centimetri di larghezza, livellato verso l’alto – il transito delle auto verso i parcheggi sarà garantito da alcune rampe – e soprattutto alberato con essenze mediterranee, in modo da ricavare dei punti ombra indispensabili per la stagione calda. A corredo, sarà installata una nuova illuminazione.
Anna Netrebko riceverà venerdì 20 dicembre a Torre del Lago il 56° Premio Puccini
Anna Netrebko sarà a Torre del Lago venerdì 20 dicembre per ricevere il premio Puccini
il massimo riconoscimento della Città di Viareggio e della Fondazione Festival Pucciniano assegnato ogni anno a interpreti
artisti e personalità del mondo dell'opera che si siano distinte per la loro interpretazione
promozione o contributo all'opera di Giacomo Puccini e alla cultura lirica in generale
ha studiato canto al Conservatorio di San Pietroburgo
prima di intraprendere una sfolgorante carriera conquistando i palcoscenici dei teatri d’opera più prestigiosi dal Metropolitan Opera di New York
al Teatro alla Scala di Milano nel quale vanta ben sette inaugurazioni di stagione
dall'Opéra di Parigi,alla Royal Opera House di Londra e all'Arena di Verona
di Puccini Anna Netrebko ama dire “ha scritto partiture straordinarie per soprano”.
La cerimonia di consegna venerdì 20 dicembre alle ore 18 nell’Auditorium Enrico Caruso
A tracciare il profilo dell’artista il critico e giornalista Alberto Mattioli
La cerimonia sarà introdotta da momenti musicali che vedranno interpreti il violinista Domenico Pierini e la pianista Silvia Gasperini
Torre del Lago (Lucca), 18 marzo 2025 – La motonave Burlamacca, di proprietà del Comune di Viareggio (Lucca), ormeggiata nelle acque del lago di Massaciuccoli di fronte al Belvedere Puccini a Torre del Lago, a causa del forte vento che ha rotto gli ormeggi, ha sbattuto contro la banchina del piazzale inaugurato da poco, causando danni al rivestimento in pietra e all'imbarcazione.
Sul posto sono intervenuti personale del Comune e la polizia municipale, coadiuvati anche da alcuni soci del Circolo velico Versilia, per contenere i danni, dato che il battello continuava a sbattere violentemente contro il bordo del Belvedere.
il secondo titolo del cartellone 2024 del Festival Puccini di Torre del Lago
13 luglio 2024 - Proseguendo ordinatamente la cronologia delle opere di Giacomo Puccini
al Festival di Torre del Lago approda Manon Lescaut
il primo successo di livello internazionale del giovane compositore. Prima ancora che l’orchestra entri in buca si percepisce nettamente che la serata non si svolgerà sotto i migliori auspici
infatti sul palco troviamo il solito ledwall con la piattaforma rotante (non è che le opere di questa stagione saranno tutte così o quasi?) e una copia del Ratto di Proserpina del Bernini su un piedistallo: almeno stavolta non si potrà dire che la scena sia completamente vuota
scene e luci sono a firma di Massimo Pizzi Gasparon e in effetti tutto è nel più puro stile dell’altro Pizzi
con i video che almeno in questo caso si muovono
seppur con dei risvolti particolarmente kitsch (il fronte temporalesco che accompagna Des Grieux è così didascalico da diventare macchiettistico)
la regia è sostituita dalla ormai proverbiale sfilata di costumi e tra il terzo e il quarto atto bisogna aspettare svariati minuti che i macchinisti smontino a vista le scene
Ci sono però due cuspidi cui chi scrive non aveva mai assistito: la prima è lo spostamento del celebre Intermezzo all’intervallo tra terzo e quart’atto invece che tra secondo e terzo
collocazione innaturale e illogica perché è scritto per il colore del terzo atto e ne anticipa alcuni temi e motivi
Si preferisce tacere sulla scelta di inserire due pur validi ballerini (Debora Di Giovanni e Sebastian Andersen coreografati da Gheorghe Iancu): non ha alcun rapporto con la drammaturgia e se esiste solo come riempitivo allora non ha ragione di esistere
La seconda vetta della serata è quel capolavoro rosa shocking del secondo atto
una sorta di locura direttamente dalla terza stagione di Boris: crinoline rosa che incorniciano un letto doratissimo – quando «alcova dorata» è preso alla lettera – ancora sotto lo sguardo di Proserpina
Un boudoir dell’eccesso che cristallizza in un unico momento tutte le esagerazioni
gli horror vacui e i nonsense di questo allestimento
se l’azione si svolga nel mondo reale oppure no
se nell’uso di certi costumi ci sia un intento ironico oppure no
ma soprattutto non si capisce mai dove si voglia condurre lo spettatore
che in questo delirio forse onirico non è in grado di individuare una vera direzione
Il senso di déjà vu è rafforzato anche dall’Orchestra del Festival Puccini che
si è dimostrata piuttosto fredda e con equilibri precari (gli ottoni a tratti scomparivano all’udito) nel primo atto
ma sin dall’inizio del secondo hanno saputo ricompattarsi: il cambiamento non è stato da poco e ha portato con sé bilanciamenti adeguati
alcuni colori niente affatto male e anche una bella esecuzione del sopracitato Intermezzo
dove hanno spiccato l’amalgama generale e i passi a solo ben eseguiti dagli archi
Nel primo atto è tornato lo scollamento che
si era presentato nell’Edgar della serata inaugurale
investendo però questa volta il Coro; meglio rispetto ad appena ventiquattr’ore prima
ma anche nel titolo odierno la precisione non è sempre rispettata e spesso si presentano delle vistose oscillazioni di tempo
Beatrice Venezi si trova a fronteggiare una partitura di rilevante complessità
Intensa e con alcune riuscite intuizioni sui colori orchestrali (eccettuando lo scollamento di cui sopra)
Venezi ha garantito una tenuta drammatica sostenuta e anche una certa compattezza dell’orchestra
che trova riuscite particolarmente felici nel rovente concertato del secondo atto
nel terzo atto e in un quarto atto che rappresenta senza dubbio il vertice della serata
Il cast dei solisti è meglio assemblato di quello del dittico Willis/Edgar
a cominciare dai validi comprimari Eugenio Maria Degiacomi (Oste/Comandante di Marina)
Francesco Lombardi (Sergente degli Arcieri)
Molto corretto e dotato di un bel timbro l’Edmondo interpretato da Matteo Roma
mentre Saverio Pugliese (Maestro di ballo/Lampionaio) caratterizza egregiamente i due ruoli affidatigli. Andrea Concetti dà vita a un Geronte lontano dalla tradizione del ruolo di vecchio bavoso
piuttosto lo tratteggia in modo cinico e altero
un’interpretazione efficace quanto la sua prova vocale che
è stata pure eseguita con grande cura. Ottimo Nicola Farnesi come Lescaut: se da una parte è effettivamente più giovane di Manon
lo scrupolo del fraseggio e la verve rendono la sua presenza una nota di pregio tale da poter soprassedere sull’anagrafica
Data prova ben più che positiva speriamo di poterlo ascoltare nuovamente
Le dolenti note suonano sui due protagonisti
L’inizialmente previsto Francesco Pio Galasso per l’impervia parte di Des Grieux è stato sostituito da Andeka Gorrotxategi
tenore dotato di un timbro straordinariamente scuro (quello del baritono Farnesi è persino più chiaro)
omogeneo su tutto il registro ma che sul versante tecnico non apre rosee prospettive: l’emissione risulta piuttosto sforzata e quindi sovente davvero inelegante nonché faticosa
ci sono persino problemi di tenuta che lo costringono a respirare tra le sillabe
Nei momenti in cui qualcosa dovrebbe emergere anche solo per legge delle probabilità
tutto si arresta di fronte a una figura davvero poco carismatica
con poche idee musicali e soprattutto con una dizione terrificante
Non di molto migliore Alessandra Di Giorgio nel ruolo del titolo
Se da un lato può contare su uno strumento senza dubbio generoso
di sostanza nei gravi e nei centri; anche nel suo caso ci sono alcune incongruenze sul fraseggio e sulla dizione (il grande duetto del secondo atto è stato a tratti incomprensibile)
ma va sottolineato che – al contrario del collega – Di Giorgio possieda abbastanza intelligenza musicale da saper maneggiare con successo le situazioni in cui il suo personaggio deve sapersi imporre al pubblico
in particolare nel terzo e quarto atto (quest’ultimo ben eseguito)
caratterizzando tutto con una riuscita musicalità
si può dire che questo Festival del centenario non sia iniziato nel migliore dei modi
sebbene vada riconosciuto alla programmazione di aver avuto il coraggio di portare tre rarità a Torre del Lago: anche Manon Lescaut qui è considerabile merce rara
dato che in quasi un ventennio sul lago di Massaciuccoli ha conosciuto appena tre allestimenti
Con il rispetto dovuto ai teatri di provincia
dato che riescono ad assolvere alle loro funzioni seppur con fondi limitati e che spesso ci regalano sorprese liete come inaspettate
nel momento in cui si corrono dei rischi proponendo titoli poco frequenti nella propria area d’influenza
bisognerebbe puntare almeno sulla qualità musicale; un buon cast e un’orchestra e coro che abbiano lavorato a sufficienza fanno davvero la differenza ed è un peccato che proprio su questo ci si sia incagliati
Finalmente un’operazione del Centenario che può avere senso
Nel festival dedicato a Giacomo Puccini nel centenario della morte si allestiscono i due titoli con cui il compositore ha iniziato la sua carriera operistica
Le Willis va infatti in scena al Teatro del Verme di Milano il 31 maggio 1884: Puccini ha 26 anni
ha appena finito gli studi al conservatorio di Milano e
su consiglio del maestro Amilcare Ponchielli
ha presentato quest’opera su libretto di Ferdinando Fontana a un concorso indetto dalla Casa editrice Sonzogno
anche per avere un minimo ritorno economico
si adopera quindi per far vedere la luce a quest’opera
organizzando una rappresentazione privata davanti al mondo musicale milanese che conta
che diventa quindi lo sponsor principale della già menzionata prima al Dal Verme
Seguono poi rimaneggiamenti (come l’aggiunta delle arie per i protagonisti) per Torino e per la Scala
dove l’opera viene presentata nella forma in cui viene solitamente eseguita col titolo Le Villi
Se Le Villi un piccolo posto nel repertorio se lo sono ormai guadagnato
il grande problema di quest’opera risiede nel libretto dello stesso Fontana che subito dopo Le Villi si mette al lavoro per mettere in versi il dramma La coupe e les lèvres di Alfred de Musset
una figura molto nota tra gli Scapigliati per il suo stile di vita e per la sua poesia
Tuttavia questo dramma filosofico col suo intreccio farraginoso
bizzarro e pieno di colpi di teatro un po’ fini a sé stessi non era stato pensato per essere recitato e Fontana non dimostra particolare abilità nel renderlo una viva materia teatrale: i personaggi rimangono dei monoliti nel loro simbolismo con l’eccezione di Edgar
che risulta quasi bipolare nella sua sfaccettatura
pur elaborando della musica a tratti interessante
capisce abbastanza presto che il suo percorso con Fontana deve finire
L’opera in quattro atti vede la prima alla Scala il 21 aprile 1889
cosa che induce Ricordi a chiedere modifiche sostanziali: la nuova versione in tre atti debutta nel 1892 a Ferrara
ma Puccini continua a rimetterci mano fino al 1905 quando dopo il poco più che modesto successo scrive la famosa dedica sullo spartito canto e piano donato a Sybil Seligman “E Dio ti GuARdi da quest’opera”
Oggi l’opera si conosce fondamentalmente nella versione 1892 in tre atti (le poche incisioni hanno sempre scelto questa edizione)
ed è quindi occasione unica poter ascoltare la prima versione in quattro atti
pur assai tagliata per farla stare in una durata consona anche in funzione dell’accoppiata con Willis
Sorge quindi una domanda spontanea: se Edgar dura così tanto anche in questa versione tagliata
perché non concedergli l’onore di una serata intera e fare Willis accoppiata a qualcos’altro
che sia una delle opere del Trittico o un atto unico dello stesso periodo
La domanda acquista ancora più senso se si considera che lo spettacolo anche così inizia alle 21.15 e dura quasi quattro ore comprensive di intervalli
Domande da porre al direttore artistico di quest’anno
Cosa fa questa grande gloria del teatro italiano con questi due titoli non proprio frequentati che inaugurano il festival
ostruendo la visione sul lago che è una delle cose più suggestive quando si vede uno spettacolo in questo posto (ma agevolando ovviamente i cambi scena)
e lì sopra proietta ambientazioni realizzate con una grafica che risulterebbe datata persino per le prime versioni del sistema Windows
Si potrebbe pensare che almeno è stato fatto un lavoro sugli interpreti e invece la staticità regna sovrana insieme alle solite pose vetuste da opera
Se a ciò si aggiunge il simbolismo da patronato di cui è costellata la regia
con Tigrana vestita di rosso perché è la peccatrice
Edgar che si slaccia la camicia quando fa il dissoluto e se la allaccia quando invece incarna il bravo promesso sposo
siamo dalle parti del cliché operistico di base
ma questo non è sicuramente il modo giusto per cercare di risollevare un’opera che ha bisogno del massimo sforzo per farsi apprezzare dal pubblico
come ha già dimostrato anche Tobias Kratzer nel 2018 a Sankt Gallen
ma lì il merito è della tenuta drammatica più convincente che offre la partitura
ma sostanzialmente non ci discostiamo da quanto detto prima riguardo a Edgar
Le cose non vanno molto meglio sul versante musicale
ma non sembra credere molto a queste partiture
Le fa sostanzialmente funzionare senza disastri e senza grandi guizzi interpretativi
se non esasperare i rimandi a Carmen che si trovano nei vari interventi di Tigrana
troviamo un’Orchestra del Festival pucciniano un po’ distratta ma sostanzialmente compatta
Il cast è tutto vocalmente all’altezza dei ruoli affrontati
si ha la sensazione che i cantanti non abbiano piena comprensione di cosa stiano cantando
L’assoluta star della serata è Lidia Fridman impegnata nel doppio ruolo protagonista di Fidelia in Edgar e di Anna ne Le Willis
omogenea e dotata di un timbro metallico particolare ma affascinante
Come però avvenuto nel concerto mutiano di poche settimane fa
traspare una certa inerzia interpretativa che la porta a non differenziare particolarmente i vari stati d’animo dei personaggi
Vero che Fidelia ha una certa monotonia di partenza
ma nel personaggio di Anna si dovrebbe sentire almeno uno scarto tra la sua versione reale e quella da Willi
cosa che invece non avviene a parte qualche frase nelle invettive contro Roberto
In Edgar le fa da contraltare la Tigrana di Ketevan Kemoklidze il cui timbro brunito e il modo di fraseggiare la rendono un vero alter-ego malefico di Carmen
Oltre a una salda vocalità in quello che è forse l’unico grande ruolo per mezzosoprano scritto da Puccini
Kemoklidze si dimostra la più disinvolta in scena
anche se costretta a pose abbastanza stereotipate da seduttrice
Vassily Solodkyy dimostra una ammirevole tenuta nel ruolo di Edgar
che coniugati al suo timbro non chiarissimo
laddove il personaggio risulta a tratti un po’ generico
Vincenzo Costanzo mette invece in evidenza una vocalità ideale per il ruolo di Roberto ne Le Willis e dispiace quasi non poter ascoltare anche l’aria
vista la bella voce schiettamente tenorile e la linea salda
Vittorio Prato disegna un Frank quasi comprensivo
cesellando molto bene le sue arie e i suoi interventi
Lo stesso si può dire del Guglielmo Wulf di Giuseppe De Luca che mette in mostra una voce brunita e ben timbrata nell’unico vero pezzo solistico de Le Willis
Chiude il cast il più che corretto Gualtiero di Luca Dall’Amico
Delude la (parzialmente) nuova produzione di Tosca del Festival Puccini
in particolare per allestimento e trio protagonista
TORRE DEL LAGO (LU) 9 agosto – Insieme alle rarità di Edgar e delle Willis
o ancora della Turandot rappresentata con il (non) finale pucciniano
il 70° Festival Puccini avanza alcune proposte più seducenti per il pubblico più vasto: Tosca rientra sicuramente fra queste e in effetti nell’anno del centenario l’adattamento del dramma di Sardou sta conoscendo un numero elevatissimo di messe in scena
Una spiegazione di questa insistenza si può avere dalla semplice osservazione della platea di Torre del Lago
Trovandosi collocata fra le due belle produzioni di Bohème e Turandot di cui abbiamo già scritto
era inevitabile avere buone aspettative su questa Tosca
considerando pure il fatto che in recenti anni il titolo ha sempre riscosso apprezzamenti da parte di pubblico e critica nei diversi allestimenti
Tutto ci si poteva aspettare fuorché una produzione largamente insufficiente
nel senso che l’apparato scenografico – con qualche defezione – deriva direttamente dalla famosa “Tosca fascista” recensita nel 2022 sempre a firma di Pier Lugi Pizzi
uno spettacolo a sua volta germinato da un allestimento creato per le Terme di Caracalla
non esiste altro modo per definire la Tosca più sepolcrale di sempre: gli unici colori ammessi sono il bianco e il grigio
si osserva che nelle foto contenute nel libretto della stagione il ledwall presenta le solite immagini ma a colori
cosa che pare esorcizzare almeno in parte l’aria fredda da ossario
quindi è normale interrogarsi sul perché di questo cambiamento assai poco felice
bianco e nero ritornano continuamente nei costumi
come quello davvero poco appropriato di Tosca (ci fosse un velo sarebbe un ottimo abito da sposa)
fino alle sezioni femminili del coro che per qualche motivo sono vestite tutte a lutto stretto
Come già scritto nelle precedenti recensioni
è risaputo che gli allestimenti firmati da Pizzi non abbiano un solido impianto registico
ma si tende a chiudere un occhio sulla lacuna perché di solito la sfilata di costumi avviene in una bella cornice: in questo caso non c’è nulla di positivo nemmeno nella scenografia e mancando una regia vera e propria l’opera affonda già prima di “Recondita armonia”
Di tutta la passione e l’intensità di cui Tosca è intrisa non resta niente di vivo tra i marmi e le luci inerti
la direzione di Daniele Callegari è ottima
C’è molta attenzione al gusto della scrittura – quindi niente divagazioni veriste – e soprattutto pone la massima cura nel non sovrastare mai i solisti
una cautela davvero apprezzabile in una situazione non ideale per il canto come quella di un palco all’aperto
Callegari si segnala per la scelta di tempi comodi per il canto come per la recitazione
per l’impeccabile sostegno alle voci e per il buon equilibrio ottenuto fra palco e buca
L’Orchestra del Festival Puccini risponde compatta al gesto di Callegari
producendo quello che forse è il miglior risultato da parte della buca nelle cinque produzioni della stagione; in particolare si osservi come l’energia e il piglio sanguigno che mancano totalmente nella scena siano invece presenti nelle giuste proporzioni nella trama orchestrale
Il Coro preparato da Roberto Ardigò è più centrato rispetto ad altre serate
tuttavia non si può non osservare come quest’anno la compagine corale sia molto al di sotto del livello udito nelle edizioni passate
un dato incomprensibile per chi scrive; meglio il Coro di voci bianche diretto da Chiara Mariani
in grado di ritagliarsi il proprio spazio nel primo atto
sorvolando sul non buonissimo (ma marginale) pastorello di Francesca Presepi
i comprimari sono nettamente superiori ai personaggi principali
Bene il carceriere di Alessandro Ceccarini
mentre Gianluca Failla e Luigi Morassi incarnano in modo assai convincente Sciarrone e Spoletta
Ottimo Alessandro Abis nelle vesti di Angelotti e dispiace di non poterlo ascoltare in un ruolo più esteso; Andrea Concetti
già recensito in occasione di Manon Lescaut e Turandot
è un sagrestano di lusso: anche nel suo caso è davvero difficile accontentarsi di udirlo solo nel primo atto dato che a Concetti bastano pochissimi tratti per elevare di rango il proprio personaggio tanto da far dimenticare di avere a che fare con una parte breve
L’assegnazione dei tre ruoli principali è un evidente errore di casting in quanto nessuno dei tre è davvero idoneo per la propria parte
Non siamo ai livelli tragici della Manon Lescaut
ma il risultato è analogo visto che anche qui l’opera non riesce mai a ingranare
già ascoltato a Torre del Lago in una Fanciulla del West di cui si ha ancora un buon ricordo
in questo frangente sembra abbia perso un po’ di smalto
Il timbro è piuttosto chiaro e senz’altro piacevole
ma ci sono evidenti difficoltà nel sostegno e appare anche una certa tendenza ad aprire molto i suoni
Resta una qualche facilità nel registro acuto e nella recitazione riserva alcune felici intuizioni
Poco convincente anche Erika Grimaldi nel ruolo del titolo
Lo strumento ha delle pregevolezze come i bei filati
tuttavia l’interpretazione è quasi priva di ricerche sul colore: l’unico momento in cui si investe un po’ di più in questo senso è il “Vissi d’arte” che viene chiuso con un paio di messe di voce ben pensate e ben eseguite
strategicamente vicine alla zona applausi (che il pubblico non manca di tributare ben felice)
Complessivamente la realizzazione musicale è buona
mentre il profilo recitativo è apparso poco solido
in particolare il gesto scenico rischiava di sembrare un poco goffo e forse non sufficientemente ponderato: i due ingressi e l’uscita dopo il colloquio con Scarpia nel primo atto
o ancora l’incontro con Cavaradossi nel terzo
che propone uno Scarpia signorile ma con qualche caduta di stile e in questo senso è impossibile non pensare alle pose involontariamente comiche assunte alla conclusione del finale primo atto
ma non è affatto inappropriato per il personaggio per il taglio interpretativo prescelto; piuttosto quello ritratto da Jenis è un barone Scarpia davvero poco malvagio
in più manca tutto quel contorno di ipocrisia e viscidità che caratterizza i suoi incontri con Floria Tosca
In breve: un antagonista che non è carismatico perde la sua funzione
In ogni caso si registra un’accoglienza calorosa da parte del pubblico
con molti applausi a scena aperta con una particolare attenzione per la protagonista
Corrado; Orchestra e Coro del Puccini Festival
senza voler stilare una classifica fra i titoli dell’autore
sterile esercizio che in questa occasione lasciamo ad altri
forse interessati ad aspetti che hanno poco a che fare con la musica
è in ogni caso un’opera che crea immediatamente
una sensazione di familiarità e di appartenenza
Le vicende narrate vengono personalizzate diventando colonna sonora di esperienze personali
Si potrebbe obiettare che in fondo Puccini non sia stato l’unico a narrare storie di vita che rivelano sogni
Puccini riesce però a creare quella magia che
solo grazie alla genialità ed anche forse per una serie di coincidenze fortunate
certe volte è accaduta nella storia del melodramma
Oggi pare assurdo pensare che per problemi ed ostacoli legati alla concessione dei diritti
abbiamo corso il rischio di non poter ascoltare La Bohème
Musetta diventano immortali perché immortali sono i valori che rappresentano
All’ascoltatore rimane la facoltà di scegliere in quale di essi identificarsi
riconoscente con l’autore per aver in qualche modo sonorizzato la propria vita con temi e melodie che rimangono scolpiti nell’anima e nel cuore
La componente teatrale e letteraria e la narrazione sono fondamentali
ma trovano un loro limite proprio nella parola che è indispensabile per esprimere concetti
anch’essa un linguaggio che supera i limiti del linguaggio verbale
Con queste riflessioni grande era l’attesa per la prima della Bohème alla 70° edizione del Festival Puccini a Torre del Lago
che quest’anno coincide con le celebrazioni del centenario della morte dell’autore
Diciamo subito che le aspettative non state deluse
con la direzione di Michelangelo Mazza e la regia
costumi e disegno luci di Massimo Gasparon ha regalato al folto pubblico che ha riempito le gradinate del suggestivo teatro all’aperto sulle sponde del lago
che è in fondo quello che ci si aspetta da Bohème
con perfetta scelta di attribuzione dei personaggi in base alle caratteristiche timbriche: Mimì — Carolina Lopez Moreno
Schaunard — Gianluca Failla e Colline — Adolfo Corrado
Michelangelo Mazza ha diretto con mano sicura l’Orchestra del Festival (con molti giovani fra le file
anche in questo caso è importante rilevarlo
ed è sempre un piacere vederli) evidenziando le ricercate armonie e le complesse dinamiche che da sempre rappresentano gli ostacoli più impegnativi da superare per garantire la buona riuscita dell’esecuzione
ha il privilegio di poter “leggere” l’opera nella riduzione per pianoforte
ed è proprio in questa versione che si svelano e si possono gustare le raffinate armonie
riesce a far percepire l’elegante gusto armonico pucciniano
è grazie alle capacità del direttore che non si limita a condurre in qualche modo l’ensemble strumentale dal principio alla fine
ma lo rende protagonista anch’esso ed indispensabile supporto per la narrazione
La soddisfazione del pubblico è stata evidente
con meritati applausi dopo le arie più celebri e soprattutto al termine con le numerose chiamate sul palcoscenico
come abbiamo avuto modo di considerare in una piacevole conversazione nell’intervallo con il direttore artistico del Festival
capolavori come Bohème così come altri titoli pucciniani ma anche di altri compositori
sono capolavori in quanto tali ed hanno bisogno di essere affrontati con umiltà
togliendo forse un po’ di polvere ed utilizzando
accorgimenti tecnici che la moderna tecnologia ci consente
ma sempre nel rispetto della contestualizzazione
esattamente come fatto per questo allestimento
La Bohème è stata definita la prima opera pop
per la passione ed entusiasmo da subito manifestato dal pubblico e
Non è forse un caso che il più grande compositore di musical del nostro tempo
che ha elevato questo genere ai livelli qualitativi e di popolarità dei migliori melodrammi ottocenteschi
abbia più volte detto che il suo punto di riferimento è sempre stato Puccini
Si può essere o non essere d’accordo su quest’affermazione ma una cosa è certa: dopo aver ascoltato Bohème ci si rende conto che la nostra vita sarebbe un po’ più vuota senza Puccini
Una reale e suggestiva luna piena che è comparsa alle spalle della scenografia durante la rappresentazione
accessorio perfetto che la natura ha voluto donare al pubblico
ha accompagnato l’uscita degli spettatori
In attesa di altre emozioni che questo cartellone sicuramente ci regalerà
per assistere agli spettacoli del Festival Puccini di Torre del Lago
Grazie alla collaborazione tra Unicoop Firenze e Fondazione Festival Puccini di Torre del Lago
un’opportunità unica per ascoltare le più belle e famose opere del Maestro toscano
nel grande teatro all’aperto di Torre del Lago che ospita la 70esima edizione del Festival
Per questa edizione straordinaria il direttore artistico Pier Luigi Pizzi propone sei nuovi allestimenti di capolavori pucciniani rappresentati al Gran Teatro all’aperto in ordine cronologico secondo la loro prima esecuzione
seguendo così il percorso del compositore e la sua crescita artistica
e molte date per poter assistere e ascoltare La Bohème
La Bohème – Opera che consacra definitivamente Puccini in Italia e all’estero: prima opera veramente “torrelaghese”
nasce in un contesto goliardico che vede il compositore quotidianamente al centro di un gruppo di artisti (alcuni pittori macchiaioli si erano stabiliti sulle sponde del lago di Massaciuccoli poco prima dello stesso Puccini) in tutto e per tutto simile a quello raccontato nell’opera.Quando: alle 20.30
Tosca – L’opera più drammatica di Puccini
portata in scena in una nuova versione dell’allestimento di Pier Luigi Pizzi che lo vedrà confrontarsi con il capolavoro pucciniano in cui crudeltà e sadismo fanno da sfondo alla storia d’amore e morte ambientata a Roma nel 1800.Quando: alle 20.30
Turandot – L’ultima opera di Puccini con cui debuttò alla Scala la sera del 25 aprile 1926
che si impone trionfalmente fino all’uscita delle spoglie di Liù; in quel momento il direttore d’orchestra
poggiò la bacchetta sul leggio dicendo: «Qui finisce l’opera
il pubblico del festival potrà rivivere la stessa emozione.Quando: alle 20.30
Madama Butterfly – L’opera sarà riproposta al pubblico in uno dei suoi più fortunati allestimenti
quello del progetto “Scolpire l’opera” con le scene dello scultore giapponese Kan Yasuda per la regia di Vivien Hewitt e i costumi di Regina Schrecker.Quando: alle 20.30
Per prenotare la propria partecipazione gratuita? Basta prenotarsi on line sul coopfi.info/under30
Le descrizioni delle opere sono a cura di Edi Ferrari
Le notizie della tua Cooperativa, una volta alla settimana. Guarda un esempio
Iscrizione Albo delle Società Cooperative e mutualità prevalente: A104272 (Cat
Founded in 2005 at the behest of Simonetta Puccini
the Simonetta Puccini Foundation for Giacomo Puccini was established with the aim of preserving and spreading the memory of the composer
protecting the cultural and artistic heritage linked to his figure
the Foundation has worked to promote awareness of Puccini’s works and places through events
and has actively collaborated with local entities precisely to enhance the Villa Museo in Torre del Lago
where Puccini spent more than two decades and gave life to many of his most famous works
Among the rooms of the villa are the precious Förster piano on which Puccini composed some of his immortal melodies
portraits of the composer at different stages of his life
honors he received over many years of his career
sometimes spreading his music in the open air
such as photographs and plant purchase invoices
it is now possible to restore the garden to its original beauty
respecting Puccini’s love and care for it
The entire operation has a total cost of 300,000 euros
the Simonetta Puccini Foundation has launched a fundraising drive with an initial step with a goal of 120,000 euros that
added to an initial contribution of 80,000 euros already provided by the Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca
will allow for the restoration work necessary to make the garden accessible to the public: preparing the ground
as well as eliminating architectural barriers to allow everyone to visit this special place
Once the first goal of 120,000 euros has been reached
the Foundation will relaunch the fundraising with a second step with a goal of 220,000 euros
thus reaching the total sum of the cost of the work
which is necessary to finish the restoration and restore the garden to its splendor
the Foundation has provided special thanks that allow each donor to take home a piece of history
10€ or more: Entry in the list of supporters
published in the garden brochure and on the Villa Museo app
with invitation to all Simonetta Puccini Foundation events
25€ or more: Puccini Garden map and exclusive shopper to be picked up at the Villa Puccini Bookshop
supporter listing and invitation to events
35€ or more: Photograph of Giacomo Puccini from the Archives
invitation to events and membership among supporters
70€ or more: Exclusive concert for supporters in Auditorium
100€ or more: Invitation for two to the concert in the Auditorium
200€ or more: Anastatic copy of an autographed music sheet
500€ or more: Stay in the Puccini Suite for two
Here is the Eppela campaign page to join the collection and become part of Puccini history https://www.eppela.com/tuttiifior
Fino al 7 settembre nel Gran Teatro alla aperto sul Lago di Massaciuccoli in scena sette opere del Maestro toscano
un evento speciale per Madama Butterfly nell’allestimento firmato da Barbara Hewitt e lo spettacolo di Roberto Bolle
Per celebrare Giacomo Puccini a 100 anni dalla scomparsa il Festival Puccini di Torre del Lago alla sua 70ª edizione presenta un cartellone che ripercorre la parabola artistica del compositore lucchese
Firma il cartellone di questa edizione straordinaria Pier Luigi Pizzi con la proposta di sei nuovi allestimenti di capolavori pucciniani rappresentati in ordine cronologico secondo la loro prima esecuzione: Le Willis-Edgar
A queste si aggiunge un evento speciale dedicato a Madama Butterfly per celebrare i 120 anni dalla nascita dell’Opera
Il regista Pier Luigi Pizzi, a 94 anni da compiere a giugno, firma con il suo stile inconfondibile la regia, la scenografia e i costumi di un cartellone a dir poco impegnativo: 17 serate d’opera nella cornice unica del Gran Teatro all’aperto sulle sponde del Lago Massaciuccoli
“Abbiamo voluto che il Festival del Centenario fosse una sintesi del suo genio creativo – ha spiegato Pier Luigi Pizzi –
messi in scena in ordine cronologico secondo la loro nascita
seguendo il percorso del compositore e la sua crescita artistica
rimasta incompiuta e da noi proposta come lui ce l’ha lasciata”
che sono allestite nella struttura aperta del Gran teatro Giacomo Puccini Torre del Lago
un unico dispositivo scenico con un grande ledwall sullo sfondo
è classica ma con un filo estetico che elimina “le incrostazioni della peggiore tradizione e ogni sospetto di museografia”
Uno stile lineare e cromaticamente uniforme seguendo lo stile delle regie di Pizzi degli ultimi anni
Pizzi firma dunque la regia di Le Willis e Edgar
Il giorno dopo toccherà a Manon Lescaut diretta da Beatrice Venezi
In questo caso la regia è di Massimo Gasparon
che ha firmato anche La Bohème che andrà in scena dal 20 luglio con la direzione di Michelangelo Mazza
sarà rappresentata dal 26 luglio (direttore Daniele Calegari) mentre il 3 agosto toccherà a Turandot con la regia di Pizzi e sul podio Renato Palumbo
Due sono gli eventi speciali il 31 agosto va in scena Madama Butterfly nell’allestimento firmato da Barbara Hewitt e diretto da Jacopo Sipari di Pescasseroli e il 17 luglio Roberto Bolle and Friends
Il decimo tour mondiale di Laura Pausini regalerà ai fan uno show straordinario di due ore: Erio (semifinalista di X Factor 2021) aprirà la data labronica
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Pier Luigi Pizzi ripropone al Festival Puccini di Torre del Lago la sua Tosca già andata in scena due anni or sono e lo fa con alcune lievi modifiche a uno spettacolo che
Si tratta di una lettura volta “semplicemente” a illustrare l’azione
senza particolari preoccupazioni nel cercare significati altri dietro quanto raccontato dalla trama e prescritto dal libretto
Ma anche per fare questo ci vuole mestiere
Se poi si aggiunge il consueto gusto per l’eleganza scenica
la precisione delle luci (affidate a Massimo Gasparon)
Le principali differenze rispetto all’allestimento già visto
riguardano sostanzialmente la presenza dell’enorme schermo a led sul fondo
il barocco tripudiante di Sant’Andrea della Valle si stempera nella voluta pulizia e linearità delle scenografie
con la grande cupola a fare da ardita prospettiva dietro una candida riproduzione a grandezza naturale della Pietà di Michelangelo
l’affresco del Trionfo di Bacco e Arianna di Carracci
viene spento nei suoi colori lussureggianti per una scena che è bianca – nelle porte rinascimentali poste sui lati
nell’abito di Tosca – e nera nelle divise dell’ufficiale pontificio e dei suoi
appena avvivate dall’oro delle decorazioni
Spicca solo il rosa delicato (“rosa Tiepolo”
direbbe Roberto Calasso) del manto di Tosca
pietoso omaggio della protagonista alla salma di Scarpia
con le candele poste ai lati e il Crocifisso sul petto
sul palco resta la sola scalinata già presente negli altri due
mentre sullo schermo il cielo cupo di Roma fa da sfondo all’immancabile
iconica immagine di Michele Arcangelo intento a riporre la spada nel fodero
Daniele Callegari pone la sua intelligenza musicale a servizio di una lettura capace di una pregevole tensione teatrale
ricchezza di colori e bella sensibilità nel disegnare le diverse atmosfere del dramma
per La bohème al Festival Puccini di Torre del Lago
e la successiva Manon Lescaut sono stati molto al di sotto delle aspettative per questo attesissimo Festival Puccini
contesa da una parte dal centesimo anniversario della morte del sor Giacomo e dall’altra dalla ricorrenza tonda della 70^ edizione
un sollievo – che La bohème incassi un risultato di segno opposto e per due motivi precisi: l’ideazione scenica e il cast
costumi e luci è firmata da Massimo Pizzi Gasparon e propone i tre elementi che ormai conosciamo fin troppo bene
cioè il bianco caratteristico che ormai potrebbe essere depositato come Bianco Pizzi
il ledwall e la piattaforma girevole; quello che cambia è il loro uso
La presenza del ledwall è molto meno invasiva e da succedaneo tout court della scenografia si trasforma in un fondale davanti al quale è posta una bianchissima costruzione che
il cabaret della barriera d’Enfer e naturalmente la soffitta di Rodolfo (la «bianca cameretta» era quella di Mimì
senza se e senza ma: tutto è concorre positivamente allo svolgersi della narrazione e i movimenti della scenografia non fanno altro che accompagnare in modo riuscito le transizioni da un quadro all’altro
Ci sono alcuni punti deboli e il principale è costituito dal fatto che la regia non offra una lettura del testo ma si limiti a (in)seguire il libretto: anche nello spettacolo più tradizionale
esiste un ampio margine per proporre una visione personale e senza uscire da una rappresentazione realistica; ad ogni buon conto
quello realizzato da Pizzi Gasparon è uno spettacolo gradevole
di disimpegno e con qualche piacevole guizzo da Broadway come le splendide coreografie di Gheorghe Iancu
Se il vostro interesse è una serata di riuscito intrattenimento a teatro
Non particolarmente convincente la direzione di Michelangelo Mazza
Nella globalità assicura un efficace sostegno al canto e una buona coesione fra palco e buca
ma il suo gesto manca di verve e persino il finale del secondo atto risulta stranamente spento
In questo ha avuto il suo peso anche la scelta di tempi davvero troppo lenti e
sebbene gli esempi siano in numero consistente
dolce svegliare alla mattina” staccato a un tempo così seduto da mettere in difficoltà le voci
Ne consegue anche poca freschezza da parte dell’orchestra
tuttavia corretta nel complesso; più solido il coro preparato da Roberto Ardigò rispetto ai due titoli precedenti e buona prova da parte del coro di voci bianche diretto da Viviana Apicella
La cosa migliore di questa produzione è però il cast dei solisti
tanto per il valore dei singoli interpreti quanto per l’affiatamento che arriva in platea
Convincenti i comprimari Alessandro Ceccarini (Un doganiere)
Italo Proferisce (Alcindoro/Sergente dei doganieri) e Saverio Pugliese (Parpignol)
con un’attenzione speciale per Stefano Marchisio e il suo riuscitissimo Benoit
Efficace e ben centrato lo Schaunard di Gianluca Failla
mentre Adolfo Corrado impersona un Colline dai tratti delicati e dotato di una linea di canto davvero curata
Meritati applausi anche per Sara Cortolezzis: la sua è una Musetta sensuale
gioca con la frivolezza ed è innegabile che si diverti a tenere Marcello in scacco
ma quello che la contraddistingue sono le preziosità del fraseggio e la squisita musicalità unita a un controllo tecnico meraviglioso
di cui gli impeccabili pianissimi sono forse la spia più evidente
Alessandro Luongo torna a vestire i panni di Marcello
superando quanto già visto – e udito – da lui in questo teatro
Potendo contare su un’efficiente proiezione del suono e una perizia nel canto che eleva il suo Marcello per lo meno allo stesso rango dei due protagonisti
Luongo investe molto sul lato umano del proprio personaggio e questa caratterizzazione ulteriore fa davvero la differenza
portandolo ad acquisire uno spessore importante
Anche il protagonista maschile comporta un nuovo ritorno
che si può considerare a buon diritto un Rodolfo navigato e in effetti il risultato è apprezzabile; Rivas è molto a suo agio nella parte e inoltre è dotato di uno strumento dal colore chiaro tipico del tenore lirico e di un bello squillo
due caratteristiche che gli consentono di produrre uno sfavillante do acuto in unisono con quello del soprano
all’interno del quartetto maschile è forse il meno convincente e per La bohème del centenario pucciniano magari si sperava in un tenore di spessore
dopo il successo dello scorso anno come Cio Cio-san
stavolta si presenta al pubblico come una Mimì dal timbro rotondo e pieno su tutta la gamma
peraltro molto solida nel registro centrale
All’ottima esecuzione vocale si abbina una prova attoriale pienamente riuscita; se è frequente trovare delle Mimì che entrano in scena solo al terzo atto
quella di López Moreno si impone all’attenzione del pubblico sin dal primo ingresso: intensa nell’intenzione e di grande fascino nella gestualità scenica
Calda accoglienza da parte del pubblico per uno spettacolo riuscito e che si spera segni l’effettivo decollo di questa edizione
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Aperte le iscrizioni alla seconda edizione
l’unico raduno per barche d’epoca sulle note del Maestro Giacomo Puccini in programma dal 26 al 27 aprile 2025 a Torre del Lago
L’unico raduno per barche d’epoca sulle note del Maestro Giacomo Puccini in programma dal 26 al 27 aprile 2025 a Torre del Lago
è organizzata dal Circolo Velico Torre del Lago Puccini di Viareggio
imbarcazioni a chiglia fissa e a vela latina
barche in vetroresina e di valore storico costruite prima del 1980
repliche di vele classiche e d’epoca che rispettino lo spirito della tradizione
Le imbarcazioni potranno essere ospitate gratuitamente presso gli ormeggi del Circolo Organizzatore per la durata della manifestazione
La veleggiata di sabato prevede la circumnavigazione del lago
mentre quella di domenica si svolgerà lungo un percorso a triangolo
una cena equipaggi e altre attività in corso di pianificazione
Sconto del 10% sulle iscrizioni pervenute entro il 15 marzo 2025
DERIVE IN LEGNO E VELE D’EPOCA SUL LAGO DI MASSACIUCCOLI
un Flying Junior costruito in legno dal Cantiere Galetti nel 1972 (Foto P
Navigare su un lago con un perimetro di circa 10 chilometri di coste
all’interno del parco naturale di Migliarino
Ammirare dalle sue acque l’ottocentesca villa
edificata sulle rive e appartenuta al celebre compositore operistico Giacomo Puccini
Ritrovarsi con altri appassionati e armatori di barchestoriche
soprattutto di derive d’epoca in legno
Tutto questo sarà possibile il 26 e 27 aprile 2025 in occasione della seconda edizione di “Le Vele Classiche di Puccini”
veleggiata per barche tradizionali che si svolgerà sul lago di Massaciuccoli,a 15 minuti dal centro di Viareggio
Il porticciolo del Circolo Velico Torre del Lago Puccini
La manifestazione è organizzata dal Circolo Velico Torre del Lago Puccini (www.cvtlp.it)
Patrocinatori dell’evento la Regione Toscana
ASDEC (Associazione Scafi d’Epoca e Classici)
La manifestazione si svolgerà con il supporto di: Pietro Lencioni Rappresentanze
LE IMBARCAZIONI AMMESSE AL 2° “LE VELE CLASSICHE DI PUCCINI”
Un catboat in navigazione sul Lago di Massaciuccoli (Foto A
A “Le Vele Classiche di Puccini” saranno ammesse a partecipare le seguenti imbarcazioni costruite in legno: derive
imbarcazioni a deriva fissa con un pescaggio massimo di 1,5 metri
repliche di vele classiche o d’epoca costruite in conformità al progetto originale
Potranno iscriversi anche le imbarcazioni in vetroresina costruite prima del 1980 e quelle i cui progetti rivestono un valore storico
Dinghy 12' in regata sul Lago di Massaciuccoli (Foto P
Al Comitato Organizzatore sarà demandato il compito di accettare ogni singola domanda di partecipazione alla regata
Trattandosi di un evento il cui scopo è quello di condividere la passione per le barche storiche e trascorrere due giornate all’insegna del fair-play e della serenità
Alle imbarcazioni che si iscriveranno entro il 15 marzo 2025 verrà applicato uno sconto del 10% sulla quota di partecipazione (sia per la barca che per l’equipaggio)
Anche i gozzi a vela latina potranno partecipare a "Le Vele Classiche di Puccini" (Foto P
Di seguito il link per formalizzare l’iscrizione alla seconda edizione di “Le Vele Classiche di Puccini”www.cvtlp.it/events/le-vele-classiche-di-puccini-2025 La quota di iscrizione comprendela partecipazione alledue conferenzein programma
l'aperitivo e lapremiazionedi domenica,varo e alaggiocon gru (previa segnalazione nella scheda di iscrizione),l'ormeggiopresso il porticciolo del circolo per le notti di venerdì e sabato (previa segnalazione nella scheda di iscrizione),gadgetdell'evento
L'iscrizione è gratuita per bambini di età inferiore ai 14 anni
Per eventuali accompagnatori non iscritti alla regata la partecipazione alle manifestazioni collaterali è gratuita mentre il costo per la cena è di 30 euro a persona
CHI VINCERÀ “LA FANCIULLA DI PUCCINI”
Una deriva modello Tosca in navigazione (Foto A
Nel corso della cerimonia di premiazione di domenica pomeriggio 27 aprile verranno premiate la prima classificata in tempo reale tra le imbarcazioni a chiglia
seconde e terze classificate in tempo compensato in tutte le categorie
Si aggiudicherà il premio “La fanciulla di Puccini” l’imbarcazione che avràdimostratoil miglior connubio tra bellezza
Tra i riconoscimenti speciali il Premio Glamour
messo in palio dal Museo della Barca Lariana
la più importante collezione europea di barche storiche con sede a Pianello del Lario sul Lago di Como
Associazione Scafi d’Epoca e Classici fondata nel 1987
attribuirà un premio alla barca che sia appartenuta alla stessa famiglia dal maggior numero di anni
previa verifica della documentazione che possa attestarne la lunga proprietà
Altri premi verranno estratti a sorte tra tutti i partecipanti
Via delle Torbiere 1 - Torre del Lago 55049 Viareggio (LU)
www.cvtlp.it - E-mail: regate@cvtlp.it
Iscrizioni online
Domenica 27 aprile 2025 si è conclusa in Toscana sul Lago di Massaciuccoli la seconda edizione di “Le Vele Classiche di Puccini”
Torna dal 22 al 25 maggio 2025 alle Grazie di Porto Venere
“Le Vele d’Epoca dell’Alto Tirreno - Trofeo Valdettaro”...
Torna dal 16 al 18 maggio 2025 presso Marina Genova
il porto turistico internazionale di Genova Sestri Ponente
la terza edizione del Classic Boat Show,..
“100 vele per 100 anni – Vela&Motori Cup Alassio 2025” è la nuova manifestazione in programma dall’8 all’11 maggio..
Ecco il programma completo della seconda edizione di “Le Vele Classiche di Puccini”
l’unico raduno per barche d’epoca sulle note..
Palma: questi sono i luoghi dove di solito si può trovare il grande schooner blu mentre corre,..
Costruito al limite massimo del rating previsto dal Cruising Club of America
dal quale dipendono regate come la Newport-Bermuda e che pone come massima..
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La giovinezza come un “tempo perduto” che
Perché il teatro è quella finzione sovente artificiosa che ci fa credere vero ciò che palesemente non lo è
Parte da questo assunto il nuovo allestimento de La bohème che Massimo Gasparon firma per il Festival Puccini di Torre del Lago
Uno spettacolo dal tono raffinato ed estetizzante – del quale cura non solo la regia ma anche le scene
i costumi e il disegno luci – in un insieme di stringente coerenza e innegabile fascino
Niente soffitte scrostate e abiti sdruciti
per questi ragazzi che in fondo giocano a fare gli artisti squattrinati
“figli di papà” un po’ snob e con le spalle coperte
Abbiamo invece una soffitta parigina candida ed elegante
nella quale addirittura sopra il camino si scorge una composizione di bottiglie e vasi che potrebbe essere uscita dal pennello di un Morandi (Giorgio
come la giovinezza vissuta in purezza dai protagonisti
“età di inganni e d’utopie” dove “si crede
L’efficace scenografia girevole posta al centro del palco consente anche rapidi cambi di scena ed è particolarmente riuscito il momento del finale del primo Quadro
quando Mimì e Rodolfo cantano le ultime battute del loro magnifico duetto mentre la scena gira e prepara l’arrivo del Cafè Momus
La presenza di un gruppo di bravi danzatori sulle ariose coreografie di Gheorghe Iancu
consente di dare ulteriore vivacità al secondo Quadro
molto ben risolto da Gasparon sotto il profilo registico (le masse corali e i figuranti sono ben coordinati)
L’enorme schermo a led che fa da sfondo
grazie al disegno video di Matteo Letizi – in assoluta coerenza con l’impostazione estetizzante del regista – nel primo e nell’ultimo Quadro apre lo sguardo sui “cieli bigi” della Parigi di Haussmann
illuminati da una grande luna piena che peraltro si intravede anche dall’ampia finestratura della soffitta
Letizi adotta la prospettiva degli ampi boulevard della Ville Lumière per poi nel terzo Quadro trasportare idealmente il pubblico in un parco parigino con un lungo filare di alberi candidi di neve
che Gasparon annuncia essere “volutamente sopra le righe”
anche per l’armonico accostamento dei colori
e rimandano all’Ottocento della vicenda
Domenica 22 dicembre la presentazione dei lavori compiuti dall’ente parco di San Rossore: poi si potrà partecipare ai primi tour sul lago a bordo dell’imbarcazione storica
Restaurato il navicello di Giacomo Puccini
barca in legno a fondo piatto ottocentesca tipica del lago di Massaciuccoli
rimasto ferito per un incidente con la propria auto
dalla Piaggetta fino alla sua villa a Torre del Lago
di proprietà dell’Ente Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli
sarà esposto e disponibile per visite guidate sul lago domenica 22 dicembre
alle 10 presso la terrazza Belvedere a Torre del Lago Puccini a Viareggio
in occasione delle celebrazioni dell’anniversario della nascita del grande compositore
Sarà presente il sindaco di Viareggio Giorgio del Ghingaro
“Completamente restaurato nella parte materica – spiega il presidente del Parco Lorenzo Bani -
il navicello è stato dotato di un motore elettrico e sarà esposto nel Parco della musica del Gran Teatro Giacomo Puccini
Sarà utilizzato per visite guidate ed iniziative come ulteriore strumento di promozione del territorio in un luogo dove natura
Si tratta di una barca in legno ottocentesca utilizzata nel film di Paolo Benvenuti “La fanciulla del lago”
10 metri di lunghezza per 2,5 metri di larghezza
è una barca a fondo piatto tipica del lago
utilizzata prevalentemente per il trasporto dei materiali del padule come falasco
Oggi di proprietà dell’Ente Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli che ha finanziato i restauri
L’esposizione e la disponibilità per le visite guidate avvengono grazie alla collaborazione con Canoa Kayak Versilia
Storie / Clara D'Acunto
Unico autorizzato alla produzione di cannabis terapeutica, l'istituto di via Reginaldo Giuliano è un punto di riferimento nazionale. Rifugio antiaereo nel 1944, fu teatro della strage nazifascista di Castello dove vennero fucilate 12 persone
Come si evolvono i flussi migratori e come le associazioni dei connazionali all'estero rafforzano il legame con la terra di origine: la fotografia nell'indagine della Fondazione Migrantes curata da Delfina Licata
Storie / Marta Mancini
Il cane è di un'anziana che segue il laboratorio dedicato alle persone con demenza di via dell'Anconella. La sua presenza ha rallegrato tutto il gruppo
Storie
Orizzonti, storie di rigenerazione urbana e sociale: “Abitare la valle del Serchio”
Rigenerazione urbana a Seggiano nel segno di San Bernardino con il progetto "oleoSanber"
Orizzonti, storie di rigenerazione urbana e sociale: “Nuove Ca.Se” Sesto Fiorentino e Calenzano
Storie di Sport. Rari Nantes Florentia: campioni di inclusione e successi nella pallanuoto paralimpica
Storie di Sport. Dal parquet al grande schermo: "Livorno a Due" celebra la storica rivalità tra Libertas e Pielle
Paolo Campinoti si racconta a Siena, dall'azienda in valdelsa alle vittorie in MotoGp
La puntata inaugurale è dedicata alla provincia di Lucca e presenta tre progetti di rigenerazione urbana significativi: due nel comune di Coreglia Antelminelli e uno a Bagni di Lucca
Aperte le iscrizioni a “Le Vele Classiche di Puccini”
l’unico raduno per barche d’epoca sulle note del Maestro Giacomo Puccini in programma dal 26 al 27 aprile 2025 a Torre del Lago
è organizzata dal Circolo Velico Torre del Lago Puccini di Viareggio
repliche di vele classiche e d’epoca che rispettino lo spirito della tradizione
mentre quella di domenica si svolgerà lungo un percorso a triangolo
una cena equipaggi e altre attività in corso di pianificazione
DERIVE IN LEGNO E VELE D’EPOCA SUL LAGO DI MASSACIUCCOLINavigare su un lago con un perimetro di circa 10 chilometri di coste
all’interno del parco naturale di Migliarino
Ammirare dalle sue acque l’ottocentesca villa
soprattutto di derive d’epoca in legno
Tutto questo sarà possibile il 26 e 27 aprile 2025 in occasione della seconda edizione di “Le Vele Classiche di Puccini”
veleggiata per barche tradizionali che si svolgerà sul lago di Massaciuccoli
La manifestazione è organizzata dal Circolo Velico Torre del Lago Puccini (www.cvtlp.it)
Patrocinatori dell’evento la Regione Toscana
ASDEC (Associazione Scafi d’Epoca e Classici)
LE IMBARCAZIONI AMMESSE AL 2° “LE VELE CLASSICHE DI PUCCINI”A “Le Vele Classiche di Puccini” saranno ammesse a partecipare le seguenti imbarcazioni costruite in legno: derive
repliche di vele classiche o d’epoca costruite in conformità al progetto originale
Al Comitato Organizzatore sarà demandato il compito di accettare ogni singola domanda di partecipazione alla regata
Trattandosi di un evento il cui scopo è quello di condividere la passione per le barche storiche e trascorrere due giornate all’insegna del fair-play e della serenità
Alle imbarcazioni che si iscriveranno entro il 15 marzo 2025 verrà applicato uno sconto del 10% sulla quota di partecipazione (sia per la barca che per l’equipaggio)
COME ISCRIVERSIDi seguito il link per formalizzare l’iscrizione alla seconda edizione di “Le Vele Classiche di Puccini”: https://www.cvtlp.it/events/le-vele-classiche-di-puccini-2025/
La quota di iscrizione comprende la partecipazione alle due conferenze in programma
l’aperitivo e la premiazione di domenica
varo e alaggio con gru (previa segnalazione nella scheda di iscrizione)
l’ormeggio presso il porticciolo del circolo per le notti di venerdì e sabato (previa segnalazione nella scheda di iscrizione)
CHI VINCERÀ “LA FANCIULLA DI PUCCINI”?Nel corso della cerimonia di premiazione di domenica pomeriggio 27 aprile verranno premiate la prima classificata in tempo reale tra le imbarcazioni a chiglia
Si aggiudicherà il premio “La fanciulla di Puccini” l’imbarcazione che avrà dimostrato il miglior connubio tra bellezza
Associazione Scafi d’Epoca e Classici fondata nel 1987
Iscrizioni online: https://www.cvtlp.it/events/le-vele-classiche-di-puccini-2025/
direttore@ilnautilus.it
L’unico raduno per barche d’epoca sulle note del Maestro Giacomo Puccini in programma il 26 e 27 aprile 2025 a Torre del Lago in Toscana
l’unico raduno per barche d’epoca sulle note del Maestro Giacomo Puccini in programma il 26 e 27 aprile 2025 a Torre del Lago
Chiunque avrà accesso al Circolo Velico Torre del Lago Puccini per ammirare l’esposizione delle barche partecipanti
assistere alle conferenze sulla storia della vela e sul restauro delle imbarcazioni in legno
votare “La Fanciulla di Puccini”
ascoltare il concerto al tramonto con le arie del famoso compositore e visitare la sua casa-museo
Alle due veleggiate in programma potranno partecipare le derive
barche in vetroresina e di valore storico costruite prima del 1980 e le repliche di vele classiche e d’epoca che rispettino lo spirito della tradizione
Un evento di straordinario interesse sia per gli sportivi che per eventuali accompagnatori
CULTURA E MUSICA AL 2° “LE VELE CLASSICHE DI PUCCINI”
Le derive d'epoca sul Lago di Massaciuccoli
Dopo il grande successo della prima edizione nel 2024, realizzata in occasione del centenario della morte del celebre compositore Giacomo Puccini, dal 26 al 27 aprile 2025 il Circolo Velico Torre del Lago Puccini (www.cvtlp.it)
in Toscana sulle rive del Lago di Massaciuccoli a 15 minuti dal centro di Viareggio
organizza la seconda edizione dell’unico raduno di barche d’epoca sulle note del celebre Maestro operistico famoso in tutto il mondo
delegato del Circolo per la Sezione Imbarcazioni Classiche e per l’organizzazione dell’evento “la manifestazione si candida a diventare il più grande raduno nazionale di derive storiche
ma un modo per ricordare e celebrare la tradizione nautica
proprio come avveniva in passato quando le derive affollavano le acque”
vice presidente del CVTLP: “Qui sport
cultura e marineria si fondono all’interno di un ecosistema naturalistico di inestimabile valore
il Parco Regionale Migliarino San Rossore Massaciuccoli che ospita un’elevatissima varietà di specie faunistiche e floristiche”
Sarà proprio in questo contesto che verrà accolta una flotta di imbarcazioni
appartenenti alla categoria delle derive (Flying Junior
piccoli cabinati a chiglia fissa ed eventuali vele latine e barche in vetroresina costruite prima del 1980
alle quali si aggiungeranno una serie di eventi volti a fare conoscere le bellezze del luogo
il Gran Teatro all’aperto e la casa-museo del Maestro Puccini
La sede del Circolo Velico Torre del Lago Puccini
sul Lago di Massaciuccoli a 15 minuti dal centro di Viareggio (Foto P
La seconda edizione delle “Vele Classiche di Puccini” è organizzata dal Circolo Velico Torre del Lago Puccini
dove confluiranno le imbarcazioni iscritte
Città di Viareggio e Viareggio Porto 2020
Una deriva classica in navigazione sul Lago di Massaciuccoli
Arrivo delle imbarcazioni presso il Circolo Velico Torre del Lago Puccini
Ore 13.00: Partenza della prima veleggiata
Ore 14.00: Gita in battello o navicello (su prenotazione a regate@cvtlp.it)
Ore 16-20: Esposizione imbarcazioni e votazioni per il premio “La Fanciulla di Puccini”
Ore 16.30: Conferenza "Navigando nel Tempo: La storia delle barche a vela dal 1800 ad Oggi" di Alex Mazzoni e Ferdinando Zanoletti
Ore 18.30: Concerto al tramonto tra le barche della violinista Ester Saccenti e del pianista Piotr Yanchuk
Ore 20.00: Cena regatanti (eventuali accompagnatori su prenotazione a regate@cvtlp.it)
Ore 09.30-11.30: Visita alla casa-museo del Maestro Puccini (su prenotazione a regate@cvtlp.it)
Ore 11.00: Conferenza “La barca del Maestro Puccini prende forma” del maestro d’ascia Nicola Checchi
Ore 13.00: Partenza della seconda veleggiata
Ore 16.30: Premiazione della veleggiata e assegnazione del premio “la Fanciulla di Puccini” presso il Gran Teatro all’aperto
Ecco il link per l’iscrizione a “Le Vele Classiche di Puccini”: ISCRIZIONI
La quota comprende la partecipazione alle due conferenze
l'ormeggio presso il porticciolo del circolo per le notti di venerdì e sabato (previa segnalazione nella scheda di iscrizione)
www.cvtlp.it - E-mail: regate@cvtlp.it
Iscrizioni online
Freya è una goletta in legno lunga 18 metri
varata nel 1981 su disegni del Maestro della progettazione classica Carlo Sciarrelli
Da Puccini al Jazz; la grande musica, oggi, sarà protagonista assoluta sulle rive del lago di Massacciuccoli. Doppio appuntamento al Gran Teatro di Torre del Lago, con la consegna del premio Puccini ad Anna Netrebko e per finire il concerto di Natale che rivisita, in chiave Jazz, tutte le melodie delle feste.
Si spalanca dunque il sipario dell’Auditorium Caruso, dove alle 18 Netrebko – soprano che ha calcato i palchi più prestigiosi del mondo – riceverà il 56° premio Puccini, il massimo riconoscimento della Città di Viareggio e della Fondazione Festival Pucciniano assegnato ogni anno a interpreti, artisti e personalità del mondo dell’opera lirica, che si siano distinte per la loro interpretazione, promozione o contributo all’opera di Giacomo Puccini.
La cerimonia sarà introdotta da momenti musicali che vedranno interpreti il primo violino Domenico Pierini, spalla dell’Orchestra del Festival Puccini protagonista di una carriera che lo ha visto collaborare con i più grandi direttori d’orchestra, e la pianista e direttrice d’orchestra Silvia Gasperini. A tracciare il profilo dell’artista, forte di una emissione vocale in grado di esprimere l’intera gamma emotiva delle eroine pucciniane, sarà il musicologo e scrittore Alberto Mattioli.
A seguire, dalle 21, il trombettista Andrea Tofanelli e il pianista Riccardo Arrighini, con la partecipazione straordinaria del corpo musicale G.Pardini, porteranno in scena il “Natale in Jazz“, un concerto benefico con le più belle musiche natalizie rivisitate dai maestri, il cui ricavato sarà interamente devoluto all’associazione “Quelli che non... “
Dal 1997 il primo quotidiano on line di Firenze
Per la prima volta i libretti e le opere del Maestro Giacomo Puccini saranno accessibili anche per i non vedenti grazie a un accordo con la Stamperia Braille della Regione Toscana
Entra nel vivo il Festival Puccini di Torre del Lago che fino al 7 settembre nella suggestiva cornice del teatro all’aperto sul lago di Massaciuccoli proporrà un’edizione straordinaria
mettendo in scena tutte le opere del compositore toscano in ordine cronologico
Il cartellone a cura di Pier Luigi Pizzi vedrà: Le Willis-Edgar
A queste si aggiunge un evento speciale dedicato a Madama Butterfly per celebrare i 120 anni dalla nascita dell’Opera e un evento speciale con Roberto Bolle and Friends
“Nell’anno del centenario di Giacomo Puccini la Regione Toscana ha voluto sostenere con entusiasmo le molte iniziative che in vario modo celebrano il nostro grande compositore
fiore all’occhiello della proposta culturale della Toscana per celebrare uno dei suoi massimi cittadini che amava
definirsi toscano” ha dichiarato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani
“Un Festival – ha continuato Giani – che per la sua settantesima edizione ha proposto un cartellone straordinario
con ben sei nuove produzioni operistiche ed originali
affidandosi alla maestria di uno dei più grandi artefici del teatro musicale
Un Festival dunque ricco nella sua proposta artistica ma anche inclusivo
Mi fa particolarmente piacere segnalare l’impegno della Fondazione Festival Pucciniano nel rendere la musica di Puccini accessibile a tutti
un progetto che ha coinvolto anche la Stamperia Braille della Regione che ha realizzato in braille i libretti delle opere di Puccini e
ha anche organizzato l’esposizione di materiali in suo possesso in una mostra apposita che racconta questo artista come forse finora non era avvenuto
mettendo al primo posto l’accessibilità e l’inclusività
Una cifra in linea perfetta con la vocazione di Puccini stesso
se si pensa a quanto nella sua vita si sia battuto per raggiungere
il grande pubblico che ha amato e ama le sue eroine capaci di suscitare sentimenti universali in cui tutti ci riconosciamo”
Gli utenti non vedenti del Festival potranno anche chiedere una copia in braille del libretto d’Opera relativo all’Opera per la quale si saranno prenotati
La Stamperia Braille metterà infatti a disposizione 5 copie per ogni Opera in scena (Le Willis-Edgar
copie che potranno essere richieste direttamente all’organizzazione del Festival
verranno esposti materiali in possesso della Stamperia Braille
dalle stampe antiche e contemporanee di tutti i libretti d’opera pucciniani e di altro materiale musicale braille
fino alle storiche matrici metalliche relative ad arie d’opera di Puccini in formato classico e in formato speciale
Verrà inoltre allestito uno spazio dove poter consultare liberamente testi in braille relativi alle Opere di Puccini e dove poter accedere a materiale informativo sulle attività della Stamperia Braille (brochure
materiale stampato nelle versioni in nero e in braille
Le celebrazioni del centenario dalla morte di Giacomo Puccini arrivano fino ai Giochi Olimpici di Parigi
Grazie a un accordo siglato tra la Fondazione Festival Pucciniano e l’Associazione Mondiale della Stampa Sportiva
sarà adottato il “Nessun Dorma” da Turandot come inno ufficiale dell’Associazione Mondiale della Stampa Sportiva e anche colonna sonora del Congresso in programma a Parigi il prossimo 6 agosto
Saranno proprio i musicisti dell’Orchestra del Festival Puccini e il tenore Amadi Lagha gli interpreti del brano che sarà utilizzato per la manifestazione ufficiale di celebrazione del Centenario della fondazione dell’AIPS la mattina del 6 agosto
durante i Giochi Olimpici presso il quartier generale UNESCO a Parigi
a cui interverranno oltre ai rappresentanti delle Istituzioni francesi
il Comitato Olimpico e il “Gotha” dello sport e del giornalismo mondiale
Fino al 7 settembre nel Gran Teatro alla aperto sul Lago di Massaciuccoli in scena sette opere del Maestro toscano, un evento speciale per Madama Butterfly nell'allestimento firmato da Barbara Hewitt e lo spettacolo di Roberto Bolle
Cultura / Redazione
Dal 7 luglio al 29 novembre 2024 si potranno ammirare per la prima volta gli abiti originali realizzati alla storica Casa d’Arte Cerratelli per le protagoniste femminili de La Bohème, Manon Lescaut, Tosca e altri capolavori
Cultura / Raffaella Galamini
Il concerto sotto le stelle ha rappresentato il clou delle celebrazioni per i 100 anni della morte del maestro lucchese
Cultura
La Toscana al Salone del Libro di Torino: 46 editori, 75 eventi e due treni per i lettori toscani
"Oltre Pinocchio" in mostra a Pescia l'omaggio di Venturino Venturi al celebre burattino
"Resistenze, femminile plurale": il Consiglio regionale ricorda le donne della Resistenza Toscana
Corto Maltese e le rotte del sogno: l’arte di Hugo Pratt in mostra a Siena
La Villa del Poggio Imperiale a Firenze: da residenza medicea a scuola internazionale
Il sapere in rete: gli studenti raccontano la scienza sul portale cultura.toscana.it
Rufina e Figline Valdarno alla rievocazione della Passione di Cristo a Grassina e a San Zeno
La cerimonia è stata introdotta da Daniele Maffei, a seguire lo spettacolo 'Puccini a casa dì e con Stefano Massini accompagnato dagli artisti del Festival Puccini, soprano Marina Medici, tenore Lorenzo Papasodero, al pianoforte Silvia Gasperini. A seguire spettacolo laser show musicale sul lago di Puccini.
A tagliare il nastro il sindaco Giorgio Del Ghingaro e la soprintendente Angela Accordon. Dopo tanta attesa e non poche polemiche è arrivato dunque anche il giorno tanto atteso soprattutto dagli abitanti di Torre del Lago.
L'amministrazione comunale, con in testa il primo cittadino, è soddisfatta del risultato della riqualificazione che ha interessato anche diversi spazi verdi, la statua del maestro che campeggia nel nuovo Belvedere guardando verso il lago di Massaciuccoli. In programma nei prossimi giorni diversi appuntamenti con esibizioni di scuole di ballo e concerti.
Se dal lago di Massaciuccoli la Befana arriverà sul Belvedere Puccini a bordo del “dragone“, al Varignano si presenterà invece in piazza Donatori di Sangue accompagnata da Mou e Pollicino, due minipony impegnati nella pet-therapy.
Ad accoglierle, sul porticciolo del Belvedere Puccini, ci sarà il corpo musicale “Giuseppe Pardini“ che suonerà le tradizionali canzoni dell’Epifania. Le befane faranno poi un giro sul Belvedere a bordo di un carretto caratteristico, messo a disposizione dell’associazione sportiva “Unicorno“, e si fermeranno sotto la grande stella luminosa per salutare, raccontare storie e regalare una calza a tutti i bambini presenti. In caso di pioggia la manifestazione sarà ospitata nel foyer del Gran Teatro.
E come già anticipato; a portare la “vecchina“ al Varignano – attesa oggi per le 15 in piazza Donatori di Sangue insieme a due minipony – è invece l’associazione “Agape“; che per i bambini ha preparato un ricco banchetto tra calze, caramelle, merende e cioccolato caldo.
Un ritorno, e un non rinnovo degli atti e contratti di concessione, che risponde, da parte del Comune, all’interesse pubblico di garantire una gestione equa e unitaria dell’area e della rimodulazione della sosta, dell’offerta come della sua gestione, che sia funzionale al raggiungimento di una funzionalità, in primis, pubblica.
Con un investimento di 2,4 milioni di fondi Pnrr è stato realizzato il nuovo belvedere proprio di fronte alla villa di Giacomo Puccini: all’inaugurazione anche uno spettacolo di Stefano Massini
È stato inaugurato ieri sera dall’amministrazione comunale di Viareggio il nuovo Belvedere Puccini a Torre del Lago, proprio di fronte alla villa dove visse e compose il maestro Giacomo Puccini, di cui quest’anno ricorre il centenario dalla morte.
L’intervento ha interessato 9mila metri quadri di superficie
è durato sette mesi e ha visto un investimento totale di 2,4 milioni di euro provenienti dai fondi del Pnrr
A tagliare il nastro sono stati il sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghiangaro e la soprintendente Angela Accordon
è soddisfatta del risultato della riqualificazione che ha interessato anche diversi spazi verdi
la statua del maestro che campeggia nel nuovo Belvedere ,guardando verso il lago di Massaciuccoli
La cerimonia di inaugurazione del Belvedere Puccini si è tenuta in una data non casuale
visto che ieri in tutto il mondo si celebrava la Giornata della musica
ed è iniziata alle 18 all’auditorium Enrico Caruso con il concerto dei Sette tenori
Alle 21 il taglio del nastro con accompagnamento musicale di Riccardo Arrighini dal pianoforte del maestro da Villa Puccini e Andrea Tofanelli alla tromba e l’accensione delle luminarie lungo viale Puccini e Teatro
La cerimonia è stata introdotta da Daniele Maffei
a seguire lo spettacolo “Puccini a casa di” e con Stefano Massini
accompagnato dagli artisti del Festival Puccini
A seguire lo spettacolo laser show musicale sul lago di Massaciuccoli
Attualità / Redazione
La delibera approvata dalla Giunta regionale. Il presidente Giani: "La città avrà finalmente una struttura che mancava dal dopoguerra". I lavori termineranno entro il 2027
Dalla Regione un contributo straordinario in conto capitale fino a 200 milioni di euro a favore dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale
Ben 250 ragazzi di Saffi e Buontalenti hanno partecipato allo speciale percorso formativo promosso per avvicinarsi all'arte culinaria
Attualità
Vertenza Beko, l'ultimo baluardo per salvare il manifatturiero a Siena
Mobilità e infrastrutture: il bilancio della Toscana al Festival dell’Identità
Mostra Internazionale dell'Artigianato: a Firenze la vetrina globale delle arti e dei mestieri
Tramvia: approvato il progetto definitivo per la tratta Peretola–Sesto Fiorentino
Siena sogna in grande: vittoria e progetto per una Toscana da Serie A
“Forum Giovani Amministratori Toscana”, voci e visioni della nuova classe dirigente under 35
Tutto l'elenco dei toscani e delle toscane che hanno ottenuto la carta olimpica e che dalla fine di luglio voleranno a Parigi
Realizzato con il contributo della Presidenza del Consiglio dei Ministri Ufficio per lo Sport
Lunedì 10 marzo alle 11 al Gran Teatro Puccini di Torre del Lago avrà luogo la presentazione della 75ª Viareggio Cup (17-31 marzo) e della 6ª Viareggio Women’s Cup (17-21 marzo): nell’occasione
saranno resi noti i vincitori dei premi e le manifestazioni collaterali
Sarà anche ufficializzato il nome del calciatore che leggerà il giuramento di apertura della manifestazione
credits dpsonline*
È possibile che una nuova edizione venga organizzata l'anno successivo
Domenica 23 marzo a Torre del Lago Puccini
Per le vie della piccola località toscana più di 100 ambulanti esporranno animali da cortile e non solo
Per tutta la durata della manifestazione infatti ci saranno eventi dimostrativi e iniziative dedicate a grandi e bambini
sarà dato alla gastronomia con le ricette tipiche della zona
Sarà anche presente la maschera ufficiale di Torre del Lago: Gambe di Merlo
La Fiera di San Giuseppe è organizzata dalla Confraternita di Misericordia di Torre del Lago Puccini
Le bancarelle saranno allestite nelle strade principali del paese
Sagre Toscane pubblica gratuitamente manifestazioni di organizzatori in tutta la regione
vi consigliamo di contattare gli organizzatori per verificare che tutto si svolga come da programma
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Responsabile: Confraternita di Misericordia di Torre del Lago Puccini
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La serata inaugurale dell’edizione del centenario al Festival Puccini offre una proposta interessante
ma la realizzazione desta alcune perplessità
Per Torre del Lago il 2024 porta due ricorrenze di rilievo: il centesimo anniversario della morte di Giacomo Puccini ma anche la 70^ edizione del Festival sul lago di Massaciuccoli intitolato al compositore
per cui è lecito avere delle aspettative tanto sulla proposta quanto sulla realizzazione stessa
la serata inaugurale ha attirato davvero molto l’attenzione con l’inedito dittico Le Willis/Edgar (di fatto poi ribaltato nell’esecuzione per esigenze puramente tecniche) che unisce quelli che sono sia i primi due lavori operistici pucciniani sia i due titoli meno eseguiti di tutto il suo catalogo
Le Villi qualche sporadica apparizione la compiono
che appunto reca il titolo Le Willis: l’ultima su questo palco risale 2019
mentre al Giglio di Lucca solo due anni fa
rarità assoluta se lo si vuol vedere su un palcoscenico e che Torre del Lago manca dal 2008
giusto – che un festival interamente consacrato a un compositore punti anche sulle rarità
specialmente se si può contare sul pretesto offerto da una ricorrenza come quella tonda dei cent’anni; l’unico interrogativo che ci si può porre è se sia una scelta funzionale quella di proporre i due titoli insieme
Con il senno di poi ci sentiamo di rispondere di no
Edgar (con l’accento sulla a) è proposto nella prima versione in quattro atti
ma curiosamente è stata tagliata così tanto e così estensivamente che ci si domanda per quale motivo scomodarsi a riesumare la versione scaligera del 1889 quando esiste la terza versione
quella 1892 per il Comunale di Ferrara rivista nel 1905
in cui i tagli esistono ma per lo meno sono di Puccini e prevedono pure un aggiustamento della trama per venire incontro alle conseguenze della soppressione di così tante regioni della partitura
Da un punto di vista strettamente musicale i tagli operati in questa sede non sono nemmeno malvagi e la partitura sta in piedi senza troppi traumi
ma la drammaturgia ne esce distrutta: già non si tratta dell’opera più riuscita – né di Puccini
né tout court – ma agire in questo modo significa uccidere anche quelle pur poche cose che il titolo ha da offrire
Se la scure censoria è stata animata dalla pruderie di non eccedere con il minutaggio per la compresenza delle Willis
bastava non creare nessun dittico; Edgar può stare benissimo da solo e le Willis
come accaduto due anni fa al Satyricon di Maderna
in virtù della durata contenuta potevano essere ospitate nell’Auditorium Caruso
L’allestimento – come al solito uno e trino – di Pier Luigi Pizzi non migliora affatto la situazione: se l’opera è debole sarebbe il caso che la regia provasse ad aiutare la causa
ma non si può pretendere molto dalla sfilata di costumi
per buona che possa essere la fattura di questi
illuminati dalle solite luci immobili e glaciali di Massimo Pizzi Gasparon
L’impianto scenico propone l’enorme ledwall già ammirato (e con altri esiti) lo scorso anno nel dittico Il Tabarro/Il castello di Barbablù davanti al quale è posta una piattaforma girevole senza alcun elemento scenografico a colmare in qualche modo la vastità desolata del palcoscenico
che essendo stato costruito per le opere en plein air è pure di dimensioni importanti
Gli unici elementi che rimandavano a un fondale scenografico erano le immagini del ledwall
tutte di una fissità sconfortante a eccezione di un incendio in bassa risoluzione alla fine del primo atto
Sulla componente visiva non c’è altro da dire
se non che sarebbe stato bello vedere una regia; anche pessima
ma se non altro quella non è una vera opera
piuttosto una sorta di cantata scenica (ancor più delle Villi) e la mancanza di una qualsiasi idea è meno evidente
La direzione di Massimo Zanetti non è malvagia
Va detto che l’Edgar ridotto a patchwork è stato causa di molti problemi nel corso delle prove e se bisogna pensare a portare a casa lo spettacolo non c’è molto tempo per dedicarsi a nient’altro
il primo atto è stato piuttosto freddo e con qualche scollamento (pur circoscritto) con il palco
tuttavia la situazione è migliorata a partire dal secondo e l’Orchestra del Festival Puccini ha trovato un suo equilibrio e una sua coesione
abbastanza da garantire una buona tenuta fino all’una del mattino
Stranamente il Coro e il Coro di voci bianche
rispettivamente preparati da Roberto Ardigò e Viviana Apicella
hanno sortito un effetto tutt’altro che positivo
i singoli componenti slegati gli uni dagli altri
entrate molto incerte; sottolineiamo la stranezza dell’evento perché solitamente le loro prestazioni sono assai migliori di quanto udito stasera: che sia dovuto a un numero insufficiente di prove o che sia stata la proverbiale “serata no” non possiamo saperlo
ci si augura che si tratti solo di un banale incidente di percorso
non necessarie in Edgar ma che detengono di diritto il loro spazio nelle Willis
in cui si è potuta ammirare come solista la ballerina Debora Di Giovanni
Poco entusiasmante anche la prova dei solisti
inficiata da alcune scelte di cast poco felici
forse dal timbro un po’ troppo giovane ma comunque ben centrato; Vittorio Prato (Frank) esibisce una linea vocale sicura e nitida
con un fraseggio molto ben curato; pur risultando – stranamente – non molto incisivo
fornisce quella che è stata la miglior prova vocale della serata
Ketevan Kemoklidze come Tigrana è molto bene in parte sul versante attoriale con una presenza sanguigna e sensuale
mentre su quello canoro può contare su uno strumento piuttosto solido (anche se i gravi non sempre sono ben appoggiati)
Vasyl Solodkyy dimostra alcune criticità nel ruolo del titolo
da una certa incertezza nel registro acuto che porta a un piccolo sciovolone alla fine del primo atto a una tenuta non sempre solidissima
anche se qualche intenzione sia drammaturgica sia coloristica denota un certo mestiere
Restano perplessità – già espresse altrove – sulla proprietà dell’associare la sua voce al repertorio del sor Giacomo
ma in questi due titoli scritti da un Puccini non Puccini anche il suo timbro caratteristico può trovare una collocazione senza troppi turbamenti morali
la sua Fidelia convince senz’altro più con la recitazione che col canto
mentre nelle Willis riesce a fornire un quid in più
forse anche per maggior congenialità del titolo in sé
si segnalano positivamente il buon Guglielmo Gulf di Giuseppe De Luca e anche il Roberto di Vincenzo Costanzo: sulla recitazione di quest’ultimo si potrebbero avere alcune perplessità (una su tutte il colore tenue scelto per il personaggio)
ma di sicuro iniziare a recitare dopo la mezzanotte non dev’essere la situazione più comoda per proporre un piglio attoriale più passionale
hanno consegnato una calza piena di dolci ai bambini
Folla di famiglie e bambini sul Belvedere Puccini di Torre del Lago per l’arrivo della Befana in canoa
calze e ricca di felicità per bambini e bambine
una volta arrivate al moletto che ospita anche il traghetto per le escursioni sul lago
sono montate sul calesse condotto da un asinello di un allevamento locale e hanno fatto il giro della piazza
Successivamente si sono sedute sul trono consegnando a tutti i bambini una calza piena di dolci offerta dai Fratres donatori di sangue di Torre del Lago
A Viareggio Carnevale e Befana vanno a braccetto: nel pomeriggio presente
Presente anche il corpo musicale Giuseppe Pardini
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La sua storia è di incredibile sapore e forse anche tra le meno conosciute. E’ la villa che nel 1907 il cavalier Vittorio Lieber, allora console svizzero a Livorno, fece costruire a Torre del Lago per la moglie Fanny (da qui l’originario nome della
magione, Villa Fanny poi conosciuta anche come Villa Enrica o Villa Parodi). Era poco distante da quella del compositore Giacomo Puccini che quindi non mancava di partecipare alle occasioni di incontro che si consumavano tra quelle mura, tra registi e musicisti che dissertavano di arte e costumi spostandosi tra i salotti e l’immenso parco circostante di quel gioiello vicino al lago di Massaciuccoli.
La nuova proprietà sarebbe intenzionata ad avviare in tempi rapidi un recupero conservativo quanto più fedele all’epoca, esaltando sia la poderosa parte esterna che quei particolari interni che spaziano dall’art noveau al liberty e che resero celebre quella dimora, sin dalla sua costruzione, negli ambienti eleganti del tempo. Villa Enrica pertanto tornerà a riacquisire il fascino di un luogo simbolo della Versilia.