a due operazioni: sgominato pure un traffico di droga Chiusa l'inchiesta sulle famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle e sul traffico di droga connesso ai due clan: i pubblici ministeri della Dda di Palermo hanno fatto notificare l'avviso di conclusione delle indagini preliminari ai 54 indagati nei cui confronti si profila la richiesta di rinvio a giudizio ci sono adesso tre persone in più.  che ha retto ma non del tutto al vaglio del tribunale del riesame Alcuni indagati sono comuni alle precedenti indagini di mafia e - nel caso dei villasetani - avrebbero fatto una progressione nelle gerarchie di Cosa nostra nato ad Agrigento di 34 anni; Pietro Capraro nato a Santa Maria Capua Vetere di 41 anni; Fabrizio Messina Denaro nato a Castelvetrano di 57 anni; Fabrizio Messina nato a Canicattì di 47 anni; Vincenzo Parla di 52 anni, Alessandro Calogero Trupia di 35 anni. Completano la lista: Luigi Prinzivalli Con l'avviso di conclusione delle indagini i difensori (fra gli altri gli avvocati Calogero Meli Carmelita Danile e Teres'Alba Raguccia) hanno 20 giorni di tempo per visionare tutti gli atti e articolare una prima strategia processuale per evitare la richiesta di rinvio a giudizio ovvero chiedere un interrogatorio dei propri assistiti sollecitare un atto di indagine o produrre memorie AgrigentoNotizie è anche su Whatsapp. Seguici sul nostro canale hanno messo fuori funzione l'impianto di videosorveglianza Sull'area vi sono però altre telecamere e i filmati sarebbero stati già acquisiti Svaligiata - portando via contanti e innumerevoli stecche di sigarette - una tabaccheria di Villaseta al titolare dell'attività commerciale è stato quantificato in circa 35 mila euro Delle indagini si stanno già occupando i carabinieri.  Il colpo è stato messo a segno durante la notte senza che nessuno - come al solito - s'accorgesse di nulla hanno prima messo fuori funzione l'impianto di videosorveglianza poi hanno tagliato le inferriate di una finestra e una volta intrufolatisi hanno fatto razzia di tutto quello che di valore hanno trovato all'interno dell'esercizio commerciale: soldi La scoperta è stata fatta al momento della riapertura della tabaccheria oltre ad occuparsi dei rilievi tecnici di rito - cercando naturalmente tracce e indizi - hanno avviato le indagini Gli impianti di videosorveglianza a presidio della tabaccheria sono state disattivate è vero E i filmati sono stati già acquisiti dai militari dell'Arma.  Dossier ricostruisce come i poliziotti della squadra mobile e dello Sco sono riusciti a individuare chi si nascondesse dietro i nickname "Colosseo" Così avvenivano le consegne di sostanza stupefacente nell'Agrigentino Leggi le domande frequenti dei nostri utenti La difesa del presunto luogotenente del boss rinuncia alla richiesta di scarcerazione: attesa per gli altri due L'inchiesta sui presunti legami fra le famiglie mafiose di Villaseta e Palermo approda al tribunale del riesame che dovrà decidere sulle richieste di scarcerazione e gli affiliati Gaetano Licata e Gabriele Minio sono accusati in particolare, di avere rifornito di cocaina la cosca del rione Tommaso Natale I loro nomi sono nella lista dei 180 arrestati del maxi blitz di Palermo che ha sgominato almeno quattro mandamenti mafiosi del capoluogo dell'isola in perenne riorganizzazione dopo i colpi assestati dagli inquirenti negli anni Licata e Minio erano in carcere già da un mese quando i carabinieri hanno eseguito un provvedimento che avrebbe disarticolato le famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle Capraro e Minio (i primi due con trascorsi giudiziari comuni legati alla condanna nell'operazione "Nuova Cupola") è scattata una nuova ordinanza cautelare in carcere per l'accusa di avere rifornito i mafiosi della famiglia di Tommaso Natale con alcune partite di droga del valore di 384 mila euro I tre indagati (assistiti dai loro difensori hanno chiesto l'annullamento del provvedimento restrittivo Licata ha rinunciato a chiedere la scarcerazione Per gli altri due la decisione è attesa nelle prossime ore.  Legami e controllo del territorio ad opera dei clan della criminalità organizzata consentivano di far arrivare partite di "roba" ovunque lungo la penisola Per questa provincia c'era una famiglia mafiosa di riferimento E da Gussago (paese del Bresciano ndr) dove sarebbe stato creato il quartiere generale adibito anche stoccaggio della sostanza stupefacente lo smercio avrebbe riguardato tutta la penisola Un business creato grazie ai legami e al controllo del territorio dei clan della criminalità organizzata della famiglia mafiosa di Villaseta compresa Emerge questo dall'operazione “Twistlock” della polizia che ha eseguito un’ordinanza applicativa di 45 misure cautelari – di cui 30 in carcere 12 agli arresti domiciliari e 3 di obbligo – e numerose perquisizioni nei confronti di soggetti italiani albanesi e nordafricani sedenti nelle province di Brescia nonché 8 misure in attesa di preventivo interrogatorio degli indagati secondo quanto emerso nella fase delle indagini preliminari sarebbero responsabili di traffico internazionale di sostanze stupefacenti provenienti dal Sudamerica Tra gli indagati figura l'agrigentino Pietro Capraro che figura nella lista di coloro che vanno agli arresti domiciliari Dalle indagini condotte dalla squadra mobile di Brescia e dal Servizio centrale operativo e coordinate dalla Dda di Brescia sarebbe emersa l’esistenza di due diverse associazioni per delinquere dotate di armi e capaci di gestire i propri affari affidandosi alle più avanzate tecnologie criptate di comunicazione quello che appunto avrebbe incentrato la gestione del traffico internazionale nella provincia di Brescia avrebbe avuto - stando all'inchiesta - stretti rapporti con esponenti di Cosa nostra che avrebbero anche partecipato al sistema di distribuzione Le consegne sarebbero state possibili proprio grazie a questi legami con i clan napoletani “Contini” della Arenaccia e “Orlando-Polverino-Nuvoletta” di Marano di Napoli con i mandamenti mafiosi Palermitani di Santa Maria di Gesù con la famiglia mafiosa di Villaseta e infine i clan stiddari della provincia di Caltanissetta avviate nel 2022 e che hanno riguardato complessivamente 87 indagati sono stati arrestati in flagranza 19 soggetti e sono stati sequestrati circa 135 chili di cocaina 90 chili di hashish e 3 chili di marijuana nonché 2 pistole del tipo revolver calibro 45 con matricola abrasa Nel complesso è stato contestato il traffico di circa 2.000 chili di cocaina 1.500 chili di hashish e 700 chili di marijuana trasportata via mare e su gomma anche attraverso società compiacenti in un caso all’interno di una delle cisterne di un autoarticolato destinato al trasporto del latte ed in un’altra circostanza in una cava nella provincia di Lecce Sono un centinaio gli episodi documentati durante le indagini che avrebbero smerciato fra le vie del quartiere di Villaseta Il pubblico ministero Annalisa Failla ha chiesto il rinvio a giudizio ed è stata fissata l'udienza preliminare Il primo passaggio in aula è in programma il 23 ottobre davanti al giudice Micaela Raimondo Altri due minorenni coinvolti saranno giudicati a parte.  La base operativa del gruppo sarebbe stata nel quartiere di Villaseta, dove in meno di tre mesi sono state documentate oltre cento cessioni di cocaina I difensori, gli avvocati Fabio Inglima Modica potranno chiedere il giudizio abbreviato o il patteggiamento In caso contrario sarà il giudice a decidere se disporre il rinvio a giudizio AgrigentoNotizie è anche su Whatsapp. Seguici sul nostro canale   L'uomo è stato trovato in possesso di una carta per prelievo carburanti che era stata rubata all'Arpa Perquisito il giorno dell'operazione antimafia che ha disarticolato le nuove famiglie di Villaseta e Porto Empedocle finisce a processo per ricettazione.  Il gip Iacopo Mazzullo ha disposto il giudizio immediato per il 32enne Roberto Fragapane quando è scattata la prima "puntata" dell'operazione fra cui quella a carico del fratello Stefano hanno fatto una perquisizione nelle case di alcuni indagati in stato di libertà compresa la sua All'interno è stata trovata una carta per il prelievo di carburanti risultata rubata ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato ovvero che finisse a processo senza il filtro dell'udienza preliminare davanti al giudice monocratico Nicoletta Sciaratta potrà adesso scegliere entro quindici giorni un rito alternativo hanno comunque disposto delle misure cautelari per i 30 indagati: il caso si sposta adesso al tribunale di Palermo I due presunti capi delle famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle restano in carcere insieme ad altri cinque indagati Per altri quattro fermati sono stati disposti gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e per un solo indagato - fino a questo momento - è stata disposta la scarcerazione per mancanza dei gravi indizi.  Lo hanno disposto i giudici per le indagini preliminari del tribunale di Agrigento nei confronti di dodici persone fermate all'alba di martedì nell'ambito dell’inchiesta sulle famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle e su un vasto traffico di droga fra la provincia di Agrigento e alcuni Stati esteri.  pur non convalidando il provvedimento di fermo in quanto non è stato ritenuto sussistente il pericolo di fuga hanno disposto la custodia cautelare in carcere per Pietro Capraro ritenuto il boss di Villaseta (difeso dagli avvocati Alba Raguccia e Carmelita Danile); Gaetano Licata vice di Capraro e per un periodo reggente della famiglia (difeso dall’avvocato Salvatore Cusumano) e Fabrizio Messina capo della famiglia mafiosa di Porto Empedocle già condannato per accuse analoghe come Capraro e Licata (difeso dall’avvocato Salvatore Pennica) Confermata la custodia in carcere anche per il favarese Domenico Blando L'accusa nei loro confronti è di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga ha convalidato il provvedimento e disposto il carcere per altri due indagati: Carmelo Fallea di Castelvetrano: il loro fermo era stato disposto fra Ribera e Sciacca sono stati disposti gli arresti domiciliari con l'applicazione del braccialetto elettronico. Sono: Cristian Gastoni di Agrigento (difeso dagli avvocati Giovanni Castronovo e Riccardo Gueli) e Nicolò Vasile di Agrigento (difeso dall’avvocato Ninni Giardina) I primi tre sono accusati di minaccia aggravata dal metodo mafioso e detenzione di armi sono contestati i reati di estorsione e rapina aggravati dal metodo mafioso ai danni di un distributore di carburanti.  Scarcerato e rimesso in libertà Samuel Pio Donzì di Agrigento (difeso all’avvocato Fabio Calogero Inglima Modica) Al giovane viene contestata una estorsione aggravata in concorso ai danni di un bar di Porto Empedocle che avrebbe subito ricatti danneggiamenti e sarebbe stato costretto a tollerare la presenza degli affiliati del clan di Villaseta che non pagavano il conto oltre a una richiesta di pizzo di 1.000 euro al mese non ha convalidato il fermo per uno degli indagati e ha ritenuto carenti gli indizi a suo carico In tarda mattinata è stato depositato pure il provvedimento del gip Micaela Raimondo che ha confermato la custodia in carcere per Guido Vasile La posizione di questi sei indagati (difesi dagli avvocati Calogero Lo Giudice Ninni Giardina e Calogero Sferrazza) e degli altri sarà adesso esaminata anche dal tribunale di Palermo al quale sono stati trasmessi gli atti per competenza Il gip del capoluogo siciliano dovrà emettere una nuova ordinanza dai carabinieri del nucleo Investigativo-reparto Operativo fra Agrigento I nomi dei destinatari dei nuovi provvedimenti e di chi è stato accompagnato in carcere L'inchiesta dei carabinieri del nucleo Investigativo-reparto Operativo del comando provinciale di Agrigento ha permesso di iscrivere nel registro degli indagati complessivamente 51 persone Di queste - dopo la seconda retata realizzata durante la scorsa notte - 36 sono stati portati in carcere o già vi si trovavano mentre per altri 15 sono stati posti ai domiciliari i militari dell'Arma hanno infatti eseguito un totale di 48 misure cautelari. Per tre non si è potuto procedere perché firmate dal gip su richiesta della Dda di Palermo sono state eseguite a carico di: Fabrizio Messina Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo ha disposto il carcere per Nicolò Vasile Giuseppe Casà e Carmelo Fallea.      Fissati gli interrogatori di convalida del fermo che si celebreranno fra il tribunale e il carcere Al via gli interrogatori di convalida dei trenta fermati del blitz di ieri mattina all'alba che ha colpito al cuore le famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle i gip del tribunale di Agrigento che hanno fissato le udienze fra il carcere di contrada Petrusa e due aule di tribunale.  Nella lista dei fermati ci sono Fabrizio Messina fratello del capomafia Gerlandino e già condannato per mafia nel recente passato oltre a Pietro Capraro villasetano di 39 anni che ha già scontato 15 anni di carcere nell'ambito delle inchieste antimafia Nuova cupola e parcometro Fra questi i villasetani Guido e Nicolò Vasile padre e figlio coinvolti in passato in altre vicende fra cui un'indagine su mafia ed estorsione che ha già scontato una condanna per un omicidio commesso a soli 19 anni già arrestato e condannato nell'indagine Nuova cupola è un altro nome che torna alla ribalta fra cui Samuel Pio Donzì e il 37enne Giuseppe Sottile sono stati coinvolti in numerose vicende di criminalità spicciola di Canicattì; Samuel Pio Donzì di Marianopoli (Caltanissetta); Giuseppe Sottile Si inizia alle 9 davanti ai giudici Giuseppa Zampino e Micaela Raimondo Fra i difensori gli avvocati Calogero Meli Calogero Sferrazza, Carmelita Danile e Ninni Giardina Con il collaudo si chiude il progetto di rigenerazione urbana costato 2 milioni di euro Con il collaudo ufficiale dei lavori di riqualificazione di piazza Concordia a Villaseta si chiude un progetto di rigenerazione urbana che segna una svolta significativa per il quartiere Lo comunica l'assessore ai Lavori pubblici del Comune di Agrigento ereditato dalle precedenti amministrazioni e realizzato sotto l’amministrazione Miccichè - spiega Principato - ha trasformato la piazza in uno spazio moderno e accessibile pronto a diventare un punto di riferimento per la comunità I lavori hanno riguardato il rifacimento della pavimentazione l’installazione di una nuova illuminazione pubblica la creazione di attraversamenti pedonali sicuri e la rimozione delle barriere architettoniche per garantire l’accesso a tutti i cittadini inclusi anziani e persone con disabilità" "L’avvenuto collaudo rappresenta un traguardo importante per Villaseta che merita attenzione e investimenti dopo anni di marginalizzazione" ha aggiunto l’assessore Gerlando Principato che ha annunciato l’avvio imminente di un progetto di riqualificazione di via Marzabotto e delle zone limitrofe del valore complessivo di 10 milioni di euro Incontro finalizzato a garantire il regolare avanzamento dei lavori inseriti nel quadro del Pnrr per la riduzione della marginalizzazione e del degrado sociale La sede del settore lavori pubblici del Comune di Agrigento ha ospitato una riunione operativa presieduta dall’assessore Gerlando Principato finalizzata a garantire il regolare avanzamento dei lavori di rigenerazione urbana del quartiere Villaseta nell’ambito dei progetti finanziati dal Dpcm del 30 dicembre 2021 e inseriti nel quadro del Pnrr per la riduzione della marginalizzazione e del degrado sociale L’incontro ha visto la partecipazione del responsabile unico del procedimento dei rappresentanti legali delle 6 imprese esecutrici e dei rispettivi direttori dei lavori con l’obiettivo di rafforzare il coordinamento tra le parti coinvolte e assicurare il pieno raggiungimento degli obiettivi programmatici È stata in particolare eseguita un’analisi dello stato di avanzamento dei lavori con particolare attenzione al rispetto delle tempistiche previste dal Pnrr che impongono il collaudo delle opere entro giugno 2026 È stato poi definito il programma in dettaglio delle attività con la presentazione di elaborati cartacei da parte delle imprese esecutrici e dei direttori dei lavori Sono state individuate eventuali criticità operative con la condivisione di soluzioni efficaci per il loro superamento Ed ancora si è discusso sugli aspetti formali e sui criteri di scelta relativi ad alcune forniture tra cui colori tipologie di materiali e finiture con l’obiettivo di ottimizzare le attività in corso L’assessore Principato ha sottolineato l’importanza strategica di questi momenti di confronto operativo per garantire il rispetto delle scadenze e la qualità degli interventi evidenziando come la rigenerazione urbana di Villaseta rappresenti un’opportunità fondamentale per la riqualificazione del quartiere e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini AgrigentoNotizie è anche su Whatsapp. Seguici sul nostro canale Prevale la linea del silenzio: la difesa del 66enne Guido Vasile chiede la scarcerazione per motivi di salute Scena muta davanti al gip: si sono tenuti in mattinata gli interrogatori di convalida dei fermati del blitz di martedì mattina all'alba che ha colpito al cuore le famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle La maggior parte delle posizioni (7 fermi non sono stati eseguiti perché gli indagati si trovavano già in carcere o all'estero) saranno decise dai gip di Agrigento Alcuni indagati si trovavano a Ribera e Siracusa quindi la competenza - in questa fase - è dei tribunali di Sciacca e Siracusa fratello del capomafia Gerlandino e già condannato per mafia nel recente passato assistito dal suo legale Salvatore Pennica si è avvalso della facoltà di non rispondere La Dda gli contesta di avere ripreso le redini della famiglia mafiosa di Porto Empedocle gestendo pure un vasto narcotraffico con contatti all'estero Stessa strategia processuale per Guido Vasile: i suoi legali Salvatore Cusumano e Pietro Maragliano hanno prodotto una documentazione medica che attesterebbe gravi problemi di salute hanno chiesto gli arresti domiciliari con l'applicazione del braccialetto elettronico pronunciandosi sulla richiesta di convalida da parte della Procura deciderà anche sulla questione sollevata dai difensori del netturbino che avrebbe gestito la cosca mafiosa di Villaseta accusato di estorsione e rapina con metodo mafioso ai danni del distributore di benzina di Villaseta assistito dall'avvocato Ninni Giardina insieme a Giuseppe Sottile e Gaetano Licata avrebbe costretto il gestore di un distributore di carburante a licenziare un dipendente per sostituirlo con uno da loro indicato Le pressioni avrebbero avuto il loro apice con una rapina commessa - sostiene l'accusa - proprio dal figlio di Guido Vasile che "promosso" dopo due condanne a 15 anni nelle inchieste "Nuova Cupola" e "Parcometro" difeso dagli avvocati Carmelita Danile e Teresa Alba Raguccia Ecco l'elenco dei fermati: Domenico Blando Minio e Corbo (assistiti dai difensori Calogero Meli Daniele Re e Salvatore Cusumano) si sono avvalsi della facoltà di non rispondere Entro domani sarà emessa l'ordinanza sulla richiesta di convalida La Procura ha chiesto 5 rinvii a giudizio e ipotizza un giro di spaccio con un centinaio di episodi contestati Nuove accuse di droga per due indagati dell'inchiesta che ha fatto scattare 30 fermi e colpito al cuore le famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio di cinque agrigentini a cui contesta di avere messo in piedi un giro di spaccio nella frazione di Villaseta: fra loro ci sono Giorgio Orsolino coinvolti nel blitz antimafia dei carabinieri è stato rinviato al 22 gennaio proprio perché i due imputati sono finiti in carcere dopo la precedente udienza e non era stato disposto il loro trasporto al tribunale di Agrigento Il pubblico ministero Annalisa Failla ha chiesto il rinvio a giudizio di altri tre imputati: Salvatore Di Falco I giudici del riesame confermano la custodia in carcere per la partecipazione a Cosa nostra: domiciliari a un favarese ritenuto vicino al clan resta in piedi quella di associazione mafiosa: i giudici del tribunale del riesame di Palermo pronunciandosi sull'istanza di riesame dei legali Salvatore Cusumano e Pietro Maragliano hanno ridimensionato le accuse a carico di Guido Vasile ritenuto un affiliato della famiglia di Villaseta si contesta di avere fatto parte della cosca di Villaseta partecipando a summit per decidere le strategie criminali Se l'accusa di partecipazione all'associazione mafiosa è stata confermata i giudici hanno ritenuto insussistenti gli indizi relativi a due estorsioni ai danni di altrettanti imprenditori edili - padre figlio - al quale sarebbe stata imposta l'assunzione di un operaio ciascuno per i lavori di riqualificazione di piazza Concordia accusato di minaccia e porto illegale di arma con metodo mafioso su mandato del capomafia reggente di Villaseta e insieme a tre uomini a lui vicini avrebbe organizzato un'intimidazione a un residente del quartiere che infastidiva alcuni vicini di casa Bongiorno è stato indagato perché - stando alle ricostruzioni dei carabinieri e della Dda di Palermo - avrebbe sparato tre colpi contro la porta di casa di un agrigentino e un quarto in direzione delle case popolari accogliendo in parte l'istanza del difensore hanno escluso l'aggravante mafiosa con la conseguenza che la misura cautelare è stata alleggerita con gli arresti domiciliari con l'applicazione del braccialetto elettronico lascerà il carcere e andrà in una comunità Il favarese ha già scontato una condanna per un omicidio il cui cadavere è stato poi bruciato per un banale movente legato a un debito con un amico Dal cinque all’otto settembre in programma spettacoli teatrali spettacoli pirotecnici e giochi tradizionali Dal cinque all’otto settembre a Villaseta la la 4ª Edizione di “SitaFest #Quartierinfesta” L’iniziativa è promossa dall’Associazione Quasillus in collaborazione con l’Unità Pastorale Maria SS L’iniziativa si svolge parallelamente alla settimana dei festeggiamenti patronali in onore della Madonna della Catena Una ricorrenza che vede la partecipazione di migliaia di pellegrini e turisti Quest’anno si celebra il 453° anniversario della diffusione del culto a Villaseta (Ag) una ricorrenza che storicamente vede la partecipazione di migliaia di pellegrini e turisti Ore 21:00: Musical “C’è un posto anche per te” a cura della Compagnia “Le Beatitudini” Ore 17:30: “1° Galà Equestre SitaFest – Cavalieri in festa per la Madonna della Catena” Ore 21:00: “Salsicciata” con i devoti portatori della Madonna della Catena Ore 21:30: Concerto in Piazza Madonna della Catena con “I Picciotti di Vasco” Ore 21:30: Spettacolo di cabaret e musica con il duo comico “Matranga e Minafò” direttamente da Made in Sud e Sicilia Cabaret Ore 11:00: Celebrazione Eucaristica Solenne Ore 12:00: Benedizione dei Centauri e dei Caschi in Piazza Madonna della Catena Ore 18:00: Esibizione itinerante del Complesso Bandistico Intercomunale V Ore 19:00: Processione solenne del Simulacro della Madonna della Catena Ore 21:00: Spettacolo di Giochi Pirotecnici La manifestazione – comunicano i promotori – è realizzata grazie al finanziamento e alle sponsorizzazioni di privati con il contributo dell’Assessorato regionale al turismo sport e spettacolo e con il patrocinio gratuito del Comune di Agrigento Scrivi a redazionemalgradotutto@gmail.com © 2024 - Malgrado Tutto | Registrazione presso il Tribunale di Agrigento n I giudici annullano l'ordinanza cautelare in carcere: gli attentati sarebbero stati commissionati dal capo della famiglia mafiosa e dal suo vice Ordinanza cautelare nulla: i giudici del tribunale del riesame di Palermo hanno rimesso in libertà Salvatore Damanti arrestato dai carabinieri nella maxi operazione antimafia sui clan di Villaseta e Porto Empedocle Il suo legale Salvatore Cusumano ha sostenuto la mancanza di esigenze cautelari: le motivazioni del provvedimento saranno depositate entro 45 giorni Damanti è finito in carcere con l'accusa di avere incendiato due automezzi e un furgone su ordine del capo della cosca di Villaseta Pietro Capraro e del suo vice Gaetano Licata.  Il primo episodio risale al 24 novembre del 2023. Vittima del doppio incendio è il marito di una dipendente di una ditta di rifiuti alla quale doveva arrivare un segnale preciso: la sua assunzione era stata imposta dalla famiglia mafiosa ed è a loro che si doveva rapportare per decisioni organizzative e quant'altro Dato che alcuni suoi comportamenti erano andati in direzione diversa furono incendiati due automezzi dell'impresa del marito come rappresaglia Nel mirino del clan - anche in quel caso i mandanti sarebbero stati Capraro e Licata - sarebbe finito un uomo vicino al clan di Porto Empedocle con cui erano sorti contrasti molto accesi tanto che si sarebbe rischiata una vera e propria guerra di mafia Il 25 aprile 2025 i ragazzi dell’Arcidiocesi di Agrigento celebreranno il loro Giubileo all’insegna della gioia e della speranza che coinvolgerà i ragazzi e le ragazze nelle parrocchie dell’Arcidiocesi e in gruppi all’insegna della fraternità e della gioia che scaturisce dal ritrovarsi insieme nel nome di Gesù Cristo e così comprendere la bellezza di essere parte di un tutto più grande di noi” Al momento giubilare ci saranno anche i Ministranti per i quali il 25 aprile è un giorno particolare perché celebrano il Convegno Diocesano Ministranti che quest’anno vivranno in compagnia dei ragazzi che fanno parte degli Scout (Lupetti e Coccinelle) ma ancora ci saranno anche i ragazzi dell’ACR (Azione Cattolica Ragazzi) e tutti quelli degli oratori e gruppi parrocchiali unitamente ai loro animatori Insieme Pellegrini di Speranza per conoscersi e crescere insieme nell’amore di Cristo L’appuntamento è per le ore 09:30 del 25 Aprile nella Chiesa di Santa Croce in Villaseta (Agrigento) e gli affiliati Gabriele Minio e Gaetano Licata si avvalgono della facoltà di non rispondere Da Villaseta a Palermo per rifornire di cocaina i boss della famiglia Tommaso Natale: il presunto capo della cosca di Villaseta e gli affiliati Gaetano Licata e Gabriele Minio fanno scena muta dal gip Licata e Minio sono in carcere già da un mese quando i carabinieri hanno eseguito un provvedimento che avrebbe disarticolato le famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle i mafiosi della famiglia di Tommaso Natale con alcune partite del valore di 384 mila euro comparsi da remoto davanti al gip di Palermo si sono avvalsi della facoltà di non rispondere L'inchiesta approderà adesso al tribunale del riesame Rigettato il ricorso della difesa che sosteneva che l'indagato fosse estraneo al ritrovamento del mitragliatore della bomba a mano nonché delle altre munizioni Ordinanza cautelare in carcere confermata: il tribunale del riesame di Palermo ha rigettato il ricorso della difesa e confermato il provvedimento restrittivo a carico del 48enne agrigentino Alessandro Mandracchia al quale i carabinieri hanno trovato un arsenale nascosto sotto terra davanti alla sua abitazione di contrada Fondacazzo.  c'erano una pistola mitragliatrice calibro 9 nonché una bomba a mano fatta brillare dagli artificieri perché ritenuta molto pericolosa.  ritenuto vicino al presunto mafioso Guido Vasile (entrambi erano stato sorpresi a un posto di blocco con 120 mila euro in contanti) abbia nascosto le armi su incarico del clan di Villaseta Accuse che l'indagato ha sempre respinto sostenendo che non sapeva nulla di chi le avesse messe davanti casa sua Il ricorso del suo legale Teresa Alba Raguccia Ci sono anche  tre castelvetranesi tra i 54 indagati per mafia e traffico di droga nell’ambito dell’indagine che ha coinvolto i clan di Villaseta e Porto Empedocle già attenzionate da tempo dagli investigatori sarebbero state al centro di una fitta rete di affari illeciti tra estorsioni A firmare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari sono stati i pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Palermo Claudio Camilleri sfociata in due maxi operazioni tra dicembre e gennaio e fra loro figurano Cosimo Ferro (35 anni) Francesco Firenze (39) e Fabrizio Messina Denaro (57) in parte già vagliate dal tribunale del riesame ruotano attorno al presunto controllo mafioso del territorio gestito anche attraverso la presenza di telefonini in carcere per mantenere i contatti tra detenuti e affiliati all’esterno si sarebbero spartite il controllo su affari illeciti e intimidazioni già coinvolti in precedenti inchieste antimafia avrebbero scalato le gerarchie interne di Cosa nostra quella di Guido Vasile – ex sindacalista dei netturbini ritenuto uno dei vertici del clan villasetano – il cui curriculum criminale include attentati si profila la richiesta di rinvio a giudizio Ecco l’elenco completo degli indagati: Santa Maria Capua Vetere; Fabrizio Messina Denaro Canicattì; Massimo Vincenzo Lazzaro i paramenti sacri rivestono un ruolo di primaria importanza associazione Onlus impegnata da anni nella promozione dei valori civili e della legalità organizza la XII edizione del Torneo della Legalità – Memorial Antonio Zanda Mancano pochi giorni all'inizio del 72° Raduno Nazionale dei Bersaglieri che dall'8 all'11 maggio 2025 trasformerà Marsala in un palcoscenico di storia dedicato a uno dei corpi militari più rappresentativi.. 'ndrangheta e camorra in un "consorzio" criminale senza precedenti in Lombardia Notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 54 inquisiti nell’ambito della maxi inchiesta sulle famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle La Procura antimafia di Palermo ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a 54 indagati nell’ambito della maxi inchiesta sulle famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle e su un intenso traffico di droga I 54 inquisiti sono stati arrestati dai Carabinieri in due operazioni Gli si contestano a vario titolo i reati di associazione mafiosa estorsioni compiute o tentate aggravate dal metodo mafioso detenzione di armi e riciclaggio di denaro E nel corso delle indagini sono stati sequestrati circa 250.000 euro in contanti E’ stato così provato il riavvio delle attività criminali delle famiglie mafiose di Porto Empedocle con presumibilmente a capo Fabrizio Messina fratello dell’ergastolano Gerlandino e già inquisito per mafia E la famiglia di Villaseta avrebbe assunto un ruolo di rilievo nelle rotte del narcotraffico rifornendo non solo la provincia di Agrigento ma anche storici mandamenti mafiosi palermitani e le province di Trapani e Caltanissetta E avrebbe importato carichi di droga tramite canali sudamericani Ancora dalle indagini sono emersi indizi che hanno indotto a ritenere latente l’esplosione di una faida una guerra di mafia tra le due famiglie di Villaseta e Porto Empedocle per conquistare territorio mafioso email e sito web in questo browser per la prossima volta che commento Δdocument.getElementById( "ak_js_1" ).setAttribute( "value" Tutti i diritti sono riservati – Direttore Responsabile: Lelio Castaldo | Testata iscritta al n. 292 del Registro Stampa del Tribunale di Agrigento il 16-19/02/10 Associazione culturale “Afrodite” – Privacy Policy – Copyright © 2024 – tel +39 393 9190234 – redazione@sicilia24h.it – Per la tua Pubblicità su Sicilia24ore contattaci subito Giorgia Righi e Luisa Bettiol - hanno fatto notificare l'avviso di conclusione delle indagini preliminari atto propedeutico alla richiesta di rinvio a giudizio L'inchiesta è quella sulla famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle e sul traffico di droga connesso ai due clan fratello del boss Gerlandino che è stato arrestato a Favara (Agrigento) dopo 12 anni di latitanza il 23 ottobre del 2010 L'indagine avrebbe svelato i traffici dei clan Con l'avviso di conclusione delle indagini i difensori hanno 20 giorni di tempo per visionare tutti gli atti e articolare una prima strategia processuale per evitare la richiesta di rinvio a giudizio ovvero chiedere un interrogatorio dei propri assistiti I giudici hanno ordinato l'immediata scarcerazione per gli indagati Ordinanze annullate e immediate scarcerazioni Decisioni e disposizioni sono della sezione per il Riesame del tribunale di Palermo che si è pronunciata in merito ai ricorsi delle difese di Calogero Bellaccomo 39 anni; Giuseppe Aliseo di 25 e Gioacchino Giorgio di 48 anni che erano stati arrestati dai carabinieri del nucleo Investigativo-reparto Operativo del comando provinciale di Agrigento in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare chieste dalla Dda e siglate dal giudice per le indagini preliminari Nell'inchiesta sui clan mafiosi di Villaseta e Porto Empedocle vennero iscritte nel registro degli indagati complessivamente 51 persone 36 vennero portate in carcere o già vi si trovavano e altri 15 furono posti ai domiciliari per tre non si è potuto procedere perché si trovavano all'estero.  i giudici dell'apposita sezione hanno appunto annullato le ordinanze di custodia cautelare a carico di Bellaccomo Aliseo e Giorgio (che erano tutti agli arresti domiciliari) e hanno ordinato l'immediata scarcerazione sempre se non detenuti per altre cause naturalmente Entro 45 giorni verranno depositate le motivazioni delle singole decisioni I tre sono indagati per aver illecitamente detenuto Appello del primo cittadino: "Contrastiamo il crimine comune e organizzato" "Le ultime inchieste svolte dalla Dda di Palermo che hanno interessato anche Porto Empedocle suscitano sentimenti di preoccupazione da parte dell’amministrazione comunale che ha sin dall’inizio improntato la propria azione di sviluppo e risanamento ai principi di trasparenza e legalità e di contrasto al crimine comune e organizzato" che ha aggiunto: "Esprimiamo ringraziamenti alle forze dell’ordine e alla magistratura per l’attività svolta a nome della collettività empedoclina laboriosa e onesta" pochi giorni dopo la prima operazione del mese scorso hanno perquisito la casa di un commerciante di ortofrutta trovando 80.000 euro in contanti Sequestro confermato: i giudici del tribunale del riesame di Agrigento hanno rigettato l'istanza di restituzione degli 80.000 euro in contanti trovati nell'abitazione di un ex commerciante 72enne di frutta e verdura zio del presunto boss di Villaseta Pietro Capraro che lo hanno denunciato per riciclaggio e tramesso gli atti alla Dda di Palermo ritengono che possa esserci un collegamento fra il ritrovamento della somma di denaro e le attività del clan che è stato sgominato quattro giorni prima della perquisizione due perquisizioni in contemporanea: nell'abitazione della zio del mafioso Pietro Capraro (già condannato due volte e ritenuto il nuovo capo della famiglia) e in quella del netturbino Alessandro Mandracchia ritenuto vicino al presunto affiliato Guido Vasile: nascosto dentro un bidone davanti alla casa di campagna di quest'ultimo è stato trovato un arsenale con mitragliatrici Gli inquirenti ritengono che i due episodi siano collegate col blitz antimafia.  L'arresto di Mandracchia è stato confermato dai giudici del riesame già da alcuni giorni rigettando l'istanza di dissequestro dell'avvocato Teresa Alba Raguccia, ha confermato il sequestro di denaro L'indagato ha sempre sostenuto che si tratta di somme incassate col suo lavoro e che la mafia non c'entra nulla L’Amministrazione comunale di Agrigento comunica che i lavori di rigenerazione urbana nel quartiere di Villaseta procedono con regolarità e significativi avanzamenti mira a trasformare via Marzabotto e restituire nuovi spazi di qualità e vivibilità alla cittadinanza con interventi che vanno dall’abbattimento delle barriere architettoniche alla creazione di aree verdi e di aggregazione Tra i principali interventi spicca il ripristino del parcheggio Cugno Vela pensato per servire sia la comunità locale che i flussi turistici diretti verso la Valle dei Templi i lavori sono stati accelerati per supportare gli eventi di Agrigento Capitale della Cultura 2025 garantendo un sistema di parcheggio integrato con trasporti pubblici Questo permetterà ai visitatori di accedere facilmente ai principali punti d’interesse inclusi il Tempio di Vulcano e la Stazione Centrale “Siamo soddisfatti,” afferma l’Assessore Gerlando Principato “di restituire a Villaseta un’infrastruttura fondamentale ridando speranza a un quartiere che merita una nuova prospettiva con attenzione particolare verso le giovani generazioni.” questa rigenerazione rappresenta un punto di svolta per la città una pista ciclabile e nuovi spazi di socializzazione daranno vita a un quartiere più vivibile e sostenibile con particolare attenzione alla mobilità e alla qualità ambientale Agrigento è pronta a cambiare con fatti concreti e una visione a lungo termine accusato di avere sparato tre colpi di pistola contro l'abitazione di un rivale è rientrato dall'estero e si è presentato in caserma insieme al suo legale Si è costituito durante la notte il 34enne favarese Michele Bongiorno, sfuggito martedì al blitz che ha sgominato le famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle perché si trovava all'estero accompagnato dal suo legale Ninni Giardina ai quali da subito ha fatto sapere che si sarebbe consegnato ed è stato trasportato in carcere dopo la notifica del provvedimento di fermo Il favarese è accusato di minaccia e porto illegale di arma con metodo mafioso lo scorso 18 gennaio, su mandato del capomafia reggente di Villaseta e insieme a tre uomini a lui vicini - Gerlando Romano Cristian Gastoni e Giorgio Orsolino - avrebbe organizzato un'intimidazione a un residente del quartiere che infastidiva alcuni vicini di casa che in quanto favarese non rischiava di essere riconosciuto gli avrebbe sparato tre colpi contro la porta di casa e un quarto in direzione delle case popolari Ha rubato capi d’abbigliamento in un negozio del centro commerciale “Città dei Templi” a Villaseta riuscendo I poliziotti della sezione Volanti della Questura di Agrigento a conclusione di una breve attività investigativa E’ stata trovata in possesso di merce per circa 100 euro alla Procura della Repubblica di Agrigento Aveva portato via più capi d’abbigliamento nascondendoli dentro una borsa o indossandoli La merce è stata recuperata e restituita al titolare del negozio della struttura commerciale Il conducente ha perso il controllo del mezzo verosimilmente a causa dell'asfalto reso viscido dalla pioggia Intervento dei vigili del fuoco per estrarlo dall'abitacolo Incidente autonomo a Villaseta dove una Fiat Panda di colore bianco Alla guida c'era un giovane che è rimasto ferito Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno estratto il ragazzo dall'abitacolo Contestualmente è sopraggiunta un'ambulanza del 118 per trasportare il ferito al pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento ma l'esatta dinamica dell'incidente è ancora tutta da chiarire è che il giovane abbia improvvisamente perso il controllo dell'auto a causa dell'asfalto reso viscido dalla pioggia Il giovane è stato trovato con dell'hashish durante la perquisizione dei carabinieri eseguendo un provvedimento di fermo di indiziato di delitto nell'ambito dell'inchiesta della Dda che ha disarticolato le famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle e - durante le perquisizioni di routine estese anche ai familiari - trovano pure della droga nella stanza del figlio: il 23enne Nicolò Licata che nelle scorse settimane è stato condannato con l'accusa di avere nascosto mezzo chilo di droga in un casolare Il pubblico ministero Rita Barbieri della Procura di Agrigento ha aperto un procedimento notificando a lui e al suo legale Salvatore Cusumano un'informazione di garanzia Un paio di anni fa, invece, ha ottenuto di definire con la messa alla prova un procedimento nel quale gli si contestava di avere travolto con l'auto due centauri guidando drogato Dossier ricostruisce dettagli e retroscena inediti dell'operazione di carabinieri e Dda : alcuni degli indagati si sono spostati a Campobello di Licata per prendere una pistola che è stata poi provata lungo la strada provinciale i retroscena del blitz della Dda che ha portato a 30 fermi Secondo le accuse il 65enne aveva assunto il controllo dell'appalto della nettezza urbana della riqualificazione di piazza Concordia e di tutte le attività del quartiere insieme al 39enne Pietro Capraro La rapina al benzinaio che non era di Villaseta Dossier ricostruisce i retroscena della maxi operazione dei carabinieri che ha coinvolto 180 persone Un ammanco in una partita di stupefacenti dal valore di 384 mila euro aveva incrinato i rapporti tra il mandamento Tommaso Natale e i mafiosi di Agrigento il boss di Porta Nuova: "Siamo una cosa sola"